MOVIMENTO 5 STELLE NICHELINO
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MOVIMENTO 5 STELLE NICHELINO
MOVIMENTO 5 STELLE NICHELINO L ’ IN FO R MA Z IO N E D A U N A LTR O P UN TO D I V IS TA NUMERO 7 Notizie di rilievo: MANCANO I SOLDI PER TUTTO IN QUESTO PAESE, TRANNE CHE PER FARE I REGALI AI SOLITI NOTI E ALLE LOBBY. 'Al Senato si e' consumata l'ennesima vergogna a favore delle lobby del gioco d'azzardo. Pd e Pdl con il trucco democristiano dell'astensione (che al Senato vale come voto contrario) hanno bocciato la mozione del Movimento 5 Stelle sui danni economici e sociali da decine di miliardi di euro causati dal gioco d'azzardo patologico'. La mozione a 5 stelle che ha ricevuto solo 76 voti favorevoli (M5S, Lega, Sel, Scelta Civica, 6 dissidenti Pd e 2 dissidenti Pdl) proponeva al suo interno la cancellazione dell'articolo 14 del decreto IMU che prevede il condono per le società concessionarie di slot machine. Invece di pagare i 98 miliardi di multa, poi 'scontati' dalla Corte dei Conti a 2,5 miliardi, i 'signori dell'azzardo' grazie al governo Letta (Nipote) ora dovranno restituire allo Stato solo 611 milioni di euro. Il resto sara' ancora una volta a carico dei citta- dini. Il voto contrario di Pd e Pdl non ci stupisce: i conflitti d'interessi tra partiti e gioco d'azzardo erano stati denunciati in aula per tempo. Voto favorevole da parte del Movimento 5 Stelle anche su tutte le altre mozioni in votazione, inclusa quella della Lega Nord che e' passata a sorpresa, che prevede una moratoria di un anno sull'apertura di nuove sale slot. Il Pd ha prontamente fatto sapere di ''essersi sbagliato''. Al ridicolo non c'e' limite. IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE PORTA AVANTI IL SUO STUPRO ALLA COSTITUZIONE. UNICO ARGINE IL MOVIMENTO 5 STELLE. Nonostante la durissima opposizione che hanno portato avanti i parlamentari e i senatori del MoVimento 5 Stelle, anche con gesti plateali come l’occupazione del tetto di Montecitorio. Quest’oggi al senato il Partito Democratico e il Popolo delle Libertà hanno fatto passare la deroga all’art. 138 della nostra Costituzione . Per tutti quelli che pensano sbagliando che questa notizia non sia importante, vorrei solo ricordare a che cosa serve quell’articolo. Si tratta della regola che serve per cambiare in seguito la costituzione. È semplice! Se vuoi cambiare la costituzione, nessuno t’impedisce di farlo, a maggior ragione se i cambiamenti che vuoi apportare servono per migliorarla. Qualunque siano le tue intenzioni, devi rispettare delle regole, devi seguire un percorso che l’art.138 illumina perfettamente. Ma soprattutto hai l’obbligo di chiedere al popolo sovrano che cosa ne pensa in merito. Il problema evidentemente sta proprio qui. Loro, hanno paura dell’opinione del popolo, hanno il terrore della gente (che mediamente è migliore di loro). I Referendum sull’acqua pubblica e il nucleare hanno fatto capire loro che il popolo la pensa diversamente. Per questo motivo con la deroga all’art.138 della costituzione non si vogliono limitare a cambiare a una legge, ma a cambiare le regole che andrebbero seguite per farlo. Nicola Morra scrive su Facebook: “Non voglio pensare a un paese in cui non sia neanche possibile appellarsi alla costituzione per difendere i propri diritti. Grazie PD&PDL”. MANCANO I SOLCI PER TUTTO, TRANNE CHE PER I SOLITI NOTI E LE LOBBY. STUPRO ALLA COSTITUZIONE, UNICO ARGINE IL M5S. MANIFESTAZIONE A TORINO CONTRO L’INCENERITORE DEL GERBIDO E GLI F35. COME CAVALLETTE IN UN CAMPO DI GRANO. DOMENICO CUPPARI, CANDIDATO PORTAVOCE SINDACO PER IL M5S DI NICHELINO. ESSERE O FARE, CAMALEONTICHE CONTRADDIZIONI POLITICHE A NICHELINO. DRAGHI COME SILVAN, DAL BLOG DI BEPPE GRILLO. Pagina 2 M A N I F E ST A Z I ON E “ NO I N C EN E R IT ORE ” E C O N TR O GL I F 3 5 Grande successo per la manifestazione “Rifiuti Zero” a Torino. Il folto corteo ha sfilato per le strade del centro di Torino fino ad incontrare in Piazza Castello i manifestanti “NO F35”, anch’essi in piazza per contestare l’assurdo ed insostenibile spreco di soldi pubblici in un programma finalizzato a costruire aerei da guerra; di qui fin sotto alla sede Rai di Via Verdi per ribadire ancora una volta il diritto ad una libera e corretta informazione. I cittadini informati e consapevoli non possono più stare a guardare e chiedono a gran voce una svolta reale. Dopo una lunga serie di incidenti, guasti e fermate del mostruoso impianto del Gerbido, la via d’uscita è oramai palesemente una sola: l’inceneritore deve chiudere e la struttura deve essere riconvertita a fabbrica materiale, per riciclare i rifiuti, non per distruggerli. La politica dovrebbe prendere atto che i cittadini chiedono scelte che salvaguardino la loro salute e le loro tasche e che non sono più disposti a pagare gli errori di chi maldestramente li governa. Sarà compito del Movimento 5 stelle chiudere l’inceneritore è portare Torino e il Piemonte verso l’obiettivo RIFIUTI ZERO. Questo è stato il comunicato stampa ufficiale del M5S del Piemonte a seguito della riuscitissima manifestazione in centro a Torino. Quello che non si vuole far comprendere alla gente è che i rifiuti sono una risorsa non un prodotto di scarto da bruciare. Ma le lobby ci vogliono ignoranti! NOI SIAMO PER IL PIANETA, COME CAVALLETTE PER UN CAMPO DI GRANO. "L’oceano Pacifico è morto, è svuotato di ogni vita. Ci sono solo rifiuti e barche per la pesca industriale intente a saccheggiare accuratamente quel poco che è ancora rimasto. Sta facendo il giro del mondo, sui media di lingua inglese, il racconto struggente, tragico e a suo modo poetico di un marinaio, Ivan Macfadyen, che ha ripetuto la traversata del Pacifico effettuata dieci anni fa. Allora fra l’Australia e il Giappone bastava buttare la lenza per procurare pranzo e cena succulenti. Stavolta in tutto due sole prede. Dal Giappone alla California, poi, l’oceano è diventato un deserto assoluto formato da acqua e rottami. Nessun animale. Non un solo richiamo di uccelli marini. Solo il rumore del vento, delle onde e dei grossi detriti che sbattono contro la chiglia. Il racconto di Ivan Macfadyen, vecchio marinaio col cuore spezzato dopo 28 giorni di desolata navigazione nel Pacifico, è stato raccolto dall’australiano The Newcastle Herald ed è stato variamente ripreso da decine e decine di testate, tutte in inglese. Macfadyen ha navigato con il suo equipaggio a bordo del Funnel Web sulla rotta Melbourne - Osaka – San Francisco. Dice di aver percorso in lungo e in largo gli oceani per moltissimi anni, dice di aver sempre visto uccelli marini che pescavano o che si posavano sulla nave per riposarsi e farsi trasportare. E poi delfini, squali, pesci, tartarughe… Stavolta nulla di tutto ciò: nulla di vivo per oltre 3.000 miglia nautiche. Unica apparizione, poco a Nord della Nuova Guinea, quella di una flotta per la pesca industriale accanto ad una barriera corallina. Volevano solo il tonno, tiravano e ributtavano in mare – morta – ogni altra creatura marina. E poi la parte più allucinante del viaggio, quella dal Giappone alla California, costantemente accompagnata dalla gran quantità di rottami trascinati in mare dallo tsunami del 2011, quello che ha innescato la crisi di Fukushima. Rottami, rottami grandi e piccoli ovunque: impossibile perfino accendere il motore. Rottami non solo in superficie ma anche sui fondali, come si vedeva chiaramente nelle acque cristalline delle Hawaii. E poi plastica, rifiuti di plastica dappertutto. Nel racconto di Ivan Macfadyen un solo elemento è direttamente riconducibile ai tre reat- tori nucleari in meltdown sulla costa giapponese: dice di aver raccolto campioni destinati ad essere esaminati per la radioattività e di aver compilato durante il viaggio questionari periodici in seguito a richieste provenienti dal mondo accademico statunitense. Però non si può non pensare a Fukushima quando Macfadyen afferma che nelle acque del Giappone il Funnel Web ha perso il suo colore giallo brillante e quando dice che uno dei pochissimi esseri viventi incontrati dal Giappone alla California era una balena che sembrava in fin di vita per un grosso tumore sul capo. Il Pacifico è morto – si è rotto, per usare l’espressione di Macfadyen – e l’ha ucciso il genere umano, che sta al pianeta come una nuvola di cavallette sta ad un campo di grano. Macfadyen, raccolta il The Newcastle Herald nel seguito della storia, non ha voluto rilasciare altre interviste dopo quella che ha fatto così tanto rumore. Desidera però che il mondo sia consapevole di quanto egli ha visto. Pagina 3 N I C H E L I NO H A I L S U O C A N D I DA T O PO R T A V O CE S I N DA C O A 5 ST E LL E , D OM E N I C O C U P PA R I . Per le prossime amministrative del 2014, il MoVimento 5 Stelle di Nichelino ha scelto come candidato sindaco Domenico Cùppari. Il candidato del MoVimento ha 39 anni, Architetto e Ufficiale dell’Esercito Italiano. Nato e cresciuto a Nichelino vanta un ampio curriculum di studi oltre che competenze tecnicoamministrative di primordine. Insieme al candidato sindaco è stata formata una prima squadra di 12 candidati consiglieri che verranno affiancati nei prossimi mesi da al- trettanti candidati, scelti pescando all’interno del MoVimento stesso, ma anche e soprattutto fra tutti i nostri concittadini che vorranno mettersi in gioco in prima persona. Abbiamo preso questa decisione, proprio per onorare quello spirito di partecipazione attiva a cui da sempre ci si ispira. Perché il Movimento è fatto da cittadini per i cittadini. Domenico Cùppari :” E’ oggi per me E SSE R E O F A RE , C A M A LE O N TIC H E CO N TR A DDIZ IO N I P O LI TIC H E Da qualche settimana a questa parte, a Nichelino è scoppiata la mania delle liste civiche legate ai più disparati temi sociali. Liste pro bene comune o contro il cemento. Ma la cosa che sorprende maggiormente è il trasformismo della vecchia classe dirigente, aiutata dallo pseudo nuovo che avanza. Prendono slogan cari al Movimento 5 Stelle e spacciandoli per loro cercano di raccogliere quel consenso che altrimenti non avrebbero. Si scordano, o più plausibilmente fanno finta di scordarsi che se le cose a Nichelino vanno male, la colpa è in gran parte loro. Ma al gioco dell’alieno venuto da Marte per salvare la terra e Nichelino è vecchio come i loro trucchi e non ci casca più nessuno. Vorremmo solo ricordare a queste persone, che intercorre una radicale differenza tra quelli che per tornaconto politico si atteggiano a “Grillini” e quelli che, dopo decenni di delusioni politiche, hanno deciso di prendere il loro destino in mano e sono “Grillini” per convinzione. Lo sono da ben prima che nascesse il Movimento stesso. Gli elettori, di questa radicale differenza ne avranno prova il giorno dopo le elezioni amministrative. Si perché quelli che “fanno” i Grillini dovranno dare conto al proprio referente politico o partito. Mentre quelli che “Sono” Grillini avranno un solo e unico referente da quel momento in avanti e cioè le cittadine e i cittadini che li hanno votati per cambiare le sorti di questa città. Fare finta di voler cambiare tutto per non dover cambiare nulla è un altro vecchio trucco a cui purtroppo siamo tristemente avvezzi. L’hanno fatto a livello Nazionale, lo fanno a livello locale senza problema alcuno. Verrebbe da consigliare a tutti di diffidare delle imitazioni, ma voglio andare oltre. A tutte quelle persone che ci onorano di leggere questo giornalino, consigliamo di andare sempre in profondità sulle tematiche che di volta in volta vi proporranno. D’essere critici sempre, di fare domande su tutto e di partecipare attivamente alle decisioni che verranno prese. Fatelo con tutti e soprattutto con noi del Movimento 5 Stelle. La partecipazione attiva è da sempre un nostro faro, essenziale se davvero vogliamo cambiare le cose. Solo così potremo dare una speranza alla nostra città e più genericamente al paese. motivo d’orgoglio e onore essere stato scelto come Candidato Portavoce Sindaco per il M5S di Nichelino. Intendo ripagare da subito questa fiducia accordatami dal gruppo con impegno, tenacia, serietà, coraggio e umiltà. Sarà difficile combattere chi è radicato sul territorio da anni grazie a promesse e favori, ma la coscienza della gente sta cre sc en d o al p ari dell’indignazione”. C A S O V I B E R TI Un altro anno di cassa integrazione alla Cir (ex Viberti), azienda produttrice di rimorchi che nello stabilimento di Nichelino occupa circa 100 dipendenti. Nel corso dell’incontro, l’azienda, pur confermando il piano industriale, che prevede lo spostamento a Candiolo, ha rappresentato le difficoltà in cui versa il gruppo, tra calo del mercato (-16% nel 2013) e sovraesposizione con le banche. Claudia Porchietto :“la Regione è al fianco dei lavoratori per la tutela dei livelli occupazionali”. Ripreso dal Pagina 4 DRAGHI COME SILVAN All’inizio ha tirato fuori il coniglio LTRO dal cilindro poi ha estratto due colombe bianche OMT. Così Draghi ha vinto per ora le sue due mani al tavolo dell’Euro. Ma la partita non é ancora finita perché prima o poi il mercato andrà a vedere il suo potenziale bluff. Sono queste due magie, LTRO e OMT, che per ora tengono in vita l’Italia e le sue banche. Per quanto ancora? Il primo LTRO fu annunciato a Dicembre 2011 seguito dal secondo a marzo 2012. L’obiettivo era fornire liquidità alle nostre banche in cambio di garanzie portate inBCE, visto che le banche del nord Europa non si fidano e non prestano più i soldi alle banche periferiche. Questo in teoria avrebbe consentito di finanziare l’economia reale: io BCE ti presto soldi in cambio di garanzie così che tu li possa girare alle PMI e alle famiglie. In realtà l’economia reale ha visto ben poco dei 250 miliardi di denari LTRO che le banche italiane hanno ottenuto da Draghi. Li hanno infatti reinvestiti quasi tutti in BTP con un rendimento medio del 4.5% dopo averli presi in prestito dalla BCE allo 0.5%. Mal contati si tratta di circa10 miliardi di profitti gratis all’anno garantiti alle banche italiane in cambio di consentire allo Stato di collocare il suo debito. Di fatto più della metà degli utili annuali del sistema bancario italiano viene da questo giochino: io BCE presto a te banca commerciale e tu banca presti al tuo Stato. Risultato? Negli ultimi due anni il credito ad imprese e famiglie in Italia è diminuito di 70 miliardi di euro e i BTP nella pancia delle banche sono cresciuti di 190 miliardi di euro, raggiungendo ora 411 miliardi di euro (più del 10% di tutte le attività detenute in portafoglio dalle banche italiane). Scoperto il gioco di prestigio il mercato è tornato all’attacco nell’estate del 2012 mettendo pressione sui nostri BTP: é la banca centrale l’unica istituzione che può garantire il mercato sulla solvibilità degli stati lì dove si impegnasse a comprare titoli di debito stampando moneta. Questo lo statuto della BCE non lo consente, ma Draghi ci é andato molto vicino annunciando nell’estate del 2012 il programma OMT. Contro le resistenze tedesche, Draghi annuncia che la BCE è pronta a comprare sul mercato secondario titoli del debito pubblico con scadenza fino a 3 anni per i Paesi che dovessero trovarsi in difficoltà nel collocare il loro debito. Questo in cambio di rigidi interventi della Troika (Fondo Monetario, Commissione Europea e BCE) nell’imporre riforme in cambio di tali aiuti. Nessuno pensava nell’agosto del 2012 che un tale annuncio di intenzioni sarebbe bastato a placare il mercato. Si discuteva allora dell’opportunità che fosse prima l’Italia della Spagna a fare il passo verso il sostegno OMT. La storia dell’ultimo anno ci dice che Draghi ha vinto e che per ora il mercato si é fidato dell’annuncio senza andare a vedere il suo potenziale bluff dal momento che nessuno Stato periferico ha fatto ricorso al programma OMT. Eh sì, perché di bluff potrebbe trattarsi dal momento che la stessa Corte Costituzionale tedesca non ha ancora deliberato sulla legittimità di tale programma (lo farà a dicembre). Non c’é nulla di male nel fatto che sia la banca centrale a sottoscrivere debito pubblico. Anzi è diritto di un popolo sovrano e della sua banca centrale ricorrere a tutti gli strumenti di politica economica e monetaria a seconda della fasi del ciclo, incluso il potere di "monetizzare" il debito stampando moneta. Lo fanno da sempre la FED, la Banca d'Inghilterra (BoE) e la Banca del Giappone (BoJ) ma non la BCE. Il suo statuto non le consente di acquistare debito pubblico ma il programma OMT è riuscito con un semi bluff a convincere per ora i mercati che questo potrebbe essere possibile. Due anni dopo ci ritroviamo un sistema bancario che prende liquidità da Draghi (e non dalle altre banche) per impiegarla in BTP (e non nell’economia reale), creando un circolo perverso in cui la debolezza dello Stato é stata trasferita alle banche e solo l’annuncio OMT ha per ora tenuto la situazione in piedi. Se a questo aggiungiamo 140 miliardi di euro di sofferenze ed 80 miliardi di euro di partite incagliate (quasi sofferenze) nei bilanci delle banche ecco spiegato perché il Fondo Monetario Internazionale nel suo recente rapporto sull’Italia cita le banche come uno dei punti deboli della nostra economia invitando in caso di difficoltà a ricorrere al sostegno europeo. E’ la stessa riflessione di Wolfgang Munchau nel suo recente editoriale sul Financial Times che si conclude con una amara verità: "la decisione della politica italiana di non chiedere aiuto all’Europa, non svalutare internamente e non ristrutturare il debito pubblico non è razionale per il suo popolo ". Munchau ha ragione da vendere. Decidere prima possibile in una delle tre direzioni è un dovere della politica per il bene dei nostri figli. Traccheggiare e perdere tempo è l’unica cosa da non fare. Vogliamo rimanere nell’Euro? Parliamone, visto che sempre più alte si alzano le voci di chi è convinto che solo uscendo dall’Euro potremmo guadagnare il tempo necessario a riformare il Paese, visto che quello di Draghi con OMT è un orologio a tempo che farà "gong" molto presto. Ma se invece vogliamo rimanere nell’Euro possiamo farlo solo riformando da testa a piedi il paese per chiudere il gap di competitività che abbiamo (circa 20% contro la Germania) e che altrimenti non ci permetterà mai di crescere in linea con i nostri vicini. Non vogliamo ristrutturare il debito? Bene allora che ci si aggrappi al programma OMT almeno ci garantiamo l’acquisto del nostro debito dalla BCE (ammesso che lo possa fare visto il rischio di stop della corte tedesca) e ci facciamo aiutare a fare quelle riforme che Roma non è in grado di fare. Insomma rendiamo esplicito quel commissariamento che già è nei fatti e almeno ci riprendiamo un po’ dei 50 miliardi di euro che abbiamo messo al servizio dell’Europa. Non vogliamo ristrutturare il debito, siamo troppo orgogliosi per chiedere aiuto e non abbiamo le risorse per finanziare le riforme? Allora si abbia il coraggio di sforare il deficit di almeno 3 punti, arrivando a quel 6% che è già stato concesso a Spagna e Francia. Quei 50 miliardi di euro si mettano ad esempio nel cuneo fiscale. Poi vediamo se l’Italia non inizia a crescere tornando a creare un problema di concorrenza sull’export alle aziende tedesche. Se nessuna delle tre opzioni qui sopra viene messa sul tavolo vuol dire che l’Europa ha già deciso di far tirare a campare il moribondo paziente Italia per spolparne gli ultimi resti. Draghi è il proprietario del casinò, colui che ha preso tempo fino ad ora nell’interesse dei creditori tedeschi non certo dei produttori italiani. Napolitano è il croupier, colui che ha usato al peggio questo tempo privando i cittadini dell’ultimo loro diritto, quello di un governo scelto da loro. Monti e Letta sono i due bari al tavolo, coloro che fanno vincere il banco dell’Euro a spese dei cittadini. Ma il tempo che è riuscito a prendere Draghi non è infinito: il " gong" della Merkel sul programma OMT arriverà prima o poi e quel giorno ci sarà l’ultimo giro. Gli italiani quel giorno vedranno di essere rimasti in mutande. Forse neanche quelle. PS: Ciao Zuzzurro, con te se ne va anche una parte della mia storia, quando fare comicità si chiamava " cabaret" e nessuno sapeva ancora cosa fosse. Un abbraccio a Gaspare e alla famiglia. Candidato Portavoce sindaco Per Nichelino DOMENICO CUPPARI Tel.: 389 3149678 www.nichelino5stelle.com E-mail: [email protected] NOTE LEGALI Testi, immagini e link inseriti in questa pubblicazione sono tratte da internet e considerate di pubblico dominio (copyleft). Nel caso violasse eventuali diritti d’autore comunicatelo via mail ([email protected]) e saranno rimosse. Questa pubblicazione non rappresenta una testata giornalistica in quanto non viene aggiornata con cadenza periodica né è da considerarsi un mezzo di informazione o un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62/2001