Vincenzo Onorato ora si scaglia contro Costa Crociere

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Vincenzo Onorato ora si scaglia contro Costa Crociere
30/5/2016
Vincenzo Onorato ora si scaglia contro Costa Crociere e Aida Cruises ­ Ship2Shore
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30/05/16 05:00
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Vincenzo Onorato ora si scaglia contro Costa Crociere e Aida
Cruises
La battaglia del Registro Internazionale si allarga alle navi da crociera accusate di imbarcare pochi marittimi
italiani. Scende in campo (con Moby?) anche il Gruppo MSC
Appena 24 ore dopo che Raffaele Aiello, presidente di
Fedarlinea e amministratore delegato di SNAV (società del
gruppo MSC), ha sferrato l’ultimo attacco diretto al Gruppo
Grimaldi e a Confitarma sul tema del Registro
Internazionale italiano alludendo anche alle navi da
crociera, il suo collega di associazione Vincenzo Onorato è
nuovamente tornato a esprimersi sul tema chiamando
esplicitamente in causa Costa Crociere e Aida Cruises.
Sulla sua pagina da personaggio pubblico di Facebook, il
patron di Onorato Armatori ha allargato il tiro sulle
polemiche riguardanti i benefici fiscali e contributi del
Registro Internazionale, parlando per la prima volta esplicitamente dei privilegi riservati, secondo lui ingiustamente, anche
alle navi da crociera.
In un post che lo stesso Onorato definisce di risposta a un marittimo che gli avrebbe posto domande sulla battaglia che porta
avanti da tempo, il numero uno di Moby, Tirrenia e Toremar scrive: “Caro Comandante, […] alla domanda implicita nel suo
messaggio e cioè quale futuro per i marittimi italiani, la mia risposta è semplice: con questa Confitarma per la ‘bassa forza’
non c’è speranza.
Lo stato non ha soldi e questo è vero e tanti ne sono stati sprecati dai governi precedenti. [..] La Cassa Marittima è un ricordo
del passato... eppure dal lontano 1998 ad oggi, ogni anno vengono stanziati centinaia di milioni di euro a sostegno dei
cosiddetti armatori italiani.
Nel prossimo triennio quasi 1 miliardo di euro! […] A questo bisogna aggiungere che i cosiddetti armatori italiani non pagano
le tasse, hanno garantita la quasi totale defiscalizzazione. Tutti questi privilegi perché, sin dal 1998, lo Stato voleva
proteggere l’occupazione dei marittimi italiani”.
Poi il consueto attacco al Gruppo Grimaldi: “Il presidente della Confederazione armatori italiani minaccia il Governo dicendo
che se cambierà la legge garantendo tutti questi privilegi ai soli armatori che imbarcano tutti marittimi italiani, i cosiddetti
armatori italiani cambieranno subito bandiera! L'Italia perderà la sua flotta, così dice Grimaldi. Ma questa flotta battente
bandiera italiana è veramente italiana?”.
Ed ecco il passaggio che per la prima volta allarga il campo di battaglia anche alle navi da crociera: “Alla demagogia di
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Grimaldi – scrive Onorato ­ rispondo con un esempio: nave Aida Blu 610 persone di equipaggio di cui solo 6 italiani! All’anima
della nave italiana!
Costa Crociere sulle sue navi non sta molto meglio. A questi armatori che non danno di fatto lavoro ai marittimi italiani viene
garantito di non pagare le tasse e stanziati sgravi per oltre 300 milioni di euro all’anno”. Il resto del messaggio sono slogan a
favore del Sud Italia e dei marittimi italiani.
A questo punto, le allusioni prima di Aiello seguite da questo intervento pubblico di Onorato, aprono il campo a nuovi scenari
che sembrano prefigurare una sorta di alleanza tra Onorato Armatori e il gruppo di Gianluigi Aponte.
Impossibile non pensare che dietro gli attacchi indirizzati ad Aida Cruises e a Costa Crociere non ci sia in qualche modo lo
zampino del raggruppamento che controlla la rivale MSC Crociere. Quest’ultima società, così come tutto il gruppo fondato da
Gianluigi Aponte, ha sede in Svizzera e le sue navi battono per la maggior parte bandiera di Panama.
Faranno eccezione, e al momento non si sa se rimarrà un fenomeno isolato, le nuove costruzioni di MSC Crociere che
verranno registrate invece a Malta e batteranno dunque la bandiera bianco­rossa dei ‘templari’. Che pure Aponte abbia
deciso di dare un po’ di ‘fastidio’ al collega Grimaldi e ai concorrenti genovesi, o meglio americani, di Costa Crociere?
Chissà cosa sarebbe successo (o non successo) se il trio Grimaldi­Onorato­Aponte si fosse aggiudicato la Tirrenia come era
nelle intenzioni dei tre armatori partenopei?
Nicola Capuzzo
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