i seminari intensivi dell`estate 2015

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i seminari intensivi dell`estate 2015
DETTAGLIO DEI CONTENUTI DIDATTICI E BIOGRAFIE DEGLI INSEGNANTI I SEMINARI INTENSIVI DELL’ESTATE 2015 13 -­‐ 18 luglio DANZA SENSIBILE IN NATURA a cura di Claude Coldy h 6:00-­‐10:00 e 16:00-­‐20:00 La DANZA SENSIBILE® è frutto di ricerca originale, iniziata negli anni ’90 con l’incontro tra Claude Coldy (danzatore e coreografo) e una coppia di osteopati francesi (Jean Louis e Marie Dupuy). Propone di rivisitare alcune tappe fondamentali dell’evoluzione, rivivendo consapevolmente il processo di verticalizzazione dell’essere umano, per ritrovare, grazie alla memoria filogenetica risvegliata, le funzioni e le potenzialità contenute nella struttura dei nostri corpi. La Danza Sensibile invita ad entrare nella dimensione profonda del "rallentare", allena corpo e mente all’ascolto profondo dei messaggi del corpo, propone di partire dall’ascolto sottile per danzare lo spazio interno ed esterno e vivere la propria danza dell’attimo presente, frutto del dialogo dinamico tra movimento interno, sensazioni e loro espressione danzata. La Danza Sensibile è presentata sia attraverso seminari aperti a tutti che attraverso seminari specifici per terapisti e seminari avanzati per danzatori, attori, artisti dello spettacolo e persone con una pratica collaudata di movimento. La Danza Sensibile è presentata sia in studio che in natura. La Danza Sensibile in natura si nutre del rapporto tra l’essere umano e gli elementi, e nell'equilibrio di questo incontro le proposte della DS assumono per ognuno il valore di esperienze fondanti. Per questo ogni anno sono proposti dei seminari in natura: nella FORESTA NERA in GERMANIA, negli ULIVI a TUSCANIA in ITALIA, nel MARE a MARATEA, ITALIA… Claude Coldy si forma a Parigi in danza contemporanea, classica e jazz. Partecipa a festival internazionali di danza e a Parigi segue anche una formazione come attore e prende parte a spettacoli in ambito teatrale, televisivo, cinematografico. Dal 1982 si dedica alla coreografia e all’insegnamento e fonda a Genova la Compagnia Arbalete, con la quale si esibisce in Italia e in Europa. Nel 1990 incontra Jean Louis e Marie Dupuy, osteopati francesi con i quali crea le prime basi della Danza Sensibile®. Dal 1990 si dedica all’insegnamento e alla diffusione della Danza Sensibile in Italia e in Europa conducendo seminari in studio e in natura. Dal 2000 ha iniziato a formare una nuova generazione di insegnanti certificati in DS. 14-­‐18 luglio ARMONIZZAZIONE MUSCOLARE: IL METODO MONARI a cura di Paola Manzini h 9.00 -­‐ 13.00 / martedì 14 luglio dalle 16.00 alle 20.00 -­‐ dalle 15.00 per i principianti Il Metodo Monari è un lavoro sul corpo, sulla struttura muscolare per sciogliere i blocchi e le rigidità che interrompono l’armonia. Mira all’allungamento e all’elasticità dei muscoli posteriori, il cui accorciamento è causa di disturbi alla colonna vertebrale e responsabile dello squilibrio di tutto il corpo. Artrosi, artriti, mal di testa, mal di schiena, ernia al disco, scoliosi, periartrite alla spalla, sono l’effetto di muscoli rigidi, talvolta di una sofferenza emotiva dimenticata. Spalle rigide, mandibole serrate, bacino bloccato impediscono ogni movimento libero e lamentano la loro prigionia con forti dolori. Sciogliere i blocchi muscolari significa rimettere in asse la struttura ossea e ridare giovinezza al corpo. Paola Manzini è psicomotricista diplomata presso C.S.P.P.N.I. (Milano), insegnante di Ginnastiche Dolci Orientali presso E.F.O.A. Italia (Roma); è abilitata al Metodo Monari (Centro Monari Bologna) e al primo livello del metodo Corpo e Coscienza (creato da G. Courchinoux) basati entrambi sui principi di F. Mézières. 21-­‐25 luglio PLACEMENT a cura di Ursula STRICKER h 9:00 – 13:00 Arrivare nel corpo. Mettere in ordine e accordare lo strumento corpo. Rallentare. Scoprire il corpo come strumento del movimento e come strumento per la vita. Incontrare se stessi attraverso il corpo cosciente. Sviluppare la consapevolezza della struttura scheletrica e un allineamento posturale equilibrato. Trovare l'asse, il centro, il tocco tattile, collaborare con la gravità. Introduzione al "riposo costruttivo" e al potere dell' immagine basata sui principi dell' anatomia. Liberare il movimento di ogni giorno e liberare la creatività. Placement Sviluppato da Ursula Stricker, è un approccio "olistico", creativo, meditativo al movimento e allineamento del corpo che si basa sui concetti e sulla filosofia della Ideokinesi che Ursula Stricker ha appreso da André Bernard, a New York, negli anni ‘80, ma anche sui principi della meditazione e su altri approcci corpo-­‐mente-­‐spirito. Placement significa arrivare nel corpo, incontrarsi attraverso il corpo, sviluppare la consapevolezza del corpo, conoscere le leggi della natura, l’anatomia, sviluppare un allineamento equilibrato del corpo, l’agilità e la flessibilità, liberare la creatività. Ideokinesi e Riposo Costruttivo Ideokinesi è un concetto creato da Mable Todd negli anni Venti a Boston (“The thinking body”, 1937) per bilanciare il sistema scheletrico e migliorare l'equilibrio del sistema muscolare. Il lavoro è focalizzato e costruito sul potere dell'immaginazione. Il Riposo Costruttivo è il cuore della ideokinesi. Nel riposo costruttivo si lavora con immagini studiate sui principi dell’anatomia. L’immaginazione è facilitata attraverso il tocco e l'aiuto tattile. Ursula Stricker Artista interdisciplinare di nazionalità svizzera che ha coniugato nella sua vita danza, arte visiva e figurativa, meditazione, pedagogia del movimento e allineamento del corpo (placement), scrittura. Insegnante di placement, ideokinesi, movimento, danza. Abita e lavora a Berna e Oberdiessbach, Svizzera. Il suo percorso nelle arti figurative si è andato sviluppando parallelamente a quello della danza e della consapevolezza di corpo-­‐mente-­‐spirito. Ha studiato molti anni a New York, dove ha incontrato i suoi maestri ed elaborato il suo approccio creativo al movimento, allineamento del corpo e alla didattica. Ha dato vita a performances multimediali e allestito numerose mostre d’arte visiva e figurativa. Ha pubblicato due libri su Ideokinesi (Inglese/Tedesco) e una monografia, il libro d’arte «Figurinen». Dal 1992 insegna placement e danza creativa a Berna, presso il centro «Etage», spazio per movimento, espressione e silenzio che lei stessa ha fondato e dirige. Insegna anche in Italia e in Inghilterra. 27 luglio -­‐ 1 agosto UNA DANZA DI DENTRO: TECNICA E ATELIER a cura di Dominique Dupuy e Paola Piccolo h 9:00 – 12:00 e 15:00-­‐17.00 "Ricerca di una danza profonda che anima l'essere (corpo-­‐spirito) tutto intero" Dominique Dupuy a 85 anni danza ancora e ne è fiero. Divide la sua attività tra la pedagogia, la creazione, la ricerca e la scrittura. Dagli anni '50 promuove l'elaborazione di nuovi codici espressivi e diventa protagonista di originali esperienze di ricerca negli ambienti d'avanguardia parigini. Dal 1952 ad oggi crea, insieme alla moglie Françoise, più di cinquanta coreografie e collabora a numerose opere teatrali e liriche. I Dupuy sono anche attivissimi animatori e organizzatori di seminari, interventi didattici, corsi di composizione e hanno stimolato il lavoro di giovani coreografi destinati a sicuro avvenire. Fondatori dei primi centri di formazione professionale per danzatori e insegnanti di danza contemporanea nati a Parigi (l'Académie de Danse Contemporaine e il R.I.D.C.), Françoise Dupuy e Dominique Dupuy sono figure emblematiche della danza contemporanea europea, partecipano da moltissimi anni a tutte le battaglie per creare, innovare, portare la danza là dove non arriva. Sono “maestri” che alla ricerca hanno dedicato tutta la vita. È grazie a questa singolare coppia che, a partire dalla fine degli anni '50, la danza in Francia ha cominciato a percorrere strade più nuove, moderne e originali. Le lezioni di Dominique Dupuy sono rivolte a tutti coloro che si dedicano all'arte del movimento nelle sue molteplici forme. La semplicità e la chiarezza di questo insegnamento permettono a tutti, sia principianti che professionisti, di sperimentare e riscoprire la propria 'emotilità' (emozione-­‐motilità), attraverso delle azioni profonde, raffinate, eseguite nel piacere dell'istante. Pelle, scheletro, respiro, peso... al servizio di un movimento di volta in volta connesso alla gravità o allo spazio, denso e leggero, dove i mille dettagli dell'esecuzione concorrono all'emergenza della globalità. Quest’anno, per la prima volta a Tuscania, la proposta di Dominique Dupuy comporterà un lavoro a partire da una sua importante opera coreografica: "Visages de Femmes" (1973). L’atelier sarà condotto da Paola Piccolo (interprete del brano e assistente di Dominique Dupuy durante la ricostruzione effettuata a Nizza nel 2013) e si concluderà con una presentazione pubblica sabato 1 agosto alle ore 18.30. Sarà l'occasione di legare molto concretamente il lavoro di pedagogia e di creazione, rivisitare e approfondire la danza di Dominique Dupuy collegando l’esperienza del pomeriggio con quella del mattino. Venerdì 31 luglio alle ore 18.30 sarà anche presentata l’edizione italiana del libro La Sagesse du Danseur, scritto da Dupuy nel 2011. 3 -­‐ 8 agosto PMD-­‐PRESENCE, MOBILITE’, DANSE a cura di Hervé Diasnas h 9:00-­‐13:00 – corso aperto a tutti “Padroneggiare la forza, accordare lo strumento prima di lasciarsi sfuggire la melodia, affinché il corpo disponibile e complice possa rispondere all’impulso in uno spazio appreso con lucidità“. Hervé Diasnas, artista e pedagogo al di fuori della norma, ha condotto per vari anni una ricerca in ambiente acquatico e da essa ha tratto gli elementi per sviluppare una forma di training per danzatori unica nel suo genere: un training che sviluppa energia e rende al corpo naturalezza, cercando sia l'agio sia la forza. Un certo numero di danzatori e di giovani coreografi hanno incrociato nel tempo la sua strada. Come danzatore Hervé Diasnas ha sviluppato una ricerca gestuale originale sull’oggetto che in parte lo caratterizza e lo può far sembrare talvolta un giocoliere. Le creazioni per la scena di Hervé Diasnas generano una strana e affascinante poesia non priva di umorismo, dove si mescolano elementi miniaturizzati dell’infanzia e della festa, giochi, simulacri della vita, della morte e dell’amore. È sovente autore o co-­‐autore delle musiche e delle luci. Infine, da molte parti gli è stata riconosciuta una eccezionale padronanza del lavoro al suolo nata da una tecnica che ha creato in occasione del solo “Le Premier Silence”. Eccellente danzatore, lo abbiamo visto all’inizio degli anni ‘80 soprattutto con Carolyn Carlson e con Françoise Verret. Quella che adesso si chiama PMD-­‐Presenza, Mobilità, Danza (fino a qualche anno fa si chiamava LA PRATICA) è un'arte del movimento che giunge a una messa a punto tecnica dinamica nello spazio. Offre parallelamente equilibrio, distensione, vivacità, apertura e concentrazione. Per loro natura facilmente accessibili a tutti, la pratiche di Presenza e Mobilità sviluppano attivamente il potenziale energetico e accrescono le capacità tecniche del danzatore. A questo scopo è anche proposto l'apprendimento di alcune danze corte specifiche, sorta di "scale coreografiche". Esiste una progressione nell’apprendimento che va da dentro a fuori, dal proprio corpo allo spazio e alla relazione con gli altri. Ogni fase è affrontata con forme specifiche. Il LAVORO INTERNO è costituito da diverse pratiche quali massaggio, visualizzazione, circolazione energetica all’interno del corpo. È affrontato uno studio della meccanica corporea, unitamente a uno sviluppo della sensibilità. Il lavoro interno è praticato silenziosamente e lentamente al fine di lasciar sbocciare chiarezza e precisione. Il LAVORO ESTERNO (tecnica) è costituito da pratiche particolarmente dinamiche che affrontano gli spostamenti nello spazio legati alle nozioni di direzione, orientamento, relazione, velocità, energia, peso e caduta. È nel corso di questa fase che si affrontano le “danze corte”. Il LAVORO AL SUOLO comprende la sperimentazione di spostamenti e di sequenze coreografiche che attraversano lo spazio sul piano orizzontale. Il LAVORO CON IL LEGNO insegna a rapportarsi con l’altro: il legno è un partner neutro che ci permette di affinare le nostre competenze. E l’anticamera del LAVORO A DUE. IL VOLO DANZATO è una delle esperienze della pratica di Hervé Diasnas, ispirata al volo degli storni. insegna a un gruppo di danzatori (o di persone) a orientarsi nello spazio con riferimento alla traiettoria, alla direzione, e all'orientamento del corpo. Così un gruppo di persone si sposta nello spazio seguendo indicazioni precise e cambiando continuamente percorsi e relazioni reciproche. 10 -­‐ 15 agosto EMBODIED MOVEMENT: BMC® e l'esperienza del movimento nella danza a cura di Gloria Desideri h 9.00-­‐12:30 Questo seminario intende mettere a disposizione di danzatori e studenti di danza la ricca gamma di principi e tecniche che caratterizzano l’approccio del Body-­‐Mind Centering al lavoro sul corpo, il movimento e l'espressione creativa. Sviluppato dalla statunitense Bonnie Bainbridge Cohen negli ultimi quarant'anni e basato su fondamenti di anatomia, fisiologia, psicologia e sulla conoscenza dello sviluppo del movimento dal concepimento ai primi anni di vita, BMC esplora le relazioni tra livelli diversi di attività, anche minimi, all’interno del corpo (attività cellulare, movimento di tessuti, fluidi, organi, strutture corporee), e movimenti più ampi eseguiti nello spazio. Partendo dall’unicità dell’esperienza senso-­‐motoria, percettiva e cognitiva di ciascun individuo, esplora aspetti qualitativi e relazionali del movimento e della sua espressione e porta ad accrescere la consapevolezza e l’efficienza con cui ci si muove nel mondo. Gloria Desideri da oltre 35 anni si occupa di studio del movimento. È Certified Teacher/Practitioner di Body-­‐Mind Centering®, Somatic Movement Educator e Infant Developmental Movement Educator. È inoltre diplomata come Kinetic Awareness™ Teacher ed è Practitioner di Somatic Experiencing®. Integra la sua esperienza di danzatrice professionista e coreografa (1977-­‐1992), con numerose pratiche di movimento e studi sul continuum corpo-­‐mente. Dal 1984 al 1998 ha vissuto a New York dove ha proseguito la sua formazione come danzatrice e ha lavorato in campo coreografico e sulle pratiche d'improvvisazione. Si è poi dedicata agli studi di orientamento somatico, interessandosi in particolare allo sviluppo del movimento in età evolutiva e seguendo il lavoro di Bonnie Bainbridge Cohen con neonati e bambini di diverse abilità. Tornata in Italia, dal 1999 al 2006 ha collaborato con l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile della ASL di Viterbo, dirigendo progetti innovativi basati sull’approccio BMC® e rivolti a bambini con gravi disabilità, ai loro genitori e agli operatori che ne hanno cura. Ha inoltre collaborato con gli asili-­‐nido comunali della città di Viterbo, con programmi di formazione per le educatrici. Nel 2005, a Tuscania, ha fondato l’Associazione Leben e nel 2009 Leben nuova, centro da lei diretto e unico in Italia ad essere autorizzato da The School fra Body-­‐Mind Centering per i programmi formativi BMC®. In collaborazione con Piera Teatini, ha curato la traduzione italiana del libro di Bonnie Bainbridge Cohen, Sensazione, Emozione, Azione (SomaticaEdizioni 2011). A Roma e a Tuscania, svolge attività educativa e di consulenza terapeutica per bambini e adulti. Da anni si interessa all'applicazione dell'approccio Body-­‐Mind Centering® nella danza, e più di recente ha collaborato con l'attore, regista, insegnante di Metodo Linklater, Alessandro Fabrizi, nella formazione per la scena di attori e performer. 10 -­‐ 15 agosto LA VOCE NATURALE: ELEMENTI DI METODO LINKLATER a cura di Alessandro Fabrizi h 14:00-­‐18:00 "Oggi parlano tutti di liberare e dare libertà; io mi fido solo di Kristin" PETER BROOK Kristin Linklater ha rivoluzionato, negli ultimi quarant'anni, l'arte e la tecnica vocale nel teatro. Il Metodo da lei sviluppato parte dal presupposto che ognuno possiede una voce in grado di esprimere l'infinita varietà di emozioni, complessità di stati d'animo e sfumature di pensiero di cui fa esperienza. Questa è la nostra voce naturale, la voce che è in noi "per nascita". Questa voce tuttavia è nel corso della nostra vita modellata e condizionata da influenze esterne e da scelte personali relative all’immagine che vogliamo dare di noi stessi. Il risultato è la voce che conosciamo, la nostra voce familiare. La voce che ci è familiare, quella a cui siamo abituati, potrebbe risultare molto limitata nella performance. A questo punto possiamo scegliere di costruire una voce che ad arte descriva emozioni e pensieri (i nostri o quelli del testo e del personaggio), o riconquistare l’uso della nostra voce naturale per consentire la trasmissione del nostro mondo interiore (delle emozioni e dell’immaginazione) a chi ci ascolta. Molti danzatori sono alla ricerca di strumenti efficaci per usare la voce in palcoscenico. Attraverso una serie di esercizi tesi a liberare, sviluppare, e potenziare la voce naturale, il Metodo Linklater offre una lucida visione del suo funzionamento, sia nel contesto più ampio della comunicazione interpersonale che nell'uso professionale. Alessandro Fabrizi ha tradotto in Italiano il libro di Kristin Linklater “LA VOCE NATURALE” (elliotedizioni, 2008) e ha prodotto e diretto il documentario “GIVING VOICE – KRISTIN LINKLATER, 15 ATTORI E 7 STORIE DA OVIDIO” (uscito al Filmstudio di Roma nel Maggio 2008). Ha insegnato “Movimento & Testo” nelle Università americane di Dartmouth, Indianapolis, Stony Brook, Chicago, Columbia New York e presso l’Actors Centre di New York. Nel 2005 ha diretto una versione in lingua inglese di “Aminta” di Torquato Tasso con gli attori del programma undergraduate di Butler University, Indianapolis e nel 2006 ha diretto la Tesi degli studenti attori del programma postgraduate di Columbia University. Dal 2005 organizza sull'isola di Stromboli Seminari Internazionali di Metodo Linklater (voce e testo), che hanno visto la partecipazione di professionisti e studenti di numerose parti del mondo (Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Turchia, Belgio, Francia, Irlanda, Germania, Svizzera, Austria, Finlandia, Italia) e docenti di università statunitensi ed europee. Nel 2010 ha conseguito il titolo di Insegnante Autorizzato di Metodo Linklater e ha tenuto corsi di Training Vocale presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino (2010/11), l'Accademia Internazionale d'Arte Drammatica -­‐ Teatro Quirino (210/11/12) e presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico di Roma (dal 2008), la Q-­‐Academy e il C.A.F.T di Roma (dal 2013). Nel luglio 2015 è stato ospite dello estudio Corazza para el Actor di Madrid come docente di un seminario di Metodo Linklater. Tra gli spettacoli diretti per il teatro: “Musicaromanzo” di e con Nada Malanima (Teatro Giacosa, Ivrea 2009 -­‐ Teatro Vascello, Roma 2011); “Mi Chiamo Rachel Corrie” con Cristina Spina (Teatro Piccolo Eliseo, Roma 2008); “7 Storie da Ovidio” con Kristin Linklater (Mostra Internazionale del Teatro, Lisbona 2006); “Bartleby the Scrivener” da Melville (Blue Heron Theatre, New York 2005); “Studio per Le Onde di Virginia Woolf” (Teatro Due, Roma 1995) e, nel corso degli anni, varie versioni di “Aminta” di Torquato Tasso (Villa Savorelli, Sutri – Festival “Per Antiche Vie”; Teatro Romano di Ferento, Teatro Furio Camillo, Metateatro). Come attore ha partecipato ai film “Il Talento di Mr. Ripley” di Anthony Minghella (ruolo del sergente Baggio) e “The International” di Tom Tykwer (ruolo dell’Ispettor Alberto Cerrutti). In cinema ha collaborato con Anthony Minghella ("Il Talento di Mr Ripley"), Tom Tykwer ("Heaven"; “The International”) e Fatih Akin ("Solino") come dialect coach (di Jack Davenport, Giovanni Ribisi, Cate Blanchet, Barnaby Metsurat) e supervisore al dialogo italiano nelle fasi di pre-­‐produzione, produzione e post-­‐produzione. 18 -­‐ 22 agosto DANZA E ARTI MARZIALI: ELEMENTI DI KINOMICHI a cura di Enrico Tedde h 9:00-­‐13:00 La danza come opportunità per liberare energia, nuovi stati d’animo, sentimenti e poesia. ll Kinomichi come cammino di studio per riconoscere i principi arcaici del movimento da cui la danza non può prescindere: il contatto con la terra dove la materia si sprigiona e tutte le cose hanno origine, il contatto con il cielo verso cui ci orientiamo per sentirci liberi, percepire la luce e connetterci al cosmo generatore. Il metodo Noro-­‐Kinomichi® apre un cammino che conduce alla liberazione e allo sviluppo dell'energia vitale e delle risorse personali inutilizzate. Kinomichi in giapponese significa “la via dell'energia”. Il creatore di questo metodo è il Maestro Masamichi Noro. Diretto allievo del fondatore dell'Aikido (Maestro Ueshiba), vive dal 1961 in Francia e insegna nel suo centro internazionale a Parigi. Il Maestro Noro ha integrato la sua eredità culturale orientale con le diverse concezioni nel campo della coscienza corporea e del movimento incontrate in Europa per costruire una possibile sintesi, frutto di una visione globale. La pratica permette di sviluppare la capacità di ascolto, di sincronizzare le azioni col proprio partner, di imparare ad economizzare l'energia nel movimento senza inutili blocchi o rigidità e contrazioni muscolari. Il Kinomichi è rivolto a tutti senza limiti di età, e si rivolge anche a coloro che cercano una via naturale ed efficace di riabilitazione psicofisica. Gli artisti in genere trovano nel metodo Kinomichi una pratica integrante della propria professione sia nella soluzione di problemi legati alla affinazione delle proprie abilità fisiche che nel rapporto con il pubblico. Enrico Tedde danzatore formatosi a Essen presso la FolkWang Hochschule e coreografo fondatore a Strasburgo della compagnia Blicke, si dedica da circa 10 anni allo studio del Kinomichi frequentando regolarmente il centro internazionale del maestro Noro a Parigi. Ha insegnato una iniziazione a questa pratica al Conservatorio di Neuchâtel (Svizzera) e presso l’ Ecole Municipale de Danse di Strasburgo. 18 -­‐ 22 agosto PRATICA RESPIRATORIA ITSUO TSUDA E INTRODUZIONE ALL’ AIKIDO a cura di Fabio Taborro / Dojo Makoto Negli ultimi decenni grande è stata l’influenza delle Arti Marziali sull’evoluzione della danza contemporanea. L’introduzione all’Aikido e la pratica respiratoria ad essa associata (ITSUO TSUDA), ci consentiranno di entrare nel vivo della materia, e la frequentazione dei principi base (il centro, creare l’armonia, mantenere la distanza) faciliterà la comprensione del Kinomichi, che dall’Aikido deriva. L’Aikido è stato fondato da Morihei Ueshiba ed è un superamento dell’arte marziale intesa come combattimento. Armonizza i gesti della vita quotidiana e invita all’incontro e all’unione. Possono praticarlo tutti. Non ci sono livelli né scopi prefissatisi. Si adatta al ritmo e alle possibilità di ciascuno. Senza forzature. L’Aikido (pratica respiratoria) di Itsuo Tsuda non mira all’efficacia. Più che di accumulare forze, titoli e cinture si pratica una ‘Via della spoliazione’ che, liberando il terreno, ci porta a sentire e accogliere qualcosa che è più grande di noi. L’invito è a praticare ‘senza tecnica, senza conoscenza, senza scopo’ così da lasciare le porte aperte ad un’autentica scoperta che si rinnova di giorno in giorno, di momento in momento. Itsuo Tsuda ha scritto e pubblicato nove libri in francese, tradotti in seguito anche in italiano: Il Non-­‐Fare, La Via della Spoliazione, La Scienza del Particolare, Uno, Il Dialogo del Silenzio, Il Triangolo Instabile, Anche se non penso sono, La Via degli Dei, Di fronte alla Scienza. Inoltre nel 2002 è stato pubblicato in italiano Cuore di Cielo Puro, una raccolta di testi inediti, trascrizioni di conferenze-­‐interviste, e altri documenti su Itsuo Tsuda. Lo Stage, alla scoperta dell’Aikido e della Respirazione, sarà condotto da Fabio Taborro, che dal 1996 pratica assiduamente l’Aikido. Periodicamente partecipa a seminari tecnici di perfezionamento al fine di approfondire i principi tecnici e filosofici che sono alla base dell’Aikido (pratica respiratoria) e del Katsugen undo (movimento rigeneratore). Dal settembre 2004 inizia a tenere delle regolari sedute di pratica e stage di introduzione all’Aikido. Nel settembre 2010, con l’aiuto di diversi praticanti, fonda l’Associazione Dojo Makoto, con l’intento di far conoscere la filosofia ed i principi universali dell’Aikido (pratica respiratoria) e del Katsugen undo (movimento rigeneratore) praticati e diffusi in Europa da Itsuo Tsuda. Il Dojo Makoto è un luogo riservato alla pratica dell’Aikido e della Respirazione, si differenzia da una palestra in cui si susseguono corsi di discipline diverse, questa particolarità permette di preservare l’ambiente necessario alla meditazione e alla ricerca interiore. 23 -­‐ 28 agosto LA DANZA TEDESCA: L’INSEGNAMENTO DI JEAN CEBRON a cura di Virginie Heinen h 9:00-­‐13:00 e 14:00-­‐16:00 Formata giovanissima alla danza presso la scuola superiore Folkwang a Essen in Germania, Virginia Heinen studia soprattutto con Jean Cébron e diventa la sua assistente. Danza con diversi coreografi in Germania e in Belgio prima di arrivare in Francia dove lavora come interprete per Blanca Li, Marilén Iglesias Breuker, Luc Petton, Laura Simi & Damiano Foà, Laura Scozzi e Renate Pook. Nel 2002 crea la compagnia Blicke in collaborazione con Enrico Tedde e firma una decina di coreografie. Nel 2011 realizza la coreografia Chout sulla musica omonima di Sergj Prokofiev per 14 danzatori del Ballet de l’Opéra National du Rhin / Centre Chorégraphique National de Mulhouse in Francia. Parallelamente insegna la danza contemporanea in diverse strutture in Francia e a l’estero : (Ballet de l’Opéra National du Rhin-­‐ CCN de Mulhouse, Ballet du Nord/ CCN de Roubaix -­‐ Nord Pas de Calais, Atelier de Paris – Carolyn Carlson, CND (Parigi e Lione), Ménagerie de Verre a Parigi, Le Pacifique / CDC de Grenoble, Cefedem de Nantes, scuola superiore CNDC d’Angers, Danse au Cœur à Chartres, Danse à Lille, scuola superiore Scala di Milano, conservatorio superiore El Barco a San José in Costa Rica). Da 10 anni pratica il Kinomichi, un’ arte di movimento giapponese e un lavoro sull’ energia che ha influenzato molto la sua danza e il suo insegnamento. Nel seminario che avrà luogo a Tuscania, Virginia Heinen proporrà un lavoro tecnico e di improvvisazione basato principalmente sull’insegnamento della scuola tedesca (metodo Jooss-­‐Leeder basato sui principi di Rudolph Laban e sviluppato da Jean Cébron). Si tratta di un lavoro sulle qualità del movimento (Eukenetik) attraverso l’energia, il tempo e lo spazio (Choreotik). Esplorare i contrasti; prendere coscienza di ogni gesto per renderlo più leggibile; associare le sensazioni del corpo alle nozioni tecniche per raggiungere una maggiore libertà di movimento. Un’attenzione particolare sarà data: -­‐ al movimento «respirato» quindi allo scambio perpetuo della tensione e del rilasciamento; -­‐ all’economia dell’energia nel movimento; -­‐ alla globalità del movimento utilizzando come motore gli appoggi che usano l’energia del suolo come prolungamento e sviluppo della camminata (ispirato dai principi del Kinomichi); -­‐ alla mobilità del torso, della colonna vertebrale e delle braccia, fonti di espressività specifici della danza tedesca. L’insegnamento comprenderà anche un lavoro sugli “studi”, una particolarità del metodo Jooss-­‐Leeder dove si imparano, come nella musica, delle successioni di movimenti intorno ad un tema dato. 8 -­‐ 20 settembre DALLA MECCANICA ALLA BIO -­‐ LA DIMENSIONE DELLA RICERCA a cura di Federico Favetti L'importante di questa presentazione non è convincervi a partecipare ad uno stage che vi insegna una metodologia sul movimento del corpo sia quello esterno/meccanico/fisico che quello interno/biologico/spirituale. Ma è quello di incentrare il focus su un tema importante: quello di riappropriarci della volontà del nostro essere... il nostro essere umani. L'essere umano è composto da molti fattori che vanno dalla razionalità alle emozioni, dall'istinto alla logica, dalla percezione all'analisi e cosi di seguito fino ad arrivare all'ignoto. Quest'ultimo punto è il punto di partenza di questo lavoro. Anche se paradossale noi essere umani in questo periodo storico abbiamo dimenticato chi siamo e come funzioniamo, quindi per assurdo siamo ignoti a noi stessi. I ritmi sempre più frenetici di questo nostro mondo hanno interrotto definitivamente la percezione di quello che ci circonda, noi compresi. La nostra società ci ha privato del diritto di conoscenza e di comando del nostro apparato e lo ha sostituito con azioni automatiche che si ripetono all'infinito o quasi. Il lavoro di queste due settimane insieme sarà quello di ripristinare la volontà su noi stessi interrompendo gli automatismi che non ci permettono più di percepire e di agire... quindi di essere "presenti" che corrisponde ad essere "vivi" e di conseguenza "essere umani". L'istinto è la capacità di agire infallibilmente ma inconsapevolmente. L'intelligenza è la capacità di agire consapevolmente ma fallibilmente. L'intuito è la capacità di agire con la stessa infallibilità dell'istinto e la stessa consapevolezza dell'intelligenza. Approdato a Tuscania sulla navicella dei Cosmonauti, il festival di ricerca teatrale di cui è co-­‐direttore dagli esordi, insieme ad Alicja Ziolko, Markus Herlyn e altri, quest’anno Federico Favetti offre alle persone interessate la possibilità di sperimentare una sua metodologia di lavoro, cui è giunto dopo aver frequentato come allievo o assistente le principali “scuole di pensiero” del teatro del Novecento, e soprattutto dopo aver applicato come attore e come insegnante i diversi precetti. Racconta di sé: Favetti Federico nasce a Roma il 09/04/1973. Comincia a fare teatro da giovane all'età di 14anni. Dopo un’intensa fase lavorativa come attore in tutta Italia con compagnie di prestigio capisce che il teatro ufficiale del nostro paese aveva poco a che fare con l'Arte e comincia un lungo percorso di specializzazione sia in Italia che all'estero per affinare gli strumenti dell'attore attraverso svariate metodologie elaborate in diversi paesi del mondo. Si diploma in alcune scuole italiane per poi diplomarsi nella G.i.t.i.s Class di Mosca. Si Diploma come insegnante con Jurij Alschtiz. Dopo aver insegnato movimento, voce e recitazione in varie scuole di teatro, si rende conto che le metodologie “scolastiche” in realtà si rifanno a schemi ormai vecchi e obsoleti, approda quindi alla ricerca teatrale sviluppando una metodologia che nasce dall'esigenza artistica e umana dei nostri tempi. Oltre che Coodirettore del festival di ricerca di Cosmonauti Favetti Federico è stato allievo e in alcuni casi assistente di varie personalità artistiche tra cui: Recitazione allievo di: Carmelo Bene -­‐ regista, poeta, attore italiano; Anatolij Vasiliev -­‐ direttore dell'Accademia di Arti Teatrali di Mosca; Jurij Alschitz -­‐ direttore della scuola di Berlino; Susan Strasberg -­‐ figlia di Lee Strasberg; Lev Dodin -­‐ regista russo; Kutrashov Igor -­‐ direttore di recitazione del g.i.t.i.s di Mosca; Greta Seacat -­‐ membro attivo dell’Actors’ Studio di New York; Dominique de Fazio -­‐ membro attivo dell’Actors’ Studio di New York; Peter Clough -­‐ direttore della Guidhall Scholl di Londra; Natalia Zvereva -­‐ docente di recitazione al Gitis di Mosca; Cathy Marchand -­‐ membro attivo del Living Theatre; Ugo Chiti -­‐ regista, scrittore ; Mario Prosperi -­‐ regista, scrittore teatro di ricerca Movimento allievo di: Nikolaij Karpov -­‐ direttore del dipartimento di movimento scenico al Gitis di Mosca; Gennadij Baghdanov -­‐ direttore di biomeccanica all'Accademia di Arti Teatrali di Mosca; Claudio Spadola -­‐ docente di biomeccanica; Shona Morris -­‐ docente di movimento e Zoomorfismo alla Guildhall School of Music and Drama di Londra; Michele Monetta -­‐ docente di movimento all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico; Masaki Iwana -­‐ insegnante di Butoh e direttore dell’Istituto di Ricerca La Maison du Butoh Blanc; Flavio Albanese -­‐ insegnante, regista commedia dell’arte; Wladimiro Lembo -­‐ docente di mimo e assistente di Lecoq ; Rem&Cap -­‐ registi di ricerca Voce allievo di: Alan Woodhouse -­‐ direttore del dipartimento di voce alla Guildhall School di Londra; Irina Proptova -­‐ direttrice del dipartimento di voce scenica al Gitis di Mosca; Natalia Orekhova -­‐ direttrice del dipartimento di voce all'Accademia di Arti Teatrali di Mosca; Andreji Kermofov -­‐ direttore del dipartimento di voce dell'accademia d’arte drammatica di San Pietroburgo; Igor Patiev -­‐ docente di voce al Rati di Mosca; Nika Kossenkova -­‐ direttrice del Rati di Mosca; Giorgio Spaziani -­‐ docente di voce all’accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico Follia e clown allievo di: Jango Edwarsd -­‐ clown & fool Organizzazione: ASSOCIAZIONE VERA STASI Associazione Culturale VERA STASI Via della Lupa, 6 – 01017 TUSCANIA (vt) Tel 348 4798951 / E-­‐mail: [email protected] Web compagnia Vera Stasi: http://www.verastasi.com Web Supercinema: http://www.progettiperlascena.org