La grotta di Poliremo al Circeo! La rivincita degli imbecilli Grazie

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La grotta di Poliremo al Circeo! La rivincita degli imbecilli Grazie
La grotta di Poliremo al Circeo!
La rivincita degli imbecilli
Grazie Assessore per la notizia
di E. Dantes
Il 1° Settembre, è andata in onda l’ultima puntata dell’instant movie “Vacanze
d’Italia” con un ampio servizio su San Felice Circeo.Nella puntata, l’assessore
alla Cultura, Stefano Capponi, ha rilasciato una intervista durante la quale ha
fatto importanti e rivoluzionarie rivelazioni circa il sito dove la leggenda vuole
che si sia verificato l’incontro, narrato da Omero, tra Ulisse e Polifemo.
Non c’è niente da fare: la vita è carogna. Uno sta lì a studiare per anni, a
rompersi il capo su quel viaggio estenuante che Ulisse compie per tornare
alla sua “petrosa Itaca”, a imparare a memoria le tappe di quel tour de force
chiamato Odissea e poi, all’improvviso, in un’afosa e opprimente sera
d’estate, qualcuno ti dice che le cose non stanno per niente come tu pensavi
che stessero. Scusate cari amici, ma questo non si fa! A chi, come l’autore di
queste righe, è stato sottoposto non a interrogazioni ma a veri e propri
interrogatori su Aiace (sia quello Oileo che quello Telamonio) e Laocoonte, su
Elena e Clitennestra, su Alcinoo e Neottolemo, su Elpenore e Laerte, una
notizia del genere bisogna comunicarla con attenzione, con garbo; e non così
come è successo, d’improvviso, per televisione. Vedete, alcuni professori
stolti e ignoranti ci avevano insegnato che Ulisse, una volta partito da Troia,
era capitato a Ismaro, nella Tracia (a cavallo tra la Grecia, la Bulgaria e la
Turchia) dove aveva preso una solenne batosta dai Ciconi; era fuggito per
ritrovarsi nella terra dei Mangiatori di Loto, nella Libia orientale, e da lì era
giunto in Sicilia dove abitavano i Ciclopi. Dopo aver accecato Polifemo, ed
essere sfuggiti alla sua ira terribile, Ulisse e i suoi, dopo un lungo peregrinare,
sarebbero giunti alle isole Eolie, regno di Eolo. Qui, il Signore del luogo gli
fece omaggio di un otre nel quale aveva rinchiuso tutti quei venti che
avrebbero potuto dare fastidio alla navigazione; ma i compagni di Ulisse,
pensando che in quell’otre ci fossero delle monete d’oro, lo aprirono e fecero
scatenare una di quelle bufere al cui confronto gli uragani di New Orleans
sono delle piacevoli brezze marine. Ulisse fu scaraventato nuovamente sulle
Eolie da dove, però, venne cacciato in malo modo dal Re dei Venti; ripreso il
mare, sarebbe approdato nella terra dei Lestrigoni (localizzabile nel basso
Lazio, nei pressi di Formia). Ma gli dei, evidentemente, non lo proteggevano
perché i Lestrigoni erano mangiatori di uomini e il loro re, Antifate, tanto per
non smentire la fama del suo popolo, mangiò immediatamente uno dei
marinai di Itaca. Come se non bastasse, tutte le navi di Ulisse vennero
sottoposte ad un bombardamento di massi e se ne salvò una sola con la
quale il nostro eroe sarebbe giunto sulla splendida isola Eea dove avrebbe
avuto luogo la nota avventura con la maga Circe. Avrete notato l’uso ripetuto
del condizionale; ma a questo punto, dopo la clamorosa smentita giunta a
sbugiardare tutti gli insegnamenti di quegli insulsi docenti del Liceo e
dell’Università, il condizionale è d’obbligo. Forse qualcuno dei nostri lettori è
titubante e si domanda se colui che ha portato tanto scompiglio nel mondo
degli studiosi di Omero,
sia una fonte attendibile. Ma,
signori miei, volete scherzare? A gettare – finalmente! – una pietra nello
stagno di insulse tradizioni millenarie, è stato nientedimeno che l’assessore
Stefano Capponi, delegato alla Cultura, alla Pubblica Istruzione, allo Sport e
allo Spettacolo di San Felice Circeo. Secondo l’Assessore, in uno degli antri
della nostra costa rocciosa, va localizzata la grotta di Polifemo, “che sembra
piccola dall’esterno ma che all’interno è alta più di sessanta metri”. E siccome
stiamo parlando dell’Assessore di una cittadina dove si sono svolti quei fatti
antichi, non possiamo mettere in dubbio la sua affermazione che sicuramente
nasce da uno studio approfondito sull’argomento, studio che lo ha reso
particolarmente edotto nel tema di cui ha disquisito, con grande sicurezza,
davanti alle telecamere della RAI. Ma, a prescindere dalla esaltante novità
culturale che ha portato la nostra cittadina nel firmamento della Cultura, un
altro grande merito va al nostro Assessore: quello di aver ridimensionato
l’astuzia del figlio di Laerte, considerato da sempre il più furbo tra tutti gli
uomini. Infatti, pensate di quale stupidità si rese protagonista il nostro Ulisse
che aveva la Maga Circe a pochi minuti dalla grotta di Polifemo e che, invece,
per raggiungere colei che trasformava gli uomini in porci, fece il giro di mezzo
Mediterraneo, perdendo uomini e navi e subendo ogni tipo di doloroso
oltraggio. Tié, Ulisse, tié! Alla fine, qualcuno ti ha gettato nel ridicolo e,
scusate il termine, ti ha sputtanato! Così, tutti noi, che di fronte a te ci siamo
sempre sentiti degli idioti, abbiamo avuto finalmente la nostra rivincita.
Grazie, Assessore, grazie davvero, a nome di tutti gli imbecilli redenti
d’Italia…
------------------------------Oggi le immagini televisive riescono a viaggiare in maniera straordinaria e
quelle della rivelazioni di Stefano Capponi sono giunte nell’Ade,
nell’oltretomba dove si trovano anche gli eroi greci. Qui qualcuno le ha fatte
vedere a Telemaco, il figlio di Ulisse, il quale non le ha commentate, ma si è
allontanato scuotendo il capo e ripetendo, sconsolato: “ E mo’, chi ce la porta
‘sta nutizzia a Tata?”