WHALE DETECTIVES Italian - Whale and Dolphin Conservation

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WHALE DETECTIVES Italian - Whale and Dolphin Conservation
Caro Amico,
Grazie!
Adesso sei uno delle migliaia di detective di balene che da tutte le parti del mondo aiutano SEA LIFE e
WDCS (Whale and Dolphin Conservation Society) a fermare la caccia alla balena in Islanda.
Perche?
L’Islanda caccia ancora le balene. Si cacciano nonostante l’opinione mondiale che la caccia alla balena sia
crudele e inutile, e nonostante il bando alla caccia commerciale. L’Islanda uccide sia le balene fin che sono
in via di estinzione che le piu’ piccole balene minke, e non nasconde l’intento di ucciderne altre.
Al WDCS e SEA LIFE crediamo che questo sia un modo vergognoso di trattare queste creature cosi
intelligenti e maestose.
Come fermare i cacciatori?
In due modi:
1. Assicurati di non acquistare pesce proveniente da aziende gestite da o legate all’industria della
caccia all balena. Gran parte del guadagno del pesce Islandese venduto in Europa e negli Stati Uniti
finisce direttamente nelle tasche dei cacciatori.
2. Non lasciare che l’Islanda entri nell’UE prima che smetta la caccia alla balene.
L’Islanda potrebbe cercare di persuadere l’UE a divenire membro e allo stesso tempo continuare la caccia
ma noi vogliamo che la caccia alla balena sia per l’UE una questione ‘zero tolerance’, a tolleranza zero.
Cosa puoi fare TU?
• Scrivi all’UE usando la lettera facsimile allegata in questo pacchetto.
• Usa la lettera campione che ti abbiamo allegato per scrivere a supermercati, ristoranti, catene di fastfood, take-away e istituti scolastici. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per monitorare dove si vende il
pesce Islandese pescato dalle compagnie legate alla caccia alla balena - sopratutto HB Grandi
Company – per assicurare che le imprese non acquistino pesce dai cacciatori.
• Mandaci le risposte che ricevi. Utilizzando il network di whale detective possiamo creare un
immagine globale di chi acquista pesce dai cacciatori.
Puoi seguire la nostra campagna Islandese online visitando www.whales.org. Vedi chi e’ dalla nostra
parte e chi ci serve per creare una lobby.
Ecco una delle tante risposte che abbiamo gia ricevuto da uno dei maggiori supermercati del Regno
Unito (altri esempi seguono nel pacchetto):
“Non acquistiamo nessun pesce, ne’ direttamente ne’ indirettamente, da aziende coinvolte nella caccia
alla balena.” Sainsburys (grande catena di supermercati del Regno Unito)
Difendiamo quelle aziende che non acquistano pesce dai cacciatori di balena, e facciamo pressione a
quelle aziende che lo fanno!
The global voice for whales, dolphins and their environment
Whale and Dolphin Conservation Society, Brookfield House, 38 St. Paul Street, Chippenham, Wiltshire, UK
Tel. (44) (0) 1249 449500 • Web: www.wdcs.org • Email: [email protected]
Facebook: www.facebook.com/fanofwdcs • Twitter: twitter.com/WHALES_org
Registered Charity No. 1014705 Registered Company No. 2737421
Non dimenticare di visitare www.whales.org per seguire il progresso della campagna.
Di nuovo grazie per essere diventato un detective di balene. Con il tuo sostegno siamo certi di poter
fermare la caccia Islandese alla balena.
Distinti saluti
Sue Fisher
WDCS Supporter
La Campagna
Cosa puoi fare TU?
Informati
Scrivi una lettera o un email di protesta all’UE
Vedi le informazioni sulla campagna su www.whales.org
Scrivi a pescivendoli, supermercati, fast-food, istituti scolastici e ristoranti usando la lettera modello
allegata. Facci sapere cosa rispondono!
Quale’ il problema?
L’Islanda continua a cacciare balene fin e minke sfidando la moratoria della Commissione internazionale
per la caccia alle balene (IWC). Nel 2009 i cacciatori Islandesi hanno ucciso piu’ di 200 balene e le
quote poste per il 2010 sono ancora piu’ alte. E’ un modo vergnoso di trattare animali cosi maestosi,
sensibili e altamente evoluti ed e’ particolarmente irritante alla luce del desiderio dell’Islanda di entrare
nell’Unione Europea (UE).
Secondo le norme UE, l’Islanda non puo’ continuare ne’ la caccia ne’ il commercio delle balene e dei
loro prodotti, ma ci si aspetta il tentativo di negoziazione di questa norma. WDCS e SEA LIFE vogliono
che la caccia alle balene sia per l’UE una questione ‘zero tolerance’, a tolleranza zero, e assicurarsi che
l’Islanda entri a far parte dell’UE solo se prima interrompe la caccia alla balena per sempre.
Hvalur e’ la principale azienda Islandese cacciatrice di balene e proprietaria della flotta che preda le
balene fin. Oltre che direttore generale di Hvalur, Kristjan Loftsson, siede nel Consiglio di
Amministrazione, e possiede azioni HB Grandi, la piu’ grande azienda peschereccia in Islanda. Hvalur
ha utilizzato le strutture di HB Grandi per lavorare e surgelare prodotti derivati dalle balene e le flotte
baleniere hanno pure scambiato informazioni sulla posizione di banchi di pesci con i pescherecci da
traino di Grandi. HB Grandi e’ uno dei principali esportatori di pesci nel Regno Unito, Germania (e in
altri paesi Europei) e negli Stati Uniti e il guadagno di ogni filetto finisce nelle tasche dei cacciatori.
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All’incontro della Commissione internazionale per la caccia alle balene (IWC) del 2010, fu chiesto a
Kristjan Loftsson la sua opinione sull’abilita’ delle balene di comunicare, riconoscere il proprio riflesso
in uno specchio, e creare quello che gli antropologi chiamerebbero una ‘cultura’.
“Non ci credo,”ha risposto, “se sono cosi intelligenti, perche’ non rimangono fuori dalle acque
territoriali Islandesi?” Ha attribuito queste idee a “un gruppo di matti.”
Ha aggiunto: “Per me le balene sono un pesce qualunque, un abbondante risorsa marina, nient’altro.”
L’obbiettivo della nostra campagna…. Semplice:
Fermare la caccia alla balena Islandese e il commercio dei loro prodotti.
Come?
•
Pressione da parte del consumatore:
Utilizzando il messaggio “non acquistare pesce dai cacciatori di balene” solleciteremo i consumatori,
supermercati, fornitori e aziende di trasformazione nei mercati piu’ importanti, a rifiutare pesce Islandese
venduto da HB Grandi (l’azienda strettamente legata a Hvalur, l’azienda cacciatrice di balene).
•
Pressione politica:
Lavorando con SEA LIFE e aziende e charity alleate in Europa, assicureremo che i paesi membri
dell’UE insistano che l’Islanda possa entrare a fare parte dell’UE solamente se interrompe prima la
caccia alla balena e il commercio dei loro prodotti.
Siamo certi di avere un’opportunita’ unica per fermare il commercio della balena in Islanda. Fermare
uno dei tre paesi cacciatori di balene non solo salverebbe ogni anno la vita di centinaia di balene, ma
rappresenterebbe un importante pietra miliare verso il nostro obbiettivo piu’ grande di fermare del tutto e
ovunque la caccia commerciale alla balena.
Ora vogliamo espandere la campagna dai soli venditori, e includere aziende di trasformazione del
pescato, ristoranti e programmi culinari scolastici.
Per adesso non proponiamo di boicottare completamente il pesce Islandese, il Nostro obbiettivo e’ il
pesce venduto da HB Grandi, l’azienda Islandese legata all’industria della caccia alla balena in Islanda.
Statistiche importanti
Piu del 50% delle balene, ma fino a 90% del totale dei prodotti baleniferi prodotti in Islanda, sono
catturati da Hvalur hf.
Sia Loftsson che un’altro direttore di Hvalur, Arni Vihjalmsson, sono Direttori e azionisti di numerose
altre aziende Islandesi che controllano piu’ del 50% delle azioni di HB Grandi (la piu’ grande azienda di
pesca in Islanda).
Grandi controlla quasi il 10% di tutte le quote derivate dalla pesca in Islanda.
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L’esportazione del pescato rappresenta quasi il 40% della totale delle esportazioni dall’Islanda, e alla
luce della crisi economica continua ad essere la principale fonte di rendita estera per l’Islanda.
Il 29% delle vendite di Grandi vengono esportate principalmente nel Regno Unito e in Germania, ma
anche nel resto dei paesi Europei come negli Stati Uniti.
Tagliando fuori i mercati Britannici, Europei ed Americani di Grandi, si puo’ colpire l’economia dei
cacciatori e mandare un messaggio chiaro al governo Islandese che il pubblico NON accetta di
acquistare pesce da chi uccide le balene.
Il sondaggio Mori, commissionato da WDCS/Campaign Whale nel 2009, dimostra che il pubblico
Britannico e’ assolutamente contrario alla decisione dell’Islanda di riprendere il commercio delle balene,
e che di conseguenza il 64% e’ pronto a non acquistare pesce Islandese. Sondaggi condotti in altri paesi
mostrano simili risultati.
WDCS e’ occupato a investigare esattamente DOVE viene venduto pesciame Grandi. Abbiamo gia’
approcciato supermercati Britannici ma ci serve il TUO aiuto per trovare altri sbocchi per il pesce
Grandi.
I nostri alleati:
SEA LIFE
SEA LIFE aquaria ricevono piu’ di 10 millioni di visitatori ogni anno. Stanno sollecitando tutti i
visitatori ad unirsi alla campagna.
Cio’ segue da un’iniziativa WDCS/SEA LIFE di successo per la quale abbiamo consegnato piu’ di 200
000 cartoline di protesta al Commissario UE per l’Ambiente per persuadere l’UE a combattere per il
bando sulla caccia commerciale alle balene. Ha funzionato. Il bando rimane. Il Commissario ha messo
una foto di se stesso mentre riceve la cartolina sulla sua pagina di facebook e ha scritto “Al Berlaymont
ricevendo le 200 000 cartoline Salviamo le Balene. State certi che faro’ il mio meglio!”.
Non solo SEA LIFE, abbiamo gia’ degli importanti dettaglianti dalla nostra parte. Ecco un assaggio di
quello che hanno detto:
“Waitrose non appoggia la caccia alla balena in alcuna circostanza e nessuno dei nostri fornitori sono
coinvolti ne’ sono legati ad aziende che connesse alla caccia”. Mark Price, Direttore Generale
“Morrisons non condona, ne’ sanziona ne’ sostiene la caccia commerciale alla balena e non rifornisce
da alcuna azienda coinvolta in quest’attivita’”. Steven Butts, Direttore CSR
“Marks & Spencer non acquista da alcuna compagnia coinvolta attivamente nella cattura o nella
lavorazione di mammiferi marini”. Lauren Orme, Direttore Generale dello Sviluppo Sostenibile –
Risorse Naturali
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L’Islanda e la caccia alle balene
La caccia alle balene – Che cosa sta accadendo?
Dopo il bando alla caccia commerciale alle balene del 1986, piu’ di 33 000 balene sono state uccise dalla
Norvegia, il Giappone e l’Islanda, con la giustificazione della caccia ‘scientifica’. Ora si vede un
aumento negli sforzi delle nazioni cacciatrici per trovare nuovi mercati per i prodotti balenieri.
Gli esperti WDCS hanno svelato i progetti a lungo termine dell’industria baleniera, dimostrando che le 3
nazioni cacciatrici hanno investito nella ricerca di nuoci usi per l’olio di balena, compresi farmaci in
Norvegia e in Giappone e mangime animale in Islanda. Abbiamo pure pubblicato gli orribili dettagli
delle migliaia di brevetti depositati in tutto il mondo che includono prodotti balenieri nella loro lista di
ingredienti – dalle palle da golf alle bevande sportive.
Aspetti chiave dell’industria baleniera di oggi sono:
•
•
•
•
•
L’Islanda – ha ripreso la caccia commerciale alla balena nel 2006 e ha continuato ad aumentare
sia il numero di balene uccise che la quantita’ di carne e grasso di balena esportati.
La Norvegia – ha aumentato le sue quote nel 2010 per la caccia alla balena del 45%, da 885 nel
2009 a 1286.
Il Giappone – uccide centinaia di balene in una riserva per balene e vuole legalizzare la caccia
nelle sue acque territoriali.
I tre paesi – premono per un ‘Accordo’ - un ‘compromesso’ da parte della Commissione
internazionale per la caccia alle balene (IWC) per abolire il bando alla caccia e legalizzare il
commercio baleniero.
L’aumento del commercio internazionale dei prodotti balenieri e dello sviluppo di prodotti e
mercati nuovi.
L’Islanda
La legittimità delle attuali attivita’ di caccia Islandesi, secondo le norme della Commissione
internazionale della caccia alle balene (IWC), e’ discutibile. A differenza della Norvegia, l’Islanda non
ha obbiettato al bando alla caccia commerciale alle balene del 1982, invece ha abbandonato l’IWC per
poi ricongiungersi nel 2002 con una polemica riserva al bando. Da allora ha intrapreso sia la caccia
commerciale che scientifica; nel 2007 ha aumentato la sua caccia commerciale annua da 6 balene fin e 1
minke, a 125 balene fin in via di estinzione e 81 balene minke nel 2009. Le sue quote per il 2010 sono
ancora piu’ alte.
L’Islanda ha raggiunto un traguarda ‘sanguinoso’ il 21 settembre 2009 quando l’azienda Hvalur (che
catturo’ la sua prima balena nel 1948), raggiunse 15 000 balene uccise. Una demarche (rappresentanza
diplomatica) in protesta dell’escalation della caccia alle balene in Islanda, firmata in 26 paesi tra cui il
Regno Unito e Stati Uniti, e’ stata presentata al governo Islandese il 25 settembre 2009 ma l’appello e’
stato ignorato.
Un’opportunita’ unica per cambiare la situazione
Dal momento del crollo dell’economia e del governo nel 2009, l’Islanda ha richiesto di entrare a fare
parte dell’Unione Europea (UE). Secondo le norme UE l’Islanda non puo’ continuare la caccia alle
balene e il commercio internazionale della carne baleniera, ma ci si aspetta che provi a negoziare
esenzioni. Le negoziazioni sono incominciate e WDCS e SEA LIFE hanno intenzione di rendere la
caccia alle balene una questione ‘zero tolerance’, a tolleranza zero per l’UE. Stiamo lanciando una
campagna per assicurare che l’Islanda termini la caccia alle balene, per sempre.
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Gentile Commissario,
RE: La caccia alle balene in Islanda
Le scrivo per richiedere che l’Unione Europea mantenga il suo divieto riguardante i paesi che cacciano
le balene dall’entrare a fare parte dell’UE.
L’Islanda ha richiesto di divenire membro UE e le negoziazioni per la sua accesso sono iniziate il 27
luglio 2010. Secondo le norme UE, L’Islanda non puo’ unirsi e continuare la caccia e il commercio
delle balene, ma ci aspettiamo che nel mentre tenti di negoziare una esenzione (‘deroga’) dai divieti UE.
I cacciatori Islandesi stanno uccidendo sia le balene fin che le balene minke in via di estinzione, e non
nascondono l’intenzione di aumentare la caccia alle balene nonostante l’opinione globale a proposito. La
legittimità delle attuali attivita’ di caccia Islandesi, secondo le norme della Commissione internazionale
della caccia alle balene (IWC), e’ discutibile. A differenza della Norvegia, nel 1982 l’Islanda non ha
obiettato al divieto dell’IWC della caccia alle balene, invece ha lasciato l’IWC per poi riunirsi nel 2003
con una polemica riserva al divieto.
Oltre alla caccia alle balene, l’Islanda e’ coinvolta nel commercio internazionale di prodotti balenieri,
nonostante il divieto imposto dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e
flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES). Dal 2006 l’Islanda ha esportato piu’ di 300 tonnellate
di prodotti balenieri per un valore di oltre US $3.2 milioni; la maggior parte di queste esportazioni sono
dell’anno passato soltanto. Esportazioni alla Norvegia e al Giappone sono state condotte con le
restrizioni della lista di balene minacciate d’estinzione parte dell’Appendice 1 CITES e l’Islanda ha pure
esportato a paesi, come le Isole Faroe, non vincolati dal CITES. In aggiunta l’Islanda ha effettuato
esportazioni illegali anche all’UE: ai primi di marzo del 2010 un carico di carne di balena spedito
dall’Islanda verso la Lettonia e’ stato sequestrato dalle autorita’ doganali Lettoni in chiara violazione
delle norme CITES e UE. Nel 2009 due altri carichi di ‘cibo baleniero’ per la Danimarca appaiono nei
registri Islandesi ma vengono adesso descritti come ‘errori clinici’.
Una demarche in protesta sia della caccia alla balena Islandese che dell’escalation del commercio di
prodotti balenieri, firmata da 26 paesi inclusi numerosi membri dell’UE, e’ stata presentata al governo
Islandese il 25 settembre 2009. Nonostante questo l’Islanda continua la caccia alla balena e quote ancora
piu’ alte sono state annunciate per il 2010.
Il 17 luglio l’Unione Europea ha passato una risoluzione attestando che l’Islanda deve cessare la caccia
alla balena per entrare a fare parte dell’UE. Nonostante questo, un richiamo verso l’Islanda per cessare la
caccia non e’ stato ancora specificato nei documenti di negoziazione dell’accessione.
Abbiamo bisogno della sua garanzia che la caccia e il commercio della carne di balena siano per l’UE
questioni ‘zero tolerance’, a zero tolleranza, e che all’Islanda non venga permesso di entrare a fare parte
dell’UE fino a che’ non cessa la caccia alla balena.
Distinti saluti,
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Gentile
Come sostenitore della Whale and Dolphin Conservation Society e della campagna SEA LIFE, ti scrivo
per domandarti se acquisti pescato da aziende legate ai cacciatori di balena Islandesi e se si, di fermarti.
Sono particolarmente preoccuato dal fatto che HB Grandi, la principale azienda Islandese pescatrice e
importante esportatrice di pescato, e’ legata a Hvalur hf, l’azienda Islandese cacciatrice di balene
reponsabile dal 1948 ad oggi per l’uccisione di piu’ di 15,000 balene fin.
Numerosi supermercati importanti hanno gia dichiarato di opporsi alla ripresa della caccia commerciale
alla balena in Islanda, rifiutando i discorsi scientifici Islandesi riguardanti la necessita di selezionare le
balene per proteggere gli allevamenti commerciali di pesce, e dichiarando che le loro aziende non
trattano con aziende implicate della caccia come HB Grandi.
Ecco alcuni esempi delle loro dichiarazioni
“Waitrose non appoggia la caccia alla balena in alcuna circostanza e nessuno dei nostri fornitori sono
coinvolti ne’ sono legati ad aziende che connesse alla caccia”. Mark Price, Direttore Generale
“Morrisons non condona, ne’ sanziona ne’ sostiene la caccia commerciale alla balena e non rifornisce
da alcuna azienda coinvolta in quest’attivita’”. Steven Butts, Direttore CSR
Ce ne sono molti altri.
Vorrei molto che ci aiutassi a fermare la caccia Islandese alla balena per i seguenti motivi:
L’Islanda continua a cacciare le balene minke e le balene fin in via di estizione, nonstante la moratoria
sulla caccia da parte della Commissione internazionale della caccia alle balene. Nel 2009, i cacciatori di
balena Islandesi hanno uciso 125 balene fin e 81 balene minke e le quote poste per il 2010 sono ancora
piu’ alte.
L’Islanda e’ pure impegnata nel commercio internazionale di prodotti balenieri, in violazione di un’altro
bando internazionale da parte della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e
flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES). Dal 2006, l’Islanda ha esportato oltre 300 tonnellate di
prodotti balenieri per un valore totale di US $3.2 milioni; la maggior parte di questi da un’anno a questa
parte. Questi includono esportazioni illegali vero l’UE; un carico di carne di balena diretto dall’Islanda
verso la Lettonia e’ stato confiscato dalle autorita’ doganali Lettoni nei primi del marzo 2010, in
violazione delle norme sia CITES che UE.
Come sostenitore di WDCS e ospite di SEA LIFE, credo che le azioni dell’Islanda sono inaccettabili.
Inoltre un sondaggio commissionato da WDCS/Campagna per le Balene 2009 nel Regno Unito ha
dimostrato che il publico e’ assolutamente contrario alla decisione dell’Islanda di riprendere la caccia
commerciale alla balena, e che il 64% sono disposti a rinunciare ad acquistare pesce Islandese. Sondaggi
condotti in altri paesi hanno dimostrato simili risultati.
Prevedo che sarai presto messo sotto pressione dai tuoi clienti che non vogliono acquistare pesce
Islandese originato da aziende legate alla caccia alle balena. Questo e’ un risultato dell’aumento di
pubblicita’ negativa da parte dei media riguardo all’espansione Islandese della caccia e del commercio di
prodotti balenieri.
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Il pubblico ha reso chiaro che vuole essere a conoscenza della provenienza del loro pescato. Ti sarei
molto grato se la tua azienda fornisse chiarimenti sia a me che a WDCS e SEA LIFE sul criterio
riguardante l’acquisto di pescato proveniente dall’Islanda. Apprezzeremmo molto una dichiarazione sul
tuo punto di vista sulla caccia alla balena, e sui prodotti balenieri, come assicurazione che rivisiterai i
tuoi criteri di acquisto per evitare di acquistare da aziende coinvolte, direttamente o indirettamente, nella
caccia alla balena. Ti chiediamo inoltre di informarci di qualunque possibile legame societario tra la tua
e aziende legate alla caccia.
Il proprietario dell’azienda Islandese, legata at HB Grandi, che caccia balene fin, ha ingrandito i suoi
impianti di lavorazione ed ha espresso un interesse commerciale nel produrre cibo baleniero per poi
unirlo ad altri cibi. Concorderai che il pubblico non vuole comprare ne’ pesce di allevamento, ne’
prodotti basati su carne o olio balenierio.
Apprezzeri anche moltissimo se la tua azienda mandasse una lettera di protesta spiegando la tua
preoccupazione a H.E. Sig. Össue Skarphéðinsson, Ministro per gli Affari Esteri, riguardante l’escalation
Islandese della caccia alla balena. Data l’urgenza della situazione in Islanda, ti prego di rispondere al
piu’ presto.
Spero di ricevere presto una tua risposta. Ti prego di mandare in copia la tua risposta a WDCS.
Cordiali saluti,
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