Fare lo Psicologo oggi: guida pratica per studenti e

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Fare lo Psicologo oggi: guida pratica per studenti e
Fare lo Psicologo oggi:
guida pratica per studenti e neolaureati
in Psicologia
Il presente e book è stato redatto dal Dott. Edoardo
Ercoli, Obiettivo Psicologia srl
con la collaborazione della
Dott.ssa Mara Maglioni, Studio Orme.Psi.
E’ vietata la distribuzione e riproduzione anche
parziale senza l’espressa autorizzazione dell’autore.
INDICE
Introduzione: perché una guida di orientamento?
Capitolo 1
Le tappe universitarie: cosa è importante sapere
1.1 Chi è lo Psicologo?
1.2 Che differenza c'è con lo Psichiatra e lo
Psicoterapeuta?
1.3 Cosa bisogna sapere dell'Albo e dell'Ordine degli
Psicologi?
1.4 Esiste una differenza tra Psicologo del Lavoro,
Psicologo Clinico, Psicologo dell’età evolutiva, Psicologo
sperimentale?
1.5 Dopo la Laurea Triennale
• 1.5.1 Quale qualifica si ottiene?
• 1.5.2 Quali sbocchi lavorativi offre la laurea triennale?
•
•
1.5.2.1 Che lavori si possono svolgere con la laurea triennale in
Psicologia con l'iscrizione all'Albo B?
1.5.2.2 Che lavori si possono svolgere con la laurea triennale in
Psicologia senza l'iscrizione all'Albo B?
• 1.5.3 Con la laurea triennale a quali Concorsi Pubblici si può
partecipare?
1.6 Dopo la Laurea Magistrale
• 1.6.1 Quale qualifica si ottiene?
• 1.6.2 Quali sbocchi lavorativi offre la laurea magistrale?
•
•
1.6.2.1 Che lavori si possono fare con la Laurea Magistrale e l’iscrizione
all'Albo A?
1.6.2.2 Che lavori si possono fare con la Laurea Magistrale senza
l’iscrizione all'Albo A?
•
1.6.3 A quali concorsi si può accedere una volta abilitati alla professione
di Psicologo?
1.7 Come si può sfruttare il tirocinio?
Capitolo 2
La Formazione post laurea
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
Concetti base e macrocategorie
Il Dottorato di Ricerca
La Scuola di specializzazione in Psicoterapia
I Master
Corsi di formazione e crediti ECM
Capitolo 3
Verso la professione...
3.1 Possibili forme per esercitare la professione di Psicologo
3.2 La libera professione
• 3.2.1 Vantaggi e svantaggi della libera professione
3.3 Lavoro dipendente pubblico o privato
• 3.3.1 Vantaggi e svantaggi del lavoro dipendente
3.4 Lavoro dipendente e libera professione sono
compatibili?
3.5 Carriera Accademica
3.6 Carriera Accademica e libera professione sono
compatibili?
Sitografia
Introduzione
Nella scelta della carriera universitaria siamo influenzati da
motivazioni interne e esterne, da aspettative e interessi che ci
spingono verso quello che ci piace e vediamo più giusto per noi.
Le facoltà universitarie oggi sono suddivise in percorsi specifici;
così le possibilità di carriera e di formazione post laurea sembrano
offrire opzioni che sono aumentate esponenzialmente negli ultimi
anni.
Questa tendenza può essere allo stesso tempo utile, perché ci
permette
di
compiere
una
scelta
mirata
sin
da
subito,
e
disorientante, perché:
• non è chiaro per tutti sin dal primo anno quali saranno i risvolti
futuri del percorso intrapreso;
• la scelta tra tante opzioni può essere difficile e comportare
spese economiche e di tempo molto elevate.
Considerando che i primissimi corsi di laurea in Psicologia risalgono
al non lontano 1971 e la prima Facoltà al 1991, abbiamo assistito
nel giro di 22 anni al proliferare di corsi di studi universitari e
percorsi formativi post laurea per Psicologi in branche molto vaste
e diverse tra loro.
Oggi molto è stato fatto e molto è ancora da fare; di certo la
creazione di due Albi, l'Albo di tipo B relativo ai corsi di laurea
triennale, quello di tipo A accessibile successivamente alla laurea
magistrale, unite alla possibilità di avere titoli riconosciuti come i
Master e i corsi di formazione specialistica in particolari ambiti
applicativi
della
Psicologia
hanno
ampliato
le
opportunità
professionali per gli Psicologi.
Tuttavia tale complessità ha portato con sé anche una grande
confusione rispetto a cosa fare e cosa sia necessario avere per
intraprendere la professione
di Psicologo,
confusione
spesso
aumentata ulteriormente dall’erronea convinzione che per poter
esercitare come Psicologo sia necessario aver prima seguito una
Scuola di specializzazione in Psicoterapia.
In realtà, come vedremo, non è così: quella di Psicologo e quella di
Psicoterapeuta sono infatti due professioni diverse!
A maggior ragione, per coloro che hanno scelto di fare della
Psicologia la propria professione può essere molto utile avere uno
strumento per orientarsi al suo interno; una guida di orientamento
per studenti e neolaureati può essere una bussola utile che indichi
le coordinate per poter scegliere responsabilmente il percorso più
appropriato verso la propria meta professionale.
La presente guida ha nello specifico la funzione di orientare coloro
che sono ad un punto di svolta o coloro che ci arriveranno; tali
punti possono essere:
• La laurea triennale
• La laurea magistrale
• L'Esame di Stato
Nello specifico alcune domande che potreste porvi, sono:
• Quali attività lavorative si possono svolgere con la laurea
triennale?
• Quali attività lavorative si possono svolgere con la laurea
specialistica?
• A cosa serve il tirocinio?
• Come posso intraprendere la carriera universitaria?
• Cos'è un dottorato di ricerca?
• A cosa serve?
• A quali concorsi pubblici ho accesso in quanto Psicologo?
• Cosa fare una volta usciti dall'università?
• Quali corsi di formazione è utile frequentare?
• Cosa guardare per scegliere un corso di formazione
rispetto ad un altro?
• Cosa c'è da sapere rispetto al mondo del lavoro oggi?
A questo ed altro cercheremo di rispondere in questa guida creata
appositamente per voi futuri professionisti della Psicologia, la
Scienza Umana per eccellenza, la Scienza che, per sua natura,
muta con il mutare di chi la studia e la applica, si evolve
quotidianamente e, per questa caratteristica intrinseca, racchiude
una gamma potenzialmente infinita di possibilità di studio e lavoro.
Capitolo 1
Le tappe universitarie: cosa è importante sapere
Ogni paragrafo di questo capitolo sarà intitolato con una
domanda cui seguirà la relativa risposta.
Quale domanda migliore per cominciare il nostro percorso di
scoperta se non...
1.1 Chi è lo Psicologo?
Lo Psicologo è un professionista che ha conseguito una Laurea
Magistrale in Psicologia (LM 51), svolto il tirocinio, secondo le
modalità e le regole previste dal proprio ordinamento, superato
l'Esame di Stato per Psicologi e si è iscritto all'Albo Professionale
(Sezione A), come sancito dall'Ordinamento della Professione di
Psicologo.
La figura professionale dello Psicologo è sancita e regolamentata
dalla Legge
56/89, legge che risalendo a tanti anni fa (1989)
forse andrebbe leggermente rivista adeguandola ai cambiamenti
sociali, culturali e tecnologici che in più di 20 anni hanno
cambiato fortemente le abitudini di vita nonché le forme
comunicative del nostro Paese. Tanto per fare un esempio
lampante: nel 1989 non esistevano i social web né tante forme
comunicative mediate dal web che oggi sono invece non solo
presenti ma anche molto usate. Non apriamo il capitolo rispetto
a cosa bisognerebbe fare in merito, né rispetto a chi dovrebbe
impegnarsi in tal senso, perché esulerebbe dagli obiettivi della
presente guida ma stimoliamo ciascuno ad informarsi in merito
e, perché no, a leggere la legge che, volenti o nolenti, ancor oggi
regolamenta la nostra professione. In questo contesto riportiamo
solo l'articolo 1 della legge 56/89, quello che definisce, o
dovrebbe definire, in modo puntuale la nostra professione.
“La professione di psicologo comprende l'uso degli strumenti
conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le
attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito
psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e
alle comunità.
Comprende
altresì
le
attività di
sperimentazione,
ricerca e
didattica in tale ambito” (art. 1 L 56/89).
Sul web non avrete problemi a trovare la Legge completa.
Lo Psicologo è una figura professionale autonoma che ha molti
sbocchi professionali possibili, spesso poco conosciuti dagli stessi
neopsicologi.
Di
cosa
si
possa
occupare
uno
Psicologo
approfondiremo meglio l'argomento nell'apposito paragrafo più
avanti.
Ma ora approfondiamo alcune distinzioni spesso poco comprese,
per iniziare a fare chiarezza e consentire una fruizione più chiara
del testo in seguito.
1.2 Che differenza c'è con lo Psichiatra e lo
Psicoterapeuta?
Lo Psichiatra è un professionista che ha conseguito una laurea in
Medicina, si è abilitato tramite il superamento del relativo Esame
di Stato e ha successivamente conseguito una specializzazione in
Psichiatria.
Lo
Psichiatra
può
prescrivere
ai
propri
pazienti
psicofarmaci.
Lo Psicoterapeuta è un professionista che ha conseguito la laurea
in Psicologia o la laurea in Medicina si è abilitato tramite il
superamento del relativo Esame di Stato (in Psicologia o in
Medicina), ha conseguito il diploma di specializzazione presso una
Scuola di 4 anni in Psicoterapia riconosciuta dal MIUR--Ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca--.
La differenza tra Psicologo e Psichiatra generalmente è più chiara
ai giovani Psicologi, anche in quanto, come specificato, lo
Psichiatra afferisce dalla laurea in Medicina.
La differenza tra Psicologo e Psicoterapeuta, invece, genera
grande confusione e ambiguità, al punto tale da indurre molti neo
psicologi a credere che sia necessario specializzarsi prima in
Psicoterapia per poter iniziare ad esercitare la professione di
Psicologo!
Questa è una falsa credenza del tutto erronea che purtroppo viene
spesso fortemente rinforzata dallo stesso contesto universitario.
A molti studenti di Psicologia sarà capitato di sentire durante il
percorso di studi frasi del tipo “prima di iniziare a lavorare dovrete
fare la Scuola di Psicoterapia” o, ancor peggio “uno Psicologo non
può far niente senza la specializzazione in Psicoterapia”. Niente di
più falso!
Purtroppo ancor oggi sembra esistere una grande confusione
rispetto all’identità professionale dello Psicologo, soprattutto per
quanto riguarda il versante clinico ed evolutivo.
Ma da dove nasce tale confusione?
“A ben guardare il percorso formativo formale e istituzionale che
bisogna svolgere per diventare Psicologi è sufficientemente lungo
ed articolato: test di ammissione, cinque anni di studi, tirocinio pre
e/o post lauream, esame di stato, iscrizione all’albo. E poi?
Mi domando come sia possibile che dopo un simile percorso ancora
si abbiano dubbi circa elementi sostanziali e basilari? Eppure i
dubbi ci sono e sembrano essere molti e molto diffusi al punto che
diversi neopsicologi neanche sembrano conoscere le possibilità e i
diritti
tanto
faticosamente
guadagnati.
Ma
cosa
ancor
più
allarmante: sembra non sia ben chiaro che quella dello Psicologo è
a tutti gli effetti una professione specifica, distinta e diversa
rispetto a quella dello Psicoterapeuta.
Molto spesso mi è capitato, ad esempio, di sentire neopsicologi
considerare
la
Scuola
di
Psicoterapia
come
necessaria
per
intraprendere la professione. Il punto è: a quale professione ci si
riferisce? Certamente se il mio obiettivo professionale è quello di
diventare uno Psicoterapeuta dovrò iscrivermi ad una Scuola di
Psicoterapia riconosciuta dal M.i.u.r, ma tale obbligo decade se
voglio intraprendere la professione di Psicologo.
Eppure sembra essersi radicata la convinzione che anche per fare
lo Psicologo si debba prima seguire una Scuola di Psicoterapia pur
essendo questa una falsa credenza.
Partiamo dalle basi: cosa occorre a livello burocratico e formale
per poter intraprendere la professione di Psicologo?
La risposta a questa domanda è semplice e chiara: l’unica cosa
formalmente necessaria è essere iscritti all’Albo Professionale degli
Psicologi e, da un punto di vista fiscale, aprire un’adeguata
posizione Iva e iscriversi all’Enpap, il nostro ente previdenziale.
Per lavorare come Psicologo non sono necessari altri titoli,
attestati, certificati e via dicendo: basta solo ed esclusivamente
l’iscrizione all’Albo.
Uno Psicologo non Psicoterapeuta può dunque lavorare: non è un
caso che il percorso universitario, il relativo Esame di Stato e, non
da ultimo, l’Ordine professionale a cui ci si iscrive e a cui si
versano annualmente le tasse siano per l’appunto di Psicologia non
di Psicoterapia.
Certo l’esercizio professionale dello Psicologo deve muoversi entro
specifici
ambiti
d’azione
rispettando
alcuni
vincoli
etico/deontologici che uno Psicologo deve conoscere e rispettare
con grande attenzione.
Nello specifico sottolineiamo che lo Psicologo non può prendere in
carico situazioni in cui sia presente una psicopatologia: in simili
casi
dovrà
o
lavorare
in
equipe
o
inviare
la
persona
al
professionista più adatto e competente (psicoterapeuta, psichiatra,
struttura). Sottolineiamo comunque che anche in simili circostanze
molte volte l’intervento psicologico è funzionale, ad esempio, ad
indirizzare la persona e/o a stimolarne la consapevolezza circa la
necessità di svolgere un lavoro diverso.
Lo Psicologo può lavorare in tutti quei casi in cui la persona si trovi
a sperimentare e vivere un disagio situazionale.
In tal senso ben nota e triste etichetta “medico dei pazzi” appare
quanto di più lontano rispetto alla professione reale dello Psicologo
che lavora e deve lavorare su una base di “normalità” e non può
prendere in carico persone con disturbi psicopatologici, a meno
che non faccia parte di un’equipe integrata.
Inoltre, le situazioni in cui le persone necessitano di un intervento
prettamente psicologico e non psicoterapeutico, specialmente nel
momento storico/sociale attuale, sono tantissime: pensiamo ad
esempio a specifiche situazioni legate al ciclo di vita (separazione,
divorzio, lutto, perdita del lavoro e via dicendo) o a situazioni più
generiche (difficoltà relazionali e/o emotive, autostima poco
strutturata, per citarne alcune).
Le possibilità di intervento e di lavoro dello psicologo sono
molteplici ed eterogenee sia in riferimento all’intervento clinico sia
sul fronte dell’informazione della prevenzione, dell’empowerment e
del potenziamento della dimensione di benessere.
Tornando alla specificità professionale, la differenza tra Psicologo e
Psicoterapeuta appare ben evidente se si pensa al fatto che uno
Psicoterapeuta, ad esempio, può anche non essere uno Psicologo,
come nel caso dei medici-psicoterapeuti
Si tratta dunque di due professioni diverse seppure accomunate
dal fatto che alla base di entrambe esiste una relazione d’aiuto e
che l’aiuto prestato è di stampo e natura psicologica. Forse proprio
tale comunanza, unita alla mancanza di atti tipici della professione
di Psicologo e ad una carenza informativa ha contribuito e
contribuisce
a
generare
confusione,
dubbi
e
mancanza
di
chiarezza. Tale confusione viene probabilmente amplificata anche
dalla percezione, ahimè spesso fortemente auto-svalutativa che
gran
parte
degli
Psicologi
stessi
hanno
rispetto
all’identità
professionale dello Psicologo in quanto tale. Pensate forse che un
medico non psicoterapeuta si senta di minor valore rispetto ad un
medico psicoterapeuta? Chissà…
Probabilmente
molti
neopsicologi,
principalmente
di
indirizzo
clinico o evolutivo, si sentono invece di minor valore rispetto a
colleghi psicologi psicoterapeuti quasi come se la formazione in
Psicoterapia fosse un percorso integrativo necessario, una sorta di
completamento abilitante rispetto all’essere Psicologi. Ma le cose
non stanno esattamente così: infatti non essendo il focus
dell’intervento psicologico lo stesso di quello psicoterapeutico ben
si comprende che anche gli strumenti di intervento devono essere
differenti e specifici, seppur legati da una matrice comune.
Ci tengo a specificare che quanto detto non è assolutamente da
intendersi come una posizione critica nei confronti delle Scuole di
Psicoterapia, che rappresentano la base formativa per chi vuol
intraprendere la professione psicoterapeutica, ma semmai un
monito di attenzione contro la mancanza di informazione e di
consapevolezza che facilmente può portare ad intraprendere
percorsi senza neppure aver riflettuto sulla propria meta e a
dotarsi di bagagli e strumenti non rispondenti alle proprie
esigenze.” (tratto da “Psicologo Chi era Costui?” di Edoardo Ercoli
http://scuoladicounselingpsicologico.it/psicologo-chi-era-costuidifferenza-tra-psicologia-e-psicoterapia/2012/09/)
1.3 Cosa bisogna sapere dell'Albo e dell'Ordine
degli Psicologi?
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