05-publi-lacoste - Amendola Comunicazione
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e l l e p e r L a c o s t e Classica e iperfemminile. Vittoria Puccini, una delle nostre attrici più amate, interpreta la nuova collezione Lacoste. Che le assomiglia. Dall’abitino aderente a righe alla felpa con la gonna di tulle rosa, tutto suggerisce una sensualità garbata, sussurrata. Pura e irresistibile Il coccodrillo è romantico Vittoria Puccini, 34 anni, con la classica polo Lacoste in piqué di cotone bianco. In queste pagine, l’attrice toscana indossai capi della collezione Lacoste SS16. V I T T O R I A È L ’ A R M O N I A . L’equilibrio dei colori e delle forme, la grazia. Rispetto a 10 anni fa, ha solo uno sguardo più maturo e i capelli meno ricci. Come dice lei, “era già grande a 20 anni”. Seria, professionale e cortese. Quando salì sul palco a ritirare il Telegatto per Elisa di Rivombrosa, nel 2003, ringraziò con un sorriso la hostess che le porse il microfono, tutti lo notarono. È stata ben educata: «È un’abitudine che rimane, la base per coltivare il rispetto degli altri». Ha appena terminato la sua prima tournée teatrale: Tennessee Williams, La gatta sul tetto che scotta. Ora è tempo di coccole in famiglia con Elena, 9 anni, avuta da Alessandro Preziosi, e il direttore della fotografia Fabrizio Lucci, suo compagno da 4 anni. Sembra una ragazzina: fresca nel miniabito a righe, romantica con la felpa grigia e la gonna da bambola, chic nella classica polo bianca Lacoste. Che cosa ti ricorda? «Le mie estati al mare. Arrivavamo a Forte dei Marmi, a casa dei nonni, e il giorno dopo andavo con mio padre nella piazza “dei cavallini”, dove ci sono le giostre. C’è un negozio sportivo dove papà faceva la scorta di Lacoste. Ero affascinata dalla parete colorata, sceglievamo insieme. Crescendo, ho cominciato a rubargliele e poi a comprarle anch’io. Non ho più smesso, ora le mette anche Elena. È un capo passe-partout, funziona con tutto. È intramontabile, non dà mai l’idea di vecchio». Quali sono i tuoi colori? «Il mio armadio è quasi tutto blu. Mi piace come mi sta, spesso lo preferisco al nero. Ultimamente, però, ho scoperto il rosso. Prima mi faceva sentire troppo l’attenzione addosso ora invece mi piaccio, soprattutto con il rosso corallo». Quando ti senti più bella? «Non l’ho ancora capito. Ci sono momenti che mi piaccio di più ma non c’è una costante, probabilmente dipende solo dal mio stato emotivo, che si riflette su come mi vedo». Le persone belle che conosci che cos’hanno in comune? «Sono autentiche, non indossano maschere, non costruiscono un’immagine diversa da quel che sono, non si atteggiano, non si sentono per forza superiori agli altri ma sanno collaborare senza sopraffare. Bellezza è educazione, uno dei valori più importanti». Ti senti più sexy con... «I tacchi. E gli abiti che fasciano il corpo. Io di solito sono molto casual e “over”: magliettone, cappottoni, maglioni oversize: quando voglio fare colpo, stringo». Una lezione di stile che non hai dimenticato? «Mia nonna paterna ha più di 80 anni ed è una delle donne più eleganti che io conosca. Non l’ho mai vista sportiva. Sempre perfetta. Al mare, la mattina a colazione, arrivava in kimono - vero, comprato in Giappone, con un dragone meraviglioso - e gli zoccoletti di legno chic. Elegante senza fatica. Se aveva un maglioncino era di cashmere leggero. Il filo di perle in casa è sempre stata l’abitudine. Io al confronto sono un disastro, in casa porto le magliette bucate, ma quell’eleganza sobria, non esibita, me l’ha trasmessa nonna Lia». Un’ossessione fashion? «Le sciarpe. Lunghe, corte, leggere, pesanti. E le stole in cashmere per la sera. Mi riparano dal mal di gola e mi fanno sentire protetta: sono una coperta di Linus». Un look da rubare a un film? «Carole Lombard in Vogliamo vivere!, meravigliosa satira del nazismo di Ernst Lubitsch, in bianco e nero. L’avevo visto con mio padre, l’hanno restaurato di recente e l’ho rivisto: lei è di una modernità sorprendente, dai capelli agli stivaletti col pelo». Le tue regole per stare bene? «La gentilezza aiuta, vivremmo tutti meglio. E ricordarsi di respirare, riprendere contatto col proprio respiro, riossigenare il corpo: rilassa e allontana le energie negative». Con tua figlia cosa ami fare? «Stare sul divano, accovacciate, a vedere un film. Siamo molto fisiche, ci piace stare abbracciate, fortunatamente Elena non ha paura del contatto, lo cerca, spero che non cambi... Ogni anno con lei è una scoperta, arriveranno anche le note dolenti, sono pronta, sarà una nuova fase del nostro rapporto». Cosa rubi a lui? «La cintura. Vintage, bellissima, ce l’ha da quand’era ragazzino, ha sempre usato solo quella... Ne ha e l l e p e r comprata una simile sperando di rifilarmela ma gli è andata male» Il rapporto col tuo corpo? «Sempre meglio. La sicurezza aumenta con gli anni. Da ragazzina mi prendevano in giro per il poco seno, mi chiamavano “tavola da surf”, certo non faceva piacere ma ora ho scoperto che non avere una quarta ha i suoi vantaggi: è più facile vestirsi ad esempio...». Come ti prendi cura di te? «Ogni tanto mi concedo una spa e uso buone creme, da quand’ero giovanissima. Massaggiarmi è una coccola che mi piace. Per ora non ho grossi problemi ma con una buona idratazione spero di ritardarli». Che donne ti piacciono? «Le mamme forti, energiche, che si occupano di tutto e riescono anche a divertirsi». Un consiglio organizzativo? «Purtroppo, l’unico segreto per riuscire a fare tutto è dormire poco. Quand’ero in tour cercavo di tornare sempre a Roma, magari alle tre di notte, poi sveglia alle sette per non perdermi il piacere di accompagnare Elena a scuola. I segni di una certa stanchezza sono anche belli». La tua alimentazione? «Sempre più attenta, spesso compro al supermercato biologico, tutto a chilometro zero: molta frutta e verdura, poca carne e tanto pesce, cerco di variare. Sto sempre più volentieri ai fornelli». Vorresti più tempo per.. «Mia figlia. È superseguita e molto amata ma ogni tanto una recita la perdo. Quest’anno è successo solo una volta. Lei sa che se non ci sono è perché proprio non è stato possibile». Un altro bambino ti piacerebbe? «Non pianifico, se succederà sara meraviglioso...». Non hai più tempo per? «Accontentare sempre tutti. Non è egoismo, ma un modo per proteggermi». Il tuo luogo dell’anima? «Casa dei miei, sulle colline di Firenze. Ulivi, rose, uccellini che cantano. È un paesaggio che mi fa stare bene, mi rilassa, mi riconcilia con tutto». “NONNA LIA HA PIÙ DI 80 ANNI: QUELL’ELEGANZA SOBRIA, NON ESIBITA, ME L’HA TRASMESSA LEI” L a c o s t e