Raymond Avrillier - Funzione Pubblica Cgil

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Raymond Avrillier - Funzione Pubblica Cgil
LA QUESTIONE
Raymond Avrillier *
I VANTAGGI DI UN RITORNO
ALLA GESTIONE PUBBLICA
DEL SERVIZIO DELLE ACQUE
L’
accesso per tutti all’acqua potabile è una questione di
primaria necessità, una questione vitale. Nelle Alpi,
in Francia, abbiamo la fortuna di disporre di grandi
risorse idriche, con una rete di distribuzione in funzione da
oltre vent’anni.
Già negli anni ’80, alcune grandi società private proposero ai
Comuni di gestire il servizio delle acque, con una forma di «delega di servizio pubblico», grazie alla quale realizzarono profitti
molto importanti. Col passare del tempo queste società costituirono un oligopolio delle acque in Francia.
La storia dell’acqua di Grenoble, con una privatizzazione della
gestione del servizio che è durata ben dieci anni, mostra il rischio
di una gestione privata da parte dell’oligopolio delle acque, e invece i vantaggi di una gestione pubblica delle risorse idriche 1.
Amministratore della Régie des Eaux di Grenoble (www.reg-grenoble.fr);
consigliere comunale della città di Grenoble, vice presidente della Communauté
d’agglomération di Grenoble, presidente del consiglio di gestione della Régie comprensoriale di bonifica. [La communauté d’agglomération (che d’ora in poi tradurremo con il termine italiano in parte equivalente di ‘comprensorio intercomunale’) – istituita con la Loi Chevènement del 12 luglio 1999 – è, nell’articolazione del
decentramento delle competenze dello Stato francese, un soggetto intermedio tra
il Comune e il Dipartimento e ha sostanzialmente competenze sullo sviluppo
economico locale e sulla gestione del territorio. Tradurremo inoltre, salvo casi
particolari, municipalité, e i suoi derivati, con l’italiano ‘Comune’, ecc. (NdR)].
Avrillier è autore di importanti volumi, citati nelle note che seguono, sulla
vicenda di Grenoble. Più volte tradotto in Italia (ora leggibile in vari siti web, tra
cui citiamo <www.leggepopolareacqua.it/Materiale/documenti/avrillier.pdf>) è il
suo saggio del 2004, Rétour aux sources in cui tutto il decennale sviluppo della
lotta di Grenoble é ricostruita e riesaminata a bilancio.
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In Francia lo Stato ha affidato ai Comuni la competenze del servizio pubblico dell’acqua potabile e del trattamento delle acque reflue. Il Comune di
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Come rappresentanti ecologisti eletti al consiglio comunale
di Grenoble, come amministratori della Régie des Eaux di
Grenoble, presentiamo il dossier dell’acqua di Grenoble, prendendo le mosse da una breve cronistoria, e illustrando i vantaggi di un ritorno alla gestione pubblica del servizio delle acque.
Con 160.000 abitanti, Grenoble è il capoluogo di un comprensorio alpino di 400.000 abitanti, situato in una valle circondata
da montagne, alla confluenza dei corsi d’acqua del Drac e
dell’Isère, con, a 10 km a sud del comprensorio, i bacini di raccolta delle acque di Grenoble, le sorgenti di Rochefort *.
Da oltre 100 anni un vasto perimetro di protezione di questi
bacini di raccolta è stato costituito tramite acquisizioni pubbliche graduali effettuate dalla stessa città di Grenoble. Con un
Grenoble ha le competenze relative a: produzione, adduzione, stoccaggio e
distribuzione dell’acqua potabile. Il Comune di Grenoble ha trasferito nel
2000 la sua competenza sulle «reti di depurazione delle acque pluviali» al comprensorio intercomunale di Grenoble, costituito da 26 comuni, che esercitava
già le competenze in materia di trattamento delle acque reflue e gestione delle
acque pluviali. Il comprensorio gestisce questi servizi come Régie diretta
(www.la-metro.org), con semplice autonomia finanziaria..
[In Francia il termine ‘Régie’ designa a pari titolo un ente pubblico incaricato di gestire un servizio (acqua, elettricità, attività culturali varie), un
modo di gestione dello stesso servizio che si oppone all’affidamento di un servizio pubblico a soggetti privati, e infine un tipo di regime contrattuale,
secondo istituti giuridici regolati dall’Art. L. 1412-1 del Code général des collectivités territoriales). La Régie directe corrisponde alla nostra vecchia Azienda
comunale e la sua governance nonché la sua gestione finanziaria rientrano
interamente nel bilancio comunale; la Régie à personnalité morale et autonomie financière ha completa autonomia amministrativa (il sindaco o un suo
rappresentate possono far parte del consiglio di amministrazione) e di bilancio. La Régie dotata di sola autonomia finanziaria resta sotto la competenza
dell’autorità del sindaco, ha un bilancio distinto da quello del Comune, ma
ne costituisce parte in solido (NdR)].
*
Qui e ogni volta che ricorra questo asterisco, il lettore potrà consultare tutta
la documentazione relativa a: i dati tecnici relativi al comprensorio idrogeologico di Grenoble, la vertenza giudiziaria sollevata contro la privatizzazione, le comparazioni fra le performaces della privatizzazione e della Régie pubblica, visitando
il sito <www.acme-eau.org/download/grenoble/pdf>.
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perimetro di protezione di 2300 ettari *, possiamo vantare uno
dei perimetri di protezione più ampi d’Europa, che ci permette
di conservare un’acqua di eccellente qualità, filtrata naturalmente dagli strati alluvionali, e rinnovabile in quanto è alimentata, a monte, dalla falda sotterranea del Drac. Con una
capacità massima di produzione di 137.000 m3 d’acqua al giorno, Rochefort è la sorgente più abbondante di tutta la regione
Alpi-Rodano. Già nell’immediato sarebbe in grado di soddisfare i consumi di oltre 500.000 abitanti senza bisogno di investimenti supplementari *.
Non è necessario nessun trattamento preliminare delle
acque, nessuna immissione di cloro, il che evita di far lievitare i
costi. Gli utenti dispongono quindi al rubinetto di un’acqua
pura, con la qualità di un’acqua di fonte *, cosa di cui siamo particolarmente fieri.
Qui di seguito illustreremo alcuni dati relativi al servizio
delle acque di Grenoble, a partire dalla ‘privatizzazione’ del 1989
con un Comune governato dalle destre 2, fino alla rimunicipalizzazione effettuata nel 2000 con una nuova maggioranza di sinistra ed ecologista, passando attraverso una fase di ritorno graduale al controllo pubblico già a partire dal 1996.
Oggi come oggi, nel 2007, abbiamo alle spalle sei anni completi di attività della Régie pubblica (dal 2001 al 2006), e
quindi una esperienza da cui possiamo trarre una serie di insegnamenti.
Questa esperienza, questa prova in base ai fatti e alle azioni,
sono utili sia a noi che ad altre comunità locali.
2
Più tardi, sulla base delle rivelazioni dei rappresentati ecologisti eletti nel
1993, si vedrà che questa ‘privatizzazione’ era dovuta anche alla corruzione del
sindaco dell’epoca (Carignon) ad opera di alti responsabili della Lyonnaise des
Eaux, e quindi che si trattava di una manipolazione corruttiva di una decisione pubblica al fine di favorire interessi privati e personali. Cfr. R. Avrillier,
Ph. Descamps , Le système Carignon, Editions La Découverte, Parigi 1995.
[In »Quale Stato», 3-4, 2003, pp. 251 ss, cfr. D. Hall, E. Lobina, Dal pubblico al privato, e ritorno. Lezioni internazionali sulla rimunicipalizzazione dei servizi idrici a Grenoble (NdR).]
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1. Lo storico servizio pubblico
delle acqua a Grenoble
Fin dal 1880, l’acqua era sotto la responsabilità dei servizi della
città di Grenoble, quel che si definisce una gestione in ‘Régie’,
cioè ad opera di un organismo pubblico che gestisce direttamente il servizio. Nel 1880, non si trattava di distribuire l’acqua al rubinetto, allora c’erano una trentina di fontane comuni a disposizione degli abitanti e dei servizi pubblici.
Nel 1884, oltre 120 anni fa, il Consiglio comunale di
Grenoble elaborò il progetto che consisteva nell’andare a captare le acque oltre 10 km a sud del comune, operativo ancora ai
giorni nostri. Col passar degli anni, il Comune ha acquisito altri
terreni, elemento essenziale per salvaguardare la qualità delle
risorse idriche e per costituire un ampio perimetro regolamentare di protezione dei bacini di raccolta.
L’intervento pubblico in questo caso è palesemente un’azione
su tempi lunghi, a beneficio della collettività, della comunità
locale, e facendosi carico delle generazioni future.
La rete di distribuzione fu realizzata progressivamente, a partire dagli anni ’30 e ’40 del secolo scorso.
Negli anni Sessanta, alcuni gruppi di utenti di Grenoble – per
far fronte all’espansione demografica (dal 1954 al 1962 la città di
Grenoble ha avuto un incremento demografico del 38%, il più elevato fra tutte le città francesi con oltre 100.000 abitanti) – chiesero di migliorare la rete che operava a una pressione insufficiente. La
svolta, con l’elezione, nel 1965, di una maggioranza di sinistra nel
Consiglio comunale, si decise anche alla luce di questo impegno di
fornire a tutti gli abitanti un servizio di acqua potabile adeguato,
con una pressione sufficiente. Il nuovo Comune di sinistra effettuò
importanti investimenti fino al 1971, dotando il bacino di captazione di Rochefort di strumenti tecnologicamente validi ancora
oggi, con l’acqua che viene raggiunta nella falda a 30 metri di profondità. Si effettuarono lavori di rinnovamento, ingrandimento e
miglioramento della rete di adduzione e di distribuzione.
Fin dal 1967, vale a dire 25 anni prima dell’emanazione della
legge francese sulle acque del 3 gennaio 1992, il sito di raccolta
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delle acque di Grenoble, a Rochefort, gode di un’elevata protezione, con uno spazio di sicurezza imposto con una dichiarazione di pubblica utilità, per decreto del prefetto dell’Isère. Questa
politica pubblica ha richiesto investimenti importanti, che
danno i loro frutti a cinquant’anni di distanza.
Fino al 1989, la gestione del servizio pubblico dell’acqua
potabile era realizzata direttamente dalla Régie comunale, in
buone condizioni e a un costo giustificato e contenuto. Questa
politica pubblica, di fondamentale importanza sul piano sanitario, sociale, ambientale e patrimoniale, è stata completamente
ripresa nel 2000, ed è ancora in corso.
Il servizio delle acque di Grenoble comprende attualmente
cinque pozzi per prelevare le risorse idriche dalla falda del
Drac, una rete di adduzione di 27 km, una grande rete di distribuzione di 240 km (che arriva fino alle abitazioni dei cittadini, e parte da due serbatoi capaci di 20.000 m3) con oltre
52.000 contatori di abbonati nel comune di Grenoble, e 12,2
milioni di m3 di acqua distribuiti nel 2006.
2. La ‘privatizzazione’ del servizio idrico nel 1989
Il 13 luglio 1989, una data con un valore simbolico particolare 3, il
sindaco dell’epoca, Carignon 4 *, presenta al Consiglio comunale di
Grenoble una delibera che stabilisce di ‘privatizzare’, e per l’esattezza di privatizzare ‘alla francese’, che equivale a un «delega [affidamento] di servizio pubblico» a privati, tutto il servizio di gestione e
3
Cioè nell’imminenza del 14 Luglio, presa della Bastiglia e festa nazionale
della Repubblica.
4
Leader della destra locale, sindaco di Grenoble dal 1983 al 1995, consigliere generale di Grenoble dal 1976 al 1997, presidente del Consiglio generale dell’Isère dal 1985 al 1997, presidente del sindacato intercomunale SIEPARG
dal 1983 al 1985, ma anche deputato (all’Assemblea nazionale) nel 1986,
1988, 1993, parlamentare europeo dal 1984 al 1986, ministro dell’Ambiente
dal 1986 al 1988 e ministro delle Comunicazioni dal 1993 al 1994, prima di
essere arrestato e poi condannato per corruzione, abuso di beni sociali e subornazione di testimoni.
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depurazione delle acque della città di Grenoble affidandolo a una
filiale della società Lyonnaise des Eaux 5. Questa società, creata ad
hoc, si chiamava fittiziamente Compagnie de gestion des Eaux du SudEst (COGESE), ed era addetta alla gestione e alla depurazione delle
acque a Grenoble, ma in realtà era una filiale della Lyonnaise des
Eaux. Nei fatti, secondo quanto verrà alla luce alcuni anni più tardi,
i preparativi clandestini per questa operazione risalivano al 1987 e
anche più indietro nel tempo 6.
Le manifestazioni popolari contrarie di utenti, sindacati del
personale, consiglieri comunali, e le non poche contestazioni
della decisione non riuscirono a impedire al sindaco e alla destra
di cedere il servizio per 25 anni al settore privato (1989-2014).
Il ricorso alle vie legali * iniziò già nel 1989, ma c’è voluto molto
tempo prima di arrivare ad annullare, nel 1997, la privatizzazione decisa nel 1989.
Il contratto di gestione privata dell’acqua di Grenoble fu firmato il 3 novembre 1989 con tutta una serie di conseguenze che
riportiamo qui di seguito:
- la responsabilità politica è rimasta in linea di principio
alla città, ma senza i mezzi per esercitare tale responsabilità;
- il personale pubblico del servizio è passato sotto il regime del diritto privato della Lyonnaise des Eaux;
Società Lyonnais des Eaux divenuta poi Suez-Lyonnaise des Eaux.
Il patto illecito tra la Lyonnaise des Eaux e Carignon fu sancito in occasione di una cena che riuniva nel Consiglio generale dell’Isère, il 3 ottobre
1987, i protagonisti dell’affare: Alain Carignon, Jean-Louis Dutaret, Patrick
Thull, all’epoca segretario generale del municipio di Grenoble, Marc-Michel
Merlin (della futura COGESE) e Jérôme Monod.
In un’opera recente, un collaboratore del partito di Jacques Chirac e di
Jérôme Monod riferisce del pranzo organizzato, su richiesta di Jérôme Monod,
all’epoca amministratore delegato della Lyonnaise des Eaux, per esaminare il
dossier dell’acqua di Grenoble. Nel 1983 nel suo appartamento si incontrarono,
Jérôme Monod, Alain Carignon, Jean-Jacques Prompsy e l’autore del libro: J.-F.
Probst , Chirac, mon ami de trente ans, Editions Denoël, 2007.
Jean-Jacques Prompsy, direttore commerciale della Lyonnaise des Eaux,
aveva già raccontato in un romanzo a chiave facilmente decodificabile il patto
di privatizzazione dell’acqua di Grenoble: J.-J. Prompsy, La cour des cadres,
Editions de la Nerthe, 2000.
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- scomparivano le competenze tecniche e finanziarie della
città, come pure i documenti, i dati e gli strumenti di base;
- le tariffe non erano più stabilite ogni anno dal Consiglio
comunale, bensì fissate nel contratto stipulato tra la città e il gruppo privato, con incrementi indicizzati il cui valore reale sarebbe
sfuggito al controllo dei rappresentanti democraticamente eletti;
- i conti e i contratti del servizio pubblico vennero inglobati nel bilancio privato del delegatario e nei contratti privati
stipulati tra filiali della Lyonnaise des Eaux.
Questa decisione politica per procurare profitto a un gruppo
privato corrispondeva all’ideologia – allora esaltata dal sindacato di destra di Grenoble dell’epoca – di una ‘città leggera’
(meno interventi pubblici, tutto quel che può essere privatizzato è affidato al mercato). In realtà si trattò dell’ennesimo episodio di un film già visto: Mani sulla città 7. Esso ha potuto aver
luogo per effetto delle carenze, per non dire dell’assenza totale,
di controlli democratici: da parte degli eletti (assemblea deliberante) e dei quadri comunali, del prefetto (che è tenuto a controllare la legittimità delle decisioni dei Comuni), dei ministri,
dei servizi dello Stato e dell’Agenzia delle acque, dei revisori e
dei giudici dei conti pubblici (i Comuni sono in linea di principio sottoposti a controlli da parte della magistratuza contabile, la Camera regionale dei conti e la Corte dei conti), della
stampa (su cui avrebbe dovuto esserci un certo dibattito), degli
utenti e dei cittadini, ivi compresi quelli riuniti nei sindacati e
nelle associazioni di utenti.
Tutti questi controlli inesistenti, carenti o complici hanno
portato a un vero e proprio rete di affari locali, che è costata svariate decine di milioni di euro di danno a tutti i contribuenti e
utenti di Grenoble. Con un unico dossier sulle acque di
Grenoble, siamo stati in grado di misurare l’impatto e le conseguenze di un tale sistema di malaffare.
Main basse sur la ville è il titolo dell’articolo di un giornalista di «Le
Monde», Robert Belleret, che recensiva il libro Le système Carignon, cit., su
«Le Monde» del 12 maggio 1995.
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3. Il ritorno al servizio pubblico
dopo la svolta a sinistra del 1995
Il nuovo consiglio comunale eletto nel ’95, a maggioranza di
sinistra ed ecologista, si era fermamente impegnato a una rimunicipalizzazione del servizio delle acque, l’unico modo per
riprenderne il controllo e gestirlo nell’interesse generale.
Contemporaneamente, la giustizia accertava nel 1995 i casi di
corruzione dell’ex sindaco (e del suo entourage) che risalivano al
1987, di cui erano protagonisti alti responsabili della Lyonnaise des
Eaux. L’ex sindaco è stato condannato a cinque anni di prigione,
di cui quattro non commutabili, ed è rimasto in carcere per 29
mesi. I fatti sono stati confermati nei più alti gradi di giudizio nel
1996 e poi nel 1999 *. Il presidente amministratore delegato della
Lyonnaise des Eaux non è stato coinvolto nel processo, anche se in
linea di principio il responsabile di un’impresa è tenuto a rispondere dell’operato della stessa. Sono stati condannati per corruzione soltanto alcuni alti dirigenti della Lyonnaise des Eaux.
Nel 1995, il nuovo sindaco ha scelto, contro il parere dello
schieramento ecologista e alternativo della maggioranza, di non
difendere efficacemente gli interessi della città di fronte alla giustizia con una richiesta esattamente quantificata dei danni subiti dal Comune e dagli utenti. Il Comune di Grenoble tuttavia è
stato riconosciuto parte civile nel processo per corruzione, e lo
stesso discorso vale per l’associazione degli utenti. Contro le
attese generali, il nuovo sindaco, con una parte della sua maggioranza, in una prima fase, nel 1996, fase propose al Consiglio
comunale di continuare a far valere il contratto nato dal patto
illecito, limitandosi ad apportare una modifica al contratto stipulato nel 1989, trasformandolo in un contratto con la società
COGESE-Lyonnaise des Eaux, a sua volta trasformata in una società partecipata (la COGESE che veniva denominata Société des
Eaux de Grenoble, SEG) dalla Lyonnaise des Eaux. In realtà, tutto
veniva subappaltato a una società per la gestione e la depurazione delle acque di Grenoble (SGEA), filiale controllata al 100%
dalla Lyonnaise des eaux-Suez. Questa operazione consentì ad
alcuni di affermare all’epoca che la città aveva ripreso la gestioQ U A L E
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ne in mano pubblica, dato che la società mista SEG era controllata al 51% dalla città stessa.
Questa soluzione non era soddisfacente per una serie di motivi:
- il contratto originario (ottenuto illegalmente e tramite
la corruzione) rimaneva in vigore, anche se modificato, a beneficio dello stesso gruppo privato di ‘servizi alle collettività’;
- il personale rimaneva alle dipendenze della società subappaltante SGEA-Lyonnaise des Eaux;
- tutto il sistema di gestione rimaneva completamente privato, perché in realtà era affidato obbligatoriamente ai contratti di subappalto con le filiali della Lyonnaise des Eaux;
- i profitti del servizio pubblico alimentati dagli utenti e
dai contribuenti andavano tutti al gruppo privato;
- nonostante alcuni correttivi finanziari e una riduzione
delle tariffe, le conseguenze della privatizzazione del servizio persistevano intatte .
I consiglieri ecologisti hanno dovuto avviare di fronte alla
giustizia amministrativa numerosi nuovi ricorsi contro queste
decisioni per abuso di potere degli atti del 1996, che sono poi
state annullati per illegalità nel 1998. Nel giugno 1999, contro
il nostro parere, le autorità comunali hanno deciso in una fase
iniziale la trasformazione della società mista SEG che ha assorbito la società SGEA, filiale al 99% della Lyonnaise des Eaux, con
un ulteriore onere per gli utenti e i contribuenti.
Dopo questa fusione societaria del 1999, mentre associazioni ed
esponenti ecologisti 8 insistevano nella loro azione, in particolare in
sede giudiziaria, finalmente, nel 2000, il Consiglio ha deciso di
rimunicipalizzare il servizio… Ma il sindaco proponeva contemporaneamente una transazione finanziaria di 13 milioni di euro con
la Lyonnaise des Eaux per la cessazione anticipata del contratto,
imponendo così un nuovo onere agli utenti e ai contribuenti 9.
8
Cfr. il dossier Eau de Grenoble sui siti: <www.ades-grenoble.org/ades/dos
sier/eau; http://eausecours.free.fr>.
9
Il sindaco ha deciso anche, con procedura irregolare, di esigere un canone per occupazione del demanio pubblico da parte delle reti pubbliche idriche;
abbiamo presentato ricorso in sede di giustizia amministrativa e siamo in attesa dell’annullamento di questo canone.
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Nel marzo 2000, il Consiglio comunale decide quindi di creare la Régie des Eaux di Grenoble, nella forma di una Régie à personnalité morale et autonomie financière, per assicurare la gestione
del servizio (per motivi tecnici il passaggio avverrà a partire dal
1° gennaio 2001).
Nel 2000 la gestione della rete delle acque reflue del Comune
viene trasferita al Comprensorio intercomunale di Grenoble, che
assume anche tutte le competenze relative alla depurazione nella
forma di Régie directe.
Ci sono voluti ben 10 anni (1989-1999) per riavere un servizio pubblico delle acque di Grenoble gestito direttamente da
un organismo pubblico, la Régie des Eaux de Grenoble, e ben
cinque anni di lotte da parte dei consiglieri ecologisti e degli
utenti (1995-2000) per far rispettare l’impegno del 1995 sulla
rimunicipalizzazione del servizio delle acque 10. Questi ulteriori cinque anni avrebbero potuti esserci risparmiati, con vantaggio di tutti.
Bisogna essere grati a tutti coloro che hanno contribuito a
questa lotta, in particolare ai sindacati che si sono mobilitati
nel 1989, alle associazioni di utenti – con particolare riferimento a Eau-sécours (www.eausecours.org/) e a Pierre Mas che
ne fu per molti anni il presidente – ai dipendenti del servizio
delle acque che hanno garantito la continuità del servizio
pubblico quando era sottoposto alle pressioni speculative del
privato, all’associazione di Grenoble Démocratie Écologie
Solidarité (www.ades-grenoble.org/) e al suo infaticabile animatore, Vincent Comparat.
Per questo ‘ritorno alle origini’, è stato necessario denunziare
le condizioni del contratto del 1989, ma anche il sovrapprezzo
dell’acqua agli utenti – che includeva oneri estranei all’acqua
stessa – che andava a incrementare diversi bilanci, soprattutto
La maggioranza del consiglio comunale, di sinistra ecologista, nasce nel
marzo del 1995 dall’alleanza. realizzata al secondo turno elettorale, tra una lista
di sinistra (socialisti e comunisti) e una lista ecologista Démocratie-écologie-solidarité, Verdi, Alternativi.
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quelli delle società private del gruppo Lyonnaise des Eaux e degli
autori della corruzione.
Con questa lotta, a Grenoble, siamo stati in grado di ripristinare un autentico servizio pubblico comunale delle acque.
Inoltre, nel corso del tempo, abbiamo avuto modo di sperimentare comparativamente tutte le forme di gestione del servizio
pubblico delle acque 11: in Régie diretta fino al 1989, in ‘affidamento al privato’ dal 1989 al 1995, in ‘affidamento al privato’ a
favore di una società mista dal 1996 al 1999, infine in Régie ad
autonomia finanziaria e personalità morale a partire dal 2000.
4. La gestione pubblica del servizio delle acque
con una Régie
In Francia, il servizio di distribuzione delle acque è un servizio
pubblico industriale e commerciale (SPIC); è gestito o tramite
una Régie ad autonomia finanziaria o con una Régie a personalità morale e autonomia finanziaria, ente pubblico della collettività.
La Régie des Eaux di Grenoble non è un semplice servizio
comunale per la città di Grenoble come gli altri, bensì un ente
pubblico autonomo dotato di personalità morale. Il consiglio di
amministrazione della Régie des Eaux di Grenoble è costituito
da 11 amministratori pubblici (senza indennità): a norma di
legge, una maggioranza di 6 consiglieri municipali, con una rappresentanza pluralista, e 5 persone qualificate, tutti eletti dal
Consiglio comunale. Fra le persone qualificate figurano i rappresentanti delle associazioni di utenti. Il consiglio di amministrazione ha eletto il presidente della Régie: Vincent Fristot
(consigliere comunale ecologista). Il direttore generale è obbligatoriamente un pubblico funzionario. I conti sono pubblici,
sotto il controllo di un revisore pubblico (nella fattispecie, il
capo della tesoreria comunale di Grenoble).
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Vedi in: <www.ades/grenoble.org/ades/dossiers/eau/index.html>.
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Quali sono le competenze
della Régie des Eaux di Grenoble (REG)?
Il Comune di Grenoble ha trasferito alla sua Régie la competenza
per le acque, includendovi la protezione dei bacini di raccolta, il
reperimento della risorsa, l’adduzione e la distribuzione. La città ha
conservato la proprietà dei terreni e dei bacini. La REG gestisce
tutto l’insieme della catena di produzione, ivi compresa la prevenzione a monte, fino alla distribuzione agli utenti, e controlla la qualità dell’acqua, dai pozzi fino ai rubinetti.
La REG dispone di un organico di 90 dipendenti 12, di 7,9
milioni di euro l’anno di introiti percepiti dagli utenti (residenti, impianti pubblici, industriali e attività commerciali) per
l’acqua (su 20,8 milioni di euro percepiti per l’acqua e la depurazione, ivi compreso il canone spettante all’Agenzia delle
acque).
I dipendenti del concessionario privato, che pure ne avevano
auspicato l’intervento 13 sono rientrati nell’ambito della Régie
pubblica delle acque di Grenoble. La loro situazione contrattuale è migliorata rispetto al passato.
Il Consiglio comunale ha deciso di formulare un programma
pluriennale e, dopo aver ridotto in misura significativa la tariffa
dell’acqua già nel 1996, ha deciso che il prezzo sarebbe rimasto
stabile, in euro costanti;e così è da oltre dieci anni *.
Nel 2007, la tariffa, comprensiva di tutto, è di 0,92 euro/m3
(comprensivi di; tariffa-base fino a 120 m3, canone di prelievo
dell’Agenzia di Bacino e l’IVA al 5,5%); quella della depurazione
è di 1,32 euro/m3, per un totale di 2,25 euro/m3 per utente (di cui
0,40 euro/m3 vanno all’Agenzia delle acque).
Dal 2001 ad oggi l’organico è aumentato, proprio perché si è scelto di effettuare direttamente alcune mansioni che in precedenza erano state cedute in subappalto (informatica, manutenzione dei canali della rete), o di acquisire e gestire direttamente veicoli, attrezzature, informatica, che il concessionario privato
subappaltava a caro prezzo alle sue filiali della Lyonnaise des Eaux. Per la depurazione, che serve 26 comuni fra cui Grenoble, la Régie ha 98 dipendenti.
13
Invece i quadri della Lyonnaise des Eaux addetti ai servizi di Grenoble… non
sono stati riassunti, venendo incontro al loro desiderio... e anche al nostro.
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L’importo totale della fattura pubblica, comprensivo di tutte
le tasse, per una fattura standard di 120 m3 l’anno, è pari a 268
euro, di cui 49 spettanti all’Agenzia delle acque.
A conti fatti, nel 2007, le famiglie di Grenoble che consumano in
media 50 m3 pagano una fattura complessiva per acqua e depurazione pari a 125 euro, con l’avvertenza che, grazie alla purezza, alla
qualità e al gusto dell’acqua di rubinetto, a Grenoble non è necessario acquistare l’acqua minerale.
Tutto ciò dimostrato, con atti concreti, corroborati da dati
pubblici affidabili, che la rimunicipalizzazione dell’acqua a
Grenoble ha consentito di migliorare la qualità del servizio *,
riducendone il costo *, e di fornire dati veramente trasparenti
sulla gestione del servizio: un accesso a tutte le informazioni sul
servizio, la costituzione di un comitato degli utenti con cui
abbiamo firmato un accordo 14; tutte le delibere, i rendiconti
annuali sul prezzo e la qualità sono completi, pubblicati e di
pubblico dominio; i contratti sono contratti pubblici stipulati
con l’offerente economicamente più interessante. Gli utili
sono destinati a contenere nel tempo gli oneri di investimento
del servizio. Il sito internet della Régie fornisce le informazioni
sul servizio, ma anche alcuni elementi sui rendiconti annuali e
sul comitato degli utenti. La Corte regionale dei conti della
Regione Alpi-Rodano ha certificato la trasparenza di tali conti.
La REG ha ottenuto fin dal 2003 una certificazione di qualità
ISO 9001 versione 2000. Detta certificazione è stata confermata
nel 2006 15.
La rimunicipalizzazione del servizio delle acque a Grenoble
ha permesso inoltre di ridurre il prezzo dell’acqua, di migliorare
la qualità del servizio, di creare posti di lavoro utili alla collettività e agli utenti. Il personale è aumentato, internalizzando pre14
Il Protocollo d’intesa tra la Régie delle acque di Grenoble e il comitato
degli utenti dell’acqua e della depurazione di Grenoble (consultabile in originale sul sito internet della REG (www.reg-grenoble.fr), è tradotto qui di seguito in appendice, alle pp. 108-111.
15
Anche la Régie della depurazione ha ottenuto la certificazione qualità
ISO 9001 nel 2007.
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stazioni che in passato venivano effettuate in subappalto (e fatturate a prezzi gonfiati ai tempi della gestione privata). È stato
creato un servizio di consulenza per ridurre i consumi idrici. Le
retribuzioni sono migliorate.
Per esempio, la gestione del parco informatico e dei dati degli
utenti rappresenta un settore significativo, se si tiene conto che
una società affiliata al gruppo Lyonnaise des Eaux in passato
aveva realizzato notevoli profitti. Al tempo della gestione privata, nella struttura di Grenoble non esisteva nessuna competenza
informatica. Ripensare i bisogni, valutare quanto personale fosse
necessario assumere (2 persone) ha consentito di realizzare economie considerevoli. Questo è solo un esempio fra i tanti, ma in
realtà si è studiata, attività per attività, la ripresa del servizio, i
margini di manovra e di miglioramento, i risparmi possibili.
Non basta dire che il servizio deve essere gestito direttamente da pubblico; è necessario anche delimitare l’area di ciò che
viene effettuato dalla Régie e definire gli obiettivi di qualità, di
costo e di durata. Insomma, con la sua Régie des Eaux, il Comune di Grenoble ha ritrovato il controllo globale sul suo servizio
delle acque 16.
5. Il bilancio di cinque anni di gestione pubblica
Come valutare la qualità del servizio pubblico delle acque?
Dal 1995, la legge del 2 febbraio 1995 relativa alla tutela dell’ambiente impone al sindaco di presentare al Consiglio un rapporto annuale sul prezzo e la qualità del servizio dell’acqua, e lo
stesso vale per la depurazione 17. A Grenoble questo obbligo è
rispettato, e nel 2007 disponiamo di 13 rapporti annuali particolareggiati.
L’andamento del prezzo dell’acqua di Grenoble, in euro costanti,
mostra che l ‘affidamento per corruzione’ a Grenoble gonfiava le
16
E con la Régie comprensoriale di depurazione, anche il controllo del servizio pubblico di trattamento e depurazione delle acque reflue.
17
Cfr. <www.la-metro.org/fr/environnement/env_eau.htm>.
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tariffe dell’acqua con costi estranei al servizio e superprofitti a favore del gestore privato.
Il considerevole aumento delle tariffe, registrato con la Lyonnaise
des Eaux (COGESe divenuta poi SEM, SEG e SGEA) dal 1989 al 1995,
è stato bloccato nel 1995 grazie alla elezione del nuovo consiglio
municipale, mentre invece sarebbe continuato se si fosse applicata
la formula di attualizzazione prevista nel contratto iniziale del 1989,
che arrivava fino al 2014 *.
Per una fattura tipo di 120 m3 all’anno, per ogni nucleo famigliare, ogni anno a partire dal 1996, si realizza un risparmio di
oltre 12 euro rispetto alla tariffa del 1995 e un risparmio di oltre
24 euro all’anno rispetto alla tariffa che sarebbe stata praticata,
se fosse continuata la gestione con affidamento al privato, dalla
Lyonnaise des Eaux.
Rimunicipalizzando i servizi pubblici dell’acqua e della depurazione a Grenoble, contro le pastette, le illegalità e i corruttori,
abbiamo consentito agli utenti di Grenoble di risparmiare, rispetto
ai prezzi praticati nel 1995 dalla Lyonnaise des Eaux, 20 milioni di
euro sulle loro bollette dell’acqua e 30 milioni di euro sulla depurazione, calcolando solo gli anni dal 1996 al 2008. Se il patto con il
privato, il contratto di delega al privato, fosse continuato, come previsto dalle parti anche dopo il 1996, ci sarebbero stati oltre 90 milioni di euro di superprofitti (e quindi di fatture gonfiate a scapito degli
utenti, in primis il Comune di Grenoble) che sarebbero andati a
vantaggio esclusivo degli speculatori privati.
Grazie alla rimunicipalizzazione del servizio delle acque e della
depurazione di Grenoble, possiamo fin d’ora festeggiare un bel successo: oltre 50 milioni di euro… che non sono stati spesi invano dal
1996 al 2008.
Quello che si attendevano gli speculatori della Lyonnaise des
Eaux dalla loro ‘iniziativa commerciale’, procurando vantaggi
personali di 2,9 milioni di euro al sindaco corrotto, erano quindi decine di milioni di utili sottratti alle tasche degli utenti.
Questi profitti erano ottenuti con azioni illegali sia sul piano
amministrativo che su quello contabile, calcolando oneri estranei al servizio pubblico che venivano fatturati dal soggetto attivo della corruzione agli utenti, ivi compresi i nuclei familiari in
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condizioni economiche difficili. Un’operazione di redditività
capitalista quanto mai competitiva!
Attualmente, le tariffe sono stabilizzate e il livello degli investimenti è stato fortemente incrementato.
La qualità del servizio pubblico dell’acqua di Grenoble è valutata in base a numerosi indicatori:
- il rinnovo dei collegamenti (400 collegamenti all’anno),
molti dei quali sono in piombo, il che rende necessario cambiarli;
- il rinnovo delle condotte e dei collegamenti: la spesa
annuale per rinnovare le reti si collocava a 500.000 euro l’anno
di investimenti tra il 1990 e il 2000. Attualmente con la Régie
su questa voce siamo arrivati ad oltre 1.500.000 di euro l’anno,
per un prezzo invariato dell’acqua *. Questo ritmo di lavoro sarà
mantenuto, in quanto consente di aumentare il rendimento
della rete (attualmente leggermente al di sopra dell’80%) e
quindi di ridurre le perdite d’acqua;
- il miglioramento della gestione patrimoniale delle risorse e degli impianti;
- la politica sociale di aiuto agli utenti per ridurre i loro
consumi superflui;
- la riduzione del 20% del deperimento delle strutture di
proprietà del Comune, applicando una politica costante di utilizzo economico razionale dei fluidi.
Lo stesso processo di miglioramento costante della qualità del
servizio viene attuato anche per la depurazione delle acque.
Conclusioni
Il ritorno alla gestione pubblica del servizio delle acque a
Grenoble è stato più lungo e complesso del necessario, per effetto di traccheggiamenti a livello politico. Nonostante il carattere accertato di illegalità (e anche di corruzione) legato al contratto di privatizzazione del servizio delle acque nel 1989, la
potenza dell’oligopolio privato delle acque è stata tale da consentirgli di continuare a esercitare pressioni sui rappresentanti
democratici, alcuni dei quali hanno tergiversato, effettuato
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transazioni e addirittura risarcito in parte la società che aveva
ottenuto quel contratto con un dolo grave.
C’è voluto un lavoro tenace e costante degli utenti riuniti in
associazioni e dei rappresentanti democratici, che ha incluso
anche iniziative giudiziarie per la difesa dei diritti e del Diritto,
per consentire di recuperare il controllo del servizio nel 1995 e
far cessare veramente, nel 2000, il contratto di affidamento stipulato nel 1989 per la durata di 25 anni.
Il prezzo dell’acqua in gestione diretta è stato notevolmente
ridotto rispetto al contratto privato *. Attualmente, il costo del
servizio è stabilizzato, mentre gli investimenti (grande manutenzione e rinnovamento degli impianti …) sono triplicati, i posti di
lavoro sono aumentati, gli incentivi al risparmio dell’acqua sono
già una realtà. Esiste una maggiore trasparenza del servizio, e la sua
qualità è stata migliorata e certificata a norma. L’azione pubblica,
concepita su tempi lunghi, a favore delle generazioni attuali e
future, è tornata a essere una priorità: ecco i progressi derivanti dal
ritorno alla gestione pubblica del servizio.
Attualmente, e speriamo che questa realtà preziosa durerà
ancora per molti anni, Grenoble dispone di un’acqua naturalmente pura al costo più basso di tutte le città di Francia con oltre
100.000 abitanti *.
Viene così assicurata la continuità e il miglioramento di un
servizio pubblico, istituito dalla comunità locale sin dal 1882,
nel rispetto della eguaglianza degli utenti.
La città di Grenoble e suoi abitanti hanno ritrovato il loro servizio pubblico. Si prepara così un futuro più duraturo e solidale.
Grenoble, aprile 2007
(Traduzione di Rita Imbellone)
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