Sicoli riporta Adoo… al Centro Natale, nella Svizzera

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Sicoli riporta Adoo… al Centro Natale, nella Svizzera
35mm x 24mm
35mm x 24mm
MARTEDÌ 16 DICEMBRE 2014 ANNO IV N. 822
Sicoli riporta Adoo… al Centro
Il neopresidente dell’Albo degli Ottici Optometristi, subentrato a settembre al dimissionario Andrea Rattaro, ha deciso di organizzare la
41esima edizione del Congresso a Firenze, zona ritenuta facilmente raggiungibile da tutta la penisola
Bari, Bologna, Stresa: sono le città toccate nelle ultime edizioni dal Congresso
annuale dell’Adoo. All’appello mancava ormai da alcuni anni Firenze. Ora Giuseppe
Sicoli (nella foto, tratta da otticasicoli.com), ottico optometrista di Lecce, titolare
dell’omonimo centro ottico nella città salentina, inizia la nuova avventura presidenziale
proprio da qui. «Firenze è stata richiesta soprattutto dai colleghi della Toscana: era da
tempo che il Congresso non si svolgeva in Centro Italia – precisa il professionista
pugliese a b2eyes TODAY – Il meeting, che nell’ultima edizione ha registrato la
partecipazione di oltre 500 professionisti, si svolgerà dall’11 al 13 aprile 2015 presso il
Grand Hotel Mediterraneo del capoluogo toscano». Uno spazio di primo piano lo avrà,
come di consueto, la formazione. «L’ottico optometrista ha costante necessità di
aggiornarsi - sottolinea Sicoli – Non abbiamo ancora deciso gli argomenti, poiché era
per noi prioritario comunicare la data del convegno per cominciare a raccogliere le
adesioni, ma sicuramente non ci sarà un unico filo conduttore: vogliamo dare spazio a
più temi, in modo da approfondirli con interventi ricchi e articolati».
Mercoledì scorso Sicoli è intervenuto al convegno “Il presente e il futuro dell’ottico optometrista laureato”, presso il dipartimento di Fisica
e Matematica dell’Università di Lecce: come si legge su federottica.org, ha illustrato il ruolo dell’AdOO sul tema della promozione e
formazione dell’ottico optometrista e del sostegno a numerose iniziative come gli screening visivi, durante i quali l’attività degli studenti dei
vari corsi di laurea in Ottica e Optometria è stata sempre determinante.
Natale, nella Svizzera dei vip anche l’ottica fa tendenza
Viaggio a Saas-Fee, 1.800 metri d’altezza, una delle più antiche colonie Walser del Vallese
È l’unico negozio di ottica di Saas-Fee, perla delle Alpi
svizzere, nel cantone del Valais. Ma è anche uno dei più
grandi, forse necessario per un paese con neanche 2 mila
abitanti che in alta stagione supera i 10 mila. È situato nella
centralissima Blomattenstrasse proprio sotto allo storico
Hotel du Glacier, degli stessi proprietari del non lontano
Ferien Art, il cinquestelle preferito da Michelle Hunziker, Bill
Murray, George Michael, che a Saas-Fee ha girato trent’anni
fa il suo “Last Christmas”.
Nelle vetrine a tutta altezza, si trovano occhiali per lo sport, per lo sci soprattutto, ma c’è anche un ampio spazio dedicato ai più lussuosi
modelli di Gucci. E poi, come annuncia l’insegna, binocoli (Ferngläser) per seguire le arrampicate o le discese sulle montagne intorno, alcuni
marchi di orologi e i Victorinox, i famosi coltellini dell’esercito svizzero. Per non smentire le tradizioni (Luisa Espanet).
202mm x 31mm
35mm x 24mm
35mm x 24mm
MARTEDÌ 16 DICEMBRE 2014 ANNO IV N. 822
Marco Tovaglia TODAY
Miopia e ortocheratologia: l'importanza dei primi mesi di utilizzo
Recentemente ho partecipato a una discussione in un gruppo di ottici optometristi su Facebook: il quesito, preciso e mirato, lanciato da un
collega, riguardava l’entità diottrica che deve essere ridotta perifericamente per contenere lo shift ipermetropico e, conseguentemente,
arginare la progressione di questo difetto visivo
È stato interessante, e al tempo stesso avvincente, vedere quanto e come tanti colleghi, me compreso,
abbiano dato diverse versioni, tutte attendibili e concrete. Il punto è che non vi sono però ancora dati certi
che il metodo della riduzione dell’eccesso diottrico cui è sottoposta la retina periferica durante una
comune correzione della miopia, con occhiali o lenti a contatto, possa risultare efficace nell’inibire
l’allungamento assiale del bulbo e, conseguentemente, la progressione del vizio refrattivo. Su Contact Lens
Today della scorsa settimana, Helen Swabrick, nota esperta di ortocheratologia, ha accennato ai risultati di
uno studio volto proprio a comparare gli effetti di comuni lenti RGP a porto diurno rispetto a lenti
ortocheratologiche (OK). La ricerca, cui hanno partecipato 26 bambini miopi di età compresa tra i 10 e i 17
anni, di etnia asiatica, prevedeva che il candidato indossasse per sei mesi una OK in un occhio, mentre
nell’altro una RGP comune, con un ribaltamento della modalità di porto per altri 6 mesi. Il risultato ha
evidenziato che dove la cornea è stata sottoposta a moulding non vi è stata alcuna tendenza alla
progressione rispetto alla condizione di porto della comune lente a porto diurno che, invece, ha fatto
registrare un significativo allungamento assiale del bulbo.
Gli autori hanno, quindi, concluso che almeno per i primi mesi di utilizzo di una lente da ortocheratologia vi possa essere un’attenuazione
dello stimolo di crescita assiale del bulbo con la conseguenza di una forte riduzione della progressione miopica. [email protected]
Porsche Design chiude il Natale in un cofanetto
Il brand, in licenza a Rodenstock, lancia una Christmas edition dell’occhiale Iconic all’interno di una gift box,
pensata per lui e per lei
«La storia della montatura ha inizio nel 1978, anno in cui Ferdinand Porsche, affascinato dall’insolita
forma degli occhiali da sole dei piloti dell’aviazione americana, realizzò il primo disegno dell’occhiale Aviator,
destinato a scrivere la storia dell’eyewear e a diventare sinonimo dello stile del brand Porsche Design - si
legge in un comunicato di Rodenstock - Un sistema originale e innovativo di lenti intercambiabili permette di
adattare la montatura non solo a ogni esigenza visiva, ma anche a qualsiasi stile e outfit». All’interno del
cofanetto His & Her (nella foto), due montature Iconic a scelta tra le diverse varianti cromatiche disponibili.
Occhiali: rileveranno il tasso di stanchezza
Si chiamano Meme e sono stati presentati dalla società giapponese Jins durante la settima edizione di NanotechItaly, la conferenza sulle
nanotecnologie e le biotecnologie industriali che si è svolta alla fine di novembre a Venezia
Come riportato da corriere.it, gli occhiali sono dotati di tre elettrodi, fissati su ponte e naselli e resi invisibili da un design accattivante, che
permettono di rilevare i movimenti oculari in otto direzioni. Ideati soprattutto per uso medico, per rilevare i primi segnali di malattie
neurodegenerative come l’Alzheimer, se ne sta brevettando anche un utilizzo meno professionale. Jins, che vanta un fatturato di 340 milioni di
dollari, sta, infatti, realizzando un dispositivo in grado di avvisare quando ci si sente stanchi alla guida dell’auto. Grazie ai sensori presenti
all’interno di Meme, che verranno collegati a una speciale applicazione installata su uno smartphone associato, sarà in grado di calcolare il
grado di stanchezza.
38mm x 31mm
Direttore responsabile: Angelo Magri
Coordinamento redazionale: Francesca Tirozzi
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Supplemento al 16 dicembre 2014
reg. presso Tribunale Milano, n. 292, 17-06-2009
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38mm x 31mm

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