DUE UOMINI ILLUSTRI ITALO

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DUE UOMINI ILLUSTRI ITALO
DUE UOMINI ILLUSTRI ITALO-AMERICANI DA RICORDARE
JOHN JOSEPH MUCCIO E GIUSEPPE ZAMBARANO, NATIVI DI VALLE AGRICOLA IN
PROVINCIA DI CASERTA, HANNO CONTRIBUITO A FAR GRANDE GLI USA ED A DAR
LUSTRO AL PICCOLO PAESE DI ORIGINE
di Luigi Cimino
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Correva l’anno 1901 quando Giovangiuseppe Muccio, (John Joseph Muccio in USA), ancora nelle
fasce, aveva circa un anno al momento dell’arrivo, giungeva negli U.S.A, ignaro della vita che lo
attendeva e che doveva portarlo ad avere incarichi
Figura 1 Copia immagine certificato di nascita rilasciato
prestigiosi e posti di responsabilità a livello mondiale.
Era nato, infatti, come risulta dall’allegato certificato di
nascita rilasciato il 25 agosto 2011 ( registro degli atti
di nascita dell’anno 1900, n. 9, parte I^), il 20 marzo
1900 a Valle Agricola (Caserta), un paese, allora come
ora isolato, immerso in una verde vallata coronata dalle
sue montagne, e nulla faceva immaginare che quel
piccolo bimbo avrebbe dato lustro al paese natale ed
anche all’America, nazione che lo accolse e lo
accompagnò negli studi e nella carriera diplomatica.
I suoi genitori, Antonio e Filomena Muccio, come tanti, raggiunsero gli Stati Uniti d’America per
trovare un mondo migliore e fissarono la loro residenza in Providence ( che va tradotto
Provvidenza) , RI, ove il piccolo John Joseph Muccio è cresciuto ed ha frequentato tutte le scuole.
Si è successivamente laureato presso la Brown University.
Ha poi conseguito un master in relazioni internazionali alla George Washington University.
Era pronto per intraprendere la carriera diplomatica degli Stati Uniti nella quale entrò nell’anno
1921 ottenendo sempre più
notevoli e progressivi impegni che lo imposero positivamente
all’opinione pubblica americana consentendogli una carriera di grande respiro mondiale.
Dopo numerosi incarichi di grande prestigio, come si vedrà più avanti, è morto di insufficienza
cardiaca venerdì 19 maggio 1989 a Washington, dove viveva dopo il suo pensionamento. Per
comprendere meglio la statura del nostro è opportuno ricordare con la sintesi necessaria quanto
segue che vede J.J. Muccio il settimo italo-americano affermarsi tra i primi tredici fino all’anno
1990.
Nel 1948 l’Italo-americano Peter Rodino viene eletto al Congresso degli Stati Uniti, ove resta per ben
quarant’anni, fino alla presidenza dello storico "House Judiciary Committee" che votò l’impeachement del
Presidente Nixon.
Nel 1950, quattro Italo-americani sono in lizza per il posto di sindaco di New York: Vincent
Impelliteri, Ferdinand Pecora, Edward Corsi, and Vito Marcantonio, con vittoria del primo.
Nel 1950, John Orlando Pastore é il primo Italo-americano ad essere eletto al Senato degli Stati
Uniti, ove sarebbe fino al 1976. Nel 1952, John J. Muccio, nato in Italia e giunto a 5 mesi negli Stati Uniti,
é nominato Ambasciatore Straordinario in Corea. Nel 1956, Alberto D. Rossellini viene eletto governatore
di Washington e nel 1958 Michael V. Di Salle é governatore dell’Ohio. Nello stesso anno, il primo
governatore repubblicano di origini italiane fu Christopher Del Sesto, che fu eletto governatore di Rhode
Island. Ella Tambussi Grasso viene poi eletta, nel 1974, governatore del Connecticut e, nel 1975, Frank
L. Rizzo, del partito democratico, é eletto sindaco di Philadelphia.
Mario Cuomo, da molti definito come un eroe nazionale, viene eletto 52° governatore dello Stato di
New York nel 1982. Nato da Andrea ed Immacolata Cuomo il 15 giugno 1932, Mario conclude i suoi studi di
Legge all’Università St. John di New York nel 1956 e nello stesso anno diviene assistente legale del giudice
Burke presso la Corte d’Appello dello Stato di New York. Lavora poi come avvocato nello Studio CornerWeisbord-Charles, insegna diritto alla St. John Law School per oltre dieci anni, viene nominato dal
governatore Carey suo segretario di Stato nel 1975, per essere infine eletto lui stesso governatore dello
Stato di New York nel 1982. Mario Cuomo viene particolarmente apprezzato dai suoi concittadini, al punto da
essere rieletto governatore per ben due volte, nel 1986 e nel 1990. Durante il suo mandato di dodici anni,
questo governatore di ferro ha realizzato importanti investimenti per la costruzione di nuove scuole,
ospedali, strade e ponti a New York e creato più di 500 000 nuovi posti di lavoro. La città ha, inoltre,
conosciuto, durante il periodo Cuomo, la più grande riduzione del carico fiscale della sua storia, nonché un
crescente miglioramento della sicurezza pubblica, ottenuta attraverso la costruzione di prigioni ed una lotta
efficace al crimine.
John Joseph Muccio è stato un diplomatico di carriera di altissimo livello che ha servito gli Stati
Uniti in vari Stati del mondo. Numerosi furono,infatti, gli incarichi all’estero come ad Amburgo,
Hong Kong, Shanghai, La Paz, Città di Panama e L’Avana. E’ stato successivamente
ambasciatore in Corea del Sud, in Islanda e in Guatemala. Prima di questi ultimi incarichi lui
occupò posti diplomatici, in Germania, Estremo Oriente, ed America Latina prima di andare in
2
Corea nel 1948 come rappresentante speciale del Presidente Truman. 1
Fu nominato difatti Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario in Corea il 7 Aprile 1949 con
consegna delle credenziali il 20 aprile 1949 e cessazione della missione l’8 settembre 1952.
Qualcuno ha ipotizzato una sua interferenza decisiva sul massacro dei rifugiati avvenuto nella notte
del 25 luglio 1950, attribuendo ciò al tenore della lettera da lui scritta il 26 luglio 1950 a Dean Rusk
e riportata dalla Rivista di Storia OAH nell’ottobre 2008, ma da studi approfonditi in materia tale
improbabile responsabilità è stata poi definitivamente esclusa.
Sta in fatto che il suo operato è stato comunque condiviso dai Presidenti degli Stati Uniti d’America
Nessun massacro v’è stato in Corea, ma piuttosto un avvenimento durante la Guerra coreana durante il quale
fra otto e circa 150 civili sono stati uccisi dai soldati degli Stati Uniti fra 1950-07-26 e 1950-07-29 vicino al
villaggio situato in Hwanggan-myeon, Contea di Yeongdong, Chungcheongbuk-, in Corea del sud centrale.
Questo avvenimento ha guadagnato l'attenzione diffusa quando un giornale americano Pressa ha pubblicato
una serie di articoli nel 1999 che successivamente ha vinto Premio del Pulitzer per la segnalazione
investigativa.
Nei giorni caotici, all’inizio della guerra coreana, gruppi di rifugiati fuggivano dal territorio nord Coreano ed
avanzavano tentando di penetrare le linee americane. Gli Stati Uniti ed i soldati hanno ritenuto sospetto e
considerato che tali gruppi si sono infiltrati insieme ai soldati del North Korean, per tale motivo avrebbero
ucciso un numero indeterminato di rifugiati coreani secondo un rapporto contemporaneo pubblicato in Tempi di
New York. Successivamente la notizia veniva corretta e ridotta.
Nel 2001, gli Stati Uniti ed i militari hanno risposto con un rapporto che includeva le fotografie aeree dettagliate
prese sopra 6 agosto, 1950 e 19 settembre, 1950. Secondo analisi del linguaggio figurato aereo l'esercito
concludeva che là era una indicazione dei corpi o di una tomba totale, in una data indeterminata.
Poiché di tantissimi corpi sarebbe stato difficile disfarsi rapidamente, il rapporto dell'esercito valutava che
nient'altro di 50 rifugiati potrebbero essere stati uccisi. Il AP ha risposto che i corpi potevano essere messi sotto
un ponticello. Un articolo di stampa coreano del nord ha pubblicato tre settimane dopo che l'avvenimento
avesse procurato un numero di uccisi di 400.[2] Un rapporto dei militari coreani del sud valutava,invece, che
150 rifugiati fossero stati uccisi.
che lo hanno tenuto in servizio quale ambasciatore nella Corea del Sud fino a tutto l’8 settembre
1952.
1
Intervista per la Storia Orale con l’ambasciatore J. J. Muccio 18 febbraio 1971
da Jerry N. Hess
3
E non solo!2
J.J.Muccio il 23 agosto 1954 veniva nominato Inviato Straordinario e Plenipotenziario in Islanda
con consegna delle credenziali il 12 ottobre 1954; alla cessazione della missione fu promosso
Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario di Islanda in carica
dal 19 ottobre 1955 con
consegna delle credenziali il 3 novembre 1955 e fino al 16 dicembre 1959.
Figura 2 Il presidente Harry S. Truman (a destra) che presenta la Medaglia
al Merito degli Stati Uniti a John J. Muccio (al centro), Ambasciatore degli
Stati Uniti nella Repubblica di Corea. Il generale Douglas MacArthur si
trova sulla sinistra.
Immediatamente dopo, e cioè dal 24 dicembre
1959 fu nominato Ambasciatore Straordinario e
Plenipotenziario in Guatemala, con consegna delle
credenziali il 1 febbraio 1960 e cessazione della
missione alla data del 10 novembre 1961.
Come si è visto, John Joseph Muccio ha avuto
2
Figura 3 l'ambasciatore J.J. Muccio ed il Presidente Syngman
Rhee
Trascrizione di un nastro registrato dell’ intervista condotta per la Biblioteca Harry S. Truman
4
incarichi diplomatici delicati e da condurre con grande intelligenza e statura ed egli ha saputo
servire la sua patria, gli Stati Uniti d’America, con fedeltà, impegno e abnegazione non di poco
conto se ha avuto la capacità di superare brillantemente la guerra di Corea e gli avvenimenti relativi
all’addestramento di esiliati cubani per l’invasione della Baia dei Porci nell’aprile 1961.3
Pur se taluni lo hanno accusato di “essere un maestro di cospirazioni e di combattere sporco” , poi
tali accuse sono rimaste non provate , sicché predominano quarant’anni di onorata carriera.
Ha intrattenuto rapporti diretti con i Presidenti degli Stati Uniti Syngman Rhee l’11 gennaio 1950 e
Harry S. Truman il 14 ottobre 1950.4
Un uomo di alta statura diplomatica, un ingegno della politica americana, un uomo rappresentativo
delle esigenze politiche del momento, un uomo di stato e con il senso dello stato, un eccezionale
uomo di cultura e di valore non soltanto diplomatico.
Ma, tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del secolo
XIX, un altro, originario di Valle Agricola, ha dato
lustro al paese, in un campo completamente diverso,
quello commerciale, che ha fatto fiorire negli Stati
Uniti d’America molteplici e numerose attività e
che,poi, si è battuto anche
in favore della
naturalizzazione degli emigranti dell’epoca.
Costui
era
Giuseppe
Zambarano
(rectius
Zamparano), emigrato da Valle Agricola, Caserta,
intorno al 1879, che divenne proprietario di numerose
Figura 4 Certificato di nascita di Giuseppe Zamparano
taverne (ristoranti) e caffè
Providence,
R.I.,
e
in Federal Hill di
successivamente
nel
1906
Presidente del Club di Naturalizzazione voluto dal
Presidente Roosvelt, distinguendosi per la battaglia attiva in favore degli emigrati e della loro
naturalizzazione.
3
La Baia dei porci (Bahía de Cochinos) è una stretta insenatura nella parte centrale dell'isola di Cuba. Divenne nota per un tentativo di invasione di
Cuba effettuato il 17 aprile 1961.
4
Documenti conservati nella Biblioteca Harry S. Truman.
5
Giuseppe Zamparano era nato a Valle Agricola il 22 giugno 1872, come risulta dal registro degli
atti di nascita dell’anno 1872 al n.28,Parte I (vedasi certificato di nascita allegato in copia rilasciato
il 25 agosto 2011).
La sua nascita coincideva con la fine dei moti del brigantaggio che interessò il Comune di Valle
Agricola per il periodo 1860-1870 e comunque erano anni difficili quelli dal punto di vista
economico, senza possibilità di lavoro e senza poterlo trovare in loco.
I suoi genitori erano Gioacchino (n. il 17/03/1843-1921) e Antonia Pisaturo (-1.895). Hanno
portato la loro famiglia di 3 maschi e una femmina in America quando Giuseppe, il più giovane
ragazzo, era di circa 7 anni intorno al 1879-1880. La famiglia si stabilì a Zambarano Thornton, RI e
il padre lavorava come operaio. Gioacchino e la sua famiglia avevano una comune abitazione con il
fratello Lorenzo.
Giuseppe, morta la madre nel mese di gennaio 1895, sposa Caterina Martellucci (-1.954) il
27 Ottobre 1895 nella Chiesa dello Spirito Santo Cavaliere S. a Providence dopo un fidanzamento
di un anno. La famiglia Martellucci proveniva dallo stesso gruppo di villaggi nei pressi di Napoli (
rectius Caserta) come la famiglia Zambarano. Il matrimonio è stato organizzato dalle loro famiglie.
Giuseppe e Caterina hanno avuto almeno sei bambini:
1. Nato morto ragazzo (26/11/1896)
2. Ubaldo E. Zambarano (29/6/1899-1950) è diventato un medico di grande successo, era il
direttore di una clinica della tubercolosi, e aveva un ospedale che porta il suo nome in
Burrillville. Si sposò Edna Branner e aveva due figlie Elizabeth Ann e Joyce Katherine.
3. William (Guglielmo Giuseppe) J. Zambarano (7/5/1902-1931).
4. Henry (Enrico Petro) Zambarano (7/6/1903-1972), dipendente dell’ufficio fiscale di Providence.
Sposato, senza figli.
5. Joseph (Giuseppe Gioachinno Alfonso) Zambarano (16/11/1906-1985), ha servito la Patria nella
Seconda Guerra Mondiale. Sposato con Beatrice (1.909-1.987).
6. Teresa C. Zambarano (n.11/11/1909), sposò George F. Lewis nel 1935. E’ vissuta fino al 1972.
6
Prima del suo matrimonio, Giuseppe ha lavorato in un mulino locale a Thornton. Nel
settembre del 1896, circa un anno dopo il suo matrimonio, si è
trasferito con la moglie a
Providence, dove Giuseppe ha aperto un bar a 113 Acorn Street, il primo di una serie di piccole
imprese. Notizie ufficiali della città di Providence forniscono la cronologia seguente,essenziale e
già significativa:
1897-1902
Partner nella Tenuta Aquila Vino Parco Room / a 307 Douglas Avenue, con
Lorenzo Golini nel 1897-1899, e con Vincenzo Fera e Antonio Aiello nel 1901.
1901
Partner di Vincenzo Fera e Antonio Aiello del Colonial Café a 98 Spruce S.
1902-1903
Titolare del famoso Café Metropolitan Zambarano presso 53-61 Weybosset Street
nel centro di Providence.
1904-1913
Titolare di taverna a 288 Douglas Avenue.
1907
Anche titolare di un'osteria a 482 Douglas Avenue.
Giuseppe, fin dalla sua giovane età, oltre che intraprendente commercialmente, era anche molto
attivo nella politica locale e nella società.
E' stato, infatti, membro del Partito Repubblicano e corse per incarichi elettivi in città diverse.
Fu eletto presidente del capitolo Thornton della Società di Mutuo Soccorso I Reali di Umberto I
Italia, una società mutualistica nel 1896.
E’ stato eletto, come si vedrà più avanti, presidente del Club Roosevelt per la naturalizzazione degli
emigrati.
Ha servito come colonnello del Terzo Battaglione Ward Roosevelt, quale italo-americano
nell’unità milizia.
Morì a Providence, all’età di soli 45 anni, nel 1917. 5
Di lui hanno parlato numerosi libri che si sono interessati della politica degli italo-americani a
Providence, come The Italian-American vote in Providence, Rhode Island, 1916-1948 di Stefano
Luconi,6 che appunto ne esalta la capacità commerciale ed organizzativa, ritenendolo, per l’epoca,
5
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Rhode Island Historical Society Manuscripts Division;
The Italian-American vote in Providence, Rhode Island, 1916-1948 di Stefano Luconi;
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proprietario di una serie di ristoranti e caffè molto accorsati che lo distinsero per la sua particolare
capacità economica e soprattutto per la capacità gestionale. Inoltre fu molto attivo nel difendere il
diritto di naturalizzazione degli emigrati tanto che divenne presidente del Club. Il Luconi riferisce
testualmente:” …per cittadinanza americana, in quella che fu la prima revisione della legislazione
Americana di naturalizzazione tra i più attivi nelle unità di naturalizzazione e registrazione di italoamericani di Providence era Giuseppe Zambarano, ….”7
Di tale uomo parlarono i giornali dell’epoca, di lui si interessò il Partito Repubblicano di Roosvelet,
numerose furono le attività collaterali all’attività imprenditoriale principale, il resto lo fecero le
numerose attività sociali che coinvolsero principalmente la città di Providence.
Vale la pena di ricordare che molte notizie di Giuseppe Zambarano si sono conosciute tramite il
diario da lui scritto e successivamente recuperato e, pur parlando il dialetto valligiano in famiglia,
egli scriveva in un corretto e stringato italiano le pagine dei suoi ricordi, vergate,però, da una firma
grande e ben visibile ad indicare la sua forte personalità.
Tale diario è servito peraltro recentemente da base per un libro pubblicato nel 2002-2003 negli
U.S.A. dal titolo significativo Il piccolo Cesare di Austin Kennedy (vedi nota 9).
Il diario di G.Zambarano contiene fra l’altro un racconto interessante che è quello verificatosi poco
prima di mezzogiorno di Mercoledì del mese di ottobre 1894: Un giovane si precipita dalla strada in
una barberia e dichiara di avere fretta. Gli uomini anziani, che attendevano il loro turno dialogando
tra loro, rimasero in silenzio per un attimo con disapprovazione sociale e sguardi curiosi, quando il
giovane occupa la sedia e il barbiere inizia a schiumare il suo volto. Con gli occhi nocciola e tratti
affilati, 22 anni, Giuseppe Zambarano spicca con la sua carnagione scura. Baffi e capelli tagliati,
puliti, già appaiono ben curati; il suo aspetto generale si presenta ben tenuto ed esigente. Annuncia
agli anziani in attesa, quasi tutti compaesani dei villaggi dell’alto casertano ed al barbiere che si
sarebbe impegnato quel giorno con una donna originaria di un paese viciniore, Ciorlano, facendo
7
BIBLIOGRAFIA : Diario di Giuseppe Zambarano, Dipartimento Manoscritti, Rhode Biblioteca della Società storica isola.
Fotografie dalla collezione Zambarano, grafica Dipartimento, Rhode Biblioteca della Società storica isola.
Johnston e City Directories Provvidenza, 1890-1897, Sala lettura, Rhode Biblioteca della Società storica isola.
PESATURO, Ubaldo UM L'italo-americani del Rhode Island, i loro contributi e le realizzazioni. Providence, RI, 1936.
SMITH, Judith connessioni Famiglia E.: una storia di vita degli immigrati italiani ed ebrei a Providence, Rhode Island, 1900-1940. Albany: State
University of New York Press, c1985.
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anche la battuta condivisa da tutti: “Donne e buoi dei paesi tuoi”. Avrebbe ricevuto la sua fidanzata
e la sua famiglia alle due nella casa di suo padre. Fu perciò perdonato della sua intemperanza!
Questo episodio denota già la personalità spiccata dell’intraprendente giovane, capace di superare
ogni difficoltà con il suo fare non comune, segno di quello che accadrà nella sua vita.
Come un figlio ancora giovane, non sposato, Giuseppe Zambarano vive nella casa di suo padre
Gioacchino e suo zio Lorenzo, una piccola costruzione di legno a Thornton, nel cuore di questo
quartiere in crescita. I fratelli Zambarano della vecchia generazione sbarcarono nel 1879/ 1880 per
unirsi alla "brigata pala e piccone" cosiddetta di nuovi immigrati, che hanno coltivato la terra a
Thornton e Simmonsville, come avevano fatto in Italia, assicurando prosperità e pane alle loro
famiglie.
A 22 anni, invece, Giuseppe ha già trascorso diversi anni vicino alle macchine di lavorazione in un
mulino locale, portando a casa il suo stipendio alla famiglia.
Le possibilità di successo intorno a lui e suo fratello Luigi hanno suscitato, come spesso accade in
famiglia, una natura competitiva; il suo imminente matrimonio gli sembra il primo passo per un
futuro brillante e indipendente.
Le sue fortune ottengono una svolta favorevole con l'elezione annuale del capitolo Thornton dei
Reali di Umberto I Società. Una delle tante società Mutuo Soccorso, o casse mutue, la soc. i Reali
di Umberto I funge anche da rete di sicurezza finanziaria per i membri del club in difficoltà e
sociale di un uomo, con banchetti e balli. "Il 5 gennaio Giuseppe Zambarano è stato eletto
presidente e ha subito accettato questo onore", si legge nel diario della sua migliore scrittura,
punteggiato da una firma fiorente.
Giuseppe convince uno dei suoi amici conterranei ad investire in un bar all'angolo delle vie Acorn
e Cedar, appena fuori di Atwells Avenue. Una Birreria sembra il prolungamento ideale di entrambe
le ambizioni di Giuseppe, relative all’uomo d'affari ed alla sua natura sociale, poiché gli uomini
inevitabilmente si riuniscono lì per il tempo libero e per le riunioni.
Egli scrive nel suo diario: "Il 14 settembre ho lasciato il villaggio di Thornton, RI, dove sono
cresciuto e diventato uomo. Mi sono trasferito in una casa su 33 Vinton St., in Providence, al
secondo piano."
Il diario di Giuseppe Zambarano registrerà negli anni successivi molti successi commerciali, case
nuovissime e onori personali. Giuseppe è affascinato dai grandi statisti e reali del mondo. Tra i
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conti delle sue vittorie elettorali, egli inserisce notizie su personaggi del calibro del presidente
McKinley, Theodore Roosevelt, e Vittorio Emanuele III: il loro nome è scritto alla stessa altezza
della sua firma.
Naturalmente niente è facile, nessuno gli regala niente e la vita è competitiva e difficile anche negli
U.S.A.
Anche lui, come tanti, è costretto a contenere le attività concorrenti, a combattere per mantenere le
proprie e lui stesso ne racconta le vicissitudini nel diario. Alla fine del 1903, dopo un silenzio di
quasi un anno, scrive con insolita sobrietà "E 'stata una lotta per tenere la testa sopra la marea di
debiti e disgrazie che ci hanno perseguitato". La gli città revoca la licenza per gli alcolici per tre
volte, costringendolo a vendere tutto e ricominciare da zero. Egli sostiene una lunga rivalità con la
famiglia di successo Colaluca, che mette in atto una serie di iniziative in competizione su Federal
Hill; nel 1907 giura che né lui né la sua famiglia potrà mai fare affari con loro. 8
Inoltre, la maggior parte degli immigrati è venuto negli Stati Uniti attraverso la migrazione a catena
basata sulla famiglia e le connessioni di villaggio.
Coloro che s’erano già stabiliti in America, hanno contribuito a convincere parenti e amici nel
seguire la loro strada attraverso l'oceano e fornirli di alloggio nelle loro case o nelle vicinanze di
esse. Così alcuni quartieri sono abitati esclusivamente da nuovi arrivati di una data regione,
possiamo trovare siciliani solo in una strada, la gente solo dalla Calabria in un'altra strada, e gli
immigrati abruzzesi in una terza. Ci sono anche strade dove vivono solo gli individui di una singola
città: c’è una Colonia di Sciacca qui, una colonia di San Giovanni in Fiore là, una colonia da
Cosenza altrove. Ciò creava disparità di trattamento, difficoltà di inserimento, offesa della dignità
umana e perciò sorsero numerose società che aiutavano i cittadini italiani emigrati nell’inserimento
sociale e nel lavoro.
Instancabile in detta attività fu il nostro Giuseppe Zambarano, come opportunamente evidenziato.
“Perciò molto attivo in favore della naturalizzazione e favorevole alla registrazione degli italoamericani di Providence fu il nostro Giuseppe Zambarano, un immigrante egli stesso proveniente
da Valle Agricola in Provincia di Caserta. Zambarano era il proprietario di diverse taverne e caffè
nell'area della “Collina Federale” negli anni e fu anche il Presidente del Club del Comitato
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The little Caesar (narrazione storica), di Austin Kennedy, anno 2002-2003; Il diario di Giuseppe Zambarano, 18941909, offre uno scorcio della vita di un giovane immigrato dall’ Italia alla fine del 1800, che costruisce un business e la
famiglia su Federal Hill (quartiere centrale) a Providence.
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Roosvelet della Naturalizzazione del Partito Repubblicano.
Lui fu coinvolto e leader anche delle attività di organizzazioni etniche italo-americane e società di
reciproco- aiuto . Fu delegato alla Convenzione dello Stato Repubblicano fin dall’anno 1904 ed in
quanto tale Zambarano usò la sua preminenza ed influenza sociale fra i suoi amici della stessa
etnia per far loro acquisire la cittadinanza americana, il diritto al voto e quant’ altro
salvaguardasse il diritto della persona umana”.9
Ho voluto ricordare questi due personaggi, John Joseph Muccio e Giuseppe Zambarano, perché
figli del mio stesso paese di origine, Valle Agricola, e, come tali, intelligenti,intraprendenti,
determinati e caparbi, ma soprattutto perché convinto che nel cielo della verde vallata splendono
certamente le loro stelle che hanno dato lustro al paese e la loro memoria si affievolirebbe se non ci
fosse qualcuno che li ricordi perché è l’unico modo di proteggerli anche dall’incuria dell’umanità.
Lo meritano!
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The Italian-American vote in Providence, Rhode Island, 1916-1948 di Stefano Luconi.
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