l`aurora boreale - Comelico Cultura

L'AURORA BOREALE
Era la sera del venticinque gennaio 1938. I bimbi erano già a letto ed io sfaccendavo in
cucina. Verso le dieci sentii bussare agli ‘scuri’. Era mia madre: «Esci, il cielo è tutto
rosso, non svegliare Lorenzo e i bimbi, non si sa ancora dove sia l'incendio».
Raggiunsi mia madre e ci unimmo ad altra gente che saliva da Candide. «Brucia tutta
Casamazzagno» si diceva.
In piazza tanta gente, compresi i pompieri.
«Ma dove brucia?» ci si chiedeva con ansiosa paura.
I più volenterosi presero ‘su par al troi’ (il sentiero di campagna), verso ‘Strapilu’, ma di
incendi di fienili nessuna traccia. E allora cos'era quel sinistro bagliore di fuoco?
Cercherò di descrivere il fenomeno.
Dal monte Spina partiva un enorme bagliore di fuoco che si alzava verso il cielo e,
come un ventaglio o un gigantesco riflettore, girava sopra Monte Croce, poi dietro tutta
la catena dell'Aiarnola fino a spegnersi verso le Marmarole. Sopra il sinistro bagliore di
fuoco, tutti i colori dell'arcobaleno. Sembrava uno spettacolo irreale, ma si è verificato
davvero e nessuno ha saputo darne una spiegazione esauriente.
Nella vicina Pusteria, a Sesto,
suonarono le campane a martello,
cosa che si faceva soltanto quando
c'era un pericolo comune e serviva
per chiamare a raccolta uomini e
mezzi, che quella sera si spinsero fino al passo di Monte Croce
pensando si trattasse di un
gigantesco incendio boschivo.
II fenomeno durò parecchio, poi sparì
come l'arcobaleno che si dissolve
quando arriva il sole.
Mia sorella Pia, già sposata a
Padola, non vide il fenomeno, ma al
mattino fu messa al corrente dai suoi
scolari. Era dispiaciuta d'aver perso
una simile occasione e di non poter
approfondire l'argomento a scuola.
Si parlò di aurora boreale, ma
vederla al Polo Nord è naturale, da
noi fu presagio di tristi avvenimenti.
La guerra già causava morti e
distruzione in Spagna, poi nel 1940
scoppiò la seconda guerra mondiale.
L'Italia fu invasa dalle Alpi alla Sicilia
e tutti ne subirono le conseguenze.