Operatore sportivo con disabili-cosa fai e chi sei

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Operatore sportivo con disabili-cosa fai e chi sei
OPERATORE SPORTIVO
CON DISABILI:
COSA FAI?
CHI SEI?
OPERARE
Ogni azione-operazione è un’azione educativa
poiché di fatto modifica la visione di sé e del
mondo dell’altro e influisce sulla sua vita
Chi si occupa della vita dell’altro è un educatore
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Sia che lo faccia per lavoro
Sia che ne abbia coscienza
Sia che non abbia coscienza
Sia addirittura che creda di non esserlo
Strumento dell’educazione è
LA RELAZIONE
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EDUCARE
LA RELAZIONE EDUCATIVA
La relazione è un’azione: occorre che qualcuno
prenda l’iniziativa e riduca la barriera/distanza
che si frappone tra sé e l’altro
I CARE: mi stai a cuore. Ho deciso di volerti bene
E tuttavia mi incontro con te dove tu sei disponibile
all’incontro. La distanza va calibrata sul tuo
bisogno e la tua disponibilità
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ACCOGLIERE
Se Accogliere non è un atteggiamento passivo, ma
un’azione attiva, allora nascono domande cui
l’operatore deve rispondere dentro di sé.
• Perché ti occupi di me?
• Perché ti dedichi a me?
• Perché fatichi per me?
• Lo fai per lo stipendio?
• Lo fai per sentirti gratificato?
• Perché?
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GIA’, PERCHE’?
Sei capace di rispondere?
A te stesso e agli altri?
Con la vita e non con le parole?
Chi sei?
UN DONO
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EDUCARE
Ogni relazione/comunicazione ha come obiettivo
ottenere una
RISPOSTA
Per questo occorre con molta chiarezza e lucidità
definire
OBIETTIVI (educativi, tecnici, sociali)
STRUMENTI (efficaci e coerenti con gli obiettivi)
ALLEANZE (necessarie per essere efficaci)
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INTEGRARE
Un bravo insegnante di religione voleva
insegnare ai propri bambini come essere
accoglienti e inclusivi.
Per questo disse:
“Vedete, bambini, Malìk, quello del terzo
banco, è nero, ma noi non l’abbiamo
trattato come un diverso”
Da quel momento i bambini si accorsero che
Malìk era nero e che era diverso da loro.
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INTEGRARE
L’operatore non è uno che si comporta in modo da
non trattare l’altro come diverso …
Semplicemente dentro di lui le diversità non
identificano la Persona, ma sono solo un
accidente, una caratteristica applicata alla
Persona
Per questo sviluppa sempre più una
COSCIENZA
dell’uguaglianza e non COMPORTAMENTI di
uguaglianza
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LO SPORT DEI
DISABILI
Lo sport dei disabili è diverso
da quello dei normali.
E’ evidente dai risultati!
Qualche esempio:
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LO SPORT DEI
DISABILI
Salto in lungo:
Punti in una gara di basket
Chamberlain
100 punti
Mike Powell mt. 9,85
Gaetano mt. 1,00
Ezio
5 punti
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DIVERSITA’
LA DIVERSITA’: NODO CRITICO
La diversità mette in crisi e spinge all’adozione di
difese volte a uscire dalla crisi:
– Rifiuto/Emarginazione
specifici/dedicati
– Pietismo
– Negazione
luoghi e tempi separati e
Netta separazione di ruoli
siamo tutti uguali
– Idealizzazione
La diversità è solo un valore
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DIVERSITA’
Evitare di sfuggire significa:
• Non pretendere di avere risposte e
soluzioni
• Accettare di continuare a mettersi in crisi
• Incontrare
• Condividere
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LIMITI
I limiti e i deficit esistono:
• Qualitativi: ciò che non so/riesco a fare
• Quantitativi: ciò che so fare con difficoltà o in parte
Condizionano la vita:
Mobilità, lavoro, guadagno, carriera, relazioni,
divertimento.
Ci sono persone che hanno “successo”, nonostante i
limiti, ma…
sono eccezioni e non la regola
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LIMITI
Accogliere i limiti come parte della persona
Lo sport insegna a riconoscere i propri limiti e ad
amare se stessi nonostante i limiti
A vincere senza “sentirsi” vincenti e a perdere
senza “sentirsi” perdenti
Ad essere inferiori senza “sentirsi” inferiori
L’ accoglienza si insegna facendola e non
predicandola
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COGLIERE
(AC)COGLIERE
Per COGLIERE l’altro e non accogliere noi stessi ci
vogliono alcune qualità:
Lo SGUARDO che veda l’essenziale,
“perché, disse la volpe al piccolo principe, l’essenziale è
invisibile agli occhi”
L’ASCOLTO, attento alla globalità dell’altro, unità
psicofisicosociale.
L’ascolto nasce dal silenzio che uno fa dentro di sé e su
di sé.
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OLTRE
PERCHE’ ESISTONO I LIMITI?
Non certo per essere subiti e nemmeno per essere accettati
Ma per essere combattuti, superati e vinti.
Magari non ce la facciamo, ma…
“Cinque anatre andavano a sud: forse una
soltanto vedremo arrivare,
ma quel suo volo certo vuole dire che
bisognava volare”
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OLTRE
PERCHE’ ESISTONO I LIMITI?
Per non dimenticarci che la Verità è
AL DI LA’
Per non dimenticarci di continuare a
SOGNARE
Per non dimenticarci che nulla ha più valore di continuare a
FAR SOGNARE
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