Vescovo, sulla Tua parola
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Vescovo, sulla Tua parola
n. 15 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 27 aprile 2006 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - Editoriale SPECIALE NUOVO VESCOVO Testimonianze in vista di una giornata speciale Pastore per annunciare N ominato Vescovo di Jesi dal Santo Padre Benedetto XVI, attraverso il ministero del Nunzio Apostolico Mons. Paolo Romeo, il carissimo don Gerardo Rocconi entra nella successione apostolica: riceve il testimone da Mons. Oscar Serfilippi, che per raggiunti limiti di età lascia la Chiesa jesina dopo averla guidata con generosa dedizione per 28 anni. Per adempiere il suo nuovo ministero, don Gerardo si accinge a partire dalla nostra Chiesa di Senigallia, nella quale ha finora vissuto ed esercitato, nei vari incarichi che gli sono stati affidati, il suo servizio pastorale. Per i molti e delicati compiti che ha svolto in questa Diocesi in stretta collaborazione con il vescovo e i confratelli, abbiamo tutti verso di lui un grande debito di riconoscenza. In particolare lo ringraziamo per la sua testimonianza di vita: uomo di preghiera, innamorato di Cristo, affezionato a Maria, pastore mite e zelante, fedele servitore della Chiesa. La sua chiamata all’episcopato è un richiamo alla nostra responsabilità di condividere i doni del Signore. La nomina di don Gerardo, infatti, non è solo il segno della fiducia che il Signore, attraverso il Papa, gli manifesta, ma anche un appello a farci carico della fede dei fratelli, donando loro noi stessi. Certamente per la Chiesa di Senigallia la partenza di don Gerardo equivale a un grosso sacrificio, ma il Signore ci chiede di non temere di donare con gioia. E’ a tutti che il Signore chiede di “partire”, per “andare” dappertutto nel mondo a portare il dono del Vangelo, pronti a soffrire ma lieti di spendere fino in fondo la nostra vita a questo fine. A Mons. Gerardo Rocconi il vescovo, i presbiteri, i religiosi, le persone consacrate e il popolo di Dio della Diocesi di Senigallia rivolgono un affettuoso augurio perché viva il suo ministero come successore degli apostoli nel segno di una grande fiducia nell’aiuto del Signore, in piena fedeltà al suo motto episcopale “in verbo tuo”. A lui assicuriamo il nostro grato ricordo nella preghiera, perché possa essere immagine trasparente di Gesù Buon Pastore, coraggioso testimone di Colui che è “l’unica speranza che non delude” (Rm 5,5). La pace del Risorto sia sempre con te, Don Gerardo! + Giuseppe Orlandoni Vescovo Redazione 8-9 VERSO VERONA 2006 SENIGALLIA Fondi e idee per l’energia pulita di Michela Gambelli 5 MUSICA Intervista a don Luigi Ciotti sulla libertà a cura di D. Rocchi 6 Sette note per tutti i gusti: musica in città di D.P. 13 Vescovo, sulla Tua parola Don Gerardo Rocconi è il nuovo pastore della Chiesa di Jesi: sabato 29 aprile, nella Cattedrale di Senigallia, l’Ordinazione episcopale dal Vescovo Giuseppe Orlandoni con l’Arcivescovo Edoardo Menichelli e il nostro Vescovo Odo Fusi Pecci. C on trepidazione, ma anche con tanta serenità attendo il momento della mia Ordinazione Episcopale Non ho potuto fare a meno, in questi giorni, di ritornare là dove è maturato il mio sì, nella S. Casa di Loreto, a chiedere ancora sostegno per me e per le Chiese sorelle di Senigallia e di Jesi. Mi soffermo spesso in questi giorni sul cap. 17 del vangelo di Giovanni: è la preghiera sacerdotale di Gesù, il quale prega per gli Apostoli: Padre custodiscili nel tuo amore; ma poi prega anche per i discepoli di tutti i tempi: Tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E’ naturale che in questi giorni il mio pensiero sia uno solo: la necessità di prepararmi bene alla S. Ordinazione. Per questo, fra le altre cose, richiamo alla mia mente i colloqui di Gesù con i Dodici. Certo, la Settimana Santa da poco trascorsa in tante occasioni ha messo in risalto chi deve essere il Vescovo in mezzo al suo popolo. L’abbiamo sentito soprattutto la sera del Giovedì Santo: Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi (Gv 13,13-15) E’ indubbiamente questo lo spirito con cui mi preparo. Non cerco nè piedistalli, nè riconoscimenti: desidero solo essere quello che Gesù si aspetta da me. L’unico mio desiderio è comprendere giorno dopo giorno quanto il Signore desidera e avere la forza di proporlo e realizzarlo. Nei momento in cui la trepidazione sembra prendere un posto troppo importante, faccio mio il dialogo di Gesù con Pietro: Pietro, mi ami tu. Signore tu sai che io ti amo (Gv 21,17). E questo dialogo, ripetuto tante volte mi guarisce interiormente e mi dà pace. D’altra parte, non c’è altra via, che quella della fede, per capire cosa voglia dire diventare Vescovo. Non ho in mente nè programmi, nè strategie pastorali. Però ho chiaro lo spirito con cu intendo andare. Più volte ho ripetuto: “Perchè il Signore ha scelto me? Cosa ci ha trovato? Io ancora non l’ho visto”. Però di fronte alla certezza di una chiamata, ripeto come Maria, come Pietro: “Non capisco, ma mi fido e - come mi ha suggerito il Santo Padre Benedetto XVI - sulla Sua Parola si va avanti”. Io non ho mai fatto grandi cose. La mia vita è stata sempre così: piccola, semplice, anche quando ero parroco di una grande parrocchia come Chiaravalle. Però ho cercato sempre di essere pronto ad ascoltare, disponi- bile al dialogo, paziente e misericordioso, disponibile a prendere per mano chi si affidava a me. Probabilmente il Signore per adesso mi chiede questo, altro non so vedere: e allora da qui intendo partire. Più persone mi hanno chiesto: Cosa vuol dire fare il Vescovo, qual è il suo compito? Spontaneamente il pensiero mi va a quella frase che conclude ognuna delle lettere alle sette Chiese che troviamo all’inizio del libro dell’Apocalisse: “Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.” Solo in un profondo atteggiamento di ascolto di quanto il Signore giorno per giorno ha da dirci si comprende il cammino che la Chiesa deve percorrere. In realtà il rinnovamento, che poi è una perenne conversione, non può consistere semplicemente nel portare avanti nostri progetti, quanto piuttosto i progetti del Signore. Partendo da questa premessa, il Vescovo deve dare particolare importanza all’annuncio della Parola. Deve esortare all’ascolto orante della Parola. Sapendo, inoltre, che tutti possono essere via dello Spirito, il vescovo deve favorire una intensa vita di comunione, in particolare fra tutte le realtà che gli sono state affidate. Una particolare attenzione il Vescovo la deve avere per i Sacerdoti: è bellissima la vita di un sacerdote, ma questo non vuol dire nè che sia semplice, nè che sia facile. I Sacerdoti, infatti, sono sempre di meno in una situazione che richiede loro un impegno sempre maggiore e più qualificato. Collegato a quanto appena detto c’è da affrontare il problema della mancanza di vocazioni. E ancora collegato a questo c’è la situazione dei giovani e quella della famiglia. Solo per indicare alcuni degli ambiti in cui il Vescovo deve muoversi. Ma non è questo il momento per affrontare tali argomenti. Voglio solo dire che ogni giorno che passa vedo maggiormente l’amore e la misericordia del Signore che mi permette di accettare la mia inadeguatezza e mi permette di essere paziente anche con me stesso. A tutti chiedo di essere accompagnato con una intensa preghiera: ma so che questo sta già accadendo e per questo voglio esprimere tutta la mia gratitudine ai Sacerdoti, agli amici e ai tanti fedeli che hanno capito che quando uno viene chiamato ad essere sacerdote, vescovo, o a qualsiasi altro impegno di vita, l’unico regalo che conta e serve è affidarlo al Signore. don Gerardo Rocconi 2 27 aprile 2006 attualità elezioni politichePartecipazione e solidarietà, due urgenze per l’Italia Essere comunità I l 9 e 10 aprile scorsi quasi l’84 per cento degli italiani è corso alle urne per scegliere deputati e senatori ai quali affidare il compito di legiferare e di dar vita a un nuovo governo. Non era mai accaduto che il picco di percentuale di votanti fosse così alto e ciò è bastato per indurre molti, compreso lo stesso Capo dello Stato, a elogiare il popolo italiano per l’alto grado di civismo dimostrato Il fatto di partecipare in massa ad un momento solenne della vita pubblica, qual è la consultazione elettorale, è in sé lodevole a meno che non sia dovuto a motivazioni che non hanno nulla a che fare con il fervore civico in quanto obbediscono a calcoli di interesse suggeriti dall’eccessivo culto del particulare , associato al sostanziale disinteresse per tutto ciò che serve ad evitare che il bene comune frani miseramente rotolando nelle chine dello sfascio. Stando alla piega presa dai comizi nelle due ultime settimane di campagna elettorale, sorge il sospetto che una parte del- opinioni 1 La risorsa più grande del Paese l’elettorato sia giunto alle urne mosso dalla preoccupazione di contenere col proprio voto una incombente “rapina” fiscale. Da che mondo è mondo le tasse non sono mai piaciute e non credo che si sia obbligati a dire che pagarle reca sollievo e allegrezza. Sono onerose, ma rappresentano il mezzo con cui una comunità di persone civili, solidali e ragionevoli concorre a provvedere, a ricchi e poveri, quei servizi che solo un plurimiliardario potrebbe procurarsi a proprio carico. Sanità, istruzione, ordine pubblico, mezzi di comunicazione, forniture d’acqua e d’energia, conservazione e tutela dell’ambiente da degrado e da inquinamento sono oggetto di competenza e di promozione della comunità che vi provvede tramite gli organi dello Stato. Scrollarsi di dosso il dovere di concorrere, secondo le proprie possibilità, all’edificazione di quanto corrisponde al bene di tutti e di quanto ren de civile, progredita e onorata una comunità di persone, è una forma meschina di taccagneria e d’individualismo egoista che non fa onore a chiunque ci tenga ad essere riconosciuto civile. Coloro, poi, che si professano cristiani non dovrebbero ignorare quanto suggerì Giovanni Battista a chi gli chiedeva come ci si doveva preparare ad accogliere degnamente il Messia : “Chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha e chi ha da mangiare faccia altrettanto”. Essere solidali significa farsi carico delle angustie e sofferenze di quelli che condividono con noi il legame sociale che fa di un insieme di persone una comunità impegnata a crescere in modo omogeneo e tale da evitare dislivelli e differenze che umiliano non solo chi le subisce, ma anche chi le tollera e non fa nulla per rimediarle. Correre affannati alle urne per risparmiarsi il rischio di dover onorare il proprio dovere di solidarietà non dovrebbe essere accreditato a merito, ma ad amara commiserazione. opinioni 2 Considerazioni sul voto cattolico Servire il popolo La via della riconciliazione D oveva essere una vittoria clamorosa del centrosinistra con tutto il popolo schierato “finalmente” da una parte, ma , alla prova dei fatti, la vittoria si è giocata su una manciata di voti. Per l’ennesima volta, il popolo si è beffato dei potenti. Come in America sul caso Bush-Kerry e come per il referendum sulla procreazione assistita, non ha seguito gli ordini prestabiliti da un concentrato incredibile di interessi: una buona parte della stampa estera e della stampa italiana, rappresentanti del mondo dell’economia, intellettuali e registi a la page, il partito della rendita e quello del clientelismo, radicali e no global. Il risultato annunciato era quello che sembrava emergere nelle prime ore dagli exit poll viziati dal fatto che la gente, stanca di essere presa in giro, non si è fidata degli intervistatori. E, così, i commenti tronfi e compiaciuti di politici (quantomeno un po’ “imprudenti”), disegnavano le sorti di un’Italia che aveva scelto di “liberarsi della dittatura” che l’aveva bloccata negli ultimi cinque anni. Invece è stato un pareggio. Da notare che nelle aree più sviluppate e popolose del Paese la maggioranza della Casa della Libertà è stata netta, se non addirittura schiacciante. Il consenso deriva da un forte radicamento nel mondo produttivo, nelle realtà sociali, nelle aggregazioni ideali. Queste realtà hanno a cuore la vita, la famiglia, l’educazione, il rilancio economico, l’ammodernamento del Paese, la difesa della libertà e di una pace che non sia un cedimento al terrorismo, la costruzione di un’Europa dei popoli. In poche parole questo consenso nasce dalla libertà e dalla sussidiarietà, che sono urgenti per quel rilancio dal basso di cui l’Italia ha assoluto bisogno. I segni non mancano: Draghi parla di ripresa, c’è fervore in mondi produttivi che disdegnano la rendita, Paesi come la Svezia e la Gran Bretagna abbandonano il welfare state e ci indicano la nuova strada maestra. Ci vorrebbe subito un accordo tra le componenti realmente riformiste dei due schieramenti (sull’esempio dell’Intergruppo per la Sussidiarietà). Purtroppo, il risultato elettorale non aiuta: nell’Unione la componente riformista ha ceduto ai massimalisti e quasi il 20% del Parlamento sarà composto da esponenti dell’uno o dell’altro estremismo, fatto disastroso per un’Italia che non ne ha certo bisogno. Soprattutto, alcuni leader dell’Unione invece di riflettere sulla difficile situazione che rischia di rendere ingovernabile l’Italia, si sono messi, alle 3 di mattina, a cantare vittoria come se godessero di ampie e solide maggioranze popolari. Sono gli stessi che, a differenza di Schroder, hanno imbarcato le componenti radicali che già li ricattano. Non abbiamo bisogno di loro. Occorre qualcuno che compatti le parti più responsabili di maggioranza e opposizione, che riunifichi il Paese e, sulla base di ciò che è più urgente, sappia affrontare la crisi economica, politica e, soprattutto, ideale che l’Italia attraversa. Occorre guardare alla risorsa più grande che resta all’Italia: un popolo che ha dimostrato, ancora una volta, di essere vivo. Questa è la vera speranza: l’esperienza di novità che si pone nella vita quotidiana, nelle opere che si costruiscono, nelle proposte politiche che si fanno. Il resto, prima o poi, crolla senza lasciare traccia Giuseppe Olivetti Carlo Crovetto M entre i politici più sensibili fanno i primi tentativi di un dialogo più sereno fra le diverse parti in lizza, noi abbiamo il dovere di preoccuparci della situazione che si è venuta a determinare all’interno del mondo cattolico. Dando per scontata la conoscenza delle cause delle innegabili divisioni procuratesi o aggravatesi in questi ultimi mesi, formuliamo alcune considerazioni sulle quali non dovrebbe essere eccessivamente difficile riconoscersi tutti o, perlomeno, trovare un punto comune di riferimento su cui misurare serenamente le proprie posizioni. C’è però un indispensabile punto di partenza: mettere fra parentesi le scelte politiche e collocarsi direttamente sul piano della comune fede cattolica. Ripetuto che la diversità delle scelte politiche non deve né meravigliare né tanto meno scandalizzare, dal momento che è ormai pacificamente ammesso che la stessa fede non è destinata a dar vita alle stesse scelte politiche, rimane altrettanto assodato e pacifico che il vero cristiano è obbligato a maturare le sue scelte sulla base del pensiero sociale della Chiesa. Si intende parlare dell’ intero pensiero sociale della Chiesa, senza che a nessuno sia concessa l’autorizzazione di fare le scelte che, per qualsiasi motivo, egli ritiene opportune. Quando si è parlato del decalogo dimezzato, questo esattamente si voleva dire. La dottrina sociale della Chiesa è un pensiero organico, strutturato, sistematico, armonico, costruito intorno al primato e alla centralità della persona umana. Un organismo vivente che va accettato in tutte le sue componenti. Ogni ferita rischia di essere mortale. La Chiesa per definizione non sta da nessuna parte, concentrata com’è su un pensiero che i secoli le hanno tramandato e che, solo nella sua interezza, diventa autentico mezzo di evangelizzazione. Sta qui la ragione basilare del disaccordo profondo fra le due correnti di pens iero che da tempo si stanno scontrando all’interno della comunità cristiana. Non si può esaltare la famiglia e insie- me dimenticare le povertà, le ingiustizie, le sperequazioni che esistono nel mondo vicino e lontano. Ugualmente, non si possono scorporare problemi scottanti come quelli della guerra, della fame, della disoccupazione da quelli altrettanto fondamentali della vita, della bioetica, della salvaguardia del creato. Il criterio determinante è appunto l’uomo, cioè, secondo Paolo VI, tutto l’uomo e tutti gli uomini. La stella polare è il bene comune, e non quello personale, del proprio gruppo, della propria classe. Se si guarda la realtà da questo punto di vista, sarà anche facile trovare posizioni giuste per quanto riguarda una questione che per la seconda volta sembra aver giocato un ruolo determinante nella competizione elettorale: il pagamento delle tasse. Le quali non sono da considerarsi una punizione dalla quale guardarsi con tutti i mezzi, ma il modo normale per sovvenzionare i servizi pubblici e realizzare un minimo di giustizia fra tutti i componenti del corpo sociale. Tassazione giusta, cioè estesa a tutti, senza privilegi di sorta, e progressiva. Agire diversamente è immorale. La lotta sociale è per massima parte una questione di egoismo e di solidarietà. Inutile dire da quale parte deve stare il cristiano. Se si è convinti di questo, specialmente nel tempo del bipolarismo, la scelta di una parte sarà difficilmente pacifica e totale. Scelta del male minore, si è detto: ciò che può andare anche bene. on l’impegno però di non assoggettarsi supinamente alle idee e alla scelte che vengono propinate, qualunque esse siano, ma con una riserva critica che impegna a contestare anche i programmi e i comportamenti della parte prescelta. Il cristiano è destinato a rimanere un compagno scomodo, una spina collocata nel fian co anche di coloro che gli sono vicini. Salvo errori, sono queste le vie della riconciliazione o della ricomposizione dell’area cattolica, come si diceva una volta. Può darsi che qualcuno pensi ad altre strade. Con ogni probabilità, però, egli è destinato, a rimanere deluso. Giordano Frosini Asteriski * PASQUA DA RECORD. La prima Pasqua di Benedetto XVI segna un record : oltre100.000 presenti in piazza san Pietro, da ogni parte del mondo. Sono 104 le televisioni presenti per la diretta in mondovisione. Sono 62 (sessantadue!) le lingue utilizzate per gli auguri pasquali. A Monterado, per la prima volta, si sono aperte le porte della chiesa per rendere “partecipi” alcune decine di fedeli che non potevano entrarvi. * KAMIKAZE TRA NOI. Il “Corriere Adriatico”, di domenica 23 aprile, titola la prima pagine su 4 colonne: “Accoltellato alle spalle dopo una lite”. L’aggressione davanti al “Locale”, sul lungomare Alighieri. Notate l’ora. Il “fattaccio” avviene tra le 2,45 - 3 del mattino: uno degli orari più pericolosi, perché i neuroni vanno in tilt per il sovraccarico di stimoli d’ogni genere. Il peggiore è l’ira/collera: che ti porta in galera. Così il kamikaze fa l’autogol. * BERTINOTTI IL DURO. Le due estreme (di destra e di sinistra) si toccano. A destra o a sinistra si puntano i piedi. Dice (bontà sua!): “Ho apprezzato D’Alema e i Ds perché bisogna mettere in rilievo l’esigenza di investire nel pluralismo dell’Unione che deve essere visibile. L’intenzione di Rifondazione è di dialogare con i riformisti”. Bella l’intenzione di dialogare. La realtà è che Bertinotti dialoga solo con se stesso. “Così è, se vi pare”. * eSTATE DA GRAN TURISMO. Buone le notizie per la prossima stagione estiva. L’apertura della Rotonda farà “impazzire” i vigili. Intanto si calmano le polemiche sui 4 stabilimenti balneari confinanti con il locale “mitico”. L’Assessore Mangialardi precisa che si sposteranno l’edicola e la gelateria; le concessioni faranno spazio alla visuale sulla Rotonda. Ristoranti, albergatori, baristi, pizzaioli, gelaterie… non esageriamo con i prezzi! * ANCORA BOLLETTINI. E’ un altro bollettino parrocchiale uscito nel periodo pasquale. Apre con gli auguri di don Gesualdo che “per la prima volta mi rivolgo a voi per augurarvi “Buona Pasqua… molto felice di trascorrere con la mia nuova comunità parrocchiale la festa della Risurrezione”. Seguono: “Il messaggio del Papa; una riflessione sulla parrocchia di Claudia; Gli appuntamenti parrocchiali; La prima enciclica di Benedetto XVI; Parrocchia aperta al mondo (con vari gemellaggi); Il calendario delle benedizioni alle famiglie; Il Porto ragazzi; Dal Bangladeh al nostro quartiere; “I mazzamurei”; Il microfono a… (Silvano, Silvio, Sabrina); Obiettivo: prima Comunione; Mille e più motivi per andare al campo Acr; Orari Settimana Santa. Giuseppe Cionchi 27 aprile 2006 attualità 3 ALCOLISMO Il “binge drinking” è di moda in fasce sempre più ampie di popolazione Block Notes A Verso la terza corsia dell’A14 Ubriachi per una sera llarme sociale sul “binge drinking”, il bere per ubriacarsi, che si estende a fasce sempre più ampie di popolazione e non esclusivamente adolescenziali. A lanciarlo sono i nuovi dati dell´indagine Istat Multiscopo dal titolo “L´uso e l´abuso di alcol in Italia. Anno 2005”, presentati da Linda Laura Sabbadini, direttore centrale Istat. Con l´espressione binge drinking ci si riferisce “all’abitudine di consumare eccessive per età è fortemente asimmetrico con un picco nella fascia 20-24 anni (15,7%) e notevoli differenze di genere (25,5% dei maschi e 6% delle femmine). Tra i minori dichiarano di essersi ubriacati almeno una volta nell´anno il 4,6% dei ragazzi (5,9% dei maschi e 3,3% delle femmine); tra i 18-19 anni la quota raggiunge il 14,6% (19,6% dei maschi e 9,1% delle femmine). Dopo i 25 anni il fenomeno ha poi un andamento gradualmente discendente con l´età, permanendo forti differenze di genere. Bisogna però ricordare che i minorenni sono più a rischio, in quanto spesso non ancora in grado di metabolizzare l´alcol. Uno degli obiettivi dell´OMS per il 2010 è ridurre a zero la quota di ragazzi fino ai 15 anni che consumano alcol. Riguardo alla frequenza nell´abitudine al binge drinking, oltre la metà di quanti hanno dichiarato di essersi ubriacati negli ultimi 12 mesi lo ha fatto da 1 a 3 volte (50,4%), ma ben il 15,1% da 4 a 6 volte. E´ pari al 7,7% la quota di persone che hanno bevuto nella stessa occasione 6 o più bicchieri di bevande alcoliche più di 12 volte nell´anno. Si tratta, quindi, di ubriacature concentrate in singole occasioni. Ma aumenta anche il consumo di alcolici fuori pasto. quant i t à (convenzionalmente 6 o più bicchieri di bevande alcoliche) in una sola occasione, come ad esempio durante una stessa serata o una festa. Questo comportamento si è diffuso prevalentemente nei Paesi del Nord Europa, ma si sta radicando tra i giovani anche in Italia e nei paesi dell´Europa mediterranea”, fa notare la ricerca. Nel 2005 l´8,4% della popolazione di 11 anni e più ha dichiarato di aver consumato alcol in eccesso in una sola occasione almeno una volta negli ultimi 12 mesi. La quota è in aumento rispetto a quanto rilevato alla fine del 2003 (7,1%), anno in cui l´Istat ha rilevato per la prima volta il fenomeno. Il binge drinking è un´abitudine più diffusa nell´Italia settentrionale (10,8% Nord-est e “Uno degli 8,7% Nord-ovest) dove il fenomeno si verifi- o b i e t tivi di ca anche con maggiore frequenza: nell´Italia s a l u t e pubblica da nord-occidentale l´11,3% della popolazione raggiungere in materia di di 11 anni e più si è ubriacata più di 12 volte consumo di bevande alcolinell´anno. che è la riduzione della percentuale Si tratta di un modello di consumo che caratte- di consumatori di bevande alcoliche rizza prevalentemente i giovani: l´andamento fuori dai pasti”, rileva l´indagine Istat, riferen- TEMPI MODERNI Una regione che si mette in mostra C on oltre quindicimila prenotazioni, la mostra ‘Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento’, inaugurata ufficialmente dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, si conferma indiscutibilmente l’evento artistico di maggiore attrazione della primavera-estate 2006. In concomitanza con la mostra, che rimarrà aperta fino al prossimo 23 luglio, le Marche offrono altri quattro prestigiosi appuntamenti che documentano l’influenza del Gotico internazionale in tutto il territorio regionale: Fermo e Camerino, inaugurati alla fine di marzo; Cagli e San Severino Marche, in programma nei prossimi giorni. La mostra ‘L’aquila e il leone. L’arte veneta a Fermo e nel suo territorio. Paolo Veneziano, i Crivelli e il Lotto’ - allestita nelle due sedi espositive di Fermo, Palazzo dei Priori, e di Sant’Elpidio a Mare, Pinacoteca Vittore Crivelli, fino al 17 settembre - ha fatto registrare nelle prime tre settimane di apertura più di duemila visitatori; vi sono esposte oltre cinquanta Le religiose e la Tv educativa Suor Auditel Basta quiz miliardari che disorientano e danneggiano l’educazione dei bambini. Sì alla fiction, alla cultura in tv ma soprattutto allo sport quando è veicolo di valori positivi. No al miliardario Gerry Scotti che dispensa sogni fasulli, si alla pacatezza di Paola Ferrari, alla preparazione di Piero Angela e alla incisività di Lucia Annunziata. È una analisi dura di ciò che va in onda sul piccolo schermo quella delle suore italiane, impegnate a migliaia negli oratori a contatto continuo con i bambini e preoccupate per gli effetti che certe trasmissioni hanno sui più piccoli. Uno studio condotto dal periodico online “Marketing Tv” su un campione di 350 suore attive in 80 oratori sparsi per l’Italia fa emergere una sorta di “pagella” con promossi, do che dal 1998 al 2000 è aumentata la quota di persone che consuma almeno settimanalmente alcolici fuori pasto (da 5,1% nel 1998 a 6,9% nel 2000 per la popolazione di 14 anni e più). Il fenomeno si è stabilizzato dal 2001 in poi, attestandosi a circa 7%. Nel 2005 tra le persone di 11 e anni e più il 6,8% ha dichiarato di bere alcolici fuori pasto almeno una volta a settimana. Sono più gli uomini delle donne a farlo (11,6% contro 2,3%) e in particolare i giovani: una quota rilevante di persone che consumano con cadenza almeno settimanale si registra già tra 18-19 anni (13,2% dei maschi e 7,4% delle femmine) e raggiunge il massimo tra 20 e 24 anni (15,2%), con forti differenze di genere (21,4% dei maschi e 9% delle femmine). Nella fascia di età successiva (25-29 anni) la quota si mantiene elevata (19,9% maschi contro 4,9% femmine), decrescendo con l´aumentare dell´età. Tra le donne, a parità di età, sono soprattutto le laureate (4,4%) a bere alcolici fuori dai pasti, mentre tra gli uomini sono principalmente gli adulti e gli anziani meno istruiti. L´abitudine a bere alcolici fuori pasto è più diffusa nell´Italia Nord-orientale (10,5%), in Friuli Venezia Giulia (13,6%), Trentino Alto Adige (13,4%) e Veneto (12,1%). La quota inoltre è più elevata tra quanti vivono nei piccoli comuni (10,2% nei comuni fino a 2 mila abitanti). Laura Badaracchi Nelle Marche L a quota di consumatori giornalieri ha un andamento crescente all’aumentare dell’età fino ai 64 anni: tra i minorenni il valore si attesta al 2% e via via cresce raggiungendo il massimo tra i 60-64 anni (46,4%; 65,9% tra gli uomini e 28% tra le donne), diminuendo al 36,1% tra la popolazione molto anziana. La ‘graduatoria’ delle Regioni in questo caso si modifica rispetto al consumo nell’anno: si beve alcol tutti i giorni soprattutto nelle Marche (38,2%), in Liguria (36,8%), Toscana e Molise (36,1%). Negli ultimi anni, denuncia quindi l’Istat, si stanno diffondendo modelli di consumo di alcol tipici dei Paesi del Nord Europa, in particolare tra i giovani. opere realizzate da pittori, scultori e orafi veneti per le chiese del territorio fermano. La mostra “Bernardino di Mariotto. Il Rinascimento tra Umbria e Marche”, aperta fino al prossimo 31 agosto, a San Severino Marche nei locali di Palazzo Servanzi Confidati, ha fatto registrare nelle prime settimane di apertura circa duemila visitatori, molti dei quali provenienti da fuori regione. Il terzo appuntamento, dedicato al ‘Rinascimento scolpito. Maestri del legno tra Marche ed Umbria’, è in programma dal 5 maggio al 5 novembre a Camerino, nel Convento di San Domenico, Sala Carlo Crivelli; in mostra una cinquantina di sculture lignee provenienti da chiese e pievi delle due regioni. L’ultimo appuntamento è con “L’arte ritrovata. Dal Trecento al Seicento le opere ‘dimenticate’ dalla Chiesa di San Francesco’, in programma dalla fine di maggio fino al 12 novembre a Cagli, nella restaurata Chiesa di San Francesco. bocciati e rimandati: nel dettaglio le religiose, sempre molto attente all’educazione dei minori, compresa quella che ricevono attraverso le numerose ore che i giovani passano davanti alla tv, bocciano soprattutto i quiz milionari (25%) che veicolano, agli occhi di un telespettatore indifeso o poco critico, una visione troppo materialista della realtà. Dai dati Auditel risulta che i bambini dai 4 ai 14 anni che seguono ogni giorno quiz in tv sono ben oltre 5 milioni. Se quiz deve essere, allora che abbia finalità culturali, è il suggerimento delle religiose interpellate. Infatti, fra tutti “Passaparola” è tra i più apprezzati (13%). Per il resto, oltre a diseducativi, le suore li definiscono anche finti (16%), sconci per l’esibizione di corpi femminili (18%), ripetitivi (12%), nocivi per il linguaggio dei giovani (14%). Bocciati anche i numerosi reality show (23%), rei di non fornire ai telespettatori nessuno spunto di riflessione interiore ma solo la rincorsa a tutti i costi del successo, spesso effimero e frutto non di doti da affinare con lo studio o l’esercizio, ma di qualitá come la bellezza che, al contrario, sfiorisce con il passare del tempo. Tra i programmi più seguiti dalle religiose le trasmissioni sportive (18%), che stimolano nei giovani valori positivi, come una sana competitivitá legata al rispetto di regole condivise, eccezion fatta per il wrestling che, oltre a stimolare un atteggiamento aggressivo nei telespettatori più piccoli, evita volutamente di sottolineare la “finzione” nascosta dietro le evoluzioni dei lottatori. Non tutte però. Le sorelle promuovuono per esempio la “Domenica Sportiva” (26%) grazie alla presenza rassicurante di Paola Ferrari, gradita per non avere mai alzato i toni della sua trasmissione e per non avere mai pronunciato una sola parolaccia in tutta la sua carriera. Mentre Contropocampo viene preferito solo dal 15% delle suore, per i tono aspri di alcuni opinionisti. Si è svolta, a Roma, presso il Ministero delle Infrastrutture, alla presenza di rappresentanti della Regione Marche, delle Province di Ascoli Piceno e Macerata, dei Comuni interessati, la Conferenza di servizi che ha dato l’intesa positiva per la conformità urbanistica del progetto di ampliamento della terza corsia dell’autostrada A-14, nel tratto Ancona Nord-Porto S.Elpidio. “È un atto significativo - ha sottolineato il Presidente Gian Mario Spacca - perché accelera la realizzazione di un asse viario strategico per le Marche. Ora la società Autostrade può predisporre il progetto esecutivo per l’avvio dei lavori delle opere interessate. L’intesa recepisce le indicazioni progettuali della Regione Marche, raccolte con un ampio lavoro di confronto e concertazione, svolto, nei mesi scorsi, con gli enti locali interessati. Si aggiunge così un tassello importante per l’ammodernamento dell’A-14, fondamentale nel disegno di logistica integrata che la Regione persegue con tenacia e determinazione”. La Conferenza di servizi ha accolto il parere che la Regione Marche aveva approvato di recente, sintetizzando le modifiche progettuali richieste. Tra le prescrizioni approvate si ricordano: - la predisposizione di adeguate barriere antirumore nel comune di Chiaravalle; - la verifica della stabilità del versante in corrispondenza del cavalcavia di Villa Costantina, interessato da un movimento franoso, come indicato dal Comune di Loreto; - la progettazione del nuovo casello di Porto Recanati, coordinata con quella del nuovo collegamento ‘Macerata Porto Recanati’ in corso di predisposizione da parte della Provincia; - la dotazione dei caselli autostradali (sia nuovi, che esistenti) di idonei parcheggi esterni; - la minimizzazione degli impatti dei svincoli di Ancona Ovest e Porto Sant’Elpidio. Riguardo a quest’ultimo casello, si suggerisce di utilizzare, quanto più possibile, la viabilità esistente (adeguandola alle nuove funzioni), per il raccordo con la strada statale 16 e la provinciale Faleriense. 4 27 aprile 2006 Senigallia scuola di pace Uno spettacolo teatrale nato dalle esperienze di solidarietà in Bosnia, Algeria ed Albania Il teatro attento al mondo Un’estate da vivere anche alla Scuola San Vincenzo La scuola materna San Vincenzo dà la possibilità ai bambini dai quattro ai sette anni di passare il mese di luglio in compagnia di tanti altri bambini e insieme alle educatrici che già lavorano all’interno della scuola. Se volete “addolcire” le vacanze estive e mamma e papà lavorano ancora, ricordatevi che il servizio sarà attivo da lunedì 3 luglio a lunedì 31 luglio tutte le mattine dalle 7.30 alle 13.00: saranno 5 ore e mezzo di giochi, passeggiate e laboratori creativi organizzati dalle stesse insegnanti (una per ogni 10-15 bambini). C’è anche la possibilità di divertirvi nei locali della scuola materna San Vincenzo solo per due settimane e se poi proprio non riuscite a lasciarci, iscrivetevi per altri 15 giorni!! Se siete curiosi, vivaci, allegri e avete voglia di imparare tante cose nuove, venite ad iscrivervi o a prendere informazioni… noi vi aspettiamo! Chiara Baldassarini U n altro importante appuntamento messo in calendario dalla Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti’” ha riscosso grande successo. “Si tratta di un incontro programmato. E’ una rappresentanzione teatrale fatta da ragazzi sul racconto di viaggio degli operatori di pace degli scouts Agesci di Senigallia in luoghi di guerra, luoghi difficili: Algeria, Albania e Bosnia. I ragazzi raccontano la loro esperienza, dicono della situazione che hanno vissuto, del ruolo che hanno svolto in un contesto sociale di grande impegno e solidarietà. Credo che le esperienze dei ragazzi e, nello specifico, proprio di questi ragazzi/e senigalliesi, vadano raccolte e valorizzate proprio da tutti quanti” spiega Giuseppina Massi. La Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti”, nata nel segno della collaborazione tra l’Ente Locale e le Associazioni di base, compie dieci anni di vita. Si vuole celebrare tale ricorrenza senza pretese e senza trionfalismi, solo perseguendo l’idea di promuovere e diffondere la cultura della pace attraverso iniziative o programmi organici, coerenti ed efficaci. La Scuola di Pace è frutto dell’incontro tra i gruppi pacifisti e l’Amministrazione Comunale ed è gestita da due organismi rappresentativi di entrambi, un comitato scientifico ed uno organizzatore. Il programma didattico è annuale, prevede lo svolgimento di lezioni e seminari su un tema scelto di anno in anno. A fianco del corso di lezioni sono previsti corsi di formazione rivolti a piccoli gruppi. Michela Gambelli L a Mediateca delle Marche ed il Museo comunale dell’Informazione hanno promosso la mostra fotografica “La Croce Rossa e la guerra nell’opera fotografica di Giorgio Pegoli”. La mostra sarà inaugurata sabato 29 aprile a Palazzo del Duca, Senigallia, e resterà aperta fino al prossimo 14 maggio, con orario 10.30 - 12.30/17.00 - 19.30). Grande viabilità Con 2 milioni di euro e la cessione delle aree per la terza corsia il Comune si è aggiudicato la complanare La complanare e la terza corsia A14 S i apre un nuovo capitolo per variante alla Statale, fatto che la tanto discussa complana- ha scatenato la preoccupaziore. Novità in vista con l’arrivo ne dei residenti riuniti in un del sì della Società Autostra- comitato. Il timore per gli abide. Con 2 milioni di euro e la tanti è che la frazione venga cessione delle aree per la terza soffocata dal traffico in uscita corsia il Comune è riuscito ad dalla complanare al Ciarnin e ottenere la complanare. L’of- da quello proveniente dal caferta è stata infatti accolta da sello di Montemarciano. Paure Società Autostrade, con la pro- legittime ma infondate per il messa di realizzare le bretelle primo cittadino di Senigallia, tra Cesanella e Ciarnin.L’ atto convinto che a maggiori sbocufficiale avverrà nel corso del chi per il traffico corrispondevertice conclusivo del prossi- rà un alleggerimento dei flussi.” mo 5 maggio, salvo dietro front Quando ci saranno le bretelle dell’ultimo minuto. Intanto tra – ha detto il sindaco Angeloni gli abitanti di Marzocca cre- – avendo un’alternativa alla Stascono i timori. La settimana tale saremo in grado di obbligascorsa gli amministratori han- re il traffico in quella direzione, no spiegato ai residenti cosa cosa che adesso non possiamo avverrà. Marzocca è rimasta fare. Rinnovo quindi l’invito a fuori dalla progettazione della tutte le forze politiche per so- G a denti stretti li operatori balneari senigalliesi, assieme ai referenti nazionali, annunciano azioni per contrastare la decisione del ministero dell’Economia che porterà ad un consistente aumento dei canoni demaniali del 300% dal gennaio 2004 e che per il momento non andrebbe ad incidere sulle tariffe per la prossima stagione estiva. Tutto è scaturito da una azione di circa 10 giorni fa del ministero. La notizia proviene dalla Liguria. La direzione centrale dell’Agenzia del Demanio, uno, dei quattro settori operativi del ministero dell’economia, ha infatti inviato il 13 aprile scorso una circolare alle venti direzioni regionali sulla rivalutazione dei canoni delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico e ricreativo. Non essendo intervenute ulteriori modifiche norma- tive, nella circolare si afferma che è pienamente operante con decorrenza primo gennaio 2004 la rivalutazione automatica. In pratica gli operatori dovranno pagare l’aumento in via retroattiva con tanto di interessi. Così l’agenzia del demanio della Liguria ha chiesto ai comuni della fascia costiera, e per conoscenza alla Regione Liguria, un elenco dettagliato delle concessioni demaniali marittime con l’indicazione del canone richiesto prima e dopo la rivalutazione, nonché l’ammontare del conguaglio dovuto dal concessionario e un elenco dei canoni richiesti e non pagati. Tutto ciò al fine di permettere all’Agenzia del Demanio l’iscrizione a ruolo degli importi dovuti. a cura di stenere questo atto che porteremo in Consiglio”. Stando agli accordi verbali, degli 80 milioni di euro necessari a realizzare la variante, l’Amministrazione locale parteciperà con 2 milioni di euro, da spalmare nei bilanci per i lavori pubblici dei prossimi anni. Il consigliere comunale dell’Udc, Gabriele Cameruccio ha annunciato la contrarietà dell’opposizione verso un progetto che non comprende l’intero territorio comunale. “Strozzata dal traffico Marzocca rischia di diventare una seconda Torrette di Ancona – dichiara il consigliere dell’Udc - Da occasione la complanare diventerebbe un peso”. G.M.. Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza • Una nostra lettrice ci chiede di ringraziare, tramite il nostro giornale, l’Amministrazione comunale per i bei marciapiedi rimessi a nuovo recentemente. Certo non sempre tutto è perfetto, ma quando c’è da riconoscerlo occorre dirlo. • Nella stazione era collocato, fino a pochi mesi fa e sporgente dal muro, un orologio (idoneo per tale luogo). Ora è vero che un orologio lo possiedono tutti e perciò può sembrare anche superfluo, ma nel posto dove era prima collocato è rimasto un vuoto che non è bello a vedersi. Forse ne aspetta un altro? E sempre restando nei dintorni della Stazione ferroviaria, si nota molto spesso sporcizia e degrado nelle vie adiacenti, nei giardini e nei sottopassaggi. Non è un bel bi- glietto da visita per la città. • Non è la prima volta che segnaliamo un guasto nella linea elettrica di illuminazione, dietro i campo tennis del Ponterosso, nella pista ciclabile molto frequentata la sera. Un lampione, che dà luce ad una zona molto buia e pericolosa, ogni tanto rimane spento, malgrado le continue riparazioni della Ditta addetta alla manutenzione. Urge una riparazione fatta bene. • Con la buona stagione, i vari esercizi alberghieri stanno facendo le pulizie e, quindi, facilmente si riempiono i cassonetti dei rifiuti. Ora, se si vuol dare alla zona mare un decente aspetto di accoglienza, è bene che gli addetti passino tutti i giorni a svuotarli, come in altri luoghi, per non dare una cattiva impressione ai turisti. 27 aprile Senigallia energia e città Mutui agevolati per chi investe in modo alternativo 5 corso di formazione dell’andos Fondi per l’energia pulita Volontari formati Senigallia mutui a tasso agevolato e un gruppo di lavoro sull’energia solare. Le fonti di energia rinnovabile consentono di contenere la riduzione della produzione dei tassi ad effetto serra e di quelli che sono causa delle piogge acide. Le fonti di energia rinnovabile possono giocare un ruolo strategico nella risoluzione delle problematiche connesse all’approvvigionamento energetico delle popolazioni e producono nel tempo un risparmio economico. L’iniziativa organizzata dal Comune di Senigallia – attraverso l’Assessorato all’Ambiente e l’Ufficio Agenda 21 – con la collaborazione della Regione Marche, della Provincia di Ancona, dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia, di Legambiente e dell’Agenzia per il Risparmio Energetico, è stato un modo significativo per onorare l’entrata in vigore del protocollo di Kyoto, avvenuto un anno fa circa. “Il 31 marzo, nella nostra città, si è svolto un interessante convegno organizzato dall’Amministrazione comunale con la collaborazione di una serie di soggetti quali, appunto, la Regione Marche, la Provincia di Ancona, l’Agenzia per il risparmio energetico, l’Ordine degli Ingegneri della U A Provincia di Ancona e Lega Ambiente per promuovere il risparmio energetico tramite le energie ricavabili dal sole. Quindi sto parlando di solare termico e fotovoltaico. La novità più rilevante, che sicuramente è emersa in questo convegno, è il fatto che nella nostra città, grazie appunto a questa occasione che il Comune di Senigallia ha saputo cogliere, le Banche di credito cooperativo hanno emesso un prodotto finanziario, appunto dei mutui a tasso agevolato, per tutti i soggetti (privati e pubblici) che vogliono investire nel risparmio energetico, nel solare termico per il riscaldamento dell’acqua sanitaria o del termosifone o nel fotovoltaico, che ovviamente è un’operazione un po’ più complessa ma che può essere finanziata. E’, quindi, un primo passo verso una progettualità che ha due effetti. Il primo è quello di eliminare l’emissione di gas ad effetto serra e il secondo effetto, ovviamente, è quello di promuovere una ipotesi di lavoro che dia una risposta alla questione economica dell’approvvigionamento energetico della comunità internazionale”. Sottolinea l’assessore all’ambiente Simone Ceresoni. Da parte dell’Amministrazione Co- munale sono tre gli strumenti individuati per concorrere alla promozione dell’uso delle energie pulite e rinnovabili sul nostro territorio. Innanzitutto, la costituzione di un tavolo permanente sull’energia solare a cui siamo chiamati a partecipare per costruire una strategia condivisa da amministratori, tecnici, ordini professionali, aziende impegnate nel settore, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste e dei consumatori. Occorre inoltre cogliere la grande opportunità data dall’aggiornamento del Regolamento edilizio comunale, in corso di attuazione, per inserire incentivi e strumenti finalizzati all’utilizzo del solare termico e del fotovoltaico, nonché all’introduzione di principi e tecniche bioclimatiche nella realizzazione dei nuovi comparti edificatori e nelle ristrutturazioni edilizie, che via via prenderanno corpo nella nostra città. Infine si potrà tentare di promuovere progettualità capaci di reperire parte dei fondi strutturali che l’Unione Europea metterà a disposizione nei diversi ambiti, tra cui anche quello dell’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. Michela Gambelli n corso di formazione per le volontarie dell’associazione, che si incaricano dell’assistenza fisica ae psicologica delle donne operate di tumiore alla mammella. E’ quello che l’Andos, Associazione donne operate al seno, ha messo a punto con la collaborazione di alcuni specialisti dell’Università La Sapienza di Roma. Una iniziativa che intende accrescere il ruolo del sodalizio, che si occupa di questo particolare settore di assistenza ai malati, in cui è sempre maggiore la richiesta di professionalità indispensabili a sostenere l’azione dei volontari. Il progetto, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Jesi, permetterà la raccolta differenziata di rifiuti Separati in casa S il 28 aprile, una giornata speciale all’istituto alberghiero panzini Riso condito di cultura I l 28 aprile prossimo l’Istituto Professionale Alberghiero laggio tra Vercelli e Senigallia, tra l’Istituto Alberghiero di Panzini di Senigallia dedica una intera giornata al riso Varallo-Gattinara e l’Istituto Panzini di Senigallia. ed apre le sue porte a chiunque voglia conoscerne meglio “Incontrare il riso” prenderà il via con il saluto dell’assesle caratteristiche e le proprietà. sore all’agricoltura della provincia di Vercelli, Marco Fra, e Un convegno dal titolo”Incontriamo il riso” vedrà esperti del presidente della Coldiretti di Vercelli – Biella, Silvano ed esponenti del settore a livello nazionale che saranno al Saviolo, che parlerà degli aspetti della coltivazione del riso Panzini per parlare del riso e approfondirne le tematiche a Vercelli. Interverrà anche la professoressa Martorello collegate, per riscoprire così un alimento che è condiviso dell’alberghiero di Varallo-Gattinara che tratterà gli aspetda quasi tre miliardi di persone nel mondo. Un alimento ti nutrizionali del riso. Seguiranno poi le relazioni del dott. che per molte persone è “ vita” e che per noi più fortuna- Daniele Rosellini, ricercatore dell’università di Perugia, su ti è la riscoperta della nostra tradizione alimentare sana e “Conoscere gli Ogm” e quella del prof. Massimo Iavarone, genuina. docente del Panzini, che tratterà il tema “Il riso come ogGià l’anno scorso in dicembre, in occasione dell’anno in- getto di comunicazione”. ternazionale del riso e nell’ambito del continuo processo All’evento sarà presente anche il dott. Francesco Corbetta, di ampliamento delle conoscenze per gli studenti ed il ter- già docente di botanica nelle università di Bologna, Ferraritorio, il Panzini aveva avviato una serie di incontri per ra, Catania e L’Aquila, uno studioso ed un comunicatore, conoscere le proprietà e le virtù alimentari del riso. noto sia in campo strettamente scientifico che divulgativo, Il 28 aprile l’istituto senigalliese vivrà una giornata par- il quale presenterà anche la riedizione del suo libro “Noticolare perché dedicata al riso e ad una sorta di gemel- vantanove piante spontanee mangerecce”. il cag “bubamara” raddoppia le proposte per i giovani della città Centro giovanile alla seconda R addoppia il Centro di Aggregazione Giovanile “Bubamara”, intitolato alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino. Anche nell’anno 2006 sono infatte numerose le attività e i corsi attivati all’interno della struttura cogestita dall’Amministrazione comunale, rappresentata da due operatori e dai ragazzi che partecipano all’ideazione, alla progettazione e alla gestione delle attività del Centro. L’offerta del “Bubamara” vede quest’anno confermate e potenziate tutte le attività già esistenti, con l’aggiunta però di nuovi corsi e laboratori, proposti e progettati dai ragazzi. “ In questi giorni abbiamo promosso pubblicamente il programma di iniziative, quindi l’offerta che il Centro di Aggregazione Giovanile “Bubamara” fa a tutti i giovani della città. E’ un’offerta di una serie di laboratori musicali, fotografici, di arte varia, gratuiti, a cui tutti gli interessati possono iscriversi, rivolgendosi direttamente al suddetto Centro”, dice l’Assessore alle politiche giovanili Simone Ceresoni. Tra le novità di quest’anno: un laboratorio di music home recording, per imparare a realizzare dei demo musicali utilizzando il computer e programmi professionali adatti; un corso di fotografia in bianco e nero per apprendere l’arte di sviluppare e stampare foto; un corso di modellistica per i più creativi; un corso di avvicinamento alle percussioni, scatenante mix di congas, bongò e poliritmie afrocubane. I numerosi gruppi musicali che suonano nelle due sale prova allestite presso il Centro di Aggregazione e tutti gli appassionati di note e concerti avranno anche la possibilità di imparare a gestire le attrezzature per musica live tramite un corso di tecnico del suono, mentre gli amanti dei giochi di ruolo dal vivo troveranno il gruppo dei “Corsari dell’Est”, fantasiosi organizzatori di battaglie e rievocazioni medievali tra le mura della città, e una biblioteca a tema dedicata proprio ai giochi di ruolo e ai loro fiabeschi e affascinanti personaggi. Il Centro di Aggregazione, giunto al suo secondo compleanno, propone anche il seguito di alcune fortunate esperienze attivate già nel 2005, con l’obiettivo di rafforzare e approfondire i percorsi intrapresi, come: il laboratorio teatrale, il laboratorio di arti visite e digitali, il laboratorio di giocoleria, le sale-prova musicali, l’internet point gratuito con un allaccio ADSL, la Cdteca e Video-Teca. Tutti i corsi e i laboratori organizzati all’interno del centro, partiti dalle proposte dei ragazzi che hanno utilizzato la struttura come palestra per sperimentare competenze, progetti, passioni e idee, sono pubblici e gratuiti, aperti a tutti coloro che saranno interessati fino al raggiungimento del numero limite di partecipanti. frequenza di uno specifico corso di psiconcologia da parte di una psicologa volontaria, nonchè dei corsi di aggiornamento tenuti a Roma e Gorizia. Il progetto dell’Andos si è reso necessario in considerazione del ruolo crescente che l’associazione sta avendo anche sul piano locale, dove ormai rappresenta una delle realtà consolidate del volontariato in campo sanitario. Da qui l’esigenza, maturata nel tempo, di fornire alle volontarie dell’Andos tutti gli strumenti culturali e di formazione, che possano metterli in grado di affrontare nel migliore dei modi le problematiche poste di volta in volta dalle donne assistite. ono ben 344 le famiglie a coloro che lo utilizzano di senigalliesi che alla data raggiungere un risparmio del scorso 6 aprile avevano fino a 50 euro. Una famiglia aderito al progetto di auto- media che sfrutti entrambe recupero domestico deno- le iniziative può così arrivaminato “Separati in casa”, re a un abbattimento della una iniziativa sperimentale Tarsu fin quasi al 40% comlanciata dall’Amministrazio- plessivo. ne Comunale come antici- “Attualmente – ricorda l’ Aspazione delle politiche che sessore Mangialardi – stiastanno per essere attuate mo lavorando su più fronti nell’ambito della separazio- in tema di trattamento dei ne dei rifiuti tra secco e umi- rifiuti. Potenzieremo la racdo. Le famiglie in questione colta differenziata con un hanno ricevuto ciascuna un secondo Centro Ambiente composter, in cambio del che sorgerà a Cesano, così cui utilizzo si vedono rico- da arrivare a superare il 50% nosciuto uno sconto del 15% del totale dei rifiuti, secondo sulla tassa rifiuti. Il compo- le leggi regionali e il piano ster è un contenitore aerato provinciale. Con il Consorstudiato per attuare in pic- zio Cir33, di cui Senigallia coli giardini il compostaggio, è capofila, abbiamo avviato cioè il riciclaggio dei rifiuti una pianificazione sovraorganici attraverso processo comunale per realizzare un che riconsegna queste parti impianto di compostaggio a organiche dei rifiuti (come Corinaldo che modificherà gli scarti di orti e giardini o la gestione dei rifiuti su tutto gli stessi avanzi di cibo) al il territorio del gruppo. Inolciclo naturale della vita tre Senigallia sta lavorando a Sempre in relazione alla un progetto pilota per il premateria è anche impor- lievo dei rifiuti differenziati tante sottolineare il buon porta a porta, così da tutefunzionamento del Centro lare al massimo l’ambiente Ambiente creato dall’Am- riducendo il conferimento ministrazione, che consente in discarica dei rifiuti.” 6 27 aprile 2006 Chiesa agenzia di stampa dei missionari MISNA Somalia, voglia di pace Di fronte al crescente timore di nuovi scontri tra i gruppi armati dei ‘signori della guerra’ e le milizie islamiche a Mogadiscio, la società civile somala è tornata a chiedere con forza sicurezza e stabilità. Migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione di protesta contro i continui sequestri e gli atti di violenza: “Non vogliano e non possiamo tollerare che qualcuno alimenti la guerra in questo paese dopo 15 anni” recitava uno degli slogan dei dimostranti. Intanto dalla regione di Hiran, nella Somalia centrale, è giunto l’appello di intellettuali, politici locali e anziani – riuniti nella città di Beledwein - che chiedono alle due fazioni avversarie di Mogadiscio di non iniziare un nuovo conflitto nella capitale e di non alimentare ulteriormente le tensioni. Un segnale di segno contrario è invece stato lanciato dalle cosiddette Corti islamiche, che raggruppano fazioni vicine a elementi radicali: parlando dopo la preghiera del venerdì, l’imam Sheikh Nur Ollow – figura di primo piano delle Corti – ha invitato a combattere contro i ‘signori della guerra’ di Mogadiscio, che a febbraio si erano riuniti nella sedicente ‘Alleanza per la restaurazione della pace e contro il terrorismo’ (Arpct), che godrebbe dell’appoggio materiale e forse anche militare degli Stati Uniti. Entrambi gli schieramenti – al di là della denominazione e del loro posizionamento – stanno in realtà lottando per il controllo delle poche infrastrutture (un piccolo aeroporto e lo scalo marittimo di El Maan, a nord di Mogadiscio) usate da 15 anni per commerci e traffici illeciti di ogni sorta, garantita dalla totale assenza di qualsiasi autorità amministrativa o doganale dalla caduta di Siad Barre nel 1991; inutili, finora, gli sforzi di mediazione del debole governo di transizione. Elezioni ad Haiti Si sono chiusi i seggi per il secondo turno delle elezioni legislative a Haiti, con bassissima affluenza, stimata intorno al 15%, dei circa 3,5 milioni di aventi diritto. I dati pubblici sull’affluenza alle urne sono stati confermati anche da Johan Van Hecke, uno degli osservatori inviati dall’Unione europea, secondo cui “il tasso di partecipanti al voto è stato davvero molto basso, non più del 15%”. Sul fronte dell’ordine pubblico, fonti non ancora verificate parlano di almeno un morto e forse anche di quattro vittime, nonostante l’ingente dispiegamento di forze (sia caschi blu della Missione di stabilizzazione dell’Onu a Haiti, sia poliziotti locali). Il primo turno delle elezioni legislative si era svolto lo scorso 7 febbraio, quando solo due dei circa 1.300 candidati avevano superato la soglia del 60% dei suffragi a favore, che per legge permette di essere eletti al primo turno. Il nuovo Parlamento dovrebbe riunirsi il prossimo 14 maggio. Liberia, l’istruzione è donna Per sconfiggere l’analfabetismo soprattutto femminile – che raggiunge il 78% - la presidente Ellen Johnson Sirleaf ha presentato in questi giorni un piano nazionale di istruzione femminile rivolto soprattutto alle donne e alle ragazze, che “non hanno ancora parità di accesso al sistema scolastico”. Il ministro dell’educazione Joseph Korto ha invitato a prendere come modello la stessa presidente, ricordando che l’allargamento dell’istruzione di base, non solo alle donne, costituisce uno degli Obiettivi del Millennio dell’Onu, per l’abbattimento della povertà e il miglioramento delle condizioni di vita dei paesi più poveri entro il 2015. Durante il conflitto civile liberiana (1989-2003) il sistema scolastico è rimasto praticamente paralizzato, ma le più escluse sono state soprattutto le ragazze e le donne, che hanno costituito la ‘spina dorsale’ dell’economica informale anche in tempo di guerra. Perù misterioso Archeologi dell’università giapponese di Yamagata hanno annunciato di aver rinvenuto un centinaio di nuove ‘linee di Nazca’, le figure geometriche o i grandi geroglifici delimitati da un solco profondo circa 30 centimetri e scolpiti nella roccia arenaria dai depositari di un’antica cultura che visse nel deserto peruviano, circa 450 chilometri a sud di Lima, tra il 200 avanti Cristo e il 650 dopo Cristo. Gli amanti del mistero e di queste figure, che giacciono – visibili solo dal cielo - da un paio di millenni nell’omonimo territorio devono questa scoperta ad alcuni satelliti commerciali statunitensi, il cui occhio ha impresso casualmente sulla carta l’esistenza di ulteriori strani segni. università cattolica Domenica 30 aprile, la giornata nazionale Verità e amore nella cultura U n’Università Cattolica che sia sempre più grande e sempre più autorevole per la qualità della sua ricerca e dell’insegnamento, nella fedeltà al Vangelo e al magistero della Chiesa. E’ questa la grande sfida che Benedetto XVI, aprendo l’85° anno accademico, ha indicato all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Una sfida che corrisponde alla missione originaria dell’Ateneo dei cattolici italiani. Un’avventura entusiasmante per tutti i docenti e per gli oltre 40mila studenti che frequentano le sue 14 facoltà. Al servizio della Chiesa e della società italiana - nelle aule universitarie e nelle stanze del Policlinico Gemelli - l’intera Università Cattolica è quotidianamenente impegnata a ricercare nella sintesi tra verità e amore il centro della cultura e della vita. C inque sedi (Milano, Brescia, Piacenza-Cremona, Roma, Campobasso), 14 facoltà, 51 corsi di laurea triennali, 45 corsi di laurea specialistici, un corso di laurea quadriennale, circa 90 Master, 53 scuole di specializzazione e 5 Alte Scuole. Questi i numeri* dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, fondata nel 1921 da padre Agostino Gemelli e riconosciuta giuridicamente dallo Stato italiano il 2 ottobre 1924. Nella sua lunga storia, dopo padre Gemelli, si sono succeduti sei rettori: Francesco Vito, Ezio Franceschini, Giuseppe Lazzati, Adriano Bausola, Sergio Zaninelli e – attualmente in carica – Lorenzo Ornaghi. Tra le università libere, che rilasciano titoli con lo stesso valore legale di quelle statali, è la più completa ed articolata. La rete dei Centri di cultura per lo sviluppo, che si dirama anche nelle isole, ne fanno una università nazionale, inserita nella comunità scientifica internazionale. Qualificata da un prestigioso corpo accademico, l’Università Cattolica si distingue per diverse e articolate opportunità di studio in ambito umanistico e scientifico; propone una formazione multidisciplinare, attraverso la didattica e la ricerca, favorendo e valorizzando la capacità dello studente di orientarsi nella conoscenza scientifica in modo autonomo e responsabile. La ricerca può contare su 16 dipartimenti, 64 istituti e 93 centri di ricerca impegnati nello studio di problemi di vitale interesse culturale e civile: le nuove frontiere dell’economia e la bioetica, il recupero dei beni ambientali e le trasformazioni nel campo del diritto, le dinamiche familiari e i grandi fenomeni di massa, l’evoluzione del sistema politico e i nuovi orizzonti della medicina, la fisica e la matematica applicate alle tecnologie e i nuovi traguardi della ricerca dell’ambiente. L’offerta formativa non si esaurisce nel conferimento di un titolo di studio, ma si completa con una sempre più mirata attenzione all’educazione continua lungo tutta la vita professionale, associando così i circa 42.000 studenti iscritti nelle diverse sedi, decine di migliaia di persone che usufruiscono delle attività extra curriculari e post lauream. Questa attenzione alla persona e alla sua domanda di formazione si concretizza prima, durante e dopo il conseguimento di una laurea o di un diploma: nelle attività di orientamento alla scelta universitaria; nel capillare servizio di tutorato che accompagna gli studenti durante il percorso di studi; negli stage e tirocini garantiti ogni anno; nei programmi di studio all’estero, nei paesi europei ed extraeuropei; nel servizio placement che permette di familiarizzare col mondo del lavoro, stabilendo un dialogo proficuo tra università e imprese. L’opportunità di un’ora speciale I l cristiano è un pellegrino: non un randagio che vaga senza meta, ma una persona che viaggia verso una speranza. La speranza, a sua volta, non è la probabilità o il caso, ma una certezza: la vittoria sulla morte perché Cristo è risorto. Così il vescovo Orlandoni, commentando la prima Lettera di P ietro, ha voluto fare gli auguri di Pasqua agli insegnanti di religione cattolica convenuti in seminario lo scorso 6 aprile per incontrare il pastore della diocesi e per celebrare insieme la preghiera della Chiesa. Il vescovo ha ricordato come gli insegnanti, e ancor più quelli di religione, non devono solo essere profondi conoscitori della loro materia, ma anche guide che accompagnano i ragazzi nel loro delicato processo di crescita. Insieme al direttore dell’Ufficio scuola don Luciano Guerri, mons. Orlandoni ha esortato gli insegnanti tutti ad elaborare una pastorale della scuola efficace, insieme a quanti, in diocesi, lavorano e si impegnano nello stesso ambito, camminando con la Chiesa italiana verso quell’importante momento di verifica e progettualità che sarà il Convegno di Verona. Alla luce dei dati emersi dall’indagine sulla frequenza dell’insegnamento di religione nella nostra diocesi – circa 1000 sono quanti, fra bambini e ragazzi, non se ne avvalgono - don Luciano ha anche suggerito di pensare alla proposta dell’Irc per i ragazzi e le famiglie extracomunitarie sempre più numerosi nelle nostre comunità, non per proselitismo, ma perché l’Irc, abbandonata da tempo la “catechesi a scuola”, si configura oggi come un insegnamento finalizzato alla migliore conoscenza della storia, della cultura e dei valori del nostro paese. Nello spirito di un servizio per l’integrazione di quanti, non cristiani, vogliano conoscere e capire le tracce che il cristianesimo ha lasciato nella società italiana, la pastorale scolastica vorrebbe offrire un supporto – anche in più lingue - che spieghi alle famiglie cosa significa avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola laica. Del resto già oggi, quando si verifica la partecipazione del tutto volontaria di ragazzi di religione non cristiana, nelle classi si instaura un bellissimo dialogo – previsto tra l’altro dai programmi dell’insegnamento che contengono anche la trattazione delle religioni non cristiane – che favorisce il confronto e la reciproca conoscenza. Alcune famiglie e studenti stranieri lo hanno compreso e si avvalgono dell’Irc proprio in questa prospettiva. Nella società e nella scuola multietnica, l’Irc può diventare un momento prezioso per tutti, uno spazio aperto all’incontro e alla comprensione. Annarita Pasqualini 27 aprile 2006 Chiesa verso veronaI temi del convegno ecclesiale 2006 (1) Liberare la libertà Iniziamo una serie di servizi dedicati ai cinque ambiti della testimonianza della speranza proposti per il Convegno nazionale ecclesiale di Verona (16-20 ottobre): vita affettiva, festa e lavoro, fragilità umana, tradizione - comunicazione della fede, cittadinanza. Saranno incontri con persone che nelle parole del titolo del Convegno di Verona, “Testimoni di Gesù risorto speranza del mondo”, ritrovano e raccontano la loro vita e i loro pensieri. È necessario anche l’impegno di tutti noi, non basta la solidarietà a chi lavora, dobbiamo sentire la corresponsabilità. Questi problemi sono anche “cosa nostra”, ci appartengono, non possiamo delegarli. Non basta combattere la mafia, la violenza, la criminalità, dobbiamo sconfiggerla”. Parole di don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera e fondatore del Gruppo Abele all’indomani dell’arresto di Bernardo Provenzano avvenuto l’11 aprile. Con don Ciotti abbiamo parlato di mafia e di come fare per combatterla per costruire una città dove tutti possano vivere nella giustizia, nella difesa dei deboli, nel rispetto. Don Ciotti, qual è il significato del recente arresto di Provenzano? L’arresto di Provenzano suscita grande gratitudine nei confronti di queste Istituzioni che, pagando spesso un prezzo alto, pensiamo ai magistrati, ai poliziotti e ai carabinieri uccisi, lottano ogni giorno contro l’illegalità mafiosa. Ma questa vicenda suscita anche rabbia. Qualcuno dovrà spiegare come è possibile una latitanza di 43 anni. Abbiamo bisogno di conoscere la verità perché solo con la verità si costruisce la giustizia e quindi la cittadinanza. Esiste una cultura mafiosa trasversale al Paese. Per sconfiggerla è necessario sentire l’urgenza del ruolo della dimensione educativa, che deve coinvolgere la scuola, la famiglia, la formazione dei docenti. La gente ha sfogato la rabbia anche esultando per l’arresto… Abbiamo diritto alla rabbia, un sentimento umano, del cuore. Quella che nell’Antico Testamento era l’ira di Dio, dei poveri, dei giusti. La stessa che Paolo VI chiamò la collera dei poveri. La rabbia, che non significa vivere da arrabbiati, ma vuol dire arrabbiarsi. In questo senso la rabbia ti permette di agire contro le ingiustizie, vincere le sopraffazioni, la violenze, la privazione di libertà. Rivendico anch’io il diritto alla rabbia che è un atto d’amore. Ci si arrabbia per le cose che si amano. Dobbiamo creare le condizioni perché tutti siano liberi. In Italia abbiamo persone che non lo sono. Chi è ostaggio delle mafie non è libero, chi vive il lavoro nero o il caporalato non è libero, chi subisce l’usura o il pizzo non è libero, chi viene sfruttato nella prostituzione non è libero, quindi non è un cittadino. Il paradosso è che siamo chiamati a liberare la libertà. Il grido della città è un grido di libertà e di speranza. Che ruolo giocano speranza e fede in questa trasformazione della società? Bisogna essere convinti di ciò che Gesù Cristo ci ha indicato con fermezza: il bene vince il male. Dobbiamo essere disposti a scommettere su Dio. Per un cristiano non può venire meno la speranza nel cambiamento, che si possa dare libertà e dignità a tutti. La consapevolezza che non c’è solo il nostro impegno umano. Dobbiamo fare società con Dio. Noi mettiamo la nostra parte, piccola, limitata, ma Dio mette la sua quota che è immensa. Dobbiamo credere in questo anche mentre costruiamo la città. Il giudice Falcone, parlando della mafia, aveva detto, che questo è uno dei fenomeni umani, che hanno inizio e fine. Ecco perché come cristiano devo scommettere su Dio che non ci abbandona. Senza dimenticare, anche quando parliamo di impegno sociale e politico, il richiamo del Vangelo: cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia. Un concetto ribadito con forza da Giovanni Paolo II nel 1993 nella Valle dei Templi: “La cultura della mafia è antievangelica, è una cultura di morte…” Parole grandi che abbiamo bisogno di risentire sempre. Restano scolpite nella memoria quel braccio alzato con vigore e quelle parole dette con forza. Giovanni Paolo II parlava con le mani, gli occhi, con tutto il corpo. Ma quelle parole, avevano avuto un piccolo precedente. Mentre scendeva verso la Valle dei Templi il Papa aveva incontrato il padre e la madre del giudice Rosario Livatino, ucciso in un agguato mafioso il 21 settembre 1990. Non sappiamo cosa si siano detti ma il dolore e la dignità nel dolore dei due genitori gli hanno permesso di pronunciare quelle parole. Quando il giudice Livatino venne ucciso, la madre trovò una specie di diario dove era scritto: “Non ci sarà chiesto se siamo stati credenti ma credibili”. Anche quando parliamo di città e di cittadinanza. a cura di Daniele Rocchi diocesi I fidanzati si incontreranno a Loreto il prossimo 6 maggio Fidanzamento, un’utopia? V i è mai capitato di trovarvi di fronte ad un ragazzo pecie di coppia, con il rischio di rimanere troppo sul ed ad una ragazza che “stanno insieme” e di avere generico, oppure di approfondire troppo e quindi di una certa “difficoltà”, rivolgendovi ad uno dei due, su essere talmente pesanti da non essere ascoltati. come “chiamare “ l’altro/a? Per esempio se ci si pre- Quindi dove andiamo a parare per trovare un “linsenta reciprocamente , rivolgendovi a lui chiedete: guaggio” che sia adatto a tutte le coppie che , per un “Come si chiama la tua....” non viene la parola, provate motivo o per l’altro, hanno deciso di giurarsi Amore a dire (se è una coppia molto giovane) fidanzata, ra- Eterno davanti a Dio? Nella nostra piccola esperiengazza?, oppure se vedete che spunta qualche capel- za della Vicaria di Arcevia e Serra de’ Conti, condilo bianco qua e là in una delle due teste, abbozzate: visa anche da altri animatori dei corsi per fidanzati, il “compagna ?”. linguaggio che senza dubbio arriva e rimane è quelInsomma l’altro/a altra partner non si sa più come lo della Testimonianza Vissuta del Vangelo nella sua chiamarlo/a, anche perchè le situazioni non si disve- radicalità . Si potrebbe pensare : “ che strano, in un lano immediatamente e si rimane nel dubbio per gior- mondo dove la regola del tutto e subito sembra avere ni e giorni, a volte anche per sempre. la meglio”. Questa provocazione serve per aprire il sipario su una Il nostro atteggiamento di animatori è stato quello, realtà molto variegata e diversa nel modo di stare in- prima che di organizzatori, di coloro che vogliono sieme tra un uomo ed una donna(rimaniamo in que- bene alle coppie e che si affidano allo Spirito Santo sto ambito già difficile da capire di per sè senza andare per trovare di volta in volta le parole giuste, l’attegoltre), prima del matrimonio. giamento giusto, accanto ad una buona preparazione Questa non vuole essere una riflessione teorica, ma sugli argomenti trattati personalmente ed animando una constatazione che viene al termine di molti corsi con le domande quelli trattati dai relatori. Ne è uscito per la preparazione al matrimonio cristiano, che ven- un risultato, nonostante le difficoltà considerate sogono attivati nelle diverse Vicarie e Parrocchie della pra, che può essere sintetizzato riportando quanto gli Diocesi di Senigallia. stessi “fidanzati”, che , tra le altre cose, hanno scritto: La realtà delle situazioni dello stare insieme variano “...Secondo noi è stato importante ascoltare da persodal semplice “fidanzamento” alla convivenza plurien- ne felicemente sposate esperienze di vita quotidiana....” nale senza figli a carico, alla convivenza con figli a Ancora ...”e abbiamo parlato (tra noi due) ed abbiamo carico. Sembrerebbe che questo articolo sia una de- deciso di volare alto”. nuncia, no! Non vuole essere questo, ma vuole sem- L’ incontro regionale dei Fidanzati si terrà sabato 6 plicemente mettere in rilievo la difficoltà di coloro che maggio, ore 16 a Loreto. sentono di mettersi al servizio della “coppia” e devono modulare un linguaggio che si adegui a tante fattisM.Gabriella, Gino Basili e Paolo Paoloni 7 agenda pellegrinaggio in terra santa 23-30 ottobre Quota: 1000 euro. Disponibili solo 50 posti. Prenotazioni entro Pasqua. Caparra di 100 euro entro Maggio. Organizzazione: Agenzia Impronte e Viaggi Roma. Informazioni: don Gesualdo: tel. 335-5952418. cattedra dei non credenti a Fano sabato 29 aprile La Cattedra dei non Credenti di Fano prosegue con il secondo incontro sabato 29 aprile alle ore 21 che si terrà, alla Sala Verdi del Teatro della Fortuna. Il tema è: “L’origine della violenza dentro di noi, fuori di noi?”. Per cominciare a rispondere, ci offriranno un prezioso contributo Geneviève Makaping e Diego Garofalo. La Makaping è un’antropologa camerunese, docente all’Università di Calabria, che porta nella sua biografia l’esperienza di migrante. Donna lucida, analitica, appassionata. Diego Garofalo, psicologo e psicoterapeuta a Roma,ha introdotto in Italia la psicoanalisi interpersonale di Karen Harney. La sua ultima pubblicazione , Psicoanalisi per la pace, si propone di ricercare le radici mentali della pace, vista, nella sua base psichica, come lotta per la piena realizzazione del sé nella co-evoluzione con gli altri. Centro studi oriente - occidente, Ancona Un convegno sulla teologia di Ratzinger l convegno dal tito- di sabato 13 maggio 2006 I- Pensiero, lo “Josepth Ratzinger e si articolerà in due fasi: teologia e fede” la prima (antimeridiana, intende offrire l’occasione per riflettere sull’attività di uno dei massimi teologi e pensatori del Novecento, per capire, in modo piu’ profondo, seppure non riservato agli specialisti, lo spessore e l’importanza dell’opera svolta dal teologo, attuale Pontefice, Joseph Ratzinger. L’iniziativa nasce dalla valutazione del fatto che, a fronte del trasporto popolare in larghi strati della società contemporanea italiana verso la sua figura, così come percepita nel nuovo ruolo di pontefice, non sono abbastanza noti, come forse dovrebbero, lo spessore e l’importanza dell’opera svolta dal teologo Joseph Ratzinger, prima della sua ascesa al soglio pontificio. L’obiettivo del Convegno che il Centro Studi Oriente Occidente promuove, e che potrebbe senz’altro rappresentare una valida finalità culturale e formativa, è quello di offrire appunto l’opportunità di approfondirli. E ciò, specialmente, in considerazione del fatto che, oggi, il teologo, parlando da pontefice, parla in modo netto e chiaro di Verità, ovvero di qualcosa a cui una certa o buona parte della società contemporanea, per tanti, vari motivi, sembra essersi disabituata. L’iniziativa del Centro Studi Oriente Occidente avrà luogo ad Ancona il giorno con inizio alle ore 10.00) presso l’Aula del Rettorato Universitario, piazza Roma, 22; la seconda (pomeridiana, con inizio alle ore 16.30) nella Sala comunale Audiovisivi, via Bernabei, 30. Sabato mattina, dopo un saluto introduttivo di Mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo, interverranno Mons. Luigi Negri, vescovo di San MarinoMontefeltro, con una relazione dal titolo I rapporti tra Giovanni Paolo II e Joseph Ratzinger e il giornalista Orazio Petrosillo, vaticanista del quotidiano Il Messaggero, Roma, che tratterà dell’argomento Benedetto XVI, la rivoluzione di Dio e la dittatura del relativismo. Nel pomeriggio l’iniziativa proseguirà invece presso la Sala comunale degli Audiovisivi, con inizio alle ore 16.30; il giornalista Andrea Tornielli, vaticanista del quotidiano Il Giornale, Milano, aprirà la seconda fase pomeridiana con la relazione Il Cristianesimo come avvenimento, l’ermeneutica del Concilio e la liturgia secondo J. Ratzinger e il prof. Jesùs Castellano Cervera ocd, docente di Teologia, Teresianum, Roma e consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede, proseguirà trattando de I movimenti ecclesiali: teologia e collocazione ecclesiale secondo J. Ratzinger. 27 aprile 2006 il nuovo vescovo 27 aprile il nuovo vescovo don Gerardo sant’angelo e filettoIl saluto dei parrocchiani, tra ringraziamenti ed auguri Da due piccole comunità C aro don Gerardo, quando quasi otto anni fa l’abbiamo salutata al suo arrivo nella nostra piccola comunità, sapevamo di doverla condividere con i numerosi impegni in Diocesi e, nel saluto d’accoglienza, esprimevamo il nostro timore di non poter avere un parroco a tempo pieno. L’esperienza di questi anni ci ha clamorosamente smentito: non c’è stato ambito della vita parrocchiale in cui non l’abbiamo sentita presente e attenta nel rispondere ai bisogni materiali e spirituali di ognuno. Chiunque entrasse in chiesa di buon mattino poteva trovarla inginocchiata davanti al Tabernacolo, segno della sua profonda spiritualità e testimonianza di una vita fondata sulla preghiera e l’abbandono fiducioso nelle mani del Signore. Da questo abbiamo compreso il senso della sua infaticabile attività pastorale, della generosa disponibilità e delle ener- gie apparentemente inesauribili. Ci ha offerto innumerevoli rola” nel fidarci ed affidarci al Signore anche in questo mooccasioni di incontro e di approfondimento, proponendo a mento particolare che ci vede un po’ smarriti, con la certezciascuno un percorso “su misura”: bambini, giovani, fidan- za che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio. zati, famiglie, anziani, ammalati… tutti hanno potuto speri- Ci sentiamo privilegiati ad averla avuta come pastore, di mentare la sua paterna accoglienza, disponibilità e attenzi- questo siamo grati al Signore e condividiamo il giudizio del one. Ha seminato a piene mani anche quando il terreno si suo predecessore quando afferma che gli Jesini sono stati è presentato poco fertile, sia che si trovasse di fronte una fortunati. vasta platea sia quando aveva a che fare con poche sparute Sappiamo che la lontananza fisica non conta perché facciapersone, ricordando a se stesso e a noi che si ha più gioia mo parte dell’unico Corpo mistico di Cristo e continueremo nel dare che nel ricevere. ad essere uniti nello Spirito e a sostenerci vicendevolmente La notizia della sua meritata nomina a Vescovo ci ha tram- nella preghiera. ortiti e forse non abbiamo saputo accettare serenamente e Affidiamo il suo nuovo e impegnativo Ministero pastorale subito i “superiori” disegni, ma ancora una volta con il suo alla materna protezione di Maria, che tanta parte ha avuto sì ci ha insegnato la docilità alla volontà di Dio, il quale non nella sua vita sacerdotale e, nell’augurarle buon lavoro, ci si lascia mai vincere in generosità e vuole sempre il bene di permettiamo di rivolgerle una preghiera: rimanga sempre ciascuno. “don Gerardo”!. Vogliamo fare nostro il suo motto episcopale “Sulla Tua PaLa sua comunità di S. Angelo Stemma del vescovo Gerardo Il motto: “IN VERBO TUO” I C arissimo Don Gerardo, gioiamo con lei e facciamo festa per la sua chiamata a Vescovo; “Dio ha guardato l’umiltà della sua serva…” (Luca 2,4-49). Dio ha visto in questo servo fedele il tempio dove riporre i suoi tesori, al fine di moltiplicarli ed elargirli a tanti fedeli. La nostra piccola Comunità è molto grata al Signore per avere avuto la possibilità di attingere “Linfa di fede” da una guida spirituale quale lei è. Il suo insegnamento attraverso la sua grazia, la sua instancabile pazienza, la sua perseveranza, la sua discrezione, la sua disponibilità, ha contribuito ad aiutare a riscoprire ed aumentare la nostra fede. Facendo tesoro delle omelie domenicali ha risvegliato un’au- tocritica personale in tutti noi, invitandoci a capire e conoscere “… che cosa vuole Dio da noi…” prendendoci per mano ed accompagnandoci nel nostro cammino. Umanamente sentiamo molto la sua mancanza, ma accettiamo il disegno di Dio che la chiama a guidare una comunità molto più grande e ugualmente bisognosa. Le parole spesso non esprimono appieno i sentimenti, ma vogliamo ringraziarla di cuore per tutto ciò che è riuscito a fare per la nostra comunità; un grazie particolare dai suoi ragazzi che ha sempre seguito nei giovedì pomeriggio. Le auguriamo tanta pace e serenità e ci uniamo in preghiera perché il Signore l’aiuti in questo nuovo compito affidatogli. da jesi La diocesi di Jesi è in fermento in vista del 29 aprile Andiamo da don Gerardo A ndiamo in tanti da don Gerardo. Andiamo perché oggi viene consacrato vescovo: entra nella pienezza del sacerdozio: ne avrà bisogno per l’insegnamento pastorale. Andiamo perché sarà il nuovo vescovo di Jesi, quello che, dopo le dimissioni di padre Oscar per raggiunti limiti di età, abbiamo atteso per oltre un anno e mezzo. Andiamo perché a don Gerardo vogliamo dimostrare fin dal primo momento il nostro affetto, la nostra preghiera unita alla sua, il nostro desiderio di collaborare alle tante iniziative della diocesi, la nostra volontà di impegnarci sempre di più nelle tante organizzazioni presenti nella diocesi e nelle parrocchie. Andiamo perché vogliamo entrare nella cattedrale di Senigallia, unirci ai nostri fratelli di quella diocesi in festa, ringraziare il loro vescovo. Andiamo perché Senigallia, con la quale abbiamo già momenti di collaborazione, sia sempre più la nostra diocesi di confine che può costituire piena reciproca integrazione nelle opere reli- giose, nel turismo, nella vita economica. Andiamo per dire a don Gerardo che lo attendiamo il 13 maggio e che da quel giorno dovrà sempre essere tutto e per sempre della diocesi di Jesi, nella bella e nella cattiva sorte, proprio come gli sposi promettono a se stessi. Egli ha sposato la nostra diocesi. Andiamo perché vogliamo dimostrare al nostro grande Padre Oscar, oggi sofferente, che abbiamo fatto tesoro dei suoi tanti esempi e insegnamenti; che neppure un granello di quanto ha seminato dovrà andare disperso o inaridire; che pure nel nostro dispiacere di doverlo lasciare come vescovo per comando del diritto canonico, non lo lasciamo né come maestro, né come padre ed amico. E di tutto quello che ci ha insegnato, rimane fondamentale ciò che anche il papa ci ha ricordato durante la cerimonia del recente giovedì santo: “…l’attivismo può essere anche eroico, eppure senza frutti se non nasce dall’intima comunione con Cristo…”. Vittorio Massaccesi La Comunità Parrocchiale di Filetto l motto è tratto dal Vangelo di Luca, “In verbo tuo laxabo rete... Sulla tua parola getterò le reti” (Lc 5,5), versetto immediatamente successivo a quello recante l’esortazione di Gesù: “Duc in altum – Prendete il largo”, (Lc 5,4), parole riprese dal Servo di Dio Giovanni Paolo II di v.m., nella Lettera Apostolica “Novo millennio ineunte”, alla chiusura del Giubileo del Duemila. Interpretazione Nella parte centrale dello stemma campeggia la stella d’oro a sette punte sovrastante le onde del mare: la “Stella maris”, per sottolineare la particolare devozione Mariana. Vuole anche richiamare la Diocesi di origine del Vescovo, Senigallia affacciata sul mare. L’oro, simbolo della Fede, è stato usato per rappresentare la stella perché grazie alla Fede possiamo comprendere il messaggio d’amore e di aiuto che ci arriva da Maria. L’azzurro è il colore simbolo della incorruttibilità del cielo, delle idealità che salgono verso l’alto. Il giglio d’argento è il simbolo della purezza, e costituisce un richiamo a Santa Maria Goretti, nata a Corinaldo, paese natale del Vescovo e campeggia sul rosso, colore del martirio, del sangue versato dalla Santa per mantenere intatta la sua purezza. Il leone rampante e coronato d’oro è tratto dallo stemma del Beato Pio IX, Papa Mastai Ferretti, anch’egli di Senigallia e figura insigne ed amata in Diocesi. Don Gerardo Rocconi è nato a Corinaldo il 14 novembre 1949. Entrato nel Seminario Vescovile di Senigallia nel 1960, ha poi compiuto gli studi di Filosofia e Teologia nel Seminario Regionale di Fano e Ancona. Ordinato Sacerdote a Corinaldo il 15 settembre 1973 per le mani di S.E. Mons. Odo Fusi Pecci, Vescovo di Senigallia. Vice Rettore e successivamente Rettore del Seminario Vescovile di Senigallia per otto anni. Parroco dal 1985 al 1997 della parrocchia più popolosa della Diocesi, S.Maria in Castagnola a Chiaravalle, subentrando ai Pa- dri Cistercensi. Dal 1992 ha ricoperto l’incarico di Vicario Generale della Diocesi di Senigallia. In regione è stato membro della Commissione Presbiterale, e in diocesi membro del Collegio dei Consultori, del Consiglio Presbiterale e del Consiglio per gli Affari Economici. Dal 1998 è stato Parroco di S.Angelo e dal 2004 di S.Maria in Filetto di Senigallia. Assistente del Movimento Mariano Diocesano, ha guidato spiritualmente anche altri gruppi ecclesiali, rendendosi particolarmente disponibile per la direzione spirituale di sacerdoti, religiose, fedeli laici. Con il popolo di Dio e per il popolo di Dio P ensando a don Gerardo e a un articolo su di lui, la prima cosa che mi viene in mente è fare un po’ di amarcord e pensare a quando ero bambino e lui era un sacerdote “giovane” e poi ritrovarmi da sacerdote in varie occasioni insieme a lui fino alle responsabilità diocesane di questi ultimi anni. Ma poi penso che è più importante guardare a don Gerardo sacerdote e poi vescovo da un punto di vista che forse nessuno ha: dal punto di vista della Curia o, per meglio dire, della diocesi. Sì, perché di don Gerardo certo non possiamo dire sia un “curiale”; ogni tanto si incontra qualche sacerdote – per fortuna non della nostra diocesi – che ha proprio l’aria di un “curiale”, con modi affettati ed un fare ossequioso; con saluti ecclesiastici e grandi colletti romani. A volte di fronte a questi sacerdoti si sente dire che potranno diventare vescovi, ma io dico, per quello che vale il mio parere, che non sono queste le caratteristiche di un vescovo, anzi queste sarebbe meglio non ci fossero. No, don Gerardo per fortuna non è un curiale, ma un pastore cresciuto con il popolo di Dio e a servizio del popolo di Dio. E magari, perché no, dovrebbero essere proprio queste le caratteristiche di un vescovo: né la carriera curiale, né le grandi lauree, né qualche amicizia con il Vaticano. Scriveva don Tonino Bello: “Vuoto di potere? Me lo disse, è vero, con le migliori intenzioni, E forse non c’era nelle sue parole tutta quella prevaricazione che la frase nella sua crudezza conteneva. Fu il primo giorno del mio ingresso in diocesi. Un amico sacerdote, in una eccedenza di zelo, mi spronava a entrare subito in azione, perché nessuno dovesse avvertire vuoti di potere. Ma in questo si esprime l’autorità di un vescovo: lavare i piedi ai fratelli, perché, ristorati da un lavacro d’amore, si mettano con gioia alla sequela di Gesù Cristo, e il loro cammino sia più spedito, e le cadenze del loro passo assumano il ritmo della spe- ranza. Lavare i piedi alla gente e, poi, lasciarla andare. Ci penserà il vento dello Spirito a condurla sui sentieri della sequela. No. Non è il vuoto di potere che fa paura. E’ il vuoto di servizio. E’ il vuoto che si sperimenta quando la brocca è vuota d’acqua, il catino è frantumato, e, in giro, non si trova più neppure un asciugatoio”. Per vivere così ci vuole un forte attaccamento al Signore, un fondare tutto sulla sua Parola, che è parola creatrice: in verbo tuo…; ci vuole una grande semplicità ed umiltà, doti che a don Gerardo non mancano e che lasciano il segno sulle persone. Sono molti che passando in Duomo in questi giorni mi dicono con fierezza e tristezza del vuoto che lascerà don Gerardo; a loro mi piace citare un’altra espressione di don Tonino Bello nel momento del congedo dalla sua comunità parrocchiale prima di diventare vescovo, perché dice bene l’eredità che don Gerardo lascia: “Signore, fa provare a questa gente che lascio l’ebbrezza di camminare insieme. Donale una solidarietà nuova, una comunione profonda, una ‘cospirazione’ tenace. Falle sentire che per crescere insieme non basta tirare dall’armadio del passato i ricordi splendidi e fastosi di un tempo, ma occorre spalancare la finestra sul futuro, progettando insieme, osando insieme, sacrificandosi insieme…”. Don Gerardo, coraggio: Maria continui ad illuminare il tuo cammino; scusate se prendo ancora in prestito alcuni versi di don Tonino per dire come la madre di Gesù è lo stile dell’armonia e del coraggio: “Maria donna accogliente, di fronte a Dio e di fronte al fratello. Maria donna anastasa, che porta al mondo la notizia del Cristo Risorto, con risolutezza, partendo per prima. Maria donna di parte, perché schierata con i vinti della storia, ma capace di libertà vera. Maria donna dell’attesa, perché attendere è voce del verbo amare”. Paolo Gasperini Sabato 29 aprile 2006, ore 17 in Cattedrale a Senigallia. Ordinazione Episcopale di Mons. Gerardo Rocconi Giovedì 27 aprile, ore 21 in Cattedrale Veglia di preghiera con l’intervento di mons. Menichelli, arcivescovo di Ancona e la testimonianza di don Gerardo. Ingresso nella Diocesi di Jesi Sabato 13 maggio 2006 ore 16.00 Sosta nell’Abbazia di Chiaravalle ore 17.00 Al Santuario della Madonna delle Grazie ore 17.30 Incontro con le autorità ore 18.00 Celebrazione eucaristica in Cattedrale Non desiderando regali personali, don Gerardo chiede di destinare eventuali offerte alla Caritas Prendersi cura del malato M ons. Gerardo Rocconi, eletto vescovo di Jesi, non desiderando regali personali in occasione della sua ordinazione episcopale, ha dato indicazione di destinare eventuali offerte al progetto dell’ambulatorio medico e del fondo per l’assistenza socio-sanitaria a persone bisognose della Caritas di Senigallia. Queste offerte si possono presso la propria Parrocchia, presso la Segreteria della Caritas Diocesana, presso il Centro di Solidarietà “Don Luigi Palazzolo” o utilizzando il Conto Corrente Postale n. 16194607 o il Conto Corrente Bancario n. 16630 Cin F Abi 6055 Cab 21372 su Banca Marche, Filiale di Senigallia, Piazza del Duca, entrambi intestati a Diocesi di Senigallia - Caritas Diocesana, mettendo nella causale del versamento l’indicazione “Progetto ambulatorio e fondo sanitario - Don Gerardo Vescovo” . La Caritas Diocesana ha posto alla sua attenzione la riflessione sulla persona malata e sulla famiglia del malato. L’impegno non si è fermato alla riflessione e alla sensibilizzazione, ma si è anche tradotto in due servizi concreti, come “segno” e primo tentativo di risposta alle problematiche emerse. 1. Accoglienza di senza fissa dimora bisognosi di cure. Il primo segno si è realizzato con il protocollo d’intesa stipulato l’8 dicembre 2004 tra la Caritas Diocesana di Senigallia e l’Azienda Sanitaria di Senigallia «per la presa in carico di pa- zienti senza fissa dimora in dimissione ospedaliera». Viene garantita l’assistenza domiciliare post ricovero alle persone senza fissa dimora dimesse dall’Ospedale. Il centro di Solidarietà assicura l’accoglienza del paziente e il Distretto sanitario le cure che avrebbe fatto al domicilio del paziente. Questo servizio permette di garantire adeguata accoglienza e cura a persone indigenti, rispondendo ad una problematica più volte emersa e verificata sul territorio. 2. Ambulatorio medico Il secondo è il servizio di ambulatorio con un medico responsabile e oltre dieci infermiere professionali volontarie, aiutate dalle suore delle Poverelle e le suore della Carità. Il 22 febbraio 2006 è stato inaugurato questo nuovo servizio per persone in stato di reale bisogno, non altrimenti seguite da altre strutture sanitarie, grazie alla disponibilità del Dott. Augusto Marcosignori. Per l’ambulatorio sono necessarie diverse migliaia di euro sia per la sistemazione e la messa a norma dei locali, che per l’arredamento e le attrezzature sanitarie. L’accesso all’amblatorio è filtrato attraverso il “Centro di ascolto” di Senigallia all’interno dello stesso Centro di Solidarietà. A questo stesso centro fanno riferimento tante persone o famiglie che non riescono a fare fronte a spese mediche o che non riescono più a seguire o ad assistere una persona cara della famiglia segnata da lunga malattia. 10 27 aprile 2006 Territorio Regione Marche: Fondi per gli allevatori delle zone svantaggiate La Giunta regionale ha assegnato le risorse per le zone svantaggiate: 6,5 milioni di euro, limite massimo, per sostenere gli allevatori marchigiani che vivono ed operano nell’entroterra in condizioni di disagio e criticità ambientali, sociali ed economiche. E’ l’attuazione per il 2006 della Misura “E” del Piano di sviluppo rurale Marche, in linea con la politica agricola regionale che individua nella zootecnia estensiva uno dei settori più efficaci per la salvaguardia delle aree marginali e limitare al contempo lo spopolamento. I beneficiari dell’intervento devono rispondere ad alcune caratteristiche, come essere imprenditori agricoli residenti e domiciliati che esercitano l’attività in azienda zootecnica con una percentuale di superficie agricola investita a foraggiere o prato pascolo almeno pari al 50 per cento. Le società, inoltre, possono beneficiare dell’aiuto solo nel caso in cui nessun socio risulti beneficiario per la ditta individuale o come socio di altra società. L’entità massima degli aiuti è di 200 euro/ettaro l’anno per imprenditori agricoli che risiedono nelle zone svantaggiate delimitate come zone di montagna, di 150 euro/ettaro annui per imprenditori agricoli che risiedono ed esercitano la propria attività nelle zone svantaggiate. Il tetto massimo di aiuto è stato stabilito non superiore a 7.500 euro per ciascun soggetto beneficiario. Tra le priorità specifiche essenziali, vengono indicate la percentuale di reddito derivante dall’attività agricola, l’impatto territoriale, l’impatto agro ambientale, i requisiti del richiedente. La scadenza di presentazione delle domande di aiuto è stabilita, secondo delibera regionale, al 31 maggio 2006. castelcolonna I prodotti tipici hanno fatto centro Frattula, successo di tipicità U n appuntamento per festeggiare i prodotti enogastronomici delle Terre di Frattula. Sabato 22 e domenica 23 aprile in località Strada Bruciata di Castelcolonna con epicentro il ristorante Osteria sul Lago, l’Associazione Terre di Frattula con il patrocinio del Comune di Castel Colonna e la collaborazione della CIA Provinciale Ancona, ha organizzato “Frattula in Festa”, sulle sponde del Cesano. Sono stati due giorni ricchi di avvenimenti per degustare ed acquistare oltre a numerose specialità locali, anche il pregiato salame di Frattula, protagonista indiscusso della manifestazione. Animazioni, musica folkloristica con il Gruppo La Damigiana, gara di ruzzola, spettacolo di falconeria e tanto altro ancora ha fatto da contorno alla mostra/mercato conclusa con un grande finale. Gli eventi ludici ed enogastronomici sono stati affiancati a momenti culturali: la presentazione del libro “Cesania Felix” di Manlio Brunetti, il convegno sulle qualità organolettiche e salubrità delle produzioni di Frattula con la partecipazione del Dott. Paolo Lavatori, alimentarista specialista. E poi l’inaugurazione dell’Info Point Turistico del Comune di Castel Colonna. Protagonisti della giornata di domenica 23 anche i bambini delle scuole primarie, che grazie alla partecipazione al Concorso “Ti racconto il salame” indetto dal Comune di Castel Colonna, hanno esposte le loro opere. Soddisfazione per la straordinaria partecipazione di gente alla Prima di “Frattula in Festa” - è stata espressa dal responsabile dell’Associazione intercomunale che prende il nome proprio dalle Terre di Frattula, Marco Giardini. Un successo che si ascrive a merito del Comitato organizzatore (Comune di Castel Colonna, Percorsi Paralleli, Studio Abbati, Osteria sul Lago), degli sponsor e del contributo dell’Associazione Prodotti di Fattoria, della Cia, della Marca di Ancona, dei comuni di Ripe, Monterado, Corinaldo e Senigallia, della Pro Loco e dei volontari della Protezione civile di Castel Colonna, gli Amici della Foce del Fiume Cesano. Un successo che si era avvertito in apertura il sabato pomeriggio in occasione della presentazione del nuovo libro del Prof. Manlio Brunetti, con la partecipazione di numerose persone. La seconda giornata è stata una vera invasione di folte comitive in un prato accogliente, animato da numerose iniziative con protagonisti le scolaresche, i numerosi e curiosi visitatori, nonchè le vetrine delle tipicità dell’agricoltura e dell’artigianato. “Re” della manifestazione ancora una volta, il “Salame di Frattula” circondato da ottimi ed eccellenti oli e vini locali. “Lavorare in sinergia, collaborare conviene, tutto questo ha un senso – ha detto Marco Giardini - perché valorizza un territorio, le sue tipicità, contribuisce a salvaguardare la salute dell’uomo con il mangiare sano dei nostri prodotti locali. l’evidenziatore arcevia Le agrienergie, alternativa per uno sviluppo sano Incontri d’autore a Corinaldo Il Comune di Corinaldo - Assessorato alla Cultura ha organizzato l’iniziativa: Incontro con l’autore - Presentazione di volumi di storia locale realizzati da studiosi e storici di chiara fama. Per la qualità e la quantità degli argomenti trattati, l’iniziativa è particolarmente degna di nota anche perché si rivolge ad un pubblico vasto, non necessariamente “specializzato”, svolgendo dunque una importante funzione di informazione culturale e allo stesso tempo di divulgazione scientifica. Il primo appuntamento è stato venerdì 21 aprile con la pubblicazione: “Testimoni di pietra. Le tracce permanenti delle vicende storiche di una città murata: Corinaldo”, di Paola Polverari (Ediz. Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi). L’interesse e la competenza dell’autrice per la materia affrontata parte da lontano, fin dai tempi in cui era insegnante di materie letterarie alla scuole media di Corinaldo, tant’è che la prima ricerca in tal senso la condusse insieme ai suoi allievi, ottenendo già all’epoca un riscontro considerevole per il lavoro svolto. Ora, grazie al munifico intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi in prima istanza, ma anche della A.S.A. – Azienda Servizi Ambientali di Corinaldo e dello stesso comune, quello studio “in nuce” ha potuto prendere la consistenza, anche iconografica (grazie al poderoso ed altrettanto meticoloso corredo d’immagini), del bel volume presentato Si tratta di una prima parte, dall’Evo antico al secolo XVII, perché l’indagine capillarmente condotta ha rivelato l’esistenza nel territorio di una quantità insospettata di “testimoni di pietra” (lapidi, epigrafi, cippi, statue, ecc.), per la mappatura dei quali si prefigura pertanto la necessità di almeno un altro tomo. Gli incontri proseguiranno, poi, con il seguente calendario: venerdì 28 aprile: La guerra nell’Europa del Cinquecento e il generale Achille Tarducci da Corinaldo, di Renzo Paci. Venerdì 12 maggio, Il dito del diavolo – Anticristo, Borgia, Machiavelli. La notte, invero rara e memorabile, dell’ultimo dell’anno 1502 di Leonardo Badioli. Venerdì 19 maggio, L’Archivio del Comune di Corinaldo. Antico Regime e Aggregati, di Carlo Giacomini. Venerdì 26 maggio, La casa a maltone. Architetture di terra nel territorio anconetano di Gianni Volpe Tutti gli incontri avranno luogo nella sala grande del Palazzo Municipale e inizieranno alle ore 21,15. Ilario Taus Parliamo di energia I n un periodo di acute e pericolose tensioni (non solo economiche) nel tempestoso campo petrolifero, l’agricoltura può fornire un importante e positivo apporto nel novero delle cosiddette “energie alternative”. Ormai è assodato scientificamente che il girasole e la barbabietola possono contribuire in modo rilevante alla produzione di petrolio. Una scelta del genere – più che mai urgente- può essere anche la risposta a favore degli agricoltori che hanno dovuto ridurre la produzione, ad esempio, di barbabietole e, quindi per difendere il loro reddito soprattutto in zona collinare. Per discutere di queste complesse tematiche la Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) della provincia di Ancona, ha promosso un convegno per venerdì 28 aprile ad Arcevia con inizio alle ore 9,30 (Sala Mostra Del Palazzo dei Priori). Titolo del convegno.: “Lo sviluppo delle agrienergie - il ruolo dell’agricoltura e delle imprese agricole”. Coordina i lavori Evasio Sebastianelli (Presidente Cia Prov/le). Introduce Carla Donnini (responsabile area territorio e sviluppo locale, Cia Nazionale). Sui biocarburanti parlerà Ester Foppa Pedretti (Università Politecnica delle Marche) e sul fotovoltaico in agricoltura, Claudio Bracaccini (Soc. Ecoenergy). Conclude il presidente Cia Marche, Franco Fiori. arredi sacri SENIGALLIA Via Andrea Costa 31- tel. 071.60597 TUNICHE per la 1a Comunione € 58 compresi: croce e cordone ICONE di origine Greca- Russa- Rumena QUADRI in argento 27 aprile 2006 Territorio Serra de’ Conti, aree per produrre arcevia Di rientro dal Giappone una delegazione arceviese Terra e cielo nel sol levante C on questa visita ci siamo resi conto come le nostre produzioni biologiche sono in continua espansione ed hanno trovato grande accoglienza in Giappone, al punto da arrivare sulle mense scolastiche nipponiche.” Il sindaco della Perla dei Monti, Silvio Purgatori, sintetizza e chiude la parentesi del viaggio nel Sol Levante, che apre orizzonti nuovi alla cittadina di Arcevia, la cui delegazione ha visto in prima fila il capogruppo di minoranza Alfiero Verdini. A documentare l’ampio respiro progettuale era anche l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Ancona, Carla Virili. L’evento di riferimento consisteva nella fiera dell’alimentazione di Tokio “Foodex Japan 2006”, che vedeva presenti anche i produttori arceviesi: la Cooperativa Biologica “La Terra e il Cielo” nonché l’Azienda Vinicola “Conti di Buscareto”, insieme ad altre significative realtà della Provincia di Ancona e della Regione Marche. “A Shonai” puntualizza Purgatori “abbiamo partecipato come relatori a due importanti conferenze: una sull’alimen- tazione biologica e l’altra sui prodotti dell’agricoltura. Inoltre abbiamo visitato una mensa scolastica, dove due volte a settimana vengono cucinati spaghetti della Cooperativa “La Terra e il Cielo” di Arcevia, e visitato un produttore agricolo locale”. E’ stato rafforzato il rapporto di collaborazione con quello che era il Comune di Fujishima (ora confluito in quello di Tsuruoka) insieme al quale il Comune di Arcevia aveva sottoscritto un “patto di amicizia” nell’ottobre del 2003. La trasferta in Giappone si è così tradotta in nuova tappa nel tour promozionale dei prodotti e delle offerte turistiche (consistenti principalmente nelle peculiarità artistiche e ambientali della Perla dei Monti), ottenendo ulteriori riscontri positivi intorno alla validità del sistema territoriale arceviese, inteso soprattutto in tutte le sue potenzialità. “Noi abbiamo molto da imparare,” ha affermato Yoichi Tomizuka, sindaco di Tsuruoka “stiamo imparando e vogliono imparare ancora di più attraverso voi: crediamo nella collaborazione e vorremmo condividere insieme a voi 11 piani o azioni future”. “Il patto di amicizia tra Arcevia ed il Comune giapponese” conclude Purgatori “è nato grazie ai prodotti della nostra terra con l’obiettivo di intensificare gli scambi commerciali e la valorizzazione delle nostre produzioni agricole, creando una linea diretta anche dal punto di vista turistico e scambi culturali tra due tradizioni lontane e diverse. E’ con questo spirito che la nostra Amministrazione Comunale ha donato al Sindaco di Tsuruoka un dipinto di Bruno d’Arcevia, raffigurante un guerriero che non reca armi di offesa e veste una corazza a pelle la quale, come d’altronde l’elmo piumato, è adatta alla parata di festa più che alla guerra. Il cavaliere alza la bandiera con il simbolo del Comune del Sol Levante e brandisce lo scudo del Comune di Arcevia così da suggerire che in questo patto di amicizia siglato tra i due Comuni, entrambi possono contare sulle forze dell’altro per tutte le battaglie di pace, di amicizia e di civiltà che la storia porrà loro davanti.” A Umberto Martinelli Foto: Purgatori omaggia Yoichi Tomizuka pprovata in via definitiva dal consiglio comunale di Serra de’ Conti l’assegnazione dei lotti dell’area a destinazione produttiva di Via Granelli - Via Caffarelli. La zona destinata ad ospitare nuovi opifici, per una estensione complessiva di oltre 60.000 metri quadrati, è situata a valle dell’abitato urbano, in una porzione del territorio comunale contigua a numerosi altri insediamenti artigiani e industriali. E’ suddivisa in diciassette lotti, quindici dei quali risultano già assegnati. Il consiglio ha determinato il prezzo di vendita in misura che varia, a seconda della posizione dei lotti, da un minimo di 29 a un massimo di 39 Euro al metro quadro. Si dovrà ora provvedere alla formalizzazione degli atti di vendita, oltre che alla assegnazione e alla vendita dei due lotti residui, che è stata delegata dal consiglio alla giunta municipale. L’iter della pratica, che favorirà l’attivazione di nuovi insediamenti in un’ottica di stimolo e di incoraggiamento della imprenditorìa locale (che, nonostante la congiuntura attuale ed alcune situazioni di difficoltà, è riuscita a mantenersi vitale ed ha mostrato una buona risposta nei riguardi di questa iniziativa), era stato avviato nel 2001 con l’approvazione di un apposito Piano di Lottizzazione ad iniziativa pubblica, che prevedeva anche la sistemazione urbanistica dell’area a destinazione produttiva, del resto ricompresa anche nella previsione del Piano Regolatore Generale. Nel successivo dicembre erano stati definiti i criteri di assegnazione dei lotti, e tra il 2002 e il 2005 la Giunta Municipale aveva, via via, approvato le assegnazioni provvisorie alle ditte che ne avevano fatto richiesta. Allo stato attuale restano da assegnare, come enunciato in apertura, soltanto due lotti, per un costo di 39 Euro a metro quadro. Raoul Mancinelli monte san vito Il sindaco Sordoni e l’assessore Rossolini spiegano le scelte amministrative Il bilancio diventa operativo I l Sindaco Gloria Anna Sordoni e l’Assessore al Bilancio e alle Finanze Andrea Rossolini esprimono piena soddisfazione per l’approvazione del Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 2006 del Comune di Monte San Vito. Il documento contabile e programmatico, dopo l’adozione in Giunta e l’assenso del Collegio dei Revisori dei Conti, è stato approvato in Consiglio Comunale nella seduta del 30 marzo 2006 ed è ora operativo. “Dal lato delle entrate” – spiega l’Assessore Rossolini – “nonostante i minori contributi e trasferimenti correnti dallo Stato (circa il 20% in meno rispetto all’anno precedente) ma grazie ad una attenta e costante operazione di verifica dei tributi e di recupero dell’evasione fiscale, l’Amministrazione Comunale è riuscita a mantenere pressoché invariate le principali imposte dei cittadini (Ici, Irpef e Tarsu). Abbiamo invece semplicemente aggiornato al costo dei servizi (ovverosia il 2% dell’indice Istat richiesto contrattualmente dai nostri fornitori) le princi- tiche sociali, dei servizi individuali ai cittadini più deboli, pali tariffe per i servizi a domanda individuale”. della tutela dell’ambiente e del territorio, gli investimenti Maggiore attenzione, invece, nella parte delle uscite. “La nell’edilizia scolastica e nella viabilità”. “Nel giugno 2004 progressiva riduzione dei trasferimenti di risorse finan- – spiega il Sindaco Sordoni – “la nostra coalizione si era ziarie agli Enti Locali e soprattutto la imposizione di spe- impegnata verso i cittadini per mantenere e migliorare i sa indipendenti dalle teoriche disponibilità, rendono la livelli dei servizi già esistenti nei servizi adeguandoli alla gestione del bilancio sempre più rigida. Per l’approvazio- crescita demografica. Con la finanziaria 2006, l’obiettivo ne del Bilancio di previsione – spiega l’Assessore Rossoli- sembrava impossibile. Le scelte operate nell’anno 2005 ni – la legge finanziaria per l’anno 2006 prevedeva vincoli con l’Unione dei Comuni ci hanno dato ragione. L’apper la spesa del personale, per la spesa corrente ed per gli prezzamento ed il consenso ricevuto dalle organizzazioni investimenti. Il lavoro svolto nell’anno 2005 dalla Giunta Sindacali (Cgil, Cisl e Uil) in occasione della presentazioSordoni, in piena coerenza con il nostro programma elet- ne del nostro Bilancio di Previsione 2006, rappresentano torale (creazione di forme consortili e ottimizzazione del- chiaramente un traguardo auspicato e gradito”. la gestione delle risorse), ha permesso di mantenere tutti Il Bilancio di Previsione verrà illustrato alla cittadii servizi erogati dall’Ente a beneficio dei cittadini. L’Isti- nanza in una pubblica assemblea il giorno 11 maggio tuzione dell’Unione di Comuni con Montemarciano e la 2006, alle ore 21:00 presso il centro sociale di via Leorinegoziazione dei mutui con gli istituti di credito hanno nardo Da Vinci di Borghetto di Monte San Vito. permesso il contenimento dei costi a beneficio delle poliA.R. Il riconoscimento sarà consegnato al dott. roberto Piccioli, studioso della storia genealogica mondolfese Un premio dall’Archeoclub di Mondolfo S arà consegnato sabato 29 aprile alle ore 17,30 a Mon- – che continua ad implementare la banca dati creata - è stato consegnato a persone che hanno dato lustro a Mondolfo nei dolfo, nel Salone Aurora del Complesso Monumentale per mesi al lavoro nell’archivio della Parrocchia di S.Giustina vari campi del sapere, dell’arte e della scienza, e si pone quadi S.Agostino, il Premio Archeoclub Mondolfo edizione (che raccoglie tutti i battezzati a Mondolfo dal secolo XVI ad le ambito riconoscimento sociale e culturale. “Sarà l’Assesso2006. “Abbiamo scelto il Dott. Roberto Piccioli, medico in oggi) così come all’anagrafe comunale oltreché all’Archivio re ai Beni Storici Artistici ed Archeologici della Provincia di pensione di Fano, quale destinarlo del Premio Archeoclub di Stato a Fano, segnando diligentemente tutte le parente- Pesaro e Urbino, Prof. Paolo Sorcinelli – prosegue Paolinelli Mondolfo 2006 – esordisce il presidente di Archeoclub le assieme ad importanti e curiose notizie sugli abitanti di – a consegnare questa edizione 2006 del Premio Archeoclub Mondolfo, Claudio Paolinelli – per la sua ciclopica quanto questo territorio, quando la cura della Parrocchia mondol- Mondolfo, con l’intervento del Commissario Straordinario al innovativa ricerca sull’albero genealogico di tutte le famiglie fese copriva l’intero comune. “Crediamo che sia un lavoro Comune, Dott. Darco Pellos”. La curiosità a Mondolfo è formondolfesi”. Piccioli, infatti, con una pazienza certosina nata unico al Mondo quello compiuto dal Dr. Piccioli – riprende te per questa serata. “Ovviamente abbiamo invitato l’intera da una grande passione per la ricerca genealogica, dopo aver il Presidente – in quanto nessun paese può vantare la rico- cittadinanza a partecipare, in quanto un po’ tutti hanno nel ricostruito gli antenati del proprio casato ha esteso la ricerca struzione dell’albero genealogico di gran parte dei suoi abi- cuore il desiderio di conoscere le proprie più antiche origia macchia d’olio. “L’albero genealogico di tutti i mondolfe- tanti, e perdipiù con mezzi informatici”. Questa infatti è altra ni, chi furono gli antenati della famiglia, gli avi, forse anche si - prosegue Paolinelli – è un lavoro che ricostruisce le di- grande caratteristica. “Sarà lo stesso Piccioli nel corso della per vedere se ci sia qualche goccia di sangue nobile”. Per inscendenze di oltre 10.000 famiglie di Mondolfo, in un arco serata – precisa Paolinelli – a mostrarci come ognuno co- formazioni sulla serata, realizzata con la compartecipazione di tempo che va dal 1600 al 1940. Lavoro ciclopico, appun- modamente da casa propria, con Internet, può riscoprire le della Provincia di Pesaro Urbino - Assessorato ai Beni Storito, poiché la banca dati raccolta censisce ora qualcosa come proprie origini e creare, con qualche semplice clic, il proprio ci Artistici ed Archeologici e del Comune di Mondolfo: ar20.000 persone e permette, così, di ricostruire anche una albero genealogico, completo dei vari riferimenti parentali e [email protected] . parte importante della storia del nostro territorio”. Piccioli di date”. Il Premio Archeoclub Mondolfo viene annualmente Alessandro Berluti 12 27 aprile 2006 Cultura pensieri In una strada qualunque, di una città qualunque, una luce nella routine Quel gesto rapido H o visto una ragazza alla fermata dell’autobus farsi il segno della croce al passare di una vettura funebre. È stato un gesto rapido, quasi furtivo, nascosto un po’ dall’ombrello che lei aveva contemporaneamente fatto scivolare sul volto, come a nascondere se stessa e il suo gesto. Una sorta di timore, di vergogna d’essere vista in quell’atteggiamento di cristiana pietà. Un timore che stride con il significato racchiuso nel segno della croce, che è atto umile di spontanea devozione e di umana remissione a Dio e al suo volere. Ma che contemporaneamente è aderente ai tempi in cui viviamo. Tempi in cui è difficile far comprendere il senso della fede. In cui la preghiera, la meditazione, la ricerca di un contatto con Dio, l’espressione di una devozione convinta e serena sono passate al vaglio delle culture dominanti, che mal accettano, e a volte escludono dalle loro logiche, chi dà più valore al trascendente che al materiale. Chi ha voglia di aprirsi, di credere e di affidarsi all’oltreumano, invece che regolare il proprio vissuto sulle tangibili verità. Chi ha desiderio di cercare in sé, negli altri, e in ciò che lo circonda, una traccia, un segnale, una luce che lo conduca e lo rapporti a Dio, invece che rimanere impassibili, distaccati, disattenti o estranei a quanto accade di inspie- gabile, di misterioso, di fantastico intorno a noi. Non ci può essere comprensione, né accettazione di chi, attraverso la fede, vive cosciente nel senso del limite, che è ragione del suo percorso, filo che attraversa e lega la conoscenza alla meraviglia, il sorriso al pianto, se siamo abituati a credere solo in noi, alla virtù della forza e del potere. Alla ricerca di un’infallibilità e di una supremazia sul tutto che crediamo essere il regno della felicità. Ho continuato a guardare il volto di quella ragazza dopo il suo gesto. Le ho letto negli occhi una sorta di pentimento e di rammarico per aver oscurato al mondo quella sua fede, quel suo sentimento. Un gesto che avrebbe potuto aiutare qualcuno a ricordare, a riflettere, a scuotersi dal torpore della passività, dell’agnosticismo, e ricercare in sé il senso della propria vita, a domandarsi della bontà del suo procedere, e dell’autenticità della sua gioia, del suo dolore, del suo sorriso e della sua speranza. Poi ho visto che il suo sguardo ha incontrato quello di una bambina che le stava accanto, e s’è improvvisamente illuminato e commosso al sorriso lento e schietto che quella le ha donato. Romolo Paradiso barbara La “Settimana della cultura” ha dato modo di conoscere un ‘pozzo da butto’ del XVI secolo Luoghi di storia quotidiana I n un sala consiliare gremita da cultori di storia locale e da cittadini incuriositi dalle numerose e pregevoli testimonianze pervenute dal passato, Barbara e la sua Amministrazione municipale hanno onorato la ‘Settimana della Cultura’ presentando pubblicamente ‘Il pozzo da butto di via Castelfidardo ed un’inedita statua lignea di Santa Barbara’. Introdotto dal sindaco Raniero Serrani e dall’assessore alla cultura Riccardo Pasqualini, il duplice argomento è stato sviluppato dallo storico Ettore Baldetti, che la scorsa estate sollecitò una campagna di scavo foriera d’interessanti sorprese nel cortile dell’abitazione di proprietà Sonni-Mallucci sita in via Castelfidardo. Gli scavi, condotti dal ricercatore Claudio Paolinelli sotto l’egida della Soprintendenza Archeologica delle Marche ed affidati alla direzione tecnica della prof.ssa Anna Lia Ermeti (Università di Urbino), hanno portato alla luce un pozzo da butto profondo circa 2 metri e realizzato con perizia nel corso del XVI sec. probabilmente per contenere delle derrate alimentari(orzo, avena, grano o legu- Il maestro e Biancaneve IL LIBRO di Fabio Sandroni e Nadia Ciambrignoni Il libro è il tentativo di individuare spunti di lavoro per docenti ed educatori, a partire dai lungometraggi animati della factory di Burbank: attraverso l’esame cinematografico di otto fra i più importanti cartoon prodotti fra il 1937 e il 2003, propone itinerari di lavoro differenziati per fasce d’età (dalla scuola per l’infanzia alla scuola media superiore), organizzati in schemi di analisi, percorsi e schede operative. Lo studio del cartoon Biancaneve è arricchito da una scheda operativa sulla musica del film animato, curata dal musicista e insegnante Lorenzo Angelini.L’intento degli autori è quello di progettare un itinerario didattico tramite il cinema attuabile da educatori e insegnanti, i cui obiettivi possano fornire un aiuto nell’acquisizione di un metodo di lavoro utile anche per altre discipline. Il libro verrà presentato ad Ancona, venerdì 28 aprile, presso la Libreria Feltrinelli di Corso Garibaldi. I quaderni della Mediateca delle Marche mi). In breve tempo cessò la sua funzione originaria per divenire poi luogo di discarica di rifiuti domestici, funzione che ha facilitato il recupero di frammenti ceramici di brocche e ciotole in maiolica decorata (XVI sec.) di diverse tipologie e fattezze. Partendo dai primi insediamenti, Baldetti ha delineato il contesto storico barbarese al quale risalgono i più importanti reperti rinvenuti nel pozzo da butto, come quello arrecante lo stemma degli Aragona. O come altri frammenti ceramici, realizzati con la tecnica del lustro e verosimilmente acquistati alla fiera di Senigallia: dati, quest’ultimi, su cui si è soffermato Claudio Paolinelli e che, a suo giudizio, denotano la ricchezza di Barbara dopo la fine del Medio Evo. Con l’ausilio d’immagini, l’autore dello scavo eseguito nel cortile dell’abitazione di proprietà Sonni – Mallucci ha illustrato la stratigrafia dei rifiuti sedimentatisi nel pozzo da butto, che il Comune ha intenzione di musealizzare.. La restauratrice Silva Cozzolin, invece, ha preso la parola per fornire le ultime novità sul restauro pubblicamente annunciato lo scorso dicembre ed attualmente in corso di una preziosa ed antica statua lignea della patrona Santa Barbara, ritrovata alcuni anni fa nei locali dell’ex asilo parrocchiale. Si tratta di un esemplare finemente decorato, di cui Silva Cozzolin, che ha restituito l’antico splendore pure all’affresco della ‘Madonna dell’Olivo’, ha riportato alla luce la pellicola pittorica originale, spiegando le modalità di costruzione e di ornamento di una statua lignea. Che nel caso specifico era rivestita di un mantello molto pregevole, così da rendere il rango sociale della famiglia della giovane martire, ed era destinata non alle processioni, bensì ad essere riposta entro una nicchia. Un elemento che avvalora l’unicità del manufatto ligneo, realizzato in ambito camerte nella seconda metà del XV sec. e di cui l’ex parroco don Giuseppe Livieri aveva già sollecitato il restauro. Leonardo Pasqualini teatro Riflessioni di fine spettacolo, dopo aver visto “Il Misantropo” di Molière Misantropi e illusioni D ecisamente spinto dalla curiosità mi sono riservato un posto alla Fenice per lo spettacolo di Mariano Rigillo, intitolato “Il Misantropo”, pubblicizzato dai giornali e presentato come un momento particolarmente importante della stagione teatrale senigalliese. Credo di non essere così esperto di critica teatrale da poter dare dei giudizi azzeccati sull’evento, sulle tecniche di rappresentazione e di drammatizzazione, sulle reazioni suscitate nel pubblico presente in sala. L’unica conoscenza che credo di avere del teatro (peraltro molto parziale) è quella che riguarda il teatro antico, di cui a volte mi è capitato di occuparmi, anche se devo dire che studiare testi di duemila anni fa non è la stessa cosa che vivere di persona l’evento teatrale. Di fronte al Misantropo le sensazioni sono state molteplici e mi sembrava curioso condividerne alcune. Lo spettacolo di martedì si è rivelato molto lungo e a tratti anche lento e riflessivo. Forse troppo. Se da un lato la presenza di tempi dilatati può essere vissuta in maniera ostica dagli spettatori, dall’altro però in quella dimensione temporale risiede lo spazio in cui una persona può meditare su ciò che sta vedendo e ascoltando e può entrare in profondità nel contenuto del messaggio che l’opera teatrale trasmette. Chi è il misantropo? Moliere probabilmente aveva in mente delle persone ben precise quando scrisse la commedia. Voglio dire che quasi sicuramente egli si sarà ispirato a degli eventi vissuti o a dei personaggi che conosceva e che potevano servirgli come base per le sue pungenti e puntuali caratterizzazioni. Per questo la sua prospettiva risulta così condivisa. Il misantropo è uno che si sente inadatto al contesto in cui vive, che evita la compagnia delle persone perché di quelle persone non riesce a cogliere la profondità, uno che non riesce ad andare al di là delle maschere e delle apparenze, perché sono soltanto maschere e apparenze le cose che quelli intorno a lui gli offrono. In fondo il misantropo è un disilluso, uno che ha bruciato le proprie aspettative sui rapporti con gli altri. Le sue aspirazioni sono state soffocate. Le delusioni sono state troppo frequenti. E dolorose. L’unico salvagente a cui ancora si aggrappa il misantropo è l’amore, per il quale sarebbe disposto anche a tornare indietro dai suoi pregiudizi, a mettersi nuovamente in gioco, salvo poi scoprire di non essere in grado nemmeno di vivere fino in fondo quel sentimento. Il misantropo si sente incompreso e riassume in ciò i limiti dell’uomo che si riconosce incapace di sfruttare al meglio il tempo che gli è concesso su questa terra. In fin dei conti è quello che è capitato un po’ a tutti, almeno una volta nella vita. Giovanni Frulla 27 aprile 2006 Spettacolo Spigolature CONCERTI I tanti appuntamenti musicali dell’Associazione “La Fenice” Sette note per tutti i gusti E ’ stato pubblicato il calendario della Stagione concertistica organizzata dalla Associazione Culturale La Fenice in collaborazione con il Comune di Senigallia. Al termine di quella comunale, quasi un ideale passaggio del testimonio, il 30 aprile inizierà la nuova stagione all’Auditorium San Rocco con un concerto per chitarra. La chitarra è uno strumento molto trascurato e da tanti anni non si acoltava a Senigallia un concerto ad essa dedicato. Sembra strano perché nella nostra città esistono due scuole che tengono dei corsi molto seguiti: la Scuola Marchetti ed il benemeito “Musikè”. Inoltre a Senigallia abbiamo avuto un chitarrista molto bravo purtroppo non valorizzato come accade solitamente che si chiamava Armando Tombesi, il mitico “mezz’chil”, strumentista di notevole spessore. L’esecutore del concerto sarà Isabelle Fouché Birarelli, una marchigiana già docente al Conservatorio di Fermo con un programma che partendo dai contemporanei Villa Lobos e Piazzolla, giungerà a Bach. Non derogando dal principio istituzionale di favorire i giovani musicisti locali (hanno suonato per la Fenice l’allora giovanissimo Francesco Chirivì oggi primo flauto della Filarmonica Marchigiana, il senigalliese oggi internazionale Federico Mondelci, Stefania Giovannetti al suo primo concerto, Marco Ferretti oggi docente di violoncello in uno Isituto Musicale di Rimini) domenica 7 maggio suonerà Lucio Falcinelli, giovane pianista concittadino. Per l’occasione si renderà omaggio a Mozart nel 250° dalla nascita con l’esecuzione della il taccuin MUSICA Senigallia - “Ovunque proteggi”, questo il monito che Vinicio Capossela rivolgerà, domenica 7 maggio, al pubblico di Senigallia. Sono iniziate le prevendite dello spettacolo, in programma alle 21.30 al Teatro La Fenice. TEATRO Ostra - “Il Melograno” di Senigallia, con la giovane compagnia dei “Senza fissa dimora”, presenterà ad Ostra lo spettacolo “Fuochi”. Lo spettacolo si terrà al teatro comunale “La Vittoria” il 29 ed il 30 aprile alle ore 21.00. Per la regia di Loris Barzon, “Fuochi o della dissolutezza del dolore” è tratto dall’omonima opera letteraria di Marguerite Yourcenar, celebre scrittrice, autrice inoltre delle famosissime “Memorie di Adriano”. DANZA Polverigi - Venerdì 28 aprile, alle ore 21, al Teatro della Luna di Polverigi di scena la danza con “Tu non mi perderai mai”, solo di e con Raffaella Giordano liberamente ispirato al Cantico dei cantici. MOSTRE Ancona - Mole Vanvitelliana, mostra Fantasia in do minore KV 475. Falcinelli ha un programma affascinante con la Sonata Op. 13 di Beethoven, la famosa Patetica, e la non meno famosa Sonata Op. 110 sempre di Beethoven. Concluderà con uno dei pezzi più fascinosi della storia della musica, la trascinante Polacca in la bemolle maggiore di Chopin. Un angolo importante viene sempre dedicato nella stagione della Fenice al Jazz e quest’anno si è raggiunto il top con Fabrizio Bosso e Irio de Paula (domenica 14 maggio). Fabrizio Bosso ha vinto il referendum della rivista Musica Jazz quale miglior trombettista dell’anno ed è considerato dallo stesso Enrico Rava (già ospite della nostra Stagione nel 2003) la migliore tromba italiana del giorno. Irio de Paula, chitarrista brasiliano conosciuto in tutto il mondo specialista nella musica del suo paese è entrato con grande passione nel mondo del jazz creando con Bosso un duo di grandissimo affiatamento.A chiusura della stagione sarà a San Rocco la famosa pianista di origine russa ma residente in America Regina Shamvili. (domenica 28 maggio). Regina è un’artista Steiwai ed è presentata dall’International Artist Guild di New York. Secondo l’autorevole giornale tedesco Berliner Morgenpost può essere considerata tra i cinque migliori pianisti del mondo. La grande pianista dopo una Sonata di Beethoven (la n. 28 op. 101) suonerà tre brani di Chopin e dedicherà tutto il secondo tempo al suo cavallo di battaglia: la Kreisleriana Op. 16 di Schumann.. Con i due concerti per pianoforte, approfittando della presenza a San Rocco di uno straordinario Steinwai perfettamente accordato dalll’impeccabile tecnico Valli, si cerca di ricreare la magica atmosfera che si viveva durante i venti giorni del Concorso Pianistico Internazionale che ha fatto per 28 anni di Senigallia la “Citta del Pianoforte” I concerti avranno luogo all’Auditorium San Rocco alle ore 18,15 delle date indicate: la vendita dei biglietti avrà luogo con inizio un’ora prima dell’orario d’inizio. D.P. 13 Nessuno dubita che i villeggianti e bagnanti della stagione estiva fossero un bene prezioso per l’economia senigalliese anche cent’anni fa. Era giusto e opportuno che ogni riguardo venisse loro riservato. Un significativo esempio lo trovo in un numero della voce Misena, del 1923, dove nella rubrica “Vita estiva” leggo : “ai nostri primi ospiti porgiamo il saluto doveroso coi più fervidi auguri”, e segue un primo elenco. I più numerosi sono di Roma, una quindicina; qualche milanese e bolognese, alcuni romagnoli, poi molti di Perugia, Foligno, Gualdo ecc. La storia del turismo a Senigallia era cominciata nel 1853, quando nasceva la piattaforma in legno sul mare (che si smontava dopo l’estate) col suo pontile, il terrazzo per la conversazione e una trentina di camerini con scalette per scendere in acqua; e un fabbricato in muratura sulla spiaggia che di anno in anno si arricchì di nuovi locali e servizi (bagni a vapore, elettrici, acqua nebulizzata dall’idroforo, ristorante e caffè). Nei primi decenni i villeggianti non erano molti: parenti e amici dei nobili e ricchi senigalliesi che venivano da varie parti d’Italia. Intanto il lungomare si arricchiva di villini dall’architettura elegante (per lo più del costruttore Giraldi). A conforto dei forestieri vi erano la stagione teatrale, l’orchestra nei pomeriggi, i fuochi artificiali, le corse all’ippodromo, le tombole, il tirasegno. Tra tanti libri che fanno la storia del turismo senigalliese, c’è quello di ben duecento pagine di Giovanna Ceciliani “Lo Stabilimento Bagni” ed. Minardi del 1985. Negli annali di Senigallia del Monti si legge il numero dei villeggianti in alcuni anni: dai tre ai quattromila negli anni dopo la prima guerra mondiale, fino ai seimila nel 1930. Ultima curiosità: la costruzione dell’Albergo Bagni come lo conoscevamo noi, inizia a spese del Comune nel 1910. Elvio Grossi a cura di Tullio Piersantelli evento dedicata all’artista “Corrado Cagli”. Mart/ven: 15-20, sab.dom: 10-20, fino al prossimo 4 giugno - chiuso il lunedì. Jesi - Palazzo dei Convegni, in esposizione l’arte contro il pregiudizio e l’emarginazione: Atelier del Centro di Aggregazione Sociale “Sollievo”, che resterà aperta fino al 2 maggio. INCONTRI Senigallia - “La psichiatria tra passato, presente e futuro”, giovedì 27 aprile 2006 ore 21.00, presso l’Auditorium San Rocco. Relatore di questo incontro (organizzato da Primavera e Camminiamo insieme sarà il dott. Leo Mencarelli, direttore del Dipartimento di Salute Mentale (Asur n. 4 Senigallia), specialista in psichiatra. Falconara - Nella biblioteca francescana di Falconara Marittima, “Il Dio nascosto”, venerdì (28 aprile, 5 e 12 maggio) alle ore 21,15, con i seguenti temi: “Islam e cristianesimo, un Dio, due volti” relatore Francesco Zannini; “Mostraci il Dio Padre, Gesù e il Dio invisibile” relatore Alberto Maggi; “La fede del non credente” relatore Giulio Giorello. Settimanale della Diocesi di Senigallia Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132 e-mail:[email protected] sito:www.vocemisena.it Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Rino Girolimetti, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it) Tiratura: 4000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602 MERCOLEDì D’ESSAI Mercoledì 3 maggio • Spettacolo ore 21.15 UN SILENZIO PARTICOLARE AL Regia: Stefano Rulli - Italia - 75’ In un filmino superotto sgranato dal tempo, un bambino - lo sguardo vuoto a svelare problemi psichici - se ne sta inerte in braccio alla madre. A guardare quelle immagini di vacanze di vent’anni fa sono Clara, Stefano e Matteo oggi: il bambino dello schermo è divenuto un ventenne dallo sguardo attraversato da mille ombre, e la giovane coppia un uomo e una donna dai capelli brizzolati e gli occhi stanchi. Proprio per uscire dall’incubo di quelle vacanze-ghetto vissute per anni con Matteo, Clara Sereni e Stefano Rulli hanno deciso di dar vita a ‘La città del sole’, un agriturismo dove tutte le diversità e tutte le vite hanno diritto di essere ospitate, rispettate e soprattutto di stare insieme ad altre. Come delle immagini private come queste sono diventate un film? Progressivamente. Stavo facendo delle riprese per la promozione dei casali e dell’esperienza di turismo sociale che svolgiamo come Città del Sole sul Monte Peglia. Matteo, che solitamente non ama vedermi al lavoro e non vuole mai venire al cinema con me, improvvisamente è voluto entrare in campo e partecipare alle riprese. Abbiamo provato a dargli uno spazio, ma non pensavo ancora che sarebbe diventato un film. E’ stata prima di tutto un’esperienza nostra, poi il materiale è cresciuto e io ne ho realizzato un primo montaggio, che come primi spettatori ha avuto Matteo e Clara. E’ stata una visione emozionante e io ho capito che sarebbe stato possibile mostrarlo anche all’esterno e farne un film anche per gli altri. Credo, in quanto sceneggiatore, che il cinema deve fornire un nuovo sguardo sulla vita di tutti i giorni, dando un’emozione diversa anche bevendo un bicchiere d’acqua. Cos’è ‘La città del sole’? Ovviamente ‘La città del sole’ parte da un’esperienza personale mia e di mia moglie, Clara Sereni, e del nostro rapporto con Matteo. Da lì abbiamo creato una fondazione per fare esperienze di integrazione sia per il tempo libero che per il lavoro. Ci sono vari progetti fra cui uno che riguarda la residenzialità, di cui fa parte Matteo, non in case famiglia ma all’interno di un gruppo di persone che hanno altri tipi di difficoltà, sociali, economiche. Per esempio Matteo vive con due ragazzi fuori sede che si impegnano a stare con lui alcuni giorni la settimana dalle sette di sera alle sette di mattina in cambio dell’uso della casa, così Matteo vive un’esperienza di giovane tra i giovani. G A B B I A N O 14 27 aprile 2006 Sport calcio: Truentina 0 - Vigor Senigallia 2 Ai play out in vantaggio La Vigor cercava questa vittoria in casa della Truentina col solo scopo di poter giocarsi i play aut nella migliore posizione in classifica, e così è stato. L’incontro odierno non è stato granché, vista l’attuale posizione in classifica delle due squadre. La Truentina, già da tempo retrocessa in Promozione, imbottita di tante giovani speranze ha cercato più di fare esperienza per il prossimo campionato che di impensierire la porta di Moroni. La Vigor, come già detto in precedenza, ha cercato la vittoria senza strafare. Una volta andata in vantaggio a punteggio pieno ha gestito la partita fino alla fine. I rossoblu sono scesi in campo nella migliore formazione consentita al momento attuale, considerate le assenze di alcuni titolari. Un buon ritorno in squadra è stato quello di Meletti, dopo tante assenze per infortunio capitategli dall’inizio campionato; il suo apporto è stato determinante. Inizio partita blando, giocato su ritmi lenti senza che da entrambe le parti si cerchi di offendersi. Le azioni si svolgono prevalentemente al centrocampo con continui errori nei passaggi da entrambe le squadre, con la conseguenze logica conclusione che nulla viene costruito per offendere gli opposti portieri rima- Basket, serie b1 sti praticamente inoperosi. La Vigor, interessata alla vittoria, è più intraprendente, ma deve passare mezz’ora prima che si decida a concludere qualcosa di positivo. Al 29°, i rossoblu usufruiscono di un calcio d’angolo. Sul susseguente tiro, la testa di Meletti si eleva su tutti: si grida al gol ma sulla linea di porta Scarpetti salva. La risposta della Truentina, al 31° ad opera di Ramadori con un preciso colpo di testa, impegna Moroni. La Vigor passa al 37°. Su calcio d’angolo, la sfera perviene a Montanari; pronto il tiro, rimpallato dalla difesa, Polverari la riprende da pochi passi e insacca. Passano appena due minuti e la Vigor raddoppia. I rossoblu usufruiscono di un calcio piazzato dal limite. Interessato al tiro Pandolfi. Perfetto pallonetto che supera la barriera, finisce poi dove l’incolpevole portiere non può arrivare. E’ il 2 a 0, quanto basta alla Vigor. La ripresa non riserva altre sorprese. Alcune prestazioni dell’intraprendente e mai domo Polverari mettono i brividi al portiere Bachetti. Tutto qui. Ora si va ai play auy. Domenica prossima la Vigor giocherà in trasferta sul campo del Lucrezia alle ore 16. La vittoria, o quantomeno un pareggio, è auspicabile. Truentina: Bachetti, Ciccola, Ruggeri, Tomassini, Sciamanna, Scarpetti, Aloisi (46° Cantatore), Alijevic, Nardini (57° Cocci), Ramadori, Luzi (60° Simonetti). A disp. Di Giacomo, Minnucci, Massetti, Scotucci. Allenatore: Forlini. Vigor: Moroni 6, Girardi 6 (65° Pambianchi 6,5), Rossetti 6,5, Pandolfi 7, Turchi 6, Goldoni 6, Bertozzini 6,5, Montanari 6, Polverari 7, Meletti 7 (74° Morganti ng), Schiano 6,5 (88° Grossi ng). A disp. Mengarelli, Malaccari, Baldarelli. Allenatore: Simonetti. Arbitro: Bruni di Ancona. Spettatori 500 circa. Classifica: Centobuchi 68, Jesina 64, Montegiorgio 59, Biagio Nazzaro, Cingolana 57, Civitanovese 56, Fossombrone 54, Real Vallesina 47, Fermignano, Monturanese, Caldarola, Porto S.Elpidio 46, Camerino 44, Vigor Senigallia 34, Lucrezia 30, Acqualagna 26, Urbisaglia 25, Truentina 12. I VERDETTI: Promosso in serie D: Centobuchi. Retrocessi in promozione: Urbisaglia e Truentina. Play off: CingolanaJesina, Biagio Nazzaro-Montegiorgio. Play out: AcqualagnaCamerino, Lucrezia-Vigor. Giancarlo Mazzotti GOLDENGAS 86 – BANCA MARCHE 65 Si passa ai play out Gemellaggio con CICLISMO Charleroi G rande tifo e grande vittoria contro ora andiamo ai play aut. Se giochiamo così un’Ancona che nei primi due quarti ha sono certo della salvezza”. Il coach Bianchi: messo in seria difficoltà i ragazzi del coach “E’ stata una delle nostre migliori partite. Da Bianchi. Se si analizza la partita, la prima parte dei miei ragazzi una grande prova di parte dell’incontro è stato giocato più sulla maturità, specialmente per come si sono tensione nervosa che nel bel gioco. E’ stato comportati nel terzo e quarto tempo.” La un rincorrersi continuo. Ha incominciato la classifica ci assegna il 14° posto, pertanto la Goldengas con un parziale, al 6° (15-9), poi squadra scenderà in campo fra due settimaancora più eloquente al 9° (21-12) per termi- ne. nare sul 23 a 16 il primo quarto. Solita storia Goldengas: Panichi 5, Bartoccetti, Durazzi nel secondo quarto, però a favore dell’Anco- ne, Benevelli, Santilli 1, Corsini 15, Raschi 5, na. Al 15°, agguanta la parità: 27 a 27 per Cinciarini 17, Pazzi 23, Macchniz 20. Coach: allungare al 18° sul 28 a 34. La Goldengas Bianchi. Vice: Simoncioni. tenta, ma riesce ad andare a riposo sul 34 a Banca Marche AN: Ruini 11, Nespeca, Za36. Cosa abbia detto il coach Bianchi ai suoi nella 9, Trubbiani 10, De Ambrosi 8, Zuderagazzi negli spoglitoi a noi non è dato sape- tich 11, Polonara, Colonnello 6, Carpineti 7, re, però l’inizio del terzo quarto è stato un Grossi 3. Coach: Schiavi. Arbitri: Ciaglia di continuo canestro biancorosso; 25° (45-36); Caserta e Scrima di Catanzaro. 28° (55-40) per finire sul 59 a 47. Classifica: Soresina 54, Scavolini Spar 52, Il quarto quarto è stata una passerella per i Osimo 46, Treviglio 42, Trieste 36, Casalpubiancorossi senigalliesi, che al 38° sono ar- sterlengo, Palestrina 32, Porto Torres, Lurivati sull’86 a 64 (+22) e terminare sull’86 mezzane 28, Matera 26, Riva del Garda 24, a 65. Autori di questa memorabile impresa Vigevano 18, Banca Marche AN, Goldengas, tutti i giocatori, ma una menzione particola- Gorizia 16, Bergamo 14. re va fatta a Corsini, che con le sue tre bom- I VERDETTI. Ai play off: Soresina, Scavobe consecutive ha scavato un solco incol- lini Spar, Osimo, Treviglio, Trieste, Casalmabile per i dorici. Solo da elogiare anche pusterlengo, Palestrina, Lumezzane. Ai play Cinciarini, Pazzi, Macchniz e, non ultimo, il out: Matera, Riva del Garda, Vigevano, Secapitano Panichi. Il presidente Moroni esor- nigallia, Banca Marche An, Gorizia. Retrodisce: “Si sapeva che sarebbe stata una par- cessa in B2: Bergamo. tita difficile, ma l’abbiamo vinta molto bene, Giancarlo Mazzotti Basket, serie d Si inizia bene MIU J’ADORE 83 – DORICO An 67 Nel primo incontro di play off la compagine del coach Ligi fa un sol “boccone” dei dorici dell’Ancona. La squadra locale ha sempre condotto con autorità l’incontro, ne fanno fede i punteggi nei vari quarti: 24-15; 39-30; 56-50; 83-67. Da segnalare la bella prova di Minelli: 15 punti, ma soprattutto i 20 punti di Rinolfi, che gli fa superare i quindicimila canestri realizzati nella sua lunga carriera. Prossimo incontro mercoledì 26 ad Ancona. Se si supera l’ostacolo, è la promozione in C2, altrimenti c’è il ritorno a Senigallia sabato 29 ore 21,15.. Miu J’Adore: Papa 10, Belloni, Marinelli 2, Rinolfi 20, Granarelli 6, Pincini 4, Patrizio Bartoli 2, Minelli 19, Raffaele Bartoli 11, Tonelli 9. Coach: Ligi. Dorico Ancona: Mariani 23, Pasqualini 11, Pepa 8, Bigozzi 5, Del Pesce, Taddei 10, Piergigli, Gentilini 6, Giampieri 4, Leoni. Coach: Novelli. Arbitri: Filonzi di Jesi, Pirro di Recanati. G.M. La Nerosubianco va in finale NEROSUBIANCO 52 – Pg37 Nel primo incontro di andata di finale, il Nerosubianco ha sconfitto il Perugia con largo margine. Inizio incerto: 1113 al primo quarto; poi la rimonta e il sorpasso nel secondo: 21-15. Terzo quarto: 36-23 e ultimo: 52-37. Prossimo incontro di ritorno il 30 aprile a Perugia. L’eventuale bella a Senigallia il 6 maggio. Una volta battuto il Perugia, altri due incontri attendono il Nerosubianco: il 21 maggio andata ed il 28 maggio il ritorno contro la vincente del girone d’Abruzzo. Nerosubianco: Bugari 12, Sara Bedini, Bobbiesi, Streccioni 3, Silvia Lucarelli, Martina Lucarelli 6, Marcelletti 2, Lo Buono 3, Ricci 12, Federica Bedini 14. Coach: Luconi. Arbitri: Venturini di Candelara e Ardone di Pesaro. G.M. N el futuro prossimo si prospettano iniziative di ogni tipo, con il concorso di istituzioni, enti, associazioni, accademie, scuole. Il ciclismo “miseno”sta cavalcando l’onda lunga del Giro delle Fiandre, destinato ad essere incorniciato quale esperienza di massimo spessore nella bella storia amatoriale, anche grazie al supporto tecnico della Palanca Viaggi. Di particolare significato è stata la prima tappa di quello che si prospetta un lungo tour italo-belga dalle palesi potenzialità: il gemellaggio con l’Associazione Marchigiani di Charleroi (presieduta da Brunello Battistelli) e con il gruppo ciclistico Vagabonds di Gerpinnes (guidato da Erik Romain, accompagnato da Gabriele Santilli). L’incontro inaugurale si è tenuto all’hotel Ibis di Aaalst ed ha contribuito a trasformare in ...paradiso la “cinquegiorni” su strade-stradine-piste ciclabili-pavé dell’Inferno del Nord. La delegazione ha perfettamente testimoniato la migliore marchigianità sui pedali, rappresentata da esponenti delle più diverse realtà civico-sportivo-im- prenditoriali, che hanno pienamente reso le finalità del ciclismo più sensibile ed inserito nel sociale. Al tavolo dei relatori, erano Antonio Monaldi, Mauro Riccioni, Antonio Romagnoli (Ruote e Cultura), Fabio Ciabattoni (Ruote e Motori), Maurizio Giustozzi, Enzo Giustozzi. Cicli Cingolani e “Caschetto” nella Mareterra Verdeblu. A Bellaria Igea Marina, la scuderia biancorossa pianellara si è distinta nella carovana dei 721 partecipanti alla 3^ edizione della Fondo Mareterra Verdeblu, gestita da Morris Calbucci (“Moca”), Fabrizio Bronzetti ed eccellente staff romagnolo. Nel 1° Memorial Ivan Pintabona, i colori marchigiani si sono messi ampiamente in mostra. Marco Magnani è stato ottimo guardaspalle del leader massimo Mondaini ed ha acquisito l’argento junior sul ‘CicloPizzaiolo’ Emanuele Alesiani. Bronzo per Jarno Calcagni, 5° posto a Orietta Schiavoni. Importante e “strategica” 6^ piazza al veterano “Caschetto” Emanuele Battistelli (Cicli Cingolani), che si è portato al comando del Campionato Italiano Fondo Udace Csain. Umberto Martinelli Foto (di Fabio Ciabattoni): I relatori dell’incontro gemellare Stop+go ai play off Ultima partita della regular season per la Stop+go Cesanella che porta i senigalliesi ai play off per la serie D. Contro la Lonky Fabriano in un incontro ricco di tensione agonistica i ragazzi del coach Ficosecco partono bene nei primi dieci minuti, portandosi a più 6. Non cambia la sinfonia nel secondo quarto con Dolci e Cicconi che strapazzano la difesa fabrianese. Si va al riposo sul più 8. Tiene bene la difesa a zona della Stop+go nonostante le bombe di Mariani che non regge il confronto con Monaco (5 su 7 per lui dalla lunga distanza). Con un autoritario 23 a 13 si chiude la terza frazione di gioco. L’ultimo quarto vede i fabrianesi mai domi che, cercando una vittoria importante in chiave salvezza, recuperano punti preziosi approfittando di alcune distrazioni dei senigalliesi. Nel finale le ottime percentuali di Gazzetti e le stoppate di Bellagamba chiudono il match sul 78 a 68. Molto probabilmente l’avversario in semifinale sarà Montemarciano, formazione che ha dominato il campionato e che avrà il vantaggio di giocare la prima partita e l’eventuale bella tra le mura amiche. Fattori che comunque non incideranno più di tanto. Il team di Ficosecco è più che mai determinato ad affrontare i play off con l’obiettivo di raggiungere il massimo risultato a chiusura di un campionato affrontato sempre ad alto livello. Ora l’appuntamento per gli appassionati di pallacanestro è alla Palacesanella della Polisportiva Cesanella per venerdì 28 aprile alle ore 21,15. Tennis team Gli Under 8 sul podio più alto I giovanissimi tennisti di Senigallia hanno conquistato il primo posto nel campionato regionale a squadre Under 8 per nati nel 1997-98. La finale, emozionante, si è disputata in casa, nei campi del Vivere Verde, in una bella cornice di pubblico con dirigenti e genitori al seguito. Il Tennis Team Senigallia ha prevalso nettamente sul Tennis Club Guzzini di Recanati per 10 incontri a 1. I premiati sono: Alessandro Bonazza, Andrea Brocchini, Filippo Ventura, Francesca Giuliani, Camilla Cecchini. Nati nel ’98: Alessandro Angeletti, Giacomo Carboni, Gabriele Marinelli, Danilo Roberto. Allenatori: Giuseppe Bevilacqua, Marco Corinaldesi, Claudia Oliva e Matteo Gabbianelli. 27 aprile 2006 penultima 30 APRILE 2006 III domenica di Pasqua LA PAROLA Di ritorno da Emmaus DI DIO S At 3,13-15.17-19 Salmo 4 1Gv 2,1-5 Lc 24,35-48 a cura di P. Gian Franco Scarpitta Messa di Pasqua al Santo Sepolcro di Gerusalemme 16 Aprile 2006 e vi è esempio più eloquente di sfacciataggine e di meschinità questo è senza dubbio il voler insegnare agli altri un valore, una verità o un qualsiasi contenuto senza che di esso abbiamo fatto esperienza noi stessi. Oppure, se anche ne abbiamo fatto esperienza, senza essercene convinti appieno e senza che l’evento, il fatto o il messaggio ci abbia trasformati in vista degli altri. Molte volte nelle chiese di tutto si parla, tranne che di Gesù Cristo. Intendo dire che tutti gli argomenti e le attività vengono prese in seria considerazione e curate nei loro aspetti particolari, tranne quelle che riguardano direttamente nostro Signore. I canoni della Messa sono sempre gli stessi, non importa da quale prete vengano proferiti, ma vi è differenza fra chi celebra la Messa solo per adempiere un dovere verso il popolo e chi recita quelle parole con dedizione e passione, mostrando di volersi immergere nel Mistero Eucaristico... Insomma, il vero apostolato consiste non già nella comunicazione vacua di contenuti e messaggi altrui, ma nella testimonianza vivente di quello che ci ha “sedotti”, “colpiti” e “provocati” e se dovesse capitare a noi quello che capitò ai due discepoli di ritorno da Emmaus di cui al brano di vangelo odierno, certamente arrossiremmo di vergogna. Quando infatti Gesù compare improvvisamente in mezzo a loro portando la pace, essi sono intenti proprio a parlare di lui, riferendo ad altri di averlo visto mentre spezzava il pane dopo aver cenato con loro; appunto per questo non avrebbero dovuto dubitare né strabiliare ostinanandosi nel dubbio, ma piuttosto credere risolutamente ed entusiasmarsi alla vista del Signore risorto e invece continuano a persistere nella loro durezza di cuore che coltiva l’incredulità nonostante fossero stati presi in prima persona dall’evento. E’ evidente che stavano comunicando ad altri qualcosa di cui non si erano pienamente convinti né erano rimasti affascinati e occorrerà un’altra prova schiacciante da parte del Signore affinché una volta per tutte si convincano: nonostante non ne avesse ora necessità (il suo corpo risorto era infatti glorificato e quindi privo di necessità materiali) Gesù consuma con loro il pasto di una porzione di pesce arrostito, appunto perché si persuadano che egli è veramente risorto nel suo corpo, che non è uno spirito e che sta condividendo con loro la più comune delle esperienze di vita: il pasto. Cosicché essi potranno annunciare a tutti di aver fatto davvero esperienza del Signore risorto, appunto annunciando che “Dio lo ha risuscitato e ha voluto che apparisse... a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua resurrezione dai morti.”(At 10, 40 – 41) Di Gesù risorto bisogna infatti dare testimonianza, ma occorre che questa testimonianza sia veritiere e fondata non solo sul dato di fatto obiettivo ma anche nella nostra individualità che ne è stata riempita. Fortunatamente gli apostoli annunceranno il Risorto con convinzione, gioia ed entusiasmo reali visto che accetteranno di essere perseguitati e uccisi nel suo nome e non mancheranno di annunciare a tutti che Cristo è l’autore della vita (I Lettura) vedendosi arrivare di volta in volta un numero sempre più crescente di fedeli che accresceranno la consistenza delle comunità cristiane e la loro testimonianza sarà effettiva e credibile a motivo della loro stessa vita: sempre gli atti degli Apostoli affermano infatti che mentre procede nell’opera missionario di annuncio, la Chiesa delle origini organizza se stessa in una convivenza di solidarietà e di comunione nonché accettazione reciproca, per la quale tutti sono un cuor solo e un’anima sola e non vi è chi manchi del necessario. All’insegna della nostra fede nel Cristo risorto sarebbe indispensabile che anche da parte nostra si realizzi tutt’oggi lo stesso annuncio di fede che ha cambiato il mondo e ha trasformato la nostra vita e che esso sia in primo luogo caratterizzato dalla nostra gioia e dall’entusiasmo unici capaci di attestare che davvero un evento ci ha cambiati e quindi nel vivere senza mormorazioni tutti gli appuntamenti di ogni giorni, nel mostrare allegria, ottimismo anche nelle difficoltà e soprattutto nel comunicare agli altri la stessa gioia attraverso l’amore che si esterna in primo luogo nell’accettazione degli altri senza riserve, nell’assenza dei pregiudizi e delle illazioni così pure nella disponibilità a solidarizzare con il prossimo, specialmente con quello bisognoso e nel non coltivare astio e cattiverie fra di noi. La comunione e la accettazione reciproca nelle nostre famiglie, nei gruppi, nelle comunità come pure la generosità e l’apertura franca e disinteressata verso gli altri comunicano che noi crediamo nel mistero di Cristo Risorto, e questo è già prova sufficiente perché anche altri vi credano. Se qualcuno dice che “oggi è una bella giornata”, non sempre sarà creduto da un altro che non si è ancora affacciato al balcone, poiché una bella giornata la si annuncia con un sorriso sulle labbra, o quantomeno con un tono di voce risoluto e tranquillo, magari invitando gli altri a fare una passeggiata all’aperto. Così pure la testimonianza di Cristo Risorto la si da nella gioia stessa del Cristo Risorto. 15 IN BREVE Monterado • Monterado al TG3, sabato 15 aprile, alle ore 14,30 e alle 19,30. Molti concordano nel dire: il castello di Monterado al TG3. Su castello il servizio è stato quasi ottimale. (Noi ci riferiamo alla trasmissione delle ore 14,30). • E’ mancata totalmente qualche videata sulla chiesa, nonostante le riprese: del gioiello architettonico qual è, nel suo interno; dell’altare in pietra lavorata con le sculture dei Santi Pietro e Paolo (del 1700); del tabernacolo in stile tardo barocco in legno dorato del 1901; dell’altare e della cappella della Madonna della misericordia. • La realtà produttiva monteradese è saltata quasi completamente. Bastava una “videata” da via della Sorgente, sul bianco candido di via dell’Artigianato che occupa centinaia di persone (oltre alle Zabban e alla Fisi): specie nel settore cantieristico con diverse fabbriche di yacht. • Non abbiamo ascoltato un riferimento alla festa “clou” di Monterado: la porchetta, che comporta l’affluenza di migliaia di persone e la concorde aggregazione di decine di persone. • La domanda “impertinente” (= non pertinente!) del turismo a Monterado è proprio non azzeccata. Se Monterado dovesse vivere sul turismo, d’inverno bisognerebbe riaprire le “mense del Papa…”. A meno che il castello non sia visitabile (magari con biglietto a pagamento) e il bosco, almeno una parte, non diventi (d’accordo con Regione, Provincia, Comune…) parco pubblico. Leggiamo in questi giorni che i primi cristiani “mettevano in comune i l oro beni”. Dall’altra parte, Marx considera “la proprietà un furto”. Tra i due estremi, si può trovare una soluzione che accontenti tutti? La speaker, poi, ha un inconscio da “paradiso”. L’ha nominato qualche volta… in modo “saccente”. Dice il proverbio: “scherza coi fanti e lascia stare i santi”. Attendiamo un servizio completo su Monterado. In fondo, sono soldi nostri, anche quelli del TG3. Il gioco cambia la vita E’ iniziata il 23 Aprile la Settimana della Solidarietà che si concluderà il 30 Aprile con la Gara di Nuoto Nazionatel Master Coppa Italia. Durante questa settimana sarà posizionato all’interno della piscina delle Saline un salvadanaio per le offerte all’Associazione Vip Claun Ciofega Onlus che svolge la propria attività di comicoterapia nelle corsie ospedaliere di Senigallia e Pesaro. Il gioco cambia la vita è una manifestazione sportiva riservata a tutti i bambini che partecipano ai corsi di nuoto Uisp. Con tale iniziativa il gruppo Istruttori e la dirigenza Uisp vogliono sensibilizzare l’importanza del gioco sia come strumento primario per un corretto sviluppo fisico, sia come mezzo educativo. Tra i giochi che verranno svolti, uno avrà come tema la raccolta differenziata, ed in particolar modo il riciclaggio della plastica. Il tema del riciclaggio è stato proposto dal Consorzio Vallesina Misa CIR 33 e il gioco consisterà in un canestro giallo nel quale le due squadre di bambini dovranno far entrare il maggior numero di bottiglie di plastica. Trenino estivo a Senigallia Un trenino che collegherà i due lungomari fra loro e con il centro storico. E’ l’iniziativa messa a punto in questi giorni dall’Amministrazione Comunale che ha accolto una richiesta da tempo avanzata dal Comitato degli Imprenditori del Lungomare. Un servizio innovativo per la spiaggia di velluto, che sarà attivo dal 1° giugno al 15 settembre, che rientra nell’ambito del nuovo piano del trasporto pubblico locale estivo per agevolare i collegamenti tra i due lungomari e il centro proprio nella stagione in cui maggiormente i turisti necessitano di spostarsi in città. Auguri a Mario e Maria Frezza Pio IX missionario Pio IX nella storia a cura di Giuseppe Cionchi Abbiamo già ricordato nel numero precedente la missionarietà del nostro Pio IX con un accenno ai missionari salesiani. Il rapporto Pio IX e Salesiani (specie con san Giovanni Bosco) meriterebbe una serie di approfondimenti che – forse – sarà possibile fare in futuro. In questo numero offriamo uno squarcio sulle missioni dei Gesuiti, ai tempi di Pio IX. Prendiamo le notizie di massima dalla pubblicazione “Pio IX e le missioni”. “Le due regioni nominate nel titolo – la Colombia e lo Zambesi – indicano le zone delle missioni della Compagnia di Gesù, fondate all’inizio e alla fine del pontificato di Pio IX. La prima fu inaugurata nel 1846, mentre nel 1878 furono intraprese le trattative che portarono, l’anno seguente, all’arrivo dei gesuiti nei dintorni del fiume Zambesi, nell’attuale Zambia. Negli anni del pontificato del papa Mastai-Ferretti, accanto a quelle della Colombia e dello Zambia, la Compagnia di Gesù iniziò alcune altre missioni. Così i gesuiti, presenti negli Stati Uniti ed in India, estendevano la loro opera nei nuovi territori di questi grandi Paesi. In quegli anni essi ritornarono anche ad alcune terre dove operavano prima del 1773: in Ecuador (1850), in Guatemala (1851), nella Guiana Francese (1852), nelle Antille (Cuba, 1853) e Puerto Rico, 1858), nelle Filippine (1859). I gesuiti aprirono anche nuovi cammini nella storia delle loro missioni raggiungendo le nuove terre: l’Australia (1848), Mauritius (1850) e il Belize (Honduras Britannico, 1852)”. N.B. Il museo e la biblioteca di Palazzo Mastai sono aperti – per visite e consultazioni – dal lunedì al sabato: ore 9-12; 16-18 (tel.071-60649). Grande festa nella Parrocchia del Porto per un anniversario speciale: domenica 30 aprile Mario e Maria Frezza festeggiano i loro 50 anni di matrimonio. Auguri da tutta la comunità parrocchiale, dall’Azione Cattolica (di cui Mario è segretario e che li ha feseteggiati domenica scorsa), dai figli, nipoti, parenti. Tutti quelli che conoscono la fantastica coppia di Lungomare Mameli gioiscono per questo bel traguardo e per la loro presenza così preziosa per tante persone.