Notte e nebbia del Giappone

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Notte e nebbia del Giappone
(tra passato e presente)
Osservazioni critiche su Notte e Nebbia del Giappone1 di Ōshima Nagisa
Premesse storiche.
Nell'autunno del 1960 il Giappone attraversava una contingenza politica molto particolare. I
giovani, specie gli studenti, erano in rivolta perché trovavano ingiusto il trattato di sicurezza nippoamericano. Il 15 giugno di quell'anno, a causa del rafforzamento strategico dell'alleanza fra
Giappone e Stati Uniti, vi fu una grande manifestazione dell'Associazione degli Studenti
Giapponesi (Zengakuren), dove trovarono la morte alcuni giovani manifestanti. In quello stato di
cose, il comportamento del Partito Comunista risultò essere molto ambiguo. Probabilmente
intimorito dall'impossibilità di controllare ideologicamente gli sviluppi di questo grande movimento
popolare, il Partito negò il proprio appoggio diretto al movimento, causandone lo sbandamento e la
sconfitta.
Il rinnovo del Trattato di Sicurezza nippo-americano scatenava manifestazioni e contestazioni in
tutto il Paese. Nonostante il dissenso, il trattato, fondamentale pedina della strategia geopolitica
americana in Asia, veniva ratificato lo stesso.
Il film.
(… poco tempo dopo tali accadimenti) Due militanti dello Zengakuren di diversa generazione,
Reiko e Nozawa, decidono di sposarsi. Nozawa è un giovane giornalista, un tempo esponente dello
Zengakuren (il movimento studentesco affiliato al Partito comunista giapponese), ma ora è
diventato un serio professionista integrato nel sistema giapponese. Reiko, è una militante dello
stesso movimento, ora schierata su posizioni più radicali. Contrariamente alle aspettative, l'unione
tra i due, anziché facilitare una riconciliazione tra generazioni divise dagli eventi, fa affiorare
rancori e vecchi fantasmi legati alla storia del partito. Durante il matrimonio si scatena una feroce
polemica sulle ragioni della sconfitta del movimento e, più in generale, sui gravi errori commessi
dal Partito Comunista giapponese nel dopoguerra. L'indefinitezza e il caos della situazione di quel
Giappone fotografato in quel preciso momento storico sono a grandi linee determinati da troppi
interessi ambigui in contrapposizione tra essi: da una parte l'accordo con gli Stati Uniti a pochi anni
dal bombardamento atomico; dall'altra la paura per l'avanzata del pericolo comunista rappresentato
da Cina e Unione Sovietica. Ma a livello più intimo emerge anche una presunta perdita di interesse
di molti appartenenti al movimento studentesco, rei di aver spostato il proprio interesse sul rifugio
di una vita coniugale lontana dai problemi collettivi. Un dibattito animato alimenta e corrode la
discussione. La parola si affievolisce in un finale straniante. Estremamente appropriate le due parole
che compongono il titolo del film, “notte” e “nebbia”, due sostantivi che descrivono adeguatamente
l'atmosfera del Giappone di quegli anni.
Con questo film, Ōshima si concentra sul fervente dibattito politico che caratterizza un
determinato periodo storico. Il tema portante è il trattato di sicurezza nippo-americano firmato nel
settembre del 1951, e la successiva seconda ratifica del gennaio del 1960. Il posto fisico in cui ha
luogo il dibattito è la stanza dove Reiko e Nozawa stanno per sposarsi. Con l'avvicendarsi delle
battute e l'accendersi della discussione, ricorrenti flashback si alternano nella ricostruzione di una
storia nella storia in un impasto di responsabilità individuali e collettive.
1
Titolo originale del film è nihon no yoru to kiri 日本の夜と霧 (1960).
Retroscena e riflessioni critiche.
Nihon no yoru to kiri è il quinto film di Ōshima Nagisa, girato quando il regista aveva soltanto 28
anni. A dispetto della sua giovane età, Ōshima era già riuscito a farsi un nome tra i registi
dell'epoca: dopo aver formato il "gruppo dei sette", il regista era stato inserito dalla critica nella
cosidetta "Shōchiku Nuberu Bagu" (Novelle Vague alla Shōchiku). In realtà, il fecondo rapporto
con una delle più importanti major del cinema nipponico (la Shōchiku, appunto) era destinato a
interrompersi proprio a seguito delle polemiche suscitate da questo film che, per i suoi contenuti
politici venne ritirato immediatamente dalle sale; tali accadimenti fecero sì che il film giungesse in
Europa (in occasione della mostra del cinema di Pesaro) solo nel '72, ma procediamo con ordine.
Nihon no yoru to kiri è un film isolato nella storia del cinema giapponese. In questo film-dibattito
Ōshima si propone di fare una critica (rivoluzionaria nel suo genere) del cosiddetto “movimento
rivoluzionario”, confrontando il movimento del 1950 con quello del 1960. Per usare le parole di
Tadao Satō «… nel descrivere le lotte intestine del movimento studentesco sorte attorno al 1960 tra
la sinistra tradizionale e la “nuova sinistra” in connessione con le manifestazioni contro il trattato di
sicurezza Nippo-Americano, Ōshima si schiera dalla parte della “nuova sinistra” e critica
violentemente la gestione autoritaria della lotta da parte della sinistra tradizionale»2.
Criticando fortemente le pratiche adottate dai diversi gruppi in cui si era scisso il movimento
studentesco in lotta (a cui lo stesso Ōshima aveva preso parte), Ōshima con questo film cerca di fare
appello principalmente agli studenti perché questi non ripetano gli stessi errori commessi in passato.
Iniziato subito dopo gli avvenimenti del 60’, affrontando un argomento che non prevede temi
come sesso, violenza e azione (peraltro all’interno della Shōchiku, una delle compagnie più solide
del cinema commerciale giapponese), ma proponendo invece una lunga sequela di discorsi politici
di ardua fruizione, il film di Ōshima si appresta inizialmente a diventare un lavoro irrealizzabile. E
si può dire che così fu in un primo momento. Nonostante i vari espedienti che il regista tentò per
evitare che il film venisse bloccato, qualche giorno dopo l’uscita di Notte e Nebbia del Giappone,
Inejirō Asanuma, allora presidente del partito socialista, venne assassinato da uno studente
nazionalista. Come risultato il film venne immediatamente ritirato dalle sale; venne dato come
pretesto che non aveva ricevuto una risposta positiva da parte del pubblico, ma in realtà si può
arguire, come lo stesso Ōshima ebbe a dire, che la società finì col piegarsi alle pressioni politiche
seguite al recente assassinio del leader socialista. Questo causò la rottura definitiva tra la Shōchiku
ed Ōshima, il quale andò via per protesta, per dare successivamente vita insieme ad altri alla
Shōzōsha.
Di seguito, la lettera di protesta che seguì alla rimozione del film dalle sale, scritta da Ōshima
Nagisa.
Protesta contro il massacro di “Notte e Nebbia del Giappone”
Protesto con collera indicibile contro il massacro del film Notte e Nebbia
del Giappone.
In nome di tutti noi – io, Toshirō Ishidō, tutti i membri della troupe, con in
testa Kō Kawamata, che ha partecipato al film come se si trattasse di una
questione personale, approfondendo così poco alla volta anche i contenuti
più difficili, tutti gli attori, con in testa Fumio Watanabe, che ha affermato
che il suo impegno nell'interpretarlo andava al di là del mero fatto
personale, tutte le persone non direttamente impegnate nella lavorazione del
film, ma che hanno collaborato a renderlo migliore, apportando critiche e
2
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema – Personale di Nagisa Ōshima, quaderno informativo n. 27. Pesaro 11-18
settembre 1971. p. 74.
suggerimenti, come se si trattasse del loro film – , in nome di tutti noi, in
nome del loro dolore e della loro collera, io protesto contro il massacro di
Notte e Nebbia del Giappone.
Questo massacro dipende senza alcun dubbio da un atto di repressione
politica. Ciò risulta dal fatto che il film è stato ritirato non certo per il
disfavore da parte del pubblico. Ciò risulta dalla maniera in cui è stato
ritirato.
E se non dipende da un atto di repressione politica, che ci venga data
l'opportunità di presentarla al pubblico in un solo cinema, in una
associazione privata! Che il film venga distribuito!
Si dice che tutte queste richieste non vengono ora prese in considerzione.
Di che cosa si tratta allora se non di un atto di repressione politica?
Io protesto contro la direzione della Shōchiku.
Avete massacrato il film Notte e Nebbia del Giappone adducendo la
motivazione che erano pochi gli spettatori che andavano a vederlo e che il
contenuto del film è “difficile da capire”. Dovevate sapere che questo film
non avrebbe incontrato il favore degli spettatori che vanno a vedere, per
esempio, il film comico Bantō han to decchi don (Commesso e
Apprendisti). È ovvio che per questi spettatori il film sia difficile da capire.
La vostra prospettiva era erronea.
Questo film fa appello agli spettatori che voltano le spalle al cinema
convenzionale e che sono abituati a prendere sul serio le cose della vita. Voi
avete massacrato il film nascondendovi dietro l'alibi dell'esiguo numero di
spettatori, trascurando di fare appello a queste persone.
Io protesto con collera indicibile contro questo fatto.
Non è troppo tardi. Anche in un solo cinema. Anche in una associazione
autonoma. Che ci venga data l'opportunità di proiettarlo! Che il film venga
distribuito!
E inoltre io protesto contro una parte dei critici.
Voi critici non avete avuto nessuna intenzione di ricercare il vero
significato di questo avvenimento. Non avete scritto niente sull'aspetto
politicamente repressivo di questo avvenimento.
Avete dato retta all'annuncio della Shōchiku prendendolo per buono e
avete suscitato un grande scalpore intorno al crollo della “nouvelle vague”,
tirando in ballo l'esiguo numero di spettatori.
Che cos'è la “nouvelle vague”? Non siete stati voi a usare finora il termine
“nouvelle vague” come sinonimo di sesso e violenza? Dove sono il sesso e
la violenza in Notte e Nebbia del Giappone? Che rapporti ci sono tra il
nostro film e la “nouvelle vague” come la intendete voi? Voi avete fatto il
gioco della reazione politica e della reazione artistica appiccicando
l'etichetta di “nouvelle vague” (un concetto spurio che voi avete insozzato
ancora di più) a Notte e Nebbia del Giappone, liquidando il carattere
rivoluzionario del film come se si trattasse di un fenomeno di costume.
Io protesto con collera indicibile cotro tutto ciò.
Non usate mai più il termine “nouvelle vague”! Valutate ogni opera in
quanto tale!
E fate in modo che Notte e Nebbia del Giappone venga riproiettato almeno
una volta! Questo è il compito di una vera critica!
Io protesto con collera indicibile contro gli assassini, senza fare distinzione
tra quelli che hanno massacrato Michiko Kanba3 e Inejirō Asanuma4 e quelli
che hanno massacrato Notte e Nebbia del Giappone.
Chi sono questi assassini? Tutte le persone che desiderano che il popolo
non trasformi la situazione esistente sulla base della propria volontà.
Al cospetto di questi tre cadaveri massacrati dalla violenza più bestiale,
giuro di fare del mio film uno strumento della lotta del popolo.
Non mi faccio illusioni sul futuro di questa lotta. So perfettamente che
Notte e Nebbia del Giappone non è riuscito a mobilitare molti spettatori e
che non è stato accettato da tutti quelli che vanno a vedere Commesso e
Apprendisti.
Però io non dispero.
Perchè io ho fiducia negli spettatori, e cioè nel popolo. Perchè io credo che
la situazione stia cambiando.
È da troppo tempo che agli spettatori vengono ammanniti film volgari.
Notte e Nebbia del Giappone è la pietra miliare che per la prima volta, in
quanto film giapponese, è riuscita a raggiungere gli spettatori capaci di
riflettere sulle cose della vita. Come hanno detto il signor Hiroshi Minami,
sulla rivista Kinema-Junpō (mensile di cinema), e il signor T., sulla rivista
Shūkan Kōron (l'Opinione pubblica settimanale), il futuro del cinema
giapponese dipende dal fatto che opere come questa continuino ad essere
realizzate o meno.
Io continuerò a fare opere di questo genere.
La voce di protesta contro il massacro di Notte e Nebbia del Giappone si
sta estendendo a macchia d'olio anche alla base.
Che il film venga riproiettato almeno una volta! Che il film venga
distribuito!
Questa è la voce del popolo che cerca di saldare il proprio futuro e la
propria sorte a quelli del cinema giapponese.
Unitamente ai miei compagni, i compagni che lavorano con me e quelli
che fanno parte della critica, io continuerò a rispondere a questa voce.
Il futoro del cinema giapponese sta dalla nostra parte.
Dicembre 19605
3
Studentessa, leader della Todai (Università di Tokyo), uccisa dalla polizia durante le manifestazioni del 15 giugno
1960 contro il trattato di sicurezza nippo-americano.
4
In quell'anno leader del Partito Socialista Giapponese.
5
Traduzione dal giapponese: tit. or.: Nihon no Yoru to Kiri gyakusatsu ni kōgi suru; da Cinema del dopoguerra:
distruzione e creazione (in Mostra Internazionale del Nuovo Cinema – Personale di Nagisa Ōshima, quaderno
informativo n. 27. Pesaro 11-18 settembre 1971.
Oltre che per le difficili premesse e gli inconvenienti dovuti principalmente alla attualità del tema,
questo film di Ōshima è ritenuto essere senza precedenti anche per la maniera in cui viene
affrontato il tema della lotta di classe, che fino ad allora veniva trattata come un conflitto tra
lavoratori e capitalisti. Quest’impronta fortemente dualistica, che vedeva i lavoratori come i
“buoni” e i capitalisti come i “cattivi”, viene fermamente rigettata da Ōshima che, da acuto
osservatore, pone l’attenzione sui meccanismi di controllo e di potere, sui tradimenti e sugli errori
commessi all’interno del movimento studentesco.
[...] Ciò che sta al centro del conflitto non è la questione della ricchezza o
della povertà, come succedeva nei tradizionali “film di sinistra”, ma piuttosto
il sentimento di disprezzo e il senso di umiliazione di coloro che sono stati
soggiogati e spregiati secondo la logica della struttura di potere»6.
Ōshima lamentava che la società giapponese soffocasse l'individuo in nome di un'armonia
superficiale. Nell'ondata di dimostrazioni studentesche che sul finire degli anni ‘50 osteggiò il
rinnovo del trattato di sicurezza fra Giappone e Stati Uniti, egli credette di scorgere le scintille di
quella che lui chimava la "soggettività attiva" dei giapponesi: per la prima volta il popolo
giapponese abbandonava la sua acquiescenza, nella convinzione di poter cambiare il proprio
destino. Ben presto, tuttavia, Ōshima si convinse che i cortei contro il trattato portassero solo alla
disillusione. Questo processo è ripercorso in Notte e nebbia del Giappone.
Regia.
Il film mostra degli aspetti peculiari anche rispetto alle tecniche di ripresa, di cui si cercherà di
mettere in luce le principali scelte registiche.
Nelle scene in cui si assiste alle discussioni tra gruppi appartenenti a diverse fazioni del
movimento, viene prediletto l’uso frequente di lunghe panoramiche attraverso cui la macchina da
presa può spostarsi senza stacchi da un gruppo all’altro. La ragione per la quale una singola
inquadratura viene fatta durare così a lungo, dipende dalla volontà del regista di non interrompere il
dibattito con l’artificio del montaggio cosicché il discorso, sempre più acceso, venga percepito
come spontaneo e incalzante dallo spettatore che assiste al dibattito. La rinuncia al montaggio, a
favore di repentini spostamenti da un gruppo all’altro, serve proprio a comunicare la distanza fisica
ed ideologica tra i vari individui. A livello visivo, questo tipo di effetto viene ottenuto attraverso
una serie di strategie di cui si serve il regista, come seguire con la telecamera il personaggio A
mentre cammina esponendo un argomento, e poi focalizzare l'inquadratura sul personaggio B
quando questi è incrociato dal personaggio A, il quale nel frattempo esce fuori dal campo visivo; e
dunque il personaggio B prende la parola a sua volta e continua il dibattito. O ancora, in particolare
nel caso di gruppi di persone dello stesso orientamento, attraverso giochi di luce, il regista illumina
ora il gruppo A, ora il gruppo B, mettendo di volta in volta in ombra il gruppo che assume un ruolo
passivo nel dibattito, ma che rimane ugualmente nello stesso campo visivo del gruppo B.
Bisogna aggiungere che la regia di Notte e Nebbia del Giappone non può essere indicativa nel
dare un'idea sul modo di fare cineme di Ōshima Nagisa, il quale si è rifiutato di coltivare e
costruirsi negli anni uno stile codificato e personale in cui essere identificato. Se in Notte e nebbia
del Giappone, composto da appena 45 inquadrature, il regista disorienta lo spettatore con
movimenti di macchina che sferzano quadri equilibrati in modo teatrale, ne Il demone in pieno
giorno (Hakuchu no torima, 1966), al contrario, egli usa una messa in scena naturalistica e circa
1.500 inquadrature. In Racconto crudele della giovinezza, ancora, vengono utilizzati spesso campi
medi e primi piani stretti e decentrati.
Elio Bova
6
Ibidem.
Materiale di riferimento:
–
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema – Personale di Nagisa Ōshima, quaderno
informativo n. 27. Pesaro 11-18 settembre 1971.
–
http://ja.wikipedia.org/wiki/%E6%B5%85%E6%B2%BC%E7%A8%B2%E6%AC
%A1%E9%83%8E
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