Rivelazioni incendio
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Rivelazioni incendio
Rivelazioni incendio Franco Dischi• Riassunto L'articolo descrive il fenomeno della combustione e dei suoi prodotti dal punto di vista chimico e analizza le quattro fasi di sviluppo di un incendio. Successivamente, sono proposte le classificazioni dei fuochi sulla base di due parametri di valutazione: il tipo di combustibile usato ed il tipo di fiamma sviluppata. Résumé L'article décrit le phénomène de combustion et de ses produits du point de vue chimique et il analyse les quatres phases de développement d'un incendie. Enfin, l'article examine les catégories de feux en fonction de deux paramètres d'évaluation: le type de combustible impliqué et le type de flamme activé. Abstract The article describes the phenomenon of combustion and its products from a chemical point of view and it analyzes the four phases of fire development. Moreover, the article examines fire classification on the basis of two evaluation parameters: the type of fuel and the type of flame. Lo sviluppo tecnologico e l’aumento della il comburente, con conseguente emissione di concentrazione di beni materiali ed immateriali e energia sensibile (calore e luce). con essa l’aumento dei rischi in termini di salute e Il combustibile è la sostanza in grado di di qualità della vita hanno fatto sì che nel nostro combinarsi con l’ossigeno, cioè di bruciare. paese negli ultimi anni sia cresciuto l’interesse In condizioni ambientali normali esso può essere generale verso i sistemi di rivelazione incendio. allo stato solido (carbone, legno, carta, ecc.), Questo ha portato anche ad un incremento della liquido (alcool, benzina, gasolio, ecc.) o gassoso sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei (metano, idrogeno, propano, ecc.). Perché la legislatori che sempre più si occupano della reazione stesura di norme legate alla rivelazione ed alla combustibile deve trovarsi allo stato gassoso prevenzione degli incendi. (fanno eccezione il carbonio, sotto forma di chimica avvenga, generalmente il carbone, e pochi altri elementi metallici come il 1. Il fenomeno della combustione. magnesio). L’incendio è la manifestazione visibile di una Il comburente è la sostanza che permette al reazione chimica, chiamata combustione, che combustibile di bruciare. Generalmente si tratta avviene tra due sostanze diverse, il combustibile e dell’ossigeno contenuto nell’aria allo stato di gas, • Notifier Italia. 38 il quale non solo permette la combustione, ma ne processo di combustione regola anche la velocità. Infatti, come vedremo importanza il più avanti, un’elevata quantità di ossigeno può temperatura alla moltiplicare la velocità della combustione. Anche concentrazione di vapore combustibile per poter la mancanza può portare a situazioni pericolose, avere l’accensione. infatti nel caso di combustione incompleta Per poter meglio comprendere questo punto può (insufficienza di ossigeno) un improvviso apporto essere utile analizzare la seguente tabella, nella di ossigeno può provocare un’esplosione. quale é riportata la suddivisione in classi di Ci sono, tuttavia, sostanze che, pur essendo ad una pericolosità dei liquidi in funzione del loro punto componente, sono in grado di bruciare senza di infiammabilità. punto quale riveste notevole di infiammabilità: si ha sufficiente apporto di ossigeno poiché contengono nella loro molecola una quantità sufficiente di comburente. Ne sono un esempio le sostanze esplosive, la celluloide e, nel caso di sostanze gassose, i composti instabili. La combustione, cioè la reazione chimica (ossidazione) tra combustibile e comburente, si scatena quando il combustibile si viene a trovare al di sopra di una determinata temperatura: la temperatura di accensione. Il punto di accensione rappresenta la temperatura alla quale la sostanza (solida, liquida o gassosa) si infiamma al solo contatto con l’aria, anche senza alcuna sorgente di accensione esterna. E’ opportuno, però, ricordare che ai fini pratici del CLASSE 1 (acetone - benzina) < 21° C CLASSE 2 (essenza di trementina) 21° C - 55° C CLASSE 3 (gasolio) 55° C - 100° C CLASSE 4 (olio lubrificante - paraffina) > 100° C 39 La combinazione combustibile, di questi comburente elementi: Casi tipici possono essere l’accensione spontanea temperatura degli stracci imbevuti d’olio o la combustione dei tre e producono la combustione. Il fenomeno della depositi di cereali causata da funghi o batteri. combustione viene generalmente rappresentato con l’immagine del triangolo del fuoco, un 2. I prodotti della combustione. triangolo i cui lati sono rispettivamente il Come abbiamo visto il prodotto della combustione combustibile, il comburente e il calore. è il fuoco, il quale è costituito da materia ed In realtà sarebbe più opportuno parlare di energia. L’energia si manifesta sotto forma di tetraedro del fuoco, in quanto, oltre ai tre già noti calore, rumore e luce. (combustibile, comburente e calore) è necessario Le un quarto elemento perché si verifichi una combustione combustione: l’autocatalisi, ovvero una reazione a prodotti da fusione, gas e fumi, generalmente catena provocata dalla formazione o liberazione di sostanze altamente dannose per l’uomo. gruppi atomici chimicamente attivi, chiamati Infatti, a differenza di quello che comunemente si radicali. pensa, molto raramente i decessi in un incendio Prima di esaminare lo sviluppo di un incendio e i sono dovuti al calore o alle ustioni dovute alle fenomeni necessario fiamme: la maggior parte dei decessi (più del premettere che nel processo di combustione 70%) è in realtà da imputare all’inalazione di gas rivestono particolare importanza altri fattori quali che portano alla morte per intossicazione o per il potere calorifico delle sostanze interessate ed i asfissia. limiti di accensione e di esplosione inferiori e contengono per la maggior parte carbonio, tra superiori. Da quanto esaminato sul processo della questi gas vale la pena ricordare l’ossido di combustione risulta evidente che è grazie ad carbonio (CO), quello più pericoloso, anche alcuni parametri quali stato fisico, classe di perché difficile da rilevare, essendo inodore, pericolosità, potere calorifico, percentuale di insapore e non irritante che si produce per effetto ossigeno, di combustione incompleta dovuta a carenza di che questi ecc. che preventivamente la origina, è noi possiamo pericolosità stabilire di una materie ossigeno; risultanti possono Poiché i da un essere processo ceneri, materiali l’anidride carbonica di liquidi combustibili (CO2), gas sostanza/materiale, di un processo di produzione, asfissiante che determina un’accelerazione del di un fabbricato e così via. ritmo respiratorio aumentando così l’immissione Molto importante al fine di stabilire la pericolosità nell’organismo di eventuali gas tossici presenti della combustione è il tipo di accensione che la nell’atmosfera, genera. Questa può essere esterna o spontanea. La combustione completa, in presenza, cioè, di prima si ha per apporto di calore esterno ed è la abbondanza di ossigeno; altri gas (anidride più frequente, mentre la seconda avviene grazie solforosa, ammoniaca, acido cloridrico ecc.), a all’ossidazione del combustibile che fornisce così seconda del tipo di sostanze coinvolte che, uniti l’energia di attivazione necessaria. alla si diminuzione produce di per ossigeno effetto dovuta di alla combustione, rendono difficile la sopravvivenza Il fumo, costituito da particelle solide, liquide e delle persone coinvolte nell’incendio. aerosoli, nebbie e vapori condensati, si sviluppa in Lo sviluppo del calore la causa principale della notevole quantità negli incendi ed è, dopo la propagazione di un incendio. presenza dei gas tossici, l’elemento che più L’elevata temperatura che si raggiunge ad condiziona la sopravvivenza dell’uomo in un incendio esteso determina effetti dannosi sulla ambiente invaso dal fumo: provoca un effetto persona, causando difficoltà di respirazione e irritante sulle mucose degli occhi e delle vie scottature ai tessuti. respiratorie, inoltre riduce la visibilità e rende più Fattore determinante è anche la percentuale di difficoltosa l’evacuazione. umidità nell’aria, meccanismo umano: di la quale influenza il termoregolazione del corpo un’elevata percentuale di umidità, purtroppo spesso presente in caso di incendio, 3. L'incendio. Generalmente un incendio si sviluppa in 4 fasi tipiche: riduce o addirittura impedisce il raffreddamento prodotto dall’evaporazione dell’umidità della pelle. Le temperature che possono essere raggiunte nel corso di un incendio dipendono principalmente dalle caratteristiche dei materiali presenti e dal grado di ventilazione. La temperatura delle fiamme può variare, a seconda dei casi, tra i 1700°C ed i 2500°C, mentre quella a soffitto, in un locale chiuso, si mantiene tra i 300°C ed i 400°C in una prima fase e poi raggiunge velocemente i 1000-1200°C. In pratica le temperature medie raggiunte sono in genere inferiori per via delle aperture che, prodotte da rottura dei vetri e da crolli, permettono lo sfogo dei fumi e del calore e l’afflusso di aria fresca; normalmente non si superano i 700-800°C. 41 Inizio (periodo di insorgenza), la cui durata è • effetti al contorno (sinergismo): i materiali determinata da vari fattori quali: vicini al focolaio di incendio, anche se non • infiammabilità del combustibile; toccati dal fuoco, raggiungono il loro punto di • possibilità di propagazione della fiamma; accensione e contribuiscono a dare maggior • velocità di decomposizione del combustibile corpo coinvolto; infiammabili. • geometria e volume degli ambienti; • possibilità di dissipazione del calore nel combustibile; • distribuzione del combustibile nell’ambiente, punti di contatto, altezza. al fenomeno producendo gas 3) Incendio generalizzato (flash over) con le seguenti caratteristiche: • brusco aumento della temperatura; • aumento esponenziale della velocità di combustione; 1) Estensione (periodo di ignizione): durante il • • forte aumento dell’emissione dei gas, che si quale si verificano i seguenti fenomeni: espandono sia in senso orizzontale sia, riduzione di visibilità a causa dei prodotti di soprattutto, in senso ascensionale; si formano combustione; zone di turbolenza visibili; • • produzione di gas tossici e corrosivi; • formazione e propagazione di sacche nelle autoaccendono, quelli più lontani si riscaldano quali si concentrano gas infiammabili che e possono combustione con produzione di gas di pirolisi raggiungere i loro limiti di aumento della velocità di combustione; • aumento rapido delle temperature; • aumento dell’energia di irraggiamento; combustibili raggiungono vicini la loro al focolaio temperatura si di infiammabili; infiammabilità e di esplosione; • i • si formano onde di choc e lance di fuoco. 4) Estinzione/raffreddamento: 42 • raggiunta l’accensione completa dei materiali contenitore. E’ un fuoco che si manifesta con combustibili, il fenomeno incomincia a emissione di fiamme. rallentare e, in assenza di apporti esterni, si Il fuoco di classe C ha origine da un combustibile avvia gassoso che non possiede, quindi, né forma né all’estinzione; la temperatura volume proprio. I gas combustibili sono molto nell’ambiente incomincia a decrescere. pericolosi se miscelati in aria per la possibilità di Gli incendi o, con terminologia ormai accettata, i generare esplosioni. E’ un fuoco che si manifesta fuochi possono essere classificati secondo due con emissione di fiamme. parametri di valutazione: uno stabilito in base al Il fuoco di classe D si riferisce a particolarissimi tipo di combustibile coinvolto (a) e l’altro in base tipi di reazione di solidi, per lo più metalli, che al tipo di fiamma che si sviluppa (b). hanno la caratteristica di interagire, anche violentemente, a) Tenendo in considerazione il tipo di con i comuni mezzi di spegnimento, in particolare con l’acqua. I più combustibile i fuochi vengono suddivisi in: comuni elementi combustibili che danno luogo a • Fuochi di classe A: Fuochi di materie solide, questa categoria di combustioni sono i metalli generalmente di natura organica (legno, alcalini terrosi leggeri quali il magnesio, il gomma, manganese e l’alluminio (quest’ultimo solo se in combustione • • • • tessuto, pelle, ecc.), la cui avviene normalmente con polvere fine), i metalli alcalini quali sodio, produzione di braci che ardono allo stato potassio e litio. Vengono inseriti in questa solido. categoria anche le reazioni dei perossidi, dei Fuochi di classe B: Fuochi di liquidi o di clorati e dei perclorati. solidi che possono liquefarsi (cera, paraffina, Il alcoli, ecc.) apparecchiature elettriche sotto tensione. fuoco di classe E riguarda tutte le Fuochi di classe C: Fuochi di gas, semplici o miscelati (idrogeno, metano, ecc.) b) Per quanto riguarda invece il tipo di fuoco si Fuochi di classe D: Fuochi di metalli distinguono generalmente due categorie: gli (magnesio, alluminio, ecc.) incendi covanti e gli incendi aperti, all’interno dei Fuochi di classe E: Fuochi di natura elettrica quali si hanno ulteriori differenziazioni, come si (trasformatori, alternatori, ecc.) può vedere nella tabella riportata di seguito. Per incendio covante si intende un incendio Il fuoco di classe A ha origine da un combustibile caratterizzato dall’assenza di fiamma e dal fatto solido ovvero dotato di forma e volume proprio. che, non essendo in grado di autoalimentarsi, La combustione si manifesta con la consunzione richiede continuo apporto di energia (con del combustibile spesso luminescente come brace eccezione degli incendi covanti incandescenti). e con bassa emissione di fiamma. Per incendio aperto si intende un incendio che Il fuoco di classe B ha origine da un combustibile presenta fiamme e che dopo la sua accensione si liquido che possiede, cioè, un volume proprio, ma autoalimenta. non una forma propria, il che richiede un 43 TIPO DI INCENDIO / CARATTERISTICHE DELL'INCENDIO Combustione Tipi di fumo (Aerosol) Caratteristiche ottiche del fumo Radiazione IR Convenzione Gas della combustione INCENDI COVANTI Pirolisi Incandescente (carbonizzazione) Solidi (con molta brace) Non Si Si autoalimentata. autoalimenta autoalimenta Richiede continuo dopo dopo apporto di energia l'accensione l'accensione esterna Fumo molto chiaro Fumo molto Fumo scuro con contenuto per chiaro con con contenuto lo più visibile contenuto per per lo più lo più visibile invisibile Buona diffusione Buona Forte della luce diffusione assorbimento della luce della luce. Debole diffusione Bassa Da bassa a Elevata moderata Bassa Da bassa a Elevata moderata Molto CO poco Molto CO Da poco a CO2 poco CO2 molto CO, molto CO2 INCENDI APERTI Liquidi Sostanze gassose (combustione con (combustione con fiamme) fiamme) Si autoalimenta Si autoalimenta dopo l'accensione dopo l'accensione Fumo scuro con contenuto per lo più invisibile Forte assorbimento della luce. Debole diffusione Elevata Elevata Aumenta con molto C Elevata Poco CO molto CO2 Poco CO molto CO2 Lo studio del tipo d’incendio, aperto o covante, in funzione dei differenti materiali può rendere il fenomeno incendio “misurabile” e garantire così la scelta del rivelatore d’incendio idoneo al caso. Le caratteristiche principali dei vari tipi di fuoco sono riassunte nella seguente tabella: 44 Fuoco Tipo TF Tipo di fuoco TF1 Fuoco vivace di legno Fuoco covante di legno TF2 TF3 TF4 TF5 TF6 Fuoco covante di cotone Fuoco covante di materie plastiche (poliuretano) Fuoco di combustibile liquido (etano) Fuoco di combustione liquido (alcol) Caratteristiche Emissione di Spettro fumo d'aerosol Sì Prevalentemente invisibile Sì Prevalentemente invisibile Emissione Calore Elevata Correnti ascensionali Elevate Trascurabile Deboli Trascurabile Molto deboli Sì Elevata Elevata Sì Elevata Elevata Sì Elevata Elevata No Prevalentemente invisibile Parzialmente invisibile Prevalentemente invisibile Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza Anno 2 - N. 1 – Gennaio-Aprile 2008 Parte visibile Scura Chiara dispers. elevata Chiara Molto scura Molto scura 45