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ong
Fundada 1976.
SOS
Declarada de Utilidad Pública. www.addaong.org
Asociación Defensa Derechos Animal
Tel. 902 197 600 Fax 93 459 1674
E-mail [email protected]
Contra la tauromaquia
Against the bullfighting
Contre la tauromachie
Contro la corrida
APPELLO URGENTE CONTRO LA CORRIDA
Il governo francese ha da poco ufficialmente catalogato la corrida como “Patrimonio Culturale Immateriale”. Con questo
riconoscimento ufficiale, sorprendente e inaspettato, la Francia è il primo paese al mondo a fare un passo in avanti a
favore di uno spettacolo basato sulla crudeltà, la tortura e la morte di un animale.
La lobby internazionale della tauromachia sta lavorando per garantire che nei paesi dove ci sono ancora le corride, Francia,
Spagna, Portogallo, México, Colombia, Perù, Venezuela ed Ecuador, i loro governi li riconosca ufficialmente como “Patrimonio
Culturale Immateriale”. In Spagna, a livello regionale, le Comunità di Madrid e Murcia già l’hanno fatto.
La lobby della tauromachia, attraverso il su “Progetto corrida dell’UNESCO” sta concentrando i suoi sforzi su un nuevo tentativo
di collocare la corrida sotto la protezione dell’UNESCO, utilizzando gli accordi e i contenuti Della “Convenzione sulla Protezione
del Patrimonio Mondiale dell’Umanità”, che concede uno status privilegiato a determinati luoghi e culture del mondo, consentendo
loro di beneficiare di una certa protezione. I vantaggi di un riconoscimento da parte dell’UNESCO, oltre alla formale inclusione
negli elenchi, significa che i governi dovrebbero adottare un adeguato supporto legale, tecnico, administrativo e finanziario per
rafforzare e assicurare il mantenimento della corrida, e promuovere programma educativi, di consapevolezza e sensibilizzazione
specificamente destinati ai giovani, in relazione alla promozione di questa attività crudele.
Il riconoscimento ufficiale di molti altri Paesi della corrida como patrimonio culturale, come la Francia ha fatto ora, è volto a voler
influenzare una futura decisione dell’UNESCO, che significherebbe un vero e propio scudo contro il movimento globale di
cittadinanza che vuole la sua abolizione, rimandando ad un periodo indefinito la fine di questo spettacolo crudele basato
nella provocazione deliberata e regolamentata per provocare danni fisici e psichici, la lenta agonia e la morte di un essere vivente.
Se la corrida fosse iscrita dall’UNESCO como Patrimonio Culturale Immateriale, questo precedente avrebbe un impatto negativo
su altre iniziative legate al riconoscimento in favore degli animali. Altri paesi possono chiedere all’UNESCO che protegga altre
crudele pratiche, como la caccia alla foca, la caccia alla balena, i combattimenti di galli, feste con animali, etc.
Le corride sono pratiche ingiustificabili e incomprensibili, sopratutto nei tempi moderni. Gli animali sono umiliati e tormentati da
professionisti addestrati e armati di strumenti appositamente progettati per causare intenso dolore e la morte. I cavalli vengono
anche feriti tra dolore e terrore. Questo spettacolo è in declino da anni, è molto criticato e la sua impopolarità a livello internazionale
sta crescendo.
Facciamo un appello urgente a tutte le organizzazioni internazionali per la protezione degli animali e ai cittadini perchè
facciano sentire la loro voce e protesta al fine di evitare el riconoscimento da parte dell’UNESCO di questa practica
degradante e crudele che genera emozioni negative e che non rappresenta nessun valore sociale o culturale che
potrebbe essere riconosciuta o tutelata como Patrimonio Immateriale di un organismo internazionale cosí prestigioso
come l’ UNESCO, le cui decisioni sono di gran rilevanza e significato etico e morale.
In allegato, una lettera-campione, adattabile, da inviare alle personalità più importanti e influenti.
E’ preferibile spedire la lettera per posta, perchè l’invio per ‘e-mail, vista la possibile saturazione, non garantisce buoni risultati.
Sul sito web veranno elencati i nomi e gli indirizzi delle persone da contattare.
Si tratta di un momento di grande significato e importanza che richiede la collaborazione e la forza di tutti i difensori degli animali.
Ong ADDA, aprile 2011.