Distretto del tessile-abbigliamento di Prato

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Distretto del tessile-abbigliamento di Prato
Distretto del tessile-abbigliamento di Prato
Denominazione
Distretto del tessile-abbigliamento di Prato
Sede del Distretto
L’area del Distretto tessile di Prato include 12 comuni in un’area a cavallo tra le province di Prato (comuni di Prato, Cantagallo,
Carmignano, Montemurolo, Poggio a Caiano, Vaiano, Vernio), di Pistoia (comuni di Agliana, Montale, Quarrata) e di Firenze
(comuni di Cadenzano e Campi Bisenzio) e interessa una superficie di 700 kmq e una popolazione che conta più di 300.000
abitanti.
La delimitazione geografica del distretto è quella adottata dalla Regione Toscana, con D.G.R. 21/02/2000 n. 69, sulla base dei
parametri indicati dal D.M. del 21/04/93, riadattati in seguito alla L. 140/99, fondata sull’individuazione dei sistemi local i del
lavoro definiti dall’Istat con i dati censuari del 1991.
Specializzazione produttiva
Prato rappresenta uno dei più grandi distretti industriali italiani ed uno dei centri più importanti, a livello mondiale, per le
produzioni di filati e tessuti di lana: vi si producono tessuti per l’industria dell’abbigliamento, prodotti tessili per l’arredamento,
filati per l’industria della maglieria (lana cardata e pettinata, misti varie fibre); tessuti non tessuti e tessili speciali per impieghi
industriali, prodotti in maglia e capi di abbigliamento da uomo e donna, in lana cardata e pettinata, cotone, lino, seta e fibre
sintetiche.
In particolare la produzione di abbigliamento è una specializzazione sviluppata negli anni recenti e che si è affiancata alle
tradizionali produzioni tessili. All'interno del distretto è riscontrabile un sistema molto articolato di produzioni, che si distinguono
per le materie prime utilizzate (lana, cotone, fibre artificiali e sintetiche, ecc.), i processi (filatura pettinata e cardat a, tessitura
ortogonale e maglia, nobilitazione), i segmenti di mercato (dal lusso ai consumi di massa) e gli impieghi finali (abbigliamento,
maglieria, arredo).
Altri settori di supporto sviluppatisi all’interno del distretto e consolidatisi nel corso degli anni Ottanta e Novanta riguardano la
progettazione, la creazione e styling, il marketing del prodotto, la consulenza organizzativa e strategica e l’ICT. In modo analogo
intorno al distretto gravita un sistema di trasporto formato, oltre che dalle imprese di fase che movimentano con mezzi propr i i
semilavorati durante le lavorazioni della merce, da spedizionieri internazionali, corrieri nazionali, cooperative di facchinaggio;
inoltre, nel distretto e nelle sue vicinanze sono localizzati tutti i principali operatori logistici nazionali ed internazion ali.
La produzione dell’industria tessile pratese comprende i seguenti Codici Ateco 2007:
Ambiti merceologici del Distretto del tessile-abbigliamento di Prato
13.1 PREPARAZIONE E FILATURA DI FIBRE TESSILI
13.10 Preparazione e filatura di fibre tessili
13.2 TESSITURA
13.20 Tessitura
13.3 FINISSAGGIO DEI TESSILI
13.30 Finissaggio dei tessili
13.9 ALTRE INDUSTRIE TESSILI
13.91 Fabbricazione di tessuti a maglia
13.92 Confezionamento di articoli tessili (esclusi gli articoli di abbigliamento)
13.92.1 Confezionamento di biancheria da letto, da tavola e per l'arredamento
13.92.2 Fabbricazione di articoli in materie tessili nca
13.93 Fabbricazione di tappeti e moquette
13.94 Fabbricazione di spago, corde, funi e reti
13.95 Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento)
13.96 Fabbricazione di articoli tessili tecnici ed industriali
13.99 Fabbricazione di altri prodotti tessili nca
13.99.1 Fabbricazione di ricami
13.99.2 Fabbricazione di tulle, pizzi e merletti
13.99.9 Fabbricazione di feltro e articoli tessili diversi
14 CONFEZIONE DI ARTICOLI DI ABBIGLIAMENTO (ESCLUSO ABBIGLIAMENTO IN PELLICCIA)
14.12 Confezione di indumenti da lavoro
14.12.0 Confezione di camici, divise ed altri indumenti da lavoro
14.13 Confezione di altro abbigliamento esterno
14.13.1 Confezione in serie di abbigliamento esterno
14.13.2 Sartoria e confezione su misura di abbigliamento esterno
14.14 Confezione di biancheria intima
14.14.0 Confezione di camice, T-shirt, corsetteria e altra biancheria intima
14.19 Confezione di altri articoli di abbigliamento ed accessori
14.19.1 Confezioni varie e accessori per l'abbigliamento
14.19.2 Confezioni di abbigliamento sportivo o indumenti particolari
14.3 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DI MAGLIERIA
14.31 Fabbricazione di articoli di calzetteria in maglia
14.31.0 Fabbricazione di articoli di calzetteria in maglia
14.39 Fabbricazione di altri articoli di maglieria
14.39.0 Fabbricazione di pullover, cardigan ed altri articoli simili a maglia
ENTE DI RIFERIMENTO
Unione Industriale Pratese
Via Valfronda 9 50123 Firenze
tel. +39 055 272051 - fax +39 055 216429
Sito: www.ui.prato.it
RICONOSCIMENTO REGIONALE E NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Il Distretto è stato riconosciuto con delibera del Consiglio Regionale della Toscana n. 69 del 21.02.2000, “Individuazione dei
distretti industriali e dei sistemi produttivi locali manifatturieri ai sensi dell’art.36 della Legge 317/1991 come modificato dall’art.6,
comma 8 L.140/99
DELIBERAZIONE CONSIGLIO REGIONE TOSCANA 7 FEBBRAIO 1995, N.36 (B.U.R.T. 5 aprile 1995)
Individuazione distretti industriali ai sensi dell'art.36 della l.317/91 “Interventi per l'innovazione e lo sviluppo delle piccole
imprese” e criteri per l'adozione di piani-programma di sviluppo locale.
LEGGE REGIONALE N. 87 DEL 1 DICEMBRE 1998 (BURT N 42 DEL 10/12/1998, PARTE PRIMA, SEZIONE I ): Attribuzione
agli enti locali e disciplina generale delle funzioni e dei compiti amministrativi in maniera di artigianato, industria, fier e e mercati,
commercio, turismo, sport, internazionalizzazione delle imprese e camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura,
conferiti alla Regione dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.
DELIBERAZIONE CONSIGLIO REGIONE TOSCANA 21 FEBBRAIO 2000, N.69 (B.U.R.T. 5 aprile 2000)
Individuazione distretti industriali e dei sistemi produttivi locali manifatturieri ai sensi dell'art.36 della legge 317/91 c ome
modificato dall’art.6, comma 8, Legge 140/99
DELIBERA GIUNTA REGIONE TOSCANA 26 GIUGNO 2001, N.671
Deliberazione Giunta comunale di Prato n.85 del 28 maggio 2008 – Patto per Prato 2015. Approvazione accordo ed
autorizzazione alla sottoscrizione
Caratteristiche del distretto
All'interno del distretto è riscontrabile un sistema molto articolato di produzioni, che si distinguono per le materie prime utilizzate
(lana, cotone, fibre artificiali e sintetiche, ecc.), i processi (filatura pettinata e cardata, tessitura ortogonale e m aglia,
nobilitazione), i segmenti di mercato (dal lusso ai consumi di massa) e gli impieghi finali (abbigliamento, maglieria, arredo). Altri
settori di supporto sviluppatisi all’interno del distretto riguardano la progettazione, la creazione e styling, il marketing del
prodotto, la consulenza organizzativa e strategica e l’ICT. Un tratto forte del sistema industriale pratese è costituito dall e
relazioni con i mercati internazionali: il settore tessile esporta oltre la metà della sua produzione e intrattiene rapporti
commerciali con più di 100 nazioni.
Ente di riferimento
Unione Industriale Pratese
Via Valentini 14 59100 Prato
Tel. +39 0574 4551 - Fax +39 0574 604595
Sito: www.ui.prato.it
Riconoscimento normativo regionale
Il Distretto è stato riconosciuto con delibera del Consiglio Regionale della Toscana n. 69 del 21.02.2000, “Individuazione dei
distretti industriali e dei sistemi produttivi locali manifatturieri ai sensi dell’art.36 della Legge 317/1991 come modificato dall’art.6,
comma 8 L.140/99.
Dati quantitativi
N. Imprese (2009)
4.984
Var.% Imprese (2009/2007)
+32,98
N. Imprese fino a 49 addetti(2008)
3.589 (98,82%)
Var.% Imprese fino a 49 addetti (2008/2007)
-3,16
N. Addetti (2008)
21.380
Var.% Addetti (2008/2007)
-1,17
Export 2009 (Ml Euro)
1.302
Var.% Export 2009/2008
-19,18
N.B.:I dati riportati fanno riferimento ai principali ambiti merceologici di specializzazione del distretto (core business, tessil e e
abbigliamento in questo caso), cui possono aggiungersene altri che, essendo meno rilevanti, non vengono esposti (a esempio,
il settore della meccanica per l’industria tessile o della produzione di prodotti chimici per il tessile), come del resto tutto l’indotto
della logistica, dei servizi e delle professioni collegato alle attività principali. I dati presentati riguardano l’inter o territorio sul
quale insiste il distretto.
Il distretto aderisce alla Federazione Italiana Distretti
Breve presentazione e descrizione del Distretto
Prato rappresenta uno dei più grandi distretti industriali italiani ed uno dei centri più importanti, a livello mondiale, per le
produzioni di filati e tessuti di lana: vi si producono tessuti per l’industria dell’abbigliamento, prodotti tessili per l’ar redamento,
filati per l’industria della maglieria, tessuti non tessuti e tessili speciali per impieghi industriali, prodotti in maglia e capi di
abbigliamento. In particolare la produzione di abbigliamento è una specializzazione sviluppata negli anni recenti e che si è
affiancata alle tradizionali produzioni tessili e che è rappresentata da marchi come Annapurna, Osvaldo Bruni, Sasch, Patrizia
Pepe, Franco Rossi.
La specializzazione di Prato nelle produzioni tessili risale al XII secolo, quando le produzioni di panni erano regolate dall a
corporazione dell'Arte della Lana. Il passaggio dalla manifattura artigianale ai sistemi di produzione industriale si realizza nella
seconda metà del 1800. Nella prima parte del secolo scorso i lanifici pratesi si specializzano nella produzione di tessuti da
donna e sviluppano una particolare abilità nel disegno e nell'intreccio dei filati. Su questa base ha preso forma quella che è
diventata la loro specializzazione attuale: la produzione in tempi brevi di una grande varietà di articoli con un elevato contenuto
moda. Il vero boom del distretto pratese inizia nel secondo dopoguerra, tra il 1950 ed il 1981. In un primo momento, ai
tradizionali articoli di lana cardata si affiancano quelli di lana pettinata per l'industria della maglieria. Successivamente anche la
produzione di tessuti conosce una metamorfosi: il peso medio degli articoli diminuisce, le fibre cambiano e diventano più
pregiate; si diffonde l'uso delle lane più fini, del lino, del cotone, della viscosa, del cashmere, del mohair. Le innovazion i più
consistenti riguardano la ricerca sulle "mano", sui colori e sui disegni. Gli anni Ottanta del secolo scorso, per il distretto tessile
pratese costituiscono un periodo di crisi sistemica: il numero degli addetti nell'industria tessile scende da 60.000 a 45.000 (25%); quello delle imprese precipita da 16.000 a 10.000 (-35%). Cambiamenti negli stili di vita e innovazioni nell’utilizzo di
tessuti diversi (in cotone, lino e poliestere) in un periodo in cui una parte consistente dell'offerta pratese era composta d a tessuti
di lana cardata impiegati nella produzione di abbigliamento invernale (cappotti, tailleurs, giacche) colgono impreparate molte
imprese.
La mutata geografia del settore tessile-abbigliamento e i nuovi modelli di consumo lanciano una grande sfida al distretto
costretto improvvisamente ad affrontare problemi inediti e a rimettere in discussione prassi e strutture organizzative radicate.
Le risposte del distretto sono state diverse. La ricerca di mercati più dinamici rispetto a quelli dei tessuti cardati,
apparentemente avviati verso il tramonto, ha modificato la composizione dell'offerta locale, che ora comprende quote
consistenti di articoli in lana pettinata, cotone, viscosa, lino e seta. Il nuovo mix produttivo ha ampliato gli orizzonti op erativi del
distretto: la maggior parte dei lanifici intrattiene rapporti con terzisti di aree diverse da Prato; quasi tutti, inoltre, acquistano filati
e tessuti da imprese non pratesi. Un altro aspetto importante del cambiamento del mix produttivo dell’area pratese è stato
l’ampliamento della produzione agli articoli di tipo estivo, che, assieme alle produzioni “autunno-inverno”, consentono una
maggiore utilizzazione degli impianti lungo tutto il corso dell’anno, il che è importante per rispondere ai confezionisti che
cercano di contrarre i tempi intercorrenti fra il momento dell’invio dell’ordine e quello della consegna. La struttura organizzativa
presenta elementi in parte nuovi e molti lanifici hanno ricondotto all'interno funzioni precedentemente assegnate ad aziende
esterne. Anche le reti commerciali sono state rese più aderenti alle esigenze determinate dalla compressione dei cicli produttivi
dei confezionisti e del calendario delle uscite della distribuzione.
La razionalizzazione delle attività e la fase di sviluppo è continuata nel corso degli anni novant a del secolo scorso, ma la crisi
delle valute asiatiche della fine del decennio (1997) ha provocato una sempre maggiore importazione di prodotti a buon mercat o
provenienti dai paesi asiatici. L’inizio del nuovo millennio ha coinciso con un nuovo periodo di difficoltà per il distretto. Il 2001 si
è chiuso con 5,54 miliardi di euro di fatturato (-1,5% rispetto al 2000) e 3,39 miliardi di esportazioni (-0,4%). Il 2002 è stato un
altro anno difficile che, secondo il Centro studi dell’Unione industriale pratese, ha fatto registrare un calo della produzione
(vicino al 7%), del fatturato (del 5,4%, a 5,16 miliardi) e dell’export (8%). Inevitabile la flessione di redditività. I prod otti pratesi
hanno perso quote sui mercati internazionali, penalizzati dalla debolezza della domanda tedesca, dal rafforzamento del dollaro
e dall’invasione di offerta a basso costo proveniente dai paesi in via di sviluppo.
Considerato il più importante centro laniero d'Europa, il Distretto Tessile Pratese conta oggi circa 9.000 aziende t essili (che
danno lavoro a 45.000 persone), la maggior parte delle quali di piccole e medie dimensioni e tra loro indipendenti, ognuna
specializzata in una specifica attività (filatura, ritorcinatura, orditura, tessitura, tintoria e rifinizione o finissagg io). A tirare le fila
della produzione ci pensano le poche imprese di medio-grandi dimensioni a ciclo completo e molto più spesso alcuni operatori
indipendenti: i cosidetti impannatori o committenti che si occupano della ricerca e progettazione del campion ario,
dell'organizzazione e controllo della produzione e della commercializzazione del prodotto finito. Su questo aspetto
organizzativo/produttivo si può affermare che il distretto tessile pratese rappresenta un grande, unico laboratorio. I lanifici
pratesi riescono ad allineare le loro strategie verso obiettivi comuni costituiti da standard qualitativi elevati, tempi di consegn a
veloci e prezzi competitivi.
Punti di forza e fattori di debolezza del distretto
Punti di forza
Il distretto industriale di Prato è tra i più grandi in Italia ed è diventato di fatto il distretto per antonomasia, per la tipicità delle
relazioni tra le imprese, il collegamento con il contesto sociale, la forte specializzazione, la frammentazione e la ricompos izione
del ciclo produttivo, la presenza di comparti collegati.
Le imprese di Prato hanno mostrato nel tempo una elevata capacità di seguire e interpretare i mutamenti del mercato,
cogliendone e sviluppandone le diverse opportunità. In particolare, vi è stato un passaggio da una cultura monoprodotto (lana
cardata) a una diversificata, tanto che ormai la stessa etichetta di “tessile” diventa riduttiva per un distretto che produce anche
prodotti finiti e per il quale le istituzioni locali propongono il nome di “distretto della moda”. In questo sono state aiutate da
un’intensa capacità di sviluppare iniziative consortili.
Il percorso di differenziazione produttiva che Prato ha intrapreso a partire dagli anni Ottanta da un lato ha condotto alla
lavorazione di nuove fibre, dall’altro ha portato all’apertura di nuove aree di business che si sviluppano a supporto e in parallelo
alle attività principali del distretto, dalla crescita di software house specializzate in soluzioni per il tessile, a special isti nella
realizzazione dei cosiddetti non tessuti.
Con lo spostamento dalla lana cardata verso fasce di mercato più elevate, al di là del mutamento del ciclo produttivo, dovuto ad
un minore uso delle fibre rigenerate a favore di lane gregge, qualitativamente superiori e di importazione, questa strada ha
significato anche investimenti nella progettazione del prodotto, nella costruzione del campionario, nel controllo dell’offert a e
nella sua commercializzazione per dare visibilità al superiore livello qualitativo. La strada maggiormente s eguita, di fronte ad
una clientela sempre più esigente in termini di varietà dei prodotti e tempi di produzione, è stata la produzione in piccoli lotti,
estremamente vari e con ridotti tempi di consegna.
Un ulteriore fattore di forza riguarda il coinvolgimento di un gran numero di soggetti, pubblici e privati (UE, enti locali,
associazioni di categoria, istituti di credito, CCIAA), negli atti, nei progetti e negli interventi di politica industriale a favore dello
sviluppo del distretto: nel campo dell'innovazione tecnologica, delle politiche promozionali, dei sistemi di qualità, del supporto
alla collaborazione tra imprese nello sviluppo di attività innovative e nella commercializzazione, formazione, ecc..
Fattori di debolezza.
La globalizzazione del settore ha aumentato gli sbocchi commerciali, ma ha anche inserito il distretto in una dinamica
competitiva con paesi emergenti con prodotti a basso costo. Lo scollamento tra il consumo, in contrazione, e la capacità
produttiva, in eccesso, si è abbinato al mutamento delle aspettative e degli stili di vita della domanda, che ha privilegiato capi
con contenuti informali o sportivi o tecnici, con conseguente richiesta di fibre innovative. Inoltre, Prato assiste alla progressiva
contrazione della fascia medio-bassa di mercato, cui tradizionalmente si rivolgeva.
Altro fattore di debolezza sono i rapporti con la distribuzione e la confezione, che evidenziano un processo di concentrazion e
attraverso processi di integrazione delle attività lungo la filiera, fusioni, acquisizioni, promozioni di marchi commerciali. Ciò
riduce il numero dei clienti e ne aumenta il potere contrattuale ai danni della frammentata realtà imprenditoriale pratese, c he ha
inoltre difficoltà, data la complessità del mercato, a presidiare la domanda e a leggerne le tendenze.
Ulteriori fattori di debolezza sono collegati alle peculiarità del distretto pratese, al contempo elementi caratteristici e n odi critici.
In particolare, la frammentazione del tessuto produttivo in imprese di piccole e piccolissime dimensioni ha garantito flessibilità,
ma ha anche rallentato o ostacolato opzioni strategiche, come la delocalizzazione produttiva o processi di innovazione
organizzativa e commerciale, per le quali sarebbe più favorevole una dimensione maggiore. Infine, sul fronte dell’innovazione, il
distretto si è rivelato più attento a quella di prodotto, mostrandosi meno deciso verso gli investimenti in competenze
tecnologiche; in questo senso una strada percorribile può essere lo sfruttamento delle sinergie con le imprese meccano-tessili.
Patto per lo sviluppo del Distretto:
Il 28 maggio 2008, con deliberazione N. 085 del 28.05.2008, la Giunta Comunale di Prato ha approvato il Patto per Prato 2015
Strategie di Sviluppo del Distretto
Sulla base dell’analisi del quadro di contesto del Distretto e dei suoi possibili sviluppi futuri, i soggetti istituzionali e socioeconomici del territorio hanno identificato una strategia condivisa che si sostanzia in 4 aree tematiche d’intervento:
1.
2.
3.
4.
Azioni di innovazione ed investimento incentivanti lo sviluppo;
Investimenti infrastrutturali;
Politiche attive del lavoro e della formazione integrata;
Semplificazione e burocratizzazione.
Specifici gruppi di lavoro formati da rappresentanti di Enti Locali, associazioni di categoria e sindacati hanno elaborato le linee
d’azione condivise per ciascuna delle aree.
L’obiettivo generale della strategia è quello di accrescere la competitività del sistema economico distrettuale mediante la
diffusione dell'innovazione a tutti i livelli, in un’ottica di eco-efficienza e sostenibilità. In tale ambito un’attenzione particolare è
dedicata alla creazione di sinergie tra istituzioni, produttori di tecnologie e produttori di beni e servizi, per l’espansion e delle
attività economiche nei settori emergenti. Tutto ciò riconfermando l’importanza per il distretto del tessile manifatturiero, in
un’ottica di sviluppo delle potenzialità più innovative in termini di prodotti, di processi ma anche e soprattutto di qualificazione
del capitale umano.
Per l’innovazione, le macro-aree d’intervento che il Patto intende promuovere, in particolare, sono:
1. Promuovere le interconnessioni tra sistema economico, trasferimento tecnologico e ricerca: Sviluppo del Centro per
la Ricerca e l’Alta formazione; strutturazione di un “Innovation Hub”, con una costante interazione sia tra le aree interne che con
l’ambiente esterno (locale, regionale, nazionale ed internazionale); diffusione di informazioni e accompagnamento delle imprese
per l’accesso alle risorse per l’innovazione rese disponibili dagli strumenti finanziari a livello comunitario, nazionale e locale (es.
nuovi Fondi Strutturali della Comunità Europea, VII programma quadro, Industria 2015, Piano Regionale di Sviluppo
Economico); mantenimento e potenziamento verso altri settori attualmente non oggetto di ricerca,
2. Sostenere la differenziazione produttiva a partire dalla produzione di energia da fonti rinnovabili, incentivando il
risparmio energetico e l’efficienza degli usi finali di energia nel distretto: attivazione di iniziative che stimolino la nascita di
altre tipologie di aziende manifatturiere di eccellenza, in particolare quelle che realizzano prodotti eco-sostenibili; incentivazione
allo sviluppo del sistema del terziario avanzato, già presente in maniera significativa sul territorio; sostegno al risparmio e
all’efficienza energetica ed allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili; promozione di un coordinamento
Regione/Provincia/Comuni finalizzato ad una chiara identificazione delle procedure autorizzatorie per interventi di efficienza
energetica e fonti energia rinnovabili; mantenimento di azioni di sostegno ad iniziative per il miglioramento dell’efficienza
energetica nelle abitazioni civili, nelle attività economiche e negli edifici pubblici
3. Sostenere le politiche industriali e l’apertura dei mercati: promozione presso le istituzioni comunitarie di istanze a tutela
del manifatturiero e a garanzia del consumatore (introduzione dell’obbligo di etichettatura di origine; eliminazione dei picchi
tariffari e rimozione di barriere non tariffarie; adozione di standards di tutela del lavoro e dei lavoratori; ecc.); sostegno
all’internazionalizzazione delle imprese e dei progetti di filiera lunga; attrazione di investitori mediante azioni di marketing
territoriale quali la mappatura e la relativa promozione delle opportunità
4. Agevolare l’accesso al credito: sostegno a nuove attività economiche e investimenti produttivi delle aziende esistenti
mediante la copertura dei costi di garanzia e altre forme di finanziamento per la promozione di investimenti. Tipologie di
interventi da attivare: - contributi a copertura dei costi di garanzia sui prestiti per sostenere l’innovazione e lo start up di nuove
imprese; - sostegno diretto per giovani che avviano o hanno avviato attività in proprio; - promozione di un bando “a sportello” in
collaborazione con Cariprato per l’erogazione di finanziamenti alle imprese per progetti innovativi
5. Sostenere la diversificazione: sostegno ai processi già in atto verso il terziario, migliorando le performance del commercio e
valorizzando la predisposizione del territorio sul versante della logistica e dei servizi alle imprese.
Organismi di rappresentanza e di governance distrettuale
Presso la Provincia di Prato si è costituito il “Tavolo di distretto” che prevede la sinergia tra i soggetti istituzionali e socio
economici del territorio ed opera in stretto rapporto con la Regione Toscana al fine di promuovere una strategia comune per il
riposizionamento del distretto attraverso processi di modernizzazione e innovazione.
Presenza di centri servizio a supporto delle attività e delle strategie distrettuali
A supportare le attività del distretto erogando servizi alle imprese per sviluppar e nuovi prodotti o processi, ottimizzare i processi
produttivi esistenti, migliorare la qualità degli alimenti concorrono:
- l'Unione Industriale Pratese - www.ui.prato.it, che opera dal 1912 al servizio dell'industria locale attraverso i centri servizio e i
consorzi descritti oltre.
- il Museo del Tessuto di Prato (http://www.museodeltessuto.it/; www.po-net.prato.it/tessuto/), l'unico in Italia dedicato
interamente all'arte e alla tecnologia tessile, conserva un patrimonio tessile di estremo interesse per qualità e varietà del le
collezioni ed è fortemente impegnato nella conservazione del patrimonio cognitivo distrettuale. Oltre ai reperti tessili, il Museo
conserva macchinari e strumenti di preparazione alla tessitura riconducibili a manifatture italiane ed, in alcuni casi, frutt o di
elaborazioni e di accorgimenti realizzati per la produzione locale e, infine, testimonianze nel campo della chimica tintoria dalla
fine dell'Ottocento alla prima metà del Novecento.
Dal punto di vista della formazione si segnala il Master in Strategia e innovazione, un progetto di formazione per giovani
imprenditori del distretto di Prato messo a punto dal Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriale Pratese con il
Politecnico di Milano, che intende approfondire i temi legati al management nel settore tessile abbigliamento. Presso l’Università
di Firenze, il Master universitario di primo livello in Tecnologie e Management di Filiera Tessile, organizzato in collaborazione
con l’Unione Industriale Pratese e con il PIN S.c.r.l. – Servizi didattici e scientifici per l’Università di Firenze, si propone di
formare risorse dotate di competenze professionali in grado di sviluppare e garantire la competitività del distretto, intesa non
solo come l’insieme degli elementi che tradizionalmente portano a concorrere sul fattore costo, ma anche in termini più gener ali,
come capacità di pensare e realizzare “adeguamenti strutturali” rispetto alle diverse condizioni del contesto produttivo del tessile
e dell’abbigliamento.
Tra i centri servizio, si segnalano:
CediSerin srl - (http://www.cediserin.it/), una società di servizi che fornisce una serie di servizi in campo informatico alle
aziende associate all’Unione Industriali Pratesi, quali la gestione del sistema informativo dell'Unione e dei Consorzi colleg ati con
riferimento ai sistemi office automation e procedure di contabilità e dal 1998 è Internet service Provider per l'Unione e le aziende
associate.
Tekin 2000, società consortile a responsabilità limitata - http://www.toscanamoda.it/index.php?tekin_2000 -, che è l’Agenzia
Formativa, accreditata presso la Regione Toscana, dell’Unione Industriale Pratese e gestisce il programma dei corsi di
formazione promosso dall'Unione per imprenditori e quadri delle aziende pratesi. Tekin 2000 è quindi, sulle aree di propria
competenza, braccio operativo dell’U.I.P., osservatorio e interlocutore privilegiato per il mercato del lavoro locale. Può contare
infatti sul “contatto diretto” con le imprese dei diversi settori merceologici dell’”Area pratese” associate all’Unione Indus triale per
ciò che concerne: analisi dei fabbisogni formativi e di opportunità d’impiego, attività d’orientamento al lavoro, disponibilità per
accoglienza in stage o tirocinio. Tekin 2000 ha inoltre contatti diretti con il mondo dell’istruzione (scuole medie inferiori, superiori
e Università) e della Formazione Professionale.
Inoltre, in ambito distrettuale operano i seguenti consorzi:
Consorzio per la tutela e valorizzazione del Cardato, istituito per la realizzazione di iniziative finalizzate a: promuovere il
prodotto tessile cardato presso gli operatori, addetti ai lavori e consumatori; valorizzare gli aspetti ecologici del cardato;
promuovere la ricerca tecnologica.
Attraverso il Consorzio sono stati veicolati alle aziende finanziamenti pubblici per l'acquisizione dell'etichettatura ecologica
(Ecolabel) per i prodotti cardati. Link
Consorzio Promozione Filati, composto da un gruppo di aziende situate nel distretto tessile di Prato, appartenenti al comparto
del filato per maglieria. La produzione delle aziende del C.P.F. va dal filato fantasia, cardato, filati classici ai filati di alta qualità
per tessitura e maglieria. Grande attenzione è rivolta allo sviluppo di nuovi trends e alla ricerca di una continua innovazione,
utilizzando le migliori fibre quali la lana, l'angora, il mohair e il cashmere.
I filatori del C.P.F. partecipano alle più importanti mostre internazionali del settore, ad iniziative di immagine e a worksh op su
vari mercati internazionali. Considerevole importanza riveste la collaborazione con il Polimoda, la scuola fiorentina per giovani
stilisti, strettamente collegata al Fashion Institute of Technology di New York, ed Osaka Fashion Bunka College. Link
Il Consorzio Pratotrade associa 120 selezionate aziende tessili dell'area di Prato, produttrici di tessuti per abbigliamento. Le
attività principali di Pratotrade sono:
·
organizzare e gestire la manifestazione espositiva PRATO EXPO per la presentazione delle collezioni primavera/estate ed
autunno/inverno
·
promuovere la commercializzazione dei prodotti tessili e l'immagine dell'industria tessile dell'area di Prato in Italia e
all'estero
·
fornire assistenza tecnica alle aziende associate
·
promuovere l'immagine dell'industria tessile dell'area di Prato
·
effettuare studi e ricerche in materia di promozione, immagine e tendenze dei consumi
·
organizzare missioni e partecipare a fiere all'estero alla ricerca di nuovi mercati.
Prato Expo, nata nel 1979, è una delle più importanti fiere internazionali del settore tessile. Attualmente si tiene a Milano
nell'ambito di Milano Unica.http://www.pratoexpo.com/
Consorzio TEXMA Prato International è il consorzio, nato nel settembre 2001, finalizzato a favorire le iniziative di promozione
ed internazionalizzazione delle aziende meccaniche del distretto pratese; ad oggi aderiscono al consorzio 28 aziende, che con
la loro produzione coprono tutti i settori della meccanica tessile, oltre ad alcuni settori della meccanica tradizionale e
dell'impiantistica. Il consorzio organizza la partecipazione delle imprese socie ad eventi fieristici e missioni commerciali, oltre a
promuovere contatti anche a Prato con potenziali acquirenti; si avvale a tale scopo anche di strumenti innovativi, quali la "fiera
virtuale" ospitata dal proprio sito internet.http://www.texma.it/
Il Consorzio Prato Energia è stato costituito nel 1999 con lo scopo di consentire alle aziende aderenti all'Unione Industriale
Pratese con consumi annui di almeno 500.000 di kwh di poter accedere al mercato libero dell'energia elettrica. Dal 1°
gennaio 2000 il consorzio è stato riconosciuto dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas come "cliente idoneo" e quindi abilitato
ad acquistare energia elettrica sul libero mercato. Il risparmio complessivo generato dal consor zio a favore dei consorziati è
stato di circa 2 milioni di euro nel 2000, di 3,5 milioni di euro nel 2001 e circa altrettanti nel 2002. Al consorzio aderisc ono 120
aziende con un consumo annuo intorno ai 300 milioni di kwh. Con la stessa logica opera anche il Consorzio Prato Gas.
Per le imprese con consumi inferiori (ma comunque al di sopra dei 50.000 kwh) è possibile invece l'accesso a CTE, gruppo
di acquisto promosso da Confindustria Toscana ed aperto a tutte le imprese della nostra regione aderenti al sistema
Confindustria. Vi hanno aderito ad oggi 500 aziende toscane, di cui oltre 100 pratesi: i risparmi sono, rispetto alle tariffe
vincolate, dell'ordine del 6%. - Link
Il Consorzio Progetto Acqua associa le 250 aziende umide ubicate nell'area tessile pratese ed opera a fianco dell'Unione
Industriale Pratese e delle categorie artigiane. Il Consorzio cura l'organizzazione ed il coordinamento delle iniziative necessarie
allo svolgimento delle complesse procedure tecniche, finanziarie e politiche necessarie per i grandi interventi strutturali per la
depurazione e l'approvvigionamento idrico nel territorio. Le aziende aderenti al Consorzio Progetto Acqua hanno la
possibilità di accedere alla 4a convenzione stipulata nel 1995 fra Comune di Prato, Unione, Gida e lo stesso Consorzio
Progetto Acqua, consentendo gliscarichi in fognatura con limiti in deroga. Ai consorziati viene inoltre erogato il servizio
relativo alle denunce per l'approvvigionamento idrico e per l'ottenimento delle autorizzazioni allo sc arico. - Link
Pratoinvest s.c.r.l. è stata costituita nell'ottobre 2003 con lo scopo di coinvolgere i soci dell'Unione nelle iniziative di
carattere infrastrutturale e nella gestione di alcuni servizi pubblici, di concerto anche con altri enti pubblici e privati come
banche, Camera di Commercio, l'Università. Questi enti sono confluiti, assieme all'Unione, in un'altra società collegata
denominantaProgetti s.r.l.
I soci dell'Unione che hanno dato la loro adesione alla PratoInvest e che sono andati a costituire la società sono 120. La soci età
affida incarichi per effettuare studi su iniziative di potenziale interesse e cura la promozione e la diffusione dei risultat i emersi tra
i propri soci; la realizzazione delle opere sarà invece a cura di apposite società di scopo. La società ha individuato alcuni temi di
potenziale interesse quali impianti per la produzione di energia con utilizzo di rifiuti; la bretella Prato-Signa; il nuovo ospedale;
l'area Ex Banci per la realizzazione del polo espositivo. - Link
Toscana Fashion, consorzio delle aziende produttrici di abbigliamento ed accessori del distretto pratese e pistoiese finalizzato
alla promozione sui mercati internazionali delle imprese dell'area. Il consorzio è stato costituito nel 2002 ed è attualmente
composto da 16 aziende.
Uninform, consorzio che offre un servizio di informazioni commerciali sulla clientela, basato sulle segnalazioni fornite dalle
stesse ditte consorziate. Il servizio viene gestito dalla Società Cedi-Serin, la quale, mediante strumenti informatici, provvede alla
raccolta, elaborazione e comunicazione delle segnalazioni nei confronti delle ditte consorziate.
Promotrade Internazionale Casa, costituito nel 1979, consorzio che raggruppa aziende toscane che operano nel settore del
tessile d’arredo e della biancheria per la casa. Il consorzio ha sempre riversato una particolare attenzione verso il settore del
tessile antifiamma tramite ricerche ed organizzazione di convegni mirati alla discussione delle varie problematiche che
coinvolgono questo specifico settore.
Pubblicazioni dei Report e degli aggiornamenti
Link di riferimento
http://www.po.camcom.it/: la sezione "Area Studi e Statistiche" del sito della CCIAA di Prato è dedicata alla pubblicazione di tutti
i dati elaborati e di tutte le ricerche realizzate periodicamente dagli uffici.
http://www.ui.prato.it/unionedigitale/v2/default.asp
http://www.pratovalley.net/root/
PROGETTI: ESEGUITI – IN FASE DI REALIZZAZIONE – PROPOSTI
Per informazioni: http://www.parcoagroalimentare.it/Progetti/progetti.html
PROGETTI REALIZZATI:
a) Macro-Inn : capofila Asel. La società di ricerca (i suoi soci sono Provincia, Comuni e associazioni di categoria) ha svolto
un’analisi macroeconomica del distretto tessile finalizzata a monitorare la situazione distrettuale e individuare le azioni l egate
alla ricerca tecnologica che possono essere utili per la riorganizzazione e il rilancio competitivo del distretto. Patner operativi del
progetto, oltre ai comuni del distretto, alle PMI del distretto tessile e alle Province di Firenze e Pistoia, sono Tecnotessile,CNA,
Confartigianato, PIN, CNR-IBIMET, Assindustria Pistoia e CIA.
b) Nano Rss e Innowaves sono due progetti condotti con la finalità di definire le possibili azioni di trasferimento tecnolgico nei
principali settori dell'industria manufatturiera della Toscana, tra cui anche il settore tessile. Il progetto Nano Rss vede come
soggetto capofila Technores, tra i partners figurano Tecnotessile e PIN. Il progetto ha previsto la realizzazione di una rete per lo
sviluppo delle nanotecnologie in diversi settori. Il progetto Innowaves vede come soggetto capof ila il Consorzio Polo Magona e
come partner Tecnotessile. Il progetto ha previsto la realizzazione di una rete per lo sviluppo delle tecnologie a microonde per
realizzare innovazioni di processo e di prodotto nei diversi comparti manufatturieri della Toscana.
c) Isatem, il progetto ha sviluppato l’ipotesi della costituzione di un centro servizi capace di rispondere alle esigenze
tecnologiche delle aziende del comparto moda. La ricerca si è sviluppata su tematiche inerenti la modellistica tridimensional e, il
confort termofisiologico e la trasmissione di campionari on line in altissima definizione. Capofila del progetto è Confartigianato
Imprese di Prato, e come partner ci sono le Province di Prato e Pistoia, il Comune di Prato, I2T3 , Cna Pratese, Assindustria di
Pistoia, ,Tecnotessile, IBIMET CNR, Polimoda, nonche le PMI del distretto tessile.
d) Innotex è il progetto che punta i riflettori sul settore della meccanica. Il suo obiettivo è stato quello di creare una rete di
imprese per lo sviluppo della progettazione condivisa, coinvolgendo centri di ricerca, associazioni di categoria e soggetti
pubblici per il sostegno del trasferimento tecnologico e di processi di innovazione. Capofila è il Pin Scrl – Servizi Didattici e
Scientifici per l’Università di Firenze. Partner sono Tecnotessile, Cna Pistoia, CNA Prato, Province di Prato e Pistoia, 5 comuni
della provincia e 13 PMI del settore della meccanica.
e) Natural tex, sperimentazione per una filiera tessile naturale in Toscana. Attraverso il progetto si è indagato l’interesse
potenziale del mercato verso capi di abbigliamento da fibre vegetali come ortica, canapa e ginestra, prodotti localmente,
verificando la fattibilità di una filiera completa a livello toscano. Capofila è CNA Artigianato Pratese. La rete è cos tituita da 8
imprese della filiera tessile-abbigliamento, CNR Ibimet, Associazioni di categoria (CNA, CIA, Confartigianato) pratesi, pistoiesi,
fiorentine e senesi, le Province di Prato e Pistoia, i comuni pratesi e quello di Montalcino e la comunità montana Val di
Bisenzio.
f) Standardizzazione del distretto industriale Pratese è un Progetto nato da un’iniziativa promossa dall’Unione Industriali di
Prato in collaborazione con IBM Italia, con l’obiettivo di trovare nuove modalità operative che, sfruttando le nuove tecnologie,
permettessero una gestione più efficiente ed efficace dei processi commerciali e produttivi del distretto. Il progetto, avviato nel
2001, è stato finanziato dell’UIP, con il contributo della Camera di Commercio. Caratteristica peculiare del distretto pratese è la
bassissima integrazione verticale e quindi l’elevata frammentazione industriale di filiera, caratteristica che comporta sempr e più
elevati costi di gestione logistica e documentale. Infatti, quando il prodotto finito lascia il distretto è passato attraverso un
numero elevato di stabilimenti ed aziende differenti e la quantità di dati e informazioni che lo hanno accompagnato nei diver si
passaggi diventa sempre più ingestibile, a causa anche dei diversi formati con cui le st esse sono rappresentate nei diversi
sistemi.
Per questo, si è ritenuto di priorità assoluta la "definizione di standard di comunicazione condivisi con lo scopo di favorire la
crescita e la diffusione di sistemi di 'quick response' locali e la riduzione del 'time to market' attraverso lo scambio dati
(automatizzato via rete) tra le aziende del distretto tessile pratese".
In realtà la via scelta è stata quella di realizzare, dopo una fase di analisi e modellazione dei processi e dei dati da scam biare,
una vera e propria piattaforma operativa, gestita dalla struttura di servizi dell’associazione industriali che diventasse la spina
dorsale della filiera.
Gli obiettivi specifici del progetto erano così definiti:
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"Analizzare i flussi comunicativi tra le aziende del distretto, con particolare riferimento ai rapporti tra lanificirifinizioni/tintorie, per definire uno ‘standard’ di comunicazione all'interno della filiera produttiva del distretto, al fin e di:
ridurre i tempi di attraversamento della filiera; ridurre i costi di trattamento delle informazioni.
Realizzare un primo prototipo applicativo per l’implemementazione di alcuni degli standard di comunicazione per
testare l'efficacia del modello e favorirne l’allargamento agli altri componenti della filiera".
In sostanza, l’idea era quella di "predisporre il primo embrione di una Piattaforma estesa di Distretto ‘aperta’, basata su
‘standard’ (di distretto, ndr), e condivisa dai vari attori" che:
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"Favorisce gli aspetti collaborativi a vantaggio di tutti gli attori coinvolti;
Tende a modificare ma non a stravolgere le "consuetudini" operative tipiche della filiera pratese;
Non spinge all’omologazione ma salvaguarda le differenze;
Accessibile a vari livelli di complessità e non impatta pesantemente sui sistemi gestionali aziendali;
Un’occasione di business per fornitori di soluzioni e consulenti dell’area".
Nell’ambito del progetto si è deciso di operare sulla filiera "di area", cioè sugli anelli più a monte della filier a, escludendo,
almeno nella fase iniziale, la possibilità di comprendere gli anelli più a valle nella catena del valore, esterni al distrett o. Alla base
di questa scelta vi era l’ipotesi di lavoro che, nei confronti del mercato finale e dei propri clienti, ciascuna azienda giocasse un
ruolo specifico e non surrogabile: ogni azienda sceglie strategicamente il proprio ruolo, le specifiche di posizionamento, i livelli e
i contenuti del servizio e la profondità della differenziazione. Sul piano tecnologico la scelta è stata quella di proporre una
applicazione centrale completa, totalmente accessibile via interfacce WEB, senza collegamento diretto con i gestionali
aziendali.
La fase di sperimentazione del prototipo sviluppato dall’IBM per lo scambio di informazioni, non ha portato i risultati positivi
sperati; il numero di transazioni tra lanifici e rifinitori durante la sperimentazione è stato molto basso e l’adesione di altre aziende
della filiera alla sperimentazione è stata pressochè pari a zero.
L’idea della UIP era di estendere il progetto ad altre aziende, coinvolgendo anche gli operatori a monte (terzisti, artigiani) ed a
valle (spedizionieri, centri di controllo) della filiera, in una logica di piena integrazione del distretto e le Software House. Questa
fase non è però mai iniziata e il progetto si è arenato. I terzisti, ma anche i lanifici, hanno già dei sistemi gestionali (di versi tra
loro) e l’uso della piattaforma di distretto significava dover ridigitalizzare informazioni già presenti nel gestionale c osa che ha
prodotto una reazione di insofferenza; il rimedio, preso in esame, era creare un applicativo per l’integrazione diverso i ges tionali,
con la partecipazione delle software house locali. Proprio queste ultime però si sono dimostrate ostili all’iniziativa ed hanno
rifiutato di farsi carico dei costi per lo sviluppo di tali soluzioni. La valutazione dell’associazione industriali è che da un lato non vi
sia una cultura aziendale pronta per l’adozione di questi strumenti e dall’altro che comunque il tema della integrazione dei
sistemi informatici di filiera non sia considerato strategico dalle aziende.
In questo quadro è importante riportare anche una esperienza di successo. L’UIP, qualche anno prima dell’ipotesi del Progetto
Standardizzazione, aveva infatti realizzato uno strumento software per la realizzazione della scheda tecnica di prodotto su
WEB, con un capitolato di riferimento in quattro lingue sulle caratteristiche dei prodotti e delle lavorazioni di riferimento nel
distretto; scopo della applicazione era di dare uno strumento che aiutasse a regolarizzare i rapporti tra le imprese della filiera
attraverso un riferimento tecnico comune utilizzabile in rete (rif. http://www.pratotextile.net), ancora oggi utilizzato e
continuamente aggiornato.
Nonostante il problema dell’integrazione dati sia ancora presente e non risolto, per il futuro prossimo non sono previsti sviluppi
significativi del progetto Standardizzazione. L’Unione Industriali di Prato è più orientata ad offrire servizi più vicini ad altri bisogni
espressi dagli associati, che non riguardano specificamente il tema della integrazione di filiera (p.es. gruppi di acquisto per
l’energia).
È invece, anche per il futuro, garantita la disponibilità del software gratuito fornito dalla UIP per la gestione delle
sopramenzionate schede prodotto, aggiornate periodicamente in relazione alle normative vigenti, e le relative attività di
consulenza e supporto/intervento relative all’uso del software, a pagamento. - Link
PROGETTI IN FASE DI REALIZZAZIONE
PRATO IN PROGRESS: Il Progetto prevede l’elaborazione di un piano strategico per sviluppo e la riqualificazione del territorio,
in cui gli imprenditori del territorio sono coinvolti direttamente nella parte di elaborazione delle proposte - Link
Finanziamenti per investimenti
1) Protocollo d’Intesa Distretto tessile di Prato - Monte dei Paschi di Siena (aprile 2008)
È dedicato al settore tessile di Prato il primo protocollo di intesa messo a punto dal Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena
sulla scorta del programma "Progetto Distretti" e Unione Industriale Pratese per favorire lo sviluppo delle imprese del distr etto
del tessile di Prato. L’intesa prevede l’erogazione di servizi e prodotti ad alto valore aggiunto per le imprese, come ad esempio
"Diagnostica", "Patto", "Plafond per la capitalizzazione" e "Servizi per l'internazionalizzazione". La particolarità del "Progetto
Distretti" consiste nella proposizione organica di servizi personalizzati, nell'interesse di imprese che intendono eccellere sul
mercato di riferimento, partendo dalla diagnosi dei fattori frenanti, dei fattori gestionali che condizionano il rating, e dalla
valutazione congiunta del contesto competitivo, per arrivare a formulare proposte finalizzate a creare i "Campioni del distretto"
di domani. Per favorire i progetti di crescita la Banca ha creato "Patto", che consiste in un impegno attraverso il quale viene
offerto sostegno finanziario alle imprese per tutta la durata di un piano d'impresa condiviso. Inoltre per superare la strutturale
sottocapitalizzazione delle imprese, verranno offerti strumenti finanziari ad hoc, come ad esempio un prestito partecipativo di
nuova generazione, oltre ad alcune soluzioni per il sostegno degli investimenti nel campo delle energie alternative. L'Unione
Industriale Pratese accompagna e sostiene le imprese sue socie in questo percorso, proponendosi anche come soggetto
erogatore di servizi che possono favorire l'avvicinamento delle aziende a prodotti finanziari evoluti e qualificati nonché la
realizzazione dei propri piani di sviluppo. Le imprese del distretto pratese che desiderano ulteriori informazioni possono
contattare i Centri PMI del Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena oppure gli uffici dell'Unione Industriale Pratese.
2) Fondi UE per il distretto tessile di Prato (marzo e giugno 2008)
Provincia di Prato, marzo 2008 - A disposizione del territorio toscano il Programma Operativo Regionale per la competitività e
l'occupazione (POR-CReO 2007-2013) mette un miliardo e 126 milioni destinati alle amministrazioni locali e alle imprese per
finanziare progetti finalizzati a ricerca, innovazione, ambiente ed energia, mobilità e accesso ai servizi di telecomunicazione.
POR-CReO ha destinato 400 milioni di euro al finanziamento dei progetti per la ricerca industriale, l'innovazione e il
trasferimento tecnologico alle imprese; sono ammessi al finanziamento anche i progetti di ricerca industriale che stimolino la
partecipazione delle piccole e medie aziende del territorio circostante in modo da creare o rafforzare un indotto di alta qualità.
Una fetta consistente delle risorse finanziarie del Programma andranno ai progetti infrastrutturali delle amministrazioni
pubbliche locali. Più di 93 milioni di euro verranno impiegati negli interventi a favore della sostenibilità ambientale e del
risparmio idrico, 53 milioni di euro andranno ai progetti che realizzano impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Oltre 266 milioni per i trasporti e la diffusione della società dell'informazione.
Per la riqualificazione delle aree urbane sono disponibili 134 milioni di euro. Vengono finanziati i progetti delle imprese e gli
interventi pubblici che hanno come obiettivo la valorizzazione delle aree urbane (attività produttive, beni culturali, riconv ersione
di grandi contenitori, servizi sociali) aumentandone anche il grado di attrattività. Per la riqualificazione delle zone montane
(diversificazione delle attività economiche, promozione delle produzioni locali, servizi sociali, aumento del grado di attrat tività) i
contributi ammontano a 18 milioni di euro.
Provincia di Prato, giugno 2008 - Prato, emergenza lavoro nel distretto tessile: arrivano le risorse
I progetti candidati alle risorse del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) riceveranno un adeguamento
sostegno finanziario per fronteggiare l’emergenza lavoro nel distretto tessile che cambia. E’ una misura che guarda ai lavoratori
più vulnerabili nei settori maggiormente esposti alla concorrenza internazionale e prevede l’intervento in distretti – è il caso di
Prato – nelle cui imprese, nell’arco di nove mesi, si sia verificato un esubero di almeno mille dipendenti.
Il finanziamento, pari a circa 8 milioni e 300 mila euro, sostiene, a partire da ottobre, un progetto presentato per la Provi ncia di
Prato, elaborato da Provincia, Regione e Italia Lavoro (società di assistenza tecnica del Ministero) rivolto ad un bacino di utenza
di 1.600 lavoratori. E’ stato lo stesso Ministero del Lavoro, su iniziativa della Regione, a candidare il progetto. Si tratta di una
opportunità per il sostegno al reddito dei lavoratori, ma anche per la riqualificazione dell’intero sistema imprenditoriale, fatto di
piccole e medie imprese. Il progetto, cofinanziato al 50% dal Ministero del Lavoro, sarà quindi sostenuto dall’Unione Europea
con circa 4 milioni di euro del Fondo Europeo per l’adeguamento alla globalizzazione, e prevede una serie di misure che
vedono il ruolo attivo dei servizi provinciali per l’impiego. Per ogni lavoratore è prevista la definizione di un piano di az ione
individuale dove si incrociano le esigenze formative del singolo e quelle del sistema imprenditoriale. Circa 300 lavoratori
saranno protagonisti di una fase di orientamento approfondita per indagare potenzialità e obiettivi professionali. Oltre un m igliaio
verranno sostenuti nella ricerca attiva del lavoro anche attraverso la definizione di una strategia di auto-promozione. Inoltre, nel
caso si verifichi l’esistenza di potenzialità personali, verrà offerta l’assistenza alla creazione di azienda, in forma auton oma o
associata.
Il piano prevede anche incentivi economici. Per circa mille lavoratori è fissata una “dote” mirata a dare sostegno concreto nel
periodo di ricerca attiva di nuova occupazione. A disposizione ci sono 1.600 euro mensili per un massimo di tre mesi. Per tut ti i
lavoratori coinvolti nel piano sono previsti inoltre voucher formativi da utilizzare in maniera flessibile e personalizzata nell’ambito
di specifici percorsi di riconversione professionale