L`importanza della Cittadinanza

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L`importanza della Cittadinanza
EMIGRAZIONE
L’ i m p o r t a n z a d e l l a C i t t a d i n a n z a
Il completamento e l’equilibrio del binomio
‘’diritti-doveri’’, si concretizza in Svizzera solamente con il possesso della cittadinanza. Certo,
da alcuni anni, diversi Cantoni della Svizzera
Romanda, agli stranieri con permesso di residenza hanno concesso, il voto amministrativo,
però, nella stragrande maggioranza dei Cantoni
più popolati questa possibilità viene esclusa.
di Luciano Alban
Anche nel cantone di Zurigo, 1'200'000 abitanti, le
varie iniziative a questo favore sono state sempre
nettamente respinte, l’ultima addirittura con oltre il
70% dei votanti. Questo stato di cose fa sì, come
ad esempio nella città della Limmat, che la partecipazione alle decisioni che riguardano la vita quotidiana di tutta la comunità, viene negata al 30%
della popolazione che paga le imposte.
I dati che si riferiscono alla città di Zurigo per il
2006 fanno pensare: su circa 5000 naturalizzazioni
gli italiani sono solamente 172. Questo significa
che la nostra comunità si autoesclude dai processi
decisionali. Prendere la cittadinanza svizzera non
significa dover rinunciare quella italiana, infatti,
dall’inizio degli anni novanta ambedue i Paesi,
Svizzera e Italia, hanno riconosciuto il diritto alla
doppia cittadinanza. Certo la cittadinanza sociale
per la grande maggioranza delle nostre comunità
ha raggiunto dei buoni livelli, tuttavia rimanere
tutta una vita senza contare politicamente dove si
vive e dove i nostri figli costruiscono il loro futuro, non è certamente un fatto positivo. Dal 2006,
dal punto di vista amministrativo, le autorità svizzere hanno fatto un importante passo nella direzione giusta: diminuire fortemente l’onere finanziario delle naturalizzazioni. Fino al 2005 questi
costi erano assolutamente esagerati, ora, dal 2006,
sotto questo profilo, la situazione si presenta
molto più abbordabile: tra Cantone e Comune i
costi per le naturalizzazioni corrispondono
“solo”a circa mille franchi.
ne globale dell’essere umano e dell’umanità è estremamente attuale; una visione globale che chiede di
essere condivisa e di diventare progetto politico.
Populorum Progressio è un testo da leggere e scoprire,
rispettivamente da rileggere e riscoprire.
Populorum Progressio: quelle actualité? Ignace Berten, teologo
dominicano. Traduzione libera di D. Lepori dal dossier Le développement des peuples – 40 ans après Populorum
Progressio pubblicato per iniziativa di Entraide & Fraternità e
Justitia et Pax, Bruxelles
Osservazioni di carattere politico
Ci sono diverse scuole di pensiero. A differenza di
chi considera la doppia cittadinanza un’anomalia,
credo tutt’altro: la doppia cittadinanza non fa altro
che sancire giuridicamente un aspetto sociale di
fatto. La presenza italiana, fortemente stabilizzata,
la cui maggioranza è nata in questo Paese, vive una
situazione che ci fa sentire, più o meno, italiani, ma
nello stesso tempo anche un pò svizzeri.
Attualmente solo il 42% circa della nostra comunità ha anche la cittadinanza elvetica, ciò significa
che tutto il resto vive una forma di democrazia
incompiuta in quanto assente alle scelte politiche
del Paese in cui vive. Si parla molto dei pericoli per
la democrazia, soprattutto per quanto riguarda il
controllo dei mezzi d’informazione. Anche le
ACLI del Ticino hanno programmato un convegno sul tema: benefici e rischi dello sviluppo tecnologico. Quali rischi per la democrazia?
Le insidie sono tante, ma “l’arma” migliore della
democrazia è, e rimane sempre, la partecipazione
alle scelte politiche con il voto. C’é chi sostiene e
giustifica la non integrazione politica in quanto
ritiene di sentirsi già un cittadino europeo, con
questa considerazione si favorisce in realtà un rallentamento del processo d’integrazione della
Svizzera all’Europa. Sono almeno 200’000 i nostri
connazionali che non possono partecipare a questi
processi decisionali, mentre, molte volte, bastano
poche migliaia di voti per influire nelle scelte. I
sostenitori della politica antieuropea del partito
UDC/SVP partecipano compatti al voto quando
si tratta di esprimere le proprie posizioni conservative e di chiusura al processo evolutivo e sociale.
C’è poi l’aspetto dei matrimoni misti, probabilmente sempre più in aumento, considerando una
maggiore mobilità delle persone nella globalizzazione dei mercati e del mondo produttivo. Tutte
queste persone hanno il diritto di tenere anche la
propria cittadinanza.
In ultima analisi, una massima della politica rimane sempre valida: chi non vota non conta.
In ultima analisi,
una massima
della politica
rimane sempre
valida: chi non
vota non conta.
il dialogo 3/07
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