1) Distintivi con decorazione e Dame Patronesse 2) Distintivi dorati
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1) Distintivi con decorazione e Dame Patronesse 2) Distintivi dorati
1) 2) 3) 4) 5) 6 7) 8) 9) Distintivi con decorazione e Dame Patronesse Distintivi dorati: piccoli, medi e grandi Portachiavi: smaltato Orologio Crest grande Labaretto Emblema Araldico Cartolina, cartoncino doppio e busta Fermacarte in onice 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) Posacenere Attestato di Benemerenza Cravatta: disponibile in lana e seta Foulards in seta Mug Fermacarte peltro Copricapo a bustina Quadro con emblema araldico del Nastro Azzurro Tutta l’oggettistica è in vendita presso le Federazioni che in caso di carenza di materiale possono richiederlo alla Presidenza Nazionale dell’Istituo. Le spese di spedizione saranno a carico delle Federazioni ed aggiunte al costo del materiale. PERIODICO NAZIONALE DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO FRA COMBATTENTI DECORATI AL VALORE MILITARE ANNO LXXIII - N. 1 - GEN./FEB. 2012 - Bimestrale - Poste Ital. S.p.A. Sped. in abb. postale D.L. n. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 MP-AT/C-CENTRO/RM PERIODICO NAZIONALE DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO FRA COMBATTENTI DECORATI AL VALOR MILITARE In copertina “La crisi dell’Unione Europea” In questo numero: pag. 8: Europa o stati europei? pag. 12: Festa del Tricolore pag. 30: Storia del Cantiere di Castellammare di Stabia COME COLLABORARE La collaborazione a “Il Nastro Azzurro” è aperta a tutti ed è a titolo gratuito. I testi possono pervenire per posta elettronica oppure possono essere inviati alla redazione su supporto informatico (CD-Rom o DVD). Le immagini in formato elettronico, devono essere “ad alta risoluzione”. Testi e foto, anche se non pubblicati, NON si restituiscono. SOMMARIO • Sommario • Editoriale: “Siamo i meno sostenuti” • La Presidenza Nazionale comunica • Lettere a “Il Nastro Azzurro” • Unione europea o stati europei? • L’origine della bandiera europea • Festa del Tricolore • Convegno di Assoarma al Campidoglio • Rovigo intitola un giardino pubblico a Ferruccio Nino Suriani MAVM • Federazione e Rotary di Rovigo insieme • Il gen. Claudio Graziano Capo di SME • Vivi le Forze Armate • ISISC 2011 • Una riflessione • Elenco delle Federazioni • Notizie in Azzurro • La Guerra di Secessione • Il cimitero che non c’è più • La storia del cantiere navale di Castellammare di Stabia • Ciao Bepi! • Parliamone ancora • Azzurri che si fanno onore • Cronache delle Federazioni • Recensioni • Azzurri nell’azzurro del cielo • Potenziamento giornale • Oggettistica del Nastro Azzurro Pag. “” “” “” “” “” “” “” 2 3 4 6 8 9 12 13 “” “” “” “” “” “” “” “” “” “” 14 15 17 18 20 22 23 27 28 29 “” “” “” “” “” “” “” “” “” 30 34 36 37 38 46 47 47 48 “Il Nastro Azzurro” ha iniziato le pubblicazioni a Roma il 26 marzo 1924 - (La pubblicazione fu sospesa per le vicende connesse al secondo conflitto mondiale e riprese nel 1951) - Bimestrale - Anno LXXIII - n.° 1 - Gennaio/Febbraio 2012 - Poste Ital. S.p.A.: Sped. in abb. postale D.L. n. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - MP-AT/C-CENTRO/RM - Direz. e Amm.: Roma 00161 - p.zza Galeno, 1 - tel. 064402676 - fax 0644266814 - Sito internet: www.istitutonastroazzurro.org - Email: [email protected] - Direttore Editoriale: Carlo Maria Magnani - Presidente Nazionale dell’Istituto - Direttore Responsabile: Antonio Daniele - Comitato di Redazione: Carlo Maria Magnani, Antonio Daniele, Francesco Maria Atanasio, Graziano Maron, Antonio Teja, Giuseppe Picca, Antonio Valeri, Federico Vido, Giorgio Zanardi - Segretaria di Redazione: Barbara Coiante - Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Roma con decreto n.° 12568 del 1969 - Progetto Grafico e stampa: Arti Grafiche San Marcello s.r.l. - v.le Regina Margherita, 176 - 00198 Roma - Finito di stampare: febbraio 2012 C.F. 80226830588 - Il Nastro Azzurro viene inviato a tutti i soci dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, ma è anche possibile, per chi non è socio dell’Istituto del Nastro Azzurro, riceverlo abbonandosi. Per abbonarsi i versamenti possono essere effettuati su C/C Postale n. 25938002 intestato a “Istituto del Nastro Azzurro”, oppure su C/C Bancario CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA - Filiale di Roma - P.zza Madonna Loreto, 24 - c/c n. 0722122-3 - CIN IT “A” - ABI 06155 - CAB 03200 - IBAN: IT69A0615503200000000002122 Abbonamenti: Ordinario: 20 Euro, Sostenitore: 25 Euro, Benemerito: 30 Euro e oltre. Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana 2 IL NASTRO AZZURRO SIAMO I MENO SOSTENUTI stranze sono piovute per il fatto che il calendario di quel 2011 si è chiuso con una st'anno è stato distribuito dopo le feste. In merito al primo situazione globale partiargomento vi posso assicurare che stiamo facendo i salti colarmente difficile, che mortali per assicurare all'Istituto una sopravvivenza deconon poteva non riflettersi in rosa, cercando di limitare tutte le spese correnti e studiantermini economici sul do ogni possibile mezzo per aumentare le nostre entrate. nostro Istituto. Nelle pagine Una delle forme di contenimento delle spese è costituita seguenti troverete il testo dall'organico della redazione del nostro periodico: gli incadella lettera inviata al Presidente della Repubblica in relaziorichi di direttore, di capo redattore, di grafico, di impaginane all'esiguità del contributo che il Ministero della Difesa tore e di correttore di bozze sono concentrati in un'unica avrebbe dovuto elargire nel 2011. La stessa lettera è stata persona. Nel momento in cui il generale Daniele, come inviata anche al Ministro della Difesa ed al Sen. Agostini, pretutti gli esseri umani, ha dei problemi di carattere personasidente della Confederazione tra le Associazioni le è inevitabile che si verifichino ritardi nella stampa e nella Combattentistiche e Partigiane. Al momento l'unica risposta distribuzione, specie se questo accade in prossimità di un pervenuta è stata quella del Consigliere Militare del periodo festivo. Presidente Napolitano. Il neo Ministro durante il tradizionaIn questi ultimi mesi l'Istituto ha registrato la scomparsa, le ed inutile incontro con le varie Associazioni ha ribadito i tra gli altri, di tre persone che avevo avuto l'occasione di concetti che i fondi a disposizione sono limitati, che la caduconoscere: la compagna di una vita del Comandante Zanardi, ta del Governo ha di fatto interrotto tutte le procedure per il nostro Presidente Onorario, l'Avv. il pagamento dei contributi ed infine Mazzoleni ed il Gr. Uff. Bosoni, già che gli stessi non arriveranno prima presidenti delle Federazioni di del mese di giugno. Posso solo augu... Il neo Ministro durante il e Piacenza. Alle rispettive rarmi che l'importo preannunciato tradizionale ed inutile incontro con Bergamo famiglie rinnovo l'espressione del venga incrementato in modo cospile varie Associazioni ha ribadito i nostro cordoglio. cuo, perché ritengo non accettabile concetti che i fondi a disposizione Vorrei ricordare sul periodico che l'Istituto del Nastro Azzurro che il nostro Statuto prevede che i percepisca una somma inferiore a sono limitati, che la caduta del quella di tutte le altre Associazioni. Governo ha di fatto interrotto tutte Decorati al Valore dell’Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e In caso contrario non escludo le procedure per il pagamento dei Guardia di Finanza, e della Croce forme di protesta eclatanti. contributi ed infine che gli stessi d’Onore alle Vittime di atti di terroStrettamente legati ai contributi non arriveranno prima del mese di rismo e atti ostili impegnate in opesono gli oneri relativi ai canoni di razioni militari e civili all’estero, posalloggio delle sedi delle Federazioni giugno ... sono essere Soci Ordinari ubicate in immobili dello stato. La dell’Istituto. Si tratta di numerose situazione potrebbe essere sanata se Medaglie d’Oro, d’Argento, di Bronzo e Croci al Valore di ciavenisse approvata la legge "Fontana" che, dopo l'approvazioscuna Forza Armata. Se le Federazioni prendessero contatto ne delle competenti Commissioni, giace in Parlamento, a con i Reparti che hanno effettuato ed effettuano missioni causa di una feroce opposizione da parte delle Associazioni all’estero, potrebbero rintracciare qualche nuovo socio! Partigiane. Queste non vogliono che tutte le Associazioni Termino con una buona notizia: il Sovrintendente dell''arriconosciute dal Ministero della Difesa possano usufruire dei chivio della Camera dei Deputati mi ha comunicato che, grabenefici previsti. Come altre "caste" non intendono perdere zie alla ricerca effettuata dall'Istituto, si sta completando una il privilegio di continuare a dividersi la torta dei contributi pubblicazione che raccoglierà l'elenco di tutti i Deputati statali, pur lamentandosi della loro contrazione ma tacendo il Decorati al Valor Militare con le relative motivazioni (erano fatto che possono usufruire di sedi spesso concesse a titolo veramente altri tempi!) e prevede che la presentazione potrà gratuito e di sovvenzioni da parte di enti locali politicamente avvenire in occasione della prossima Festa delle Forze loro vicini. Armate. Speriamo che non sia l'unica cosa positiva del 2012. Abbiamo recentemente ricevuto critiche dal nostro Un caro saluto a tutti interno in merito alla decisione di aumentare di tre euro la Carlo Maria Magnani parte di quota sociale che spetta all'Istituto. Altre rimo- I CONCERTO DELLA FANFARINA IN DVD È disponibile in DVD la registrazione del concerto che la “Fanfarina” della Federazione di Brescia ha eseguito in occasione dei festeggiamenti per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia nel corso di una trasmissione dell’emittente televisiva locale Teletutto Brescia. I brani proposti sono: Inno del Nastro Azzurro - Montegrappa - ‘O surdate ‘nnammurate - Carnevale di Venezia Le campane di San Giusto (conosciuto anche come “Le ragazze di Trieste) - Il Silenzio - Inno di Mameli. Le richieste possono essere inoltrate alla Presidenza Nazionale o anche alla Federazione di Brescia (vds. pag. 23). Il costo di ciascun DVD per le Federazioni è di € 7,50 (sette Euro e cinquanta centesimi) + spese di spedizione. IL NASTRO AZZURRO 3 LA PRESIDENZA NAZIONALE COMUNICA CONSIGLIO NAZIONALE abato 19 novembre, nella sede della Presidenza Nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro, sita a Roma in piazza Galeno, 1, si è riunito il Consiglio Nazionale. All'ordine del giorno, oltre all'approvazione delle delibere della Giunta Esecutiva Centrale, l'approvazione delle variazioni di Bilancio per l'anno 2011. Il documento, così approvato, è stato inviato al Collegio dei Sindaci per l’ultima revisione formale finalizzata all’approvazione definitiva. Tale Bilancio, dopo quest’ultima operazione, sarà pubblicato quanto prima su “Il Nastro Azzurro”. Il Presidente Nazionale, gen. Carlo Maria Magnani, ha illustrato le voci salienti ed ha sottolineato lo sforzo compiuto per ridurre ove possibile le spese a fronte di entrate sempre meno sostenute. Al fine di equilibrare i conti, il Consiglio Nazionale ha approvato un aumento da 10 a 13 Euro della quota che i soci dovranno versare alla Presidenza Nazionale, tramite la Federazione Provinciale di appartenenza, all'atto dell'iscrizione annuaConsegna dei trofei a Michele Maddalena le (bollino). Nella medesima seduta, è stato reso noto che il generale Antonio Teja ha lasciato l'incarico di Segretario Generale dell'Istituto per sopraggiunti incompatibili motivi di famiglia. Gli subentra il dottor Primo Verdirosi della Federazione di Roma - Sezione Banca d'Italia (curriculum nel riquadro). Al termine dei lavori del Consiglio Nazionale, il prof. Michele Maddalena ha ricevuto dalle mani del Presidente Nazionale una medaglia ricordo del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia donata dal Presidenrte della Repubblica a ricordo della “Marcia delle Capitali e del Milite Ignoto” e un Attestato dal col. Martini, Commissario Straordinario della Federazione di Rieti. S Il dottor Primo Verdirosi è il nuovo Segretario Generale dell'Istituto del Nastro Azzurro. Primo Verdirosi è nato a Tolfa, in provincia di Roma, il 19 marzo 1944. Nel 1970 si è laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma. Dopo la laurea, ha svolto attività di "Praticante Procuratore legale" presso la Procura di Roma. Nel 1973 è entrato per concorso nelle Ferrovie dello Stato con l'incarico di "Segretario amministrativo" presso il Servizio Approvvigionamenti del Ministero dei Trasporti. Nel 1974 è stato assunto dalla Filiale di Aosta della Banca d'Italia per essere poi trasferito, a fine 1975, a Roma presso gli Uffici Centrali dove ha svolto il suo servizio fino alla data del collocamento a riposo avvenuto il 1 maggio 2009. Nella sua lunga carriera, ha raggiunto l'incarico di "Coadiutore Principale" presso il Segretariato. Il dottor Verdirosi è sposato con la signora Stefania ed ha due figli. L'Istituto del Nastro Azzurro formula al dottor Primo Verdirosi l'augurio di svolgere il suo servizio in maniera eccellente come, peraltro, gli è stato congeniale in tutti gli altri incarichi professionali svolti con successo nella sua lunga carriera. Con l’occasione, si formula al brigadier generale Antonio Teja il più sentito ringraziamento per l’opera attenta, indefessa e preziosa svolta negli ultimi anni come Segretario Generale dell’Istituto. Nella pagina accanto si riproducono i testi della lettera scritta dal Presidente Nazionale, Gen. Carlo Maria Magnani, al Presidente della Repubblica e la risposta redatta dal Consigliere Militare del Presidente, Gen. Rolando Mosca Moschini 4 IL NASTRO AZZURRO On.Sen. Giorgio NAPOLITANO Presidente delle Repubblica Il sottoscritto Gen. B. (ris.) Carlo Maria Magnani, nella sua qualità di Presidente Nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, su mandato del Consiglio Nazionale, premesso che l'Istituto del Nastro Azzurro: – creato come ente morale con Regio Decreto 31 marzo 1928 n° 1308, sorse con l'intendimento di assicurare a tutti i Decorati non solo una doverosa tutela morale e assistenziale, ma soprattutto per esaltare il Valor Militare e la memoria dei Valorosi perché fossero di edificazione, di sprone e di monito per le giovani generazioni; – articolato in Presidenza Nazionale, 88 Federazioni Provinciali e Sezioni, svolge ancora oggi un'intensa opera di carattere sociale e patriottico volta a mantenere vivi quei principi di alto valore spirituale e morale che sono il fondamento e il retaggio di ogni popolo e a diffondere ed alimentare, particolarmente tra i giovani, in stretta fraternità di intenti con le Forze Armate, i sentimenti d'amore e devozione verso la patria; – rappresenta tutti coloro che, per comportamenti ed atti di estremo sacrificio ed eroismo individuale o collettivo, hanno ricevuto le seguenti ricompense: • Decorazioni dell'Ordine Militare d'Italia; • Medaglie d'Oro, d'Argento, di Bronzo e Croce di Guerra al Valor Militare; • Promozioni ed Avanzamenti per Meriti di guerra o per Meriti Eccezionali; • Trasferimenti per Merito di guerra nel ruolo del Servizio Permanente Effettivo; • Croce d'Onore alle vittime impegnate in operazioni militari e civili all'estero; • Medaglie d'Oro, d'Argento e di Bronzo al Valore dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. – promuove su tutto il territorio nazionale iniziative di carattere patriottico, culturale e sociale; raduno di ex combattenti, inaugurazione di monumenti ai Caduti e loro successiva cura, pubblicazione di Albi d'Oro di Decorati al Valor Militare, dono di Bandiere nazionali a scuole ed altri enti, visite a località dove più rifulse il valore dei combattenti italiani di ogni epoca, assegnazione di borse di studio a studenti meritevoli, coinvolgimento di scuole secondarie e superiori nelle più significative iniziative; – ha recentemente realizzato un progetto di informatizzazione delle Decorazioni al Valor Militare, raccogliendo su 2 DVD oltre 400.000 nominativi di militari con relative motivazioni. Il progetto, unico del suo genere in Italia, ha richiesto una ricerca di oltre quattro mesi di un gruppo di lavoro composto da venti ricercatori presso gli Uffici Storici delle quattro Forze Armate e della Guardia di Finanza. L'opera conclusiva è stata distribuita gratuitamente a tutti gli Enti Istituzionali ed alle Federazioni Provinciali; – annovera tra i Soci d'Onore ben 182 Reparti delle Forze Armate e 108 Province e Comuni le cui rispettive Bandiere di Guerra e Gonfaloni sono stati decorati al Valor Militare; – ha un proprio pregevole periodico bimestrale "Il Nastro Azzurro", distribuito agli iscritti, enti, reparti militari, Comuni e Province, che, oltre a dar conto della meritoria attività istituzionale delle varie federazioni, fa memoria degli atti di valore dei Combattenti italiani e del contesto storico dove essi sono avvenuti; – gestisce il Museo Storico del Nastro Azzurro che ha sede a Salò, unico del suo genere in Italia, che raccoglie e documenta la storia del soldato italiano dal 1793 al 1945; – custodisce un archivio che, con decreto 30 settembre 2010 della Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, è stato dichiarato di interesse storico ai sensi del D.L. 22/01/2004 n° 42. – per perseguire la sua missione fa esclusivo affidamento sulle quote sociali versate dai soci e da un contributo erogato dal Ministero della Difesa. Fa presente alla S. V. che il predetto contributo ha subito una drastica riduzione passando dai 50.000 euro del 2006 a 2.800 euro per il corrente anno. Tale contrazione, unita ai consistenti aumenti richiesti dall'Agenzia del Demanio per i canoni di locazione delle sedi, sta pregiudicando in modo irreversibile la vita stessa dell'Istituto. Pur nella consapevolezza che l'attuale situazione economica impone doverose restrizioni in termini di contributi statali, non può che sottolineare l'evidente sperequazione nella suddivisione dei fondi disponibili, che si evidenzia dalla bozza della circolare del Ministero della Difesa, e chiede un Suo autorevole intervento affinché tale situazione venga sanata e l'Istituto possa continuare a rappresentare in modo degno quegli Italiani che, con il loro sacrificio spinto a volte fino all'estremo, hanno contribuito all'Unità ed alla Libertà della nostra Italia. Voglia gradire, Signor Presidente, i più rispettosi e doverosi ossequi. Gen. B. (ris.) Carlo Maria Magnani Caro Generale mi riferisco alla Sua lettera datata 25 novembre 2011. indirizzata al Signor Presidente della Repubblica. con la quale ha evidenziato la difficoltà per l'Associazione da Lei presieduta di proseguire nelle proprie attività con le ridotte assegnazioni ricevute dal Ministero della Difesa. AI riguardo, Le comunico che il Capo dello Stato mi ha incaricato di interessare il Ministero della Difesa affinché tenga nella massima considerazione quanto da Lei rappresentato e, dopo aver condotto l'esame di merito, provveda a fornirLe riscontro. Auspicando che la Difesa possa trovare adeguata soluzione ai problemi esposti, pur nella consapevolezza delle ristrettezze di bilancio imposte dalla grave crisi economica in atto, il Presidente Napolitano Le rinnova, mio tramite, il plauso per l'attività di altissimo valore morale svolta dall'Associazione e Le invia il suo saluto, cui unisco il mio personale. Rolando Mosca Moschini (Consigliere Militare del Presidente) IL NASTRO AZZURRO 5 LETTERE A “IL NASTRO AZZURRO” Risponde il generale Carlo Maria Magnani, Presidente Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare e Direttore Editoriale della rivista “Il Nastro Azzurro”. Signor Presidente, mi consenta di far seguito al Suo commento che tanto gentilmente ha voluto far seguire ad uno dei miei fatti d'arme di cui al nostro periodico "Il Nastro Azzurro" n° 3 del 2011. Desidero farlo a solo titolo di curiosità lasciando però a Lei considerare quanto, a volte, in momenti critici un qualche cosa di anormale possa dare un po' di sollievo. Dopo il combattimento, con la bussola distrutta, non avevo alcuna possibilità di seguire, dal golfo della Sirte, una rotta diretta per rientrare alla base (Bengasi); né d'altra parte sarebbe stato opportuno perché nell'eventuale ammaraggio in mare aperto (cosa probabile a causa dell'inefficienza del timone di direzione) sarebbe stato molto difficile, data l'ora pomeridiana, un eventuale soccorso da parte degli appositi idrovolanti. Orientandomi allora con il sole raggiunsi la costa che seguii fino alla base. Durante la lunga e non piacevole navigazione l'osservatore, il tanto caro ed efficiente tenente dei Bersaglieri Giuseppe Corbelli, si fece in quattro per dare qualche aiuto a noi feriti. Poiché a bordo dell' aereo avevamo come dotazione una cosiddetta "cassetta viveri di riserva", mi chiese di aprirla. Bevemmo così un po' d'acqua. Prese poi un pacchetto di biscotti e nell' aprirlo vi trovò la fotografia di una bella ragazza con sul retro scritto: "Nell' aprire questo pacchetto di biscotti vi giunga il sorriso di una bella bruna torinese." Non le nascondo, Generale, che quella foto e quelle parole in quella tragica situazione, ci dettero un momento di commozione e conforto. In quella foto io non vi vidi Maria ma nella mia immaginazione vi vidi il volto della mia bambina e di mia moglie che, forse, in quel momento elevava al Signore una preghiera per me. Dopo circa due ore di un volo tremendo raggiunsi Bengasi. Un giornalista, non ricordo di quale giornale, a conoscenza del fatto, scrisse un articolo con il titolo: "Cinque medaglie d'argento e il sorriso di Mariuccia". gen. S.A. (r) Oreste Genta Caro generale Genta, la testimonianza dell'eroismo è già di per sé bella ma, se appare umanizzata da episodi come quello che qui Lei racconta, diventa particolarmente importante. La guerra è certamente un'esperienza terribile, ma mette anche in luce i lati migliori dell'animo umano: la generosità con la quale la bella ragazza torinese aveva lasciato il suo ricordo evidenzia che l'immane tragedia non aveva intaccato il vincolo tra la popolazione e i militari al fronte. Oggi non so se un simile miracolo potrebbe ripetersi. I militari devono essere sostenuti dal popolo quando stanno svolgendo il loro dovere per la Patria. Il popolo italiano di oggi è consapevole di quanto ciò sia importante? A giudicare da ciò che si sente e si legge sui giornali, direi di no. Se però osservo la dignità e il coraggio morale con cui le famiglie dei nostri militari in missione di pace all'estero accettano il sacrificio della vita di alcuni di essi particolarmente sfortunati, devo dire che forse il popolo italiano non è quello descritto dai luoghi comuni che si sentono e si leggono. La ringrazio per la sua testimonianza. Con viva cordialità Caro direttore, in merito alla domanda posta dal signor Mincione (perché nessuno reagì il 25 luglio 1943, nel n. 3/2011 della rivista "Il Nastro Azzurro") osservo che ogni reazione fu resa impossibile dal comunicato ufficiale del Governo Badoglio del 26 luglio, che affermava: "La guerra continua. L'Italia, duramente colpita nelle sue provincie invase, nelle sue città distrutte, mantiene fede alla parola data, gelosa custode delle sue millenarie tradizioni". Ogni conflitto interno sarebbe stato delittuoso. Dopo di che, però, vennero subito presi contatti col nemico per venir meno alla parola data e per infrangere le millenarie tradizioni, non per uscire dalla guerra, ma per continuare la guerra dalla parte del nemico. Aggiungo che durante tutto il periodo fascista erano rimasti in vita i normali organi costituzionali quali il Senato del Regno, formato da senatori non eletti, ma nominati a vita dal Re e che si rivelarono fedelissimi al Re, e la Camera, la quale nel 1939 fu modificata in Camera dei Fasci e delle Corporazioni, cioè formata in gran parte da rappresentanti dei sindacati, dei lavoratori e dei datori di lavoro (una modesta imitazione è l'attuale Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro). Ad esse si aggiunse il Gran Consiglio del fascismo, i cui membri erano nominati dal Re. Tutti gli organi costituzionali esistenti furono soppressi dal Sovrano con il colpo di Stato del 25 luglio 1943 e dei giorni successivi. Cordiali saluti. Elio Lodolini Caro Lodolini, la storia del secondo conflitto mondiale deve ancora essere approfondita, in particolar modo il periodo che va dal 25 luglio 1943 al 2 giugno 1946: si tratta del periodo cruciale in cui si è delineata l'Italia dei giorni nostri e, proprio per questo, la sua storia è quanto mai controversa e soggetta ad "interpretazioni", più che a letture di fatti e documenti. La sua suggestiva disamina, infatti, non è nuova: molti sono gli storici che affermano che il 25 luglio il Re compì un colpo di stato. In realtà, dobbiamo anche analizzare con altrettanta serenità ciò che avvenne nel 1925, all'indomani del delitto Matteotti, quando i parlamentari si ritirarono sull'Aventino e permisero a Mussolini di consolidare il proprio traballante potere; dobbiamo accettare che la trasformazione della Camera del 1939, che lei cita giustamente, fu il tassello finale con cui il fascismo confermò la sua dittatura. Il Re fu sempre disponibile ad assecondare le spericolate manovre istituzionali di Mussolini. Possiamo quindi concludere che Vittorio Emanuele III non fu né contro, né a favore del fascismo, ma lo utilizzò finché esso si dimostrò all'altezza del compito, salvo scaricarlo inesorabilmente appena Mussolini mostrò debolezza, e non importava nulla che si fosse in piena guerra e con gli alleati già sul territorio nazionale. Forse fu proprio la consapevolezza del terribile momento che rese il Re ansioso di gestire direttamente la situazione, senza "l'im- 6 IL NASTRO AZZURRO piccio" di strutture decisionali che, pur in periodo di dittatura, mantenevano un minimo di forma costituzionale, ma rendevano inesorabilmente più lenta e problematica la gestione politica. Il Re inoltre ora si appoggiava ad un uomo che era ben lontano dal carisma e dalla visione strategica di Mussolini. Il messaggio radiofonico dell'8 settembre di Badoglio non avrebbe comunque da solo condotto alla disfatta; la vera causa fu il non aver dato ordini tempestivi e precisi alle forze in campo: comportamento talmente assurdo che neppure gli alleati se lo aspettavano. Non ci si può meravigliare più di tanto, quindi, se durante i due giorni necessari per ricostituire il governo a Brindisi l'Italia si dissolse e neppure ci si può dolere se il referendum del 2 giugno 1946 sancì la vittoria della repubblica contro la monarchia che aveva unito l'Italia meno di un secolo prima. Cordialmente. Caro Presidente, ho letto con perdurante dissenso il suo editoriale nel numero di maggio/giugno 2011 in appoggio alla (risuscitata?) proposta di legge per l'istituzione di un Ordine del Tricolore da conferire a chi abbia partecipato DA QUALUNQUE PARTE alla seconda guerra mondiale. Non ho alcun merito per aver fatto la scelta giusta: era nell'educazione che ho ricevuto da una famiglia che dal 1848 si è impegnata, servendo in armi l'Italia. Ho sempre rispettato, anche nel caldo dell'azione, chi ha fatto una scelta diversa; davanti ai loro caduti mi metto sull'attenti e saluto, ma non posso accettare una decorazione che cancelli ogni differenza tra i valori per cui io mi sono battuto e quelli inaccettabili contro cui mi sono battuto, in nome di un buonismo da amnistia, di un "volemose bene", di un "a 18 anni si può fare una c...ata". Nessun rancore, le assicuro caro Presidente, ho un amico che allora ha militato nella X Mas di Borghese ma, se mi venisse conferito questo Ordine del Tricolore mi sentirei costretto per rispetto alle altre decorazioni, che porto con orgoglio, a rinviarlo al mittente. Se quello che abbiamo fatto allora può avere ancora oggi qualche valore è nell'insegnamento che qualche giovane vorrà trarne: dobbiamo dirgli che non importa per che cosa ci si può battere? che un giuramento si può violare per una valutazione politica contingente? Se vorrà avere la pazienza di leggere i miei ricordi di quel tempo (Missione "Nemo", un'operazione segreta della Resistenza militare italiana, 1944-1945) pubblicati recentemente da Mursia, potrà rassicurarsi che non sono un rancoroso estremista, forse un noioso puritano, ma non estraneo ad una ecumenica accettazione delle diversità umane. Con rispetto, suo Francesco Gnecchi-Ruscone M.B.V.M. Caro Gnecchi Ruscone vorrei subito tranquillizzarla sulle mie intenzioni: non ho alcuna pretesa di riscrivere la nostra storia patria né di giustificare il fascismo. Non avendo un'esperienza personale diretta (sono nato nel 1948) o famigliare (mio padre nel periodo della Resistenza era prigioniero degli inglesi in Kenia) ho basato le mie convinzioni su quanto appreso in ricerche, studi, pubblicazioni: come le testimonianze di persone che hanno vissuto quei momenti su fronti contrapposti, i libri di Bocca, Pansa e tutto quanto è reperibile sui vari siti internet. La contrapposizione è nata non per la volontà dei giovani combattenti, ma per una serie di marchiani errori di valutazione e di comportamento di Badoglio e di Vittorio Emanuele III, che hanno condotto allo sfascio dell'8 settembre 1943. L'Italia poteva chiudere la sua vicenda bellica in quella data, accettando di aver perduto la guerra ma salvaguardando la sua integrità civile e morale. Invece è stata costretta a continuare in un caos che, per quanto io cerchi di immaginare, doveva essere al di la di ogni possibile ipotesi, ponendo nell'immediato la sua "migliore gioventù" di fronte a una scelta drammatica, e nei due anni successivi, fino al 25 aprile 1945, mettendola a durissimo confronto in una "guerra civile" all'interno della guerra mondiale. Si può fare una colpa di ciò a chi a vent'anni scelse (taluno vi si ritrovò) di stare dalla parte "perdente"? Sono trascorsi più di sessant'anni da quel 25 aprile e mi sembra veramente assurdo che non si possa giungere ad una pacificazione tra le due parti. Ad El Alamein inglesi, tedeschi ed italiani ricordano insieme i loro Caduti; russi ed italiani si abbracciano ogni anno nella ricorrenza della battaglia di Nikolajewka; in Spagna i Caduti della guerra civile riposano insieme nello stesso famedio. Perché anche nella nostra Italia, patria del Cattolicesimo e quindi del perdono, non ci possiamo comportare come nelle nazioni più civili? Voi reduci di quella guerra fratricida sicuramente non facevate parte della classe dirigente di allora, eravate giovani di circa vent'anni che vi siete trovati probabilmente in una situazione più grande di voi e siete stati costretti ad effettuare una scelta che per alcuni di voi, sebbene effettuata in buona fede e con ferma convinzione, si è poi rivelata errata. Non tutti hanno avuto la fortuna di avere alle spalle una famiglia come la Sua con valori ben consolidati, né possedevano la Sua determinazione e le Sue certezze. Lasciamo agli antichi romani dire "guai ai vinti". Con viva cordialità Spett.le Redazione della Rivista "Il Nastro Azzurro" Ho ricevuto il n.° 5 (sett. Ott.) - 2011 della nostra rivista. Mi è molto piaciuto l'articolo dedicato all'84° raduno nazionale degli Alpini; sono stato un Alpino del Battaglione Piemonte II^ Compagnia, sotto il comando dell'allora tenente Luigi Morena: luglio 1944/Aprile 1945 - Guerra di Liberazione. Allora avevo 22 anni ed ero il "bocia" arrivato per caso in mezzo a veterani che avevano combattuto sul fronte dei Balcani con più anni di guerra sulle spalle. Perché vi scrivo? Anzitutto perché leggendo l'articolo in parola, quello scritto a firma della gentile signora Maristella Ravelli, ho rivissuto un pezzo della mia vita giovanile particolarmente movimentata (ed il ricordo mi emoziona ancora), poi perché volevo rallegrarmi con la Redazione per la qualità degli editoriali e degli articoli, dai quali peraltro ho conosciuto fatti ed episodi di storia Patria a me non noti. Molto cordialmente Paolo Giannotti (classe 1923) Caro Giannotti, fa sempre piacere leggere lettere coma la Sua. Speriamo di continuare a svolgere questo utile "servizio" nei confronti Suoi e di tanti altri lettori. Cordialmente. IL NASTRO AZZURRO 7 UNIONE EUROPEA O STATI EUROPEI? a crisi finanziaria in cui si dibatte l'Euro sembra non avere soluzione e continua a chiedere sacrifici sempre più ingenti ai cittadini del vecchio continente. L'Italia è una delle nazioni più esposte alla tempesta monetaria perché ha la necessità di rifinanziare periodicamente il proprio debito pubblico che viaggia da decenni a livelli decisamente troppo elevati. L'origine di tale squilibrio va ricercata in una politica di sviluppo, basata essenzialmente su una forte inflazione, che ha dato frutti molto interessanti nel breve orizzonte degli anni ottanta del secolo scorso, ma ha posto le premesse per un fardello economico che potrebbe non essere più riassorbito sebbene l'economia italiana sia tutt'ora una delle più potenti del mondo. Vediamo perché. L'adesione entusiastica a tutto ciò che è "internazionale" contraddistingue il popolo italiano e lo rende aperto e disponibile, talvolta anche in modo acritico, a tutte le possibili avventure che abbiano come obiettivo l'allargamento dell'orizzonte territoriale inteso nel senso più ampio del termine. In pratica, per gli italiani, le frontiere dovrebbero essere state abolite ormai da un pezzo. Ciò è già da tempo una realtà per l'economia e la finanza: la cosiddetta "globalizzazione". Però esiste sempre il rovescio di qualsiasi medaglia, anche della più attraente. Nel 1992, l'Italia aderì definitivamente all'allora futura moneta unica europea, siglando L 8 il Trattato di Maastricht con un entusiasmo che fece immediatamente dimenticare l'enorme sacrificio richiesto per presentarsi a quell'appuntamento con i conti pubblici in ordine: la famosa manovra da 60 mila miliardi di lire compiuta dal Governo Amato con interventi eccezionali, tra cui il famigerato prelievo forzoso dai conti correnti degli italiani. Fu un evento che ha lasciato il segno ed è ancora ben presente nella nostra memoria. Ma erano davvero in ordine quei conti? In realtà no. Uno dei famosi "parametri" di Maastricht prevedeva che il debito pubblico non superasse il 60% del PIL e il debito italiano, già allora, viaggiava oltre il 100%. La manovra servì solo a dare l'indicazione che, con quel livello di tassazione, il debito pubblico sarebbe rientrato nei parametri previsti entro dieci anni, cioè in tempo per la sostituzione delle monete dei singoli stati europei con la moneta unica: l'Euro. Ma i buoni propositi non furono seguiti dai fatti. I vari governi in carica, e i parlamenti che si sono succeduti nelle tre legislature degli anni novanta, si appellarono sempre ad un altro "parametro" di Maastricht: quello che consente, al fine di sostenere lo sviluppo di una nazione con l'economia in difficoltà, di sforare il rapporto debito/PIL di un valore massimo del 3%. Ciò sarebbe dovuto accadere "una tantum" e quando proprio ne ricorrevano gli estremi; il bilancio dello stato italiano, invece, ha regolarmente previsto tale sforamento ogni IL NASTRO AZZURRO anno dal 1993 in poi fino al 2008. È chiaro che, in tal guisa, il debito, invece di essere ricondotto negli anni al famoso 60% del PIL, è costantemente aumentato, posizionandosi agli attuali livelli che lo vedono attorno al 125% di un PIL che, per fortuna, è aumentato anch'esso nel tempo, altrimenti la situazione sarebbe ancora più grave. La crisi finanziaria mondiale, scoppiata proprio nel 2008 a seguito della famosa bolla speculativa sui mutui immobiliari americani, non accenna a calmarsi e sta ponendo le basi per una recessione generalizzata delle economie più avanzate. In tale quadro, il nostro PIL non incrementa più e rende ancora più evidente la gravità della situazione generata dal fortissimo debito pubblico. In cifra, il debito italiano supera i mille e seicento miliardi di Euro. È evidente che anche l'ultima manovra, quella da venti miliardi del governo Monti, per intenderci, fa appena il solletico ad un debito di tali proporzioni, e infatti i "mercati" non se ne sono neppure accorti. Ma se ne sono accorti i cittadini italiani! I quali, questa volta sanno che il sacrificio, oltre che apparire evidentemente inutile davanti all'enormità del problema, non porterà alcun beneficio immediato, diversamente da quello del '92 quando lo si fece per entrare nell'Euro. Tralasciando lo sgomento che è venuto a molti, che si aspettavano il "miracolo" dalla semplice sostituzione di Berlusconi con Monti a palazzo Chigi, vediamo, però, perché in realtà la situazione italiana sarebbe molto meno tragica di quella che sembra in base all'analisi finora condotta. La sede delle istituzioni europee Il debito pubblico italiano è finanziato dai buoni del tesoro, BOT, BPT e altri tipi di obbligazioni, che sono regolarmente rinnovati ad ogni scadenza. Per poterli vendere nella totalità del loro valore, lo stato deve offrirli con un interesse sufficientemente alto da allettare i compratori. Le ultime aste sono state aggiudicate con interessi sempre superiori al 6%, talvolta al 7%. Il paragone in Europa lo si fa con gli analoghi titoli emessi dalla banca centrale tedesca: i famosi BUND, che sono venduti ad un interesse che supera di poco il 2%. Lo "spread" di cui parlano giornali e telegiornali è la differenza tra i due tassi di interesse moltiplicata per 100, dal che L'ORIGINE DELLA BANDIERA EUROPEA Le apparizioni della Madonna a Lourdes, nel 1858, sono a tutti note. Meno conosciute sono quelle avvenute nel 1830, a Parigi, nel convento delle Figlie della Carità (le Suore Vincenziane). Qui, nella cappella di rue du Bac, Maria apparve più volte ad una novizia, Catherine Labouré e si mostrò con dei raggi uscenti dalle mani ed il globo terrestre ai piedi. Inoltre, intorno alla testa, una corona di 12 stelle con iscritta, in un ovale, la frase: "Oh Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi." A memoria di questi eventi straordinari, il confessore della novizia e la Superiora della Suore di Carità, chiesto il permesso all'Arcivescovo di Parigi, decisero di far incidere una medaglia. La frase citata più sopra comparve sul diritto, mentre sul rovescio venne posta una “M”, la croce, un cuore avvolto da una corona di spine (Gesù), un secondo trafitto da una spada (Maria) ed, a contornare l'ovale, le 12 stelle. Ora, quale relazione c'è tra la "Medaglia Miracolosa" ed il simbolo europeo? Nel 1949 fu istituito il Consiglio d'Europa. L'anno dopo venne bandito un concorso per la creazione della bandiera della futura Europa unita.Tra i partecipanti ci fu il Sig. Arsène Heitz che propose un bozzetto dove 12 Bandiera europea con le stelle bianche campeggiavano in cerchio su sfondo azzurdodici stelle ro. L'artista, molto devoto alla Madonna, si ispirò proprio alla medaglia di Santa Catherine Labouré. Tra le 101 opere, provenienti da tutto il mondo, il Consiglio d'Europa scelse proprio la sua, operando, tra l'altro, una scelta singolare in quanto, in quel momento, gli stati del Consiglio non erano ancora dodici. La bandiera stellata ed azzurra, colore tradizionale della Vergine, fu adottata ufficialmente 1'8 dicembre 1955, festa dell'Immacolata Concezione. È appena il caso di ricordare che, molto tempo prima, nel XIV secolo, Amedeo VI, Duca di Savoia, stabilì che l'insegna del suo piccolo stato fosse un drappo azzurro, quadrato, con un'aquila al centro. Scelse questo colore ("celeste mariano") in quanto anch'egli devoto alla Vergine, istituendo, tra l'altro, in suo onore, l'Ordine della Santissima Annunziata. L'"azzurro Savoia", come ben sappiamo, contraddistingue i nastri che sostengono le insegne metalliche delle Decorazioni ed è il colore della fascia portata dai nostri Ufficiali. Dott. Raffaele Rivolta (Presidente della Federazione di Brescia) IL NASTRO AZZURRO 9 La sede della BCE scono al medesimo progetto economico e finanziario non avrebbero senso. Per comprenderlo dobbiamo fare altri due ragionamenti e trarne alla fine le conclusioni. Il primo riguarda l'Euro come moneta. Si tratta di una divisa mancante di alcune cose che le monete nazionali hanno e che spiegano, per esempio, la decisione della Gran Bretagna di non eliminare la Sterlina dal corso legale. La prima mancanza è una politica economica e finanziaria comune europea gestita da un governo europeo che non c'è (la Commissione Europea non è un governo, ma una consulta che emette "direttive" che gli stati dell'unione "possono", ma non "devono", trasferire nel proprio "corpus legis" … se ritengono di volerlo fare). Per conseguenza, ne deriva l'altra mancanza, forse ancora più grave, di una banca europea di riferimento che faccia da garante per la moneta: la BCE è solo l'equivalente della nostra Zecca di Stato, per intenderci, ma non della nostra Banca d'Italia all'epoca della Lira. Quindi l'Euro è una moneta "orfana" di una politica finanziaria e di una casa nella quale ripararsi. Di fatto essa rappresenta l'economia europea nel suo complesso. Ma l'Europa non è un entità politicamente unica, è un’unione di stati indipendenti che si riconoscono in alcuni trattati che regolano materie specifiche … e basta. Per quanto riguarda l'Euro, sono ancora e sempre i Trattati di Maastricht a gestirne il corso e i rapporti tra i membri dell'Unione. Tali trattati sono evidentemente insufficienti a governare la situazione attuale, di fatto lasciata ai singoli stati che non hanno più la sovranità sulla propria moneta, devono rispettare i rigidi parametri imposti da Maastricht, che in situazione di sviluppo economico non pesano molto ma in recessione sono dei potenti acceleratori di crisi, e non possono appellarsi ad una politica finanziaria comune che possa controbilanciare tempestivamente gli eventi. Anzi, tali appelli risultano come dei tentativi di "esportazione" delle proprie difficoltà economiche in ambiti non permessi. Come se, per intenderci, una persona, dopo che si è indebitata, volesse caricare dei propri debiti tutti i parenti e gli amici con cui è in contatto. Ciò non gli viene permesso, ma neppure egli ha dei vincoli da rispettare che lo obbligano a comprare ciò che comprano gli altri e ad amministrare il proprio denaro nella stessa maniera con cui lo il famoso "oltre 500 punti di spread" che da l'idea della differenza di potenziale dell'economia dei due stati. In realtà, lo spread non è un vero indicatore del differenziale tra le due economie, poiché i tassi di interesse ai quali vengono messi all'asta i titoli di stato sono ancora una delle poche cose lasciate alla gestione dei singoli governi. L'Italia, che non può permettersi alcun invenduto, alza i tassi fino ad un valore che rende praticamente impossibile non vendere i titoli (le ultime aste hanno registrato sempre richieste più che doppie rispetto alla quantità di titoli emessi), mentre la Germania mantiene i tassi volutamente molto bassi per ragioni meramente politiche (e infatti, non vende mai tutti i titoli messi all'asta - nell'ultima ne sono rimasti invenduti il 35%). Basterebbe che l'Italia contenesse l'interesse sui propri titoli al 5% e la Germania li alzasse al 3% per avere la vendita totale da parte di entrambi (l'Italia con un po' di fatica, compensata dalla riduzione del peso economico dell'operazione sul proprio bilancio), e lo spread rimarrebbe attorno ai 200 punti, valore considerato fisiologico. Ma ciò non cambierebbe di una virgola la vera essenza della crisi, la renderebbe solo un po' più leggera per l'Italia e un po' più indigesta per la Germania. Per valutare nella sua completezza la situazione, va anche considerato che le banche italiane custodiscono depositi per circa mille miliardi di Euro, il patrimonio immobiliare italiano è posseduto all'80% dalle famiglie e vale da solo oltre cinquemila miliardi di Euro, l'Industria manifatturiera italiana in alcuni setLa Cancelliera tedesca tori è all'avanguardia mondiale, il turismo è ai Angela Merkel vertici globali e l'agricoltura italiana è in assoluto leader nel mondo nel settore enogastronomico. Questi sono i famosi "fondamentali" che fanno capire come l'Italia sia molto meno "a rischio" di quanto si teme. Il vero rischio per l'Italia è di rimanere invischiata nelle pastoie imposte dalla burocrazia europea senza potersi svincolare da obblighi tecnici che fanno tutto meno che il bene dell'economia in una situazione difficile. In pratica, l'Euro è in crisi, e mette in crisi i singoli stati come l'Italia, perché non è la moneta europea, è la moneta unica delle nazioni europee. La differenza è totale. Ma, se la moneta europea fosse davvero unica, queste differenze tra stati che aderi- 10 IL NASTRO AZZURRO fanno gli altri: è proprio questa limitazione della libertà di gestione della moneta da parte dei singoli stati che sta contrapponendo le economie europee in difficoltà a quelle forti. La Germania, e in parte anche la Francia, temono che la crisi finanziaria attualmente gravante su paesi meno potenti (Grecia, Spagna, Italia, ecc …), possa coinvolgerli anche se la loro economia è sufficientemente potente da scongiurare tale possibilità … se essi fossero ancora i detentori del Marco e del Franco. Il problema è che se le economie deboli dovessero fallire, la crisi investirebbe l'Euro nella sua generalità, quindi tutte le nazioni con la moneta unica ne sarebbero coinvolte. Ma non c'è nessun organismo o struttura governativa sovranazionale europea che possa gestire autonomamente la situazione, quindi il rischio di default esiste, è grave, non ha controbilanciamenti efficaci e riguarda tutta l'area dell'Euro. Eppure, mai come ora sarebbe necessario avere una gestione "politica" unitaria dell'economia europea. Siamo in presenza, infatti, di un gigantesco trasferimento finanziario verso altre zone del globo, principalmente il sud est asiatico e il sud America, molto più remunerative per gli investimenti borsistici, prevalentemente a carattere speculativo. Un fiume di denaro sta abbandonando il continente europeo, e quindi l'Euro, attualmente in ristagno economico, per trasferirsi in quei mercati in forte sviluppo. Ecco che il rischio di non vendere tutti i titoli in asta è reale: se il denaro cerca altrove la remunerazione, non investe volentieri dove anche un 7% è meno dell'attuale trend di sviluppo della Cina, che per esempio viaggia da un decennio all'8% annuo. Di questo passo l'economia europea, che è ancora la più potente del mondo, si avvia ad un inesorabile declino dovuto proprio al progressivo inaridimento delle fonti di finanziamento. Per evitare che la situazione degeneri ulteriormente, è ormai evidente a tutti la necessità non più procrastinabile di dare vita ad un governo dell'economia europea di cui si sente sempre di più la mancanza. Ma ripeto la domanda già posta in altre occasioni da queste stesse colonne: gli stati europei sono pronti a rinunciare a parti importanti della propria sovranità a favore di un governo sovranazionale? Detta così, la questione appare oziosa, anche alla luce di importanti prese di posizione, quali quella della Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che, come riportato da "Il tempo" del 23 settembre 2011 a pag. 4, quindi già diversi mesi orsono, ebbe a dire: "Non può esserci una moneta unica senza una politica economica comune, senza un budget federale … O i leader europei hanno la capacità di superare i nazionalismi oppure io penso che tutto quello che abbiamo fatto nell'Unione Europea rischia di non restare in piedi." Ma perché, se la soluzione è così evidente a tutti già da tempo, non si riesce a fare un passo per metterla in pratica? Per comprenderlo non è necessario analizzare le prese di posizione della Cancelliera tedesca Angela Merkel alla luce dei problemi interni della Germania, basta osservare in dettaglio il comportamento di noi italiani che, come detto già in precedenza, siamo sempre aperti verso l'estero, quando la Commissione Europea ha emanato alcune direttive relative alla liberalizzazione di prodotti agroalimentari che mettevano in secondo piano la specificità dei prodotti tipici nazionali. La levata di scudi è IL NASTRO AZZURRO Il premier Mario Monti parla all’Unione Europea stata immediata e fortissima! Eppure si trattava di prodotti che, nel coacervo delle attività economiche del continente, costituivano una ben misera fettina di economia, ma tanto è bastato. Cosa pensate che succederebbe se un fantomatico governo europeo imponesse una manovra "alla Monti" a tutto il continente per metterne in sicurezza i conti a seguito della poliennale mala gestione greca o italiana? Ecco la vera difficoltà a passare dalla moneta unica al governo unico: si vanno a toccare troppo in profondità interessi nazionali importanti per risolvere problemi esterni alle nazioni che si vedrebbero mettere in discussione tali interessi. Eppure l'Europa dovrà muoversi in tal senso, perché altrimenti è davvero meglio prevedere il graduale ritorno alle monete nazionali. Però, nel proseguire il processo di integrazione europea, la difficoltà maggiore sarà rimediare all'errore iniziale della moneta unica che, senza un governo unico dell'economia, è come se si fosse iniziata la costruzione della casa comune europea partendo dal tetto. Antonio Daniele Banconote in Euro 11 FESTA DEL TRICOLORE l concerto al teatro Ariosto di Reggio Emilia, dove nel 1797 nacque il Tricolore, conclude i festeggiamenti dell'edizione 2012 della celebrazione della nostra Bandiera Nazionale. Dopo la visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, nel 2011, proprio nel capoluogo emiliano, ha dato il via alle celebrazioni del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, ha avuto luogo l'esordio di Mario Monti, nella sua prima cerimonia pubblica in qualità di Presidente del Consiglio. Circostanza che peraltro lo stesso Monti ha voluto sottolineare: "Era giusto cominciare da qui, da una città che ha dato i natali al Tricolore ma che, lasciatemi dire, nei 215 anni si è particolarmente meritata il Tricolore con un esemplare sviluppo della vita di comunità, civile ed economica, e mi piace ricordare il riconoscimento dell'UE per l'attenzione e le iniziative sui temi interculturali. Un anno fa", continua il premier, "in questa emozionante sala, in occasione della Festa della Bandiera, il Presidente Napolitano fece un appello affinché non si perdesse il senso dei 150 anni dell'Unità. L'Italia non ha perso quell'occasione. Oggi possiamo dire che questo appello è stato accolto da tutti con entusiasmo inatteso". I Il Tricolore italiano E Mario Monti non ha risparmiato nessuno. Per la prima volta, seppur indirettamente, fa riferimento al governo che lo ha preceduto: "È inammissibile che i lavoratori compiano sacrifici mentre c'è una porzione importante di ricchezza che sfugge alla tassazione, accrescendo così la pressione tributaria su chi non può sottrarsi al fisco. L'espressione corrente di mettere le mani nelle tasche degli italiani (evidente il riferimento a Berlusconi, ndr) non mi ha mai persuaso e comunque è incompleta perché ci sono altri atti di mani che entrano nelle tasche. Alcuni italiani mettono le mani nelle tasche di altri italiani: sono gli evasori rispetto ai contribuenti". È il punto centrale del discorso di Monti sul palco del teatro Valli, pieno centro dell'Emilia produttiva, quella di Reggio, il cui sindaco, Graziano Delrio, da due mesi è anche presidente dell'ANCI. In platea lo ascoltano Pierluigi Bersani, Pierluigi Castagnetti, i sindaci di tutta la Regione (quello di Bologna era in vacanza, ma rappresentato dalla sua vice) e, soprattutto, Romano Prodi al quale Monti non manca di fare i ringraziamenti in nome di una vecchia amicizia nata proprio in Europa. Monti, si rivolge anche al personale della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate, che combattono l'evasione fiscale. "A loro va il mio Il Presidente del Consiglio passa in rassegna il picchetto d’Onore appoggio". 12 IL NASTRO AZZURRO CONVEGNO DI ASSOARMA AL CAMPIDOGLIO: LE ASSOCIAZIONI D’ARMA, REALTÀ E PROSPETTIVE l 3 novembre 2011 si è svolto, nella sala della Protomoteca del Campidoglio, il convegno del Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d'Arma (ASSOARMA). L'evento ha avuto lo scopo di dare risalto, nel quadro delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, alla presenza delle Associazioni d'Arma nella realtà contemporanea quale espressione di valori nazionali e, nel contempo, quale componente attiva della società, sia per il richiamo delle tradizioni del passato sia per il concorso all'impegno della Protezione Civile in occasione di particolari emergenze calamitose. Sono intervenuti: – il Senatore Marini, già Presidente del Senato, quale espressione dell'Associazione Nazionale Alpini, un sodalizio che, per dimensioni e impegno, non ha pari a livello internazionale. Gli alpini sono la sintesi di un sistema di vita forgiato dalle difficoltà della montagna e sostenuto da un profondo sentimento nazionale che li pone in primo piano in ogni circostanza di rilievo che richieda impegno e dedizione; – il Professore Senatore Domenico Fisichella, che ha posto in risalto lo stretto legame morale che ha unito le Associazioni d'Arma con la storia d'Italia nelle tante vicende che hanno visto i cittadini e i soldati impegnati nel corso degli anni. Lo spirito che ha animato le Associazioni d'Arma è sempre stato espressione significativa di ricordi, di imprese, di fedeltà alle istituzioni nella formazione e nel consolidamento della nostra Unità e del sentimento nazionale; – il Dottor Alessandro Ortis, già Presidente dell'Autority sull'Energia nonché dell'Associazione ex allievi della Nunziatella, che ha ricordato il significato storico di questa Scuola Militare, erede della scuola di formazione degli ufficiali del Regno delle Due Sicilie. Anche se non inserito in Assoarma, questo sodalizio ne esprime gli stessi valori e mantiene vivo il ricordo di tanti personaggi, autorevoli e non, che hanno indossato le stellette in giovanissima età, facendo una I Parla il Gen. C.A. Mario Buscemi IL NASTRO AZZURRO Il Capo di S.M.D. Gen. Abrate scelta di vita che ha guidato tutta la loro esistenza (uno spot riferito a questa scuola maestra di vita mostra due ragazzi in uniforme e afferma "tutti i ragazzi crescono, alcuni diventano grandi" per sottolineare la maturità che questo Istituto conferisce); – il Generale di Corpo d'Armata Vittorio Bernard, membro della Presidenza di Assoarma, che ha posto in risalto alcune delle problematiche riguardanti l'attuale situazione dell'associazionismo militare, specie in relazione all'eliminazione del servizio di leva ed al conseguente minor afflusso dei giovani congedati nei ranghi delle varie associazioni; – il Generale di Corpo d'Armata Mario Buscemi, Presidente di Assoarma, che ha svolto il ruolo di moderatore del dibattito ed ha concluso citando la proposta di legge n. 3442 relativa all'assetto giuridico delle Associazioni e ponendo in rilievo l'importanza di una sempre maggior integrazione delle Associazioni d'Arma con le Forze Armate per una presenza solidale ed attiva in ogni circostanza. Particolare menzione è stata poi fatta del programma "Vivi le forze armate" che, con la collaborazione di molte associazioni, prima fra tutte quella degli alpini, ha visto molte migliaia di giovani trascorrere tre settimane presso alcuni reparti, vivendo così un'esperienza di cui avrebbero portato il segno nel ritorno alle loro normali attività di studenti o lavoratori. È seguito un vivace ed attivo dibattito a conferma del particolare interesse suscitato dai temi trattati. AI convegno hanno portato il loro autorevole e solidale saluto il Senatore Carlo Giovanardi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate e il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale C.A. Giuseppe Valotto, esprimendo il loro apprezzamento per l'opera delle Associazioni e per la funzione pilota di Assoarma. Gen. B. Sergio Testini (Segretario Generale di Assoarma) 13 ROVIGO INTITOLA UN GIARDINO PUBBLICO A FERRUCCIO NINO SURIANI MAVM l 9 aprile 2011 a Rovigo è stato intitolato un giardino pubblico al dottor Ferruccio Nino Suriani, figura storica, istrionica, che sapeva rapportarsi in egual maniera con tutti i ceti sociali, dai grandi del mondo ai più semplici. Nato a Grignano Polesine (RO) il 5 Novembre 1916, fin da studente iniziò nell'azienda paterna la pratica del commercio di prodotti ortofrutticoli sui mercati nazionali ed esteri, acquistando nel contempo piena padronanza delle principali lingue europee, fino a diventare capitano di industria in campo internazionale nel settore ortofrutticolo. Laureatosi a Bologna a 23 anni in Economia e Commercio, contemporaneamente frequentava il Corso Allievi Ufficiali presso il 3° Reggimento Carristi di Bologna, veniva poi chiamato alle armi. Il suo amore patriottico lo portò, nel 1941, a distinguersi nella guerra d'Africa Settentrionale quando, ufficiale carrista della gloriosa divisione Ariete, conobbe il generale Erwin Rommel di cui divenne interprete con stima reciproca. Ottenne due Medaglie d'Argento al Valor Militare: la prima nel '41 quando, offertosi La targa di intitolazione per sostituire un ufficiale ferito, pubblico a Suriani attaccò con i propri carri, riuscendo a colpire i nemici e a metterli in fuga dopo sedici giorni di lotta incessante, dimostrando serena fermezza e capacità, e destando ammirazione nei reparti alleati a suo fianco; la seconda nel '42, durante un attacco al nemico, col proprio carro riuscì a sbarrare il contrattacco da parte dei mezzi nemici. Fu insignito anche della Croce di Guerra tedesca, merito della grande stima che il Generale Rommel aveva nei suoi confronti e per un'azione svolta con un reparto carri tedesco che venne riconosciuta con una M.A.V.M. italiana. Nel '46 fondò a Rovigo, con gli amici reduci di El Alamein, l'avv. Mantero, il dott. Ballo, l'avv. Zanini, l'avv. Fante, il carrista Bruno Rizzi ed altri amici carristi, il gruppo "Reduci Carristi d'Africa" che, successivamente, divenne il primo nucleo di quell'Associazione Carristi d'Italia voluta dal Gen. Valentino Babini, amico di Suriani, indiscusso Presidente fin al 2004. Fece erigere due monumenti, uno a Rovigo, nel giardino oggi a Lui intitolato, con pezzi originali di carro armato, e l'altro a Trecenta (RO). Arrivando a noi, nel 1958 aprì a Rovigo la sede della Federazione Provinciale I 14 dell'Istituto del Nastro Azzurro e ne fu Presidente indiscusso fino al dicembre 2004, quando venne a mancare. In ambito cittadino e nazionale ha occupato posizioni di prestigio con innumerevoli cariche di alto livello. Fu membro della Giunta della Camera di Commercio di Rovigo, oltre a Consigliere Nazionale del Sindacato Importatori ed Esportatori di prodotti ortofrutticoli ed agrumi. Per la sua competenza più volte è stato chiamato a far parte di Commissioni per la elaborazione di norme comunitarie in questo settore. Fu membro del Comitato di Presidenza della Banca Popolare e Consigliere della sede di Rovigo della Banca d'Italia. È stato fondatore e Presidente del Centro Studi Storici Archeologici ed Etnografici di cui è stato Presidente Onorario. Ha fondato un Museo Archeologico, oggi diventato Museo Civico, i cui reperti preistorici, oggetto di operazioni di scavo in Provincia di Rovigo e fuori, interessano esperti ed Enti italiani ed esteri. È stato Presidente della locale squadra di Rugby, vincitore dei primi scudetti nel dopoguerra e del giardino Presidente del Tennis Club Rovigo. È stato socio fondatore del Rotary Club di Rovigo e successivamente ne è stato Presidente. Socio dell'Accademia dei Concordi di Rovigo e membro di varie Accademie italiane ed estere di cultura. Ha conseguito diversi riconoscimenti e premi per Le associazioni combattentistiche alla cerimonia IL NASTRO AZZURRO aver contribuito fattivamente al progresso economico-sociale nazionale. Per lunghi anni membro del Comitato Promotore del Premio Letterario "Campiello" assieme a Mario Valeri Manera. Dal 1969 al 1979 è stato Presidente dell'Associazione Industriali della Provincia di Rovigo di cui è stato Presidente Onorario. È stato Presidente fondatore del Comitato Provinciale UNICEF - fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia - di Rovigo. Nel giugno del 1986 gli sono state conferite, dal Presidente della Repubblica, le insegne di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica, la massima onorificenza dell'Ordine. Gli è stato conferito il Premio Due Torri D'Oro 1987. Un momento della cerimonia Nino Suriani è stato tutto questo e molto di più; aveva una dote eccezionapiù semplici e, contemporaneamente, i nomi più famosi le: era profondamente ironico e spiritoso; la sua converdel mondo della cultura, dello spettacolo, degli affari se sazione era un fuoco d'artificio; il suo humour a getto non, come quando era Presidente UNICEF Provinciale, continuo aveva un tono canzonatorio sempre elegante e cinque o seicento persone ospitate in un ricevimento per ricco di giovialità e grande bontà; era curioso di tutto raccogliere fondi. tanto da definirsi "L'archivio storico di Rovigo"; sapeva Questi ricordi ci consentono di definire "il capolavoascoltare e prendersi a cuore i problemi degli altri, con ro della sua vita". Ferruccio Nino Suriani è e sarà sempre l'attenzione specialmente rivolta ai giovani, tra i quali scoper noi un esempio di vita. prì molti talenti che oggi sono a livelli importanti. Chi scrive queste note ora ha l'onore di ricoprire la Maestro di vita per chi ha avuto la fortuna di stargli carica di Presidente Provinciale dell'Istituto del Nastro vicino, perché dal suo stile si imparava ad affrontare i proAzzurro, è stato progettista dei due monumenti voluti blemi senza arrendersi mai. da Suriani, è il suo delfino di sempre e si onora di porMentre trattava affari con i ricchi e i potenti del tare avanti, nella sua memoria, il Nastro Azzurro a mondo e intratteneva relazioni con i maggiori esponenti Rovigo. della cultura, sapeva offrire amicizia alle persone più modeste, per le quali la porta della sua casa era sempre Geom. Graziano Maron aperta. Infatti, a casa sua si potevano incontrare gli amici (Presidente della Federazione di Rovigo) LA FEDERAZIONE PROVINCIALE E IL ROTARY CLUB DI ROVIGO INSIEME artedì 15 novembre 2011, presso l'Hotel Cristallo di Rovigo, l'Istituto Nazionale del Nastro Azzurro è stato ospite d'onore di una serata conviviale del locale Rotary Club che ha voluto riservare all'Istituto un evento particolare che conchiudesse degnamente le iniziative annuali del sodalizio dedicate al 150° Anniversario dell'Unità d'Italia. Tali attività che hanno preso il via in occasione della tappa di Rovigo della Marcia dell'Unità d'Italia, organizzata dall'Istituto del Nastro Azzurro e patrocinata dai Club di ben quattro dei dieci Distretti italiani del Rotary International. Il protagonista della marcia, l'atletico professor Michele Maddalena, della Federazione Provinciale di Latina, ha incontrato nel Municipio rodigino i rappresentanti istituzionali e le autorità locali in un evento che ha avuto, a suo tempo, ampio risalto sulla stampa nazionale, locale oltre che sul periodico "Il Nastro Azzurro". Ciò evidenzia che a Rovigo la collaborazione tra il Nastro Azzurro e il Rotary è, per quanto possibile, ancora più stretta di quella già importante stabilita a livello nazionale. Nella serata, per il prestigioso Istituto, sono intervenuti il Presidente Nazionale Gen. B. (r.) Carlo Maria Magnani, il Direttore (e rotariano) del bimestrale "Il Nastro Azzurro" Gen. B.A. (r.) Antonio Daniele e il I vessilli del Rotary e del Presidente della Federazione Provinciale di Rovigo Nastro Azzurro Geom. Graziano Maron. Ha fatto gli onori di casa il M IL NASTRO AZZURRO 15 Il Presidente del Club e signora col gen. Magnani e il gen. Daniele Presidente del Rotary Club di Rovigo Professor Pietro Zonzin che ha accolto con signorile cortesia le Autorità Civili, Militari e i rappresentanti provinciali delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma presenti, coordinati dal Presidente di Assoarma di Rovigo. Numerosi e molto interessati i soci rotariani intervenuti. Il presidente del Club Professor Pietro Zonzin ha ricordato pure il dottor Ferruccio Nino Suriani, che è stato socio fondatore e poi Presidente dello stesso Rotary Club, e Presidente della Federazione Provinciale dell'Istituto del Nastro Azzurro negli anni passati. A lui, nel mese di Maggio 2011, è stato intitolato un parco cittadino, evento fortemente voluto da entrambe le associazioni. L'incontro si è aperto con l'esecuzione degli inni Nazionale, Europeo, del Rotary e del Nastro Azzurro. Dopo il sobrio momento conviviale, la serata è entrata nel vivo con le interessanti presentazioni multime- diali ad opera dei relatori. Nella prima, tenuta dal Gen. Magnani, è stata illustrata la storia dell'Istituto dalle origini sino ai giorni nostri, le sue finalità e la sua evoluzione per rendere attuale il sodalizio, sottraendolo ad una possibile fine per il fisiologico esaurimento delle iscrizioni. Questa delicata operazione si è realizzata con esito positivo mettendo totalmente in pratica la decisione fortemente voluta dal precedente Presidente Nazionale, il Comandante Giorgio Zanardi, di consentire l'iscrizione quali soci dell'Istituto anche ai simpatizzanti, cioè a persone che, pur non essendo Decorati al Valor Militare o al Valore di una delle Forze Armate, oppure di essere familiari di Decorati, possono entrare a farne parte in quanto, da buoni cittadini, ne condividono i Valori e le finalità, adoperandosi per la loro diffusione, il loro rispetto e la loro valorizzazione, nonché per una giusta opera di proselitismo nei confronti dell'Istituto stesso. Il Gen. Magnani, a conclusione del suo intervento, ha ricordato anche che l'archivio dell'Istituto è vincolato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 30 Settembre 2010 ed è in corso di pubblicazione la seconda edizione della raccolta informatica dei nominativi dei Decorati d'Italia e delle relative Motivazioni, curata dal Sodalizio: tale iniziativa, di assoluto valore storico, ha suscitato l'attenzione dei presenti e, in parTradizionale scambio di trofei a fine serata ticolare, del Sindaco di Rovigo, dottor Bruno Piva. La seconda relazione, tenuta dal Gen. Daniele, anch’egli rotariano, ha avuto come oggetto la presentazione dell'organo di stampa bimestrale "Il Nastro Azzurro". Anche il direttore, nel ripercorre le fasi della vita editoriale che dal 1924 arriva ai giorni nostri, ha comunicato con soddisfazione che la diffusione della pubblicazione è divenuta capillare ai vari livelli istituzionali delle articolazioni statali e militari in particolare, oltre che a tutti i soci, i quali forniscono con sempre maggiore entusiasmo copiosi materiali utili per la sua redazione. La serata è proseguita con un interessante dibattito fra i relatori e i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma che hanno idealmente I presidenti e le autorità militari affidato all'Istituto del Nastro Azzurro la proposta di far rientrare fra i suoi iscritti anche i Caduti nelle missioni di pace all'estero che, pur non essendo propriamente Decorati, sono espressione di un "nuovo" modo di rendere un servizio fondamentale per la realizzazione del nostro dettato costituzionale e, quindi, per la difesa della Patria anche in terra straniera. Il Gen. Daniele, in qualità di responsabile del giornale-periodico, in accordo con il Presidente Maron, farà omaggio ai soci del Rotary Club di Rovigo dell'ultimo numero 2011, con allegato il Calendario Azzurro 2012. La riuscita serata si è conclusa con il tradizionale scambio dei crest e dei guidoncini fra gli ospiti e il Presidente del Rotary. 16 IL NASTRO AZZURRO IL GENERALE CLAUDIO GRAZIANO È IL NUOVO CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO l Generale di Corpo d'Armata Claudio Graziano ha frequentato l'Accademia Militare di Modena, dal 1972 al 1974, e la Scuola di Applicazione di Torino, dal 1974 al 1976, dove ha conseguito la laurea in Scienze Strategiche Militari. È stato nominato Ufficiale di fanteria (Alpini) nel 1974. Nel 1976 è stato comandante di plotone fucilieri al Battaglione Alpini "Susa". Nel 1977 è stato Vice Comandante della compagnia contro carri della Brigata Alpini "Taurinense" costituente l'aliquota nazionale della Forze Mobili Alleate (AMF-L). Nel 1980 ha comandato in successione una compagnia mortai ed una compagnia alpini (fucilieri) presso il Battaglione Alpini "Trento" della Brigata Alpini "Tridentina". Dal 1983 al 1986 ha comandato la compagnia Allievi Ufficiali e la compagnia Comando presso la Scuola Militare Alpina di "Aosta". Dopo il corso di Stato Maggiore, nel 1987 è stato assegnato allo Stato Maggiore dell'Esercito dove ha svolto l'incarico di Ufficiale Addetto presso l'Ufficio Programmi di Approvvigionamento. È stato promosso Maggiore nel 1988. Ha poi frequentato dal 1989 al 1990 il Corso Superiore di Stato Maggiore. Nel 1990, promosso Tenente Colonnello, è stato trasferito all'Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito come capo della Segreteria di Stato Maggiore del Capo di SM. Nel 1992 è stato nominato comandante del Battaglione Alpini "Susa" che, sotto il suo comando, ha sostenuto la missione di pace in Mozambico con il compito di garantire la sicurezza del corridoio di Beira (via di comunicazione tra lo Zimbabwe ed il mare), favorendo e supportando il soccorso umanitario e sanitario alle popolazioni locali. Alla fine del 1993, è stato designato Capo Sezione presso l'Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Promosso Colonnello nel 1996, ha comandato il 2° Reggimento Alpini della Brigata "Taurinense" a Cuneo. Successivamente ha ricoperto l'incarico di Capo Ufficio Pianificazione dello Stato Maggiore dell'Esercito. Nel mese di settembre 2001 ha assunto l'incarico di Addetto Militare presso l'Ambasciata d'Italia in USA. È stato promosso Generale di Brigata il 1 gennaio 2002. Rientrato in Italia, ha assunto il 27 agosto 2004 il Comando della Brigata Alpina "Taurinense". Dal 20 luglio 2005 ha assunto il Comando della Brigata Multinazionale "Kabul" in Afghanistan e la responsabilità dell'Area Operativa della provincia di Kabul fino al 6 febbraio 2006. È stato promosso Generale di Divisione il 1 gennaio 2006 ed ha assunto l'incarico di Capo Reparto Operazioni del Comando Operativo di vertice Interforze della Difesa dal 15 marzo 2006. Dal 29 gennaio 2007 è stato nominato Comandante delle Forze di Pace e Capo Missione UNIFIL in Libano. Il 1 gennaio 2010 è stato promosso Generale di Corpo d'Armata. Dal 10 febbraio 2010 è stato nominato Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa. Il 14 ottobre 2011 è stato nominato Capo di Stato Maggiore dell'Esercito ed ha assunto l'incarico il 6 dicembre 2011. Il Generale Graziano è stato insignito delle seguenti onorificenze: – Grande Ufficiale dell'Ordine Militare d'Italia; – Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana; – Croce d'argento al merito dell'Esercito; – Medaglia Mauriziana al Merito dei 10 Lustri di carriera Militare; – Medaglia al merito di lungo comando dell'Esercito (15 anni); – Croce d'oro per anzianità di servizio; – Ufficiale della "Legion D'Honneur" francese; – Medaglia commemorativa missione in Afghanistan; – Medaglia commemorativa per missioni di pace (Mozambico); – Medaglia commemorativa NATO Afghanistan (ISAF); I IL NASTRO AZZURRO – – Medaglia commemorativa UN (Mozambico); Medaglia 1^ Classe "D. Alfonso Henriques" dell'Esercito Portoghese; – US Legion of Merit; – Medaglia al merito dell'Esercito Tedesco per la Missione di Pace in Afghanistan; – Croce al Merito della Difesa per operazioni di Pace dello Stato Maggiore Difesa Norvegese; – Medaglia d'oro al merito della difesa (Stato Maggiore Francese); – Medaglia Commemorativa UN (Libano); – Medaglia d'Oro delle Forze Armate Polacche; – Commendatore dell'Ordine dei Cedri (Repubblica del Libano); – Cittadinanza onoraria della Provincia di Tyro (Sud del Libano); – Cittadinanza onoraria della città di Villanova d'Asti. Inoltre, gli sono stati tributati 5 Encomi Solenni e 9 Encomi Semplici. Istruttore militare di sci, ha frequentato numerosi corsi universitari e professionali, in particolare l'US Army War College dal 1996 al 1997. Ha conseguito le lauree in Scienze Diplomatiche ed Internazionali presso l'Università degli Studi di Trieste, il Master in Scienze Strategiche e la Specializzazione universitaria in Scienze Umane presso l'Accademia Agostiniana di Roma. È autore di numerosi libri, studi ed articoli. È sposato con la signora Marisa Lanucara con la quale vive a Roma. L’Istituto del Nastro Azzurro, nel congratularsi col generale Graziano, gli formula i più sentiti auguri di buon lavoro. L’Istituto, altresì, ringrazia il generale Giuseppe Valotto, Capo di Stato Maggiore uscente, per l’opera indefessa svolta al vertice dell’Esercito Italiano e gli formula i più vivi auguri di sempre maggiori fortune. Il generale Claudio Graziano 17 VIVI LE FORZE ARMATE l progetto Vivi le Forze Armate recentemente introdotto dal Ministero della Difesa su impulso diretto del Ministro On. Avv. Ignazio La Russa è a mio parere un esperimento positivo, nonostante in taluni ambienti della Difesa si mormori il contrario in ragione del costo non certo ridotto che l'iniziativa comporta per il bilancio del dicastero. La valutazione di positività che esprimo, non è comunque un assunto apodittico che teorizzo solo in virtù del legame che il nostro Istituto ha con il Ministero, ma è frutto di un'esperienza diretta che ho scelto di portare a termine nel corso dell'estate 2011. In tale periodo, infatti, ho deciso di partecipare al progetto e con non poche difficoltà sono riuscito ad entrare nella graduatoria di ammissione al 2° blocco con destinazione 151° Reggimento Fanteria "Sassari". Una scelta non casuale la mia, ma legata alla volontà di vestire i prestigiosi colori della Brigata Sassari in virtù dell'appartenenza del mio pro-zio Aiutante di Battaglia Gaetano Eugenio Bazzoni (2 M.A.V.M., 1 P.M.G.) alle fila di entrambi i suoi Reggimenti nel corso della Grande Guerra. Ragion per cui domenica 28 agosto, preparato lo zaino e caricato l'equipaggiamento necessario (secondo il ben noto principio che in un alloggio militare se non porti del tuo non trovi nulla) sono partito alla volta della Caserma "Monfenera" di Cagliari, sede del Reggimento cui ero destinato. L'accoglienza presso il mio reparto è stata particolarmente cortese e subito mi sono ambientato, nonostante le evidenti difficoltà logistiche derivanti dall'assenza di talune comodità cui, come tutti i partecipanti, ero abituato a casa mia. Ed è a questa circostanza che deve essere ricondotta un'altra delle ragioni per cui ho deciso di vivere l'esperienza della vita militare: per mettermi alla prova e superare quei limiti, anche psicologici, che tanti ragazzi hanno in relazione alla convivenza ed alla collaborazione "forzata" con persone sconosciute. Evento questo che fino a pochi anni fa la maggior parte dei giovani viveva al momento della chiamata per il servizio di leva. Anche sotto questo punto di vista, dopo un paio di giorni di ambientamento, abbiamo superato le problematiche insorte ed organizzato una camerata perfetta, dotata di tutto quanto era necessario, pulita ed ordinata secondo i dettami previsti dalle disposizioni di servizio, dove tutti i presenti collaboravano attivamente per dare il massimo al fine del conseguimento del miglior risultato possibile, onde onorare l'uniforme che ci è stata consegnata con tutto il corredo necessario per affrontare le tre settimane di ferma.. Il primo fondamentale passaggio, dopo le visite mediche di rito, è stato il briefing sui nostri doveri e sulle norme da rispet- I tare, svolto dal Comandante la 4^ Compagnia Mortai Pesanti "Aquile" nella quale il nostro plotone era inquadrato, Ten. Antonio De Asmundis; in seguito il Comandante del Plotone M.llo Enrico Melis ha dato le disposizioni necessarie per l'organizzazione interna degli alloggi con la nomina dei responsabili delle camerate e dei diversi servizi. In quest'occasione il sottoscritto che, proprio in virtù della sua "anzianità" e della sua posizione di cronista "embedded" aveva in animo di vivere il corso senza assumere alcuna posizione che potesse sminuire gli altri ragazzi (secondo il principio insegnatomi che chi ha lo stesso grado è uguale agli altri anche se è più anziano) è stato affettuosamente nominato "nonno" da tutti i partecipanti. Circostanza questa che, lo ammetto, mi ha reso orgoglioso degli insegnamenti ricevuti da mio padre e da tutti gli altri militari con cui negli anni sono venuto a contatto, e che nel contempo mi ha imposto di essere d'esempio per i miei "nipotini" che ogni giorno cercavano consiglio da chi aveva un pochino di esperienza di vita in più (e ogni tanto ne davano anche al loro "nonno" per svecchiarlo un po') nonché la responsabilità di essere il primo ad aiutare quando c'era bisogno. Sul punto, però, devo ammettere che nel giro di 48 ore i partecipanti al mio corso non erano più dei singoli che agivano isolatamente, ma parti di un meccanismo ben oliato, il Plotone, in cui le menti erano unite verso il conseguimento della migliore prestazione comune. Si è formata, infatti, una piccola, grande famiglia in cui nessuno era lasciato solo e tutti aiutavano il compagno in difficoltà affinché potesse giungere al livello degli altri e sentirsi parte del reparto. Prova di questo ne è il fatto che, al momento del "congedo" nessuno voleva staccarsi dai propri compagni e, nonostante i ripetuti tentativi di soffocarle, sono scese a rigare le guance fiumi di lacrime perché dopo 21 giorni ormai la nostra "famiglia" di Aquile era troppo unita per sciogliersi, tanto che ancora oggi ci si sente praticamente quotidianamente ed il legame tra noi rimane molto forte. Un affetto quello nato tra noi che ha coinvolto anche gli inquadratori (CMC Ignazio Atzeni, CMC Alessandro Spanò, CMS Stefano Scano, 1° CM Stefania Onali, CM Laura Aduni) ed il Vice Comandante delle "Aquile" Ten. Alfredo Carboni, con i quali abbiamo mantenuto un bellissimo rapporto, proprio per l'impegno che ha contraddistinto tutti e 35 i partecipanti allo stage. Durante le tre settimane, nonostante il 151° fosse impegnato a trasferire i suoi effettivi nel duro teatro afghano con l'ovvia conseguenza di dover modificare più volte il programma delle attività, l'addestramento è stato intenso sotto tutti gli aspetti (sia quello fisico - anche per il caldo torrido - che quello puramente nozionistico), ed ha soddisfatto in pieno le mie aspettative, permettendomi di vivere appieno, anche se solo per 18 IL NASTRO AZZURRO un breve periodo, la vita militare, con le sue difficoltà e nel contempo con le soddisfazioni derivanti dal raggiungimento degli obiettivi prefissati. È per questo che posso dire con certezza che il progetto così come è stato congegnato, seppur passibile di alcune modifiche e certamente da migliorare per alcuni aspetti, è da ritenersi valido anche come test per chi vuole entrare nelle Forze Armate, al fine di valutare direttamente sul campo che la scelta di vita che si prefigge è veramente quella che fa per lui. Di questo erano convinti anche gli altri ragazzi e ragazze partecipanti allo stage, che hanno riportato un'impressione positiva dell'esperienza vissuta, dimostrando peraltro un attaccamento al Reggimento ben superiore a qualunque aspettativa, tanto che prima di lasciare l'uniforme hanno voluto far celebrare dal Cappellano una messa in suffragio di tutti i Caduti e deporre avanti al Monumento sito nella Piazza d'Armi una corona a ricordo di tutti i Sassarini che hanno dato la vita per la Patria. Per quanto concerne il sottoscritto, certamente ho appreso nozioni che mi potranno essere utili anche nella vita civile ed ho imparato a fronteggiare i miei limiti, sia di carattere puramente psicologico che di natura tecnica. Gli istruttori, poi, sono stati molto bravi nel trasmetterci il loro sapere militare ed hanno saputo coniugare la fermezza del proprio comando con la volontà di assecondare dove possibile le esigenze particolari dei partecipanti al progetto. Di questi ultimi, peraltro, non posso che avere un bellissimo ricordo, tanto che ritengo doveroso ricordarli uno per uno così come mi vengono alla mente: Lorenzo Bassetti, Stefano Henriquez Cortez, Angelo Palumbo, Lorenzo Pagani, Davide Caboni, Fabio Facellu, Manuel Serra, Riccardo Ramo, Marco Palazzesi, Paolo Rafael Simoni, Giovanni Muscas, Carla Pili, Sabrina Laconi, Chiara Sardu, Lara Castaldini, Federica Vacca, Ilaria Luciano, Francesca Esposito, Caterina Lorrai, Fabrizio Fois, Fabio Lauria, Marco Dal Monte, Francesco Sechi, Andrea Riccardi, Daniel Fossati, Simone Gaudino,Antonio Mazza,Andrea Diana, Roberto Contarino, Maurizio Brunazzo, Paolo Quinzi, Andrea Pessei, Andrea Lelli, Stefano Stissi. Un'ultima notazione che non posso trascurare è certamente il fatto che al termine delle tre settimane abbiamo avuto l'o- Il dottor Fedrico Vido offre al col. Viel una copia di “Appunti di storia del Risorgimento” nore di poter rendere omaggio alla Bandiera di Guerra del 151° Reggimento poco prima che la stessa partisse con il Comandante per il teatro operativo afghano; un'emozione fortissima per tutti noi, ed in particolare per il sottoscritto che ha ripensato per un momento al proprio avo che ha difeso sul campo quel drappo. Concludo, quindi, sperando che questa iniziativa continui anche negli anni futuri con sempre maggiore successo e permetta a molti ragazzi di comprendere appieno cosa sono le nostre Forze Armate e perché nella Costituzione Repubblicana è previsto per i cittadini il sacro dovere di difendere la Patria. Una cosa, comunque è certa: l'esperienza è stata talmente intensa e positiva che è nata con il patrocinio del Ministero l'Associazione Nazionale Vivi le Forze Armate (che raccoglie tutti i partecipanti ai corsi ed anche chi non è riuscito ad essere chiamato), con la quale lo scrivente è stato incaricato dal Presidente Nazionale di tenere i contatti in uno spirito di massima collaborazione con le nuove generazioni. Federico Vido (Federazione di Sondrio) Intervistando il Col. Luigi Viel, Comandante del 151° Rgt Nel corso delle tre settimane passate presso il 151° Rgt. Fanteria "Sassari" ho avuto l'onore ed il privilegio di poter interloquire direttamente con il Comandante, Colonnello Luigi Viel, che mi ha concesso il suo tempo nonostante i pressanti impegni collegati al trasferimento suo e del suo personale nel teatro operativo afghano per assumere il controllo del settore destinato alla Task Force North del Regional Command West a guida italiana. É stata una conversazione veramente piacevole nel corso della quale il Colonnello ha espresso una visione positiva del progetto "Vivi le Forze Armate" in quanto, a suo parere, " ... avvicina i giovani al mondo militare e permette di far comprendere l'essenza di questa scelta di vita, dando la possibilità ai ragazzi di apprendere quali sono i valori ed i principi che contraddistinguono chi ha fatto questa scelta … ". … molti suoi colleghi …, come lui, ritengono questi corsi il metodo migliore per trasmettere alle giovani generazioni il senso della "militarità", questo perchè " … è solo tramite il contatto diretto - asserisce il Comandante -, trascorrendo del tempo insieme ai ragazzi ed alle ragazze del corso che possiamo instillare in loro il senso profondo della vita che noi abbiamo scelto di condurre … ". Del resto il Colonnello Viel, entusiasta del progetto ha affermato con sicurezza " … con questa iniziativa per me si è aperta una finestra sul mondo dei giovani e nel contempo ritengo che sia un'occasione per loro da non perdere per farsi un'idea chiara della vita che li attende se scelgono di intraprendere la carriera militare, comprendendo se è la loro strada o se non lo è nonostante condividano i principi etici e morali che animano i nostri soldati … ". Secondo la sua opinione il Comandante afferma, poi, che i partecipanti al 2° corso del 2011 sono stati più fortunati degli altri perché hanno presenziato presso il reparto in un momento cruciale, quale la partenza per una missione difficile come quella in Afghanistan, cogliendo in tal modo anche gli aspetti dell'impiego fuori area dei militari, sia dal punto di vista operativo che umano. … In più il Colonnello Viel è stato molto contento che il corso sia stato contraddistinto dalla provenienza dei ragazzi da diverse regioni d'Italia, perché " … questo consente di portare all'esterno il concetto di essere "sassarino" e di capire quanto la gente sarda ami la "sua " Brigata, con un affetto pari solo a quello che la gente di montagna ha per gli Alpini … ". Questo perché la Grande Unità nella quale è inquadrato il Reggimento è ormai l'unico esempio di reparto a provenienza omogenea, caratteristica che permette ancora un maggior affiatamento degli uomini e delle donne delle diverse unità. A conclusione del lungo colloquio, poi, il Comandante mi ha illustrato brevemente quello che il 151° Reggimento sarà chiamato a fare nel corso della missione di pace che lo vedrà impegnato per sei mesi sino all'aprile 2012. … Nel … settore della Task Force North con la FOB di Bala Mourghab…”. È stata un'intervista veramente piacevole ed interessante al termine della quale chi vi scrive ha donato al Colonnello una copia autografata dall'autrice del volume "Appunti di storia del Risorgimento", edito dalla Federazione di Sondrio per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia. IL NASTRO AZZURRO 19 ISISC 2011 a gara di tiro internazionale per pattuglie militari denominata "ISISC 2011", si è svolta presso il poligono di tiro di Tirano nei giorni 10 - 12 giugno. La manifestazione, di cui quest'anno si è festeggiata l'undicesima edizione, la quarta sotto l'egida dell'Istituto del Nastro Azzurro Federazione Provinciale di Sondrio, ha visto coinvolti nell'organizzazione sia la Federazione, che ha curato la parte logistica della manifestazione e l'accoglienza degli ospiti, sia il Poligono di Tiro Nazionale - Sezione di Tirano (intitolato il 12 giugno alla M.O.V.M. Conte Luigi Torelli), il cui personale si è occupato della gestione tecnica di tutta la competizione. Grande è stato anche in questa edizione il successo della competizione che ha visto crescere non solo il numero dei team partecipanti, ma anche, grazie all'innesto di nuove rappresentanze ed al ritorno della compagine composta da militari in servizio attivo, il livello tecnico della gara. Di particolare rilievo il fatto che per la prima volta in assoluto la manifestazione ha avuto il patrocinio del Ministero della Difesa, (circostanza che rappresenta per la Federazione un ennesimo importante successo e dimostra come l'attività svolta dall'Istituto nella Provincia di Sondrio anche sotto l'aspetto sportivo-militare sia oltremodo apprezzata dagli Enti Militari) cui si sono affiancati quelli già consolidati del Comando Militare Esercito Lombardia, della Regione Lombardia - Assessorato allo Sport -, della Provincia di Sondrio, del Comune di Tirano e del B.I.M. A questi si è aggiunto il contributo di numerosi sponsor privati e degli enti locali, come la Comunità Montana di Tirano e la Provincia, che hanno consentito di soddisfare ancora una volta le aspettative dei novanta concorrenti presenti e dei loro accompagnatori. Come sopra accennato, la competizione ha visto impegnate 30 squadre composte da uomini appartenenti alla Forze Armate ed ai Corpi di Polizia, sia in servizio che in congedo, provenienti da diverse regioni d'Italia e da Stati Esteri (es. Polonia, Olanda, Svizzera) nonché un team della Polizia di Stato, uno dell'Arma dei Carabinieri ed uno del L 20 Comando Nato di Solbiate Olona. La manifestazione ha avuto inizio venerdì 10 con l'arrivo dei concorrenti dall'Italia e dall'estero ed il briefing tecnico tenuto dal Presidente della Federazione Cav. La cerimonia in onore Alberto Vido e dal dei Caduti ha aperto la Segretario del Poligono manifestazione 1° Cap. Piero Noli, presso la sala messa gentilmente a disposizione dalla Banca Popolare di Sondrio. È proseguita, poi, il sabato di buon mattino in Piazza Marinoni con l'Alzabandiera e l'Onore ai Caduti alla presenza del Prefetto della Provincia di Sondrio, dott. Erminia Rosa Cesari, che dopo gli onori ha passato in rassegna lo schieramento comandato dal 1° Capitano Piero Noli e composto dalle squadre partecipanti e dai Labari e Vessilli della Associazioni d'Arma rappresentate. Oltre al rappresentante del Governo erano presenti il Questore e le autorità civili e militari cittadine. Nel corso della cerimonia di apertura il Presidente della Federazione Cav. Alberto Vido ha dato lettura del messaggio di saluto che ha fatto pervenire l'On. Avv. Ignazio La Russa, Ministro della Difesa, impossibilitato a presenziare di persona alla manifestazione. Al termine il Prefetto si è trasferita al Poligono di Tiro per una visita, seguita dagli oltre 80 concorrenti. Conclusa la visita del Prefetto, ha avuto inizio la competizione che nel corso di quest'ultima edizione è cresciuta ulteriormente di livello sotto l'aspetto agonistico e tecnico proprio grazie all'inserimento di nuove squadre provenienti dalla Svizzera ed al ritorno dei nostri soldati della Base NATO di Solbiate Olona, ed ha visto i concorrenti impegnati, oltre che nelle tradizionali prove di tiro di precisione a 50 metri con Carabina cal. 22 e 100 metri, con il fucile ex ordinanza Garand M1, anche in una sessione di tiro "di combattimento" (sagome girevoli con apertura temporizzata) con pistola a 25 metri ed in una prova di tiro dinamico su percorso con bersagli mobili e "ostaggiati" (vale a dire con interposto un target da non colpire tra il tiratore ed il bersaglio reale), nella quale sono state impiegate ben tre diverse armi. Tale ultima sessione di gara, in particolare, ha messo in luce le reali capacità tecniche dei concorrenti in quanto alla precisione del tiro dovevano unire la velocità di completamento del percorso, considerato che il tempo di esecuzione contribuiva alla formazione del punteggio complessivo, dovendo quest'ultima parte della competizione simulare un'azione di combattimento. Per quanto concerne i tiratori locali debbono essere segnalati numerosi ottimi piazzamenti, con una media di 6 concorrenti locali nei primi 20 classificati di ogni specialità, a dimostrazione della preparazione tecnica ed atletica delle IL NASTRO AZZURRO squadre valtellinesi che possono crescere ulteriormente di livello nei prossimi anni. In particolare: – il quarto posto del Sottotenente di Vascello Massimo Bongiorni, il sesto del Capitano Camillo Bianchini, l'ottavo del VV.FF. Luigi Carbone, il nono del Sergente Franco Silva, il decimo del M.llo A. SUPS Antonio Sottile, Comandante della Stazione CC di Ardenno, ed il decimo del VV.FF. Marco Datelmi nel tiro con fucile Garand M1 a mt. 100; – il terzo posto del Trasmettitore Alberto Bozzi, il quinto del Caporale Paracadutista Davide Ravanetti, il sesto del M.llo A. SUPS Antonio Sottile, il quattordicesimo del Trasmettitore Giorgio Ferrario ed il diciottestimo del Brigadiere Claudio Del Curto del Nucleo Informativo del NORM di Sondrio, nel tiro con pistola cal. 9 X 21; – il primo posto del VV.FF. Luigi Carbone, il terzo del Capitano Camillo Bianchini, il settimo del Brigadiere Claudio Del Curto, il nono del Trasmettitore Alberto Bozzi, il tredicesimo del Sottotenente Stefano Boninsegna, il quindicesimo del Sergente Franco Silva ed il diciottesimo del Caporale Paracadutista Davide Ravanetti nel tiro con carabina cal. 22 a mt. 50; – il quarto del Capitano Camillo Bianchini, il sesto del Sottotenente di Vascello Massimo Bongiorni, il settimo del VV.FF. Luigi Carbone, il decimo del M.llo A. SUPS Antonio Sottile, il dodicesimo del VV.FF. Marco Datelmi, il quattordicesimo del Brigadiere Claudio Del Curto, il quindicesimo del Sergente Franco Silva, il diciottesimo del Caporale Paracadutista Davide Ravanetti ed il diciannovesimo del Trasmettitore Alberto Bozzi nella combinata individuale; – il quinto posto della squadra n° 2 del Gruppo ANMI di Sondrio, l'ottavo della squadra del Comando Provinciale dei Carabinieri di Sondrio (M.llo A. SUPS Sottile, M.llo Ord. Monaco, Brig. Del Curto), il nono della squadra n° 1 della Federazione di Sondrio del Nastro Azzurro (Cap. Camillo Bianchini, S. Ten. Stefano Boninsegna, Serg. Franco Silva), nella classifica combinata a squadre; – il secondo posto, primo delle squadre italiane, della squadra del Comando NATO di Solbiate Olona, nella quale gareggiava il nostro Segretario Avv. Federico Vido, l'ottavo della squadra n° 2 della Federazione Di Sondrio dell'Istituto, il nono della squadra del Comando Provinciale dei Carabinieri di Sondrio nella prova di tiro dinamico. In serata le premiazioni nel corso della Cena di Gala hanno visto la presenza del Sindaco e dell'Assessore allo sport del Comune di Tirano, del Capitano Prete, Comandante la Compagnia dei CC di Tirano e del Tenente Spanò, comandante della Tenenza di Bormio della GdF. La gara ISISC, nel corso di questi anni è venuta ad assumere sempre maggiore rilevanza e costituisce un appuntamento fisso sia nel panorama delle gare di tiro sia del locale poligono che nel calendario delle competizioni di carattere militare, vuole essere non solo una manifestazione sportiva di livello, ma anche un momento di incontro e di confronto tra membri attivi e non delle forze armate di Paesi che, in questo momento cooperano in diversi teatri operativi nel contesto di missioni di Peace Keeping o di Peace Enforcing. Nel contempo non si può nascondere che la competizione viene ad assumere una connotazione di rilievo anche in ordine alla conoscenza della Provincia di Sondrio, della città di Tirano e del suo territorio al di fuori dei confini della Regione Lombardia, anche in considerazione del fatto che l'organizzazione ha da sempre curato di cogliere l'occasione per far conoscere agli ospiti le bellezze culturali e paesaggistiche oltre che le specialità enogastronomiche della Valle. Del pari la gara ISISC rappresenta anche per l'Istituto un ottimo biglietto da visita a livello nazionale ed internazionale e dimostra il grandissimo attaccamento del nostro Ente Morale alle Forze Armate e la volontà di contribuire a rinsaldare i legami tra i militari in congedo e quelli attualmente in servizio. Maristella Ravelli (Socia Federazione di Sondrio) Il Prefetto passa in rassegna i concorrenti IL NASTRO AZZURRO 21 UNA RIFLESSIONE llo scoppio della seconda guerra mondiale, mio padre Aurelio, nato nel 1909, fu strappato alla sua Imola e alla serenità della vita civile e richiamato, come ufficiale di complemento, al VI Reggimento Bersaglieri di Bologna. Il comandante era il colonnello Umberto Salvatores e l'aiutante maggiore il tenente colonnello Ercole Felici. Mio padre fu inviato con l'intero reggimento in un primo tempo sul fronte jugoslavo e, in seguito, sul fronte russo (prima CSIR e poi ARMIR). Nell’avanzata in Russia rinunciò alla nomina a ufficiale istruttore della Scuola Allievi Sottufficiali Bersaglieri di Bobrusko - Villa del Nevoso in Istria, a migliaia di chilometri dal fronte (che gli sarebbe spettata come capitano con maggiore anzianità di nomina) per non abbandonare al loro destino i 300 uomini della sua 3^ Compagnia, che avrebbero continuato quotidianamente a rischiare la vita in prima linea. Meritò un encomio solenne, una Medaglia di Bronzo "sul campo" e una Medaglia d'Argento al Valor Militare. Sull'ansa del Don, punto di massima avanzata delle nostre truppe, quando la sua terza compagnia era ridotta a meno di venti uomini, fu ferito da un proiettile di parabellum che, esploso da una decina di metri, lo colpì all'emitorace sinistro. Restato per ore a perdere sangue nella "terra di nessuno" fra le opposte linee, fu infine quasi miracolosamente salvato dal bersagliere Quinto Ascione di Cervia che, per tale azione, fu decorato di Croce di Guerra al Valor Militare e sarebbe A Aurelio Barnabè sul fronte jugoslavo 22 poi caduto pochi giorni dopo, meritando la Medaglia d'Oro "alla memoria". Mio padre, dopo alcuni mesi in pericolo di vita, infine si riprese e tornò alla vita civile e alla sua attività di dirigente bancario. Io fui sottotenente medico di complemento al 6° Battaglione Genio Pionieri di Bologna dal giugno 1972 al giugno 1973. In tale veste fui spesso Medico di Guardia all'Ospedale Militare di Bologna, intestato al S. Ten. Med. Lino Gucci, già ufficiale medico al 6° Reggimento Bersaglieri sul fronte russo e Medaglia d'Oro "alla memoria". Il Medico di Guardia in un ospedale militare, per regolamento, deve presentarsi agli ufficiali superiori eventualmente ricoverati e dichiararsi burocraticamente a loro disposizione. In una delle mie guardie furono contemporaneamente ricoverati sia Umberto Salvatores che Ercole Felici (nel frattempo divenuti generali). Quando mi presentai al loro cospetto e appresero che ero figlio di Aurelio, da loro definito "uno degli ufficiali più valorosi del reggimento", espressero il desiderio di rivederlo. L'incontro avvenne in quello stesso pomeriggio e vide i tre reduci con gli occhi lucidi al ricordo delle tante traversie passate. Alcuni anni dopo, nel marzo 1993, quando i pochi resti di Ascione rientrarono dalla Russia, mio padre fu invitato a presenziare alla cerimonia che si sarebbe tenuta a Cervia. Benché fosse già in precarie condizioni di salute, volle essere da me accompagnato e, dopo i meno partecipi discorsi ufficiali, posando la mano con affetto riconoscente sulla piccola urna, pronunciò poche e toccanti parole fra l'intensa commozione dei presenti, convenuti numerosi in quella luminosa giornata di fine inverno. Ciò mentre io riflettevo che solo grazie all'eroismo di Ascione in quel lontano agosto 1942 mio padre era sopravissuto ed io avevo avuto la possibilità di nascere nel maggio 1944. Pochi mesi dopo anche mio padre avrebbe terminato la sua corsa terrena. Trascorsi ora circa altri venti anni sento anche per me avvicinarsi il traguardo. Mario Barnabé IL NASTRO AZZURRO ELENCO DELLE FEDERAZIONI FEDERAZIONE ALESSANDRIA RECAPITI Via Pontida,46 - 15121 Alessandria Tel.0131.231172 PRESIDENTE O COMMISSARIO (*) APERTURA Gen. Luigi TURCHI Mer/Sab h.10-12 Magg. Maurizio MONDAINI Su appuntamento Gen. Attilio POLITANO Su appuntamento Cav. Stefano MANGIAVACCHI Lun/Ven. h.9-12 Cav. Franco Bruno CRUCIOLI Mar/Gio – h. 10-12 Su appuntamento Corso Einaudi 44 – 14100 Asti – Tel/Fax 0141.530408 Col.Comm. Filippo SCIRE’ RISICHELLA Su appuntamento AVELLINO Via S. Pietro 1 – 83012 Cervinara (AV) Tel. 0824836098 Augusto GENOVESE (*) Su appuntamento BARI Via Cardassi 50 – 70122 Bari – Tel. 080.5541443 – Cell.3401535050 [email protected] Via Mezzaterra 73 – 2° piano – 32100 Belluno – Tel.0437.30651 Gen. Giuseppe PICCA Mar/Gio/Sab h.10-12 Geom. Italo SAVASTA (*) Su appuntamento Via I.Polcari 7 – 82100 Benevento Cell.347 8334846 Bers.Cap. Gaetano TROTTA Su appuntamento Via Angelo Maj 28 – 24121 Bergamo – Tel.035.238745 [email protected] Via Roma 34 – 13876 Sandigliano (BI) Cell.3351475752 [email protected] http://vialardi.org/nastrazzuro/ Via Marsala 10 – 40126 Bologna – Tel./Fax 051.230670 Dott.Vito MIRABELLA Su appuntamento Conte Tomaso VIALARDI di SANDIGLIANO da Lun. a Ven. h.15-16 Cav. Giorgio BULGARELLI Mer/Gio h.9-11 [email protected] ANCONA AOSTA AREZZO ASCOLI PICENO Via XXIX Settembre 2/E – 60122 Ancona – Tel. 348 2415225 [email protected] Via C. Chamonin 60 – 11100 Aosta Tel.0165.42124 [email protected] Via dello Sportico 27 – 52025 Montevarchi (AR) – Cell. 3395792396 – [email protected] Corso Vittorio Emanuele 58 – 63100 Ascoli Piceno – Cell.3471157983 [email protected] ASTI [email protected] BELLUNO BENEVENTO BERGAMO BIELLA BOLOGNA BOLZANO Via Adamello 38 – 38100 Trento – Tel./Fax 0461.932174 – Cell.335.7042529 T.Col.pil.Dott. Francesco VOLPI Su appuntamento BRESCIA Via Livorno7 – 25125 Brescia – Tel.030.3751225 – [email protected] Dott.Raffaele RIVOLTA Martedi h.9.30-11.30 Sabato h.9.30-11.30 BRINDISI Via Spalato 12 – 72100 Brindisi Tel.0831.590198 [email protected] Via dei Giudicati 17 – 09131 Cagliari – Tel.070.402644 [email protected] Via Roma 68 – 86100 Campobasso – Tel.0874.413794 C.te Comm. Vincenzo CAFARO Da Lun. a Ven. h.10-12 Cav.Uff. Antonio DI GIROLAMO Su appuntamento Comm. Pasquale MASTRANTUONI da Lun. a Ven. h.9-12 CASERTA Via Luigi Settembrini 14 – 81100 Caserta – Tel.0823.324695 – Cell.3385779632 Cav. Mario SCHERILLO(*) Su appuntamento CATANIA Via G. Oberdan 31/C – 95100 Catania - tel.095.932283 Dott. Raffaele MESSINA Lun/Gio h.16.30-19 Corso Mazzini 251 – 88100 Catanzaro Tel.0961.721022 - Avv. Giuseppe PALAJA Lun/Mer/Ven h.9.30-11.30 Comm. Biagio ROSSI Mar/Mer/Ven h.8.30-14 CAGLIARI CAMPOBASSO CATANZARO [email protected] CHIETI Via Arniense 208 – 66100 Chieti – Tel.0871.348603 IL NASTRO AZZURRO 23 COMO Salita dei Cappuccini 18 – 22100 Como – Tel.031.308108 Comm. Giuseppe REINA Su appuntamento Rag. Alberino MAZZUCA Su appuntamento Maggiore Dr. Claudio MANTOVANI Su appuntamento Sig. Pierluigi MARCHISIO FAUDA (*) Su appuntamento Avv. Giorgio ANSELMI Mar/Gio h.9.30-11.30 Gen. Bruno STEGAGNINI Mercoledi h.16-18 [email protected] www.istitutonastroazzurro.como.it COSENZA CREMONA Via Savinio 6 – 87036 Rende (CS) – Cell.3313551579 – 3289114679 [email protected] Via Virgilio Poeta 2 – 23883 Brivio (Lc) Cell. 335.7204522 CUNEO C/o Via Bodoni 46 - 12037 Saluzzo (CN) tel.0175–42418 – cell.349 1319948 FERRARA Corso Giovecca 165 (C. Patria) – 44100 Ferrara – Tel.0532.203368 [email protected] Via S.M. Maddalena 1 – 50010 Caldine (FI) – Tel.055.211087 FIRENZE FOGGIA Via Marchianò 46 – 71100 Foggia – Tel.0881.636341 T.Col. Comm. Giovanni Battista CORVINO Su appuntamento FORLI’ Viale Roma 18 – 47100 Forlì Cell.336788589 Magg. Vittorio ALVISI’ Su appuntamento Via F.Brighindi 190 – 03100 Frosinone Tel..0775.250916 Cav. Alberto IANNACE Su appuntamento Salita San Francesco da Paola 44– 16126 Genova – Tel.010.398113 [email protected] Via D. D’Aosta 143 – 34170 Gorizia – Tel. 0481.520935 Com.te Tullio PISACANE Mercoledi h.15-18 Sig. Rinaldo ROMANO Martedì h.10-12 Cav. Giovanni SCLANO (*) Su appuntamento Cavaliere del Lavoro Giacomo ALBERTI Su appuntamento Viale Amendola 196 – 19100 La Spezia – Tel.0187.716204 – Cell.347.1990911 Mar.llo Renzo PEDRIGI Mar/Gio/Sab h.9-11 Piazza S. Marco 4 (c/o Casa del Combattente)– 04100 Latina – Tel.0773.693357 Via Flascassovitti 25 – 73100 Lecce – Tel.0832.308190 Cav. Luigi CASALVIERI Lun/Ven h.10-12 Cav. Luigi DELICATO da Lun. a Ven. h.9-11 S.Ten. Giuseppe FACCINETTO Mar/Ven. h.17-19 Via Piave 13 – 57123 Livorno – Tel.0586.896711 Ing. Giovanni ANDREANI Martedi h.16-18 LUCCA Via Cascine 373 – 55100 Arliano -Lucca – Tel.0583.59612 C.A.(aus) Nunzio PELLEGRINO Sabato h.11-12 MACERATA Piazza Annessione 12 - 62100 Macerata – Tel./Fax 0733.232450 – Cell.360.369662 [email protected] Corso Vittorio Emanuele 35 – 46100 Mantova – Tel.0376.322512 Sig.ra Cav. Sandra VECCHIONI Su appuntamento Cav.Uff. Leonardo SAVI Lun/Mer/Ven h.10-12 Galleria Leonardo da Vinci 4/1 - 54100 Massa – Tel.0585.44796 Gr.Uff. PierPaolo BATTISTINI Mar/Gio h.16-18 Sabato h.10-12 Viale Europa 162 – 98123 Messina - Cell. 3288972643 Magg. f. ris. Vincenzo RANDAZZO Mercoledì 17:00-19:30 Martedì su appuntamento FROSINONE GENOVA GORIZIA GROSSETO IMPERIA Via dell’Appetito 226 58019 Porto S.Stefano (GR) Tel.0564.814098 – Cell.3349564364 Via Foce 3 – 18100 Imperia – Tel.0183.579301 - Cell.335.5826502 – [email protected] LA SPEZIA LATINA LECCE LECCO Via Cavour 78 (c/o UNUCI) – 22900 Lecco – Tel.0341.364333 – [email protected] LIVORNO MANTOVA MASSA-CARRARA MESSINA 24 IL NASTRO AZZURRO MILANO MODENA MONZA-BRIANZA Via S. Barnaba 29 – 20122 Milano – Tel.02.5512016 – [email protected] Via C.Battisti 85 – 41100 Modena Tel.059.237373 Gen. Arnaldo CASSANO da Lun. a Ven. h.9.30-12.30 Avv. Augusto ASCARI (*) Su appuntamento Corso Milano 39 – 20052 Monza Dott. Federico Vido (*) [email protected] NAPOLI c/o Palazzo Salerno - Piazza Plebiscito 28 – 80132 Napoli – Tel.081.7640758 Col. Dott. Pasquale PARENTE Mar/Giov h.9.30-11.30 NOVARA Via Mario Greppi 9 - c/o UNUCI – 28100 Novara – Tel. 0321.612130 [email protected] Riviera S. Benedetto 30/A – 35139 Padova – Cell.3351338090 [email protected] Piazza S.F. di Paola 2 (c/o Caserma Ruggero Settimo) – 90138 Palermo – Tel.091.308108 Gen.D.(ca) Delio COSTANZO Su appuntamento Sig. Francesco SCAPOLO Mer h.10-11 Dott. Comm. Ugo FRASCONA’ Mar/Ven h.9-11.30 Via Cavour 28 (c/o UNUCI) – 43100 Parma – Tel.0521.233842 [email protected] Via A. Gazzaniga 2 – 27100 Pavia – Cell.335.6709322 – Gen.B (r) Alberto PIETRONI da Lun. a Ven. h.10-12 Col. Raffaele BABUSCIO Mar/Mer/Sab h.9-12 PADOVA PALERMO PARMA PAVIA [email protected] PERUGIA Via dell'Acacia 137 06129 Perugia PESARO E URBINO Via dell’Arsenale 39 – 61100 Pesaro (PU) – Tel.0721.31542 http://www.portalememorie.it/ PESCARA Piazza S. Caterina da Siena 4 – 65122 Pescara – Tel.085.4211990 [email protected] PIACENZA Via Romagnosi 41 – 29100 Piacenza – Tel.0523.338384 PISA PISTOIA Sig.ra Rosaria SECCHIAROLI Giovedì Su appuntamento Amm. Guido NATALE Lun/Sab h.9.30-12 Dott.ssa Maria Teresa ANDENA (*) Mer/Sab h.9-10 Via Venezia 17 – 56030 Cevoli di Lari (PI) – Tel.0587.686010 Sig. Franco CITI (*) Su appuntamento Via F.Cilea 22 - 51100 Pistoia – Tel.0573.22725 Dr. Mario LIVI Sabato h.9-11 Dott. Aldo FERRETTI Martedì h.16-18 o su appuntamento Prof. Rocco GALASSO da Lun. a Ven. h. 8.30/13.00 – 16/19 Amm. Mauro CATTAROZZI (*) Su appuntamento Ten. Alberto CAFARELLI (*) Su appuntamento Geom. Giuseppe RONCHETTI Da Lun a Sab h.9-11 Col.Dr. Giancarlo Giulio MARTINI (*) Mar./Gio h. 9-13 PORDENONE Via dell’Aviere 1 – 33170 Pordenone – Tel.0434.361611 [email protected] POTENZA Via San Vincenzo de' Paoli 36 c/o C.S.D. 85100 Potenza Tel./ Fax 0971.470884 [email protected] RAVENNA Via Ofanto 5 – 48100 Ravenna – Tel.0544.61001 [email protected] REGGIO CALABRIA Salita Cappuccinelli dir. Zag.8 – 89123 Reggio Calabria – Tel.0965.22046 REGGIO EMILIA RIETI Gen.Brig. Augusto STACCIOLI (*) Via D. Alighieri 7 (c/o EDILGEO) –42123 Reggio Emilia – Tel.0522435394 – Cell. 348.1522406 – 348.6048054 [email protected] [email protected] Via Carocci 10 – 02100 Rieti Tel./Fax 0746.203077 [email protected] RIMINI ROMA Via Castelfidardo 11 – 47900 Rimini – Cap. Aleardo Maria CINGOLANI Tel.0541.22716 [email protected] Piazza Galeno 1 - 00161 Roma - Tel. 06.4402555 Dott. Comm. Antonio VALERI Fax 06.44266814 - Cell. 366.5630373 [email protected] Http://federazioneroma.wordpress.com/ IL NASTRO AZZURRO Venerdi h.9-12 da Lun a Ven h.8.30-13.30 25 ROVIGO Via Levico 4 – 45100 Rovigo – Tel.0425.463350 – Fax 0425.463350 [email protected] www.istitutonastroazzurrorovigo.it Via Carmine 101 – 84124 Salerno – Cell.334.8916507 Geom. Graziano MARON Da Lun a Ven h.15-19 Col. Mario PRIVITERA Su appuntamento SASSARI Via Milano 19/a – 07100 Sassari – Tel.079.272524 – Cell. 3483489948 Sig. Antonello TOLA Su appuntamento SAVONA Via Paleocapa 24 (c/o Hotel Suisse) – 17100 Geom. Costantino FACCO Savona – Tel.019.850853 – Cell. 335.6606885 (Segretario) SALERNO [email protected] Da Lun a Dom h.24 [email protected] SIENA Via Aretina Loc. Arbia 71 – 53041 Asciano ( Si9 – Tel.0577.364865 – Cell.333.7441888 – SIRACUSA Corso Gelone 7 – 96100 Siracusa – Tel./Fax 0931.24684 – Sig. Marco CETOLONI (*) Su appuntamento Avv. Francesco ATANASIO Mar/Gio h.17-19 Cav. Alberto VIDO Su appuntamento C.F. Luca BELLONE de GRECIS Da Lun a Ven h.9-11 [email protected] [email protected] SONDRIO Via Fossati 7 – 23100 Sondrio Cell.3336685617 [email protected] TARANTO Via Cugini 1 – 74100 Taranto – Tel.099.7752829 TERAMO Via Gabriele D’Annunzio 89 – 64100 Teramo Sig.ra Anna TRIMARELLI (*) – Tel.0861.241179 Cell.348.8730235 Da Lun a Ven h.10-13 [email protected] TERNI Via F. Cesi 22 – 05100 Terni – Tel./Fax 0744.549856 Dott. Marcello GHIONE Mar/Ven h.10-12 [email protected] TORINO Via S. Domenico 28 – 10122 Torino – Fax 011.3198630 Sen. Mauro Maria MARINO Mercoledi 15-18 TRAPANI Via Cosenza 193 – 91016 Casasanta (TP) Tel.0923.562556 Cav.Uff. Giuseppe MASCARI (*) Su appuntamento TRENTO Via Adamello 38 – 38100 Trento – Tel./Fax 0461.932174 – Cell.335.7042529 T.Col.pil.Dott. Francesco VOLPI Su appuntamento TREVISO Vicolo S. Pancrazio 7 – 31100 Treviso – Tel.0422.545242 Comm.Gino TESO da Lun. a Ven. h.8.30-11 TRIESTE Via XXIV Maggio 4 – 34133 Trieste – Tel.040.361737 – Dott. Giuseppe VUXANI da Lun a Ven h.10-11 [email protected] UDINE Via Stabernao 2 – 33100 Udine – Cell.333.7274299 Geom. Sergio BERTINI (*) Mer/Sab h.10-12 VARESE Via C. Battisti 21 – 21100 Varese – Tel.338,4251739 Sig. Rinaldo BINAGHI Lun/Gio h.9-11 VENEZIA San Marco 4147 – Calle Loredan 30124 Venezia – Tel.041.5236028 Comm. Arnaldo DARAI Giovedi h.10-12 VERCELLI Via Roma 34 – 13876 Sandigliano (BI) – Cell.3351475752 [email protected] – http://vialardi.org/nastrazzuro/ Largo Don Chiot 27/A – 37122 Verona – Cell.3469563787 - 3312663246. Conte Tomaso VIALARDI di SANDIGLIANO da Lun. a Ven. h.15-16 Prof.Leone MAZZEO Sabato h.10-12 VERONA 26 VICENZA Corso Palladio 98/A (Pal.Trissino) – 36100 Vicenza – Tel.0444.221238 Mons. Ezio Olivo BUSATO Mar/Gio h.10-11 VITERBO Strada Bigini 55 01100 S.Martino al Cimino (VT) Col. Mario MOCHI Lun/Mer h.16-18.30 Gio h.9.30-11.30 e 16-18 Ven h.8.30-10.30 IL NASTRO AZZURRO NOTIZIE IN AZZURRO - NOTIZIE IN AZZURRO CERIMONIA DI CAMBIO DI COMANDO DEL PAVONE Il 9 settembre 2011 si è svolta, presso l'aeroporto militare di Rimini, la cerimonia di cambio del Comandante del 48° Gruppo Squadroni Elicotteri "Pavone", tra il Colonnello pilota Giuseppe Potenza, comandante cedente, e il Tenente Colonnello pilota Francesco Spadolini, subentrante, alla presenza del comandante della Brigata Aeromobile "Friuli", Generale pilota Filippo Camporesi e del Colonnello pilota Salvatore Annigliato, comandante del 7° Reggimento Aviazione dell'Esercito "Vega". Il "Pavone", nei due anni di comando del Colonnello Potenza, ha volato per oltre 1500 ore con gli elicotteri A129 "Mangusta" e A109. In particolare, 600 ore di volo sono state effettuate dagli elicotteri da esplorazione e scorta in Afghanistan dove, nel 2010, il Gruppo di volo ha operato per sei mesi nell'ambito della missione ISAF. Il Colonnello Potenza lascerà Rimini per assumere un nuovo incarico alle dirette dipendenze dello Stato Maggiore dell'Esercito, presso il Centro di Simulazione e Validazione di Forza Armata a Civitavecchia. Il Tenente Colonnello Spadolini, 42 anni, sposato e padre di due figli, proviene dall'Army Aviation Center of Excellence di Fort Rucker in Alabama negli Stati Uniti, dove ha svolto l'incarico di Ufficiale di collegamento nazionale per due anni. LANCIATO IL TIANGONG-1 PRIMO PASSO PER LA STAZIONE SPAZIALE CINESE Il 29 settembre 2011 è stato lanciato, alle 15,15 il Tiangong-1 (Palazzo Celeste) che rappresenta per Pechino l'avvio del terzo passo necessario per insediare l'uomo intorno alla Terra. Il primo era la realizzazione della navicella abitata Shenzhou per partire e tornare sulla Terra, il secondo la realizzazione delle tecnologie necessarie per le passeggiate spaziali con tute adeguate e per gli agganci in orbita tra veicoli diversi, il terzo la costruzione di una base orbitale. L'obiettivo cinese è di avere entro il 2020 una stazione formata da tre moduli (ciascuno di 20 tonnellate) e pesante complessivamente 60 tonnellate, quindi molto più piccola della stazione internazionale Iss che raggiunge le 400 tonnellate, che garantirà comunque una presenza e un'autonomia di grande valore tecnologico e politico oltre che militare. CROCE D'ONORE AL CAP. MASSIMO RANZANI Al Cap. Massimo Ranzani, nato a Ferrara e deceduto il 28 febbraio 2011 in un attentato contro truppe italiane in Afghanistan, in data 27 luglio 2011 è stata conferita la Croce d'Onore per le vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'estero, con la seguente motivazione: Giovane Ufficiale del 5° Reggimento Alpini dalle straordinarie qualità umane e morali. Comandato in teatro afghano, si prodigava con grande perizia e professionalità per il pieno assolvimento degli obiettivi della missione. Il 28 febbraio 2011, durante un trasferimento dopo un'attività di sostegno sanitario alla popolazione locale, veniva investito, nei pressi dell'abitato di Adraskan, dall'esplosione di un ordigno improvvisato, proditoriamente occultato da terroristi lungo il percorso dell'autocolonna, immolando la propria vita nell'adempimento del dovere. Chiaro esempio di elette virtù militari, elevato senso del dovere e dedizione al servizio che, con il suo estremo sacrificio, ha contribuito ad accrescere il prestigio dell'Esercito e dell'Italia, tenendo alti gli ideali di pace e solidarietà. Adraskan (Afghanistan), 28 febbraio 2011 SACRARIO SFREGIATO DA PICCIONI E ALLAGAMENTI Il Sacrario Militare di Oslavia, che conserva le spoglie di 57.740 soldati italiani morti nella Grande guerra nonché di 540 militari austroungarici, versa in condizioni disastrose. La copertura dell'edificio presenta grandi squarci che l’hanno trasformata in una sorta di monumentale voliera, con tutti gli annessi e connessi, di una colonia di piccioni, dal guano alle uova rotte. Inoltre, dalle fratture sulla sommità dell'edificio la pioggia cade sulla grata posta sul pavimento della sala centrale, e di lì filtra sopra la cripta che custodisce le spoglie delle Medaglie d'Oro e del generale Achille Papa, caduto sulla Bainsizza. L'umidità sta scrostando la vernice. Infine, le quattro aule semi interrate, che corrispondono alle torri del monumento, sono allagate. L'acqua filtra attraverso il terreno, ed è evidente che da anni c'è bisogno di manutenzione: il calcare ha formato stalattiti sotto gli archi delle porte e le pareti sono incrostate dalle muffe. Sul pavimento l'acqua si accumula in grandi pozzanghere, l'umidità ha addirittura oscurato parte dei nomi dei militari sulle pareti. Il Sacrario Militare di Oslavia fu costruito nel 1938 su progetto di Ghino Venturi. È un'opera faraonica, caratteristica del periodo in cui fu realizzata: indubbiamente un luogo suggestivo. Di certo non merita di essere abbandonato così. LIBERTÀ DI INFORMAZIONE La Corte di Giustizia Europea, con la sentenza a dir poco storica del 24 Novembre, ha sancito che i sistemi di filtraggio generico su Internet violano diritti fondamentali dei cittadini europei, incluso il diritto alla libera circolazione delle informazioni on-line. La protezione dei copyright non può essere applicata a spese di altri diritti fondamentali come la libertà di informazione e la tutela della privacy, ha stabilito la Corte, che ha emesso la sua sentenza in seguito alla richiesta di appello del Tribunale di Bruxelles sul caso SABAM-Scarlet. La SABAM (Società belga Autori Compositori e Editori Musicali) aveva intrapreso un'azione legale nei confronti della Scarlet Extended, un Internet provider che si era rifiutato di applicare filtri o blocchi per impedire di scaricare illegalmente opere musicali coperte da copyright della SABAM. IL NASTRO AZZURRO 27 CONTEMPORANEAMENTE ALL’UNITÀ D’ITALIA, LA GUERRA DI SECESSIONE collezionare sconfitel 2011, mentre te, inviò un invito a l'Italia celeGiuseppe Garibaldi, brava l'Unità della allora all'apice della nazione avvenuta notorietà mondiale centocinquant'anni per l'impresa dei fa, gli Stati Uniti Mille, avvenuta l'and'America hanno no precedente, chiericordato l'inizio dendogli di assumedella guerra di secesre il comando di una sione che mise il sua armata. Egli Nord, industriale rifiutò il lusinghiero contro il Sud, agricoinvito, essendo lo. Una guerra fratriimpegnato nell’orgacida che, per quasi nizzazione di una cinque anni, spaccò spedizione dei suoi l'unità della giovane volontari tesa alla nazione, procurando Ulysses Grant liberazione di Roma. la perdita di circa seiCome si scrivecentomila combatva, le cose stavano Robert Lee tenti, una cifra impressionante da paragonare soltanto alle andando male per due guerre mondiali. l'esercito nordista Il conflitto ebbe inizio nel 1861 un anno dopo l'eleziofino a quando gli venne messo a capo il generale Ulysses ne del 16° presidente degli Stati Uniti, il repubblicano Grant che, con la vittoria militare di Vikisburg, seppe rieAbramo Lincoln, di professione avvocato e strenuo sostequilibrare la situazione fortemente compromessa. Il nitore della causa per l'abolizione della schiavitù che allogenerale Lee, con una manovra diversiva e temeraria, ra era imperante negli stati del sud ad economia fortecercò di penetrare nel territorio unionista ma venne mente agricola. Gli schiavi erano prevalentemente utilizduramente sconfitto nella battaglia di Gettysburg. Il zati dai numerosi latifondisti che impiegavano questa gragenerale Grant a sua volta scatenò una violenta controftuita mano d'opera per la fiorente coltivazione del cotofensiva, mettendo a capo di questa manovra in profondità ne. Ma se la causa dello scoppio del conflitto si basava su il collaboratore generale Sherman che distrusse tutto sul una nobile causa, quella dell'abolizione della schiavitù, i suo cammino. Venne messa a ferro e fuoco la città di motivi di questa guerra erano da attribuirsi al profondo Atlanta in Georgia il cui devastante incendio ci è raccondivario economico esistente fra Nord e il Sud: fortementato nel romanzo, poi diventato te industrializzato il primo, tradifilm, "Via col Vento". Schiacciato da zionalmente agricolo il secondo. una potenza di uomini e di armaGli stati del Sud si staccarono menti poderosa, il generale Lee si dall'Unione organizzando un loro arrese al generale Grant nella esercito, proclamando capitale località di Appomattox nel 1865. della confederazione sudista la La sanguinosa e fratricida città di Richmond ed eleggendo in guerra era terminata ma pochi antitesi con Lincoln un loro presimesi dopo, mentre si trovava ad dente: Jefferson Davis. A capo deluna rappresentazione teatrale, il l'esercito sudista misero un abilispresidente Abramo Lincoln che, simo generale, Robert Lee, che dopo il conflitto si stava prodiganaveva precedentemente rifiutato do per una riappacificazione coml'invito di Lincoln ad assumere il pleta fra vincitori e vinti, venne comando generale dell'esercito brutalmente assassinato. dell'Unione. Benché notevolmente Terminava tragicamente un inferiore come numero di combatlungo conflitto foriero di consetenti e di armamenti del contrapguenze negative che pesarono posto esercito nordista, grazie alle nelle coscienze del popolo americano negli anni che seguirono. notevoli capacità strategiche ed organizzative del generale Lee, i sudisti all'inizio del conflitto riporAzzurro Alessandro Albertini tarono dei grandi successi militari Vice presidente della al punto che Lincoln, scontento dei Federazione Provinciale di Abraham Lincoln suoi generali che continuavano a Brescia N 28 IL NASTRO AZZURRO IL CIMITERO CHE NON C'È PI Ù Bardia (Libia): il cimitero seminascosto nell’uadi Latitudine 31° 45' 47.67" N Longitudine 25° 5' 26.28" E a civiltà di una Nazione si misura dal livello della sua memoria storica, parametro fondante l'umanità dai suoi primordi, dove la sepoltura dell'Eroe rappresentava l'apoteosi della tribù. Epifania della difesa del gruppo, il guerriero era sepolto con gli onori del semidio, il suo culto era eretto a totem della tribù e a mito fondatore dei singoli clan (le famiglie all'interno del gruppo). I cimiteri di guerra sono la continuazione di quella mitologia e il loro rituale simboleggia il retaggio di una Nazione, al di sopra del bene e del male che appartiene al giudizio storico. Sono migliaia, sparsi nel mondo sotto ogni latitudine, piccoli, grandi, monumentali, poveri, ma sempre mantenuti dall'orgoglio di una memoria debitrice. Sempre? L'Italia fa eccezione. Nell'iconoclastia che ha come alibi la frattura storica del 1945, travolti da una società male uscita dalla guerra i paradigmi che l'avevano resa Nazione, la nostra memoria ha preso la via della cancellazione progressiva, trasformando l'Eroe caduto nella difesa della Bandiera in un ostaggio del progresso sociale. Ne è esempio cupo il piccolo cimitero di guerra a mezz'ora da Bardia, Libia orientale, a pochi chilometri dal confine con l'Egitto verso il mare. In un wadi senza nome, raggiungibile solo a piedi, appare improvviso uno spazio tracciato da resti di pietre poste a protezione di una trentina di cicatrici acciottolate sulla terra arsa, tombe di guerra disfatte dalla paura del ricordo. Non ci sono più nomi, solo pietre divelte e lo spezzone terribile di una lapide che ricorda l'epicentro di fatti e nomi entrati nella leggenda della guerra desertica, appuntati sugli Stendardi dei nostri Reggimenti: Bardia, Sollum, passo Halfaya, ridotta Capuzzo, Sidi Omar. Peggio, l'area intorno è interessata dallo sviluppo di L IL NASTRO AZZURRO resorts turistici che hanno già inglobato nelle fondamenta le tombe sparse, capitali italiani offshore e ruspe turche che solo i bombardamenti della NATO hanno (per ora) fermato. Tripudi di vacanzieri, faccendieri, mafiosi, magnaccia, evasori malati di esotismo balleranno e si ubriacheranno in giardini artificiali arredati con pietre che furono copertura alle bare dei nostri Soldati, scavate a filo di terra perché sotto c'è roccia. È l'Italia che avanza sulla sua storia, quella dei nostri Eroi che ritornano a morire nel vento del deserto. Tomaso Vialardi di Sandigliano (Presidente della Federazione di Biella-Vercelli) “Debito fotografico: Franco Dal Bello” Bardia (Libia):una pietra tombale ricomposta dopo la violenza 29 STORIA DEL CANTIERE NAVALE DI CASTELLAMMARE DI STABIA oluto dal ministro del Regno borbonico John Francis Edward Acton in una città, come Castellammare di Stabia, che vantava antiche tradizioni marinare e cantieristiche, la data di nascita del cantiere navale la si può far risalire al dicembre del 1780 allorquando il sovrano firmò un Dispaccio Reale nel quale si legge: “Ferdinando IV dei Borboni, in attestato della sua Sovrana beneficenza su questa città, dispone che a Castellammare di Stabia si fosse aperto un cantiere per la costruzione delle Reali Navi”. In seguito alla costruzione del cantiere navale, Castellammare divenne, così, la seconda città commerciale del Regno e sede, in seguito, della prima "Società di Navigazione a vapore". Si utilizzò un antico convento dei Carmelitani e, come forza lavoro, dei galeotti che venivano ivi destinati ai Bagni Penali. La scelta operata dall'Acton fu avvalorata dal fatto che, già alla fine del '500, nella zona stabiese esistevano numerosi piccoli cantieri navali in grado di costruire imbarcazioni a vela più grandi delle barche da pesca, con un consistente numero di maestri d'ascia che si tramandavano il mestiere da padre in figlio. Unitamente ai maestri d'ascia locali e ad altri operai, la forza lavoro, alla fine del '700 ammontava a ben 2006 unità. I galeotti lavoravano l'intera giornata con una pesante catena ai piedi; furono utilizzati per i lavori più pesanti ma con possibilità di recupero e riscatto. Successivamente furono impiegati, oltre ai maestri d'ascia locali, altri del Regno. V 30 Una caratteristica dello stabilimento era la presenza di grandi vasche d'acqua per stagionare il legname da costruzione dei vascelli, sfruttando le proprietà delle acque minerali delle vicine sorgenti. La materia prima era ricavata anche dalle pendici del monte Faito ed era conservata in enormi magazzini. Per i servizi fu costruito un acquedotto che, dalla sorgente dell'Acqua Fredda di Agerola, posta a circa 1000 metri sul livello del mare, attraverso canalette, serbatoi e pozzetti di sfioro, portava l'acqua potabile fino al cantiere. In una grande sala a tracciare furono disegnate le costole, i madieri ed altri elementi strutturali dei vascelli dell'epoca armati di ben 74 cannoni sul modello di quelli francesi e potenti da far invidia a quelli inglesi. Le navi costruite a Castellammare fecero divenire l'Armata di Mare, la seconda Marina del Mediterraneo dopo quella francese. Vascelli, fregate, corvette prima e pirovascelli e pirofregate dopo, venivano varati dai tre grandi scali di costruzione dotati di avantiscalo per permettere il varo all'interno del porto e non più verso il mare aperto, come avveniva nei primi decenni. Lo scalo in muratura era dotato di grandi argani per l'alaggio dei vascelli, cioè l'operazione inversa del varo per permette di effettuare, all'asciutto, il calafataggio della carena ed altri lavori di manutenzione. Castellammare divenne in breve il più grande cantiere navale d'Italia. A sua difesa, accanto ai forti di Pozzano e di Rovigliano già esistenti, fu costruita una batteria casamattata con 30 cannoni, prima del genere in Mediterraneo. IL NASTRO AZZURRO La prima nave da guerra costruita a Castellammare fu la fregata Stabia, l'anno seguente il vascello Partenope, la fregata Pallade e la corvetta Flora, ed altre navi fino alla costituzione della Repubblica Partenopea del 1799, durante la cui breve stagione, gli inglesi incendiarono nel porto di Castellammare il vascello di linea Partenope per non farlo catturare dai francesi. Il cantiere lavorò senza sosta anche sotto Murat che fece costruire nel 1810-1811 i vascelli Capri e Gioacchino. Ritornato sul trono di Napoli il re Borbone, il cantiere fu ulteriormente ammodernato ed ampliato. Achille Gigante nel suo "Viaggi artistici per le Due Sicilie" del 1845, così descrisse lo stabilimento: “Esso fu qui stabilito da Re Ferdiando IV, fin da' primi anni del suo regno, occupandovi un vasto spazio di terreno, nonché l'abolito monastero de' Padri Carmelitani. Di buone fabbriche lo sussidiò quel principe e di utensili e macchine necessarie quali a quei tempi poteansi desiderare. Oggidì è il primo arsenale del regno, e tale che fa invidia a quelli di parecchi regioni d'Europa. Sonovi in esso vari magazzini di deposito, e conserve d'acqua per mettere in mollo il legname, e sale per lavori, e ferriere, e macchine ed argani, secondo che dagli ultimi progressi della scienza sono addimandati, e mercè dei quali abbiamo noialtri veduto con poco di forza e di gente tirare a secco un vascello nel più breve spazio di tempo." Quello di Castellammare fu un vero cantiere modello per l'epoca: venivano impiegati nuovi procedimenti tecnici della nascente rivoluzione industriale formando, così, maestranze altamente specializzate che, in breve, conquistarono fama di eccellenti costruttori navali. Sotto la dinastia borbonica furono varate dal Real Cantiere di Castellammare, unità navali tra le più moderne e veloci dell'epoca, quali le fregate Partenope, Ercole, Archimede, Carlo III, Sannita ed Ettore Fieramosca, dotate di macchine da 300 cavalli. Nel solo ventennio che va dal 1840 al 1860, dal varo del brigantino Generoso al varo della fregata mista Borbone, fu varato un totale di oltre 43.000 tonnellate di naviglio, tra vascelli, fregate, cannoniere, brigantini e cavafondi. Alla fine degli anni '40 del XIX secolo furono varate due pirofregate: l'Ettore Fieramosca e il Torquato Tasso. Le due unità furono fra le prime navi dotate di macchine a vapore di fattura italiana. Esse, infatti, furono costruite nell'officina di Pietrarsa. Il Reale Opificio, sorto nel 1840, impiegava oltre 1.000 lavoratori ed era specializzato nella costruzione di materiale ferroviario e sperimentava macchine a vapore navali. Pietrarsa era il più importante stabilimento industriale d'Italia, precedendo di 44 anni la fondazione della Breda e di 57 quella della FIAT. La presenza dell'importante cantiere navale e della Reggia di Quisisana fecero si che a Castellammare si installassero ben 17 sedi consolari: AustriaUngheria, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Spagna, Olanda, Paraguay, Turchia, Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Russia, Sardegna, Svezia e Stati Uniti d'America. Dopo il 1860, chiusi i Consolati accreditati presso il Regno delle Due Sicilie, il gover- IL NASTRO AZZURRO no italiano ampliò ulteriormente il cantiere navale per la costruzione delle navi in ferro. L'importanza del cantiere e la professionalità delle sue maestranze, dopo la sconfitta della flotta italiana a Lissa nel 31 1866, fece dire all'ing. Colombo, fondatore del Politecnico di Milano che: "… l'unico cantiere in Italia in grado di ricostruire la flotta è quello di Castellammare …". Superata una crisi nel 1870, vennero costruite diverse unità in ferro. La corazzata Duilio, progettata da Benedetto Brin, rappresentò un'ardita rivoluzione tecnica, presentandosi, tra l'altro, come la nave più grande ed evoluta dell’epoca tanto da attirare l'attenzione delle marine estere e portare la flotta al terzo posto nello schieramento mondiale. La nave, varata nel maggio del 1876 alla presenza dello stesso Brin, commosso più che mai, e delle più alte cariche dello Stato, nonché di ventimila persone, destò ammirazione ed orgoglio. Umberto I, con tutta la corte, partecipò al varo unitamente ad ambasciatori ed ingegneri navali anche stranieri, molti dei quali abbastanza scettici alla sua riuscita. Si racconta che l'ambasciatore cinese, vestito tradizionalmente, al momento del varo si gettò bocconi a terra. Gli chiesero se si fosse sentito male e questi rispose, con le lacrime agli occhi: "Ho ringraziato Budda per avermi chiamato ad assistere ad uno spettacolo così commovente e grandioso". Lo stesso ambasciatore statunitense ebbe a dire che la sola Duilio sarebbe stata in grado di distruggere tutta la flotta americana! Nel febbraio del 1880 Garibaldi così scrisse all'Ispettore del Genio Navale Felice Mattei: Illustre Mattei La stupenda riuscita del Duilio onora grandemente voi ed i valorosi collaboratori, sul concetto e nell'attuazione. Io considero la nascita dei quattro colossi della nostra marina militare, come un vero risorgimento nazionale, che ci porterà al livello delle grandi potenze marittime. Accogliete un cenno di ben meritata lode e tenetemi per la vita vostro. G. Garibaldi Nel 1886 il cantiere fu unito alla strada ferrata NapoliTorre Annunziata da un binario che portava, e porta attualmente, materiale ferroso e macchinari per la costruzione e l'allestimento delle navi. Si consolidò, così, un vasto ed articolato indotto che dava lavoro a migliaia di persone. Incrociatori, corazzate, navi del tipo ariete-torpediniere, avvisi ed esploratori furono varati a cavallo del secolo XX. Come non ricordare l'incrociatore San Giorgio che combatté per ben tre guerre e finì la sua vita operativa nelle acque di Tobruk nella seconda guerra mondiale? 32 Un altro primato che il cantiere, i suoi tecnici e le sue maestranze possono vantare, è la costruzione del Dante Alighieri nel 1910. Unica nave della classe, costruita su progetto del Generale del genio navale Masdea, fu la prima corazzata al mondo ad avere torri trinate per cannoni e la prima in Italia ad avere 4 eliche e cannoni monocalibri. Era la prima dreadnought italiana, cioè una corazzata armata di grossi cannoni di un unico calibro, simile a quelle inglesi che, però, avevano attuato le teorie del Generale Cubiberti, altro progettista e direttore del Regio Cantiere stabiese. Intanto, dopo un lungo periodo di pace, salvo la parentesi della Guerra di Libia del 1911-12, l'Europa ed il mondo furono interessati ad un conflitto di immani proprozioni. Anche il cantiere partecipò allo sforzo bellico. Tra il 1915 ed il 1918, furono costruiti numerosi pontoni semoventi armati di cannoni navali per arginare l'avanzata degli austro-ungarici dopo lo sfondamento di Caporetto, zattere da sbarco, treni blindati, piattaforme per cannoni ed altro materiale bellico. Negli anni '20 il cantiere, ormai specializzato in navi militari, subì un rallentamento nelle costruzioni per la Regia Marina in quanto, per il Trattato navale di Washington, furono limitate le dimensioni delle flotte. Nel 1939 venne fondata la società Navalmeccanica con sede a Napoli che incorporava le società Officine & Cantieri Partenopei, il Cantiere di Vigliena, le Officine Meccaniche e Fonderie di Napoli, nonché il Cantiere Navale di Castellammare di Stabia. Fino al passaggio alla società Navalmeccanica del Regio Cantiere Navale Stabile, ben 360 bastimenti e galleggianti di ogni tipo furono varati dai suoi scali. Tra questi 11 navi da battaglia, di cui la prima fu la Duilio (1876) e l'ultima la Caracciolo (1920). Gli incrociatori furono 17, di cui l'ultimo fu il Giovanni dalle Bande Nere (1930), nonché due navi scuola a vela, Colombo (1927) e Vespucci (1931) e la nave coloniale Eritrea (1937). Durante la seconda guerra mondiale, il cantiere lavorò alacremente per la costruzione di naviglio sottile e per la riparazione di numerose unità. All'atto dell'armistizio, all'indomani del tragico 8 settembre del '43, esso vide la gloriosa lotta ed il successivo sacrificio dei marinai che si opposero, ma inutilmente, alla sua distruzione ad opera dei tedeschi. Per l'azione svolta a difesa delle navi e degli impianti, furono fucilati il comandante dell'incrociatore Giulio Germanico, il Capitano di Corvetta Domenico Baffigo, alcuni ufficiali e marinai. Baffigo per questa azione, fu successivamente insignito di Medaglia d'Oro al Valor Militare, una delle prime Decorazioni assegnate agli Eroi della Guerra di Liberazione. Si può affermare, senza ombra di dubbio, che la Resistenza è iniziata nel cantiere navale di Castellammare ad opera dei marinai e dei lavoratori! Per la resistenza opposta ai tedeschi, che si estese anche nelle altre fabbriche della città e che vide il sacrificio della vita di decine di cittadini e lavoratori, il 25 gennaio del 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferì alla città di Castellammare di Stabia la Medaglia d'Oro al Merito Civile con la seguente motivazione: "Importante centro del Mezzogiorno, all'indomani dell'armistizio, fu oggetto della violenta reazione delle truppe tedesche che, in ritirata verso il Nord, misero in pratica la strategia della "terra bruciata", distruggendo il cantiere navale, simbolo della città eroicamente difeso dai militari del locale presidio, e gli altri stabilimenti industriali. Contribuì alla IL NASTRO AZZURRO Il cacciatorpediniere “Ardito” ultima realizzazione stabiese per la Marina Militare guerra di liberazione con la costituzione spontanea dei primi nuclei partigiani, subendo deportazioni e feroci rappresaglie che provocarono la morte di numerosi concittadini" Recuperate le navi affondate, alla fine del conflitto, gli stessi lavoratori contribuirono a ricostruire il loro cantiere; con mezzi di fortuna rimisero in piedi le officine fatte saltare dai guastatori tedeschi e tutta la città si unì ai loro sforzi perché il cantiere navale era ed è il cuore di Castellammare. La vita sociale ed affettiva degli stabiesi è scandita dal suono della sirena di inizio lavoro, pausa pranzo e fine giornata lavorativa. Ogni famiglia ha avuto un proprio componente tra i lavoratori del cantiere e molte hanno pianto per la morte sul lavoro di un loro congiunto. Morte che compare in maniera subdola e silenziosa, anche a distanza di anni, non più con gli infortuni sul lavoro ma … ammantata di amianto! A partire dalla seconda metà degli anni cinquanta la Navalmeccanica ricevette varie commesse militari e nello stabilimento stabiese vennero realizzate tre delle quattro corvette della Classe Alcione, prime unità di scorta costruite in Italia nel dopoguerra e tre delle quattro fregate porta elicotteri della Classe Bergamini, mentre negli anni sessanta sono avvenute le realizzazioni degli incrociatori lanciamissili portaelicotteri Caio Duilio e Vittorio Veneto. Numerose navi mercantili e passeggeri furono varate in questo periodo. Nel 1953 si registrò un interessante avvenimento scientifico e tecnologico: l'assemblaggio del batiscafo Trieste dello scienziato svizzero Auguste Piccard. La valentia delle maestranze stabiesi suscitò l'ammirazione dello scienziato che, sicuro, collaudò il batiscafo nelle acque delle bocche di Capri e il 23 gennaio 1960 scese fino alla profondità di 10.900 metri nella Fossa delle Marianne, punto più profondo del pianeta Terra. Con il riordino del settore cantieristico, il 22 ottobre 1966 venne fondata la società Italcantieri facente parte del gruppo IRI con sede a Trieste. La nuova società integrava le attività cantieristiche già facenti capo all'Ansaldo di Genova, ai Cantieri Riuniti dell'Adriatico di Trieste e alla Navalmeccanica. L'ultima realizzazione per la Marina Militare fu il cacciatorpediniere Ardito varato nel 1972 che fu anche l'ultima unità militare italiana a vapore. Con l'Italcantieri, Castellammare fu deputata a costruire navi ad alta tecnologia. Fino al 1987 furono costruite diverse navi tra cui 4 traghetti della serie Poeti, la Saipem Due, destinata alle trivellazioni petrolifere nel fondo marino, e numerose cisterne. La forza lavoro, compreso l'indotto, si aggirava sulle 2000 unità. Ma la crisi stava montando, IL NASTRO AZZURRO oltre che per i risvolti di politica marittima internazionale, anche perché si ebbe una concentrazione a Trieste dei servizi di progettazione e commerciali-amministrativi. Ormai un patrimonio di professionalità vecchio di 200 anni, si era definitivamente perduto. Restava solo la bravura delle maestranze e dei tecnici di cantiere. Nel 1983 nasce la Fincantieri, sempre con sede a Trieste, che destina al cantiere di Castellammare una quota irrisoria rispetto agli investimenti programmati. Ciò nonostante vengono costruite delle navi bulk-carrier per la Deiulemar. Gli addetti scendono al di sotto delle 1800 unità e con un ricorso massiccio alla cassa integrazione. Benché il lavoro scarseggi, si costruiscono solo poche unità per la società Grimaldi e Lloyd Triestino, vengono, però effettuati dei miglioramenti strutturali. Gli addetti continuano a scendere di numero: ci sono 1000 lavoratori! Gli investimenti strutturali ed organizzativi introducono il progetto "qualità totale" e Castellammare risponde positivamente anche a questa sfida. Il 19 marzo del 1992 il Papa visita il cantiere però le commesse continuano a mancare. Ma, appena due anni dopo, la china viene risalita. Si costruiscono bulk carrier per gruppi armatoriali meridionali come i D'Amato, la Deiulemar e la Grimaldi, mentre la minaccia dei cantieri orientali incombe sempre sulla cantieristica nazionale, stabiese in particolare. La città avverte che il suo cantiere rischia grosso e si stringe attorno ai lavoratori. Attraverso alterne vicende si arriva al famigerato piano industriale del 2011 presentato dalla Fincantieri che prevede la chiusura del cantiere di Castellammare, di quello di Sestri Ponente ed altri ridimensionamenti. Una politica miope ed irresponsabile, senza criterio né comprensione, vuole uccidere Castellammare ed il suo hinterland, buttando sul lastrico migliaia di persone in una zona difficile che, però, ha conosciuto, nel corso della sua lunga storia, periodi migliori di prosperità e fama. Varo di un traghetto per la “Grimaldi Lines” Castellammare, senza il suo cantiere navale, non è niente. La storia ha intrecciato in maniera inscindibile i destini di queste due realtà. Il cantiere navale non può e non deve essere chiuso, deve poter ritornare ai suoi antichi splendori e mandare per i mari del mondo il frutto del lavoro e della professionalità dei suoi lavoratori che sono in grado di affrontare le sfide del futuro, supportati dalla città e dal comprensorio. Antonio Cimmino (Socio della Federazione di Napoli) 33 CIAO BEPI! Il 19 ottobre, col trasferimento a Saporoshie, la zona di l 25 Febbraio 2011 il Generale di Brigata Aerea Giuseppe combattimento divenne più difficile. Le missioni continuavano Biron ci ha lasciati per il suo ultimo decollo. Non lo rime "Rata" e "Super Rata" venivano distrutti al suolo ed in compiangeremo mai abbastanza e sarà sempre qui con noi perbattimento. Il 5 febbraio Biron abbatté un "Rata". Il 18 febbraio ché è stato un uomo del tutto particolare sia come aviatore si trovò solo con una serie di nemici che lo che come persona. inseguivano e gli ridussero l'aereo come un Gli sono state accreditate 20 vittorie colabrodo. Seguirono altri attacchi e combataeree, ma bisogna tener conto che mancano timenti; tra l'altro mitragliando un treno, i dati relativi alle vittorie di cui non ci fu testiBiron vide la locomotiva esplodere sotto il monianza; ad esempio nel marzo 1944 inseguì proprio tiro. Il 24 febbraio abbatté un Mig. una "Flying Fortress" durante un bombardaL'11 aprile ebbe luogo l'ultimo combattimenmento su Torino, il quadrimotore americano to nel quale riuscì ad abbattere un bombarsi staccò dalla formazione e si diresse verso il diere. Il suo reparto venne avvicendato dal Tirreno, oltre Genova. Il nostro pilota non 21° Gruppo e Biron, con un volo a tappe mollò la presa e continuò l'inseguimento, spaassieme ad altri due piloti, rientrò in Patria rando, fino a che l'aereo americano non preatterrando al Lido di Venezia il 30 aprile. cipitò in fiamme al largo di Genova. In questa Il 13 maggio, sposò la fidanzata Tina ma il circostanza non ci furono prove né testimoni breve viaggio di nozze fu interrotto da un validi per l'attribuzione della vittoria. La stestelegramma che lo convocava a Ciampino sa situazione si ripeté più volte per aerei dove lo attendevano i nuovi Reggiane abbattuti sul Mediterraneo. Re.2001, buoni aerei, anche se poco armati e Ritengo, insomma, che il numero delle sue non troppo veloci; leggermente migliori del vittorie sia ben superiore alle 20 attribuitegli. Macchi C.200. Con questi due tipi di caccia i Biron era nato il 13 ottobre del 1914 a piloti si alternarono per fare pratica, fino a Legnago (Vicenza). A Treviso iniziò gli studi che il 3 agosto del 1942 iniziarono le scorte alla De Amicis, poi nel collegio Pio X; frealle navi dirette in Libia. Biron ne effettuò quentò in seguito l'Istituto Riccati, ma aveva parecchie col Macchi C.200. già nel sangue la passione per il volo. Ebbe il Con la dotazione completa di Re.2001, il battesimo dell'aria nel 1929, con un volo pre22° Gruppo fu dislocato in Sicilia e poi, dopo mio a Roma su un vecchio Fiat AS-1. Da alloqualche volo su Malta e varie altre azioni, ai ra la passione non lo abbandonò mai e si primi di novembre sull'aeroporto di arruolò nel 1931 con il corso per Allievi sotMonferrato da dove furono compiute missiotufficiali Piloti. Nel marzo di quello stesso ni, soprattutto di bombardamento in picchiaanno fece il suo primo decollo ed il 14 aprile Giuseppe Biron ta su Bona. A gennaio furono dislocati a difedivenne così Sergente Allievo Ufficiale Pilota. sa di Napoli. A Capodichino Biron fece il pasCi fu poi il passaggio sul Breda 25 e, l'8 setsaggio sul Macchi C.202. Il gruppo aveva in tembre 1933, per sua scelta, fu trasferito allo dotazione anche i Macchi C.200 e alcuni Dewoitine D-520 di Stormo da Caccia dove effettuò i passaggi su diversi tipi di preda bellica dalla Francia. Biron compì una ventina di missioaerei fino al C.R.20. ni, riuscendo ad abbattere in collaborazione con altri piloti, La sua carriera di pilota sembrò destinata ad un'interruziodiversi bombardieri e quattro caccia P-38, i famosi "Lightning", ne prematura quando, il 15 aprile del 1935, effettuò un passagindividualmente ed altri in collaborazione. Il 10 agosto le gio basso tra i pennoni delle bandiere della piazza dell'Unità Officine Reggiane cominciarono a consegnare i nuovissimi d'Italia a Trieste, lasciando la semiala inferiore sinistra su uno Re.2005: caccia poderosi, bene armati e veloci. Biron ebbe la dei pali. Solo grazie all'intercessione dell'Aiutante di Campo fortuna di ritirare i primi tre esemplari in ditta. del Duca d'Aosta non venne espulso dall'Aeronautica. La signora Biron era, nel frattempo, ritornata in treno a Trasferito al 3° Gruppo dotato di caccia Fiat C.R.20 e Treviso, dove arrivò l'8 settembre. Quel giorno Biron compì ricognitori IMAM Ro-37, venne assegnato alla 109a squadriglia due voli di ricognizione sul mare con Macchi C.202. Al rienRicognizione Senza Visibilità a Mogadiscio.Tornato in Patria col tro il Comandante di Gruppo, Capitano Santandrea, gli comugrado di Maresciallo, nel 1937, dopo diverse assegnazioni, fece nicò la notizia appresa dalla radio: l'Italia aveva concluso un domanda per la Spagna, dove fu assegnato alla squadriglia armistizio con gli alleati! "Frecce" del gruppo "La Cucaracha" sui C.R.32. Biron si distinCon sconforto e rabbia venne compilato un verbale della se subito contro i caccia russi I-15 "Rata", e americani situazione a firma del Cap. Santandrea e del Ten. Biron; gli aerei "Curtiss". Il 21 maggio 1938, dopo un ultimo volo, Biron lasciò furono incendiati e il Gruppo, abbandonato il campo, si sciolla Spagna con due Medaglie d'Argento e due di Bronzo. se. Il Gen. Cerrutti, sentito telefonicamente dal Cap. A fine luglio del 1939 riprese servizio all'aeroporto di Santandrea, rispose che non c'erano ordini di nessun genere; Treviso, col 54° stormo su Fiat C.R.42, e poi sui primi Macchi occorreva non fare resistenza verso gli angloamericani, menC.200. Fu in quel periodo che lo conobbi. tre si doveva essere ostili con le truppe tedesche. Il personaBiron fu poi ammesso al 13° Corso Integrazione le del Gruppo si diresse verso le proprie case: chi a nord, chi all'Accademia Aeronautica di Caserta, dove rimase dal giugno verso sud, per cercare di formare di nuovo la Regia 1940 all'aprile del 1941, e nel maggio 1941, promosso Aeronautica, chi si fermò a Napoli. Sottoenente Pilota in S.P.E., fu assegnato al 22° Gruppo Biron riuscì a raggiungere Treviso dove poi decise di arruoAutonomo a Tirana. In quei giorni Biron aveva ideato e diselarsi nell'Aviazione Repubblicana. Rimase celebre una sua gnato il distintivo del gruppo "Lo Spauracchio" che, subito risposta a chi gli chiedeva il motivo di quella decisione: "Mi no famoso, è tuttora sulle fusoliere dei nostri aerei. son un politico! Son un soldà!". Ai primi di agosto ci fu il trasferimento in Russia. L'attività Inizialmente Biron fu a Gorizia, dove era stato formato un bellica iniziò subito: il primo giorno furono abbattuti otto veligruppo per il trasporto di aerei; poi, il 7 giugno venne trasfevoli russi; da questo derivò, sembra, l'indicazione di 8 fiammelrito a Reggio Emilia al 1° Gruppo caccia, comandato dal le rosse sopra lo "Spauracchio". I 34 IL NASTRO AZZURRO Maggiore Adriano Visconti, sui Macchi C.205. Le missioni furono numerose e disperate. Il 20 luglio, decollato da Vicenza, Biron si vide raggiunto da alcuni "Lightning" che gli sparavano contro. Si buttò in picchiata ma non azionò il supergiri: il motore si incendiò. Decise di lanciarsi, cosa che non aveva mai fatto nella sua vita e tentò di uscire con l'aereo in linea di volo. Naturalmente finì contro i piani di coda. La botta tremenda lo fece svenire. Per fortuna il paracadute lo posò a terra senza ulteriori danni e subito due contadini che avevano assistito alla scena lo recuperarono e lo portarono in una casa vicina. Ebbi l'occasione di vedere il tutto e lui, rinvenuto, mi riconobbe: "Marietto si tu qua?". La diagnosi: enfisema polmonare, sei costole fratturate e pleura stracciata. Nel novembre Biron, tornato abile, io ed altri 10 piloti del 22° gruppo fummo inviati in Germania per il passaggio sul nuovissimo aereo a razzo Messerschmitt 163. A Berlino Bogsdorf iniziammo l'addestramento su alianti con le ali sempre più ridotte. Il 4 gennaio a Sprontau, la scuola del Me-163, assistemmo ad una prova di volo. Il 12 gennaio una copiosa nevicata impedì la continuazione dell'addestramento per cui, il 9 febbraio Biron si recò ad Aviano per iniziare il passaggio sul Me-109 "Gustav". Il 17 febbraio, recandosi a Vicenza con una macchina guidata dall'aviere Gentile, insieme alla moglie e al maresciallo Negri mentre, a Bassano del Grappa, transitavano sul famoso ponte "Degli Alpini", alle 19,30 circa, un grosso sacco in mezzo alla strada esplose. Erano tutti feriti, e alcuni soldati accorsero accompagnandoli all'ospedale; il ponte crollò proprio davanti a loro. La signora aveva riportato soltanto piccole ferite alla testa, Biron era stato colpito da un pezzo di vetro che gli aveva ferito l'occhio destro, mentre Negri e Gentile, più vicini alla zona dell'esplosione, erano rimasti ciechi. Alla clinica universitaria di Padova, il prof. Santonastaso diagnosticò per Biron l'enucleazione dell'occhio, ma quest'ultimo si oppose in modo così deciso che lo operarono in anestesia locale limitandosi a ricucirglielo. Intanto, il 14 marzo del 1945 il suo Gruppo aveva sostenuto il primo combattimento impiegando i ME-109, ma l'esito era stato disastroso: 10 aerei perduti e 3 morti, fra i quali il suo comandante di Squadriglia Bartolozzi; il Maggiore Visconti, ferito, si era lanciato con il paracadute. Fra il 21 e il 27 aprile il Gruppo si riunì a Gallarate dove, firmata la resa con una formazione partigiana e incendiati gli aerei, prese le mosse il triste e oscuro episodio che si concluse il 29 a Milano con la barbara esecuzione a tradimento di Visconti nella ex caserma "Savoia Cavalleria". Biron visse un periodo molto duro, in prigione come un delinquente comune. La moglie intanto era in avanzato stato di gravidanza e si arrangiava come poteva, confidando nella provvidenza. Finalmente in agosto Biron fu liberato e tornò a Treviso dove riuscì a trovare un lavoro come custode nel deposito di frutta e verdura degli americani. Nel 1947 la Palmolive lo assunse come rappresentante per il triveneto. Intanto aveva riacquistato un decimo di capacità visiva e questo gli rese possibile il conseguimento del brevetto civile, così cominciò a frequentare l'Aeroclub di Treviso e a volare su aerei da turismo. Nel 1950, improvvisamente arrivò la chiamata dall'Aeronautica, destinazione la 2° Z.A.T.. Dimessosi subito dalla Palmolive, il 15 dicembre fu trasferito all'aeroporto di Treviso. Successivamente, grazie all'aiuto di un ufficiale dello Stato Maggiore, malgrado la situazione dell'occhio, fu dichiarato idoneo al volo con altro pilota a bordo. Nel luglio 1951 fu trasferito al Comando Scuole di Volo di Lecce con l'incarico di istruttore di primo periodo a Gioia del Colle; lì ebbe occasione di pilotare diversi tipi di aereo: FIAT G.46, FIAT G.59, Stinson L-5. In occasione della seconda visita medica si tenne conto della Legge Botto e lo si dichiarò abile a tutti gli effetti fino IL NASTRO AZZURRO Biron vicino al Macchi C.200 con lo “Spauracchio” all'età della pensione. Nel marzo 1952 fu promosso Capitano e gli affidarono il comando di una squadriglia di G.46. In quel periodo fece il passaggio sul D.H.100, il primo aereo a reazione in dotazione alla nostra Aeronautica. Alla fine del 1952 fu inserito nell'appena creato Ruolo Naviganti Speciale. Nell'aprile 1954 fu promosso maggiore. Nel maggio dello stesso anno a Lecce fece il passaggio sul G.59. Nel 1954, Biron in forza al 51° stormo rischierato a Treviso in attesa dell'apertura del nuovo campo di Istrana, un mattino compie un volo acrobatico con un vecchio IMAM RO-41, fra lo stupore dei presenti. Nei giorni seguenti fece il passaggio sul North American F-84 G in dotazione allo Stormo. Ai primi di febbraio del 1955 eseguì i voli necessari per ottenere l'abilitazione come istruttore sul T-33, sul quale effettuò circa 3000 ore quasi sempre come istruttore di volo. Effettuò qualche volo sull'F-84 G e, il 24 settembre 1958, riuscì per la prima volta a superare Mach 1 con un F-84 F, picchiando da 13000 metri. Ad Amendola fu inserito nella C.E.N. (Commissione Esaminatrice Nazionale), la cerchia più alta di piloti istruttori. Nell'aprile 1959 fece il passaggio sull'F-86K. Nello stesso mese arrivò la nomina a Tenente Colonnello. Nel 1963 ci fu un temporaneo rischieramento a Istrana dei G-91 del 2° stormo, Biron ne approfittò per fare il passaggio anche su questo aereo. Nel 1965 fu convocato a Grosseto per il passaggio sull'F-104 G che completò a novembre col prescritto decollo da solo. Il 9 settembre 1971 figura nel suo libretto la data del suo ultimo volo di servizio. Le ore erano oltre 7000. Il 31 dicembre di quell'anno arrivò il pensionamento. Biron non volle mai essere trasferito allo Stato Maggiore, come sarebbe stato logico dopo aver conseguito il suo grado, perché per lui il volo era tutto. Si dedicò alla pittura, ritornò al canottaggio sul Sile, che dovette presto abbandonare per motivi di salute, frequentò con successo un corso triennale di Sommelier e iniziò a scrivere un diario, leggendo e pensando alla moglie che lo aveva lasciato ormai da troppi anni. Gli erano rimasti i tre figli, a cui poté dedicare quel tempo che gli era mancato durante il servizio. Con sua grande soddisfazione, il distintivo del "Pluto" con un missile in bocca - adottato nel dopoguerra dal 22° Gruppo - venne sostituito dal precedente "Spaventapasseri" ideato e disegnato da Biron stesso. La nomina a Generale di Brigata Aerea T.O., riconosce il merito dovuto ad un uomo che è vissuto dando tutto all’Aeronautica, un ufficiale il cui petto è Decorato da 5 Medaglie d'Argento, 4 di Bronzo, una Decorazione spagnola, una Croce di Ferro tedesca di II Classe, 21 vittorie aeree riconosciute, e altro. Ma quello che conta di più è il ricordo, con l'affetto di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Ciao Bepi! Mario 35 PARLIAMONE ANCORA Risponde il gen. Antonio Daniele, direttore responsabile de “Il Nastro Azzurro” Egregio direttore Daniele, ho molto pensato prima di scrivere questa lettera dopo aver letto il suo articolo "Detto fra noi: Prendiamo il mondo com'è …" (n° 5/2010, pag. 24 - ndr). Non sono in sintonia con Lei, non mi sento di chinare il capo, aver lacrime agli occhi ed abbandonare le braccia lungo il corpo in segno di sconfitta. Non mi arrendo a questo tenore di vita, ho i miei principi e cerco di trasmetterli ai giovani. Certamente con il tempo molte cose sono cambiate: il rispetto per il prossimo e la dirittura morale non esistono più; noi ne soffriamo immensamente. Non è l'incapacità da parte nostra a relazionarci con il mondo della politica e della cultura, loro hanno sottovalutato quella opportunità per grettezza o per paura: c'è qualche scheletro nell'armadio? Cosa servono? Sicuramente non sono obiettivi e non hanno il senso storico. La storia detta una volta "Maestra della vita", va insegnata com'è, invece ognuno la espone a proprio uso e consumo. Come Presidente della Sezione A.N.M.I.G. invio un bando ai presidi degli Istituti Superiori (ottobre 2009) riguardante la tecnologia avanzata e quanto da essa possono usufruire i giovani in modo adeguato ed intelligente. Aprile 2010, i presidi non sono informati, ottobre 2010, invio ancora un bando diverso dal primo riguardante i 150 anni dell'Unità d'Italia. Lei crede che prenderanno in considerazione la cosa? Ho i miei dubbi! L'ambiente politico sicuramente non ci aiuta, finché esisterà una classe politica litigiosa, protagonista ed in alcuni casi anche incompetente. Come vedova di un Azzurro, ho ricostruito, insieme a persone disponibili e meravigliose la Sezione del Nastro Azzurro. Il Presidente è giovane e nipote di un Decorato di M.A., Caduto in azione. Stiamo già lavorando, con altre associazioni, rispettando la nostra e la loro indipendenza, per opere che riguardano i nostri Caduti, i nostri Eroi, le nostre radici. La prego scusare il mio malumore, soffro per quanto Lei scrive. Mi auguro di leggere di Suo cose che facciano riflettere e che diano speranza a chi le attende. Con osservanza. Lucia Polidori Giorgetti Gent.ma signora Polidori Giorgetti, rispondo solo ora alla sua lettera, poiché, come noto, non curo più io la rubrica della "posta" ed ho dovuto attendere che sulla rivista fosse disponibile uno spazio adeguato. Avrei potuto risponderle privatamente, ma ho avuto il dubbio che Lei costituisse la punta di un iceberg: chissà quante altre persone potrebbero aver avuto gli stessi dubbi e le stesse perplessità da Lei espressi nel leggere il mio "detto fra noi". Quindi ho preferito poter avere lo spazio, anche se dopo un anno (meglio tardi che mai … spero), per darle una risposta pubblica, ritenendo il Suo pensiero probabilmente condiviso da molti altri. Innanzitutto tengo a dirLe che sono davvero spiacente per l'evidente equivoco che le mie parole hanno ingenerato. Nel pezzo che La ha tanto turbata, non ho mai detto che oggi è necessario venir meno alle proprie convinzioni ed agli ideali che ci hanno fatto da faro per un'intera vita, né me lo sono mai sognato! Intendevo solo riferirmi alla necessità di adeguare semplicemente l'approccio e "il linguaggio" alle mutate situazioni che il progredire della società propone. Ho detto "progredire" e non "progresso" perché quest'ultimo, secondo me, si è fermato, almeno per quanto riguarda l'Italia, già da una ventina di anni. Di forma parlavo e non di sostanza. Di metodo per evitare che il solco profondissimo, che si era scavato tra la società civile e le Forze Armate negli anni settanta, rimanesse tale. Oggi, a prezzo di notevoli sforzi e di profondi cambiamenti della mentalità con la quale i militari si relazionano col pubblico, il solco si sta colmando. Quanta "tecnica" c'è dietro allo sforzo col quale i militari di tutte le Forze Armate hanno modificato il proprio atteggiamento, quanta fatica è costata impegnare tutti gli enti e tutto il personale in uno sforzo di "pubbliche relazioni" che, in altri tempi, non sarebbe stato necessario, quanto i vertici delle Forze Armate hanno dovuto impegnarsi sui media e con i media per invertire una situazione che, come militari, ci stava letteralmente isolando dalla società alla quale, come cittadini italiani, apparteniamo comunque. Questo sforzo, per sei anni mi ha visto personalmente protagonista, insieme a moltissimi altri colleghi di ogni grado e ruolo, quando, da colonnello, ho diretto per tre anni la "Rivista Aeronautica" e per altri tre l'"Ufficio Attività Promozionali" sempre nello Stato Maggiore dell'Aeronautica. Ho un ricordo vivissimo della fatica con la quale abbiamo cercato di "vendere" (è proprio la parola giusta) l'immagine di una Forza Armata vicina alla gente e protesa alla sicurezza della nazione. E questo sforzo lo hanno fatto contemporaneamente anche l'Esercito, la Marina e i Carabinieri. Solo poche persone ci erano vicine allora. Generalmente si trattava di familiari e amici intimi di militari stessi oppure, cosa che talvolta ci danneggiava più che aiutarci, fanatici seguaci di ideologie estremiste che vedevano nella figura del militare non il garante della pace, ma l'avventuriero della guerra. Se tutti l'avessero pensata come Lei … tutto quello sforzo non sarebbe stato necessario. Oggi il clima è cambiato notevolmente: i militari sono tornati ad essere considerati parte integrante della società, eppu- 36 IL NASTRO AZZURRO re esistono frange sociali che li vedono ancora come "avventurieri della guerra" e come tali non li considerano al passo coi tempi, tempi nei quali la parola "pace" è spesso abusata, tempi in cui molti sono convinti che per mettere a posto un'intricata situazione internazionale basti … "il dialogo". In questo contesto, dove la politica sembra non esistere e la responsabilità dei conflitti viene astrusamente attribuita al binomio "produttori di armi - militari", riuscire a colloquiare con gran parte della società non è semplice: i pregiudizi sono sempre presenti e l'atteggiamento intransigente può portare a rapporti difficili che non servono al bene comune. Per questo, le Forze Armate hanno investito ingenti risorse economiche e umane nello sforzo di migliorare l'immagine e aprirsi al contatto con strati sociali sempre più vasti. Il successo di questa operazione permette oggi di sostenere il terribile impatto sociale dei nostri militari Caduti in Afghanistan nel corso di quella difficile missione la cui riuscita è essenziale per il nostro futuro di nazione civile, prospera e integrata nel mondo occidentale. Quello che intendevo dire col mio "Detto fra noi" è che anche le Associazioni Combattentistiche e d'Arma devono aprirsi alla stessa maniera. Solo così potranno cogliere quel risultato che tutti diciamo di volere: trasmettere i nostri ideali alle giovani generazioni. Se, viceversa, attendiamo che le giovani generazioni vengano a noi … resteremo sicuramente delusi. Questo era il senso del mio appello. Non certamente tradire ideali in cui ho sempre creduto, ma aprirmi (aprirci) con serenità e disponibilità a nuovi modi di essere e di comunicare. L'insoddisfacente risposta che Lei ha sperimentato con i presidi degli istituti scolastici del suo territorio, secondo me, è da addebitarsi non solo ad una scarsa organizzazione del sistema scolastico, ma soprattutto al perdurare di alcune "sacche di resistenza" da parte della scuola (una delle organizzazioni principali della società civile) nei confronti del nuovo atteggiamento delle Forze Armate e, di conseguenza, delle Associazioni d'Arma. Anche l'ideologia che sostiene alcuni partiti politici, pur avendo ormai fatto il suo tempo, continua a produrre danni. Anzi … forse ne fa più adesso di quando tale ideologia era ben nota e, nei suoi confronti, la società si divideva in modo "consapevole" tra seguaci e contrari. Oggi alcuni atteggiamenti vengono assunti ormai solo per posa o per moda, ma senza approfondimento culturale. Ecco la ragione del mio appello! Oggi basta davvero poco per far riflettere chi si atteggia in maniera superficiale e senza una profonda convinzione, che seppure spesso discutibile nei modi con i quali si estrinsecava, era invece alla base delle grandi passioni ideali del periodo degli anni settanta. Proprio perché oggi basta così poco, ho inteso pubblicare quel mio appello a, praticamente, "tendere la mano" verso i cambiamenti sociali per recuperare un contatto che, mai come ora, è necessario tra persone della nostra esperienza e i giovani. L'importanza di questo atteggiamento supera l'esigenza di dialogo tra "Associazioni d'Arma" e società. Diviene una fase essenziale dell'educazione alla vita che i giovani si aspettano da chi giovane non è più. Ad essi è stata tolta quasi ogni occasione di "fare esperienza", prima fra tutte il servizio militare, che insegnava non solo a cavarsela finalmente fuori di casa e senza papà e mamma che risolvevano tutti i problemi, ma anche a doverlo fare in un ambiente che talvolta poteva pure essere "ostile", spesso del tutto indifferente. Oggi che questa esperienza, come tante altre molto formative, è stata denegata ai nostri giovani, ci rimane solo il dialogo: dobbiamo cercarlo a tutti i costi, altrimenti si scaverà un solco, questa volta sì, incolmabile, tra le generazioni e tutta la società ne soffrirà. Questo era il senso del mio discorso, che forse per eccesso di sintesi, si prestava a qualche fraintendimento. Spero, con questo, di aver tranquillizzato sia Lei, sia altri che lo avessero eventualmente letto alla stessa maniera, e di trovare sempre in Lei l'assidua e attenta lettrice che ho il piacere di aver conosciuto attraverso le Sue lettere. Infine, con tutto il cuore, La ringrazio ancora una volta per l'impegno e la dedizione che sta dando all'Istituto del Nastro Azzurro ed alle consorelle Associazioni Combattentistiche e d'Arma alle quali è iscritta e dedica la sua attività. Un cordiale e sentito saluto. AZZURRI CHE SI FANNO ONORE iancarlo Piperno nasce a Pistoia nel 1927 da genitori di religione ebraica e come tale subisce le persecuzioni razziali che lo costringono a lasciare la scuola. A 15 anni entra a far parte della Resistenza, avventurandosi in imprese ardue e pericolose, tanto che il suo nome figura nel Museo israeliano "Ghetto Fighters House Archives". Al termine della guerra completa gli studi laureandosi in Medicina e specializzandosi in Radiologia. Nel 1960 fonda a Pistoia la LILT (lega italiana per la lotta contro i tumori), finalizzata alla prevenzione e alla diagnosi precoce del cancro, un centro altamente specializzato nel quale opera una equipe di medici in modo volontario e gratuito. L'attività della LILT varca presto i confini regionali e nazionali ed il dottor Piperno viene eletto Direttore Onorario dell'unico Centro di Prevenzione sorto in una provincia della Cina. Nell'ottobre del 2010, alla soglia dei 50 anni di attività della LILT e degli 83 anni di età, si ritira dall'attività professionale Il dottor Piperno è socio della Federazione Provinciale di Pistoia. G IL NASTRO AZZURRO 37 CRONACHE DELLE FEDERAZIONI AREZZO Nell’arco del bimestre, la Federazione di Arezzo ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – 2 giugno Festa della Repubblica, durante il ricevimento presso la Prefettura di Arezzo, alla quale ha presenziato il Presidente della Federazione, il Prefetto Dr. Saverio Ordine ha appuntato al Gonfalone della Città di Arezzo la Medaglia d'Argento al Merito Civile, per il sacrifico della popolazione della città durante la seconda guerra mondiale; Loro Ciuffenna (AR): 70° Anniversario della morte di Don Giovanni Mazzoni – la Federazione, unitamente al Comune di Loro Ciuffenna ed alla Sezione ANB di Montevarchi, ha ricordato il 70° anniversario della morte in Russia di Don Giovanni Mazzoni, Cappellano Militare pluridecorato al VM alla cui memoria è intitolata la Federazione di Arezzo. Le celebrazioni sono iniziate venerdi 3 giugno con un concerto di musiche risorgimentali e patriottiche della Filarmonica Giuseppe Verdi di Loro Ciuffenna, e sono terminate domenica 5 giugno con la cerimonia commemorativa durante la quale è stata celebrata la S.Messa ed è stato reso omaggio alla tomba di Don Giovanni Mazzoni. Nell’ambito dell'evento sono stati consegnati gli Attestati di Benemerenza ai reduci di guerra del Comune di Loro Ciuffenna. La Federazione, presente con lo storico Medagliere intitolato a Don Giovanni Mazzoni, era rappresentata dal Presidente Cav. Stefano Mangiavacchi, dal Consigliere Provinciale Mario Rondoni e dai Soci Nicola D'Addona, Fernando Genesi, Valerio Innocenti, Enzo Mangiavacchi. Presenti le Federazioni di Grosseto con il Presidente Cav. Giovanni Sclano e quella di Livorno con il Consigliere Sig. Andrea Degl'Innocenti; l'ANB era rappresentata dal Presidente Naz. Gen. Benito Pochesci, dal Presidente Regionale ANB Cav. Alfio Coppi e dal Presidente della Sez. ANB di Montevarchi Cav. Danilo Baldi. ASCOLI PICENO Il 22 Maggio 2011, nel ricordo della Battaglia del Solstizio, si è svolta a Offida, in Provincia di Ascoli Piceno, la Festa dell'Arma dell'Artiglieria organizzata dalla Delegazione delle Marche dell'Associazione Artiglieri d'Italia. Alla cerimonia, alla presenza delle massime Autorità 38 Offida (AP): decorata la vedova di un artiartigliere civili e militari della Provincia, è stato invitato il Nastro Azzurro ed il nostro Presidente, Cav. Franco Bruno Crucioli, ha consegnato una Medaglia al Merito di Guerra alla vedova di un artigliere. Il nostro Labaro era in prima fila e aveva alfiere il Segretario Ing. Igino Massimi con a fianco il Consigliere Prof. Fausto Quercia. BARI Sez. Bari Nell’arco del bimestre, la Sezione di Bari della Federazione di Bari ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – 6 gennaio: festa dell'Epifania con distribuzione di doni a tutti i soci; – 11 febbraio: conferenza del Dr. Federico Pirro (giornalista RAI) sul 150° Anniversario dell'Unità d'Italia; – 8 marzo “Festa della Donna”: serata conviviale con distribuzione di fiori e mimose a tutte le socie; – 27 marzo, Anniversario dell’istituzione del Nastro Azzurro: Cerimonia al Sacrario con deposizione di una corona ai Caduti e Pranzo sociale; – 3 maggio, premiazione di 5 marinai, veterani della 2° GM, due dei quali Decorati al V.M. e soci della Sezione di Bari. BARI Sez. Barletta La Sezione di Barletta della Federazione di Bari il 5 giugno ha celebrato l’inaugurazione della nuova sede messa a disposizione del presidente sezionale Dr. Michele Nasca. L’evento si è concluso col Pranzo sociale. BARI Sez. Modugno Nell’arco del bimestre, la Sezione di Modugno della Federazione di Bari ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – 7 gennaio: Festa del Tricolore: dopo la .S Messa nel Duomo, un grande corteo con Autorità e scolaresche si è snodato lungo le vie cittadine sino al monumento ai Caduti dove è stata deposta una corona di alloro; – 17 marzo - 7 aprile: mostra ambientata per il 150° Anniversario con cimeli e ricordi di cittadini illustri di Modugno e soprattutto Combattenti delle varie guerre; BARI Sez. Molfetta Nell’arco del bimestre, la Sezione di Molfetta della Federazione di Bari ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – 7 gennaio: per la Festa del Tricolore è stata organizzata una Cerimonia celebrativa in Piazza Mazzini con deposizione di una corona di alloro; – 17 marzo - 2 aprile: allestimento di una mostra ambientata sui Patrioti del Risorgimento di origini molfettesi; – da giugno: pubblicazione con frequenza mensile sulla stampa cittadina "il Fatto" (www.il fatto.net) di articoli sui militari molfettesi Decorati al V.M.; IL NASTRO AZZURRO – giugno - dicembre 2011: allestimento di una Mostra su "Scoperte e innovazioni del 900" realizzate da cittadini di Molfetta, e tra questi Vincenzo Rutigliano, tecnico di bordo e operatore radio sulla nave "Elettra" di Guglielmo Marconi. BERGAMO Continuano ad aumentare gli adolescenti che si iscrivono alla sezione di Bergamo, come soci simpatizzanti. Motivo di orgoglio del Presidente dott. Vito Mirabella è, in particolare, la presenza di giovani frequentatori della Scuola militare Teuliè di Milano. Il loro entusiasmo, sempre unito al naturale sorriso, costituisce motivo di speranza, affinché il compito dell'Istituto venga trasmesso alle nuove generazioni nella continuità delle tradizioni. Nel mese di giugno ad Aosta una rappresentativa di dieci soci, allievi in uniforme storica della Scuola Teuliè, accompagnati dal loro Comandante di Battaglione e dall'ufficiale medico, hanno partecipato alla costituzione della Sezione valdostana del Nastro Verde, affiancando l'anziano presidente locale, generale Attilio Politano. Presenti numerose Autorità, tra cui citiamo il Presidente Nazionale, generale Federici, ed il presidente locale Cav. Maurino che generosamente ha ospitato la rappresentativa al successivo convivio. BOLOGNA Nell’arco del bimestre, la Federazione di Bologna ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – 21 maggio, solenne cerimonia per l’Anniversario dell’Istituzione della Polizia di Stato, in Piazza Maggiore, alla presenza del Prefetto, di rappresentanti delle Forze Armate, della Magistratura, della Chiesa Bolognese, degli Onorevoli e Senatori della Regione ed autorità del Comune, della Provincia e della Regione. Il Medagliere, portato da un Ufficiale dell'UNUCI, accompagnato dal Consigliere Rag. Ugo Bulgarelli e da un Capitano della Polizia di Stato, ha sfilato al suono della Fanfara dell'Esercito fra una ala di folla e di studenti della scuole che hanno calorosamente applaudito. – 28 maggio, Discesa a Bologna dal Colle di San Luca della Sacra Immagine della Madonna Patrona della città. D'intesa con la Curia Arcivescovile è stato eseguito il servizio di rappresentanza a fianco dell'lmmagine, per le strade della città, da parte del Presidente Cav. Giorgio Bulgarelli e dei Consiglieri Alessandro Di Marco e Marco Bettoli e dei Soci Davide Nanni e Cap. Corrado Piccione; – 31 maggio, partecipazione con Medagliere presso la Cattedrale di San Pietro alla S. Messa officiata da S.E. Mons. Vincenzo Pelvi, Ordinario Militare per l'Italia, a ricordo di tutti i Caduti in servizio e per implorare il dono della Pace. L'iniziativa è stata del Gen. B. Pasquale Fierro, Comandante Regionale Esercito Emilia Romagna. La Federazione era rappresentata dal Presidente Cav. Giorgio Bulgarelli e dalla Dama Patronessa Luciana Tiziani; – sempre il 31 maggio, su invito del Prefetto di Bologna, dott. Angelo Tranfaglia, il Presidente Cav. Giorgio Bulgarelli, ha partecipato presso la Prefettura alla cerimonia di consegna delle Medaglie d'Onore conferite dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto; – 2 giugno, 65° Anniversario della Repubblica Italiana: partecipazione col Medagliere alla cerimonia ufficiale a IL NASTRO AZZURRO livello provinciale che si è svolta in Piazza Maggiore, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose, delle Forze Armate, delle Forze di Polizia, delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, dei Gonfaloni della Regione, dell’Amministrazione Provinciale e di tutti i Comuni della Provincia. Successivamente, alle ore 18,30, il Prefetto ha accolto negli splenditi saloni di Palazzo Caprara, sede della Prefettura, i rappresentanti della imprenditoria, della politica, delle Forze Armate, della cultura e dell'arte. Al ricevimento alle ore 20 nel cortile d'onore dello stesso palazzo, concerto della “Etna Jazz Orchestra”, solista il Maestro Giorgio Zagnoni: “Voci d’Italia”. Era presente il Presidente Cav. Giorgio Bulgarelli e la Sig.ra Luciana Tiziani in rappresentanza delle Dame Patronesse; – 6 giugno, 197° Annuale della Fondazione dell'Arma dei Carabinieri. Presso la Caserma “Mazzoni”, sede del 5° Battaglione Carabinieri Emilia Romagna, sotto un "diluvio universale", il Presidente Cav. Giorgio Bulgarelli ha partecipato alla celebrazione anche in funzione di Alfiere; – sempre il 6 giugno, nell'ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, il Presidente Cav. Giorgio Bulgarelli ha partecipato ai festeggiamenti per i primi “sessant’anni delle elezioni Provinciali" presso il Palazzo Malvezzi sede della Provincia, ove si è tenuto il Consiglio Straordinario Solenne alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose. BRESCIA Nell’arco del bimestre, la Federazione di Brescia ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – 21 maggio: 159° Anniversario dell’Istituzione della Polizia di Stato. Come ormai tradizione, il Labaro della Federazione (Alfiere Sig. De Lucchi), ha sfilato con i Gonfaloni della città e della provincia di Brescia nonché con i Labari delle Sezioni locali dell'Ass.ne P.S., in apertura ed in chiusura della cerimonia che si è svolta all'interno del complesso museale "Mille Miglia", in città. Nel pomeriggio dello stesso giorno, il Presidente della Federazione, ha partecipato all'Alzabandiera ed agli Onori ai Caduti; – 22 maggio, "Festa del Corpo Automobilistico dell'Esercito e dell'Arma dei Trasporti e Materiali”, anniversario del primo grande trasporto strategico che consentì, nel I916, di arrestare l'offensiva nemica con la “Battaglia degli Altopiani”. Il Labaro ha preso parte alla S.Messa celebrata a Folzano (Bs) in suffragio dei Caduti in guerra e nelle missioni internazionali. Dopo la funzione, l'Alzabandiera e la deposizione di un cesto di fiori al monumento ad Essi dedicato; – 29 maggio: per la “Festa della Fanteria”, organizzata dalla Federazione di Brescia dell'ANF (pres. Cav. G. Feretti), é stata celebrata la S.Messa presso la Chiesa di S.Giuseppe. Il Labaro della Federazione ha partecipato alla funzione, sostando poi presso l’Altare dedicato alla Divisione di Fanteria "Lupi di Toscana", dove sono esposte alcune Decorazioni al V.M.; – 1 giugno: conferenza del vice presidente della Federazione, Comm. Albertini sulle "X Giornate di Brescia", presso la scuola media di Trenzano (Bs), nell’ambito delle iniziative messe in atto dalla Federazione per il 150° dell’Unità d’Italia. Guidati dalle Prof.sse Paola Martini, Lorella Bertoli, M.Elena Bonfiglio, erano presenti 70 ragazzi che hanno seguito molto attentamente l'esposizione, ponendo numerose domande; – 2 giugno: cerimonia per la Festa della Repubblica. Il Labaro della Federazione, accanto a quelli delle altre 39 – – – – – Associazioni Combattentistiche e d'Arma, ha ricevuto gli Onori dalle Autorità civili e militari presenti all'evento. Un "bandierone" Tricolore é stato srotolato dalla balconata di Palazzo Loggia, creando un suggestivo effetto scenografico. È seguito, nel pomeriggio, il ricevimento presso la Prefettura. Nell'occasione, il Presidente Nazionale, Gen. Carlo Maria Magnani ed il Presidente della Federazione di Brescia, hanno consegnato al Prefetto, D.ssa Narcisa Brassesco Pace, la tessera di Socio Benemerito dell'Istituto del Nastro Azzurro; 3 giugno: per la costituenda Associazione "Medaglie al V.M. Palazzolesi" di Palazzolo sull'Olona (BS), la Federazione ha ricercato e fornito le motivazioni di 45 nominativi di Decorati della citata località; 5 giugno: nella bella cornice del teatro San Barnaba, il vice presidente Comm. Albertini ha consegnato un labaretto dell'Istituto del Nastro Azzurro alla vincitrice di uno dei premi della 5^ edizione del Premio Nazionale di Poesia "Versi distillati e ... territorio”, a cura dell'ADIO e dell'Associazione Culturale "SIDUS"; Sempre il 5 giugno: per i festeggiamenti del 60° anniversario della fondazione del Gruppo Alpini di Pezzaze (BS) (Capo Gruppo Sig. Marziano Bregoli) il Labaro della Federazione ha partecipato allo sfilamento lungo le vie del paese; l'Alfiere é stato il Signor Claudio Martini, del Gruppo Alpini del Villaggio Prealpino di Brescia città Capo Gruppo Sig. Angelo Lorenzini. Il Gruppo di Pezzaze é intitolato alla MOVM S.Ten. Serafino Gnutti, del quale il Museo di Salò possiede l'uniforme.Tale cimelio, volentieri fornito in prestito agli organizzatori, é stato esposto durante i 4 giorni di durata della mostra allestita presso l'ex miniera "Marzoli"; 6 giugno: celebrazione a Bologna del 197° Annuale della fondazione dell'Arma dei Carabinieri. Come sempre, l'Alfiere Sig. De Lucchi, ha ben rappresentato il nostro Istituto; 7 giugno: organizzato dalla Fondazione CAB e da Assoarma, visita ai restauri in corso nella Chiesa di Santa Maria della Carità, già complesso monastico del Buon Pastore. Ha illustrato i lavori il Dirigente della Fondazione che sta finanziando gli interventi, dott. Mantovani. Il complesso, insieme agli altri fabbricati, venne costruito per ospitare le donne più bisognose, vittime della soldataglia dopo il Sacco di Brescia (Gastone di Fois), del 1512. BRINDISI Il 22 maggio la Federazione Provinciale di Brindisi ha celebrato, con una cerimonia ad hoc, la “Giornata del decorato”. Brindisi: Giornata del Decorato 40 CAMPOBASSO Nel 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, il presidente della Federazione Provinciale di Campobasso, Comm. Pasquale Mastrantuoni, ha voluto ricordare, con la partecipazione delle consorelle Associazioni Combattentistiche e d'Arma e delle Autorità Civili e Militari, la data del 24 maggio 1915, che segna l'inizio di quella che fu chiamata l'ultima guerra del Risorgimento Italiano. Il 20 Maggio a tale scopo, si è svolta una cerimonia nel Sacrario dei Caduti nel Castello Monforte di Campobasso. Campobasso: cerimonia commemorativa del 24 maggio 1915 CATANZARO Nell’arco del bimestre, la Federazione di Catanzaro ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – A dare inizio ai festeggiamenti per il 159° Anniversario della fondazione della Polizia, celebrata a Catanzaro il 21 maggio 2011 in Piazza Luigi Rossi, è stato il Questore Vincenzo Roca che nel suo discorso introduttivo ha evidenziato l'importanza di una "sicurezza urbana partecipata". Alla presenza delle più alte cariche civili, religiose, militari e di numerose scolaresche, sono stati conferiti riconoscimenti agli agenti distintisi in delicate operazioni di servizio. Nell'ambito delle originali iniziative dal titolo "Arte e Polizia" e "Artisti in Polizia", sono stati in conclusione premiati anche numerosi artisti, tra cui poliziotti in servizio ed in quiescenza, autori di opere su tela e manufatti aventi ad oggetto la figura del poliziotto in ogni occasione vicino alla gente. Presenti i rappresentanti delle locali Associazioni Combattentistiche e d'Arma e, per il nostro sodalizio, l'Avv. Giuseppe Palaja, presidente della Federazione "Azzurri dei Due Mari"; – il 2 giugno è stata celebrata in Catanzaro la Festa della Repubblica. Nella mattinata, è stata deposta una corona d'alloro al Monumento ai Caduti, in Piazza Matteotti. A seguire, in Piazza Prefettura, l'alzabandiera, la lettura del messaggio del Capo dello Stato, e la consegna da parte del Prefetto, Antonio Reppucci, delle Medaglie d'Onore e delle Onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Schierati accanto ad un battaglione di formazione le Associazioni Combattentistiche e d'Arma. Presente il Labaro del nostro Sodalizio (Alfiere il Segretario avv. Antonio Palaja di Tocco, Scorta M.llo C. Rocco Portolesi). Numerose le autorità Militari, Civili e Religiose intervenute e, per la Federazione "Azzurri dei Due Mari", l'avv. Giuseppe Palaja. La giornata di Festa, si è conclusa con la visita agli stand dimostrativi lungo il Corso e con il concerto della Banda "Città di Borgia"; – lunedì 6 giugno è stato celebrato a Catanzaro il 197° anniversario della fondazione dell'Arma dei IL NASTRO AZZURRO Carabinieri. Lo schieramento di un Battaglione di Formazione, passato in rassegna dal Generale di Brigata Adelmo Lusi, ha reso gli Onori ai Caduti. Nell’occasione sono state consegnate Ricompense ed Encomi ai militari che si sono particolarmente distinti. Presenti alla manifestazione le più alte cariche civili, religiose e militari della Regione ed, in rappresentanza del Nastro Azzurro, l'avvocato Giuseppe Palaja. In testa agli Stendardi delle locali Associazioni Combattentistiche e d'Arma, il Medagliere della Federazione "Azzurri dei Due Mari". Con una personalissima e coinvolgente allocuzione, il Generale Lusi si è rivolto direttamente agli imprenditori per chiedere "... maggiore collaborazione nella lotta ai preoccupanti fenomeni delle estorsioni e dell'usura ...". Al termine della cerimonia la Fanfara della Brigata Meccanizzata "Aosta" ha suonato nell'arena della Caserma del Comando Legione Carabinieri "Calabria" dove sono state allestite mostre statiche di dotazioni ed equipaggiamenti. FERRARA Nell’arco del bimestre, la Federazione di Ferrara ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – la Federazione ha celebrato la Festa del Decorato e l'88° Anniversario di Fondazione dell’Istituto del Nastro Azzurro con una semplice ma significativa cerimonia presso la "Casa della Patria Pico Cavalieri" alla quale hanno partecipato le Associazioni d'Arma con i loro Labari. Dopo la S. Messa al campo celebrata, nel cortile, dal Parroco Don Giuseppe Bachetti, Assistente Spirituale del locale Gruppo A.N.M.I., è stata deposta una corona d'alloro sulla lapide che riporta la poesia alla Bandiera italiana ed è stato suonato il silenzio in memoria di tutti i Decorati. Nella sede della Federazione, poi, il Presidente Ten. Col. Giorgio Anselmi ha reso omaggio ai Decorati ferraresi di tutte le guerre, da quelle risorgimentali all'ultimo conflitto mondiale. Ha ricordato come i combattenti ferraresi abbiano meritato 10 Ordini Militari d'Italia, 31 Medaglie d'Oro, 503 Medaglie d'Argento, 728 Medaglie di Bronzo, 746 Croci al Merito e 49 Promozioni per Meriti di Guerra; Ferrara: Celebrazione del 2 giugno – Il Socio Paolo Sturla Avogadri, componente il Consiglio Direttivo Provinciale della Federazione di Ferrara, è stato uno dei relatori al Convegno "I Paracadutisti hanno servito e servono l'Italia senza se e senza ma", svoltosi a Torino il 4 giugno, presso il Centro Congressi della Regione Piemonte, nell'ambito delle Celebrazioni dei "150 anni dell'Unità d'Italia". Al simposio, organizzato dall'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia, Sezione di Torino, in collaborazione con quella di Ferrara, ed arricchito da un'esaustiva mostra documentaria sul Paracadutismo Militare Italiano, hanno partecipato, quali relatori, i generali Giovanni Giostra e Renato Perrotti, già Vice Comandanti la Brigata "Folgore" ed il Professor Carlo Benfatti dell'Istituto di Storia Contemporanea di Mantova, autore di numerose pubblicazioni storiche. Il professor Sturla Avogadri ha illustrato in dettaglio i successi ed i drammi delle 10 pattuglie dello Squadrone "Folgore" ("F" Recce) che operarono dal 20 al 23 aprile 1945 sui territori ferrarese e bolognese, nel corso dell'operazione "Herring", ovvero dell'ultimo aviolancio di guerra dei paracadutisti inquadrati nel Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.) del Regio Esercito. Torino: il prof. Paolo Sturla Avogadri (Federazione di Ferrara) è relatore al convegno sui Paracadutisti Ferrara: Festa del Decorato e 88° Anniversario del Nastro Azzurro FROSINONE – la ricorrenza del 65° Anniversario della Repubblica Italiana è stata celebrata a Ferrara con una solenne cerimonia iniziata con l'alza Bandiera, seguita dalla deposizione di una corona d'alloro alla Torre della Vittoria e dalla lettura dei messaggi. La Federazione ferrarese è stata rappresentata dal Presidente, Ten. Col. Giorgio Anselmi, con numerosi Soci e dal Labaro che apriva lo schieramento di quelli delle Associazioni d'Arma; IL NASTRO AZZURRO Il 28 maggio 2011, si è svolta presso il campo C.O.N.I. di Frosinone, con il patrocinio, anche in termini di contributi finanziari, della Provincia e del Comune, una grande manifestazione popolare organizzata, in occasione del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, dalle Associazioni d'Arma per celebrare i fatti storici del Risorgimento e gli Eroi che li hanno determinati. Nel corso della manifestazione, indirizzata soprattutto ai giovani, sono state conferite targhe commemorative della celebrazione ad alcune classi, dei diversi gradi di istruzione, in relazione alle migliori iniziative scolastiche svolte sul tema "150° Anniversario dell'Unità d'Italia". Intorno alle Bandiere ed ai Labari di tutte le locali Sezioni delle 41 Associazioni aderenti ad Assoarma, nel Campo C.O.N.I. di Frosinone erano presenti numerosissimi soci delle stesse, e un folto e plaudente pubblico. Oltre alle autorità civili e militari, è stata registrata la gradita presenza del Presidente di Assoarma, generale Mario Buscemi. Frosinone: manifestazione al campo CONI per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia Patria e la fedeltà alle Istituzioni. Il neo eletto Presidente Col. Dott. Pasquale Parente, dopo i ringraziamenti di prammatica, ha confermato che la sua Presidenza sarà nel solco della tradizione e della continuità dell'opera fino ad ora svolta che ha dato ottimi frutti. L'intervento conclusivo è stato del Preside Campo che, dopo un elogio all'operato del Presidente Uscente e l'illustrazione della sua vita professionale, delle conferenze tenute al Rotary e in altri Sodalizi, ha proposto che il Presidente uscente Gennaro Perrella fosse eletto Presidente Onorario. La proposta è stata accolta per acclamazione. Il nuovo Consiglio Direttivo è così composto: Presidente Col. Pasquale Parente, vice Presidente M.llo Gennaro La Rana, Segretario-Tesoriere M.llo. Pietro Caputo, Cons. Pasquale Campo, Nicola Liccardo, Nicola Maraglino e Ciro Cerutti; il Collegio dei Sindaci: Cav. Pasquale Arfè - Presidente, Antonio Cimmino e Sandro Carrozzo - sindaci; Napoli: Eletto il nuovo Consiglio Direttivo MESSINA In occasione del 159° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato, il 21 maggio, una rappresentanza della Federazione Provinciale di Messina, con il Labaro, ha preso parte, a Piazza Duomo, alla cerimonia celebrativa nel corso della quale il Questore di Messina, Carmelo Gugliotta, ha consegnato riconoscimenti agli agenti che si sono distinti in attività di servizio. Messina: 159° Anniversario della Polizia di Stato NAPOLI Nell’arco del bimestre, la Federazione di Napoli ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – Sabato 21 maggio, si sono insediati il nuovo Consiglio Direttivo ed il Collegio dei Sindaci della Federazione Provinciale del Nastro Azzurro. La cerimonia, che è stata anche occasione per l'inaugurazione della rinnovata sede a seguito di lavori di ristrutturazione e bonifica degli impianti, si è aperta con il taglio del nastro tricolore ad opera della madrina Sig.ra Elisabetta Fabricatore Parente e la benedizione della sede da parte dell'Assistente spirituale Don Vincenzo Lo lodice, poi, sono intervenuti rispettivamente il Presidente Onorario Gen. C. A. Cav. Gran Croce Franco De Vita, il Presidente uscente Cav. Gran Croce Avv. Gennaro Perrella, che ha svolto una accurata disamina sulle attività svolte sin dall'epoca in cui era Commissario e della evoluzione avutasi in questi anni con particolare evidenza per il "Premio di Studio" che si svolge annualmente, presso gli istituti scolastici del territorio, ponendo in risalto la figura di un Eroe M.O.V.M. allo scopo di diffondere tra i giovani il ricordo di chi ha dato la propria vita per la Patria e per divulgare gli alti valori morali, l'Amor di 42 – il 23 maggio, nel piazzale della stazione marittima di Napoli presso la Lapide che ricorda la "Battaglia dei Convogli" della seconda guerra mondiale, una cerimonia ha commemorato i marinai civili e militari scomparsi in mare. La cerimonia, patrocinata e voluta dal Gruppo Medaglie d'Oro per lunga navigazione della penisola sorrentina del Compartimento di Castellammare di Stabia, ha registrato la presenza dei Presidenti delle Associazioni di Categoria: Collegio capitani. L.C. e M, Associazione Professionale Capitani Marittimi, la famosa "Casina dei Capitani" tempio della marineria sorrentina. Tra le numerose autorità presenti, l'Amm. Dassatti, Presidente dell'Autorità Portuale, l'Amm. Picone, Direttore Marittimo, e il Comandante Del Prete della Capitaneria di Porto. La Federazione di Napoli dell'Istituto del Nastro Azzurro ha partecipato con il Presidente, col. Pasquale Parente e il Labaro, scortato dal Maresciallo Napoli: Commemorazione dei marinai scomscomparsi in mare IL NASTRO AZZURRO Maraglino, dal Sig. Fernandez e dal Maresciallo Caputo, Consigliere Nazionale U.N.S.I.. La cerimonia, dopo un breve corteo aperto dalla Bandiera della Marina Mercantile del Collegio Capitani di Napoli, è iniziata con la deposizione della corona di alloro ai piedi della lapide dal Com.te Melillo e dal Dir. di Macchina Vincenzo Astarita, è proseguita con la lettura della "Preghiera del Navigante" da parte del Dir. di Macchina Giuseppe Castellano, si è completata con l'appassionato intervento del Comandante Migliaccio, Segretario dell'Unione M.O. per Lunga navigazione del Comp. di C. Stabia, che ha richiamato alla memoria storica il ricordo della tragedia della guerra marittima. POTENZA Nell’arco del bimestre, la Federazione di Potenza ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – in maggio il ricordo del generale degli alpini, Gerardo Zaccardo, di Muro Lucano (PZ), fino a qualche anno fa il soldato più pluridecorato vivente (5 MAVM, 4 MBVM, 2 Croci al VM e 5 al Merito di Guerra). Nell’occasione, la Federazione Provinciale del Nastro Azzurro di Potenza ha incontrato il Potenza: il gen. Comandante della Zaccardo Brigata Alpini Taurinense, Gen. B. Francesco Paolo Figliuolo, potentino, in visita nella sua città di origine a seguito della Fanfara della Brigata che ha allietato la Provincia di Potenza esibendosi in diversi centri. A Muro Lucano si è inaugurata così una sezione dell'ANA intitolata all'eroico Gen. Zaccardo. Il Commissario Straordinario del N.A. Galasso ha avuto modo di sottolineare il ruolo importante ed eroico avuto dai soldati lucani in tutte le guerre, determinando notevole interesse da parte del generale; – la Federazione ha preso parte alla festa della Polizia di Stato che si è svolta il 21 maggio presso il Conservatorio Musicale "G. da Venosa" di Potenza. Il Commissario Galasso è stato rappresentato dall'Azzurro Vincenzo Matassini; – A giugno il Labaro dell'Associazione è intervenuto alla Potenza: il Commissario Galasso incontra la vedova Pezzuto IL NASTRO AZZURRO celebrazione della Festa Annuale dell'Arma dei Carabinieri con alfiere il Geom. Sabia. È intervenuto il commissario Galasso che ha incontrato la vedova della MOVM Claudio Pezzuto dell'Arma dei Carabinieri. La cerimonia si è svolta presso la Caserma del Comando Legione Carabinieri Basilicata. ROMA Nell’arco del bimestre, la Federazione di Roma ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – il 24 maggio si è tenuta, presso la prestigiosa sede del Museo Storico della Fanteria, in Roma, una Conferenza su "Conclusione dell'Unità d'Italia: dal 1870 alla Prima Guerra Mondiale". Hanno partecipato alla Conferenza, indetta dal 1° cap. f. cpl. Marco Pasquali, Presidente della Sezione di Roma Capitale dell'Associazione Nazionale del Fante, numerosi rappresentanti di Associazioni Combattentistiche e d'Arma, tra cui il nostro Istituto, rappresentato dal Vice Presidente della Federazione di Roma, Dott. Comm. Alberto Rissone. Il Col. Postiglioni, Direttore del Museo Storico della Fanteria, ha aperto i lavori ringraziando le Associazioni presenti, citando espressamente il Nastro Azzurro. Quindi è intervenuto il Cap. Marco Pasquali che ha introdotto l'argomento della Conferenza. Ha preso successivamente la parola il dott. Guido Coglitore Garufi, storico militare, che, dopo aver riassunto i momenti più significativi che hanno determinato il primo conflitto mondiale, ha illustrato, con dovizia di notizie e di diapositive, la particolare logistica delle postazioni militari sulle Alpi Orientali ed alcuni aspetti di particolare durezza di tale guerra. Ha concluso l’evento il Gen. Cortellessa, Vice Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale del Fante, proponendo, a chiusura, la Canzone del Piave di E.A. Mario, unitamente alla lettura della Poesia del Fante letta dal Vice Presidente Provinciale Di Marco; – il 24 giugno, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, si è tenuto un Convegno su "La figura del Re Vittorio Emanuele II a centocinquant'anni dall'Unità d'Italia", promosso dal Sindaco di Roma Giovanni Alemanno e dal Presidente dell'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Ugo d'Atri. Al Convegno erano presenti numerose Autorità civili e militari nonVittorio Emanuele II ché i rappresentanti delle maggiori Associazioni Combattentistiche e d'Arma. In rappresentanza dell'Istituto del Nastro Azzurro erano presenti il Presidente Nazionale Gen. Carlo Maria Magnani ed il Vice Presidente della Federazione Romana dott. Alberto Rissone. Dopo l'indirizzo di saluto del Vice Sindaco Cutrufo, il Presidente d'Atri ha ricordato che il Convegno è stato voluto proprio per commemorare la figura del primo Re d'Italia nel centocinquantesimo anniversario della sua Unità. Relatori presenti al Convegno erano il Prof. Stefano Monti Bragadin, dell'Università di Genova, il Prof. Antonio Bellizzi, dell'Università di Firenze, il Prof. Avv. Riccardo Scarpa, Docente di Sociologia della Politica e del Diritto, dell'Università di Roma Tre, il Prof. Nicola Neri, Docente di Storia delle Relazioni internazionali, dell'Università di Bari ed il Prof. Ciro Romano, dell'Università Federico II di Napoli e di Turku (Finlandia); 43 – Venerdì 27 maggio 2011, presso la Caserma “Giuseppe Rossetti” alla Cecchignola, si è celebrata la festa dell'Arma Trasporti e Materiali dell'Esercito, alla presenza del Comandante Logistico dell'Esercito, Generale Rocco Panunzi e del Comandante dei Supporti delle FOTER, Generale Alessandro Montuori. Presenti anche il Generale Antonio Satta, comandante Logistico di Proiezione e Ispettore dell'Arma TRAMAT ed il Generale Vincenzo Porrazzo, Vice Comandante Logistico dell'Esercito e Capo Dipartimento TRAMAT. Presente per la Federazione di Roma del Nastro Azzurro l'Alfiere Sig. Giuliano Fefè con il Labaro; – Domenica 5 giugno l’Alfiere della Federazione Sig. Giuliano Fefè con il Labaro ha partecipato alla cerimonia commemorativa in onore e memoria dei paracadutisti della Divisione "Folgore" Caduti sul fronte di Anzio-Nettuno, organizzata dall'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia - Sezione di Roma presso il Cimitero Monumentale del Verano. e partigiane, di Assoarma e della Federazione Provinciale dell'Istituto del Nastro Azzurro di Rovigo, con il suo Presidente Graziano Maron e l'Alfiere con il Labaro, hanno partecipato al Raduno circa una trentina di Associazioni dell'A.N.G.S.. In Piazza Risorgimento, dopo l'Alzabandiera, il Sindaco e il Presidente della Provincia hanno preso la parola, ricordando il valore del sacrificio compiuto da chi ha difeso la Patria con la propria vita. È stato poi reso omaggio al monumento del lendinarese Alberto Mario, con la deposizione di una corona di alloro e la sfilata dei Labari. Il corteo si è poi diretto verso la Basilica della Beata Vergine del Pilestrello, dove la Santa Messa è stata celebrata dall'Abate Don Cristoforo Zielinski, vicepresidente della Pontificia Commissione per i beni culturali della chiesa e di archeologia sacra; – Giovedì 2 Giugno la cerimonia per il 65° Anniversario della Repubblica, svoltasi in Piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo, ha avuto inizio con lo schieramento della Compagnia di Formazione davanti alle Autorità Civili e Militari territoriali. Dopo l'Alzabandiera ha avuto luogo la deposizione di una corona d'alloro al Monumento ai Caduti presso il Palazzo della Gran Guardia. La cerimonia si è conclusa con un ricevimento ristretto e riservato presso il Palazzo del Governo. All’evento hanno presenziato le Associazioni Combattentistiche tra cui la Federazione di Rovigo dell'Istituto del Nastro Azzurro con il suo Presidente Graziano Maron ed il Labaro. SIENA RIETI La Sezione ha preso parte sia all’organizzazione, sia alla cerimonia per la Festa della Repubblica svoltasi sotto l’egida della Scuola NBC interforze comandata dal gen. B. Alessandro Silvestri. ROVIGO Nell’arco del bimestre, la Federazione di Rovigo ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – Sabato 21 Maggio è stato celebrato il 159° Anniversario della Polizia di Stato. Il questore Luigi De Matteo e il prefetto Romilda Tafuri hanno deposto una corona sul Monumento ai "Caduti in servizio della Polizia" sito nel cortile interno della Questura. Successivamente, in Piazza Vittorio Emanuele, si sono uniti ai vertici della Questura anche le autorità istituzionali civiche, militari e delle altre Forze dell'Ordine e alcuni rappresentanti delle Associazioni d'Arma tra cui la Federazione Provinciale dell'Istituto del Nastro Azzurro di Rovigo, con il suo Presidente Graziano Maron e l'Alfiere con il Labaro. Presenti alla manifestazione anche i manovratori di corda che hanno srotolato sulla facciata del campanile di Palazzo Nodari il gonfalone della Polizia di Stato; – Domenica 22 Maggio, nell'ambito delle celebrazioni per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, si è svolto a Lendinara il Raduno Regionale dei Granatieri di Sardegna. Alla presenza delle Autorità civili e militari, dei rappresentanti delle Associazioni combattentistiche 44 Il 28 maggio la Federazione di Siena del Nastro Azzurro è intervenuta con il proprio Medagliere a Torrita di Siena, dove si è svolta la rievocazione storica della Sosta di Garibaldi e dei suoi seguaci avvenuta il 20 luglio del 1849. L'iniziativa ha avuto luogo nel centro storico del paese ed è proseguita nel teatro comunale cittadino dove si è svolta una conferenza sul Risorgimento e l'Unità d'Italia. Nell'occasione è stata conferita dal sindaco torritese la Cittadinanza Onoraria ai Bersaglieri d'Italia. Ha presenziato alla cerimonia il Medagliere Nazionale dell'Associazione Bersaglieri e la Fanfara dei Bersaglieri di Siena che ha fatto da cornice all'evento. SONDRIO Nell’arco del bimestre, la Federazione di Sondrio ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: – ha presenziato alla consegna della Medaglie d'Onore agli Internati Militari Italiani in occasione della Festa della Repubblica, trasmettendo altresì al Comitato costituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l'accordo della Prefettura di Sondrio, 25 domande da parte di congiunti di ex internati, tutte regolarmente accolte; – ha presenziato con il Presidente, il Segretario, l'Alfiere Franco Silva ed altri Soci alla cerimonia di consegna della borsa di studio dedicata ogni anno alla memoria di un Decorato, organizzata dal Gruppo Alpini di Villa di Tirano (SO). TORINO Nell’arco del bimestre, la Federazione di Torino ci ha comunicato i seguenti eventi e cerimonie del 2011: IL NASTRO AZZURRO – il XLIII Raduno Nazionale dell'Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, svoltosi a Torino nei giorni 20-21-22 maggio, ha visto una serie di manifestazioni iniziate con l'alza Bandiera all'arrivo dei Medaglieri dell'ANAC e dell'ANCI e proseguite con conferenze, concorso ippico nazionale, carosello equestre, Santa Messa di suffragio per i Caduti e la spettacolare parata e sfilamento, nella via Roma, tra due ali di cittadini entusiasti, dei reparti in armi a piedi e a cavallo, e dei Radunisti al suono della Fanfara della Brigata di Cavalleria. Era presente alla varie cerimonie, in rappresentanza della Federazione Provinciale di Torino dell'Istituto del Nastro Azzurro, il Commissario Straordinario Cav. Franco Provero e il Sindaco Rag. Giovanna Cresta; – sabato 21 maggio 2011, 159° Anniversario della Fondazione della Polizia. Nell'ambito di una sobria cerimonia celebrativa, tenuta nell'Auditorium RAI di Torino, il Questore della Provincia di Torino e Dirigente Generale della Polizia di Stato, Aldo Faraoni, ha ricordato i progressi compiuti nella gestione dell'ordine pubblico nella Provincia, dovuti in primo luogo alle azioni preventive con la collaborazione della Polizia e dei cittadini. Sono stati premiati agenti e ufficiali distintisi in particolari azioni di coraggio e solidarietà. Erano presenti tutte le più alte cariche Militari, Civili e della Magistratura. La Federazione Provinciale di Torino dell'Istituto del Nastro Azzurro ha presenziato tramite il Commissario Straordinario Cav. Franco Provero e il Sindaco Rag. Giovanna Cresta; – lunedì, 6 giugno, l'Arma dei Carabinieri ha festeggiato il 197° Anniversario della sua Fondazione presso la storica Caserma "Cernaia". Nelle tribune, con il Governatore della Regione Piemonte On. Roberto Cota, il Presidente della Provincia di Torino On. Antonio Saitta e il Vice Sindaco di Torino Tommaso De Alessandri, erano presenti i massimi esponenti di tutti i campi (industriale, finanziario, politico, giudiziario, ecc.) del Piemonte. Schierati, nel cortile della caserma, compagnie e reparti rappresentanti le varie specialità dell'Arma. La Federazione Provinciale di Torino dell'Istituto del Nastro Azzurro con il Labaro, scortato dal Commissario straordinario Cav. Franco Provero e dal Sindaco Giovanna Cresta, ha sfilato alla testa delle molte Associazioni d'Arma e delle bandiere dell'Associazione Nazionale dei Carabinieri. Il Gen. Vincenzo Giuliani, Comandante della Legione Piemonte-Valle d'Aosta ha illustrato quanto è stato fatto dall'Arma nell'ultimo anno, mentre il Sottosegretario alla Difesa On. Guido Crosetto ha espresso il ringraziamento di tutti i cittadini per l’impegno dimostrato nei loro compiti dai Carabinieri. VARESE Domenica 22 maggio, nella splendida cornice di Villa Cagnola - Gazzada, alla presenza del Presidente Nazionale gen. Carlo Maria Magnani, che ha consegnato un Attestato di Benemerenza per la vicinanza al Nastro Azzurro al Sindaco di Gazzada Sig.ra Cristina Bertuletti, delle autorità civili e militari, quali il gen. Pennino, vice comandante base NRDC di Sobiate Olona, il Cap. Mineo vice Comandante Provinciale CC, il Cap. della Gdf. Paola Bonacina, il Dr. Babini Cattaneo presidente della Società Editrice "La Prealpina", l'avv. Sissy Corsi, Presidente Provinciale dell'Ass.ne Giuliani e Dalmati, l'Ass.re Prov.le alla formazione professionale Bonfanti, il Presidente Provinciale ANCR, i Labari delle nostre tre Sezioni, i Gonfaloni del Comune di Gazzada e della Provincia, e di oltre trecento persone, dopo il fraterno saluto del Direttore del Centro Studi Paolo VI, Mons. Luigi Mistrò, ed il discorso di benvenuto del Presidente Provinciale Binaghi, la S. IL NASTRO AZZURRO Messa, accompagnata dal Coro ANA Monterosa di Busto Arsizio, ha aperto la cerimonia annuale di “Consegna di 55 borse di studio del Nastro Azzurro” ad altrettanti studenti meritevoli ai quali, durante il discorso di benvenuto, erano stati ben illustrati i Valori che il Nastro Azzurro intende portare a conoscenza: Onore, Lealtà, Coscienza dei doveri verso la Patria. Varese: Il gen. Magnani consegna la borsa di studio allo studente Giovanni Galletta VENEZIA Il 21 maggio u.s. la Federazione di Venezia del Nastro Azzurro, ha potuto finalmente realizzare il nuovo Labaro Provinciale. Con una cerimonia tenutasi presso la chiesa di San Biagio (chiesa della Marina Militare), alla presenza di numerosi Soci e famigliari, delle rappresentanze delle Associazioni d'Arma con i loro Vessilli e dell'On. Dott. Michele Zuin, Consigliere Comunale, è stato benedetto il nuovo Labaro dal Cappellano Militare Padre Manuel Paganuzzi. Madrina della cerimonia la signora Vanda Penzo, moglie del Presidente della Sezione di Mestre, Capo Nocchiero Cav. Uff. Raimondo Canu (Croce di Guerra al V.M.), coadiuvata dall'Amm. Elio Sandroni (M.A.V.M.) e dal Presidente Provinciale Serg. Magg. Comm. Virgilio Zan (M.B.V.M.). Il Consigliere Cav. Uff. Francesco Cesca, prima della Santa Messa, ha voluto ricordare i defunti della Federazione ed ha ringraziato i presenti e chi ha permesso col suo impegno di poter realizzare il nuovo Labaro. Il Cav. Uff. Leone Rampini, dopo aver letto la preghiera del Decorato al Valor Militare, ha ricordato il Presidente Comm. Arnaldo Darai (classe 1915) recentemente scomparso, leggendo la motivazione della sua Decorazione al Valor Militare e tracciandone la figura e le opere sia come Socio fondatore della sezione dell'Associazione Arma Aeronautica di Venezia, che come Presidente Provinciale del Nastro Azzurro. Il Presidente Provinciale Virgilio Zan ha poi invitato i presenti ad un brindisi presso il Circolo Sottufficiali della Marina Militare. Venezia: il nuovo Labaro 45 RECENSIONI ADAMELLO - ORTIGARA - GRAPPA - Lettere dalla Grande Guerra dei fratelli Antonio, Piero e Vittorio Leidi - di Elio Parsani e Rowena Brissoni Edizioni Povinelli - Pinzolo (TN) - ISBN 8885892086 Pagg. 302 - Euro 50,00. "Mamma carissima, sia con te sempre la grande fiducia nei destini della Patria le cui tristi sventure saranno vendicate non per miracolo di oggi o di domani, ma per il frutto vittorioso di persistente sacrificio e lavoro di tutti gli Italiani. Ti bacia con forte affetto tuo figlio Antonio". È la lettera che il tenente del 5° Alpini Battaglione Edolo, Antonio Leidi, manda alla madre Ester, nel novembre del 1917. È una delle centinaia di lettere che i fratelli Leidi (Antonio, Piero e Vittorio) mandano ai genitori, ai vari parenti e amici. Sono tante tessere d'uno straordinario mosaico della guerra combattuta sull'Adamello, sull'Ortigara e sul Grappa, delle vicende di paesi attraversati, bombardati dalle artiglierie, della gente. Lettere semplici che raccontano piccole cose quotidiane e straordinari eventi con un narrazione quieta e spontanea, riservata a pochi e perciò tanto più sincera. Belle le tante fotografie che impreziosiscono il volume. ISLAM TRA PACE E GUERRA di Antonella Colonna Vilasi - Città del Sole Edizioni - 240 pagine - ISBN 978 88 7351 496 5 - Euro 12,00 L'autrice, considerata un'esperta di servizi segreti, nonché storica, giurista, internazionalista e criminologa, svolge attività didattica in vari atenei italiani ed esteri, ed è un'affermata saggista. Tra i suoi molteplici campi d'indagine particolare importanza riveste il tema dell'intelligence, cui ha dedicato, prima autrice europea, una trilogia. Ma vediamo, in sintesi, il contenuto del volume. L'Introduzione del libro è stata affidata al giudice Rosario Priore, il quale elogia l'approccio esaustivo della scrittrice alla materia e definisce l'opera come "un trattato completo sulle organiz- 46 zazioni terroristiche arabe ed islamiche". La Prefazione è di Vittorfranco Pisano, capo del Dipartimento Sicurezza e Intelligence dell'Università "Hugo Grotius": egli sottolinea come il volume, sia volto a fornire un contributo decisivo per la comprensione del fenomeno terroristico nella sua complessità. In sostanza, il saggio di Antonella Colonna Vilasi pone in dettagliata analisi la questione "Islam e terrorismo". Una civiltà, quella islamica, in cui Stato e religione sono integrati al punto tale da sfociare nella cosiddetta "guerra santa". L'Islam, soffocato dal perenne conflitto tra pace e guerra, ha visto nascere, a partire dagli anni Sessanta, numerose organizzazioni criminali volte al terrorismo internazionale, fino a giungere ad Al Qaeda che, sotto la guida di Osama Bin Laden, ha messo in atto il devastante attacco terroristico contro gli Usa dell'11 settembre 2001. Un viaggio in una realtà cruenta che, agli occhi del mondo occidentale, appare sempre di difficile comprensione. MISSIONE "NEMO". Un'operazione segreta della Resistenza militare italiana (1944-1945) di Francesco Gnecchi Ruscone - Ugo Mursia Editore - 296 pagg. - illustrato - € 17,00 Volume interessante su un aspetto del tutto dimenticato della guerra in Italia dal '44 al '45. Si parte dalle memorie dell'arch. Gnecchi Ruscone (MBVM) che all'epoca era un giovane studente universitario e che partecipò all'operazione Nemo. Pochi mesi dopo l'annuncio dell'armistizio nel settembre del 1943, nell'Italia centro-settentrionale occupata dai tedeschi, il Servizio informazioni militare del Regio Esercito infiltra una missione per conto dell'Intelligence britannica. Attiva dal 18 marzo 1944 al 2 maggio 1945 sotto il nome di missione "Nemo", coordinata dal capitano di corvetta Emilio Elia della Regia Marina, la missione ha il compito di trasmettere notizie militari, industriali e politiche con tre obiettivi: affiancare gli Alleati nella campagna d'Italia, garantire la salvaguardia di bacini idroelettrici e impianti industriali, individuare cellule nemiche di spionaggio e controspionaggio da neutralizzare. Considerata dagli Alleati "la più efficiente e completa rete di spionaggio nel Nord Italia", la missione risulta pressoché ignorata dalla storiografia del dopoguerra. Questo volume raccoglie le memorie di uno studente del Politecnico di Milano, fra i protagonisti della missione "Nemo", corredate da un'approfondita introduzione storica e da una ricca appendice di documenti inediti che consentono di ricostruire una pagina dimenticata di storia della Resistenza militare italiana. IL NASTRO AZZURRO AZZURRI NELL’AZZURRO DEI CIELI FED. ALESSANDRIA: Arch. Alessandro CORSICO (M.B.V.M.), già Vice Presidente della Federazione. FED. AREZZO: Socio Benemerito Dr. Guido FORNASARI. FED. NOVARA: Ten. Alberto BIZZI. FED. PADOVA – Col. A.M. Dino BASSO; Signora Livia BERETTA GRANI; Aiut. Btg. Giuseppe PELIZZA; Sig. Valerio PIRON; Gen. Luigi RICCARDO. FED. BARI: Azzurro Alessandro FORCELLA (M.B.V.M.); Sig. Pasquale RUBINO. FED. PAVIA: Sig.ra Margherita LANCIA. FED. BERGAMO – Avv. Arbace MAZZOLENI (C.G.V.M.), Presidente onorario della Federazione. FED. PIACENZA – Azzurro Mario BOSONI, già Presidente della Federazione. FED. BRESCIA: Aviere Sc. Cav. Giacomo BELLERI (C.G.V.M.). FED. PORDENONE: Azzurro Mario BRESCIANI (M.B.V.M.), già Sindaco della Federazione. FED. CUNEO – Sezione di Savigliano: Prof.ssa Paola Bianca GOFFREDI INDROZZI, figlia del Col. Med. Luigi Goffredi (C.G.V.M.). FED. FIRENZE – Sezione di Prato: Monsignor Vicario Eligio FRANCIONI, figlio dell’Azzurro Angelo Francioni (M.B.V.M.), già Consigliere della Sezione. FED. GENOVA: Capitano di Corvetta (A.N.) Ing. Carlo MILAN (M.A.V.M.), già Vice Presidente della Federazione. FED. ROMA: Azzurro Conte Dott. Ing. Manfredo GOFFREDI (M.A.V.M.); Sig.ra Ines PAZZAGLIA vedova dell’Azzurro Mario Aspromonti (M.A.V.M. - 2 C.G.V.M.-E.S.). FED. SASSARI: Azzurro Gigi CUCCUREDDU. FED. TREVISO: Comm. Gino TESO, già Presidente della Federazione. FED.TRIESTE – Azzurro Stefano DAMIANI (M.A.V.M.). FED. IMPERIA: Sig.ra Margherita CASSINI VINCENTI. FED. UDINE: Azzurro Vincenzo MANNARA’. SEZ. LECCO: Azzurro Virgilio SESANA (C.G.V.M.). FED. MODENA: Gen. Silvio AZZALI. FED. MONZA E BRIANZA – Sezione di Carate Brianza: Cav. Uff.. Ambrogio DELL’ORTO; Sig. Alberto VILLA; Cav. Giovanni VILLA. FED. VICENZA: Sig.ra Comm. Luciana LONGHINI MARTINI, sorella dell’Azzurro Antonio Longhini – Sezione di Valdagno: Ten. Col. Cav. Uff. Mario DAL FIUME (M.A.V.M. - C.G.V.M.), già Presidente della Sezione. Alle famiglie colpite da queste dolorose perdite giungano le espressioni del più vivo cordoglio della Presidenza Nazionale e di tutti gli Azzurri. CONSIGLI DIRETTIVI Fed. PIACENZA Presidente onorario: M.O.V.M. Luigi GORRINI Presidente: dott.ssa Maria Teresa ANDENA Vice Presidente: sig. Alessandro ZARANTONELLO Segretario-Tesoriere: dott.ssa Maria Elena MASSARINI Consiglieri: sig.ra Carla CADEMARTIRI BURGAZZI, sig. Giuseppe GRAZZI, prof.ssa Carla SCARPETTA e avv. Stefano ZUCCHI Sindaci: sig. Giacomo SCARAMUZZA e prof.ssa Valeria COSTA Fed. PORDENONE Presidente: Aldo FERRETTI Vice Presidente: Julia MARCHI Segretario: Lelio PERTEGATO Alfiere: Vincenzo PITTAU Consiglieri: Elio CALCOPIETRA, Giovanni FOLLADOR, Anna Pia MORET COLLEGIO DEI SINDACI Presidente: Bruno CORONA Sindaci: Pio DEANA, Umberto DE CARLI POTENZIAMENTO GIORNALE IL NASTRO AZZURRO 47