Non bastano i fagiani, ora vogliono sparare anche ai piccioni

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Non bastano i fagiani, ora vogliono sparare anche ai piccioni
Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi
Anno IV – n.220  giovedì 27 novembre 2008
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L’acqua di Parigi torna pubblica
Il sindaco socialista Delanoë mette fine a 25 anni di gestione privata, inefficiente e costosa
Simone Di Meo
Il servizio idrico integrato
tornerà nelle mani di un
ente di diritto pubblico,
anche se solo dal gennaio
del 2010: Parigi diventa
il centro di una possibile
piccola grande rivoluzione,
visto che in Francia il 75%
dei Comuni lascia gestire le
risorse idriche ad enti privati
 Francesco Benetti a pagina 2 
[email protected]
Al Qaeda, scatta l’allarme
L’Fbi: “Mancano riscontri”, ma l’attenzione per possibili attacchi alla metropolitana sotto le feste è alta
Rosanna Calabrò
[email protected]
Petrolio,
quanto
ci costi
2
Varato il
piano anticrisi dell’Ue
3
“E
ccesso di cautela”. Così è stato
definito l’allarme
lanciato ieri da un funzionario dell’Fbi e dal Dipartimento della sicurezza nazionale americana.
Si parla di possibili attentati con attacchi dinamitardi
o attraverso kamikaze alle
linee della metropolitana
e della ferrovia in occasione delle prossime festività,
che in America iniziano già
oggi con la celebrazione del
Thanksgiving.
Al Qaeda, che si era già fatta sentire nei giorni scorsi
attraverso un video di minacce razziste contro il neo
eletto presidente alla Casa
Bianca, starebbe progettando di colpire la metropolitana della Grande Mela, e
sembrerebbe che intenda
farlo proprio durante i giorni di festa.
In realtà non esistono prove di reali minacce, ed è
questo che ha fatto gridare
all’eccesso di cautela. L’allarme è partito in seguito a
delle intercettazioni di comunicazioni interne a cel-
lule terroriste, ed i federali
hanno voluto sottolineare
che “la minaccia è credibile,
anche se priva di riscontri
concreti”.
Una generica “intenzione”
ad agire, sufficiente per allarmare i servizi segreti e
allertare i cittadini ad es-
con telecamere, sensori,
elicotteri e pattuglie che
non cessano mai di essere
operative in ogni istante.
Eppure si torna a temere,
si torna a guardarsi attorno
con sospetto. L’America sa
che il momento è particolare, e c’è da stare allerta più
Il network terroristico potrebbe
approfittare del periodo di
transizione e delle feste natalizie,
che in America iniziano con
il Thanksgiving, per tornare a
colpire. Nessuna minaccia diretta
per ora, ma sulle linee del metrò si
raccomanda: “State in allerta”
sere più attenti del solito,
a vigilare su situazioni sospette.
Messaggi di cautela sono
stati diffusi ieri sulle linee
della metropolitana, ma
nulla di più. New York resta
una delle città più sorvegliate e protette al mondo,
che mai. E forse, in realtà,
non si è mai smesso di farlo.
La portavoce del dipartimento, Laura Keener, ha
rivelato che discussioni di
attentati alle linee di trasposto di New York risalirebbero a settembre e ha
Non bastano i fagiani, ora
vogliono sparare anche ai piccioni
Perché non sparare anche ai piccioni, come
si fa con i fagiani o i tordi durante la stagione
venatoria? Dopo tutto, per Assoedilizia, l’associazione milanese dei proprietari di case e
palazzi, i volatili che popolano le piazze delle
città rappresentano una minaccia non solo
per i monumenti, ma anche per la salute
umana e per questo meritano di finire nel
mirino dei cacciatori. “Non ha senso - ha
affermato Achille Colombo Clerici, presiden-
A Roma e
Milano
è tutta “cosa
nostra”
te di Assoedilizia - continuare a considerare
i piccioni uccelli selvatici, come i fagiani,
ma non comprenderli tra quelli cacciabili”.
Da qui la richiesta di una riforma della legge sulla caccia e l’inserimento dei piccioni
nell’elenco degli animali contro cui si possono puntare le doppiette.
“Mi guardo bene dal chiedere che si apra la
caccia in città - ha aggiunto Colombo Clerici - ma almeno si permetta ai cacciatori di
chiarito che non sarà alzato il livello di allarme per
possibili attacchi, anche se
nei prossimi giorni verrà sicuramente rafforzata la sicurezza sui mezzi nell’area
metropolitana della città.
“Non abbiamo al momento
ulteriori informazioni sulla
minaccia - si legge ancora
nella nota congiunta diffusa da un comunicato della
Cnn - Comunque, stiamo
lavorando strettamente con
la comunità d’intelligence,
con le autorità locali e statali e con i funzionari della
sicurezza interna per provare queste notizie e continueremo a indagare su ogni
possibile informazione”.
Le minacce saranno anche
generiche, ma sono capaci
di riaccendere le polemiche
su come Obama affronterà
la questione terrorismo, su
quali saranno gli scenari
futuri in politica estera del
nuovo Presidente. I periodi
di transizione sono sempre
momenti delicati; il pericolo è reale, ed la Storia ad insegnarcelo. Anche Clinton,
appena insediatosi, dovette
contrastare il primo attacco
alle Torri Gemelle. 
poter sparare quando i piccioni si spostano
in campagna, in cerca di cibo”.
Una misura drastica, quella proposta dai
proprietari degli immobili, dettata sicuramente da un calcolo: ogni anno, solo a Milano, i privati spendono cinque milioni di euro
per ripulire scantinati, griglie e scanalature
incrostate con il guano dei circa 100mila
pennuti presenti in città. Ma a sostenere le
ragioni di una proposta simile, diremmo folle, ci sono anche le considerazioni emerse
a un convegno organizzato proprio per sviscerare il “problema”. Il guano dei piccioni
torraioli trasmette malattie infettive come il
psittacosi, il vaiolo e la leptospirosi e spesso
questi uccelli sono portatori di zecche. Ma
quella proposta che razza di soluzione è?
Preoccupati i commercianti, preoccupato il
sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha
chiesto un incontro col
procuratore nazionale
antimafia Piero Grasso.
La vicenda del presunto
interessamento delle cosche per l’acquisto dello
storico Café de Paris a
Roma, nella strada della
dolce vita, via Veneto,
lancia l’allarme ’Ndrangheta anche nella capitale. Un’avvisaglia, quella
degli investimenti sporchi delle mafie nel centro
storico di Roma, che era
stata data dalla vicenda
del ristorante “alla Rampa” di Piazza di Spagna
e che ora tocca anche il
salotto buono della Capitale. Sugli investimenti
delle cosche per l’acquisto di locali commerciali
di prestigio in tutta Italia,
un modo per riciclare
il denaro sporco, indaga la procura di Reggio
Calabria. Da una costola
dell’inchiesta nasce l’indagine romana condotta
dallo Scico della Guardia di Finanza di Roma.
A lanciare l’allarme, già
nell’agosto 2007, fu la
segretaria radicale Rita
Bernardini che indicò il
centro storico, “proprio
attorno ai palazzi della politica”, come area
di riciclaggio di denaro
sporco da parte della
criminalità organizzata. “Adesso - ha detto il
presidente del Federazione italiana antiracket,
Tano Grasso - la grande
minaccia delle mafie è a
Roma e a Milano, dove
potrebbe non esserci
più il libero mercato”, ed
è qui “che per le mafie è
più facile mimetizzare gli
investimenti, dato che si
concentrano grandi flussi
turistici”. Di qui l’appello
ai commercianti affinché
“collaborino con le forze
dell’ordine per segnalare questi fenomeni da
subito, perché nessuno
più di un commerciante si accorge quando un
locale puzza di mafia”. A
chiedere che, “al termine
dei necessari accertamenti giudiziari” il Café
de Paris venga confiscato
e destinato a una realtà
disposta a gestirlo magari in forma cooperativa,
è il presidente di Libera,
Don Luigi Ciotti: “Questa scoperta è l’ennesima
riprova della forza di penetrazione delle mafie.
L’obiettivo delle cosche
è fare affari e non deve
sorprendere la loro presenza nelle zone dove è
alta la possibilità d’investimento”.
2
giovedì 27 novembre 2008
Un bene comune per tutti i cittadini
La decisione parigina segue l’Europa verso la gestione pubblica dell’acqua. A seguire l’esempio anche altre 50 città francesi
dalla prima
A
cqua bene pubblico,
acqua lontana dagli
affari, dalla corruzione, dalla deregolamentazione, acqua “libera”, di nuovo.
Oltre al valore economico
della scelta, circa 30 milioni di euro risparmiati ogni
anno, sono queste le considerazioni legate alla decisione della municipalità di
Parigi. Da oltre vent’anni,
era il 1985, la gestione delle
risorse idriche della capitale
francese, dalla distribuzione alla tariffazione alla disposizione, è stata affidata a
due multinazionali, Veolia e
Suez, che si sono contraddistinte, durante gli oltre due
decenni di monopolio, per
una gestione scadente, contrassegnata solamente dai
continui aumenti dei prezzi
a cui non si accompagnava
un miglioramento del servizio. Al contrario, è stato
un periodo cadenzato dagli scandali per corruzione:
certamente una situazione
non accettabile se si parla
di acqua, risorsa indispensabile per ogni cittadino.
Il servizio idrico integrato
tornerà dunque nelle mani
di un ente di diritto pubblico, anche se solo dal gennaio
del 2010: la decisione è stata
una delle prime del secondo
mandato dell’attuale sindaco
parigino, Bertrand Delanoë.
Socialista, eletto già nel 2001
e uscito nuovamente vincitore quest’anno dopo 6 anni
di conduzione della città,
Delanoë è meno conosciuto
del collega londinese Ken “il
rosso” Livingstone, sindaco della capitale britannica,
ma altrettanto attivo nel lavoro di riforma della città:
obiettivo dichiarato del primo mandato (raggiunto, da
come testimonia il 58% dei
consensi con cui è stato rieletto) è stato il miglioramento della qualità della vita attraverso la riduzione dell’inquinamento e del traffico
veicolare. Uno dei progetti
di maggior successo è stato il
servizio pubblico di noleggio
di biciclette: da quando è stato istituito, il “Velib” ha “cau-
Parlamento
Riforma del codice
ambientale, la De Petris
chiede più chiarezza
In Italia la situazione non è delle
migliori: siamo il popolo Ue con
il maggior consumo pro capite,
78 metri cubi all’anno, risultando
inoltre i primi consumatori
mondiali di acqua imbottigliata.
Solo il 40% della popolazione,
infatti, consuma acqua di rubinetto
sato” una pacifica invasione
di biciclette per le strade parigine, segnando un enorme
successo e un esempio per
molte altre città europee che
ne stanno seguendo i passi.
E ora un’altra mossa controcorrente: togliendo la gestio-
ne dell’acqua dalle mani dei
privati, Parigi diventa il centro di una possibile piccola
grande rivoluzione, visto che
in Francia il 75% dei Comuni
lascia gestire le risorse idriche ad enti privati. Il cambio
di rotta però non è appunto
solo della Capitale: oltre cinquanta città francesi hanno
rimunicipalizzato la gestione dell’acqua dall’inizio degli
anni 2000. Un movimento accelerato dalla crescita
dell’intermunicipalità, che
permette a gruppi di Comuni di raggiungere la massa
critica per dotarsi dei necessari mezzi finanziari, tecnici
e umani. La soluzione della
concessione di gestione del
servizio pubblico ad enti privati, spesso in situazioni di
monopolio, ha portato ad incrementi difficilmente controllabili delle tariffe che solo
negli ultimi anni hanno scatenato reazioni e movimenti
di cittadini verso la protesta.
E in Italia? La situazione
non è delle migliori: gli italiani sono il popolo UE con
il maggior consumo pro ca-
pite, 78 metri cubi all’anno,
risultando inoltre i primi
consumatori mondiali di
acqua imbottigliata. Solo
il 40% della popolazione,
infatti, consuma acqua di
rubinetto, ignorando che
spesso i limiti municipali
previsti per l’acqua potabile
sono più restrittivi, e quindi
più sicuri, di quelli imposti
alle acqua in bottiglia. Lo
spreco, in un sistema gestito localmente da aziende a
compartecipazione pubblica nella maggior parte dei
casi, è enorme, con il 30%
di acqua dispersa nelle tubature. Quasi nullo, infine,
il peso dell’Italia sulla politica europea, mediterranea e mondiale dell’acqua.
Siamo infatti assenti dalle
quattro grandi istituzioni
che attualmente delineano
gli orientamenti e le scelte prioritarie della politica
mondiale sull’acqua, e cioè
il World Water Council, il
Global Water Partnership,
la World Commission in
Water, il World Water Assessment Programme. 
Petrolio, quanto ci costi
Le statistiche certificano la correlazione tra il prezzo dell’oro nero e quello dei prodotti agricoli
Valentina Pennacchio
[email protected]
“Si tratta di un gravissimo colpo di mano che mortifica il Parlamento e mette a rischio tutta la nostra legislazione ambientale”. Così Loredana De Petris del
coordinamento nazionale dei Verdi ha commentato
l’emendamento al disegno di legge collegato alla Finanziaria con cui il Governo ha chiesto la delega
per modificare il Codice ambientale. “Dopo tutto
il lavoro fatto nella scorsa legislatura per dare una
legislazione ambientale degna, in linea con l’Europa
- aggiunge l’esponente del Sole che ride - ora non
solo il governo alimenta una fortissima incertezza
ma mette a rischio tutte le conquiste normative che
garantiscono la protezione dell’ambiente e della
salute dei cittadini”. “Non vorremmo che la legislazione ambientale diventasse merce di scambio tra
il centrodestra e le potenti lobbies che sostengono
l’azione di questo esecutivo - ha concluso la De Petris -. Tutte quelle aziende che hanno investito per
adeguarsi alle procedure del codice ambientale rischiano ora di essere fortemente danneggiate”.
Venezia
Un miliardo alle paratie mobili
per il Mose, interrogazione
di Monica Frassoni
Un’interrogazione urgente alla Commissione europea per chiedere se corrisponda al vero che il progetto di paratie mobili ‘Mose’ riceverà un miliardo di
euro di co-finanziamento dalla Bei è stata presentata
dalla presidente del Gruppo dei Verdi al Parlamento
europeo, Monica Frassoni. “Il Mose - afferma Frassoni - è un progetto che viola le normative comunitarie
sull’ambiente ed è oggetto di una procedura d’infrazione. Per questo non è accettabile che nuove risorse,
men che meno europee, vi siano destinate”. Secondo
la parlamentare dei Verdi, inoltre, nell’accordo quadro stipulato l’8 ottobre scorso tra Banca europea per
gli investimenti e il Governo italiano per l’individuazione dei progetti del piano decennale infrastrutture
strategiche previste dalla “Legge obiettivo” “non si
menziona nello specifico alcuna opera”. L’interrogazione di Frassoni muove da alcune dichiarazioni in
proposito attribuite al presidente del Magistrato alle
acque di Venezia, Patrizio Cuccioletta.
C
osa si nasconde dietro le
tavole degli occidentali?
Oltre una buona e lavorata
cucina, il “ciclo alimentare” si compone di qualcosa di più complesso
e poco “ecologico”. Tutto gira principalmente intorno ad un flusso di
energia. Secondo le statistiche, gli
occidentali consumano ben 7.000
kcal di petrolio per l’agricoltura e
l’allevamento, quotidianamente,
a cui vanno aggiunte altre 20.000
kcal relative ai costi energetici per
garantire l’approvvigionamento e,
quindi, la nostra dispensa sempre
piena. Praticamente, lo scontrino
della nostra “spesa” avrà un importo pari ad un terzo per il petrolio.
Solo per mangiare. Ovviamente
la cifra è considerevole e diventa
ancora più importante se “contestualizzata” nello scenario internazionale. In tal senso, siamo troppo
“spendaccioni”. A fronte delle ricerche pubblicate in un post del blog
Aspo Italia, dal titolo emblematico
“Riso, mais e soia conditi con petrolio”, la relazione tra i principali
prodotti alimentari e agricoli e la
“chiave di volta” del mercato energetico, l’oro nero, sarebbe evidenziata dall’andamento dei prezzi relativi. In termini analitici: l’indice di
correlazione tra due prezzi è pari a
1 quando alla variazione di un prezzo corrisponde una pari variazione
dell’altro prezzo. Nella nostra lista
della spesa ideale, l’indice è pari
allo 0,83 per la palma da olio, 0,89
per il riso, 0,92 per il mais e addirit-
tura 0,95 per la soia. Da ciò discende che i prezzi dei prodotti agricoli,
in teoria “a portata di cittadino”,
sono fortemente correlati con il
costo del petrolio. Aumentando
l’uno, aumenta la variabile dipendente. Sembra paradossale riscontrare dall’analisi di questi dati come
il “motore” di tutto sembra essere
ancora una volta il petrolio, definito “droga energetica del mondo”,
attore protagonista delle relazioni
internazionali, origine di aspri contenziosi e, allo stesso tempo, protagonista sulle nostre tavole. Questo
dovrebbe anche essere un monito
per tutti, consumatori e imprese,
volto a sperimentare, incrementare
e perfezionare sistemi di agricol-
Gli occidentali consumano ben 7mila
kcal per l’agricoltura e l’allevamento,
quotidianamente, a cui ne vanno aggiunte
altre 20mila relative ai costi energetici per
garantire l’approvvigionamento e, quindi, la
nostra dispensa sempre piena
tura biologica, ovvero considerare
l’ecosistema agricolo in toto, sfruttando la fertilità naturale del suolo
con sporadici interventi, sviluppare e promuovere una sensibilità
verso le biodiversità ambientali e
eliminando dalle agende alimentari e produttive qualsiasi ipotesi di
prodotti geneticamente modificati.
Legambiente nello studio “Pesticidi
nel piatto 2007” ha classificato gli
alimenti biologici come gli unici
esenti da contaminazioni da fitofarmaci. Va da sé che la situazione
merita un’analisi attenta e un’azione di pronto intervento in quanto
focalizza l’attenzione su un sistema
assai fragile. Sì a nuove tecnologie
energetiche, agricoltura biologica,
ma soprattutto a trovare il “fedele
successore” di quella fonte di energia tanto trasportabile e facilmente
utilizzabile quanto dannosa, spodestandola da quel trono che tiene
saldamente sin dall’antichità e che
le ha conferito il monopolio nei più
disparati settori della vita sociale,
economica, politica e militare degli
individui e della comunità internazionale. 
giovedì 27 novembre 2008
Sicilia
Bloccate le trivellazioni a Vittoria,
la soddisfazione dei Verdi
Grande soddisfazione viene espressa da Salvo Troncale neo portavoce regionale della Federazione dei
Verdi per la sentenza del Tar che, accogliendo il ricorso del Comune di Vittori, a ferma le trivellazioni petrolifere a Sciannacaporale dove insistono le
sorgenti d’acqua che servono appunto la città. “La
sentenza che di fatto blocca l’autorizzazione che la
Regione Sicilia, a suo tempo, aveva concesso alla
società Panther Oil, restituisce alle Comunità locali
il diritto di esprimere il proprio consenso su quegli
interventi che potrebbero stravolgere un modello di
sviluppo già perseguito con successo”. “Inoltre - aggiunge Andrea Carbone co-portavoce della Federazione- sono da tutelare i beni comuni come l’acqua,
il paesaggio, l’ambiente e deve essere privilegiato l’interesse collettivo a quello privato senza insistere nelle risorse energetiche derivate da combustibili fossili,
ma puntando al risparmio energetico e alle energie
rinnovabili sicure e pulite. Infine – continuano i due
dirigenti regionali - da sempre i Verdi sostengono
che è necessario pensare ad un’economia durevole,
sostenibile, in armonia con la natura, che non punti
soltanto ad una crescita dissennata ed indiscriminata, incentrata sul sovra-consumo, non conveniente
economicamente e socialmente, causa di gravi danni
agli ecosistemi ed alla salute delle persone”.
La curiosità
Anche la “papamobile” potrebbe
presto convertirsi all’energia solare
Anche la papamobile, l’automobile usata dal papa per
salutare le folle di fedeli, potrebbe convertirsi all’energia solare, seguendo una linea di rispetto ambientale abbracciata con sempre maggior convinzione dal
Vaticano. L’idea è stata ventilata da Frank Asbeck,
presidente della Solarworld, al cardinale Govanni
Lajolo, presidente del governatorato dello Stato della
Città del Vaticano, a margine dell’inaugurazione di un
impianto a energia solare realizzato sul tetto dell’aula
Paolo VI in Vaticano. “Idea geniale”, ha commentato
il cardinale, “se costa meno e può essere d’esempio
- ha detto - perché no? E’ chiaro che intervenire sul
combustibile per automobili sarebbe fondamentale
per ridurre l’inquinamento - ha aggiunto Lajolo - e
del resto le auto elettriche già ci sono. Purtroppo - ha
concluso - c’è poco interesse”
3
Varato il piano anti-crisi dell’Ue
In arrivo un pacchetto da 200 miliardi, sgravi fiscali per le imprese e aiuti per le fasce più deboli
Elida Sergi
[email protected]
V
ia libera della Commissione europea al
piano anti-crisi economica: un pacchetto da 200
miliardi di euro, pari all’1,5%
del Pil dei 27 Stati membri,
quindi superiore rispetto alla
cifra prevista inizialmente (130 miliardi di euro, un
punto percentuale del Pil).
Dei 200 miliardi, 170 (1,2%
del Pil) saranno a carico dei
bilanci degli Stati membri e
altri 30 proverranno (0,3%)
dai fondi comunitari.
“è una risposta senza precedenti ad una crisi senza
precedenti”, ha detto il presidente della Commissione
Ue, José Manuel Barroso. Il
pacchetto conterrà diversi
tipi di intervento, dagli sgravi fiscali per le imprese, agli
aiuti sociali per le fasce più
deboli. Circa 4 miliardi di
prestiti arriveranno per la
riconversione della produzione automobilistica verso
veicoli a basse emissioni di
Co2. Il commissario agli Affari economici e monetari,
Joaquin Almunia, ha frenato
invece sulla possibilità di un
allentamento dei parametri
di Maastricht, ipotesi caldeggiata dal presidente francese Nicolas Sarkozy e dal
Cancelliere tedesco Angela
Merkel. Almunia ha spiegato
che sarà concesso uno sforamento del tetto del 3% del Pil
per il deficit “ma restando vicini a questa soglia e per un
periodo ridotto, quindi non
oltre un anno”.
Intanto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha
annunciato che è in arrivo
per un milione e 300 mila
Intanto il ministro Tremonti
presenta la social card, una carta
acquisti da 40 euro mensili per
anziani con più di 65 anni e
famiglie con bimbi piccoli: ma
ci vorrebbero interventi seri su
salari e pensioni
persone la cosiddetta social
card, una carta acquisti da
40 euro mensili destinata ad
anziani con più di 65 anni e
alle famiglie con i bambini
piccoli.
Per richiederla bisogna essere cittadini italiani residenti
nel Paese e potranno accedere ai benefici gli anziani di
età compresa tra i 65 e i 69
anni con redditi fino a 6.000
euro l’anno e gli ultra-settantenni con redditi o pensioni
fino a 8.000 euro l’anno.
Chi la riceverà entro il 31
dicembre avrà già un credito
di 120 euro per i mesi di ottobre, novembre e dicembre.
I limiti di reddito per avere
diritto alla social card variano a seconda della situazione Isee: 6mila euro annui è la
quota standard; 8mila euro
per chi ha più di 70 anni;
9420 euro per chi è in affitto
e ha un coniuge.
I richiedenti dovranno essere proprietari di una sola
casa e una sola auto (due per
le famiglie con figli piccoli)
e titolari di una sola utenza
elettrica e di una sola utenza
del gas (due per le famiglie).
Inoltre non dovranno possedere più di 15.000 euro di
risparmi. L’indicatore Isee
della situazione economica
complessiva della famiglia
non potrà essere superiore a
6.000 euro.
I negozi alimentari aggiungeranno alla quota della social
card uno sconto del 5%, che
in futuro potrà anche salire.
Sulla misura del governo
è intervenuto Guglielmo
Epifani, segretario generale
della Cgil: “Tremonti difende l’idea della social card
dicendo: “é stata introdotta
nel 1939 in America. é proprio questo il problema. Non
si può riproporre nel nuovo millennio una cosa di 60
anni fa”.
E alle perplessità dei sindacati si aggiunge un altro quesito: basta un intervento come
quello delle social card ad
alleggerire le spese mensili
delle famiglie? La risposta è
no, perché ci vorrebbero interventi seri per incrementare salari e pensioni in ragione
di un aumento generalizzato
del costo della vita. 
Così i parassiti eludono le difese immunitarie
Uno studio rivela come i microrganismi che causano tubercolosi e toxoplasmosi manipolano le nostre stesse cellule
Valeria Filardo
[email protected]
U
no studio condotto da un
team di ricercatori tedeschi
e americani ha rivelato il
meccanismo con cui alcuni patogeni eludono le difese immunitarie “manipolando” le nostre stesse
cellule. Elementi chiave del sistema
immunitario sono i macrofagi, cellule che inglobano e distruggono
batteri e parassiti presenti nell’organismo. Uno dei meccanismi
attraverso cui esplicano la loro
funzione prevede la produzione di
ossido nitrico e l’utilizzo di particolari enzimi. Alcuni parassiti intracellulari, come gli agenti responsabili di tubercolosi e toxoplasmosi,
penetrano nei macrofagi ed effettuano una vera e propria azione di
sabotaggio. Una volta all’interno di
queste cellule, attivano l’enzima arginasi, la cui attività è normalmente indotta dai macrofagi stessi nel
momento in cui producono troppo
ossido nitrico (NO). L’attivazione
dell’arginasi fa sì che i macrofagi interrompano la produzione di NO,
molecola necessaria per far fronte
all’infezione. La tubercolosi è causata dal Mycobacterium tuberculosis. Attualmente esiste un vaccino
(M. bovis Bcg) in grado di proteggere adeguatamente i bambini, ma
non altrettanto efficace nella prevenzione della forma della malattia
che colpisce la maggior parte degli
adolescenti e degli adulti. La toxoplasmosi è causata da un protozoo
parassita, il Toxoplasma gondii, ed
è una malattia trasmessa principalmente dai gatti e da altre specie di
mammiferi. L’uomo può contrarla
mangiando carne infetta non ben
cotta, in particolare di agnello e di
maiale, o attraverso il contatto con
le feci dei gatti. Il microrganismo
può essere presente anche in alcuni latticini non pastorizzati, quali il
formaggio di capra, e può trovarsi
persino nel suolo. Sebbene l’incidenza della toxoplasmosi nell’uo-
mo non sia cambiata in misura
significativa nel corso degli anni,
la sensibilizzazione e le preoccupazioni su questa malattia sono aumentate. È stato stimato che circa
il 50% della popolazione mondiale
sia stata infettata dal toxoplasma e
ospiti la forma cistica clinicamente
non evidente. Non esiste tuttora un
Non esiste tuttora un vaccino per prevenire l’infezione.
Il rischio di contrarla è motivo di preoccupazione per le donne
in stato di gravidanza, dal momento che la malattia può
provocare difetti nei neonati
vaccino per prevenire l’infezione
da toxoplasma o la toxoplasmosi
nei gatti, negli esseri umani o in
altre specie. Il rischio di infezione
è motivo di preoccupazione per
le donne in stato di gravidanza,
dal momento che la malattia può
provocare difetti nei neonati. Nelle persone che hanno un sistema
immunitario indebolito, come i
soggetti affetti dall’Aids, la malattia
può essere all’origine di una varietà
di sintomi, tra cui ingrossamento
dei linfonodi, disturbi visivi e del
sistema nervoso centrale, malattie
respiratorie e cardiopatie. In questi
pazienti, le recidive della malattia
sono comuni e il tasso di mortalità elevato. I risultati dello studio
tedesco-americano, pubblicati anticipatamente online sulla rivista
Nature Immunology, rivelano la
strategia adottata da questi temibili
parassiti per fare dei loro nemici i
più fidati alleati. I ricercatori sperano che la scoperta possa porre le
basi per la progettazione di farmaci
che interferiscano specificamente
con tale attività. In laboratorio si
sono già ottenute le prime conferme. Animali privi di arginasi nei
macrofagi sono risultati molto più
resistenti alla tubercolosi e alla toxoplasmosi rispetto agli animali di
controllo. 
baleniera 220x335
1-02-2008
19:20
Pagina 1
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ACCETTARE IL DENARO DELLE AZIENDE E DEI GOVERNI SAREBBE TRADIRE NOI STESSI.
Noi non lo faremo mai. Per non limitare, in nessun modo, le nostre azioni. Proprio per
questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Per rimanere quello che siamo sempre stati.
P e r i n f o r m a z i o n i c h i a m a l o 0 6 . 6 8 1 3 6 0 6 1 o p p u r e v i s i t a i l n o s t r o s i t o . DEVOLVI IL 5 X1000 A GREENPEACE.
N E L T U O M O D U L O P E R L A D I C H I A R A Z I O N E D E I R E D D I T I , F I R M A N E L S E T T O R E D E N O M I N AT O : " S O S T E G N O D E L L E
O R G A N I Z Z A Z I O N I N O N L U C R AT I V E D I U T I L I T À S O C I A L E . . . " E I N S E R I S C I I L C O D I C E F I S C A L E 9 7 0 4 6 6 3 0 5 8 4