NotiVer 050602.imp - Federazione dei Verdi

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NotiVer 050602.imp - Federazione dei Verdi
Notizie Verdi • Agenzia quoditiana di informazione dei Verdi italiani • Anno II • n.122 • 26 maggio 2006 • Sped. ab. post. art. 1 Legge 46/04 del 27-2-2004 - Filiale di Roma
Primavera
Anno II N. 122 26 maggio 2006
SUPPLEMENTO ALLE PAGINE I-IV
Nucleare
No grazie
Direttori:
Gianpaolo Silvestri,
Giuseppe Trepiccione
Notizie Verdi
organo ufficiale di informazione
della federazionbe dei Verdi
agenzia quotidiana di informazione dei Verdi italiani
Direttore responsabile:Grazia Francescato.
Editore:undiciduesrl, via R.Fiore 8, Roma.
Grafica e impaginazione:Sagp,
RAGGI
via Nomentana 175, Roma.
Stampa:Rotopress, via del Trullo, 560 - Roma
Registrazione del tribunale di Roma
n.34 del 7/2/2005
Redazione:via A.Salandra 6 • 00187 Roma
tel.06.4203071
e-mail:[email protected]
Stampato su carta riciclata
Non disperdere nell’ambiente
I
Verdi/Ale
2
I temi ambientali
al governo
I
2007/2013 - Prospettive finanziarie
3
I
Tav - Tunnel del Brennero:
finanziamenti garantiti?
3
I
Greenpeace: i guerrieri dell’arcobaleno
4
Ottocentomila voti alla Camera ci hanno consentito di passare da sette a sedici deputati. Con il 4,2% la
Lista Insieme con l’Unione ottiene un buon risultato al
Senato e permette ai Verdi di eleggere sei senatori.
Abbiamo quindi raggiunto l’obiettivo minimo di superare lo sbarramento in condizioni difficili, a causa di
una campagna polarizzata sui due candidati premier e
sui loro partiti e mai come questa volta giocata su polemiche e insulti, nella totale assenza di confronti sui
programmi, soprattutto ambientali. Abbiamo quindi
pagato un prezzo altissimo per il nostro sforzo di parlare di temi concreti, come la necessità di una
svolta energetica o di infrastrutture utili e solo
l’impegno e la passione di tutti i Verdi ci ha
consentito di non essere travolti.
Ora i Verdi si preparano a dare il loro contributo al governo del Paese ed a rilanciarlo dopo
cinque anni pessimi. Ringrazio tutti coloro
che ci hanno aiutato a raggiungere questo
risultato che consente al Sole che Ride di compiere un primo importante passo per raggiungere l’obiettivo prefissato dall’esecutivo nazionale: rilanciare le politiche ambientali nel
nostro Paese. I Verdi dopo le elezioni hanno
dato la propria disponibilità a guidare il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, il dicastero probabilmente più penalizzato dal
governo Berlusconi. Romano Prodi ha riconosciuto il
nostro impegno ed ora serve lo sforzo di tutta la Federazione dei Verdi e di tutto il mondo ambientalista per
affrontare la sfida di rendere i temi ambientali prioritari nell’azione di governo e l’Italia un Paese più ecologista. Un compito difficile che dovrà essere affrontato
con passione e determinazione, consci che la difesa
dell’ambiente e del territorio è la prima garanzia per
migliorare la nostra qualità della vita.
I
Alta velocità/Brennero - I nostri Sì e i nostri No.
Le risposte di Anna Donati e Monica Frassoni 5
I
Locandina. Referendum costituzionale
I
Consiglio federale europeo
8
I
ICV, i Verdi catalani di Arnold Cassola
9
I
Codici Ecopacifisti - Colombia
9
I
Istruzioni per l’uso. Parlamento europeo
I
Reportage - Bielorussia di P. Bergamaschi 12
Alfonso Pecoraro Scanio
6-7
Genni/Ag.Sintesi
11
Governo: la squadra verde. Il presidente dei
Verdi Alfonso Pecoraro Scanio è ministro
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio,
Stefano Boco è sottosegretario al Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali mentre Paolo
Cento assume il sottosegretariato al Ministero
dell’Economia e delle Finanze. Ben 16 sono i
deputati e sei i senatori verdi. Tanto il lavoro, grandi le
aspettative. A tutti congratulazioni e buon lavoro.
2
n.122 - 26 MAGGIO 2006
VERDI/ALE
Dichiarazione di Vienna
Politica energetica sostenibile
Il gruppo Verdi/ALE al Parlamento
europeo ha presentato a Vienna un
documento contenente le linee strategiche a favore di una politica energetica europea che sia davvero sostenibile. La Dichiarazione di Vienna
– disponibile in inglese sul sito
www.stopclimatechange.net – chiede un nuovo approccio basato sull’efficienza energetica, in particolare per il settore dei trasporti, dove
il 96% dell’energia utilizzata proviene dal petrolio.
Il documento ricorda che per poter
essere efficace, la politica energeti-
Rapporto Michael Coen
Tutela
dell’ambiente
marino
Il Comitato delle Regioni, che
riunisce i rappresentanti delle
autorità locali Ue, ha approvato,
il 26 aprile scorso, il rapporto di
Michael Cohen, sindaco di Kalkara, Malta, sulle politiche a tutela dell’ambiente marino in Europa. In vista della pubblicazione,
prevista per il 31 maggio, del
libro verde della Commissione
sullo stato dei mari e le politiche
future, il rapporto chiede, in particolare, che la Commissione
intensifichi la ricerca sul degrado dei mari che bagnano la Ue,
lanci una campagna informativa
sullo stato di conservazione degli
ecosistemi marittimi e fissi il
2018 come scadenza per il raggiungimento degli obiettivi di
risanamento e tutela da parte
degli Stati membri.
I
I dettagli sono disponibili sul sito:
http://europa.eu
ca dell’Europa del futuro deve prevedere anche gli strumenti necessari alla vitalità del mercato energetico interno, mentre la corsa attuale verso le fusioni rischia solo di concentrare la capacità di fornitura
energetica europea in poche mani,
a detrimento dell’economia e dei
consumatori di tutta la Ue.
I
Infrazioni/Italia
Cinque nuovi procedimenti
Cinque nuovi procedimenti di infrazione nei confronti dell’Italia:
due pareri motivati per esortare il nostro
paese al rispetto di sentenze già pronunciate dalla Corte di giustizia: per la discarica illecita di rifiuti pericolosi situata vicino a Castelliri, nel Lazio e quella
illecita a Campolungo, vicino ad Ascoli Piceno. La risposta insufficiente può
indurre la Commissione a chiedere alla
Corte di imporre sanzioni pecuniarie
nei confronti dell’Italia.
pareri motivati anche altri tre casi: 1.
per violazione della normativa comu-
nitaria sulla qualità dell’aria per non
aver adottato piani di riduzione dell’inquinamento urbano da particolato
(PM10), biossido di azoto (NO2) e agli
ossidi di azoto (NOx); 2. per la violazione della direttiva sulla conservazione degli uccelli selvatici in due casi
distinti, uno che riguarda la Sardegna
e l’altro la regione Veneto.
I
Per i dettagli:
http://europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/06/478&format=HTML&aged=0&language=IT&gui
Language=en
Istituzioni europee
La nuova identità web
I siti delle istituzioni europee hanno iniziato a funzionare sotto il
nome di dominio .eu il 9 maggio
2006, in occasione della Giornata
dell’Europa.
Un rafforzamento dell’identità
europea già accessibile ai cittadini Ue dal 7 aprile 2006.
EUROPA.eu diventerà il “marchio”
unico su Internet e il punto unico
di accesso online alle istituzioni e
agenzie dell’Ue. Tutte le istituzioni e agenzie dell’UE, passano al
nome EUROPA, e i loro indirizzi
internet diventano parte della famiglia europa.eu.
Gli attuali indirizzi .int delle istituzioni continueranno ad essere
accessibili per un periodo transitorio di un anno.
I
Per ulteriori informazioni su .eu :
http://europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.do?reference=MEMO
/06/159&for
mat=HTML&aged=0&language=E
N&guiLanguage=fr
DIARIO VERDE
n.122 - 26 MAGGIO 2006
3
2007-2013
Prospettive finanziarie
Quattro miliardi di euro supplementari rispetto a quanto deciso
IL 6 APRILE SCORSO il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un
accordo sulle Prospettive finanziarie
per il periodo 2007-2013. Quattro
miliardi di euro supplementari rispetto a quanto deciso dal Consiglio europeo di dicembre saranno destinati a programmi considerati prioritari dal Parlamento, che aveva auspicato più fondi
per le politiche finalizzate a raggiungere un valore aggiunto europeo.
L’incremento maggiore è stato ottenuto per le politiche legate alla Strategia
di Lisbona, come la ricerca, l’innovazione o le reti transeuropee. Per la crescita e l’occupazione aumenti di 2,1
miliardi di euro, di cui 500 milioni per
le reti transeuropee, 800 per Erasmus
e Leonardo, 300 per il settimo programma quadro, 400 per la competitività e
l’innovazione e 100 milioni per l’Agen-
da sociale. Nell’ambito delle politiche
sulla coesione, l’accordo prevede 300
milioni di euro supplementari per i Fondi strutturali. Altri 100 milioni aggiuntivi sono stati stanziati per la tutela
ambientale nell’ambito di Life e Natura 2000, 200 per la salute e la protezione dei consumatori e 300 per i programmi Cultura, Gioventù e Cittadini per
l’Europa.
Un miliardo di euro è stato aggiunto per
la politica estera Ue.
Sono anche stati incrementati i Fondi
di garanzia della Banca Europea per gli
Investimenti: 2,5 miliardi destinati alla
ricerca (1 miliardo), alle reti transeuropee (500 milioni) e alle piccole e
medie imprese (1 miliardo).
La Commissione europea si è impegnata a coinvolgere il Parlamento nel processo di valutazione ed eventuale revisione delle prospettive finanziarie fissato per il 2009.
I
TAV
Tunnel del Brennero:
finanziamenti garantiti?
COSTRUZIONE e finanziamento del
Tunnel del Brennero garantiti? È solo
pubblicità (ingannevole) delle lobbies,
sostiene l’eurodeputato Sepp Kusstatscher. «Dare per certa la realizzazione
del Tunnel di Base del Brennero è un
perfido inganno ai danni della popolazione: finanziabilità, fattibilità, inizio
dei lavori e tratte di accesso sono tutti
ancora in alto mare.» Kusstatscher parla di “propaganda chiassosa” fatta dalle lobbies del tunnel, ripetuta in occasione del recente incontro di Salisburgo tra i tre presidenti delle province dell’euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, i
due attuali ministri ai trasporti ed il commissario europeo ai trasporti Barrot.
«È da irresponsabili, sostiene l’esponente dei Verdi sudtirolesi, dare per certa
la realizzazione di quel megaprogetto
(ca. 8 miliardi di euro) – per il solo fatto che si sia deciso di investire la som-
ma di 430 milioni di euro nello scavo di
un cunicolo pilota per verificare la fattibilità del progetto (tra l’altro posticipando l’inizio di questo intervento dalla data originaria di giugno 2006 alla primavera del 2007). È da prepotenti, così
conclude Kusstatscher, voler dare ad
intendere all’opinione pubblica che le
popolazioni lungo l’asse del Brennero
ed i contribuenti di tutt’Europa non
abbiano altra scelta se non quella di
accettare supinamente questo progetto che si preannuncia essere il più costoso ed antieconomico di tutti i tempi,
assieme a quello della TAV in Val di Susa.
Dobbiamo essere solidali, ed imparare
gli uni dagli altri come fermare in modo
pacifico ed intelligente l’avanzare delle ruspe nelle nostre vallate.»
I
Sfida demografica e retribuzione base
Registriamo sempre meno nascite, con conseguenze anche drammatiche per
il finanziamento della previdenza.In questo contesto, le prestazioni alle madri,
in particolar modo di quelle che hanno più figli, sono assolutamente da rivalutare. Il problema è quello della loro impossibilità o anche legittima non-volontà di lavorare fuori casa, per seguire i bambini. Così le madri vengono penalizzate due volte: prima nella loro carriera lavorativa, poi nell’età del pensionamento.L’accudimento e l’educazione dei bambini dovrebbero essere considerati al pari di attività produttive o di forniture di servizi, ed essere riconosciute come parte essenziale della biografia previdenziale di una donna. Una soluzione potrebbe consistere in una retribuzione base incondizionata per tutti, al
posto dell’attuale miriade di sussidi, tanto costosa da amministrare.
Sepp Kusstatscher
4
n.113 - 21 GIUGNO
2005
n.122
- 26 MAGGIO 2006
POLITICA
ASSOCIAZIONI
GREENPEACE
I guerrieri dell’arcobaleno
Intervista a M a h i S i d e r i d o u, Deputy Director, Greenpeace European Unit
IL 26 APRILE è stato celebrato il 20°
anniversario del disastro di Chernobyl. Nei mesi scorsi si sono visti
diversi segni di «rinascita» dell’energia nucleare (ad esempio le dichiarazioni del primo ministro britannico
Tony Blair o il dibattito in Italia).
Secondo lei che cosa si dovrebbe fare
per impedire che un modo di produzione d’energia sporco, costoso e
pericoloso possa essere visto come
la sola «soluzione magica» contro la
crisi energetica?
L’energia nucleare è pericolosa, costosa e inutile. Il rischio di incidenti, la produzione di scorie radioattive e la minaccia della proliferazione delle armi
nucleari sono solo alcune delle ragioni
per le quali l’energia nucleare deve essere abbandonata.
Le industrie nucleari sono sovvenzionate dai governi da decenni. Ciò
deve finire: perché i cittadini dovrebbero pagare per una fonte di energia
che non vogliono?
Per contrastare l’operazione di marketing che l’industria nucleare sta promuovendo, dobbiamo fare in modo che
non si dimentichi Chernobyl né le sue
vittime e continuare a lottare per un
mondo libero dal nucleare.
Che cosa potrebbe e dovrebbe essere fatto dall’Unione europea per promuovere le energie rinnovabili?
Le energie rinnovabili costituiscono
un’alternativa pulita e funzionale all’energia nucleare e ai combustibili fossili. Abbiamo bisogno di una rivoluzione
della politica energetica per fermare il
cambiamento climatico. Il modo migliore per promuovere le energie rinnovabili è quello di porre degli obiettivi ambiziosi, vincolanti e a lungo termine per
una loro affermazione all’interno del
mix energetico. Greenpeace chiede un
obiettivo del 25% entro il 2020 in tutta
l’Unione europea, accompagnato da
misure sull’efficienza energetica. Abbia-
mo bisogno anche di obiettivi per ogni
Stato membro e per i diversi settori (elettricità, riscaldamento, aria condizionata). Al tempo stesso, dovrebbero essere messi in atto gli strumenti politici e
finanziari necessari per facilitare la crescita delle energie rinnovabili in Europa ed oltre.
Vi siete molto impegnati nella difesa
della legislazione europea sui prodotti chimici, REACH, in prima lettura.
Secondo lei sarà possibile avere un
REACH più forte o la difesa della salute e dell’ambiente sarà schiacciata dai
grandi interessi dell’industria chimica?
È difficile difendere la direttiva REACH
nella sua forma attuale così diluita, ma
è vero, abbiamo sostenuto i suoi obiettivi e propositi iniziali. L’industria chimica ha condotto dall’inizio un’incredibile campagna contro REACH e inoltre alcuni funzionari dell’Ue hanno usato la loro influenza per difendere l’interesse dell’industria annacquando la
direttiva. Nonostante ciò, esiste ancora un’opportunità per la maggioranza
dei membri del Pe e dei ministri dei
governi degli Stati membri di ripristinare l’efficacia della legislazione proposta. Sono loro che decideranno se sostenere o no un REACH che garantisca una
più ampia protezione dai rischi di contaminazione chimica esigendo l’informazione obbligatoria per le sostanze più
pericolose e richiedendo la loro sostituzione con sostanze alternative.
Greenpeace è membro delle Green 10
(ex Green 8), un’associazione informale di ONG ambientaliste che lavorano a livello europeo. Come coordinate il vostro lavoro? Quali sono le
vostre campagne comuni?
Manteniamo contatti regolari con i
membri delle Green 10 per segnalarci
vicendevolmente le future opportunità
ed eventuali rischi, per coordinare le
nostre attività e condividere le informazioni e le risorse. Abbiamo valori e obiettivi comuni. Lavoriamo insieme per
massimizzare il nostro impatto sulla
legislazione ambientale europea. I
L’uffico europeo di Greenpeace
L’ufficio europeo di Greenpeace comprende 12 collaboratori e fa parte del network internazionale di Greenpeace, attivo in oltre 40 paesi in tutto il mondo. Situato a Bruxelles, l’ufficio si occupa del monitoraggio e dell’analisi del lavoro delle
istituzioni europee, segnala le manchevolezze nella legislazione e nelle politiche europee e invita i decisori europei a trovare delle soluzioni avanzate.
L’ufficio europeo di Greenpeace è promotore di campagne per migliorare la legislazione europea nelle seguenti aree: prodotti chimici, cambiamenti climatici,
OGM, oceani, foreste ed energia. Collabora inoltre con altre organizzazioni su
temi chiave come la Costituzione europea e la necessità di aumentare la trasparenza dell’attività di lobbying e l’influenza di interessi non dichiarati.
Contrariamente agli uffici nazionali, l’unità europea di Greenpeace non ha un
ufficio che si occupa della raccolta di fondi, ma è finanziata dalle altre sedi di
Greenpeace. Greenpeace si finanzia in modo indipendente e non accetta donazioni da governi, enti pubblici o partiti politici.
GRANDI OPERE
n.122 - 26 MAGGIO 2006
5
ALTA VELOCITÀ/BRENNERO
I nostri Sì ed il nostro No
Monica Frassoni e Anna Donati rispondono al rapporto di Loyola De Palacio
IL RAPPORTO DEGLI ESPERTI
cosiddetti indipendenti, nominati dal
Commissario Ue ai trasporti Barrot lo
scorso gennaio, è stato presentato il 26
aprile a Torino dalla coordinatrice del
progetto 6 della Rete Transeuropea
Loyola De Palacio. Ecco stralci del commento congiunto di Monica Frassoni e
Anna Donati:
«Il principale problema del rapporto
preparato dagli esperti della ditta COWI
è il mandato stesso degli esperti, che ne
mette in dubbio l’indipendenza di giudizio. Si prende atto degli studi fatti da
LTF senza elaborare previsioni autonome relative alla crescita del traffico e
valutando unicamente la tratta internazionale.
Il giudizio, che non ha niente di tecnico, sull’opposizione della Valle, è al limite dell’offensivo quando chiede quali
lobby si nascondano dietro di essa.
Da punto di vista trasportistico il rapporto è estremamente contraddittorio:
da un lato, infatti, si presume la saturazione al 2020 della linea esistente,
che renderebbe indispensabile costruire subito il nuovo tunnel; dall’altro si
raccomandano ulteriori studi sull’evoluzione del traffico, sia delle merci sia
dei passeggeri, per capire l’evoluzione
reale della domanda di traffico in un
contesto europeo. Allo stesso modo gli
studi futuri dovranno tener conto della capacità aggiuntiva nel sistema dei
valichi alpini che si avrà con l’apertura dei due tunnel svizzeri (che avverrà
ben prima di quella del tunnel del Moncenisio), e degli effetti legati al miglioramento di vie di trasporto marine, viste
molto favorevolmente dalla stessa Commissione europea. Né si tiene conto del
fatto che il progetto per la realizzazione di un unico standard europeo per
sistemi di segnalamento ferroviario
ERTMS contribuirà da solo ad un
aumento di capacità delle reti esistenti pari al 20%. E’ evidente che gli attua-
li studi di LTF non affrontano questi
scenari come invece avrebbero dovuto, per un’opera che si dice fondamentale per lo sviluppo della Rete Transeuropea dei Trasporti. E’ grave l’approccio alla valutazione d’impatto ambientale condotta sul lato italiano in base
alla legge obiettivo, ritenuta conforme
alle direttive in materia di VIA. Gli
esperti incredibilmente sembrano ignorare che la Commissione europea ha
aperto una procedura d’infrazione proprio perché la normativa italiana, a causa della sua difformità rispetto a quella europea, non garantisce sufficientemente che la VIA sia aggiornata qualora un progetto definitivo sia modificato rispetto al progetto preliminare. Da
questo punto di vista è molto negativo
il fatto che il lavoro della Commissione intorno a questo a rapporto sia stato fatto solo dal Commissario Barrot e
la DG Tren, escludendo la DG Ambiente, cosa evidente per il modo approssimativo e impreciso con cui si tratta il
tema delicato della VIA.
Viene comunque indicata chiaramente la necessità di fare la Valutazione di
Impatto Ambientale sul cunicolo esplorativo di Venaus, che il governo italiano, grazie alle semplificazioni della legge Obiettivo, ha potuto evitare: si ritiene, infatti, che sia indispensabile che il
progetto definitivo risolva le gravi lacune progettuali ed ambientali del preliminare richiamandosi alle 89 prescrizioni della delibera Cipe.
Questo rapporto, nonostante i molti
limiti, conferma la fondatezza delle obiezioni più volte sollevate dai Verdi: la
necessità di approfondire gli studi di
traffico; l’obbligo di fare la VIA sui cunicoli esplorativi nonchè di applicare la
procedura di VIA sul progetto definitivo e la necessità di restituire pieni poteri decisionali alle Istituzioni locali.
E proprio su questi punti critici, la coalizione dell’Unione, fin dal programma di
governo, si è impegnata a modificare la
legge Obiettivo perchè solo così si potrà
riportare la norma italiana nei binari di
quella europea.»
I
6
n.122 - 26 MAGGIO 2006
LA LOCANDINA
8
n.122 - 26 MAGGIO 2006
PARTITO VERDE EUROPEO
CONSIGLIO FEDERALE EUROPEO
Cambio di guardia ai vertici
dell’European Greens
IL CAVALIERE DI MALTA
Arnold Cassola ha rassegnato le dimissioni dalla carica di segretario generale del Partito verde europeo a seguito
della sua elezione alla Camera dei Deputati. Professore associato di letterature
comparate, maltese di nascita, ma cittadino italiano, oltre che Cavaliere della Repubblica dal 2003, Arnold ha vissuto negli ultimi anni a Bruxelles, da
dove è partito due mesi per una campagna elettorale «matta e disperata» per
tutta Europa. La novità data dal voto
degli italiani all’estero, l’estensione del
collegio, il meccanismo delle preferenze (assente dalle schede per gli italiani
in Italia): tutti fattori che rendevano
impossibile capire, anche solo con qualche approssimazione, le reali possibilità di un candidato verde in una lista unitaria. Proprio per questo l’elezione di
Arnold, soprattutto nel quadro della vittoria dell’Unione, è stata salutata da tutti gli amici di Bruxelles, verdi e non, con
sincera soddisfazione e molta simpatia.
Ad Arnold vanno i migliori auguri di
buon lavoro da parte della nostra redazione.
CAMBI DI GUARDIA AI VERTICI
DEL PARTITO VERDE EUROPEO
L’ultima Consiglio federale dei verdi europei, riunito a Helsinki dal 5 al 7 maggio,
ha eletto due nuovi portavoce, un nuovo segretario generale, tesoriere e 5 nuovi membri del direttivo. Il ruolo che era
di Grazia Francescato, eletta alla Camera dei Deputati, è ora di Ulrike Lunacek,
deputata austriaca dal 1999 e responsabile per i diritti glbt del partito verde
austriaco, mentre a Pekka Haavisto è subentrato il belga Philippe Lambert. La carica di segretario generale passa da Arnold
Cassola, eletto alla Camera dei Deputati, a Juan Behrend, già segretario generale del gruppo verde al Parlamento europeo. Il nuovo tesoriere è il belga Johan
Hamels, mentre i restanti nuovi membri
del direttivo sono: Magda Mosiewicz (Zie-
loni 2004, Polonia), Sofia Sakhanberidze (Verdi della Georgia), Tommy Simpson (Comhaontas Glas, Irlanda), Johanna Sumuvuori (Vihreä Liitto,Finlandia)
e Harry Vassallo (Alternattiva Demokratika, Malta). Il nuovo direttivo resterà in
carica fino al 2009.
NUOVO SEGRETARIO GENERALE
DEL PARTITO VERDE EUROPEO
Esule figlio di esuli (nato in Argentina da
genitori tedeschi fuggiti dalla Germania
nazista e fuggito a sua volta dalla dittatura militare argentina), Juan Behrend
si è laureato in sociologia a Francoforte
sul Meno.
Assistente universitario prima, giornalista poi, Juan è approdato alla segreteria del gruppo Verdi al parlamento europeo nel marzo 1998, mentre dal 2004 ad
oggi si è occupato dei rapporti tra il gruppo verde all’europarlamento ed il partito verde europeo.
La crescita dei Verdi nei paesi dell’Est
europeo, il rafforzamento dei partiti
verdi nell’area mediterranea, una maggiore collaborazione tra gruppo verde
al Parlamento europeo e partiti nazionali in vista delle prossime elezioni
europee del 2009: queste le priorità
che Juan Behrend ha proposto al Consiglio federale dei Verdi europei a Helsinki e che gli sono valse l’elezione alla
carica precedentemente coperta da
Arnold Cassola.
I
UNIONE EUROPEA
La follia delle due sedi
11/05/2006 - Durante la Conferenza dei presidenti dei capigruppo del Pe, Monica Frassoni, copresidente del gruppo Verdi/ALE,
ha chiesto che la prossima Conferenza dei
presidenti a Strasburgo prosegua “la discussione sulla sede del Pe, nell’ambito di una
relazione d’iniziativa del Parlamento europeo”. «Vogliamo un dibattito parlamentare
ed una votazione in plenaria - ha proseguito l’europarlamentare - perché la questione
non può più essere oggetto di discussioni
quasi «clandestine»”. I presidenti dei gruppi politici hanno chiesto al presidente Borrell di “rivolgersi oralmente ai capi di Stato
e di governo su questo tema, in occasione
del vertice europeo dei 15 e 16 giugno prossimi“ per verificare se siano o meno disposti a modificare gli articoli del trattato attuale sul problema della sede”.
La questione delle due (in realtà tre se si con-
siderano anche gli uffici amministrativi in
Lussemburgo) sedi del Parlamento europeo, considerata dai più uno sconsiderato
spreco di denaro pubblico, è tornata a porsi con forza dopo lo scontro apertosi tra Parlamento europeo e Comune di Strasburgo
intorno all’acquisto di due edifici da parte
del primo attraverso la mediazione di una
società olandese. La scoperta che una parte del prezzo di acquisto richiesto dalla società olandese (29 milioni di euro su 136) dovesse essere versata interamente al comune di
Strasburgo, ha sollevato una serie di interrogativi anche sulla destinazione deùgli affitti versati finora da parte del Parlamento europeo, in particolare gli eurodeputati vorrebbero capire se il comune di Strasburgo riceva un importo di denaro dal Parlamento
diverso da quello che versa al fondo pensioni proprietario degli edifici.
I VERDI IN EUROPA
n.122 - 26 MAGGIO 2006
9
ICV - VERDI CATALANI
«Iniciativa per Catalunya
Verds» (ICV)
SI STA AVVICINANDO la fine della
stagione calcistica e Londra (Arsenal)
e Barcellona si contenderanno il titolo
dei «più bravi» d’Europa. Indipendentemente da chi vincerà la Champions
League, non vi è alcun dubbio che, al
momento, uno dei migliori calciatori al
mondo è Ronaldinho che gioca nel Barcellona. Barcellona la fa da maestra non
solo nel calcio ma anche nel mondo della politica verde europea. Infatti «Iniciativa per Catalunya Verds» (ICV) è un
chiaro esempio di come i Verdi possano diventare dei leader nel loro campo,
raggiungendo obiettivi politici e sociali della più alta caratura.
I verdi catalani sono nati nel 1987 come
una federazione di tre partiti anti-franchisti, di forte tradizione socialista e
comunista. Dieci anni di attività politica in una Barcellona che cambiava e si
rinnovava velocemente hanno dato alla
leadership di ICV la ferma convinzione
che il rosso-sociale della formazione
politica catalana andava fortemente
complementato con la componente ver-
de ecologista. E così si arrivò alla svolta del congresso del 2000 quando, eletto il nuovo leader Joan Saura, si adottò
il nuovo nome e soprattutto, si accentuò la componente politica innovativa,
denominata eco-socialismo.
Da quel momento in poi, è stato un continuo crescendo per ICV sul piano dei
risultati politici, a tutti i livelli. Naturalmente tale crescita è stata possibile non
solo grazie ai contenuti politici di alta
caratura, ma anche alla ristrutturazione organizzativa a cui si è sottoposto il
partito. Infatti, oggi ICV è radicato nel
tessuto sociale del paese non solo a livello catalano, provinciale e locale, ma vi
è anche un forte collegamento con la
base sindacale della Catalogna. Inoltre,
il partito ha dato vita a dei gruppi tematici che si interessano a e si aggiornano
continuamente sulle questioni europee,
della migrazione, dell’istruzione, della
cultura, dell’ambiente.
La nuova linea di Joan Saura, dal 2000
in poi, ha fatto sì che gli eletti in rappresentanza del partito sono andati aumentando in maniera vertiginosa, praticamente raddoppiando ad ogni livello: i
consiglieri comunali sono passati da 291
nel 1999 a 400 nel 2003; i deputati regionali da 5 nel 1999 a 9 nel 2003; gli eurodeputati da 0 nel 1999 a 1 nel 2004; i
parlamentari nazionali da 1 nel 200 a 2
nel 2003.
Di grande importanza istituzionale è il
fatto che «Iniciativa per Catalunya
Verds» è andata al governo catalano per
la prima volta nella sua storia nel 2003,
formando parte della coalizione vincente con due dicasteri, quello dell’ambiente e l’alloggio ed il ministero per le istituzioni e la partecipazione cittadina. A
livello nazionale, il partito catalano dà
il suo appoggio esterno al governo Zapatero. Con la sua adesione piena al Partito Verde europeo a partire dal maggio
2006, ICV sta contribuendo significativamente al rafforzamento del Partito
Verde europeo. E intanto si guarda alle
elezioni nazionali del 2008 con molta
fiducia. Hasta luego al 2008, allora!
Arnold Cassola
IRAN
No alla “nuova crociata”
l’Amministrazione Bush non ha tratto alcun insegnamento dalla disfatta in Iraq
20/04/2006 - I VERDI tedeschi Cem
Özdemir e Angelika Beer (presidente
della Delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con l’Iran) hanno
criticato duramente le recenti dichiarazioni di Condoleeza Rice sulla possibilità di un’azione militare americana
nei confronti dell’Iran, sostenendo che
il presentare tale possibilità indica chiaramente che «l’Amministrazione Bush
non ha tratto alcun insegnamento dalla disfatta in Iraq”, mentre sono “soprattutto gli Stati Uniti che dovrebbero, con
una diplomazia intelligente, mostrarsi
all’altezza del loro ruolo fondamentale
in questo conflitto, sostenendo le azioni dell’Ue e dare una possibilità di successo a negoziati diretti con l’Iran”. Sulla possibilità gli Stati Uniti diano il via
ad una nuova «coalizione di volonterosi» analoga a quella dell’avventura irachena, con l’obiettivo di dare ”un’apparenza di legittimità internazionale” alla
loro azione, gli eurodeputati hanno affermato con ironia: “Questa volta si può
dubitare del fatto che persino la Micronesia si assocerebbe». «Anche se il presidente Bush può aver sostituito, recentemente, alcune persone della sua equipe - hanno proseguito i due verdi tedeschi - resta il fatto che egli rifiuta palesemente di cambiare la sua politica”. I
due parlamentari hanno concluso ricordando quanto esperti e militari siano
piuttosto concordi sull’imprevedibilità
di un intervento militare analogo a quello iracheno, un intervento che rischierebbe di dare definitivamente fuoco alla
polveriera mediorientale.
I
10
n.122 - 26 MAGGIO 2006
CODICI ECOPACIFISTI
COLOMBIA
Difendere i Kankuam
Bogotà, Colombia,
dal 6 al 21 luglio 2006,
missione di solidarietà
dei Verdi
Ingrid Betancourt
DAL 6 AL 21 LUGLIO p.v. i Verdi Italiani, con l’appogio e la partecipazaione di quelli Europei, torneranno in
Colombia per proseguire nella loro opera di mediazione politica e sociale contro i crimini del terrorismo di Stato che
si verificano in questo paese sudamericano. La delegazione sarà guidata da
Dario Ghilarducci - il nostro rappresentante che ormai vive a Bogotà e che, a
nome sia dei Verdi Italiani che dei Verdi Europei, segue la delicata vicenda dei
prigionieri politici e del rapimento di
Ingrid Betancourt e mantiene i contatti sia con i rappresentanti politici e istituzionali, sia con le associazioni dei
familiari delle vittime e coi comitati di
solidarietà coi prigionieri politici, sia
con le popolazioni indigene di Cota (I
Muiscas) e della Sierra Nevada de San-
Isola d’Elba, 16/18 giugno 2006
MEDITERRANEAN NETWORK
I Verdi del Mediterraneo si incontreranno presso l’Isola d’Elba nel primo
Mediterranean Network del 2006 dal 16 al 18 Giugno p.v. per discutere di
«Sustainability in the small islands of the Mediterranean» (Sostenibilità nelle piccole isole del Mediterraneo).
L’Incontro si terrà a Portoferraio nello splendido Teatro Napoleonico dei
Vigilanti e inizierà nel pomeriggio del 16/06 per terminare la mattina del
18/06.
Alla presenza del neo Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, di
Grazia Francescano, di Tana De Zulueta e di Arnold Cassola, i delegati di
Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Serbia, Slovenia, Croazia, Albania,
Bosnia, Grecia, Turchia, Malta e Cipro e i rappresentanti delle associazioni
ambientaliste e di settore discuteranno di «turismo e creazione di posti di
lavoro, turismo sostenibile, qualità della vita degli abitanti delle piccole isole e gestione del mare e delle coste».
Per ulteriori informazioni rivolgersi a Valentina Corace ([email protected]).
ta Marta e della Valledupar (Kankuamo,
Kogui, Arhuacos e Wiwa) - e avrà il triplice obiettivo di:
• Sostenere il Movimento Nazionale delle Vittime dei Crimini di Stato e partecipare al «Terzo Incontro Nazionale delle Vittime dei Crimini di Lesa Umanità,
Genocidio e Gravi Violazioni dei Diritti Umani», organizzato dal Movimento
a Bogotà il 7, 8 e 9 Luglio 2006. In questa riunione i familiari delle vittime del
terrorismo statale, i sopravvissuti dei
gruppi politici e dei movimenti sociali
vittime di genocidio, i rappresentanti
delle comunità afrodiscendenti, contadine ed indigene in resistenza, i delegati dei desplazados e degli esiliati per la
violenza politica, adotteranno le nuove
linee di azione - tendenti al rafforzamento del Movimento e delle sue relazioni
con esperienze di lotta contro l’impunità in America Latina - e le direttrici
per continuare nella lotta per la verità,
la giustizia e la riparazione integrale,
per la soluzione negoziata del conflitto
politico, sociale ed armato e per la democratizzazione del paese;
• Visitare i territori della Sierra Nevada de Santa Marta e della Valledupar e
incontrare non solo le popolazioni indigene, ma soprattutto le personalità politiche e istituzionali del luogo. Le popolazioni indigene di questo territorio sono
state e continuano ad essere fortemente esposte agli effetti del conflitto sociale e armato che imperversa nel paese. I
Kankuamo in particolare sono l’etnia in
assoluto più colpita di tutta la Colombia con più di 250 morti negli ultimi 23 anni. La delegazione Verde si è prefissa di incontrare a Valledupar l’Alcalde
e le istituzioni per discutere della grave situazione nel territorio, della questione del carcere cittadino - in cui ancora oggi sono detenuti ingiustamente molti Kankuamo - e per elaborare una strategia di difesa di questo popolo;
• Incontrare Yolanda Betancourt e il Partito Verde Oxigeno e visitare il carcere di
massima sicurezza di Combito, in cui sono
detenuti numerosi membri delle Farq e
dell’Eln, per raccogliere notizie sulle sorti di Ingrid Betancourt e Clara Rojas. I
Info: Valentina Corace
([email protected]) e Dario Ghilarducci ([email protected]).
ISTRUZIONI PER L’USO
n.122 - 26 MAGGIO 2006
11
PARLAMENTO EUROPEO
http://www.europarl.it/
L’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo
in generale.
L’UFFICIO PER l’Italia del Parlamen-
to europeo è uno degli uffici di rappresentanza che il Parlamento europeo ha
istituito in tutte le capitali degli Stati
membri dell’Unione europea, allo scopo
di rendere più facili e diretti i contatti
tra i cittadini europei e l’Assemblea da
loro eletta. L’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo:
RAPPRESENTA il Parlamento europeo
presso le Istituzioni nazionali e locali.
Informa i cittadini, le associazioni di
categoria, i rappresentanti della società
civile sulle attività del Parlamento europeo.
ORGANIZZA le visite ufficiali in Italia del
Presidente del Parlamento europeo, delle cariche istituzionali e del Mediatore
europeo.
FACILITA i contatti tra i cittadini ed i
deputati europei.
REALIZZA campagne d’informazione,
convegni, dibattiti, seminari su argomenti riguardanti il Parlamento europeo in particolare e l’Unione europea
COLLABORA con le Direzioni generali
del Parlamento europeo per la realizzazione delle loro attività.
SVOLGE il compito di Ufficio stampa.
Parlamento europeo - ROMA
Ufficio per l’Italia
Via IV Novembre,149 - 00187 Roma
Tel. 06 69 95 01
Fax 06 69 95 02 00
e-mail: [email protected]
L’Ufficio è aperto al pubblico:
dal lunedì al giovedì dalle 9,30 alle 12,30
e dalle 14,30 alle 17,00;
il venerdì dalle 9,30 alle 12,30.
Parlamento europeo - MILANO
Corso Magenta, 59 - 20123 Milano
Tel. 02 43 44 171
Fax 02 43 44 17 500
e-mail: [email protected]
L’Ufficio è aperto al pubblico:
dal lunedì al giovedì dalle 10,00 alle 12,30
e dalle 15,00 alle 17,00;
il venerdì dalle 10,00 alle 12,30.
SPECIALE: L’IMPATTO AMBIENTALE DELLO TSUNAMI
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del mondo, ma anche fra
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N.7 novembre 2005 - Supplemento al numero 10 • novembre 2005 • di Modus vivendi, mensile scienza, natura e stili di vita
Diretto da Marco Gisotti e Alberto Zocchi • Ecolavoro a cura di Patrizia Pallara • www.ecolavoro.it
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Duemila scienziati coordinati
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SCIENZA, NATURA E STILI DI VITA
Alcuni mangiano il petrolio
perduto in mare, altri
bonificano il terreno dalle
radiazioni. Un esercito di
microrganismi
per combattere
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Buon ecolavoro a tutti!
Gisotti & Zocchi
114
ricercatori per le scuole
sperimentali dell’università
di Messina.
Diverse le facoltà e le discipline: controllo statistico
della qualità, statistica e risorse ambientali,
scienze archeologiche e storiche per la conoscenza e la valorizzazione dei beni
culturali, fisica, ingegneria civile della sicurezza e del controllo strutturale e
ambientale, progettazione e gestione di sistemi informatizzati per il controllo
ambientale, geofisica per l’ambiente e il territorio
A pagina 11
51
SORVEGLIARE LA SALUTE
L’Istituto superiore di sanità
cerca 22 laureati e 16 diplomati
da inserire in progetti europei
con contratto a tempo
determinato. Le selezioni
scadono il 17 novembre
dottorati all’università
di Camerino. Biologia,
fisica, scienze chimiche,
scienze della terra
A pagina 8
A pagina 10
MANAGEMENT DEL TURISMO
SOSTENIBILE
È il master propostodal Cts
per formare professionisti
in grado di inserirsi
in imprese turistiche
e tour operator
Aziende private
A pagina 11
Premi & progetti
Intervista a Demetrio Corno,
vicepresidente di Federalimentare
Concorsi
Formazione
2
3
8
11
14
Garantire la pace all’ONU: stage post laurea
A pagina 11
Diventare giornalisti a MODUS VIVENDI
A pagina 12
ECO
CONTIENE
A
NATUR
«Sono laureata in Scienze dell’educazione, con percorso ambientale, tesi sulla montagna come risorsa educativa, e da tempo sono
volontaria del Club alpino italiano come operatrice naturalistica». Così ci scrive una lettrice,
Alessandra Gregoris di Vittorio Veneto (Treviso),
che aggiunge: «Fin dall’inizio mi sono scontrata con una dura realtà. Trovare lavoro nel campo dell’educazione ambientale è difficile: nei parchi la fanno i forestali, nei percorsi didattici la
fanno le guide. Non avere una preparazione scientifica di base costituisce un grosso limite. Anche
nella vostra rivista ci sono solo proposte di ‘campi di esperienza’ e di volontariato per chi come
me è specializzata nel settore dell’educazione e
dell’animazione. Vi chiedo: è un miraggio trovare uno sbocco o esiste qualche opportunità?».
Ha ragione, Alessandra. Una formazione di carattere scientifico o tecnico ha una maggiore spendibilità sul mercato del lavoro e non solo in campo ambientale. Mentre una preparazione di
stampo naturalistico, anche se dettata dalla passione, quella vera, dà minori opportunità di trovare occupazione. E, in effetti, le offerte pubblicate su Ecolavoro di questo mese lo confermano: ingegneri, chimici, biologi, geologi, e più in
generale laureati in discipline tecniche, sono
richiesti anche per i dottorati di ricerca nelle università o per gli impieghi in enti e istituti.
L’educazione ambientale nei parchi, però, non
la fanno solo i forestali: è affidata anche all’iniziativa privata, a cooperative di giovani che si
organizzano per fornire ai parchi i servizi di cui
hanno bisogno. Si tratta di offerte frammentate, fortemente territoriali, diverse da provincia
a provincia. Certo, manca un inquadramento
nazionale che dia una tutela ai lavoratori di questo settore: ogni territorio si organizza come
meglio può. La crescita di Ecolavoro consiste
anche nel riuscire a raccogliere e proporre queste iniziative, che di solito non escono dai confini locali. Per divulgarle e farle conoscere.
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Benvenuti!
L’ufficio per l’Italia del Parlamento europeo lancia un nuovo sito Internet, uno
strumento in più per raggiungere uno
dei suoi obiettivi principali, quello di
informare i cittadini sul ruolo e l’attività del Parlamento europeo.
Un Parlamento che, nel corso degli anni,
ha acquisito poteri e autorevolezza, consentendo la realizzazione di una vera
Europa dei popoli.
L’Unione comprende 25 Stati membri
e conta oltre 450 milioni di cittadini.
Anche per questo, possiamo dire che le
elezioni europee rappresentano un
momento veramente storico, perché,
esprimendo il nostro voto, tutti saremo
partecipi di quel grande processo democratico che è l’unificazione del nostro
continente.
Dopo secoli di guerre e divisioni, per la
prima volta nella storia, ormai quasi tutte le nazioni europee hanno deciso di
condividere un destino comune e di affidare alle istituzioni europee il compito
di contribuire a garantire, per tutti i cittadini, un futuro di pace, sviluppo e solidarietà.
Il nostro sito Europarl.it aiuterà chi ne
vuole sapere di più a conoscere la realtà dell’Unione, talvolta complessa eppure così importante per la vita di tutti noi.
In esso il cittadino troverà informazioni pratiche e aggiornamenti sulle tematiche comunitarie, oltre a giochi, curiosità e contatti utili.
A tutti, quindi, un caloroso benvenuto
e un invito a navigare in Europa attraverso il nostro sito.
Giovanni Salimbeni
EDITORIALE ECO
www.modusvivendi.it
Direttore dell’Ufficio per l’Italia
del Parlamento europeo
12
n.122 - 26 MAGGIO 2006
REPORTAGE
BIELORUSSIA
Diritti dell’uomo o metano?
Lìincoerenza della politica europea
LE ELEZIONI presidenziali in Bie-
lorussia del 19 marzo hanno confermato come previsto Lukascenko al potere.
Risulta difficile chiamare «presidente»
l’ultimo dittatore rimasto sul suolo europeo. I pochi osservatori internazionali
ammessi sono stati unanimi nel denunciare una campagna elettorale viziata
da un diffuso e continuato clima di intimidazione che ha portato all’arresto dei
leader dell’opposizione, di studenti, di
giornalisti, di autorità religiose e di cittadini comuni. D’altronde Lukascenko
l’aveva preannunciato: nessuna rivoluzione «colorata» (analogamente a quanto avvenuto in Georgia ed Ucraina)
sarebbe stata tollerata a Minsk.
La riposta dell’Unione Europea non si è
fatta attendere. Nei giorni immediatamente successivi, infatti, il Consiglio dei
Ministri ha esteso il divieto di ingresso nei
paesi membri ad una cinquantina di dirigenti bielorussi coinvolti in atti di repressione fra i quali lo stesso Lukascenko.
La Bielorussia è l’unico paese europeo che
non ha accordi bilaterali economici e politici con l’Unione Europea. Bruxelles si è
sempre giustamente rifiutata di sottoscrivere relazioni contrattuali con un paese
dove vengono sistematicamente violati i
diritti umani. Tali accordi quadro includerebbero comunque una clausola che
prevede la sospensione delle relazioni
quando le libertà vengono negate.
Ha destato una certa sorpresa, quindi, la
proposta della Commissione europea e
del Consiglio di firmare un accordo interinale sugli scambi e le questioni commerciali con il Turkmenistan. Delle 15
repubbliche emerse dallo smantellamento dell’Unione Sovietica questo paese è
considerato di gran lunga il peggiore per
quanto riguarda democrazia e diritti dell’uomo. Saparmurat Nyiazov è ai vertici
di uno dei più tremendi regimi del mondo. Oltre ad una feroce repressione Nyiazov è balzato alle cronache internazionali per alcune eccentriche decisioni
come quella nel 2002 di rinominare i mesi
del calendario utilizzando il suo nome e
quello di sua madre, di mettere al bando
i denti d’oro nel 2004, di mettere fuori
legge la musica registrata nel 2005 e di
dichiarare nel 2006 che chi leggerà ad
alta voce almeno tre volte il suo libro su
la collana degli ecopacifisti
info: [email protected]
stato e spiritualità intitolato Rukhanama, peraltro già obbligatorio nelle scuole, avrà accesso al paradiso. Le carceri
del Turkmenistan sono zeppe di prigionieri politici. I dissidenti più fortunati
sono riparati all’estero. Chi ha evitato il
carcere si è ritrovato rinchiuso in un
ospedale psichiatrico.
In Bielorussia qualche voce del dissenso è ancora permessa in Turkmenistan
no. E allora perchè l’Unione Europea fa
la voce grossa con Minsk e tace con Asgabat, la capitale di questa repubblica sul
Mar Caspio? La risposta è semplice: il
Turkmenistan è il quinto produttore al
mondo di gas naturale. Sono indiscutibilmente tempi di vacche magre in Europa per quanto riguarda gli approvvigionamenti energetici. Per Bruxelles il metano è più importante dei diritti dell’uomo.
Il gruppo verde ha denunciato con forza l’incoerenza della politica estera europea. Democristiani e Socialisti presi alla
sprovvista hanno prima respinto gli
emendamenti dei Verdi in commissione esteri che chiedevano di non approvare l’accordo e poi di fronte alle insistenti proteste delle principali organizzazioni per i diritti umani hanno posticipato a luglio la decisione finale sull’accordo in plenaria. Ma più sale il prezzo
del combustibile, purtroppo, più si
abbassa quello della libertà.
Paolo Bergamaschi