NotiVer 050602.imp - Federazione dei Verdi
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Notizie Verdi • Agenzia quoditiana di informazione dei Verdi italiani • Anno II • n.122 • 26 maggio 2006 • Sped. ab. post. art. 1 Legge 46/04 del 27-2-2004 - Filiale di Roma Primavera Anno II N. 122 26 maggio 2006 SUPPLEMENTO ALLE PAGINE I-IV Nucleare No grazie Direttori: Gianpaolo Silvestri, Giuseppe Trepiccione Notizie Verdi organo ufficiale di informazione della federazionbe dei Verdi agenzia quotidiana di informazione dei Verdi italiani Direttore responsabile:Grazia Francescato. Editore:undiciduesrl, via R.Fiore 8, Roma. Grafica e impaginazione:Sagp, RAGGI via Nomentana 175, Roma. Stampa:Rotopress, via del Trullo, 560 - Roma Registrazione del tribunale di Roma n.34 del 7/2/2005 Redazione:via A.Salandra 6 • 00187 Roma tel.06.4203071 e-mail:[email protected] Stampato su carta riciclata Non disperdere nell’ambiente I Verdi/Ale 2 I temi ambientali al governo I 2007/2013 - Prospettive finanziarie 3 I Tav - Tunnel del Brennero: finanziamenti garantiti? 3 I Greenpeace: i guerrieri dell’arcobaleno 4 Ottocentomila voti alla Camera ci hanno consentito di passare da sette a sedici deputati. Con il 4,2% la Lista Insieme con l’Unione ottiene un buon risultato al Senato e permette ai Verdi di eleggere sei senatori. Abbiamo quindi raggiunto l’obiettivo minimo di superare lo sbarramento in condizioni difficili, a causa di una campagna polarizzata sui due candidati premier e sui loro partiti e mai come questa volta giocata su polemiche e insulti, nella totale assenza di confronti sui programmi, soprattutto ambientali. Abbiamo quindi pagato un prezzo altissimo per il nostro sforzo di parlare di temi concreti, come la necessità di una svolta energetica o di infrastrutture utili e solo l’impegno e la passione di tutti i Verdi ci ha consentito di non essere travolti. Ora i Verdi si preparano a dare il loro contributo al governo del Paese ed a rilanciarlo dopo cinque anni pessimi. Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato a raggiungere questo risultato che consente al Sole che Ride di compiere un primo importante passo per raggiungere l’obiettivo prefissato dall’esecutivo nazionale: rilanciare le politiche ambientali nel nostro Paese. I Verdi dopo le elezioni hanno dato la propria disponibilità a guidare il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, il dicastero probabilmente più penalizzato dal governo Berlusconi. Romano Prodi ha riconosciuto il nostro impegno ed ora serve lo sforzo di tutta la Federazione dei Verdi e di tutto il mondo ambientalista per affrontare la sfida di rendere i temi ambientali prioritari nell’azione di governo e l’Italia un Paese più ecologista. Un compito difficile che dovrà essere affrontato con passione e determinazione, consci che la difesa dell’ambiente e del territorio è la prima garanzia per migliorare la nostra qualità della vita. I Alta velocità/Brennero - I nostri Sì e i nostri No. Le risposte di Anna Donati e Monica Frassoni 5 I Locandina. Referendum costituzionale I Consiglio federale europeo 8 I ICV, i Verdi catalani di Arnold Cassola 9 I Codici Ecopacifisti - Colombia 9 I Istruzioni per l’uso. Parlamento europeo I Reportage - Bielorussia di P. Bergamaschi 12 Alfonso Pecoraro Scanio 6-7 Genni/Ag.Sintesi 11 Governo: la squadra verde. Il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio è ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Stefano Boco è sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali mentre Paolo Cento assume il sottosegretariato al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ben 16 sono i deputati e sei i senatori verdi. Tanto il lavoro, grandi le aspettative. A tutti congratulazioni e buon lavoro. 2 n.122 - 26 MAGGIO 2006 VERDI/ALE Dichiarazione di Vienna Politica energetica sostenibile Il gruppo Verdi/ALE al Parlamento europeo ha presentato a Vienna un documento contenente le linee strategiche a favore di una politica energetica europea che sia davvero sostenibile. La Dichiarazione di Vienna – disponibile in inglese sul sito www.stopclimatechange.net – chiede un nuovo approccio basato sull’efficienza energetica, in particolare per il settore dei trasporti, dove il 96% dell’energia utilizzata proviene dal petrolio. Il documento ricorda che per poter essere efficace, la politica energeti- Rapporto Michael Coen Tutela dell’ambiente marino Il Comitato delle Regioni, che riunisce i rappresentanti delle autorità locali Ue, ha approvato, il 26 aprile scorso, il rapporto di Michael Cohen, sindaco di Kalkara, Malta, sulle politiche a tutela dell’ambiente marino in Europa. In vista della pubblicazione, prevista per il 31 maggio, del libro verde della Commissione sullo stato dei mari e le politiche future, il rapporto chiede, in particolare, che la Commissione intensifichi la ricerca sul degrado dei mari che bagnano la Ue, lanci una campagna informativa sullo stato di conservazione degli ecosistemi marittimi e fissi il 2018 come scadenza per il raggiungimento degli obiettivi di risanamento e tutela da parte degli Stati membri. I I dettagli sono disponibili sul sito: http://europa.eu ca dell’Europa del futuro deve prevedere anche gli strumenti necessari alla vitalità del mercato energetico interno, mentre la corsa attuale verso le fusioni rischia solo di concentrare la capacità di fornitura energetica europea in poche mani, a detrimento dell’economia e dei consumatori di tutta la Ue. I Infrazioni/Italia Cinque nuovi procedimenti Cinque nuovi procedimenti di infrazione nei confronti dell’Italia: due pareri motivati per esortare il nostro paese al rispetto di sentenze già pronunciate dalla Corte di giustizia: per la discarica illecita di rifiuti pericolosi situata vicino a Castelliri, nel Lazio e quella illecita a Campolungo, vicino ad Ascoli Piceno. La risposta insufficiente può indurre la Commissione a chiedere alla Corte di imporre sanzioni pecuniarie nei confronti dell’Italia. pareri motivati anche altri tre casi: 1. per violazione della normativa comu- nitaria sulla qualità dell’aria per non aver adottato piani di riduzione dell’inquinamento urbano da particolato (PM10), biossido di azoto (NO2) e agli ossidi di azoto (NOx); 2. per la violazione della direttiva sulla conservazione degli uccelli selvatici in due casi distinti, uno che riguarda la Sardegna e l’altro la regione Veneto. I Per i dettagli: http://europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/06/478&format=HTML&aged=0&language=IT&gui Language=en Istituzioni europee La nuova identità web I siti delle istituzioni europee hanno iniziato a funzionare sotto il nome di dominio .eu il 9 maggio 2006, in occasione della Giornata dell’Europa. Un rafforzamento dell’identità europea già accessibile ai cittadini Ue dal 7 aprile 2006. EUROPA.eu diventerà il “marchio” unico su Internet e il punto unico di accesso online alle istituzioni e agenzie dell’Ue. Tutte le istituzioni e agenzie dell’UE, passano al nome EUROPA, e i loro indirizzi internet diventano parte della famiglia europa.eu. Gli attuali indirizzi .int delle istituzioni continueranno ad essere accessibili per un periodo transitorio di un anno. I Per ulteriori informazioni su .eu : http://europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.do?reference=MEMO /06/159&for mat=HTML&aged=0&language=E N&guiLanguage=fr DIARIO VERDE n.122 - 26 MAGGIO 2006 3 2007-2013 Prospettive finanziarie Quattro miliardi di euro supplementari rispetto a quanto deciso IL 6 APRILE SCORSO il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sulle Prospettive finanziarie per il periodo 2007-2013. Quattro miliardi di euro supplementari rispetto a quanto deciso dal Consiglio europeo di dicembre saranno destinati a programmi considerati prioritari dal Parlamento, che aveva auspicato più fondi per le politiche finalizzate a raggiungere un valore aggiunto europeo. L’incremento maggiore è stato ottenuto per le politiche legate alla Strategia di Lisbona, come la ricerca, l’innovazione o le reti transeuropee. Per la crescita e l’occupazione aumenti di 2,1 miliardi di euro, di cui 500 milioni per le reti transeuropee, 800 per Erasmus e Leonardo, 300 per il settimo programma quadro, 400 per la competitività e l’innovazione e 100 milioni per l’Agen- da sociale. Nell’ambito delle politiche sulla coesione, l’accordo prevede 300 milioni di euro supplementari per i Fondi strutturali. Altri 100 milioni aggiuntivi sono stati stanziati per la tutela ambientale nell’ambito di Life e Natura 2000, 200 per la salute e la protezione dei consumatori e 300 per i programmi Cultura, Gioventù e Cittadini per l’Europa. Un miliardo di euro è stato aggiunto per la politica estera Ue. Sono anche stati incrementati i Fondi di garanzia della Banca Europea per gli Investimenti: 2,5 miliardi destinati alla ricerca (1 miliardo), alle reti transeuropee (500 milioni) e alle piccole e medie imprese (1 miliardo). La Commissione europea si è impegnata a coinvolgere il Parlamento nel processo di valutazione ed eventuale revisione delle prospettive finanziarie fissato per il 2009. I TAV Tunnel del Brennero: finanziamenti garantiti? COSTRUZIONE e finanziamento del Tunnel del Brennero garantiti? È solo pubblicità (ingannevole) delle lobbies, sostiene l’eurodeputato Sepp Kusstatscher. «Dare per certa la realizzazione del Tunnel di Base del Brennero è un perfido inganno ai danni della popolazione: finanziabilità, fattibilità, inizio dei lavori e tratte di accesso sono tutti ancora in alto mare.» Kusstatscher parla di “propaganda chiassosa” fatta dalle lobbies del tunnel, ripetuta in occasione del recente incontro di Salisburgo tra i tre presidenti delle province dell’euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, i due attuali ministri ai trasporti ed il commissario europeo ai trasporti Barrot. «È da irresponsabili, sostiene l’esponente dei Verdi sudtirolesi, dare per certa la realizzazione di quel megaprogetto (ca. 8 miliardi di euro) – per il solo fatto che si sia deciso di investire la som- ma di 430 milioni di euro nello scavo di un cunicolo pilota per verificare la fattibilità del progetto (tra l’altro posticipando l’inizio di questo intervento dalla data originaria di giugno 2006 alla primavera del 2007). È da prepotenti, così conclude Kusstatscher, voler dare ad intendere all’opinione pubblica che le popolazioni lungo l’asse del Brennero ed i contribuenti di tutt’Europa non abbiano altra scelta se non quella di accettare supinamente questo progetto che si preannuncia essere il più costoso ed antieconomico di tutti i tempi, assieme a quello della TAV in Val di Susa. Dobbiamo essere solidali, ed imparare gli uni dagli altri come fermare in modo pacifico ed intelligente l’avanzare delle ruspe nelle nostre vallate.» I Sfida demografica e retribuzione base Registriamo sempre meno nascite, con conseguenze anche drammatiche per il finanziamento della previdenza.In questo contesto, le prestazioni alle madri, in particolar modo di quelle che hanno più figli, sono assolutamente da rivalutare. Il problema è quello della loro impossibilità o anche legittima non-volontà di lavorare fuori casa, per seguire i bambini. Così le madri vengono penalizzate due volte: prima nella loro carriera lavorativa, poi nell’età del pensionamento.L’accudimento e l’educazione dei bambini dovrebbero essere considerati al pari di attività produttive o di forniture di servizi, ed essere riconosciute come parte essenziale della biografia previdenziale di una donna. Una soluzione potrebbe consistere in una retribuzione base incondizionata per tutti, al posto dell’attuale miriade di sussidi, tanto costosa da amministrare. Sepp Kusstatscher 4 n.113 - 21 GIUGNO 2005 n.122 - 26 MAGGIO 2006 POLITICA ASSOCIAZIONI GREENPEACE I guerrieri dell’arcobaleno Intervista a M a h i S i d e r i d o u, Deputy Director, Greenpeace European Unit IL 26 APRILE è stato celebrato il 20° anniversario del disastro di Chernobyl. Nei mesi scorsi si sono visti diversi segni di «rinascita» dell’energia nucleare (ad esempio le dichiarazioni del primo ministro britannico Tony Blair o il dibattito in Italia). Secondo lei che cosa si dovrebbe fare per impedire che un modo di produzione d’energia sporco, costoso e pericoloso possa essere visto come la sola «soluzione magica» contro la crisi energetica? L’energia nucleare è pericolosa, costosa e inutile. Il rischio di incidenti, la produzione di scorie radioattive e la minaccia della proliferazione delle armi nucleari sono solo alcune delle ragioni per le quali l’energia nucleare deve essere abbandonata. Le industrie nucleari sono sovvenzionate dai governi da decenni. Ciò deve finire: perché i cittadini dovrebbero pagare per una fonte di energia che non vogliono? Per contrastare l’operazione di marketing che l’industria nucleare sta promuovendo, dobbiamo fare in modo che non si dimentichi Chernobyl né le sue vittime e continuare a lottare per un mondo libero dal nucleare. Che cosa potrebbe e dovrebbe essere fatto dall’Unione europea per promuovere le energie rinnovabili? Le energie rinnovabili costituiscono un’alternativa pulita e funzionale all’energia nucleare e ai combustibili fossili. Abbiamo bisogno di una rivoluzione della politica energetica per fermare il cambiamento climatico. Il modo migliore per promuovere le energie rinnovabili è quello di porre degli obiettivi ambiziosi, vincolanti e a lungo termine per una loro affermazione all’interno del mix energetico. Greenpeace chiede un obiettivo del 25% entro il 2020 in tutta l’Unione europea, accompagnato da misure sull’efficienza energetica. Abbia- mo bisogno anche di obiettivi per ogni Stato membro e per i diversi settori (elettricità, riscaldamento, aria condizionata). Al tempo stesso, dovrebbero essere messi in atto gli strumenti politici e finanziari necessari per facilitare la crescita delle energie rinnovabili in Europa ed oltre. Vi siete molto impegnati nella difesa della legislazione europea sui prodotti chimici, REACH, in prima lettura. Secondo lei sarà possibile avere un REACH più forte o la difesa della salute e dell’ambiente sarà schiacciata dai grandi interessi dell’industria chimica? È difficile difendere la direttiva REACH nella sua forma attuale così diluita, ma è vero, abbiamo sostenuto i suoi obiettivi e propositi iniziali. L’industria chimica ha condotto dall’inizio un’incredibile campagna contro REACH e inoltre alcuni funzionari dell’Ue hanno usato la loro influenza per difendere l’interesse dell’industria annacquando la direttiva. Nonostante ciò, esiste ancora un’opportunità per la maggioranza dei membri del Pe e dei ministri dei governi degli Stati membri di ripristinare l’efficacia della legislazione proposta. Sono loro che decideranno se sostenere o no un REACH che garantisca una più ampia protezione dai rischi di contaminazione chimica esigendo l’informazione obbligatoria per le sostanze più pericolose e richiedendo la loro sostituzione con sostanze alternative. Greenpeace è membro delle Green 10 (ex Green 8), un’associazione informale di ONG ambientaliste che lavorano a livello europeo. Come coordinate il vostro lavoro? Quali sono le vostre campagne comuni? Manteniamo contatti regolari con i membri delle Green 10 per segnalarci vicendevolmente le future opportunità ed eventuali rischi, per coordinare le nostre attività e condividere le informazioni e le risorse. Abbiamo valori e obiettivi comuni. Lavoriamo insieme per massimizzare il nostro impatto sulla legislazione ambientale europea. I L’uffico europeo di Greenpeace L’ufficio europeo di Greenpeace comprende 12 collaboratori e fa parte del network internazionale di Greenpeace, attivo in oltre 40 paesi in tutto il mondo. Situato a Bruxelles, l’ufficio si occupa del monitoraggio e dell’analisi del lavoro delle istituzioni europee, segnala le manchevolezze nella legislazione e nelle politiche europee e invita i decisori europei a trovare delle soluzioni avanzate. L’ufficio europeo di Greenpeace è promotore di campagne per migliorare la legislazione europea nelle seguenti aree: prodotti chimici, cambiamenti climatici, OGM, oceani, foreste ed energia. Collabora inoltre con altre organizzazioni su temi chiave come la Costituzione europea e la necessità di aumentare la trasparenza dell’attività di lobbying e l’influenza di interessi non dichiarati. Contrariamente agli uffici nazionali, l’unità europea di Greenpeace non ha un ufficio che si occupa della raccolta di fondi, ma è finanziata dalle altre sedi di Greenpeace. Greenpeace si finanzia in modo indipendente e non accetta donazioni da governi, enti pubblici o partiti politici. GRANDI OPERE n.122 - 26 MAGGIO 2006 5 ALTA VELOCITÀ/BRENNERO I nostri Sì ed il nostro No Monica Frassoni e Anna Donati rispondono al rapporto di Loyola De Palacio IL RAPPORTO DEGLI ESPERTI cosiddetti indipendenti, nominati dal Commissario Ue ai trasporti Barrot lo scorso gennaio, è stato presentato il 26 aprile a Torino dalla coordinatrice del progetto 6 della Rete Transeuropea Loyola De Palacio. Ecco stralci del commento congiunto di Monica Frassoni e Anna Donati: «Il principale problema del rapporto preparato dagli esperti della ditta COWI è il mandato stesso degli esperti, che ne mette in dubbio l’indipendenza di giudizio. Si prende atto degli studi fatti da LTF senza elaborare previsioni autonome relative alla crescita del traffico e valutando unicamente la tratta internazionale. Il giudizio, che non ha niente di tecnico, sull’opposizione della Valle, è al limite dell’offensivo quando chiede quali lobby si nascondano dietro di essa. Da punto di vista trasportistico il rapporto è estremamente contraddittorio: da un lato, infatti, si presume la saturazione al 2020 della linea esistente, che renderebbe indispensabile costruire subito il nuovo tunnel; dall’altro si raccomandano ulteriori studi sull’evoluzione del traffico, sia delle merci sia dei passeggeri, per capire l’evoluzione reale della domanda di traffico in un contesto europeo. Allo stesso modo gli studi futuri dovranno tener conto della capacità aggiuntiva nel sistema dei valichi alpini che si avrà con l’apertura dei due tunnel svizzeri (che avverrà ben prima di quella del tunnel del Moncenisio), e degli effetti legati al miglioramento di vie di trasporto marine, viste molto favorevolmente dalla stessa Commissione europea. Né si tiene conto del fatto che il progetto per la realizzazione di un unico standard europeo per sistemi di segnalamento ferroviario ERTMS contribuirà da solo ad un aumento di capacità delle reti esistenti pari al 20%. E’ evidente che gli attua- li studi di LTF non affrontano questi scenari come invece avrebbero dovuto, per un’opera che si dice fondamentale per lo sviluppo della Rete Transeuropea dei Trasporti. E’ grave l’approccio alla valutazione d’impatto ambientale condotta sul lato italiano in base alla legge obiettivo, ritenuta conforme alle direttive in materia di VIA. Gli esperti incredibilmente sembrano ignorare che la Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione proprio perché la normativa italiana, a causa della sua difformità rispetto a quella europea, non garantisce sufficientemente che la VIA sia aggiornata qualora un progetto definitivo sia modificato rispetto al progetto preliminare. Da questo punto di vista è molto negativo il fatto che il lavoro della Commissione intorno a questo a rapporto sia stato fatto solo dal Commissario Barrot e la DG Tren, escludendo la DG Ambiente, cosa evidente per il modo approssimativo e impreciso con cui si tratta il tema delicato della VIA. Viene comunque indicata chiaramente la necessità di fare la Valutazione di Impatto Ambientale sul cunicolo esplorativo di Venaus, che il governo italiano, grazie alle semplificazioni della legge Obiettivo, ha potuto evitare: si ritiene, infatti, che sia indispensabile che il progetto definitivo risolva le gravi lacune progettuali ed ambientali del preliminare richiamandosi alle 89 prescrizioni della delibera Cipe. Questo rapporto, nonostante i molti limiti, conferma la fondatezza delle obiezioni più volte sollevate dai Verdi: la necessità di approfondire gli studi di traffico; l’obbligo di fare la VIA sui cunicoli esplorativi nonchè di applicare la procedura di VIA sul progetto definitivo e la necessità di restituire pieni poteri decisionali alle Istituzioni locali. E proprio su questi punti critici, la coalizione dell’Unione, fin dal programma di governo, si è impegnata a modificare la legge Obiettivo perchè solo così si potrà riportare la norma italiana nei binari di quella europea.» I 6 n.122 - 26 MAGGIO 2006 LA LOCANDINA 8 n.122 - 26 MAGGIO 2006 PARTITO VERDE EUROPEO CONSIGLIO FEDERALE EUROPEO Cambio di guardia ai vertici dell’European Greens IL CAVALIERE DI MALTA Arnold Cassola ha rassegnato le dimissioni dalla carica di segretario generale del Partito verde europeo a seguito della sua elezione alla Camera dei Deputati. Professore associato di letterature comparate, maltese di nascita, ma cittadino italiano, oltre che Cavaliere della Repubblica dal 2003, Arnold ha vissuto negli ultimi anni a Bruxelles, da dove è partito due mesi per una campagna elettorale «matta e disperata» per tutta Europa. La novità data dal voto degli italiani all’estero, l’estensione del collegio, il meccanismo delle preferenze (assente dalle schede per gli italiani in Italia): tutti fattori che rendevano impossibile capire, anche solo con qualche approssimazione, le reali possibilità di un candidato verde in una lista unitaria. Proprio per questo l’elezione di Arnold, soprattutto nel quadro della vittoria dell’Unione, è stata salutata da tutti gli amici di Bruxelles, verdi e non, con sincera soddisfazione e molta simpatia. Ad Arnold vanno i migliori auguri di buon lavoro da parte della nostra redazione. CAMBI DI GUARDIA AI VERTICI DEL PARTITO VERDE EUROPEO L’ultima Consiglio federale dei verdi europei, riunito a Helsinki dal 5 al 7 maggio, ha eletto due nuovi portavoce, un nuovo segretario generale, tesoriere e 5 nuovi membri del direttivo. Il ruolo che era di Grazia Francescato, eletta alla Camera dei Deputati, è ora di Ulrike Lunacek, deputata austriaca dal 1999 e responsabile per i diritti glbt del partito verde austriaco, mentre a Pekka Haavisto è subentrato il belga Philippe Lambert. La carica di segretario generale passa da Arnold Cassola, eletto alla Camera dei Deputati, a Juan Behrend, già segretario generale del gruppo verde al Parlamento europeo. Il nuovo tesoriere è il belga Johan Hamels, mentre i restanti nuovi membri del direttivo sono: Magda Mosiewicz (Zie- loni 2004, Polonia), Sofia Sakhanberidze (Verdi della Georgia), Tommy Simpson (Comhaontas Glas, Irlanda), Johanna Sumuvuori (Vihreä Liitto,Finlandia) e Harry Vassallo (Alternattiva Demokratika, Malta). Il nuovo direttivo resterà in carica fino al 2009. NUOVO SEGRETARIO GENERALE DEL PARTITO VERDE EUROPEO Esule figlio di esuli (nato in Argentina da genitori tedeschi fuggiti dalla Germania nazista e fuggito a sua volta dalla dittatura militare argentina), Juan Behrend si è laureato in sociologia a Francoforte sul Meno. Assistente universitario prima, giornalista poi, Juan è approdato alla segreteria del gruppo Verdi al parlamento europeo nel marzo 1998, mentre dal 2004 ad oggi si è occupato dei rapporti tra il gruppo verde all’europarlamento ed il partito verde europeo. La crescita dei Verdi nei paesi dell’Est europeo, il rafforzamento dei partiti verdi nell’area mediterranea, una maggiore collaborazione tra gruppo verde al Parlamento europeo e partiti nazionali in vista delle prossime elezioni europee del 2009: queste le priorità che Juan Behrend ha proposto al Consiglio federale dei Verdi europei a Helsinki e che gli sono valse l’elezione alla carica precedentemente coperta da Arnold Cassola. I UNIONE EUROPEA La follia delle due sedi 11/05/2006 - Durante la Conferenza dei presidenti dei capigruppo del Pe, Monica Frassoni, copresidente del gruppo Verdi/ALE, ha chiesto che la prossima Conferenza dei presidenti a Strasburgo prosegua “la discussione sulla sede del Pe, nell’ambito di una relazione d’iniziativa del Parlamento europeo”. «Vogliamo un dibattito parlamentare ed una votazione in plenaria - ha proseguito l’europarlamentare - perché la questione non può più essere oggetto di discussioni quasi «clandestine»”. I presidenti dei gruppi politici hanno chiesto al presidente Borrell di “rivolgersi oralmente ai capi di Stato e di governo su questo tema, in occasione del vertice europeo dei 15 e 16 giugno prossimi“ per verificare se siano o meno disposti a modificare gli articoli del trattato attuale sul problema della sede”. La questione delle due (in realtà tre se si con- siderano anche gli uffici amministrativi in Lussemburgo) sedi del Parlamento europeo, considerata dai più uno sconsiderato spreco di denaro pubblico, è tornata a porsi con forza dopo lo scontro apertosi tra Parlamento europeo e Comune di Strasburgo intorno all’acquisto di due edifici da parte del primo attraverso la mediazione di una società olandese. La scoperta che una parte del prezzo di acquisto richiesto dalla società olandese (29 milioni di euro su 136) dovesse essere versata interamente al comune di Strasburgo, ha sollevato una serie di interrogativi anche sulla destinazione deùgli affitti versati finora da parte del Parlamento europeo, in particolare gli eurodeputati vorrebbero capire se il comune di Strasburgo riceva un importo di denaro dal Parlamento diverso da quello che versa al fondo pensioni proprietario degli edifici. I VERDI IN EUROPA n.122 - 26 MAGGIO 2006 9 ICV - VERDI CATALANI «Iniciativa per Catalunya Verds» (ICV) SI STA AVVICINANDO la fine della stagione calcistica e Londra (Arsenal) e Barcellona si contenderanno il titolo dei «più bravi» d’Europa. Indipendentemente da chi vincerà la Champions League, non vi è alcun dubbio che, al momento, uno dei migliori calciatori al mondo è Ronaldinho che gioca nel Barcellona. Barcellona la fa da maestra non solo nel calcio ma anche nel mondo della politica verde europea. Infatti «Iniciativa per Catalunya Verds» (ICV) è un chiaro esempio di come i Verdi possano diventare dei leader nel loro campo, raggiungendo obiettivi politici e sociali della più alta caratura. I verdi catalani sono nati nel 1987 come una federazione di tre partiti anti-franchisti, di forte tradizione socialista e comunista. Dieci anni di attività politica in una Barcellona che cambiava e si rinnovava velocemente hanno dato alla leadership di ICV la ferma convinzione che il rosso-sociale della formazione politica catalana andava fortemente complementato con la componente ver- de ecologista. E così si arrivò alla svolta del congresso del 2000 quando, eletto il nuovo leader Joan Saura, si adottò il nuovo nome e soprattutto, si accentuò la componente politica innovativa, denominata eco-socialismo. Da quel momento in poi, è stato un continuo crescendo per ICV sul piano dei risultati politici, a tutti i livelli. Naturalmente tale crescita è stata possibile non solo grazie ai contenuti politici di alta caratura, ma anche alla ristrutturazione organizzativa a cui si è sottoposto il partito. Infatti, oggi ICV è radicato nel tessuto sociale del paese non solo a livello catalano, provinciale e locale, ma vi è anche un forte collegamento con la base sindacale della Catalogna. Inoltre, il partito ha dato vita a dei gruppi tematici che si interessano a e si aggiornano continuamente sulle questioni europee, della migrazione, dell’istruzione, della cultura, dell’ambiente. La nuova linea di Joan Saura, dal 2000 in poi, ha fatto sì che gli eletti in rappresentanza del partito sono andati aumentando in maniera vertiginosa, praticamente raddoppiando ad ogni livello: i consiglieri comunali sono passati da 291 nel 1999 a 400 nel 2003; i deputati regionali da 5 nel 1999 a 9 nel 2003; gli eurodeputati da 0 nel 1999 a 1 nel 2004; i parlamentari nazionali da 1 nel 200 a 2 nel 2003. Di grande importanza istituzionale è il fatto che «Iniciativa per Catalunya Verds» è andata al governo catalano per la prima volta nella sua storia nel 2003, formando parte della coalizione vincente con due dicasteri, quello dell’ambiente e l’alloggio ed il ministero per le istituzioni e la partecipazione cittadina. A livello nazionale, il partito catalano dà il suo appoggio esterno al governo Zapatero. Con la sua adesione piena al Partito Verde europeo a partire dal maggio 2006, ICV sta contribuendo significativamente al rafforzamento del Partito Verde europeo. E intanto si guarda alle elezioni nazionali del 2008 con molta fiducia. Hasta luego al 2008, allora! Arnold Cassola IRAN No alla “nuova crociata” l’Amministrazione Bush non ha tratto alcun insegnamento dalla disfatta in Iraq 20/04/2006 - I VERDI tedeschi Cem Özdemir e Angelika Beer (presidente della Delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con l’Iran) hanno criticato duramente le recenti dichiarazioni di Condoleeza Rice sulla possibilità di un’azione militare americana nei confronti dell’Iran, sostenendo che il presentare tale possibilità indica chiaramente che «l’Amministrazione Bush non ha tratto alcun insegnamento dalla disfatta in Iraq”, mentre sono “soprattutto gli Stati Uniti che dovrebbero, con una diplomazia intelligente, mostrarsi all’altezza del loro ruolo fondamentale in questo conflitto, sostenendo le azioni dell’Ue e dare una possibilità di successo a negoziati diretti con l’Iran”. Sulla possibilità gli Stati Uniti diano il via ad una nuova «coalizione di volonterosi» analoga a quella dell’avventura irachena, con l’obiettivo di dare ”un’apparenza di legittimità internazionale” alla loro azione, gli eurodeputati hanno affermato con ironia: “Questa volta si può dubitare del fatto che persino la Micronesia si assocerebbe». «Anche se il presidente Bush può aver sostituito, recentemente, alcune persone della sua equipe - hanno proseguito i due verdi tedeschi - resta il fatto che egli rifiuta palesemente di cambiare la sua politica”. I due parlamentari hanno concluso ricordando quanto esperti e militari siano piuttosto concordi sull’imprevedibilità di un intervento militare analogo a quello iracheno, un intervento che rischierebbe di dare definitivamente fuoco alla polveriera mediorientale. I 10 n.122 - 26 MAGGIO 2006 CODICI ECOPACIFISTI COLOMBIA Difendere i Kankuam Bogotà, Colombia, dal 6 al 21 luglio 2006, missione di solidarietà dei Verdi Ingrid Betancourt DAL 6 AL 21 LUGLIO p.v. i Verdi Italiani, con l’appogio e la partecipazaione di quelli Europei, torneranno in Colombia per proseguire nella loro opera di mediazione politica e sociale contro i crimini del terrorismo di Stato che si verificano in questo paese sudamericano. La delegazione sarà guidata da Dario Ghilarducci - il nostro rappresentante che ormai vive a Bogotà e che, a nome sia dei Verdi Italiani che dei Verdi Europei, segue la delicata vicenda dei prigionieri politici e del rapimento di Ingrid Betancourt e mantiene i contatti sia con i rappresentanti politici e istituzionali, sia con le associazioni dei familiari delle vittime e coi comitati di solidarietà coi prigionieri politici, sia con le popolazioni indigene di Cota (I Muiscas) e della Sierra Nevada de San- Isola d’Elba, 16/18 giugno 2006 MEDITERRANEAN NETWORK I Verdi del Mediterraneo si incontreranno presso l’Isola d’Elba nel primo Mediterranean Network del 2006 dal 16 al 18 Giugno p.v. per discutere di «Sustainability in the small islands of the Mediterranean» (Sostenibilità nelle piccole isole del Mediterraneo). L’Incontro si terrà a Portoferraio nello splendido Teatro Napoleonico dei Vigilanti e inizierà nel pomeriggio del 16/06 per terminare la mattina del 18/06. Alla presenza del neo Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, di Grazia Francescano, di Tana De Zulueta e di Arnold Cassola, i delegati di Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Serbia, Slovenia, Croazia, Albania, Bosnia, Grecia, Turchia, Malta e Cipro e i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e di settore discuteranno di «turismo e creazione di posti di lavoro, turismo sostenibile, qualità della vita degli abitanti delle piccole isole e gestione del mare e delle coste». Per ulteriori informazioni rivolgersi a Valentina Corace ([email protected]). ta Marta e della Valledupar (Kankuamo, Kogui, Arhuacos e Wiwa) - e avrà il triplice obiettivo di: • Sostenere il Movimento Nazionale delle Vittime dei Crimini di Stato e partecipare al «Terzo Incontro Nazionale delle Vittime dei Crimini di Lesa Umanità, Genocidio e Gravi Violazioni dei Diritti Umani», organizzato dal Movimento a Bogotà il 7, 8 e 9 Luglio 2006. In questa riunione i familiari delle vittime del terrorismo statale, i sopravvissuti dei gruppi politici e dei movimenti sociali vittime di genocidio, i rappresentanti delle comunità afrodiscendenti, contadine ed indigene in resistenza, i delegati dei desplazados e degli esiliati per la violenza politica, adotteranno le nuove linee di azione - tendenti al rafforzamento del Movimento e delle sue relazioni con esperienze di lotta contro l’impunità in America Latina - e le direttrici per continuare nella lotta per la verità, la giustizia e la riparazione integrale, per la soluzione negoziata del conflitto politico, sociale ed armato e per la democratizzazione del paese; • Visitare i territori della Sierra Nevada de Santa Marta e della Valledupar e incontrare non solo le popolazioni indigene, ma soprattutto le personalità politiche e istituzionali del luogo. Le popolazioni indigene di questo territorio sono state e continuano ad essere fortemente esposte agli effetti del conflitto sociale e armato che imperversa nel paese. I Kankuamo in particolare sono l’etnia in assoluto più colpita di tutta la Colombia con più di 250 morti negli ultimi 23 anni. La delegazione Verde si è prefissa di incontrare a Valledupar l’Alcalde e le istituzioni per discutere della grave situazione nel territorio, della questione del carcere cittadino - in cui ancora oggi sono detenuti ingiustamente molti Kankuamo - e per elaborare una strategia di difesa di questo popolo; • Incontrare Yolanda Betancourt e il Partito Verde Oxigeno e visitare il carcere di massima sicurezza di Combito, in cui sono detenuti numerosi membri delle Farq e dell’Eln, per raccogliere notizie sulle sorti di Ingrid Betancourt e Clara Rojas. I Info: Valentina Corace ([email protected]) e Dario Ghilarducci ([email protected]). ISTRUZIONI PER L’USO n.122 - 26 MAGGIO 2006 11 PARLAMENTO EUROPEO http://www.europarl.it/ L’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo in generale. L’UFFICIO PER l’Italia del Parlamen- to europeo è uno degli uffici di rappresentanza che il Parlamento europeo ha istituito in tutte le capitali degli Stati membri dell’Unione europea, allo scopo di rendere più facili e diretti i contatti tra i cittadini europei e l’Assemblea da loro eletta. L’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo: RAPPRESENTA il Parlamento europeo presso le Istituzioni nazionali e locali. Informa i cittadini, le associazioni di categoria, i rappresentanti della società civile sulle attività del Parlamento europeo. ORGANIZZA le visite ufficiali in Italia del Presidente del Parlamento europeo, delle cariche istituzionali e del Mediatore europeo. FACILITA i contatti tra i cittadini ed i deputati europei. REALIZZA campagne d’informazione, convegni, dibattiti, seminari su argomenti riguardanti il Parlamento europeo in particolare e l’Unione europea COLLABORA con le Direzioni generali del Parlamento europeo per la realizzazione delle loro attività. SVOLGE il compito di Ufficio stampa. Parlamento europeo - ROMA Ufficio per l’Italia Via IV Novembre,149 - 00187 Roma Tel. 06 69 95 01 Fax 06 69 95 02 00 e-mail: [email protected] L’Ufficio è aperto al pubblico: dal lunedì al giovedì dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,00; il venerdì dalle 9,30 alle 12,30. Parlamento europeo - MILANO Corso Magenta, 59 - 20123 Milano Tel. 02 43 44 171 Fax 02 43 44 17 500 e-mail: [email protected] L’Ufficio è aperto al pubblico: dal lunedì al giovedì dalle 10,00 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 17,00; il venerdì dalle 10,00 alle 12,30. SPECIALE: L’IMPATTO AMBIENTALE DELLO TSUNAMI 3,50 euro febbraio 2005 MODUS n. 2 anno XV SCIENZA, NATURA E STILI DI VITA MENSILE DI SCIENZA, NATURA E STILI DI VITA Modus vivendi n.2 anno xv • Febbraio 2005 • Sped. in abb. post. Comma 20 lettera B Legge 662/96 - Filiale di Roma SALUTE 2005 MOD mbre E TIEN CON RO LAVO ECO ILE O MENS IL PRIM sette US SCIE DI CHI A UN CERC n. 8 anno RO LAVO 500.000 italiani all’anno si ammalano in ospedale. Che fare? ENERGIA Nucleare pulito: dalla fissione alla fusione PORTO MARGHERA È l’animale più amato del mondo, ma anche fra i più minacciati. E, intanto, gli scienziati scoprono una nuova sottospecie di tigre Petrolchimico: dopo 11 anni il tribunale fa giustizia 3 50 euro XV EDITORIALE ECO NZA , NAT URA E STIL VITA I DI N.7 novembre 2005 - Supplemento al numero 10 • novembre 2005 • di Modus vivendi, mensile scienza, natura e stili di vita Diretto da Marco Gisotti e Alberto Zocchi • Ecolavoro a cura di Patrizia Pallara • www.ecolavoro.it Laurea tecnica, è proprio necessaria? e rtag il repo siva er Nikitin ono ica In esclu sand abband atom di Alekstato di industria sullo i dell’ a e i risch ietic -sov post OGIA ne razio uta La gene perd PSICOL ERSITÀ lo ango Un ralia re di Aust sapo dal neo iterra med BIODIV RO LAVO ECO E TIEN CON ILE O MENS IL PRIM A UN CERC , NAT n. 9 URA anno RO LAVO E VERD 3 50 euro XV E STIL I DI LE ORIA ECO VITA IN REGALO ECOLAVORO IL PRIMO MENSILE DI CHI CERCA UN LAVORO VERDE n. 4 anno XV 3,50 euro ottob aprile 20 05 MODUS US SCIE NZA SCIENZA, NATURA E STILI DI VITA RIMA ano hé croll Perc tà libro o le civili ultimDiamond nell’ di Jared E lia SALUT d’Ita sud Nel bini o i bam alan si amm di più ANTEP A che riali lasti Biop i mate ttare e nuov rispe per biente l’am RICERC RO LAVO ECO ILE O MENS IL PRIM 2005 MOD mbre E TIEN CON alte i. più vette chilometr re alle di e cultu icali trop centinaia ienti mondo e ure amb del e pian in poch rsità di cciate do Dall dive mina mon più del ezionale aree L’ecc delle di una A UN CERC anno n. 10 RO LAVO NZA , NAT URA L’inquinamento estetico delle città SALUTE Ecco le prove che l’uranio impoverito uccide NATURA Formiche: padrone del mondo Duemila scienziati coordinati dalle Nazioni Unite disegnano gli scenari del futuro. Dopo cinque anni di lavoro, ecco i Millennium Ecosystem Assessment E VERD 3 50 euro XV EDIT SCIE US DI CHI PAESE E STIL ORIA I DI LE EDITORIALE ECO IL PRIMO MENSILE DI CHI CERCA UN LAVORO VERDE ECOLAVORO na E SALUT di schie ttia Il male mala com le socia re hi cultu luog dei ricco di le. , uno rabi lato mondo, mpa Da un del ra incodilaniata zia belli ocra più una natu terra dem o, unasenza e con ’altr e litti Dall conf dai SCIENZA, NATURA E STILI DI VITA Alcuni mangiano il petrolio perduto in mare, altri bonificano il terreno dalle radiazioni. Un esercito di microrganismi per combattere l’inquinamento NATURA EDIT ORIA LE ECO 3,50 euro MODUS il prim ità Ecco orto rapp biodivers sulla in Italia maggio 20 05 n. 5 anno XV o Buon ecolavoro a tutti! Gisotti & Zocchi 114 ricercatori per le scuole sperimentali dell’università di Messina. Diverse le facoltà e le discipline: controllo statistico della qualità, statistica e risorse ambientali, scienze archeologiche e storiche per la conoscenza e la valorizzazione dei beni culturali, fisica, ingegneria civile della sicurezza e del controllo strutturale e ambientale, progettazione e gestione di sistemi informatizzati per il controllo ambientale, geofisica per l’ambiente e il territorio A pagina 11 51 SORVEGLIARE LA SALUTE L’Istituto superiore di sanità cerca 22 laureati e 16 diplomati da inserire in progetti europei con contratto a tempo determinato. Le selezioni scadono il 17 novembre dottorati all’università di Camerino. Biologia, fisica, scienze chimiche, scienze della terra A pagina 8 A pagina 10 MANAGEMENT DEL TURISMO SOSTENIBILE È il master propostodal Cts per formare professionisti in grado di inserirsi in imprese turistiche e tour operator Aziende private A pagina 11 Premi & progetti Intervista a Demetrio Corno, vicepresidente di Federalimentare Concorsi Formazione 2 3 8 11 14 Garantire la pace all’ONU: stage post laurea A pagina 11 Diventare giornalisti a MODUS VIVENDI A pagina 12 ECO CONTIENE A NATUR «Sono laureata in Scienze dell’educazione, con percorso ambientale, tesi sulla montagna come risorsa educativa, e da tempo sono volontaria del Club alpino italiano come operatrice naturalistica». Così ci scrive una lettrice, Alessandra Gregoris di Vittorio Veneto (Treviso), che aggiunge: «Fin dall’inizio mi sono scontrata con una dura realtà. Trovare lavoro nel campo dell’educazione ambientale è difficile: nei parchi la fanno i forestali, nei percorsi didattici la fanno le guide. Non avere una preparazione scientifica di base costituisce un grosso limite. Anche nella vostra rivista ci sono solo proposte di ‘campi di esperienza’ e di volontariato per chi come me è specializzata nel settore dell’educazione e dell’animazione. Vi chiedo: è un miraggio trovare uno sbocco o esiste qualche opportunità?». Ha ragione, Alessandra. Una formazione di carattere scientifico o tecnico ha una maggiore spendibilità sul mercato del lavoro e non solo in campo ambientale. Mentre una preparazione di stampo naturalistico, anche se dettata dalla passione, quella vera, dà minori opportunità di trovare occupazione. E, in effetti, le offerte pubblicate su Ecolavoro di questo mese lo confermano: ingegneri, chimici, biologi, geologi, e più in generale laureati in discipline tecniche, sono richiesti anche per i dottorati di ricerca nelle università o per gli impieghi in enti e istituti. L’educazione ambientale nei parchi, però, non la fanno solo i forestali: è affidata anche all’iniziativa privata, a cooperative di giovani che si organizzano per fornire ai parchi i servizi di cui hanno bisogno. Si tratta di offerte frammentate, fortemente territoriali, diverse da provincia a provincia. Certo, manca un inquadramento nazionale che dia una tutela ai lavoratori di questo settore: ogni territorio si organizza come meglio può. La crescita di Ecolavoro consiste anche nel riuscire a raccogliere e proporre queste iniziative, che di solito non escono dai confini locali. Per divulgarle e farle conoscere. VITA nove Con soli 25 euro (anziché 38,50) riceverai 11 numeri di Modus vivendi + Ecolavoro direttamente a casa tua DI CHI EDIT 2005 MOD re Abbonarsi conviene! con il supplemento E VERD La vita negli abissi del Mediterraneo ESPLORAZIONI il primo mensile per chi cerca un lavoro verde Destinazione: TITANO INCHIESTA: INFLUENZA AVIARIA È reale il rischio di una prossima epidemia globale? Ecco come si corre ai ripari EDITORIALE ECO CONTIENE ECOLAVORO IL PRIMO MENSILE DI CHI CERCA UN LAVORO VERDE n. 7 anno XV 3,50 euro MODUS lug-ago 2005 Per ricevere Modus vivendi + Ecolavoro a casa propria per un anno (11 numeri) basta versare 25 euro sul c/c postale n. 72447329 intestato a Editoriale Eco, via Castelfidardo 26 • 00185 Roma oppure sul c/c bancario n. 1371/13 Banca del Credito Cooperativo di Roma ag. 21, Cab 03221, Abi 08327, Cin X, via dei Gigli d’Oro 17, Roma, intestato a Editoriale Eco, via Castelfidardo 26 • 00185 Roma SCIENZA, NATURA E STILI DI VITA Migliaia di isole fra le più ricche di biodiversità del pianeta. Alla scoperta di piante e animali rari e unici al mondo SALUTE Crescono le malattie sessualmente trasmesse. Come difendersi ARMI Il mercato (legale) della guerra SPAZIO N. B. INDICARE NELLA CAUSALE IL PROPRIO INDIRIZZO Dove vanno a finire i rottami di satelliti, navette e sonde Per tutti gli abbonati la possibilità di ricevere in anteprima per posta elettronica (formato pdf) Modus vivendi e tutti gli annunci di Ecolavoro Benvenuti! L’ufficio per l’Italia del Parlamento europeo lancia un nuovo sito Internet, uno strumento in più per raggiungere uno dei suoi obiettivi principali, quello di informare i cittadini sul ruolo e l’attività del Parlamento europeo. Un Parlamento che, nel corso degli anni, ha acquisito poteri e autorevolezza, consentendo la realizzazione di una vera Europa dei popoli. L’Unione comprende 25 Stati membri e conta oltre 450 milioni di cittadini. Anche per questo, possiamo dire che le elezioni europee rappresentano un momento veramente storico, perché, esprimendo il nostro voto, tutti saremo partecipi di quel grande processo democratico che è l’unificazione del nostro continente. Dopo secoli di guerre e divisioni, per la prima volta nella storia, ormai quasi tutte le nazioni europee hanno deciso di condividere un destino comune e di affidare alle istituzioni europee il compito di contribuire a garantire, per tutti i cittadini, un futuro di pace, sviluppo e solidarietà. Il nostro sito Europarl.it aiuterà chi ne vuole sapere di più a conoscere la realtà dell’Unione, talvolta complessa eppure così importante per la vita di tutti noi. In esso il cittadino troverà informazioni pratiche e aggiornamenti sulle tematiche comunitarie, oltre a giochi, curiosità e contatti utili. A tutti, quindi, un caloroso benvenuto e un invito a navigare in Europa attraverso il nostro sito. Giovanni Salimbeni EDITORIALE ECO www.modusvivendi.it Direttore dell’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo 12 n.122 - 26 MAGGIO 2006 REPORTAGE BIELORUSSIA Diritti dell’uomo o metano? Lìincoerenza della politica europea LE ELEZIONI presidenziali in Bie- lorussia del 19 marzo hanno confermato come previsto Lukascenko al potere. Risulta difficile chiamare «presidente» l’ultimo dittatore rimasto sul suolo europeo. I pochi osservatori internazionali ammessi sono stati unanimi nel denunciare una campagna elettorale viziata da un diffuso e continuato clima di intimidazione che ha portato all’arresto dei leader dell’opposizione, di studenti, di giornalisti, di autorità religiose e di cittadini comuni. D’altronde Lukascenko l’aveva preannunciato: nessuna rivoluzione «colorata» (analogamente a quanto avvenuto in Georgia ed Ucraina) sarebbe stata tollerata a Minsk. La riposta dell’Unione Europea non si è fatta attendere. Nei giorni immediatamente successivi, infatti, il Consiglio dei Ministri ha esteso il divieto di ingresso nei paesi membri ad una cinquantina di dirigenti bielorussi coinvolti in atti di repressione fra i quali lo stesso Lukascenko. La Bielorussia è l’unico paese europeo che non ha accordi bilaterali economici e politici con l’Unione Europea. Bruxelles si è sempre giustamente rifiutata di sottoscrivere relazioni contrattuali con un paese dove vengono sistematicamente violati i diritti umani. Tali accordi quadro includerebbero comunque una clausola che prevede la sospensione delle relazioni quando le libertà vengono negate. Ha destato una certa sorpresa, quindi, la proposta della Commissione europea e del Consiglio di firmare un accordo interinale sugli scambi e le questioni commerciali con il Turkmenistan. Delle 15 repubbliche emerse dallo smantellamento dell’Unione Sovietica questo paese è considerato di gran lunga il peggiore per quanto riguarda democrazia e diritti dell’uomo. Saparmurat Nyiazov è ai vertici di uno dei più tremendi regimi del mondo. Oltre ad una feroce repressione Nyiazov è balzato alle cronache internazionali per alcune eccentriche decisioni come quella nel 2002 di rinominare i mesi del calendario utilizzando il suo nome e quello di sua madre, di mettere al bando i denti d’oro nel 2004, di mettere fuori legge la musica registrata nel 2005 e di dichiarare nel 2006 che chi leggerà ad alta voce almeno tre volte il suo libro su la collana degli ecopacifisti info: [email protected] stato e spiritualità intitolato Rukhanama, peraltro già obbligatorio nelle scuole, avrà accesso al paradiso. Le carceri del Turkmenistan sono zeppe di prigionieri politici. I dissidenti più fortunati sono riparati all’estero. Chi ha evitato il carcere si è ritrovato rinchiuso in un ospedale psichiatrico. In Bielorussia qualche voce del dissenso è ancora permessa in Turkmenistan no. E allora perchè l’Unione Europea fa la voce grossa con Minsk e tace con Asgabat, la capitale di questa repubblica sul Mar Caspio? La risposta è semplice: il Turkmenistan è il quinto produttore al mondo di gas naturale. Sono indiscutibilmente tempi di vacche magre in Europa per quanto riguarda gli approvvigionamenti energetici. Per Bruxelles il metano è più importante dei diritti dell’uomo. Il gruppo verde ha denunciato con forza l’incoerenza della politica estera europea. Democristiani e Socialisti presi alla sprovvista hanno prima respinto gli emendamenti dei Verdi in commissione esteri che chiedevano di non approvare l’accordo e poi di fronte alle insistenti proteste delle principali organizzazioni per i diritti umani hanno posticipato a luglio la decisione finale sull’accordo in plenaria. Ma più sale il prezzo del combustibile, purtroppo, più si abbassa quello della libertà. Paolo Bergamaschi