capitolo di esempio - Mondadori Informatica

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capitolo di esempio - Mondadori Informatica
CAPITOLO
Conoscere
1.1 La
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il software
filosofia di lavoro
Con un CAD tradizionale il disegno è abbastanza simile a quello realizzato sul tavolo da
disegno. L’uso di Linee e Archi permette di disegnare abbastanza agevolmente una planimetria bidimensionale. ArchiCAD consente non solo di disegnare la planimetria 2D,
ma di andare oltre e realizzare l’intero modello tridimensionale del progetto.
Con ArchiCAD sono state introdotte le cosiddette primitive architettoniche, che permettono di identificare gli elementi base di un edificio. Il progettista si ritrova all’interno di
un ambiente familiare dove Strumenti come il Muro, la Trave, il Pilastro, la Finestra, la
Porta e la Falda si usano proprio come nella realtà. Nell’aprire la Finestra di Settaggi di
uno Strumento, c’è solo da domandarsi come impostare lo Strumento e non come usarlo.
Alla “semplicità” bisogna affiancare il concetto di “parametricità”.
Ogni elemento costruttivo presente in ArchiCAD può subire infinite variazioni e, seppur
mantenendo le sue caratteristiche di base, può rappresentare la totalità delle possibili variazioni che l’elemento comprende. Prendiamo ad esempio l’elemento Muro. Agendo sui
suoi parametri geometrici (elevazione, spessore e forma), su quelli grafici (tipo di Penna,
tipo di Linea, Retino di campitura) e quelli fisici (Materiale, Attributi), esso può assumere
qualsiasi tipologia di muratura. Identificare il Muro di ArchiCAD con il muro di un edificio è quasi banale, ma non dobbiamo dimenticare la parametricità dell’elemento, per cui
esso può rappresentare, debitamente impostato, un qualsiasi altro strumento. Facciamo
un esempio: se stiamo costruendo una libreria, possiamo usare il Muro per le spalle e il
Solaio per i vari ripiani.
La facilità d’uso, la parametricità e il suo linguaggio semplice e intuitivo permettono ad
ArchiCAD di essere un ottimo compagno di lavoro per il progettista che non si ferma alla
sola rappresentazione planimetrica.
ArchiCAD permette di disegnare la planimetria bidimensionale e automaticamente il
modello tridimensionale per ottenere così sezioni e alzati, assonometrie e prospettive,
calcolo di quantità e computazione degli elementi che compongono il progetto.
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Capitolo 1
Conoscere il software
Figura 1.1
Il Progetto in ArchiCAD
1.2 Avviare ArchiCAD
Quando si avvia ArchiCAD agendo direttamente sull’icona dell’applicazione, si apre
una finestra che permette di scegliere diverse opzioni di apertura. Le tre principali sono
descritte di seguito.
1.2.1 Crea
un nuovo progetto
Permette di creare un nuovo file di lavoro. Selezionando questa opzione la configurazione del file di lavoro può essere scelta tra altre tre opzioni:
Usa i settaggi dell’ultimo progetto. Permette di mantenere una continuità di lavoro tra i
file. Le impostazioni dell’ultimo file aperto (penne, materiali, attributi, libreria, preferiti,
ecc…) vengono trasferite al nuovo.
Usa un Modello. Permette di aprire un nuovo file con delle impostazioni registrate all’interno di un file Modello che può essere impostato direttamente dall’utente.
Usa i settaggi di progetto di default. Permette di aprire un nuovo file di lavoro con i
settaggi iniziali impostati all’interno di ArchiCAD.
1.2.2 Apri
un progetto
Questa opzione permette di aprire un progetto che è già stato aperto. Se la sua apertura
è recente lo si trova nella finestra sotto la voce Seleziona un progetto recente. Se invece
l’ultima apertura non è recente, spuntando l’opzione Cerca un Progetto, si apre una finestra dove possiamo cercare il file da aprire.
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1.2.3 Registrati
in un
Progetto
di
Conoscere il software
Gruppo
Permette di scegliere un progetto Teamwork (condiviso sulla rete locale) dove potersi
registrare e lavorare. Teamwork è il sistema di lavoro condiviso di ArchiCAD. Avendo
almeno due computer con ArchiCAD regolarmente installato è possibile condividere il
file di lavoro in modo che gli operatori possano lavorare, ognuno con delle aree operative ben distinte, sullo stesso file.
L’ultima opzione che si può scegliere è inerente al profilo di lavoro da usare nel menù
pop-up che si trova in basso nella finestra.
Figura 1.2
Finestra di avvio
1.3 L’Ambiente
di lavoro
L’ambiente di lavoro è totalmente personalizzabile dall’utente. Nell’esempio si lavora
con il Profilo Standard. Questa impostazione si può definire nell’Ambiente di lavoro nel
menù Opzioni (Profili ambiente di lavoro).
Fatta questa precisazione, si vedano i componenti dell’Ambiente di lavoro di ArchiCAD.
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La finestra di lavoro principale di ArchiCAD è una vista di Pianta.
Nella parte bassa di ogni Finestra prendono posto i comandi di Navigazione nella finestra attiva.
Zoom per ingrandire e Zoom per ridurre – Sono le icone con il segno + (più) e il segno
– (meno). Cliccando sopra l’icona si attiva il comando e il cursore assume la forma dell’icona corrispondente. Per effettuare il funzionamento del comando basta tracciare un
rettangolo intorno alla zona desiderata.
Zoom con la rotella del mouse – Permette di puntare con il cursore un punto sul disegno e, facendo ruotare la rotella del mouse, si effettuano degli zoom (ingrandimento o
riduzione) immediati.
Panorama – Identificato dal simbolo con la mano. Permette di muovere il foglio di lavoro. Dopo aver attivato il comando, il cursore assume la forma a mano. Basta effettuare un
clic, trascinare ed effettuare un secondo clic per rilasciare la schermata.
Autoscala – Consente di visualizzare tutto il disegno in un’unica videata. Basta effettuare un clic sull’icona e il comando si attiva automaticamente.
Vista precedente e successiva – Quando si usano gli zoom o il panorama, vengono spostate le visualizzazioni nella finestra attiva. Questi due comandi permettono di tornare a
una visualizzazione precedente o di passare alla successiva.
La finestra è corredata da una serie di palette, toolbar e menù tematici, come si può vedere in figura 1.3.
La schermata successiva visualizza i componenti dell’interfaccia di lavoro che viene caricata all’avvio del programma.
Figura 1.3
La Finestra di lavoro
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I componenti sono:
Barra
degli
Strumenti
Contiene gli strumenti di selezione, le primitive architettoniche per il disegno 3D, gli
strumenti per il disegno e il corredo alfanumerico 2D, e gli elementi per la visualizzazione tridimensionale.
L’immagine 1.4 rappresenta la Barra degli Strumenti nella sua completezza.
Figura 1.4
La Barra degli Strumenti
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Palette
delle Informazioni
Questa palette visualizza i parametri di default dello strumento attivo. Uno strumento è
attivo quando è selezionato nella Barra degli Strumenti.
Al suo interno trovano posto i comandi per i settaggi dello Strumento e i metodi geometrici per l’inserimento preciso degli elementi nella finestra di Pianta.
Il contenuto della Palette può scorrere se si utilizza lo scrolling del mouse posizionandovi sopra il cursore.
Navigatore
Il Navigatore è lo strumento principale (con l’Anteprima Navigatore che si attiva, come
anche il Navigatore, dal pulsante in basso a sinistra della Finestra attiva) per muoversi
all’interno del file di progetto su cui si sta lavorando. Il Navigatore è diventato indispensabile per le operazioni di gestione e impaginazione dei disegni oltre che alla navigazione all’interno del file di lavoro.
Il Navigatore si divide in: Mappa Progetto, Mappa Vista, Book di Layout e Publisher.
Figura 1.5
Il Navigatore
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Mappa Progetto. È utilizzata per navigare all’interno della struttura di base del file di
lavoro attraverso i Piani, le Sezioni/Alzati, i Dettagli, le Visualizzazioni 3D, le Liste di
computo e le Informazioni.
Mappa Vista. Permette di navigare all’interno di liste personalizzate dei disegni architettonici, strutturali, prospetti, sezioni, dettagli, viste, legate in modo più specifico all’andamento del progetto.
Book di Layout. Permette di gestire e organizzare le tavole dei disegni da impaginare e
stampare.
Publisher. Consente di automatizzare e semplificare la produzione ripetuta dei documenti del progetto per la fase di esportazione.
L’Anteprima Navigatore. Mostra un’anteprima dell’elemento selezionato nel navigatore. Se nessun elemento è selezionato, viene mostrato il contenuto della finestra corrente.
Attraverso l’Anteprima si può effettuare zoom o, ancora più comodo, spostarsi rapidamente da una parte all’altra del disegno, specialmente se quest’ultimo è di grosse dimensioni.
L’Ispettore. È una finestra che visualizza i valori delle coordinate numeriche, segue i movimenti del mouse ed è disponibile in ogni tipo di finestra editabile. Di default l’Ispettore
è visualizzato solo quando si crea o si edita un elemento. Se desideriamo visualizzarlo
sempre dal menù Opzioni > Ambiente di Lavoro > Ispettore e Input coordinate attivare
il check-box Sempre in Aspetto > Mostra Ispettore.
L’Ispettore sostituisce nell’inserimento delle misure la palette delle Coordinate.
Figura 1.6
L’Ispettore
Toolbar
Sono le classiche icone scorciatoia dei principali comandi del programma. La loro visualizzazione è gestita attraverso il menù Finestre > Barre Strumenti. Le toolbar possono
essere personalizzate sia nei contenuti sia nella disposizione. I contenuti possono essere
modificati dall’Ambiente di lavoro.
Barra
dei
Menù
Appare nella parte alta dello schermo. I contenuti variano in base alla finestra attiva,
della presenza o meno di add-on e dalla personalizzazione fatta dall’utente.
I comandi non attivi in quel dato momento saranno mostrati in grigio.
Al suo interno prendono posto i comandi e le funzioni di ArchiCAD.
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Menù
contestuale
È visualizzato attraverso il clic sul tasto destro del mouse (Win e MacOS dotati di mouse
con due tasti) oppure tenendo premuto il tasto CTRL (MacOS non dotati di mouse a due
tasti). Il Menù contestuale contiene sempre i comandi relativi all’elemento o alla situazione in cui lo si richiama.
Quello che si è trattato finora riguarda l’interfaccia base che ci si trova davanti quando si
apre ArchiCAD per la prima volta. Oltre alle palette analizzate, vi sono Finestre di dialogo e di visualizzazione che permettono di interfacciarsi con gli strumenti e i comandi
a disposizione:
Finestra dialogo settaggi strumento
Figura 1.7
Esempio di Finestra
dei Settaggi
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Vi si accede in vari modi:
• Fare due clic veloci sull’icona dello Strumento scelto nella palette degli Strumenti.
• Selezionare lo strumento nella palette degli strumenti e fare clic una volta sull’icona
dello strumento nella palette delle Informazioni.
• Selezionare lo strumento nella palette degli strumenti e richiamare dal menù Edita
la voce Settaggi Elemento > Settaggi default….
• Selezionare un elemento in Pianta e fare clic con il pulsante destro del mouse (CTRL
+ clic per gli utenti MacOS senza mouse con doppio tasto) e scegliere la voce Settaggi Selezione dal menù contestuale che appare.
La finestra che si apre permette, per ogni Strumento, di gestirne le impostazioni. Se viene
richiamata prima di inserire l’elemento sul foglio di lavoro, i settaggi saranno di Default,
cioè tutti gli elementi che saranno inseriti da quel momento in poi avranno le caratteristiche assegnate. Se invece si richiama la Finestra di Settaggi elemento quando sono stati
selezionati (nella finestra di lavoro) uno o più elementi dello stesso tipo, le impostazioni
saranno definite solo per gli elementi selezionati.
La Finestra dei Settaggi Strumento è organizzata in vari pannelli che variano in base allo
Strumento e possono essere aperti o chiusi individualmente, cliccando sopra l’intestazione del pannello.
La Finestra 3D
La Finestra 3D permette di visualizzare in 3 dimensioni il progetto o porzioni di esso. Al
suo interno è possibile anche apportare modifiche al progetto. ArchiCAD possiede due
sistemi di visualizzazione 3D. Il primo, definito Motore interno 3D, permette di visualizzare il progetto a Blocchi, a Filo di Ferro, a Rimozione Linee e Ombreggia. Il secondo,
definito OpenGL, permette di visualizzare il progetto a Filo di Ferro e Ombreggia. A differenza del primo, il secondo permette una gestione molto più veloce dell’intero modello
3D e nella fase di Ombreggia sono visualizzate le texture bitmap associate ai materiali
degli elementi. La gestione del tipo di Motore utilizzare la si effettua dal menù Visualizza
> Modalità vista 3D.
Il modello può essere visualizzato attraverso delle viste di tipo assonometrico, con viste
e assonometrie già impostate, oppure di tipo prospettico, con la possibilità di gestire una
telecamera per definire la vista ottimale.
La gestione della visualizzazione nella Finestra 3D può essere effettuata anche attraverso
i comandi Orbita e Esplorazione 3D.
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Figura 1.8
Finestra 3D
1.4 Gli Oggetti GDL
Il GDL di Graphisoft è stato sviluppato nel 1982 ed è la tecnologia che opera dietro agli
elementi di costruzione in ArchiCAD.
Il linguaggio GDL (Linguaggio di Descrizione Geometrica) è alla base degli oggetti di
costruzione che si trovano all’interno della Libreria di ArchiCAD. Ogni oggetto contiene
semplici parametri che permettono la personalizzazione dell’oggetto stesso. I Parametri
sono semplici regole impostate all’interno dell’oggetto che ne gestiscono l’aspetto e il
comportamento. Ad esempio, se si prende una Finestra a due ante, se ne può definire la
larghezza, l’altezza, l’altezza del davanzale e quella dell’architrave, il materiale e il sistema di oscuramento. Questo permette di personalizzare totalmente l’oggetto e di adattarlo alle esigenze progettuali. In qualunque momento gli oggetti possono essere modificati
in base alle nuove esigenze del progetto.
Figura 1.9
Alcuni Oggetti GDL
della Libreria
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libreria
La Libreria di ArchiCAD permette di caricare nel file di lavoro una serie di elementi che
saranno poi usati nelle normali operazioni del progetto.
Una corretta gestione della Libreria consente una gestione del lavoro molto più fluida,
veloce e, di conseguenza, un rendimento più elevato.
Al primo avvio, il programma è impostato in maniera che sia caricata la Libreria base,
contenuta all’interno della cartella dell’applicazione. Per gestire in maniera autonoma il
caricamento della Libreria, lo si può fare attraverso il comando Gestore della Libreria nel
menù Archivio > Librerie e Oggetti.
Tramite il Gestore della Libreria, si possono aggiungere o togliere elementi singoli o intere cartelle, anche durante il lavoro.
Figura 1.10
Finestra di Gestione
della Libreria
Il Gestore della Libreria si divide in quattro schede:
Locale/LAN
Attraverso questa scheda si possono gestire singoli Elementi oppure intere Librerie (cartelle) che risiedono sui dischi locali (il proprio hard disk) oppure su hard disk di altri PC
connessi alla propria rete locale.
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Siti FTP
Attraverso questa scheda si possono gestire Librerie o singoli Elementi archiviati su server a cui si può accedere attraverso una connessione FTP.
Storico
Questa scheda elenca tutte le Librerie o Elementi singoli che sono stati caricati all’interno
di ArchiCAD. Se all’apertura di un file manca una Libreria o un Elemento, attraverso
questa scheda è possibile rapidamente trovare ciò che manca, a patto che sia già stato
caricato almeno una volta all’interno di ArchiCAD.
Oggetti Web
Attraverso questa scheda si possono scaricare Oggetti GDL direttamente da siti Web e
aggiungerli alle librerie.
Usando la prima scheda (Locale/LAN) si può selezionare una Libreria o un Elemento
dal vostro disco o dalla rete locale e cliccare su Aggiungi (in basso nella finestra). Ciò che
è stato selezionato sarà aggiunto nella colonna destra della finestra nella cartella Librerie Locali. Con questa metodologia si possono aggiungere tutti gli elementi desiderati
all’interno del file di lavoro. Se invece l’intenzione è quella di rimuovere degli elementi,
questi si possono selezionare nella colonna di destra e cliccare su Rimuovi per eliminarli
dall’elenco delle librerie.
Fatte le varie scelte, cliccando su Ricarica, gli elementi saranno caricati nel file di lavoro.
Quando si apre un file Progetto e appare la Palette Resoconto Caricamento Libreria con
una lista degli elementi mancanti, la Libreria usata - o parti di essa - non sono disponibili. Questo può accadere quando si apre un progetto su un computer diverso da quello
utilizzato per la creazione del file di lavoro, oppure quando la Libreria usata o parti di
essa sono stati spostati. ArchiCAD memorizza il percorso alla Libreria caricata e se non
la trova in quella posizione ne richiede il nuovo percorso. La soluzione può essere quella
di registrare il file in formato Archivio (menù Archivio > Registra come > Progetto Archivio ArchiCAD) in modo da includere al suo interno gli elementi di libreria usati. In
alternativa, all’interno dello stesso ufficio, si può condividere una libreria unica sulla rete
locale e tenerla sempre aggiornata. Questa soluzione può essere adottata se si dispone
un server di rete o di un computer con funzioni da server, su cui è caricata la libreria da
condividere.
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1.6 Il Cursore “Intelligente”
Il Cursore Intelligente di ArchiCAD fornisce un riscontro continuo sulla situazione degli
elementi che si stanno inserendo o su quelli già inseriti. Il Cursore permette di capire,
sulla base delle varie forme che assume, se si stia toccando un vertice o un lato, se ci si
trovi sull’intersezione tra due o più elementi, se l’elemento tracciato sia o meno perpendicolare a un altro elemento ecc…
1.6.1 Tolleranza
del
Cursore
Il Cursore di ArchiCAD può essere impostato per avere una maggiore o minore sensibilità nel leggere i vari elementi inseriti. Il valore di sensibilità è impostato in pixel e lo
potete gestire da menù Opzioni > Ambiente di Lavoro > Metodi e Forzatura del cursore.
Il valore può essere impostato tra 1 e 9 pixel. Di default è impostato a 3 pixel e si adatta
alla maggior parte delle situazioni di disegno. Quando si lavora con livelli di ingrandimento bassi, si può impostare il valore a 1. Questo permetterà di eliminare molti zoom
sull’Area di lavoro.
Figura 1.11
Ambiente di lavoro:
Metodi e Forzatura
del cursore
1.6.2 Le Forme
del
Cursore
Il cursore assume varie forme mentre si disegna o si edita un elemento. Si vedano di seguito le forme del cursore quando è stato selezionato uno strumento.
Croce – Il Cursore assume questa forma in un’area vuota del foglio di lavoro, quando
un qualsiasi strumento è attivo nella Palette degli Strumenti (tranne la Freccia di Selezione).
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Spunto sottile - Il Cursore assume questa forma quando si toccano i vertici di un qualsiasi elemento o gli hot-spot che definiscono un Elemento di Libreria.
Spunto in grassetto - Il Cursore assume questa forma quando si toccano i vertici della
Linea di riferimento di un Muro o l’asse di riferimento di una Trave.
Y rovesciata (o Mercedes) sottile - Il Cursore assume questa forma quando si tocca un
lato di un qualsiasi elemento.
Y rovesciata (o Mercedes) in grassetto - Il Cursore assume questa forma quando si tocca
la Linea di riferimento di un Muro o l’asse di riferimento di una Trave.
Intersezione - Il Cursore assume questa forma quando si tocca qualsiasi intersezione tra
elementi (muri, travi, solai, linee, ecc…).
Ora vediamo le forme del cursore quando si sta per iniziare a disegnare un qualsiasi
elemento il cui inserimento richiede più di un clic del mouse.
Matita bianca - Il Cursore assume questa forma quando si sta tracciando un elemento e
il cursore si trova in un’area libera da qualsiasi elemento.
Matita rigata con estremità nera - Il Cursore assume questa forma quando, mentre si sta
tracciando, si tocca la linea di riferimento di un Muro o di una Trave.
Matita rigata - Il Cursore assume questa forma quando, mentre si sta tracciando, si tocca
un qualsiasi lato (una Linea, il bordo di un Solaio, il bordo di un Retino, ecc…).
Matita nera - Il Cursore assume questa forma quando, mentre si sta tracciando, si tocca
uno spigolo sulla linea di riferimento di un Muro o di una Trave.
Matita nera con estremità bianca - Il Cursore assume questa forma quando, mentre si sta
tracciando, si tocca un qualsiasi nodo (gli estremi di una Linea, gli spigoli di un Solaio o
di un retino, ecc…).
Punta di matita con intersezione - Il Cursore assume questa forma quando, mentre si sta
tracciando, si tocca una qualsiasi intersezione.
Punta di matita con segno perpendicolare - Il Cursore assume questa forma quando,
mentre si sta tracciando, si tocca un lato di un qualsiasi elemento e la direzione del tracciamento risulta perpendicolare.
Punta di matita con segno tangente - Il Cursore assume questa forma quando, mentre si
sta tracciando, si tocca un punto di tangenza a un lato curvo.
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Qui di seguito si tratteranno le forme che il cursore assume quando lo strumento Freccia
di selezione è attivo.
Freccia - Il Cursore assume questa forma quando ci si trova in un’area vuota del foglio
di lavoro.
Selezione veloce - Il Cursore assume questa forma quando ci si trova sopra un qualsiasi
elemento selezionabile. Per ottenere questa forma è indispensabile che la funzione Selezione veloce nella Palette delle Informazioni sia attiva.
Freccia con spunto sottile - Il Cursore assume questa forma quando si toccano i vertici di
un qualsiasi elemento o gli hot-spot che definiscono un Elemento di Libreria.
Freccia con spunto in grassetto - Il Cursore assume questa forma quando si toccano i
vertici della Linea di riferimento di un Muro o l’asse di riferimento di una Trave.
Freccia con Y rovesciata (o Mercedes) sottile - Il Cursore assume questa forma quando
si tocca un lato di un qualsiasi elemento.
Freccia con Y rovesciata (o Mercedes) in grassetto - Il Cursore assume questa forma
quando si tocca la Linea di riferimento di un Muro o l’asse di riferimento di una Trave.
Freccia con Intersezione - Il Cursore assume questa forma quando si tocca qualsiasi intersezione tra elementi (muri, travi, solai, linee, ecc…).
Freccia con Perpendicolare - Il Cursore assume questa forma quando, mentre si trascina
un elemento, si tocca un lato di un altro elemento.
Freccia con Tangente - Il Cursore assume questa forma quando, mentre si trascina un
elemento, si tocca un lato curvo di un altro elemento.
Le seguenti forme del cursore appaiono solo in situazioni particolari.
Bacchetta Magica - Il Cursore assume questa forma quando si attiva il relativo comando
dalla Palette di Controllo, oppure tenendo premuta la barra spaziatrice sulla tastiera. Assume tre differenti forme che identificano quando viene toccato un lato, un nodo oppure
uno spazio vuoto (incluse superfici).
Forbici - Il Cursore assume questa forma quando si tiene premuto il tasto CTRL (Win)
o COMMAND (MELA)(Mac). Se ci si trova in uno spazio libero dell’area di lavoro le
forbici risultano bianche. Appena si tocca un lato le forbici diventano nere. Il comando
permette di tagliare gli elementi.
Occhio - Il Cursore assume questa forma con diversi comandi.
Può definire la direzione della pendenza di una falda.
Quando si usa il comando Dividi, permette di definire quale delle due parti deve rimanere selezionata.
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Con lo strumento Sezione/Alzati, permette di stabilire la profondità delle Sezioni limitate. Con gli strumenti Porte e Finestre, permette di definirne l’orientamento.
Doppio Occhio - Il Cursore assume questa forma durante l’inserimento per spalletta di
Porte e Finestre e permette di definirne la posizione.
Contagocce - Il Cursore assume questa forma quando si tiene premuto il tasto ALT (Win
e Mac). Il comando permette di copiare i parametri di un elemento e impostarli come
Parametri di Default. Il Contagocce è bianco quando il Cursore si trova in uno spazio
vuoto. Diventa nero se si tocca un vertice di un elemento. Diventa rigato se si tocca il lato
di un elemento.
Siringa - Il Cursore assume questa forma quando si tengono contemporaneamente premuti i tasti ALT + CTRL (Win) e ALT + COMMAND (o MELA) (Mac). Il comando permette di trasferire i parametri di default da un elemento ad un altro. La Siringa è bianca
quando il Cursore si trova in uno spazio vuoto. Diventa nera se si tocca un vertice di un
elemento. Diventa rigata se si tocca il lato di un elemento.
Più + - Il Cursore assume questa forma quando, mentre si sta muovendo, ruotando o
specchiando una copia, si preme il tasto ALT. Questo permette di muovere una copia,
ruotare una copia o specchiare un copia.
Doppio Più ++ - Il Cursore assume questa forma quando, metre stiamo muovendo,
ruotando o specchiando una copia, premiamo il tasto CTRL + ALT (Win) COMMAND
(MELA) + ALT (Mac). Ci permette di definire copie multiple.
Maniglia retino - Il Cursore assume questa forma quando si deve disegnare il vettore di
orientamento del retino vettoriale. Il retino può essere usato con lo strumento Retino,
come retino coprente per gli strumenti Solaio, Falda, Mesh, Zona. Deve essere attiva la
voce, nella finestra dei settaggi degli strumenti, Legato all’origine del retino.
Martello - Il Cursore assume questa forma quando si deve bloccare uno specifico comando. Appare se si bloccano le catene di Quota, una Quota Angolare o una Quota di
elevazione e quando si inserisce un Timbro Zona o, dopo il tracciamento, si chiude un
poligono.
Tridente - Il Cursore assume questa forma quando è attiva un’Area di selezione. Serve
per spostare l’Area di selezione o quando si usa il comando Copia/Incolla. Nel momento
in cui si incolla, gli elementi incollati sono racchiusi da un’Area di selezione. Il Tridente
permette di spostarli a piacimento nell’area di lavoro.
Nuvola - Il Cursore assume questa forma quando ci si trova nelle viste prospettiche (Finestra 3D) nello spazio vuoto sopra l’orizzonte.
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Figura 1.12
Forme del cursore
1.7 Tipi
di file in
ArchiCAD
In questo paragrafo si tratteranno tutte le tipologie di file che ArchiCAD gestisce e genera. Questo permetterà di capire le possibilità di dialogare con altri software, cosa che
consente di visualizzare il lavoro anche a utenti che non possiedono ArchiCAD.
Progetto Individuale ArchiCAD(.pln) – Questo tipo di file è generato da ArchiCAD
attraverso il comando menù Archivio > Nuovo, ed è il principale tipo di documento che
l’utente usa per il proprio lavoro.
I Progetti individuali possono essere condivisi e trasformati in Progetti di Gruppo
(.plp).
Un file Progetto Individuale ArchiCAD può essere aperto attraverso il comando Apri
del menù Archivio.
Progetto Archivio ArchiCAD (.pla) – È simile al file Progetto Individuale ArchiCAD ma
in più contiene tutti gli elementi di libreria, le immagini di sfondo e i collegamenti alle
texture usati.
Il file Archivio è generato dal comando Registra come, e in fase di registrazione si possono scegliere delle Opzioni di registrazione cliccando sul pulsante Opzioni nella finestra
di registrazione.
Quando si attivano una o più voci di quelle presenti nelle opzioni di registrazione, si includono tutti gli elementi specificati dalla voce. Ad esempio, se si attiva la voce “Includi
tutti gli elementi delle librerie attive” significa che tutti gli elementi di libreria caricati
verranno inseriti nel file (usati e non usati nel file). L’attivazione delle voci può essere
necessaria nel caso in cui il file Progetto Archivio ArchiCAD viene generato per l’archiviazione del lavoro.
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Capitolo 1
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Un file Archivio può essere caricato come Libreria dalla finestra Gestore della Libreria.
Un file Archivio può essere molto utile anche per passare il file da un computer ad un
altro.
Quando si apre un documento di tipo Archivio appare il dialogo Apri Progetto Archivio, dove si può scegliere una delle tre opzioni di apertura presenti.
1. Leggi elementi direttamente dall’archivio – Questa voce permette di non estrarre
gli elementi di Libreria inseriti nel file Archivio. Aprendo con questo metodo, non
si può accedere a nessun elemento di libreria al di fuori della Finestra dei settaggi
dell’elemento.
2. Estrai gli elementi in una cartella – Questa voce permette di estrarre gli elementi
contenuti nel file Archivio in una cartella. Questa scelta permette di avere accesso ai
file degli Oggetti GDL.
3. Seleziona una libreria – Questa voce permette di indicare una cartella che ospita gli
oggetti GDL necessari e di non estrarre o usare gli elementi inclusi nel file Archivio.
Per generare un file Archivio: menù Archivio > Registra come… > Formato: Progetto
Archivio ArchiCAD.
Per aprire un file Archivio: menù Archivio > Apri… > Attiva: Progetto Archivio ArchiCAD.
Disegno TeamWork ArchiCAD (.plc) – Questo tipo di file è generato dai membri registrati di un gruppo di lavoro TeamWork quando salvano una copia sul proprio computer
del file di lavoro condiviso. E’ praticamente uguale a un file Progetto Individuale, ma in
più contiene tutte le informazioni riguardanti la registrazione in ingresso al gruppo e la
localizzazione dell’area di lavoro del membro.
Disegno Archivio TeamWork AC (.pca) – Questo tipo di file permette la registrazione
come Archivio di un file di un progetto condiviso. È un formato utile per i membri di un
gruppo che decidono di lavorare off-line sul progetto.
Modello Progetto ArchiCAD (.tpl) – Questo tipo di file è di sola lettura. Risulta utile
creare un file Modello quando si vogliono salvare in un unico file tutte le impostazioni
preferite per il lavoro, come ad esempio gli spessori delle Penne, i Materiali, i Lucidi e le
loro Combinazioni, i tipi di Retino, le Linee, i Preferiti e le Librerie. Creare un file Modello permette di iniziare un nuovo lavoro con già tutte le impostazioni di base pronte con
un notevole risparmio di tempo.
Per generare un file Modello: menù Archivio > Registra come… > Formato: Modello
Progetto ArchiCAD.
Per aprire un file Archivio: menù Archivio > Apri… > Attiva: Modello Progetto ArchiCAD.
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Capitolo 1
Conoscere il software
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Linee 2D ArchiCAD (.2dl) – Questo tipo di file viene generato da ArchiCAD solo con la
Finestra 3D attiva o con attivo una Finestra Sezione/Alzato. È un tipo di file vettoriale
che non contiene informazioni sul modello 3D. Può essere aperto e ritoccato nella finestra
di Pianta con gli strumenti 2D di ArchiCAD.
Per generare un file Linee 2D: con attiva la Finestra 3D o una finestra Sezione/Alzato,
menù Archivio > Registra come… > Formato: Linee 2D ArchiCAD.
Documento Modulo (.mod) – Questo tipo di file riguarda documenti semplificati e contiene i riferimenti ai soli attributi utilizzati dagli elementi contenuti.
Per generare un file Modulo: menù Archivio > Registra come… > Formato: Documento
Modulo.
Per aprire un file Modulo: menù Archivio > Apri… > Attiva: Documento Modulo
Documento Oggetto GDL – ArchiCAD permette di generare e gestire documenti GSM.
Per generare un Oggetto GDL è possibile registrare in formato Oggetto ArchiCAD (menù
Archivio > Oggetti GDL > Salva progetto come…) dalla Pianta oppure dalla Finestra 3D
(menù Archivio > Oggetti GDL > Salva Modello 3D come…).
DXF e DWG – Permette di creare, attraverso un Traduttore completamente personalizzabile, documenti in formato DXF e DWG compatibili fino alla versione di Autocad
2007.
Per generare un file DXF o DWG: menù Archivio > Registra come… > Formato: DXF o
DWG. Cliccando su Settaggi si definisce il Traduttore.
Per aprire un file DXF o DWG: menù Archivio > Apri… > Attiva: Documento DXF o
DWG.
Documento in formato DGN – Permette di salvare nel formato MicroStation dalla finestra di Pianta.
menù Archivio > Registra come… > Formato: Documento Progetto MicroStation.
Per aprire un file DGN: menù Archivio > Apri… > Attiva: Documento Progetto MicroStation.
DWF – Salvare in formato DWF (Drawing Web Format) da ArchiCAD permette di creare
file 2D in formato vettoriale da utilizzare sul Web. Questo formato, creato da Autodesk,
permette di salvare planimetrie e sezioni con informazioni su lucidi e viste.
Per generare un file DWF: menù Archivio > Registra come… > Formato: Documento
DWF.
Per aprire un file DWF: menù Archivio > Apri… > Attiva: Documento DWF.
Formato Artlantis – ArchiCAD permette, dalla Finestra 3D i prospettiva, di salvare in
formato Artlantis R o versione Studio. Questo formato di registrazione è utilizzabile
dopo aver effettuato il download gratuito dal sito di Abvent (www.artlantis.com) e aver
completato correttamente l’installazione.
Per esportare, dalla Finestra 3D in prospettiva, Archivio > Registra come… > Formato:
Artlantis R Studio File (.atl)
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Capitolo 1
Conoscere il software
Formato 3DS – È possibile salvare il modello 3D nel formato per 3D Studio.
Per registrare, dalla Finestra 3D in prospettiva, Archivio > Registra come… > Formato:
3DStudio.
ArchiCAD permette anche di importare i file 3DS e registrarli come Oggetti di Libreria.
Dal menù Extra richiamare la voce Importa file 3ds.
Formato ElectricImage – Il Modello 3D può essere salvato in formato FACT per il programma di renderizzazione ElectricImage Animation System (EIAS).
Per registrare, dalla Finestra 3D in prospettiva, Archivio > Registra come… > Formato:
Documento ElectricImage.
VRML - Il Modello 3D può essere salvato in formato VRML (Virtual Reality Modeling
Language) per il Web.
Per registrare, dalla Finestra 3D in prospettiva, Archivio > Registra come… > Formato:
Documento VRML.
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