escort bionda

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escort bionda
di Riccardo Monti
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Grottaglie
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Anno 1 - n. 3 - Venerdì 8 maggio 2015 - Distribuzione gratuita
Editoriale
La perversione
non è una notizia
U
Satirik
Regionali, candidati da fantascienza
di Anna Rita Palmisani
n uomo è stato arrestato a
Grottaglie per pedofilia. Le
forze dell’ordine non rilasciano dichiarazioni, i giornali e
i blog non danno spazio alla
vicenda, il nostro giornale ha affrontato l’argomento dando meno particolari possibili.
Eppure la notizia c’è e potrebbe essere anche
approfondita. Ma quando si parla di pedofilia, è necessario farlo con molta cautela per
tutelare, in primis, le vittime.
Questa dovrebbe essere la regola, ma non
lo è sempre. Da diverse settimane si parla
del caso dei preti pedofili, scoppiato dopo
le dichiarazioni di un uomo di Rovigo, che
ha coinvolto in particolare un sacerdote
che prestava il proprio servizio a Messina.
Il denunciante, anch’egli coinvolto nel caso,
avrebbe tirato in ballo tra gli altri, un sacerdote di Grottaglie, senza però, in questo caso
fare nomi. Ad oggi, non risulta esserci alcun
provvedimento giudiziario nei confronti di
sacerdoti locali. Si è trattato di un’accusa, lanciata attraverso mezzi di informazione poco
corretti che, non solo non è attualmente
supportata da alcuna prova, ma va a colpire
un’intera categoria a 360°, senza tenere conto dei danni che potrebbe provocare a coloro che compiono con correttezza la propria
missione giornalmente. Fin qui poco male.
Si tratta di persone adulte che, volendo, potrebbero far valere i propri diritti.
Il problema maggiore sorge quando ad essere travolti dalla mannaia mediatica, sono i
bambini. Nel dare la notizia dello scambio di
battute in chat, fra il denunciante e il prete di
Messina, infatti, molti siti – alcuni dei quali
semplici blog – hanno postato lo screenshot
della conversazione fra i due, lasciando le
immagini del bambino di 6 anni abusato dal
sacerdote. Immagini che ledono la dignità
del bimbo e che, se pur parzialmente coperte da un piccolo bollino rosso, non solo non
lasciano dubbi sulle caratteristiche fisiche del
bambino, ma lasciano senza parole per la
loro esplicita volgarità. Si è sempre pronti a
far valere il “diritto” e la “libertà” di stampa e
di informazione, dimenticando spesso, però,
quelli che sono i doveri di chi informa.
continua a pag. 2
Proroga e
ampliamento
cava
Ecolevante
Il 13 maggio la conferenza
dei servizi in Regione
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a convocazione da parte della Regione Puglia di una conferenza dei Servizi in merito
alla richiesta di ampliamento
di più di 300mila metri quadri della cava di tufo e calcare in contrada “Amici”, da parte della Ecolevante
– Lgh SpA, torna a destare apprensione.
A rendere più preoccupante la vicenda è la farraginosità degli atti e delle
procedure.
Già un anno fa, alcune forze politiche
avevano sollevato il problema, ricevendo l’assicurazione da parte del primo
cittadino, che l’amministrazione comunale si sarebbe opposta a tale ampliamento. Ciò, partendo dal presupposto
continua a pag. 3
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Speclessia
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pag. 5
Cronaca
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Arrestato a Grottaglie uomo
accusato di pedofilia
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di Anna Rita Palmisani
Regionali 2015
DIAMO
I NUMERI
retrocessi!
pag. 6
Il “mostro”
della porta accanto
pag. 2
a voce si è ormai diffusa
in tutta la città. A metà
della scorsa settimana, un
sessantenne di Grottaglie
è stato arrestato con l’accusa di aver compiuto atti
di pedofilia nei confronti di un minore,
non è dato sapere se di sesso maschile
o femminile. Data la delicatezza dell’argomento, dalle forze dell’ordine non
rilasciano dichiarazioni. In questi casi
è necessario tutelare principalmente la
vittima.
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Il tam-tam cittadino, però, ripete che
l’uomo sarebbe stato arrestato per aver
abusato di minori di etnia rom. Voci
più vicine alle fonti, invece, dichiarano
che in questo caso il minore sarebbe
grottagliese.
Il fatto potrebbe essere collegato alla vicenda segnalata nel mese di aprile del
2014, da Livù (allora mensile), che in
un’inchiesta a firma di Angela Marraffa
denominata “infanzia violata”, denunciò alcuni casi di prostituzione minorile
nel centro storico della città. Si parlava
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continua a pag. 2
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Grottaglie • via Parini, 18
2
Editoriale
Cronaca
segue dalla prima pagina
segue dalla prima pagina
Esiste addirittura una “Carta dei doveri dei
giornalisti” ed in essa sono specificati diversi punti. Fra questi uno in particolare
riguarda proprio i bambini.
“Il giornalista – si legge in essa - rispetta i
principi sanciti dalla Convenzione ONU
del 1989 sui diritti del bambino e le regole sottoscritte con la Carta di Treviso
per la tutela della personalità del minore, sia come protagonista attivo sia come
vittima di un reato. In particolare: a) non
pubblica il nome o qualsiasi elemento
che possa condurre all’identificazione
dei minori coinvolti in casi di cronaca;
b) evita possibili strumentalizzazioni da
parte degli adulti portati a rappresentare
e a far prevalere esclusivamente il proprio interesse; c) valuta, comunque, se
la diffusione della notizia relativa al minore giovi effettivamente all’interesse del
minore stesso.
E dire che non ci sarebbe bisogno di un
codice ad hoc per comprendere ciò che
la Carta riporta. Basterebbe semplicemente un pizzico di buon senso per capire che sbattere sul web le immagini di
un bambino abusato, “lede il suo interesse”. Questo modo di intendere l’informazione, non offre nulla di più alla notizia,
se non la spettacolarizzazione morbosa
della stessa.
di bambini Rom, obbligati dai propri genitori a vendersi a uomini di Grottaglie
e di uomini che quei bambini li comprano, spesso ad un prezzo molto basso.
Diverse le segnalazioni che giunsero al giornale e che, epurate dal nome dei
protagonisti, vennero riportate nel lungo reportage.
Tutto questo vociare sul caso ci ha indotto ad andare a riprendere quell’articolo,
che tanto ha in comune con le voci che caratterizzano la vicenda di questi giorni.
In un punto, nell’articolo di Livù si leggeva: «Il mittente della segnalazione ci
ha riferito di aver visto entrare, in quell’occasione, un uomo ben vestito, sulla
sessantina, con a seguito una donna rumena – o comunque una zingara – ed
una bambina che avrà avuto otto anni circa. L’uomo ha chiesto alla bambina
cosa volesse da mangiare e lei ha scelto una pacchetto di patatine. Ad un tratto
l’uomo in questione ha salutato un conoscente. A quest’ultimo la donna (presumibilmente madre della bambina) si è rivolto dicendo: “compra anche tu un
po’ d’amore (indicando la bambina) come fa lui (indicando l’uomo con cui lei
era entrata nel bar). Questi, stizzito, ha iniziato ad imprecare contro di lei, accusandola di dire assurdità e, dopo aver pagato, è uscito frettolosamente dal bar».
«Avete mai visto quella ragazzina bionda ossigenata magrolina, sempre in giro
con le infradito? – dichiarava un altro abitante del contro storico – è sempre in
giro con sua madre. So che si prostituiscono entrambe, ma la figlia avrà massimo tredici anni».
Tante altre le testimonianze di gente che, se pur rimanendo anonima, volle in
quell’occasione esporsi. Molto più approfonditi i particolari che vennero riferiti
e che per correttezza giornalistica, si evitò ed eviteremo di riportare.
Casi come questi spaventano e fanno scaturire sentimenti di rabbia e di impotenza difronte ad uno dei reati più crudeli che esistano. Soprattutto quando
sembra che “il mostro” tu lo abbia in casa. E se il fenomeno dovesse effettivamente essere diffuso, come risulta dalle dichiarazioni raccolte dal nostro giornale, allora la cosa si farebbe più inquietante. Chi sa, però, dovrebbe denunciare
direttamente alle forze dell’ordine, in modo che le indagini possano essere più
mirate e possano essere ricostruiti puntualmente i fatti.
Elezioni regionali 2015
Diamo i numeri
S
ono 19 le liste presentate
a sostegno dei 7 candidati
governatori di Puglia. 950
candidati per 50 seggi in
consiglio regionale.
A primeggiare per numero di sostenitori, il candidato del centrosinistra, Michele Emiliano. Sono 8 i
partiti o movimenti collegati all’ex
sindaco di Bari: Pd, La Puglia con
Emiliano, Emiliano sindaco di Puglia, Noi a sinistra, Partito comunista d’Italia, Popolari, Popolari per
l’Italia, Pensionati, invalidi e giovani
insieme.
Il centro destra correrà “spaccato”
per il governo della Regione. Da una
parte Adriana Polibortone, candidata ufficiale di Forza Italia e sostenuta
oltre che dal partito di Berlusconi
anche da: Puglia Nazionale, Noi con
Salvini e Partito liberale italiano.
Dall’altra Francesco Schittulli, sostenuto dalle tre liste dell’area “fittiana”:
Movimento Schittulli, Area popolare, Fratelli d’Italia e Oltre con Fitto.
Unica la lista a sostegno degli altri
quattro candidati: Riccardo Rossi
con L’altra Puglia, la grillina Antonella Laricchia sostenuta dal Movimento5stelle, Gregorio Mariggiò
con i Verdi e Michele Rizzi con Alternativa comunista.
7 i seggi che scatteranno nella provincia di Taranto, dove si contano
133 candidati nelle 19 liste, 4 dei
quali grottagliesi.
15 i seggi per la provincia di Bari,
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5 per la BAT, 10 per la provincia di
Lecce, 8 per Foggia e 5 per Brindisi.
A candidarsi da Grottaglie nelle fila
del Pd jonico a sostegno di Emiliano,
il presidente del consiglio comunale
Alfonso Manigrasso. Nella lista Oltre con Fitto, per sostenere Schitulli,
troviamo il consigliere comunale (ed
ex consigliere provinciale) Michele
Santoro. Vito Rossini, ex conigliere
provinciale e comunale, ha deciso di
candidarsi nella lista L’altra Puglia
per Riccardo Rossi. A sostenere Antonella Laricchia del Movimento 5
stelle, c’è Antonella Galeone, candidata già come consigliere comunale
a Grottaglie nei Ds nel 2006.
La campagna elettorale è ufficialmente aperta!
«Avete mai visto quella ragazzina
bionda ossigenata magrolina, sempre
in giro con le infradito?
è sempre in giro con sua madre.
So che si prostituiscono entrambe,
ma la figlia avrà massimo tredici anni»
Una finestra sul Comune
Nuovi loculi ed ossari per il cimitero di Grottaglie
Accantonata l’ipotesi del Tempio di cremazione
D
urante la seduta dello scorso 4 maggio, il
consiglio comunale
di Grottaglie ha approvato, a larga maggioranza, una delibera che pone alcuni punti fermi, chiari e forti circa
la problematica inerente l’ampliamento del cimitero comunale.
Un punto sul quale era sorta una
forte contrapposizione fra maggioranza ed opposizione, e che aveva
visto il sindaco di Grottaglie, annunciare in una conferenza stampa, che il progetto presentato dalla
coop. sociale Kalia e della ditta edile Vispin, portato in commissione
consiliare nelle scorse settimane,
sarebbe stato ritirato. Una decisione
presa in seguito alle proteste pubbliche manifestate dai partiti di oppo-
sizione.
Su proposta proprio del primo cittadino, al fine di giungere ad una
massima condivisione, il consiglio
ha discusso e successivamente votato un unico testo che raccoglieva
le indicazioni e le proposte, provenienti sia dalla maggioranza che
dall’opposizione, scaturite in seno al
consiglio comunale.
Preliminarmente, con la delibera
approvata, il consiglio comunale ha posto fine alla richiesta della
coop. sociale Kalia e della ditta edile Vispin, per la realizzazione di un
“Tempio di cremazione nel Comune di Grottaglie e per l’ampliamento
del Cimitero Comunale”. Tale progetto, infatti, a parere del consiglio
comunale, contiene elementi di rilevante modifica dell’attuale modello
gestionale e che, pertanto, la massima assise cittadina ha ritenuto di
respingere.
Altro punto importante, contenuto nella deliberazione approvata,
è l’affidamento all’ufficio tecnico
comunale – LL.PP. - di un progetto esecutivo da concludersi entro il
15 maggio prossimo, che prevede la
realizzazione di 100 loculi e 40 ossari per un importo complessivo di
€ 250.000.
Infine, l’UTC-LL.PP. redigerà un
progetto preliminare – definitivo ed
esecutivo – della quarta Tomba Comunale che prevede la realizzazione
di 500 loculi e 100 ossari, per una
spesa complessiva di € 1.000.000,
già inserito nel Piano Triennale
LL.PP. 2015-2017.
Proroga e ampliamento cava Ecolevante
segue dalla prima pagina
che, essendo a suo dire illegittima la
proroga di 7 anni alla coltivazione della
cava originaria – identificata nella ormai rinomata particella 61 - accordata
lo scorso anno alla Ecolevante da parte della Regione Puglia, l’ampliamento
non potesse essere concesso. Le motivazioni di questa contrarietà sono state riportate dal Comune di Grottaglie in un
Ricorso al Presidente della Repubblica,
depositato lo scorso luglio e con il quale
si chiede, in via preliminare la sospen-
fiuti speciali non pericolosi, di proprietà della stessa Ecolevante.
La cava originaria in questione è stata
autorizzata, per l’estrazione di materiali
tufacei, nel 2000, ottenendo proroghe
nel 2005, nel 2010 e nel 2014, senza
mai, però, essere rimessa in attività. Da
quanto rilevato dal comune di Grottaglie, quella cava sarebbe ormai esaurita, essendo stata scavata già per 8mt
dal piano delle campagne da una parte
(limite massimo di scavo) e 10 mt dalla
qua potabile dell’AQP, al parco naturale Terra delle Gravine e a numerose
masseria, oltre a ricadere la stessa cava
all’interno della fascia di rispetto individuata dal Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia.
Nel ricorso presentato dal Comune a
firma dell’avvocato Giovanni Pellegrino, però, più volte si confonde il termine “cava” con quello di “discarica”. Un
refuso che nella lettura dell’atto, crea
non poca confusione.
sentato un nuovo ricorso al Consiglio
di Stato per annullare la sentenza dello
stesso Tar. Tar che ha rigettato il primo
ricorso in seguito alla presentazione da
parte del Comune, di una nota (con parere negativo al rilascio della VIA) con
cui interrompe il silenzio, considerato
insufficiente da parte della Ecolevante.
Tanto da indurla a chiedere al Consiglio
di Stato la nomina di un Commissario
ad Acta che sostituisca l’amministrazione comunale in questa procedura.
ga in “autotutela”. Provvedimento non
accettato dalla Regione Puglia, che continua a ritenere legittima la concessione
di proroga.
In questo intreccio di atti, sono numerose le domande che ad oggi avrebbero
bisogno di una risposta. Alcune di esse
troveranno un responso solo dopo la
prima seduta della conferenza dei servizi del prossimo 13 maggio in Regione.
Ne proponiamo qualcuna. Le attività
messe in campo dal Comune di Grot-
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sione della proroga concessa dalla Regione e nel merito il suo annullamento.
Tre i principali punti di criticità evidenziati dal comune di Grottaglie nel
ricorso: da una parte l’illegittimità della
concessione della proroga alla coltivazione di una cava non attiva da molti
anni; dall’altra la conseguente invalidità
della richiesta di ampliamento di una
cava che non avrebbe dovuto ricevere
quella proroga; in fine la preoccupante
vicinanza della cava alla discarica di ri-
parte considerata residua. L’area interessata, quindi, sempre a detta dell’amministrazione comunale, dovrebbe solo
essere recuperata da un punto di vista
ambientale, mediante il ricolmo ed il riutilizzo ai fini agricoli. Non è dato sapere, però, ciò che è previsto dal progetto
della cava, approvato originariamente.
Tra i numerosi punti richiamati nel
ricorso, oltre alla vicinanza della cava
alla discarica, si evince la vicinanza ad
un’altra cava, ad una condotta di ac-
Mentre il Comune focalizza la sua attenzione sulla proroga, la Ecolevante, intanto, continua ad andare avanti
con le sue richieste di ampliamento.
Il seguito alla dichiarazione di improcedibilità da parte del Tar di Lecce, in
merito al ricorso presentato dalla stessa Ecolevante, per costringere l’amministrazione comunale a procedere alla
conclusione del procedimento per il
rilascio della valutazione di impatto
ambientale (VIA), la società ha pre-
Le motivazioni del parere negativo
dell’ufficio comunale, sono le stesse riportate nel Ricorso al Presidente della
Repubblica. In più, in esso si rileva che
“la nuova carta idrogeomorfologica della Regione Puglia […] ricomprendeva
la cava in esame tra quelle definite, con
riferimento alla data di pubblicazione
della cartografica (ottobre 2009), come
“cave abbandonate”. Motivo che aveva
portato il Comune a chiedere alla Regione l’annullamento dell’atto di proro-
taglie, sono state tardive come accusano
le opposizioni? La concessione di proroga della “particella 61” è legittima?
Basterà il parere negativo da parte degli
uffici comunali a fermare la procedura
per l’ampliamento?
Intanto, il dubbio più grande, in tutta
questa vicenda, è quello che tale cava
– prorogata e ampliata - facendo riferimento ad un progetto datato, possa
in futuro trasformarsi nel quarto lotto
della discarica.
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Cultura
“I giovani sono il nostro capitale”
La BCC San Marzano nelle scuole. “Fare impresa qui è possibile”
di Raffaella Capriglia
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4
ogliamo puntare sui giovani,
sul loro futuro. I giovani sono
il nostro capitale. In questo
momento di crisi, lo sforzo è creare la giusta sinergia tra scuola, territorio e imprese locali”. Il direttore commerciale della
BCC San Marzano Franco Peluso spiega
le iniziative promosse dalla banca negli
istituti scolastici. Da circa un anno alcune scuole della provincia di Taranto sono
state coinvolte in progetti in cui sono stati
protagonisti i ragazzi. “La BCC – dice – ha
il compito, come banca locale, di stimolare
non solo la crescita economica e finanziaria, ma anche la valorizzazione culturale
del territorio”. Ecco perché l’istituto di
credito, con la collaborazione dei dirigenti
scolastici e dei docenti, ha messo in campo ‘Le olimpiadi della conoscenza’ e altre
iniziative, con in palio borse di studio per
gli studenti. Oggi è tempo di un primo
bilancio, in chiusura dell’anno scolastico.
“I ragazzi sono entusiasti”, commenta
Franco Peluso. Le olimpiadi della conoscenza si sono svolte in due fasi. Una
prima selezione (sessanta domande in
sessanta minuti) inerente le materie curriculari; una seconda ‘competizione’ in cui
sono stati selezionati gli alunni che - nella
gara iniziale - avevano risposto al maggior
numero di quesiti.
A Grottaglie, sono state coinvolte le scuole
Pertini, Moscati, Pignatelli e don Sturzo.
Le competizioni si sono svolte anche nella scuola Leonardo Sciascia a Talsano e a
Pulsano, nell’istituto alberghero Mediterraneo. Nella scuola Pignatelli, così come
in un istituto a Faggiano, sono state realiz-
zate anche le olimpiadi della conoscenza
“for kids”, per bambini. “L’obiettivo, dopo
una prima fase di selezione, è stato stimolare il lavoro di gruppo”, spiegano gli organizzatori.
Non a caso altre classi - diverse da quelle
che hanno partecipato ai quiz - hanno realizzato progetti in squadra, come reportage con foto e video sul proprio territorio. Si è puntato, infine, alla tipicità delle
materie di studio nella scuola alberghiera
di Pulsano, con il progetto ‘Il mio chef è
differente’: le classi sono state impegnate
in una gara gastronomica e giudicati da
docenti e chef, tra cui il presidente dell’associazione nazionale cuochi, sezione di
Taranto, Giuseppe Domenico Lillo. Preziosa è stata la collaborazione delle imprese locali. Fisco, lotta al riciclaggio, moneta
elettronica sono stati invece i temi del progetto ‘la mia scuola è differente’: sono stati
stanziati oltre duemila euro per donare ai
ragazzi una carta di credito ricaricabile,
con una piccola somma già presente nella
card. I ragazzi si sono cimentati, inoltre, in
uno studio di marketing sul lancio di un
prodotto bancario.
Per promuovere lo scambio interculturale, la solidarietà, l’amicizia tra alunni
provenienti da tutto il mondo, la BCC
San Marzano ha infine curato un progetto
con l’associazione Intercultura. Il vincitore
intraprenderà a settembre per una lunga
esperienza all’estero.
“Nel prossimo anno scolastico puntiamo a
far diventare i progetti di studio vere e proprie imprese; i giovani potrebbero trovare
opportunità nel settore turistico-ricettivo,
nella valorizzazione dell’artigianato locale,
dalla ceramica alla biodiversità nella produzione agricola”, spiega Peluso. Una delle
ipotesi è il commercio on-line. “La risposta delle scuole è stata positiva, ci è stato
chiesto di affiancare le start up di impresa
presenti in alcune scuole; è un modo per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro, abbiamo dato consigli per avviare le attività.
Grottaglie ha molte potenzialità”, conclude
il direttore commerciale BCC. “Si deve
far leva sui giovani, che hanno buone idee
imprenditoriali, ma spesso hanno bisogno
di una consulenza per metterle in pratica.
Che facciano le loro esperienze all’estero,
che viaggino e studino, ma - poi - diciamo
ai ragazzi di tornare qui e provare a realizzare il loro futuro sul nostro territorio, con
le giuste competenze”.
Cime tempestose
Recensione di un classico con gli occhi di una quindicenne
di Alessandra Arces
“N
on posso vivere senza la mia vita! Non posso vivere senza la mia anima”
Voglio cominciare così la mia seconda recensione per Livù, con una frase di una delle sette donne della letteratura inglese: Emily Brontë. L’opera di cui parlerò è “Cime
Tempestose”, romanzo pubblicato nel 1887. Questo romanzo
parla della storia d’amore distruttiva tra Heathcliff e Catherine e dell’effetto che il senso di gelosia e lo spirito di vendetta
hanno sugli individui.
La storia si apre nell’anno 1801 e viene raccontata da due
narratori: il signor Lockwood, da poco trasferitosi nella brughiera dello Yorkshire di Thrushcross Grange come coinquilino nella proprietà del signor Heathcliff e dalla signora Nelly
Dean, serva prolissa. Il primo si reca a far visita ai vicini di
Wuthering Heights, dove rimane colpito sia da una grave influenza e sia dalla curiosità per lo strano assemblaggio dei
personaggi del posto. Qui, viene curato dalla sua governante,
la signora Dean, la quale inizia il suo lungo flashback, che ci
porta indietro di quarant’anni, all’arrivo di Heathcliff a Wuthering Heights. In quest’ultima, viveva felice la famiglia Earnahaw finché, nel 1771, il signor Earnahaw adotta un trovatello di sei anni, Heathcliff. Questo ultimo attirerà la disgrazia
su questa famiglia. Fin dall’inizio tra il trovatello e Hindley,
figlio di Earnahaw, si instaura un rapporto di odio profondo
e sarà Heathcliff a subire il rancore del ragazzo, diventato padrone della proprietà, alla morte del suo vecchio benefattore.
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Tra Heathcliff e Catherine, figlia di Earnahaw, si stabilisce
una profonda intesa affettiva. I rapporti tra i due innamorati s’incrina per l’insorgere di barriere di classe e la ragazza
s’impegna a sposare Edgar Linton, un ragazzo ricco e gentile.
Heathcliff, umiliato e offeso anche dalla persona amata, giura
di distruggere le due famiglie che lo hanno fatto così soffrire
e si allontana. Da qui le vite dei protagonisti si intrecciano
in un giogo che coinvolge anche le generazioni successive,
giungendo al momento della morte di Heathcliff. Il suo corpo
verrà trovato affianco a quello di Catherine. La narrazione si
conclude con Lockwood che visita la tomba e nega che gli
spiriti di Heathcliff e Catherine, finalmente liberi di amarsi,
vaghino per la brughiera tenendosi per mano, come sostiene
invece la superstizione locale.
Ed è così che finisce questa. Ho sempre amato questa grandissima opera della Brontë, perché l’autrice ha messo bianco
su nero il fatto che l’amore, il più delle volte è egoista. L’ho
riletto svariate volte e ancora non comprendo come abbia
fatto Heathcliff a fare così tanto male anche alla persona che
amava. A Catherine, quella ragazza tanto “odiata” dai lettori
per ciò che ha fatto a Heathcliff, in parte do ragione. Tra lei
e il suo amato non poteva esserci nulla e soprattutto lei non
poteva promettergli una vita terrena felice e serena. Ma penso che le cose bisogna farle se si ha la volontà di farle. Seguite
sempre il vostro cuore, diffondete amore e non odio, perché è
l’unica arma che abbiamo per cambiare il mondo.
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Psyco
Dislessia: ultima frontiera
di Alfonso Masciocchi
Segretario dell’associazione RELESSICA per la tutela dei ragazzi dislessici
Sì, perché un altro tratto della dislessia è la
sua presenza per tutta la durata della vita.
Non essendo, infatti, una malattia, ma una
caratteristica innata, non passa come non
passano gli occhi azzurri. Tuttavia, il dislessico si compensa tramite strategie sue o apprese, adattandosi più o meno allo standard.
Spesso ciò accade in età adulta e: o non ci si
ricorda più di essere dislessici o se ne mena
vanto, arrivando addirittura a smontare le
strategie di compensazione perché il nostro
essere dislessici sia evidente in ogni ambito
della nostra vita, fenomeno oggi definito “orgoglio dislessico”.
Un bambino o un ragazzo, invece generalmente darebbe via la dislessia per due figurine della sua squadra del cuore se potesse.
Sappiamo tutti quanto sia scomodo essere il
leone bianco del branco.
La dislessia si manifesta con la difficoltà di
decodificare alcuni codici (alfabeto e numeri
ad esempio). E’ quindi evidente come un dislessico incontri difficoltà a relazionarsi alla
parola scritta o al calcolo. Per noi incolonnare e suddividere a volte è faticoso e perciò
aggiungiamo imprecisione a difficoltà. So
già che qualcuno dirà che con l’esercizio e un
maggior ordine si potrebbe migliorare e in
realtà nei primissimi anni di vita ci si potrebbe potenziare e avvicinarsi allo standard.
Ma sappiate che far esercitare un dislessico
perché migliori la sua performance con i codici, è come voler fare esercitare un miope
perché legga bene senza occhiali.
La dislessia è stata divisa in “quattro sottospecie” che si possono presentare “isolate”
(rarissimo caso e ancora controversa analisi
del fenomeno) o in “comorbilità”… “comorbilità” con che cosa, dato che non parliamo
di malattia, non è dato saperlo. Sarebbe
più corretto dire che la dislessia, alla luce
del fatto che ogni dislessico differisce dagli
altri, si può presentare come difficoltà di
decodifica e codifica di un codice che avrà
maggior ricaduta su un certo tipo di attività.
Ecco quindi la dislessia, la disgrafia, la disortografia, la discalculia. Sorvoliamo sulla
bruttezza di queste definizioni e passiamo
a spiegarle per sommi capi. Un disortografico avrà maggior ricaduta sugli aspetti che
il nome sottintende, un disgrafico scriverà
male e magari lentamente, un discalculico
Letture consigliate
Il fantasma nel quaderno
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da internet
avrà maggior ricaduta nell’area del calcolo
e un dislessico propriamente detto nell’area
della lettura. Per ognuno di questi aspetti la
scuola presenta delle soluzioni compensative, come gli occhiali per i miopi, i famosi
strumenti compensativi che vanno dalla calcolatrice all’uso del computer per scrivere, o
allo scrivere solo in stampatello maiuscolo,
dalla sintesi vocale che legge per noi testi e
documenti in modo che possiamo concentrarci sul contenuto e non ci affatichiamo nel
tentativo di decodifica delle lettere e delle
parole. Possiamo leggere, naturalmente, solo
che la lentezza e la fatica riducono la capacità di memorizzazione. Va bene se leggiamo
un romanzo, ma per studiare crea qualche
problema. Questo genera qualche spesa in
più da parte delle famiglie, che tuttavia possono avere un rimborso solo se accettano
di far rientrare il figlio sotto la tutela della
legge 104, in parole povere farlo dichiarare
disabile, salvo in alcune regioni dove un bonus economico è riconosciuto a monte della
semplice esigenza di dotarsi di mezzi costosi
di compensazione. Anche i programmi specifici costano e anche tanto, alcuni sono gratuiti, ma spesso le scuole, preferiscono quelli
“griffati”. E per gli adulti? Nessuno nota che
un adulto prende appunti sullo smartphone
o usa un programma per scrivere sul computer e una calcolatrice per fare i calcoli. E
se deve compilare un bollettino, basta dire di
aver dimenticato gli occhiali e qualcuno che
da una mano si trova. Gli adulti, a meno che
non decidano il contrario, sono invisibili.
Nonostante queste conoscenze, accettare un
dislessico per la scuola vuol dire spesso relazionarsi con un ragazzo difficile, indolente,
zuccone, strafottente oppure eccessivamente
timido. La colpa viene subito riversata sul
modulo educativo della famiglia. Insomma
la scuola pare ancora oggi più impegnata
a chiamarsi fuori, che ad accogliere, senza
contare che insegnanti con una reale conoscenza del mondo dislessico, al di la delle
grandi dichiarazioni, sono pochissimi e,
spesso, sono stati formati in ambiti dov’è
interesse vendere - e non uso il termine a
caso - la dislessia come disturbo. Si possono
vendere, appunto, tante cosine alla famiglia
di un dislessico e meno c’è comprensione,
più c’è mercato, arrivando a sdoganare anche
patologie estremamente controverse come
causa di grande sofferenza.
In sostanza un dislessico è un ragazzino o
una ragazzina normale sotto ogni aspetto,
che ha avuto la ventura di nascere un poco
diverso dagli altri, per utilizzo di alcune aree
del cervello. E’ tutto lì, non ci sono antenne,
non ci sono code o orecchie a punta. Solo
una giusta via da trovare per fargli apprendere le cose che lo formeranno come uomo
o donna, senza causargli eccessive sofferenze. Un po’ si, ma questo un dislessico lo
impara ancora prima di essere consapevole
della cosa. E’ importante anche una certa
sensibilità verso i dislessici, specie gli adulti.
Quindi vi diamo le istruzioni per l’uso, non
si sa mai ne incontraste uno, siamo il 5% della popolazione in fin dei conti. Ricordate di
non fare mai riferimento alla dislessia come
patologia; dislessici si E’, non essendo una
malattia, non si HA; stiamo lavorando perché cambi anche la sigla DSA ,quindi non
fate riferimento alla dislessia come disturbo;
lasciate perdere cose come poverino, ciccino,
mio Dio e altre esclamazioni pietistiche; mai
e diciamo Mai, fare riferimento a sentito dire
– esempio: al figlio della Teresa è passata con
la logopedista - rischiereste davvero molto
in questi casi, anche perché non è vero! Se
non sapete, dite piuttosto “interessante mi
spieghi?” sempre che poi abbiate un bel otto
orette di tempo per sentire tutte le spiegazioni; sappiate che un dislessico di 6 anni è un
lottatore! Mai sottovalutarlo. Figuratevi un
adulto.
Perché un adulto come me si occupa di dislessia se non ne è coinvolto non avendo figli
a scuola? Perché come dislessico adulto ho
passato troppe notti sperando che non ci
fosse un mattino e ora voglio che i bambini
e i ragazzi passino le loro notti in compagnia
dei sogni non della paura.
Al di la dello scherzo, che è gradito, basta
poco per farci male. Non lo daremo a vedere, ma sanguineremo e ne porteremo le
cicatrici fino alla fine. Quindi maneggiateci
con cura da piccoli. Da grandi dovreste solo
sopportarci.
Alfonso Masciocchi, dislessico adulto e orgoglioso di esserlo!
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L’
ultima frontiera, in realtà, è
una scuola che sia in grado
di accogliere e far crescere
in sapienza, bellezza, e conoscenza i nostri figli, a partire
da come sono.
Ma in attesa che venga scoperta una tale
meraviglia, occupiamoci di dislessia… uno
spettro che ancora incute timore. Si sussurra
la sigla DSA (disturbo specifico di apprendimento) con timore medioevale, quasi a
paventare la comparsa di un demone ungulato. E invece, come tante altre varianti
della specie homo sapiens sapiens, è una
forma di normalità. Come il mancinismo,
che oggi non rappresenta più un problema una volta che avete trovato il modo di
invertire i tasti del mouse. Se dislessia è un
termine sì contestato, ma internazionalmente riconosciuto, DSA è una definizione tutta
italiana, frutto di una conferenza dove esperti, in maggior parte clinici, hanno analizzato
e codificato la dislessia per poi inserirla nella
legge che dovrebbe tutelare i nostri figli dislessici, ma che stenta ad affermarsi a cinque
anni dalla sua promulgazione: la legge 170
del 2010. Il fatto che sia stata definita “disturbo” da parte di persone che sono abituate a
definire “disturbo” ogni difformità da uno
standard o dall’omeostasi, ci ha creato qualche problema. Ad esempio: l’assunto che se è
un disturbo si possa curare; che sia un deficit;
o ancora, che sia un handicap. Niente di tutto questo! Il dislessico ha intelligenza pari e
spesso superiore alla media; il dislessico non
ha deficit cognitivi; il dislessico non ha tratti
somatici differenti dal suo gruppo etnico di
appartenenza. In sostanza, il dislessico fuori
da schemi didattici tarati appunto sullo standard medio, non ha alcun problema. Spesso
ci si sente domandare se è normale per un
dislessico un determinato comportamento.
Ebbene sì! E’ normale come per chiunque
altro. Se un bambino viene continuamente
frustrato a scuola, è normale che sviluppi
tratti che vanno dalla depressione all’insofferenza. Ma lo sarebbe per chiunque, non
certo solo per un dislessico. Parlare, quindi,
di disturbo, è ampiamente improprio. Ma
diamo per buona la definizione DSA, che
comunque tutti riconoscono in ambito scolastico e si è estesa anche ai dislessici adulti.
5
Calcio
299 anni fa moriva
San Francesco
De Geronimo
6
I
di Luigi Magazzino
L’epilogo di questa disastrosa stagione: gli ultras bruciano l’abbonamento. Foto Mimmo Lacava
Retrocessi
Dopo quattordici anni, l’Ars et labor lascia la serie D
di Ciro Sanarica
U
na retrocessione che sembrava essere annunciata, in
agosto, quando non c’era
squadra, non c’era neppure la certezza
che, quelle persone capaci di prendere a cuore le sorti dell’Ars et Labor,
decidessero di andare avanti. Una
retrocessione che pareva inevitabile
quando iniziava la stagione ufficiale.
Con una banda di ragazzini e senza
un allenatore in panchina, che incassavano sei gol in casa dal Potenza in
occasione del preliminare di Coppa
Italia. Inevitabile sembrava la settimana dopo, quando la “prima” di
campionato, era persa con poco più
di una banda di ragazzini in campo e
sempre senza allenatore in panchina.
Il campionato del Grottaglie iniziava
realmente alla terza giornata, dopo
aver perso anche nettamente in casa
con il Bisceglie. Una squadra costruita in fretta e furia, senza un minimo
di criterio e senza un’adeguata prepa-
razione. Senza una programmazione, senza pretese quasi. Ma per oltre
metà campionato, quella squadra, ha
fatto crescere le attese, ha fatto rianimare le speranze. Capace di vivere
per qualche settimana addirittura
fuori dalla zona playout, ha illuso,
fino a quando è venuta fuori la reale carenza dell’Ars et Labor. La reale
assenza di un presidente finanziatore
con il sacrosanto diritto di prendere
scelte. Quando manca chi, responsabilmente, si assume il diritto ed il
dovere decisionale perché è la carica
che lo vuole, perché è il “suo” (che
sia danaro o nome, o faccia o…altro,
poco importa) ad essere in gioco.
Nel momento di maggiore difficoltà, l’ansia, la paura, l’incertezza, sono
emerse ed hanno portato a commettere errori, gravi, gravissimi, determinanti, dagli effetti irreparabili. Il
caos e la confusione hanno avuto la
meglio sulla scaltrezza decisionale e
sulla ragione. La ponderatezza decisionale e la dignità nello scegliere la
retta via hanno avuto la peggio ed
ecco che quella squadra è tornata
ad essere quella che molti temevano
fosse. Undici sconfitte di fila, divise
tra un Pizzonia ed un Pettinicchio
in panchina. Undici settimane di
agonia per quanti all’Ars et Labor ci
tengono. Una squadra che ha perso i
pezzi col passare del tempo, perdendo con loro la testa, lo spirito, l’identità. La Gelbison Cilento ha vinto al
“D’Amuri” quella che sarà stata l’ultima gara interna del Grottaglie in
serie D negli ultimi quattordici anni.
La Cavese, nell’ultima giornata, farà
sì che il sipario cali definitivamente
su una storia che ha emozionato. Si
giocherà a porte chiuse l’ultima gara
di quattordici anni vissuti nell’anticamera del professionismo che lo
sportivo grottagliese non potrà mai
dimenticare
l 26 agosto 1945, la città di Grottaglie accolse in festa le “sacre
ossa” di San Francesco De Geronimo; concittadino morto a
Napoli l’11 maggio del 1716. Quel giorno di agosto, in processione dietro la statua lignea di San Ciro e le statue d’argento di San Francesco De Geronimo e della Madonna di
Mutata, c’erano tutte le autorità civili con in testa l’allora sindaco
Vincenzo Bartolomeo D’Addario e le autorità religiose con a capo
l’arciprete don Antonio D’Elia.
Ma chi era Francesco? Nato a Grottaglie il 17 dicembre del 1642
da Gentilesca Gravina e da Giovanni Leonardo De Geronimo, fu il
primogenito di una famiglia numerosa. Si narra che sin da piccolo
cominciò a compiere i primi miracoli. All’età di 10 anni entrò nella
comunità di San Mattia (oggi chiesa della Madonna del Lume) dove
imparò a leggere, scrivere e fare i conti. In questa comunità vi rimase
per ben otto anni. Nel 1659 entrò nel seminario di Taranto, dove
ricevette il suddiaconato ed il diaconato. Nel 1665 si recò a Napoli
per frequentare il corso di diritto e di teologia. Anche qui Francesco entrò a far parte della Congregazione Mariana, preparandosi al
sacerdozio che avvenne dopo solo sette mesi dal suo arrivo a Napoli, esattamente il 20 marzo del 1666 a Pozzuoli. Nel luglio del 1670
entrò nel noviziato. L’anno seguente partì per Lecce, dove vi rimase
per tre anni (1671/1673). Nel 1674 ritornò a Napoli dove frequentò
il quarto anno di teologia. L’anno seguente entrò nel Gesù Nuovo.
Francesco avrebbe voluto andare in India, ma per ben quarant’anni,
rimase a Napoli (1676/1716), dove diede dimostrazione di ciò che
il Signore avrebbe disegnato per la sua vita. L’11 maggio 1716, poco
prima di mezzogiorno, spirò.
Il 26 maggio 1839 venne canonizzato da Papa Gregorio XVI. Nel
1844 fu proclamato patrono principale di Grottaglie con solenni
festeggiamenti civili e religiosi nella prima domenica di settembre.
Tanta era la devozione del popolo grottagliese che, nel 1894, fecero
realizzare il simulacro d’argento, al quale furono affidate, simbolicamente, le chiavi della Città.
Per ricordare i 299 anni dalla sua morte, a partire da venerdì 8 maggio sino a lunedì 11 maggio, presso il santuario di San Francesco De
Geronimo nel centro storico di Grottaglie, verranno celebrate le solennità per il Santo Patrono della città. Orari ed eventi sono riportati
sul manifesto a margine.
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Foto della settimana
a cura di Fernando Santopietro
foto Fabio Mazza
la ricetta dello Chef
di Salvatore Carlucci
chef ristorante La Barca - Marina di Pulsano
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Torta sala
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di pesce s
Ingredienti
per quattro persone
Per la pasta
300 gr di farina 00
150 gr di burro
15 gr di sale
Poca acqua
Per la farcia
200 gr di polpa di pesce spada
125 gr di ricotta di mucca
Una zucchina un peperone
ed una melanzana di media
grandezza
3 uova
80 gr di parmigiano
La scorza grattugiata
di un limone
Olio evo, sale e pepe
Oroscopate
Procedimento
Impastare velocemente la farina con il burro
ammorbidito (se l’impasto dovesse risultare
troppo friabile aggiungere qualce goccia d’acqua). Lasciar riposare in frigorifero per almeno
mezz’ora.
Ottenere dei dadini dalla polpa di spada.
Soffriggere questi ultimi in poco olio e regolare
di sale e pepe.
Procedere allo stesso modo con le verdure, spadellare e lasciare di cottura al dente.
Sbattere le tre uova con la ricotta, un pizzico di
sale, la scorza del limone ed il pesce e le verdure.
Stendere la pasta omogeneamente a più di un
centimetro di spessore e rivestire con essa uno
stampo da crostata o una tortiera bassa, riempire poco sotto il bordo con la farcia.
Cuocere in forno a 180 gradi per 40 minuti.
Ottima sia servita calda che fredda.
Consiglio di accompagnarla con un buon Fiano
servito ben freddo!
a cura di Buranio
Ariete
Ariete
Siete da primo posto... in amore sarete focosi, sul lavoro avrete gratificazioni e in
amicizia sarete presenti!
Jata a mei !!!
Leone
Bisogna aspettare un poco per i risultati..
ma tranquilli, arriveranno... prima o poi
arriveranno... siate fiduciosi e positivi.
La cucchiara canosci li ‘uai tlà pignata
Sagittario
Il vostro zelo e la vostra precisione vi faranno guadagnare delle gratificazioni...
non vi bastano? Pensate a chi sta peggio...
Cueigghj l’aqqua quanna gghiouvi
“Una macchina fotografica non ha mai creato una grande
immagine,come una macchina da scrivere non hai mai creato un
grande romanzo.”
Peter Adams
CINEMA
Toro
Per voi, torelli, l’amore sta per bussare alla
porta.. l’amore vero quello che dura tutta la vita.. quello da finché escort non ci
separi!
Puru “Riciu” caccia cranu
Vergine
Avete il timone in mano. Ora potete decidere dove andare. Siete i capitani della vostra
nave. Potete dare agli eventi la direzione
migliore!
...Talli ca sè martieddu ...
Capricorno
Si prospetta una settimana piena di incontri interessanti...possibili fughe nel
weekend...
Mama m’à fattu troppu beiddu!
Gemelli
In settimana, se potete rinviare qualche
decisione importante, fatelo... sarebbe
meglio aspettar la prossima. sarete sicuramente più decisi.
Ahè ... crèi si peinsa
Bilancia
Sfruttando la vostra grinta e creatività,
potrete dimostrare, grazie all’aiuto di
marte, un’inaspettata abilità nell’improvvisazione.
E c’eira !... mai nnà giouia!
Acquario
Se lavorate in team con altri, cercate di
non essere troppo pignoli per evitare discussioni. Un atteggiamento conciliante e
lo spirito di adattamento vi garantiranno
relazioni serene.
Lu figghiu sciarpu, sulu la mamma lu capisci
Cancro
Agili e scattanti, dimostrerete dimestichezza
e voglia di fare... ad ogni modo conservate
un po’ di energie per il post lavoro... great
fornication
Fatia e fatia ... e la sera pani e cipoddi
Scorpione
Incontri deludenti ti tolgono lo stimolo e
la fantasia. Per fortuna amate la solitudine... momenti intimi con voi stessi saranno piacevoli.
Aaaaaah ... quanta è luengu stu mesi !!!
Pesci
L’amore andrà bene...il lavoro andrà
bene... le amicizie andranno bene... ma
siete tristi...giù la maschera e sputate il
rospo!
Lu ti chiù ... lu sapi Cristu
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Tel. 099 563 9902
cell. 347 883 2296
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Nuovo Cinema Vittoria
Info & prenotazioni 0995622931
ore 17,30 - 19,30
Doraemon - il film
ore 21,30
Adaline - l’eterna giovinezza
Farmacie
di turno
leggici online
www.livu.it
venerdì 8 maggio
dr. Benedetto - viale Matteotti, 17
Tel. 099.5624091 / 099. 5661576
da sabato 9 maggio
a sabato 16 maggio
Farmacia D’Addario - via Marconi, 94
Tel. 099.5661173
Orario farmacie di turno
08:30-13:00 / 17:00-21:30
Direttore responsabile
Anna Rita Palmisani
Redazione
Pietro Spagnulo, Raffaella Capriglia, Giuseppe Vinci, Ciro De Angelis, Francesca Vinci,
Valeria Arcadio, Luigi Magazzino, Salvatore Carlucci, Fernando Santopietro,
Ciro Sanarica, Francesco Burano, Alessandra Arces, Annalisa Vozza
Foto:
Mimmo Lacava
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Iscrizione tribunale di Taranto n.04/08 del 21/02/2008
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