Sintomi non cognitivi nelle demenze
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Sintomi non cognitivi nelle demenze
Epidemiologia dei disturbi comportamentali nei diversi tipi di demenza Gabriele Carbone Italian Hospital Group Centro Demenze – Unità Alzheimer Guidonia (Roma) I disturbi del comportamento sono stati identificati come sintomi delle sindromi demenziali sin dalle prime descrizioni di queste condizioni. Jean-Etienne-Dominique Esquirol (1838) nel definire la 'Demenza senile' osservava che è una condizione che può essere accompagnata da disturbi emotivi. 1772-1840 Alois Alzheimer (1907) nel descrivere il caso di Auguste D., ha segnalato la presenza di alcuni disturbi comportamentali: paranoia, deliri, allucinazioni, urla. 1864-1915 Alcune scale utilizzate per la valutazione della demenza come la Blessed Dementia Scale (BDS -1968) e la Sandoz Clinic Assessment Geriatric Scale (SCAG -1974) prevedono la presenza di disturbi non cognitivi come elementi di tale condizione. Sintomi non cognitivi nelle demenze Solo nel 1980 si focalizza l’attenzione sui disturbi non cognitivi delle demenze che vengono progressivamente considerati come parte integrante per la valutazione delle sindromi demenziali. DSM-III (1980) inserisce il “cambiamento della personalità” nei criteri per la diagnosi di demenza. NINCDS-ADRDA (McKhann., 1984) inserisce come sintomi associati alla diagnosi di “AD probabile”: depressione, insonnia, deliri, allucinazioni, scoppi verbali, emotivi o fisici e catastrofici, disturbi sessuali, perdita di peso. DSM-IV (1994) include nei sintomi associati alla demenza: disturbi di percezione, di umore, del comportamento e dell’attività motoria. Sintomi non cognitivi nelle demenze Dal 1986, si sono sviluppati una serie di scale di valutazione dei disturbi non cognitivi nelle demenze: 1986: la Cohen-Mansfield Agitation Inventory (CMAI), concentrata in particolare sui comportamenti aggressivi, vagabondaggio e urla. 1987: la Behavioral pathology in AD (behave-AD) si è concentrata su specifici sintomi della MA, diversi da quelli osservati in altri i disturbi neuropsichiatrici, come deliri di furto, la paura di essere lasciati soli e disturbi del sonno. 1988 Cornell Scale for Depression in Dementia (CSDD) 1994: NPI (Cummings et al.,) che valuta frequenza e gravità di comportami comuni alla MA ed altre demenze. Sintomi non cognitivi nelle demenze Nel 1996, l’IPA convoca una Consensus Conference sui disturbi comportamentali delle demenze per: rivedere le conoscenze sui disturbi comportamentali della demenza raggiungere opinioni condivise in quattro aree critiche: - la definizione dei sintomi - le cause dei sintomi - la descrizione dei sintomi clinici - indirizzi di ricerca Sintomi non cognitivi nelle demenze: BPSD Relativamente alla definizione dei disturbi non cognitivi venne prodotta la seguente dichiarazione: - il termine “disturbi comportamentali” dovrebbe essere sostituito con il termine BPSD (“Sintomi Comportamentali e Psicologici della Demenza”), - che vengono così definiti come un gruppo eterogeneo di: “Sintomi da alterazione: della percezione, del contenuto del pensiero, dell’umore del comportamento, che si osservano frequentemente in pazienti con demenza”. IPA Consensus Conference, 1996 Prevalenza dei BPSD Varia ampiamente nei diversi studi: 25% - 90%* Alta variabilità interindividuale nella tipologia, gravità, epoca di comparsa. 1. Strumenti di valutazione (intervista ed osservazione diretta del paziente, intervista al caregiver) 2. Differente espressione nelle diverse forme di demenza 3. Fase della demenza e possibili fluttuazioni nel decorso 4. Popolazione selezionata (setting di valutazione) ed ampiezza del campione studiato *Mega et al., 1996; Grossberg & Desai AK, 2003 **Lyketsos et al JAMA, 2002 Prevalenza dei BPSD in contesti assistenziali diversi Prevalenza globale Cinicamente significativi * Deliri Allucinazioni Umore depresso Attività disturbanti Aggressione/Agitazione Apatia Community1 (%) Nursing Home2 (%) Residence care facilities3 (%) 61 32 19 14 24 14 24 27 90 80 54 32 44 53 82 67 15 7 15 24 77 (aggressività) 42 (agitazione) *NPI > 6 1. Lyketsos et al. 2000; 2. Brodaty et al. 2001; 3. Ballard et al. 2001 Caratteristiche “comuni” dei BPSD • Il decorso non è co-lineare all’andamento dei disturbi cognitivi e funzionali della sindrome demenziale. • Possono essere presenti più BPSD contemporaneamente. • Molto spesso (nel 50% dei pazienti) si può avere la risoluzione di alcuni sintomi ma se ne ne possono sviluppare altri. • Alcuni sono cronicamente presenti: apatia e agitazione/aggressività verbale (disturbi più comuni) ripetitività e pedinamento* (più comuni in AD presenili) oppositività/resistenza aggressiva in genere persiste fino alla morte • Sono più frequenti e più gravi con il progredire della demenza (*Devanand 1997 e Keene et al. 1999; **Lyketsos et al JAMA, 2002) Decorso non co-lineare dei BPSD in MA MCI Mild AD Moderate AD Severe AD 100% Cognitive ability Functional ability Change in disease progression Behavioral problems Caregiver time -2 -1 0 1 2 3 4 5 6 Years from diagnosis 7 8 9 10 0% BPSD in MCI Possono essere la principale manifestazione clinica nei pazienti con MCI. 60 45 44 40 40 34 26 30 30 MCI Demenza 25 18 20 15 17 18 16 10 5 3 A llu ci na zi on i D el ir i D .S on no A gg re ss iv ità Ir ri ta bi lit à A pa tia A ns ia D ep re ss io ne 0 Lyketsos CG et al., JAMA 2002 Il 43% dei pz con MCI ed il 75% degli AD, a domicilio, presentava disturbi neuropsichiatrici già un mese prima della valutazione e rispettivamente il 29% ed il 62% con significativa rilevanza clinica. Prima dell’esordio dei sintomi cognitivi: l’80% con AD ed il 50% con MCI avevano presentato un BPSD. BPSD in MCI IL 59% dei pazienti (su un campione di 593) presentava almeno un BPSD alla prima valutazione°. Patients with symptoms (%) 60 40 MCI 20 zi on i i A ll uc in a D el ir E uf or ia A .M ot or ia a D is in ib iz io ne A pa ti z. /A gg re s. bi li tà A gi ta Ir ri ta A ns ia D ep re ss . 0 Inoltre uno studio* ha documentato che l’85% di soggetti affetti da a-MCI e depressione sviluppano, dopo 3 anni, la MA rispetto ad un 37% di a-MCI che non presentano depressione. In aggiunta, un studio^ ha evidenziato che la presenza di depressione, irritabilità e aggressività non differisce tra MCI e pazienti affetti da AD lieve. °Feldman et al. 2005;*Forsell et al., 2003;^Lopez et al., 2005 Prevalenza dei BPSD nella MA: 25-80%° Valutazione alla scala NPI Apatia 72 Agitazione 60 Irritabilità 42 A. motoria C’è un generale accordo nel considerare: 38 Disinibizion Sintomi più frequenti apatia (Marin et al., 1993), agitazione (Mega et al., 1996), depressione (Burns et al., 1990), ansia (Shankar & Orrell, 2000) deliri (Burns et al.(2), 1990). Sintomi 36 * D. Appetito 28 * D. Sonno 24 Ansia meno frequenti 48 Depression disinibizione (Teri et al., 1992), allucinazioni (Burns et al, 90), aggressività (Gilley et al., 97), wandering, iperoralità e disturbi dell’alimentazione (Burns et al., 1990) 38 Euforia 8 Deliri Allucinazion 22 10 0 20 (°Lyketsos et al., 1999; Mega et al., 1996; Finkel et al., 1996) 40 60 80 Modificato da Mega MS,1996; *Cummings, 1998 Più gravi e frequenti al progredire della demenza NPI* AD Lieve AD Moderata AD Grave Statunitensi Italiani 9.1 ± 2.1 26.0 ± 7.0 15.9 ± 2.6 35.6 ± 4.2 22.9 ± 2.5 43.7 ± 6.0 100 Valutazione alla scala NPI 10 items** 80 60 40 20 MMSE: Lieve=21-26; Moderata=11-20; Grave <10. Lieve Moderata lu cin az io ni lir i De fo r ia Eu sia An ne io pr es s Al De si n ib i zi on e lit à Di Ir rit ab i tà M ot r ici ne it a zi o Ag Ap at ia 0 Severa *Binetti et al., 1998, **Mega et al. 1996 Frequenza dei BPSD in relazione alle fasi della MA Valutazione alla scala NPI 12 items 100 80 60 40 20 Lieve MMSE: Lieve=21-26; Moderata=11-20; Grave <10. Moderata D el ir i ci na zi on i D .S D .A on lim no en ta zi on e A llu A ns ia Eu fo ri a ta V zi ag on ab e on da gg io Ir ri ta bi D lit isi à ni bi zi on D ep e re ss io ne A gi A pa ti a 0 Severa Bianchetti et al, 2004, Trabucchi et al, 2005 Progressione “gerarchica” dei BPSD nella MA Ansia, Depressione, Apatia, Isolamento Deliri, Allucinazioni, Vagabondaggio, Disinibizione, Insonnia, Euforia, Agitazione, Irritabilità, Vocalizzazione Adattata da Feidman e Garcon, 1996 BPSD in MA 1/1 Disturbi dell’area emotivo – affettiva/ comportamentali Apatia (61-72%) Correla con con il deficit cognitivo (> con la gravità della demenza: L:42%; M:80%; G:92%). In genere, è preceduta da incapacità ad organizzare aspetti routinari del vivere quotidiano, si esprime con la perdita di interessi per la cura personale e la diminuzione per diversi tipi di interazione (interazione sociale e iniziativa, risposta emotiva, espressione facciale, inflessione vocale), fino al “mutismo acinetico”. Questi ultimi sintomi la differenziano da quelli della depressione. Depressione (prevalenza: 10-80%; 20-40%; nel 10-20% depressione maggiore) Spesso precede i disturbi cognitivi, raro il suicidio. Più marcata nei casi ad esordio precoce e con storia familiare di disturbi depressivi. Comune in soggetti anziani e molto scolarizzati; peggiora il decorso della malattia. I Sintomi depressivi si esprimono con • sintomi fisici: algie diffuse, disturbi GI o GU, • disturbi comportamentali: indecisione, insicurezza, rifiuto del cibo/farmaci, aggressività, irrequietezza motoria, euforia, iperfagia, episodi di pianto per esprimere di essere di peso, • idee deliranti a contenuto persecutorio ed ipocondriaco. Meno frequenti: disforia (38%), euforia e mania (2%; - 8-20%), BPSD in MA 2/11 Disturbi dell’area emotivo - affettiva Disturbi d’ansia (40-68%), Può essere libera, più spesso è reattiva, od associata a fobie, quali l’idrofobia delle fasi avanzate, la paura della gente, dei viaggi, del buio. Di norma si esprime con l’eccessiva preoccupazione per il proprio stato di salute o paura immotivata di restare senza risorse economiche (comportamenti esageratamente parsimoniosi, pseudocollezionismo) o di restare soli (prodigalità patologica), richiesta continua di informazioni su un evento futuro (S. di Godot), irrequietezza, agitazione psicomotoria (torcersi le mani, cantilenare) ed aggressività. Reazioni Catastrofiche (38% - 50%) Compaiono nella fase lieve-moderata. Indicate anche come “scoppi di rabbia” sono improvvise esplosioni emotive verbali (crisi di pianto, urla e bestemmie, minacce aggressive) fisiche (picchiare, dare calci e morsi) in risposta: - ad eventi o stimoli ambientali (rumore non identificato, illuminazione inadeguata), - a disturbi intercorrenti (stipsi, dolore), - patologie organiche (infezioni, infiammazioni) - all’imbarazzo per non riuscire a svolgere un compito - difficoltà di comunicazione con il caregiver Sono spesso innescate da deliri, allucinazioni, dispercezioni, ansia. Disturbi del comportamento BPSD in MA 3/11 Agitazione (40-65%), (L:47%; M:55%;G:85%) L’agitazione è definita come una attività fisica o verbale/vocale inappropriata non conseguente ai bisogni o alla confusione della persona. Spesso associata ai deliri, è un fattore di rischio per le cadute, meno frequente nella MA ad insorgenza tardiva. Sono stati identificati 4 sottotipi utilizzando il CMAI*. Agitazione Fisica Agitazione Verbale Generale irrequietezza. Senza Wandering. aggressività Nascondere le cose. Manierismi ripetitivi. Manipolazione inappropriata di oggetti. Affaccendarsi. Vestirsi o svestirsi non appropriato. Oppositivismo, negativismo. Rifiutare qualsiasi cosa. Costante richiesta di attenzione. Autoritarismo verbale. Lagnarsi o piagnucolare, gemere. Lamentarsi di malesseri Con Picchiare. Spingere. Graffiare aggressività Afferrare le persone. Tirare le cose. Dare calci e morsi. Gridare. Maledire. Bestemmiare. Scoppi di ira. Fare rumori strani *Cohen-Mansfield Agitation Inventory ( Cohen-Mansfield et al., 1989*; 1996**) Disturbi del comportamento BPSD in MA 4/11 Sono stati identificati dei fattori di rischio per i sottotipi di agitazione verbale e fisica senza aggressività Verbale: Sesso femminile. Depressione. Isolamento sociale. Deficit sensitivi e funzionali. Peggiori condizioni mediche. Tratti di personalità pre-morbosi Fisica: Sesso maschile. Maggiore deterioramento cognitivo. Precedenti episodi di aggressività e conflittualità con il caregiver Disturbi del comportamento BPSD in MA 5/11 Wandering: prevalenza 3% - 53% (L:12%; M:30%;G:84%) Camminare senza scopo di giorno o di notte inseguendo un obiettivo indefinito Voler uscire di casa chiedendo, appena fuori, di essere riportato a casa Può essere dovuto ad un difetto di orientamento Frequente soprattutto nella fase moderata, può persistere a lungo. E’ uno dei più fastidiosi problemi in termini di oneri sul caregiver. Può aumentare il rischio di cadute. Facilita i deficit nutrizionali e in degenza è molto disturbante per gli altri pazienti. Ci sono diversi tipi di comportamenti compresi nel termine vagabondaggio:* Stalking/Trailing: pedinare Pöttering or rooting: lavorare, rovistare o inseguire il caregiver o un'altra persona cercando di aggiustare qualcosa senza riuscirci Checking: controllare Absconding: tentare ripetutamente di fuggire ripetutamente se c’è il caregiver *Speranza e Fairburn, 1990 Disturbi del comportamento BPSD in MA 6/11 Comportamenti intrusivi – invadenza (10-50%) Poco studiata non è valutabile da molte delle scale utilizzate per i BPSD. Si manifesta più spesso nelle fasi lievi moderate, spesso è persistente. Si esprime con comportamenti scorretti verso il caregiver o altri pazienti: Fisici: attaccarsi/incollarsi, spingere gli altri; impossessarsi e usare cose di altri Verbali: richieste improprie o intromissioni in situazioni senza essere stati coinvolti Shadowing (affiancare): è una variante dell’invadenza, il paziente osserva e ripete, per un po’ di tempo, i movimenti e le azioni (ecoprassia) di un'altra persona Disturbi dell’area psicotica BPSD in MA 7/11 Poco frequenti prima dei 65 aa, aumentano con l’età di esordio e la progressione di malattia (20% nel 1° aa fino al 50% al 4° aa di malattia) Deliri (prevalenza: 11-75%; media 36%) Non sono correlati alla gravità della demenza: comuni nelle fasi intermedie, possono esordire precocemente e persistere fino alle fasi avanzate. Provocano un più rapido declino intellettivo Sono fattori di rischio per agitazione/aggressività fisica. Appaiono come meccanismi compensativi dei deficit cognitivi. Tendono ad avere una persistenza tematica nel tempo e sono espressi in modo stereotipato e ripetitivo. I più frequenti sono: Delirio di furto (18-43%), Delirio di abbandono (3-18%) Delirio di infedeltà (1-9%). Disturbi dell’area psicotica BPSD in MA 8/11 Altri deliri: Persecutori, di colpa, di rovina, di annullamento fisico e mentale Reduplicazione (S. Capgras): convinzione che le persone familiari siano sostituite da impostori (14%) e/o che l’ambiente circostante si situato in un luogo diverso da quello dove si trova: delirio di non essere nella propria casa (18%). Falso riconoscimento S. di Fregoli (agnosia visiva): convinzione di riconoscere una persona familiare (perché vestiti in modo da sembrare la persona familiare) in soggetti che, invece, sono estranei. Delirio di intermetamorfosi: convinzione che una persona a lui familiare (vissuta come persecutore) ed uno sconosciuto, oggetto del falso riconoscimento, abbiano in comune caratteristiche fisiche e psicologiche. Delirio dei “doppi soggettivi”: convinzione che un’altra persona sia stata trasformata fisicamente nel proprio sé. Disturbi dell’area psicotica BPSD in MA 9/11 Allucinazioni (prevalenza: 5,5-67%; 4-41%; 12-49%; media: 18%) Meno comuni dei deliri. Soprattutto visive (30%): genitori deceduti, intrusi, animali. Poco frequenti nella fase iniziale di malattia. Non sempre sono sconvolgenti per il paziente. Le allucinazioni uditive, meno frequenti (10%), possono essere persecutorie ed accompagnare i deliri; più frequenti le dispercezioni elementari (suoni, musiche e rumori) così come la visione di figure indistinte o di voci poco decifrabili. Disturbi dell’area psicotica BPSD in MA 10/11 Misidentificazioni (5-30%) A causa della agnosia visiva molti hanno difficoltà a cogliere i contrasti, soprattutto con ridotta intensità di luce e questo genera errori di identificazione che possono generare false convinzioni con l’intensità di un delirio. Tipi più frequenti Phantom boarder Syndrome: presenza di estranei (fantasmi) che vivono nella propria casa (17%) Errori di identificazione di altre persone (12%) o di se stesso (mirror sign syndrome) (4%) Picture sign Syndrome: il paziente immagina che gli eventi della TV si verificano nella propria casa (6%). Disturbi dell’area psicotica BPSD in MA 11/11 Sundowning syndrome (L:14% M:23% G:25%)* Alterata percezione ambientale che provoca aumento della confusione fino a generare illusioni e allucinazioni. Ne consegue un aumento: Ansia, agitazione e aggressività Oppositività, reazioni catastrofiche Attività motoria e verbale (vagabondaggio, urla) Alterazioni neurovegetative Interesse sessuale (ridotto: 23%; meno frequente aumento: 8%). Riduzione appetito: (L:39%; M:45%; G:42%;)*. Disturbi del sonno (40-70%; 8-34%) *Oscar L. Lopez et al, 2003 BPSD in LBD (sinucleopatia) Frequenti le allucinazioni visive (13-80%; 57-76%**) meno le uditive (10%), rare le altre allucinazioni (gustative, olfattive, tattili). Sono molto più frequenti che in AD. Deliri paranoidei (20-80%) a sfondo persecutorio e le misidentificazioni (sono più frequenti che in AD). Sintomi depressivi (10-50%; 23%*) e depressione maggiore (13%*; 20%). Ansia, spesso di tipo generalizzata (30-40%), aggressività fisica e verbale. Disturbi del sonno (>50%) nella fase REM, dovuti a sogni vividi e terrifici associati a movimenti motori semplici o complessi. Le allucinazioni visive sono: • Presenti precocemente, possono persistere a lungo (in AD: nelle fasi avanzate) • Emergono spontaneamente, spesso di notte. • Consistono in figure animate (persone, bambini, animali, insetti). • Ben strutturate, dettagliate, vivide, in genere mute e formate da colori brillanti. • Contengono caratteristiche spesso drammatiche. • Ricorrenti: frequenza giornaliera, settimanale o mensile. • Associate ad una maggiore compromissione cognitiva e motoria. *McKeith, 2002 **Aarsland D et al., Int J Geriatr Psychiatry 2001 Progressione “gerarchica” dei BPSD nella LBD Adattata da Feidman e Garcon, 1996 BPSD nel PD+D (sinucleopatia) Disturbi dell’affettività sono le manifestazioni più comuni (20%-90%). Sintomi depressivi (tristezza, pessimismo): 40-70% In circa il 20-35% dei casi sono soddisfatti i criteri per la diagnosi di episodi di depressione maggiore. Alcuni studi hanno riscontrato che il 43% dei pazienti aveva una sintomatologia depressiva prima dell’esordio dei sintomi motori. Caratteristiche distintive della depressione in PDD: - Più frequente e più grave nelle forme ad esordio precoce. - Correla con le disfunzioni cognitive e con la durata di malattia. - Non sembrano esserci differenze tra i due sessi. - Frequente è l’associazione ad ansia. - Bassa incidenza di disturbi psicotici e di suicidi compiuti nonostante la frequente ideazione suicida. BPSD nel PD+D (sinucleopatia) Ansia generalizzata: (38%)° Sintomi più comuni: apprensione, irritabilità, nervosismo, palpitazioni, insonnia, iperventilazione, crisi di panico. Può essere scatenata o esacerbata dalla L-Dopa, in pazienti già ansiosi. Comportamento maniacale (raro) E’stato rilevato in associazione alla L- Dopa: esaltazione, idee di grandezza, aumento della libido (M>F), ridotto bisogno di dormire, insolito benessere. Osservati anche: comportamenti osssessivi-compulsivi e fobie (paura di cadere). Disturbi psicotici a patogenesi iatrogena (anticolonigerci/dopa-agonisti) -Deliri: (3-17%) possono essere preceduti da sogni vividi o da allucinazioni visive, sono tipicamente a contenuto paranoideo (persecuzione, gelosia) -Allucinazioni: (6-38%; 29-54%*) in genere visive (> che nel PD: 7-14%*), rare le uditive o tattili, per lo più notturne. Fattori di rischio: età, politerapia, lunga durata di trattamento. °Stein (1990). *Aarsland D et al., 2001 BPSD nel PD+D (sinucleopatia) Le allucinazioni da tossicità anticolinergica si differenziano da quelle da dopa-agonisti DA ANTICOLINERGICI DA DOPA-AGONISTI Visive combinate ad elementi uditivi e tattili Solo visive Poco strutturate Ben strutturate Associate a deliri o confusione Assenza di deliri o confusione Con emozioni angoscianti Scarsa componente emozionale Spesso stereotipate Comparsa serale I BPSD nella forma vascolare da patologia dei piccoli vasi sottocorticali (Stato lacunare e Malattia di Binswanger) Prevalenza: 45-72% (minore gravità e frequenza rispetto alla MA) Frequenti soprattutto nella fase precoce di malattia, variano in relazione alla sede ed alla estensione delle lesioni ischemiche • depressione più frequente che nell’AD (19-43%): perdita di interesse, ritiro sociale, rallentamento psicomotorio, sintomi somatici; • apatia (più frequente che nell’AD), abulia, aspontaneità; • labilità emotiva (più frequente che nell’AD), disforia. • Ansia, irrequietezza, aggressività. • Alterazioni del ritmo sonno-veglia. • Deliri (precoci nella encefalopatia di Binswanger): persecutori, di gelosia, S. di Capgras, presenza di intrusi. • Allucinazioni, in particolare visive, sono meno frequenti che nell’AD • Stereotipie e comportamenti imitativi (perseverazioni cognitive e motorie: ecolalie, ecoprassie). I BPSD nelle FTD (Taupatia) I disturbi comportamentali (prevalenza > 80%) dominano il quadro clinico e possono : - precedere di anni la demenza o rappresentare i sintomi d’esordio. - essere per lungo tempo l’unica manifestazione clinica. Si esprimono con una progressiva alterazione della condotta sociale e personale, perdita della capacità ad adattarsi alle richieste ambientali, perdita di empatia, tendenza alla ripetitività e mancanza di insight. Lo spettro dei disturbi comportamentali è estremamente variegato. Nella variante frontale possiamo individuare tre sottotipi d’esordio di disturbi comportamentali: - Sottotipo Disinibito. - Sottotipo Apatico – abulico. - Sottotipo Stereotipico – ritualistico. SOTTOTIPO DISINIBITO (Atrofia Orbitofrontale ) Mancato Mancato rispetto rispetto delle delle convenzioni convenzioni sociali sociali (volgarità, (volgarità, perdita perdita di di tatto, tatto, cleptomania) cleptomania) ee indifferenza indifferenza verso verso l’esterno, l’esterno, egoismo egoismo ee perdita perdita di di empatia empatia (variante (variante Frontale Frontale Dx). Dx). Profonda Profonda disgregazione disgregazione delle delle attività attività sociali sociali ee cambiamento cambiamento “radicale” “radicale” dello dello stile stile di di vita vita con con possibilità possibilità di di “incidenti” “incidenti” rilevanti rilevanti (civilmente (civilmente ee penalmente) penalmente) per per perdita perdita di di controllo controllo dell’impulso. dell’impulso. Scarsa Scarsa capacità capacità di di valutare valutare ilil rischio. rischio. Mancato Mancato controllo controllo (fluidità) (fluidità) emozionale: emozionale: euforia, euforia, ilarità ilarità non non giustificata, giustificata, impulsività, impulsività, facile facile irritabilità, irritabilità, irrequietezza, irrequietezza, iperattività iperattività priva priva di di scopo, scopo, aggressività. aggressività. Le Le alterazioni alterazioni comportamentali comportamentali sono sono più più evidenti evidenti di di quelle quelle cognitive. cognitive. SOTTOTIPO APATICO–ABULICO (Atrofia frontomesiale/ corteccia cingolata anteriore) Apatia cognitiva, emozionale e motoria più costante e pervasiva che nell’AD. Si esprime con indifferenza totale per se stessi e per il prossimo. Inerzia motoria. Assenza di motivazioni. Ritiro sociale. Mancanza di volontà, indifferenza. Appiattimento affettivo Mutismo acinetico. SOTTOTIPO STEREOTIPICO – RITUALISTICO (Atrofia prefrontale dorsolaterale) Pronunciate Pronunciate perseverazioni perseverazioni ee stereotipie stereotipie motorie: motorie: continue continue oo ricorrenti ricorrenti vocalizzazioni, vocalizzazioni, movimenti movimenti bucco-linguali, bucco-linguali, vagabondaggio, vagabondaggio, battere battere le le mani, mani, cantare, cantare, ballare ballare (comportamenti (comportamenti ripetitivi, ripetitivi, ritualistico ritualistico –– compulsivi compulsivi 64% 64% -vs. -vs. AD AD 14%, 14%, in in assenza assenza di di ansia ansia oo aspetti aspetti ossessivi). ossessivi). Iperoralità* Iperoralità* ee tendenza tendenza alla alla bulimia bulimia (7-25%); (7-25%); (craving (craving per per ii carboidrati: carboidrati: 79% 79% vs vs 0% 0% AD) AD) aumento aumento del del peso: peso: 64% 64% (vs (vs 7% 7% AD). AD). Rigidità Rigidità mentale, mentale, sciatteria, sciatteria, fatuità fatuità (distraibilità, (distraibilità, impersistenza). impersistenza). Espressioni Espressioni abnormi abnormi di di affettività affettività (giovialità (giovialità inappropriata, inappropriata, sessualità sessualità incontrollata). incontrollata). Comportamento Comportamento d’utilizzazione d’utilizzazione (esplorazione (esplorazione ed ed uso uso spesso spesso inadeguato inadeguato oo immotivato immotivato di di oggetti oggetti presenti) presenti) ee d’imitazione d’imitazione (ecolalia, (ecolalia, ecoprassia). ecoprassia). Trascuratezza Trascuratezza nell’igiene nell’igiene ee nella nella cura cura personale personale .. DISTURBI DELLA SFERA AFFETTIVO-EMOTIVO Depressione, ansia, vulnerabilità, ideazione ossessiva, manie suicide (fasi iniziali e fluttuanti e transitori). Ipocondria (può precedere l’esordio anche di molti anni), preoccupazioni eccessive o bizzarre per alcune parti del proprio corpo (fasi iniziali e fluttuanti). DISTURBI DELLA SFERA PSICOTICA I deliri sono evidenti nel 25% dei casi. I BPSD nelle FTD (Taupatia) Nella variate temporale sinistra In molti pazienti emergono competenze artistiche (figurative o musicali).* Nella variante temporale destra Sviluppano manifestazioni con carattere di “novità”, rispetto alla precedente personalità, caratterizzate da bizzarrie nell’abbigliamento, idee fisse e monotematiche, fanatismi ideologici, cambiamento di convinzioni politiche e religiose, talora veri e propri sintomi psicotici (deliri). Nell’atrofia temporale bilaterale Può comparire una sindrome di Kluver-Bucy: • iperfagia/bulimia, • tendenza ad esplorare per via orale oggetti anche non edibili (cecità psichica), • irresistibile impulso a prestare attenzione e a reagire ed imitare ogni stimolo visivo (ipermetamorfosi), • placidità/indifferenza emotiva, perdita delle risposte di aggressività e di paura, ipersessualità (auto, omosessualità). *Miller, Cummings et al. 1998. Altre sindromi extrapiramidali con demenza Paralisi sopranucleare progressiva (Taupatia) Possono precedere la comparsa dei disturbi motori (46% dei casi). La PSP può esordire con: apatia, indifferenza emotiva, depressione. Successivamente: disinibizione, comportamento di imitazione (ecolalia, ecoprassia) e di utilizzazione°, disturbi del sonno. I BPSD più frequentemente riportati: apatia (91%), disinibizione (36%), disforia ed ansia (18%), irritabilità e agitazione (9%); rari: pianto/riso inappropriato, scoppi di ira*, comportamenti ossessivo-compulsivi**, psicosi schizofreniformi. Degenerazione cortico-basale (Taupatia) Alla paralisi sopranucleare dello sguardo, “mano aliena”, aprassia asimmetrica, afasia, acalculia, disorientamento destro-sinistro, mioclono e demenza si associano, specialmente nello stato avanzato della malattia, i seguenti BPSD: apatia, disinibizione, depressione, ansia, irritabilità, agitazione, deliri e manifestazioni ossessivo-compulsive. °Pillon, 1986; *ML Albert, 1974;**Destee, 1990 Altre sindromi extrapiramidali con demenza Malattia di Hallervorden Spatz (sinucleopatia) I disturbi piramidali ed extrapiramidali si associano a deterioramento cognitivo e vari BPSD**: depressione, aggressività, impulsività. Atrofia Multisistemica* (sinucleopatia) In alcuni casi alla sintomatologia di questo gruppo di malattie si può associare demenza con deficit di tipo frontale ed i BPSD possono precedere i disturbi neurologici**: depressione: e il più frequente (80%), può essere il sintomo di esordio dell’ MSA; disturbi del sonno (perdita atonia muscolare con comparsa di attività motoria complessa associata ad attività onirica), sonnolenza diurna; psicosi simil-schizofrenica. *Deg. nigrostriatale, Deg. olivopontocerebellare, S. di Shy-Drager; ** (Cummings et al, 1992; Cohen et al, 1995) BPSD nella Corea di Huntington Disturbi di personalità e depressione possono precedere di anni la comparsa della corea* e dei disturbi cognitivi, più frequentemente che nella MA. La percentuale di soggetti che presentano BPSD: d’esordio varia dal 24% al 79% e nel corso della malattia la prevalenza varia dal 35% al 73%. Nella fase precoce prevalgono Irritabilità/agitazione (65%), ansia (52%), sospettosità, ostilità, labilità emotiva, anedonia. Successivamente cambiamento di personalità (79%) e della condotta (caratteristici i “comportamenti esplosivi intermittenti”): comportamento antisociale, egocentrico ed impulsivo, con aggressività (53%), violenza, disinibizione sessuale: promiscuità, esibizionismo, pedofilia, voyeurismo; abuso di sostanze (di norma alcolici). *Mendez et al, 1994, Cummings et al, 1995. I BPSD nella Corea di Huntington Più tardivamente Depressione (29-53%), disforia (69%), apatia (56%), ossessioni (52%) compulsioni (52%) isolamento, . La depressione è più frequente nelle forme ad esordio tardivo e nei soggetti di colore*. Comuni: allucinazioni visive e idee deliranti (23%): persecuzione, gelosia. Poco frequenti episodi di breve durata di mania ed ipomania (5-10%) caratterizzati da elevazione del tono dell’umore associati a sintomi di ottimismo immotivato, aumento di energia, idee di grandezza, iperattività ed insonnia*. Il suicidio, più frequente che nella depressione, è causa di morte nel 6-8% dei soggetti, il 25% lo tenta almeno una volta**. In oltre il 50% dei casi, si verifica nelle prime fasi di malattia. *Folstein 1989 **Farrer, 1986 Altre demenze Idrocefalo normoteso Associata alla classica sintomatologia clinica, sono state descritti vari BPSD: - alterazioni della personalità: apatia, inerzia, indifferenza emotiva, scoppi di aggressività (meno frequenti) (Crowell, 1973, Gustafson 1978), - disturbi dell’umore: depressione, euforia, mania (Gustafson 1978), - psicosi: raramente. Demenza talamica In associazione ai movimenti involontari delle gambe e del tronco, tremore, coreoatetosi, e occasionalmente mioclono, sono presenti i seguenti BPSD: depressione, apatia, disturbi del sonno. Possono essere presenti: atassia, paraparesi cecità, spasticità, atrofia ottica, nistagmo e disartria. Altre demenze Da endocrinopatie Malattia di Fahr (ipocalcemia cronica da ipoparatiroidismo) una psicosi similschizofrenica può precedere i disturbi motori e cognitivi (Cummings 1992). Frequenti i sintomi depressivi, maniacali (Trautner 1988) e apatia. Ipotiroidismo: ipersonnia, Ipertiroidismo: depressione Ipercortisolismo (S. di rallentamento psicomotorio, irritabilità, apatia. ansiosa, mania, allucinazioni (rar) visive ed uditive. Cushing): depressione, episodi psicotici. Carenziali Deficit di Vit. B12 (+ ac. Folico): spesso nelle fasi iniziali: irritabilità, sospettosità, apatia, labilità emotiva, depressione. Da insufficienza d’organo Encefalopatia uremica: apatia ed irritabilità iniziale poi allucinazioni e deliri. Demenza dialitica: disturbi del comportamento e della personalità. Demenza epatica: apatia. irrequietezza, depressione, euforia, insonnia, crisi di panico, sintomi psicotici. Altre demenze Da insufficienza d’organo Degenerazione epato-lenticolare congenita (Morbo di Wilson) I disturbi NPS possono precedere le altre manifestazioni della malattia nel 20% dei pazienti (Akil 1995). Sintomi più frequenti: irritabilità, impulsività, labilità emotiva, comportamento aggressivo (autoaggressività), antisociale, sconsiderato, disinibito (ridotta inibizione sessuale) e criminale (Dening 1989). La depressione nel 20-30% dei pazienti; meno frequenti mania ed ipomania. I disturbi NPS sembrano correlare, più che con la disfunzione epatica, con i disturbi neurologici: distonia, tremore, rigidità, disturbi della deambulazione e postura. Sono stati descritte: personalità schizoidi, sociopatiche ed isteriche. Da accumulo patologico (prevalentemente lipidi) su base genetica Leucodistrofie metacromatiche, adrenoleucodistrofie, sfingolipidosi e lipofuscinosi: generalmente ad esordio infanto-giovanile, possono esordire anche in età adulta. Disturbi NPS: impulsività, ipersessualità, disinibizione, psicosi. Altre demenze Encefalopatie croniche da sostanze neurotossiche Monossido di carbonio (piccole perdite croniche da impianti di riscaldamento) - Fase reversibile (settimane o mesi): cambiamento dell’umore, disordini del sonno, disturbi di memoria. - Fase parzialmente reversibile: irritabilità, apatia, peggioramento dei disturbi dell’umore e dei disturbi cognitivi (attenzione e visuo-spaziali). - Fase irreversibile: rallentamento psicomotorio, grave deficit mnesici e del linguaggio (di produzione e comprensione), segni extrapiramidali e di compromissione funzionale. Da manganese: allucinosi, sindromi parkinsoniane e disorientamento. Piombo organico (pulitori di taniche di benzina) allucinosi e stati maniaco-depressivi. Da solventi organici (tricoroetilene presente in collanti per scarpe): disturbi comportamentali, deficit di attenzione, concentrazione e visuo-spaziali. Altre demenze Da traumi cranio-cerebrali cronici e da lesioni parenchimali Demenza pugilistica (taupatia) : apatia, disturbi del controllo dell’impulso depressione. Da ematoma subdurale cronico: stato di irritabilità, apatia, disinibizione, disturbi affettivi. Da neoformazioni tumorali: (gliomi frontali, talamici, meningiomi orbitofrontali e parasagittali): disinibizione con moria, labilità emotiva, alterazioni della personalità (mania se il POS si sviluppa nel terzo ventricolo o aree adiacenti). Da infezioni croniche Tubercolosi cronica (meningoencefalite con lesioni della base) modificazioni della personalità e quadri confuso amnesici. Neurosifilide in fase terziaria amnesia severa e idee paranoiche (megalomania) deliri, allucinazioni disturbi dell’umore ed ipocondria. HIV: apatia, ritiro sociale; deliri, allucinazioni. Conclusioni 1/3 La prevalenza è molto variabile nelle varie forme di demenza. Sono presenti molto spesso nella fase preclinica (> 50%) . Molto precoci nelle FTD, nella LBD e nella Corea di Huntington Possono essere presenti più di un BPSD contemporaneamente. Possono sopraggiungere in qualsiasi momento della sindrome demenziale, e di norma sono tanto più gravi quanto più grave è l’impairment cognitivo. Sono causa di disabilità. Conclusioni 2/3 Pertanto devono essere sempre essere valutati e trattati in modo appropriato. Impatto dei BPSD se non trattati • Aumentano il rischio di precoce istituzionalizzazione. • Aumento significativo dei costi (>30%) sociali e sanitari della malattia (interventi specialistici di urgenza, ricoveri, farmaci costosi). • Riduzione della QoL dei pazienti e dei caregiver. • Principale causa di stress psichico e fisico dei caregiver e del personale di assistenza. • Eccesso di disabilità e peggioramento delle prestazioni cognitive. • Eccessivo uso di farmaci, aumentato rischio di mortalità e di abusi fisici e psichici. Conclusioni 3/3 Possono essere molto utili per la diagnosi differenziale nella fase d’esordio delle demenze. AD deficit mnesico Depressione/Ansia FTD sindrome disesecutiva Disinibizione-Apatia Disturbo alimentare LBD deficit mnesico/percettivo Allucinazioni VaD (sottocorticale) sindrome disesecutiva Euforia - depressione L’evidenza clinica di malattia vascolare facilita la diagnosi Grazie per l’attenzione