Riunione della Commissione ITRE 26 settembre 2016 Parlamento

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Riunione della Commissione ITRE 26 settembre 2016 Parlamento
TITOLO
Riunione della Commissione ITRE
LUOGO E DATA
26 settembre 2016
Parlamento Europeo
Rue Wiertz, 60 - 1000 Bruxelles
ORGANIZZATORE
Commissione per l’industria, la ricerca e
l’energia.
RELAZIONE
Nel giorno 26 settembre 2016 si è riunita la Commissione per l’industria, la ricerca e
l’energia del Parlamento Europeo. Nella presente relazione sono analizzati i punti 7 e 8
dell’ordine del giorno.
7. Controllo delle competenze di esecuzione della Commissione europea:
utilizzo corretto dei servizi di roaming, presentazione a cura della
Commissione del progetto di atto di esecuzione.
Come noto, le tariffe roaming saranno abolite nel contesto del progetto chiamato
“Roaming come a casa” a partire dal 15 giugno 2017. In data 5 settembre la
Commissione ha presentato un progetto di atto d’esecuzione, poi ritirato per critiche
dal Parlamento. In data odierna la Commissione ha presentato un nuovo progetto.
Il Presidente della Commissione ITRE Jerzy BUZEK ha introdotto nella discussione il
Direttore Generale della DG CNECT Roberto VIOLA, il quale ha illustrato ciò che
deve essere attuato al fine di ottenere l’approvazione dell’atto di esecuzione.
Anzitutto, il progetto deve ricevere il parere del BEREC (Body of European
Regulators for Electronic Communications) entro il 15 ottobre. In seguito, ci sarà un
ulteriore esame degli Stati Membri che si esprimeranno in data 23 novembre. La
Commissione dovrà approvare l’atto di esecuzione finale entro il 15 dicembre. Nel
corso dell’assemblea generale di Bratislava si terrà una discussione circa l’atto di
esecuzione e il discorso generico sul roaming. Il nuovo atto di esecuzione della
Commissione prevede che i cittadini nel corso del periodo di viaggio beneficino de
roaming “like at home”, in stretto controllo degli operatori nel campo della rivendita
non autorizzata.
Dopo la breve introduzione, il Direttore della DG CNECT Anthony WHELAN è poi
intervenuto con lo scopo di fare luce sulle caratteristiche di sostenibilità del roaming,
discutendo l’eventualità – improbabile - che le tariffe nazionali riscontrino delle perdite
a causa della roaming policy. A tal riguardo si è calcolata una soglia di margine delle
possibili perdite derivanti dal roaming pari al 5% rispetto agli introiti globali al
dettaglio dell’operatore.
In seguire diversi europarlamentari hanno manifestato il la propria opinione circa il
nuovo progetto della Commissione.
L’On. Patrizia TOIA (S&D) ha sostenuto che qualora si individuasse un utente
“sospetto” e/o non autorizzato, sarebbe necessario il supporto di una procedura di
sanzionamento a tutela di chi risulta in regola con la normativa. Al fine di contrastare
gli abusi, sarebbe opportuno richiedere i documenti di residenza. Si deve inoltre
tutelare la logica degli operatori fino al punto in cui non si incorre nei meccanismi di
mercato, che prevedono cali o crescite di fatturato dipendenti da normali rischi
economici.
L’On. Kaja KALLAS (ALDE), ha richiesto delucidazioni in merito alla tutela della
privacy e dell’attivazione del roaming tramite carta prepagata.
L’On. Michel REIMON (V-ALE) facendo notare l’assenza di regolamentazione specifica
riguardo il numero di giornate per cui roaming like at home dovrebbe essere
garantito, ha chiesto su quali basi la Commissione intenda dimostrare che questo
approccio sarà migliore di quello reso dai 90 giorni all’anno. Inoltre, è stato chiesto
come si garantrà poi che i piccoli fornitori attivi i in uno o due Stati membri rimangano
competitivi rispetto agli altri colossi di altri stati.
L’On. David BORRELLI (EFD) ha voluto palesare la prioria perplessità circa il
rapporto operatore-cliente. Il contratto tra operatore e cliente non può essere
vincolante solo per il cliente: in tale caso come si pensa che l’operatore sia disposto ad
andare in perdita fornendo al cliente un supplemento roaming? L’ intervento ha
toccato anche il problema legato alle tempistiche. Infatti, quando sarà adottato il
nuovo atto di implementazione,i tetti massimi delle tariffe non saranno ancora stati
definiti.
L’On. Barbara KAPPEL (ENF), dopo aver sottolineato l’importanza del parere del
BEREC, ha ricordato che entro il 15 gli organismi nazionali dovranno mobilitarsi per
ridurre gli abusi del roaming. La questione centrale è quella di calcolare i canoni a
seconda delle reti, ossia, quali saranno i canoni per coloro che viaggiano
frequentemente, come per esempio gli studenti Erasmus. La Presidente Commissione
IMCO Vicky FORD a tal proposito ha insistito sul fatto che il regolamento attuale
dovrà considerare la modalità e la durata dei viaggi, l’impatto delle telecomunicazioni
e la sostenibilità.
L’On. Miapetra KUMPULA-NATRI(S&D), ha ripreso il quesito dell’On. REIMON
sostenendo la necessità di una legislazione sostenibile che tuteli tutti gli operatori
senza alcuna esclusione. Se si dovesse far pagare l’onere al consumatore, questa cifra
sarebbe legata alla spesa all’ingrosso dell’operatore. L’On. José BLANCO
LOPEZ(S&D), ha a tal riguardo detto che il prezzo del roaming all’ingrosso non deve
comportare incrementi di prezzo per i clienti dei Paesi visitanti. La seconda proposta
della Commissione deve tenere quindi conto del rapporto tra cittadino e operatore nel
concreto. . Riguardo questa problematica, l’On. Dan NICA(S&D) ha dichiarato di
sostenere un modello che risponda ai problemi di sostenibilità, poiché se è vero che da
un lato la maggioranza dei cittadini deve godere di tariffe equivalenti a quelle di casa,
e dall’altro gli operatori devono rispettare gli oneri tariffari, resta da definire una
modalità tale da garantire una soluzione di compromesso. L’On. Henna VIRKKUNEN
(PPE), ha invitato la Commissione a riflettere sul fatto che i cittadini finlandesi
utilizzano già tariffe economiche nella telefonia mobile, indi per cui il provvedimento
sarebbe praticamente inutile per i Paesi scandinavi.
L’On. Carlos ZORRINHO(S&D), ha invece osservato come la proposta sia un
importante compromesso, una risposta concreta ai cittadini, una sfida al regolamento
nazionale e alla vigilanza del regolamento europeo. Laddove applicata e convalidata,
l’abolizione del roaming non potrà che avere un impatto positivo sui i viaggiatori e
sulle persone sul territorio, con un ragionevole risultato a livello globale.
Roberto VIOLA ripeti chi è , in risposta ad alcune delle questioni sollevate, ha
osservato quanto segue:
- Gli operatori dovranno assicurasi di garantire il free roaming a lunga durata non
solo per i viaggi a breve termine, in caso contrario sarà opportuno rivolgersi
all’operatore per doverosi reclami.
- In caso di carta prepagata, il cliente dovrà dimostrare che la carta prepagata è
collegata a determinati Paesi membri.
- Per il 99% dei cittadini la questione dei 90 giorni risulterà irrilevante:nel caso in
cui uno studente Erasmus fosse intenzionato ad attivare il roaming like at home, con
la tessera Erasmus potrà certificare di disporre di un collegamento con il proprio
Paese.
- Per quanto riguarda la valutazione dell’impatto, sono state esaminate
attentamente tutte le metodologie di viaggio e ne è stata accertata la sostenibilità.
- La specificità nordica deve essere meglio analizzata dal BEREC.
8.Scambio di opinioni su ITER con Miguel Arias Canete, Commissario per
l’azione per il clima e l’energia, nell’ambito del dialogo strutturato.
L’ITER è un piano riguardante le fonti di energia per il futuro, e comprende sette Paesi
finanziatori: India, Cina, Russia, Unione Europea, Stati Uniti, Corea del sud, Giappone.
Il Commissario Miguel ARIAS CANETE, si è espresso su ITER menzionando lo scopo
del progetto, ossia la tutela dell’ambiente tramite l’utilizzo di energia pulita, tema caro
a tutta la comunità globale. Il progetto ITER ha un enorme potenziale, tale da
ristrutturare la cartina dell’energia del mondo. Oggi l’EU importa più del 50%
dell’energia (petrolio e gas) da Paesi Terzi, spesso da Paesi instabili o remoti. La cifra
stimata per il 2030 è del 70%,e allo stesso tempo l’UE dovrà affrontare la sfida del
cambiamento climatico, dopo l’Accordo di Parigi dello scorso anno in tema di
decarbonizzazione. L’Europa deve investire su un Energy mix rinnovabile; a tale
proposito l’energia della fusione aiuta a raggiungere gli obiettivi prefissati grazie a:
- abbondanza di carburante;
- basso impatto globale senza emissioni gas serra co2;
- sicurezza di impianti anti rischio fusione;.
- assenza di materiali radioattivi di lunga durata.
Nel provare che la fusione può diventare una fonte d’energia futura l’ITER gioca un
ruolo fondamentale. I partner internazionali sopracitati sono interessati alla ricerca
nella fusione. Il progetto non può appunto essere realizzato da un solo Paese, e gli
investimenti ad esso collegati devono essere privati e pubblici. Con l’afflusso di
liquidità, l’occupazione e la crescita generati potranno produrre effetti tangibili anche
nel breve periodo, soddisfacendo ampiamente importanti punti relativi tematiche
prioritarie per la Commissione Europea. Nel contesto del continuo stimolo degli
investimenti industriali sussistono numerose opportunità di commercio - in particolare
per le PMI ; inoltre l’industria europea è coinvolta nella produzione di componenti
tecnologiche per la realizzazione dei progetti di ricerca. Fra il 2008 e 2015 le industrie
dell’Unione hanno firmato più di 750 contratti e 150 concessioni di ricerca legate al
settore ricerca e innovazione, per un importo di 3,6 miliardi di euro. ITER ha
apportato evidenti migliorie anche nella robotica e nel riciclaggio dei rifiuti: gli sforzi
hanno contribuito a sostenere l’occupazione con la domanda di operai e professionisti
qualificati nella costruzione dell’ingegneria civile. Dopo la costruzione, l’assemblaggio
e le fasi operative di ITER ci saranno nuove possibilità per la ricerca e il lavoro. I
progressi di ITER sono stati lodati anche dalla stampa internazionale. Dal 2015 le parti
di ITER sono riuscite a supplire alle perdite dei costi. C’è stata una svolta grazie
all’agenzia “Fusion for Energy”, che ha rafforzato il controllo sul contenimento dei
costi. Infatti, lo scorso giugno ITER ha approvato il piano del grant a sostegno del
progetto. Il grant delineato include investimenti pubblici dei singoli Paesi aderenti,
investimenti privati e i fondi del piano Juncker, destinati anche ad altri progetti
nell’ambito Horizon 2020. Si stanno considerando anche i costi di smaltimento di
materiale nucleare all’interno dei rischi. Si prevede una completa attuazione del
progetto entro il 2040.
A seguito della panoramica informativa offerta dal Commissario, l’On. Paul RUBIG
(PPE), nel contesto dell’accordo internazionale per energia e ricerca, ha chiesto
delucidazioni sui progetti realizzati nell’anno in corso e previsti per l’anno seguente.
L’On. NICA, ha affermato che ITER è la strada giusta per lo sviluppo tecnologico ed
energetico e se l’UE vuole essere leader del settore delle energie rinnovabili deve in
primis indirizzare in questo senso i finanziamenti.
L’On. Evzen TOSENOVSKY ha parlato di ITER e GALILEO come dei migliori progetti
di ricerca dell’Unione, comprendenti anche Paesi Terzi. Dopo aver auspicato il
completamento del programma anche prima del 2020, ha richiesto una panoramica
dei rischi di ricerca e della suddivisione e fine dei finanziamenti.
Il 24 ottobre si terrà una visita al progetto ITER presso la sessione di Strasburgo, il
Presidente della commissione ITRE ha sollecitato la partecipazione a questo
importante meeting informativo.
Link utili:
Progetto di ordine del giorno: file:///C:/Users/bruxelles6.UCV/Downloads/s2014_2019-plmrep-COMMITTEES-ITRE-OJ-2016-09-26-1104326IT%20(1).pdf
- Web streaming: http://www.europarl.europa.eu/news/en/newsroom/20160921IPR43511/committee-on-industry-research-and-energy-meeting26092016-(pm)
Eseguito da
Claudia Zecchin
UNIONCAMERE DEL VENETO
Delegazione di Bruxelles
Av. de Tervueren 67 - B-1040 Bruxelles
Tel. +32 2 5510491
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