premio perini 2016

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premio perini 2016
FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC (FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB)
ANNO IV – n° 35
SETTEM BRE 2016
SOMMARIO
Il MISFF al 20 TH Av anca 2016 Film Festival – M. Zeppi
Forum FEDIC – Luci e ombre sulla situazione produttiv a… – C. Bruschi
Soci FEDIC al Forum di Venezia – P. Micalizzi
Premio FEDIC – P. Micalizzi
Il grande ritorno di Filmcarav an a Venezia – Filmcaravan
Calci: set del cortometraggio “Priority” – C. Montagnani
Isabella Salvetti ospite del 14°Stage Nazionale FEDIC – G. Squarcio
Con la prematura scomparsa di Carlo Tagliabue grav e perdita del CSC e dell’Associazionismo culturale – P. Micalizzi
Dai Cineclub FEDIC: 11 domande alla SIAE
FEDIC SCUOLA
Campus NaturalmenteCinema – Gruppo Cineamatori delle Apuane
LO SCAFFALE
Dellamorte Dellamore e la nascita di un mito – F. Felloni
ATTIVITÀ DEI CINECLUB
Sandro Da Re: l’Artista tra Fotografia e Cinema – CVC Bergamo
Cineclub Piemonte: Concorso Sociale 2016 – Opere da esaminare – CVC Bergamo
“Acqua” un “Terreno” da “Coltiv are” – CVC Bergamo
Chiusa la rassegna “Sguardi d’autore sul Delta” – Cineclub FEDIC Delta del Po
Corto Fiction Festiv al 16°Edizione – Immagini e Suono
Un’importante collaborazione – 26 agosto 2016 – C. Savonese Cineamatori FEDIC
Festa dell’Immagine – C. Savonese Cineamatori FEDIC
Videogiornale n. 4 – Appello ai Presidenti dei Cineclub FEDIC – La Redazione
LO SGUARDO CRITICO
“Camera buff” (“Il cineamatore”) – M. Demata
INDAGINE SULL’AUTORE
Francis Ford Coppola – Prima Parte – G. Vecchi
PREMIAZIONI E RICONOSCIMENTI FEDIC
A. Baccini, A. Brucini, S. Bianchi, S. Pelleriti, M. Moriconi
L’ANGOLO DELLE POSSIBILITÀ
Programmazione DiLucca.TV
Workshop di Giuria – MISFF67 – C. Tripoli Cinematografica
“Come realizzare un cortometraggio” – Reggio Film Festival
FESTIVAL
Premio Perini 2016 – Settima Edizione Concorso Nazionale Cine Video
Fano International FilmFestiv al – Opere Premiate
NEWS
Triste notizia da Bergamo: è mancato Federico Rampini – CVC Bergamo
DAI CINECLUB PROIEZIONI PROGRAMMATE
Cineclub Sangiovannese
Cineclub Fedic Cagliari – P. Bruno
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Non è necessario che un regista sappia scrivere ma, se sa leggere, aiuta.
Billy Wilder
n° 35 –
IL
AL
Marcello Zeppi Presidente del MISFF e
Presidente della Giuria Internazionale
del 19° Festival di Avanca per il
secondo anno è stato invitato a far
parte della Giuria Internazionale della
20° edizione dell’importante Festival
portoghese e inserito nel BOOK OF
CONFERENCE AVANCA 2016 come
Relatore della conferenza "Costume &
Cinema".
Qui sotto riportiamo il contenuto di
alcune mail inviate dal Presidente
Marcello Zeppi.
n° 35 –
domenica 31 luglio 2016 1.44
Cari amici e colleghi FEDIC,
è un vero piacere informarvi che a pagina 63 del
Catalogo Ufficiale del 20th AVANCA FILM FESTIVAL
2016 è pubblicato il "PANORAMA MONTECATINI
INTERNATIONAL FILM FESTIVAL” (riporta che è
fondato dalla FEDIC Federazione Italiana dei
Cineclub).
Nel cinema di Ovar è passata la proiezione del
programma "Dolce Vita” dedicato al Panorama
selezionato da Montecatini Terme per 3 giorni in
orari differenti.
Condividiamo questa importante notizia con gli Autori (tutti FEDIC): Antonella
Santarelli, Roberta Mucci , Marco Fiorentini e Cristiano Bacci.
A tutti loro il plauso del MISFF.
Siamo presenti come “partner” nei mezzi di comunicazione del Festival e sul
loro sito.
Vogliate accogliere i più affettuosi saluti.
Marcello Zeppi
Il Presidente del MISFF Marcello Zeppi, al microfono, durante lo svolgimento del Festival.
n° 35 –
domenica 31 luglio 2016 18.39
Cari amici e colleghi,
Vi disturbo solo per continuare nello spirito di condivisione dei risultati
raggiunti con questa interessante collaborazione fra i nostri Festival.
Oggi alle ore 14,00 (ora locale) al Festival del Cinema di Avanca, alla
Cerimonia di Chiusura della ventesima Edizione di questo straordinario
Festival, sono stato chiamato dal Presidente Antonio Costa Valente per dare
un personale contributo.
Premesso che il Montecatini International
Film Festival è stato l'unico Festival ad
avere il privilegio di poter esporre il proprio
rapporto di collaborazione, ho portato il
saluto della FEDIC che Roberto Merlino mi
aveva consegnato quando ha dovuto
rinunciare alla sua gradita presenza in loco
(20 anni è un periodo Storico importante).
Ho portato anche Il saluto del MISFF e ho
potuto parlare a tutto l'auditorium del
rapporto che lega Montecatini e Avanca.
Ho presentato il risultato della nostra
Giuria come Relatore.
È stata registrata l'intera intervista tra il
sottoscritto e il Presidente del Festival
Antonio Costa Valente nella quale si parla
della Città di Montecatini Terme, del
MISFF e della Fedic,
Considerato lo standard di comunicazione possibile con i ns mezzi mi ritengo
soddisfatto.
Affettuosi saluti.
Marcello Zeppi
n° 35 –
73.a Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia
Forum Fedic
LUCI E OMBRE SULLA SITUAZIONE PRODUTTIVA
DEL CORTOMETRAGGIO ITALIANO
AL FORUM FEDIC DI VENEZIA
di Carlotta Bruschi
In concomitanza con
la 73.a Edizione della
Mostra del Cinema di
Venezia, l’8 settembre
si è svolto, all’Hotel
Excelsior nello Spazio
Incontri Venice Production Bridge, il 21°
Forum FEDIC. Organ i zza to re e m o d e
Carlotta Bruschi
ratore dell’ i n contro è
stato Paolo Micalizzi, giornalista, critico e
storico del Cinema, responsabile di FEDIC
Cinema, che ha anche radunato per l’occasione alcuni Autori FEDIC affinché condividessero con una platea, silenziosa ma attenta, le loro impressioni ed esperienze legate al tema: “Produrre il Cortometraggio”.
Secondo Cuciniello: “Il Cinema italiano è in
perenne evoluzione” e questo grazie a importanti cambiamenti normativi come la
DdL; all’evoluzione tecnica e tecnologica dei
modelli produttivi e a sempre più giovani
registi Italiani che scelgono il cortometraggio come mezzo di espressione per affacciarsi alla settima arte.
Luigi Cuciniello durante il suo intervento
al Forum FEDIC.
Il tavolo dei Relatori.
Prima di dare inizio al dibattito, Paolo Micalizzi ha dato la parola a un ospite d’eccezione, Luigi Cuciniello, Direttore Organizzativo della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia e attuale Presidente ANEC.
Venezia continua ad allestire uno spazio
interamente dedicato alla proiezione di
cortometraggi e continuano a fiorire Festival dedicati al Corto, ma non basta. “C’è
una carenza generale ed è la difficoltà di
richiamare l’attenzione dello spettatore verso un mondo che non può e non deve
rimanere confinato in un ambito ristretto
agli addetti ai lavori”. Cuciniello auspica
che nel corso dell’anno vi siano altre
occasioni, come quella del Forum FEDIC,
a ffi nch é s i p ossa sensibi lizza re i media
n° 35 –
sull’argomento atto a restituire “Quegli spazi che ingiustamente il cortometraggio italia
no oggi non ha”.
Nel suo intervento “FEDIC: una lunga storia
di autori-produttori” Paolo Micalizzi ha ripercorso la storia dell’Associazione. Un Socio
FEDIC che si trova a dover concretizzare,
finanziare, promuovere un proprio film può
senz’altro essere considerato un AutoreProduttore. La differenza è che i membri
dell’Associazione sono, per la maggior parte, persone che non ricoprono questi ruoli a
livello professionale e relegano ad un hobby il piacere di comunicare attraverso le
immagini.
Hanno poi operato in Televisione, come registi, Ezio Pecora, Renzo Ragazzi, Massimo Sani, Filippo Ferrazzano, Aldo Serio
ed altri. In qualità di giovane associata ho
apprezzato estremamente questa parentesi
storica sulla FEDIC.
Giorgio Ricci, neo Presidente FEDIC, durante la
sua relazione su “La situazione FEDIC oggi”.
Paolo Micalizzi organizzatore e
moderatore del 21° Forum FEDIC.
al Forum FEDIC.
Dall’esterno è quello che potrebbe sembrare, ma i Soci FEDIC sono più di questo e
da molto tempo. Risale al 1950 il 1°Concor
so Nazionale del Film d’Amatore a Montecatini Terme. L’occasione fece scaturire ai
primi Autori il desiderio di riunirsi per poi
confrontarsi sui propri lavori. Racconta Micalizzi: “Nel tempo, anche sotto lo stimolo
della critica e dei cineamatori più maturi, la
qualità migliorò al punto che molti di loro
potevano essere considerati al livello di Autori indipendenti, e non a caso alcuni di essi
si sono dedicati al professionismo”. E cita
un lungo elenco che vede tra gi altri: Aldo
Nascimben, Leonardo Autera, Giorgio Tren
tin, Ernesto G. Laura, Bruno Bozzetto, Piero Livi, Giuseppe Fina, Giuseppe Ferrara,
Corrado Farina, Franco Piavoli, Folco Quiilici. Persino Nanni Moretti che ha presentato le sue prime opere cineamatoriali (il
riferimento è a “Paté de bourgeois”) al Festival di Montecatini del 1973.
Il neo Presidente FEDIC, Giorgio Ricci, ha
illustrato “La situazione della FEDIC Oggi”
ricordando le importanti collaborazioni inter
nazionali come l’UNICA (Union International du Cinèma) e il circuito dei 16 Festival
FEDIC. Tra questi spiccano il MISFF (Montecatini International Short Film Festival)
giunto alla sua 67° Edizione, e il Concorso
Valdarno Cinema FEDIC, giunto alla 34°
Edizione. Secondo Ricci questi appuntamenti offrono non solo l’opportunità di proporre i propri film, ma soprattutto sono una
fonte inesauribile di arricchimento sociale e
culturale per i Soci. Sono state anche
menzionate le due testate giornalistiche
FEDIC: il periodico “Carte di Cinema”
diretto da Paolo Micalizzi, che è anche responsabile del Notiziario nazionale “nuovo
FEDIC NOTIZIE” redatto da Giorgio Sabbatini, e l’iniziativa della FEDIC Scuola coor
dinata dall’insegnante Laura Biggi.
Prima di passare la parola, il Presidente ha
concluso elogiando la tenacia dei membri
dell’Associazione: “Il cui impegno non è diminuito malgrado la crisi economica e la
successiva decurtazione dei fondi nazionali
destinati alla cultura cinematografica. Questo dimostra che quando l’amore per la cosa trattata è il principale movente ogni risultato è possibile”.
n° 35 –
Il primo dei Relatori a prendere la parola è
Gianluca Arcopinto, riconosciuto come uno
dei più coraggiosi Produttori Indipendenti
del Cinema Italiano. Fondatore della casa
di produzione “Pablo” ha iniziato l’intervento dal titolo “Perché produrre cortometraggi” aprendo un’interessante parentesi
sul sistema normativo Italiano: “La legge
attuale prevede un finanziamento da parte
dello Stato per un certo numero di cortometraggi all’anno.
Gianluca Arcopinto, Produttore Indipendente e
fondatore della casa di produzione “Pablo”.
Ciò inevitabilmente comporta che la forma
breve debba avere una lunghezza standardizzata per esser considerata tale; in Italia
formalmente il cortometraggio è tutto ciò
che dura fino a 74 minuti e 59 secondi”.
Commenta cinico: “Questa definizione va
contro le logiche etimologiche del termine,
il cortometraggio lo si percepisce come una
cosa corta; i Festival sono soliti chiedere
che i corti non superino i 15, 20, rarissimamente 30 minuti… inoltre il mediometraggio sembra non esistere più”.
Arcopinto aggiunge poi che la tendenza dei
Produttori negli ultimi tre anni è quella di
chiedere dei finanziamenti per un cortometraggio con una durata di 73 minuti piuttosto che per realizzare un corto da dieci
minuti. In questo modo, per un minuto di
differenza, dei corti non sono considerati
lunghi, aggiunge: “Ma a livello di Festival e
di sfruttamento vanno ad alimentare il numero dei film prodotti”.
Questa nozione sembra destabilizzare un
po’ tutti, ma Arcopinto dichiara di non arren
dersi e di voler proseguire nell’attività di
Produttore.
Si pensa, aggiunge, che il cortometraggio
per un giovane che si affaccia al mondo del
Cinema rappresenti un ideale biglietto da
visita con il quale poter bussare alle porte
dei Produttori. Purtroppo, afferma, “Non esi
ste una categoria più cialtrona dei Produttori italiani. Già non guardano i lungometraggi, figuriamoci i corti!”. È lecito domandarsi come si può pretendere che un
cortometraggio veda il buio di una sala se
coloro a cui spetta la scelta non lo tengono
in dovuta considerazione. Arcopinto auspica che i Produttori si ravvedano presto e
inizino a considerare il cortometraggio come un mezzo di espressione con cui un
Autore futuro, ma anche presente, può confrontarsi. “All’estero, prosegue, il cortometraggio è considerato e incensato come un
genere affermato, in Italia invece per un
Produttore la forma breve rappresenta al
massimo un banco di prova dove testare le
capacità di un regista per decidere o meno
se condurlo ad una forma lunga di racconto. Quando questo accade è difficile poi
che un Autore decida di tornare al corto”.
Per questo motivo mi conforta il fatto che
quest’anno a Venezia erano presenti Marco
Bellocchio con il corto “Pagliacci”; Adriano
Valerio, regista del film “Banat” in concorso
alla 30° Settimana della Critica (Venezia
72), che ha firmato una co-regia per il corto
“Agosto” e Paolo Genovese, regista del
pluripremiato film “Perfetti Sconosciuti”, con
il corto “Per sempre”.
Tornando ad Arcopinto, sostiene: “Una
delle condizioni peggiori dell’autoproduzione è non avere un referente che possa
mettere in discussione il tuo operato. È importante impattare contro un pubblico che
non ha nulla a che vedere con il film” e sottolinea l’importanza della FEDIC e della
sua attività di vetrina. Aggiunge: “Non è
esaustivo ma è già tanto che ci sia”.
Il quadro che ne esce è sconfortante ma Ar
copinto incalza: “Questo non s i g nifi ca che
n° 35 –
le persone che intendono esprimersi per
mezzo del Cinema, sia con il corto che con
il lungo, debbano arrendersi. Assolutamente no, altrimenti da allievo non sarei diventato insegnante al Centro Sperimentale,
l’importante è essere consapevoli dello stato delle cose. Conclude citando Jean-Luc
Godard: “Devi lottare sempre fino all’ultimo
respiro, ma con la consapevolezza che gli
ostacoli ci sono, basta capire per tempo
come aggirarli”. Secondo la testimonianza
di Arcopinto un Produttore si domanda
l’utilità, il senso che avrebbe l’abbracciare
un progetto di un cortometraggio.
Francesco Giusiani (Corte Tripoli Cinemato
grafica di Pisa. Diplomato all'Accademia
del Cinema e della televisione di Cinecittà e
conosciuto in Italia e all’estero con il corto
“Innocenze perdute” riproposto alla fine del
Forum), in quanto Autore si interroga invece sulla questione legata alla distribuzione.
Afferma: “In fondo se ci pensate quando
entriamo in una libreria abbiamo la possibilità di acquistare un romanzo oppure un pic
colo libro di racconti, mentre al cinema siamo obbligati ad optare per un’unica scelta,
ed è il lungometraggio”.
Francesco Giusiani, diplomato all’Accademia del
Cinema e della Televisione di Cinecittà.
Giusiani, che da anni abbraccia il cortometraggio come mezzo espressivo, confida il
suo segreto: scorgere le opportunità laddove altri vedono solo difficoltà. Questo tipo di
approccio lo deve all’Associazione: “L’Autore FEDIC prosegue quasi come una sorta
di monaco zen: prova godimento nel fare il
film e nel vedere il prodotto finito. Il film
quindi diventa sia il mezzo che il fine”. Giusiani è fermamente convinto che conservare questo spirito sia l’antidoto a cui deve
ricorrere un qualsiasi Autore, navigato o
agli esordi, per continuare a produrre.
Secondo Giusiani si deve gioire e approfittare degli enormi passi fatti dalla tecnologia che permette a tutti di accedere alla
produzione cinematografica, ma bisogna
stare attenti. Un accesso facilitato comporta la consequenziale perdita del linguaggio
che c’è dietro all’arte del racconto. “In fondo tutti quanti possono realizzare filmati ma
non è detto che tutti riescano anche a
narrare delle storie”.
Conclude ripercorrendo uno scritto di Roberto Rossellini (dove si riferiva all’incombere, di allora, del mezzo televisivo): “Per
fare un’opera utile credo sia necessario
ricostruire le lettere dell’alfabeto”. Secondo
Giusiani, l’importante per un giovane Autore è avere consapevolezza dei propri mezzi
e del mezzo: “Nel momento in cui sta raccontando si sta rompendo il silenzio e per
rompere il silenzio ci vuole un buon motivo”.
Prende, quindi, la parola Ettore Di Gennaro
(Cineclub 3dproduction di Parma) che,
come avremo modo di intuire alla fine del
suo intervento dal titolo “Filmmaker Selfmademan”, sembra incarni perfettamente
la figura dell’”Autore amante del racconto”
a cui ha fatto riferimento prima Giusiani. Di
Gennaro ha tenuto a precisare: “Perché
Selfmademan? Perché si fa tutto da soli. Si
inizia per passione”. Riferisce poi che il
ruolo dello spettatore gli è sempre andato
stretto fin da ragazzino, quando al cinema
non era quasi mai soddisfatto della parola
“fine”. La prima volta che ha impugnato una
videocamera mini VHS è stato in occasione
n° 35 –
del matrimonio del fratello: quale modo migliore per immortalare l’evento se non
riprendendolo.
Ettore Di Gennaro durante il suo intervento dal
titolo “Filmmaker Selmademan”.
È stato proprio il meccanismo di selezione
tra quali ricordi andassero mantenuti e quali invece andassero tralasciati, ad innescare
la scintilla. “Ho visto che potevo riprendere
la mia versione della storia. Alla fine ho
scoperto che ho ripreso un matrimonio che
ho visto solo io”. Così, assieme ad altri cineamatori, ha fondato il Cineclub 3dproduction di Parma e da operatore si è convertito in regista amatoriale: “Essere Filmmaker diventa, nel mio caso, un atto di amo
re libero. C’è molta libertà nel poter fare
quello che si vuole. Senza dover ringraziare nessuno che ha messo la faccia o che
abbia versato un proprio contributo. Questa
strada non comporta nessun lustro ma ti dà
quella serenità di poterci riprovare ancora,
ancora e ancora!”.
Di Gennaro si è soffermato poi sulle fasi
che compongono il processo creativo:
dall’individuazione di una storia capace di
adattarsi alle tasche e al caso: “Capita
spesso di delineare l’aspetto dei personaggi sulla base degli attori a disposizione, o di
sfruttare le location che sai che puoi avere
solo per un giorno”.
Non tralascia gli aspetti poco felici, come
quello di dover confluire tutto il lavoro nel
tempo teoricamente libero dal vero lavoro,
e di dover sottoporre amici e i propri cari a
dei sacrifici.
Tutto ciò senza togliere lo spazio al divertimento: “La magia del Cinema: ti trovi a
collaborare con persone che nella vita di tut
ti i giorni sono il tuo collega di lavoro, la fidanzata. Dal momento in cui viene data
l’azione fino a quando non viene dato lo
stop tu regista puoi anche ordinare alla moglie o al tuo capo: “Fai questo… Non mi pia
ce, rifalla!”.
Interessante è la sua opinione di quanto la
rete agevoli una produzione amatoriale. L’u
so di Googlemaps facilita enormemente le
operazioni di location scouting mentre il
crowdfunding permette non solo il reperimento di fondi ma è una scusa per farsi
conoscere. Il dover spiegare cosa si intende fare permette alle persone di informarsi
dando vita a nuove collaborazioni: “Capita
che qualcuno dica: io so fare questo posso
esservi utile?”. Ettore Di Gennaro ricorda
che prima di tutto un corto amatoriale è il
frutto di un lavoro corale e ringrazia per
ultimo la FEDIC: “Un palcoscenico infinito
con cui posso arrivare a molte persone più
di quante non riuscirei da solo”.
“Ricollegandomi all'intervento di Arcopinto,
mi interessa il problema che c’è in Italia del
cortometraggio” afferma il giovane Fabrizio
Polpettini, Direttore Artistico del FilmCaravan FEDIC di Imperia e fondatore della
Casa di Produzione francese “la Bête” con
cui figura come Produttore Associato di
“Spira Mirabilis”, documentario di Massimo
D’Anolfi e Martina Parenti in Concorso a
Venezia73.
Fabrizio Polpettini fondatore della Casa di
Produzione “la Bête”.
n° 35 –
Paolo Micalizzi gli chiede quindi di fornire
qualche dettaglio in proposito: “Assieme a
la Bête siamo: l’italiana “Montmorency
Films” e la svizzera “Lomotion AG”. In particolare il nostro impegno è stato quello di
portare il progetto all’attenzione di Marina
Vlady” e mentre la platea riprende fiato, Fabrizio aggiunge: “Ma sono a Venezia anche
con il cortometraggio “Agosto”, co-regia di
Eva Jospin e Adriano Valerio”.
Un altro momento dell’intervento dei Relatori.
Finita la parentesi, si torna sul tema: il
cortometraggio. Polpettini rivela che al momento in Italia il circuito dell’Arte permette
ai giovani Autori di svilupparsi come videomaker e successivamente come Filmmaker. Riporta, quindi, l’esperienza di un
suo Autore italiano, Yuri Ancarani (regista
del cortometraggio “The Challenge”, vincito
re del "Premio speciale della Giuria – Cinea
sti del presente" al 69° Locarno Film Festival) che si è approcciato al Cinema tramite
l’Arte contemporanea, realizzando filmati
per mecenati e racimolando dei finanziamenti per concretizzare i primi lavori. Polpettini aggiunge: “Probabilmente se fosse
nato in un altro Paese non ne avrebbe avuto bisogno”.
Un parere del Presidente FEDIC Giorgio
Ricci, chiamato a trarre le conclusioni del
21° Forum FEDIC, è che il quadro della situazione Italiana che emerge dalle testimonianze riportate è desolante. La FEDIC, afferma, vorrebbe fare di più, ma la stessa
legge che garantisce le sovvenzioni proibisce di finanziare la realizzazione di film.
Aggiunge: “E se impedisci di finanziare un
film ad un giovane Autore, gli impedisci di
andare avanti”.
Giorgio Ricci
Ma non tutto è perduto, la voglia di fare e di
condividere la propria passione per il Cinema prevarica su tutto, testimonianza ne è la
carriera di Rossana Molinatti (Cineclub
FEDIC Venezia), presente al Forum, che
vanta numerosi e prestigiosi riconoscimenti
per i suoi lavori, ma che si è sempre disinteressata nell’ottenere un tornaconto. “Attra
verso l’esempio di Rossana cogliamo l’invito di perseverare, di insistere!”
Rossana Molinatti
n° 35 –
Ci tiene poi a concludere condividendo un
ricordo: “Una signora mi si è avvicinata e
mi ha detto di aver chiesto alla vicina quale
differenza ci fosse tra il corto e il lungometraggio e di aver ottenuto come risposta
che il cortometraggio sta al lungometraggio
come la poesia sta alla prosa*. In effetti la
differenza è questa. E secondo me questa
è la spinta che ci fa continuare ad andare
avanti, non desistiamo!”.
Erano anche presenti al Forum la moglie e i figli
del Produttore Gianluca Arcopinto.
Il Forum FEDIC si è chiuso con la proiezione di opere realizzate da alcuni dei Relatori presenti. “Culurzones” di Francesco
Giusiani è stato tratto da una sceneggiatura
di Federico Lubino, Regista e Produttore di
Sassari. Dopo la sua prematura scomparsa, Giusiani è stato contattato affinché
prendesse le redini del progetto che nel
frattempo era entrato in selezione ad un
Festival di Cagliari. Commenta Giusiani: “I
genitori di Federico, quando abbiamo finito
l’ultima scena, erano felici e quindi credo
che lo scopo del cortometraggio sia stato
raggiunto”. Il film vede la partecipazione di
Carlo Delle Piane che nel ruolo di un
anziano è espressivo pur non avendo
battute.
Per “Offerta”, Ettore Di Gennaro ha dichiarato che sono i passaggi del romanzo “Stra
niero in terra straniera” di Robert A. Heinlein (1961) ad aver ispirato Paolo D’Alessandro a scrivere la sceneggiatura successivamente portata in scena dalla brigata del
Cineclub 3dproduction di Parma da lui
capitanata. Il corto è stato realizzato per un
Concorso FEDIC sul tema “Acqua” che pre-
vedeva la realizzazione di film dove questo
elemento della natura doveva avere un ruolo centrale. Il Regista: “È grazie a quel Concorso se oggi posso essere qui con voi a
Venezia, e qui mi riallaccio all’importanza
della FEDIC!”.
Infine, fuori programma, è stato proiettato
“Innocenze perdute” di Francesco Giusiani.
Il corto vede protagonisti dei bambini alle
prese con un tragico imprevisto: ha conseguito il “Premio Amedeo Fabbri al Miglior
Cortometraggio” nell’edizione 29^ del Valdarno Cinema FEDIC; è stato in Concorso
ai David di Donatello e presentato alla 64^
edizione del Festival di Cannes nella categoria court-metrage dello Short Film
Corner.
A conclusione di questo mio resoconto, mi
piace aggiungere alcune mie considerazioni sull’incontro. Malgrado ci sia poco da rallegrarsi, da Autrice in erba, con un solo corto all’attivo ma con tanta voglia di fare, ne
esco sorprendentemente rinforzata. In qual
che modo questa mia reazione insensata
mi dà da pensare. Se non sentissi il Cinema o il fare Cinema un’esigenza, Di Genna
ro lo ha definito al pari di respirare, a
quest’ora forse starei già pensando ad un
piano B. Certo, l’intervento di Arcopinto lascia un po’ di amarezza ma sono rincuorata
dalla sua decisione di voler continuare l’insegnamento e preparare così le generazioni future “sullo stato delle cose”. Fino a oggi
ignoravo che realizzare videoclip per installazioni d’Arte potesse rappresentare una
forma di guadagno per un Autore che in
realtà aspira ad altro. Mi congedo citando
Giusiani con cui mi sento affine: “La montagna si scala non guardando la cima ma
guardandosi i piedi” che io interpreto non
come un consiglio di procedere cauti e a
testa china per limitare i danni solo perché
non si crede possibile un futuro come Registi. Per me quella è una frase di sprono.
Bisogna rimboccarsi le maniche, gli ostacoli
ci sono e ci saranno ma io ho tutta l’intenzione di godermi il viaggio (in puro stile monaco zen).
Fotografie di: Anna Marcoleoni
n° 35 –
73.a Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia
SOCI FEDIC AL FORUM DI VENEZIA
di Paolo Micalizzi
Sempre più numerosa
è la presenza dei Soci
FEDIC alla Mostra
Internazionale d’Arte
Cinematografica di Ve
nezia. Quest’anno, da
ta la tematica legata
alla produzione dei
Filmmaker, ho potuto
inserire tre Autori che
operano nella nostra
Paolo Micalizzi
Federazione: Francesco Giusiani (Corte Tripoli Cinematografica
- Pisa) che ha relazionato sul suo interesse
a passare dalla realizzazione del corto al
lungometraggio per potersi cosi inserire nel
Cinema professionale; Ettore Di Gennaro
(3dproduction di Parma) che invece ha riba
dito la sua volontà di continuare ad essere
un Selfmademan; Fabrizio Polpettini (Film
Caravan Imperia) che ha riferito sulle sue
esperienze di Produttore: sui loro interventi
sarà utile leggere, in questo stesso numero, l’esaustivo resoconto di Carlotta Bruschi.
Al Forum erano poi
presenti, oltre al Presi
dente Giorgio Ricci ed
al sottoscritto che l’ha
organizzato,
alcuni
rappresentanti di Cine
club FEDIC, arrivati
appositamente
per
l’occasione: per Rive
Gauche di Firenze,
Carlotta Bruschi
Mari n o Demata e L u ciano Nocentini; per Film Caravan di Imperia oltre a Fabrizio Polpettini (Relatore) la
madre Monique Martini; per Kinema di Brescia, Alessandro Casola, Giulia Bertoletti,
Laura Forcella Iascone, Alberto Baroni.
Fabrizio Polpettini
Francesco Giusiani
Ettore Di Gennaro
Rossana Molinatti
Consistente la partecipazione dei Soci del
Cineclub Venezia: Rossana Molinatti, Paolo Mameli, Enrico Mengotti, Maria Grazia
Mengotti e Donatella Zennaro. Con sei Soci, il Cineclub Delta del Po capitanati dal
loro Presidente Carlo Menegatti: Mirella
Chiodi, Giacinto Piva, Nelda Ferrari, Cristina Bottega e Dovilio Rolfini.
In un’informativa ai Soci del suo Cineclub,
Carlo Menegatti ha relazionato sulla presen
n° 35 –
za di alcuni di essi al Forum.
A sinistra del gruppo Carlo Menegatti con
una rappresentanza dei Soci del Cineclub
FEDIC “Delta del PO”.
“Una presenza, ha scritto, che testimonia
l’esperienza del Cineclub “Delta del Po” di
Produttore nell’arco dei 25 anni di attività, e
di organizzatore di eventi fra i quali, di
maggior rilievo, il 54° Festival Internazionale dell’UNICA nel 1992 al Lido degli
Estensi, la Rassegna “L’uomo e le acque”
del 1993 a Comacchio, le 9 edizioni del
Premio “L’Airone” a Codigoro e la prima ed
esaltante edizione del Concorso “Sguardi
d’Autore sul Delta” che si è svolta nello
scorso mese di luglio nel Parco della Sede
del Cineclub a Lagosanto con una partecipazione di pubblico molto numerosa”.
Ha informato, inoltre, che “sono tante le
produzioni create negli anni dal Cineclub
Fedic Delta del Po e quest’anno uno dei
suoi filmati, prodotto con la scuola, è stato
anche proiettato in un apposito spazio della Mostra di Venezia, oltre a partecipare
insieme ad un altro corto al 67th Montecatini International Short Film Festival che
avrà luogo dal 6 al 9 ottobre”.
Ha anche sottolineato l’occasione della
delegazione del Cineclub Fedic “Delta del
Po” di a ver potuto assistere ad alcune fasi
della Mostra del Cinema, compresa la passeggiata sul red carpet di Jean Paul
Belmondo, premiato con il “Leone d’Oro”
alla carriera.
Jean Paul Belmondo
Al Forum Fedic erano anche presenti i Soci
del Cineclub Brescello Eleonora Carrara,
Lorenzo Bianchi Ballano e Fausto Ghiretti.
Gli ultimi due, da tre anni fanno anche parte della Giuria del Premio Fedic, cosi come
da due anni ne fa parte Carlotta Bruschi
(Corte Tripoli Cinematografica di Pisa), mia
preziosa collaboratrice come segretaria nel
la riunione di Giuria e collaboratrice alla cerimonia di premiazione svoltasi nello Spazio dell’Ente dello Spettacolo. A lei si deve
anche la segnalazione della fotografa Anna
Marcoleoni che ha “immortalato” la cerimo
nia di premiazione. E le si deve anche il
puntuale resoconto giornalistico per “nuovo
FEDIC NOTIZIE” del Forum Fedic.
n° 35 –
73.a Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia
Premio Fedic
Tre i registi del Premio Fedic 2016
Alla Mostra di Venezia
di Paolo Micalizzi
Tre riconoscimenti, tre
registi presenti al Premio FEDIC (il 23°)
svoltosi, come Premio
collaterale, alla 73.a
Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia.
La cerimonia di premiazione è avvenuta
anche quest’anno nel
Paolo Micalizzi
prestigioso Spazio del
la Fondazione Ente dello Spettacolo,
situato nella Sala Tropicana 1 dell’Hotel
Excelsior, e al tradizionale Premio FEDIC
destinato “all’opera che meglio riflette l’auto
nomia creativa e la libertà espressiva dell’autore” quest’anno si è aggiunta una
Menzione Speciale FEDIC, poiché la Giuria
ha ritenuto che il film “Il più grande sogno”
di Michele Vannuci meritasse di essere pre
miato, anche se non vi è stato alcun dubbio
che il massimo riconoscimento dovesse an
d a re a “In d i vi s i b i l i ” d i Ed o a rd o D e
Angelis.
Tavolo premi
In aggiunta alle motivazioni che si possono
leggere nel verbale, pubblicato più sotto, vi
è da dire che “Indivisibili” è uno dei migliori
film italiani presentati alla Mostra. Ne è
testimonianza, anche, la sua recente candidatura a rappresentare l’Italia all’Oscar.
Paolo Micalizzi legge le motivazioni della
Giuria al Regista Edoardo De Angelis
premiato per il film “Indivisibili”.
Un fatto che onora la scelta della Giuria del
Premio FEDIC, cosi com’era anche successo l’anno scorso con “Non essere cattivo”
di Claudio Caligari: purtroppo anch’esso
non è stato scelto per rappresentare l’Italia,
ed è polemica. “Indivisibili” racconta la sto
ria di due sorelle siamesi di Castelvolturno
che cantano ai matrimoni e durante le mani
festazioni popolari, mantenendo con questa
loro attività la strana famiglia. Fino a quando, a 18 anni, non scoprono che potrebbero essere separate chirurgicamente, conqui
stando così una propria indipendenza.
Il regista Edoardo De Angelis nel ritirare il
Premio ha dichiarato: “Questo è un ricono-
n° 35 –
scimento che ha un valore tangibile oltre
che simbolico. Siamo felici di come ‘Indivisibili’ è stato accolto durante la Mostra, siamo felici delle emozioni che ci avete restituito che sono molte di più di quelle che noi
abbiamo profuso in questo lavoro. Condivido il premio con il mio socio, amico e Produttore Pier Paolo Verga che è qui
presente. Insieme, da tre anni ormai, faccia
mo film con libertà cercando di ricercare
sempre di più il linguaggio di quest’arte.
Grazie!“.
“Menzione Fedic-Il Giornale del Cibo”, giunta alla 3^ edizione, al film “Orecchie” di
Alessandro Aronadio.
È un’opera nata nell’ambito del Progetto
“Biennale College Cinema” che aiuta lo sviluppo e la produzione di opere audiovisive
a micro-budget. Racconta di un uomo (un
fantastico Daniele Parisi) che si sveglia una
mattina con un fastidioso fischio alle orecchie. Ha così inizio per lui una tragica giornata capace di cambiare la sua vita.
Paolo Micalizzi premia il Regista E. De AngeIis.
Meritava, come detto, di essere premiato,
sostenuto fortemente da alcuni giurati,
anche “Il più grande sogno” di Michele
Vannucci, film incentrato su Mirko che torna nel suo quartiere dopo essere uscito
dalla galera. A sorpresa sarà eletto presidente di un Comitato di Circoscrizione: ci
metterà tutto il suo impegno per assolvere
tale incarico che per lui costituisce una
nuova vita.
Il Regista Michele Vannucci riceve la “Menzione
Speciale Fedic” da Carlo Gentile (componente
della Giuria) per il film “Il più grande sogno”.
Alessandro Aronadio, Regista del film
“Orecchie”, premiato da Giuliano Gallini.
Come accennato, alla cerimonia di premiazione erano presenti tutti e tre i registi, oltre
a loro significativi collaboratori. Ciò è per
noi un motivo di soddisfazione, perché è
una significativa testimonianza del fatto che
il Premio FEDIC riscuote sempre più interesse nel cinema italiano.
Il gruppo dei tre Registi premiati. Da sin.: E.
De Angelis, M. Vannucci e A. Aronadio, G.
Gallini, G. Gentile, P. Micalizzi e C. Bruschi.
Fotografie di: Anna Marcoleoni
n° 35 –
Il grande ritorno di Filmcaravan a Venezia
(Articolo pervenuto in data 30 agosto 2016)
Il prestigioso palcoscenico sarà ideale trampolino per far conoscere la nostra bellissima
Provincia d’Imperia.
Imperia. L’Associazione culturale della Provincia d’Imperia “Filmcaravan” sarà presente
alla 73.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella veste del suo
Direttore Artistico Fabrizio Polpettini in qualità di Produttore associato di Spira Mirabilis,
il nuovo documentario di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, in gara nel concorso
internazionale.
Un’altra produzione della società La Bête fondata e Diretta da Fabrizio Polpettini, il
cortometraggio di Eva Jospin e Adriano Valerio intitolato Agosto, sarà presente in Laguna
nell’ambito dell’iniziativa Siae I Love Gai – Concorso per giovani autori italiani.
Inoltre, giovedì 8 settembre 2016 alle ore 15 avrà luogo il 21° Forum Fedic che si svolgerà
al Lido di Venezia nello “Spazio Incontri Venice Production Bridge” nella sede dell’Hotel
Excelsior. Il tema è quello del futuro del Corto d’Autore a cura di Paolo Micalizzi dove il
Socio Fedic Fabrizio Polpettini (Filmcaravan) darà la sua testimonianza sulla sua
esperienza “da Autore Fedic a Produttore”.
Il prestigioso palcoscenico a cui parteciperanno come invitati Autori, Produttori,
Distributori, Filmakers, Operatori Culturali, Giornalisti, rappresentanti di Enti Istituzionali
della Biennale, sarà trampolino ideale per far conoscere la nostra bellissima Provincia
d’Imperia.
Da rilevare che il film “The Challenge” il nuovo film Diretto da Yuri Ancarani e sempre
prodotto dalla società francese La Bête, fondata e Diretta da Fabrizio Polpettini, nonché
Direttore Artistico del Festival itinerante internazionale del Cortometraggio Filmcaravan
Fedic, selezionato alla 69° edizione del Festival di Locarno nella sezione Cineasti del
Presente ha vinto il Pardo D’argento (Premio speciale della giuria Ciné+ Cineasti del
presente).
n° 35 –
Calci: set del cortometraggio “Priority”
di Chiara Montagnani
Dal 1 al 5 settembre
si è svolta presso l’agriturismo I Felloni di
Calci la XIV edizione
dello Stage Nazionale
FEDIC (Federazione
Italiana Cineclub). I
20 Registi partecipanti, provenienti da tutta
Italia e diretti dal
Chiara Montagnani
Docente Alessan d ro
Grande, hanno lavorato come una vera
troupe per realizzare il cortometraggio
‘Priority’.
Ciascun partecipante si è messo in gioco
ricoprendo i vari ruoli sia tecnici (scenografia, audio, fotografia, regia ecc.) che artistici, infatti gli stessi interpreti sono stati
selezionati tra gli stagisti.
Il Docente Alessandro Grande prova la
ripresa di un’inquadratura che sarà ripetuta
più volte per avere una scelta nella fase di
montaggio.
Una vera e propria collaborazione in cui
non sono mancati momenti di disaccordo
ma anche di scambi artistici importanti.
Il progetto si è avvalso del prezioso contributo del musicista Sergio Brunetti che ha
Sergio Brunetti e Marco Rosati rispettivamente
impegnati durante la composizione delle
musiche e nella realizzazione del montaggio.
appositamente composto la colonna sonora
del corto , e di Marco Rosati e Roberto Carli
che ne hanno realizzato il montaggio.
Come ogni anno non sono mancate le due
serate aperte al pubblico svolte nel palazzo
del Municipio.
Il Municipio di Calci.
Nella prima sono state lette dagli attori della compagnia teatrale L’Albero di Putignano
le dieci opere migliori che hanno partecipato al Concorso per soggetti cinematografici, bandito dalla FEDIC in collaborazione con Acque S.p.a.; vincitrice del Concorso è stata la scrittrice Chiara Ros s i di
n° 35 –
Santa Margherita Ligure.
Chiara Rossi, vincitrice del Concorso
promosso dalla FEDIC in collaborazione con
Acque S.p.a., e Roberto Merlino conduttore
della serata.
La seconda serata ha avuto come ospite
d’onore la Regista romana Isabella Salvetti,
che ha ricevuto una Menzione Speciale ai
Nastri d’Argento 2016 con il cortometraggio
“Due piedi sinistri’. La giovan e Regista,
d o p o aver presentato cinque dei suoi cor-
Isabella Salvetti incontra il pubblico dopo la
proiezione dei suoi cinque cortometraggi.
tometraggi, ha avuto un interessante confronto con il pubblico presente alla serata.
Coordinatore e organizzatore di questa fantastica esperienza è il Regista Roberto Mer
lino, affiancato da Maurizio Palmieri.
Fotografie di: Giorgio Sabbatini
14° Stage Nazionale FEDIC
Immagini in libertà
n° 35 –
Isabella Salvetti
ospite del 14° Stage Nazionale FEDIC
di Giuseppe Squarcio
È quasi sera quando
la Regista Isabella Sal
vetti arriva all’Agriturismo “I Felloni” e subito, con Roberto Merlino, inizia ad organizzare la serata dei corti
che saranno proiettati
presso il Comune di
Calci.
Il dialogo sembra som
Giuseppe Squarcio
m e s so s o l o perché
Viola e Vittorio, i due bambini di Isabella,
intrattenuti dai partecipanti allo Stage, riempiono con le loro voci gioiose il giardino della casa finché suona la campana che invita
tutti alla cena.
Sono al suo tavolo dove si chiacchera amichevolmente anche di calcio: infatti, Isabella si dichiara tifosa della Roma come Andrea, suo marito, e il piccolo Vittorio.
bo d’Oro”, alle menzioni speciali al David di
Donatello e ai Nastri d’argento.
Due inquadrature tratte dal film “Due piedi
sinistri” di Isabella Salvetti.
Sono solo alcuni degli oltre settanta riconoscimenti che ho avuto modo di visionare sul
sito che riporto: http://isabellasalvetti.it/
dove si trovano i Corti che in sala sono stati
proiettati: “Barking”, “Una piccola fortuna”,
“Buon Natale” come promo, “Un gesto inno
cente” e “Due piedi sinistri”. Gli applausi
sono stati molto calorosi e, terminata la pro
iezione, sono iniziate le domande sul Corto
“Due piedi sinistri”.
Isabella Salvetti
La serata continua al Comune di Calci; la
sala è gremita di persone quando Roberto
presenta Isabella come la vincitrice del premio assegnatole dall’Associazione Culturale Corte Tripoli Cinematografica per il corto
“Due piedi sinistri” come miglior film italiano
tra quelli selezionati nel 2015, o l tre al “Glo-
Isabella Salvetti durante il dibattito sulle sue
cinque opere presentate nella sala del Municipio
di Calci.
n° 35 –
Il pubblico ha voluto sapere se il film è stato
in generale accettato e compreso. Si può
dire che non tutti hanno recepito il senso
del messaggio: da una parte i tifosi della
Roma avrebbero voluto farlo diventare un
loro video, dall’altra i laziali si sono sentiti
offesi e hanno inviato a Isabella degli sms
offensivi.
“Una piccola fortuna” un film di Isabella
Salvetti molto discusso dal pubblico.
Un’immagine tratta dal film “Barking” che il
pubblico ha particolarmente apprezzato.
Ma a rincuorarla ci sono circa 120 sms di
apprezzamento, per il suo lavoro, che Isabella ha deciso di conservare. Il video è visi
bile anche sul sito di uno dei maggiori quotidiani sportivi italiani ed, inoltre, è stato pro
iettato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro
2016. Il vero significato è contro ogni tipo di
discriminazione e non solo sportiva; basta
analizzare cosa si dicono i due ragazzi in
un battibecco serrato, al limite del rispetto
della dignità della persona, con la macchina da presa che li inquadra repentinamente
come in attesa dell’evolversi del dialogo. Lo
spettatore è coinvolto a pensare al solito
atto discriminatorio nei confronti di un porta
tore di handicap, ma l’epilogo è “spiazzante” come lo è per la ragazzina che alla
fine sorride.
“Barking” è nato in Inghilterra come lavoro
al termine di uno Stage condotto da Stephen Frears, regista del film “Relazioni Peri
colose” del 1988, vincitore di diversi premi
Oscar. Il Regista ha elogiato il lavoro di Isabella che si è sentita spronata a continuare
per la sua strada. Il Corto è ispirato ad un
fatto vissuto dalla stessa Regista. Anche
dal pubblico di Calci si sono sollevati giudizi
favorevoli come, ad esempio, la comicità
espressa nel Corto, sempre nuova ogni volta che si rivede.
Ci sono stati pareri differenti su “Una
piccola fortuna”: c’è chi lo ha trovato ben
fatto anche se manca la parola e chi ha
sottolineato che il Corto avrebbe potuto
terminare senza far rivedere il cadavere
della prostituta. Isabella ha risposto che la
sceneggiatura è di tipo circolare e che va
presa cosi.
Alcuni interventi hanno messo in evidenza
delle caratteristiche che lei stessa ha
confermato e che appartengono ai suo
bagaglio filmico come gli anziani, i bambini
e gli animali.
Secondo me, i Corti di Isabella denotano in
generale una sua visione ottimistica della
vita, perché le situazioni e i personaggi che
descrive, ad eccezione del contenuto di
“Un gesto innocente”, si evolvono in maniera positiva lasciando lo spettatore piacevolmente stupito anche per l’originalità delle
conclusioni.
Per il futuro Isabella ha in programma un
nuovo Corto ma ha anche in serbo l’idea di
un film della durata di 90 minuti che riguarderà la sua famiglia, i cui protagonisti saran
no due anziani.
Infine, faccio notare che Isabella è la prima
donna Regista ad entrare nel mondo maschile dell’Agriturismo “I Felloni” e quindi de
gli Stage estivi. Ho provato a cercare in
internet un elenco che comprendesse tutte
le Registe italiane ma, cosa singolare, non
esiste. Ho dovuto “navigare” parecchio per
crearne uno, che invierò alla Segreteria
dello Stage, e mi auguro che il prossimo
nome da aggiungere sia quello di Isabella
Salvetti.
n° 35 –
Con la prematura scomparsa di Carlo Tagliabue
grave perdita del CSC e dell’Associazionismo culturale
di Paolo Micalizzi
La prematura scomparsa (a 68 anni) di
Carlo Tagliabue ha
lasciato sconcertati
quanti lo hanno conosciuto. Ed eravamo in
tanti perché Carlo era
un personaggio molto
attivo sia nel mondo
dell’Associazionismo
Paolo Micalizzi
che della Rai, figura di
rilievo della Cultura cinematografica come
in più occasioni si è potuto constatare.
Era Presidente del Centro Studi Cinematografici e Direttore delle Riviste di quella
Federazione “Il ragazzo selvaggio” e “Film”,
ma anche di “Scrivere di Cinema” che
trimestralmente dava conto del panorama
editoriale del settore: una Rivista che ha
dovuto smettere le pubblicazioni e che in
molti rimpiangiamo per la sua utilità informativa.
Insegnava anche Cinema all’Università di
Perugia, e durante il “Primo Piano sull’Autore” di Assisi faceva incontrare, coordinando l’iniziativa, i suoi studenti con il protagonista di quell’anno.
Carlo Tagliabue
Ho avuto modo di conoscere Carlo Tagliabue, approfondendone la personalità, la cul
tura e il tono pacato ma deciso nell’affrontare le varie problematiche, per l’esperienza dell’AICA (Associazione per Iniziative
Cinematografiche e Audiovisive) che aveva
messo in piedi l’iniziativa “Cantiere Italia”
che promuoveva in una rete di oltre 120
Circoli di Cultura Cinematografica il Cinema
di qualità, ma anche del Coordinamento.
Lo incontravo ai Festival, soprattutto la
Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro o di
Venezia dove operava anche come Regista
RAI, e parlavamo anche dei Concerti (alla
“Fenice” di Venezia ed in altri luoghi prestigiosi) che la Rai gli affidava come Regista,
oltre ad altri importanti Eventi. E lo incontravo, da anni, a “Primo Piano sull’Autore”
di Assisi dove era responsabile di “Scrivere
di Cinema” iniziativa che premiava i giornalisti e i periodici dell’anno, nel cui ambito
“Carte di Cinema”, edita dalla FEDIC ebbe
nel 2011 il Premio Domenico Meccoli.
Lo ricorderemo per tutto questo, ma anche
per i suoi numerosi saggi di Cinema scritti e
per l’Annuario delle opere prime del Cinema italiano che ha pubblicato per il CSC
dal 2004 e che costituisce un punto di riferimento importante per conoscere gli esordi
delle varie stagioni cinematografiche.
L’Associazionismo, e la cultura cinematografica, perdono con lui un uomo, ed uno
studioso, di grande rilievo.
n° 35 –
Dai Cineclub Fedic: 11 domande alla SIAE
In grassetto le 11 risposte SIAE
Per la proiezione in pubblico di un film , l’autorizzazione deve essere acquisita presso il
titolare dei diritti di utilizzazione econom ica, che di consueto è il produttore
cinem atografico. La SIAE interviene per legge (art. 46 legge sul diritto d’autore) per
riscuotere il “com penso separato” spettante agli autori delle opere m usicali inserite nelle
colonne sonore. Si tratta della rem unerazione, prevista dalla Legge, per il lavoro creativo
dell’Autore, non di una tassa.
1) Dovendo proiettare in pubblico il film di un Autore che dichiara di detenere i diritti musicali del
film stesso e di non essere iscritto alla SIAE, devo segnalarlo? Devo pagare qualcosa?
Nel caso di proiezione di un film con m usiche appartenenti ad autori non iscritti alla SIAE
né ad altre società d’autori rappresentate dalla SIAE, non è dovuto alla SIAE alcun im porto.
2) È regolare pagare per la proiezione (cioè per l'uso del proiettore) anche di opere di Autori non
iscritti alla Siae?
Non risulta che per la proiezione in pubblico di un film vi sia una tariffa correlata all’uso del
proiettore. I com pensi sono dovuti solo nel caso di com unicazione al pubblico di repertorio
m usicale protetto (Autori iscritti a SIAE / Società d’Autori straniere rappresentate).
3) Anche le proiezioni all’interno del Cineclub, ad uso esclusivo dei Soci, sono soggette a
pagamento SIAE? In caso di risposta affermativa, esistono “tariffe convenzionate” e/o
“abbonamenti annuali”?
Anche le proiezioni all’interno di Cineclub, riservate esclusivamente ai Soci, sono soggette
al pagam ento dei com pensi di cui sopra. Per le Associazioni di prom ozione culturale /
Associazionism o sociale sono previste tariffe agevolate in considerazione della valenza
sociale di tali utilizzi.
4) Nella gestione di un Cineforum con proiezioni di DVD (non in sala cinem atografica) per i Soci
di un Cineclub che pagano una tessera annuale, vengono corrisposti regolarmente i diritti alle
Case di produzione/distribuzione per ottenere le liberatorie.
Perché bisogna pagare anche la SIAE? Non rappresenta una doppia imposizione?
Com e indicato in prem essa, l’art 46 della legge sul diritto d’autore (L. 633/41) prevede il
pagam ento da parte dell’utilizzatore (anche cineclub) di un com penso separato: si tratta di
una scelta legislativa al fine di rem unerare per le pubbliche esecuzioni l’Autore della
colonna sonora del film , non le Case di produzione/distribuzione.
n° 35 –
5) Perché le tariffe non sono uguali in tutta Italia?
Le tariffe sono valide ed identiche in tutto il territorio italiano. Tuttavia sono com poste da
param etri diversi per le diverse fattispecie: quindi il risultato finale della loro applicazione
può essere differente. Ad esem pio, il com penso per uno spettacolo gratuito è diverso
rispetto al non gratuito, com e la proiezione in un esercizio cinem atografico sarà trattata
diversam ente rispetto a quella in un circolo.
6) Se utilizzo musica scaricata da internet da un sito tipo Jamendo o similare devo pagare?
Il pagam ento alla SIAE è com unque dovuto per ogni pubblica esecuzione – a prescindere
dalla sua fonte – di opere di iscritti SIAE o aderenti ad altre Società di Autori con le quali la
SIAE ha sottoscritto accordi di rappresentanza.
7) Per le associazioni come le nostre senza scopo di lucro è possibile avere una tariffa forfettaria?
Es. proietto in sala tre, quattro, cinque corti pago una cifra senza portare il borderò.
Ad oggi, per le proiezioni cinem atografiche non sono previsti abbonam enti.
8) Perché le tariffe si basano sui partecipanti all'evento? (es. sala di 100 posti pago € 200,00
quella con 50 posti € 100,00) o ci sono altri fattori che compongono la tariffa?
I criteri e la m isura delle tariffe sono stabilite attraverso accordi con le Associazioni
rappresentative degli utilizzatori. In alcuni casi, ad esem pio i circoli, il param etro di
riferim ento non è la capienza del luogo m a il num ero di iscritti al circolo.
9) La SIAE ha musica senza diritti che è possibile utilizzare senza pagare nulla?
La SIAE svolge attività di am m inistrazione dei diritti d’Autore che le sono stati affidati in
tutela. Se questi non sussistono (come ad esempio per le opere di pubblico dom inio: Autori
deceduti da oltre 70 anni) non c’è incasso da parte della SIAE. Com e nel caso in cui il
repertorio m usicale inserito nel film non sia tutelato né da SIAE né da altra Società di Autori
rappresentata (ma nel caso delle proiezioni cinematografiche, si tratta di casi estremamente
rari).
Il diritto d’Autore non è una tassa m a un com penso per un lavoro creativo. I perm essi SIAE
durano per il tem po di validità previsto negli stessi (per evento o ciclo di eventi) e dunque
ha una durata relativa allo svolgim ento dello stesso.
10) Dopo aver pagato la tassa quanto tempo dura il permesso? Sui supporti digitali si applica il
bollino, nelle proiezioni non è possibile farlo.
Sulla base di quanto dichiarato alla SIAE all’atto della richiesta di rilascio.
11) In quale sezione del sito bisogna cercare per trovare informazioni sulle tariffe da pagare per
una proiezione?
Alla seguente pagina del sito potrà trovare le informazioni generali per il calcolo della tariffa
per le proiezioni cinem atografiche:
https://w w w .siae.it/it/utilizzatori/cinem a-e-opere-audiovisive/proiezionicinem atografiche/proiezioni-cinem atografiche
Si tratta di inform azioni di carattere generale. Per particolari utilizzi va fatto riferim ento allo
scrivente Ufficio Accordi della Direzione Generale della SIAE
n° 35 –
CAMPUS
NATURALMENTECINEMA
Si è appena concluso il Campus NaturalmenteCinema di Fedic Scuola, lo Stage
Nazionale organizzato dal Gruppo Cineamatori delle Apuane che da tre anni riunisce a Fivizzano bambini e ragazzi di età e
provenienza diverse.
L’iniziativa, ideata da Laura Biggi, responsabile Nazionale Fedic Scuola (Federazione Italiana dei Cineclub) è cresciuta sia dal
punto di vista qualitativo che quantitativo.
Le iscrizioni al Campus 2016 si sono chiuse in 24 ore in quanto raggiunto e abbondantemente superato il tetto massimo fissato di 20 partecipanti (31). Per accogliere
anche le richieste in sovrannumero si è pen
sato di ampliare lo staff tecnico e modificare, in parte, l’organizzazione; coinvolgere
e coordinare più persone non è impresa
facile e quando riesce la soddisfazione è
grande.
L’espressione “farsi in quattro” è stata
presa quasi alla lettera, infatti sono stati
girati tre film (cortometraggi). Ragazzi ed
operatori suddivisi in tre equipe operative,
una per ogni film.
La storia, è il caso di dirlo, “fotografa” alcuni
atteggiamenti tipici dell’adolescenza, il desi
derio di libertà ed autonomia ed il bisogno
di cura ed affetto da parte della famiglia.
Un’immagine tratta dal cortometraggio “Selfie”.
“UN AVVENTURA MOSTRUOSA” (Laura
Biggi – Angelo Iannattone)
Paure infantili permeano la narrazione tra
presunti avvistamenti di cadaveri e creature mostruose.
Un momento di pausa durante le riprese di
“Un’avventura mostruosa”.
Margherita e Lorenzo Caravello impegnati
nelle riprese del cortometraggio “Selfie”.
“SELFIE” (Margherita Caravello – Lorenzo
Caravello).
“NOVE BUONI MOTIVI” (Cecilia Armanetti
– Corrado Armanetti)
Esplorare il territorio in cui si vive per scoprirne il valore storico-culturale in una sorta
di caccia al tesoro.
Alle riprese hanno collaborato con diversi
ruoli e competenze anche Elisabetta Dini,
To m m a s o Vi ta l on i e S te f a n o Pizzolitto
n° 35 –
(Guest star).
Corrado Armanetti e i giovani pittori.
I film sono stati girati tra Fivizzano e Sassalbo sia in orario diurno che serale come
previsto dalle sceneggiature. Si sono prestati alla recitazione anche alcuni familiari
dei ragazzi ed esercenti di locali, Francesco Leonardi responsabile del museo e
Carmine e Katherine Mezzacappa della
Onlus “Dal libro alla solidarietà”.
Le ragazze del film “Selfie” hanno girato
scene in pigiama sulla centralissima piazza
Medicea, i ragazzi del gruppo “Mostri” hanno intervistato il Sindaco Paolo Grassi per
“One Camera TV” per chiedere ironicamente se fosse al corrente di strani e mostruosi
avvistamenti in città.
del palazzo Bononi-Fantoni (Museo della
Stampa). Dopo una breve presentazione
del programma e dello staff, si è passati
all’ideazione e realizzazione pittorica di
locandine cinematografiche dei film che si
sarebbero realizzati.
La supervisione tecnico-artistica è stata affi
data a Corrado Armanetti, artista a 360
gradi, affermato e stimato pittore (Bottega
artigianale Arco antico di Filetto), nonché
Autore e Regista di diversi film scolastici e
storici.
Se il Cinema è la settima arte, non bisogna
dimenticare le altre sei, infatti i ragazzi si
sono cimentati anche in altre performance
artistiche nel corso della settimana… la
domenica si inizia con la musica.
Il musicista Matteo Quinzio durante la registrazione di uno dei tre brani composti per ogni
gruppo di lavoro.
Il Sindaco Paolo Grassi intervistato ironicamente dai ragazzi del gruppo “Mostri”.
I piccoli “Esploratori”, indossando la maglia
del Campus ed aggirandosi tra i banchi del
mercato settimanale ed edifici storici hanno
attirato l’attenzione di residenti e turisti.
La settimana di NaturalmenteCinema è stata molto intensa fin dalla giornata di accoglienza (sabato 23 luglio) presso il giardino
Anche quest’anno il Campus NaturalmenteCinema ha avuto la propria colonna sono
ra, infatti invece di una sigla il musicista
Mattia Quinzio ne ha create addirittura tre,
una per ogni gruppo/film.
La vita in un video (“Selfie”).
Tutti mostri (“Un avventura mostruosa”).
Devo fare merenda (“Nove buoni motivi”).
I brani originali sono stati cantati ed incisi
dai ragazzi sia con voce solista che in coro,
sono stati poi coreografati dai ragazzi stessi e divenuti videoclip a fine settimana.
Domenica 24 è stata anche la giornata
“Chroma key” magistralmente condotta da
Ettore Di Gennaro del cineclub 3dproduction di Parma. Sullo sfondo verde e con costumi ed oggetti di scena i ra g azzi hanno
n° 35 –
Ettore Di Gennaro prova, in “diretta”, l’effetto di
“Chroma key”.
potuto sperimentare l’effetto trasparenza in
diretta grazie ad una innovativa app. dello
smartphone. A turno hanno fatto gli addetti
alle luci, attrezzisti e recitato, supportati dal
giovane Diego che con Ettore ha coordinato il laboratorio. Il clima di grande divertimento ludico è proseguito per l’intera giornata con proiezioni e parodie di film famosi
contagiando anche gli adulti presenti.
Ettore Di Gennaro attorniato da un gruppo di
ragazzi incuriositi per l’effetto di “Chroma key”.
Grande innovazione, oltre alla preziosa collaborazione del Cineclub Fedic 3dproduction è stata la presenza di Stefano Pizzolitto (PIZZOLITTO FX VIRTUAL STUDIOS)
creatore di effetti speciali e creazioni artistiche per il Cinema a livello nazionale ed
internazionale che ha messo a disposizione
la propria competenza artistica per avvicinare i giovani al Cinema in modo fantasioso e creativo. I ragazzi hanno progettato,
disegnato e poi realizzato con la creta facce mostruose, bulbi oculari inquietanti e
animali inesistenti.
Stefano Pizzolitto attorniato dalle sue fantastiche “creature”.
Stefano Pizzolitto ed il suo staff hanno mostrato sullo schermo immagini di eroi e mostri del Cinema, alcuni dei quali realizzati
da loro. Inoltre ha allestito una piccola mostra di personaggi di film, teste, mezzibusti
e maschere indossabili.
Pizzolitto che ha collaborazioni negli USA
dove a breve aprirà un altro studio (oltre a
quello di Carrara) ha dichiarato di non essere mai stato coinvolto prima d’ora in un
progetto di laboratorio di Cinema per bambi
ni e ragazzi, e si complimenta vivamente
con gli organizzatori sostenendo che anche
a livello internazionale non gli risultano iniziative analoghe a quella di NaturalmenteCinema.
Stefano Pizzolitto e Sara Tongiani Pucci,
oltre a fornirci i mostri di scena, hanno
partecipato alle riprese del film “Un avventura mostruosa” con grande disponibilità ed
ironia, Pizzolitto ha interpretato la parte del
Regista sul set, mentre Sara si è prestata
ad un apparizione con trucco cinematografico con tanto di ferita sanguinante.
La serata di proiezioni che si è tenuta
all’aperto ha avuto un pubblico numeroso
ed attento.
Sono stati proposti oltre ai film prodotti
nell’ambito di “Una Storia per un film 2016”
dai cineamatori apuani, una selezione dei
migliori Corti Nazionali ed Internazionali.
Proiettati anche i film “Come gli ombrelli” di
Elisabetta Dini e “Una rosa non un pugno”
di Barbara Sarri.
Il primo è una poetica metafora sulle varie
tipologie umane, l’altro uno spot contro la
violenza di genere.
n° 35 –
Una serata di proiezioni con la selezione dei
migliori Corti Nazionali ed Internazionali.
Barbara Sarri di “ Bambino sarai tu!” (Associazione Culturale di Pisa molto impegnata
nel sociale), ha parlato della simbologia legata al flamenco, presentando e proponendo una semplice coreografia a bambine e
ragazze del Campus.
Ventagli, passi e movimenti sincronizzati
hanno attirato l’attenzione per due giorni in
location insolite, perfino in piscina ed in
pineta.
Il culmine è stato raggiunto nella serata
conclusiva di venerdì, in cui donne di diverse età hanno condiviso il palco di piazza
Medicea per regalare emozioni ad un pubblico partecipe e coinvolto.
artisti hanno dimostrato la gioia e l’entusiasmo con cui hanno condiviso questa esperienza formativa e relazionale. La performance si è conclusa con la magia delle bolle di sapone, poetica e coreografica metafora della vita.
Mentre le luci e la musica si spengono, i
ragazzi, ai quali la settimana sembra essere volata via troppo in fretta, tolgono gli abiti
di scena, come i professionisti e si godono
il gelato di mezzanotte.
L’indomani la sala consiliare è gremita di
gente, si continua ad aggiungere sedie, il
sindaco di Fivizzano Paolo Grassi è seduto
in prima fila ed assiste sorpreso alla proiezione dei videoclip e del backstage.
Grande soddisfazione ed entusiasmo, il primo cittadino si complimenta con gli organiz
zatori, i ragazzi e tutto lo staff tecnico.
Non resta che dare appuntamento a tutti al
cinema appena saranno terminati i 3 film,
saluti e foto di rito… le emozioni non finiscono qui. (… TO BE CONTINUE…)
Alcuni dati numerici:
Canti e balli per una serata ricca di emozioni.
Sono anche stati esposti i 6 quadri dipinti
dai partecipanti al Campus ad inizio
settimana unendo ben 30 tele di forme e
dimensioni diverse.
I ragazzi hanno anche realizzato in gruppo
uno striscione da usare come scenografia.
Ballando e cantando insieme i giovanissimi
30 ragazzi iscritti (+ 5 inseriti per 1-2 giorni)
15 persone staff (di cui 8 del cineclub Cineamatori
delle Apuane + collaboratori
esterni a rotazione)
30 tele dipinte (6 quadri realizzati ed esposti)
3 film realizzati
3 brani musicali inediti (3 videoclip)
2 cineclub Fedic coinvolti (Gruppo Cineamatori
Apuane-3D Production)
1 emittente televisiva (One Camera TV per
trasmissione “Eventi in città”).
4 videocamere full hd (di cui 1 solo x backstage)
4 fotocamere
oltre 2000 foto di backstage
10 ore di girato (film e backstage)
n° 35 –
LO SCAFFALE
a cura di Federico Felloni
“Dellamorte Dellamore”
e la nascita di un mito
di Federico Felloni
Relegato da anni ad un
lavoro d'ufficio, dopo aver
avuto velleità ben diverse
in gioventù, ho dovuto
cedere nel tempo all'utilizzo di un workorganizer definizione magnificata della
vecchia agenda, non però
in versione cartacea ma,
volendo esagerare, elettronica e con funzioni infinite a me sconosciute.
Pochi giorni fa nel display
degli appuntamenti mi è
Federico Felloni
comparso un inquietante
“ore 16,00 appuntamento con La morte”... che di per
sé potrebbe essere un nefasto presagio e l'inizio
della fine se non fosse che La morte è in realtà un
docente universitario piemontese che sconta la provenienza da una regione in cui probabilmente i necrofori abbondavano e che presumo debba aver pas
sato una infanzia non troppo felice con quel cognome.
Una serie infinita di accostamenti mentali mi hanno
invece riportato alla memoria un libretto edito per i
tipi di Bur del 1992 che io lessi per un puro caso più
che altro attirato dallo strano titolo Dellamorte
Dellamore.
Questo romanzo di Tiziano Sciavi che racconta vicende quasi infernali oltre a una storia d'amore dall'esito devastante è un romanzo fantasioso e sconvolgente. A Buffalora, paesino della lombardia appa
rentemente quieto e insignificante, il custode del cimitero, tal Francesco Dellamorte, figlio di Francesca
Dellamore, si trova a essere involontario testimone
di un evento misterioso: i cadaveri si risvegliano e
stanno per invadere il paese e l'esistenza dei pochi
vivi rimasti. Dellamorte inizia, perciò, in compagnia
del simpatico scavafosse Gnaghi e Lei, splendida e
misteriosa ragazza, un viaggio agli inferi. Amaro e
ironico come piace a me il libro si fece leggere in
due giorni ma in altrettanti me lo scordai, carino ma
nulla più. Interessanti erano i bei disegni a fumetti
inseriti in mezzo all'opera di tal Angelo Stano, il viso
del protagonista mi diceva qualcosa. Non credo
passò più di qualche mese che nella mia città, ma
credo ovunque, esplose la pazzia per Dylan Dog,
fumetto ambientato a Londra su testi appunto di
Tiziano Sclavi e disegni inizialmente di Angelo
Stano. Ovunque andassi con chiunque parlassi, tut-
ti citavano il fumetto per il suo stile, le sue battute e i
suoi personaggi. Nulla esisteva prima della comparsa dell'albo della Bonelli e nulla sarebbe esistito
dopo. Perché tutto ciò? Credo che buona parte del
successo derivi da quello che era prima il fumetto in
Italia e l'eroe in esso disegnato: un uomo sicuro,
indistruttibile, senza macchia e senza paura. Dylan
Dog è invece un antieroe, un personaggio dai mille
dubbi e dalle pochissime certezze. Da ex alcolista,
ha paura dell'aereo, soffre il mal di mare, è
claustrofobico. Piace alle donne, ma non è sicuramente un macho. Non è un vincente, ma se la gioca sempre anche quando se la vede con mostri,
demoni e altre creature dell'immaginario horror.
Argomenti "pesanti" alleggeriti dall'ironia e soprattutto dall'autoironia. La sua forza sono le sue debolezze, come per tutti noi per altro.
Io avevo letto prima di tutti il libro che ha poi ispirato
il fumetto ma la “mania” mi travolse in ritardo. Per
cercare di porvi rimedio giocai d'anticipo per il film
ispirato che riuscii a vedere in anteprima al Festival
di Venezia dopo una coda degna di un concerto dei
Beatles, se ancora suonassero dal vivo. Il film
aveva come protagonista Rupert Everett (ecco chi
mi ricordava la faccia del protagonista...) e con una
giovanissima Anna Falchi più bella che brava.
La proiezione fu sicuramente una delusione per i
fans, l'opera cerca di incrociare horror e umorismo
propri del fumetto e a volte ci riesce, ma più spesso
scivola in situazioni più o meno involontariamente ridicole o in lunghi passaggi che tendono ad appesan
tire e confondere a dismisura una trama che gira e
rigira senza arrivare alla meta finale. L’idea di parten
za, quella di un uomo che vive a stretto contatto con
la morte, doveva essere sviluppata meglio e servire
da vero spunto di partenza per un discorso sulla vita
e sulla morte. Purtroppo il film ed i suoi personaggi
hanno invece lo spessore di un fumetto, con tutto il
senso negativo del termine. La trama in sé poi non
è per niente realistica, è vero che stiamo parlando di
un film che sfocia nell'horror surreale, ma i personag
gi dovrebbero agire in maniera quantomeno verosimile o comunque avere una caratterizzazione, invece in questo caso solo il protagonista e il suo assistente risultano avere davvero personalità, purtroppo la recitazione degli attori non è adeguata, non
tanto nei protagonisti, purtroppo, ad essere non
convincenti sono gli attori di contorno, fondamentali
per ricreare le atmosfere originali. Alla fine da un
libretto appena sufficiente e da un film non riuscito è
venuto fuori un fumetto cult che proprio quest'anno
festeggia i venti anni dall'uscita del primo episodio, il
perché di tutto questo è un mistero che forse solo
Dylan Dog potrebbe risolvere.
n° 35 –
ATTIVITÀ DEI CINECLUB FEDIC
n° 35 –
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n° 35 –
Chiusa la rassegna “Sguardi d’autore sul Delta”
Premiato il cortometraggio di Alessandro Paizis su Comacchio
Si è conclusa giovedì 28 luglio la 1^ edizione del concorso "Sguardi d'autore sul Delta"
rassegna dedicata ai video presentati da vari autori sul tema del Parco del Delta del Po.
I video in lizza per la premiazione dopo la selezione da parte del pubblico della settimana
precedente erano: "Dal Po al Gange", di Giorgio Savio; "L’isola che c’era", di Alberto
Gambato; "Magnum Vacuum", di Chiara Mancini; "La vita è meravigliosa", di Roberto
Chendi e "Comacchio: capitale del birdwatching e del turismo", di Alessandro Paizis.
Pur riservando calorosi applausi a tutti i filmati in concorso, il pubblico che affollava il parco
del Cineclub ha espresso la quasi totalità dei suoi apprezzamenti al cortometraggio
“Comacchio: capitale del birdwatching e del turismo” presentato da Alessandro Paisiz, nel
quale l’autore illustra i molteplici aspetti della città lagunare, da quelli ambientali a quelli
storici e urbanistici fino alla documentazione della pesca e della lavorazione delle anguille.
Il Premio Speciale Fedic votato dalla giuria tecnica è andato invece a Chiara Mancini,
giovane e brillante autrice che ha presentato “Magnum Vacuum” un corto a soggetto di
notevole interesse sia per la sapiente intensità delle inquadrature che per il tema trattato
ambientato tra le nebbie e l’indeterminatezza dei paesaggi del delta: il grande vuoto
esistenziale che induce certi giovani a consumare la propria vita nella marginalità e
nell’inconsistenza.
La serata di giovedì è stata straordinaria, per i presenti che hanno affollato il Parco del
Circolo, gremito nei posti a sedere e con pubblico in piedi, e per la qualità dei corti che
sono stati proiettati.
n° 35 –
È stata fuori di ogni dubbio una serata indimenticabile, vedere persone provenienti da ogni
parte del territorio per assistere ai cortometraggi, un successo del Cineclub che testimonia
il lavoro ben fatto nel raccogliere competenze e sintonie in tutto il territorio.
Le serate di selezione avevano già fatto notare l'interesse del pubblico per la
manifestazione, che è cresciuto fino alla serata finale.
La sera del 21 luglio vi era stata un'altra serata bellissima dedicata a tutte le produzioni
effettuate dal Cineclub nel 2016, la serata Vetrina Fedic, durante la quale vi era stato una
spazio importante per i i lavori dei corsisti di video produzione del Cineclub e delle opere
prodotte dal Cineclub.
La formula del concorso è stata sicuramente indovinata e per questo verrà riproposta
anche il prossimo anno, contando sull’entusiasmo di tanti autori che avranno a
disposizione uno spazio per far apprezzare le loro opere e che il Cineclub può valorizzare.
Questa iniziativa ha potuto contare sul sostegno di APE (Associazione Pomposa Eventi),
dell'Associazione Prodelta, che promuove le attività di promozione del Delta del Po anche
in funzione dei rapporti di gemellaggio fra i comuni del territorio, e dell'Isco di Ferrara
(Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara), un ventaglio di competenze e disponibilità
dell'intero territorio.
n° 35 –
CORTO FICTION FESTIVAL
16.a Edizione
Una bella edizione questa sedicesima di
CORTO FICTION CHIANCIANO TERME.
Abbiamo visto un numeroso pubblico applaudire e uscire contento per la qualità
delle opere finaliste, per gli Autori quasi tutti
presenti, per le Autorità che hanno presenziato e infine noi di “Immagini e Suono”
sfiniti ma felici per l’esito di questo evento a
cui lavoravamo da mesi.
Uno spettacolo con valori, emozioni e qualità umane, questo intendiamo essere, ci
siamo riusciti.
Qualche difetto c’è stato, cercheremo di
migliorare, c’è da dire che non siamo professionisti e neanche un’azienda, ma solo
una piccola Associazione Culturale con tan
ta voglia di far emergere alla luce del Pubblico il Bello, l’Utile e il Giusto del Cortometraggio!
La Sala Fellini con un pubblico attento e
partecipante insieme ad Autori ed Autorità.
La vetrina del venerdì pomeriggio ha avuto
una quarantina di spettatori nonostante si
sia abbattuto sulla cittadina, all’ora dell’inizio, un autentico nubifragio, mentre alla
sera la Sala Fellini era gremita di pubblico.
Il vincitore finale premiato dalla votazione
del pubblico è stato: "Il sarto dei tedeschi"
di Antonio Losito. Ha ritirato il premio il Produttore e attore protagonista Cristiano Mori.
Una vittoria netta salutata con scroscianti
applausi del pubblico presso la Sala Fellini
del Parco Acquasanta delle Terme di Chian
ciano.
Al secondo posto "Vegan love" di Giorgio
Amato che si è aggiudicato il Premio Tema
Libero, ha ritirato il premio Giulia Galano.
Terzo posto per "Perdutamente" di Emilio
Guizzetti a cui va il Premio della Critica, ha
ritirato la targa Michele D'Attanasio uno dei
maggiori Direttori alla Fotografia del cinema
attuale.
Quarto posto per “Beato te Piero” di Franco
Ligalupi e Enzo Bruni vincitori del Premio
Fedic.
Da annotare il Premio Nuove Generazioni a
un’altra opera Fedic: “Marco e il Nonno” di
Roberta Mucci.
Altri Premi: Cortissimo a “Caffè” di Simone
Bianchi, “Il vicino” Tema Sociale, Premio
Fellini “Quasi eroi” di Giovanni Piperno,
Miglior Soggetto “Bellissima” di Alessandro
Capitani, Miglior Comedy “Un quarto alle
otto” di Gianluca Zonta, Tema comico “La
coppia” di Fabiano Badalassi e Riccardo
Capannini, Miglior attrice: “Domani smetto”
con Monica Dugo.
Un ringraziamento al
Comune di Chianciano Terme, alla Banca
Cras Credito Cooperativo Chianciano Terme, Alle Terme S.p.a.
e alla Federalberghi
Chianciano Terme.
Il suo ideatore Lauro Crociani con l’Associazione Culturale "Immagini e Suono" ha
ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione e alla riuscita di que
sto Festival sempre più conosciuto nel
settore audiovisivo, un “DNA” che vuol essere di semplicità, chiarezza e contenuti.
Un grazie a tutti per il vostro buon cuore
non fatto di soli pixel e tecnicismi ma di
sentimenti veri.
n° 35 –
Un’importante collaborazione
di Jacopo Marchisio
26 agosto 2016
Dopo otto mesi di riprese per la
realizzazione di clip destinate a
integrarsi nella messinscena
dell'opera di Pietro Mascagni
L'amico Fritz, sabato 6 agosto
2016 è arrivato il momento
delle proiezioni: un'importante
collaborazione per il Circolo
Savonese Cineamatori Fedic,
scaturita da un'idea del tenore
e regista Mauro Pagano,
responsabile artistico di Cengio
in Lirica, la manifestazione
dedicata al mondo del melodramma (attraverso spettacoli e un Concorso Internazionale dei canto) che da anni si
svolge con successo nella cittadina dell'entroterra savonese.
La richiesta di collaborazione al Circolo da parte di Cengio in Lirica ha significato per la
nostra Associazione come l’apertura alle comunità locali, da anni perseguita con
attenzione, dia col tempo i suoi frutti.
Il progetto Cengio in Lirica nasce dalla volontà dell’assessore alla Cultura di Cengio
Daniela Olivieri e dall'impegno del tenore e regista Mauro Pagano che, per questa 5^
edizione della manifestazione, hanno pensato di arricchire l'allestimento dell’opera scelta
(appunto L'amico Fritz,
commedia per musica che il
famoso compositore livornese, in virata dalla passionalità verista di Cavalleria rusticana verso i toni più
gentili dell'idillio campagnolo, musicò nel 1891 a partire da un libretto di P.
Suardon) con delle immagini filmate relative all’argomento, proiettate su grande
schermo durante lo spettacolo: ne è scaturita un’emozionante sorpresa sia per il
numeroso pubblico presente sia per gli stessi organizzatori, così ripagati per il gratificante
e impegnativo sforzo.
Il Circolo Savonese Cineamatori ringrazia per la fiducia e spera in una prossima
collaborazione con il Comune di Cengio e con la manifestazione Cengio in Lirica.
n° 35 –
n° 35 –
n° 35 –
VIDEOGIORNALE n. 4
APPELLO AI PRESIDENTI DEI CINECLUB FEDIC
Vi ricordiamo che stiamo raccogliendo il materiale “fotografico” e “video” per
realizzare il quarto numero del “Videogiornale Fedic”. Abbiamo bisogno della
Vostra collaborazione per avere “immagini” che possano rappresentare le varie
attività svolte dai differenti Cineclub durante il periodo compreso tra novembre
2015 e novembre 2016.
Un anno di vita associativa che potete documentare con “fotografie” o con brevi
“video” che potranno contenere pensieri, proposte, considerazioni, making of ecc.
Il termine per l’invio dei “materiali” è stato fissato al 15 dicembre 2016. I
“materiali” dovranno essere realizzati nei seguenti formati:
per le fotografie: .jpg
per i filmati: .mov, .mp4, oppure DVD
e inviati, nel modo che riterrete più opportuno, a:
Giorgio Sabbatini
Corso Benedetto Croce 3
10135 Torino
mail: [email protected]
tel. 011 6190313
cell. 3496177364
Partecipare significa condividere la propria passione per le “immagini” e
trasmettere esperienze, emozioni e sentimenti che possano aiutarci ad una
comune crescita culturale.
La Redazione
n° 35 –
Lo sguardo
critico
“Camera buff” (“Il cineamatore”)
(Pol. 1979) di K. Kieslowski
Un atto di amore v erso il Cinema. E tanto di più.
di Marino Demata
Quando girò “Camera
buff”, meteoricamente
apparso in Italia col
titolo di “Il cineamatore”, Krzysztof Kieślowski era reduce da
una lunga serie di film
corti, documentari e
brevi film TV e soltanto da un unico film di
fiction, il primo ad esMarino Demata
sere visto nel l e sa l e ,
Blizna (La cicatrice). Un film, quest’ultimo
che non lasciò il segno. Con “Camera buff”
siamo decisamente di fronte ad un’opera di
ben altro livello, che segnerà una svolta
nella carriera del regista polacco.
Il film viene costruito attraverso un soggetto
ricco di riflessioni filosofiche e una bella sce
neggiatura curata da Kieslowski e dallo
stesso interprete del film, Jerzy Stuhr.
.
Filip Mosz ci appare subito, nelle sequenze
iniziali, come un marito affettuoso, preoccupato delle doglie della moglie che darà alla
luce una bambina. Festeggerà l’evento alla
maniera polacca, offrendo a tutti gli amici
laute bevute di vodka. Filip ha una bella casa e una certa agiatezza rapportata agli
standard della società polacca dell’epoca.
Tra l’altro non è da trascurare che il momen
to storico è abbastanza propizio, rispetto al
passato: i salari stanno aumentando e certe maglie del regime sembrano allentarsi.
Filip può permettersi di acquistare un ogget
to che segnerà una svolta e il destino della
sua vita: una cinepresa fabbricata in Unione Sovietica che gli costa l’equivalente di
circa due mesi di salario. L’innocente scopo
iniziale è quello di filmare mese dopo mese
la crescita della sua bambina. Filip ne parla
a tavola con gli amici, mostrando ad essi
come funziona. In tal modo, significativamente, le prime immagini filmate sono la ripresa di qualche istante di un concerto per
piano ripreso dalla TV. “Come suona bene”, afferma Filip alla fine del concerto
ripreso con la propria camera. Segno qui
inequivocabile della passione di Kieslowski per la musica classica, che lo porterà
in futuro a grandi sodalizi artistici con impor
tanti compositori per le musiche dei suoi
film, tra i qual ricordiamo il grande musicista polacco Zbigniew Preisner, che alla
morte de regista comporrà “Requiem for
my friend”.
Ma la breve battuta di Filip sulla musica
cosa è altro se non un primo segnale che il
personaggio del Cineamatore è il vero e
proprio alter-ego del regista?
L’innocente hobby di Filip non può passare
inosservato e sarà “intercettato” dai dirigenti del suo posto di lavoro, che gli propongono di filmare un importante evento: la cerimonia celebrativa del venticinques i mo anni
n° 35 –
versario della nascita dell’azienda, con la
presenza di molti pezzi grossi. Non solo.
Matura anche l’dea di creare una sorta di
club del cinema. E alle obiezioni dello stesso Filip: “Abbiamo già un club del teatro ma
non funziona bene”, i dirigenti, anche qui
significativamente, gli obiettano: “Stavolta
funzionerà. Il Cinema è l’arte più importante!”, come affermato addirittura da Lenin! E
forniscono a Filip un bel cavalletto e la
pellicola.
Nel corso della celebrazione succedono
due fatti importanti, in un certo senso
premonitori di futuri problemi per Filip: la
moglie Irka non appare contenta dell’entusiasmo che sembra rapire il neo-cineamatore. Dopo tutto la cinepresa non era stata
acquistata per filmare la propria bambina
ogni mese? E inoltre in una pausa delle
celebrazioni Filip viene preso dalla frenesia
di filmare anche ciò che in quel momento
accade nella realtà e che nulla a che vedere con l’evento celebrativo: una donna delle
pulizie al lavoro, un uccello che vola vicino
alla finestra. Insomma, come dirà poi, “tutto
quello che si muove”. Sono due eventi apparentemente insignificanti, ma contemporaneamente sono il segno di problemi in fa
miglia e sul lavoro.
Inizialmente i dirigenti sono contenti del
“girato” di Filip, ma vorrebbero anche un
commento che accompagni le immagini.
Filip/Kieslowski obietta però che le immagini parlano da sé! E poi vorrebbero l’eliminazione di alcune scene, compreso quella considerata inutile, dei piccioni vicino alla
finestra. È già metafora dell’artista che si
scontra con la censura?
La nuova passione inghiotte il nostro protagonista: “bisogna andare spesso a vedere dei film”. Non basta: Filip divora libri di
Cinema con fotografie. Lo scopriamo a leggere una pagina dedicata al Cinema di Ken
Loach! La sua dedizione al Cinema e la
sua bravura varcano i confini della sua
azienda. I suoi dirigenti ne hanno parlato
col settore cultura del Partito e Anna, una
dirigente della Federazione del Cinema
Amatoriale, gli offre la possibilità di partecipare ad un Festival per un film sul mondo
del lavoro. Il nostro Filip vince il terzo premio, in un contesto di film brutti e convenzionali. Si rende conto però che col Cinema
bisogna parlare delle persone e della vita
reale. Proprio come aveva fatto all’inizio,
quando, per fare un piacere all’amico Piotr,
lo aveva ripreso mentre salutava la madre. Quando questa muore Piotr chiede a
Filip di rivedere il film con le immagini della
madre. È una esplicita sottolineatura che il
Cinema è occhio e suo prolungamento ed è
memoria. Perciò Piotr, toccando la pellicola, esclama: “una persona muore… però vive qui dentro”.
Molti Registi si sono cimentati a girare film
sul Cinema, spesso sul proprio Cinema.
Inevitabilmente. Generalmente questo acca
de ad un certo punto della carriera di un
Regista. Magari verso la fine. Viceversa
Kieslowski vuole fare i conti col Cinema pro
prio all’inizio della sua carriera. Creando un
personaggio che è nient’altro che sé stesso, con le sue passioni e i suoi dubbi.
In questo senso il film è innanzitutto un
commovente atto d’amore di Kierslowski
nei confronti del Cinema.
n° 35 –
Ma contemporaneamente è anche una presa d’atto di come la passione che nasce
dall’avere in mano una cinepresa possa
essere talmente totalizzante da modificare
la vita di un uomo, le sue abitudini, la sua
vita famigliare. La passione per il mestiere
di Regista fagocita ogni altro aspetto della
vita privata.
Nulla sarà più come prima per Filip, a mano
a mano che questi si inoltra nel suo lavoro
e nelle problematiche tecniche e contenutistiche del fare Cinema.
La tranquillità della vita famigliare non basta più. Irka, la moglie di Filip, non riesce a
cogliere il senso dei cambiamenti intervenu
ti nella vita del marito e paradossalmente
finisce con augurarsi il suo insuccesso.
Ma il film è anche la storia delle difficoltà
che incontra il protagonista nei confronti
della censura e dei convenzionalismi. Una
censura non violenta, ma discreta. E pur
sempre censura.
Il direttore della fabbrica ove lavora Filip
appare una persona bonaria, che più che
imporre divieti, sembra piuttosto elargire
degli utili consigli fondati sull’opportunismo.
Ma quando il percorso ideale di Filip passa
dal filmare le cerimonie di facciata alla
ripresa della realtà dalle mille sfaccettature,
allora si apre inevitabilmente un conflitto col
potere.
Filip ne parla con Krzysztof Zanussi, che
nel film interpreta se stesso. In occasione
della proiezione del suo “Colori mimetici”,
Filip si lamenta dei tentativi di censura che
subisce.: “Mi controllano le sceneggiature”.
E il grande Regista risponde: “C’è sempre
qualcuno che controlla le sceneggiature.
Anche le mie”. Sotto questo aspetto il film è
dunque la lotta per l’affermazione della liber
tà della cultura e del Cinema contro ogni
interferenza del potere. Il vero problema
per Filip/Kieslowski è l’dea di Cinema, che
non ammette compromessi.
Questo perché, e Filip lo rivendica più volte, il Cinema deve rivolgersi alla realtà. Suo
compito è filmare la realtà, anche quella
che non si vede. Fin dall’inizio alla moglie
che vorrebbe pettinare la sua bambina perché venga meglio nel film, Filip risponde
che non è il caso che si metta in posa:
“Questa bambina è più commovente così,
quando si agita, grida e piange.” E poi, ai
margini della celebrazione del venticinquesimo anniversario della fabbrica che sta
filmando, si sofferma con la camera su
degli uccelli che sono vicino alla finestra.
Un squarcio di realtà il cui valore non viene
ancora appieno compreso dai dirigenti,
che, vedendo il filmato, credono si tratti di
una bizzarria. Un film, dunque, sul complicato lavoro del Regista, in particolare in
una difficile realtà come quella polacca.
In questo contesto non appare strano, ma
al contrario opportuno, che Kieslowski affronti tante problematiche senza riuscire a
darci sempre delle soluzioni definitive. Preferisce lasciarci con problemi ed interrogativi. Il realismo che Filip rivendica può essere una indiscriminata “carrellata” sulla realtà in quanto tale? Al di là degli aspetti che il
potere vorrebbe che non fossero filmati, il
Regista realista non dovrà forse a sua volta
fare una scelta degli aspetti della realtà da
mettere in mostra? Filip ad un certo punto
del suo percorso dice che il suo Cinema
vuole occuparsi delle persone, dei sentimenti, delle esperienze, della vita. Ma –
sembra chiedersi Kieslowski – sono sufficienti queste affermazioni? Non saranno
forse delle petizioni di principio troppo gene
riche? La realtà non ha uno svolgimento
semplice. Al contrario. Vivere e filmare la
realtà nella sua complessità dialettica è
compito veramente complicato. Come fare?
Non occorrerà avere delle idee-guida, dei
principi ai quali fare costantemente riferimento?
La difficoltà di sciogliere questi nodi, di dare
risposta a questi interrogativi porterà Filip in
un bellissimo finale, a distruggere l’ultimo
film girato. Non resterà altro, per il momento, che girare la camera verso se stesso.
E parlare. E interrogarsi.
n° 35 –
IND AGINE SULL’AUTORE
FRANCIS FORD COPPOLA
Parlare di Francis
Ford Coppola significa parlare dei più
importanti trent’anni
del Cinema americano, a partire dalla crisi
degli anni sessanta,
passando attraverso
la rinascita della “New
Gabriella Vecchi
Hollywood” deg l i anni
‘70, per giungere alla nuova “New Hollywood” degli anni ‘80. I suoi film hanno infatti contribuito a scandire i passaggi epocali
da un’era a quella successiva.
Francis Ford Coppola
“Il Padrino” del 1972 fu un ritorno in grande
stile di Hollywood che usciva dalla grande
crisi che, dal secondo dopoguerra, si era
estesa fino agli anni sessanta.
Marlon Brando nel film “Il Padrino”.
“Apocalypse now” del 1979 fu una sofferta
opera di svolta e dopo questo capolavoro il
cinema non fu più come prima: prendeva
corpo la New Hollywood.
Infine, “Bram Stoker’s Dracula” del 1992 fu
l’interpretazione più intensa del passaggio
dall’era moderna a quella postmoderna, in
cui la televisione produsse una frammentazione della visione, una confusione di testi,
una commistione di generi, e generò la
“New Hollywood”.
Per giungere ad una comprensione più approfondita di questo grande Autore, tormen
tato e complesso, e della sua opera, ho
suddiviso l’argomento in tre parti.
La prima presenta, a grandi linee, il periodo in cui Coppola, nato nel 1939, si forma e
si afferma.
Sono gli anni della grande crisi di Hollywood del secondo dopoguerra.
Nella seconda sarà lo stesso Coppola a
esprimere gli stati d’animo e i pensieri che
hanno accompagnato la sua esperienza.
Con l’aiuto di alcuni dei suoi scritti estrapolati dai diari sarà più facile avvicinarci all’uo
mo e al regista.
La terza e ultima parte vorrebbe essere un
tentativo di comprensione dei contenuti di
un’opera che è considerata un capolavoro:
“Apocalypse now”.
n° 35 –
Parte Prima
La grande crisi di Hollywood
Nel secondo dopoguerra, per la concomitanza di più fattori, le fortune di Hollywood
cominciarono progressivamente a declinare. Poco a poco, la produzione e i profitti
crollarono.
Nel 1957 i novantotto milioni di spettatori
dell’epoca d’oro erano calati a quarantasette e quattromila sale erano state costrette a chiudere.
Diverse e complesse furono le cause di tale
crisi. Tra queste la “crociata“ iniziata nel
1947 dal governo statunitense che istituì
una commissione (la HUAC) per ripulire l’in
dustria del Cinema dai “rossi”, attori, registi
e sceneggiatori sospettati di essere spie,
sovversivi o semplicemente simpatizzanti
comunisti.
Gary Cooper
Si scatenò una “caccia alle streghe” delatoria e persecutoria, in linea con la politica
del Maccartismo. Fu così che vennero denunciati star come Ga ry C o o p er o Robert
Taylor, e Charlie Chaplin fu costretto a lasciare gli USA. È stato calcolato che solo
un decimo delle vittime di questa inquisizione sia riuscita a proseguire la sua carriera
nel Cinema.
Anche nel fenomeno
televisivo può essere
individuata una della
cause del calo della
macchina cinematografica, considerando
che all’inizio degli anni ’50 soltanto un terzo delle famiglie americane possedeva un
televisore ma che da
quel momento la diffusione fu capillare e
Charlie Chaplin
veloce.
Furono però soprattutto i cambiamenti demografici e lo stile di vita a incidere in maniera preponderante sulla crisi di Hollywood. Il fenomeno della deurbanizzazione
vide lo spostamento dei cittadini della classe media verso i sobborghi periferici delle
metropoli, in case di proprietà, ma lontano
dai centri urbani che offrivano innumerevoli
sale, comode da raggiungere.
E ancora, nel 1948, la Corte Suprema, con
la famosa sentenza Paramount, aveva dichiarato le otto grandi società di produzione
cinematografica, associate nella MPPDA
dal 1922, colpevoli di condotta monopolistica, e aveva ordinato alle cinque major
(MGM, Paramount, Universal Pictures,
United Artists e Fox) di rinunciare alle loro
sale, che dovettero essere vendute.
n° 35 –
Per adeguarsi alle nuove esigenze dei telespettatori gli Studios si convertirono tutti
alle pellicole a colori e agli spettacolari
schermi panoramici. Ma, nonostante tutto,
Hollywood dovette ridurre drasticamente la
propria produzione, non avendo più la certezza di poter collocare i suoi film.
Harry (Presidente), Albert, Sam e Jack Warner, I
Quattro fratelli fondatori della Warner Bros
(1918).
Lo smantellamento dello studio system aprì
così il mercato a nuovi soggetti indipendenti ed esercenti. Nel 1956 il numero annuale di film indipendenti era più che raddoppiato, arrivando a 150 titoli, e negli anni
’60 costituiva la quasi totalità dei film statunitensi in circolazione, ma poiché i produttori non erano in grado di attivare grandi
circuiti di distribuzione autonomi, i film dove
vano essere distribuiti soprattutto tramite le
grandi case di distribuzione, con il risultato
che le major continuarono ad avere il controllo del mercato e il monopolio degli
incassi. Per richiamare il pubblico sempre
più catturato dai programmi televisivi, Hollywood introdusse il sistema dei drive-in;
costruì un gran numero di multisale nei nuo
vi centri commerciali e, per accontentare i
gusti di un pubblico sempre più istruito ed
esigente, aprì cinema d’essai in cui si proiet
tavano i film d’Autore europei, che attiravano l’attenzione del pubblico americano, oltre che di molti giovani Registi statunitensi.
Schermo panoramico di ampie dimensioni.
Alla fine degli anni sessanta molti dei grandi Studi hollywoodiani si trovavano sull’orlo
della bancarotta. Cominciarono allora a cedere in parte, e in alcuni casi in blocco, le
loro Società. Cosi fecero la Paramount, la
United Artists e la Warner Bros.
La “United Artists” fu fondata il 5 giugno 1919
da Charlie Chaplin, Mary Pickford, Douglas
Fairbanks e D. W. Griffith.
Un tipico drive-in americano.
Fu il crollo dell’intero sistema cinematografi
co hollywoodiano. Al posto dell’ormai obsoleta verticalizzazione delle major nacquero
grandi corporation integrate orizzontalmente in una vasta gamma di interessi com
merciali, tra cui primeggiava il canale
televisivo.
n° 35 –
Ma nonostante la base dell’industria cinematografica americana si stesse pian piano
sgretolando, lo stile classico continuava ad
essere il principale modello cinematografico, dove fasi e operazioni erano governate secondo una divisione e un coordinamento del lavoro altamente razionalizzati,
in cui la sceneggiatura dei film doveva
essere fornita con l’esatta indicazione del
genere, dei personaggi, e con un quadro
sintetico della storia e delle singole scene,
e si dovevano assicurare al pubblico dei ge
neri ben collaudati e la presenza dei divi
più amati.
A riprendere e diffondere questo genere di
prodotto, e con gran successo, provvide un
americano estroso e appassionato.
Robert De Niro
la rinascita di Hollywood: Martin Scorsese,
Johnatan Demme, James Cameron, Peter
Bogdanovich e, last but not least, il Nostro,
Francis Ford Coppola.
Francis Ford Coppola
Roger William Corman
Si tratta di Roger William Corman che nel
1953, entrato ventottenne nel cinema come
produttore, esordì come regista nel 1955 e
da allora arrivò a produrre più di trecento
film.
Mago dei ‘B movies’, film a basso costo, fu
alla sua scuola che approdarono, e fecero i
primi passi, oltre ad attori del calibro di
Jack Nicholson, Robert De Niro, Dennis
Hopper, Peter Fonda, Charles Bronson o
Bruce Dern, anche Registi che realizzarono
(continua…)
n° 35 –
PREMIAZIONI E RICONOSCIMENTI
FEDIC
Il nostro Socio Alessandro Baccini ha concluso un
contratto con una casa di produzione americana che si
occuperà della distribuzione del film A REASON TO
FIGHT in tutto il mondo, mentre a settembre sarà al TIFF
(Toronto International Film Festival).
Lo spot "Inside Yourself" girato per la Regione Toscana
dal nostro Socio Alessandro Brucini ha vinto una
Menzione d'Onore al WilliFest di New York.
Lo sketch comico "Caffè" del nostro Socio Simone
Bianchi, ha vinto il Primo Premio per il tema comico,
nell'ambito del Festival FEDIC "Corto Fiction Rassegna
Internazionale 2016" che si terrà a Chianciano Terme.
Il cortometraggio "L’Ingegnere" del nostro Socio Stefano
Pelleriti è stato selezionato per la 1a edizione del
”Corteggiando Vimodrone” a Vimodrone (Milano).
Una fotografia del nostro Socio Manuele Moriconi è stata
selezionata per la mostra “Andare oltre si può 2016”
presso le sale di Palazzo Ducale di Lucca.
n° 35 –
Come essere presenti in TV
I CORTI FEDIC SU DILUCCA.TV
Il nostro Socio Manuele Moriconi ci scrive:
“Oggi è un grande giorno per la famiglia di Dì Lucca: il canale 89 è diventato interregionale, coprendo tutta la
Toscana e gran parte dell'Umbria per una popolazione servita di 4,5 milioni di persone.
Risintonizzate la tv di casa e sul canale 89 in tutta la Toscana troverete DiLucca.”
Questa è una bella notizia, anche perché la nostra trasmissione settimanale "Corti di Corte" avrà una visibilità
ancora maggiore. Ovviamente la trasmissione continua ad essere visibile nella forma "on demand" in qualunque
momento e in qualunque parte del mondo.
Roberto Merlino
Attenzione: la trasmissione “Corti di Corte”, appuntamento settimanale, è in onda tutte le domeniche sera
alle ore 21 con replica nella mattinata del lunedì. Il link da utilizzare è il seguente:
http://w w w .dilucca.tv /listatrasmissioni/approfondimenti/corti-di-corte
Qualunque Socio FEDIC interessato a presentare i suoi lavori può contattare il seguente indirizzo mail:
rmerlino@fastw ebnet.it
Cell: 328-7275895.
PUNTATE /SETTEMBRE/OTTOBRE/NOVEMBRE 2016
DILUCCA.TV “CORTI di CORTE”
Programma settembre/ottobre/nov embre 2016:
18 settembre 2016 223.a
Corte Tripoli Pisa: “Non puoi nasconderti”di Andrea Olindo Bizzarri e Oreste Capoccia (5’);
CC Sav onese: “Wonderland”di Giov anni Minardi (25’)
25 settembre 2016 224.a
CC: Mov ie Dick “La bici” di Giorgio Borgazzi (9’);
CC Corte Tripoli Pisa: “Riglione oggettiv a” di Marco Rosati (6’48”);
Cineclub Piemonte: di Giorgio Sav io Torino di notte (4’50”); di Giorgio Sabbatini “Il f uturo incerto” (9’14”)
2 ottobre 2016 225.a
CC Corte Tripoli Pisa: “The death of a camera” di Marco Rosati (1’); “Y ou can’t alway s get what y ou want” (1’33”);
“The snail suicide” (1’21”);
CC Alassio: “Forum e Premio FEDIC alla Mostra del Cinema di Venezia 2015” di Beppe Rizzo (12’)
CC Cinephotoart Montecatini: “100 giorni di solitudine” di Marco Esposito (2’41”); “700° della battaglia di Montecatini” (2’30”);
“Apparizioni” (1’24”); “Dog pride 2015” (2’46”); “Light Shooting” (1’20”); “Montecatini Mov ie” (2’11”); “Slow Wine” (1’26”)
9 ottobre 2016 226.a
CC Piemonte: “Videogiornale FEDIC 2015” di Giorgio Sabbatini I Parte di tre parti
16 ottobre 2016 227.a
CC Piemonte: “Videogiornale FEDIC 2015” di Giorgio Sabbatini II Parte di tre parti
23 ottobre 2016 228.a
CC Piemonte: “Videogiornale FEDIC 2015” di Giorgio Sabbatini III Parte di tre parti
30 ottobre 2016 229.a
CC Firenze: “L’amore è tutto qui” di Marco Fiorentini (19’);
CC Corte Tripoli Pisa: “Si dev e morire” di Roberto Merlino (12’)
6 novembre 2016 230.a
CC Roma: “De gallo bellico” di Gianf ranco Miglio (40’)
13 novembre 2016 231.a
CC Roma: “Promiseland” di Francesco Colangelo (26’);
CC Milano: “Incontro” di Osv aldo Cav andoli e Nedo Zanotti (2’)
n° 35 –
Workshop di Giuria
Carissimi,
Corte Tripoli Cinematografica, in un’ottica di collaborazione che va avanti da anni,
interagisce con il MISFF (Montecatini International Short Film Festival) nell’organizzare un
Workshop di Giuria
dal pomeriggio del 6/ottobre 2016 (giovedì) alla mattina del 9/ottobre 2016 (domenica).
Cos’è?
È una Giuria di 12 persone che vedrà e valuterà i film
Internazionali in Concorso
Quando?
I film saranno visionati nel Cinema Imperiale di Montecatini nei
giorni 6 (pomeriggio), 7 (mattina e pomeriggio), 8 (mattina e
pomeriggio) e 9 (mattina)
Perché “Workshop”? Perché non ci limiteremo a visionare, votare e commentare, ma
avremo incontri (a noi riservati) con Autori e personaggi del “corto”
e del cinema
Abbiamo già fatto questa esperienza lo scorso anno e si è rivelata particolarmente
interessante. Il Presidente del Festival, Marcello Zeppi, ci ha chiesto di replicarla ed ha
reso disponibile, per chi volesse soggiornare a Montecatini per tutto il periodo del Festival,
una allettante convenzione alberghiera (tra l’altro, per chi si ferma, c’è la possibilità di
seguire anche le proiezioni serali, che non fanno parte del Concorso Internazionale).
Come far parte del Workshop di Giuria.
a) inviare la propria domanda di partecipazione all’indirizzo mail
[email protected] con nome, cognome, indirizzo, mail, cellulare e
sintetico curriculum (max 4 righe!!!)
b) se entro 3 giorni dall’invio non ricevete risposta, telefonate al 3287275895
c) l’iscrizione è gratuita
d) si ricevono le domande di adesione fino al 10 settembre
e) i 12 selezionati verranno avvisati entro il 15 settembre
f) un importante criterio di selezione è dato dall’ordine d’arrivo delle domande (prima
inviate e più probabilità avete di essere scelti)
g) mandate la vostra richiesta solo se siete sicuri di partecipare a
tutti gli incontri in programma e se siete veramente motivati.
h) ulteriori informazioni (compresa convenzione alberghiera): 3287275895
Rob erto Merlino
Responsabile Workshop di Giuria MISFF 2016
n° 35 –
La grande novità di quest'anno è il corso "Come realizzare un
cortometraggio" condotto dal Regista di origine bosniaca Ado
Hasanovic. Laureato alla Sarajevo Film Academy, Hasanovic si sta
specializzando in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di
Roma. Con le sue opere ha vinto molti premi internazionali, tra cui New
York, Amsterdam, Bucarest. Il workshop prevede una parte teorica e
una pratica, durante la quale gli allievi parteciperanno ad un vero e
proprio casting per la scelta degli attori. Affiancherà Ado Hasanovic
Leonardo Kurtz, Direttore della Fotografia di origini riminesi. Gli allievi
realizzeranno un Corto che verrà presentato durante il Reggio Film
Festival. Il costo per la partecipazione è di 120 euro, e il corso di
svolgerà dal 4 al 6 novembre 2016 a Reggio Emilia presso gli Atelier di
via due Gobbi 3.
Verrà inoltre proposto anche quest'anno il Seminario di Sceneggiatura
condotto dal Regista e documentarista Demetrio Salvi, docente di
sceneggiatura alla Scuola di Cinema Sentieri Selvaggi. Il seminario, che
l'anno scorso ha riscosso notevole successo, tratterà temi come la
costruzione del racconto, la creazione di dialoghi e il tratteggio dei
personaggi. La quota di partecipazione è di 50 euro e il corso avrà
luogo presso Impact Hub, a Reggio Emilia, sabato 12 e domenica 13
novembre.
Lo Staff del Reggio Film Festival
n° 35 –
FESTIVAL
54° ANNIVERSARIO FONDAZIONE CARLO PERINI
Con il Patronato di
Con il Patrocinio di
SETTIMA EDIZIONE CONCORSO NAZIONALE CINE VIDEO
“PREMIO PERINI 2016”
Sezioni A Adulti e Giovani e Sezione B Scuole
Tema
“Il diritto al cibo bello, buono e sacro per il corpo e la mente”
La Fondazione Carlo Perini, nell’ambito delle sue attività di promozione sociale e culturale, indice
la Settima Edizione del Concorso Nazionale Cine Video “Premio Perini 2016”.
Il concorso è a tema e riguarda:
“Il diritto al cibo bello, buono e sacro per il corpo e la mente”.
L’Iscrizione è gratuita ed è aperta a tutti. Le opere degli autori concorrenti dovranno pervenire entro
il 20 ottobre 2016, mediante l’invio della scheda d’iscrizione allegata, compilata in ogni sua parte e
sottoscritta ai fini della liberatoria sulle responsabilità dell’autore e per le veridicità delle
dichiarazioni.
Le opere concorrenti devono essere realizzate e prodotte esclusivamente in formato DVD,
come da art. 2 dell’allegato regolamento e devono essere inviate o consegnate alla S egreteria
del Comitato Organizzatore in via Aldini, 72 - 20157 Milano entro e non oltre il 20 ottobre
2016 (farà fede il timbro postale).
Per tale realizzazione la Fondazione Carlo Perini ha stanziato una somma complessiva di €
2.000,00 equamente distribuita per le due sezioni di partecipanti.
Sezione A
Adulti e Giovani
1°
2°
3°
4°
5°
premio €
premio €
premio €
premio €
premio €
300,00
250,00
200,00
150,00
100,00
Sezione B
Scuole
1°
2°
3°
4°
5°
premio €
premio €
premio €
premio €
premio €
300,00
250,00
200,00
150,00
100,00
www.circoloperini.com – e.mail: [email protected]
n° 35 –
Regolamento del Concorso “Premio Perini 2016” Ricerche Cine Video
Art. 1 – La Fondazione Carlo Perini indice il 7° Concorso Nazionale Cine Video “Premio Perini
2016”, a tema fisso su:
“Il diritto al cibo bello, buono e sacro per il corpo e la mente”.
L’iscrizione è gratuita e aperta a tutti. Il Concorso è articolato in due Sezioni: S ezione A Adulti e
Giovani e S ezione B Alunni delle Scuole che possono partecipare con documentari, film inchiesta,
film a soggetto e film di animazione, coerenti per contenuti agli scopi del Concorso, come indicato
nel prospetto delle modalità organizzative.
La durata del film video non dovrà superare minuti 25 (compresi i titoli di testa e di coda).
Art. 2 - Ogni autore può partecipare con non più di due filmati. I filmati devono essere consegnati o
spediti entro il 20 ottobre 2016 (farà fede il timbro postale) indirizzati al Responsabile
organizzativo Alessandro Cornaggia, via Fiamminghino, 9 – 20156 M ilano, tel. 02.3272393 o
02.38000760 oppure presso la sede della Fondazione Carlo Perini, via Aldini, 72 – 20157 M ilano.
I filmati devono pervenire esclusivamente in formato DVD.
Art. 3 – I filmati devono essere accompagnati dalla Scheda allegata, compilata in ogni sua parte,
pena l’esclusione dal Concorso. La scheda dovrà essere sottoscritta dall’autore, in segno di
accettazione integrale delle norme del presente Regolamento e di assunzione di ogni responsabilità
rispetto alle autorizzazioni necessarie per la diffusione delle immagini contenute nell’opera.
Art. 4 – Le opere vincitrici non saranno restituite e resteranno nell’Archivio storico della Cineteca
della Fondazione Carlo Perini.
Non saranno accettate le opere le cui schede non autocertifichino l’anno di Produzione.
Art. 5 – I filmati saranno sottoposti all’esame di una Commissione di preselezione, nominata dal
Comitato Organizzatore, per l’ammissione al giudizio della Giuria nella fase finale, e saranno
proiettati al pubblico nel periodo dal 01 novembre al 30 novembre 2016.
Art. 6 – La Giuria, a suo insindacabile giudizio, assegna i premi ai vincitori e ha facoltà di non
assegnare alcuni limiti di qualità realizzative.
La Fondazione Carlo Perini consegnerà a tutti i partecipanti, un diploma di partecipazione ed
eventuali volumi, targhe e medaglie, che dovranno essere ritirati direttamente o per delega il giorno
della premiazione di cui sarà comunicata la data, l’ora e il luogo. I diplomi o altro materiale non
saranno spediti per posta all’interessato.
Art. 7 – La comunicazione ai vincitori sarà data non oltre il 30 novembre 2016, contestualmente
alla comunicazione della data, ora e luogo in cui avverrà la cerimonia di premiazione, con relativo
dibattito.
Art. 8 – Il Comitato Organizzatore declina ogni responsabilità in caso di smarrimento o
danneggiamento durante l’invio dei filmati. I supporti DVD di cui fosse richiesta la restituzione in
caso di mancata premiazione, dovranno essere ritirati entro i 30 giorni successivi alla premiazione.
Sarà obbligo dell’autore venire a ritirare personalmente la propria opera o di delegare qualcuno di
fiducia. Trascorso detto termine i filmati resteranno definitivamente acquisiti nell’Archivio storico
della Fondazione Carlo Perini.
Art. 9 – Per ogni vertenza è competente il Tribunale di M ilano.
Art. 10 – L’autore dichiara di essere a conoscenza della legge 675/96 e successive modifiche sulla
tutela e riservatezza dei dati forniti e autorizza la Fondazione Carlo Perini a trattarli, archiviarli su
supporto informatico per soli scopi di manifestazioni culturali.
n° 35 –
Indicazioni e modalità sul tema del Concorso Nazionale Cine Video 2016
Le opere presentate possono essere sviluppate in forma di “soggetto, documentario, inchiesta,
animazione”. Ogni autore può partecipare con non più di due opere. Ogni opera dovrà avere una
durata non superiore ai 25 minuti, compresi i titolo di testa e di coda. Il concorso prevede due
sezioni: S ezione A adulti e giovani e S ezione B per gli studenti di ogni ordine e grado. Ai primi
cinque filmati delle due sezioni saranno assegnati premi in euro. A maggiore chiarimento di questo
aspetto del concorso i partecipanti possono consultare il sito internet: www.circoloperini.com.
Come nota esplicativa s’indicano alcune linee caratterizzanti le opere da realizzare riferite al tema
del 7° Concorso Nazionale Biennale di Cine Video 2016, su:
“Il diritto al cibo bello, buono e sacro per il corpo e la mente”.
L’Expo di M ilano 2015 è la stella polare per guidare la ricerca filmata sull’alimentazione. L’elogio
del cibo lo troviamo, nell’Antico Testamento, quando Dio raccomandava all’uomo “Tu mangerai,
tu puoi e devi mangiare”.
Nella Bibbia si parla spesso di pasti, cene, banchetti, feste perché il cibo riguarda il diritto alla
nutrizione degli esseri umani. Dio nella Genesi chiede all’uomo di cibarsi e di non farne cattivo uso.
La tavola, il cibo, il banchetto, il pane, il vino sono segni di lode, benedizione e ringraziamento a
Dio. Il Padre Nostro che ci dà il pane quotidiano e il diritto al cibo che è pace per tutti, sapienza del
vivere e quindi immagine del Regno di Dio. Il cibo soddisfa i cinque sensi: odorato, vista, olfatto,
gusto e persino l’udito. Il cibo dà pienezza gioiosa del mondo vitale e sensuale. Il cibo bisogna,
però, condividerlo con gli altri. Ed è quindi assurdo sapere che 800 milioni di essere umani vivono
in povertà e sono affamati perché privi di cibo, mentre in molte nazioni del mondo il cibo è in
abbondanza si spreca e si butta via. Scopriamo quindi un “Percorso di Legalità sugli innumerevoli
cibi, che devono garantire il nutrimento, come diritto alla vita”.
Nei cibi dobbiamo imparare a scoprire l’amore e la fiducia, che ci legano a tutti gli uomini, nostri
fratelli, con i quali condividere e spezzare il pane per sentirci in comunione con i poveri che
muoiono di fame e vale la pena adottare i bambini poveri a distanza
Il discorso della ricerca filmata si allarga, anche per gli atei o non credenti, per guardare la cruda
realtà della miseria e della fame che affliggono tanti popoli. Girate quindi fra la gente e fate la
vostra inchiesta filmata sul diritto al cibo per essere buoni e solidali cittadini, che credono nella
fratellanza universale.
*************************
Le opere pervenute saranno sottoposte a una Commissione organizzatrice, che farà una preselezione
delle opere da consegnare a una qualificata Giuria, che le esaminerà e definirà la graduatoria dei
vincitori delle sezioni.
La Cerimonia di premiazione dei vincitori è prevista nei tempi e nelle forme che saranno
comunicati a tutti i partecipanti, non oltre il 30 novembre 2016.
Le opere vincitrici saranno trattenute ed entreranno a far parte dell’Archivio Storico della Cineteca
della Fondazione Carlo Perini. L’autore, che ha dichiarato di volere la restituzione dell’opera, potrà
ritirarla personalmente o da persona delegata in occasione della cerimonia di premiazione.
Il Comitato Organizzatore del Concorso è composto da: Alessandro Cornaggia del Direttivo Perini,
da Antonio Barbalinardo Vicepresidente della Fondazione Perini e dal Dottor Nino Giansiracusa.
n° 35 –
FAC SIMILE SCHEDA DI ISCRIZIONE
Iscrizione al 7° Concorso Nazionale Cine Video “Premio Perini 2016” su:
“Il diritto al cibo bello, buono e sacro per il corpo e la mente”.
I filmati devono pervenire entro il 20 ottobre 2016 ai seguenti indirizzi:
• Fondazione Carlo Perini via Aldini, 72 - 20157 Milano;
• Alessandro Cornaggia, via Fiamminghino, 9 – 20156 Milano.
Titolo dell’opera: ………...........................................................................................
………………………………………………………………………………………….
Autore: Cognome e nome ……………………………………………………………
Residente a: Cap………………; Città……………………………………………….
Via o piazza: ……………………………………………………………N° ………..
Nato il……………………; a: ………............................................; Prov .…………
Tel. / cell: ………………………………………………..…………………………….
e.mail: …………….…………………………………………………………………...
Durata dell’opera (compreso i titoli di testa e di coda) minuti………………………...
Data di produzione (non anteriore a 1 gennaio 2010)…………………………………
Sezione di partecipazione (adulti, giovani o scuola)…………………………………..
L’opera iscritta al concorso è inedita?
SI
NO
Sinossi dell’opera (si può allegare pagina a parte)…………………………………….
………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………
L’autore si assume ogni responsabilità per il contenuto e le immagini dell’opera.
L’autore vincitore accetta integralmente le norme del regolamento e lascia copia
dell’opera all’Archivio storico Cine Video della Fondazione Carlo Perini.
L’Autore non vincitore autorizza l’archiviazione della propria opera nell’Archivio
storico della Fondazione Carlo Perini.
SI
NO
Il sottoscritto autorizza la Fondazione Carlo Perini a norma della legge 31/12/96 n.
675, alla diffusione dei propri dati personali unicamente a scopo promozionale e
informativo. Nello specifico autorizza la Fondazione Carlo Perini a inviare
informazioni sulle attività culturali promosse dalla Fondazione stessa.
Firma per estesa dell’Autore…………………………………………………………
Luogo e data…………………………………………………………………………...
n° 35 –
n° 35 –
NEWS
martedì 4 ottob re 2016 ore 23.47
da Pierantonio Leidi arriva in Redazione una triste mail:
TRISTE NOTIZIA DA BERGAMO
Ieri mattina è venuto a mancare
L'ULTIMO SOCIO STORICO CO-FONDATORE del CINECLUB BERGAMO.
Con lui, probabilmente, si è chiusa quella porta fisica con il passato.
Era la mia fonte sulla nascita e sviluppo del Club sin dal 1952... e,
negli ultimi anni, sono riuscito dopo tanta insistenza, ad ottenere una
sessantina di film riversati in digitale dagli originali 16 mm -pellicole
conservate a casa sua -. Ho accennato a 60 opere (quelle di interesse
pubblico), non mi ha consegnato quel materiale che ha realizzato per
uso personale-familiare.
È stato Regista (ha tradotto le sue idee o pensieri in film) ma anche un
assiduo montatore per quasi tutti i Soci del Cineclub.
Per diversi anni si era formato un trio di lusso: Paolo Capoferri ideatore e Produttore; Sandro Da Re Direttore della Fotografia e Federico Rampini Montatore,
ricercatore musicale e sonorizzazione con l'eventuale commento vocale.
Sentirò fortemente la sua mancanza.
Pierantonio Leidi
Presidente Cinevideo Club Fedic Bergamo
mercoledì 5 ottobre 2016 ore 0.55
Caro Pierantonio, cari amici del Cineclub Bergamo,
quando questi personaggi si allontanano da noi lasciano uno sciame di ricordi e un patrimonio ricco
di esperienze donate e ciò rende possibile che la loro presenza continui nel tempo e rimanga
indelebile.
Il loro insegnamento va più lontano del Cineclub che loro hanno frequentato ed arriva là dove chi ha
fatto tesoro dei loro insegnamenti portano le loro opere. Queste diventano un patrimonio di tutti e a
tutti giunge l'insegnamento. La conseguenza è che noi tutti dobbiamo essere loro riconoscenti.
Questi sono i sentimenti di un cineamatore come me che abita lontano da dove Federico è vissuto
ma, dopo aver letto le tue parole, lo sento molto vicino a me ed a tutti quei puri amanti del nostro
Cinema che rappresento e Ti sarò grato se vorrai far giungere alla Famiglia i sentimenti di tristezza
che sono calati sulla FEDIC insieme con la certezza che, con il Tuo aiuto, lo ricorderemo quando ci
ritroveremo tutti insieme.
Ti prego di accettare il mio ed il nostro fraterno abbraccio.
Giorgio Ricci
Presidente FEDIC pro tempore
Certi personaggi, che abbiamo avuto la fortuna di incontrare sono insostituibili, ma le loro idee e la
loro capacità artistica resta immutata nel tempo ed è per noi Tutti stimolo per migliorare le nostre
opere.
La Redazione
n° 35 –
DAI CINECLUB:
PROIEZIONI PROGRAMMATE
CINECLUB FEDIC SANGIOVANNESE
OTTOBRE 2016
sabato 1 ottobre ore 21,30
domenica 2 ottobre ore 15 – 17,15 – 21,30
al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:
ALLA RICERCA DI DORY
REGIA: Andrew Stanton, Angus MacLane
GENERE: Animazione
DURATA: 103 min.
PAESE: USA
PRODUZIONE: Walt Disney- Pixar
ANNO: 2016
USCITA: giovedì 15 settembre 2016
Dory, pesciolina chirurgo amnesica, nuota una vita tranquilla in compagnia di Marlin e Nemo, perduto e
ritrovato un anno prima. Una circostanza casuale riemerge improvvisamente nella mente di Dory il ricordo di
un'infanzia e una famiglia perdute. Determinata a ritrovarsi e a ritrovare il suo passato, Dory infila la corrente
con Marlin e Nemo e si lancia alla ricerca dei suoi genitori. Inseparabili e solidali, i tre amici attraversano
l'oceano e approdano in California. Ma all'arrivo le cose si complicano, Dory finisce in quarantena all'istituto
oceanografico, dove incontra Hank, octopus mimetico che odia i bambini e cerca un passaggio per
Cleveland, Marlin e Nemo precipitano in un secchiello 'traslocato' da Becky, gavia spennata che li adotta e
'cova' come fossero uccelli. A colpi di pinna e di corrente, i nostri raggiungeranno il loro obiettivo in
compagnia di uno squalo balena miope e di un beluga persuaso della défaillance del suo ecolocalizzatore.
martedì 4 ottobre ore 21,30
al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:
ESCOBAR
REGIA: Andrea Di Stefano
INTERPRETI: Benicio Del Toro, Josh Hutcherson,
Brady Corbet, Claudia Traisac, Carlos Bardem
GENERE: Thriller
DURATA: 120 min.
PAESE: Francia, Spagna, Belgio
ANNO: 2014
DISTRIBUZIONE:Good Films
USCITA: 25 Agosto 2016
Nick segue il fratello nel sogno di vivere in Colombia, sulla spiaggia, in un vero e proprio paradiso terrestre.
Lì conosce Maria, di cui s'innamora perdutamente. Ci sono però alcuni problemi con due fratelli del posto,
che non amano l'idea che dei canadesi vivano nel loro bosco. Nick ne parla una sera con l'amatissimo zio di
Maria, un uomo dal carisma insuperabile, che riesce nella magia di occuparsi generosamente del suo paese
come della sua famiglia. Il giorn o dopo, i focali f ratelli piantagrane vengono trovati appesi a testa in giù,
n° 35 –
carbonizzati. Perché lo zio di Maria è Pablo Escobar, e nessuno sfugge a Pablo Escobar. Per Nick, il sogno
d'amore e libertà cede progressivamente il posto al peggiore degli incubi
lunedì 26 settembre 2016
MARCO CADINU
percorsi artistici e professionali di un giovane cagliaritano
Il cagliaritano Marco Cadinu, diploma di Liceo Artistico a Cagliari, dopo aver studiato "graphic
design" a Wroclaw, in Polonia, ha concluso un secondo percorso di studi in "grafica pubblicitaria"
presso l'Accademia delle Belle Arti di Frosinone. Da qualche anno cerca di mettere in pratica la sua
passione per il cinema realizzando video con modalità sempre più professionali. Nel 2016 fonda la
Flammingu Video Production.
È sicuramente interessante osservare le diverse tappe del percorso di crescita di un
autore e questa sera il giovane Marco Cadinu ci regala la possibilità di confrontare alcuni
momenti della sua produzione, a partire da un video realizzato nel 2010 quando era
ancora un ragazzino, girato con mezzi poveri e tanta buona volontà, sino ad alcuni corti
usciti negli ultimi due anni alcuni dei quali, realizzati con modalità professionali, hanno
ottenuto una certa visibilità in rete. Nel confronto con i suoi video più recenti, elaborati
durante un percorso di studi specifico e in alcuni casi con il contributo di alcuni docenti, è
evidente il salto di qualità e non solo dal punto di vista tecnico. Questo è un punto
importante da sottolineare: non basta padroneggiare il mezzo tecnico (i mezzi di ripresa e
di post-produzione) per poter parlare di evoluzione artistica, e oggi troppo spesso viene
utilizzato l'attributo di professionale, talvolta a sproposito soprattutto quando il "prodotto"
non è tale, non essendo destinato al mercato, ma è solo uno dei tanti cortometraggi che
partecipano a festival nazionali e internazionali. Realizzare con modalità professionali non
significa necessariamente fare film professionali o essere professionisti. Ma a noi del
cineclub FEDIC Cagliari, nato negli anni '50 come associazione di video-amatori, che ci
importa della professionalità? ciò che riteniamo degno si interesse è l'essere autori, il
saper raccontare il mondo, sapersi raccontare, essere in grado di scrivere, descrivere e
creare per affascinare per qualche minuto, catturandolo, lo spettatore, con il proprio estro
personale, la fantasia, la sorpresa, il senso critico e un po' d'esprit. E allora, tornando a
Marco Cadinu, vediamo in che misura si possono prendere in considerazione quegli
elementi che rappresentano la cifra stilistica di un autore.
"Little Blind Love" (2009/2010, 12,00") - Soggetto e sceneggiatura: Chiara Aru - Regia, produzione, riprese e
montaggio: Marco Cadinu - con: Mauro Ferrari, Chiara Aru. La nascita di una storia d’amore fra due amanti del
cinema, Alex e Nicola. Q uesto loro amore aiuterà Alex , cieca dalla nascita, a riscoprire il mondo attraverso gli
occhi di Nicola.
Questa idea, il fatto che Cadinu realizza i suoi lavori parlando di cinema (una sorta di
operazione "metacinematografica") e di sè come autore, è centrale nel successivo video
(My place). Inizio simile al precedente: alcuni secondi di buio, e il suono (off) di una penna
che raschia un foglio (la scrittura!), il morbido trillo di un telefono e la voce del protagonista
che se la prende con il "capo" (e a quel paese la professionalità) e, non appena vediamo il
protagonista, viene introdotto il tema dell'insofferenza di un autore che non sa come e
soprattutto dove poter "creare" in santa pace.
n° 35 –
Il video termina con l'esatto contrario del buio: un fondo continuo bianco nel quale il
protagonista "scrive" con il colore, con un gesto liberatorio e anarchico. Dal buio alla luce.
"Wherever I Go" (2015, 6,24") Soggetto e sceneggiatura: Marco Cadinu - Regia, riprese e montaggio: Marco Cadinu Attori: Vanessa Palombo, Giovanni Ragone. Il video (già proiettato al Cineclub l'11 maggio 2015) nasce quando
Mark Knopfler, lo storico chitarrista dei Dire Straits, propone su internet un concorso per un videoclip da
realizzare sulla sua canzone "Wherever I go"; Cadinu, con alle spalle un paio di video amatoriali, partecipa e
realizza il videoclip assieme a due ballerini professionisti. Non viene scelto, ma risulta 11° su una sessantina di
partecipanti provenienti da tutto il mondo, il che non è per niente male per un autore agli inizi del suo percorso
artistico. Nel video la narrazione di un'evento drammatico si articola sull'alternanza tra il momento presente e i
ricordi del passato, frammenti di semplici gesti di tenera intimità tra due giovani e sublimati dalle coreografie
degli interpreti le cui danze all'unisono si intersecano alla narrazione per immagini. Il risultato è un film
toccante, che emoziona e coinvolge lo spettatore.
Di "Wherever I go" abbiamo già parlato: il primo videoclip di un giovanissimo autore che
viene selezionato come undicesimo tra sessanta video provenienti da tutto il mondo.
Chapeau!
"Lemming" (2016, 12,00 min) Soggetto e sceneggiatura: Marco Cadinu - Regia: Marco Cadinu ed Elisa Curatola Riprese: Elisa Curatola - Montaggio: Marco Cadinu - Produzione: Flammingu Video Production - con: Emanuele
Ricchetti e Alex Borzumato. La monotona vita di Josh, ragazzo problematico dipendente da alcool, droga e
televisione viene interrotta e cambierà completamente quando verrà rapito da una sua vecchia conoscenza.
L'ultimo corto, "Lemming", è un film che probabilmente necessita di essere visto almeno
un paio di volte: è uno di quei lavori che, alla fine della visione, dona l'impressione di
un'intelaiatura complessa, con una serie di rimandi interni che mettono in crisi l'apparente
linearità degli eventi raccontati e probabilmente minano la credibilità di ciò che si sta
vedendo. Anche questo video, come i primi due, inizia brevemente sul buio, con il suono
off di un televisore e di qualcuno che fa zapping, ma subito
il nero entra in intermittenza con la sequenza di una
carrellata (anche se la visione è miope, sfocata) che ci
mostra una serie di bottiglie, un percorso barcollante che
termina sullo schermo della TV verso il quale un giovane
dallo sguardo allucinato, lo vediamo in campo/controcampo, punta nervoso il telecomando.
È qui che si inserisce la breve sequenza di un documentario del 1958 prodotto dalla Disney e realizzata da un certo
James Algar che per questo lavoro sui lemming, dei piccoli
roditori che inspiegabilmente tendono a suicidarsi in massa
gettandosi da una rupe, ottenne l'Oscar come miglior
documentario.
A partire da queste brevi scene, dopo un paio sniffate di
cocaina, la storia prende tutta un'altra piega, torcendosi in
qualcosa che sfiora l'incubo, con ricordi di eventi lontani nel
tempo che tormentano il protagonista, sino all'esito finale. Il documentario di James Algar
venne in seguito accusato di essere stato costruito "ad arte" e l'autore di aver falsificato le
riprese dei lemming che si gettavano.
Ma allora il regista Cadinu imbastisce una storia imperniandola su un cardine
probabilmente falso, o perlomeno dubbio? Ma quanto c'è di non-falso nel film? Chi è il
personaggio che rapisce il protagonista? È forse verosimile il tutto? e i rumori, i click, e
non gli spari, della pistola, che senso hanno? Siamo di fronte ad un omicidio? un suicidio?
ad un'allucinazione? Le sicurezze dello spettatore sembrano vacillare anche durante i titoli
di coda: ai toni cupi del film, si contrappongono i toni tranquillizzanti di "Somewhere over
the rainb ow" che parla di sogni e del coraggio di realizzarli, una canzone la cui storia è
n° 35 –
legata al cinema, essendo stata cantata da Judy Garland nel 1939 nel film "Il mago di Oz"
di Victor Fleming.
C'è, è vero, in questo come negli altri film di Cadinu, un legame con il cinema
hollywoodiano (e basti pensare che tutti i titoli dei suoi lavori sono in inglese), un rapporto
che è spessissimo evidente nelle creazioni di gran parte dei giovani autori che
recentemente capita di conoscere al cineclub: nomi anglosassoni dei protagonisti dei
video, recitazione che imita pose e vezzi di note star americane, utilizzo di termini tratti dai
doppiaggi, improvvisi scoppi di violenza con pugni che battono su tavoli e pareti alla Tom
Cruise e, anziché la risoluzione verbale di conflitti, il facile uso di armi come se ci si
trovasse in qualche film d'azione di marca USA, ecc. Nei film di Marco Cadinu però tale
influenza, che affiora in taluni aspetti di quest'ultimo corto, è mediata, filtrata e rielaborata
da un'impostazione personale che la metabolizza e che esclude si possa vederla come
mero scimmiottamento.
In realtà in "Lemming", come nei suoi precededenti film, l'autore tesse una trama i cui punti
nodali rimandano ad una riflessione sul linguaggio cinematografico in sè, sul suo valore di
veridicità, o di artistica falsità, sulle sue relazioni con il mondo reale e, discretamente e con
lievi pennellate, suggerisce un filo conduttore, un personale e originale percorso di
"amateur" del cinema che partendo dal buio vuole scrivere con la luce, anzi invita ad
andare oltre le apparenze della luce, da qualche parte oltre la sua scomposizione, over the
rainb ow.
Un bel programma futuro, se pensiamo che l'autore è solo agli inizi della sua esperienza
cinematografica.
Pio Bruno
Presidente del Cineclub FEDIC di Cagliari
lunedì 3 ottobre 2016
Il Cineclub FEDIC Cagliari presenta:
"GUIDO DAIDONE"
lo sguardo profondo di un autore FEDIC
Proveniente dal Cineclub Sassari, socio del Cineclub FEDIC Cagliari, l'autore
sassarese, psicologo-psicoterapeuta di professione, da diversi anni realizza
da autodidatta brevi fiction che coniugano l'analisi psicologica e l'impegno
sociale.
(http://piobruno.wixsite.com/cineclub-cagliari)
n° 35 –
sei cortometraggi:
"Agnese"
(2011, 22,50")
"Non gettate alcun oggetto dal finestrino"
"La lettera scarlatta"
(2014 - 11,18")
(2012 - 13,37")
"Lo sguardo dei bambini" (2012 - 17,06")
"Sardi alla Frutta in Love" (2015 - 6,59")
"Giorni perduti" (2010 - 14,30")
L'autore sarà presente in sala
INGRESSO LIBERO
Apertura della sala alle 20,00 - inizio proiezioni alle 20,30
Cineclub FEDIC presso Cineteca Sarda - Società Umanitaria
viale Trieste 126 - Cagliari
Pio Bruno
Presidente del Cineclub FEDIC di Cagliari
Testi: MISFF67, M. Zeppi, C. Bruschi, P. Micalizzi,
Filmcarav an, C. Montagnani, G. Squarcio, L. Biggi, Gruppo
Cineamatori delle Apuane, F. Felloni, P. Leidi, CVC Fedic
Bergamo, Cineclub Fedic Delta del Po, L. Crociani, Immagini
e Suono, C. Sav onese Cineamatori Fedic, J. Marchisio, La
Redazione, Riv e Gauche, M. Demata, G. Vecchi, C. T.
Cinematograf ica, DiLucca.TV, R. Merlino, Reggio Film
Festiv al, Fondazione Carlo Perini, Fano International Film
Festiv al, Cineclub Fedic Sangiov annese, Cineclub Fedic
Cagliari, P. Bruno.
Fotografie: A. Marcoleoni, G. Sabbatini, L. Biggi, L.
Carav ello, P. Leidi, T. Dell’Erba, V. Tullio, R. Dana, G. Sav io,
P. Leto, L. Fantoni, G. P. Bartolini, N. Zaccarini
Grafica e impaginazione: Giorgio Sabbatini.
Supplemento a “Carte di Cinema”
Direttore Responsabile: Paolo Micalizzi
Redazione: Giorgio Sabbatini
Corso Benedetto Croce, 3 – 10135 Torino
E-mail: giorgio.sabbatini@fastw ebnet.it