premio perini 2016
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premio perini 2016
FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC (FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB) ANNO IV – n° 35 SETTEM BRE 2016 SOMMARIO Il MISFF al 20 TH Av anca 2016 Film Festival – M. Zeppi Forum FEDIC – Luci e ombre sulla situazione produttiv a… – C. Bruschi Soci FEDIC al Forum di Venezia – P. Micalizzi Premio FEDIC – P. Micalizzi Il grande ritorno di Filmcarav an a Venezia – Filmcaravan Calci: set del cortometraggio “Priority” – C. Montagnani Isabella Salvetti ospite del 14°Stage Nazionale FEDIC – G. Squarcio Con la prematura scomparsa di Carlo Tagliabue grav e perdita del CSC e dell’Associazionismo culturale – P. Micalizzi Dai Cineclub FEDIC: 11 domande alla SIAE FEDIC SCUOLA Campus NaturalmenteCinema – Gruppo Cineamatori delle Apuane LO SCAFFALE Dellamorte Dellamore e la nascita di un mito – F. Felloni ATTIVITÀ DEI CINECLUB Sandro Da Re: l’Artista tra Fotografia e Cinema – CVC Bergamo Cineclub Piemonte: Concorso Sociale 2016 – Opere da esaminare – CVC Bergamo “Acqua” un “Terreno” da “Coltiv are” – CVC Bergamo Chiusa la rassegna “Sguardi d’autore sul Delta” – Cineclub FEDIC Delta del Po Corto Fiction Festiv al 16°Edizione – Immagini e Suono Un’importante collaborazione – 26 agosto 2016 – C. Savonese Cineamatori FEDIC Festa dell’Immagine – C. Savonese Cineamatori FEDIC Videogiornale n. 4 – Appello ai Presidenti dei Cineclub FEDIC – La Redazione LO SGUARDO CRITICO “Camera buff” (“Il cineamatore”) – M. Demata INDAGINE SULL’AUTORE Francis Ford Coppola – Prima Parte – G. Vecchi PREMIAZIONI E RICONOSCIMENTI FEDIC A. Baccini, A. Brucini, S. Bianchi, S. Pelleriti, M. Moriconi L’ANGOLO DELLE POSSIBILITÀ Programmazione DiLucca.TV Workshop di Giuria – MISFF67 – C. Tripoli Cinematografica “Come realizzare un cortometraggio” – Reggio Film Festival FESTIVAL Premio Perini 2016 – Settima Edizione Concorso Nazionale Cine Video Fano International FilmFestiv al – Opere Premiate NEWS Triste notizia da Bergamo: è mancato Federico Rampini – CVC Bergamo DAI CINECLUB PROIEZIONI PROGRAMMATE Cineclub Sangiovannese Cineclub Fedic Cagliari – P. Bruno pag. “ “ “ “ “ 2 5 12 14 16 17 19 “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ 21 22 24 24 28 28 29 29 31 33 35 37 38 39 41 42 42 45 45 49 49 50 50 51 52 53 53 57 58 58 “ “ “ 59 59 60 Non è necessario che un regista sappia scrivere ma, se sa leggere, aiuta. Billy Wilder n° 35 – IL AL Marcello Zeppi Presidente del MISFF e Presidente della Giuria Internazionale del 19° Festival di Avanca per il secondo anno è stato invitato a far parte della Giuria Internazionale della 20° edizione dell’importante Festival portoghese e inserito nel BOOK OF CONFERENCE AVANCA 2016 come Relatore della conferenza "Costume & Cinema". Qui sotto riportiamo il contenuto di alcune mail inviate dal Presidente Marcello Zeppi. n° 35 – domenica 31 luglio 2016 1.44 Cari amici e colleghi FEDIC, è un vero piacere informarvi che a pagina 63 del Catalogo Ufficiale del 20th AVANCA FILM FESTIVAL 2016 è pubblicato il "PANORAMA MONTECATINI INTERNATIONAL FILM FESTIVAL” (riporta che è fondato dalla FEDIC Federazione Italiana dei Cineclub). Nel cinema di Ovar è passata la proiezione del programma "Dolce Vita” dedicato al Panorama selezionato da Montecatini Terme per 3 giorni in orari differenti. Condividiamo questa importante notizia con gli Autori (tutti FEDIC): Antonella Santarelli, Roberta Mucci , Marco Fiorentini e Cristiano Bacci. A tutti loro il plauso del MISFF. Siamo presenti come “partner” nei mezzi di comunicazione del Festival e sul loro sito. Vogliate accogliere i più affettuosi saluti. Marcello Zeppi Il Presidente del MISFF Marcello Zeppi, al microfono, durante lo svolgimento del Festival. n° 35 – domenica 31 luglio 2016 18.39 Cari amici e colleghi, Vi disturbo solo per continuare nello spirito di condivisione dei risultati raggiunti con questa interessante collaborazione fra i nostri Festival. Oggi alle ore 14,00 (ora locale) al Festival del Cinema di Avanca, alla Cerimonia di Chiusura della ventesima Edizione di questo straordinario Festival, sono stato chiamato dal Presidente Antonio Costa Valente per dare un personale contributo. Premesso che il Montecatini International Film Festival è stato l'unico Festival ad avere il privilegio di poter esporre il proprio rapporto di collaborazione, ho portato il saluto della FEDIC che Roberto Merlino mi aveva consegnato quando ha dovuto rinunciare alla sua gradita presenza in loco (20 anni è un periodo Storico importante). Ho portato anche Il saluto del MISFF e ho potuto parlare a tutto l'auditorium del rapporto che lega Montecatini e Avanca. Ho presentato il risultato della nostra Giuria come Relatore. È stata registrata l'intera intervista tra il sottoscritto e il Presidente del Festival Antonio Costa Valente nella quale si parla della Città di Montecatini Terme, del MISFF e della Fedic, Considerato lo standard di comunicazione possibile con i ns mezzi mi ritengo soddisfatto. Affettuosi saluti. Marcello Zeppi n° 35 – 73.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Forum Fedic LUCI E OMBRE SULLA SITUAZIONE PRODUTTIVA DEL CORTOMETRAGGIO ITALIANO AL FORUM FEDIC DI VENEZIA di Carlotta Bruschi In concomitanza con la 73.a Edizione della Mostra del Cinema di Venezia, l’8 settembre si è svolto, all’Hotel Excelsior nello Spazio Incontri Venice Production Bridge, il 21° Forum FEDIC. Organ i zza to re e m o d e Carlotta Bruschi ratore dell’ i n contro è stato Paolo Micalizzi, giornalista, critico e storico del Cinema, responsabile di FEDIC Cinema, che ha anche radunato per l’occasione alcuni Autori FEDIC affinché condividessero con una platea, silenziosa ma attenta, le loro impressioni ed esperienze legate al tema: “Produrre il Cortometraggio”. Secondo Cuciniello: “Il Cinema italiano è in perenne evoluzione” e questo grazie a importanti cambiamenti normativi come la DdL; all’evoluzione tecnica e tecnologica dei modelli produttivi e a sempre più giovani registi Italiani che scelgono il cortometraggio come mezzo di espressione per affacciarsi alla settima arte. Luigi Cuciniello durante il suo intervento al Forum FEDIC. Il tavolo dei Relatori. Prima di dare inizio al dibattito, Paolo Micalizzi ha dato la parola a un ospite d’eccezione, Luigi Cuciniello, Direttore Organizzativo della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e attuale Presidente ANEC. Venezia continua ad allestire uno spazio interamente dedicato alla proiezione di cortometraggi e continuano a fiorire Festival dedicati al Corto, ma non basta. “C’è una carenza generale ed è la difficoltà di richiamare l’attenzione dello spettatore verso un mondo che non può e non deve rimanere confinato in un ambito ristretto agli addetti ai lavori”. Cuciniello auspica che nel corso dell’anno vi siano altre occasioni, come quella del Forum FEDIC, a ffi nch é s i p ossa sensibi lizza re i media n° 35 – sull’argomento atto a restituire “Quegli spazi che ingiustamente il cortometraggio italia no oggi non ha”. Nel suo intervento “FEDIC: una lunga storia di autori-produttori” Paolo Micalizzi ha ripercorso la storia dell’Associazione. Un Socio FEDIC che si trova a dover concretizzare, finanziare, promuovere un proprio film può senz’altro essere considerato un AutoreProduttore. La differenza è che i membri dell’Associazione sono, per la maggior parte, persone che non ricoprono questi ruoli a livello professionale e relegano ad un hobby il piacere di comunicare attraverso le immagini. Hanno poi operato in Televisione, come registi, Ezio Pecora, Renzo Ragazzi, Massimo Sani, Filippo Ferrazzano, Aldo Serio ed altri. In qualità di giovane associata ho apprezzato estremamente questa parentesi storica sulla FEDIC. Giorgio Ricci, neo Presidente FEDIC, durante la sua relazione su “La situazione FEDIC oggi”. Paolo Micalizzi organizzatore e moderatore del 21° Forum FEDIC. al Forum FEDIC. Dall’esterno è quello che potrebbe sembrare, ma i Soci FEDIC sono più di questo e da molto tempo. Risale al 1950 il 1°Concor so Nazionale del Film d’Amatore a Montecatini Terme. L’occasione fece scaturire ai primi Autori il desiderio di riunirsi per poi confrontarsi sui propri lavori. Racconta Micalizzi: “Nel tempo, anche sotto lo stimolo della critica e dei cineamatori più maturi, la qualità migliorò al punto che molti di loro potevano essere considerati al livello di Autori indipendenti, e non a caso alcuni di essi si sono dedicati al professionismo”. E cita un lungo elenco che vede tra gi altri: Aldo Nascimben, Leonardo Autera, Giorgio Tren tin, Ernesto G. Laura, Bruno Bozzetto, Piero Livi, Giuseppe Fina, Giuseppe Ferrara, Corrado Farina, Franco Piavoli, Folco Quiilici. Persino Nanni Moretti che ha presentato le sue prime opere cineamatoriali (il riferimento è a “Paté de bourgeois”) al Festival di Montecatini del 1973. Il neo Presidente FEDIC, Giorgio Ricci, ha illustrato “La situazione della FEDIC Oggi” ricordando le importanti collaborazioni inter nazionali come l’UNICA (Union International du Cinèma) e il circuito dei 16 Festival FEDIC. Tra questi spiccano il MISFF (Montecatini International Short Film Festival) giunto alla sua 67° Edizione, e il Concorso Valdarno Cinema FEDIC, giunto alla 34° Edizione. Secondo Ricci questi appuntamenti offrono non solo l’opportunità di proporre i propri film, ma soprattutto sono una fonte inesauribile di arricchimento sociale e culturale per i Soci. Sono state anche menzionate le due testate giornalistiche FEDIC: il periodico “Carte di Cinema” diretto da Paolo Micalizzi, che è anche responsabile del Notiziario nazionale “nuovo FEDIC NOTIZIE” redatto da Giorgio Sabbatini, e l’iniziativa della FEDIC Scuola coor dinata dall’insegnante Laura Biggi. Prima di passare la parola, il Presidente ha concluso elogiando la tenacia dei membri dell’Associazione: “Il cui impegno non è diminuito malgrado la crisi economica e la successiva decurtazione dei fondi nazionali destinati alla cultura cinematografica. Questo dimostra che quando l’amore per la cosa trattata è il principale movente ogni risultato è possibile”. n° 35 – Il primo dei Relatori a prendere la parola è Gianluca Arcopinto, riconosciuto come uno dei più coraggiosi Produttori Indipendenti del Cinema Italiano. Fondatore della casa di produzione “Pablo” ha iniziato l’intervento dal titolo “Perché produrre cortometraggi” aprendo un’interessante parentesi sul sistema normativo Italiano: “La legge attuale prevede un finanziamento da parte dello Stato per un certo numero di cortometraggi all’anno. Gianluca Arcopinto, Produttore Indipendente e fondatore della casa di produzione “Pablo”. Ciò inevitabilmente comporta che la forma breve debba avere una lunghezza standardizzata per esser considerata tale; in Italia formalmente il cortometraggio è tutto ciò che dura fino a 74 minuti e 59 secondi”. Commenta cinico: “Questa definizione va contro le logiche etimologiche del termine, il cortometraggio lo si percepisce come una cosa corta; i Festival sono soliti chiedere che i corti non superino i 15, 20, rarissimamente 30 minuti… inoltre il mediometraggio sembra non esistere più”. Arcopinto aggiunge poi che la tendenza dei Produttori negli ultimi tre anni è quella di chiedere dei finanziamenti per un cortometraggio con una durata di 73 minuti piuttosto che per realizzare un corto da dieci minuti. In questo modo, per un minuto di differenza, dei corti non sono considerati lunghi, aggiunge: “Ma a livello di Festival e di sfruttamento vanno ad alimentare il numero dei film prodotti”. Questa nozione sembra destabilizzare un po’ tutti, ma Arcopinto dichiara di non arren dersi e di voler proseguire nell’attività di Produttore. Si pensa, aggiunge, che il cortometraggio per un giovane che si affaccia al mondo del Cinema rappresenti un ideale biglietto da visita con il quale poter bussare alle porte dei Produttori. Purtroppo, afferma, “Non esi ste una categoria più cialtrona dei Produttori italiani. Già non guardano i lungometraggi, figuriamoci i corti!”. È lecito domandarsi come si può pretendere che un cortometraggio veda il buio di una sala se coloro a cui spetta la scelta non lo tengono in dovuta considerazione. Arcopinto auspica che i Produttori si ravvedano presto e inizino a considerare il cortometraggio come un mezzo di espressione con cui un Autore futuro, ma anche presente, può confrontarsi. “All’estero, prosegue, il cortometraggio è considerato e incensato come un genere affermato, in Italia invece per un Produttore la forma breve rappresenta al massimo un banco di prova dove testare le capacità di un regista per decidere o meno se condurlo ad una forma lunga di racconto. Quando questo accade è difficile poi che un Autore decida di tornare al corto”. Per questo motivo mi conforta il fatto che quest’anno a Venezia erano presenti Marco Bellocchio con il corto “Pagliacci”; Adriano Valerio, regista del film “Banat” in concorso alla 30° Settimana della Critica (Venezia 72), che ha firmato una co-regia per il corto “Agosto” e Paolo Genovese, regista del pluripremiato film “Perfetti Sconosciuti”, con il corto “Per sempre”. Tornando ad Arcopinto, sostiene: “Una delle condizioni peggiori dell’autoproduzione è non avere un referente che possa mettere in discussione il tuo operato. È importante impattare contro un pubblico che non ha nulla a che vedere con il film” e sottolinea l’importanza della FEDIC e della sua attività di vetrina. Aggiunge: “Non è esaustivo ma è già tanto che ci sia”. Il quadro che ne esce è sconfortante ma Ar copinto incalza: “Questo non s i g nifi ca che n° 35 – le persone che intendono esprimersi per mezzo del Cinema, sia con il corto che con il lungo, debbano arrendersi. Assolutamente no, altrimenti da allievo non sarei diventato insegnante al Centro Sperimentale, l’importante è essere consapevoli dello stato delle cose. Conclude citando Jean-Luc Godard: “Devi lottare sempre fino all’ultimo respiro, ma con la consapevolezza che gli ostacoli ci sono, basta capire per tempo come aggirarli”. Secondo la testimonianza di Arcopinto un Produttore si domanda l’utilità, il senso che avrebbe l’abbracciare un progetto di un cortometraggio. Francesco Giusiani (Corte Tripoli Cinemato grafica di Pisa. Diplomato all'Accademia del Cinema e della televisione di Cinecittà e conosciuto in Italia e all’estero con il corto “Innocenze perdute” riproposto alla fine del Forum), in quanto Autore si interroga invece sulla questione legata alla distribuzione. Afferma: “In fondo se ci pensate quando entriamo in una libreria abbiamo la possibilità di acquistare un romanzo oppure un pic colo libro di racconti, mentre al cinema siamo obbligati ad optare per un’unica scelta, ed è il lungometraggio”. Francesco Giusiani, diplomato all’Accademia del Cinema e della Televisione di Cinecittà. Giusiani, che da anni abbraccia il cortometraggio come mezzo espressivo, confida il suo segreto: scorgere le opportunità laddove altri vedono solo difficoltà. Questo tipo di approccio lo deve all’Associazione: “L’Autore FEDIC prosegue quasi come una sorta di monaco zen: prova godimento nel fare il film e nel vedere il prodotto finito. Il film quindi diventa sia il mezzo che il fine”. Giusiani è fermamente convinto che conservare questo spirito sia l’antidoto a cui deve ricorrere un qualsiasi Autore, navigato o agli esordi, per continuare a produrre. Secondo Giusiani si deve gioire e approfittare degli enormi passi fatti dalla tecnologia che permette a tutti di accedere alla produzione cinematografica, ma bisogna stare attenti. Un accesso facilitato comporta la consequenziale perdita del linguaggio che c’è dietro all’arte del racconto. “In fondo tutti quanti possono realizzare filmati ma non è detto che tutti riescano anche a narrare delle storie”. Conclude ripercorrendo uno scritto di Roberto Rossellini (dove si riferiva all’incombere, di allora, del mezzo televisivo): “Per fare un’opera utile credo sia necessario ricostruire le lettere dell’alfabeto”. Secondo Giusiani, l’importante per un giovane Autore è avere consapevolezza dei propri mezzi e del mezzo: “Nel momento in cui sta raccontando si sta rompendo il silenzio e per rompere il silenzio ci vuole un buon motivo”. Prende, quindi, la parola Ettore Di Gennaro (Cineclub 3dproduction di Parma) che, come avremo modo di intuire alla fine del suo intervento dal titolo “Filmmaker Selfmademan”, sembra incarni perfettamente la figura dell’”Autore amante del racconto” a cui ha fatto riferimento prima Giusiani. Di Gennaro ha tenuto a precisare: “Perché Selfmademan? Perché si fa tutto da soli. Si inizia per passione”. Riferisce poi che il ruolo dello spettatore gli è sempre andato stretto fin da ragazzino, quando al cinema non era quasi mai soddisfatto della parola “fine”. La prima volta che ha impugnato una videocamera mini VHS è stato in occasione n° 35 – del matrimonio del fratello: quale modo migliore per immortalare l’evento se non riprendendolo. Ettore Di Gennaro durante il suo intervento dal titolo “Filmmaker Selmademan”. È stato proprio il meccanismo di selezione tra quali ricordi andassero mantenuti e quali invece andassero tralasciati, ad innescare la scintilla. “Ho visto che potevo riprendere la mia versione della storia. Alla fine ho scoperto che ho ripreso un matrimonio che ho visto solo io”. Così, assieme ad altri cineamatori, ha fondato il Cineclub 3dproduction di Parma e da operatore si è convertito in regista amatoriale: “Essere Filmmaker diventa, nel mio caso, un atto di amo re libero. C’è molta libertà nel poter fare quello che si vuole. Senza dover ringraziare nessuno che ha messo la faccia o che abbia versato un proprio contributo. Questa strada non comporta nessun lustro ma ti dà quella serenità di poterci riprovare ancora, ancora e ancora!”. Di Gennaro si è soffermato poi sulle fasi che compongono il processo creativo: dall’individuazione di una storia capace di adattarsi alle tasche e al caso: “Capita spesso di delineare l’aspetto dei personaggi sulla base degli attori a disposizione, o di sfruttare le location che sai che puoi avere solo per un giorno”. Non tralascia gli aspetti poco felici, come quello di dover confluire tutto il lavoro nel tempo teoricamente libero dal vero lavoro, e di dover sottoporre amici e i propri cari a dei sacrifici. Tutto ciò senza togliere lo spazio al divertimento: “La magia del Cinema: ti trovi a collaborare con persone che nella vita di tut ti i giorni sono il tuo collega di lavoro, la fidanzata. Dal momento in cui viene data l’azione fino a quando non viene dato lo stop tu regista puoi anche ordinare alla moglie o al tuo capo: “Fai questo… Non mi pia ce, rifalla!”. Interessante è la sua opinione di quanto la rete agevoli una produzione amatoriale. L’u so di Googlemaps facilita enormemente le operazioni di location scouting mentre il crowdfunding permette non solo il reperimento di fondi ma è una scusa per farsi conoscere. Il dover spiegare cosa si intende fare permette alle persone di informarsi dando vita a nuove collaborazioni: “Capita che qualcuno dica: io so fare questo posso esservi utile?”. Ettore Di Gennaro ricorda che prima di tutto un corto amatoriale è il frutto di un lavoro corale e ringrazia per ultimo la FEDIC: “Un palcoscenico infinito con cui posso arrivare a molte persone più di quante non riuscirei da solo”. “Ricollegandomi all'intervento di Arcopinto, mi interessa il problema che c’è in Italia del cortometraggio” afferma il giovane Fabrizio Polpettini, Direttore Artistico del FilmCaravan FEDIC di Imperia e fondatore della Casa di Produzione francese “la Bête” con cui figura come Produttore Associato di “Spira Mirabilis”, documentario di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti in Concorso a Venezia73. Fabrizio Polpettini fondatore della Casa di Produzione “la Bête”. n° 35 – Paolo Micalizzi gli chiede quindi di fornire qualche dettaglio in proposito: “Assieme a la Bête siamo: l’italiana “Montmorency Films” e la svizzera “Lomotion AG”. In particolare il nostro impegno è stato quello di portare il progetto all’attenzione di Marina Vlady” e mentre la platea riprende fiato, Fabrizio aggiunge: “Ma sono a Venezia anche con il cortometraggio “Agosto”, co-regia di Eva Jospin e Adriano Valerio”. Un altro momento dell’intervento dei Relatori. Finita la parentesi, si torna sul tema: il cortometraggio. Polpettini rivela che al momento in Italia il circuito dell’Arte permette ai giovani Autori di svilupparsi come videomaker e successivamente come Filmmaker. Riporta, quindi, l’esperienza di un suo Autore italiano, Yuri Ancarani (regista del cortometraggio “The Challenge”, vincito re del "Premio speciale della Giuria – Cinea sti del presente" al 69° Locarno Film Festival) che si è approcciato al Cinema tramite l’Arte contemporanea, realizzando filmati per mecenati e racimolando dei finanziamenti per concretizzare i primi lavori. Polpettini aggiunge: “Probabilmente se fosse nato in un altro Paese non ne avrebbe avuto bisogno”. Un parere del Presidente FEDIC Giorgio Ricci, chiamato a trarre le conclusioni del 21° Forum FEDIC, è che il quadro della situazione Italiana che emerge dalle testimonianze riportate è desolante. La FEDIC, afferma, vorrebbe fare di più, ma la stessa legge che garantisce le sovvenzioni proibisce di finanziare la realizzazione di film. Aggiunge: “E se impedisci di finanziare un film ad un giovane Autore, gli impedisci di andare avanti”. Giorgio Ricci Ma non tutto è perduto, la voglia di fare e di condividere la propria passione per il Cinema prevarica su tutto, testimonianza ne è la carriera di Rossana Molinatti (Cineclub FEDIC Venezia), presente al Forum, che vanta numerosi e prestigiosi riconoscimenti per i suoi lavori, ma che si è sempre disinteressata nell’ottenere un tornaconto. “Attra verso l’esempio di Rossana cogliamo l’invito di perseverare, di insistere!” Rossana Molinatti n° 35 – Ci tiene poi a concludere condividendo un ricordo: “Una signora mi si è avvicinata e mi ha detto di aver chiesto alla vicina quale differenza ci fosse tra il corto e il lungometraggio e di aver ottenuto come risposta che il cortometraggio sta al lungometraggio come la poesia sta alla prosa*. In effetti la differenza è questa. E secondo me questa è la spinta che ci fa continuare ad andare avanti, non desistiamo!”. Erano anche presenti al Forum la moglie e i figli del Produttore Gianluca Arcopinto. Il Forum FEDIC si è chiuso con la proiezione di opere realizzate da alcuni dei Relatori presenti. “Culurzones” di Francesco Giusiani è stato tratto da una sceneggiatura di Federico Lubino, Regista e Produttore di Sassari. Dopo la sua prematura scomparsa, Giusiani è stato contattato affinché prendesse le redini del progetto che nel frattempo era entrato in selezione ad un Festival di Cagliari. Commenta Giusiani: “I genitori di Federico, quando abbiamo finito l’ultima scena, erano felici e quindi credo che lo scopo del cortometraggio sia stato raggiunto”. Il film vede la partecipazione di Carlo Delle Piane che nel ruolo di un anziano è espressivo pur non avendo battute. Per “Offerta”, Ettore Di Gennaro ha dichiarato che sono i passaggi del romanzo “Stra niero in terra straniera” di Robert A. Heinlein (1961) ad aver ispirato Paolo D’Alessandro a scrivere la sceneggiatura successivamente portata in scena dalla brigata del Cineclub 3dproduction di Parma da lui capitanata. Il corto è stato realizzato per un Concorso FEDIC sul tema “Acqua” che pre- vedeva la realizzazione di film dove questo elemento della natura doveva avere un ruolo centrale. Il Regista: “È grazie a quel Concorso se oggi posso essere qui con voi a Venezia, e qui mi riallaccio all’importanza della FEDIC!”. Infine, fuori programma, è stato proiettato “Innocenze perdute” di Francesco Giusiani. Il corto vede protagonisti dei bambini alle prese con un tragico imprevisto: ha conseguito il “Premio Amedeo Fabbri al Miglior Cortometraggio” nell’edizione 29^ del Valdarno Cinema FEDIC; è stato in Concorso ai David di Donatello e presentato alla 64^ edizione del Festival di Cannes nella categoria court-metrage dello Short Film Corner. A conclusione di questo mio resoconto, mi piace aggiungere alcune mie considerazioni sull’incontro. Malgrado ci sia poco da rallegrarsi, da Autrice in erba, con un solo corto all’attivo ma con tanta voglia di fare, ne esco sorprendentemente rinforzata. In qual che modo questa mia reazione insensata mi dà da pensare. Se non sentissi il Cinema o il fare Cinema un’esigenza, Di Genna ro lo ha definito al pari di respirare, a quest’ora forse starei già pensando ad un piano B. Certo, l’intervento di Arcopinto lascia un po’ di amarezza ma sono rincuorata dalla sua decisione di voler continuare l’insegnamento e preparare così le generazioni future “sullo stato delle cose”. Fino a oggi ignoravo che realizzare videoclip per installazioni d’Arte potesse rappresentare una forma di guadagno per un Autore che in realtà aspira ad altro. Mi congedo citando Giusiani con cui mi sento affine: “La montagna si scala non guardando la cima ma guardandosi i piedi” che io interpreto non come un consiglio di procedere cauti e a testa china per limitare i danni solo perché non si crede possibile un futuro come Registi. Per me quella è una frase di sprono. Bisogna rimboccarsi le maniche, gli ostacoli ci sono e ci saranno ma io ho tutta l’intenzione di godermi il viaggio (in puro stile monaco zen). Fotografie di: Anna Marcoleoni n° 35 – 73.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia SOCI FEDIC AL FORUM DI VENEZIA di Paolo Micalizzi Sempre più numerosa è la presenza dei Soci FEDIC alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Ve nezia. Quest’anno, da ta la tematica legata alla produzione dei Filmmaker, ho potuto inserire tre Autori che operano nella nostra Paolo Micalizzi Federazione: Francesco Giusiani (Corte Tripoli Cinematografica - Pisa) che ha relazionato sul suo interesse a passare dalla realizzazione del corto al lungometraggio per potersi cosi inserire nel Cinema professionale; Ettore Di Gennaro (3dproduction di Parma) che invece ha riba dito la sua volontà di continuare ad essere un Selfmademan; Fabrizio Polpettini (Film Caravan Imperia) che ha riferito sulle sue esperienze di Produttore: sui loro interventi sarà utile leggere, in questo stesso numero, l’esaustivo resoconto di Carlotta Bruschi. Al Forum erano poi presenti, oltre al Presi dente Giorgio Ricci ed al sottoscritto che l’ha organizzato, alcuni rappresentanti di Cine club FEDIC, arrivati appositamente per l’occasione: per Rive Gauche di Firenze, Carlotta Bruschi Mari n o Demata e L u ciano Nocentini; per Film Caravan di Imperia oltre a Fabrizio Polpettini (Relatore) la madre Monique Martini; per Kinema di Brescia, Alessandro Casola, Giulia Bertoletti, Laura Forcella Iascone, Alberto Baroni. Fabrizio Polpettini Francesco Giusiani Ettore Di Gennaro Rossana Molinatti Consistente la partecipazione dei Soci del Cineclub Venezia: Rossana Molinatti, Paolo Mameli, Enrico Mengotti, Maria Grazia Mengotti e Donatella Zennaro. Con sei Soci, il Cineclub Delta del Po capitanati dal loro Presidente Carlo Menegatti: Mirella Chiodi, Giacinto Piva, Nelda Ferrari, Cristina Bottega e Dovilio Rolfini. In un’informativa ai Soci del suo Cineclub, Carlo Menegatti ha relazionato sulla presen n° 35 – za di alcuni di essi al Forum. A sinistra del gruppo Carlo Menegatti con una rappresentanza dei Soci del Cineclub FEDIC “Delta del PO”. “Una presenza, ha scritto, che testimonia l’esperienza del Cineclub “Delta del Po” di Produttore nell’arco dei 25 anni di attività, e di organizzatore di eventi fra i quali, di maggior rilievo, il 54° Festival Internazionale dell’UNICA nel 1992 al Lido degli Estensi, la Rassegna “L’uomo e le acque” del 1993 a Comacchio, le 9 edizioni del Premio “L’Airone” a Codigoro e la prima ed esaltante edizione del Concorso “Sguardi d’Autore sul Delta” che si è svolta nello scorso mese di luglio nel Parco della Sede del Cineclub a Lagosanto con una partecipazione di pubblico molto numerosa”. Ha informato, inoltre, che “sono tante le produzioni create negli anni dal Cineclub Fedic Delta del Po e quest’anno uno dei suoi filmati, prodotto con la scuola, è stato anche proiettato in un apposito spazio della Mostra di Venezia, oltre a partecipare insieme ad un altro corto al 67th Montecatini International Short Film Festival che avrà luogo dal 6 al 9 ottobre”. Ha anche sottolineato l’occasione della delegazione del Cineclub Fedic “Delta del Po” di a ver potuto assistere ad alcune fasi della Mostra del Cinema, compresa la passeggiata sul red carpet di Jean Paul Belmondo, premiato con il “Leone d’Oro” alla carriera. Jean Paul Belmondo Al Forum Fedic erano anche presenti i Soci del Cineclub Brescello Eleonora Carrara, Lorenzo Bianchi Ballano e Fausto Ghiretti. Gli ultimi due, da tre anni fanno anche parte della Giuria del Premio Fedic, cosi come da due anni ne fa parte Carlotta Bruschi (Corte Tripoli Cinematografica di Pisa), mia preziosa collaboratrice come segretaria nel la riunione di Giuria e collaboratrice alla cerimonia di premiazione svoltasi nello Spazio dell’Ente dello Spettacolo. A lei si deve anche la segnalazione della fotografa Anna Marcoleoni che ha “immortalato” la cerimo nia di premiazione. E le si deve anche il puntuale resoconto giornalistico per “nuovo FEDIC NOTIZIE” del Forum Fedic. n° 35 – 73.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Premio Fedic Tre i registi del Premio Fedic 2016 Alla Mostra di Venezia di Paolo Micalizzi Tre riconoscimenti, tre registi presenti al Premio FEDIC (il 23°) svoltosi, come Premio collaterale, alla 73.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La cerimonia di premiazione è avvenuta anche quest’anno nel Paolo Micalizzi prestigioso Spazio del la Fondazione Ente dello Spettacolo, situato nella Sala Tropicana 1 dell’Hotel Excelsior, e al tradizionale Premio FEDIC destinato “all’opera che meglio riflette l’auto nomia creativa e la libertà espressiva dell’autore” quest’anno si è aggiunta una Menzione Speciale FEDIC, poiché la Giuria ha ritenuto che il film “Il più grande sogno” di Michele Vannuci meritasse di essere pre miato, anche se non vi è stato alcun dubbio che il massimo riconoscimento dovesse an d a re a “In d i vi s i b i l i ” d i Ed o a rd o D e Angelis. Tavolo premi In aggiunta alle motivazioni che si possono leggere nel verbale, pubblicato più sotto, vi è da dire che “Indivisibili” è uno dei migliori film italiani presentati alla Mostra. Ne è testimonianza, anche, la sua recente candidatura a rappresentare l’Italia all’Oscar. Paolo Micalizzi legge le motivazioni della Giuria al Regista Edoardo De Angelis premiato per il film “Indivisibili”. Un fatto che onora la scelta della Giuria del Premio FEDIC, cosi com’era anche successo l’anno scorso con “Non essere cattivo” di Claudio Caligari: purtroppo anch’esso non è stato scelto per rappresentare l’Italia, ed è polemica. “Indivisibili” racconta la sto ria di due sorelle siamesi di Castelvolturno che cantano ai matrimoni e durante le mani festazioni popolari, mantenendo con questa loro attività la strana famiglia. Fino a quando, a 18 anni, non scoprono che potrebbero essere separate chirurgicamente, conqui stando così una propria indipendenza. Il regista Edoardo De Angelis nel ritirare il Premio ha dichiarato: “Questo è un ricono- n° 35 – scimento che ha un valore tangibile oltre che simbolico. Siamo felici di come ‘Indivisibili’ è stato accolto durante la Mostra, siamo felici delle emozioni che ci avete restituito che sono molte di più di quelle che noi abbiamo profuso in questo lavoro. Condivido il premio con il mio socio, amico e Produttore Pier Paolo Verga che è qui presente. Insieme, da tre anni ormai, faccia mo film con libertà cercando di ricercare sempre di più il linguaggio di quest’arte. Grazie!“. “Menzione Fedic-Il Giornale del Cibo”, giunta alla 3^ edizione, al film “Orecchie” di Alessandro Aronadio. È un’opera nata nell’ambito del Progetto “Biennale College Cinema” che aiuta lo sviluppo e la produzione di opere audiovisive a micro-budget. Racconta di un uomo (un fantastico Daniele Parisi) che si sveglia una mattina con un fastidioso fischio alle orecchie. Ha così inizio per lui una tragica giornata capace di cambiare la sua vita. Paolo Micalizzi premia il Regista E. De AngeIis. Meritava, come detto, di essere premiato, sostenuto fortemente da alcuni giurati, anche “Il più grande sogno” di Michele Vannucci, film incentrato su Mirko che torna nel suo quartiere dopo essere uscito dalla galera. A sorpresa sarà eletto presidente di un Comitato di Circoscrizione: ci metterà tutto il suo impegno per assolvere tale incarico che per lui costituisce una nuova vita. Il Regista Michele Vannucci riceve la “Menzione Speciale Fedic” da Carlo Gentile (componente della Giuria) per il film “Il più grande sogno”. Alessandro Aronadio, Regista del film “Orecchie”, premiato da Giuliano Gallini. Come accennato, alla cerimonia di premiazione erano presenti tutti e tre i registi, oltre a loro significativi collaboratori. Ciò è per noi un motivo di soddisfazione, perché è una significativa testimonianza del fatto che il Premio FEDIC riscuote sempre più interesse nel cinema italiano. Il gruppo dei tre Registi premiati. Da sin.: E. De Angelis, M. Vannucci e A. Aronadio, G. Gallini, G. Gentile, P. Micalizzi e C. Bruschi. Fotografie di: Anna Marcoleoni n° 35 – Il grande ritorno di Filmcaravan a Venezia (Articolo pervenuto in data 30 agosto 2016) Il prestigioso palcoscenico sarà ideale trampolino per far conoscere la nostra bellissima Provincia d’Imperia. Imperia. L’Associazione culturale della Provincia d’Imperia “Filmcaravan” sarà presente alla 73.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella veste del suo Direttore Artistico Fabrizio Polpettini in qualità di Produttore associato di Spira Mirabilis, il nuovo documentario di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, in gara nel concorso internazionale. Un’altra produzione della società La Bête fondata e Diretta da Fabrizio Polpettini, il cortometraggio di Eva Jospin e Adriano Valerio intitolato Agosto, sarà presente in Laguna nell’ambito dell’iniziativa Siae I Love Gai – Concorso per giovani autori italiani. Inoltre, giovedì 8 settembre 2016 alle ore 15 avrà luogo il 21° Forum Fedic che si svolgerà al Lido di Venezia nello “Spazio Incontri Venice Production Bridge” nella sede dell’Hotel Excelsior. Il tema è quello del futuro del Corto d’Autore a cura di Paolo Micalizzi dove il Socio Fedic Fabrizio Polpettini (Filmcaravan) darà la sua testimonianza sulla sua esperienza “da Autore Fedic a Produttore”. Il prestigioso palcoscenico a cui parteciperanno come invitati Autori, Produttori, Distributori, Filmakers, Operatori Culturali, Giornalisti, rappresentanti di Enti Istituzionali della Biennale, sarà trampolino ideale per far conoscere la nostra bellissima Provincia d’Imperia. Da rilevare che il film “The Challenge” il nuovo film Diretto da Yuri Ancarani e sempre prodotto dalla società francese La Bête, fondata e Diretta da Fabrizio Polpettini, nonché Direttore Artistico del Festival itinerante internazionale del Cortometraggio Filmcaravan Fedic, selezionato alla 69° edizione del Festival di Locarno nella sezione Cineasti del Presente ha vinto il Pardo D’argento (Premio speciale della giuria Ciné+ Cineasti del presente). n° 35 – Calci: set del cortometraggio “Priority” di Chiara Montagnani Dal 1 al 5 settembre si è svolta presso l’agriturismo I Felloni di Calci la XIV edizione dello Stage Nazionale FEDIC (Federazione Italiana Cineclub). I 20 Registi partecipanti, provenienti da tutta Italia e diretti dal Chiara Montagnani Docente Alessan d ro Grande, hanno lavorato come una vera troupe per realizzare il cortometraggio ‘Priority’. Ciascun partecipante si è messo in gioco ricoprendo i vari ruoli sia tecnici (scenografia, audio, fotografia, regia ecc.) che artistici, infatti gli stessi interpreti sono stati selezionati tra gli stagisti. Il Docente Alessandro Grande prova la ripresa di un’inquadratura che sarà ripetuta più volte per avere una scelta nella fase di montaggio. Una vera e propria collaborazione in cui non sono mancati momenti di disaccordo ma anche di scambi artistici importanti. Il progetto si è avvalso del prezioso contributo del musicista Sergio Brunetti che ha Sergio Brunetti e Marco Rosati rispettivamente impegnati durante la composizione delle musiche e nella realizzazione del montaggio. appositamente composto la colonna sonora del corto , e di Marco Rosati e Roberto Carli che ne hanno realizzato il montaggio. Come ogni anno non sono mancate le due serate aperte al pubblico svolte nel palazzo del Municipio. Il Municipio di Calci. Nella prima sono state lette dagli attori della compagnia teatrale L’Albero di Putignano le dieci opere migliori che hanno partecipato al Concorso per soggetti cinematografici, bandito dalla FEDIC in collaborazione con Acque S.p.a.; vincitrice del Concorso è stata la scrittrice Chiara Ros s i di n° 35 – Santa Margherita Ligure. Chiara Rossi, vincitrice del Concorso promosso dalla FEDIC in collaborazione con Acque S.p.a., e Roberto Merlino conduttore della serata. La seconda serata ha avuto come ospite d’onore la Regista romana Isabella Salvetti, che ha ricevuto una Menzione Speciale ai Nastri d’Argento 2016 con il cortometraggio “Due piedi sinistri’. La giovan e Regista, d o p o aver presentato cinque dei suoi cor- Isabella Salvetti incontra il pubblico dopo la proiezione dei suoi cinque cortometraggi. tometraggi, ha avuto un interessante confronto con il pubblico presente alla serata. Coordinatore e organizzatore di questa fantastica esperienza è il Regista Roberto Mer lino, affiancato da Maurizio Palmieri. Fotografie di: Giorgio Sabbatini 14° Stage Nazionale FEDIC Immagini in libertà n° 35 – Isabella Salvetti ospite del 14° Stage Nazionale FEDIC di Giuseppe Squarcio È quasi sera quando la Regista Isabella Sal vetti arriva all’Agriturismo “I Felloni” e subito, con Roberto Merlino, inizia ad organizzare la serata dei corti che saranno proiettati presso il Comune di Calci. Il dialogo sembra som Giuseppe Squarcio m e s so s o l o perché Viola e Vittorio, i due bambini di Isabella, intrattenuti dai partecipanti allo Stage, riempiono con le loro voci gioiose il giardino della casa finché suona la campana che invita tutti alla cena. Sono al suo tavolo dove si chiacchera amichevolmente anche di calcio: infatti, Isabella si dichiara tifosa della Roma come Andrea, suo marito, e il piccolo Vittorio. bo d’Oro”, alle menzioni speciali al David di Donatello e ai Nastri d’argento. Due inquadrature tratte dal film “Due piedi sinistri” di Isabella Salvetti. Sono solo alcuni degli oltre settanta riconoscimenti che ho avuto modo di visionare sul sito che riporto: http://isabellasalvetti.it/ dove si trovano i Corti che in sala sono stati proiettati: “Barking”, “Una piccola fortuna”, “Buon Natale” come promo, “Un gesto inno cente” e “Due piedi sinistri”. Gli applausi sono stati molto calorosi e, terminata la pro iezione, sono iniziate le domande sul Corto “Due piedi sinistri”. Isabella Salvetti La serata continua al Comune di Calci; la sala è gremita di persone quando Roberto presenta Isabella come la vincitrice del premio assegnatole dall’Associazione Culturale Corte Tripoli Cinematografica per il corto “Due piedi sinistri” come miglior film italiano tra quelli selezionati nel 2015, o l tre al “Glo- Isabella Salvetti durante il dibattito sulle sue cinque opere presentate nella sala del Municipio di Calci. n° 35 – Il pubblico ha voluto sapere se il film è stato in generale accettato e compreso. Si può dire che non tutti hanno recepito il senso del messaggio: da una parte i tifosi della Roma avrebbero voluto farlo diventare un loro video, dall’altra i laziali si sono sentiti offesi e hanno inviato a Isabella degli sms offensivi. “Una piccola fortuna” un film di Isabella Salvetti molto discusso dal pubblico. Un’immagine tratta dal film “Barking” che il pubblico ha particolarmente apprezzato. Ma a rincuorarla ci sono circa 120 sms di apprezzamento, per il suo lavoro, che Isabella ha deciso di conservare. Il video è visi bile anche sul sito di uno dei maggiori quotidiani sportivi italiani ed, inoltre, è stato pro iettato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Il vero significato è contro ogni tipo di discriminazione e non solo sportiva; basta analizzare cosa si dicono i due ragazzi in un battibecco serrato, al limite del rispetto della dignità della persona, con la macchina da presa che li inquadra repentinamente come in attesa dell’evolversi del dialogo. Lo spettatore è coinvolto a pensare al solito atto discriminatorio nei confronti di un porta tore di handicap, ma l’epilogo è “spiazzante” come lo è per la ragazzina che alla fine sorride. “Barking” è nato in Inghilterra come lavoro al termine di uno Stage condotto da Stephen Frears, regista del film “Relazioni Peri colose” del 1988, vincitore di diversi premi Oscar. Il Regista ha elogiato il lavoro di Isabella che si è sentita spronata a continuare per la sua strada. Il Corto è ispirato ad un fatto vissuto dalla stessa Regista. Anche dal pubblico di Calci si sono sollevati giudizi favorevoli come, ad esempio, la comicità espressa nel Corto, sempre nuova ogni volta che si rivede. Ci sono stati pareri differenti su “Una piccola fortuna”: c’è chi lo ha trovato ben fatto anche se manca la parola e chi ha sottolineato che il Corto avrebbe potuto terminare senza far rivedere il cadavere della prostituta. Isabella ha risposto che la sceneggiatura è di tipo circolare e che va presa cosi. Alcuni interventi hanno messo in evidenza delle caratteristiche che lei stessa ha confermato e che appartengono ai suo bagaglio filmico come gli anziani, i bambini e gli animali. Secondo me, i Corti di Isabella denotano in generale una sua visione ottimistica della vita, perché le situazioni e i personaggi che descrive, ad eccezione del contenuto di “Un gesto innocente”, si evolvono in maniera positiva lasciando lo spettatore piacevolmente stupito anche per l’originalità delle conclusioni. Per il futuro Isabella ha in programma un nuovo Corto ma ha anche in serbo l’idea di un film della durata di 90 minuti che riguarderà la sua famiglia, i cui protagonisti saran no due anziani. Infine, faccio notare che Isabella è la prima donna Regista ad entrare nel mondo maschile dell’Agriturismo “I Felloni” e quindi de gli Stage estivi. Ho provato a cercare in internet un elenco che comprendesse tutte le Registe italiane ma, cosa singolare, non esiste. Ho dovuto “navigare” parecchio per crearne uno, che invierò alla Segreteria dello Stage, e mi auguro che il prossimo nome da aggiungere sia quello di Isabella Salvetti. n° 35 – Con la prematura scomparsa di Carlo Tagliabue grave perdita del CSC e dell’Associazionismo culturale di Paolo Micalizzi La prematura scomparsa (a 68 anni) di Carlo Tagliabue ha lasciato sconcertati quanti lo hanno conosciuto. Ed eravamo in tanti perché Carlo era un personaggio molto attivo sia nel mondo dell’Associazionismo Paolo Micalizzi che della Rai, figura di rilievo della Cultura cinematografica come in più occasioni si è potuto constatare. Era Presidente del Centro Studi Cinematografici e Direttore delle Riviste di quella Federazione “Il ragazzo selvaggio” e “Film”, ma anche di “Scrivere di Cinema” che trimestralmente dava conto del panorama editoriale del settore: una Rivista che ha dovuto smettere le pubblicazioni e che in molti rimpiangiamo per la sua utilità informativa. Insegnava anche Cinema all’Università di Perugia, e durante il “Primo Piano sull’Autore” di Assisi faceva incontrare, coordinando l’iniziativa, i suoi studenti con il protagonista di quell’anno. Carlo Tagliabue Ho avuto modo di conoscere Carlo Tagliabue, approfondendone la personalità, la cul tura e il tono pacato ma deciso nell’affrontare le varie problematiche, per l’esperienza dell’AICA (Associazione per Iniziative Cinematografiche e Audiovisive) che aveva messo in piedi l’iniziativa “Cantiere Italia” che promuoveva in una rete di oltre 120 Circoli di Cultura Cinematografica il Cinema di qualità, ma anche del Coordinamento. Lo incontravo ai Festival, soprattutto la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro o di Venezia dove operava anche come Regista RAI, e parlavamo anche dei Concerti (alla “Fenice” di Venezia ed in altri luoghi prestigiosi) che la Rai gli affidava come Regista, oltre ad altri importanti Eventi. E lo incontravo, da anni, a “Primo Piano sull’Autore” di Assisi dove era responsabile di “Scrivere di Cinema” iniziativa che premiava i giornalisti e i periodici dell’anno, nel cui ambito “Carte di Cinema”, edita dalla FEDIC ebbe nel 2011 il Premio Domenico Meccoli. Lo ricorderemo per tutto questo, ma anche per i suoi numerosi saggi di Cinema scritti e per l’Annuario delle opere prime del Cinema italiano che ha pubblicato per il CSC dal 2004 e che costituisce un punto di riferimento importante per conoscere gli esordi delle varie stagioni cinematografiche. L’Associazionismo, e la cultura cinematografica, perdono con lui un uomo, ed uno studioso, di grande rilievo. n° 35 – Dai Cineclub Fedic: 11 domande alla SIAE In grassetto le 11 risposte SIAE Per la proiezione in pubblico di un film , l’autorizzazione deve essere acquisita presso il titolare dei diritti di utilizzazione econom ica, che di consueto è il produttore cinem atografico. La SIAE interviene per legge (art. 46 legge sul diritto d’autore) per riscuotere il “com penso separato” spettante agli autori delle opere m usicali inserite nelle colonne sonore. Si tratta della rem unerazione, prevista dalla Legge, per il lavoro creativo dell’Autore, non di una tassa. 1) Dovendo proiettare in pubblico il film di un Autore che dichiara di detenere i diritti musicali del film stesso e di non essere iscritto alla SIAE, devo segnalarlo? Devo pagare qualcosa? Nel caso di proiezione di un film con m usiche appartenenti ad autori non iscritti alla SIAE né ad altre società d’autori rappresentate dalla SIAE, non è dovuto alla SIAE alcun im porto. 2) È regolare pagare per la proiezione (cioè per l'uso del proiettore) anche di opere di Autori non iscritti alla Siae? Non risulta che per la proiezione in pubblico di un film vi sia una tariffa correlata all’uso del proiettore. I com pensi sono dovuti solo nel caso di com unicazione al pubblico di repertorio m usicale protetto (Autori iscritti a SIAE / Società d’Autori straniere rappresentate). 3) Anche le proiezioni all’interno del Cineclub, ad uso esclusivo dei Soci, sono soggette a pagamento SIAE? In caso di risposta affermativa, esistono “tariffe convenzionate” e/o “abbonamenti annuali”? Anche le proiezioni all’interno di Cineclub, riservate esclusivamente ai Soci, sono soggette al pagam ento dei com pensi di cui sopra. Per le Associazioni di prom ozione culturale / Associazionism o sociale sono previste tariffe agevolate in considerazione della valenza sociale di tali utilizzi. 4) Nella gestione di un Cineforum con proiezioni di DVD (non in sala cinem atografica) per i Soci di un Cineclub che pagano una tessera annuale, vengono corrisposti regolarmente i diritti alle Case di produzione/distribuzione per ottenere le liberatorie. Perché bisogna pagare anche la SIAE? Non rappresenta una doppia imposizione? Com e indicato in prem essa, l’art 46 della legge sul diritto d’autore (L. 633/41) prevede il pagam ento da parte dell’utilizzatore (anche cineclub) di un com penso separato: si tratta di una scelta legislativa al fine di rem unerare per le pubbliche esecuzioni l’Autore della colonna sonora del film , non le Case di produzione/distribuzione. n° 35 – 5) Perché le tariffe non sono uguali in tutta Italia? Le tariffe sono valide ed identiche in tutto il territorio italiano. Tuttavia sono com poste da param etri diversi per le diverse fattispecie: quindi il risultato finale della loro applicazione può essere differente. Ad esem pio, il com penso per uno spettacolo gratuito è diverso rispetto al non gratuito, com e la proiezione in un esercizio cinem atografico sarà trattata diversam ente rispetto a quella in un circolo. 6) Se utilizzo musica scaricata da internet da un sito tipo Jamendo o similare devo pagare? Il pagam ento alla SIAE è com unque dovuto per ogni pubblica esecuzione – a prescindere dalla sua fonte – di opere di iscritti SIAE o aderenti ad altre Società di Autori con le quali la SIAE ha sottoscritto accordi di rappresentanza. 7) Per le associazioni come le nostre senza scopo di lucro è possibile avere una tariffa forfettaria? Es. proietto in sala tre, quattro, cinque corti pago una cifra senza portare il borderò. Ad oggi, per le proiezioni cinem atografiche non sono previsti abbonam enti. 8) Perché le tariffe si basano sui partecipanti all'evento? (es. sala di 100 posti pago € 200,00 quella con 50 posti € 100,00) o ci sono altri fattori che compongono la tariffa? I criteri e la m isura delle tariffe sono stabilite attraverso accordi con le Associazioni rappresentative degli utilizzatori. In alcuni casi, ad esem pio i circoli, il param etro di riferim ento non è la capienza del luogo m a il num ero di iscritti al circolo. 9) La SIAE ha musica senza diritti che è possibile utilizzare senza pagare nulla? La SIAE svolge attività di am m inistrazione dei diritti d’Autore che le sono stati affidati in tutela. Se questi non sussistono (come ad esempio per le opere di pubblico dom inio: Autori deceduti da oltre 70 anni) non c’è incasso da parte della SIAE. Com e nel caso in cui il repertorio m usicale inserito nel film non sia tutelato né da SIAE né da altra Società di Autori rappresentata (ma nel caso delle proiezioni cinematografiche, si tratta di casi estremamente rari). Il diritto d’Autore non è una tassa m a un com penso per un lavoro creativo. I perm essi SIAE durano per il tem po di validità previsto negli stessi (per evento o ciclo di eventi) e dunque ha una durata relativa allo svolgim ento dello stesso. 10) Dopo aver pagato la tassa quanto tempo dura il permesso? Sui supporti digitali si applica il bollino, nelle proiezioni non è possibile farlo. Sulla base di quanto dichiarato alla SIAE all’atto della richiesta di rilascio. 11) In quale sezione del sito bisogna cercare per trovare informazioni sulle tariffe da pagare per una proiezione? Alla seguente pagina del sito potrà trovare le informazioni generali per il calcolo della tariffa per le proiezioni cinem atografiche: https://w w w .siae.it/it/utilizzatori/cinem a-e-opere-audiovisive/proiezionicinem atografiche/proiezioni-cinem atografiche Si tratta di inform azioni di carattere generale. Per particolari utilizzi va fatto riferim ento allo scrivente Ufficio Accordi della Direzione Generale della SIAE n° 35 – CAMPUS NATURALMENTECINEMA Si è appena concluso il Campus NaturalmenteCinema di Fedic Scuola, lo Stage Nazionale organizzato dal Gruppo Cineamatori delle Apuane che da tre anni riunisce a Fivizzano bambini e ragazzi di età e provenienza diverse. L’iniziativa, ideata da Laura Biggi, responsabile Nazionale Fedic Scuola (Federazione Italiana dei Cineclub) è cresciuta sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Le iscrizioni al Campus 2016 si sono chiuse in 24 ore in quanto raggiunto e abbondantemente superato il tetto massimo fissato di 20 partecipanti (31). Per accogliere anche le richieste in sovrannumero si è pen sato di ampliare lo staff tecnico e modificare, in parte, l’organizzazione; coinvolgere e coordinare più persone non è impresa facile e quando riesce la soddisfazione è grande. L’espressione “farsi in quattro” è stata presa quasi alla lettera, infatti sono stati girati tre film (cortometraggi). Ragazzi ed operatori suddivisi in tre equipe operative, una per ogni film. La storia, è il caso di dirlo, “fotografa” alcuni atteggiamenti tipici dell’adolescenza, il desi derio di libertà ed autonomia ed il bisogno di cura ed affetto da parte della famiglia. Un’immagine tratta dal cortometraggio “Selfie”. “UN AVVENTURA MOSTRUOSA” (Laura Biggi – Angelo Iannattone) Paure infantili permeano la narrazione tra presunti avvistamenti di cadaveri e creature mostruose. Un momento di pausa durante le riprese di “Un’avventura mostruosa”. Margherita e Lorenzo Caravello impegnati nelle riprese del cortometraggio “Selfie”. “SELFIE” (Margherita Caravello – Lorenzo Caravello). “NOVE BUONI MOTIVI” (Cecilia Armanetti – Corrado Armanetti) Esplorare il territorio in cui si vive per scoprirne il valore storico-culturale in una sorta di caccia al tesoro. Alle riprese hanno collaborato con diversi ruoli e competenze anche Elisabetta Dini, To m m a s o Vi ta l on i e S te f a n o Pizzolitto n° 35 – (Guest star). Corrado Armanetti e i giovani pittori. I film sono stati girati tra Fivizzano e Sassalbo sia in orario diurno che serale come previsto dalle sceneggiature. Si sono prestati alla recitazione anche alcuni familiari dei ragazzi ed esercenti di locali, Francesco Leonardi responsabile del museo e Carmine e Katherine Mezzacappa della Onlus “Dal libro alla solidarietà”. Le ragazze del film “Selfie” hanno girato scene in pigiama sulla centralissima piazza Medicea, i ragazzi del gruppo “Mostri” hanno intervistato il Sindaco Paolo Grassi per “One Camera TV” per chiedere ironicamente se fosse al corrente di strani e mostruosi avvistamenti in città. del palazzo Bononi-Fantoni (Museo della Stampa). Dopo una breve presentazione del programma e dello staff, si è passati all’ideazione e realizzazione pittorica di locandine cinematografiche dei film che si sarebbero realizzati. La supervisione tecnico-artistica è stata affi data a Corrado Armanetti, artista a 360 gradi, affermato e stimato pittore (Bottega artigianale Arco antico di Filetto), nonché Autore e Regista di diversi film scolastici e storici. Se il Cinema è la settima arte, non bisogna dimenticare le altre sei, infatti i ragazzi si sono cimentati anche in altre performance artistiche nel corso della settimana… la domenica si inizia con la musica. Il musicista Matteo Quinzio durante la registrazione di uno dei tre brani composti per ogni gruppo di lavoro. Il Sindaco Paolo Grassi intervistato ironicamente dai ragazzi del gruppo “Mostri”. I piccoli “Esploratori”, indossando la maglia del Campus ed aggirandosi tra i banchi del mercato settimanale ed edifici storici hanno attirato l’attenzione di residenti e turisti. La settimana di NaturalmenteCinema è stata molto intensa fin dalla giornata di accoglienza (sabato 23 luglio) presso il giardino Anche quest’anno il Campus NaturalmenteCinema ha avuto la propria colonna sono ra, infatti invece di una sigla il musicista Mattia Quinzio ne ha create addirittura tre, una per ogni gruppo/film. La vita in un video (“Selfie”). Tutti mostri (“Un avventura mostruosa”). Devo fare merenda (“Nove buoni motivi”). I brani originali sono stati cantati ed incisi dai ragazzi sia con voce solista che in coro, sono stati poi coreografati dai ragazzi stessi e divenuti videoclip a fine settimana. Domenica 24 è stata anche la giornata “Chroma key” magistralmente condotta da Ettore Di Gennaro del cineclub 3dproduction di Parma. Sullo sfondo verde e con costumi ed oggetti di scena i ra g azzi hanno n° 35 – Ettore Di Gennaro prova, in “diretta”, l’effetto di “Chroma key”. potuto sperimentare l’effetto trasparenza in diretta grazie ad una innovativa app. dello smartphone. A turno hanno fatto gli addetti alle luci, attrezzisti e recitato, supportati dal giovane Diego che con Ettore ha coordinato il laboratorio. Il clima di grande divertimento ludico è proseguito per l’intera giornata con proiezioni e parodie di film famosi contagiando anche gli adulti presenti. Ettore Di Gennaro attorniato da un gruppo di ragazzi incuriositi per l’effetto di “Chroma key”. Grande innovazione, oltre alla preziosa collaborazione del Cineclub Fedic 3dproduction è stata la presenza di Stefano Pizzolitto (PIZZOLITTO FX VIRTUAL STUDIOS) creatore di effetti speciali e creazioni artistiche per il Cinema a livello nazionale ed internazionale che ha messo a disposizione la propria competenza artistica per avvicinare i giovani al Cinema in modo fantasioso e creativo. I ragazzi hanno progettato, disegnato e poi realizzato con la creta facce mostruose, bulbi oculari inquietanti e animali inesistenti. Stefano Pizzolitto attorniato dalle sue fantastiche “creature”. Stefano Pizzolitto ed il suo staff hanno mostrato sullo schermo immagini di eroi e mostri del Cinema, alcuni dei quali realizzati da loro. Inoltre ha allestito una piccola mostra di personaggi di film, teste, mezzibusti e maschere indossabili. Pizzolitto che ha collaborazioni negli USA dove a breve aprirà un altro studio (oltre a quello di Carrara) ha dichiarato di non essere mai stato coinvolto prima d’ora in un progetto di laboratorio di Cinema per bambi ni e ragazzi, e si complimenta vivamente con gli organizzatori sostenendo che anche a livello internazionale non gli risultano iniziative analoghe a quella di NaturalmenteCinema. Stefano Pizzolitto e Sara Tongiani Pucci, oltre a fornirci i mostri di scena, hanno partecipato alle riprese del film “Un avventura mostruosa” con grande disponibilità ed ironia, Pizzolitto ha interpretato la parte del Regista sul set, mentre Sara si è prestata ad un apparizione con trucco cinematografico con tanto di ferita sanguinante. La serata di proiezioni che si è tenuta all’aperto ha avuto un pubblico numeroso ed attento. Sono stati proposti oltre ai film prodotti nell’ambito di “Una Storia per un film 2016” dai cineamatori apuani, una selezione dei migliori Corti Nazionali ed Internazionali. Proiettati anche i film “Come gli ombrelli” di Elisabetta Dini e “Una rosa non un pugno” di Barbara Sarri. Il primo è una poetica metafora sulle varie tipologie umane, l’altro uno spot contro la violenza di genere. n° 35 – Una serata di proiezioni con la selezione dei migliori Corti Nazionali ed Internazionali. Barbara Sarri di “ Bambino sarai tu!” (Associazione Culturale di Pisa molto impegnata nel sociale), ha parlato della simbologia legata al flamenco, presentando e proponendo una semplice coreografia a bambine e ragazze del Campus. Ventagli, passi e movimenti sincronizzati hanno attirato l’attenzione per due giorni in location insolite, perfino in piscina ed in pineta. Il culmine è stato raggiunto nella serata conclusiva di venerdì, in cui donne di diverse età hanno condiviso il palco di piazza Medicea per regalare emozioni ad un pubblico partecipe e coinvolto. artisti hanno dimostrato la gioia e l’entusiasmo con cui hanno condiviso questa esperienza formativa e relazionale. La performance si è conclusa con la magia delle bolle di sapone, poetica e coreografica metafora della vita. Mentre le luci e la musica si spengono, i ragazzi, ai quali la settimana sembra essere volata via troppo in fretta, tolgono gli abiti di scena, come i professionisti e si godono il gelato di mezzanotte. L’indomani la sala consiliare è gremita di gente, si continua ad aggiungere sedie, il sindaco di Fivizzano Paolo Grassi è seduto in prima fila ed assiste sorpreso alla proiezione dei videoclip e del backstage. Grande soddisfazione ed entusiasmo, il primo cittadino si complimenta con gli organiz zatori, i ragazzi e tutto lo staff tecnico. Non resta che dare appuntamento a tutti al cinema appena saranno terminati i 3 film, saluti e foto di rito… le emozioni non finiscono qui. (… TO BE CONTINUE…) Alcuni dati numerici: Canti e balli per una serata ricca di emozioni. Sono anche stati esposti i 6 quadri dipinti dai partecipanti al Campus ad inizio settimana unendo ben 30 tele di forme e dimensioni diverse. I ragazzi hanno anche realizzato in gruppo uno striscione da usare come scenografia. Ballando e cantando insieme i giovanissimi 30 ragazzi iscritti (+ 5 inseriti per 1-2 giorni) 15 persone staff (di cui 8 del cineclub Cineamatori delle Apuane + collaboratori esterni a rotazione) 30 tele dipinte (6 quadri realizzati ed esposti) 3 film realizzati 3 brani musicali inediti (3 videoclip) 2 cineclub Fedic coinvolti (Gruppo Cineamatori Apuane-3D Production) 1 emittente televisiva (One Camera TV per trasmissione “Eventi in città”). 4 videocamere full hd (di cui 1 solo x backstage) 4 fotocamere oltre 2000 foto di backstage 10 ore di girato (film e backstage) n° 35 – LO SCAFFALE a cura di Federico Felloni “Dellamorte Dellamore” e la nascita di un mito di Federico Felloni Relegato da anni ad un lavoro d'ufficio, dopo aver avuto velleità ben diverse in gioventù, ho dovuto cedere nel tempo all'utilizzo di un workorganizer definizione magnificata della vecchia agenda, non però in versione cartacea ma, volendo esagerare, elettronica e con funzioni infinite a me sconosciute. Pochi giorni fa nel display degli appuntamenti mi è Federico Felloni comparso un inquietante “ore 16,00 appuntamento con La morte”... che di per sé potrebbe essere un nefasto presagio e l'inizio della fine se non fosse che La morte è in realtà un docente universitario piemontese che sconta la provenienza da una regione in cui probabilmente i necrofori abbondavano e che presumo debba aver pas sato una infanzia non troppo felice con quel cognome. Una serie infinita di accostamenti mentali mi hanno invece riportato alla memoria un libretto edito per i tipi di Bur del 1992 che io lessi per un puro caso più che altro attirato dallo strano titolo Dellamorte Dellamore. Questo romanzo di Tiziano Sciavi che racconta vicende quasi infernali oltre a una storia d'amore dall'esito devastante è un romanzo fantasioso e sconvolgente. A Buffalora, paesino della lombardia appa rentemente quieto e insignificante, il custode del cimitero, tal Francesco Dellamorte, figlio di Francesca Dellamore, si trova a essere involontario testimone di un evento misterioso: i cadaveri si risvegliano e stanno per invadere il paese e l'esistenza dei pochi vivi rimasti. Dellamorte inizia, perciò, in compagnia del simpatico scavafosse Gnaghi e Lei, splendida e misteriosa ragazza, un viaggio agli inferi. Amaro e ironico come piace a me il libro si fece leggere in due giorni ma in altrettanti me lo scordai, carino ma nulla più. Interessanti erano i bei disegni a fumetti inseriti in mezzo all'opera di tal Angelo Stano, il viso del protagonista mi diceva qualcosa. Non credo passò più di qualche mese che nella mia città, ma credo ovunque, esplose la pazzia per Dylan Dog, fumetto ambientato a Londra su testi appunto di Tiziano Sclavi e disegni inizialmente di Angelo Stano. Ovunque andassi con chiunque parlassi, tut- ti citavano il fumetto per il suo stile, le sue battute e i suoi personaggi. Nulla esisteva prima della comparsa dell'albo della Bonelli e nulla sarebbe esistito dopo. Perché tutto ciò? Credo che buona parte del successo derivi da quello che era prima il fumetto in Italia e l'eroe in esso disegnato: un uomo sicuro, indistruttibile, senza macchia e senza paura. Dylan Dog è invece un antieroe, un personaggio dai mille dubbi e dalle pochissime certezze. Da ex alcolista, ha paura dell'aereo, soffre il mal di mare, è claustrofobico. Piace alle donne, ma non è sicuramente un macho. Non è un vincente, ma se la gioca sempre anche quando se la vede con mostri, demoni e altre creature dell'immaginario horror. Argomenti "pesanti" alleggeriti dall'ironia e soprattutto dall'autoironia. La sua forza sono le sue debolezze, come per tutti noi per altro. Io avevo letto prima di tutti il libro che ha poi ispirato il fumetto ma la “mania” mi travolse in ritardo. Per cercare di porvi rimedio giocai d'anticipo per il film ispirato che riuscii a vedere in anteprima al Festival di Venezia dopo una coda degna di un concerto dei Beatles, se ancora suonassero dal vivo. Il film aveva come protagonista Rupert Everett (ecco chi mi ricordava la faccia del protagonista...) e con una giovanissima Anna Falchi più bella che brava. La proiezione fu sicuramente una delusione per i fans, l'opera cerca di incrociare horror e umorismo propri del fumetto e a volte ci riesce, ma più spesso scivola in situazioni più o meno involontariamente ridicole o in lunghi passaggi che tendono ad appesan tire e confondere a dismisura una trama che gira e rigira senza arrivare alla meta finale. L’idea di parten za, quella di un uomo che vive a stretto contatto con la morte, doveva essere sviluppata meglio e servire da vero spunto di partenza per un discorso sulla vita e sulla morte. Purtroppo il film ed i suoi personaggi hanno invece lo spessore di un fumetto, con tutto il senso negativo del termine. La trama in sé poi non è per niente realistica, è vero che stiamo parlando di un film che sfocia nell'horror surreale, ma i personag gi dovrebbero agire in maniera quantomeno verosimile o comunque avere una caratterizzazione, invece in questo caso solo il protagonista e il suo assistente risultano avere davvero personalità, purtroppo la recitazione degli attori non è adeguata, non tanto nei protagonisti, purtroppo, ad essere non convincenti sono gli attori di contorno, fondamentali per ricreare le atmosfere originali. Alla fine da un libretto appena sufficiente e da un film non riuscito è venuto fuori un fumetto cult che proprio quest'anno festeggia i venti anni dall'uscita del primo episodio, il perché di tutto questo è un mistero che forse solo Dylan Dog potrebbe risolvere. n° 35 – ATTIVITÀ DEI CINECLUB FEDIC n° 35 – n° 35 – n° 35 – n° 35 – n° 35 – n° 35 – Chiusa la rassegna “Sguardi d’autore sul Delta” Premiato il cortometraggio di Alessandro Paizis su Comacchio Si è conclusa giovedì 28 luglio la 1^ edizione del concorso "Sguardi d'autore sul Delta" rassegna dedicata ai video presentati da vari autori sul tema del Parco del Delta del Po. I video in lizza per la premiazione dopo la selezione da parte del pubblico della settimana precedente erano: "Dal Po al Gange", di Giorgio Savio; "L’isola che c’era", di Alberto Gambato; "Magnum Vacuum", di Chiara Mancini; "La vita è meravigliosa", di Roberto Chendi e "Comacchio: capitale del birdwatching e del turismo", di Alessandro Paizis. Pur riservando calorosi applausi a tutti i filmati in concorso, il pubblico che affollava il parco del Cineclub ha espresso la quasi totalità dei suoi apprezzamenti al cortometraggio “Comacchio: capitale del birdwatching e del turismo” presentato da Alessandro Paisiz, nel quale l’autore illustra i molteplici aspetti della città lagunare, da quelli ambientali a quelli storici e urbanistici fino alla documentazione della pesca e della lavorazione delle anguille. Il Premio Speciale Fedic votato dalla giuria tecnica è andato invece a Chiara Mancini, giovane e brillante autrice che ha presentato “Magnum Vacuum” un corto a soggetto di notevole interesse sia per la sapiente intensità delle inquadrature che per il tema trattato ambientato tra le nebbie e l’indeterminatezza dei paesaggi del delta: il grande vuoto esistenziale che induce certi giovani a consumare la propria vita nella marginalità e nell’inconsistenza. La serata di giovedì è stata straordinaria, per i presenti che hanno affollato il Parco del Circolo, gremito nei posti a sedere e con pubblico in piedi, e per la qualità dei corti che sono stati proiettati. n° 35 – È stata fuori di ogni dubbio una serata indimenticabile, vedere persone provenienti da ogni parte del territorio per assistere ai cortometraggi, un successo del Cineclub che testimonia il lavoro ben fatto nel raccogliere competenze e sintonie in tutto il territorio. Le serate di selezione avevano già fatto notare l'interesse del pubblico per la manifestazione, che è cresciuto fino alla serata finale. La sera del 21 luglio vi era stata un'altra serata bellissima dedicata a tutte le produzioni effettuate dal Cineclub nel 2016, la serata Vetrina Fedic, durante la quale vi era stato una spazio importante per i i lavori dei corsisti di video produzione del Cineclub e delle opere prodotte dal Cineclub. La formula del concorso è stata sicuramente indovinata e per questo verrà riproposta anche il prossimo anno, contando sull’entusiasmo di tanti autori che avranno a disposizione uno spazio per far apprezzare le loro opere e che il Cineclub può valorizzare. Questa iniziativa ha potuto contare sul sostegno di APE (Associazione Pomposa Eventi), dell'Associazione Prodelta, che promuove le attività di promozione del Delta del Po anche in funzione dei rapporti di gemellaggio fra i comuni del territorio, e dell'Isco di Ferrara (Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara), un ventaglio di competenze e disponibilità dell'intero territorio. n° 35 – CORTO FICTION FESTIVAL 16.a Edizione Una bella edizione questa sedicesima di CORTO FICTION CHIANCIANO TERME. Abbiamo visto un numeroso pubblico applaudire e uscire contento per la qualità delle opere finaliste, per gli Autori quasi tutti presenti, per le Autorità che hanno presenziato e infine noi di “Immagini e Suono” sfiniti ma felici per l’esito di questo evento a cui lavoravamo da mesi. Uno spettacolo con valori, emozioni e qualità umane, questo intendiamo essere, ci siamo riusciti. Qualche difetto c’è stato, cercheremo di migliorare, c’è da dire che non siamo professionisti e neanche un’azienda, ma solo una piccola Associazione Culturale con tan ta voglia di far emergere alla luce del Pubblico il Bello, l’Utile e il Giusto del Cortometraggio! La Sala Fellini con un pubblico attento e partecipante insieme ad Autori ed Autorità. La vetrina del venerdì pomeriggio ha avuto una quarantina di spettatori nonostante si sia abbattuto sulla cittadina, all’ora dell’inizio, un autentico nubifragio, mentre alla sera la Sala Fellini era gremita di pubblico. Il vincitore finale premiato dalla votazione del pubblico è stato: "Il sarto dei tedeschi" di Antonio Losito. Ha ritirato il premio il Produttore e attore protagonista Cristiano Mori. Una vittoria netta salutata con scroscianti applausi del pubblico presso la Sala Fellini del Parco Acquasanta delle Terme di Chian ciano. Al secondo posto "Vegan love" di Giorgio Amato che si è aggiudicato il Premio Tema Libero, ha ritirato il premio Giulia Galano. Terzo posto per "Perdutamente" di Emilio Guizzetti a cui va il Premio della Critica, ha ritirato la targa Michele D'Attanasio uno dei maggiori Direttori alla Fotografia del cinema attuale. Quarto posto per “Beato te Piero” di Franco Ligalupi e Enzo Bruni vincitori del Premio Fedic. Da annotare il Premio Nuove Generazioni a un’altra opera Fedic: “Marco e il Nonno” di Roberta Mucci. Altri Premi: Cortissimo a “Caffè” di Simone Bianchi, “Il vicino” Tema Sociale, Premio Fellini “Quasi eroi” di Giovanni Piperno, Miglior Soggetto “Bellissima” di Alessandro Capitani, Miglior Comedy “Un quarto alle otto” di Gianluca Zonta, Tema comico “La coppia” di Fabiano Badalassi e Riccardo Capannini, Miglior attrice: “Domani smetto” con Monica Dugo. Un ringraziamento al Comune di Chianciano Terme, alla Banca Cras Credito Cooperativo Chianciano Terme, Alle Terme S.p.a. e alla Federalberghi Chianciano Terme. Il suo ideatore Lauro Crociani con l’Associazione Culturale "Immagini e Suono" ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione e alla riuscita di que sto Festival sempre più conosciuto nel settore audiovisivo, un “DNA” che vuol essere di semplicità, chiarezza e contenuti. Un grazie a tutti per il vostro buon cuore non fatto di soli pixel e tecnicismi ma di sentimenti veri. n° 35 – Un’importante collaborazione di Jacopo Marchisio 26 agosto 2016 Dopo otto mesi di riprese per la realizzazione di clip destinate a integrarsi nella messinscena dell'opera di Pietro Mascagni L'amico Fritz, sabato 6 agosto 2016 è arrivato il momento delle proiezioni: un'importante collaborazione per il Circolo Savonese Cineamatori Fedic, scaturita da un'idea del tenore e regista Mauro Pagano, responsabile artistico di Cengio in Lirica, la manifestazione dedicata al mondo del melodramma (attraverso spettacoli e un Concorso Internazionale dei canto) che da anni si svolge con successo nella cittadina dell'entroterra savonese. La richiesta di collaborazione al Circolo da parte di Cengio in Lirica ha significato per la nostra Associazione come l’apertura alle comunità locali, da anni perseguita con attenzione, dia col tempo i suoi frutti. Il progetto Cengio in Lirica nasce dalla volontà dell’assessore alla Cultura di Cengio Daniela Olivieri e dall'impegno del tenore e regista Mauro Pagano che, per questa 5^ edizione della manifestazione, hanno pensato di arricchire l'allestimento dell’opera scelta (appunto L'amico Fritz, commedia per musica che il famoso compositore livornese, in virata dalla passionalità verista di Cavalleria rusticana verso i toni più gentili dell'idillio campagnolo, musicò nel 1891 a partire da un libretto di P. Suardon) con delle immagini filmate relative all’argomento, proiettate su grande schermo durante lo spettacolo: ne è scaturita un’emozionante sorpresa sia per il numeroso pubblico presente sia per gli stessi organizzatori, così ripagati per il gratificante e impegnativo sforzo. Il Circolo Savonese Cineamatori ringrazia per la fiducia e spera in una prossima collaborazione con il Comune di Cengio e con la manifestazione Cengio in Lirica. n° 35 – n° 35 – n° 35 – VIDEOGIORNALE n. 4 APPELLO AI PRESIDENTI DEI CINECLUB FEDIC Vi ricordiamo che stiamo raccogliendo il materiale “fotografico” e “video” per realizzare il quarto numero del “Videogiornale Fedic”. Abbiamo bisogno della Vostra collaborazione per avere “immagini” che possano rappresentare le varie attività svolte dai differenti Cineclub durante il periodo compreso tra novembre 2015 e novembre 2016. Un anno di vita associativa che potete documentare con “fotografie” o con brevi “video” che potranno contenere pensieri, proposte, considerazioni, making of ecc. Il termine per l’invio dei “materiali” è stato fissato al 15 dicembre 2016. I “materiali” dovranno essere realizzati nei seguenti formati: per le fotografie: .jpg per i filmati: .mov, .mp4, oppure DVD e inviati, nel modo che riterrete più opportuno, a: Giorgio Sabbatini Corso Benedetto Croce 3 10135 Torino mail: [email protected] tel. 011 6190313 cell. 3496177364 Partecipare significa condividere la propria passione per le “immagini” e trasmettere esperienze, emozioni e sentimenti che possano aiutarci ad una comune crescita culturale. La Redazione n° 35 – Lo sguardo critico “Camera buff” (“Il cineamatore”) (Pol. 1979) di K. Kieslowski Un atto di amore v erso il Cinema. E tanto di più. di Marino Demata Quando girò “Camera buff”, meteoricamente apparso in Italia col titolo di “Il cineamatore”, Krzysztof Kieślowski era reduce da una lunga serie di film corti, documentari e brevi film TV e soltanto da un unico film di fiction, il primo ad esMarino Demata sere visto nel l e sa l e , Blizna (La cicatrice). Un film, quest’ultimo che non lasciò il segno. Con “Camera buff” siamo decisamente di fronte ad un’opera di ben altro livello, che segnerà una svolta nella carriera del regista polacco. Il film viene costruito attraverso un soggetto ricco di riflessioni filosofiche e una bella sce neggiatura curata da Kieslowski e dallo stesso interprete del film, Jerzy Stuhr. . Filip Mosz ci appare subito, nelle sequenze iniziali, come un marito affettuoso, preoccupato delle doglie della moglie che darà alla luce una bambina. Festeggerà l’evento alla maniera polacca, offrendo a tutti gli amici laute bevute di vodka. Filip ha una bella casa e una certa agiatezza rapportata agli standard della società polacca dell’epoca. Tra l’altro non è da trascurare che il momen to storico è abbastanza propizio, rispetto al passato: i salari stanno aumentando e certe maglie del regime sembrano allentarsi. Filip può permettersi di acquistare un ogget to che segnerà una svolta e il destino della sua vita: una cinepresa fabbricata in Unione Sovietica che gli costa l’equivalente di circa due mesi di salario. L’innocente scopo iniziale è quello di filmare mese dopo mese la crescita della sua bambina. Filip ne parla a tavola con gli amici, mostrando ad essi come funziona. In tal modo, significativamente, le prime immagini filmate sono la ripresa di qualche istante di un concerto per piano ripreso dalla TV. “Come suona bene”, afferma Filip alla fine del concerto ripreso con la propria camera. Segno qui inequivocabile della passione di Kieslowski per la musica classica, che lo porterà in futuro a grandi sodalizi artistici con impor tanti compositori per le musiche dei suoi film, tra i qual ricordiamo il grande musicista polacco Zbigniew Preisner, che alla morte de regista comporrà “Requiem for my friend”. Ma la breve battuta di Filip sulla musica cosa è altro se non un primo segnale che il personaggio del Cineamatore è il vero e proprio alter-ego del regista? L’innocente hobby di Filip non può passare inosservato e sarà “intercettato” dai dirigenti del suo posto di lavoro, che gli propongono di filmare un importante evento: la cerimonia celebrativa del venticinques i mo anni n° 35 – versario della nascita dell’azienda, con la presenza di molti pezzi grossi. Non solo. Matura anche l’dea di creare una sorta di club del cinema. E alle obiezioni dello stesso Filip: “Abbiamo già un club del teatro ma non funziona bene”, i dirigenti, anche qui significativamente, gli obiettano: “Stavolta funzionerà. Il Cinema è l’arte più importante!”, come affermato addirittura da Lenin! E forniscono a Filip un bel cavalletto e la pellicola. Nel corso della celebrazione succedono due fatti importanti, in un certo senso premonitori di futuri problemi per Filip: la moglie Irka non appare contenta dell’entusiasmo che sembra rapire il neo-cineamatore. Dopo tutto la cinepresa non era stata acquistata per filmare la propria bambina ogni mese? E inoltre in una pausa delle celebrazioni Filip viene preso dalla frenesia di filmare anche ciò che in quel momento accade nella realtà e che nulla a che vedere con l’evento celebrativo: una donna delle pulizie al lavoro, un uccello che vola vicino alla finestra. Insomma, come dirà poi, “tutto quello che si muove”. Sono due eventi apparentemente insignificanti, ma contemporaneamente sono il segno di problemi in fa miglia e sul lavoro. Inizialmente i dirigenti sono contenti del “girato” di Filip, ma vorrebbero anche un commento che accompagni le immagini. Filip/Kieslowski obietta però che le immagini parlano da sé! E poi vorrebbero l’eliminazione di alcune scene, compreso quella considerata inutile, dei piccioni vicino alla finestra. È già metafora dell’artista che si scontra con la censura? La nuova passione inghiotte il nostro protagonista: “bisogna andare spesso a vedere dei film”. Non basta: Filip divora libri di Cinema con fotografie. Lo scopriamo a leggere una pagina dedicata al Cinema di Ken Loach! La sua dedizione al Cinema e la sua bravura varcano i confini della sua azienda. I suoi dirigenti ne hanno parlato col settore cultura del Partito e Anna, una dirigente della Federazione del Cinema Amatoriale, gli offre la possibilità di partecipare ad un Festival per un film sul mondo del lavoro. Il nostro Filip vince il terzo premio, in un contesto di film brutti e convenzionali. Si rende conto però che col Cinema bisogna parlare delle persone e della vita reale. Proprio come aveva fatto all’inizio, quando, per fare un piacere all’amico Piotr, lo aveva ripreso mentre salutava la madre. Quando questa muore Piotr chiede a Filip di rivedere il film con le immagini della madre. È una esplicita sottolineatura che il Cinema è occhio e suo prolungamento ed è memoria. Perciò Piotr, toccando la pellicola, esclama: “una persona muore… però vive qui dentro”. Molti Registi si sono cimentati a girare film sul Cinema, spesso sul proprio Cinema. Inevitabilmente. Generalmente questo acca de ad un certo punto della carriera di un Regista. Magari verso la fine. Viceversa Kieslowski vuole fare i conti col Cinema pro prio all’inizio della sua carriera. Creando un personaggio che è nient’altro che sé stesso, con le sue passioni e i suoi dubbi. In questo senso il film è innanzitutto un commovente atto d’amore di Kierslowski nei confronti del Cinema. n° 35 – Ma contemporaneamente è anche una presa d’atto di come la passione che nasce dall’avere in mano una cinepresa possa essere talmente totalizzante da modificare la vita di un uomo, le sue abitudini, la sua vita famigliare. La passione per il mestiere di Regista fagocita ogni altro aspetto della vita privata. Nulla sarà più come prima per Filip, a mano a mano che questi si inoltra nel suo lavoro e nelle problematiche tecniche e contenutistiche del fare Cinema. La tranquillità della vita famigliare non basta più. Irka, la moglie di Filip, non riesce a cogliere il senso dei cambiamenti intervenu ti nella vita del marito e paradossalmente finisce con augurarsi il suo insuccesso. Ma il film è anche la storia delle difficoltà che incontra il protagonista nei confronti della censura e dei convenzionalismi. Una censura non violenta, ma discreta. E pur sempre censura. Il direttore della fabbrica ove lavora Filip appare una persona bonaria, che più che imporre divieti, sembra piuttosto elargire degli utili consigli fondati sull’opportunismo. Ma quando il percorso ideale di Filip passa dal filmare le cerimonie di facciata alla ripresa della realtà dalle mille sfaccettature, allora si apre inevitabilmente un conflitto col potere. Filip ne parla con Krzysztof Zanussi, che nel film interpreta se stesso. In occasione della proiezione del suo “Colori mimetici”, Filip si lamenta dei tentativi di censura che subisce.: “Mi controllano le sceneggiature”. E il grande Regista risponde: “C’è sempre qualcuno che controlla le sceneggiature. Anche le mie”. Sotto questo aspetto il film è dunque la lotta per l’affermazione della liber tà della cultura e del Cinema contro ogni interferenza del potere. Il vero problema per Filip/Kieslowski è l’dea di Cinema, che non ammette compromessi. Questo perché, e Filip lo rivendica più volte, il Cinema deve rivolgersi alla realtà. Suo compito è filmare la realtà, anche quella che non si vede. Fin dall’inizio alla moglie che vorrebbe pettinare la sua bambina perché venga meglio nel film, Filip risponde che non è il caso che si metta in posa: “Questa bambina è più commovente così, quando si agita, grida e piange.” E poi, ai margini della celebrazione del venticinquesimo anniversario della fabbrica che sta filmando, si sofferma con la camera su degli uccelli che sono vicino alla finestra. Un squarcio di realtà il cui valore non viene ancora appieno compreso dai dirigenti, che, vedendo il filmato, credono si tratti di una bizzarria. Un film, dunque, sul complicato lavoro del Regista, in particolare in una difficile realtà come quella polacca. In questo contesto non appare strano, ma al contrario opportuno, che Kieslowski affronti tante problematiche senza riuscire a darci sempre delle soluzioni definitive. Preferisce lasciarci con problemi ed interrogativi. Il realismo che Filip rivendica può essere una indiscriminata “carrellata” sulla realtà in quanto tale? Al di là degli aspetti che il potere vorrebbe che non fossero filmati, il Regista realista non dovrà forse a sua volta fare una scelta degli aspetti della realtà da mettere in mostra? Filip ad un certo punto del suo percorso dice che il suo Cinema vuole occuparsi delle persone, dei sentimenti, delle esperienze, della vita. Ma – sembra chiedersi Kieslowski – sono sufficienti queste affermazioni? Non saranno forse delle petizioni di principio troppo gene riche? La realtà non ha uno svolgimento semplice. Al contrario. Vivere e filmare la realtà nella sua complessità dialettica è compito veramente complicato. Come fare? Non occorrerà avere delle idee-guida, dei principi ai quali fare costantemente riferimento? La difficoltà di sciogliere questi nodi, di dare risposta a questi interrogativi porterà Filip in un bellissimo finale, a distruggere l’ultimo film girato. Non resterà altro, per il momento, che girare la camera verso se stesso. E parlare. E interrogarsi. n° 35 – IND AGINE SULL’AUTORE FRANCIS FORD COPPOLA Parlare di Francis Ford Coppola significa parlare dei più importanti trent’anni del Cinema americano, a partire dalla crisi degli anni sessanta, passando attraverso la rinascita della “New Gabriella Vecchi Hollywood” deg l i anni ‘70, per giungere alla nuova “New Hollywood” degli anni ‘80. I suoi film hanno infatti contribuito a scandire i passaggi epocali da un’era a quella successiva. Francis Ford Coppola “Il Padrino” del 1972 fu un ritorno in grande stile di Hollywood che usciva dalla grande crisi che, dal secondo dopoguerra, si era estesa fino agli anni sessanta. Marlon Brando nel film “Il Padrino”. “Apocalypse now” del 1979 fu una sofferta opera di svolta e dopo questo capolavoro il cinema non fu più come prima: prendeva corpo la New Hollywood. Infine, “Bram Stoker’s Dracula” del 1992 fu l’interpretazione più intensa del passaggio dall’era moderna a quella postmoderna, in cui la televisione produsse una frammentazione della visione, una confusione di testi, una commistione di generi, e generò la “New Hollywood”. Per giungere ad una comprensione più approfondita di questo grande Autore, tormen tato e complesso, e della sua opera, ho suddiviso l’argomento in tre parti. La prima presenta, a grandi linee, il periodo in cui Coppola, nato nel 1939, si forma e si afferma. Sono gli anni della grande crisi di Hollywood del secondo dopoguerra. Nella seconda sarà lo stesso Coppola a esprimere gli stati d’animo e i pensieri che hanno accompagnato la sua esperienza. Con l’aiuto di alcuni dei suoi scritti estrapolati dai diari sarà più facile avvicinarci all’uo mo e al regista. La terza e ultima parte vorrebbe essere un tentativo di comprensione dei contenuti di un’opera che è considerata un capolavoro: “Apocalypse now”. n° 35 – Parte Prima La grande crisi di Hollywood Nel secondo dopoguerra, per la concomitanza di più fattori, le fortune di Hollywood cominciarono progressivamente a declinare. Poco a poco, la produzione e i profitti crollarono. Nel 1957 i novantotto milioni di spettatori dell’epoca d’oro erano calati a quarantasette e quattromila sale erano state costrette a chiudere. Diverse e complesse furono le cause di tale crisi. Tra queste la “crociata“ iniziata nel 1947 dal governo statunitense che istituì una commissione (la HUAC) per ripulire l’in dustria del Cinema dai “rossi”, attori, registi e sceneggiatori sospettati di essere spie, sovversivi o semplicemente simpatizzanti comunisti. Gary Cooper Si scatenò una “caccia alle streghe” delatoria e persecutoria, in linea con la politica del Maccartismo. Fu così che vennero denunciati star come Ga ry C o o p er o Robert Taylor, e Charlie Chaplin fu costretto a lasciare gli USA. È stato calcolato che solo un decimo delle vittime di questa inquisizione sia riuscita a proseguire la sua carriera nel Cinema. Anche nel fenomeno televisivo può essere individuata una della cause del calo della macchina cinematografica, considerando che all’inizio degli anni ’50 soltanto un terzo delle famiglie americane possedeva un televisore ma che da quel momento la diffusione fu capillare e Charlie Chaplin veloce. Furono però soprattutto i cambiamenti demografici e lo stile di vita a incidere in maniera preponderante sulla crisi di Hollywood. Il fenomeno della deurbanizzazione vide lo spostamento dei cittadini della classe media verso i sobborghi periferici delle metropoli, in case di proprietà, ma lontano dai centri urbani che offrivano innumerevoli sale, comode da raggiungere. E ancora, nel 1948, la Corte Suprema, con la famosa sentenza Paramount, aveva dichiarato le otto grandi società di produzione cinematografica, associate nella MPPDA dal 1922, colpevoli di condotta monopolistica, e aveva ordinato alle cinque major (MGM, Paramount, Universal Pictures, United Artists e Fox) di rinunciare alle loro sale, che dovettero essere vendute. n° 35 – Per adeguarsi alle nuove esigenze dei telespettatori gli Studios si convertirono tutti alle pellicole a colori e agli spettacolari schermi panoramici. Ma, nonostante tutto, Hollywood dovette ridurre drasticamente la propria produzione, non avendo più la certezza di poter collocare i suoi film. Harry (Presidente), Albert, Sam e Jack Warner, I Quattro fratelli fondatori della Warner Bros (1918). Lo smantellamento dello studio system aprì così il mercato a nuovi soggetti indipendenti ed esercenti. Nel 1956 il numero annuale di film indipendenti era più che raddoppiato, arrivando a 150 titoli, e negli anni ’60 costituiva la quasi totalità dei film statunitensi in circolazione, ma poiché i produttori non erano in grado di attivare grandi circuiti di distribuzione autonomi, i film dove vano essere distribuiti soprattutto tramite le grandi case di distribuzione, con il risultato che le major continuarono ad avere il controllo del mercato e il monopolio degli incassi. Per richiamare il pubblico sempre più catturato dai programmi televisivi, Hollywood introdusse il sistema dei drive-in; costruì un gran numero di multisale nei nuo vi centri commerciali e, per accontentare i gusti di un pubblico sempre più istruito ed esigente, aprì cinema d’essai in cui si proiet tavano i film d’Autore europei, che attiravano l’attenzione del pubblico americano, oltre che di molti giovani Registi statunitensi. Schermo panoramico di ampie dimensioni. Alla fine degli anni sessanta molti dei grandi Studi hollywoodiani si trovavano sull’orlo della bancarotta. Cominciarono allora a cedere in parte, e in alcuni casi in blocco, le loro Società. Cosi fecero la Paramount, la United Artists e la Warner Bros. La “United Artists” fu fondata il 5 giugno 1919 da Charlie Chaplin, Mary Pickford, Douglas Fairbanks e D. W. Griffith. Un tipico drive-in americano. Fu il crollo dell’intero sistema cinematografi co hollywoodiano. Al posto dell’ormai obsoleta verticalizzazione delle major nacquero grandi corporation integrate orizzontalmente in una vasta gamma di interessi com merciali, tra cui primeggiava il canale televisivo. n° 35 – Ma nonostante la base dell’industria cinematografica americana si stesse pian piano sgretolando, lo stile classico continuava ad essere il principale modello cinematografico, dove fasi e operazioni erano governate secondo una divisione e un coordinamento del lavoro altamente razionalizzati, in cui la sceneggiatura dei film doveva essere fornita con l’esatta indicazione del genere, dei personaggi, e con un quadro sintetico della storia e delle singole scene, e si dovevano assicurare al pubblico dei ge neri ben collaudati e la presenza dei divi più amati. A riprendere e diffondere questo genere di prodotto, e con gran successo, provvide un americano estroso e appassionato. Robert De Niro la rinascita di Hollywood: Martin Scorsese, Johnatan Demme, James Cameron, Peter Bogdanovich e, last but not least, il Nostro, Francis Ford Coppola. Francis Ford Coppola Roger William Corman Si tratta di Roger William Corman che nel 1953, entrato ventottenne nel cinema come produttore, esordì come regista nel 1955 e da allora arrivò a produrre più di trecento film. Mago dei ‘B movies’, film a basso costo, fu alla sua scuola che approdarono, e fecero i primi passi, oltre ad attori del calibro di Jack Nicholson, Robert De Niro, Dennis Hopper, Peter Fonda, Charles Bronson o Bruce Dern, anche Registi che realizzarono (continua…) n° 35 – PREMIAZIONI E RICONOSCIMENTI FEDIC Il nostro Socio Alessandro Baccini ha concluso un contratto con una casa di produzione americana che si occuperà della distribuzione del film A REASON TO FIGHT in tutto il mondo, mentre a settembre sarà al TIFF (Toronto International Film Festival). Lo spot "Inside Yourself" girato per la Regione Toscana dal nostro Socio Alessandro Brucini ha vinto una Menzione d'Onore al WilliFest di New York. Lo sketch comico "Caffè" del nostro Socio Simone Bianchi, ha vinto il Primo Premio per il tema comico, nell'ambito del Festival FEDIC "Corto Fiction Rassegna Internazionale 2016" che si terrà a Chianciano Terme. Il cortometraggio "L’Ingegnere" del nostro Socio Stefano Pelleriti è stato selezionato per la 1a edizione del ”Corteggiando Vimodrone” a Vimodrone (Milano). Una fotografia del nostro Socio Manuele Moriconi è stata selezionata per la mostra “Andare oltre si può 2016” presso le sale di Palazzo Ducale di Lucca. n° 35 – Come essere presenti in TV I CORTI FEDIC SU DILUCCA.TV Il nostro Socio Manuele Moriconi ci scrive: “Oggi è un grande giorno per la famiglia di Dì Lucca: il canale 89 è diventato interregionale, coprendo tutta la Toscana e gran parte dell'Umbria per una popolazione servita di 4,5 milioni di persone. Risintonizzate la tv di casa e sul canale 89 in tutta la Toscana troverete DiLucca.” Questa è una bella notizia, anche perché la nostra trasmissione settimanale "Corti di Corte" avrà una visibilità ancora maggiore. Ovviamente la trasmissione continua ad essere visibile nella forma "on demand" in qualunque momento e in qualunque parte del mondo. Roberto Merlino Attenzione: la trasmissione “Corti di Corte”, appuntamento settimanale, è in onda tutte le domeniche sera alle ore 21 con replica nella mattinata del lunedì. Il link da utilizzare è il seguente: http://w w w .dilucca.tv /listatrasmissioni/approfondimenti/corti-di-corte Qualunque Socio FEDIC interessato a presentare i suoi lavori può contattare il seguente indirizzo mail: rmerlino@fastw ebnet.it Cell: 328-7275895. PUNTATE /SETTEMBRE/OTTOBRE/NOVEMBRE 2016 DILUCCA.TV “CORTI di CORTE” Programma settembre/ottobre/nov embre 2016: 18 settembre 2016 223.a Corte Tripoli Pisa: “Non puoi nasconderti”di Andrea Olindo Bizzarri e Oreste Capoccia (5’); CC Sav onese: “Wonderland”di Giov anni Minardi (25’) 25 settembre 2016 224.a CC: Mov ie Dick “La bici” di Giorgio Borgazzi (9’); CC Corte Tripoli Pisa: “Riglione oggettiv a” di Marco Rosati (6’48”); Cineclub Piemonte: di Giorgio Sav io Torino di notte (4’50”); di Giorgio Sabbatini “Il f uturo incerto” (9’14”) 2 ottobre 2016 225.a CC Corte Tripoli Pisa: “The death of a camera” di Marco Rosati (1’); “Y ou can’t alway s get what y ou want” (1’33”); “The snail suicide” (1’21”); CC Alassio: “Forum e Premio FEDIC alla Mostra del Cinema di Venezia 2015” di Beppe Rizzo (12’) CC Cinephotoart Montecatini: “100 giorni di solitudine” di Marco Esposito (2’41”); “700° della battaglia di Montecatini” (2’30”); “Apparizioni” (1’24”); “Dog pride 2015” (2’46”); “Light Shooting” (1’20”); “Montecatini Mov ie” (2’11”); “Slow Wine” (1’26”) 9 ottobre 2016 226.a CC Piemonte: “Videogiornale FEDIC 2015” di Giorgio Sabbatini I Parte di tre parti 16 ottobre 2016 227.a CC Piemonte: “Videogiornale FEDIC 2015” di Giorgio Sabbatini II Parte di tre parti 23 ottobre 2016 228.a CC Piemonte: “Videogiornale FEDIC 2015” di Giorgio Sabbatini III Parte di tre parti 30 ottobre 2016 229.a CC Firenze: “L’amore è tutto qui” di Marco Fiorentini (19’); CC Corte Tripoli Pisa: “Si dev e morire” di Roberto Merlino (12’) 6 novembre 2016 230.a CC Roma: “De gallo bellico” di Gianf ranco Miglio (40’) 13 novembre 2016 231.a CC Roma: “Promiseland” di Francesco Colangelo (26’); CC Milano: “Incontro” di Osv aldo Cav andoli e Nedo Zanotti (2’) n° 35 – Workshop di Giuria Carissimi, Corte Tripoli Cinematografica, in un’ottica di collaborazione che va avanti da anni, interagisce con il MISFF (Montecatini International Short Film Festival) nell’organizzare un Workshop di Giuria dal pomeriggio del 6/ottobre 2016 (giovedì) alla mattina del 9/ottobre 2016 (domenica). Cos’è? È una Giuria di 12 persone che vedrà e valuterà i film Internazionali in Concorso Quando? I film saranno visionati nel Cinema Imperiale di Montecatini nei giorni 6 (pomeriggio), 7 (mattina e pomeriggio), 8 (mattina e pomeriggio) e 9 (mattina) Perché “Workshop”? Perché non ci limiteremo a visionare, votare e commentare, ma avremo incontri (a noi riservati) con Autori e personaggi del “corto” e del cinema Abbiamo già fatto questa esperienza lo scorso anno e si è rivelata particolarmente interessante. Il Presidente del Festival, Marcello Zeppi, ci ha chiesto di replicarla ed ha reso disponibile, per chi volesse soggiornare a Montecatini per tutto il periodo del Festival, una allettante convenzione alberghiera (tra l’altro, per chi si ferma, c’è la possibilità di seguire anche le proiezioni serali, che non fanno parte del Concorso Internazionale). Come far parte del Workshop di Giuria. a) inviare la propria domanda di partecipazione all’indirizzo mail [email protected] con nome, cognome, indirizzo, mail, cellulare e sintetico curriculum (max 4 righe!!!) b) se entro 3 giorni dall’invio non ricevete risposta, telefonate al 3287275895 c) l’iscrizione è gratuita d) si ricevono le domande di adesione fino al 10 settembre e) i 12 selezionati verranno avvisati entro il 15 settembre f) un importante criterio di selezione è dato dall’ordine d’arrivo delle domande (prima inviate e più probabilità avete di essere scelti) g) mandate la vostra richiesta solo se siete sicuri di partecipare a tutti gli incontri in programma e se siete veramente motivati. h) ulteriori informazioni (compresa convenzione alberghiera): 3287275895 Rob erto Merlino Responsabile Workshop di Giuria MISFF 2016 n° 35 – La grande novità di quest'anno è il corso "Come realizzare un cortometraggio" condotto dal Regista di origine bosniaca Ado Hasanovic. Laureato alla Sarajevo Film Academy, Hasanovic si sta specializzando in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Con le sue opere ha vinto molti premi internazionali, tra cui New York, Amsterdam, Bucarest. Il workshop prevede una parte teorica e una pratica, durante la quale gli allievi parteciperanno ad un vero e proprio casting per la scelta degli attori. Affiancherà Ado Hasanovic Leonardo Kurtz, Direttore della Fotografia di origini riminesi. Gli allievi realizzeranno un Corto che verrà presentato durante il Reggio Film Festival. Il costo per la partecipazione è di 120 euro, e il corso di svolgerà dal 4 al 6 novembre 2016 a Reggio Emilia presso gli Atelier di via due Gobbi 3. Verrà inoltre proposto anche quest'anno il Seminario di Sceneggiatura condotto dal Regista e documentarista Demetrio Salvi, docente di sceneggiatura alla Scuola di Cinema Sentieri Selvaggi. Il seminario, che l'anno scorso ha riscosso notevole successo, tratterà temi come la costruzione del racconto, la creazione di dialoghi e il tratteggio dei personaggi. La quota di partecipazione è di 50 euro e il corso avrà luogo presso Impact Hub, a Reggio Emilia, sabato 12 e domenica 13 novembre. Lo Staff del Reggio Film Festival n° 35 – FESTIVAL 54° ANNIVERSARIO FONDAZIONE CARLO PERINI Con il Patronato di Con il Patrocinio di SETTIMA EDIZIONE CONCORSO NAZIONALE CINE VIDEO “PREMIO PERINI 2016” Sezioni A Adulti e Giovani e Sezione B Scuole Tema “Il diritto al cibo bello, buono e sacro per il corpo e la mente” La Fondazione Carlo Perini, nell’ambito delle sue attività di promozione sociale e culturale, indice la Settima Edizione del Concorso Nazionale Cine Video “Premio Perini 2016”. Il concorso è a tema e riguarda: “Il diritto al cibo bello, buono e sacro per il corpo e la mente”. L’Iscrizione è gratuita ed è aperta a tutti. Le opere degli autori concorrenti dovranno pervenire entro il 20 ottobre 2016, mediante l’invio della scheda d’iscrizione allegata, compilata in ogni sua parte e sottoscritta ai fini della liberatoria sulle responsabilità dell’autore e per le veridicità delle dichiarazioni. Le opere concorrenti devono essere realizzate e prodotte esclusivamente in formato DVD, come da art. 2 dell’allegato regolamento e devono essere inviate o consegnate alla S egreteria del Comitato Organizzatore in via Aldini, 72 - 20157 Milano entro e non oltre il 20 ottobre 2016 (farà fede il timbro postale). Per tale realizzazione la Fondazione Carlo Perini ha stanziato una somma complessiva di € 2.000,00 equamente distribuita per le due sezioni di partecipanti. Sezione A Adulti e Giovani 1° 2° 3° 4° 5° premio € premio € premio € premio € premio € 300,00 250,00 200,00 150,00 100,00 Sezione B Scuole 1° 2° 3° 4° 5° premio € premio € premio € premio € premio € 300,00 250,00 200,00 150,00 100,00 www.circoloperini.com – e.mail: [email protected] n° 35 – Regolamento del Concorso “Premio Perini 2016” Ricerche Cine Video Art. 1 – La Fondazione Carlo Perini indice il 7° Concorso Nazionale Cine Video “Premio Perini 2016”, a tema fisso su: “Il diritto al cibo bello, buono e sacro per il corpo e la mente”. L’iscrizione è gratuita e aperta a tutti. Il Concorso è articolato in due Sezioni: S ezione A Adulti e Giovani e S ezione B Alunni delle Scuole che possono partecipare con documentari, film inchiesta, film a soggetto e film di animazione, coerenti per contenuti agli scopi del Concorso, come indicato nel prospetto delle modalità organizzative. La durata del film video non dovrà superare minuti 25 (compresi i titoli di testa e di coda). Art. 2 - Ogni autore può partecipare con non più di due filmati. I filmati devono essere consegnati o spediti entro il 20 ottobre 2016 (farà fede il timbro postale) indirizzati al Responsabile organizzativo Alessandro Cornaggia, via Fiamminghino, 9 – 20156 M ilano, tel. 02.3272393 o 02.38000760 oppure presso la sede della Fondazione Carlo Perini, via Aldini, 72 – 20157 M ilano. I filmati devono pervenire esclusivamente in formato DVD. Art. 3 – I filmati devono essere accompagnati dalla Scheda allegata, compilata in ogni sua parte, pena l’esclusione dal Concorso. La scheda dovrà essere sottoscritta dall’autore, in segno di accettazione integrale delle norme del presente Regolamento e di assunzione di ogni responsabilità rispetto alle autorizzazioni necessarie per la diffusione delle immagini contenute nell’opera. Art. 4 – Le opere vincitrici non saranno restituite e resteranno nell’Archivio storico della Cineteca della Fondazione Carlo Perini. Non saranno accettate le opere le cui schede non autocertifichino l’anno di Produzione. Art. 5 – I filmati saranno sottoposti all’esame di una Commissione di preselezione, nominata dal Comitato Organizzatore, per l’ammissione al giudizio della Giuria nella fase finale, e saranno proiettati al pubblico nel periodo dal 01 novembre al 30 novembre 2016. Art. 6 – La Giuria, a suo insindacabile giudizio, assegna i premi ai vincitori e ha facoltà di non assegnare alcuni limiti di qualità realizzative. La Fondazione Carlo Perini consegnerà a tutti i partecipanti, un diploma di partecipazione ed eventuali volumi, targhe e medaglie, che dovranno essere ritirati direttamente o per delega il giorno della premiazione di cui sarà comunicata la data, l’ora e il luogo. I diplomi o altro materiale non saranno spediti per posta all’interessato. Art. 7 – La comunicazione ai vincitori sarà data non oltre il 30 novembre 2016, contestualmente alla comunicazione della data, ora e luogo in cui avverrà la cerimonia di premiazione, con relativo dibattito. Art. 8 – Il Comitato Organizzatore declina ogni responsabilità in caso di smarrimento o danneggiamento durante l’invio dei filmati. I supporti DVD di cui fosse richiesta la restituzione in caso di mancata premiazione, dovranno essere ritirati entro i 30 giorni successivi alla premiazione. Sarà obbligo dell’autore venire a ritirare personalmente la propria opera o di delegare qualcuno di fiducia. Trascorso detto termine i filmati resteranno definitivamente acquisiti nell’Archivio storico della Fondazione Carlo Perini. Art. 9 – Per ogni vertenza è competente il Tribunale di M ilano. Art. 10 – L’autore dichiara di essere a conoscenza della legge 675/96 e successive modifiche sulla tutela e riservatezza dei dati forniti e autorizza la Fondazione Carlo Perini a trattarli, archiviarli su supporto informatico per soli scopi di manifestazioni culturali. n° 35 – Indicazioni e modalità sul tema del Concorso Nazionale Cine Video 2016 Le opere presentate possono essere sviluppate in forma di “soggetto, documentario, inchiesta, animazione”. Ogni autore può partecipare con non più di due opere. Ogni opera dovrà avere una durata non superiore ai 25 minuti, compresi i titolo di testa e di coda. Il concorso prevede due sezioni: S ezione A adulti e giovani e S ezione B per gli studenti di ogni ordine e grado. Ai primi cinque filmati delle due sezioni saranno assegnati premi in euro. A maggiore chiarimento di questo aspetto del concorso i partecipanti possono consultare il sito internet: www.circoloperini.com. Come nota esplicativa s’indicano alcune linee caratterizzanti le opere da realizzare riferite al tema del 7° Concorso Nazionale Biennale di Cine Video 2016, su: “Il diritto al cibo bello, buono e sacro per il corpo e la mente”. L’Expo di M ilano 2015 è la stella polare per guidare la ricerca filmata sull’alimentazione. L’elogio del cibo lo troviamo, nell’Antico Testamento, quando Dio raccomandava all’uomo “Tu mangerai, tu puoi e devi mangiare”. Nella Bibbia si parla spesso di pasti, cene, banchetti, feste perché il cibo riguarda il diritto alla nutrizione degli esseri umani. Dio nella Genesi chiede all’uomo di cibarsi e di non farne cattivo uso. La tavola, il cibo, il banchetto, il pane, il vino sono segni di lode, benedizione e ringraziamento a Dio. Il Padre Nostro che ci dà il pane quotidiano e il diritto al cibo che è pace per tutti, sapienza del vivere e quindi immagine del Regno di Dio. Il cibo soddisfa i cinque sensi: odorato, vista, olfatto, gusto e persino l’udito. Il cibo dà pienezza gioiosa del mondo vitale e sensuale. Il cibo bisogna, però, condividerlo con gli altri. Ed è quindi assurdo sapere che 800 milioni di essere umani vivono in povertà e sono affamati perché privi di cibo, mentre in molte nazioni del mondo il cibo è in abbondanza si spreca e si butta via. Scopriamo quindi un “Percorso di Legalità sugli innumerevoli cibi, che devono garantire il nutrimento, come diritto alla vita”. Nei cibi dobbiamo imparare a scoprire l’amore e la fiducia, che ci legano a tutti gli uomini, nostri fratelli, con i quali condividere e spezzare il pane per sentirci in comunione con i poveri che muoiono di fame e vale la pena adottare i bambini poveri a distanza Il discorso della ricerca filmata si allarga, anche per gli atei o non credenti, per guardare la cruda realtà della miseria e della fame che affliggono tanti popoli. Girate quindi fra la gente e fate la vostra inchiesta filmata sul diritto al cibo per essere buoni e solidali cittadini, che credono nella fratellanza universale. ************************* Le opere pervenute saranno sottoposte a una Commissione organizzatrice, che farà una preselezione delle opere da consegnare a una qualificata Giuria, che le esaminerà e definirà la graduatoria dei vincitori delle sezioni. La Cerimonia di premiazione dei vincitori è prevista nei tempi e nelle forme che saranno comunicati a tutti i partecipanti, non oltre il 30 novembre 2016. Le opere vincitrici saranno trattenute ed entreranno a far parte dell’Archivio Storico della Cineteca della Fondazione Carlo Perini. L’autore, che ha dichiarato di volere la restituzione dell’opera, potrà ritirarla personalmente o da persona delegata in occasione della cerimonia di premiazione. Il Comitato Organizzatore del Concorso è composto da: Alessandro Cornaggia del Direttivo Perini, da Antonio Barbalinardo Vicepresidente della Fondazione Perini e dal Dottor Nino Giansiracusa. n° 35 – FAC SIMILE SCHEDA DI ISCRIZIONE Iscrizione al 7° Concorso Nazionale Cine Video “Premio Perini 2016” su: “Il diritto al cibo bello, buono e sacro per il corpo e la mente”. I filmati devono pervenire entro il 20 ottobre 2016 ai seguenti indirizzi: • Fondazione Carlo Perini via Aldini, 72 - 20157 Milano; • Alessandro Cornaggia, via Fiamminghino, 9 – 20156 Milano. Titolo dell’opera: ………........................................................................................... …………………………………………………………………………………………. Autore: Cognome e nome …………………………………………………………… Residente a: Cap………………; Città………………………………………………. Via o piazza: ……………………………………………………………N° ……….. Nato il……………………; a: ………............................................; Prov .………… Tel. / cell: ………………………………………………..……………………………. e.mail: …………….…………………………………………………………………... Durata dell’opera (compreso i titoli di testa e di coda) minuti………………………... Data di produzione (non anteriore a 1 gennaio 2010)………………………………… Sezione di partecipazione (adulti, giovani o scuola)………………………………….. L’opera iscritta al concorso è inedita? SI NO Sinossi dell’opera (si può allegare pagina a parte)……………………………………. …………………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………… L’autore si assume ogni responsabilità per il contenuto e le immagini dell’opera. L’autore vincitore accetta integralmente le norme del regolamento e lascia copia dell’opera all’Archivio storico Cine Video della Fondazione Carlo Perini. L’Autore non vincitore autorizza l’archiviazione della propria opera nell’Archivio storico della Fondazione Carlo Perini. SI NO Il sottoscritto autorizza la Fondazione Carlo Perini a norma della legge 31/12/96 n. 675, alla diffusione dei propri dati personali unicamente a scopo promozionale e informativo. Nello specifico autorizza la Fondazione Carlo Perini a inviare informazioni sulle attività culturali promosse dalla Fondazione stessa. Firma per estesa dell’Autore………………………………………………………… Luogo e data…………………………………………………………………………... n° 35 – n° 35 – NEWS martedì 4 ottob re 2016 ore 23.47 da Pierantonio Leidi arriva in Redazione una triste mail: TRISTE NOTIZIA DA BERGAMO Ieri mattina è venuto a mancare L'ULTIMO SOCIO STORICO CO-FONDATORE del CINECLUB BERGAMO. Con lui, probabilmente, si è chiusa quella porta fisica con il passato. Era la mia fonte sulla nascita e sviluppo del Club sin dal 1952... e, negli ultimi anni, sono riuscito dopo tanta insistenza, ad ottenere una sessantina di film riversati in digitale dagli originali 16 mm -pellicole conservate a casa sua -. Ho accennato a 60 opere (quelle di interesse pubblico), non mi ha consegnato quel materiale che ha realizzato per uso personale-familiare. È stato Regista (ha tradotto le sue idee o pensieri in film) ma anche un assiduo montatore per quasi tutti i Soci del Cineclub. Per diversi anni si era formato un trio di lusso: Paolo Capoferri ideatore e Produttore; Sandro Da Re Direttore della Fotografia e Federico Rampini Montatore, ricercatore musicale e sonorizzazione con l'eventuale commento vocale. Sentirò fortemente la sua mancanza. Pierantonio Leidi Presidente Cinevideo Club Fedic Bergamo mercoledì 5 ottobre 2016 ore 0.55 Caro Pierantonio, cari amici del Cineclub Bergamo, quando questi personaggi si allontanano da noi lasciano uno sciame di ricordi e un patrimonio ricco di esperienze donate e ciò rende possibile che la loro presenza continui nel tempo e rimanga indelebile. Il loro insegnamento va più lontano del Cineclub che loro hanno frequentato ed arriva là dove chi ha fatto tesoro dei loro insegnamenti portano le loro opere. Queste diventano un patrimonio di tutti e a tutti giunge l'insegnamento. La conseguenza è che noi tutti dobbiamo essere loro riconoscenti. Questi sono i sentimenti di un cineamatore come me che abita lontano da dove Federico è vissuto ma, dopo aver letto le tue parole, lo sento molto vicino a me ed a tutti quei puri amanti del nostro Cinema che rappresento e Ti sarò grato se vorrai far giungere alla Famiglia i sentimenti di tristezza che sono calati sulla FEDIC insieme con la certezza che, con il Tuo aiuto, lo ricorderemo quando ci ritroveremo tutti insieme. Ti prego di accettare il mio ed il nostro fraterno abbraccio. Giorgio Ricci Presidente FEDIC pro tempore Certi personaggi, che abbiamo avuto la fortuna di incontrare sono insostituibili, ma le loro idee e la loro capacità artistica resta immutata nel tempo ed è per noi Tutti stimolo per migliorare le nostre opere. La Redazione n° 35 – DAI CINECLUB: PROIEZIONI PROGRAMMATE CINECLUB FEDIC SANGIOVANNESE OTTOBRE 2016 sabato 1 ottobre ore 21,30 domenica 2 ottobre ore 15 – 17,15 – 21,30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato: ALLA RICERCA DI DORY REGIA: Andrew Stanton, Angus MacLane GENERE: Animazione DURATA: 103 min. PAESE: USA PRODUZIONE: Walt Disney- Pixar ANNO: 2016 USCITA: giovedì 15 settembre 2016 Dory, pesciolina chirurgo amnesica, nuota una vita tranquilla in compagnia di Marlin e Nemo, perduto e ritrovato un anno prima. Una circostanza casuale riemerge improvvisamente nella mente di Dory il ricordo di un'infanzia e una famiglia perdute. Determinata a ritrovarsi e a ritrovare il suo passato, Dory infila la corrente con Marlin e Nemo e si lancia alla ricerca dei suoi genitori. Inseparabili e solidali, i tre amici attraversano l'oceano e approdano in California. Ma all'arrivo le cose si complicano, Dory finisce in quarantena all'istituto oceanografico, dove incontra Hank, octopus mimetico che odia i bambini e cerca un passaggio per Cleveland, Marlin e Nemo precipitano in un secchiello 'traslocato' da Becky, gavia spennata che li adotta e 'cova' come fossero uccelli. A colpi di pinna e di corrente, i nostri raggiungeranno il loro obiettivo in compagnia di uno squalo balena miope e di un beluga persuaso della défaillance del suo ecolocalizzatore. martedì 4 ottobre ore 21,30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato: ESCOBAR REGIA: Andrea Di Stefano INTERPRETI: Benicio Del Toro, Josh Hutcherson, Brady Corbet, Claudia Traisac, Carlos Bardem GENERE: Thriller DURATA: 120 min. PAESE: Francia, Spagna, Belgio ANNO: 2014 DISTRIBUZIONE:Good Films USCITA: 25 Agosto 2016 Nick segue il fratello nel sogno di vivere in Colombia, sulla spiaggia, in un vero e proprio paradiso terrestre. Lì conosce Maria, di cui s'innamora perdutamente. Ci sono però alcuni problemi con due fratelli del posto, che non amano l'idea che dei canadesi vivano nel loro bosco. Nick ne parla una sera con l'amatissimo zio di Maria, un uomo dal carisma insuperabile, che riesce nella magia di occuparsi generosamente del suo paese come della sua famiglia. Il giorn o dopo, i focali f ratelli piantagrane vengono trovati appesi a testa in giù, n° 35 – carbonizzati. Perché lo zio di Maria è Pablo Escobar, e nessuno sfugge a Pablo Escobar. Per Nick, il sogno d'amore e libertà cede progressivamente il posto al peggiore degli incubi lunedì 26 settembre 2016 MARCO CADINU percorsi artistici e professionali di un giovane cagliaritano Il cagliaritano Marco Cadinu, diploma di Liceo Artistico a Cagliari, dopo aver studiato "graphic design" a Wroclaw, in Polonia, ha concluso un secondo percorso di studi in "grafica pubblicitaria" presso l'Accademia delle Belle Arti di Frosinone. Da qualche anno cerca di mettere in pratica la sua passione per il cinema realizzando video con modalità sempre più professionali. Nel 2016 fonda la Flammingu Video Production. È sicuramente interessante osservare le diverse tappe del percorso di crescita di un autore e questa sera il giovane Marco Cadinu ci regala la possibilità di confrontare alcuni momenti della sua produzione, a partire da un video realizzato nel 2010 quando era ancora un ragazzino, girato con mezzi poveri e tanta buona volontà, sino ad alcuni corti usciti negli ultimi due anni alcuni dei quali, realizzati con modalità professionali, hanno ottenuto una certa visibilità in rete. Nel confronto con i suoi video più recenti, elaborati durante un percorso di studi specifico e in alcuni casi con il contributo di alcuni docenti, è evidente il salto di qualità e non solo dal punto di vista tecnico. Questo è un punto importante da sottolineare: non basta padroneggiare il mezzo tecnico (i mezzi di ripresa e di post-produzione) per poter parlare di evoluzione artistica, e oggi troppo spesso viene utilizzato l'attributo di professionale, talvolta a sproposito soprattutto quando il "prodotto" non è tale, non essendo destinato al mercato, ma è solo uno dei tanti cortometraggi che partecipano a festival nazionali e internazionali. Realizzare con modalità professionali non significa necessariamente fare film professionali o essere professionisti. Ma a noi del cineclub FEDIC Cagliari, nato negli anni '50 come associazione di video-amatori, che ci importa della professionalità? ciò che riteniamo degno si interesse è l'essere autori, il saper raccontare il mondo, sapersi raccontare, essere in grado di scrivere, descrivere e creare per affascinare per qualche minuto, catturandolo, lo spettatore, con il proprio estro personale, la fantasia, la sorpresa, il senso critico e un po' d'esprit. E allora, tornando a Marco Cadinu, vediamo in che misura si possono prendere in considerazione quegli elementi che rappresentano la cifra stilistica di un autore. "Little Blind Love" (2009/2010, 12,00") - Soggetto e sceneggiatura: Chiara Aru - Regia, produzione, riprese e montaggio: Marco Cadinu - con: Mauro Ferrari, Chiara Aru. La nascita di una storia d’amore fra due amanti del cinema, Alex e Nicola. Q uesto loro amore aiuterà Alex , cieca dalla nascita, a riscoprire il mondo attraverso gli occhi di Nicola. Questa idea, il fatto che Cadinu realizza i suoi lavori parlando di cinema (una sorta di operazione "metacinematografica") e di sè come autore, è centrale nel successivo video (My place). Inizio simile al precedente: alcuni secondi di buio, e il suono (off) di una penna che raschia un foglio (la scrittura!), il morbido trillo di un telefono e la voce del protagonista che se la prende con il "capo" (e a quel paese la professionalità) e, non appena vediamo il protagonista, viene introdotto il tema dell'insofferenza di un autore che non sa come e soprattutto dove poter "creare" in santa pace. n° 35 – Il video termina con l'esatto contrario del buio: un fondo continuo bianco nel quale il protagonista "scrive" con il colore, con un gesto liberatorio e anarchico. Dal buio alla luce. "Wherever I Go" (2015, 6,24") Soggetto e sceneggiatura: Marco Cadinu - Regia, riprese e montaggio: Marco Cadinu Attori: Vanessa Palombo, Giovanni Ragone. Il video (già proiettato al Cineclub l'11 maggio 2015) nasce quando Mark Knopfler, lo storico chitarrista dei Dire Straits, propone su internet un concorso per un videoclip da realizzare sulla sua canzone "Wherever I go"; Cadinu, con alle spalle un paio di video amatoriali, partecipa e realizza il videoclip assieme a due ballerini professionisti. Non viene scelto, ma risulta 11° su una sessantina di partecipanti provenienti da tutto il mondo, il che non è per niente male per un autore agli inizi del suo percorso artistico. Nel video la narrazione di un'evento drammatico si articola sull'alternanza tra il momento presente e i ricordi del passato, frammenti di semplici gesti di tenera intimità tra due giovani e sublimati dalle coreografie degli interpreti le cui danze all'unisono si intersecano alla narrazione per immagini. Il risultato è un film toccante, che emoziona e coinvolge lo spettatore. Di "Wherever I go" abbiamo già parlato: il primo videoclip di un giovanissimo autore che viene selezionato come undicesimo tra sessanta video provenienti da tutto il mondo. Chapeau! "Lemming" (2016, 12,00 min) Soggetto e sceneggiatura: Marco Cadinu - Regia: Marco Cadinu ed Elisa Curatola Riprese: Elisa Curatola - Montaggio: Marco Cadinu - Produzione: Flammingu Video Production - con: Emanuele Ricchetti e Alex Borzumato. La monotona vita di Josh, ragazzo problematico dipendente da alcool, droga e televisione viene interrotta e cambierà completamente quando verrà rapito da una sua vecchia conoscenza. L'ultimo corto, "Lemming", è un film che probabilmente necessita di essere visto almeno un paio di volte: è uno di quei lavori che, alla fine della visione, dona l'impressione di un'intelaiatura complessa, con una serie di rimandi interni che mettono in crisi l'apparente linearità degli eventi raccontati e probabilmente minano la credibilità di ciò che si sta vedendo. Anche questo video, come i primi due, inizia brevemente sul buio, con il suono off di un televisore e di qualcuno che fa zapping, ma subito il nero entra in intermittenza con la sequenza di una carrellata (anche se la visione è miope, sfocata) che ci mostra una serie di bottiglie, un percorso barcollante che termina sullo schermo della TV verso il quale un giovane dallo sguardo allucinato, lo vediamo in campo/controcampo, punta nervoso il telecomando. È qui che si inserisce la breve sequenza di un documentario del 1958 prodotto dalla Disney e realizzata da un certo James Algar che per questo lavoro sui lemming, dei piccoli roditori che inspiegabilmente tendono a suicidarsi in massa gettandosi da una rupe, ottenne l'Oscar come miglior documentario. A partire da queste brevi scene, dopo un paio sniffate di cocaina, la storia prende tutta un'altra piega, torcendosi in qualcosa che sfiora l'incubo, con ricordi di eventi lontani nel tempo che tormentano il protagonista, sino all'esito finale. Il documentario di James Algar venne in seguito accusato di essere stato costruito "ad arte" e l'autore di aver falsificato le riprese dei lemming che si gettavano. Ma allora il regista Cadinu imbastisce una storia imperniandola su un cardine probabilmente falso, o perlomeno dubbio? Ma quanto c'è di non-falso nel film? Chi è il personaggio che rapisce il protagonista? È forse verosimile il tutto? e i rumori, i click, e non gli spari, della pistola, che senso hanno? Siamo di fronte ad un omicidio? un suicidio? ad un'allucinazione? Le sicurezze dello spettatore sembrano vacillare anche durante i titoli di coda: ai toni cupi del film, si contrappongono i toni tranquillizzanti di "Somewhere over the rainb ow" che parla di sogni e del coraggio di realizzarli, una canzone la cui storia è n° 35 – legata al cinema, essendo stata cantata da Judy Garland nel 1939 nel film "Il mago di Oz" di Victor Fleming. C'è, è vero, in questo come negli altri film di Cadinu, un legame con il cinema hollywoodiano (e basti pensare che tutti i titoli dei suoi lavori sono in inglese), un rapporto che è spessissimo evidente nelle creazioni di gran parte dei giovani autori che recentemente capita di conoscere al cineclub: nomi anglosassoni dei protagonisti dei video, recitazione che imita pose e vezzi di note star americane, utilizzo di termini tratti dai doppiaggi, improvvisi scoppi di violenza con pugni che battono su tavoli e pareti alla Tom Cruise e, anziché la risoluzione verbale di conflitti, il facile uso di armi come se ci si trovasse in qualche film d'azione di marca USA, ecc. Nei film di Marco Cadinu però tale influenza, che affiora in taluni aspetti di quest'ultimo corto, è mediata, filtrata e rielaborata da un'impostazione personale che la metabolizza e che esclude si possa vederla come mero scimmiottamento. In realtà in "Lemming", come nei suoi precededenti film, l'autore tesse una trama i cui punti nodali rimandano ad una riflessione sul linguaggio cinematografico in sè, sul suo valore di veridicità, o di artistica falsità, sulle sue relazioni con il mondo reale e, discretamente e con lievi pennellate, suggerisce un filo conduttore, un personale e originale percorso di "amateur" del cinema che partendo dal buio vuole scrivere con la luce, anzi invita ad andare oltre le apparenze della luce, da qualche parte oltre la sua scomposizione, over the rainb ow. Un bel programma futuro, se pensiamo che l'autore è solo agli inizi della sua esperienza cinematografica. Pio Bruno Presidente del Cineclub FEDIC di Cagliari lunedì 3 ottobre 2016 Il Cineclub FEDIC Cagliari presenta: "GUIDO DAIDONE" lo sguardo profondo di un autore FEDIC Proveniente dal Cineclub Sassari, socio del Cineclub FEDIC Cagliari, l'autore sassarese, psicologo-psicoterapeuta di professione, da diversi anni realizza da autodidatta brevi fiction che coniugano l'analisi psicologica e l'impegno sociale. (http://piobruno.wixsite.com/cineclub-cagliari) n° 35 – sei cortometraggi: "Agnese" (2011, 22,50") "Non gettate alcun oggetto dal finestrino" "La lettera scarlatta" (2014 - 11,18") (2012 - 13,37") "Lo sguardo dei bambini" (2012 - 17,06") "Sardi alla Frutta in Love" (2015 - 6,59") "Giorni perduti" (2010 - 14,30") L'autore sarà presente in sala INGRESSO LIBERO Apertura della sala alle 20,00 - inizio proiezioni alle 20,30 Cineclub FEDIC presso Cineteca Sarda - Società Umanitaria viale Trieste 126 - Cagliari Pio Bruno Presidente del Cineclub FEDIC di Cagliari Testi: MISFF67, M. Zeppi, C. Bruschi, P. Micalizzi, Filmcarav an, C. Montagnani, G. Squarcio, L. Biggi, Gruppo Cineamatori delle Apuane, F. Felloni, P. Leidi, CVC Fedic Bergamo, Cineclub Fedic Delta del Po, L. Crociani, Immagini e Suono, C. Sav onese Cineamatori Fedic, J. Marchisio, La Redazione, Riv e Gauche, M. Demata, G. Vecchi, C. T. Cinematograf ica, DiLucca.TV, R. Merlino, Reggio Film Festiv al, Fondazione Carlo Perini, Fano International Film Festiv al, Cineclub Fedic Sangiov annese, Cineclub Fedic Cagliari, P. Bruno. Fotografie: A. Marcoleoni, G. Sabbatini, L. Biggi, L. Carav ello, P. Leidi, T. Dell’Erba, V. Tullio, R. Dana, G. Sav io, P. Leto, L. Fantoni, G. P. Bartolini, N. Zaccarini Grafica e impaginazione: Giorgio Sabbatini. Supplemento a “Carte di Cinema” Direttore Responsabile: Paolo Micalizzi Redazione: Giorgio Sabbatini Corso Benedetto Croce, 3 – 10135 Torino E-mail: giorgio.sabbatini@fastw ebnet.it