- Rivista "Campo de` Fiori"
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Campo de’ fiori 2 SOMMARIO Editoriale: Lettera aperta al Ministro dell’Istruzione................3 L’intervista: SIMONA MOLINARI E’ “LA FELICITA’” .........4-5 Mai fidarsi di chi dispensa consigli senza rifletterci troppo..............................................6 A TONI SERVILLO IL XIV FESCENNINO D’ORO DEDICATO A VINCENZO CERAMI....7 ESTATE ROMANA 2013....................................8 Roma che se n’è andata: Santa Maria in Cosmedin. La Bocca della Verità.....................................10-11 Suonare Suonare: Osanna & Banco del Mutuo Soccorso..............12-13 Non chiamateli anti-Google!.........................14 Per vivere il periodo estivo con serenità, ascoltando bene!............................................15 Una “Fabrica di ricordi”: Serenata con fuga.............................................16 Pannolini a metà prezzo!...............................17 Ecologia e ambiente: Il Decreto del fare non mi convince... soprattutto sui problemi ambientali......................................18 Autori Ebook. La nuova casa editrice on line.............................................................20 La commissione invalidi civili della ASL non è depositaria della verità........................21 Può finire il tempo?.......................................22 L’Angolo del Piacere: La cultura e la storia del Sigaro...........................23 Come eravamo: Mario “Gallina” - Mario Corteselli.........................24 Il Grand Tour: antiche esperienze di giovani rampolli..........................................................25 Ass. Artistica IUNA: L’opera d’arte di Omero Ammannato...................26 Cine Parade: Non lo so ancora...............................................27 Se il conflitto non ci fosse stato. Niente guerra per Coppi e Bartali........................28-29 La storia della Roma - Civita Castellana Viterbo............................................................30 Per una storia di Piazza San Clemente: 19 Aprile 1949................................................31 Abbronzare ... Mangiando... .........................32 FINNEGANS WAKE Intervista al gruppo muscale italiano che ama suonare la musica irlandese................34-35 Le auto della nostra infanzia. Fiat 500/A “Topolino” 569 cc - 1936 .........................36-37 Il centro sociale di Civita Castellana.............38 Nel cuore........................................................38 Il Fumetto: Manga Bomber..................................................39 LA ZANZARA IMPERTINENTE .......................39 Un tempo era... Bassanello............................40 ANPS sezione di Fabrica di Roma. 26 anni ricchi di belle iniziative....................41 Le proposte editoriali di Campo de’ fiori......42 I nostri amici..................................................44 Roma com’era................................................45 News................................................46-47-48-49 MESSAGGI.................................................50-51 Agenda.......................................................52-53 Album dei ricordi....................54-55-56-57-58-59 Annunci gratuiti........................................60-61 Oroscopo........................................................62 Selezione offerte immobiliari ..................63-64 Foto di copertina di Giorgio Biagiola I NOSTRI RECAPITI UTILI SEDE OPERATIVA : PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT) SEDE TEL/FAX 0761.513117 - [email protected] RAPPRESENTATIVA: VIALE MAZZINI, 140 - ROMA INFO PUBBLICITA’: 0761.513117 - [email protected] www.campodefiori.biz - Campo De Fiori Rivista Campo de’ fiori I 3 LETTERA APERTA AL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA. AI LETTORI DELLE UNIVERSITA’ ITALIANE (piccole e grandi) nizierò con una domanda: “Se al giorno d’oggi vivesse tra noi un altro Galileo Galilei, un Einstein, un Kant, un S. Agostino, quale sarebbe il suo destino?” Io, sulla base dell’esperienza che ho accumulato, credo di poter rispondere così: - verrebbe sistematicamente ignorato; - non troverebbe alcuna casa editrice disposta a pubblicare i suoi lavori; - verrebbe attaccato e sminuito sistematicamente e da più parti; - verrebbe espulso dalle accademie (ammesso che sia riuscito ad entrarvi); - verrebbe perseguitato dai pubblici poteri. In poche parole, al giorno d’oggi e nella nostra società, una persona del calibro di quelle citate, verrebbe emarginata. Capita puntualmente. E mi domando: quali sono allora i progressi fatti dall’uomo se cade sempre negli stessi errori? Che cosa insegna la di Sandro Anselmi storia? E a chi? L’emarginazione o la marginalizzazione delle menti più acute e feconde reca un grave danno per la società tutta. Impedisce alle nuove idee di rigenerare il tessuto sociale rinnovandolo. Impedisce il progresso culturale e scientifico. Grave colpa hanno le università in tutto questo. Già perché possiamo ammettere che l’uomo della strada, l’uomo comune, possa anche dire “non so che farmene delle idee di Galilei, di Kant, di S. Agostino”, ma gli uomini di cultura dovrebbero sapere quali ricadute abbiano le idee buone, giuste e vere sulla intera collettività. E dovrebbero accoglierle con slancio. O almeno prestare ad esse la giusta attenzione. È di questi giorni un discorso del Presidente della Repubblica ove dice che bisogna prestare attenzione alla cultura e rilanciarla. Ma anche i suoi appelli, non di rado, cadono nel vuoto. Già in passato e con lo stesso risultato, menti fervide come Luigi Einaudi hanno propugnato l’importanza della cultura, asserendo che essa è il miglior investimento per uno Stato. Qualcuno mi vorrà argomentare che almeno oggi, questi personaggi non rischiano il processo per eresia, l’indice o, come Giordano Bruno, il rogo. Al che risponderei: “Che cos’è l’emarginazione sistematica? La mancanza di riconoscimenti. Uno stipendio da maniscalco. L’impossibilità di farsi una famiglia… Non è forse tutto questo un lento processo, un indice, un rogo?” Aprite le università, riformatele. Riformate i criteri di reclutamento dei docenti. Vigano la ricerca svolta e documentata e il merito, quali unici criteri per l’ingresso in esse e per la permanenza. Già, perché “se trattate così il legno verde, che ne farete del secco?”. Questa affermazione evangelica vale per tutti, credenti e non credenti. Campo de’ fiori 4 SIMONA MOLINARI È “LA FELICITÁ" Dopo il successo di Sanremo 2013, le si prospetta un’estate ricca di appuntamenti D opo il successo della partecipazione al Festival di Sanremo, Simona Molinari è richiestissima per i concerti dal vivo e sicuramente l'estate 2013 la vedrà come protagonista. La incontriamo a Roma nel fantastico scenario di Villa Ada nell'ambito della manifestazione "Roma incontra il mondo". Ancora non è calata la sera e lei ci viene incontro nel retro palco con quel sorriso straordinario che l'ha sempre contraddistinta. Napoletana, trasferitasi a L'Aquila, ma cittadina del mondo: infatti Simona, scoperta la passione del canto fin dall'età di 8 anni, ha esplorato anche i mondi confinanti quali teatro e musical interpretando tra l'altro "Jekyll & Hyde" nel 2007 a cui è molto legata tanto da cantare "Dr. JeKyll & Mr. Hide" un brano di Sanremo scritto da Lelio Luttazzi, brano che ha dato il titolo al suo 4° ed ultimo cd. La Tua prima partecipazione al Festival di Sanremo risale al 2009 quando fu proprio Bonolis a volerti nella categoria Proposte. “...Quell'anno presentai il brano Egocentrica, la prima canzone scritta da me che da quel giorno mi ha portato tanta fortuna facendomi ricevere molti premi con partecipazioni a numerosi festival e facendomi conoscere anche al mondo jazzistico". E poi? "Anche il secondo disco era improntato sul jazz mentre per il terzo e quarto ho dirottato proprio sull' elettro-swing e quest'estate porteremo in tournee questo genere così particolare ma che sta piacendo molto e mi regala molte soddisfazioni". Ma come è nato questo genere? "Devo dire che ad un certo punto ho messo insieme tutto quello che mi piaceva : lo swing prima di tutto che volevo lo as- Campo de’ fiori coltassero le nuove generazioni... io sono entrata in contatto con questo genere tramite i vinili di mia nonna ed oggi vorrei riportare tramite l'elettronica ai giovani quella musica". Da Egocentrica a La Felicità, a Sanremo si è notata la tua gioia nel proporre quel brano insieme a Peter Cincotti... "A volte il Jazz è visto un po’ come una musica di elite od una musica lenta, in realtà c'è invece questa parte del jazz che è nata per far ballare la gente e farla divertire ed io volevo proprio che la canzone di Sanremo in questo momento storico portasse divertimento." Hai partecipato al Concertone tutto femminile dedicato alla ricostruzione del L'Aquila, cosa ricordi di quel periodo? "Il momento più strano della mia vita, difficile ma costruttivo : da una parte c'era il dopo Sanremo, tanti impegni nuovi e dall'altra c'era questo grande dramma che vivevo attraverso i miei genitori che in quei momenti abitavano in tendopoli, e devo dire che anche lì ero sdoppiata come Dr. JeKyll & Mr. Hide ho imparato che l'istinto di sopravvivenza dell'uomo è più forte di ogni cosa e la vita è più forte di qualsiasi morte e quindi l'uomo riesce sempre a sopravvivere..." E' arrivata l'estate che ti vedrà protagonista... "Un’ estate piena che devo incorniciare perché farò dei palchi che ho sempre sognato e sono veramente gratificata in quanto tutto quello che ho fatto mi ha portato a suonare davanti a tanta gente che conosce e canta con me le mie canzoni e penso questa sia la cosa più bella del mondo". Dopo "Egocentrica" (2009), "Croce e 5 Delizia" (2010) e "Tua" (2011) con il quarto album "Dr. Jekyll Mr. Hide" Simona Molinari sembra aver raggiunto quella maturità artistica che porterà lei ed il suo genere preferito, l'elettroswing, ad essere conosciuti in tutto il mondo arrivando anche a tanti giovani che mai avevano conosciuto lo swing e quei tempi lontani. Sandro Alessi PER ASCOLTARE LINTERVISTA INTEGRALE A SIMONA MOLINARI VAI SU http://www.spreaker.com/user/4565553/simona_molinari 6 Campo de’ fiori Mai fidarsi di chi dispensa consigli senza rifletterci troppo Sabato 4 Agosto a Soriano nel Cimino la presentazione del libro Non dite alla mamma che faccio la segretaria, della giornalista Debora Attanasio Q uesto potrebbe essere oggi il motto di Debora Attanasio, che per tanto tempo si è sentita dire da amici e parenti che doveva lasciare quel posto di lavoro prima di rovinarsi la reputazione. Ma facciamo un passo indietro. Siamo nel 1992 e Debora, ventenne romana squattrinata e disoccupata, si incaponisce a voler comprare una casa nella provincia di Viterbo, che ama dai tempi in cui vi trascorreva le vacanze da bambina. Il mutuo le viene concesso miracolosamente, Debora trasloca dalla Capitale, ma la rate cominciano a incalzare da subito. La ragazza inizia un giro di colloqui di lavoro dove riceve solo proposte ridicole, spesso anche maliziose. Quando un imprenditore a piazzale Flaminio, a metà colloquio, chiude la porta dell’ufficio e si cala i pantaloni davanti a lei, Debora decide di provare anche l’ultimo degli appuntamenti in lista, quello in un’agenzia porno. Tanto, peggio di quello che ha già visto e rifiutato, cosa potrà mai accaderle? Si trova così faccia a faccia con Riccardo Schicchi, il patron delle luci rosse all’italiana creatore di Cicciolina, Moana Pozzi e, più avanti, di Eva Henger. Rigorosamente dandole del lei, Schicchi le fa le domande di rito - «Che studi ha fatto, signorina? Che lingue parla?» - poi la attira in una stanzetta e chiude la porta. «Ci risiamo», pensa Debora indispettita. Invece, quello che di lì a un minuto sarebbe diventato il suo capo, apre la finestra e lascia entrare ventidue gatti persiani che si accalcano intorno alle sue gambe in cerca di carezze. Il test finale consisteva solo nel valutare l’amore della candidata per gli animali, un requisito che Schicchi riteneva fondamentale. Debora rimarrà a lavorare in quell’ufficio strampalato per nove anni che descrive come «I più divertenti e liberi della mia vita». Fa di tutto, nutre di quaglie il pitone aziendale, consola le stelline innamorate, risponde alle lettere dei fan, ma mai le viene chiesto di spogliarsi, perché come le dice un giorno Schicchi stesso «È più facile trovare una pornostar che una brava segretaria». In breve, il suo capo si rivela essere quello che nel modo di dire comune viene definito “un brav’uomo”, corretto nei pagamenti e con un indole da folletto sempre pronto allo scherzo. «Soprattutto», ricorda Attanasio, «non si prendeva mai sul serio, nonostante da fuori lo immaginassero come un potente ed efficientissimo manager». Come tutte le cose belle, anche quell’avventura ebbe una fine nove anni dopo, a causa dei tanti problemi legali e di salute a cui Schicchi è andato incontro con incoscienza. Ma i due non hanno mai reciso il legame. Tre anni fa Debora Attanasio, ormai giornalista trapiantata a Milano, ha ritirato fuori gli undici diari scritti meticolosamente in quel periodo «Perché sapevo di vivere qualcosa di speciale e non volevo dimenticare nulla», e inizia a tradurre tutto in un libro straordi- Da sx: Riccardo Schicchi, padron delle luci rosse all’italiana, la giovanissima segretaria Debora Attanasio e la pornostar Moana Pozzi nario, comico, imprevedibile, che smonta (e sbugiarda un po’) l’immaginario collettivo dell’hard core rendendolo per quello che è: un grande circo sgangherato dove si rideva tanto e si lavorava molto, e dove ci si voleva tutti bene come in una famigliola allargata e disfunzionale. Alla fine dello scorso maggio Debora ha pubblicato il suo memoriale col titolo Non dite alla mamma che faccio la segretaria (Sperling & Kupfer) facendo gridare al miracolo testate come Vanity Fair, Marie Claire, Il Fatto quotidiano, la gazzetta dello sport, Cosmopolitan, Gioia e tante altre. Da allora, l’autrice è in tour come una rockstar nelle librerie di tutta Italia per incontrare i lettori, e il 4 agosto sarà a Soriano nel Cimino, (citato in un passaggio del libro), dove verrà intervistata alle 18 nella sala consiliare dal sindaco Fabio Menicacci (Piazza Umberto I, 28). Paolo Bombara Foto di Mario Santoro A TONI SERVILLO IL XIV FESCENNINO D’ORO DEDICATO A VINCENZO CERAMI Sul palco, Venerdì 19 Luglio, insieme al Maestro Nicola Piovani, anche il regista Paolo Taviani U n temporale pomeridiano, di quelli a cui questa estate 2013 ci ha, ormai, abituati, aveva gettato incertezza sulla XIV edizione dell’atteso Premio Fescennino d’oro, istituito nel 2000 dal Comune di Corchiano e dal Maestro Nicola Piovani, originario del piccolo borgo della Tuscia. La pioggia, caduta fino ad un paio d’ore prima, ha causato un lieve ritardo sull’inizio della serata ed ha sicuramente scoraggiato tanti possibili spettatori che hanno rinunciato, però, ad una piacevole ed esclusiva serata di musica firmata Nicola Piovani. “Viaggi di Ulisse”, questo il titolo del concerto mitologico per strumenti e voci registrate scritto e diretto dal Premio Oscar, che ha voluto musicare uno dei racconti più antichi e più noti della letteratura mondiale, approfondendo la figura dell’eroe mitologico Ulisse, a cui Manara a voluto dare il volto del regista Pier Paolo Pasolini. Un Fescennino d’oro ombrato, purtroppo, dalla recentissima scomparsa del Maestro Vincenzo Cerami, a cui è stata doverosamente dedi- cata questa edizione, e che tante volte, in questi quattordici anni, aveva calcato le tavole di quel palco, in qualità di membro della giuria del premio. “La storia del Fescennino d’oro è anche la storia di Vincenzo Cerami”, così ha detto il Sindaco Bengasi Battisti ricordandolo affettuosamente. Anche l’ospite d’onore della serata, il grande attore italiano Toni Servillo, al quale è stato assegnato questo Fescennino 2013, Da sx: il Maestro Nicola Piovani, l’attore Toni Servillo, il regista ha voluto rendere omagPaolo Taviani e la conduttrice Norma Martelli, al momento della gio all’amico scomparso, consegna del Premio. leggendo con tutta la sua bravura di attore sta internazionale, con alcuni spezzoni tratti di grande esperienza teatrale e cinemato- dai film più importanti ai quali ha partecigrafica, un brano tratto da “La gente” dello pato, non da ultimo Gomorra ed il recente scrittore e sceneggiatore Cerami. Proprio La grande bellezza, attualmente nelle sale nel pomeriggio si sono svolti i funerali nella cinematografiche italiane, Toni Servillo è chiesa degli artisti di Piazza del stato premiato dal regista Paolo Taviani, Popolo a Roma, a cui hanno paranche lui membro della giuria del premio, tecipato anche lo stesso Piovani che si è rivolto all’attore definendolo uno di e Norma Martelli, presentatrice quegli “in più” che il teatro italiano ogni dello spettacolo, che dopo l’ul- tanto regala e che nella sua lunga carriera timo addio commosso all’amico, ha avuto l’onore di conoscere. Nonostante si sono precipitati a Corchiano il tempo poco favorevole, la quattordicesima per la serata in programma. Pre- edizione del Fescennino d’oro si è dimosentato al pubblico da un bellis- strata, ancora una volta, una serata non simo video che ha brevemente solo di grande spettacolo, ma anche e soripercorso la sua carriera di artiprattutto di grande cultura, grazie alla musica inconfondibile del maestro Piovani, che Da sx: il Sindaco di Corchiano ci ha tuffato in un passato ancora moderno! Bengasi Battisti, la condutrice Norma Martelli e il Presidente dell’Ass. Ermelinda Benedetti Arnies Onlus Geltrude Profili. Campo de’ fiori 8 ESTATE ROMANA 2013 Tantissimi gli appuntamenti offerti dal Comune ai romani che restano nella capitale O rmai votate al risparmio le manifestazioni dell’ estate romana non si fermano ma fa bene il Comune a regalare ai tantissimi romani che restano nella città eterna serate così belle. Iniziamo a ricordarvi di una tra le più longeve: “All’ Ombra del Colosseo”, giunta ormai al 25° anno, la classica rassegna di comicità e cabaret in scena fino all’ 8 settembre vedrà sul palco Antonio Giuliani, Dario Cassini, Pablo&Pedro, Enzo Salvi e Mariano D’Angelo, Dado, Luciano Lembo e tantissimi altri artisti provenienti da Zelig. Atmosfera particolare come ormai da 10 stagioni si può provare nello scenario del Giardino degli Aranci dove quest’anno il Maestro Paolo Gatti presenta “All’ Osteria dei Magnaccioni“ insieme ad un nutrito cast di attori divagando sulle tradizioni della Roma di una volta fino al 1 Settembre ricordando che sempre nell’ambito della manifestazione è inserita la “I Rassegna di Teatro/Varietà“ presentando tutti i lunedì testi inediti e giovani attori ed autori quali “Grazie Le Faremo Sapere...” di e con Marco Zadra, “E’ Tutto Femmina!... O Quasi!” con Tommaso Zevola, Monica Cetti e Paola Russo, “Napoli E’ ‘Na Parola” con Marco Simeoli, Giuseppe Auletta e Andrea Bianchi e “Sketc ce Frega” con Francesca Milani e Danilo De Santis. Fino al 18 Agosto potremmo tornare indietro nel tempo recandoci a “Roma Vin- nova dove da alcuni anni l’imprenditore Giuseppe Grando investe nel “Gran Caffè Tirreno” portando il meglio del divertimento e della musica anni 60. Arriveranno Jimmy Fontana, Mal e Wilma Goich oltre a numerose serate comiche (Filippo Roma, il moralizzatore direttamente da Le Jene il 16 agosto) ed altre dedicate al ballo ed al karaoke. Buona Estate a tutti ! Sandro Alessi tage“ di Parco San Sebastiano giunta alla V edizione contenitore di rappresentanze teatrali, concerti dal vivo, mostre e discoteca tutto rigorosamente dedicato al passato. Da segnalare i concerti di David Knopfler, Brusco, Maurizio Solieri... Il “Gay Village“ è giunto invece alla 12 edizione e dopo il record di oltre trecentomila visitatori dell’anno scorso, ospitato nel parco del Ninfeo all’Eur terminerà il 14 Settembre ed ospiterà tra gli altri Virginia Raffaele, Lina Wertmuller, Paolo Ruffini, Renzo Rubino e Paola Turci. Terminiamo le nostre segnalazioni quest’anno trasferendoci sul litorale laziale e precisamente a Cere- Campo de’ fiori 10 Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi La Santa Maria in Cosmedin occa della Verità B I n sponda destra del Tevere, sull’antica area del Velabro, un luogo in cui la sua famiglia aveva grandi possedimenti, Papa Gregorio I Magno, 590 604, all’inizio del VII sedi Riccardo colo, fece edificare una Consoli prima piccola chiesa. Verso la fine del secolo successivo, Adriano I, 772 - 795, volle ricostruirla all’interno della struttura di quella che era stata l’antica sede della “Statio Annonae”, istituzione che curava la distribuzione gratuita di cibo alla cittadinanza romana, della quale, incorporò alcuni muri e il Colonnato. A lavori ultimati la chiesa, già ricca di splendide decorazioni, fu affidata alle cure di una colonia di monaci greci che si erano rifugiati a Roma stabilendosi su questa sponda del Tevere e, proprio da questi monaci, la chiesa prese il nome di Santa Maria in Schola Graeca, per diventare, successivamente, Santa Maria in Cosmedin, dal greco “kosmidion”, termine riferito allo splendore delle decorazioni. Altri Pontefici contribuirono a modificare e abbellire questa chiesa: Nicolò I, 858 - 867, aggiunse Sagrestia e Oratorio; Gelasio II, Giovanni Caetani, 1118- 1119, fece riparare i danni subiti dalla struttura, cento anni prima, a seguito dell’invasione dei Normanni di Roberto il Guiscardo; Callisto II, Guido di Borgogna, 1119 - 1124, realizzò il Portico e, sei secoli dopo, nel 1718, su progetto di Giuseppe Sardi, fu nuovamente restaurata con la trasformazione dello stile romanico in rococò, ma nel 1899, Giovanni Battista Giovenale, la riportò al suo aspetto originario che la struttura, ancora oggi, conserva; nel 1715, Clemente XI, Giovanni Francesco Albani, 1700 - 1721, fece risistemare la zona ed erigere la fontana dei Tritoni, che ancor oggi si trova davanti la chiesa. In questo luogo furono eletti al Soglio Pontificio Gelasio II, Celestino III, Giacinto Bobone, 1191 - 1198 nonché l’antipapa Benedetto XIII, Pietro de Luna, 1394 - 1423. L’attuale facciata è costituita da un Portico ad arcate, sovrastato da finestre, sulla destra il Campanile romanico a sette piani, uno dei più belli di Roma, sotto il Portico, sulla sinistra, la celeberrima “Bocca della Verità”, un “mascherone” in marmo che, fin dal 1485, cominciò ad essere identificato con l’attuale nome. Originariamente collocato all’esterno della chiesa, fu spostato sotto il portico in occasione dei lavori di restauro eseguiti nel 1631, per volere di Urbano VIII, Maffeo Barberini, 1623 - 1644. Davanti a questo “mascherone”, lunghe file di turisti e non solo, attendono il proprio turno per farsi fotografare con una mano dentro la fessura. Giuseppe Gioachino Belli, nel sonetto dal titolo “La Bbocca de la Verità”, scriveva: In d’una cchiesa sopra a ‘na piazzetta un po’ ppiú ssù dde Piazza Montanara pe la strada che pporta a la Salara, c’è in nell’entrà una cosa benedetta Pe ttutta Roma cuant’è llarga e stretta nun poterai trovà ccosa ppiú rrara. È una faccia de pietra che tt’impara chi ha ddetta la bbuscía, chi nnu l’ha ddetta. S’io mo a sta faccia, c’ha la bbocca uperta, je sce metto una mano, e nu la strigne, la verità dda mé ttiella pe ccerta. Ma ssi fficca la mano uno in buscía, èssi sicuro che a ttirà nné a spigne cuella mano che llí nnun viè ppiú vvia. Come ricordato in altra occasione, Piazza Montanara non esiste più essendo stata spazzata via dalle demolizioni degli anni Trenta e dei primissimi anni quaranta del Novecento per consentire la realizzazione della c.d. “Via del Mare”, ma esiste ancora oggi l’antico “mascherone” in marmo “… E’ una faccia de pietra che tt’impara / chi ha ddetta la bbuscía, chi nnu l’ha ddetta…” fissato a una delle pareti sotto il portico della chiesa di Santa Maria in Cosmedin. Un volto barbuto con occhi, naso e bocca forati per fare defluire l’acqua, al quale, nel corso di secoli, si sono date diverse inter- Campo de’ fiori pretazioni, alternativamente, è stato: il volto di Giove, quello del dio Oceano, un Oracolo piuttosto che un Fauno. Sembrerebbe che nell’antica Roma questo “mascherone” non fosse altro che un semplice tombino, a quell’epoca, infatti, i tombini riportavano molto spesso l’effigie di una divinità fluviale che aveva lo scopo dichiarato di “inghiottire” l’acqua piovana. Quel che è certo è che questo “mascherone” a tutti noto come “Bocca della verità”, gode di una fama tanto antica, quanto leggendaria, si presume, infatti, che in epoca medioevale, una guida per pellegrini gli attribuisse il potere di pronunciare oracoli. Diceva quella guida: “Ad sanctam Mariam in Fontana, templum Fauni; quod simulacrum locutum est Iuliano et decepit eum” “Presso la chiesa di Santa Maria in Fontana si trova il tempio di Fauno; tale simulacro parlò a Giuliano e lo ingannò”. Sempre nel Medioevo si fece strada un’altra leggenda secondo cui, tale Virgilio Grammatico, un erudito del VI secolo, con fama di praticare la magia, avesse fatto costruire la “Bocca della verità” ad uso di quei mariti e, naturalmente di quelle mogli, che nutrivano n Vacanze roma 11 e dubbi sulla fedeltà del proprio coniuge. Una ulteriore leggenda che circolava nei racconti popolari, citava una donna infedele che, condotta dal marito sospettoso alla “Bocca della Verità” per essere sottoposta alla “prova”, riuscì a salvare la sua mano grazie ad un’astuzia, la donna incriminata si accordò, infatti, con il suo amante e questi, il giorno della “prova”, si fece trovare sul posto fingendosi fuori di senno e l’abbracciò davanti a tutti. La donna, al momento in cui infilò la sua mano nella “Bocca”, poté giurare di essere stata abbracciata in vita sua soltanto da suo marito e, naturalmente, da quel folle che tutti avevano potuto vedere. In tal modo, avendo detto la verità, benché colpevole di adulterio, la donna riuscì a ritirare indenne la sua mano dalla tremenda “Bocca”. Categorico, a tale riguardo il Belli che, nel sonetto sopra ricordato afferma: “… S’io mo a sta faccia, c’ha la bbocca uperta, / je sce metto una mano, e nu la strigne, / la verità dda mé ttiella pe ccerta./ Ma ssi fficca la mano uno in buscía, / èssi sicuro che a ttirà nné a spigne / cuella mano che llí nnun viè ppiú vvia … “; appartenendo tale affermazione al poeta di Roma, converrai con me che non possiamo nutrire alcun dubbio in proposito. Leggenda o realtà che sia, le lunghe file di turisti, che pazientemente attendono per poter essere fotografati con la mano nella “magica bocca”, attestano quale curiosità e interesse essa incuta nell’immaginario dei molti viaggiatori. Naturalmente, la “Bocca della verità” non poteva sfuggire al cinema. Correva l’anno 1953, quando il regista William Wyler, girava a Roma il film “Vacanze romane”, protagonisti: Gregory Peck e Audrey Hepburn, due indimenticabili attori. Il film racconta la storia di una principessa di uno Stato non meglio identificato che, sfinita dalla serie di obblighi che il suo ruolo le impone, una notte decide di fuggire iniziando a vagabondare per Roma. Sfinita si addormenta in una strada dove viene trovata da un giornalista statunitense che lavora per un’agenzia di stampa il quale, credendola ubriaca, non ha il coraggio di lasciarla da sola e la porta a casa sua. Il mattino seguente scopre la vera identità della giovane che ha ospitato e capisce che, inaspettatamente, gli si è presentata l’opportunità di scrivere un articolo sensazionale, un grande scoop, si direbbe oggi. La principessa, intanto gira per le strade della città comportandosi come una normale turista; si lascia trasportare dai suoni e dai rumori, in un mercato acquista un paio di sandali, compra un gelato, decide di entrare da un parrucchiere per farsi accorciare i capelli e quando, stanca, siede sulle scalinate di Piazza di Spagna, il giornalista finge di incontrarla per caso. I due giovani iniziano a parlare e decidono di fare un giro in Vespa, la principessa fuma la sua prima sigaretta, visita il Colosseo e, naturalmente la “Bocca della verità” un luogo che, da allora, anche grazie a questo film, è entrato a far parte dell’immaginario turistico, perchè, come dice il Belli: “… Pe ttutta Roma cuant’è llarga e stretta / nun poterai trovà ccosa ppiú rrara..” Campo de’ fiori 12 di Carlo Cattani OSANNA A& BANCO DEL MUTUO SOCCORSO P D M Cavea uditorium arco ella Tutti insieme E’ la mezzanotte di un giorno feriale e sui viali del LungoTevere c’è traffico di “runners”, tra loro, probabilmente, studenti universitari che svagano la mente e tonificano la muscolatura “acciaccata” dalle lunghe sessioni di studio diurno, dedicandosi a del sano jogging nel “cuore” della Città Eterna, in questa notte di inizio estate sferzata da un fresco venticello … e vorrei aggregarmi, stare al loro passo …tum... tump... tum... tump…. ma devo spingere sull’acceleratore della mia “car” …vroomm… vroommm... perché si è fatto tardi e domani si timbra! Con la radio accesa cerco di fronteggiare le avanguardie del sonno, gli sbadigli… aahhhhh…, ma, a quest’ora, la programmazione è, perlopiù, loro alleata, con musica e parole che “gently & softly”… abbassano le palpebre ….sss rrrr ssss rrrr… attento all’albero!!!! Sono di ritorno da una bella serata di musica che ha visto protagonisti nello spazio all’aperto della Cavea dell’Auditorium “Parco della Musica”, due formazioni che nei primi anni settanta con le loro produzioni discografiche hanno fortemente contribuito ad affermare nel mondo e a consegnare alla storia il rock progressivo “made in Italy” gli OSANNA e il Banco Del Mutuo Soccorso! I concerti usica /Lunedì 24 giugno 2013 rogres ……p sivamente ! delle due band erano inseriti nel più ampio programma del progetto culturale “Per voi giovani”, una rassegna di musica, cinema, ascolti, immagini fotografiche, dibattiti, centrata, sin dal titolo, su di una storica trasmissione radiofonica diffusa dal secondo canale radio della RAI nel decennio 19661976, con gli scopi, per quei tempi coraggiosi, di diffondere, dalle onde medie di Radio Due Rai, musica rock “dal mondo”, accompagnata dalle parole di personaggi del calibro di Renzo Arbore, Paolo Giaccio, Carlo Massarini, Mario Luzzatto Fegiz, solo per citare quelli più presenti nel nostro immaginario collettivo, voci che, nel corso di quel decennio, si alternarono a quelle di altre conduttori provenienti dal mondo della musica e del giornalismo. Nel manipolo degli animatori di quella storica trasmissione c’era anche Claudio Rocchi, musicista milanese, membro degli Stormy Six e autore di alcuni pregevoli album solistici, scomparso proprio alla vigilia di questa manifestazione di cui era uno degli ideatori. Alle 21.05, quando le mani della notte sono ormai ben stese sulla città,fanno il loro ingresso sul palco gli Osanna, band Napoletana costituitasi nel 1971 qui condotta da Lino Vairetti, il leader ed unico elemento della formazione delle origini. Vairetti, voce e chitarra, è al centro del palco, ha l’ovale del viso dipinto di bianco e i suoi occhi si perdono all’interno di gocce di colore nero e rosso, un make up, il suo, portato nel segno della continuità con il look teatrale mostrato dai volti degli Osanna della line up storica. Della folta capigliatura dei ’70 non c’è più traccia ma la verve e la tenuta in scena di Lino Vairetti, nonostante gli anni trascorsi, tengono duro! Sul fondo della scena, in alto, c’è uno schermo sul quale Campo de’ fiori sono proiettate immagini “vintage” di Claudio Rocchi e l’apertura del concerto è affidata proprio ad un ricordo musicale di questo artista con l’esecuzione, molto partecipata, da parte degli Osanna di uno dei suoi brani più noti, “La realtà non esiste”, una ballad contenuta nel lp di Rocchi “Volo Magico N° 1” del 1971; alla fine del brano, Lino annuncia: <il nostro concerto e dedicato a Claudio Rocchi>… ed un lungo scrosciante applauso si leva dalle gradinate e ci sono ancora le parole di Vairetti a marcare il commiato al musicista scomparso: <buon viaggio Claudio! > Qualche istante per riprendersi e riprenderci e si parte in quarta con la performance degli Osanna, che infilano un grintosissimo meedley di tre brani, ”Animale senza respiro-Mirror train e Taka boom” , una sequenza che ”arroventa” in pochi minuti i tanti presenti sulle gradinate. Vicino a me siede un signore …tornato ragazzotto per l’occasione … che “batte il tempo” con piedi e mani , canta e incita a pieni polmoni i musicisti …temo per lui l’infarto… ma… tranquilli… sopravviverà e troverà il tempo di raccontarmi di aver visto gli Osanna e il Banco nel 72 al Pop Festival di Villa Pamphilj …lui aveva 16 anni e i suoi sono ricordi precisi …senza incertezza... e son trascorsi oltre 40 anni da quell’evento … è un fiume in piena di aneddoti ...peggio…un vulcano in eruzione …e, sarà il venticello che sferza leggero la cavea... ma, a me, i suoi occhi paiono “luccicare”!... La performance è tirata tra ritmi hard rock, chitarre serrate, suoni di tastiere tipiche degli anni settanta, linee di basso articolate e ficcanti assoli di fiati “pendenti” dalle labbra del mitico David Jackson, si proprio lui, il sessantaseienne… ma sembra più “pressato” dagli anni… ex Van Der Graaf Generator, che spesso raggiunge gli Osanna su qualche palco per ripercorrere con il sax o il flauto, quelle parti ”fiatistiche” presenti largamente nel repertorio Osanna e originariamente affidate a Elio D’Anna. C’è spazio per altri classici del gruppo che, immancabilmente ricevono l’ovazione ai primi accordi da parte dei più… ”anzianianotti” tra noi… e c’è la ribalta anche per Gianni Leone, ex di un altro storico gruppo prog Italiano, ”Il balletto di bronzo”, già sodale di Vairetti in una formazione preOsanna, i “Città frontale”, che si scatena e dimena come al suo solito, picchiando e strusciando le tastiere “vintage”, inguainato in un vestito di pelle nera e avvolto da un foulard rosso che in più di un’occasione si impiglierà nella paletta della chitarra del suo vicino di palco. Davvero 45 minuti strascinanti … Osanna eh Osanna eh! Qualora voleste conoscere meglio gli Osanna e i loro dintorni ,acquistate il libro scritto dal giornalista Carmine Aymone, pubblicato nel 2001 per le edizioni Afraka e dal titolo “Osanna – Naples in the world”. Ma torniamo alla serata, dove, in pochi minuti, i tecnici, con velocità e perizia da formichine operose, riconfigurano il palco per le esigenze tecniche del Banco Del Mutuo Soccorso. E’ tutto pronto per l’avvio del secondo set e dallo schermo posto in alto in fondo alla scena parte il video di “Imago Mundi” un brano scritto di recente dalla coppia Di GiacomoNocenzi che vede la partecipazione alla voce e in video anche di Franco Battiato. Questo pezzo è incluso in “Darwin!”, un progetto discografico pubblicato dalla Sony e previsto in doppio CD e triplo vinile, contenente l’album “Darwin”del 1972 re-mixato e rimasterizzato, più la registrazione integrale di un concerto del 2012 svoltosi all’Anfiteatro Romano di Cassino proprio per festeggiare i 40 anni dalla pubblicazione di quell’album e, ancora, contenente un libretto di 32 pagine con la storia del disco e foto inedite del gruppo in quel periodo. Termina il video e salgono lentamente sul palco Vittorio Nocenzi e (mooolto lentamente) Francesco Di Giacomo che accolti 13 da un lungo, caloroso applauso ed affettuosi incitamenti, si dilungano nei saluti sul fronte della scena mentre il resto della band si predispone dietro i rispettivi strumenti. Alle 22.00 inizia il viaggio nel mondo musicale del “Banco” con l’esecuzione di brani storici tratti da ”Darwin” del 1972, “Io sono nato libero” del 1973, ”B.M.S.” del 1972, alternandosi le composizioni musicali caratterizzate dagli intensi interventi vocali dell’ancor strepitoso “Big” Francesco Di Giacomo ad esecuzione di pezzi con lunghi momenti strumentali dove dominano le tastiere di Vittorio Nocenzi. L’acme della performance si raggiunge verso la metà del concerto quando Di Giacomo invita Rodolfo Maltese ad unirsi alla band sul palco e il chitarrista storico del “Banco”, un grande della chitarra, che ha diradato l’attività concertistica per motivi di salute, avvolto da un fragoroso applauso della Cavea, imbraccia la sua chitarra nera per dare il proprio contributo qua e là al resto del programma musicale della serata. Sono sforate abbondantemente le 23 ma il ”Banco” è richiesto fragorosamente in scena per deliziarci ancora con un frammento della sua arte… Nocenzi attraversa di corsa il palco e raggiunge le sue tastiere, rimette la bandana antisudore e si parte per “R.I.P.-Requiescant in pacem”… e la Cavea rischia il crollo per le vibrazioni generate dall’entusiasmo di tutti noi! Finale di concerto con la band immersa in una strameritata “standing ovation”… direttamente dal cuore del migliaio di intervenuti! Carlo Cattani©words&pics-Luglio2013 14 Campo de’ fiori Non chiamateli anti-Google! Non tutte le informazioni si possono trovare solo sul buon vecchio motore di ricerca, ne sono nati anche di nuovi Q ualche anno fa avevo scritto più di un articolo sull’argomento di come utilizzare al meglio il motore di di Patrizia ricerca Google e sulla preCaprioli senza in rete di altre risorse simile a questo che potevano essere utilizzate per la ricerca di risorse specifiche! Oggi c’è un aggiornamento in atto riguardante questi sistemi automatici che partendo da determinate parole chiavi consentono di trovare le relative informazioni presenti in Rete! Per domare la mole sterminata delle informazioni presenti in rete, si calcola che ad oggi siano presenti 600 milioni di siti e circa 3 miliardi di pagine web, alcuni specialisti dell’Information Tecnology hanno sfidato il buon vecchio Google ed hanno realizzato a loro volta sistemi di recupero di risorse in rete. Con il risultato che oggi davvero si può dire: non è tutto su Google! Il primo motore di ricerca di cui vogliamo scrivere è quello sviluppato da un ricercatore italiano, Renato Soru, che ha realizzato Istella, che si legge come si visualizza e non aistella ( http://www.istella.it/ ), la cui particolarità sta nel fatto che gli utenti possono incrementare le informazioni presenti nel sistema con l’immissione di loro dati e risorse, e lo stesso possono fare istituzioni ed enti che inseriscono archivi digitalizzati non presenti sul web. In effetti si presenta diviso in tre menu ben distinti: Ricerca, Contribuisci e Condividi! Quag ( http://www.quag.com/ ) è un motore di ricerca che ha come particolarità quella di metterci in contatto con altri utenti che hanno effettuato le nostre stesse ricerche e che hanno quindi gli stessi nostri interessi relativi a determinate tematiche o argomenti, ma le pagine non si presentano solo come una lunga lista di links, c’è condivisione ed interazione, naturalmente nel rispetto della privacy! L’home page si presenta con uno spazio per immettere le nostre ricerche e sotto una serie di spazi con le ricerche effettuate dagli altri utenti dove noi possiamo rispondere se abbiamo la soluzione giusta per loro e lo stesso può accadere con le nostre ricerche che vengono messe in relazione con le ricerche e risposte degli altri internauti del motore di ricerca! Volunia ( http://www.volunia.com/ ) restituisce come risultato di ricerca una pagina che si presenta sotto forma di un vero e proprio social network e dove si può effettuare la ricerca nel Web, per Immagini, Video, News, Documenti e Persone! Qwant ( http://www.qwant.com/ ) è tutto in francese, creato da francesi e si presenta con una grafica innovativa e molto caotica, quando andate ad effettuare la ricerca i risultati non si presentano sotto forma di un semplice elenco ma in una prima fila sotto forma di una serie di immagini e video, al di sotto del quale c’è una divisione in più gruppi relativi rispettivamente a Web, Live, Social e Shopping, tanto per gradire! Provare per credere! Insomma, dopo queste breve carrellata possiamo dire che oggi le informazioni sono soprattutto condivisione, c’è tanta fratellanza nello scambiarsi informazioni a livello mondiale e forse questo potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova e sana generazione di essere umani! Buona ricerca con risultati a tutti! Campo de’ fiori 15 Per vivere il periodo estivo con serenità, ascoltando bene! D opo tanta Ma allora quali sono i motivi che ancora e oggi fanno dubitare dall’utilizzare una solupioggia freddo final- zione per l’udito - per chi ne avesse bisogno mente l’estate - che consenta di vivere meglio e con più sembra arri- serenità? vata e con la bella stagione anche il caldo che a volte è fastidel Dott. dioso più del Stefano freddo. Tomassetti L’estate porta a stare fuori la sera a parlare con gli amici in piazza, per le strade, e a partecipare alle bellissime feste che si organizzano nelle varie cittadine. Sono momenti che si aspettano e che si ripetono ogni anno con gioia perché molte volte significano rivedere amici e parenti che vivono in altri. Queste serate più lunghe fatte di conversazioni e risate però non sempre sono così piacevoli per i I nuovi apparecchi deboli di udito. acustici sono Spesso si dice che uno dei fatQuando si soffre di difficoltà udiinvisibili e possono tori di non utilizzo degli appative ci si sente sempre un po’ isolati, come in una bolla, esclusi essere acquistate in recchi acustici sia il costo. piccole rate. Al riguardo, secondo una ree dopo un po’ ci si estranea dagli Perchè aspettare? cente indagine internazionale, altri con dispiacere di tutti. È qui che allora si rimpiange di Fate un semplice il prezzo non è certo il primo non aver provveduto, magari uti- controllo gratuito. fattore del mancato adattamento degli apparecchi aculizzando quei nuovi apparecchi Vivere meglio si stici, semmai è al acustici di cui si parla tanto e che può... settimo/ottavo posto. Prima ci qualche nostro amico o conosono: la negazione di aver scente già usa. Come spesso avete letto in questo giornale bisogno di apparecchio acustico, il fate in questi articoli mi sforzo di spiegare tore estetico e la paura che qualcuno che sentire meglio è possibile, che le noti che portiamo qualcosa all’orecpersone soddisfatte dell’acquisto di chio, e il timore che questo dispositivo apparecchi acustici, secondo una ri- dia fastidio. In realtà oggi tutte queste difficoltà non ci cerca nazionale, sono il 90%. sono più. I nuovi apparecchi acustici sono piccolissimi e praticamente invisibili, sono facili da usare, riescono a controllare che il rumore non sia mai forte, non fischiano, si regolano automaticamente, e si collegano al telefono cellulare e alla televisione; insomma sono dei veri gioielli tecnologici. E il prezzo? Non è un vero problema. L’acquisto da noi può essere eseguito senza finanziaria e con piccole rate alla portata di tutti anche in 24 mesi. Inoltre nel periodo estivo è particolarmente vantaggioso perché stiamo attuando particolari sconti e agevolazioni di cui vale la pena approfittare. La qualità dei nostri apparecchi è altissima. Infatti sono scelti tra le migliori marche mondiali produttrici che ci consente sempre di avere le ultime novità in termini di estetica e nuovi ritrovati con una assistenza sia in Italia sia in tutto il mondo. Il nostro servizio di assistenza e controllo è continuo per stare vicino a chi ha bisogno di maggiore attenzione per sfruttare al massimo il potenziale uditivo che è rimasto. Vivere meglio dipende dall’agire, dal coraggio e dal non rassegnarsi alle difficoltà. Sentire bene è possibile e tornare a partecipare pienamente si può. E allora perché non provate a fissare una visita chiamando uno dei nostri centri ai numeri di telefono in basso ora? Forza non ve ne pentirete e la visita è gratuita! Campo de’ fiori 16 Una “Fabrica” di ricordi Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma E Serenata con fuga rano calde le sere d’estate quando le stelle, a migliaia, trapuntavano il cielo, e la luna d’argento faceva capolino da dietro la collina. Le cicale frinidi Sandro vano all’infinito, unisone. Anselmi La brezza lieve accarezzava le foglie tremule e la pelle arsa dal sole. I vecchi, seduti in circolo davanti agli usci di casa, ricordavano le cose passate e, intorno alle 22:30 massimo, si ritiravano per riposare. Anche le ragazze, che erano uscite per una passeggiata e avevano approfittato dell’oscurità per scambiarsi qualche abbraccio con il loro amoroso, a quell’ora dovevano, loro malgrado, rientrare. Molte erano all’ora le ragazze di Roma che d’estate venivano a villeggiare con le loro famiglie a Fabrica e, fra queste, ce n’era una particolarmente timida e riservata della quale s’era perdutamente innamorato un mio amico. Piccola ma carina, non aveva praticamente amiche, ed usciva soltanto con i genitori. La madre, a lei simile di fattezze e statura, doveva essere completamente sottomessa al marito che, invece, era alto e robusto. L’uomo doveva aver superato di poco la quarantina e, al suo aspetto imponente, s’accompagnava una voce stentorea, che incuteva soggezione. Quella sera Giorgio, questo era il nome del mio amico, aveva organizzato una serenata per dichiarare il suo amore ad Angela (così si chiamava la giovane) e, per l’amicizia che ci legava e per la mia passione nel canto, mi aveva invitato a fare la serenata alla sua bella. S’erano aggregati a noi anche quattro o cinque amici, con i quali c’eravamo, così, appostati vicino alle finestre della camera da letto di Angela. La casa era su alla Rocca e non era stato difficile mimetizzarsi negli anfratti di quei vicoli storici. Alla fine dei dodici rintocchi della campana dell’orologio del Comune, iniziavo con la mia chitarra ad intonare, per primi, i successi del omento, adatti ad una serenata, come “La prima cosa bella e Chitarra suona più piano, brani di successo del melodico Nicola Di Bari. Seguiva, poi, nel mio repertorio da serenate, qualcosa di più ricercato come Nina, si voi dormite e Il cielo è una coperta ricamata. Quest’ultimo brano lo avevo imparato ascoltando un vecchietto del paese che strimpellava la chitarra, certo “Giuvanni de Carminella”. Finivo sempre con una brevissima canzone, che ha me piaceva tanto e che immaginavo arrivasse dritta al cuore dell’amata, e diceva: “buonanotte mio amor – buenas noces tanti sogni – non scordarti mai di me – amore senza fine”. Era andato tutto bene. Io ero soddisfatto dell’esecuzione e gli amici si congratulavano con me sotto voce, mentre aspettavamo, se non un applauso, che almeno si schiudesse, anche per poco, la finestra dell’amata, che immaginavamo commossa e contenta… Si udì, invece, quel vocione del padre che riprendeva la figlia e le intimava di andare a letto, poi, d’improvviso, si aprì la porta di casa e l’uomo, che evidentemente non aveva gradito la sorpresa, s’avviò, così com’era vestito, in pantaloncini e canottiera, verso di noi. A quel punto, come sincronizzati, ci precipitammo tutti giù verso la piazza, fin dove, per fortuna, l’uomo non se l a sentì di seguirci. Ci sciogliemmo in una risata isterica e liberatoria, ma solo allora mi accorsi di aver lascito su la chitarra, per la fretta e per la paura. Fortunatamente la nonna di Angela, che sicuramente intercesse in nostro favore, la salvò e me la restituì il giorno dopo. Solo alla fine dell’estate il padre di Angela si convinse della sincerità dei sentimenti e della serietà di Giorgio ed i due innamorati poterono finalmente iniziare a frequentarsi. In cielo c’è ‘na coperta ricamata, la luna co’ le stelle fa la spia. Io so’ venuto a fa’ ‘sta serenata co’ li strumenti e co’ la compagnia. Dormi dormi angelo mio non so che sia sento un so che. C’avrei ‘na smania d’averti accanto angelo santo falla dormi’. Co’ i suoi capelli sparsi sul cuscino mi sembra di vedere un angiolino. La sua boccuccia rosa addormentata accompagna con un sussurro ‘sta serenata. Dormi dormi angelo mio non so che sia sento un so che. C’avrei ‘na smania d’averti accanto angelo santo falla dormi’. La mia versione dell’antica serenata “Il cielo è una coperta ricamata”, di un anonimo romano, da me appresa da “Giuvanni de Carminella”. Campo de’ fiori 17 PANNOLINI A META’ PREZZO! A Civita Castellana apre “Bimbobimba.it”, il primo rivenditore ufficiale del Lazio Nord dei pannolini Pillo, che offrono ottima qualità ad un prezzo imbattibile. I n questo periodo di crisi la parola d’ordine è diventata RISPAMIO, RISPARMIO, RISPARMIO, ma non per poter fare poi chissà cosa, ma semplicemente per cercare di arrivare a fine mese. Ci sono alcuni prodotti, però, sui quali non si può risparmiare, come ad esempio quelli che riguardano i più piccini. E ci capita spesso di sentir dire da giovani coppie, da poco diventate genitori, quanto sia costoso mantenere un figlio appena nato e quanti sacrifici in più si debbano fare per non fargli mancare nulla, ma, anzi, dargli il meglio. Oggi, però, è possibile coniugare l’irrinunciabile prerogativa della migliore qualità a quella, divenuta altrettanto irrinunciabile, del miglior prezzo, grazie alla nuova marca di pannolini Pillo, interamente prodotti in Italia, precisamente a Pero (Milano). I Pillo sono facilmente acquistabili in una neonata, è il caso di dirlo, attività commerciale di Civita Castellana, “Bimbobimba.it”, aperta da poco più di due mesi presso la Cittadella della salute, in Via F. Petrarca. A conti fatti, ogni singolo pannolino costa esattamente la metà di uno di quelli delle migliori marche. Allo stesso prezzo di una confezione dei più noti pannolini in circolazione sul mercato, è possibile avere il doppio della quantità di pannolini Pillo, clinicamente testati e realizzati con prodotti naturali ed anallergici. Perché continuare a spendere il doppio quando è possibile avere la stessa qualità alla metà del prezzo? Il segreto sta, ovviamente, anche nel fatto che viene meno la trafila dei vari importatori e rivenditori. I pannolini Pillo, infatti, passano direttamente dalla fabbrica al negozio e “Bimbo bimba.it” può vantare di essere il primo rivenditore ufficiale ed esclusivo per tutto il Lazio Nord. Ma da “Bimbobimba.it” è anche possibile trovare tutto l’occorrente per bambini da 0 a 6 anni. Ottime sono le offerte su passeggini e carrozzine. “Bimbo bimba” offre anche la possibilità di prenotare liste di nascita e di battesimo. Un’attività che vuole veramente aiutare le giovani mamme ed i giovani papà ad affrontare la crisi senza trascurare l’importanza della qualità, indi- spensabile soprattutto per i più piccini! Prossimamente sarà attiva anche la vendita on –line sul sito www.bimbobimba.it. Ermelinda Benedetti Campo de’ fiori 18 Ecologia e Ambiente Il decreto del fare, non mi convince... soprattutto sui problemi ambientali C hi inquina non zione. dovrà più paIn poche parole, se l’azienda gare? Si manda coinvolta non possiede riforse a farsi besorse economiche per bonifinedire il princicare il sito, basterà pio su cui si fonda la un’autocertificazione per dipolitica dell’ Unione euromostrare l’indigenza? Si ripea in materia ambiendurrà il tutto, semplicemente di Giovanni tale, con il decreto così limitandosi alla diffusione Francola detto “del fare” che a della contaminazione, senza breve sarà all’esame del Parlamento? operare per eliminare del Ad allarmare molte associazioni ambientalitutto il rischio sanitario? ste e non solo, è larticolo 41, una norma Come dire se non è possibile di modifica del Testo Unico dell’Ambiente eliminare, occorre ridurre. (decreto legislativo 152/2006), con conseCon questo nuovo articolo, guenze preoccupanti in l’azienda può materia di bonifiche di anche sceStando all’articolo 41 siti contaminati, nei gliere un’altra del Decreto del fare, di strada econocasi in cui le acque di falda contaminate demicamente sostenibile, fronte ad un elevato terminano una situaquella del trattamento delle rischio sanitario le zione di rischio acque di falda contaminate, sanitario – recita l’arti- esigenze economiche di depurarle, emungerle e colo 41 del decreto del reimmetterle “nello stesso una azienda (che ha fare, che sostituisce l’ acquifero da cui sono state articolo 243 del T. U inquinato e contaminato emunte? Non mancano immense risorse natu- certo interrogativi di questo dell’Ambiente – oltre all’eliminazione della rali) vengono prima di nuovo decreto. Insomma “si fonte di contaminainterviene sui sintomi e non ogni altra cosa. zione “ove possibile ed sulla cura della malattia”. economicamente soIl pericolo maggiore è nel stenibile”, si dovranno adottare misure per fatto che di fronte ad un elevato rischio saattenuare la diffusione della contaminanitario le esigenze economiche di una azienda (che ha inquinato e contaminato immense risorse naturali) vengono prima di ogni altra cosa. Ritengo che applicare questa norma si avrebbe su tutto il territorio nazionale un impatto devastante, sono molti i siti inquinati, basta pensare a Taranto, Priolo, Bussi, Marghera, ma sono più di quattromila i siti contaminati e altri quindicimila quelli potenzialmente inquinati, come è possibile pensare che chi li ha ridotti in quello stato, potrebbe non essere più costretto a bonificarli? 20 Campo de’ fiori Autori Ebook. La nuova casa editrice on line S Fondata da Stefania Natalino, ha uno staff tutto al femminile under 35 anni iamo ormai immersi in un realtà multitecnologica, dove l’on-line ha semplificato e, soprattutto, velocizzato molte delle nostre vecchie abitudini. In internet si può trovare tutto o quasi, e l’e-commerce negli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale. Nemmeno l’editoria, ovviamente, poteva essere esentata dal fare i conti con questo nuovo stile di vita ed all’acquisto on line della carta stampata si è affiancata, negli ultimi tempi, la pubblicazione di e-book, libri elettronici da sfogliare su pc, tablet e smartphone. Proprio di questo si occupa la neo casa editrice on line fondata da Stefania Natalino, Autori Ebook, presentata al pubblico venerdì 12 Luglio al Parco della Musica di Roma, in occasione del Fringe Festival di Roma, dedicato a tutte le donne che ogni giorno instancabilmente vivono con coraggio la propria vita. Lo staff della giovane casa editrice è, infatti, composto da sole donne under 35, giovani ragazze che si affacciano al mondo del lavoro con entusiasmo. Abbiamo rivolto qualche breve domanda alla trentenne romana Stefania Natalino,fondatrice dell’Autori Ebook ed impegnata a promuovere la sua lodevole iniziativa. Come è nata questa idea? È nata dalla fusione della passione per il leggere e per il viaggiare. Qualche giorno prima della partenza per un mio viaggio in Cina, infatti, mentre preparavo le mie valige, mi sono trovata a dover scegliere tra quattro libri da portare con me. Non potevo portarli tutti e la scelta non è stata facile. Pensavo: “E se questo poi non mi piace? Non mi coinvolge?”. Quando sono arrivati a Pechino mi sono resa conto che tutti, grandi e piccoli, leggevano in metropolitana, sul treno, sull’autobus, al bar grazie a tablet e smartphone. Potevano leggere ovunque senza dover scegliere tra quattro libri! Quando è stata fondata effettivamente la casa editrice? Nel Gennaio del 2013. Qual è l’obiettivo? L’obiettivo è quello di mettere in evidenza inediti ed esordienti di qualità e portarli all’estero, traducendo e vendendo online il libro italiano. Opere di scrittori inglesi e americani hanno conquistato le top ten dei libri più venduti nel mondo…. perché non può succedere anche ad un autore italiano? Per il momento sicuramente abbiamo voglia di investire sugli scrittori esordienti. Come selezionate le opere sulle quali si decide di puntare? Attraverso il concorso “Uno nessuno centomila... Autori 2013”. Vincitore di questa prima edizione, che si è svolta all’inizio di quest’anno, è stato il libro di Giancarlo Bufacchi, “Il trio Lescano e il mistero del gatto”, che dall’8 Luglio sarà distribuito sul sito della casa editrice (autoriebook.com) e su tantissime piattaforme di vendita online, come Amazon Kindle Store, Apple IBook Store, IBS, La Feltrinelli, Libreria Rizzoli, Book Republic e Webster. Che libro è questo di Bufacchi? “Il trio Lescano e il mistero del gatto” è un giallo facile e leggero da cui si potrebbe tirar fuori anche una sceneggiatura. Al centro del racconto vi è un uomo deluso, strano, preoccupato per la moglie, donna dal carattere forte, ricca e di 20 anni più giovane di lui, che è, invece, un debole, un uomo che non guida la sua vita e che si ritroverà a fare i conti con un piccolo mistero: delle telefonate anonime che stravolgeranno la sua monotona vita quotidiana. Qual è, secondo lei, la differenza tra l’e-book ed il libro stampato? L’e-book è il futuro e può arrivare davvero in tutte le case del mondo, ma sono convinta che non riuscirà mai a cancellare la carta stampata! Facciamo un grosso in bocca al lupo alla Natalino ed a tutto il suo splendido team rosa e rifacendoci a quest’ultima affermazione dell’editrice e concordiamo sul fatto che ebook ed i libri tradizionali continueranno a convivere ancora per molto tempo, proprio come segno tangibile di coesistenza tra generazioni oramai abituate a consuetudini diverse fra loro. Ermelinda Benedetti Campo de’ fiori 21 La commissione invalidi civili della ASL non è depositaria della verità Leggi a tutela del cittadino che regolano le controversie legali e medicolegali del Prof. Sergio Funicello L dell’Avv. Margherita Corriere a concessione dell’invalidità civile è regolamentata da una serie di leggi a tutela del cittadino e della comunità, permettendo una valutazione precisa e severa da parte delle commissioni senza tralasciare la possibilità di ricorso da parte del periziato. Dopo aver visto in un precedente articolo la via per ottenere la visita per eventuale riconoscimento dello status di invalido civile, vediamo, maggiormente dal punto di vista legale e medico legale, di analizzare la controversia o le controversie. La commissione invalidi civili della ASL (come quella dal me presieduta) non è la depositaria della verità e come essa, non lo è quella dell’INPS (di verifica) potendo il cittadino ricorrere ampiamente ovviamente contro l’INPS, essendo di secondo grado anche laddove i giudizi della prima e della seconda commissione non dovessero essere in accordo tra loro. L’ art. 38, comma 1, del d.l. 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modifiche nella legge 15 luglio 2011, n. 111, ha inserito nel codice di procedura civile l’art. 445-bis, che prevede, quale condizione di procedibilità nelle controversie in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, nonché di pensione di inabilità e di assegno di invalidità, disciplinati dalla legge 12 giugno 1984, n. 222, l’esperimento di un accertamento tecnico preventivo obbligatorio. Tale disposizione è entrata in vigore dal primo gennaio 2012. Attualmente, pertanto, colui che vuole agire in giudizio per il riconoscimento dei propri diritti in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, nonché di pensione di inabilità e di assegno di invalidità, deve preliminarmente proporre, ai sensi dell’art. 445 bis c.p.c ., davanti al Tribunale del Lavoro nel cui circondario risiede, istanza di accertamento tecnico per la verifica delle condizioni sanitarie legittimanti la pretesa fatta valere. L’espletamento dell’accertamento tecnico preventivo obbligatorio costituisce condizione di procedibilità della domanda proposta ed è rilevabile, come indica l’avv. Margherita Corriere, su istanza di parte o d’ufficio, a pena di decadenza, non oltre la prima udienza. Il giudice del lavoro, allorché rilevi che lo stesso non è stato promosso ovvero che è iniziato e non si è concluso, assegna alle parti il termine di quindici giorni per la presentazione della relativa istanza o per il relativo compimento. Al procedimento si applica l’articolo 696 bis c.p.c. inerente la consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite, in quanto compatibile, nonché le disposizioni che regolano l’accertamento peritale di cui all’art. 195 c.p.c. e all’art. 10 co. 6 bis, del d.l. 30 settembre 2005 n. 203, come convertito dalla l. 2 dicembre 2005 n. 248. Il magistrato, ultimate le operazioni di consulenza, con decreto comunicato alle parti, fissa un termine perentorio non superiore a trenta giorni, entro il quale le medesime devono dichiarare, con atto scritto depositato in cancelleria, se intendono contestare le conclusioni del consulente tecnico d’ufficio. In mancanza di contestazione, il giudice, se non intende procedere ex articolo 196 c.p.c. (rinnovazione della c.t.u. o sostituzione del consulente), entro 30 giorni dalla scadenza del termine di cui sopra, con decreto pronunciato fuori udienza, omologa l’accertamento del requisito sanitario secondo le risultanze indicate nella relazione del consulente tecnico dell’ufficio, provvedendo sulle spese. Il decreto, non impugnabile né modificabile, è notificato agli enti competenti, che provvedono, dopo la verifica di tutti gli ulteriori requisiti previsti dalla normativa vigente, al pagamento delle relative prestazioni, entro 120 giorni. Nei casi di disaccordo, la parte, che abbia dichiarato di contestare le conclusioni del consulente tecnico dell’ufficio, deve depositare, presso la cancelleria del giudice di cui al comma primo, entro il termine perentorio di trenta giorni dalla formulazione della dichiarazione di dissenso, il ricorso introduttivo del giudizio, specificando, a pena di inammissibilità, i motivi della contestazione. Ricordiamo che la sentenza che definisce tale giudizio è inappellabile. Campo de’ fiori 22 Può finire il tempo? Scomparendo l’uomo cesserebbe anche l’idea stessa del tempo, giacchè nessuno potrebbe più misurarlo né significarlo T utte le cose che hanno un’origine hanno necessariamente anche una fine. Ma la domanda circa la possibilità che il tempo fidel Prof. nisca ha un sapore diverso Massimo dal momento che il tempo Marsicola è una dimensione immateriale che accompagna la materia. Per potersi intendere, almeno in parte, data la complessità della questione, è necessario svolgere un preliminare ragionamento. Se “un oggetto” non è presente non ha uno spazio e non è nello spazio. I fisici direbbero semplicemente che “non c’è”. Il “non c’è” significa che l’oggetto non è presente nel mondo fisico insieme agli altri, non ha una forma, non ha sostanza, non occupa uno spazio, non ha un tempo suo proprio, non è nel tempo. Il che significa ancora che l’oggetto non ha una sua struttura atomica, né chimico molecolare; non ha una funzione né una finalità. L’oggetto semplicemente non c’è. Di che stiamo parlando, allora? Del fatto che dal non esserci potrebbe passare all’esserci. Si perché l’oggetto può comparire. Un oggetto inesistente potrebbe, ad un certo punto, passare all’esistenza. Passare dalla non consistenza alla consistenza; dalla non-temporalità alla temporalità; dalla non-struttura alla struttura, dall’immaterialità alla materialità. “Il passare” è frutto di un atto creativo dell’uomo. La prima sedia, prima di esser tale, semplicemente non era. Ma ad un certo punto, preso il materiale e lavorato secondo un’idea, l’uomo l’ha portata dall’inesistenza all’esistenza. Dalla non tempo- ralità alla temporalità, dall’immaterialità dell’idea alla materialità dell’ente finito. Ma dov’era la sedia prima di diventare sedia? Era, dopo essere stata concepita, nella mente dell’uomo presente come idea. Ora, poichè è passata dall’immaterialità dell’idea alla materialità, si può dire che ‘prima di passare’, la sedia, rigorosamente, non fosse? Ed ancora: come idea, era nel tempo o non vi era ancora? Questo paragone mi era necessario per suggerire al lettore che poiché anche l’uomo è capace di creare qualche cosa che prima non c’èra, è del tutto plausibile supporre l’esistenza di Dio creatore, anch’Egli, evidentemente, capace di creare. E’ l’uomo infatti ad esser fatto ad immagine e somiglianza di Dio e non il contrario. Ma detto ciò, torniamo alla domanda iniziale: “Dov’è un oggetto qualsiasi prima della sua comparsa nel mondo fisico?” E’, come idea, nella mente di Dio. Lì, ha già un tempo suo proprio? No. Vive nell’Eterno presente. Ac- quisisce il tempo, che diventa anche un suo limite, solo nel momento in cui diviene “oggetto fisico”; passa cioè dalla dimensione metafisica alla dimensione fisica: acquisisce un tempo suo proprio ed è posto nel tempo dal momento in cui viene alla presenza nel mondo fisico, come ‘una cosa’ accanto alle altre. Ma c’è un’altra questione che dev’essere considerata: “ ha senso parlare di tempo fintantoché c’è qualcuno in grado di misurarlo; qualcuno per il quale il tempo riveste importanza ed ha significato”. La dimensione temporale è legata all’esistente, ma ancor più si lega alla possibilità di dare un senso all’esistente, senso che prende corpo a partire dalla funzione ordinatrice cui la temporalità dà luogo. Adesso, alla luce di queste considerazioni, potremo tentare di rispondere alla domanda: “il tempo è destinato a finire?” Si, il tempo può finire qualora non ci fossero più i fenomeni. Ma poiché i fenomeni potranno continuare ad essere anche senza la presenza dell’uomo, il tempo sparisce se sparisce colui per il quale il tempo è significativo. E poiché s’interroga sul tempo soltanto l’uomo (almeno da quello che si sa), scomparendo l’uomo cesserebbe anche l’idea stessa del tempo giacchè nessuno potrebbe più misurarlo né significarlo né localmente né a livello cosmico generale. La questione del tempo interessa l’uomo perché riguarda l’uomo. Se scompare l’uomo scompare anche la questione. Si, ma il tempo dove va a finire? Nelle singolarità, nei buchi neri - come ipotizzano alcuni fisici? - Oppure torna alla sua origine, a Colui cioè che è la matrice di tutte le cose, all’Eterno, il cui significato, è bene qui ricordarlo, è “Colui che ha in sé tutto il tempo”. Visita il nostro sito www.campodefiori.biz Campo de’ fiori 23 L’Angolo del Piacere La cultura e la storia del Sigaro A nche oggi il signor Fabio ci permetterà di proseguire, grazie alla sua esperienza ed alle sue conoscenze, il nostro viaggio Fabio Ventura nell’affascinante mondo del sigaro, portandoci all’interno delle manifatture. Terminata l’operazione del raccolto, tutte le foglie vengono trasportate nelle case del tabacco (tipica casa fatta di canne e paglia), dove, infilate a due a due e appese su delle rastrelliere che mano a mano si alzano progressivamente verso la parte superiore della casa del tabacco, vengono mantenute ad una costante ventilazione, luce e a variazioni naturali di temperatura ed umidità (per la durata di 25 giorni). Completato l’affinamento delle foglie, i contadini vendono il tabacco alla Empresa de Acopio y Beneficio del Tabaco. Le foglie ormai secche sono legate a mazzi chiamati gavillas, e collocate in pile coperte da tele, segue un processo naturale di fermentazione, essenziale per eliminare le sostanze ammoniacali e ridurre l’acidità, il catrame e la nicotina (circa 30 giorni). Le foglie vengono classificate in foglie di rivestimento per la capa, inumidite ed essiccate per una maggiore manipolazione, e suddivise in più di cinquanta categorie distinte, per assicurare che solo le migliori avvolgeranno un HABANO. Quelle impiegate per il ripieno, tripa e capote, si raggruppano in tre categorie principali, ligero, raccolte dalla parte superiore della pianta, che hanno maggior forza, seco, raccolte dal centro della pianta, hanno un buon aroma ed una media forza e volado, raccolte nella parte inferiore della pianta, di minor forza. Selezionate, tutte le foglie vengono imballate nella juta e lasciate invecchiare, come il migliore dei vini. Le foglie da fascia subiranno una sola fermentazione in quanto più fini e delicate, mentre le foglie da ripieno saranno prima scostolate (despalillo), operazione che toglie la venatura centrale della foglia, e poi sottoposte ad una seconda fermentazione. Le pile sono alte ed il tempo di fermentazione è più lungo, la temperatura di fermentazione deve essere controllata con attenzione e quando risulterà troppo alta, bisognerà riordinare le pile in modo che i mazzi che si trovano sotto arrivino in superficie e viceversa. Tutto il fogliame viene confezionato in pacchi chiamati tercio, fatti di juta e corteccia di palma reale, su di essi si applica un etichetta che riporta informazioni sulla misura della foglia, sull’anno di raccolta e la data di imballaggio. Il tempo ha realizzato il suo compito e la foglia è ormai pronta per essere lavorata per confezionare HABANO. Gli Habanos, costruiti interamente a mano, con tripa formata da foglie intere (tripa larga), ma ne esistono anche di fatti a mano con tripa corta, ossia con spezzature di foglie nel ripieno, e tipi meccanizzati (importante conoscere le differenze produttive per definirne le qualità). Per i prodotti nobili, costruiti a mano, il compito primario spetta al LIGADOR, colui che crea la ricetta necessaria per dare vita ad un sigaro, rispettando tradizione ed aromi caratteristici di quel determinato marchio. Egli consegna ai TORCEDOS le quantità e le qualità esatte per il confezionamento di un marchio e formato specifico. Sul loro banco di lavoro è presente una tavoletta di legno, due taglierine, una ghigliottina, una bottiglia di colla vegetale naturale senza sapore e colore, il cepo (per verificare la larghezza del sigaro) e, cosa più importante, l’abilità delle loro mani. Per iniziare il TORCEDOS pone davanti a se, due o tre mezze foglie per la sottofascia o capote, raggruppa sapientemente le foglie per il ripieno e le piega a fisarmonica, mettendo al centro il ligero che conferirà al sigaro forza e linearità nella combustione, crea poi il cilindro, arrotolando la tripa nel capote e mettendolo in compressione in uno stampo per dare al sigaro la forma desiderata. Dopo circa trenta minuti ai cilindri viene applicata la foglia da fascia, fase molto delicata che determina la raffinatezza estetica del sigaro. Un buon TORCEDOS in un giorno, può preparare tra i 60 e i 150 sigari, a seconda della misura e della complessità della forma. Molteplici sono i controlli di qualità, tra cui la prova peso, la prova campione, la prova tiraggio, da specifico macchinario ed infine la prova degustativa, effettuata da degustatori professionisti. Prima di collocare i sigari nelle scatole è necessario farli riposare in armadi di cedro, più tempo restano in questo luogo, migliore sarà il risultato. Prima dell’inscatolamento i prodotti vengono suddivisi per colorazione, in quanto in ogni scatola dovrà esser presente una sola tonalità di colore. Successiva operazione è l’applicazione dell’anilla, di ciò se ne occupa una donna, che ha il nome di ANILLADORA. Cuba fu la prima nazione ad introdurre la classica scatola di sigari, le originali decorazioni sono tutte collocate a mano e prima di chiudere la scatola c’è sempre un controllo da parte del REVISOR. Ogni scatola deve essere provvista del sigillo di garanzia della Repubblica Cubana, del sigillo degli importatori locali e del sigillo di Denominazione d’Origine Controllata. Sul fondo della scatola deve essere stampata a caldo la sigla HECHO EN CUBA e TOTALMENTE A MANO (per i sigari a tripa larga fatti a mano), inoltre deve essere presente una sigla che ne identifica la fabbrica, il mese e l’anno di produzione. Una delle caratteristiche degli HABANO, è quella di avere una vastissima gamma di scelte tra le 33 marche con più di 240 formati differenti. DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI!!! L’argomento del prossimo incontro tratterà dei sigari caraibici extra CUBA. “L AMORE E’ COME UN SIGARO: SE SI SPEGNE, LO PUOI RIACCENDERE, MA NON HA PIU’ LO STESSO SAPORE” Il fumo nuoce gravemente alla salute, i minori non devono fumare. AVVISO IMPORTANTE APERTURA DEL CIGAR CLUB BACCO&TABACCO CREATO PER UNIRE APPASSIONATI ED AMICI DEL LENTO FUMO E DEI DI STILLATI D’ECCELLENZA. PER INFO:RIVOLGERSI ALLA TABAC CHERIA 2000 IDEE FB:TABACCHERIADUEMILAIDEE EMAIL:fabio[email protected] Campo de’ fiori 24 Come eravamo Mario “Gallina” - Mario Corteselli M i trovo un po’ in difficoltà nel parlare di questo nostro concittadino Mario Corteselli, che ci ha lasciato poco tempo fa, perchè oltre ai sentidi Alessandro menti di puro campaniliSoli smo, ci legava una profonda amicizia. E’ stato per anni l’araldo del Carnevale civitonico, lo ricordo in piazza Matteotti negli anni ‘60 aprire appunto il carnevale, con tanto di pergamena e vestito per l’occasione, annunciare ai civitonici quel periodo di feste e bagordi, che da sempre hanno caratterizzato la nostra cittadina. Personaggio poliedrico che spaziava dal carnevale, all’azione cattolica, colonna dell’UNITALSI, per quarant’anni ha accompagnato i malati a Loreto con il treno bianco, poeta, scrittore e ricercatore nella città che lo ha accolto nella seconda parte della sua vita: Tarquinia. I ricordi sono tanti, a cominciare dalla sua partecipazione a Campanile sera fine anni ’50, (programma ideato da Enzo Tortora che si svolgeva sulle piazze d’Italia), quando appunto in piazza Matteotti, Mario imitò con movenze impeccabili una “gallina”, forse il suo soprannome venne coniato in quella occasione. Io ero piccolo, ma ricordo benissimo quella serata con i civitonici protagonisti del programma, oltre a Mario c’era Magario Nesta con i suoi giochi di equilibrismo. Quella sera un altro civitonico si mise in luce, quel Gianfranco Pistola che vinse nella rubrica “L’oggetto misterioso”, rispondendo esattamente al presentatore Silvio Noto. Ma torniamo a Mario, dipendente dell’Ufficio delle imposte , venne trasferito a Tarquinia, dove si ambientò subito, grazie Civita Castellana - anni ‘50. I ragazzi dell’Azione Cattolica. al suo carattere, gioviale e un Da sx: Libero Cicconi, Mario Corteselli, Alberico Tomei, po’ burlone, che lo ha contradDomenico Ruggeri. distinto per tutta la sua vita. Tornava spesso a Civita a trovare i suoi pa- pubblicò con Antonio Pardi, sotto l’egida del renti, a ritrovare le sue radici, ma soprat- comune stesso, “Memorie istoriche della tutto ritornava a Carnevale, quando, città di Corneto” e “ I personaggi delle mequalche volta, tornava a mascherarsi e si morie istoriche della città di Corneto”. mischiava tra i gruppi, con la speranza di Quando andavo a Tarquinia, almeno una rinverdire gli antichi fasti di questa manife- volta a settimana, lo vedevo costantestazione. Come dicevo sopra, Tarquinia di- mente, perché abitava nel palazzo accanto venne la sua seconda Civita, e nel 1993 a mia figlia, allora era uno scambiarsi di ricordi e buone nuove, gli consegnavo la copia del “Campo de Fiori” (che lo rendeva felice perché ritrovava la sua Civita, specialmente nelle vecchie foto), sempre preciso, forbito nel parlare, con in testa l’aggraziata coppola, e al braccio l’immancabile borsello anni ’60. Fin da giovane in Mario, ho visto sempre la figura di un celebre personaggio televisivo, quel Gianluigi Mariannini campione di Lascia o raddoppia, esperto di moda e di bon ton: stessa barba, stessi modi, stessa saccenza. La sua scomparsa pochi mesi fa, ha lasciato in me un senso di scoramento, ed ogni volta che tornerò a Tarquinia, passando in quell’androne, udendo dei passi, non potrò far a meno di voltarmi, e magari rivederlo come in un miraggio, mentre recita le filastrocche del suo “Anghingò”. Campo de’ fiori 25 Il Grand Tour: antiche esperienze di giovani rampolli E’ arrivata finalmente la bella stagione e con essa la voglia di partire in vacanza, ma i nostri tour come li conosciamo noi, quelli che ci di Fabiana propongono le agenzie di Poleggi viaggi, hanno un’origine antica e precisamente ci giungono dal Gran Tour il “ grande giro” che prese piede nell’aristocrazia inglese del XXVII° secolo. Quando i ragazzi di buona famiglia raggiungevano l’età giusta (intorno ai venti anni), era d’obbligo che completassero la loro istruzione con un viaggio che li portasse a conoscere la politica, la cultura, l’arte e le antichità dei paesi europei, dove potevano anche liberasi del loro comportamento grossolano imparando la raffinatezza e il savoirfaire. Il Tour non durava meno di due anni, così i giovani rampolli facoltosi si organizzavano portandosi dietro un precettore, alcuni domestici e naturalmente una scorta armata per difendersi dai numerosi assalti dei predoni che avrebbero potuto incontrare lungo la strada, poi il bagaglio comprendeva oltre i vestiti e gli effetti personali anche generi alimentari, letti e tende da campo per sopperire all’eventuale mancanza di alberghi. Il Tour toccava naturalmente la Francia che rappresentava all’epoca il vertice dello stile e della sofisticazione, qui i giovani inglesi imparavano i comportamenti raffinati che li avrebbero distinti poi nei salotti della Gran Bretagna. A Parigi sotto l’occhio attento dei tutori, aiutati dai valletti, il primo passo im- Johann Wolfgang Von Goethe - 1775 portante dei giovani inglesi era quello di rifornirsi di un nuovo guardaroba completamente francese, così rimessi a nuovo erano pronti per essere introdotti nell’alta società francese. Dopo Parigi, le altre città della Francia inserite nel tour erano Digione, Lione e Marsiglia. Subito dopo si passava in Italia con la visita dei suoi tanti monumenti, Firenze, Venezia e ovviamente Roma antica che divenne la meta più popolare da visitare. Durante il viaggio i giovani acquistavano, secondo le loro possibilità, numerose opere d’arte e di antiquariato, compravano quadri di paesaggi da riportare in patria, un po’ come facciamo oggi con le cartoline, i più facoltosi si facevano ritrarre da uno dei pittori più in vista al momento con alle spalle una qualche bella veduta italiana, a ricordo del viaggio come noi facciamo oggi con le foto. Passavano il tempo studiando e facendo acquisti, gli studenti d’arte imparavano dalle nostre architetture, gli stili e gli antichi modelli dei grandi artisti italiani. Tra le Preparazione del Grand Tour” dell’artista tedesco altre città da visitare c’erano anche Emil Brack 1860-1905. Pompei ed Ercolano che erano state recentemente riscoperte. Anche la Grecia e passando anche per Civita Castellana prima le sue antichità era una delle mete più amdi giungere a Roma e descrivendola così: bite del Gran Tour. “Appena passato il ponte, ci si trova su un E’ inutile dire che durante questi viaggi i rasuolo vulcanico, che può essere sia di vera gazzi facevano anche altri tipi di esperienze, lava sia di minerale più antico, trasformato diciamo pure che la loro conoscenza amoper calcinazione e fusione. Si sale lungo le rosa e sessuale veniva inclusa nelle tante pendici di un monte che si direbbe di lava esperienze da riportare in patria e che angrigia; vi si trovano parecchi cristalli bianchi dava ad arricchire il loro curriculum quando granatiformi. La strada che dal termine in seguito avrebbero dovuto scegliere una della salita conduce a Civita Castellana è sposa, l’aver avuto altre esperienza infatti della medesima pietra, resa ben liscia dal costituiva una garanzia di successo in passaggio delle ruote; la città è costruita su campo sessuale. tufo vulcanico, nel quale m’è parso di ravviL’espressione Grand Tour, sembra aver fatto sare cenere, pomice e frammenti di lava. la sua comparsa sulla guida “The Voyage of Bellissima la vista del castello: il monte SoItaly” di Richard Lassels, edita nel 1670, ed ratte una massa calcarea che probabili tanti libri che parlarono di questi affascimente fà parte della catena appenninica, si nanti viaggi come “Coryat’s Crudities” il erge solitario e pittoresco, le zone vulcanigrande successo di Thomas Coryat, scateche sono molto più basse degli Appennini e narono una vera e propria mania per questo solo i corsi d’acqua, scorrendo impetuosi, le viaggio. Durante il XIX secolo, la maggior hanno incise creando rilievi e dirupi in forme parte dei giovani istruiti fecero il Grand Tour. stupendamente plastiche, roccioni a preciPiù tardi, divenne alla moda anche per le pizio e un paesaggio tutto discontinuità e donne giovani, un viaggio in Italia con la fratture. Dunque, domani sera a Roma! Non zia nubile in qualità di chaperon faceva riesco ancora a crederci e se questo mio parte della formazione della signora d’alto voto sarà appagato, che cosa potrei desideceto. Al Grand Tour, specie verso l’Italia, rare ancora? Null’ altro, penso, che appronon erano estranei i giovani degli altri paesi dare felicemente a casa con la mia barca europei, come la Germania e la Francia. piena di faggiani e ritrovarvi tutti i miei Anche Johann Wolfgang von Goethe effetamici sani, lieti e ben disposti.” tuò il suo Grand Tour in Italia Una descrizione sublime e romantica che atdal 1786 al 1788 di cui scrisse nel suo fatraverso il tempo ci ha riportato le emozioni moso diario di viaggio: “Viaggio in Italia” di un antico viaggiatore del Grand Tour. 26 Campo de’ fiori Associazione Artistica Ivna L’OPERA D’ARTE DI OMERO AMMANNATO O mero Ammannato intraprende la sua formazione e il suo percorso come esperienza personale già nella scuola della Prof. ssa dell’obbligo che per lui, Maria Cristina come per molti, in quel Bigarelli periodo consisteva nella scuola d’arte ceramica, parificata alla terza media. Frequenta il Liceo Artistico, nel quale ha studiato anche suo fratello Piero. Deciderà successivamente di trasferirsi all’Istituto d’Arte di Civita Castellana, evitando il viaggio quotidiano verso la Capitale. Consegue il Diploma, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma. Sicuramente alla sua formazione hanno contribuito periodi di lavoro presso una fabbrica di piastrelle decorate a mano, sita a Prima Porta in provincia di Roma ed anche le sue attività lavorative presso gli studi di artisti, quali Meli Salvatore, ceramista e scultore, che aveva lo studio sulla via Appia presso Brooks Mel, anch’egli ceramista e scultore il cui studio d’Arte era ubicato a Via Margutta. Si impegna a produrre e a creare nello studio di ceramica di Paolelli di Roma per conto terzi , diretto dall’esperto ceramista “Leonida”. La formazione ha avuto ulteriore sviluppo nel seguire suo fratello Piero, il quale si dedica per tutta la vita all’Arte pittorica, raggiungendo notevoli traguardi. In questi ambiti si specializza e approfondisce la tecnica del marmo, del bronzo, del cemento armato (dato il costo notevole della fusione), della formatura in gesso, spaziando dall’Istituto alla “Scuola” di suoi amici muratori, dall’Accademia alla Fonderia, la stessa dove fa fondere una scultura per il cimitero dopo la morte del fratello Piero. Interessante l’affermazione “filosofica”, che per Omero Ammannato è al pari di una norma di vita, del rapporto tra arte visiva e musica grazie al quale si possono raggiungere le Dimensioni e l’Armonia, che legano i volumi e le linee costituenti l’Opera, come fosse uno spartito. L’Armonia deve essere tale, da provocare emozione all’osservatore, come la buona musica la provoca nell’ascoltatore, ci istruisce il Maestro d’Arte. Numerose sono le opere di diverse espressioni che possiamo ammirare e davanti alle quali possiamo emozionarci. Uno degli esempi eccelsi dei suoi splendidi lavori è l’Altare situato nella cattedrale di Ischia di Castro. Si tratta della sua prima e ultima opera, cosi grande, in pietra di Travertino, scolpito interamente a mano, senza l’utilizzo di mar- telli o scalpelli pneumatici. Gli stessi scalpelli sono costruiti in loco, nella fucina di un fabbro locale, che gli ha dato la rigorosa e fondamentale assistenza tecnica. L’Altare è scolpito su un monoblocco del peso di 13,50 tonnellate provenienti dalla locale cava di travertino. Il bozzetto in gesso viene presentato alla Curia Vescovile di Montefiascone, da cui dipende l’ Arcipretura di Ischia di Castro e successivamente alla soddisfazione espressa per tale proposta scultorea, il monoblocco viene collocato nel Duomo e lì scolpito. L’incarico di eseguire il lavoro viene dato da S.E. mons. LUIGI BOCCADORO all’epoca Vescovo di Montefiascone ed il promotore di quest’ opera è l’Arciprete di Ischia di Castro, Don Antonio Papacchini che segue con cura la realizzazione dell’Opera per tutti i sei mesi impiegati da Ammannato fino alla conclusione della stessa nel giugno del 1963. L’Altare rappresenta la Redenzione dell’umanità dal peccato originale. Il titolo “ la Redenzione”, infatti, vede al centro la crocefissione con ai lati Mosè che presenta le tavole della legge verso cui tende l’umanità, incarnata da Adamo ed Eva, dall’altra parte la Madonna che supportata dalla Chiesa aiuta la stessa ad avvicinarsi alla salvezza. “La Redenzione” di Ammannato è ancora oggi inevitabilmente contemporanea, sia nella fattura,che nel suo profondo significato umano e spirituale. Campo de’ fiori L 27 Non lo so ancora evanto, mese di settembre: nel parcheggio dell’ ospedale, Giulia, una giovane donna, attraversa sovrappensiero e viene lievemente investita dall’auto condotta dall’80enne Ettore, il quale si offre subito di soccorrerla, e, dopo il rifiuto, almeno di accompagnarla. Giulia accetta un passaggio alla stazione ferroviaria, dove scopre, però, che i treni della giornata sono sospesi e che è costretta di Catello a restare sino al giorno dopo. D’altra parte sarebbe comunMasullo que dovuta tornare per ritirare un referto molto importante, per dirimere i dubbi dei medici sui suoi sintomi, che potrebbero essere la desiderata gravidanza, oppure una tragica menopausa precoce. Anche Ettore aspetta dei risultati di analisi cliniche determinanti per la sua salute. Spontaneamente i due si ritrovano a trascorrere assieme la giornata, e l’attesa...… Opera prima di Fabiana Sargentini. Che si era distinta come pluripremiata documentarista. Dopo la laurea in Lettere (Storia e Critica del Cinema) con una tesi su Robert Altman, inizia a lavorare come assistente e aiuto regia nel cinema e nella pubblicità. Dal 1994 inizia a girare vari cortometraggi e documentari sia musicali che d’arte. Nel 1998 partecipa al Sacher Festival di Nanni Moretti con il cortometraggio in Super8 “Se perdo te”, racconto tragicomico e autobiografico della fine di una storia d’amore. Da allora ha realizzato altri cortometraggi e documentari musicali e d’arte per canali satellitari. Il documentario “Sono incinta” (presentato per la prima volta al Torino Film Festival 2003), ha vinto il Bellaria Film Festival 2004 ed è stato mandato in onda in DOC3 (RaiTre). Il successivo “Di madre in figlia” (presentato al Torino Film Festival e al Festival dei Popoli 2004) ha vinto nel 2005 Sguardi Altrove Festival di Cinema Femminile a Milano e il Bellaria Film Festival. Proprio al festival di Bellaria, nel 2004, fa l’incontro che ha dato origine a questo suo film d’esordio. Con Morando Morandini , il celeberrimo critico cinematografico, che di quella edizione era direttore. Morandini ebbe una bella impressione del modo di fare cinema della vincitrice del festival e diede luogo con la stessa una fitta corrispondenza epistolare. Fino a proporre alla Sargentini di scrivere assieme un film. Dopo pochi giorni di riflessioni, la giovane regista concluse che non poteva che raccontare la storia del loro incontro. Di una giovane donna con un uomo maturo. Mandò a Morandini una mezza pagina. Morandini aggiunse qualcosa e gliela rispedì. E così via è cresciuto questo film. Con la complicità di una scrittura a sei mani, essendosi aggiunto alla regista ed al grande critico anche Carlo Pizzati. Per una gestazione piuttosto lunga, circa 6 anni per la scrittura. Un film riuscito. Con atmosfere intimiste. Doppiamente crepuscolari. Il protagonista maschile per età. La protagonista femminile per l’incombente menopausa precoce. Tutto giocato nello strepitoso duetto di due grandi interpreti. L’inossidabile e vitale Giulio Brogi e la deliziosa e sempre più brava Donatella Finocchiaro. Qualche piccola sbavatura nei passaggi logici (come ad esempio lei che ha il costume sotto il vestito e se lo porta per tutto il giorno dopo aver fatto il bagno a mare e lui che lascia che sia lei a pagare la spesa al supermercato) è ampiamente perdonata dalla cura pregevole della messa in scena. Dalle inquadrature talentuose dei primi piani ravvicinatissimi, ai dettagli di sole calzature nel lungo incipit. E dalla pregevole scansione del film, realizzato mediante bellissimi acquarelli che si materializzano sullo schermo, ad anticipare la scena, quasi uno story board nel tempo reale della proiezione, che esprime al meglio la magia e la poeticità della sospensione temporale di questa giornata settembrina. Il film, nonostante abbia ben figurato al recente festival di Pesaro, non ha ancora trovato una distribuzione italiana, e rischia di andare ad ingrossare il novero dei film italiani invisibili. Un vero peccato. Curiosità: i notevoli acquarelli sono realizzati da Luca Padroni, compagno nella vita di Fabiana Sargentini, padre del loro ragazzino, che ha sorpreso, messo in apprensione ed infine inorridito Nanni Moretti, quando ha rischiato di sfiorare lo schermo del suo Sacher, mentre lo stesso intervistava la regista sul palco, dopo la prima romana alla nota manifestazione di opere prime italiane “Bimbi Belli”. L’intervento risolutivo del padre pittore, che ha portato via il recalcitrante bimbo, ha impedito il materializzarsi di una incipiente “sindrome di Erode…” che stava per scatenarsi nel noto regista, operatore culturale e mecenate romano… TITOLO: NON LO SO ANCORA REGIA: Fabiana Sargentini INTERPRETI PRINCIPALI: Giulio Brogi - Donatella Finocchiaro - Orietta Notari Alessandra Frabetti - Pierluigi Pasino ORIGINE: ITALIA PRODUZIONE: MARCO LEDDA E GIANLUCA ARCOPINTO PER SETTEMBRINI FILMS DURATA: 80’ SOGGETTO: COMMEDIA AGRODOLCE E CREPUSCOLARE FRASI DAL CINEMA: “Non si preoccupi, signora, la vita è troppo breve per viverla di paure! Grazie per la sensibilità!”. (il medico, fuori campo, e Donatella Finocchiaro). “Quanti anni ha? Non ne ho più. Li ho finiti!”. (Donatella Finocchiaro e Giulio Brogi). “Non c’ero mai. Tutto accadeva in mia assenza. Lei era uno di quei padri trasparenti in technicolor!”. (Giulio Brogi e Donatella Finocchiaro). “Non so chiedere aiuto. È che ho sempre paura che se chiedo aiuto a qualcuno, qualcuno che amo, magari l’aiuto te lo da . ma poi se ne va. Come ha fatto mio padre quando ero piccola!”. (Donatella Finocchiaro a Giulio Brogi). “Dicono che le lacrime delle donne siano segno di fragilità. Io dico che sono un segno di forza. E allora io sono fortissima!”. (Giulio Brogi e Donatella Finocchiaro). “L’heure entre le chien et le loup. Che significa? I francesi chiamano così il momento del tramonto : l’ora tra il cane ed il lupo!”. (Giulio Brogi e Donatella Finocchiaro).(è l’equivalente italiano di “tra il lusco ed il brusco”, dal latino “luscus”, che è guercio, cieco + brusco nel senso di oscuro. La versione francese, peraltro già presente nel tardo latino, si riferisce ad una condizione di luminosità incerta in cui è difficile distinguere un cane da un lupo, ndr.) VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 7 Leggenda: CAPOLAVORO ****quattro stelle: equivalente in decimi: 10 DA NON PERDERE ***tre stelle : equivalente in decimi: 8 DISCRETO ** due stelle : equivalente in decimi: 6 DA EVITARE *una stella: equivalente in decimi: insufficiente: meno di 6 Campo de’ fiori 28 Se il conflitto no NIENTE GUERRA PER N essun appassionato di ciclismo d’una certa età non avrà pensato, almeno per una volta nella sua vita, a quanti successi di Secondiano conseguito avrebbero Zeroli Coppi e Bartali se non ci fosse stata la seconda guerra mondiale. L’ esercizio è retorico, lo so bene, trasuda nostalgia, regala nient’altro che effimeri trionfi, induce a facili risolini di supponenza, ma a me è piaciuto tentarlo e, con buona pace di chi ci riderà su, voglio provare a spiegarlo a chi avrà la pazienza di seguire il filo onirico della mia “passionale razionalità”. Siamo dunque nel 1940 con Coppi che ha appena conquistato il suo primo Giro d’ Italia e con Bartali che schiuma rabbia e medita di andarsi a prendere la rivincita in terra di Francia. Al Tour “Ginettaccio” ha sostanzialmente due avversari che gli contrasteranno il passo: il francese René Vietto (classe 1914, la stessa di Bartali) e lo spagnolo Julian Berrendero (1912) scalatore dalle notevoli capacità e già vincitore della classifica del Gran Premio della Montagna nel Tour del ’36. Coppi è ovviamente assente per via della sua giovanissima età; per quest’anno gli dovrà bastare di aver assaporato la gioia della vittoria nel Giro d’ Italia. Bartali si aggiudica pertanto il Tour del 1940, superando nell’ ordine proprio il beniamino locale Vietto e l’ iberico Berrendero. Ma a questo punto una domanda sorgerà spontanea: chi sono all’inizio degli anni ’40 i ciclisti più forti in circolazione? Cercherò di rispondere facendo innanzitutto un elenco dei ciclisti migliori divisi per nazionalità. Cominciamo da casa nostra. In Italia abbiamo: Gino Bartali(14) Fausto Coppi(19) Fiorenzo Magni (20) Mario Vicini (13) Ezio Cecchi (13) Giordano Cottur (14) Vito Ortelli (21) Enrico Mollo (13) Aldo Ronconi (18) Salvatore Crippa (14) Severino Canavesi (11) Giovanni Valetti (13) Adolfo Leoni (17) Alfredo Martini (21) Olimpio Bizzi (16). Passiamo ora ai francesi: René Vietto(14) Victor Cosson (15) Jean Robic (21) Pierre Brambilla (19) Edouard Fachleitner (21) Guy Lapebie (16) Lucien Teissère (19). Più numerosi sono i belgi. Abbiamo: Stan Ockers (20) Romain Maes (13) Sylvère Maes (09) Lucien Vlaeminck (14) Alberic Schotte (19) Félicien Vervaecke (07) Achiel Buysse (18)Désiré Keteleer (20) Gustaaf Deloor (13) Marcel Kint (14) Georges Claes (20) Richard Depoorter (15). Pochi gli svizzeri di un certo livello, se si fa eccezione per Ferdy Kubler (19); gli altri sono : Leo Am- Fausto Coppi berg (12) Hans Knecht (10) e Paul Egli (11). Si riduce a due la pattuglia d’un certo peso degli spagnoli. C’è il già citato Julian Berrendero (12) e Dalmacio Langarica (19). Di nessuna consistenza la rappresentanza a livello internazionale di olandesi, tedeschi , inglesi e portoghesi. Occorre a questo punto notare come non siano presenti in questo elenco avversari storici di Bartali e Coppi come Hugo Koblet, Louison Bobet e Rik Van Steenbergen ma la spiegazione è semplice: essi sono troppo giovani in quel periodo di tempo, essendo lo svizzero e il francese del ’25 ed il belga del ’24. Sono ancora troppo giovani gli spagnoli Ruiz(25) e Lorono (26), il belga Impanis (25) e lo svizzero Schar (26). La nostra storia può dunque riprendere dal 1941, non senza però prima precisare che dalle mie analisi previsionali ho inserito soltanto i nomi dei possibili protagonisti delle sole due grandi corse a tappe : il Tour de France e il Giro d’Italia. Sarebbe ancora più impossibile voler ipotizzare vincitori e piazzati nelle grandi classiche internazionali, come ad esempio la Sanremo o la Roubaix. E a questo proposito c’è da rilevare come le cosiddette “ classiche-monumento” di oggi non corrispondano a quelle dell’ epoca di Coppi e Bartali, perché non si spiegherebbe altrimenti come lo stesso Fausto non abbia mai partecipato al Giro delle Fiandre, una sola volta alla Freccia Vallone (ha vinto nel ’50) e una sola volta alla Liegi(ritiro per una caduta). Di fatto in quegli anni rivestivano una grande importanza le classiche italiane, come il Giro dell’Appennino, la Tre Valli Varesine, il Giro del Piemonte, della Toscana e perfino la Roma- Napoli- Roma che si correva in parte dietro motori. Sulla Vuelta di Spagna occorre essere molto chiari. A quei tempi non valeva nulla ed oltretutto veniva disputata a singhiozzo. Debuttò nel 1935 e si corse anche l’anno successivo ma si fermò per quattro anni in coincidenza con la guerra civile, riprese nel biennio ’41-’42, ma si Gino Bartali fermò ancora nel ’43 e nel ’44 per poi arrivare al ’48. Non si corse nel ’49 e per altri quattro anni dal ’51 al ’54. Riprese regolarmente con cadenza annuale soltanto dal 1955. Ecco perché mi fa rabbia quando sento dire che soltanto tre atleti( Hynault, Merckx e Gimondi) hanno vinto le tre grandi corse a tappe… Ma lasciamo perdere e ritorniamo piuttosto nel mio stravagante sogno. Nel 1941 Gino Bartali è letteralmente scatenato. JACQUES Goddet gli ha appena detto che lui sarà il più grande della storia del Tour ed il toscano che cosa fa? Comincia col vincere il Giro, profittando di un improvviso calo di forma del suo giovane rivale Fausto Coppi e della superiorità palesata sulle grandi montagne nei confronti dei belgi Sylvère Maes e Félicien Vervaecke. I due fiamminghi non sono tanto teneri da domare. Il primo ha già vinto due Tours, con nove vittorie di tappa e vestendo per ben 26 giorni la maglia gialla, il secondo, scalatore puro, si è imposto per due volte nella classifica del Tour quale miglior scalatore, imponendosi anche in sei tappe. Al Tour del ’41 Ginettaccio appare letteralmente scatenato e domina la classifica finale vincendo con oltre dieci minuti sul francese Victor Cosson, un passista già giunto terzo al Tour del ’38, mentre è ancora terzo l’inossidabile belga Vervaecke.Il 1941 è dunque ricordato come l’anno in cui un ciclista, cioè Bartali, sia riuscito a conquistare per la prima volta nella storia e la maglia rosa e quella gialla nello stesso anno. L’ anno successivo un ritrovato Fausto Coppi, al pieno d’una rivalità con Bartali che spacca in due la penisola, ormai nella maturità dei suoi 23 anni, vince il Giro superando proprio Bartali ed il talentuoso belga Sylvère Maes che all’età di 33 anni è ancora in grado di dire la sua in una grande corsa a tappe. Al tour del ’42 l’armata “italienne” è inarrestabile. Vince Coppi ancora su Bartali, mentre al terzo posto troviamo Ezio Cecchi “lo scopino di Monsummano”, abile Campo de’ fiori 29 on ci fosse stato ER COPPI E BARTALI Julian Berrendero René Vietto scalatore, già secondo al Giro del ’38 e sempre ben piazzato nella grande corsa italiana. Il 1943 non è un buon anno per gli italiani. Lo svizzero Ferdy Kubler, che ha vestito la maglia gialla che ha la stessa età di Coppi, vince il Giro su Giovanni Valetti, già vincitore dei Giri del ’38 e del ’39 ed in grado di contrastare, soprattutto in salita, il forte corridore elvetico. Al terzo posto si affaccia sulla ribalta internazionale Fiorenzo Magni, discesista provetto, buon passista e discreto cronomen. Il Tour ’43 torna dopo qualche anno a parlare francese perché René Vietto, tenace scalatore-passista che ha già vinto otto tappe al Tour e che ha vestito la maglia gialla per ben otto giorni nel 1939, riesce a frenare le ambizioni di Bartali, comunque indomito fino a Parigi, mentre al terzo posto troviamo uno sgraziato scalatore, appena ventiduenne che si chiama Jean Robic. L’anno successivo segna la consacrazione di Fiorenzo Magni che supera all’ultimo tuffo il sorprendente svizzero Hans Knecht, vincitore sei anni prima d’un campionato mondiale dilettanti su strada, ottimo passista e buon sprinter. Un belga, Stan Ockers si piazza al terzo posto dopo aver vinto tre tappe. Nella “Grande Boucle” Fausto Coppi non ha rivali e sia Kubler che Schotte giungono a distanze siderali dall’ormai consacrato “Campionissimo”. Il 1945 certifica la indiscussa caratura internazionale dei nostri campioni. Il Giro lo vince Coppi su Bartali e Magni, mentre il Tour e appannaggio Félicien Vervaecke d’un Bartali dominatore assoluto della montagna ed in grado di mettere tra se e Kubler, ancora secondo un ampio margine di minuti. Sulla parte bassa del podio di Parigi si posiziona il belga Ockers, mai domo anche se poco competitivo sulle grandi salite. Il Giro del ’46 non è un sogno giacché Bartali ha realmente superato Coppi, mentre le braccia di Morfeo mi riprendono per qualche istante con il Tour vinto da un Coppi desideroso di rivalsa, sul belga Schotte ed il redivivo francese René Vietto, ormai al classico canto del cigno. E a proposito di Vietto, ricorderete come il transalpino sia nato lo stesso anno di Gino Bartali, ma a marcare la differenza tra i due c’è da rilevare che Vietto si ritirò appena passata la guerra mentre Bartali iniziò proprio dal primo dopoguerra la sua titanica battaglia con Coppi. Nel ’46 il toscano aveva infatti già 32 anni, guarda caso la stessa età di Eddy Merckx e di Bernard Hynault, quando i due campioni decisero di attaccare la biciletta al classico chiodo…La grandezza di Bartali è davvero incommensurabile e nella sua leggendaria ed interminabile sfida con Coppi certamente il peso dell’età ha giocato negativamente solo per lui. Comunque ora che siamo arrivati al termine di questa “carrellata onirica” io credo che di una cosa si possa essere certissimi e che cioè, senza la guerra, Bartali e Coppi avrebbero profittato d’un quinquennio senza grandissimi avversari sul proscenio internazionale. Non sa- rebbero certamente stati i vari Vietto, i Robic, gli Ockers, i Maes, i Kubler ad impedire ai due nostri fuoriclasse di fare incetta di Giri e di Tours e magari anche di cogliere affermazioni in certe classiche belghe e francesi e (soltanto per Coppi) di aggiungere altri titoli mondiali di inseguimento su pista. Ma sarebbe viceversa da superficiali non considerare che se la guerra non ci fosse stata davvero difficilmente Bartali avrebbe potuto vincere il Tour anche nel ’48 dieci anni dopo la sua prima affermazione nella “Grande Boucle” e anche Coppi probabilmente non avrebbe vinto il Giro del ’53, tredici anni dopo il suo esordio vittorioso del 1940. Ipotesi sicuramente, giacché senza il grande conflitto mondiale le carriere dei due assi italiani non sarebbero potute durare, come sono invece durate nella realtà, ben venti anni. Ma è fantastico poter pensare che Fausto Coppi avrebbe potuto vincere 7 Giri d’Italia e 5 Tours de France e Gino Bartali 4 Giri e 5 Tours…Tra i due si inserirebbero in una ipotetica classifica senza tempo Eddy Merckx con 5 Giri e 5 Tours e Bernard Hynault con 3 Giri e 5 Tours. Dalla voce mitica di Mario Ferretti sarebbe davvero incredibile poter udire (con il cognome detto prima del nome, come ascoltavo alla radio da bambino) questo ordine d’arrivo : 1° Coppi Fausto 2° Merckx Eddy 3° Bartali Gino 4° Hynault Bernard… Nel sogno si ha, talvolta, la possibilità di evocare tante belle e commoventi verità. Campo de’ fiori 30 LA STORIA DELLA ROMA CIVITA CASTELLANA - VITERBO Civita Castellana. Anni ‘40. La tramvia passava per via V. Ferretti. In questa cartolina originale dell’archivio del Sig. Roberto Felicetti, si vede bene il vecchio Ospedale Andosilla sulla sinistra, ed un piccolo, ma ben curato, giardino nell’edificio di fronte, oggi attuale sede delle scuole elementari. ... continua dal numero 104 N el 1928 la S.R.F.N. presentò il progetto definitivo per l’adozione di Francesca delle scartamento ordinaPelinga rio sull’intera linea e nel 1930 ci fu l’autorizzazione per l’esecuzione dei lavori di allargamento della sede stradale. Con l’entrata dell’Italia in guerra, vennero emanate le norme da rispettare in caso di allarme aereo e impartite disposizioni in merito alla riduzione dell’illuminazione sui treni e nelle stazioni. Generi alimentari e abbigliamento furono razionati e fu quindi abolita la distribuzione di divise al personale che si ridussero al solo berretto, ci fu il divieto di allontanarsi dal posto di lavoro in caso di incursione aerea e i treni in arrivo a Viterbo si dovevano fermare a Bagnaia, ritenuta più sicura. Venne poi disposta la militarizzazione di tutto il personale della ferrovia ad eccezione delle donne e dei minori di 17 anni: lo stato di militarizzazione era quello di indossare un bracciale azzurro. Il servizio era comunque assicurato, ma nel 1944, data la scarzezza dei carburati, le corse furono ridotte a solo tre giorni la settimana. Ai soldati tedeschi, su alcuni treni, venivano riservati otto posti in prima classe e quattordici in classe terza. A causa dei bombardamenti aerei nel 1944 e delle distruzioni effettuate dalle truppe tedesche, la linea ferroviaria subì notevoli danni: i fabbricati di Civita e l’officina di Ca- talano furono distrutti. Nel 1946 fu dato l’avvio alla loro ricostruzione. Nel 1953 fu inaugurata la nuova stazione di Viterbo poiché nel 1944 i ripetuti bombardamenti aerei avevano raso al suolo il fabbricato, erano stati feriti cinque agenti e la signora della biglietteria era stata colpita a morte sul posto di lavoro. La ferrovia ha compiuto un secolo di vita e, nonostante tutti gli interventi di ammodernamento, dimostra abbastanza gli anni che ha. Molti di noi, me compresa, hanno dei ricordi bellissimi legati al tempo della scuola quando, per andarvi, prendevamo il treno. Purtroppo, poi, lo sviluppo dell’automobile ha relegato il servizio ferroviario a funzioni secondarie condannandolo ad un lento declino. Campo de’ fiori 31 PER UNA STORIA DI PIAZZA DI SAN CLEMENTE: 19 APRILE 1949. del Prof. Architetto Enea Cisbani N ... continua dal numero 103 el 1957 l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco e Senatore Enrico MINIO, dà l’avvio ad una serie di importanti opere pubbliche – illuminazione stradale, rifacimento delle principali arterie cittadine, fognature, acqua potabile nelle abitazioni, scuole rurali e scuola media - che modificheranno totalmente l’immagine urbanistica della città, tra cui i Bagni Pubblici in largo Cavour, al piano terra del palazzo comunale e in piazza di San Clemente, quest’ultimo demolito verso la fine degli anni’80. In quel periodo non tutte le abitazioni del centro storico disponevano del servizio igienico e non tutti i locali pubblici allora esistenti erano dotati del bagno. Oggi tutte le abitazioni del centro antico dispongono del locale igienico e come da normativa vigente tutti i locali commerciali ne sono provvisti, quale requisito fondamentale per ottenere il permesso di agibilità e l’autorizzazione per la vendita al consumo. Il 18 febbraio 1957 la ditta incaricata dei lavori, nelle operazioni di scavo del manufatto - in quanto totalmente interrato e con terrazzo superiore al livello della piazza a quota +50 cm. - rinviene un ossario e numerosi resti scheletrici: praticamente un Cimitero, legato alla presenza nella piazza, anche se non più officiata dal 1833, della chiesa di San Clemente. Alcuni bambini, per gioco, prendono alcune ossa e le portano in Cattedrale a Don Gino CONTI, allora Vicario Parroco, il quale relaziona immediatamente l’accaduto al Vescovo Mons. Roberto MASSIMILIANI. Il giorno seguente, il Vescovo scrive una circostanziata lettera circa l’accaduto sia alla Prefettura di Viterbo che alle Belle Arti di Roma. E’ anche l’avvio ad una nutrita serie di lettere tra lo stesso Vescovo e il Senatore Minio. Mons. Roberto Massimiliani ed Enrico Minio: due titaniche e gloriose figure della storia moderna di Civita Castellana. Diversi per formazione culturale e politica: Mons. Massimiliani si forma a Roma nell’importante Collegio Capranica, successivamente nell’Università Gregoriana e infine parroco di San Gregorio e insegnante di Religione nell’Istituto Industriale “Montani” di Fermo, mentre Minio, essenzialmente un’autodidatta, è dapprima operaio e poi attivista politico negli anni ’30 nelle file del Partito Comunista d’Italia dopo la scissione di Livorno del 1921. Un elemento li accomuna: entrambi gli zii paterni erano Monsignori. Mons. Massimiliani aveva una zio Vescovo a Falerone, mentre Enrico Minio era il nipote di Mons. Filippo MINIO, Rettore per 25 anni del Seminario Vescovile di Civita Castellana e poi del Seminario Romano. Oggi, a livello locale, i rapporti tra potere civile e religioso sono improntati alla cordialità e al reciproco rispetto, ma nel 1957 – in piena guerra fredda – con la città roccaforte del Partito Comunista Italiano e dominata dal Sindaco Minio, ogni avvenimento è motivo di contrasto e aspra lotta politica. Il Vescovo Massimiliani invia a Minio due lettere: la prima del 20 febbraio e la seconda del 4 marzo 1957. Nella lettera del 4 marzo 1957, leggiamo: On. Sig. Sindaco di Civita Castellana, rispondo alla sua del 2 scorso, mandatami a mano, circa i lavori della piazza San Clemente per i quali avevo scritto la mia del 20 febbraio: Ella si lagna della mia lettera perché ho scritto che si sta facendo un cesso a Civita C., nella piazza di San Clemente, senza riguardi a sentimenti di pietà e religione e mi accusa di ingiuria e calunnia: ciò che io chiami Cesso, ella più sotto Gabinetto, il che se io comprendo qualcosa del suo italiano, è l’equivalente; ma senza voler discutere sulla parola, è certo che ivi si costruisce un gabinetto di decenza. Nella mia lettera, più che a parlare a mio nome, io mi feci eco delle lamentele e proteste della popolazione del quartiere e del Clero, che vivamente disapprovano quella iniziativa. E la pregavo di desistere. Il motivo: perché nello scavare era stato rinvenuto un cimitero. Erano state rinvenute molte ossa umane: tombe e un ossario. Difatti ivi era l’antica chiesa di San Clemente ed è noto che nelle chiese o presso di esse, per molti secoli, si sono seppelliti i morti. Come Lei osa dire che non vi era cimitero, né tombe, né ossario?Ragazzi che giocavano con le ossa umane sono giunti fino alla Cattedrale e il Parroco venne a notificarmi la cosa. Per questo mi recai la mattina dopo sul posto. Ov’è la calunnia? Ov’è l’ingiuria?Fare un gabinetto di decenza lì, a me e non a me solo, è sembrato atto che offende sentimenti di pietà e religione. Ella si lagna che io avrei preso e conservato verso l’Amministrazione Comunale una posizione di ostilità, malgrado quanto si è fatto per il benessere del paese e il progresso. Quando Ella nell’aprile 1953, il 22 precisamente, in pubblica piazza si permise di dire che manifestazioni religiose onorate anche della presenza di un Cardinale erano manifestazioni politiche, le disapprovò e giunse a boicottarle, fu quella una manifestazione di rispetto e deferenza verso la mia persona? Giacchè mi preme dire che io non sono qui per me e la mia privata persona: io sono qui a rappresentare la Chiesa... ... continua sul prossimo numero ERRATA CORRIGE Sul precedente numero di Campo de fiori (104, Giugno 2013), nellarticolo del Prof. Enea Cisbani, a pagina 31, è stato erroneamente riportato il nome dellartista Viola Cima in luogo di VIOLA CARABELLI. Ci scusiamo con la protagonista dellequivoco per quanto accaduto e con tutti i nostri lettori che hanno prontamente segnalato lerrore. Abbiamo immediatamente cercato di porre rimedio al fatto, pubblicando correttamente sul notro sito www.campodefiori.biz, larticolo con il cognome corretto.Chiediamo nuovamente venia a tutti. 32 ABBRONZARE… MANGIANDO… Campo de’ fiori Si può, grazie alle vitamine antiossidanti che si trovano in frutta e verdura, ma non solo! Scoprite quali... per avere una abbronzatura facile e duratura! N on c’è solo un bel cappellino, una buona crema abbronzante e quant’altro per proteggersi dal sole e dai …colpi di Josiane di sole! Potete abbronMarchand zarvi senza rischi con l’alimentazione, un certo tipo Naturopata di alimentazione, che aiuterà la vostra pelle a resistere al meglio al sole cocente e che la preparerà ad acquistare un colore invidiabile. E’ ovvio che occorre prediligere i buoni alimenti … Allora, fate il pieno di anti ossidanti! Voi sapete che i raggi ultravioletti del sole vi fanno abbronzare attivando la produzione di melanina, ma nello stesso momento attivano lo sviluppo dei radicali liberi proprio all’interno delle cellule della pelle. Da qui, un invecchiamento accelerato di quest’ultima e il rischio di cancro della pelle. Ma se consumate abbastanza vitamine antiossidanti: A, C e E, la vera arma contro i danni dei radicali liberi, siete a posto. Aumentando anche l’apporto di selenio, altro antiossidante molto efficace e rinforzando il consumo di beta-carotene e pro-vitamina A, la vostra pelle resisterà meglio ai raggi solari e comincerà a colorarsi leggermente senza danni! Dove trovare le vitamine pro-sole? Vitamina C e Beta-carotene in frutta e verdura fresche dell’estate. Consumatele preferibilmente crudi o sotto forma di succhi, per avere un valore vitaminico ottimale. Le migliori fonti di Vit. C: fragole, peperoni, crescione, pomodori. Per il beta-carotene: il mango, albicocche, melone, carote, pesche gialle, spinaci, crescione, anguria. Per la Vitamina A: fegato, uovo (tuorlo) pesce grasso, burro e formaggi. Per la Vitamina E: oli vegetali (girasole e mais) da utilizzare per cucinare e per condire. Presente anche nelle mandorle e le nocciole (perfette per l’aperitivo) e le verdure fresche. Il Selenio: crostacei, frutti di mare, e i pesci, ma anche nei funghi, aglio e cipolla e nei cereali integrali. Attenzione al finocchio e al sedano: contengono psoraleni che sensibilizzano la pelle e favoriscono i colpi di sole! Dovete pensare anche ad idratare la vostra pelle dall’interno. Come? Bevendo! Quando ci si espone regolarmente al sole, gli acidi grassi della membrana cellulare cutanea vengono aggrediti e distrutti. La pelle perde morbidezza e si disidrata. Allora? Be- vete, bevete, fino ad arrivare ad una idratazione sufficiente dell’organismo. Apportate all’organismo anche sufficienti corpi grassi come l’olio vegetale e pesci ricchi in acidi grassi essenziali alfa-linoleici della famiglia degli Omega-3. L’acqua è la migliore bevanda. La più adatta per reidratare, soprattutto quando fa caldo. Acqua liscia o gassata, di rubinetto e in bottiglia, naturale o aromatizzata ma non zuccherata, da bere ben fresca (ma non ghiacciata!) Berne almeno 1 litro al giorno, senza aspettare di avere sete. Se volete sapere come reintegrare l’acido alfa-linoleico, sappiate che da 1 a 2 cucchiai da minestra di olio di noce, di colza o di soia con una porzione di pesce grasso (salmone, sardine, tono, maccarello) vi basteranno. Gli altri oli vegetali, le noci, l’avocado, i germi di grano possono completare l’apporto così come le verdure “ a foglie” come spinaci, crescione, cavoli… Ricordate però che tabacco e alcool sono i nemici della buona salute della pelle: la rendono fragile e spenta. Non dimenticate che l’alcool porta calorie… Se ne consumerete troppo, rischiate di non poter più indossare il vostro costume già nel bel mezzo delle vostre vacanze! Ricordatevi di aver cura di voi...sempre Foto An to neta 34 Campo de’ fiori Finnegans Wake Intervista al gruppo musicale italiano che ama suonare la musica irlandese L tutto nasce 5/6 anni fa da lui, appunto, chitarrista, da un altro ragazzo, Francesco (che ora non fa più parte del gruppo), appassionato di letteratura Irlandese e da Jacopo, violinista; il nome del gruppo, deriva dall’opera più famosa di Joyce ma evoca anche una canzone comica irlandese in cui viene raccontata la storia di un tizio che ubriaco, durante il suo turno di lavoro, cade da una impalcatura di un palazzo, tutti credono che sia morto, ma lui grazie ad alcune gocce di whisky che gli cadono sul viso mentre è deposto (J.R.R. TOLKIEN, Il Signore degli Anelli) nella bara, si risveglia durante la veglia per il suo funerale. Da qualche anno fa parte di queangolo del colsto gruppo anche Mirko, come elemento di lezionista, la supporto alla chitarra, che ricorda così il suo rubrica che “esordio”:« Ho ascoltato un po’ di canzoni sono solita cuda Jacopo, il quale mi ha proposto di andare rare sulle paa vedere le loro prove e di provare a fare gine di questa rivista, in musica e così, quasi senza volerlo, ho iniquesto incontro estivo laziato questo cammino!». Recentemente alla di scia merletti e naftalina in “Compagnia” si sono uniti un altro Paolo che suona il Bodhran e il Cajon, Marta che Letizia Chilelli soffitta per vestirsi, di Verde! suona il contrabbasso e Gabriele che suona Verde come la meravigliosa Irlanda che ci il flauto traverso Irlandese e il Tin Whistle. viene descritta e “raccontata” dai Finnegans Dove reperite testi e musiche? Wake, un gruppo composto da 6 ragazzi «Le musiche ed i testi sono di origine reche suonano musica folk irlandese, tradiziomota e non hanno autori, anche se quello nale e acustica. che proponiamo noi oggi è una rivisitazione Ho scelto di aprire questo nostro appuntadi musiche che si suonavano negli Anni Sesmento con i versi raccontati da Frodo, prosanta». tagonista de “Il Signore degli Anelli”, poiché Suonate molti strumenti “inconsueti”, è proprio questa l’atmosfera che si respira quali studi avete fatto, musicalmente incontrando Paolo, Jacopo e Mirko, tre dei parlando? sei componenti di questo gruppo così spePaolo:« Io suono la Mandola e sto cominciale nel loro genere. La loro può essere ciando lo studio del Banjo da autodidatta, considerata una piccola “Compagnia delho preso lezioni di chitarra e non nascondo l’Anello”soprattutto per quanto riguarda la che faccio molta fatica poiché sono mancino loro amicizia e le atmosfere che evocano e quindi, spesso trovo parecchia difficoltà a con la loro musica. reperire gli strumenti, che sono pensati, quasi sempre, per i destrorsi». Come è nato questo gruppo? Jacopo:« Suono il violino da quando sono Paolo, il “saggio” del gruppo ci racconta che bambino, sto imparando a suonare il Tin a Via prosegue senza fine Lungi dall’uscio dal quale parte. Ora la Via è fuggita avanti, Devo inseguirla ad ogni costo Rincorrendola con i piedi alati Sin all’incrocio con una più larga Dove si uniscono piste e sentieri. E poi dove andrò? Nessuno lo sa. L’ Whistle, il Bouzouki e l’Armonica a bocca». Mirko:« Io ho preso lezioni base di chitarra, anzi colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente il mio maestro Fabrizio Mancini, detto “Marietto”, che mi ha fatto innamorare di questo strumento e del “metal estremo”, negli ultimi tempi, sono migliorato tecnicamente e questo grazie al fatto che sono entrato nel gruppo e per non farmi mancare nulla, canto!». Marta frequenta il conservatorio, Gabriele è diplomato in clarinetto, l’altro Paolo studia da autodidatta e suona musica Irlandese con alcune delle band più importanti del Centro Italia e anche dell’estero. Da come ho potuto finora capire, il vostro è un genere molto particolare, avete molto seguito? Paolo:« In generale, quando suoniamo, siamo apprezzati, anche se possiamo dire che la nostra musica è un po’ di nicchia», interviene Jacopo:« Confermo ciò che dice Paolo, la differenza però la fa l’ambiente in cui suoni, un conto è girare per i locali, un altro è partecipare ad eventi importanti come i Festival di Guidonia, Montelago e Casperia dove ci sono molti gruppi che arrivano da tutto il mondo». Mirko:« Concordo anche io sul genere di nicchia, non ci sono molti gruppi che fanno questo genere di musica! Per la nostra esperienza possiamo però dire che essere ragazzi, fa sì che la nostra musica venga ap- Campo de’ fiori prezzata anche dai giovani che, curiosi, vengono volentieri a sentirci per la prima volta e che poi ci chiedono dove potranno di nuovo venire a vederci; non nascondiamo però che il piacere di ascoltarci è condiviso da persone di ogni età, ed è bello vedere la gente che ci ascolta con interesse, partecipando, anche se non capisce i testi delle canzoni a causa della lingua!». Avete un sito o una pagina facebook dove è possibile seguirvi? «Abbiamo la nostra pagina Facebook: https://www.facebook.com/finneganswakeirishmusic e un profilo su Youtube: http://www.youtube.com/channel/UC5px2h pT0T7dDWVJaSA1O8A». Ora un pochino di pubblicità: perché i nostri lettori dovrebbero venire ad ascoltarvi? Jacopo:« Per ascoltare la musica! Perché suoniamo musica allegra e divertente, abbiamo una buona carica, tanto entusiasmo e non per ultimo i ragazzi della nostra età hanno la possibilità di venire a vedere e sentire strumenti che non si vedono e non si sentono tutti i giorni!». Paolo:« Possiamo dire che la nostra musica è diversa dal panorama che c’è in giro ed è proprio per questo che ci accontentiamo di fare qualche serata in meno, ma non vogliamo essere uguali a nessuno!». Mirko:« Per passare una serata in allegria, con una musica che ti prende subito come sottofondo!». Parlando con voi traspare che tra di voi c’è anche una bella amicizia, cosa apprezzate l’uno dell’altro? Paolo:« Di Jacopo apprezzo una la sua sincerità, anche se a volte essere troppo di- 35 Jacopo:« Tengo a precisare che ci frequentiamo anche quando non suoniamo, non amiamo la discoteca, preferiamo vederci in ambienti più intimi come i pub , le enoteche e spesso ci portiamo dietro gli strumenti con i quali “accompagniamo” le nostre serate». retto diventa un difetto! E poi è eclettico e disponibile. Mirko è caparbio, infatti anche se suona da poco, si è buttato a capofitto in questo progetto; anche di lui apprezzo la sincerità. Mi faccio portavoce di Jacopo e Mirko anche per ciò che apprezziamo di Gabriele, molto preparato ed un vero avventuriero, che si è dedicato anima e corpo al nostro gruppo anche con tutte le difficoltà logistiche che può incontrare una persona che non vive nel tuo stesso paese, infatti lui è di Roma; e di Marta che si è inserita con molta facilità nel gruppo. Paolo è disponibile e ci ha aperto al genere (ci fa da coach) ha molta pazienza ed è una persona che anche se ha suonato davanti a pubblici vasti non si è montato la testa». Jacopo:« Paolo, il saggio, ha un carattere mite e funge spesso da mediatore, riesce a mitigare anche le situazioni più spigolose, ha molta esperienza, è la persona a cui diamo più retta! Mirko, anche essendo l’ultimo arrivato, come abbiamo già detto ha puntato molto sul gruppo». Mirko:« Con Paolo, il saggio, mi trovo bene anche se lo conosco da poco, apprezzo molto il suo carattere! Con Jacopo ci “sopportiamo” da tanto tempo! Ho sempre apprezzato la sua sincerità e il fatto che mi ha chiesto di entrare nel gruppo». Progetti futuri? Paolo:« Incidere demo e fare pezzi nostri». Mirko:« Migliorare sempre di più l’esecuzione dei pezzi in modo da avvicinarsi al modo di suonare degli Irlandesi, soprattutto per quello che mi riguarda nel suonare la chitarra e poi c’è il sogno di poter un giorno suonare in Irlanda». Siete nell’ “angolo del collezionista”, la domanda viene da se, collezionate qualcosa? Paolo:« Colleziono vinili, mi piacciono la musica anni ’70 e i cantautori italiani». Jacopo:« Adoro e colleziono libri» Mirko:« Colleziono le locandine delle nostre serate». Ragazzi, siamo in chiusura, c’è qualcuno che volete ringraziare pubblicamente? Mirko:« Tutte le persone che ci supportano durante le nostre serate». Jacopo:« I nostri amici che ormai ci chiedono di loro spontanea volontà, quando potranno risentirci, mentre prima eravamo noi a dover “sponsorizzare” le nostre serate!». Paolo:« Gli Shire, un gruppo di Roma che suona musica Irlandese, una vera e propria guida per noi!». Lasciamo quindi Paolo, Jacopo, Mirko, Marta, Gabriele e Paolo sulla Via descritta da Frodo in apertura, con l’augurio più grande di uno splendido futuro ricco di successi! Campo de’ fiori 36 LE AUTO DELLA NOSTRA INFANZIA Fiat 500/A “Topolino” 569 cc - 1936 Q uesta piccola automobile fu progettata da un allora, giovane ma già apprezzato ingegnere della Fiat: di Arnaldo Ricci l’ing. Dante Giacosa (lo stesso ingegnere che [email protected] vent’anni dopo progettò la nuova Fiat 500, centrando finalmente l’obiettivo della motorizzazione di massa). Le autorità di quei tempi, avevano già tentato di far costruire alla Fiat un’ auto di massa (nel 1932 con la Balilla) come scritto negli articoli precedenti; il prezzo di vendita però, fece fallire l’intenzione di dare un’auto alla maggioranza degli italiani! Nel 1936 con la 500/A Topolino si tentò di nuovo; sulla falsa riga di quello che l’Ing. Porsche stava realizzando in Germania (alcuni storici affermano che erano i tedeschi che stavano copiando gli italiani!). Infatti l’Ing. Porche realizzò quanto richiesto dal Reich; la famosa Maggiolino del 1936, la quale venne messa in vendita a 1000 marchi che corrispondeva a 5 stipendi medi di un operaio specializzato tedesco. Anche il governo italiano di allora (considerando fra l’altro la capacità produttiva della Fiat, di gran lunga inferiore alla Porsche, che la materia prima non la doveva importare!) chiese alla Fiat di contenere il costo della Topolino entro le 5.000 lire! (circa 12 stipendi medi di un operaio italiano di quei tempi ). La direzione della Fiat convocò tutti i suoi progettisti più bravi per discutere il problema; dopo mesi di discussioni e riunioni, alla fine l’incarico di capo progetto fu assegnato al giovanissimo Ing. Dante Giacosa. Giacosa sapeva che doveva risparmiare su tutto! E trovò delle geniali soluzioni, per eliminare alcune parti meccaniche nonchè della carrozzeria; fra l’altro eliminò da questa vetturetta, sia la pompa dell’acqua che quella dell’olio. Il radiatore venne posizionato al di sopra del motore, consentendo la circolazione dell’acqua con il principio del termosifone, l’acqua fredda va in basso e quella calda in alto; la lubrificazione venne ottenuta invece per sbattimento dell’olio, senza la necessità di avere una pompa; i posti dell’abitacolo compreso il conducente ridotti a due. Anche nella realizzazione del telaio vennero ottenute semplificazioni impiegando meno materiale possibile. munque anche se ancora lontana, si stava lentamente avvicinando. Questa vetturetta era però adatta solo a brevi viaggi, la sua affidabilità era di lunga inferiore alla Balilla e sui lunghi percorsi in salita era soggetta irrimediabilmente a surriscaldamento, considerando la non perfetta lubrificazione e raffreddamento del motore. La Topolino fu acquistata anche dalle forze armate che la impiegarono solo in percorsi cittadini; essa non fu costruita in versione militare proprio per la sua scarsa affidabilità in percorsi fuori strada. Allo scoppio della 2° guerra mondiale, la produzione della Topolino iniziò a rallentare, fino a fermarsi completamente dopo i disastrosi bombardamenti di Torino; inoltre ovviamente, la capacità produttiva della Fiat nonché dell’Alfa Romeo e della Lancia, fu maggiormente concentrata verso autocarri, aerei ed armamenti in genere! Nel 1948, a tre anni dalla fine della guerra, riprese con slancio la produzione automobilistica; fu realizzata anche la versione familiare della Topolino, il cui nome ufficiale era Fiat 500/B ma da tutti chiamata Giardiniera a 4 posti, con le portiere in legno. Questa vettura familiare ebbe molto successo per l’aumentato spazio interno disponibile. Fiat 500/B chiamata Giardiniera 1938 - L’ing. Dante Giacosa appoggiato ad una Topolino Quando il 15 giugno del 1936 fu presentata al salone di Torino la Fiat 500/A chiamata anche Topolino, essa costava al pubblico ben 9.800 lire! (26 stipendi medi di un operaio di allora!) circa il doppio di quanto avevano richiesto le autorità governative. La motorizzazione di massa auspicata in Italia, non fu raggiunta neanche questa volta! Co- Una Fiat 500/A presso l’officina Camponi di Civita Castellana nel 1950 (la foto è stata messa gentilmente a disposizione dalla famiglia Camponi) Campo de’ fiori Cartelli pubblicitari della Fiat 500/ C presso autoricambi Camponi a Civita Castellana nel 1950 (la foto è stata messa gentilmente a disposizione dalla famiglia Camponi) Questa Nuova Topolino ebbe un notevole successo, anche perché furono introdotti accorgimenti meccanici al motore che ne aumentarono notevolmente l’affidabilità rispetto alla versione precedente. Anche la 500/C fu costruita in versione familiare chiamata sempre Giardiniera ma alcuni la chiamarono Giardinetta; al momento di presentazione al salone di Torino, essa costava al pubblico circa 750.000 lire. Nel 1952 terminò la produzione della Giardinetta con portiere in legno ed iniziò quella con portiere metalliche. La 500/A nonché la B, rimasero in produzione fino al 1949; in questo stesso anno la Fiat rivoluzionò completamente il progetto, modificando radicalmente lo stile ed il design. Esattamente nel marzo del 1949 venne presentata al pubblico la cosidetta Nuova Topolino con nome ufficiale Fiat 500/C. 37 La produzione della Topolino nata nel 1936 e modificata negli anni successivi rimase in essere fino al 1954 (ben 18 anni); quando essa terminò, ne erano state prodotte circa 500.000 unità (comprese tutte le versioni)… Si stava profilando la motorizzazione di massa! Civita Castellana 1950 – alcune Topolino posteggiate in Piazza Matteotti Campo de fiori è su facebook! Fiat 500/C Giardiniera del 1950 portiere in legno Rimani aggiornato sulle novità della rivista che ami di più... Fiat 500/C del 1952 Giardiniera con portiere metalliche Fiat 500/C del 1949 Nuova Topolino SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 I miei dati Nome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________ data di nascita_______________________Città________________________________________________________Prov._______ ______________________________________________________________Telefono____________________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 Il regalo è per: Nome_______________________________Cognome________________________________________________________________ _data di nascita_________________________Città____________________________________________________Prov.________ Via_________________________________________________________________Telefono________________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Data______________Firma__________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita Castellana (VT) Data______________Firma__________________________________ Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117 Campo de’ fiori 38 Il centro sociale di Civita Castellana Tante opportunità per i soci, nel cuore della cittadina... D a qualche mese, sto frequentando il centro sociale anziani di Civita Castellana, sito proprio in piazza Matteotti, di Sergio Piano detta anche Piazza del Comune, in pieno centro storico. La struttura comprende al piano terra una sala adibita a bar, due stanze ed un bagno, oltre a due magazzini per il deposito delle merci. Al piano superiore si accede tramite una scala posta tra l’ingresso ed il bar, che immette in un grandissimo salone con bagno annesso, dove troviamo anche un piccolo ufficio che funge da segreteria. Naturalmente il mio giudizio non può che essere positivo, perché oltre alle varie attività che si svolgono nel centro, come giochi di carte e tombolate varie, per le signore, il Presidente Arnaldo Picchetto ed i suoi collaboratori, hanno stipulato delle convenzioni con molte ditte locali che propongono sconti interessanti per tutti i soci tesserati. Il programma delle attività per il 2013 è molto ricco e prevede anche corsi di ginna- stica dolce (presso il centro) e di acqua gym (presso la piscina comunale). Dal 24 Gennaio sono iniziati i sei incontri salute con medici specialisti in cardiologia, urologia, neurologia, ortopedia, alimentazione, psicologia e oncologia. E’ stato attivato anche il corso di informatica - posta elettronica e facebook. L’8 Marzo (festa della donna) è stato organizzato un bellissimo prando al ristorante per festeggiare degnamente tutte le iscritteil pranzo al ristorante. Ad Aprile si è svolta una seguitissima estemporanea di pittura. Tra Maggio e Giugno, invece, i soci hanno avuto l’opportunità di spostarsi con varie gite e soggiorni, tra cui quello marino, sia in Italia che all’estero.Nel mese di Agosto si svolgerà la cena di fine estate e nel mese di Settembre ci sarà una gita di fine estate con tour in Sicilia o in Puglia. Ad Ottobre ancora una gita di un giorno in una località da stabilire e l’8 Dicembre cena sociale in un ristorante del posto. Come potete vedere tantissime iniziative per i soci e non solo! Devo riconoscere che sono rimasto piacevolmente sorpreso dai tanti riguardi che il presidente Arnaldo Picchetto ed il suo staff riservano ai soci ma anche a tutte quelle persone che, anche se non soci, frequentano il centro. Devo inoltre dire che mi ha colpito molto l’integrazione di diverse nazionalità con culture e religioni diverse. Un altro degli aspetti positivi di questo centro sono la professionalità, la disponibilità, la simpatia delle due bariste che si alternano nel servire i soci e tutti i clienti. Tirando le somme, insomma, questa mia esperienza presso il centro anziani di Civita Castellana è più che positiva, anche se tutto può essere migliorato, ma siamo sulla buona strada. Nel cuore Franco Simoni n. 22.7.1935 - m. 31.5.2013 I familiari ringraziano di cuore tutti coloro che si sono uniti al dolore per la scomparsa del proprio caro Franco e che hanno contribuito generosamente alla raccolta di fondi devoluta dai familiari stessi allAssociazione Italiana Ricerca Cancro. Campo de’ fiori “Il Fumetto” LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA MANGA BOMBER I di Kazuhiko Shimamoto edito da Starcomics – 13 volumi, conclusa l mestiere più pericoloso del mondo? Disegnare fumetti in Giappone! Assolutamente sconsigliato vecchi barbogi, musi lunghi e a chiunque sia privo di ironia: MANGA BOMBER – IL PENNINO DI FUOCO racconta le pazzesche vicende di un autore di manga che combatte la sua battaglia contro date di consegna impossibili, famelici redattori, editori assassini, cacciatori di autografi, rivali che ne insidiano la popolarità, massacranti fiere del fumetto e, non ultimo, parenti e collaboratori! A completare il di Daniele Vessella tutto, in fondo a ogni volume, i consigli per imparare le migliori tecniche di disegno e sceneggiatura! Sicché volevate diventare fumettisti, eh? Ah ah ah! Avrete modo di ripensarci! (Trama tratta dal sito dell’editore). Esilarante e demenziale. Una commedia parodiata all’ennesima potenza. Il protagonista sembra uno di quei piloti alla guida di un robottone degli anni 70-80 e non si può che patteggiare per lui nel seguire le sue (dis)avventure per portare a termine un numero di un manga. È una guerra da vincere ad ogni costo, se si vuol sopravvivere nel mondo dei fumetti. Ogni volume di quest’opera racconta un aneddoto che porta alla creazione di un manga, esasperando i toni della demenzialità, ma anche nelle scene più assurde c’è un fondo di verità e questo fa riflettere il lettore sul fatto che la vita di un fumettista non è così semplice, come molti pensano. Per chi volesse conoscere come passa le giornate un fumettista, facendosi due risate, questo manga fa per voi. Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/ ZZZ Z Z Z Z Z ZZZZ ..... . . . . . . . . . Z ZZZZ A R A Z N A LA Z TE N E N I T IMPER e n o u B e z n a c va 39 40 Campo de’ fiori Un tempo era ... Bassanello Nostalgie di un modo di vivere ormai scomparso L a vita nel piccolo paese di Vasanello, quando io ero ancora piccolo, era segnata da piccole ed usuali abitudini che cadenzavano le di Piero stagioni e gli anni. Mecocci Le campane suonavano tutti i giorni, al vespro, dei lenti rintocchi solo per avvertire gli stanchi contadini che la loro giornata lavorativa era terminata e che potevano raccogliere i loro arnesi, caricarli sul somaro o sul cavallo, ma solo per quelli che se lo potevano permettere, e tornare lentamente a casa. A parte le domeniche pomeriggio, dove nelle sere d’estate si andava a ballare nel pergolato dietro al bar di Torquato ed al suono della fisarmonica, c’erano i giorni di festa, ma erano pochi: il Natale, la Pasqua e la festa di S. Lanno, ma in quei giorni sì che si era tutti uniti. La mattina non ci si alzava molto più tardi del solito, solo mezz’ora dopo l’ora abituale, perché non c’era l’abitudine a restare nel letto dopo le sei del mattino d’inverno e dopo le cinque d’estate. Si resisteva (con il materasso fatto con le scorze delle pannocchie) quei trenta minuti in più , ma era per lo più un “dovere” e valeva quel piccolo sacrificio, altrimenti che giorno di festa era! All’inizio della primavera i prati si vestivano di papaveri rossi e di margheritine bianche che, con l’erba folta del prato, formavano una bandiera tricolore. Era un bello spettacolo e credo che i Vasanellesi ne andavano fieri perché sicuramente erano i prati più belli del circondario, sicuramente più festosi di quelli di Orte. Non poteva che essere così perché quello, che poi sarebbe stato chiamato anche il paese dei balocchi, cominciava a nascere all’insaputa di tutti, ed era normale, perché l’indole festaiola era già insita anche nel paesaggio. I girasoli lo testimoniavano, sorridevano e si riposavano di notte per essere poi splendenti durante il giorno molto assolato e così cocente da creare delle crespe nel terreno arido. E sì, asciutto perché i pozzi erano solo piovani e se non pioveva da un mese, si prosciugavano perché, nonostante il parlarne tutte le sere in piazza invocando San Lanno ed il vice San Rocco, la pioggia quando non gradiva di arrivare non c’era verso di farla atterrare, non come oggi che giunge regolarmente, potenza del benessere! La giornata iniziava dal mattino presto che principiava con una robusta colazione formata dai residui della cena della sera prima. Ma che non era avanzata, perché la nonna Vasanello 1958 - 1959. Archivio fotografico Giuseppe Purchiaroni. aveva cucinato abbondantemente poiché doveva essere sufficiente anche per la colazione del mattino. La colazione era una cosa seria, non come quella di oggi, fatta di cappuccino che sa tanto di chiericato, e del cornetto asciutto ed indigeribile. Era costituita della pasta asciutta all’uovo e rigorosamente fatta in casa, sempre al ragù, e con una robusta fetta di pane; o dalla minestra con i quadrucci che si erano riposati nel tegame di coccio nella vecchia madia. Poi un bolo (tazzone per i cittadini) colmo di latte cremoso che era stato munto la sera prima (non pietosamente scremato o reso non intollerante come si usa oggi) e con un po’ di orzo che era chiamato caffè per tacito accordo. Si sistemava il pane nel latte e si usava il cucchiaio da minestra perché i cucchiaini, quelli detti da caffè, erano roba da città, la gente di campagna aveva la bocca grande e affamata. Alla fine della colazione si svuotava della mollica la mezza pagnotta di pane casareccio e si riempiva con il cibo disponibile, e questo era il pranzo che sarebbe stato consumato in campagna al rintocco del mezzogiorno che giungeva dalla chiesa di Santa Maria. Quando cresceva il grano era già segno di festa, perché le spighe nuotavano nell’aria e suonavano una musica da violino, ma così dolce e sottile che la poteva ascoltare solo chi aveva seminato a che avrebbe provato la gioia del raccolto. La raccolta era la vera festa, era sempre abbondante, i carri trai- nati dai buoi, procedevano lenti ma con un passo costante, non una spiga di grano poteva essere sprecata, tutta la fatica era su quei carri. Dopo la macina, la farina doveva essere portata dal fornaio Gianmaria che per tutto l’anno, giornalmente, ci aveva dato il pane segnandone la quantità sul quaderno di colore grigio, fidandosi di noi e del buon raccolto. C’era molta festa nell’aria e tutti aspettavano il pranzo, all’aperto nel campo, con l’arrivo delle donne che recavano enormi cesti sulla testa in perfetto equilibrio e grandi boccioni di vino. Non aveva importanza se faceva molto caldo perché quel vinello fresco ed anche troppo abbondante ripagava di tanta fatica e ritemprava le membra. Anche gli uccelli avevano la loro parte di cibo, per ringraziarli di aver lasciato crescere il grano senza consumarne troppo. Gli spaventapasseri andavano riposti nel deposito degli attrezzi per entrare nel meritato letargo e per ritornare efficienti nella primavera successiva. Quando nel cielo c’erano le nuvole, queste assumevano delle forme precise: visi di persone, animali di campagna, prodotti campestri. Restavano solo per poco perché poi si mettevano in cammino ed in fila, dirigendosi nei paesi vicini per farsi ammirare anche dagli abitanti, poiché ne avevano anche diritto. Se il buon Dio, pressato anche da Don Mario, non avesse concesso finanche a loro qualche specchio di bellezza, credo che probabilmente sarebbero diventati miscredenti. ... continua sul prossimo numero Campo de’ fiori 41 ANPS sezione di Fabrica di Roma, 26 anni ricchi di belle iniziative L a cittadina di Fabrica di Roma vanta una assai attiva sezione locale dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, che ha festeggiato, quest’anno, il suo XXVI anniversario. La sezione, intitolata al Prefetto Vincenzo Parisi, infatti, è stata fondata il 24 Maggio del 1987, per volontà di alcuni ex poliziotti fabrichesi. La sua sede iniziale era sita in Via San Rocco e venne, poi, spostata in quella attuale, grazie a Nicola Caparucci, che mise a disposizione un locale di sua proprietà in quella che è stata, conseguentemente, nominata Via Lanari Scravaglieri, due ex poliziotti uccisi dalle Brigate Rosse a Roma il 14 Febbraio del 1986. La sezione, grazie al suo Presidente Mariano Mariani, al Segretario Massimo Ricci ed a tutti i membri del direttivo, soprattutto negli ultimi anni, ha promosso una serie di iniziative molto importanti, rivolte, in particolar modo, agli alunni delle scuole elementari e medie di Fabrica di Roma. Tra il 13 e 14 Febbraio di quest’anno, ad esempio, circa cento studenti hanno avuto la possibilità di visitare il museo delle auto della Polizia di Stato. I ragazzi sono stati accompagnati dagli autobus della Polizia stessa in Via Arcadia a Roma, dove il personale del museo ha illustrato loro i mezzi vecchi e nuovi del corpo militare. I giovani sono rimasti particolarmente affascinati dalla Ferrari nera guidata dal poliziotto Spadafora, che al volante di quell’auto riuscì ad arrestare, in maniera rocambolesca, un ladruncolo fuggito in moto, attraversando i vicoli intorno a Piazza Campo de’ fiori. Nelle due giornate del 5 e 7 Marzo, invece, presso l’aula magna della scuola media locale, è stata organizzata, a cura dell’Ispettore Pietro Corinti della Questura di Viterbo, un’interessante lezione sulla legalità, in cui è stata focalizzata l’attenzione sul fenomeno del bullismo nelle scuole. A distanza di una settimana, nello stesso luogo, si è tenuta una conferenza sul Codice della strada per gli alunni delle classi III medie, argomento nel quale si sono cimentati anche gli alunni delle classi II elementari, che hanno messo in pratica le regole del codice attraverso un percorso stradale disegnato su di un tappeto in p.v.c.. Idea molto originale che è stata riproposta dalla Polizia di Stato anche nell’ultima edizione di Caffeina Cultura a Viterbo. Di grande interesse per i ragazzi delle scuole di Fabrica di Roma è stata, inoltre, la visita all’Istituto di Polizia reparto cinofilo di Nettuno e alla Polizia marittima di Anzio, a cui è stato legato un piccolo concorso, attraverso il quale sono stati premiati i tre temi che hanno saputo meglio raccon- Fabrica di Roma - Rappresentanti croati e della Polizia di Stato italiana, davanti al monumento di San Michele. Tra loro Donato Fersini, Consiliere Nazionale dell’ANPS. tare questa esperienza. Ai vincitori Mirko Cencelli, Alice Bobini e Alessandro Culotta è stato assegnato dalla sezione ANPS di Fabrica di Roma un piccolo riconoscimento in denaro. Nella prima settimana di Giugno, la sezione è solita festeggiare l’anniversario della fondazione, per il quale vengono proposte varie iniziative. Quest’anno gli ex poliziotti fabrichesi si sono gemellati con la Polizia di Stato della Croazia, Delegazione croata presso il Comune di Fabrica di Roma. grazie all’arrivo di una delegazione di Funzionari croati, ed hanno allestito una mostra delle divise storiche della Polizia di Stato, nel salone parrocchiale, che ha riscosso grande successo. Anche per questa occasione, un occhio di riguardo è rivolto ai più giovani, con l’ormai consueto Trofeo di Calcio Agenti Lanari Scravaglieri, una quadrangolare patrocinata dal Presidente della Repubblica. Un plauso ed un incoraggiamento vanno a tutti i membri della sezione ANPS di Fabrica Da sx: Mariano Mariani, Presidente della sezione ANPS di di Roma, per quanto sono riuFabrica di Roma, Maria Rosaria Parisi, moglie del Prefetto sciti a fare e per quanto faranno in futuro, perché siamo a cui è intitolata la sezione e Massimo Ricci, Segretario della sezione. certi che con il loro impegno organizzeranno ancora tante belle iniziative. sostengono nella realizzazione dei loro proDa parte loro un ringraziamento sentito è getti. rivolto alla Questura di Viterbo, all’AmminiErmelinda Benedetti strazione Comunale di Fabrica di Roma ed alla Polizia di Stradale, che li affiancano e li 42 Campo de’ fiori LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI ARRIVA “LA PORTA DEL FUTURO” Q Così si chiude la trilogia di Massimo Marsicola uesto libro contiene idee innovative, di svolta. Sono tenuti a conoscerle tutti coloro che hanno a cuore il futuro e che vorranno dare il loro contributo all’edificazione di una nuova civiltà. Si tratta di una filosofia che dopo aver interpretato la realtà nella quale viviamo, indica la strada universale da percorrere per uscire da ogni tipo di crisi. Vostro a soli 5,00 - Info e prenotazioni 0761.513117 - [email protected] IDENTITA’ E VALORE IL SECONDO TASSELLO DELLA TRILOGIA DEL PROF. MARSICOLA Perché si nientifica? Perché si sminuisce? Perché si tende sempre a sottovalutare quello che l’altro pensa, dice o fa? Perché vogliamo apparire più intelligenti, più ricchi, più importanti ed influenti degli altri? Prima risposta: “perché nonostante gli sforzi che ciascuno fa, non approda che difficilmente a un’idea dell’intero”. Stabilire le motivazioni di questi comportamenti che, peraltro, sono assai diffusi, almeno nel nostro Paese, è certamente propedeutico al discorso che ho voluto affrontare e svolgere, ma è anche decisivo per aiutare tutti e ciascuno a fare il punto della situazione. La prima cosa che mi viene da rispondere a tutte le domande che sopra ho posto è la seguente: si vuole apparire quel che non si è perché si teme comunque di essere inadeguati.... SOLO 1 Un dialogo filosofico-politico sulla crisi, che può anche essere rappresentato a teatro (commedia in atto unico). Il primo di una serie di discorsi volti a dare un nuovo impulso al dibattito culturale nel nostro Paese, giusto viatico per una ripresa in ogni campo e settore produttivo.Utile per chi avesse a cuore un reale rinnovamento della Politica e delle Istituzioni. OMAGGIO Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo è un libro unico nel suo genere. Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante! E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole o presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di 10.00, sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia. E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali. 44 Campo de’ fiori BELLA nata a Maggio 2012... Salvata dalla catena quando ancora era piccola, non riusciva a camminare, non sapeva giocare, era terrorizzata... Adesso è una cagna allegra e socievole, educata e ubbidiente e come vera amica da la zampa, naturalmente vaccinata, sterilizzata e avrà microchip. Taglia media, 16 kg. T el. 0761.574291 Franco o 393.3120915 Tania. Attualmente si trova a Ferrara in stallo (in zona non c’era posto!).Negativa a leishmania. Da tre mesi sta in gabbia e aspetta... ASPETTA!!!!!! LEON MASCHIO INCROCIO MAREMMANO di pochi mesi.... Questo sguardo racconta un MONDO, un mondo fatto di privazione, di NON carezze. Il non conoscere una palla con cui giocare o cibo “buono” da mangiare. Dopo la segnalazione alle Autorità Competenti sono stati recuperati. Sono in un recinto di fortuna, certo sono quattro pali infilati in un terreno e una cuccia usata. Non li lasciamo marcire lì! Si affidano con regolare preaffido, firma moduli di adozione e OBBLIGO alla sterilizzazione. Per info e adozione Anna 347/6113511 AMBER FEMMINA INCROCIO MAREMMANO Amber e Leon TRE mesi e una paura che dura da una vita!! Sono stati trovati legati ad un palo della luce nelle campagne di MAGLIANO SABINA. Il loro de stino?? Nella migliore delle ipo tesi a guardia delle pecore. Attualmente sono in un recinto di fortuna, certo sono quattro pali infilati in un terreno e una cuc cia usata. Ma per loro inizia la VITA , quella vita che ogni essere senziente ha diritto di avere. Si affidano con regolare preaffido , firma moduli di adozione e OBBLIGO alla sterilizzazione. Per info e adozione Anna Garrioli 347/6113511 ROMA Lei è Asia 5 anni. Boxer PURA... dolcissima!! SANA e socievole con TUTTI. NON sappiamo come va con i gatti. Per info Valeria 333/2123282 GRAZIE! Siamo una “famiglia” di taglia piccola piccola: Mamma Lady (quella bianca) Papà Balù lo York, e Nanetto il loro figlioletto...Presto non avremo più una casa e il canile è impensabile...Siamo abituati agli umani e vogliamo anche noi una famiglia DEFINITIVA. Certo non pretendiamo di essere adottati insieme...Siamo in provincia di Viterbo. 339.1123663 Tolti da chi voleva privarli della vita! Mamma maremmana con la zampa anteriore sinistra amputata ospitata gentilmente da un signore in un casale, tra poco avranno 40 giorni... Futura taglia medio-grande. Fabrica di Roma. Federica 327.6645195 Roma. Primi del ‘900. Una veduta di Piazza Madama prima che venissero demoliti i palazzi sullo sfondo a destra. Il nuovo assetto ha concesso una ben più ampia visione della chiesa di Sant’Andrea della Valle, di cui, da questa prospettiva, all’epoca, si poteva scorgere solo la cupola. Campo de’ fiori Campo de’ fiori 45 Roma com’era 46 Campo de’ fiori EWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS Scuola materna Collodi: primo impianto fotovoltaico in funzione Civita Castellana ha il primo impianto fotovoltaico pubblico. Con l’allaccio alla rete Enel è entrato ufficialmente in funzione, infatti, l’impianto fotovoltaico della scuola materna “Collodi” della potenza di 20 KW, il primo vero impianto pubblico del Comune di Civita Castellana dopo quello sperimentale del “Sole a Scuola”: una pensilina presso la media Dante Alighieri della potenza di 1,38 KW. Il fotovoltaico della Collodi fa parte di un progetto che coinvolge ulteriori due scuole: elementare “Gianni Rodari” e media “Dante Alighieri”. Anche su questi edifici i lavori sono in fase di completamento. Gli impianti sono stati finanziati con fondi del POR FESR Lazio 2007/2013 e finalizzati all’attivazione di un “programma di interventi” nel campo delle energie rinnovabili, con caratteristiche di omogeneità nella realizzazione e accomunati dalla finalità di migliorare l’ efficienza energetica degli edifici scolastici. La soluzione scelta, segue due principi fondamentali: il primo è quello di non operare stravolgimenti architettonici prospettici dell’immobile; mentre il secondo opera una drastica soluzione di nuova copertura, in questo caso anche fotovoltaica, che vada a coprire e proteggere definitivamente il solaio. Il bando pubblico ha previsto un cofinanziamento pari all’ 80% da parte di Sviluppo Lazio mentre l’amministrazione comunale ha coperto il 20% residuo. Il progetto esecutivo è stato approvato ad ottobre 2012 ed appaltato a novembre 2012 alla Ingegneria Solare srl di Fabrica di Roma con un ribasso del 15%. LE MAJORETTES DI FABRICA DI ROMA AL 3° RADUNO BANDISTICO CITTA’ DI MENTANA Un’esperienza di sfilata importante e ricca di emozioni: questo il positivo bilancio per il Gruppo Folcloristico Majorettes di Fabrica di Roma dopo la recente trasferta a Mentana, in provincia di Roma. Domenica 23 giugno, infatti, il gruppo di ragazze fabrichesi ha partecipato con successo al 3° raduno Bandistico città di Mentana. All’iniziativa, patrocinata dal comune di Mentana – Ass. alla Cultura e dalla locale Associazione Bandistica, hanno aderito numerose bande musicali accompagnate dalle coreografiche esibizioni di Majorettes. Per il giovane gruppo folcloristico, formato solamente un anno fa per volere dell’Amministrazione Comunale di Fabrica di Roma, l’esibizione di Mentana è stata un’importante occasione per acquisire tecniche e migliorare il coordinamento dei movimenti. “E’ stato bellissimo – commenta una majorettes fabrichese – perché abbiamo potuto confrontarci con altri gruppi che hanno esperienza di sfilate nazionali e internazionali. All’inizio della passerella per vie cittadine eravamo composte ed eleganti ma anche emozionate: il calore e gli applausi del pubblico alle nostre coreografie presentate in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, ci ha reso particolarmente felici e soddisfatte. Desidero ringraziare – termina la ragazza – il Sindaco Mario Scarnati e il Cons. Gianni Celeste che hanno fondato e sostengono questa nostra attività di sport e spettacolo”. Il raduno bandistico “Città di Mentana”, dopo le esibizioni delle Bande Musicali e dei gruppi Majorettes, è terminato a tarda serata sulle emozionanti note dell’inno di Mameli eseguito dalla Fanfara Bersaglieri in Congedo “M.O. Fascetti” di Guidonia Montecelio. La pittura telepatica di Pietro Sarandrea varca l’ oceano Il giorno 7 Luglio, presso il centro culturale ‘“CASA BIANCA’’ a Bracciano, diretto dal musicista Roland Ricaurte e da sua moglie Katerina Peric, l’artista Pietro Sarandrea si è cimentato in una nuova strabiliante performance di pittura telepatica, questa volta a distanza. Si è infatti collegato via internet con una sua amica Irene Mirci, nell’ Ohio, in America, che attraverso la web cam poteva comunicare in tempo reale (nonostante le 5 ore di differenza del fuso orario). Con un grande schermo collegato al computer le persone presenti potevano vedere e sentire la conversazione e una postazione per la pittura era stata collocata al centro della sala. Dopo la connessione e un breve dialogo Pietro chiede alla sua amica di concentrasi su una immagine di suo gradimento, contemporaneamente comincia a dipingere al centro della sala con una tranquilla musica di sottofondo, dello stesso Roland Ricaurte, e con il pubblico che assisteva all’evento. Dopo circa 30 minuti Pietro Sarandrea finisce il quadro e inizia tramite web cam la nuova comunicazione con la sua amica in America, dalla quale si deduce che il quadro dipinto altro non è che il momento psicologico che Irene stava vivendo. La comunicazione continua tramite chat (era caduta la linea web cam), Pietro e Irene cominciano a scriversi, domande e risposte che si susseguono fino a giungere ad una soluzione finale. Posso così concludere che l’artista Pietro Sarandrea non smette mai di regalarci nuove e sensazionali prove del suo talento. Dott. Paola Lamonica 8.000 per le nuove attvità commerciali del centro storico di Civita Castellana La giunta comunale di Civita Castellana ha confermato anche per l’anno 2013 il contributo da destinare a nuove attività nel centro storico, aperte da giovani sotto ai 35 anni. Le domande per un contributo economico per nuove attività economiche nel settore “pubblico esercizio per la somministrazione di alimenti e bevande, cocktails- aperitivi- caffetteria- sala da tè, nonché nella attività di pinacoteca, negozio di souvenir di artigianato locale” con localizzazione nel centro storico si possono presentare fino al 31 luglio. Possono partecipare persone fisiche, società e cooperative, fermo restando che sia i soggetti fisici che quelli componenti una società o una cooperativa abbiano una età anagrafica compresa tra i 18 e i 35 anni e che risiedano nel Comune di Civita Castellana. L’attività può assumere, tra le altre, le seguenti denominazioni: ristorante, trattoria, osteria con cucina, esercizi con cucina tipica laziale, pizzerie, bar gastronomici, bar-caffè, bar pasticceria, bar gelateria, cremeria, creperia, wine bar, birrerie, pub, enoteche, caffetterie, sala da the, picanoteca, negozio di souvenir di artigianato locale. La domanda dovrà pervenire in busta chiusa e sigillata all’Ufficio Protocollo generale ubicato in Via SS. Marciano e Giovanni 4/6. Sul sito è pubblicata come d’uso Deliberazione di Giunta Comunale n. 142 del 27.05.2013, con cui la giunta comunale ha approvato l’iniziativa anche per il corrente anno, si trova nella sezione albo pretorio. Campo de’ fiori 47 WS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS “CUCCIO’ E LA PIETRA FILOSOFALE” - PRESENTATO A RONCIGLIONE IL ROMANZO DI ROBERTO RAGONE Sabato 22 giugno, alle ore 17,30, a Ronciglione, nella suggestiva cornice del Palazzo delle Maestranze, Presenti il sindaco Giovagnoli e gli assessori alla Cultura Sangiorgi e al Turismo Troncarelli, si è tenuta la presentazione al pubblico del romanzo di Roberto Ragone, dal titolo ‘Cucciò e la Pietra Filosofale’ , editore Meligrana. L’autore, affiancato da Silvano Boldrini, presidente del Centro Ricerche e Studi che ha patrocinato l’evento, e dalla bravissima Stefania Marcelli, che ha letto alcuni passi scelti, ha raccontato la genesi della storia di Cucciò, un adolescente che si trova a fare una scelta di vita che lo trasformerà e gli consentirà, in età avanzata, di diventare lui stesso guida spirituale di altri. “Ma insomma, cosa c’è di te nel romanzo?” è stato chiesto all’autore. “Tutto” ha risposto questi “E’ il racDa sx l'autore Roberto Ragone, Silvano Boldrini, conto della mia vita parallela, quella che ognuno di noi vive per sottrarsi Stefania Marcelli alle cure della vita quotidiana e contingente, per non rimanerne soffocato. Naturalmente è narrata in modo allegorico. Lo strano è che mi sono reso conto a posteriori del fatto che raccontando la storia di Cucciò, una storia di fantasia, in realtà avevo raccontato la mia storia, e che Cucciò ero io.” Ragone ha precisato che non bisogna confondere questa Pietra Filosofale con quella di racconti magici da cui l’autore rifugge. “Non esiste una magia buona e una cattiva” dice Ragone “La magia, per la sua genesi, è tutta cattiva, ed è un inganno volerla trasformare in gioco. La festa di Halloween, per esempio, deriva dalla celebrazione, ogni anno in quei giorni, di un sabba infernale, in cui ‘dolcetto o scherzetto’ era in realtà ‘dammi o ti lancio una fattura’. Dalla storia di Cucciò sarà presto tratta la sceneggiatura di un lavoro teatrale indirizzato ai bambini. Il libro è disponibile nelle librerie o in versione e-book on line. UNA PALA D’ALTARE DI ANNIBALE CARRACCI NELLA CHIESA DELLA MADONNA DELLA CONSOLAZIONE A CAPRAROLA La scoperta ad opera di due storici locali, Esposito e Passini. In un’intervista a Claudio Strinati tutte le fasi del lavoro Una pala d’altare di Annibale Carracci della fine del Cinquecento nella chiesa della Madonna della Consolazione a Caprarola (VT). L’eccezionale scoperta è stata fatta da Gennaro Esposito e Luciano Passini, due storici locali che, seguiti dal professor Claudio Strinati - uno degli storici dell’arte più importanti d’Italia ed esperto del Carracci - hanno approfondito gli studi fino ad arrivare allo straordinario risultato. Lo stesso Strinati, tra l’altro, ha pubblicato un’intervista ad Esposito e Passini sul sito specializzato News-art.it (http://www.news-art.it/news/una-nuova-pala-d-altare-di-annibale-carracci.htm) in cui i due rivelano alcuni degli aspetti più salienti emersi durante lo studio del dipinto. Si tratta di una pala d’altare che rappresenta un episodio poco noto della vita di San Francesco: quello detto del Perdono di Assisi. Al centro del dipinto è raffigurato San Francesco in ginocchio, accompagnato da un angelo mentre implora Cristo, apparsogli insieme alla Madonna, affinché conceda le indulgenze ai pellegrini che si fossero recati a visitare la Porziuncola. La scena è collocata in uno splendido paesaggio. Il dipinto seppur integro, versa in precarie condizioni conservative; sotto uno strato di sporco e vernici ossidate si percepiscono tuttavia gli splendidi toni della pittura carraccesca. Annibale Carracci, nato a Bologna nel 1560 e morto a Roma nel 1609, iniziò la sua carriera proprio a Bologna lavorando insieme al fratello Agostino e al cugino Ludovico creando la famosa Accademia degli Incamminati. Furono suoi allievi artisti del calibro di Guido Reni, Francesco Albani, Domenichino. Si trasferì a Roma nel 1595 chiamato da uno dei più potenti mecenati dell’epoca: il cardinale Odoardo Farnese, a cui rimase legato nel bene e nel male fino al termine della sua vita. Ci ha lasciato una delle opere più importanti e maestose della pittura italiana: la famosa decorazione della volta della Galleria di Palazzo Farnese a Roma, opera che si colloca in scia ai capolavori del Rinascimento italiano di Raffaello e Michelangelo e che costituirà un punto saldo per lo sviluppo del nuovo classicismo seicentesco. Carracci rappresentò uno dei riferimenti più importanti per la cultura pittorica del Seicento in Italia insieme a Caravaggio, con il quale imbastirà un dialogo a distanza caratterizzato, pur nella diversa cultura pittorica, da reciproci rimandi. Sepolto al Pantheon, fu definito, già subito dopo la sua morte, “il nuovo Raffaello”, pittore accanto al quale volle essere sepolto. Esposito e Passini, mentre studiavano i dipinti della chiesa al fine di ultimare la monografia sull’artista maceratese Giuseppe Bastiani, anche lui pittore di corte di Odoardo Farnese (l’opera è in corso di pubblicazione) si erano resi conto di essere di fronte ad un’opera eccezionale e avevano ipotizzato che potesse trattarsi di un dipinto di Annibale Carracci, ma non essendo in possesso della prova regina in grado di confermare tale ipotesi, si erano astenuti dal rendere pubblica la loro tesi. Finalmente, circa un anno fa, presso il museo del Louvre, Esposito ha ritrovato il disegno della pala, attribuito proprio ad Annibale Carracci. I due hanno inoltre manifestato l’intenzione di presentare pubblicamente, probabilmente a luglio, l’opera e le conclusioni a cui sono giunti nel corso del loro lavoro, presso il Palazzo Farnese di Caprarola, in occasione di uno specifico evento appositamente organizzato. Questa scoperta testimonia ancora un a volta la ricchezza del territorio e nello specifico di Caprarola, per certi aspetti ancora da esplorare, in grado di riservare grosse soddisfazioni a chi ha il coraggio di rischiare nell’affrontare lo studio di settori del patrimonio ancora inesplorati. Civita Castellana. Contributi per neo mamme: fino a 300 al mese per sei mesi. Il Comune di Civita Castellana aderisce alla misura sperimentale introdotta dalla Legge sulla riforma del mercato del lavoro, al fine di sostenere la genitorialità. Per questo l’asilo nido comunale è stato iscritto nell’elenco delle strutture eroganti servizi per l’infanzia istituito dall’INPS. L’Inps pubblica, sul sito www.inps.it, un bando nel quale sono stabiliti tempi e modalità di presentazione della domanda da parte delle lavoratrici madri, e tutte le informazioni relative alla procedura concorsuale. La presentazione delle domande sarà consentita dalle ore 11:00 del giorno 1 luglio 2013 fino al giorno 10 luglio 2013. La domanda va presentata all’INPS in modo esclusivo attraverso il canale WEB servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto (www.inps.it) attraverso il seguente percorso: Al servizio del cittadino – Autenticazione con PIN – Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito – Voucher o contributo per l’acquisto dei servizi per l’infanzia. L’Inps redigerà una graduatoria delle lavoratrici ammesse. La graduatoria è definita tenendo conto dell’ISEE con ordine di priorità per i nuclei familiari con ISEE di valore inferiore e, a parità di ISEE, secondo l’ordine di presentazione della domanda. 48 Campo de’ fiori S NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE Comuni Ricicloni 2013. 10 Comuni nel Lazio superano il 65% di differenziata. Bene i piccoli centri, nessun capoluogo laziale e Roma ferma al 24%. Menzione speciale per 3 comuni laziali “Rifiuti Free” Sono Castelnuovo di Porto (VT), Oriolo Romano (RM), Sermoneta (LT), Gallese (VT), Alatri (FR), Nepi (VT), Allumiere (RM), Cave (RM), Canepina (VT) e Campodimele (LT) i Comuni Ricicloni 2013 di Legambiente, quelli che nel 2012 hanno superato il 65% di raccolta differenziata. Non c’è nessun capoluogo nel Lazio e nel centro Italia che abbia raggiunto questa soglia, richiesta per legge entro il 2012. Roma altra grande assente, rimane ferma al 24%. Riconoscimento speciale per Castelnuovo di Porto, Oriolo Romano e Sermoneta che si aggiudicano anche il nuovo prezioso titolo di questa XX edizione come comuni “Rifiuti Free”, per essere riusciti a ridurre di circa il 90% la quantità di rifiuti da smaltire. Cresce lentamente nel Lazio il numero dei ricicloni, che passa da 6 a 10 Comuni che hanno intrapreso una corretta gestione dei rifiuti. Dei 378 Comuni totali, rappresentano appena il 2,6% ma sono in crescita di un +1,06% rispetto allo scorso anno. Sono i piccoli e medi comuni a tenere alto il valore nel Lazio, con metà dei comuni che è sotto i 5.000 abitanti, 8 su 10 sotto i 10.000 e tutti comunque sotto i 30.000 abitanti. Tra i comuni del Centro Italia sopra i 10.000 abitanti che hanno intrapreso una corretta gestione dei rifiuti troviamo Alatri, new entry di quest’anno, al 14° posto nazionale con una percentuale di raccolta differenziata pari al 65,7% e un indice di buona gestione -non legato solo alla differenziata, ma l’azione a tutto campo nella gestione dei rifiuti, dalla produzione, a riduzione e riciclo- di 54,07 punti. Due posizioni più in basso troviamo Cave, il secondo comune laziale nella classifica, con una differenziata che raggiunge il 66% e un indice pari a 52,49. Castelnuovo di Porto, già incoronato il migliore della Provincia di Roma nell’edizione locale del premio, occupa la seconda posizione fra i comuni del Centro Italia con meno di 10.000 abitanti con il 79,3% di differenziata e un indice di buona gestione di 70,27. In 8° posizione Oriolo Romano che differenzia il 72,4% dei rifiuti e ha un indice pari a 67,68. Sermoneta si piazza in decima posizione con una differenziata dell’81,3% e con un indice di 63,64, seguita da Gallese (22° posto) che raccoglie in maniera differenziata il 67,5% dei materiali dopo il consumo e ha un indice di 58,39. Nepi al 35° posto, raggiunge quota 65,4% di differenziata e ha un indice di 53,90. Allumiere ha raccolta differenziata pari al 65,4% e indice 53,63. Infine al 41° posto troviamo Canepina con differenziata pari a 62,2% e un indice di 51,62 e subito dopo Campodimele con differenziata al 66,2% e indice di 51,10. La Goletta dei Laghi sul Lago di Vico Stato di salute del LagoFaggeta, bonifiche e alga rossa: tre battaglie da vincere. Lasciare integro il patrimonio naturale che circonda le sponde del Lago di Vico, preservarne la biodiversità, mettere in campo azioni per ridurre il livello di eutrofizzazione delle acque, monitorarne la qualità ed effettuare i necessari interventi di bonifica del territorio. Sono queste le tre priorità ambientali evidenziate oggi a Caprarola da Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente, realizzata con il contributo di Coou e Novamont e per le tappe romane con il contributo della Provincia di Roma. I rappresentanti del cigno azzurro hanno fatto il punto sullo stato di salute del bacino lacustre, coinvolgendo volontari, istituzioni e cittadini in una giornata ricca di iniziative. “Già dal 2006, da quando si è iniziato l’iter per l’approvazione del dibattuto Piano di Gestione e Assestamento Forestale di tutti i boschi all’interno della caldera del Lago di Vico, siamo stati in molti a farci avanti contro qualsiasi intervento che andasse ad impattare l’integrità del patrimonio boschivo – dichiara Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio. E’ prioritario puntare su una tutela sostenibile, per tanto ci fa ben sperare l’impegno preso da un gruppo di consiglieri regionali al fine di evitare operazioni che possano in qualsiasi modo compromettere questo prezioso presidio di biodiversità.” Un’ulteriore criticità per il Lago di Vico è rappresentata dalla presenza nello specchio d’acqua della temuta alga rossa, o alga tossica, che costituisce un pericolo per la salute dell’ecosistema del lago ed un potenziale rischio per quella degli abitanti. A tal riguardo, dei significativi passi avanti sono stati fatti grazie all’approvazione dei novi PUA, Piani Urbani Agricoli, grazie ai quali si è riuscito a minimizzare l’uso dei fertilizzanti nei terreni adiacenti al Lago, riducendo così l’apporto si sostanze chimiche che aumentano il processo di eutrofizzazione e di conseguenza la presenza delle alghe. Se per il momento quest’ultimo problema sembra essere contenuto, rimane aperta la spinosa questione delle bonifiche del territorio, che ha sollevato numerose polemiche. Al lago di Vico c’era infatti uno dei più importanti bunker-laboratorio dove, nel corso dell’ultima guerra, il regime fascista aveva concentrato le ricerche sugli ordigni NBC, (Nucleare, Batteriologico, Chimico) mettendo in piedi un magazzino per materiale di difesa. Passati più di sessanta anni, nel marzo 2010, un documento del Centro Tecnico Logistico Interforze NBC del Ministero della Difesa, attestava ancora “la presenza di masse metalliche e non metalliche”, ma anche che in un paio di campioni di terreno si riscontrava la presenza di livelli di arsenico superiori ai valori di Concentrazione Soglia di Contaminazione. Lanciamo un appello al Ministero della Difesa, alla Prefettura e all’ARPAL, affinché si forniscano in tempi brevi informazioni certe sullo stato di avanzamento delle operazioni di monitoraggio e bonifica, rispetto ai progetti poco trasparenti, iniziati e non portati a termine che fino ad oggi sono stati condotti senza l’opportuna comunicazione alla cittadinanza.” FLASH MOB E ZUMBA PER LE VIE DI CIVITA CASTELLANA Impazza la moda dello zumba ed anche quella dei flash mob. Che c’è di meglio, allora, se non unire le due cose? Ci hanno pensato le Zin (Zumba instructor network) Eleonora Comite, Jeannette Andrea Righi, Silvia Agostini, Norma Mariani, Federica Lupino e Cristina Antonaci, che sabato 6 Luglio, al Parco Ivan Rossi di Civita Castellana hanno improvvisato un flash mob contro l’abbandono estivo degli animali domestici, problema che, purtroppo, si ripropone ogni anno. Subito dopo il flash mob, il gruppo di giovani istruttrici di zona si è spostato nel centro storico della cittadina, in Corso Bruno Buozzi, dove si erano appena aperte le porte della lunghissima ed affollata notte bianca. Su di un palco, messo completamente a loro disposizione, hanno animato la serata con una lezione aperta di zumba. Tanti i curiosi che, divertiti, si sono fermati a guardare la ragazze in preda all’euforia che la zumba infonde. E.B. Foto di Giorgio Biagiola Campo de’ fiori 49 S NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEW IV° MEMORIAL OSVALDO PROSPERI. COMITE SPORT SI CONFERMA CAMPIONE Domenica 14 luglio presso la palestra comunale di Corchiano si è concluso il IV° MEMORIAL OSVALDO PROSPERI. Vincitrice del torneo per il secondo anno consecutivo è il COMITE SPORT ,squadra ben attrezzata ma soprattutto affiatata, che ha dimostrato di adeguarsi a qualsiasi situazione. Le sette squadre partecipanti sono state divise in due gironi. Le prime due di ogni girone sono approdate alle semifinali. Il COMITE SPORT, arrivata prima nel girone B, superando per 7 a 2 QUELLI DEL MERCOLEDI, arrivati secondi nel girone A, mentre l’altra finalista, TRUCK SERVICE, arrivata seconda nel girone B, ha prevalso sulla MASA GROP con un sofferto 3 a 2. Le perdenti delle semifinale, MASA GROUP e QUELLI DEL MERCOLEDI, hanno disputato la finale per il 3° e 4° posto, terminata 7 a 1 in favore della MASA GROUP; mentre TRUCK SERVICE e COMITE SPORT si sono affrontate per il 1° e 2° posto. E’ stata una finale intensa, dove non sono mancati momenti di tensione, con il risultato sempre in bilico. Solo a 10 minuti dalla fine, grazie al goal di AZIZ, la squadra COMITE SPORT ha prevalso sugli avversari. Al triplice fischio è coIl Comite Sport, vincitore del torneo e la famiglia di Osvaldo minciata la festa. Le squadre partecipanti sono state premiate dalla famiglia di Osvaldo Prosperi, alla quale vanno i più sinceri ringraziamenti per il sostegno dato all’organizzazione. Riconoscimenti extra sono stati assegnati a Igor Giurato, capocannoniere ed a Federico Angeletti, miglior giocatore, entrambi della MASA GROUP, la quale si è aggiudicata anche il premio fairplay. A Michael Boccia, del TRUCK SERVICE, è andato il premio di miglior portiere. Una serata emozionante che ha voluto tener vivo il ricordo di un ragazzo che purtroppo la morte ha strappato prematuramente al nostro affettoi…. Grazie a tutti i partecipanti e a tutte le persone che hanno contribuito allo svolgimento della manifestazione. Massimo Benedetti Paternesi inaugura il Civitafestival 2013. Tripudio per Lina Sastri e Giovanni Tommaso con il Consonanti quartet. Ha avuto inizio ufficialmente il venticinquesimo Civitafestival, la manifestazione artistica di maggior rilievo della bassa Tuscia, con la vernice della mostra di Alessio Paternesi. Nella Cappella Papale del Forte Sangallo di Civita Castellana erano presenti per l’inaugurazione oltre al noto artista Paternesi, la direttrice del Museo, dott.ssa Marinella De Lucia, il direttore artistico del Civitafestival, Fabio Galadini, l’assessore Giancarlo Contessa e il sindaco, Gianluca Angelelli. All’inaugurazione della mostra molti presenti che hanno voluto omaggiare l’artista nato a Civita Castellana. La direttrice del Forte Sangallo, dott.ssa De Lucia ha espresso la sua soddisfazione per il fatto che anche il Museo Archeologico dell’Agro Falisco abbia iniziato a proporre un’offerta più ampia ospitando mostre come quelle di Giorgi e Paternesi. La mostra inaugurata giovedì 11 luglio sarà aperta tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 presso il Forte Sangallo. Una piazza Duomo gremita ha fatto da cornice alla splendida interpretazione di Lina Sastri nel suo recital “Appunti di viaggio” per la serata di apertura del Civitafestival 2013. Nella sua esibizione in prima nazionale Lina Sastri ha raccontato la sua vita di attrice, autrice e cantante attraverso le canzoni e i personaggi interpretati nel corso della sua carriera. Dopo il grande jazz di Giovanni Tommaso con il Consonanti quartet di venerdì 12 alle 21,30 in Piazza Matteotti, il Civitafestival si apre all’Open Space nella serata di sabato 13 luglio. A partire dalle 21 il festival entra nelle vie e nelle piazze con lo spirito della street music: Titubanda, Refectory Brass Band e Funkallisto sono le street band di area romana, che meglio rappresentano il panorama nazionale di questo genere, che si esibiranno nelle vie e piazze del centro storico. Il repertorio va dal funky, alla musica balcanica, alla klezmer, alla musica di tradizione romana. Domenica 14 luglio, in piazza del Duomo la lezione- spettacolo “Le Cattive Strade”, scritta e interpretata da Giulio Casale e Andrea Scanzi. In cento minuti, si è ripercorsa la carriera di Fabrizio De André. Scanzi, giornalista e scrittore, ha raccontato gli snodi del percorso artistico del poeta e cantautore ligure. Alla sua narrazione si sono alternate le interpretazioni del cantautore e attore Giulio Casale, capace di personalizzare - con rispetto ed eclettismo – il repertorio di Faber. Gli appuntamenti proseguono fino al 27 Luglio, tutti da non perdere. LA LIBRERIA DELLA LOGGIA DI S. TOMMASO A PIAZZA DELLA MORTE, VITERBO A Viterbo, nel cuore del caratteristico quartiere di S. Pellegrino – lo scenario che si offre al turista o al passante curioso appare irreale nella sua bellezza e autenticità, quasi una scenografia da film gotico – sono da poco approdati Enza e Claudio, giovane coppia romana, già esperti librai, con una iniziativa tanto lodevole quanto coraggiosa. Aprire una libreria di questi tempi, un negozio che vende cultura a tutto tondo, è di sicuro una iniziativa controcorrente. Particolare è anche la scelta della sede, in Piazza della Morte, nello stesso edificio in cui aveva il suo indirizzo la Confraternita della Buona Morte. Nell’ambito dell’attività si inquadrano attività collaterali, volte a creare movimento di interesse letterario e culturale in genere. Il 6 di luglio, in concomitanza con la manifestazione di Caffeina, è stato presentato al pubblico il libro di Marco Guglielmi - eclettico artista e coniatore viterbese – ‘Ecce Agnus Dei. Ho trovato il Santo Graal’, pubblicato da Albatros – Il Filo. Da sx a dx l’artista Marco Guglielmi, Durante la presentazione, l’autore, con l’ausilio di diapositive, ha potuto svolgere un ampio excursus Claudio Bombelli e la moglie Enza. relativo alla sua fatica letteraria. Guglielmi non è nuovo a fatiche del genere, avendo già pubblicato un interessante fantaromanzo dal titolo ‘La Panata di S. Rosa’, vincitore del primo Concorso Letterario indetto dalla Casa Editrice Archeoares di Viterbo. Dal 12 al 18 luglio, in libreria, nell’ambito delle varie iniziative culturali che si svilupperanno in modo complementare alla vendita di libri, mostra delle opere fotografiche di Filippo Patrese. Roberto Ragone Campo de’ fiori 50 LA REDAZIONE DI CAMPO DE FIORI SI ASSOCIA A TUTTI GLI AUGURI!!! Il 31 Luglio compio 50 anni... Orgogliosissima di festeggiare questa data con amici e parenti e condividerla con voi miei compaesani... Il giorno 7 Giugno ho ricevuto il Sacramento del Battesimo, accompagnata dai miei genitori, i padrini, i nonni, gli zii ed il mio cuginetto Alexandru Catalin Tantissimi auguri alla classe 1953 di Civita Castellana che ha festeggiato i suoi splendidi 60 anni. Claudio Chiodi, Ettore Racioppa, Erminio Magnanti, Vasco Menichelli, Silvano Giuliani, Angelo Castellucci, Alberto Cossio, Marco Granatelli, Claudio Bruziches, Vittorio Tronti, Franco Manzorin, Ivo Angeletti, Tonina Piermaria, Ornella Ricci, Andreina Sciarrini, Rosanna Del Priore, Luciana Valeriani, Fabrizio Maiolati, Ilia Melone, Danilo Alessandrini, Maria Rita Scardocci, Lucia Valentini, Ivana Soli, Marcella Colopardi, Stefania Mariani, Paola Mezzanotte, Franco Finesi, Nanda Smargiassi, Tonino Parroccini, Mario Piatesi, Carlo Gioacchini, Rossana Di Niccola, Angelo Basilotta, Sandro Tribolati, Gianna Coracci, Mauro Chiodi, Rita Cirioni, Maria Mancini, Viviana Bravini, Nando Carvetti, Patrizia Filippetti. Alla piccola Marta che il 22 Luglio compie 5 anni, un forte abbraccio e tantissimi auguri dai nonni Tonino e Lilla e dal cuginetto Flavio. Tanti auguri per il suo primo compleanno alla piccola Ginevra... da mamma Silvia, papà Patrizio, dai nonni e da tutti gli zii... con tanto, tanto affetto. INVIATE I VOSTRI MESSAG AL NOSTRO INDIRIZZO DI POSTA ELET Campo de’ fiori Buon compleanno al nostro piccolo angioletto Sau Matia Nicola. Che tu possa crescere sano e forte, con tanto amore, come quello che hanno i genitori per te... Auguri da mamma e papà 51 Auguri alla mia Sister Samanta che il 13 Agosto compie 22 anni! Ti voglio bene! Nadia Tantissimi auguri al piccolo Valerio Papini, che il 10 Agosto compie 2 anni!!! Dalla mamma Sonia, il papà Aldo, i nonni, gli zii e tutta la redazione di Campo de’ fiori Lei è la mia splendida nipotina di 4 anni e mezzo: uno dei più bei regali che la vita mi ha donato... Tanti auguri di buon anniversario al mio grande amore Palmiro da Tatiana Tanti auguri a Manuela Petroni che compie gli anni il 24 Agosto da Antonietta, Tania, Luana, Daniel ed David A Emma Pisani che il 17 Luglio ha compiuto 3 anni. Tanti auguri dai nonni, gli zii, e da mamma e papà Tanti auguri a Tiziano che il 13 Luglio ha compiuto 3 anni, dalla mamma, il papà, i nonni e i cuginetti. Tantissimi auguri alla piccola Giulia Morelli che il 4 Agosto festeggia il suo primo compleanno! Con affetto zia Flavia, e i nonni Costanza e Giancarlo AGGI DAUGURI SPECIALI ETTRONICA [email protected]! Tantissimi auguri di buon compleanno a Flavia Cascioli che l’11 Agosto compie 23 anni. Un caloroso abbraccio dal fidanzato Cristian e dai suoi suoceri Silvano e Paola. 52 Campo de’ fiori AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti Campo de’ fiori AGENDA 53 Tutti gli appuntamenti più importanti Centro Donna Comunale Bracciano: a settembre nuove attività La segreteria del Centro Donna comunale di Bracciano chiuderà il 9 Luglio per riaprire a settembre. Anche quest’anno sono state molteplici le attività svolte all’interno del Centro che, definitivamente, ha la sua sede in Piazza Mazzini,5 al secondo piano nell’aula intitolata a Giuliana Serano vignettista e collaboratrice del Centro, recentemente scomparsa e dove all’interno è stata allestita una mostra permanente dei suoi disegni. La collaborazione tra l’Associazione Pandora e la Banca del Tempo Trova il Tempo è stata proficua: 236 ore di attività formative, culturali, informative e di consulenza da Gennaio 2013 a Giugno 2013,più 60 ore di attività linguistica proposte dal Comitato di Gemellaggio per i propri associati. In particolare è stata attivata una biblioteca permanente per i soci della Banca del Tempo e postazioni internet utilizzabili su richiesta. La struttura aprirà nuovamente i suoi battenti a settembre con il nuovo programma che sarà consultabile dopo la metà di settembre sul sito del Comune e sul sito dell’Associazione Pandora. L’Associazione di donne Pandora onlus ringrazia tutte le volontarie e le professioniste. Campo de’ fiori In basso da sx: Rossi, Orizio, Di Niccola, Angeletti, Mancini, De Antonis, Belfi, Romano. In piedi da sx: Sanna, Cimarra, ..., Scopetti, Scatolini, Alessandrini, Carluccio, Cipriani, Meloni, Rossetti, Caon. Civita Castellana. Squadra di Rugby - anni 1976/’77. 54 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori 55 dei ricordi 2 3 4 5 1 11 9 6 10 7 8 Campo de’ fiori Civita Castellana. Anno 1961. Scuola elementare - classe I. 1. Antonio Matteucci, 2. Marco Basili, 3. Giuseppe Rossetti, 4. Giancarlo Contessa, 5. Franco Morselli, 6. Antonio Mossi, 7. ... Gorini, 8. ... Costantini, 9. ... Menichelli, 10. Sergio Tontoni, 11. Sandro Andreucci. Foto del Sig. Franco Morselli. Campo de’ fiori Civita Castellana. Anno 1965. Squadra di calcio di don Giacomo Pulcini. In piedi da sx: Marco Millozzi, ..., Danilo Manocchio, Marco Fasoli, Ermanno Giordani, Piero Dobboloni. In basso da sx: Claudio Placidi, ... Fiorani, Roberto Mancini (Guaiolino), Domenico Pressi (Beccacciò), Domenico Gemma (Mego). Campo de’ fiori 56 Album de Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Anni ‘50 - Pranzo di matrimonio presso il Ristorante 5 Stelle di Fabrica. Si riconoscono da sinistra: Lucia Anetrini, Piramo Scorcella, Vittoria Bedini, Domenico Ceccarelli, Vinicio Francola. Foto dalla Sig.ra Ornella Scorcella, L’Album dei ricordi fa rivivere ogni mese tante belle emozioni del passato! Buone ze! n a c a v Inviateci le vostro vecchie foto allindirizzo [email protected] oppure recapitatele presso la nostra redazione in Piazza della Liberazione, 2 a Civita Castellana, vi verranno immediatamente restituite. Campo de’ fiori 57 dei ricordi Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Cresima di Massimo Ricci. Anno 1961. Da sx: Dante Ricci, Luigi Ricci, Marisa Ianni, Sante Ricci, Elide Stefanucci, Giuseppa Tabacchini, Marinella Stefanucci, Roberto Stefanucci, Pierino Stefanucci, don Mario Mastrocola. Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Anno 1935. Scolaresca in divisa da Balilla con il maestro Luigi Lotti. Francesco Pancotti è il primo da sinistra nella seconda fila. 58 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori Carbognano, anno 1911. Cesare e Regina Nardocci con i figli Emerenziana (Mirina) Filippo, Abbondio, Silio (Tarquinio), Ennio, e Quirino Foto della Sig.ra Verena Baldassi. Campo de’ fiori Carbognano. Piazza S. Filippo. 1962. Foto scattata durante le riprese del film “Gli eroi del doppio gioco” di Camillo Mastrocinque. dei ricordi Campo de’ fiori 59 Civitavecchia. Anni ‘60. Corchianesi in gita. Foto del Sig. Prospero Prosperi. Campo de’ fiori Campo de’ fiori Corchiano. Anni ‘70. Da sx: Giovanna Ridolfi e Maria Nardone sulla mitica Vespa Piaggio. 60 LAVORO CERCO - RAGAZZA ITALIANA 26 ENNE, diplomata magistrale, cerca lavoro come badante ad ore, part time o lungo orario ma anche come babysitter e colf. Zona Civita Castellana. Tel. 3801819720 o 347.7628193. - STUDENTE 20ENNE, con brevetto di assistente bagnino, cerca lavoro di qualsiasi genere, fulltime e part-time. Fabrica di Roma e dintorni. No motorizzato. Tel. 339.1120529. - RAGAZZA 19ENNE, automunita, seria e volenterosa, con diploma magistrale per l'indirizzo turistico, cerca lavoro come baby sitter, cameriera, commessa, o segretaria, nella zona di Corchiano, Civita Castellana, Fabrica di Roma e dintorni! 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Fax 0761.513117 Cedola da ritagliare e spedire L’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo diversa decisione della redazione Compilate qui il vs annuncio gratuito e speditelo in busta chiusa a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione n. 2 - 01033 Civita Castellana (VT) oppure mandate un Fax al n. 0761.513117 o una e-mail a [email protected] (scrivere in stampatello e senza abbreviazioni) .................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. 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Città......................................................Tel...................................Firma................................................................ 62 Oroscopo di Agosto Campo de’ fiori Ariete Il mese annuncia folate di novità, forse un matrimonio, una promozione, un nuovo amore. Chissà! Non ci sono ostacoli o barriere insormontabili ma solo discese dalle alte vette. Il periodo in salita è finito, le stelle sono dalla tua parte. Coraggio, la fortuna aiuta gli audaci! Toro Un vertice di emozioni contrastanti ti fa oscillare. Questo è il mese della passione incontrollata, dell’estate che esplode e porta calore, vigore ed energia fisica anche per un pigrone come te! Una bella corsetta sulla spiaggia di prima mattina è un vero toccasana! Nuovi incontri in vista. Gemelli Un agosto capriccioso, ti fa dondolare su e giù. Ami le altalene o preferisci i cavalli a dondolo dell’infanzia? Sei in balia delle tempeste ormonali, un amore non corrisposto o semplicemente una bella sbronza. Suvvia, capita a tutti di perdere la testa talvolta! Cerca di dimostrare tutte le qualità in campo lavorativo... i successi arriveranno presto. Cancro Un mese carico di romanticismo, di tenera complicità, di un nuovo amore finalmente. Un’amicizia si trasforma in un sentimento più forte. Coraggio! Buttatevi se non volete perdere l’occasione di una brillante vita di coppia. Al calar del sole non sono sole le lucciole che sfavillano nella notte. Leone Estate, caldo, sole, mare…Il tuo sguardo felino si perde nel suo! Finalmente l’amore vero dopo una lunghissima attesa? Prima però devi fare i conti con il passato che ancora ti intristisce. Ma il libro della vita ti attende con un nuovo capitolo. Il sole ti riscalda finalmente dopo un anno di duro lavoro. Vergine Ti fai rincorrere e non ti fermi mai. Una breve sosta a volte è necessaria per riflettere e fare il punto della situazione. Forse la persona che ti rincorre è migliore di quello che appare, a volte l’apparenza inganna. Se cerchi la verità il cristallo di rocca può portare la luce nei tuoi pensieri e guidare il tuo cammino. Bilancia Il profumo della lavanda ti circonda e ti porta verso lidi lontani. Il cuore non cessa di battere per l’ultimo indimenticato amore. Forse è giunto il momento di guardare avanti e pensare al futuro con più ottimismo. Si presenteranno opportunità di lavoro da valorizzare, mentre tutti sono in vacanza. Scorpione Forse ti ci vuole una bella doccia fredda per sbollire la passione incontrollata. Agosto, il mese delle vacanze al mare in campeggio o nelle rinfrescanti vette alpine. Non badare troppo però vicini di ombrellone, la gelosia è una brutta malattia. Negli affari rimanda a settembre, con la mente fresca si pensa meglio. Buone vacanze o Foto di Pa lo Antonin i by Cosmo Sagittario Attendi prima di colpire con il tuo languido sguardo un nuovo amore. Il sole d’agosto a volte fa prendere degli abbagli. Lontano dal lavoro finalmente respiri aria nuova. Se sei sposato, una vacanza al mare con i bimbi ci voleva proprio anche se in compagnia della suocera. Cerca quindi di tener lontano i battibecchi famigliari. Capricorno Forse è il caso di far decidere al partner quest’anno dove andare in vacanza. Per alleggerire la tensione accumulata durante l’anno una settimana in una romantica baita di montagna o in un rilassante centro termale potrebbe essere ideale. Attenti ad emicrania e gambe gonfie. Acquario Gli screzi con il partner si sono appianati per ora. E’ tempo di pensare al futuro e programmare un nuovo lavoro per l’autunno, una trasferta o un trasloco. Una gita al lago può decidere le sorti di un nuovo amore o rinsaldare le coppie spente riaccendendo il fuoco della passione. Pesci Un amore dimenticato o un’amica d’infanzia con qualche segreto da svelare bussano alla tua porta. Sei sempre stato molto romantico, non dimenticare però che a volte l’empatia può essere pericolosa. Qualcuno potrebbe approfittare della tua gentilezza. Cerca quindi di valutare attentamente la situazione. a tutti i nostri lettori dalla redazione di Campo de’ fiori... Arrivederci a Settembre Campo de’ fiori VENDO CEDO Negozio di tessuti per arredamento, tendaggi e complementi d’arredo. Clientela selezionata. Cod. At47 Negozio di abbigliamento, in locale completamente ristrutturato. Zona nuova. Avviatissimo. Cod. At48 Parco Falisco ultimo lotto edificabile ca. 1000 mq. Ottimo investimento Cod. V19 Centro Commerciale Falerii Novi Negozio di 50 mq completo di arredamento per attività di profumeria. Ottimo investimento. Cod. V02 Roma Zona Santa Maria Maggiore affitto appartemento max 2 persone oppure uso ufficio Locale commerciale 284 mq+39 mq soppalchi+41 mq tettoia chiusa. Cod. V20 Cod. A 68 Caprarola AFFITTO Centro storico. 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Mazzini 140 Abbonamenti Rimborso spese spedizione Italia: 12 numeri 25,00 Estero: 12 numeri 60,00 Caporedattore Ermelinda Benedetti Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 42315580 Segreteria di intestato all’AssociaRedazione zione Coordinamento Accademia InternazioImpaginazione e nale D’Italia. Grafica: L’abbonamento andrà in corso dal primo nuCristina mero Evangelisti raggiungibile e può avere inizio in Sonia Bonamin qualsiasi momento dell’anno ed avrà, comunque, validità per WebMaster 12 numeri. www.sistibruno.it Garanzia di riservatezza per gli Stampa: abbonati La realizzazione di questo giornale e la stesura degli articoli sono liberi e gratuiti ed impegnano esclusivamente chi li firma. Testi, foto, lettere e disegni, anche se non pubblicati, non saranno restituiti se non dopo preventiva ed esplicita richiesta da parte di chi li fornisce. I diritti di riproduzione e di pubblicazione, anche parziale, sono riservati in tutti i paesi. Si garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’editore. Le informazioni custodite nello archivio di Campo de’ fiori verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati il giornale e gli allegati, anche pubblicitari (legge 675/96 tutela dati personali). Sandro Anselmi P.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) Tel./Fax 0761.51.31.17 - e-mail : [email protected] Hai un immobile da vendere o da affittare? Cosa aspetti! Pubblicizzalo tramite l’Agenzia Anselmi, da 40 anni al vostro servizio! Cerchi un immobile da affittare o da acquistare? Valuta le nostre offerte e vieni a trovarci in agenzia! VENDO Civita Castellana Nuda proprietà di appartamento di recente costruzione, zona residenziale. Composto da sala, cucina, 2 letto, 1 bagno (con possibilità di un secondo), garage. Ampi terrazzi. Termoautonomo. Climatizzato. OTTIMO INVESTIMENTO! Cod. 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