Tumori, le cure sul territorio

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Tumori, le cure sul territorio
Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno 2 Numero 130 del 05/07/2012
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli. Redazione: G. Fiorellini, G. Mafaro, N. Nicoletti Tel. 0971.668145 Fax 0971.668155
Mastrosimone: “Abbiamo voluto dare un segno di attenzione a quella gente che fatica a far ripartire la propria attività”
Aiuti per riemergere
La Regione ha stanziato un milione di euro a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione
del 18 febbraio e 1 marzo 2011. Il 30 per cento è destinato alle famiglie a rischio usura
Un aiuto concreto alle famiglie del Metapontino
colpite dalle alluvioni del
febbraio-marzo 2011. La
giunta regionale ha stanziato un 1 milione di euro,
di cui il 70 per cento destinato alle popolazioni che
versano ancora in stato di
necessità e il restante 30
servirà alla costituzione
di un fondo da destinare
a quelle a rischio usura.
“In questo momento di
difficoltà – ha sostenuto
l’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone
– abbiamo voluto dare
un segnale di attenzione
a quella gente che fatica
a far ripartire la propria
attività e abbiamo anche
recepito le indicazioni del
Coordinamento
antiracket e antiusura”.
Salute
Tumori, le cure
sul territorio
Avviato un programma di terapie in diversi
presidi ospedalieri. Il sistema sanitario
regionale pone al centro i cittadini
Il Dipartimento Salute della Regione e l’Istituto
di ricovero e cura a carattere scientifico di Rionero,
hanno avviato un programma di visite e cure
per gli ammalati oncologici. Le attività sono partite
a Lagonegro, Chiaromonte, Maratea e Venosa
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L’economia dell’intera area del Metapontino fu messa in ginocchio
Comunicare
arbëreshë
in Basilicata
Fondi europei
Incontro tra governo, Regione e parti sociali
Più occupazione
nel futuro Po Fesr
Minardi: il lavoro in primo piano
E’ nato il settimanale dedicato
ai lucani di cultura albanese
•A PAG. 2
Presentata la collaborazione tra la Regione Basilicata e il quotidiano
albanese “Shqiptarja”
che pubblicherà nel
proprio supplemento
Ecomafie, un 2011 in chiaroscuro
Rifiuti, in aumento le infrazioni
Presentato il rapporto di Legambiente. Basilicata
dodicesima in Italia. Scarsa la criminalità ambientale
Sparse sull’intero territorio piccole discariche abusive
A PAG. 2
La prima pagina dell’inserto
il settimanale di cultura. Pagine dedicate alle
comunità albanofone
lucane per preservare le
minoranze linguistiche
dalla globalizzazione.
A PAG 3
A PAG. 2
Potenza, la Ztl
rischia già
di scomparire
Piccoli tribunali
oggi in Cdm
Valvano insorge
Particella di Dio
nell’èquipe
anche 2 lucani
Attesa la decisione
sul ricorso dell’Ascom
Corteo sulla Pz-Melfi
Incontro col Prefetto
Cavallo e Fabozzi
ricercatori Unibas
Rischia già di essere annullata la Zona a traffico
limitato nel centro storico
di Potenza. Si attende la
decisione de Tar di Basilicata in merito al ricorso
presentato
dall’Ascom
sulla prima impostazione,
h 24. I commercianti re-
Nessuna concreta speranza. Oggi il Consiglio dei
ministri dovrebbe decidere sulla soppressione dei
piccoli tribunali. Il sindaco di Melfi, Livio Valvano,
continua a lottare assieme
ai colleghi del Vulture.
Corteo sulla Pz-Melfi. In
C’è una fetta di Basilicata
nella straordinaria scoperta del bosone di Higgs, la
“Particella di Dio”. I misteri
dell’universo potrebbero
essere svelati. Nell’èquipe
di studiosi anche due professori dell’Unibas, Nicola
Cavallo, ordinario di Fisica
stano scettici: non serve
proprio a nessuno.
La Gazzetta del Mezzogiorno
giornata incontro con il
Prefetto.
Il Quotidiano della Basilicata
Sperimentale e Francesco
Fabozzi, ricercatore.
La Nuova del Sud
05.07.2012 N.130
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Basilicata Mezzogiorno
Contributo massimo di 25 mila euro. Il 30% destinato a un fondo per contrastare il ricorso a prestiti illegali
In soccorso delle famiglie
Stanziato 1 milione per le popolazioni colpite dalle alluvioni del 2011
Un aiuto alle famiglie danneggiate dalle alluvioni
del 18 febbraio e 1 marzo 2011. La decisione è
stata assunta dalla giunta
regionale, su proposta
dell’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone
con un’apposita delibera.
I fondi stanziati ammontano a 1 milione di euro, di
cui il 70% sarà destinato
alle famiglie che sono state danneggiate dall’alluvione, che versano ancora
in stato di necessità e il
restante 30 per la costituzione di un fondo da destinare a quelle stesse che
sono a rischio usura.
Il provvedimento prevede che con la somma di
700 mila euro può essere
al massimo concesso un
contributo di 25 mila da
assegnare con procedura
di evidenza pubblica alle
famiglie che versano in
determinate condizioni
(ovvero che abbiano un
componente destinatario di un provvedimento di sgombero a causa
dell’evento
calamitoso,
che abbiano un compo-
nente imprenditore agricolo con l’azienda ubicata
nell’area del cratere, ossia
Bernalda, Pisticci e Scanzano jonico, come accertato da fascicolo aziendale
e che abbiano un componente che ha presentato
al dipartimento agricoltura Srem segnalazione di
danni alle strutture o alle
produzioni agricole).
La gestione della residuale somma di 300 mila euro
servirà a facilitare l’accesso al mercato del credito e
per contrastare il ricorso a
forme non legali di prestito e sarà gestita dalla fondazione “Mons. Cavalla” di
Matera in collaborazione
sinergica con l’associazio-
Ingenti i danni. In tanti hanno avuto difficoltà ad accedere a forme di credito
sarà destinata alle famiglie che hanno subito un
provvedimento di sgombero per l’alluvione feb-
L’assessore Mastrosimone
“Un segnale di attenzione
per quanti faticano a far
ripartire la propria attività”
ne “F. Borsellino” di Montescaglioso.
Questa restante somma
braio–marzo 2011 (che
abbiano la proprietà o il
possesso di terreni nei
comuni maggiormente
interessati dal danno; che
abbiano presentato al dipartimento Srem segnalazione di danni a strutture
o alle produzioni agricole
e si trovino nelle condizioni di poter accedere ai
benefici ex art. 15 della
legge 108 del 1996) e alle
famiglie di braccianti con
rapporto di almeno un
anno (con attestato dai relativi corrispettivi mensili)
alle dipendenze di imprese agricole alluvionate.
“In questo momento di
Ecomafie, le ferite lucane
“Monitorare il ciclo rifiuti”
difficoltà – ha sostenuto
l’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone –
abbiamo voluto dare un
segnale di attenzione a
quelle famiglie danneggiate dagli eventi calamitosi che faticano a far ripartire la propria attività e
inoltre abbiamo recepito
le indicazioni del coordinamento regionale delle
iniziative antiracket ed
antiusura. Nell’ultima riunione del Coordinamento
è emersa la necessità e
l’urgenza di intervenire a
favore delle famiglie degli alluvionati che a causa
delle difficoltà economiche non hanno possibilità di accedere a forme di
credito e sono costrette a
far ricorso a forme non legali di prestito. Per questo
abbiamo pensato di costituire un fondo che, attraverso un’apposita convenzione con il dipartimento,
sarà gestito dall’associazione materana che ha
conoscenza del territorio
e dei problemi delle famiglie”. (bm2)
Confronto tra governo, Regione e sindacati
Nuovi fondi europei,
maggiore attenzione
al mondo del lavoro
Presentato il rapporto dell’Osservatorio Ambiente e Legalità 2011. La Basilicata
dodicesima in Italia. Scarsa la criminalità ambientale. Infiltrazioni extraregionali
Incontro sul Piano di azione e coesione
Minardi: l’occupazione in primo piano
di Margherita Sarli
Riflessione sulla programmazione 2014-2020 e nuove opportunità di utilizzo dei fondi. E’ stato questo il
tema di una serie di incontri su “Politiche di sviluppo
orientate ai luoghi” che il ministero per la Coesione
territoriale ha avviato nelle otto Regioni destinatarie dei fondi.. A Matera rappresentanti del governo
nazionale hanno incontrato esponenti dell’Amministrazione regionale, parti sociali, componenti del
mondo produttivo. “Nelle due sessioni dell’incontro
dedicate al Piano di azione coesione 2007/2013 e ai
nuovi scenari dei fondi strutturali, non sono mancate
proposte significative per il disegno programmatico
2014/2020, oltre che esperienze di rilievo in direzione dell’efficacia e della semplificazione delle procedure di attuazione”. E’ quanto sostenuto da Patrizia
Minardi, l’Autorità di gestione del Po Fesr Basilicata
2007-2013. “Il piano di azione e coesione è certamente - ha aggiunto - lo strumento anticipatorio degli
scenari della nuova programmazione sia dal punto
di vista delle procedure a cui pubblico e privato devono tendere, che delle priorità, in quanto concentra la nostra azione programmatica su temi di rilievo europei quali l’occupazione, l’agenda digitale e l’
infrastrutturazione materiale e immateriale. In quest’
ottica la partecipazione diretta al negoziato in sede
europea della Regione e la sperimentazione avviata con il progetto Capacity lab, ci consentono – ha
concluso - di arrivare preparati, ad aprile 2013, alla
presentazione del nuovo Por 2014-2020”. (bm2)
Il biennio 2010-2011 preso in esame nel rapporto
sulle illegalità ambientali,
redatto dall’Osservatorio
Ambiente e Legalità della
Regione Basilicata. Il numero delle infrazioni, delle denunce, degli arresti e
dei sequestri di chi viola
l’ambiente. E i casi emblematici dei crimini a danno
del territorio lucano.
Presentato ieri mattina
nelle sale del consiglio regionale, alla presenza del
direttore del Dipartimento Ambiente, Viggiano,
dei rappresentanti delle
polizie giudiziarie e del
presidente di Legambiente Basilicata, Marco De
Biasi, il rapporto tratteggia una regione che non
desta preoccupazione sul
versante della criminalità
ambientale, ma che ha
bisogno di un attento monitoraggio, perché non
La conferenza stampa di presentazione
immune dai fenomeni
di illegalità. Al 12° posto
nella classifica nazionale
con 876 infrazioni, e un
inversione di tendenza
rispetto al trend italiano
per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, che segna
un aumento del 38, 6 %. Si
tratta per lo più di uno stillicidio di microabbandoni
in contesti antropizzati e
non, spesso frutto di una
distorta cultura ambientale. Altro dato che emer-
ge riguarda il ciclo del
cemento, per il quale si
registra una diminuzione
delle infrazioni sebbene in
Basilicata continui a tener
banco il fenomeno delle
case fantasma, immobili
esistenti e del tutto sconosciuti all’ufficio catasto,
con numeri che rapportati
alla popolazione fanno
schizzare la regione in vetta alla classifica nazionale.
“Tanto si può fare – spiega Pietro Fedeli, direttore
dell’Osservatorio – per
una corretta gestione dei
rifiuti, altrettanto per una
pianificazione territoriale
che non offenda l’ambiente – e cita il rapporto Ecomafia – ci sono le ferite,
ma riconoscerle mostra la
possibilità di intervenire.
Un ringraziamento – conclude - in questa direzione
è doveroso nei confronti
delle forze dell’ordine che
lavorano a tutela del nostro territorio”.
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Basilicata Mezzogiorno
Presentato a Potenza l’inserto culturale che vede impegnata la Regione Basilicata e il quotidiano albanese
Rilindasi: riscoprire le radici
Avvicinare le comunità arbëreshë lucane e l’Albania per tutelarne il patrimonio
E’ nato un nuovo progetto editoriale in Basilicata.
Dal nome significativo,
Rilindasi, ossia rinascita,
l’auspicio è che possa ridestare interesse verso
quelle minoranze linguistiche presenti nel territorio lucano sin dall’antichità. Si tratta delle cinque
comunità arbëreshë, San
Costantino Albanese, San
Paolo Albanese, Ginestra,
Barile e Maschito, di cui si
vuol tramandare alle nuove generazioni un patrimonio culturale che rivive
solamente nella memoria
dei più anziani. E’ questa
la motivazione della col-
laborazione tra la Regione
Basilicata e il quotidiano
albanese “Shqiptarja” che
dal primo luglio pubblica,
nel proprio inserto settimanale culturale, pagine
dedicate ai centri arbëreshë. Un modo per preservarne l’idioma, creando
un forte raccordo culturale tra i territori lucani dove
vivono i discendenti degli
albanesi giunti in Italia tra
il XV e il XVIII secolo e la
nazione dei Balcani.
Ogni settimana la rivista
ospiterà delle pagine dedicate alla cultura, agli
usi e alle tradizioni delle
realtà arbëreshë. Il primo
Il settimanale
La “rinascita”
dei lettori albanesi
Rilindasi, che significa letteralmente Rinascita, è un
supplemento culturale albanese pubblicato ogni
domenica dal quotidiano Shqiptarja.com.
Il supplemento riunisce intorno a sé lettori, analisti,
commentatori ed esperti interessati ai valori artistici, culturali e storici albanesi.
Lanciato nel novembre del 2011, il primo numero
di Rilindasi è stato dedicato ai 100 anni dell’Indipendenza nazionale con documenti e testimonianze inediti scoperti negli archivi austro-ungheresi.
Sin dal suo primo numero Rilindasi propone ogni
settimana un punto di vista diverso sui temi della
cultura, sulla scienza dell’albanologia, sulle arti e la
letteratura, sulla storia e sulla poesia, e questo gli
ha già consentito di diventare autorevole punto di
riferimento nel vasto mondo della cultura albanese.
L’obiettivo del supplemento è quello di creare uno
spazio di riflessione e di approfondimento aperto
ai lettori albanesi di tutto il mondo nel quale ciascuno possa trovare nuovi valori e aspetti inediti
sui temi di proprio interesse.
Seguendo questo principio semplice, ma efficace, Rilindasi rinnova ogni domenica il senso della
propria esistenza, ma anche il nome scelto per la
testata, che richiama uno dei periodi più brillanti
della storia nazionale, appunto quello della Rilindjia (Rinascita) albanese.
Un modo per conoscere una cultura che è parte integrante dell’identità del popolo lucano e italiano.
(bm7)
numero, uscito il primo
luglio, è scaricabile gratuitamente sul sito di basilicatanet come allegato di
Basilicata Mezzogiorno, il
quotidiano on line della
regione Basilicata. All’interno della prima uscita
sarà possibile leggere
nella duplice traduzione,
albanese e arbëreshe,
l’editoriale della direttri-
ce responsabile Adminira
Peci che presenta l’iniziativa, i contributi del presidente della Regione Vito
De Filippo e dell’assessore
regionale alla Formazione
Vincenzo Viti, gli articoli di
presentazione dei cinque
paesi a firma dei colleghi
Lorenzo Zolfo e Mariapaola Vergallito. Le traduzioni
sono a cura del professore
Pietro Abitante.
Ogni lunedì, sarà possibile sfogliare il pdf di Rilindasi e leggere gli articoli
di cultura albanofona e
sulle comunità lucane.
Un collegamento virtuale
tra la Basilicata e l’Albania
che consentirà di unire le
due realtà via web e che
si apre a tutte le nuove
collaborazioni che emer-
geranno e che porrà i
centri albanofoni lucani
al centro dell’attenzione
nazionale.
L’iniziativa
risponde
alle esigenze di aprire
all’esterno un prodotto
che racconti le comunità
albanofone, avviando una
collaborazione fruttuosa
con le sponde dell’Adriatico. (bm7)
Riannodare il filo
Storia e identità
“Non una minoranza, ma un frammento di
un mondo complesso in cui la peculiarità
rappresenta un valore e un’opportunità. E’
questa la visione che ci ha portato a promuovere questa iniziativa che mira a mantenere
viva la cultura arbëreshe di Basilicata creando un raccordo con l’Albania e proponendosi
alle altre comunità arbëreshë italiane”.
Così il presidente della Regione Basilicata, De
Filippo, presenta la collaborazione tra l’ente e
la rivista Rilindasi.
“Rappresenterà qualcosa di più che un pur
importante esercizio linguistico e culturale:
quello che stiamo facendo, a distanza di cinque secoli, è provare a riannodare il filo del
dialogo tra una comunità che lasciò l’Albania
a seguito dell’invasione ottomana e quanti
sono rimasti in quella terra”.
“Da una parte favorire l’integrazione e dall’altra tutelare la propria identità. Da secoli la
nostra regione è stata interessata da flussi
migratori provenienti dall’Albania e noi siamo riconoscenti a queste comunità per il
valore aggiunto che hanno dato ai nostri territori”. Lo ha sostenuto l’assessore alla Formazione Viti che ha inoltre ricordato l’impegno
assunto precedentemente con il progetto
Alba, l’atlante linguistico della Basilicata,
“un’impresa di rilievo nel recuperare il nostro
patrimonio lessicale. Siamo impegnati a favorire iniziative che tutelino le minoranze e
preservino la loro lingua anche con progetti
destinati alle scuole, al fine di evitare il rischio
che le nuove generazioni non sappiano parlare la lingua dei nonni, come già sta purtroppo avvenendo”.
Peci: un tesoro da conservare
Nell’editoriale il direttore responsabile spiega l’importanza di custodire lingua, tradizioni
e costumi degli arbëreshë per tenere insieme il “mosaico” dell’identità nazionale albanese
“Un tesoro è stato conservato miracolosamente per
secoli lassù, tra le montagne
italiane, oltre il mare. Gli arbëreshë con la lingua, le tradizioni, i costumi, il folclore
e valori umani straordinari, costituiscono oggi una
parte preziosa del mosaico
dell’identità albanese. Nella lingua e nella cultura di
quelle persone ritrovi perle
di cultura e di memoria che
noi altri albanesi abbiamo
perso nei secoli. Per alcune
cose, all’interno di quella
comunità, sembra che il Un momento della presentazione
tempo si sia fermato: gli anziani parlano ancora meravigliosamente in arbëreshe,
cantano canzoni e ricordano riti antichissimi in una lingua antica che vive ormai solo grazie a loro”. Inizia così
l’editoriale di Admirina Peci, direttore responsabile del
supplemento Rilindasi. “Ma il tempo purtroppo compie
il suo corso - prosegue Peci. La globalizzazione, come
ovunque, sta spegnendo alcuni valori. I giovani arbëreshë non parlano più la lingua dei loro antenati, e questa
è una constatazione che rattrista. Anche le generazioni
future si allontaneranno sempre di più da questa lingua
e dalle sue antiche tradizioni, che sono le tradizioni non
di una piccola minoranza, ma dell’intera nazione albanese. Questo è un rischio per l’identità della comunità
arbëreshe, e per la stessa
sopravvivenza di questo
nucleo sociale e culturale
unico, sopravvissuto per
secoli all’assimilazione e al
rischio dell’estinzione”. Parlando poi della collaborazione con la Regione Basilicata il direttore Peci spiega
che “quando è nata l’idea di
creare uno spazio riservato
alla cultura, alle tradizioni e
alle usanze degli arbëreshë
all’interno del nostro supplemento culturale Rilindasi, ci siamo entusiasmati.
In questo modo avremo la
possibilità non soltanto di
conoscere e far conoscere in Albania i valori rari della
comunità arbëreshe in Italia, ma anche di creare una
vera e propria finestra attraverso la quale far osservare
agli arbëreshë le vicende, i protagonisti, i dibattiti, e gli
avvenimenti culturali che vedono coinvolti gli albanesi
e l’Albania. Un ponte di riunificazione che potrà accorciare le distanze e contribuire a combattere il rischio di
estinzione che minaccia la cultura e le usanze degli arbëreshë. Noi saremmo fieri se con questo progetto, che
la Regione Basilicata ha avuto l’intuizione di sostenere,
aiutassimo a preservare dalla scomparsa una tessera
ineludibile di quel complesso mosaico che compone
l’identità nazionale albanese”.
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Basilicata Mezzogiorno
Lotta ai tumori,
la Regione sempre
più vicina ai cittadini
Ai pazienti saranno assicurate
una prima visita generale e
una di controllo, somministrazione
di chemioterapia orale e infusionale
e supporto trasfusionale
“Mentre sta per abbattersi la scure dei tagli sulla
sanità il sistema sanitario
della Basilicata continua
ad organizzare l’offerta
di medicina e di cura sul
territorio.” E’ quanto ha
dichiarato l’assessore alla
Salute Attilio Martorano
nel commentare il programma di visite e cure
oncologiche
promosso
dal l’Istituto di ricovero
e cura a carattere scientifico di Rionero d’intesa
con l’Azienda sanitaria di
Potenza. Le attività sono
partite nelle strutture di
Lagonegro, Chiaromonte,
Maratea e Venosa. I pazienti sottoposti a visite e
cure oncologiche potranno sentirsi rassicurati e
dovranno poter contare
su una rete territoriale in
grado di approssimarsi
quanto più possibile a
loro. Si tratta di un’azione pienamente coerente
con la strategia che – ha
ricordato Martorano - il
governo regionale persegue ormai da molti mesi:
accentrare le attività per
acuti e avvicinare i servizi
a valenza ambulatoriale
e specialistica al territori,
così da limitare anche un
notevole costo sociale,
rappresentato dalla mobilita interna dei cittadini,
spesso costretti a spostamenti molto lunghi e ripetitivi in ambito regionale.
Ciò è ancor più vero - ha
sottolineato Martorano per il paziente oncologico,
ormai sempre più assimilabile ad un paziente cronico, che necessita cure
ed assistenza in modo ripetuto e continuativo. La
gravità del male, l’onerosità delle cure, le terapie,
le pratiche organizzative
delle strutture sanitarie
sconcertano l’ammalato
che accumula insieme alle
sofferenze fisiche anche
quelle psicologiche diventando facile bersaglio di
chi gli promette la salvezza attraverso le più improbabili cure “alternative”. Il
malato e chi gli sta intorno
non sempre riesce a trarre
la sicurezza che gli vengano riservate le migliori
cure possibili. La base comune a tutte le patologie
oncologiche è la necessità
di una diagnosi precoce
e conseguentemente la
tempestiva applicazione
delle corrette terapie. Le
nuove tecnologie diagnostiche, specialmente se
utilizzate quali strumenti
in campagne massive di
prevenzione, consentono diagnosi sempre più
precoci, precise e mirate;
anche per questo quasi
tutte le forme di tumore
vengono oggi curate con
crescente successo indipendentemente dall’evolversi delle cure specifiche
siano esse chirurgiche,
chimico - farmacologiche
o radiologiche .Si stanno
sempre più affinando e
specializzando le tecniche
per determinare la risposta del “male” alle cure e la
misurazione degli effetti
collaterali di queste sulle
funzionalità metaboliche
dei pazienti in trattamento. Le cure sono sempre
più efficaci, frutto delle
continue ricerche ed i
successi, sia in termine di
remissione che di prolungamento della vita, sono
molto più frequenti che
nel passato.
Il piano, auspicato dall’assessore regionale alla Sa-
lute Attilio Martorano e
concertato con i direttori
generali Pasquale Amendola dell’Irccs e Mario
Marra dell’ Asp, si articola
in visite e cure per il periodo da giugno a dicembre
2012. Ai pazienti saranno
assicurate prestazioni che
andranno da una prima
visita generale a una visita
di controllo, dalla somministrazione di chemioterapia orale e infusionale sino
al supporto trasfusionale.
Si tratta di un’importante
attività messa in campo
dall’Irccs Crob di Rionero
che si conferma un presidio fondamentale nella
prevenzione e nelle cure
oncologiche. Nella provincia di Matera è già attivo
da tempo il reparto di oncologia presso il Madonna delle Grazie e presso il
reparto di ematologia. A
Policoro è presente il servizio di oncologia medica
con somministrazione di
cicli chemioterapici.
Un ricercatore in laboratorio
Martorano
Accentrare le attività per acuti
e avvicinare i servizi a valenza
ambulatoriale e specialistica
per limitare la mobilità
Il calendario delle attività oncologiche
Dal Consiglio
Bando Forum Giovani
Rosa (Pdl)
Il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa è intervenuto in merito alla riapertura dei termini del bando
por il rinnovo dell’assemblea dei forum dei giovani. La
scadenza per la partecipazione al bando era fissata al
5 aprile scorso e con una delibera di giunta regionale è
stata aggiornata al 26 giugno prossimo. “Qualcuno non
era riuscito a presentare la domanda o forse erano troppo poche quelle collaterali all’oligarchia lucana” – ha dichiarato Rosa. Per il consigliere, “la democrazia ha le sue
regole che vanno rispettate, ma siamo in Basilicata ove
le leggi sono fatte per essere infrante e le regole sancite
per essere calpestate”.
Attività Dipartimento Agricoltura
Venezia (Pdl)
In un intervento inviato ai media locali, Mario Venezia,
consigliere regionale del Pdl ha affrontato alcuni punti
legati alle politiche e al lavoro del Dipartimento Agricoltura. Diversi i quesiti: da quali progetti il Dipartimento
intende mettere in campo per superare la crisi struttu-
rale del settore primario, a quali soluzioni si possono
ricercare per sostenere e potenziare i singoli comparti
produttivi. “Allo stato – ha detto Venezia - dobbiamo
ritenere insufficiente la gestione della coppia Mastrosimone - Freschi. Crediamo che il mondo agricolo regionale sia sufficientemente stanco di sentire esprimere
solo buoni propositi che non si traducono, mai, in fatti
concreti”.
Stato S.S Basentana
Singetta (Api)
Lo stato infrastrutturale in cui versa la S.S 507 Basentana
è stato al centro di una dichiarazione del consigliere di
Api, Alessandro Singetta. “La condizione pietosa della
strada statale Basentana (l’unica arteria che collega il
capoluogo di regione alla Puglia ed alla Campania) è la
dimostrazione del disinteresse dello Stato nei confronti
dei lucani. “Non si spiega, altrimenti, - ha ribadito Singetta - come sia possibile che la strada sia piena di interruzioni e lavori che, più che essere in corso, sono fermi
dall’inizio. Per non parlare della assenza, quasi completa, di segnaletica in grado di indirizzare lo sfortunato
automobilista verso il percorso alternativo”.
Tribunali lucani
Pagliuca (Pdl)
Paventata chiusura tribunali lucani. Per il consigliere del
Pdl, Nicola Pagliuca, “la richiesta fatta al ministro della
Giustizia Paola Severino, dai senatori Latronico e Chiurazzi di salvaguardare i presidi di Melfi e Pisticci in Basilicata, significa aver richiesto allo stesso ministro il solo
rispetto della delega ricevuta dal Parlamento. Pagliuca
si è detto “convinto che l’unità sostanziale delle forze
politiche ed istituzionali sarà in grado di modificare il
provvedimento predisposto dal Governo che appare
debole”.
Lavoro, vertenza Pcm di Pisticci
Benedetto (Idv)
Vertenza Pcm (Plastic Components and Modules) di
Pisticci, ex Ergom. Il consigliere regionale di Idv, Nicola
Benedetto ha espresso l’auspicio che nell’incontro convocato dall’assessore alle Attività Produttive, Marcello
Pittella per venerdì 7 luglio prossimo, si possa scongiurare la chiusura e riprendere un confronto che produca
risultati positivi immediati”.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 05.07.2012
PAG. 5
Basilicata Mezzogiorno
VI I POTENZA CITTÀ
Giovedì 5 luglio 2012
CENTRO STORICO
L’ATTESA PER LA NUOVA PIAZZA PREFETTURA
ZONA A TRAFFICO LIMITATO NEL CAPOLUOGO
-82
BORGO L’accesso a Portasalza. La telecamera puntata su vico Santa Lucia [foto Tony Vece]
CANTIERE È arrivata la nuova pavimentazione per la piazza [foto Tony Vece]
La Ztl a rischio annullamento
«Non serve proprio a nessuno»
Si attendono le decisioni del Tar sul ricorso presentato dall’Ascom Potenza
MASSIMO BRANCATI
l Dopo la batosta sulla vendita del
tribunale, il Comune di Potenza rischia
di subire un nuovo colpo dal Tar di
Basilicata. Si è in attesa che la magistratura amministrativa depositi la
decisione sul ricorso relativo all’attivazione della Ztl (zona a traffico limitato) nel centro storico. Ricorso, lo
ricordiamo, presentato dall’Ascom sulla prima impostazione del provvedimento, vale a dire l’h 24. Nel frattempo
l’amministrazione comunale ha modificato l’assetto prevedendo l’accesso
per fasce orario che, per la verità, non
ha placato le polemiche. La domanda di
fondo è sempre la stessa: serve la Ztl nel
centro storico di Potenza? E, soprattutto, la chiusura al traffico ha migliorato la qualità della vita in via Pretoria e dintorni? Marco Trotta, presidente dell’Ascom e promotore del ricorso, non ha dubbi: «All’aumento delle
aree pedonalizzate non ha fatto seguito
un incremento dei pedoni. Anzi, l’unico
effetto è stato quello di aver desertificato il centro».
GIUSTIZIA Il Tar di Basilicata
A parere dell’Ascom «è illogico chiudere l’area extramurale del centro storico (via Vescovado- via IV Novembre),
quando si è programmata e realizzata
la chiusura di piazza Bonaventura per i
lavori privati, e di piazza Prefettura per
i lavori pubblici. In qualunque città, si
sarebbero prima effettuate tutte le ope-
re che comunque comportano disagio
ai residenti ed utenti del centro, comprese quelle che debbono essere effettuate con urgenza per ridare dignità ed
identità al cuore antico della città: ripristinare strade e marciapiedi, ripulire i muri dai graffiti, che ne fanno una
città «streetstyle», riqualificare il centro anche con l’arredo urbano».
L’area storica della città, centro della
socializzazione e dell’incontro, è da
sempre una zona pedonalizzata: via
Pretoria, piazza Mario Pagano (Prefettura), con l’aggiunta di piazza Matteotti, Largo Pignatari, Largo Duomo. Il
problema sorge per la strada extramurale: «Quella che chiamano via sacra (via Due Torri, via XX Settembre o
via IV Novembre) non ha alcuna valenza «turistica», ma viene resa a traffico limitato. E per la limitata disponibilità di stalli, o parcheggi, anche i
residenti non possono trovare parcheggio per recarsi alla propria abitazione
(290 stalli circa per 2000 auto, 1 parcheggio per 8 auto di residenti)».
Uno degli obiettivi della Ztl è quello
di migliorare la mobilità e alleggerire il
traffico, invitando i cittadini a non utilizzare l’auto privata. È accaduto anche
a Potenza? Non c’è alcun dato certificato, ma Trotta ritiene che la situazione non sia migliorata: «Più che il
trasporto pubblico - aggiunge - l’uso
dell’auto è stato ridotto dal costo del
carburante, l’auspicato assalto al centro storico non c’è stato e le attività
economiche stanno soffrendo anche
per la crisi economica incalzante».
Ora si attende la decisione del Tar.
Nelle controdeduzioni - spiega Trotta il Comune ha risposto con tre fogli,
senza dire niente sugli effetti e sul raggiungimento degli obiettivi della Ztl: 1.
soddisfare i fabbisogni di mobilità della
popolazione; 2. abbattere i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico; 3.
ridurre i consumi energetici; 4.ridurre
i fenomeni di congestione nel Centro
storico caratterizzato «da una elevata
densità di traffico»; 5. favorire un migliore assetto del territorio e dei sistemi
urbani; 6. minimizzare l’uso individuale dell’automobile privata e moderare il
traffico; 7. migliorare la fruibilità e la
pedonalizzazione del centro.
L’INDAGINE NEL MIRINO LA «MINERALE». INDAGINE CHOC DELL’UNIVERSITÀ FEDERICO II DI NAPOLI
motivo è semplice: le normative italiana ed europea su quella che sgorga
nelle nostre case sono molto più severe e impongono parametri più stringenti di quanto non facciano quelle
sulle minerali. Il paradosso è che l’acqua che si beve dalla bottiglia non
potrebbe nemmeno essere considerata potabile qualora sgorgasse dal rubinetto. Dunque, più sicuri con l’acqua del sindaco, o meglio, con l’acquedotto dei sindaci, dal momento che
è questo il modello di gestione adottato in Basilicata. Se le aziende di acque minerali hanno pochi obblighi e
spesso glissano sulla completezza e
trasparenza delle informazioni, Acquedotto Lucano, al contrario, da tempo ha voluto far chiarezza, non soltanto rispettando i limiti della severa
legislazione prevista per le acque potabili senza mai derogarvi, ma adottando l’etichetta dell’acqua: questa sì,
completa e trasparente. Sul sito internet e - per quanto riguarda Potenza
e Matera – anche con due bacheche
esposte nei pressi di altrettante fontane pubbliche, sono dichiarate tutte
le caratteristiche dell’acqua che beviamo.
Comune per comune, i cittadini lucani possono conoscere i valori di calcio, cloruri, fluoruri, durezza, nitrati,
sodio e di altri otto parametri di riferimento. «Dunque, quello che la minerale non dice» (è questo il titolo
dell’inchiesta del Salvagente) lo dice
Acquedotto Lucano. «L’educazione ad
un nuovo approccio all’acqua – afferma Giuseppe Morero, segretario della
Federazione medici pediatri della provincia di Potenza - deve basarsi su
un’opera di informazione e formazione partendo dalle piccole pratiche
quotidiane: i bambini e i ragazzi devono essere i soggetti principali di
LAVORATORI DOMESTICI
Inps, scade il 10 luglio
il pagamento contributi
n Martedì 10 luglio è l’ultimo
giorno utile per pagare i contributi dovuti per il personale
domestico, relativi al periodo
aprile-giugno 2012. Il pagamento può essere effettuato con
uno dei seguenti mezzi: online
sul sito internet www.inps.it;
utilizzando il bollettino Mav;
telefonando al contact center n.
verde 803164; rivolgendosi ai
soggetti aderenti al circuito
«Reti Amiche».
EVENTO
Giovani avvocati
cerimonia dell’Aiga
n Stasera, alle 21, cerimonia di
chiusura dell’anno sociale
dell’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) di Potenza. «È stato un anno importante per il prestigio dell'associazione - dice il presidente Ivana
Pipponzi - che ha visto riconoscere il lavoro svolto negli anni
attraverso l'attribuzione della
responsabilità di guida del Dipartimento di Diritto di famiglia, minori e degli incapaci
della Fondazione Aiga.
COMUNE
Il piano della città
contro la droga
n Sarà presentato domani, alle
11, nella sala dell’Arco del
Palazzo di città, a Potenza, il
Piano Territoriale di Intervento per la lotta alla droga
predisposto dall’Unità di direzione Servizi Sociali del
Comune di Potenza. Saranno presenti all’incontro il
sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, l’assessore ai servizi sociali Donato Pace, dirigenti e funzionari dell’Unità
di direzione interessata.
Meglio l’acqua del rubinetto
«più pulita e meno costosa»
l Le etichette informano poco, nonostante il largo consumo che se ne fa
e l’importanza che rivestono per la
salute. Le acque minerali sono nuovamente al centro dell’attenzione per
quanto riguarda la presenza e i limiti
di sostanze che potrebbero essere dannose per l’organismo. Il laboratorio di
controllo qualità e sicurezza alimentare della facoltà di Farmacia dell’università Federico II di Napoli ha analizzato 27 marche di acque minerali,
per conto del settimanale «Il salvagente», andando a caccia di arsenico,
nitrati e fluoro. Tre sostanze che le
aziende non sono tenute ad indicare
nelle etichette, ma la cui presenza al di
sopra di determinati limiti deve essere considerata preoccupante, in particolare per la salute dei bambini. Contro tutte le evidenze, l’acqua minerale
viene spesso considerata più salubre
di quella del rubinetto. A torto. E il
le altre notizie
TURISMO
Progetto Qr-Potenza
la città sul tablet
questa pedagogia che deve tradursi
nella promozione della cultura dell’acqua». «Noi Italiani – conferma il pediatra - siamo nel mondo i primi consumatori di acque minerali con 194
litri pro capite (8 volte la media mondiale) e tra i primi produttori. Dobbiamo imparare a consumare l’acqua
del rubinetto: essa è buona, sicura perché ben controllata, comoda in quanto
arriva direttamente nelle nostre abitazioni, e molto conveniente, poiché
costa da 300 a 1000 volte in meno di una
qualunque acqua minerale».
SALUTE
Sul banco
degli imputati
finisce
l’acqua
minerale che
non
garantirebbe
elevati
standard di
sicurezza
.
n Sarà presentato oggi, alle 11,
nella Sala dell’Arco di Palazzo
di città il progetto Qr-Potenza,
grazie al quale sarà possibile
acquisire informazioni sui siti
della città tramite un telefono
cellulare, smartphone, tablet o
qualsiasi apparecchiatura che
abbia la possibilità di poter decodificare il codice. Il progetto
è stato realizzato con la collaborazione dell’Ufficio turistico e dell’ufficio Informatico
del Comune di Potenza.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 05.07.2012
PAG. 6
Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ I V
Giovedì 5 luglio 2012
STORIE DI GIUSTIZIA
CASO DI UN PENSIONATO
DIATRIBA CON L’EX CONVIVENTE
«I fatti prendono il via - dice il signor Bove
- dopo un documento costruito ad arte in
cui si pretendono circa 23 mila euro»
DISAGI QUOTIDIANI
L’ex dipendente Telecom, coniugato dal
2011, nel frattempo «elemosina» per
campare e annuncia di adire per vie legali
«La mia pensione
da due mesi è pignorata»
Il provvedimento adottato dal tribunale dI Potenza
DISPERATI Il
signor
Antonio Bove
e sua moglie
Anna
Maritato nella
redazione
della
Gazzetta,
raccontano
«l’ingiustizia»
che sta
capitando
loro. Da due
mesi la
pensione è
completamente
pignorata. E
ora si fa
molta fatica a
vivere
[foto T. Vece]
ANTONIO MASSARO
l Storia di una pensione completamente pignorata. E dell’impossibilità del pensionato di far fronte a quelle che sono le
spese quotidiane. «Faccio scoppiare un
casino. Quello che mi sta succedendo è
profondamente ingiusto. Utilizzerò tutte le
forme di lotta possibili perchè mi sia restituito quello che mi spetta».
Sbotta così il signor Antonio Bove, una
laurea in legge, ex dipendente Telecom che
ci racconta la sua storia nella redazione
della Gazzetta, accompagnato da sua moglie, Anna Maritato con cui è sposato dal
2011. Ecco i fatti «per un documento costruito ad arte dalla mia ex convivente dice Bove - che sostiene di avanzare dal
sottoscritto, comprese spese legali circa 23
mila euro, mi ritrovo da due mesi senza
pensione».
«La sconcertante scoperta - prosegue
Bove - lo scorso mese di giugno quando mi
sono recato alle Poste per ritirare i soldi
(circa 1300 euro n.d.r.) - mi dicono che la
pensione è congelata con provvedimento
del Tribunale di Potenza. Ho pensato che
non poteva essere vero, in quanto ci sono
sentenze di Cassazione che affermano che
la pensione non può essere pignorata. Oltretutto il conto è cointestato con mia
moglie. Credevo che la cosa potesse tornare nella norma lo scorso 2 luglio, ma
anche nei giorni scorsi i responsabili delle
Poste di Potenza mi hanno ribadito che
non c’è da fare nulla. In sostanza si sono
lavate le mani. Ho interessato della questione l’Ufficio legale dell Poste di Roma.
Ma anche qui non ho cavato un ragno dal
buco».
Bisogna aggiungere che prima del pignoramento dell’intera somma, era stato
bloccato un quinto dell’assegno. «E fin qui
nulla da dire - dice ancora l’ex dipendente
Telecom - ma ora sono disperato. Quando
la questione sarà appianata, perchè so-
stengo di avere tutte le ragioni di questo
mondo, non esito a dire che adirò per vie
legali contro Poste Italiane per questo
ingiusto trattamento di cui sono oggetto».
Intanto per venire a capo di questa in-
PROCESSO
La prima udienza è fissata per il
prossimo 26 ottobre. «Nel
frattempo senza soldi come vivo?»
tricata questione dove il signor Bove è
stato tirato in ballo dall’ex convivente, con
cui è stato insieme per circa 10 anni (poi la
rottura nel 2006), la prima udienza presso
il tribunale di Potenza è fissata per il
prossimo 26 ottobre.
«Facendo un pò di conti - tuona ancora
Bove - sono circa sei mesi. Nel frattempo
come mangio? Come pago le bollette delle
mia abitazione di via Torraca? Interesserò
di questa assurda vicenda anche il Capo
dello Stato. E annuncio che se la cosa non
si sblocca pianto una tenda in piazza Prefettura e dormo qui. Sto rinunciando a
tutto. Nei giorni scorsi avevo prenotato
una visita specialistica all’ospedale di San
Giovanni Rotondo. Tutto annullato perchè
sono senza soldi. Quest’anno pure niente
mare, pur avendo il sottoscritto una casa a
Ginosa».
A dar forza alle rimostranze del marito
anche la signora Maritato che dice «in
questi giorni stiamo letteralmente elemosinando, e quindi facendo debiti, da amici
e parenti, altrimenti come facciamo a vivere. Una situazione davvero insostenibile».
POTENZA E MATERA CONFERENZA PROGRAMMATICA ALLA PRESENZA DEL SEGRETARIO NAZIONALE
Bersani domani a Potenza
alla «convention» del Pd
MARIO LATRONICO
l «Bersani viene ad ascoltare l’esito di un
elaborato percorso che abbiamo intrapreso
negli ultimi mesi lungo tutto il territorio
regionale. Sarà in Basilicata non per parlare
dello Statuto del Pd, ma per discutere del
futuro della nostra regione». A parlare in
questi termini è il segretario del Pd di Basilicata Roberto Speranza che ieri mattina
ha presentato alla stampa la Conferenza programmatica regionale
che si chiuderà proprio
con l’arrivo venerdì mattina a Potenza del segretario nazionale del Partito Democratico. «Siamo
alla vigilia di un appuntamento importante – ha
proseguito Speranza – in
oltre sei mesi abbiamo girato la Basilicata realizzando in entrambe le
province ben 25 tappe che si concluderanno
proprio con la visita di Bersani». Diversi i
focus di questa conferenza programmatica,
dal turismo al welfare, dalle politiche per il
lavoro all’agricoltura, dalla salute alla mobilità, dai fattori di sviluppo industriale alle
infrastrutture. «È stato un percorso itine-
rante partito a novembre dello scorso anno –
spiega Speranza – ringrazio tutta la struttura organizzativa del partito per lo sforzo
enorme profuso anche dal punto di vista
logistico. Nel nostro percorso abbiamo incontrato istanze del territorio, associazioni,
sindacati, organizzazioni professionali e
semplici cittadini. Il nostro intento è stato
rafforzare il dialogo con i soggetti sociali
dando l’idea di un partito che non sta fermo,
ma che al contrario va in giro per cimentarsi
con i bisogni della gente.
Questo viaggio è stato
molto impegnativo ma ha
rappresentato una esperienza bellissima – prosegue il segretario regionale – basti pensare solo per
citarne qualcuno al focus
sulla salute a Venosa o a
quello sul welfare ad Avigliano o ancora ai fattori di sviluppo industriale a Melfi» Il Pd vuole farsi carico del
futuro di questa regione e l’arrivo di Bersani
a chiusura di questi lavori suggella le linee
del partito con le dinamiche del territorio
lucano. È proprio così – conferma Speranza
-abbiamo trovato una Basilicata consapevole
delle difficoltà che si stiamo vivendo a livello
IL FOCUS
Turismo, welfare,
agricoltura, salute e lavoro
al centro del dibattito
LEADER
Il segretario
nazionale
del Partito
democratico
Bersani
[foto Tony
Vece]
.
nazionale, ma nei confronti e nel dialogo di
questi mesi abbiamo visto anche una comunità vogliosa di andare avanti e superare
questo momento difficile». Bersani sarà a
Potenza al Park Hotel domani mattina alle
9.30, mentre nel pomeriggio si recherà a Matera. L’iniziativa potentina si aprirà con una
relazione del segretario regionale cui farà
seguito l’illustrazione di questa Conferenza
programmatica, con l’analisi dei 12 Focus,
delle 25 tappe itineranti e sul senso di Basilicata che ne è venuto fuori. Chiuderà i
lavori ovviamente il segretario nazionale
Pier Luigi Bersani. Entrambe le iniziative
saranno trasmesse in diretta sulla televisione nazionale del Partito Democratico
(www.youdem.tv) e sul canale Sky 808.
Il particolare
Si può pignorare l’assegno
ma entro certi limiti
Sulla pignorabilità delle pension ci
sono due sentenze della Corte Costituzionale del 22 novembre 2002 e del 4
dicembre dello stesso anno. Con la prima sentenza la Consulta ha stabilito
che le pensioni, le indennità che ne
tengano luogo ed assegni sono pignorabili fino alla concorrenza di un quinto, valutato al netto di ritenute, per tributi dovuti allo Stato, alle province e ai
comuni, facenti carico, fino dalla loro
origine, al pensionato. Con la seconda
sentenza la Corte Costituzionale ha stabilito l'illegittimità costituzionale
dell’art. 128 del regio decreto-legge 4
ottobre 1935, n. 1827 (Perfezionamento e coordinamento legislativo della
previdenza sociale), nella parte in cui
esclude la pignorabilità per ogni credito dell’intero ammontare di pensioni,
assegni ed indennità erogati dall’Inps,
anziché prevedere l’impignorabilità,
con le eccezioni previste dalla legge
per crediti qualificati, della sola parte
della pensione, assegno o indennità
necessaria per assicurare al pensionato mezzi adeguati alle esigenze di vita e
la pignorabilità nei limiti del quinto della residua parte.
A proposito della determinazione della
quota di pensione idonea a soddisfare
le esigenze minime vitali, la Consulta
ha stabilito che: non rientra nel potere
della Corte Costituzionale, ma in quello
discrezionale del legislatore, individuare in concreto l'ammontare della (parte
di) pensione idoneo ad assicurare
«mezzi adeguati alle esigenze di vita»
del pensionato, come tale legittimamente assoggettabile al regime di assoluta impignorabilità.
REGIONE È LA SECONDA VOLTA NEL GIRO DI UN ANNO
Rinnovo presidenza
nella Prima commissione
Mollica si dimette
l Due dimissioni nel giro di un anno. Se non è un record,
nel mondo politico, poco ci manca. Francesco Mollica,
consigliere regionale dell’Mpa torna a battere il chiodo sul
significato della rappresentanza democratica. Ieri mattina,
in occasione del rinnovo dell’organismo di presidenza della
I Commissione Consiliare Permanente, Mollica è stato
votato quale vice presidente insieme al consigliere del Pdl
Mariano Pici, entrambi di opposizione
«e stranamente - dice Mollica - senza
nessuna ingerenza della maggioranza.
Naturalmente ho immediatamente rassegnato le dimissioni. Ci si ostina a non
capire - aggiunge - che il principio che
intendo far valere non è quello di
«inseguire poltrone» ma di rappresentare un gruppo di «altra opposizione»
che merita rispetto ed a cui, come al
solito, il Pdl non intende arrendersi
anche se, fa bene specificarlo, nel mio
caso si sarebbe trattato di un incarico MPA Francesco Mollica
senza aggravio di spesa, gratis per
intenderci.
Morale della favola, ancora una volta rassegno le mie
dimissioni! Due dimissioni nel giro di 1 anno cominciano
ad essere un record nel mondo politico e comincio a
chiedermi - conclude Mollica - se lo fanno apposta per
mettere alla prova la mia coerenza o, per il gusto di veder
replicare un gesto che nessuno, finora, ha dimostrato di
voler fare».
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 05.07.2012
PAG. 7
Basilicata Mezzogiorno
MATERA CITTÀ I IX
Giovedì 5 luglio 2012
FESTA DELLA BRUNA
IL GIORNO PIÙ LUNGO DELL’ANNO
EMILIO OLIVA
l La violenza dell’assalto al carro di cartapesta è costata il ferimento di quattro persone, trasportate o ricevute al pronto soccorso
dell’ospedale Madonna delle Grazie. Il più grave è Kamal Sallali,
44 anni, imprenditore del salotto
di origini marocchine, ma materano di adozione da quando, come
nelle più belle favole a lieto fine, ha
sposato una ragazza della città dove aveva cominciato da semplice
operaio. Sallali ha riportato una
frattura esposta ad una tibia dopo
essere stato travolto dalla folla e
dal carro e l’altra mattina è stato
operato. «Ho rischiato di morire»,
dice. L’altro ferito, al quale è stato
diagnosticato
un
trauma toracico, sarebbe un assalitore
infortunatosi nel tentativo di scavalcare
una transenna antipanico.
«Ero a passeggio
con i miei figli, come
tante famiglie. Ad un
tratto – racconta Sallali a telefono dal suo
letto di ospedale, appena conclusa una
medicazione – ho deciso di spostarmi con
un amico su un lato
della piazza per assistere alla distruzione
del carro. Erano dieci
anni che non partecipavo. All’improvviso ho visto la piazza
svuotarsi, si è creato
un varco davanti a
me e sono stato travolto da folla e carro,
che ho visto passarmi sopra. Il problema è che sono
rimasto a terra per non so quanto
tempo, un’ora o due, ed ero cosciente. Sono caduto quando hanno cominciato a distruggere il carro e l’autoambulanza non poteva
avvicinarsi. Io chiamavo aiuto,
DRAMMATICO RACCONTO
L’imprenditore Kamal Sallali: «Chiamavo aiuto,
battevo a terra perché la gente mi calpestava,
avevo le transenne attorno e perdevo sangue»
LEZIONE DA TRARRE
La brutta esperienza fa riflettere sulla necessità di rendere più sicura la celebrazione. «Non si può rischiare la vita così»
Travolto da folla e carro
«Ho rischiato di morire»
Quattro i feriti al pronto soccorso, altri due ricoveri per malori
battevo a terra perché la gente mi
calpestava, avevo le transenne attorno e perdevo sangue. Ho rischiato di morire. Sono rimasto lì
a terra e questa ambulanza che
non arrivava, non arrivava, non
arrivava... ». Sallali dovrà restare
in ospedale per almeno una decina
di giorni. Ma per la riabilitazione
ci vorranno dagli otto ai nove mesi
e fra un anno dovrà sottoporsi ad
un nuovo intervento. Pensando a
quello che gli è successo, l’imprenditore riflette sulla necessità di
rendere più sicura la festa. «Non si
può rischiare la vita così», spiega.
Il «bollettino medico» della festa
della Bruna conta altri due accessi
al pronto soccorso per una ferita al
I SOCCORSI
mento e per trauma toracico che
sono riconducibili allo «strazzo»
del carro. Tanti anche i traumi
distorsivi dovuti alla calca o al
panico tra assalitori e spettatori.
Altri due ricoveri al pronto soccorso sono stati registrati per colpi di calore o ipotensione mentre
non si contano gli interventi su
pazienti curati a bordo delle ambulanze per malori dovuti al caldo
o per piccole ferite ed escoriazioni.
«Quest’anno – ricorda Francesco Paolo Loperfido, presidente
del comitato esecutivo dei festeggiamenti – avevamo potenziato la
presenza di ambulanze in più punti strategici, in via Lucana, via
Roma, via La Vista, via Scotellaro,
via Ascanio Persio, e
in più dal tardo pomeriggio era attivo
un centro di pronto
soccorso della Croce
Rossa sotto i portici
della Prefettura, dove
era stata montata
una tendostruttura
munita di tutto. In
più sia la mattina che
il pomeriggio c’erano
squadre di volontari
della Protezione civile e della Croce Rossa
muniti di tutto ciò
che era indispensabile per prevenire e curare questi inconvenienti».
Massiccio lo schieramento di forze
dell’ordine. Coordinati dal prefetto Luigi Pizzi e diretti dal
questore Pasquale
Errico, entrambi al
primo approccio con
la festa dal loro insediamento, sono stati quasi 200 gli uomini impegnati nel servizio d’ordine pubblico tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia
penitenziaria, Corpo forestale, Polizia locale e Polizia provinciale.
LA SICUREZZA
«Quest’anno avevamo
potenziato la presenza di ambulanze»
Duecento gli uomini
delle forze dell’ordine
impegnati nei servizi
L’ASSALTO
Lo strappo del
carro, in alto. A sinistra,
un’ambulanza in strada
[foto Genovese]
LO SCEMPIO
Il tappeto di
rifiuti in via
Rosselli. Sopra, il fontanino divelto
[foto Genovese]
LA BRUTTA PAGINA DOPO L’INCENDIO DEL CARRO NON SI ERA MAI SCESI A TANTO
L’ALTRA FESTA MOLTI I PUNTI DEBOLI
Contestazioni da stadio
e striscioni avvelenati
Don Vincenzo: «Ho la coscienza a posto»
Tra sporcizia
improvvisazione
e inciviltà
l La brutta pagina della festa della Bruna.
Contestazioni da stadio e striscioni contro il
presidente del comitato organizzatore, Francesco Paolo Loperfido, e contro il delegato
arcivescovile, don Vincenzo Di Lecce, parroco della Cattedrale. Quattro scritte che bruciano hanno oltraggiato le funzioni religiose:
«Don Vincenzo Di Lecce, è ora di finirla», «2
luglio 2013: nuovo comitato nuovo sacerdote»,
«Uomini di chiesa non uomini d’affari», «Rivogliamo la Cattedrale». Non si era mai scesi
a tanto, dopo l’affronto del carro di cartapesta
bruciato nel capannone pochi giorni prima
del 2 luglio 1996. A far discutere non sono le
motivazioni degli attacchi, ma le modalità
oltre che la personalizzazione eccessiva dello
scontro. Loperfido e don Vincenzo Di Lecce
diventano i capri espiatori di una diatriba
che sembra avere una precisa regia.
«Confrontiamoci. Non partiamo per posizione presa o sulla scorta di un pregiudizio.
Soprattutto non cadiamo nelle provocazioni
di chi parla a prescindere e perde un’occasione per stare zitto e fare più bella figura.
Perché quest’anno ne abbiamo viste e sentite
l Lavorare in sinergia per la riuscita della festa
patronale. Sembra un obiettivo possibile, ma la realtà riserva sempre delusioni. Non è un caso che
Matera debba combattere con sporcizia, inciviltà e
improvvisazione. Più che di una città candidata a
capitale europea della cultura l’immagine è quella
di «un paese del Quarto mondo», si sfoga un lettore.
«I cavalli dei Cavalieri della Bruna sono più puliti
dei materani», protesta un commerciante di piazza
Sedile segnalando la quantità di cartacce e bottiglie
disseminate dai passanti. Alla vigilia un mezzo per
la pulizia dei cassonetti ha «sparato» gli idranti
anche sulla pavimentazione, in pieno giorno, tra la
folla e i tavolini dei bar. Caotica la circolazione
stradale, non regolata da un piano straordinario del
traffico. Si sono sprecate le auto in divieto di sosta su
entrambi i lati in via Protospata. via Moro e via
Lanera, con gravi disagi nel doppio senso di marcia.
Un tappeto di rifiuti via Rosselli, dove le pulizie dopo
la partenza delle bancarelle sono state avviate troppo in ritardo. Da segnalare la rottura del fontanino
in ghisa nella villa comunale Unità d’Italia e l’insufficienza o la totale assenza di cestini gettarifiuti
nei Sassi malgrado la gran folla che si riversa per
assistere allo spettacolo di fuochi pirotecnici.
tante», è la sfida lanciata ai contestatori dal
presidente del comitato, il quale ha già escluso di poter seguire il consiglio di dimettersi.
Nè si scompone don Vincenzo. «In coscienza, mi sento a posto con me stesso», premette.
«Non ho niente da rimproverarmi. Il mio
ruolo nel comitato – spiega il parroco della
Cattedrale – è quello di sovrintendere alla
sacralità della festa. Sono stato delegato per
questo e sto cercando di fare quello che mi è
stato chiesto». L’analisi di don Vincenzo parte dalla considerazione della risposta della
città ai messaggi della Curia. «La gente è con
noi. È contenta di come stiamo lavorando. La
grande partecipazione alla processione dei
Pastori, alle celebrazioni della mattina e alla
processione della Madonna sul carro – dice il
delegato arcivescovile – ne sono una prova. E
questo è quello che a noi preme. Perché la
festa deve lasciare un segno nella comunità.
Io l’ho ricordato all’omelia nella messa di
lunedì mattina alle 5 quando ho detto che la
festa per noi deve essere un momento di
catechesi popolare. Se non lascia segno, abbiamo fallito. Noi però notiamo che stiamo
crescendo, in positivo. Qualunque contestazione, che noi rispettiamo, ma potrebbe essere fatta in modo diverso, non ci scoraggia.
Noi dobbiamo andare avanti fino in fondo.
Non siamo qui per noi stessi, ma per la città,
per la comunità».
E a chi chiede un nuovo sacerdote al suo
posto, come è stato scritto su uno striscione,
cosa risponde? «Nessuna risposta». Un po’ di
amarezza traspare nelle sue parole quando lo
invitiamo a commentare la necessità di uno
sforzo comune perché la festa diventi un’occasione di crescita per tutta la città. «Il punto
è proprio questo. Ci ritroviamo quasi per
miracolo ad avere un patrimonio di eccezionale valore e non riusciamo a sfruttarlo.
Manca la capacità di mettersi in rete e di
indirizzare tutte le energie verso il massimo
[em.ol.]
risultato».
SCRITTE CHE
BRUCIANO
Uno dei quattro striscioni esposti dai
contestatori durante le
funzioni
religiose della Bruna
[foto Genovese]
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 05.07.2012
PAG. 8
Basilicata Mezzogiorno
8 Primo piano
Giovedì 5 luglio 2012
Presidi di giustizia
Il primo cittadino di Melfi promette
battaglia su tutti i fronti
L’ira di Valvano
su Lagonegro
«Alcuni pre potenti dimenticano di rappresentare
l’intera Basilicata». Da Roma poche speranze
di EMILIO FIDANZIO
ANCHE la seconda giornata romana del
Sindaco di Melfi, Livio Valvano, non ha
prodotto concrete
Il tribuLA MARCIA SU POTENZA speranze.
nale di Melfi resta
purtroppo a forte
rischio soppresI sindaci ritirano
sione. Valvano ha
incontrato in prila delega all’ordine
mo luogo il senatore socialista Vizpubblico
zini, esponente
del
MELFI - “Marcia di legalità” importante
dei 18 sindaci dell’Area Pro- suo partito. Gli ha
gramma Vulture- Alto Brada- illustrato la critino contro la preannunciata ca situazione, con
soppressione del Tribunale di il Tribunale di
Melfi. Il corteo della legalità Melfi che rischia
partirà dal Comune di Melfi. «I seriamente di salsindaci, unitariamente, indico- tare. Gli ha chiesto
no e partecipano ad un corteo di effettuare una
di legalità diretto verso la Pre- immediata interfettura di Potenza- si legge rogazione parlanella nota - ove alle ore 12 ri- mentare. Un gesto
metteranno nelle mani del che può servire,
Prefetto, Antonio Nunziante, ma che va fatto sula delega all’ordine pubblico, bito. Purtroppo
essendo loro impedito in caso l'orientamento
di soppressione del Tribunale generale è quello
il mantenimento ed il controllo di non sottoporre
dell’ordine pubblico sull’intera a voto parlamenarea nord ed a tutela dei tare, l'azione di ta100mila residenti nella zona». glio prevista dal
Al corteo, promosso dalla Governo Tecnico.
Conferenza dei Sindaci, par- La bozza sulle sopteciperanno gli Ordini Profes- pressioni dei Trisionali, le categorie produtti- bunali, 33 sull'inve, i rappresentanti delle as- tero territorio nasociazioni, i sindacati e la so- zionale, verrà predirettacietà civile. L’iniziativa è con- sentata
divisa con l’Ordine degli Avvo- mente al consiglio
cati di Melfi». Da ieri mattina si dei ministri. Quesignifica
è anche ufficialmente insedia- sto
to il Comitato Interistituzionale bypassare tuttigli
riunito in assemblea perma- eventuali interventi politici. Annente.
che ieri,nell'ambito della commissione di giustizia,
tenutasi a Roma con inizio alle ore 14 e 30,
presente il Senatore Chiurazzi, vi sono
state diverse critiche rivolte al Ministro
Severino. E' stato espressamente chiesto
da più parti di rinviare, approfondire, valutare meglio. Richieste che al momento
sembrerebberocadere nelvuoto.L'intenzione del Governo è di non concedere deroghe e di proseguire dritti sulla propria
strada. “ Spending rewiew”. Questa è la
parolina sinistra, con cui gli italiani, specie quelli residenti nelle arre periferiche,
saranno costretti a fare i conti. L'area
nord di Basilicata e Melfi in particolare
ha comunque il dovere di lottare e far sentire, forte e possente la propria voce. Non
è mistero che nell'incontro dell'altro
giorno, il sottosegretario Salvatore Mazzamuto, siciliano, sia rimasto sorpreso e
basito, davanti alle richieste avanzata da
Melfi e dall'intero territorio a difesa del
proprio tribunale. Segno evidente ed inequivocabile, che nessuno si è prodigato
per la causa tribunale di Melfi e che nessuno si sia fattoportavoce a sostegno delle giuste cause dell'area nord di Basilicata. Dura e difficile da digerire. Una colpa
annidata sia nel centro sinistra, che Governa la Regione e sia nel centro destra,
che ha pur sempre la maggioranza in Italia. Nessuno ha mosso un dito a sostegno
di Melfi. Ai presenti a Roma, questo non è
sfuggito, così come al sindaco Valvano.
Politicamente c'è stato un giochino ai
danni di Melfi a favore di Lagonegro. Aldilà delle dichiarazioni di facciata, questo è un dato insindacabile ed incontrovertibile. «Non vorrei essere nei panni del
sindaco di Lagonegro - rimarca Valvano Non lo invidio. Non invidio il rappresentante di una comunità che al momento
appare come colui che ha fatto una rapina
a un’altra comunità. Perchè le regole del
gioco conosciute erano diverse. Quelle
diffuse dal Ministero di Giustizia non
consentivano di calciare un rigore e fare
gol a partita già conclusa. Questo è quello
che hanno fatto con l’aiuto di alcuni prepotenti che dimenticano di rappresentare l’intera Basilicata enon il campanile di
Lagonegro. Con questi esempi la Basilicata andrà in frantumi. Se passa il principio - continua il primo cittadino di Melfi che a essere premiato è il più furbo, il più
scorretto qualunque azione a parte da
adesso è ritenersi giustificata. Sconsiglio - conclude Valvano - le passerelle elettorali di tutti coloro che per inerzia o attivismo si sono attribuiti il merito di aver
messo nel sacco territori più grandi come
il Vulture e Sala Consilina senza rendersi
conto che il loro futuro e il futuro della Basilicata sarà completamente diverso».
Il Pd scrive al presidente del Forum Giustizia, Orlando
Margiotta: «La chiusura non produrrà risparmi»
In una lettera aperta indirizzata al portavoce
del Pd Andrea Orlando, il segretario regionale del Pd Roberto Speranza, il vicesegretario Arduino Severini, il segretario del Pd
Melfi Nando Dello Russo e il capogruppo Pd
Melfi Luigi Simonetti, affronntano la questione. «La soppressione del tribunale di Melfi appare veramente incomprensibile ed ingiustificabile. La Basilicata è la regione del
Mezzogiorno che meglio ha retto rispetto alleinfiltrazionimalavitose. Nonciaiuterebbe
certo a mantenere questo stato la perdita di
essenziali presidi legati all'amministrazione della giustizia. Tichiediamo - concludono
- facendo seguito alle tante interlocuzioni
che abbiamo già avuto nelle giornate precedenti, di utilizzare le poche ore che restano alla emanazione del decreto del consiglio dei
Ministri per compiere ancora ogni sforzo al
fine di evitare la soppressione del tribunale
di Melfi». Sulla questione è intervenuto anche il parlamentare Margiotta. «L'azione
meritoria del Governo Monti - ha detto - in
materia di lotta agli sprechi e di razionalizzazione della spesa, in questo caso si rivolge
verso obiettivi sbagliati: la chiusura di un
piccolo ma importantissimo Tribunale quale quello di Melfi non produrrà risparmi significativi, ed invece ferirà gravemente la
comunità dell'area nord di Basilicata, indebolendo, al contempo, l'amministrazione
della giustizia nella nostra regione». Per gli
amministratori Pd del Vulture Melfese: «Occorre uno sforzo di tutta la classe dirigente
lucana finalizzato ad evitare un dannoso indebolimento e l’avvio di un processo di graduale smembramento dell’Area Nord Basilicata».
In alto il sindaco
di Melfi, Livio
Valvano. Al lato
una foto
dell’incontro che
si è tenuto in
senato martedì
sera. Lo scatto è
di
ALESSANDRO
ZENTI
|
L’ASSEMBLEA DEL FORO
|
Gli avvocati pronti
a incatenarsi
di VITTORIO LAVIANO
potrebbe essere quella di un esposto denuncia nei confronti del ministro, Severino che
MELFI - Dopo la trasferta romana degli av- faccia presente come i requisiti valutati dalvocati del foro di Melfi, ieri si è svolta un'as- la commissione, Birritteri erano di un certo
semblea degli stessi giuristipresso il tribu- tipo e poi sono stati disattesi per interventi
nale di piazza Federico II, il cui destino sem- esterni». Si torna alla manifestazione di Robra ormai segnato. Ora si pensa alle azioni ma dove: «ritengo che il livello di attenzione
da porre in essere prima che la soppressio- sia stato alzato a sufficienza - commenta il
ne del palazzo di giustizia sia ufficiale. In presidente del foro, Gerardo Di Ciommo - ed
realtà il consiglio dei ministri, previsto nel- ora ai nostri rappresentanti politici compete la responsabilila capitale, potrà
tà ed il dovere di
sancire la chiusuporre rimedio ad
ra di un presidio di
una situazione inlegalità esistente
giusta. Gli stessi
fin dal 1862. Non si
spazi che hanno
escludono azioni
consentito la moanche clamorose.
difica dei parameQuesta mattina
tri tecnici in favonon è escluso che
re di quelli politici
qualche avvocato
devono consentire
si incateni davanti
di recuperare il diil tribunale di Melritto di Melfi a
fi. «Ci sentiamo abmantenere il probandonati dai parprio presidio giulamentari lucani diziario». Infine vi
spiega la giovane,
è chi non ha paura
Carmen Cerone - e
di fare nomi e coproprio aRoma abbiamo accertato Di Ciommo che lo scorso martedì ha partecipato gnomi. «Il consiglio dei ministri
che la problemati- agli incontri romani (Foto Zenti)
previsto oggi ca del tribunale
conclude l'avvocanon è mai stata pesa in considerazione. Credo sia spaventoso to, Mauro Finiguerra - confermerà la noticome ciò sia potuto accadere». Per un altro zia che martedì scorso siamo andati a prengiovane avvocato: «le responsabilità di dere a Roma come i risultati di una biopsia
quanto accaduto sono esclusivamente poli- di un malato terminale. Non ci resta che aptiche - aggiunge il giurista, Pippo Colucci - prestare la camera ardente nei corridoi del
perché chi ci doveva tutelare è stato davvero tribunale. Adesso ci può salvare solo uno
poco efficace. Si è vista la differenza tra chi stellone, o lo Spirito Santo, o il mago Houdiha legittimamente svolto il suo ruolo di po- nì che aiutato Lagonegro. Si sono aggravalitico ed ha tutelato il tribunale di Lagone- te le responsabilità del governatore, De Figro e chi non ha fatto nulla per il territorio lippo. L'incipit della lettera che dice di aver
delVulture melfese».Per idecani dellagiu- inviato all'attenzione del ministri dimostra
risprudenza locale si tratta di «un autenti- che conta zero a livello rimano. Non sarebbe
co scippo - spiega l'avvocato, Alfonso Salva- riuscito ad incontrare nessuno nonostante
tore - per una situazione che non è stata va- numerosi presunti solleciti. Dovrebbe dilutata in maniera accurata. Nella relazione mettersi». La parabola del ultra centenario
Billitteri il tribunale di Melfi aveva tutti i re- tribunale di Melfi sembra volgere irrimequisiti necessari per essere salvato, poi in- diabilmente al termine. Chi negli anni scorterventi politici, determinati da persone si ha pescato consensi elettorali nel Vultuche hanno fatto il proprio interesse territo- re dovrebbe interrogarsi e comprendere se
riale, hanno modificato tale situazione. in futuro sarà ancora il caso di venire nelle
Ora l'unica possibilitàconcreta per reagire piazze delle città per chiederne di nuovi.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 05.07.2012
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Basilicata Mezzogiorno
Primo piano 9
Giovedì 5 luglio 2012
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INTERVISTA A GIANNI PITTELLA
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Il vicepresidente dell’Ue chiarisce la sua posizione
«Concentriamo le forze
per far decadere il decreto»
di GIOVANNI ROSA
Il senatore Viceconte replica alle accuse
«Impegnato a difendere
le strutture lucane»
«IL SENATORE Guido Viceconte, insieme a tutto il Partito, ad iniziare dai
suoi Parlamentari, è fortemente
impegnato affinché le strutture
giudiziarie lucane non siano
compromesse da
decisioni che il
Governo potrebbe assumere nei
prossimi giorni».
E’ quanto si spiega in una nota del Pdl. «La Basilicata ha continuato Viceconte - ha una sua
propria specificità: una popolazione
esigua ma che insiste su un territorio
molto vasto. Per questo motivo il Pdl lavorerà perché tale caratteristica, molto importante, sia considerata nel giusto modo nelle sedi opportune e non si
proceda ad alcuna soppressione di uffici giudiziari nei nostri territori. Pertanto, continueremo, nelle sedi politiche e nelle sedi istituzionali, ad affermare, con forza, queste nostre considerazioni, ritenendo di essere nella parte
della ragione. Ci auguriamo - ha concluso - che il Governo Nazionale accolga queste nostre richieste che, a differenza di altre regioni, si tratta di tenere
in vita una sola sede giudiziaria che,
anche sul piano economico e finanziario, non comporta oneri particolari e
gravosi per il bilancio dello Stato».
NON CI sta a passare per l’artefice del “colpo
gobbo” al tribunale di Melfi. Anzi. Il vicepresidente vicario del Parlamento europeo,
Gianni Pittella, a seguito delle polemiche
scatenate nei giorni scorsi, vuole chiarire
una volta per tutte il suo pensiero in merito
alla vicenda. Rimanda al mittente l’accusa su
un presunto ruolo che avrebbe avuto nel salvare il tribunale di Lagonegro a discapito di
quello di Melfi e rilancia la questione sostenendo che bisogna concentrare le forze «per
fare in modo che il decreto venga cambiato o
decada». Insomma Pittella, e lo dice a chiare
lettere è per il mantenimento dei tribunali della Basilicata e
quindi anche di Melfi. E con la solita
schiettezza che lo
contraddistingue ha
voluto rispondere alle nostre domande in
modo da fugare ogni
dubbio sul suo ruolo
in merito alla vicenda.
Scusi la franchezza: lei ha favorito in
qualche modo la sopravvivenza del tribunale di Lagonegro?
«Su questo punto
bisogna proprio fare
chiarezza: io mi sono
battuto perchè tutti i
tribunali della Basilicata ma anche dell'area appenninica vengano salvati in base a
due sacrosante ragioni. Innanzitutto
le caratteristiche del
territorio che presenta rilievi montuosi e oggettive difficoltà di collegamento e
poi la necessità di
non abbassare la
guardia di fronte al rischio malavitoso che
puo' essere accentuato dalla crisi sociale in
atto».
A Melfi la accusano di aver interceduto
presso il Presidente della Repubblica Napolitano con la famosa lettera del maggio
scorso. Perché nella missiva ha sostenuto
solo la causa di Lagonegro e non anche
quella di Melfi?
«Evidentemente chi critica quella lettera
non l'ha letta. Nella lettera mi riferivo infatti
alla situazione di un vasto territorio che va
da Sala Consilina a Castrovillari e chiedevo la
permanenza di tutti i presidi giudiziari e, in
subordine, di quelli baricentrici. Cosa c'entrano Melfi o Pisticci con la mia lettera? La
missiva non metteva assolutamente in discussione la mia posizione, più volte espressa, in favore di tutti i tribunali lucani e si riferiva esclusivamente alla dorsale tirrenica.
Tirarmi in ballo in questa vicenda è una chiara strumentalizzazione. Peraltro, nella mia
Il senatore Chiurazzi ha invitato il ministro a riflettere sulla questione
«La legge deve mirare all’efficienza»
IL SENATORE PD del Pd Carlo
Chiurazzi, facendosi portavoce anche degli altri colleghi
della Basilicata, è intervenuto
ieri in Commissione Giustizia
per invitare il Ministro Severino e il Governo a un'attenta riflessione in vista dell'emanazione dello schema di decreto
legislativo in merito alla geografia giudiziaria. «Il processo
di riforma – ha sostenuto Chiurazzi – deve mirare all'efficienza, ma la misura dell'efficienza
è determinata, oltre che dalla
produttività degli uffici giudiziari, anche dalla facilità di accesso alle strutture giudiziarie
del Paese. Il legislatore con la
legge delega, infatti, ha stabilito dei criteri che il Governo dovrà rispettare. Ho ritenuto di
evidenziare che in una regione
di diecimila Km quadrati il tema della soppressione anche di
uno solo dei tribunali determinerebbe uno svantaggio per
quella porzione di territorio ad
Chiurazzi
esso afferente e che avrebbe difficoltà di accesso alla struttura
di riferimento. Inoltre bisogna
tenere conto dei costi e degli investimenti effettuati: ad esempio nel caso della sezione distaccata di Pisticci con la chiu-
sura si realizzerebbe un costo
aggiuntivo e non un risparmio, in quanto si tratta di una
struttura di nuova costruzione
con un parcheggio multipiano
non ancora inaugurato e che
ha comportato una spesa di circa sei milioni di euro. Accogliere tutta l'attività nel tribunale
di Matera significherebbe dover provvedere all'affitto o a
una ristrutturazione di un edificio adeguato, con notevole dispendio economico. Per detti
motivi è necessario che il Governo, prima di varare il decreto legislativo, faccia ulteriori
approfondimenti e si confronti
con la Commissione parlamentare prima di approdare a una
soluzione definitiva». «Ho dunque invitato il Ministro a un
rinvio del provvedimento per
poter più attentamente riflettere su quello che sarebbe l'assetto futuro, cosa che non è avvenuta per quanto concerne i
giudici di pace».
vita politica, mi sono sempre battuto contro
ogni campanilismo ed egoismo e di ciò sono
anche stato rimproverato da alcuni miei concittadini».
Qualcuno sostiene che la lettera ha spostato gli equilibri. Il tribunale di Melfi
proprio qualche giorno dopo la sua missiva ha perso la sua "intangibilità". E' solo
un caso?
«Sulla lettera non devo spendere altre parole. Non ho mai incontrato nè parlato con il
ministro della giustizia o il sottosegretario
competente. Ho incontrato ufficialmente il
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Prof. Catricalà, alla presenza dei sindaci di Melfi e Lagonegro e ho sostenuto
limpidamente la mia
richiesta che qui rinnovo: vanno difesi
tutti i presidi giudiziari dell'area appenninica. Fa poi sorridere la storiella secondo
la quale il Vice Presidente del Parlamento
Europeo avrebbe il
potere di condizionare le scelte di tutto il
Governo e Parlamento nazionale».
Il sindaco Valvano
ha parlato di «scelta
politica» che «premia un territorio
piuttosto che un altro». La Regione da
questa vicenda non
rischia di uscirne
spaccata in due: una
zona di serie A (l'area Sud) e una di serie B (Vulture-Melfese-Alto Bradano)?
«Bisogna uscire da
questa logica di contrapposizione tra territori della regione.
L’area Sud avrebbe
tante ragioni per denunciare penalizzazioni ricevute nel corso degli anni, l'area
Nord potrebbe rispondere sostenendo le proprie ragioni e quante ragioni avrebbe l'area
più interna della Basilicata. Ma con questa
logica non si va da nessuna parte! Il risorgere di campanilismi forzosi indebolisce la Basilicata».
Cosa sente di dire alla popolazione dell'area nord che la vedono come l'artefice di
quello che loro chiamano “lo scippo”?
«C'è un solo modo per evitare “scippi”:
quello di rimanere uniti e di rilanciare con
forza la richiesta lucana di non privare il territorio di alcun tribunale. Il provvedimento
governativo non ha concluso affatto il suo
iter e se il decreto legislativo non sarà convertito entro metà settembre esso decadrà.
Invece di imbastire campagne odiose contro
questo o quel presunto responsabile di scippi, concentriamo le nostre forze per fare in
modo che il decreto venga cambiato o decada».
«Mi sono
sempre battuto
per il mantenimento
di tutti i tribunali
della Basilicata»
L’INTERVENTO
Pagliuca: «La battaglia
non deve fermarsi»
Il lavoro svolto a Roma inizia a dare i
suoi frutti . L’audizione del Ministro Severini messa in calendario alla commissione giustizia del Senato ha rappresentato il primo momento vero di contatto con un Governo che trattati territori, la
storia ed i bisogni di intere comunità regionali come pedine da spostare a piacimento e senza logica. Finalmente i
nostri parlamentari hanno potuto parlare e lasciare alla memoria del Ministro le
istanze di una regione complicata come
la Basilicata che non può essere ricordata solo per il suo senso di responsabilità verso il Paese. La richiesta fatta al
Ministro dai sen. Latronico e Chiurazzi
di salvaguardare i presidi di Melfi e Pisticci in Basilicata significa aver richiesto allo stesso Ministro il solo rispetto della delega ricevuta dal Parlamento e questo a sgombrare il campo da ogni illazione che serpeggia senza valore. Sono convinto che l'unita sostanziale delle forze politiche ed istituzionali sarà in grado di modificare il provvedimento predisposto dal Governo che
appare debole e destituito di ogni fondamento. La battaglia non deve fermarsi e deve
proseguire fino a quando il pericolo delle soppressioni non sara' definitivamente scongiurato. Buona l'iniziativa dei Sindaci della zona del Vulture che domani (oggi ndr) si
recheranno dal Prefetto di Potenza a compiere un gesto tutt’altro che simbolico.
Nicola Pagliuca
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 05.07.2012
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Basilicata Mezzogiorno
Primo piano 13
Giovedì 5 luglio 2012
Fondi europei
Una delegazione del Ministero
a confronto con gli attori del territorio
«Progetti non per tutti»
E’ di certo il futuro dei Po Fesr 2014-2020 con obiettivi mirati e regole ben precise
| ADDUCE |
«Non faremo
«Il lavoro
sommatorie
è la priorità
di interventi
5 le direttrici
Obiettivi chiari» su cui investire»
di PIERO QUARTO
MATERA - Qualcosa cambierà nella
distribuzione dei fondi europei del
cosiddetto Fesr 2014-2020. E’quanto sembra trasparire dalle conclusioni tracciate da Sabina De Luca a
capo del dipartimento per le politiche di coesione e sviluppo del Ministero che ieri si è confrontata con
una vasta platea delle diverse realtà
istituzionali e produttive del territorio lucano. Chiari i messaggi che alla fine sono arrivati soprattutto nella direzione di finanziamenti sempre più mirati che puntino da subito,
ecco il perchè di questi incontri, ad
individuare gli obiettivi su cui caratterizzareil prossimoPoFesr cheandrà dal 2014 al 2020. Nell’appuntamento si è avuto modo naturalmente di parlare del Po Fesr 2007-2013,
del piano d’azione per poi proiettarsi
anche verso il futuro.
«Io credo che molto è stato fatto
per cercare di definire un punto di
incontro su cui costruire il prossimo programma» ha spiegato Sabina De Luca, «l’Italia a livello europeo
ha lavorato molto per dare una propria impronta ed arrivare ad un risultato. L’Italia ha imposto un metodo di programmazione che non è assolutamente una sommatoria di interventi che pure Paesi definiti storicamente più virtuosi potevano volere. Io credo che il punto generale
sia questo, poi ci sono le realtà nazionali e c’è una proposta di regolamento regionale che dovrebbe essere vistata proprio domani dai vari organi istituzionali se questo accadrà io
credo che ci siano i presupposti per
arrivare alla presentazione della
proposta italiana di partnariato per
aprile del 2013. L’idea è quella di
muoversi per tempo, di cominciare a
capire verso quali obiettivi bisogna
tendere. Lo dico con chiarezza» ha
aggiunto ancora la De Luca, «qui
non ci muoviamo nella direzione di
dare qualcosa ad ognuno. Non ci sarà da accontentare tutti. Bisognerà
fare delle scelte chiare, mettere delle
regole precise ed avere degli obiettivi. Serviranno dei piani di gestione
altrimenti non si potranno avere più
fondi assegnati per un progetto ma
in attesa di un piano di gestione».
«Bisognerà avere delle regole, dare dei soldi per sapere esattamente
cosa si fa».
Poi qualche parola e qualche cifra
sul fondo di sviluppo e coesione a disposizione della Basilicata: «la Basilicata aveva disponibili in origine
900 milioni a cui sono stati tagliati
131 milioni. In base ad una programmazione fatta su settori come
le infrastrutture, la ricerca e l’università ci sono interventi programmati per altri 314,5 milioni, nè restano ancora 454,5 non impegnati.
Per quanto riguarda poi la cifra
totali tra Cipe e residui si arriva ai
532,8 milioni di euro».
A fare gli onori di casa e rappresentare la Regione Basilicata come
Autorità di gestione del Po Fesr Patrizia Minardi che ha spiegato: «Il
piano di azione e coesione è certamente - ha aggiunto Minardi - lo
strumento anticipatorio degli scenari della nuova programmazione
sia dal punto di vista delle procedure
a cui pubblico e privato devono tendere, che delle priorità, in quanto
concentra la nostra azione programmatica su temi di rilievo europei quali l'occupazione, l'agenda digitale e l' infrastrutturazione materiale e immateriale del territorio .
In quest' ottica la partecipazione
diretta al negoziato in sede europea
della Regione Basilicata e la sperimentazione avviata con il progetto
capacity lab, riconosciuta nel quadro strategico comune dal Ministro
per la coesione Fabrizio Barca, ci
consentono - ha concluso l'Autorità
di gestione - di arrivare preparati, ad
aprile 2013, alla presentazione del
nuovo programma operativo regionale 2014-2020».
«Ad aprile 2013
presenteremo
il programma
fino al 2020»
Il ministro per la Coesione Barca che ha inviato alcuni funzionari del suo Ministero ieri
a Matera in un dibattito a Santa Lucia
|
SANTARSIERO
|
«Scegliamo subito cosa fare»
«Anticipiamo la discussione su come utilizzare i
fondi 2014-2020, cominciamo subito a parlarne.
Così come ritengo importante prevedere
un 3 per cento di
ricerca e innovazione che possa
valere per tutti
così come bisogna sapere che i
fondi
europei
non possono essere sostituiti da
quelli nazionali e
che il Pon sicurezza è strumento essenziale anche per la
Basilicata che si trova comunque in un ambito generale che riguarda il Sud
dell’Italia».
Sono alcune delle osser-
«Dobbiamo conoscere al meglio
importi e modalità di utilizzo»
vazioni-domande conclusive del sindaco di Potenza Vito Santarsiero che è
intervenuto nella giornata di ieri a Matera, presso
l’ex convento di Santa Lucia laddove si è sviluppato
il dibattito sull’utilizzo futuro delle risorse europee. Una discussione durata l’intera giornata a cui
il primo cittadino di Potenza ha partecipato fino
all’ultimo osservando nel
corso dell’ampio dibattito
che ha incentrato gran
parte della mattinata.
“Apprezziamo lo sforzo
del Ministero per rendere
più celere l'utilizzo delle
risorse a disposizione dei
territori, come quello di
cercare buone pratiche da
sostenere. Attenzione però a sostituire obiettivi,
programmazione, indirizzi e regole con una sommatoria di interventi presentati in incontri non
ben finalizzati e con partecipazione limitata.”
“Occorre conoscere meglio -ha aggiunto- importi e modalità di utilizzo
delle risorse riprogrammatenel Pianodi Azionee
Coesione,come accedervi
per il sistema degli Enti
Locali,dei sistemiproduttivi,della ricerca,come
pure occorre conoscere
meglio entità e modalità
di utilizzo dei fondi FAS e
seglistessi rientranoono
nel PAC. Non vorremmo
trovarci dinanzi ad un sistema destinato a sostenere chirurgicamente
progetti fuori da un contesto generale. Per la regione Basilicata infine la
conferma di non avere i
numeri forti di chi esce
dall'area convergenza ed
essere nel contempo fuori
da finanziamenti come i
2,3 mld del PAC derivanti
da fondi PON e POIN, motivo in più per definire il
migliore e più funzionale
utilizzo delle risorse disponibili.”
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil lasciano l’incontro senza intervenire
«Poco sensibili al nostro contributo»
«IL PARTENARIATO sociale ed il confronto con le forze del lavoro e dell'impresaè unavera risorsapertutti onon
lo è. Al Ministero per la Coesione Economica decidano se vogliono un confronto serio e di merito con le forze sociali sulla riprogrammazione delle ultime risorse 2007/2013 e soprattutto
sulla nuova programmazione 20142020».
È quanto affermano i Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL Basilicata
(Genovesi, Falotico e Vaccaro) che ieri
hannoabbandonatoad uncertopunto
l’incontro di Matera senza riuscire al
momento opportuno: «per una scelta
dei funzionari del Ministero che hanno scelto di dar voce agli amministratori ma non avevamo voglia di sentire
che sul lavoro pure poteva avere qualcosada dire»,spiegail segretariodella
Cgil Alessandro Genovesi, «quando
abbiamo visto che altri dopo di noi passavano e che c’era una scelta precisa
Genovesi della Cgil
dei funzionari abbiamo deciso di andarcene»..
«In una regione come la Basilicata,
cheha spesomoltomaha creatopocoo
nulla occupazione e che ha i tassi di
esclusione più alti d'Italia, sarebbe stato opportuno, forse, dopo anni di falli-
menti, confrontarsi su come concentrarele risorsesu interventistrategici
mirati, su modelli di governance più
efficiente e meno superficiale, su un
piano straordinario fatto di leve di sviluppoper lePMIgarantendo indottidi
servizio industriale più avanzati.
Sarebbe stato utile per tutti soprattutto confrontarsi con chi materialmente si occupa di lavoro. Probabilmente, però, si è ritenuto di non dover
affrontare nel merito le questioni»
continua il comunicato unitario.
«Siamo dispiaciuti, infatti, che quest'attenzione e sensibilità al possibile
contributo delle forze sindacali, Matera,non sisiaavuta,nonostante inquesti giorni la forza del dialogo e del confronto tra istituzioni e forze sociali abbia portato risultati apprezzabili, in
particolare in tema di credito d'imposta per le assunzioni, per gli investimenti, di proroga degli ammortizzatori sociali in deroga».
Il lavoro in primo piano.
Anche nelle prossime
scelte di programmazione che dovranno essere
fatte a livello europeo con
ricadute sul territorio. E’
questo il concetto ribadito a gran voce ieri mattina a Matera nel suo intervento dal sindaco di Matera Salvatore Adduce
che ha messo in evidenza
la principale risposta che
in questo momento viene
attesa e soprattutto la necessità di porre in essere
azioni concrete che abbiano un evidente riscontro
sul territorio.
“L'incontro - ha detto il
sindaco Adduce - è fondamentale per avviare in
tempo una programmazione più mirata alle necessità della comunità e
ci consente di non accumulare gli stessi ritardi
che hanno caratterizzato
la precedente programmazione. Il passaggio
morbido dal Po Fesr 2007
- 2013 al Po Fesr 2014 2020 grazie alle risorse
previste dal fondo per la
coesione territoriale ci
consente di guardare con
maggiore fiducia al futuro. Ma i prossimi impegni devono tener conto
della crisi economica che
stiamo attraversando e
da cui, al momento, non
si intravvede alcuna via
d'uscita. Le risorse che
saranno messe a disposizione della nostra regione dovranno considerare
il quadro congiunturale
tentando di rafforzare il
sistema produttivo e
quello occupazionale. A
tal proposito bisognerà
puntare sui fattori determinanti che per la città di
Matera sono il turismo, la
cultura, l'industria creativa, la ricerca e l'innovazione. Cinque segmenti
su cui bisognerà investire molto per creare crescita e nuova occupazione. Ecco perché nella
prossima programmazione - ha concluso il sindaco - Matera 2019 dovrà
avere uno spazio consistente di risorse e di motivazioni. Non si tratta solo
di vincere una sfida o di
mettersi una medaglia,
ma di costruire un modello di crescita più vicino all'Europa e in grado di rispondere ai bisogni sempre più complessi e stringenti della nostra comunità”.
Il sindaco, infine, si è
impegnato a consegnare
ai rappresentanti della
Regione, del ministero
per la coesione territoriale e dell'Unione europea
tutta la documentazione
riguardante il “Piano per
il lavoro e l'occupazione
dei giovani” che si è voluto chiamare “Lavoro in
corso”.
Estratto da: La Nuova del Sud - 05.07.2012
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Basilicata Mezzogiorno
_Basilicata_
_Primo Piano Basilicata
_
Giovedì 5 luglio 2012
LAVORO E RICERCA
Tenuta e stabilità dei siti, Melfi è il cuore giovane della produzione
Fiat Sata, la Uil lancia
le convenienze localizzative
MELFI - Si fanno sempre gli altri siti italiani, la frapiù impellenti le preoccu- gilità della propria posipazioni della UIL di Basi- zione geografica nel merlicata, rispetto alla tenu- cato globale, il rinvio al
ta e alla stabilità dei siti 2014 di una programmaproduttivi della FIAT in zione della nuova Punto,
Italia visto il drammati- la riduzione di 500 milioni di euro di
co andamento del “Va riconosciuto investimenti decisi da
mercato
il ruolo
FIAT a lidell’auto. In
questo scemanifatturiero vello europeo. Tutte
nario di crinell’automotive queste consi il pensiero va alla che le spetta e che dizioni non
possono far
salvaguardia e allo si è guadagnato” dormire
sonni transviluppo
del sito produttivo della quilli a istituzioni, sindacati, partiti e a tutti quelSata di Melfi.
«Lo stabilimento luca- li che, a vario titolo, hanno - ricorda la Uil di Ba- no una responsabilità in
silicata - sconta, più de- questa regione. Il silenzio
assordante degli ultimi
giorni nuoce pericolosamente alla messa in campo di quelle possibilità per
determinare a Melfi il ri-
conoscimento del ruolo
manifatturiero nell’automotive che le spetta e
che si è guadagnato col
saper fare. Nel momento
contingente avvertiamo
un senso di debolezza determinato non tanto dalle nostre capacità ed ambizioni per una missione
produttiva, ma per la
“conventio ad excludendum” che biecamente potrebbe caratterizzare le
sorti dello stabilimento lucano rispetto agli altri di
Fiat sul territorio nazionale. Occorre intervenire
in fretta per lanciare un
messaggio chiaro e determinato al mondo della
produzione industriale
che la Basilicata è pronta a giocarsi tutte le carte possibili, come fece nel
lontano 1993 cogliendo la
sfida della fabbrica modulare. Come Uil della Basilicata puntiamo alle “convenienze localizzative”,
legate alle risorse presenti in Regione, e alla condivisione, tra tutti i soggetti interessati, della
costruzione di un “Progetto di prossimità territoriale”.
Ad un mese esatto dal presidio permanente prosegue la battaglia in Comune
Una chiamata che non arriva
Nessuna offerta di lavoro per gli over 45 disoccupati di Viggiano
di NICOLA SIGNORETTI
proseguono fermamente
la loro battaglia davanti alVIGGIANO - Non si placa la sede del municipio.Ogla protesta degli over 45 di- gi è trascorso un mese esatsoccupati viggianesi che to dall’allestimento del pre-
sidio permanente che procederà ad oltranza nonostante solo alcuni giorni fa
il leader Nino Marchionna
si fosse mostrato scettico in
seguito allo smembramento corposo del gruppo che
era scemato a poche
unità.Alcuni dei disoccupati infatti sono entrati far
parte degli Lsu del comu-
ne di Viggiano ma continueranno lo stesso a far
parte del gruppo,il resto invece attende fiducioso una
chiamata dopo aver espletato il colloquio presso alcune imprese operanti nella zona industriale.La notizia del giorno è che il
gruppo ha formalmente
avanzato una proposta al-
“Particella di Dio”, c’è una fetta di Unibas
Al Cern, per comprendere la materia di cui è fatto l’universo, anche i ricercatori Cavallo e Fabozzi
POTENZA - C’è molto
dell’Italia, ma anche qualcosa di Basilicata e delle
sue eccellenze universitarie, nella straordinaria
scoperta del bosone di
Higgs, la «particella di
Dio» proposta nel 1964 da
Peter Higgs per spiegare
perché tutte le particelle
che conosciamo hanno
una massa, e tra loro differente. L’ultimo tassello
che mancava al Modello
Standard, la teoria che descrive tutte le particelle
elementari di cui è costituito l’universo e le interazioni che fra di loro avvengono, era proprio questa sfuggente particella,
della quale ben poco si conosceva. ieri nell’Auditorium del CERN di Ginevra , dopo la raccolta dei
dati sperimentali del 2011
La scoperta
della particella dà la
massa ad
ogni cosa e
che forse è
entrata in
scena poco
dopo il Big
Bang
e della primavera 2012,
che hanno consentito di
raddoppiare l’enorme
quantità di dati sperimentali a disposizione, la leggera anomalia mostrata
nello scorso dicembre
2011 (che rappresentava
un’indicazione della presenza di una nuova particella ma non la certezza di averla effettivamente “osservata”) è divenu-
ta ciò che in Fisica chiamiamo una “strong evidence”. A queste ricerche,
importantissime per raggiungere la comprensione della materia di cui è
fatto l’universo e per rispondere ai principali
dubbi che ancora abbiamo
sulla sua reale costituzione e consistenza, partecipano anche ricercatori
dell’Università degli Stu-
di della Basilicata. Oltre
a Nicola Cavallo, è componente della collaborazione scientifica CMS ordinario di Fisica Sperimentale del Dipartimento di
Chimica presso l’Università degli Studi della Basilicata, anche Francesco
Fabozzi, ricercatore di
Fisica Sperimentale presso la Facoltà di Scienze.
Entrambi fanno parte del
gruppo napoletano che
circa dieci anni fa ha iniziato la progettazione e la
realizzazione di una parte dell’apparato sperimentale CMS. Lo stesso
gruppo, oggi, oltre a contribuire al funzionamento dell’esperimento, partecipa attivamente all’analisi dei copiosi dati
sperimentali raccolti tra
il 2011 ed il 2012.
la giunta comunale nella
quale si chiede di accrescere la visibilità del turismo
e renderlo un settore chiave dell’economia viggianese con consistenti ricadute occupazionali.Viggiano
dispone di un patrimonio
territoriale inespresso e
che va valorizzato,solo cosi affermano i disoccupati
si può richiamare il flusso
turistico che ha subito nel
tempo una riduzione notevole e quello che noi abbiamo proposto riteniamo sia
attuabile in tempi brevi e
possa rilanciare un settore che è stato troppo a lungo trascurato.Si potrebbe
dunque far coesistere turismo e petrolio anche se
prima ci sarà da abbattere il muro di scetticismo che
ormai circonda la popolazione della Val d’Agri.L’attenzione è comunque rivolta soprattutto alla realizzazione della quinta linea
del centro oli dopo la scoperta fatta da Nino Marchionna che l’Eni sarebbe
pronta ad assumere 500 romeni tramite un’agenzia interinale.Una denuncia che
ha fatto salire il livello di
guardia tra i cittadini valdagrini e in particolare dei
disoccupati viggianesi che
a tal proposito hanno ricevuto rassicurazioni in merito anche da parte del sindaco Giuseppe Alberti.Ci sarà bisogno di centinaia di
addetti ai lavori per la rea-
lizzazione della quinta linea
e faremo in modo che siano lucani e in modo particolare della Val d’Agri,aveva detto il primo cittadino
di Viggiano. Lo chiede anche Antonio Autilio dell’Idv
che ha presentato una mozione in consiglio regionale che verrà discussa nella
prossima seduta. Impegnare il presidente e la
Giunta ”a sollecitare l’Eni,
nella persona dell’ad Scaroni, perché nelle nuove assunzioni dirette o dell’indotto, si garantisca una quota consistente di avvio al lavoro di cittadini della Val
d’Agri.
Estratto da: La Nuova del Sud - 05.07.2012
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_Basilicata_
_Primo Piano Basilicata
_
Basilicata Mezzogiorno
Giovedì 5 luglio 2012
3
I FATTI DI CRONACA
Due uomini a volto coperto (più un “palo”) irrompono nell’istituto di credito
Mezzogiorno di paura a Palazzo
Rapina al Banco di Napoli: il bottino è di seimila euro
di ANGELA LAMANNA
PALAZZO S.G. – Nella tarda mattinata di ieri, tra le
12 e le 12,30, nella locale
filiale del Banco di Napoli
di Palazzo S.G., i dipendenti dell’Istituto bancario, si
sono trovati dinanzi allo
sportello due uomini, pare fossero armati di coltello ed a volto coperto. In quel
momento nell’Istituto di
credito c’erano 4 dipendenti, compreso il direttore. I
due rapinatori hanno preso da parte il direttore e si
sono fatti condurre dinanzi alla cassaforte. Sotto minaccia, il dirigente ha
eseguito la combinazione
e le procedure di apertura
della cassaforte, ed ha
consegnato il contante.
Pare si trattasse di una cifra intorno ai 6mila euro:
Fuga agevolata dalla posizione della banca, vicina alle vie per il Vulture Melfese e la Puglia
quella era la valuta al momento disponibile. Con il
bottino, i malviventi, hanno guadagnato l’uscita, e
molto probabilmente, con
la complicità di un terzo uomo, si sono dileguati. La fuga, è stata agevolata dal-
l’ubicazione della banca,
prospiciente alle arterie viarie che mettono in comunicazione Palazzo S.G. sia
con i territori del Vulture
Melfese, sia con quelli della vicina Puglia. Chiaramente si è registrato pani-
co tra i dipendenti ed i clienti della banca, pochi fortunatamente in quel momento. E’ stato attivato immediatamente il dispositivo antirapina da parte dei
Carabinieri del Comando
della Compagnia di Veno-
Momenti di terrore per i dipendenti
e i pochi clienti presenti. Il direttore ha
aperto la cassaforte e ha consegnato il
contante ai due malviventi: poi la fuga
sa e quindi sospeso il servizio fino alle ore 17. Sono
tuttora in corso le indagini, e pertanto, vige un rigoroso riserbo sull’attività investigativa. Tuttavia in
paese, si ha la sensazione,
visto il modus operandi,
che gli autori della rapina,
siano dei disperati e non dei
professionisti del crimine.
L’episodio pertanto potrebbe essere scaturito da condizioni economiche pessime, in cui versano in molti in questo periodo.
La sua autovettura è stata vista in tutti gli episodi. La passione per i canadair il probabile movente
”La stessa mano dietro gli incendi”
Il giovane arrestato potrebbe essere l’autore dei roghi della scorsa settimana a Scanzano
di GIANLUCA COLLETTA
SCANZANO - Si stringe il
cerchio intorno al giovane
operaio 20enne fermato
dal Corpo Forestale dello
Stato lo scorso 2 luglio a
Scanzano Jonico. Secondo
gli inquirenti potrebbe essere sua la mano che ha dato il via agli incendi che la
settimana scorsa hanno distrutto la pineta del comune metapontino. Indiscrezioni che sarebbero confermate da un comunicato
della stessa Forestale che
indica il giovane come ”il
presunto responsabile degli incendi boschivi verificatisi negli ultimi quattro giorni nella zona del
materano”. All’operaio
ventenne, che ora si trova
a piede libero dopo alcuni
giorni passati ai domiciliari, gliinquirenti sono arrivati grazie ad alcunesegnalazioni di testimoni e a
un’attenta attività investigativa, che ha portato a
un’intensificazione dei
controlli dopo i roghi della settimana scorsa. L’
operazione investigativa è
stata condotta dagli uomini del Comando Stazione
di Scanzano Jonico e coordinata dal Nucleo Investigativo Centrale Antincendio Boschivo del Corpo forestale dello Stato (NIAB).
L’incendio al Lido Torre a
Scanzano
A insospettire gliinvestigatori la presenza costante di
una Fiat Punto Bianca. È
proprio mentre stava risalendo in macchina che il
giovane è stato fermato,
poco distante un principio
d’incendio, subito spento.
Dopo una rapida perquisizione a bordo dell’auto sono stati trovati un accendino e materiale utile per
innescare nuove fiamme.
Arrestato in stato di semi
flagranza, si indaga ora
sul movente. Secondo alcune indiscrezioni sarebbe la
passione per gli elicotteri
e i canadair che avrebbe
spinto il giovane ad accendere i roghi, in modo da poter vedere da vicino gli aerei al lavoro. A suo carico
pende ora un’accusa di incendio doloso. Le fiamme
della settimana scorsa,
sedate solo grazie all’inter-
Dopo due
giorni passati
ai domiciliari
adesso il
piromane 20enne
è a piede libero
vento degli uomini della
Forestale, hanno interessato circa 60 ettari di pineta e si sono propagate
anche nelle aree limitrofe
a causa delle particolari
condizioni climatiche determinate dall’anticiclone
“Caronte”. Dopo questo importante risultato però
non si ferma l’opera di controllo del Corpo Forestale
dello Stato, che ha intensificato i suoi sforzi per evitare che nuovi piromani o
semplici emulatori decidano di dare nuovamente
fuoco alla pineta. Sotto
stretto controllo anche
tutte lo zone sensibili e a
rischio incendio dell’intera costa metapontina. Le
indagini sono ancora in
corso e da parte degli inquirenti c’è il massimo riserbo, ma sembra che si sia
vicini a una svolta.
Il comandante della Forestale Curcio: incendi non collegati alla malavita
“400 unità attive ad ogni ora”
POTENZA - Come ogni
estate l’incubo incendi
torna a farsi vivo con i
primi caldi. In queste
prime settimane la zona
più funestata dai roghi
è stata la fascia jonica
del Metapontino e in
particolare la pineta di
Scanzano. Sull’argomento e sulla prevenzione in generale abbiamo
intervistato sulla Nuova Tv il comandante regionale della Forestale,
Francesco Curcio. “Il nostro impegno contro
gli incendiari -ha esordito Curcio- è incessante, anzi è l’attività preminente specie in estate. La Centrale operativa lucana è attiva 365
giorni all’anno, ventiquattro ore su ventiquattro, con sessanta
Comandi e quattrocento unità tra territori e uffici. A questi in estate
vanno ad aggiungersi
gli operai messi a disposizione da enti regionali come le Aree Programma”. Un lavoro capillare che ha portato i pri-
Il comandante della
forestale
Francesco
Curcio
intervistato
da La
Nuova Tv
mi frutti con l’arresto
del giovanissimo piromane bloccato dall’attività di intelligence e il
cui movente è allo studio. In ogni caso ci sono dei consigli utili per
i cittadini. “Bisogna evitare di accendere fuochi
in luoghi boscati e ricchi di vegetazione -ha
spiegato ancora Curcio- uno di questi è proprio la fascia di Scanzano, o se proprio non se
ne può fare a meno si osservino le regole dell’ordinanza regionale. Per
quanto ci riguarda con
i 2 elicotteri convenzio-
nati della Regione ci sentiamo più forti”. Gli
chiediamo infine se dietro gli incendi degli ultimi giorni possano esserci gli interessi della
malavita “bruciare per
costruire?”. “Non avrebbe senso -conclude Curcio- perchè proprio in
quelle aree vige l’inedificabilità”. E allora come
se ne esce?. “La richiesta che facciamo ai cittadini è sempre la stessa: segnalare sempre
con tempestività i principi di incendio, chiamando alla Centrale
operativa del 1515”.
Estratto da: La Nuova del Sud - 05.07.2012
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Basilicata Mezzogiorno
Giovedì 5 luglio 2012
METAPONTINO
COLLINA MATERANA
24
In quattro dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio. Coinvolta anche una donna
Stanate le nuove leve della droga
Vasta operazione dei carabinieri di Matera tra Pomarico, Puglia e Umbria: 9 misure cautelari e 5 arresti
POMARICO - Un blitz
nelle prime ore della
mattinata di ieri ha portato i Carabinieri del Comando provinciale di
Matera a una serie di arresti tra le province di
Matera, Barletta-AndriaTrani e Perugia. Nove le
misure cautelari nei confronti di 8 uomini e una
donna accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla
produzione e allo spaccio
di stupefacenti. I reati sono riferiti ad episodi verificatisi a Pomarico da
un anno a questa parte
e che hanno portato al sequestro di un kg di droga.Cinquanta i militari
del comando utilizzati,
attivamente supportati
da 3 unità cinofile per la
ricerca di droga, armi ed
esplosivi del Nucleo Cinofili di Tito, oltre a un
velivolo del 6° Elinucleo
CC di Bari Palese, che
hanno portato all’esecuzione di nove misure
cautelari emesse dall’Ufficio gip del Tribunale di
Potenza quale esito dell’attività investigativa
denominata “Nuove Leve” condotta dal Nucleo
Operativo della Compagnia di Matera in stretta osmosi info-operativa
con la Stazione carabinieri di Pomarico. In carcere sono finite quattro persone: Antonio Greco di
45 anni, Raffaele Paladino (34), Ennio Cristalli,
(21) e Luigi Michele La
Bella (22). Agli arresti domiciliari è stato sottoposto invece il 23enne Michele Casolaro. Per altre
quattro persone, Paola
Fecchio, nata nel 1971,
Nicola Lullo, del 1968,
Francesco Egitto, classe
1989 e il 42enne Michele Martoccia il gip di Potenza ha disposto la misura cautelare dell’obbligo giornaliero di presentazione alla Polizia Giudiziaria. L’operazione,
oltre al territorio di Pomarico dove risiedono sei
delle nove persone coinvolte, ha interessato i comuni di Assisi (Pg), Andria (Bat) e Minervino
Murge (Bat), rispettivi
luoghi di domicilio dei rimanenti tre soggetti,
ove i Carabinieri di Matera sono stati attivamente supportati dai colleghi
Nel sodalizio
Greco dirigeva e
finanziava, gli
altri reperivano la
droga e rubavano
in case e negozi
A destra Greco e gli altri 4
arrestati e una gazzella dei
carabinieri di Matera
delle Compagnie di Andria ed Assisi. Ai quattro arrestati finiti in
carcere è contestata l’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti; tre di loro dovranno anche rispondere di
associazione per delinquere finalizzata alla
commissione di furti. I
restanti soggetti sono ritenuti responsabili di
detenzione ai fini di
spaccio di sostanza stupefacente. Così come accertato dai militari dell’Arma, sia con metodi
classici di investigazio-
ne quali pedinamenti ed
osservazione, monitoraggio degli spostamenti e degli incontri, sia con
attività di indagine tecnica, l’associazione trattava cospicue quantità di
sostanza stupefacente
di diversa tipologia: hashish, marijuana, cocaina ed eroina nella cui rete di spaccio ed approvvigionamento si inserivano quali intermediari
i soggetti destinatari
dell’obbligo di presentazione alla polizia. L’associazione, secondo la ricostruzione degli investigatori, aveva struttura pi-
Montescaglioso, torna in
libertà la badante romena
MONTESCAGLIOSO - Il
gip di Matera Rosa Bia ha
rimesso in libertà la 22enne badante romena Vasilica Druta. La giovane era
stata arrestata in flagranza di reato sabato
scorso dai carabinieri di
Montescaglioso. Incensurata era stata fermata
con l’accusa di tentata
estorsione in danno di un
72enne del luogo. L’uomo,
minacciato reiteratamente di morte dalla giovane
per non essersi deciso a
consegnarle la somma di
seicento euro per asseriti servizi non retribuiti in
qualità di badante, si era
rivolto ai Carabinieri della locale Stazione manifestando la sua viva preoccupazione che la romena
si ripresentasse presso la
sua abitazione per dare
corso alle parole con i fatti. Conoscendo già la giovane per alcuni suoi pregressi accesi comportamenti, i militari si sono
immediatamente recati a
casa della vittima, appurando che effettivamente
stanza stupefacente; a
quest’ultimo era anche
affidato il compito di intimidire eventuali concorrenti nell’attività di
spaccio. Greco, Cristalli
e La Bella dovranno anche rispondere del reato
di associazione per delinquere finalizzata alla
commissione di furti ed
alla ricettazione: con
meccanismi analoghi al
traffico di sostanze illecite, anche in questo
settore i compiti erano ripartiti; in particolare,
l’organizzazione dei colpi, in prevalenza furti in
appartamento ed in eser-
ramidale con precisi
compiti ed attribuzioni.
Greco promuoveva, dirigeva e finanziava l’associazione, avvalendosi di
Cristalli per l’organizzazione delle attività criminali poi poste in essere
dagli altri componenti,
tra cui anche alcuni minori che ricevevano, quale corrispettivo per la
buona riuscita degli illeciti loro commissionati
(furti e piccolo spaccio),
soldi o sostanza stupefacente per uso personale.
La Bella e Paladino provvedevano al reperimento ed allo spaccio della so-
ta di ieri, u p
pineta di me
con- vata o forse no. Difficile
tem- vano d’occhio la
- investigativa, con un
subito spento grazie al
Scanzano e sono intervenu
pestivo intervento delle
a, ha evitato il peggio. La donna
ora è in carcere a Potenza
e
Minacciato a morte dalla badant
L’intervento dei carabinieri,
aggrediti dalla 22enne romen
ione ai danni di un
Montescaglioso, tentata estors
ta nella
per
72enne: la giovane pretendeva 600 euro
Bracca
MONTESCAGLIOSO
Nella tarda serata di sasua abitazione
bato scorso, i Carabinie
di
dove i militari
ri della Stazione
Montescaglioso hanno hanno sequestrato
a
flagranz
in
o
arrestat
un coltello
di reato Vasilica Druta,
da cucina
22enne incensu rata,
con
badante,
romena,
la romena. Infatti l’hanl’accusa di tentata
presdi no individuata nei
estorsione in danno
La
si dell’abitazione.
del
duenne
un settanda
giovane era accompa
luogo. L’uomo, minace da
di gnata dalla sorella
ciato reiteratamente
giovane
dalla
morte
il sindaco per la sede staccata
per non essersi deciso
sferza
locale
Pdl
Il
a consegnarle la someuro
seicento
ma di
per asseriti servizi non
di
retribuiti in qualità
ai
rivolto
è
si
badante,
PISTICCI - Il Pdl di PiCarabinieri della locasticci e Marconia ci credel Conservale Stazione manifestande. A fronte di un baci- L’insegna di Matera
r- torio Duni
do la sua viva preoccuno di utenza particola
pazione che la romena
mente ampio tale da absi ripresentasse presso
bracciare la fascia joniper
e
abitazion
la sua
ca materana e l’immedia
, sugdare corso alle parole
retrostan- guati. A riguardo
d
hinterlan
to
gerisce il Pdl potrebbei fatti Conoscendo
J F
i servizi
e,
re loro conseguenze
riper questo motivo,
sponderà anche del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Una volsua
ta bloccata, nella
eabitazione i carabini
un
ri hanno rinvenuto
coltello da cucina, soto,
toposto a sequestr
a
un altro uomo; la romerubricando pertanto
na ha cercato di eludestata
carico dell’arre
re il controllo e l’idenporto
do anche il reato di
tificazione aggreden
illegale di armi od oge.
i militari, senza causagetti atti ad offender
Al termine delle formadi rito, l’arrestata
fornisca i locali adeguati lità
è stata associata presso il carcere femmini
le di Potenza a disposizione della competente
Autorità Giudiziaria.
In questa vicenda, cocai
me nei più frequent
si di truffe a persone
anziane o sole, il consiriglio che i carabinieri
di
volgono è quello
non esitare a contatta
i
re immediatamente
militari dell’Arma per
di eventuaifi
La 22enne Vasilica Druta
era incensurata al
momento dell’arresto
di Matera:
io”
“Pisticci vuole il Conservator
la
giovane aveva
in passato lavorato per lui
quale badante ma che
nulla le era dovuto sotto
il profilo retributivo. La
giovane era accompagnata dalla sorella e da un altro uomo; la romena aveva cercato di eludere il con-
trollo e l’identificazione
aggredendo i militari,
senza causare loro conseguenze. Una volta bloccata, nella sua abitazione i
carabinieri avevano rinvenuto un coltello da cucina, sottoposto a sequestro.
Al termine la donna era
stata arrestata e condotta in carcere a Potenza.
cizi commerciali, spettava a Cristalli che spesso
affiancava l’esecutore
materiale, La Bella. Anche in questo caso, e con
analoghe “ricompense”,
in taluni casi l’associazione si è avvalsa di minori. Il provento dei furti e
della ricettazione serviva ovviamente a reperire liquidità da reinvestire nell’acquisto di sostanze stupefacenti, verosimilmente nella limitrofa Puglia, da immettere
sul mercato locale. Il
nome convenzionalmente scelto per l’operazione,
“Nuove Leve”, è stato deciso proprio per rappresentare questo nuovo
sodalizio criminale che
vede coinvolti personaggi molto giovani, desiderosi di crescere rapidamente sotto il profilo delinquenziale per diventare presto autonomi rispetto alle figure storiche
prese a modello, iniziando a reclutare anche minori, “nuove leve” appunto. L’attività di indagine
è stata avviata nel gennaio 2010 e conclusa nel
primo semestre del 2011;
durante i vari servizi
svolti, nonostante l’estrema difficoltà nel muoversi senza farsi notare nel
dedalo di piccoli vicoli da
cui è costituito il centro
storico di Pomarico, i militari dell’Arma sono riusciti anche ad effettuare
riscontri oggettivi al
teorema investigativo,
sequestrando circa 30
grammi di sostanze stupefacenti di diversa tipologia ed alcune piante di
canapa indiana. Inoltre,
sono state accertate le responsabilità in ordine a
dieci furti commessi in
appartamento ed all’interno di esercizi pubblici, recuperando refurtiva costituita in prevalenza da monili in oro e strumenti tecnologici per
un valore complessivo di
cinquemila euro circa. Al
termine delle formalità di
rito gli arrestati sono stati tradotti presso il carcere di Matera, nonché
presso i propri domicili,
a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. L’indagine è stata coordinata e diretta
dalla Procura della Repubblica, Dda di Potenza.