Tumori, le cure sul territorio
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Tumori, le cure sul territorio
Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it Anno 2 Numero 130 del 05/07/2012 Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli. Redazione: G. Fiorellini, G. Mafaro, N. Nicoletti Tel. 0971.668145 Fax 0971.668155 Mastrosimone: “Abbiamo voluto dare un segno di attenzione a quella gente che fatica a far ripartire la propria attività” Aiuti per riemergere La Regione ha stanziato un milione di euro a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione del 18 febbraio e 1 marzo 2011. Il 30 per cento è destinato alle famiglie a rischio usura Un aiuto concreto alle famiglie del Metapontino colpite dalle alluvioni del febbraio-marzo 2011. La giunta regionale ha stanziato un 1 milione di euro, di cui il 70 per cento destinato alle popolazioni che versano ancora in stato di necessità e il restante 30 servirà alla costituzione di un fondo da destinare a quelle a rischio usura. “In questo momento di difficoltà – ha sostenuto l’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone – abbiamo voluto dare un segnale di attenzione a quella gente che fatica a far ripartire la propria attività e abbiamo anche recepito le indicazioni del Coordinamento antiracket e antiusura”. Salute Tumori, le cure sul territorio Avviato un programma di terapie in diversi presidi ospedalieri. Il sistema sanitario regionale pone al centro i cittadini Il Dipartimento Salute della Regione e l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Rionero, hanno avviato un programma di visite e cure per gli ammalati oncologici. Le attività sono partite a Lagonegro, Chiaromonte, Maratea e Venosa A PAG 4 L’economia dell’intera area del Metapontino fu messa in ginocchio Comunicare arbëreshë in Basilicata Fondi europei Incontro tra governo, Regione e parti sociali Più occupazione nel futuro Po Fesr Minardi: il lavoro in primo piano E’ nato il settimanale dedicato ai lucani di cultura albanese •A PAG. 2 Presentata la collaborazione tra la Regione Basilicata e il quotidiano albanese “Shqiptarja” che pubblicherà nel proprio supplemento Ecomafie, un 2011 in chiaroscuro Rifiuti, in aumento le infrazioni Presentato il rapporto di Legambiente. Basilicata dodicesima in Italia. Scarsa la criminalità ambientale Sparse sull’intero territorio piccole discariche abusive A PAG. 2 La prima pagina dell’inserto il settimanale di cultura. Pagine dedicate alle comunità albanofone lucane per preservare le minoranze linguistiche dalla globalizzazione. A PAG 3 A PAG. 2 Potenza, la Ztl rischia già di scomparire Piccoli tribunali oggi in Cdm Valvano insorge Particella di Dio nell’èquipe anche 2 lucani Attesa la decisione sul ricorso dell’Ascom Corteo sulla Pz-Melfi Incontro col Prefetto Cavallo e Fabozzi ricercatori Unibas Rischia già di essere annullata la Zona a traffico limitato nel centro storico di Potenza. Si attende la decisione de Tar di Basilicata in merito al ricorso presentato dall’Ascom sulla prima impostazione, h 24. I commercianti re- Nessuna concreta speranza. Oggi il Consiglio dei ministri dovrebbe decidere sulla soppressione dei piccoli tribunali. Il sindaco di Melfi, Livio Valvano, continua a lottare assieme ai colleghi del Vulture. Corteo sulla Pz-Melfi. In C’è una fetta di Basilicata nella straordinaria scoperta del bosone di Higgs, la “Particella di Dio”. I misteri dell’universo potrebbero essere svelati. Nell’èquipe di studiosi anche due professori dell’Unibas, Nicola Cavallo, ordinario di Fisica stano scettici: non serve proprio a nessuno. La Gazzetta del Mezzogiorno giornata incontro con il Prefetto. Il Quotidiano della Basilicata Sperimentale e Francesco Fabozzi, ricercatore. La Nuova del Sud 05.07.2012 N.130 PAG. 2 Basilicata Mezzogiorno Contributo massimo di 25 mila euro. Il 30% destinato a un fondo per contrastare il ricorso a prestiti illegali In soccorso delle famiglie Stanziato 1 milione per le popolazioni colpite dalle alluvioni del 2011 Un aiuto alle famiglie danneggiate dalle alluvioni del 18 febbraio e 1 marzo 2011. La decisione è stata assunta dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone con un’apposita delibera. I fondi stanziati ammontano a 1 milione di euro, di cui il 70% sarà destinato alle famiglie che sono state danneggiate dall’alluvione, che versano ancora in stato di necessità e il restante 30 per la costituzione di un fondo da destinare a quelle stesse che sono a rischio usura. Il provvedimento prevede che con la somma di 700 mila euro può essere al massimo concesso un contributo di 25 mila da assegnare con procedura di evidenza pubblica alle famiglie che versano in determinate condizioni (ovvero che abbiano un componente destinatario di un provvedimento di sgombero a causa dell’evento calamitoso, che abbiano un compo- nente imprenditore agricolo con l’azienda ubicata nell’area del cratere, ossia Bernalda, Pisticci e Scanzano jonico, come accertato da fascicolo aziendale e che abbiano un componente che ha presentato al dipartimento agricoltura Srem segnalazione di danni alle strutture o alle produzioni agricole). La gestione della residuale somma di 300 mila euro servirà a facilitare l’accesso al mercato del credito e per contrastare il ricorso a forme non legali di prestito e sarà gestita dalla fondazione “Mons. Cavalla” di Matera in collaborazione sinergica con l’associazio- Ingenti i danni. In tanti hanno avuto difficoltà ad accedere a forme di credito sarà destinata alle famiglie che hanno subito un provvedimento di sgombero per l’alluvione feb- L’assessore Mastrosimone “Un segnale di attenzione per quanti faticano a far ripartire la propria attività” ne “F. Borsellino” di Montescaglioso. Questa restante somma braio–marzo 2011 (che abbiano la proprietà o il possesso di terreni nei comuni maggiormente interessati dal danno; che abbiano presentato al dipartimento Srem segnalazione di danni a strutture o alle produzioni agricole e si trovino nelle condizioni di poter accedere ai benefici ex art. 15 della legge 108 del 1996) e alle famiglie di braccianti con rapporto di almeno un anno (con attestato dai relativi corrispettivi mensili) alle dipendenze di imprese agricole alluvionate. “In questo momento di Ecomafie, le ferite lucane “Monitorare il ciclo rifiuti” difficoltà – ha sostenuto l’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone – abbiamo voluto dare un segnale di attenzione a quelle famiglie danneggiate dagli eventi calamitosi che faticano a far ripartire la propria attività e inoltre abbiamo recepito le indicazioni del coordinamento regionale delle iniziative antiracket ed antiusura. Nell’ultima riunione del Coordinamento è emersa la necessità e l’urgenza di intervenire a favore delle famiglie degli alluvionati che a causa delle difficoltà economiche non hanno possibilità di accedere a forme di credito e sono costrette a far ricorso a forme non legali di prestito. Per questo abbiamo pensato di costituire un fondo che, attraverso un’apposita convenzione con il dipartimento, sarà gestito dall’associazione materana che ha conoscenza del territorio e dei problemi delle famiglie”. (bm2) Confronto tra governo, Regione e sindacati Nuovi fondi europei, maggiore attenzione al mondo del lavoro Presentato il rapporto dell’Osservatorio Ambiente e Legalità 2011. La Basilicata dodicesima in Italia. Scarsa la criminalità ambientale. Infiltrazioni extraregionali Incontro sul Piano di azione e coesione Minardi: l’occupazione in primo piano di Margherita Sarli Riflessione sulla programmazione 2014-2020 e nuove opportunità di utilizzo dei fondi. E’ stato questo il tema di una serie di incontri su “Politiche di sviluppo orientate ai luoghi” che il ministero per la Coesione territoriale ha avviato nelle otto Regioni destinatarie dei fondi.. A Matera rappresentanti del governo nazionale hanno incontrato esponenti dell’Amministrazione regionale, parti sociali, componenti del mondo produttivo. “Nelle due sessioni dell’incontro dedicate al Piano di azione coesione 2007/2013 e ai nuovi scenari dei fondi strutturali, non sono mancate proposte significative per il disegno programmatico 2014/2020, oltre che esperienze di rilievo in direzione dell’efficacia e della semplificazione delle procedure di attuazione”. E’ quanto sostenuto da Patrizia Minardi, l’Autorità di gestione del Po Fesr Basilicata 2007-2013. “Il piano di azione e coesione è certamente - ha aggiunto - lo strumento anticipatorio degli scenari della nuova programmazione sia dal punto di vista delle procedure a cui pubblico e privato devono tendere, che delle priorità, in quanto concentra la nostra azione programmatica su temi di rilievo europei quali l’occupazione, l’agenda digitale e l’ infrastrutturazione materiale e immateriale. In quest’ ottica la partecipazione diretta al negoziato in sede europea della Regione e la sperimentazione avviata con il progetto Capacity lab, ci consentono – ha concluso - di arrivare preparati, ad aprile 2013, alla presentazione del nuovo Por 2014-2020”. (bm2) Il biennio 2010-2011 preso in esame nel rapporto sulle illegalità ambientali, redatto dall’Osservatorio Ambiente e Legalità della Regione Basilicata. Il numero delle infrazioni, delle denunce, degli arresti e dei sequestri di chi viola l’ambiente. E i casi emblematici dei crimini a danno del territorio lucano. Presentato ieri mattina nelle sale del consiglio regionale, alla presenza del direttore del Dipartimento Ambiente, Viggiano, dei rappresentanti delle polizie giudiziarie e del presidente di Legambiente Basilicata, Marco De Biasi, il rapporto tratteggia una regione che non desta preoccupazione sul versante della criminalità ambientale, ma che ha bisogno di un attento monitoraggio, perché non La conferenza stampa di presentazione immune dai fenomeni di illegalità. Al 12° posto nella classifica nazionale con 876 infrazioni, e un inversione di tendenza rispetto al trend italiano per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, che segna un aumento del 38, 6 %. Si tratta per lo più di uno stillicidio di microabbandoni in contesti antropizzati e non, spesso frutto di una distorta cultura ambientale. Altro dato che emer- ge riguarda il ciclo del cemento, per il quale si registra una diminuzione delle infrazioni sebbene in Basilicata continui a tener banco il fenomeno delle case fantasma, immobili esistenti e del tutto sconosciuti all’ufficio catasto, con numeri che rapportati alla popolazione fanno schizzare la regione in vetta alla classifica nazionale. “Tanto si può fare – spiega Pietro Fedeli, direttore dell’Osservatorio – per una corretta gestione dei rifiuti, altrettanto per una pianificazione territoriale che non offenda l’ambiente – e cita il rapporto Ecomafia – ci sono le ferite, ma riconoscerle mostra la possibilità di intervenire. Un ringraziamento – conclude - in questa direzione è doveroso nei confronti delle forze dell’ordine che lavorano a tutela del nostro territorio”. 05.07.2012 N. 130 PAG.3 Basilicata Mezzogiorno Presentato a Potenza l’inserto culturale che vede impegnata la Regione Basilicata e il quotidiano albanese Rilindasi: riscoprire le radici Avvicinare le comunità arbëreshë lucane e l’Albania per tutelarne il patrimonio E’ nato un nuovo progetto editoriale in Basilicata. Dal nome significativo, Rilindasi, ossia rinascita, l’auspicio è che possa ridestare interesse verso quelle minoranze linguistiche presenti nel territorio lucano sin dall’antichità. Si tratta delle cinque comunità arbëreshë, San Costantino Albanese, San Paolo Albanese, Ginestra, Barile e Maschito, di cui si vuol tramandare alle nuove generazioni un patrimonio culturale che rivive solamente nella memoria dei più anziani. E’ questa la motivazione della col- laborazione tra la Regione Basilicata e il quotidiano albanese “Shqiptarja” che dal primo luglio pubblica, nel proprio inserto settimanale culturale, pagine dedicate ai centri arbëreshë. Un modo per preservarne l’idioma, creando un forte raccordo culturale tra i territori lucani dove vivono i discendenti degli albanesi giunti in Italia tra il XV e il XVIII secolo e la nazione dei Balcani. Ogni settimana la rivista ospiterà delle pagine dedicate alla cultura, agli usi e alle tradizioni delle realtà arbëreshë. Il primo Il settimanale La “rinascita” dei lettori albanesi Rilindasi, che significa letteralmente Rinascita, è un supplemento culturale albanese pubblicato ogni domenica dal quotidiano Shqiptarja.com. Il supplemento riunisce intorno a sé lettori, analisti, commentatori ed esperti interessati ai valori artistici, culturali e storici albanesi. Lanciato nel novembre del 2011, il primo numero di Rilindasi è stato dedicato ai 100 anni dell’Indipendenza nazionale con documenti e testimonianze inediti scoperti negli archivi austro-ungheresi. Sin dal suo primo numero Rilindasi propone ogni settimana un punto di vista diverso sui temi della cultura, sulla scienza dell’albanologia, sulle arti e la letteratura, sulla storia e sulla poesia, e questo gli ha già consentito di diventare autorevole punto di riferimento nel vasto mondo della cultura albanese. L’obiettivo del supplemento è quello di creare uno spazio di riflessione e di approfondimento aperto ai lettori albanesi di tutto il mondo nel quale ciascuno possa trovare nuovi valori e aspetti inediti sui temi di proprio interesse. Seguendo questo principio semplice, ma efficace, Rilindasi rinnova ogni domenica il senso della propria esistenza, ma anche il nome scelto per la testata, che richiama uno dei periodi più brillanti della storia nazionale, appunto quello della Rilindjia (Rinascita) albanese. Un modo per conoscere una cultura che è parte integrante dell’identità del popolo lucano e italiano. (bm7) numero, uscito il primo luglio, è scaricabile gratuitamente sul sito di basilicatanet come allegato di Basilicata Mezzogiorno, il quotidiano on line della regione Basilicata. All’interno della prima uscita sarà possibile leggere nella duplice traduzione, albanese e arbëreshe, l’editoriale della direttri- ce responsabile Adminira Peci che presenta l’iniziativa, i contributi del presidente della Regione Vito De Filippo e dell’assessore regionale alla Formazione Vincenzo Viti, gli articoli di presentazione dei cinque paesi a firma dei colleghi Lorenzo Zolfo e Mariapaola Vergallito. Le traduzioni sono a cura del professore Pietro Abitante. Ogni lunedì, sarà possibile sfogliare il pdf di Rilindasi e leggere gli articoli di cultura albanofona e sulle comunità lucane. Un collegamento virtuale tra la Basilicata e l’Albania che consentirà di unire le due realtà via web e che si apre a tutte le nuove collaborazioni che emer- geranno e che porrà i centri albanofoni lucani al centro dell’attenzione nazionale. L’iniziativa risponde alle esigenze di aprire all’esterno un prodotto che racconti le comunità albanofone, avviando una collaborazione fruttuosa con le sponde dell’Adriatico. (bm7) Riannodare il filo Storia e identità “Non una minoranza, ma un frammento di un mondo complesso in cui la peculiarità rappresenta un valore e un’opportunità. E’ questa la visione che ci ha portato a promuovere questa iniziativa che mira a mantenere viva la cultura arbëreshe di Basilicata creando un raccordo con l’Albania e proponendosi alle altre comunità arbëreshë italiane”. Così il presidente della Regione Basilicata, De Filippo, presenta la collaborazione tra l’ente e la rivista Rilindasi. “Rappresenterà qualcosa di più che un pur importante esercizio linguistico e culturale: quello che stiamo facendo, a distanza di cinque secoli, è provare a riannodare il filo del dialogo tra una comunità che lasciò l’Albania a seguito dell’invasione ottomana e quanti sono rimasti in quella terra”. “Da una parte favorire l’integrazione e dall’altra tutelare la propria identità. Da secoli la nostra regione è stata interessata da flussi migratori provenienti dall’Albania e noi siamo riconoscenti a queste comunità per il valore aggiunto che hanno dato ai nostri territori”. Lo ha sostenuto l’assessore alla Formazione Viti che ha inoltre ricordato l’impegno assunto precedentemente con il progetto Alba, l’atlante linguistico della Basilicata, “un’impresa di rilievo nel recuperare il nostro patrimonio lessicale. Siamo impegnati a favorire iniziative che tutelino le minoranze e preservino la loro lingua anche con progetti destinati alle scuole, al fine di evitare il rischio che le nuove generazioni non sappiano parlare la lingua dei nonni, come già sta purtroppo avvenendo”. Peci: un tesoro da conservare Nell’editoriale il direttore responsabile spiega l’importanza di custodire lingua, tradizioni e costumi degli arbëreshë per tenere insieme il “mosaico” dell’identità nazionale albanese “Un tesoro è stato conservato miracolosamente per secoli lassù, tra le montagne italiane, oltre il mare. Gli arbëreshë con la lingua, le tradizioni, i costumi, il folclore e valori umani straordinari, costituiscono oggi una parte preziosa del mosaico dell’identità albanese. Nella lingua e nella cultura di quelle persone ritrovi perle di cultura e di memoria che noi altri albanesi abbiamo perso nei secoli. Per alcune cose, all’interno di quella comunità, sembra che il Un momento della presentazione tempo si sia fermato: gli anziani parlano ancora meravigliosamente in arbëreshe, cantano canzoni e ricordano riti antichissimi in una lingua antica che vive ormai solo grazie a loro”. Inizia così l’editoriale di Admirina Peci, direttore responsabile del supplemento Rilindasi. “Ma il tempo purtroppo compie il suo corso - prosegue Peci. La globalizzazione, come ovunque, sta spegnendo alcuni valori. I giovani arbëreshë non parlano più la lingua dei loro antenati, e questa è una constatazione che rattrista. Anche le generazioni future si allontaneranno sempre di più da questa lingua e dalle sue antiche tradizioni, che sono le tradizioni non di una piccola minoranza, ma dell’intera nazione albanese. Questo è un rischio per l’identità della comunità arbëreshe, e per la stessa sopravvivenza di questo nucleo sociale e culturale unico, sopravvissuto per secoli all’assimilazione e al rischio dell’estinzione”. Parlando poi della collaborazione con la Regione Basilicata il direttore Peci spiega che “quando è nata l’idea di creare uno spazio riservato alla cultura, alle tradizioni e alle usanze degli arbëreshë all’interno del nostro supplemento culturale Rilindasi, ci siamo entusiasmati. In questo modo avremo la possibilità non soltanto di conoscere e far conoscere in Albania i valori rari della comunità arbëreshe in Italia, ma anche di creare una vera e propria finestra attraverso la quale far osservare agli arbëreshë le vicende, i protagonisti, i dibattiti, e gli avvenimenti culturali che vedono coinvolti gli albanesi e l’Albania. Un ponte di riunificazione che potrà accorciare le distanze e contribuire a combattere il rischio di estinzione che minaccia la cultura e le usanze degli arbëreshë. Noi saremmo fieri se con questo progetto, che la Regione Basilicata ha avuto l’intuizione di sostenere, aiutassimo a preservare dalla scomparsa una tessera ineludibile di quel complesso mosaico che compone l’identità nazionale albanese”. 05.07.2012 N.130 PAG. 4 Basilicata Mezzogiorno Lotta ai tumori, la Regione sempre più vicina ai cittadini Ai pazienti saranno assicurate una prima visita generale e una di controllo, somministrazione di chemioterapia orale e infusionale e supporto trasfusionale “Mentre sta per abbattersi la scure dei tagli sulla sanità il sistema sanitario della Basilicata continua ad organizzare l’offerta di medicina e di cura sul territorio.” E’ quanto ha dichiarato l’assessore alla Salute Attilio Martorano nel commentare il programma di visite e cure oncologiche promosso dal l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Rionero d’intesa con l’Azienda sanitaria di Potenza. Le attività sono partite nelle strutture di Lagonegro, Chiaromonte, Maratea e Venosa. I pazienti sottoposti a visite e cure oncologiche potranno sentirsi rassicurati e dovranno poter contare su una rete territoriale in grado di approssimarsi quanto più possibile a loro. Si tratta di un’azione pienamente coerente con la strategia che – ha ricordato Martorano - il governo regionale persegue ormai da molti mesi: accentrare le attività per acuti e avvicinare i servizi a valenza ambulatoriale e specialistica al territori, così da limitare anche un notevole costo sociale, rappresentato dalla mobilita interna dei cittadini, spesso costretti a spostamenti molto lunghi e ripetitivi in ambito regionale. Ciò è ancor più vero - ha sottolineato Martorano per il paziente oncologico, ormai sempre più assimilabile ad un paziente cronico, che necessita cure ed assistenza in modo ripetuto e continuativo. La gravità del male, l’onerosità delle cure, le terapie, le pratiche organizzative delle strutture sanitarie sconcertano l’ammalato che accumula insieme alle sofferenze fisiche anche quelle psicologiche diventando facile bersaglio di chi gli promette la salvezza attraverso le più improbabili cure “alternative”. Il malato e chi gli sta intorno non sempre riesce a trarre la sicurezza che gli vengano riservate le migliori cure possibili. La base comune a tutte le patologie oncologiche è la necessità di una diagnosi precoce e conseguentemente la tempestiva applicazione delle corrette terapie. Le nuove tecnologie diagnostiche, specialmente se utilizzate quali strumenti in campagne massive di prevenzione, consentono diagnosi sempre più precoci, precise e mirate; anche per questo quasi tutte le forme di tumore vengono oggi curate con crescente successo indipendentemente dall’evolversi delle cure specifiche siano esse chirurgiche, chimico - farmacologiche o radiologiche .Si stanno sempre più affinando e specializzando le tecniche per determinare la risposta del “male” alle cure e la misurazione degli effetti collaterali di queste sulle funzionalità metaboliche dei pazienti in trattamento. Le cure sono sempre più efficaci, frutto delle continue ricerche ed i successi, sia in termine di remissione che di prolungamento della vita, sono molto più frequenti che nel passato. Il piano, auspicato dall’assessore regionale alla Sa- lute Attilio Martorano e concertato con i direttori generali Pasquale Amendola dell’Irccs e Mario Marra dell’ Asp, si articola in visite e cure per il periodo da giugno a dicembre 2012. Ai pazienti saranno assicurate prestazioni che andranno da una prima visita generale a una visita di controllo, dalla somministrazione di chemioterapia orale e infusionale sino al supporto trasfusionale. Si tratta di un’importante attività messa in campo dall’Irccs Crob di Rionero che si conferma un presidio fondamentale nella prevenzione e nelle cure oncologiche. Nella provincia di Matera è già attivo da tempo il reparto di oncologia presso il Madonna delle Grazie e presso il reparto di ematologia. A Policoro è presente il servizio di oncologia medica con somministrazione di cicli chemioterapici. Un ricercatore in laboratorio Martorano Accentrare le attività per acuti e avvicinare i servizi a valenza ambulatoriale e specialistica per limitare la mobilità Il calendario delle attività oncologiche Dal Consiglio Bando Forum Giovani Rosa (Pdl) Il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa è intervenuto in merito alla riapertura dei termini del bando por il rinnovo dell’assemblea dei forum dei giovani. La scadenza per la partecipazione al bando era fissata al 5 aprile scorso e con una delibera di giunta regionale è stata aggiornata al 26 giugno prossimo. “Qualcuno non era riuscito a presentare la domanda o forse erano troppo poche quelle collaterali all’oligarchia lucana” – ha dichiarato Rosa. Per il consigliere, “la democrazia ha le sue regole che vanno rispettate, ma siamo in Basilicata ove le leggi sono fatte per essere infrante e le regole sancite per essere calpestate”. Attività Dipartimento Agricoltura Venezia (Pdl) In un intervento inviato ai media locali, Mario Venezia, consigliere regionale del Pdl ha affrontato alcuni punti legati alle politiche e al lavoro del Dipartimento Agricoltura. Diversi i quesiti: da quali progetti il Dipartimento intende mettere in campo per superare la crisi struttu- rale del settore primario, a quali soluzioni si possono ricercare per sostenere e potenziare i singoli comparti produttivi. “Allo stato – ha detto Venezia - dobbiamo ritenere insufficiente la gestione della coppia Mastrosimone - Freschi. Crediamo che il mondo agricolo regionale sia sufficientemente stanco di sentire esprimere solo buoni propositi che non si traducono, mai, in fatti concreti”. Stato S.S Basentana Singetta (Api) Lo stato infrastrutturale in cui versa la S.S 507 Basentana è stato al centro di una dichiarazione del consigliere di Api, Alessandro Singetta. “La condizione pietosa della strada statale Basentana (l’unica arteria che collega il capoluogo di regione alla Puglia ed alla Campania) è la dimostrazione del disinteresse dello Stato nei confronti dei lucani. “Non si spiega, altrimenti, - ha ribadito Singetta - come sia possibile che la strada sia piena di interruzioni e lavori che, più che essere in corso, sono fermi dall’inizio. Per non parlare della assenza, quasi completa, di segnaletica in grado di indirizzare lo sfortunato automobilista verso il percorso alternativo”. Tribunali lucani Pagliuca (Pdl) Paventata chiusura tribunali lucani. Per il consigliere del Pdl, Nicola Pagliuca, “la richiesta fatta al ministro della Giustizia Paola Severino, dai senatori Latronico e Chiurazzi di salvaguardare i presidi di Melfi e Pisticci in Basilicata, significa aver richiesto allo stesso ministro il solo rispetto della delega ricevuta dal Parlamento. Pagliuca si è detto “convinto che l’unità sostanziale delle forze politiche ed istituzionali sarà in grado di modificare il provvedimento predisposto dal Governo che appare debole”. Lavoro, vertenza Pcm di Pisticci Benedetto (Idv) Vertenza Pcm (Plastic Components and Modules) di Pisticci, ex Ergom. Il consigliere regionale di Idv, Nicola Benedetto ha espresso l’auspicio che nell’incontro convocato dall’assessore alle Attività Produttive, Marcello Pittella per venerdì 7 luglio prossimo, si possa scongiurare la chiusura e riprendere un confronto che produca risultati positivi immediati”. Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 05.07.2012 PAG. 5 Basilicata Mezzogiorno VI I POTENZA CITTÀ Giovedì 5 luglio 2012 CENTRO STORICO L’ATTESA PER LA NUOVA PIAZZA PREFETTURA ZONA A TRAFFICO LIMITATO NEL CAPOLUOGO -82 BORGO L’accesso a Portasalza. La telecamera puntata su vico Santa Lucia [foto Tony Vece] CANTIERE È arrivata la nuova pavimentazione per la piazza [foto Tony Vece] La Ztl a rischio annullamento «Non serve proprio a nessuno» Si attendono le decisioni del Tar sul ricorso presentato dall’Ascom Potenza MASSIMO BRANCATI l Dopo la batosta sulla vendita del tribunale, il Comune di Potenza rischia di subire un nuovo colpo dal Tar di Basilicata. Si è in attesa che la magistratura amministrativa depositi la decisione sul ricorso relativo all’attivazione della Ztl (zona a traffico limitato) nel centro storico. Ricorso, lo ricordiamo, presentato dall’Ascom sulla prima impostazione del provvedimento, vale a dire l’h 24. Nel frattempo l’amministrazione comunale ha modificato l’assetto prevedendo l’accesso per fasce orario che, per la verità, non ha placato le polemiche. La domanda di fondo è sempre la stessa: serve la Ztl nel centro storico di Potenza? E, soprattutto, la chiusura al traffico ha migliorato la qualità della vita in via Pretoria e dintorni? Marco Trotta, presidente dell’Ascom e promotore del ricorso, non ha dubbi: «All’aumento delle aree pedonalizzate non ha fatto seguito un incremento dei pedoni. Anzi, l’unico effetto è stato quello di aver desertificato il centro». GIUSTIZIA Il Tar di Basilicata A parere dell’Ascom «è illogico chiudere l’area extramurale del centro storico (via Vescovado- via IV Novembre), quando si è programmata e realizzata la chiusura di piazza Bonaventura per i lavori privati, e di piazza Prefettura per i lavori pubblici. In qualunque città, si sarebbero prima effettuate tutte le ope- re che comunque comportano disagio ai residenti ed utenti del centro, comprese quelle che debbono essere effettuate con urgenza per ridare dignità ed identità al cuore antico della città: ripristinare strade e marciapiedi, ripulire i muri dai graffiti, che ne fanno una città «streetstyle», riqualificare il centro anche con l’arredo urbano». L’area storica della città, centro della socializzazione e dell’incontro, è da sempre una zona pedonalizzata: via Pretoria, piazza Mario Pagano (Prefettura), con l’aggiunta di piazza Matteotti, Largo Pignatari, Largo Duomo. Il problema sorge per la strada extramurale: «Quella che chiamano via sacra (via Due Torri, via XX Settembre o via IV Novembre) non ha alcuna valenza «turistica», ma viene resa a traffico limitato. E per la limitata disponibilità di stalli, o parcheggi, anche i residenti non possono trovare parcheggio per recarsi alla propria abitazione (290 stalli circa per 2000 auto, 1 parcheggio per 8 auto di residenti)». Uno degli obiettivi della Ztl è quello di migliorare la mobilità e alleggerire il traffico, invitando i cittadini a non utilizzare l’auto privata. È accaduto anche a Potenza? Non c’è alcun dato certificato, ma Trotta ritiene che la situazione non sia migliorata: «Più che il trasporto pubblico - aggiunge - l’uso dell’auto è stato ridotto dal costo del carburante, l’auspicato assalto al centro storico non c’è stato e le attività economiche stanno soffrendo anche per la crisi economica incalzante». Ora si attende la decisione del Tar. Nelle controdeduzioni - spiega Trotta il Comune ha risposto con tre fogli, senza dire niente sugli effetti e sul raggiungimento degli obiettivi della Ztl: 1. soddisfare i fabbisogni di mobilità della popolazione; 2. abbattere i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico; 3. ridurre i consumi energetici; 4.ridurre i fenomeni di congestione nel Centro storico caratterizzato «da una elevata densità di traffico»; 5. favorire un migliore assetto del territorio e dei sistemi urbani; 6. minimizzare l’uso individuale dell’automobile privata e moderare il traffico; 7. migliorare la fruibilità e la pedonalizzazione del centro. L’INDAGINE NEL MIRINO LA «MINERALE». INDAGINE CHOC DELL’UNIVERSITÀ FEDERICO II DI NAPOLI motivo è semplice: le normative italiana ed europea su quella che sgorga nelle nostre case sono molto più severe e impongono parametri più stringenti di quanto non facciano quelle sulle minerali. Il paradosso è che l’acqua che si beve dalla bottiglia non potrebbe nemmeno essere considerata potabile qualora sgorgasse dal rubinetto. Dunque, più sicuri con l’acqua del sindaco, o meglio, con l’acquedotto dei sindaci, dal momento che è questo il modello di gestione adottato in Basilicata. Se le aziende di acque minerali hanno pochi obblighi e spesso glissano sulla completezza e trasparenza delle informazioni, Acquedotto Lucano, al contrario, da tempo ha voluto far chiarezza, non soltanto rispettando i limiti della severa legislazione prevista per le acque potabili senza mai derogarvi, ma adottando l’etichetta dell’acqua: questa sì, completa e trasparente. Sul sito internet e - per quanto riguarda Potenza e Matera – anche con due bacheche esposte nei pressi di altrettante fontane pubbliche, sono dichiarate tutte le caratteristiche dell’acqua che beviamo. Comune per comune, i cittadini lucani possono conoscere i valori di calcio, cloruri, fluoruri, durezza, nitrati, sodio e di altri otto parametri di riferimento. «Dunque, quello che la minerale non dice» (è questo il titolo dell’inchiesta del Salvagente) lo dice Acquedotto Lucano. «L’educazione ad un nuovo approccio all’acqua – afferma Giuseppe Morero, segretario della Federazione medici pediatri della provincia di Potenza - deve basarsi su un’opera di informazione e formazione partendo dalle piccole pratiche quotidiane: i bambini e i ragazzi devono essere i soggetti principali di LAVORATORI DOMESTICI Inps, scade il 10 luglio il pagamento contributi n Martedì 10 luglio è l’ultimo giorno utile per pagare i contributi dovuti per il personale domestico, relativi al periodo aprile-giugno 2012. Il pagamento può essere effettuato con uno dei seguenti mezzi: online sul sito internet www.inps.it; utilizzando il bollettino Mav; telefonando al contact center n. verde 803164; rivolgendosi ai soggetti aderenti al circuito «Reti Amiche». EVENTO Giovani avvocati cerimonia dell’Aiga n Stasera, alle 21, cerimonia di chiusura dell’anno sociale dell’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) di Potenza. «È stato un anno importante per il prestigio dell'associazione - dice il presidente Ivana Pipponzi - che ha visto riconoscere il lavoro svolto negli anni attraverso l'attribuzione della responsabilità di guida del Dipartimento di Diritto di famiglia, minori e degli incapaci della Fondazione Aiga. COMUNE Il piano della città contro la droga n Sarà presentato domani, alle 11, nella sala dell’Arco del Palazzo di città, a Potenza, il Piano Territoriale di Intervento per la lotta alla droga predisposto dall’Unità di direzione Servizi Sociali del Comune di Potenza. Saranno presenti all’incontro il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, l’assessore ai servizi sociali Donato Pace, dirigenti e funzionari dell’Unità di direzione interessata. Meglio l’acqua del rubinetto «più pulita e meno costosa» l Le etichette informano poco, nonostante il largo consumo che se ne fa e l’importanza che rivestono per la salute. Le acque minerali sono nuovamente al centro dell’attenzione per quanto riguarda la presenza e i limiti di sostanze che potrebbero essere dannose per l’organismo. Il laboratorio di controllo qualità e sicurezza alimentare della facoltà di Farmacia dell’università Federico II di Napoli ha analizzato 27 marche di acque minerali, per conto del settimanale «Il salvagente», andando a caccia di arsenico, nitrati e fluoro. Tre sostanze che le aziende non sono tenute ad indicare nelle etichette, ma la cui presenza al di sopra di determinati limiti deve essere considerata preoccupante, in particolare per la salute dei bambini. Contro tutte le evidenze, l’acqua minerale viene spesso considerata più salubre di quella del rubinetto. A torto. E il le altre notizie TURISMO Progetto Qr-Potenza la città sul tablet questa pedagogia che deve tradursi nella promozione della cultura dell’acqua». «Noi Italiani – conferma il pediatra - siamo nel mondo i primi consumatori di acque minerali con 194 litri pro capite (8 volte la media mondiale) e tra i primi produttori. Dobbiamo imparare a consumare l’acqua del rubinetto: essa è buona, sicura perché ben controllata, comoda in quanto arriva direttamente nelle nostre abitazioni, e molto conveniente, poiché costa da 300 a 1000 volte in meno di una qualunque acqua minerale». SALUTE Sul banco degli imputati finisce l’acqua minerale che non garantirebbe elevati standard di sicurezza . n Sarà presentato oggi, alle 11, nella Sala dell’Arco di Palazzo di città il progetto Qr-Potenza, grazie al quale sarà possibile acquisire informazioni sui siti della città tramite un telefono cellulare, smartphone, tablet o qualsiasi apparecchiatura che abbia la possibilità di poter decodificare il codice. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione dell’Ufficio turistico e dell’ufficio Informatico del Comune di Potenza. Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 05.07.2012 PAG. 6 Basilicata Mezzogiorno POTENZA CITTÀ I V Giovedì 5 luglio 2012 STORIE DI GIUSTIZIA CASO DI UN PENSIONATO DIATRIBA CON L’EX CONVIVENTE «I fatti prendono il via - dice il signor Bove - dopo un documento costruito ad arte in cui si pretendono circa 23 mila euro» DISAGI QUOTIDIANI L’ex dipendente Telecom, coniugato dal 2011, nel frattempo «elemosina» per campare e annuncia di adire per vie legali «La mia pensione da due mesi è pignorata» Il provvedimento adottato dal tribunale dI Potenza DISPERATI Il signor Antonio Bove e sua moglie Anna Maritato nella redazione della Gazzetta, raccontano «l’ingiustizia» che sta capitando loro. Da due mesi la pensione è completamente pignorata. E ora si fa molta fatica a vivere [foto T. Vece] ANTONIO MASSARO l Storia di una pensione completamente pignorata. E dell’impossibilità del pensionato di far fronte a quelle che sono le spese quotidiane. «Faccio scoppiare un casino. Quello che mi sta succedendo è profondamente ingiusto. Utilizzerò tutte le forme di lotta possibili perchè mi sia restituito quello che mi spetta». Sbotta così il signor Antonio Bove, una laurea in legge, ex dipendente Telecom che ci racconta la sua storia nella redazione della Gazzetta, accompagnato da sua moglie, Anna Maritato con cui è sposato dal 2011. Ecco i fatti «per un documento costruito ad arte dalla mia ex convivente dice Bove - che sostiene di avanzare dal sottoscritto, comprese spese legali circa 23 mila euro, mi ritrovo da due mesi senza pensione». «La sconcertante scoperta - prosegue Bove - lo scorso mese di giugno quando mi sono recato alle Poste per ritirare i soldi (circa 1300 euro n.d.r.) - mi dicono che la pensione è congelata con provvedimento del Tribunale di Potenza. Ho pensato che non poteva essere vero, in quanto ci sono sentenze di Cassazione che affermano che la pensione non può essere pignorata. Oltretutto il conto è cointestato con mia moglie. Credevo che la cosa potesse tornare nella norma lo scorso 2 luglio, ma anche nei giorni scorsi i responsabili delle Poste di Potenza mi hanno ribadito che non c’è da fare nulla. In sostanza si sono lavate le mani. Ho interessato della questione l’Ufficio legale dell Poste di Roma. Ma anche qui non ho cavato un ragno dal buco». Bisogna aggiungere che prima del pignoramento dell’intera somma, era stato bloccato un quinto dell’assegno. «E fin qui nulla da dire - dice ancora l’ex dipendente Telecom - ma ora sono disperato. Quando la questione sarà appianata, perchè so- stengo di avere tutte le ragioni di questo mondo, non esito a dire che adirò per vie legali contro Poste Italiane per questo ingiusto trattamento di cui sono oggetto». Intanto per venire a capo di questa in- PROCESSO La prima udienza è fissata per il prossimo 26 ottobre. «Nel frattempo senza soldi come vivo?» tricata questione dove il signor Bove è stato tirato in ballo dall’ex convivente, con cui è stato insieme per circa 10 anni (poi la rottura nel 2006), la prima udienza presso il tribunale di Potenza è fissata per il prossimo 26 ottobre. «Facendo un pò di conti - tuona ancora Bove - sono circa sei mesi. Nel frattempo come mangio? Come pago le bollette delle mia abitazione di via Torraca? Interesserò di questa assurda vicenda anche il Capo dello Stato. E annuncio che se la cosa non si sblocca pianto una tenda in piazza Prefettura e dormo qui. Sto rinunciando a tutto. Nei giorni scorsi avevo prenotato una visita specialistica all’ospedale di San Giovanni Rotondo. Tutto annullato perchè sono senza soldi. Quest’anno pure niente mare, pur avendo il sottoscritto una casa a Ginosa». A dar forza alle rimostranze del marito anche la signora Maritato che dice «in questi giorni stiamo letteralmente elemosinando, e quindi facendo debiti, da amici e parenti, altrimenti come facciamo a vivere. Una situazione davvero insostenibile». POTENZA E MATERA CONFERENZA PROGRAMMATICA ALLA PRESENZA DEL SEGRETARIO NAZIONALE Bersani domani a Potenza alla «convention» del Pd MARIO LATRONICO l «Bersani viene ad ascoltare l’esito di un elaborato percorso che abbiamo intrapreso negli ultimi mesi lungo tutto il territorio regionale. Sarà in Basilicata non per parlare dello Statuto del Pd, ma per discutere del futuro della nostra regione». A parlare in questi termini è il segretario del Pd di Basilicata Roberto Speranza che ieri mattina ha presentato alla stampa la Conferenza programmatica regionale che si chiuderà proprio con l’arrivo venerdì mattina a Potenza del segretario nazionale del Partito Democratico. «Siamo alla vigilia di un appuntamento importante – ha proseguito Speranza – in oltre sei mesi abbiamo girato la Basilicata realizzando in entrambe le province ben 25 tappe che si concluderanno proprio con la visita di Bersani». Diversi i focus di questa conferenza programmatica, dal turismo al welfare, dalle politiche per il lavoro all’agricoltura, dalla salute alla mobilità, dai fattori di sviluppo industriale alle infrastrutture. «È stato un percorso itine- rante partito a novembre dello scorso anno – spiega Speranza – ringrazio tutta la struttura organizzativa del partito per lo sforzo enorme profuso anche dal punto di vista logistico. Nel nostro percorso abbiamo incontrato istanze del territorio, associazioni, sindacati, organizzazioni professionali e semplici cittadini. Il nostro intento è stato rafforzare il dialogo con i soggetti sociali dando l’idea di un partito che non sta fermo, ma che al contrario va in giro per cimentarsi con i bisogni della gente. Questo viaggio è stato molto impegnativo ma ha rappresentato una esperienza bellissima – prosegue il segretario regionale – basti pensare solo per citarne qualcuno al focus sulla salute a Venosa o a quello sul welfare ad Avigliano o ancora ai fattori di sviluppo industriale a Melfi» Il Pd vuole farsi carico del futuro di questa regione e l’arrivo di Bersani a chiusura di questi lavori suggella le linee del partito con le dinamiche del territorio lucano. È proprio così – conferma Speranza -abbiamo trovato una Basilicata consapevole delle difficoltà che si stiamo vivendo a livello IL FOCUS Turismo, welfare, agricoltura, salute e lavoro al centro del dibattito LEADER Il segretario nazionale del Partito democratico Bersani [foto Tony Vece] . nazionale, ma nei confronti e nel dialogo di questi mesi abbiamo visto anche una comunità vogliosa di andare avanti e superare questo momento difficile». Bersani sarà a Potenza al Park Hotel domani mattina alle 9.30, mentre nel pomeriggio si recherà a Matera. L’iniziativa potentina si aprirà con una relazione del segretario regionale cui farà seguito l’illustrazione di questa Conferenza programmatica, con l’analisi dei 12 Focus, delle 25 tappe itineranti e sul senso di Basilicata che ne è venuto fuori. Chiuderà i lavori ovviamente il segretario nazionale Pier Luigi Bersani. Entrambe le iniziative saranno trasmesse in diretta sulla televisione nazionale del Partito Democratico (www.youdem.tv) e sul canale Sky 808. Il particolare Si può pignorare l’assegno ma entro certi limiti Sulla pignorabilità delle pension ci sono due sentenze della Corte Costituzionale del 22 novembre 2002 e del 4 dicembre dello stesso anno. Con la prima sentenza la Consulta ha stabilito che le pensioni, le indennità che ne tengano luogo ed assegni sono pignorabili fino alla concorrenza di un quinto, valutato al netto di ritenute, per tributi dovuti allo Stato, alle province e ai comuni, facenti carico, fino dalla loro origine, al pensionato. Con la seconda sentenza la Corte Costituzionale ha stabilito l'illegittimità costituzionale dell’art. 128 del regio decreto-legge 4 ottobre 1935, n. 1827 (Perfezionamento e coordinamento legislativo della previdenza sociale), nella parte in cui esclude la pignorabilità per ogni credito dell’intero ammontare di pensioni, assegni ed indennità erogati dall’Inps, anziché prevedere l’impignorabilità, con le eccezioni previste dalla legge per crediti qualificati, della sola parte della pensione, assegno o indennità necessaria per assicurare al pensionato mezzi adeguati alle esigenze di vita e la pignorabilità nei limiti del quinto della residua parte. A proposito della determinazione della quota di pensione idonea a soddisfare le esigenze minime vitali, la Consulta ha stabilito che: non rientra nel potere della Corte Costituzionale, ma in quello discrezionale del legislatore, individuare in concreto l'ammontare della (parte di) pensione idoneo ad assicurare «mezzi adeguati alle esigenze di vita» del pensionato, come tale legittimamente assoggettabile al regime di assoluta impignorabilità. REGIONE È LA SECONDA VOLTA NEL GIRO DI UN ANNO Rinnovo presidenza nella Prima commissione Mollica si dimette l Due dimissioni nel giro di un anno. Se non è un record, nel mondo politico, poco ci manca. Francesco Mollica, consigliere regionale dell’Mpa torna a battere il chiodo sul significato della rappresentanza democratica. Ieri mattina, in occasione del rinnovo dell’organismo di presidenza della I Commissione Consiliare Permanente, Mollica è stato votato quale vice presidente insieme al consigliere del Pdl Mariano Pici, entrambi di opposizione «e stranamente - dice Mollica - senza nessuna ingerenza della maggioranza. Naturalmente ho immediatamente rassegnato le dimissioni. Ci si ostina a non capire - aggiunge - che il principio che intendo far valere non è quello di «inseguire poltrone» ma di rappresentare un gruppo di «altra opposizione» che merita rispetto ed a cui, come al solito, il Pdl non intende arrendersi anche se, fa bene specificarlo, nel mio caso si sarebbe trattato di un incarico MPA Francesco Mollica senza aggravio di spesa, gratis per intenderci. Morale della favola, ancora una volta rassegno le mie dimissioni! Due dimissioni nel giro di 1 anno cominciano ad essere un record nel mondo politico e comincio a chiedermi - conclude Mollica - se lo fanno apposta per mettere alla prova la mia coerenza o, per il gusto di veder replicare un gesto che nessuno, finora, ha dimostrato di voler fare». Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 05.07.2012 PAG. 7 Basilicata Mezzogiorno MATERA CITTÀ I IX Giovedì 5 luglio 2012 FESTA DELLA BRUNA IL GIORNO PIÙ LUNGO DELL’ANNO EMILIO OLIVA l La violenza dell’assalto al carro di cartapesta è costata il ferimento di quattro persone, trasportate o ricevute al pronto soccorso dell’ospedale Madonna delle Grazie. Il più grave è Kamal Sallali, 44 anni, imprenditore del salotto di origini marocchine, ma materano di adozione da quando, come nelle più belle favole a lieto fine, ha sposato una ragazza della città dove aveva cominciato da semplice operaio. Sallali ha riportato una frattura esposta ad una tibia dopo essere stato travolto dalla folla e dal carro e l’altra mattina è stato operato. «Ho rischiato di morire», dice. L’altro ferito, al quale è stato diagnosticato un trauma toracico, sarebbe un assalitore infortunatosi nel tentativo di scavalcare una transenna antipanico. «Ero a passeggio con i miei figli, come tante famiglie. Ad un tratto – racconta Sallali a telefono dal suo letto di ospedale, appena conclusa una medicazione – ho deciso di spostarmi con un amico su un lato della piazza per assistere alla distruzione del carro. Erano dieci anni che non partecipavo. All’improvviso ho visto la piazza svuotarsi, si è creato un varco davanti a me e sono stato travolto da folla e carro, che ho visto passarmi sopra. Il problema è che sono rimasto a terra per non so quanto tempo, un’ora o due, ed ero cosciente. Sono caduto quando hanno cominciato a distruggere il carro e l’autoambulanza non poteva avvicinarsi. Io chiamavo aiuto, DRAMMATICO RACCONTO L’imprenditore Kamal Sallali: «Chiamavo aiuto, battevo a terra perché la gente mi calpestava, avevo le transenne attorno e perdevo sangue» LEZIONE DA TRARRE La brutta esperienza fa riflettere sulla necessità di rendere più sicura la celebrazione. «Non si può rischiare la vita così» Travolto da folla e carro «Ho rischiato di morire» Quattro i feriti al pronto soccorso, altri due ricoveri per malori battevo a terra perché la gente mi calpestava, avevo le transenne attorno e perdevo sangue. Ho rischiato di morire. Sono rimasto lì a terra e questa ambulanza che non arrivava, non arrivava, non arrivava... ». Sallali dovrà restare in ospedale per almeno una decina di giorni. Ma per la riabilitazione ci vorranno dagli otto ai nove mesi e fra un anno dovrà sottoporsi ad un nuovo intervento. Pensando a quello che gli è successo, l’imprenditore riflette sulla necessità di rendere più sicura la festa. «Non si può rischiare la vita così», spiega. Il «bollettino medico» della festa della Bruna conta altri due accessi al pronto soccorso per una ferita al I SOCCORSI mento e per trauma toracico che sono riconducibili allo «strazzo» del carro. Tanti anche i traumi distorsivi dovuti alla calca o al panico tra assalitori e spettatori. Altri due ricoveri al pronto soccorso sono stati registrati per colpi di calore o ipotensione mentre non si contano gli interventi su pazienti curati a bordo delle ambulanze per malori dovuti al caldo o per piccole ferite ed escoriazioni. «Quest’anno – ricorda Francesco Paolo Loperfido, presidente del comitato esecutivo dei festeggiamenti – avevamo potenziato la presenza di ambulanze in più punti strategici, in via Lucana, via Roma, via La Vista, via Scotellaro, via Ascanio Persio, e in più dal tardo pomeriggio era attivo un centro di pronto soccorso della Croce Rossa sotto i portici della Prefettura, dove era stata montata una tendostruttura munita di tutto. In più sia la mattina che il pomeriggio c’erano squadre di volontari della Protezione civile e della Croce Rossa muniti di tutto ciò che era indispensabile per prevenire e curare questi inconvenienti». Massiccio lo schieramento di forze dell’ordine. Coordinati dal prefetto Luigi Pizzi e diretti dal questore Pasquale Errico, entrambi al primo approccio con la festa dal loro insediamento, sono stati quasi 200 gli uomini impegnati nel servizio d’ordine pubblico tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia penitenziaria, Corpo forestale, Polizia locale e Polizia provinciale. LA SICUREZZA «Quest’anno avevamo potenziato la presenza di ambulanze» Duecento gli uomini delle forze dell’ordine impegnati nei servizi L’ASSALTO Lo strappo del carro, in alto. A sinistra, un’ambulanza in strada [foto Genovese] LO SCEMPIO Il tappeto di rifiuti in via Rosselli. Sopra, il fontanino divelto [foto Genovese] LA BRUTTA PAGINA DOPO L’INCENDIO DEL CARRO NON SI ERA MAI SCESI A TANTO L’ALTRA FESTA MOLTI I PUNTI DEBOLI Contestazioni da stadio e striscioni avvelenati Don Vincenzo: «Ho la coscienza a posto» Tra sporcizia improvvisazione e inciviltà l La brutta pagina della festa della Bruna. Contestazioni da stadio e striscioni contro il presidente del comitato organizzatore, Francesco Paolo Loperfido, e contro il delegato arcivescovile, don Vincenzo Di Lecce, parroco della Cattedrale. Quattro scritte che bruciano hanno oltraggiato le funzioni religiose: «Don Vincenzo Di Lecce, è ora di finirla», «2 luglio 2013: nuovo comitato nuovo sacerdote», «Uomini di chiesa non uomini d’affari», «Rivogliamo la Cattedrale». Non si era mai scesi a tanto, dopo l’affronto del carro di cartapesta bruciato nel capannone pochi giorni prima del 2 luglio 1996. A far discutere non sono le motivazioni degli attacchi, ma le modalità oltre che la personalizzazione eccessiva dello scontro. Loperfido e don Vincenzo Di Lecce diventano i capri espiatori di una diatriba che sembra avere una precisa regia. «Confrontiamoci. Non partiamo per posizione presa o sulla scorta di un pregiudizio. Soprattutto non cadiamo nelle provocazioni di chi parla a prescindere e perde un’occasione per stare zitto e fare più bella figura. Perché quest’anno ne abbiamo viste e sentite l Lavorare in sinergia per la riuscita della festa patronale. Sembra un obiettivo possibile, ma la realtà riserva sempre delusioni. Non è un caso che Matera debba combattere con sporcizia, inciviltà e improvvisazione. Più che di una città candidata a capitale europea della cultura l’immagine è quella di «un paese del Quarto mondo», si sfoga un lettore. «I cavalli dei Cavalieri della Bruna sono più puliti dei materani», protesta un commerciante di piazza Sedile segnalando la quantità di cartacce e bottiglie disseminate dai passanti. Alla vigilia un mezzo per la pulizia dei cassonetti ha «sparato» gli idranti anche sulla pavimentazione, in pieno giorno, tra la folla e i tavolini dei bar. Caotica la circolazione stradale, non regolata da un piano straordinario del traffico. Si sono sprecate le auto in divieto di sosta su entrambi i lati in via Protospata. via Moro e via Lanera, con gravi disagi nel doppio senso di marcia. Un tappeto di rifiuti via Rosselli, dove le pulizie dopo la partenza delle bancarelle sono state avviate troppo in ritardo. Da segnalare la rottura del fontanino in ghisa nella villa comunale Unità d’Italia e l’insufficienza o la totale assenza di cestini gettarifiuti nei Sassi malgrado la gran folla che si riversa per assistere allo spettacolo di fuochi pirotecnici. tante», è la sfida lanciata ai contestatori dal presidente del comitato, il quale ha già escluso di poter seguire il consiglio di dimettersi. Nè si scompone don Vincenzo. «In coscienza, mi sento a posto con me stesso», premette. «Non ho niente da rimproverarmi. Il mio ruolo nel comitato – spiega il parroco della Cattedrale – è quello di sovrintendere alla sacralità della festa. Sono stato delegato per questo e sto cercando di fare quello che mi è stato chiesto». L’analisi di don Vincenzo parte dalla considerazione della risposta della città ai messaggi della Curia. «La gente è con noi. È contenta di come stiamo lavorando. La grande partecipazione alla processione dei Pastori, alle celebrazioni della mattina e alla processione della Madonna sul carro – dice il delegato arcivescovile – ne sono una prova. E questo è quello che a noi preme. Perché la festa deve lasciare un segno nella comunità. Io l’ho ricordato all’omelia nella messa di lunedì mattina alle 5 quando ho detto che la festa per noi deve essere un momento di catechesi popolare. Se non lascia segno, abbiamo fallito. Noi però notiamo che stiamo crescendo, in positivo. Qualunque contestazione, che noi rispettiamo, ma potrebbe essere fatta in modo diverso, non ci scoraggia. Noi dobbiamo andare avanti fino in fondo. Non siamo qui per noi stessi, ma per la città, per la comunità». E a chi chiede un nuovo sacerdote al suo posto, come è stato scritto su uno striscione, cosa risponde? «Nessuna risposta». Un po’ di amarezza traspare nelle sue parole quando lo invitiamo a commentare la necessità di uno sforzo comune perché la festa diventi un’occasione di crescita per tutta la città. «Il punto è proprio questo. Ci ritroviamo quasi per miracolo ad avere un patrimonio di eccezionale valore e non riusciamo a sfruttarlo. Manca la capacità di mettersi in rete e di indirizzare tutte le energie verso il massimo [em.ol.] risultato». SCRITTE CHE BRUCIANO Uno dei quattro striscioni esposti dai contestatori durante le funzioni religiose della Bruna [foto Genovese] Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 05.07.2012 PAG. 8 Basilicata Mezzogiorno 8 Primo piano Giovedì 5 luglio 2012 Presidi di giustizia Il primo cittadino di Melfi promette battaglia su tutti i fronti L’ira di Valvano su Lagonegro «Alcuni pre potenti dimenticano di rappresentare l’intera Basilicata». Da Roma poche speranze di EMILIO FIDANZIO ANCHE la seconda giornata romana del Sindaco di Melfi, Livio Valvano, non ha prodotto concrete Il tribuLA MARCIA SU POTENZA speranze. nale di Melfi resta purtroppo a forte rischio soppresI sindaci ritirano sione. Valvano ha incontrato in prila delega all’ordine mo luogo il senatore socialista Vizpubblico zini, esponente del MELFI - “Marcia di legalità” importante dei 18 sindaci dell’Area Pro- suo partito. Gli ha gramma Vulture- Alto Brada- illustrato la critino contro la preannunciata ca situazione, con soppressione del Tribunale di il Tribunale di Melfi. Il corteo della legalità Melfi che rischia partirà dal Comune di Melfi. «I seriamente di salsindaci, unitariamente, indico- tare. Gli ha chiesto no e partecipano ad un corteo di effettuare una di legalità diretto verso la Pre- immediata interfettura di Potenza- si legge rogazione parlanella nota - ove alle ore 12 ri- mentare. Un gesto metteranno nelle mani del che può servire, Prefetto, Antonio Nunziante, ma che va fatto sula delega all’ordine pubblico, bito. Purtroppo essendo loro impedito in caso l'orientamento di soppressione del Tribunale generale è quello il mantenimento ed il controllo di non sottoporre dell’ordine pubblico sull’intera a voto parlamenarea nord ed a tutela dei tare, l'azione di ta100mila residenti nella zona». glio prevista dal Al corteo, promosso dalla Governo Tecnico. Conferenza dei Sindaci, par- La bozza sulle sopteciperanno gli Ordini Profes- pressioni dei Trisionali, le categorie produtti- bunali, 33 sull'inve, i rappresentanti delle as- tero territorio nasociazioni, i sindacati e la so- zionale, verrà predirettacietà civile. L’iniziativa è con- sentata divisa con l’Ordine degli Avvo- mente al consiglio cati di Melfi». Da ieri mattina si dei ministri. Quesignifica è anche ufficialmente insedia- sto to il Comitato Interistituzionale bypassare tuttigli riunito in assemblea perma- eventuali interventi politici. Annente. che ieri,nell'ambito della commissione di giustizia, tenutasi a Roma con inizio alle ore 14 e 30, presente il Senatore Chiurazzi, vi sono state diverse critiche rivolte al Ministro Severino. E' stato espressamente chiesto da più parti di rinviare, approfondire, valutare meglio. Richieste che al momento sembrerebberocadere nelvuoto.L'intenzione del Governo è di non concedere deroghe e di proseguire dritti sulla propria strada. “ Spending rewiew”. Questa è la parolina sinistra, con cui gli italiani, specie quelli residenti nelle arre periferiche, saranno costretti a fare i conti. L'area nord di Basilicata e Melfi in particolare ha comunque il dovere di lottare e far sentire, forte e possente la propria voce. Non è mistero che nell'incontro dell'altro giorno, il sottosegretario Salvatore Mazzamuto, siciliano, sia rimasto sorpreso e basito, davanti alle richieste avanzata da Melfi e dall'intero territorio a difesa del proprio tribunale. Segno evidente ed inequivocabile, che nessuno si è prodigato per la causa tribunale di Melfi e che nessuno si sia fattoportavoce a sostegno delle giuste cause dell'area nord di Basilicata. Dura e difficile da digerire. Una colpa annidata sia nel centro sinistra, che Governa la Regione e sia nel centro destra, che ha pur sempre la maggioranza in Italia. Nessuno ha mosso un dito a sostegno di Melfi. Ai presenti a Roma, questo non è sfuggito, così come al sindaco Valvano. Politicamente c'è stato un giochino ai danni di Melfi a favore di Lagonegro. Aldilà delle dichiarazioni di facciata, questo è un dato insindacabile ed incontrovertibile. «Non vorrei essere nei panni del sindaco di Lagonegro - rimarca Valvano Non lo invidio. Non invidio il rappresentante di una comunità che al momento appare come colui che ha fatto una rapina a un’altra comunità. Perchè le regole del gioco conosciute erano diverse. Quelle diffuse dal Ministero di Giustizia non consentivano di calciare un rigore e fare gol a partita già conclusa. Questo è quello che hanno fatto con l’aiuto di alcuni prepotenti che dimenticano di rappresentare l’intera Basilicata enon il campanile di Lagonegro. Con questi esempi la Basilicata andrà in frantumi. Se passa il principio - continua il primo cittadino di Melfi che a essere premiato è il più furbo, il più scorretto qualunque azione a parte da adesso è ritenersi giustificata. Sconsiglio - conclude Valvano - le passerelle elettorali di tutti coloro che per inerzia o attivismo si sono attribuiti il merito di aver messo nel sacco territori più grandi come il Vulture e Sala Consilina senza rendersi conto che il loro futuro e il futuro della Basilicata sarà completamente diverso». Il Pd scrive al presidente del Forum Giustizia, Orlando Margiotta: «La chiusura non produrrà risparmi» In una lettera aperta indirizzata al portavoce del Pd Andrea Orlando, il segretario regionale del Pd Roberto Speranza, il vicesegretario Arduino Severini, il segretario del Pd Melfi Nando Dello Russo e il capogruppo Pd Melfi Luigi Simonetti, affronntano la questione. «La soppressione del tribunale di Melfi appare veramente incomprensibile ed ingiustificabile. La Basilicata è la regione del Mezzogiorno che meglio ha retto rispetto alleinfiltrazionimalavitose. Nonciaiuterebbe certo a mantenere questo stato la perdita di essenziali presidi legati all'amministrazione della giustizia. Tichiediamo - concludono - facendo seguito alle tante interlocuzioni che abbiamo già avuto nelle giornate precedenti, di utilizzare le poche ore che restano alla emanazione del decreto del consiglio dei Ministri per compiere ancora ogni sforzo al fine di evitare la soppressione del tribunale di Melfi». Sulla questione è intervenuto anche il parlamentare Margiotta. «L'azione meritoria del Governo Monti - ha detto - in materia di lotta agli sprechi e di razionalizzazione della spesa, in questo caso si rivolge verso obiettivi sbagliati: la chiusura di un piccolo ma importantissimo Tribunale quale quello di Melfi non produrrà risparmi significativi, ed invece ferirà gravemente la comunità dell'area nord di Basilicata, indebolendo, al contempo, l'amministrazione della giustizia nella nostra regione». Per gli amministratori Pd del Vulture Melfese: «Occorre uno sforzo di tutta la classe dirigente lucana finalizzato ad evitare un dannoso indebolimento e l’avvio di un processo di graduale smembramento dell’Area Nord Basilicata». In alto il sindaco di Melfi, Livio Valvano. Al lato una foto dell’incontro che si è tenuto in senato martedì sera. Lo scatto è di ALESSANDRO ZENTI | L’ASSEMBLEA DEL FORO | Gli avvocati pronti a incatenarsi di VITTORIO LAVIANO potrebbe essere quella di un esposto denuncia nei confronti del ministro, Severino che MELFI - Dopo la trasferta romana degli av- faccia presente come i requisiti valutati dalvocati del foro di Melfi, ieri si è svolta un'as- la commissione, Birritteri erano di un certo semblea degli stessi giuristipresso il tribu- tipo e poi sono stati disattesi per interventi nale di piazza Federico II, il cui destino sem- esterni». Si torna alla manifestazione di Robra ormai segnato. Ora si pensa alle azioni ma dove: «ritengo che il livello di attenzione da porre in essere prima che la soppressio- sia stato alzato a sufficienza - commenta il ne del palazzo di giustizia sia ufficiale. In presidente del foro, Gerardo Di Ciommo - ed realtà il consiglio dei ministri, previsto nel- ora ai nostri rappresentanti politici compete la responsabilila capitale, potrà tà ed il dovere di sancire la chiusuporre rimedio ad ra di un presidio di una situazione inlegalità esistente giusta. Gli stessi fin dal 1862. Non si spazi che hanno escludono azioni consentito la moanche clamorose. difica dei parameQuesta mattina tri tecnici in favonon è escluso che re di quelli politici qualche avvocato devono consentire si incateni davanti di recuperare il diil tribunale di Melritto di Melfi a fi. «Ci sentiamo abmantenere il probandonati dai parprio presidio giulamentari lucani diziario». Infine vi spiega la giovane, è chi non ha paura Carmen Cerone - e di fare nomi e coproprio aRoma abbiamo accertato Di Ciommo che lo scorso martedì ha partecipato gnomi. «Il consiglio dei ministri che la problemati- agli incontri romani (Foto Zenti) previsto oggi ca del tribunale conclude l'avvocanon è mai stata pesa in considerazione. Credo sia spaventoso to, Mauro Finiguerra - confermerà la noticome ciò sia potuto accadere». Per un altro zia che martedì scorso siamo andati a prengiovane avvocato: «le responsabilità di dere a Roma come i risultati di una biopsia quanto accaduto sono esclusivamente poli- di un malato terminale. Non ci resta che aptiche - aggiunge il giurista, Pippo Colucci - prestare la camera ardente nei corridoi del perché chi ci doveva tutelare è stato davvero tribunale. Adesso ci può salvare solo uno poco efficace. Si è vista la differenza tra chi stellone, o lo Spirito Santo, o il mago Houdiha legittimamente svolto il suo ruolo di po- nì che aiutato Lagonegro. Si sono aggravalitico ed ha tutelato il tribunale di Lagone- te le responsabilità del governatore, De Figro e chi non ha fatto nulla per il territorio lippo. L'incipit della lettera che dice di aver delVulture melfese».Per idecani dellagiu- inviato all'attenzione del ministri dimostra risprudenza locale si tratta di «un autenti- che conta zero a livello rimano. Non sarebbe co scippo - spiega l'avvocato, Alfonso Salva- riuscito ad incontrare nessuno nonostante tore - per una situazione che non è stata va- numerosi presunti solleciti. Dovrebbe dilutata in maniera accurata. Nella relazione mettersi». La parabola del ultra centenario Billitteri il tribunale di Melfi aveva tutti i re- tribunale di Melfi sembra volgere irrimequisiti necessari per essere salvato, poi in- diabilmente al termine. Chi negli anni scorterventi politici, determinati da persone si ha pescato consensi elettorali nel Vultuche hanno fatto il proprio interesse territo- re dovrebbe interrogarsi e comprendere se riale, hanno modificato tale situazione. in futuro sarà ancora il caso di venire nelle Ora l'unica possibilitàconcreta per reagire piazze delle città per chiederne di nuovi. Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 05.07.2012 PAG. 9 Basilicata Mezzogiorno Primo piano 9 Giovedì 5 luglio 2012 | INTERVISTA A GIANNI PITTELLA | Il vicepresidente dell’Ue chiarisce la sua posizione «Concentriamo le forze per far decadere il decreto» di GIOVANNI ROSA Il senatore Viceconte replica alle accuse «Impegnato a difendere le strutture lucane» «IL SENATORE Guido Viceconte, insieme a tutto il Partito, ad iniziare dai suoi Parlamentari, è fortemente impegnato affinché le strutture giudiziarie lucane non siano compromesse da decisioni che il Governo potrebbe assumere nei prossimi giorni». E’ quanto si spiega in una nota del Pdl. «La Basilicata ha continuato Viceconte - ha una sua propria specificità: una popolazione esigua ma che insiste su un territorio molto vasto. Per questo motivo il Pdl lavorerà perché tale caratteristica, molto importante, sia considerata nel giusto modo nelle sedi opportune e non si proceda ad alcuna soppressione di uffici giudiziari nei nostri territori. Pertanto, continueremo, nelle sedi politiche e nelle sedi istituzionali, ad affermare, con forza, queste nostre considerazioni, ritenendo di essere nella parte della ragione. Ci auguriamo - ha concluso - che il Governo Nazionale accolga queste nostre richieste che, a differenza di altre regioni, si tratta di tenere in vita una sola sede giudiziaria che, anche sul piano economico e finanziario, non comporta oneri particolari e gravosi per il bilancio dello Stato». NON CI sta a passare per l’artefice del “colpo gobbo” al tribunale di Melfi. Anzi. Il vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella, a seguito delle polemiche scatenate nei giorni scorsi, vuole chiarire una volta per tutte il suo pensiero in merito alla vicenda. Rimanda al mittente l’accusa su un presunto ruolo che avrebbe avuto nel salvare il tribunale di Lagonegro a discapito di quello di Melfi e rilancia la questione sostenendo che bisogna concentrare le forze «per fare in modo che il decreto venga cambiato o decada». Insomma Pittella, e lo dice a chiare lettere è per il mantenimento dei tribunali della Basilicata e quindi anche di Melfi. E con la solita schiettezza che lo contraddistingue ha voluto rispondere alle nostre domande in modo da fugare ogni dubbio sul suo ruolo in merito alla vicenda. Scusi la franchezza: lei ha favorito in qualche modo la sopravvivenza del tribunale di Lagonegro? «Su questo punto bisogna proprio fare chiarezza: io mi sono battuto perchè tutti i tribunali della Basilicata ma anche dell'area appenninica vengano salvati in base a due sacrosante ragioni. Innanzitutto le caratteristiche del territorio che presenta rilievi montuosi e oggettive difficoltà di collegamento e poi la necessità di non abbassare la guardia di fronte al rischio malavitoso che puo' essere accentuato dalla crisi sociale in atto». A Melfi la accusano di aver interceduto presso il Presidente della Repubblica Napolitano con la famosa lettera del maggio scorso. Perché nella missiva ha sostenuto solo la causa di Lagonegro e non anche quella di Melfi? «Evidentemente chi critica quella lettera non l'ha letta. Nella lettera mi riferivo infatti alla situazione di un vasto territorio che va da Sala Consilina a Castrovillari e chiedevo la permanenza di tutti i presidi giudiziari e, in subordine, di quelli baricentrici. Cosa c'entrano Melfi o Pisticci con la mia lettera? La missiva non metteva assolutamente in discussione la mia posizione, più volte espressa, in favore di tutti i tribunali lucani e si riferiva esclusivamente alla dorsale tirrenica. Tirarmi in ballo in questa vicenda è una chiara strumentalizzazione. Peraltro, nella mia Il senatore Chiurazzi ha invitato il ministro a riflettere sulla questione «La legge deve mirare all’efficienza» IL SENATORE PD del Pd Carlo Chiurazzi, facendosi portavoce anche degli altri colleghi della Basilicata, è intervenuto ieri in Commissione Giustizia per invitare il Ministro Severino e il Governo a un'attenta riflessione in vista dell'emanazione dello schema di decreto legislativo in merito alla geografia giudiziaria. «Il processo di riforma – ha sostenuto Chiurazzi – deve mirare all'efficienza, ma la misura dell'efficienza è determinata, oltre che dalla produttività degli uffici giudiziari, anche dalla facilità di accesso alle strutture giudiziarie del Paese. Il legislatore con la legge delega, infatti, ha stabilito dei criteri che il Governo dovrà rispettare. Ho ritenuto di evidenziare che in una regione di diecimila Km quadrati il tema della soppressione anche di uno solo dei tribunali determinerebbe uno svantaggio per quella porzione di territorio ad Chiurazzi esso afferente e che avrebbe difficoltà di accesso alla struttura di riferimento. Inoltre bisogna tenere conto dei costi e degli investimenti effettuati: ad esempio nel caso della sezione distaccata di Pisticci con la chiu- sura si realizzerebbe un costo aggiuntivo e non un risparmio, in quanto si tratta di una struttura di nuova costruzione con un parcheggio multipiano non ancora inaugurato e che ha comportato una spesa di circa sei milioni di euro. Accogliere tutta l'attività nel tribunale di Matera significherebbe dover provvedere all'affitto o a una ristrutturazione di un edificio adeguato, con notevole dispendio economico. Per detti motivi è necessario che il Governo, prima di varare il decreto legislativo, faccia ulteriori approfondimenti e si confronti con la Commissione parlamentare prima di approdare a una soluzione definitiva». «Ho dunque invitato il Ministro a un rinvio del provvedimento per poter più attentamente riflettere su quello che sarebbe l'assetto futuro, cosa che non è avvenuta per quanto concerne i giudici di pace». vita politica, mi sono sempre battuto contro ogni campanilismo ed egoismo e di ciò sono anche stato rimproverato da alcuni miei concittadini». Qualcuno sostiene che la lettera ha spostato gli equilibri. Il tribunale di Melfi proprio qualche giorno dopo la sua missiva ha perso la sua "intangibilità". E' solo un caso? «Sulla lettera non devo spendere altre parole. Non ho mai incontrato nè parlato con il ministro della giustizia o il sottosegretario competente. Ho incontrato ufficialmente il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Prof. Catricalà, alla presenza dei sindaci di Melfi e Lagonegro e ho sostenuto limpidamente la mia richiesta che qui rinnovo: vanno difesi tutti i presidi giudiziari dell'area appenninica. Fa poi sorridere la storiella secondo la quale il Vice Presidente del Parlamento Europeo avrebbe il potere di condizionare le scelte di tutto il Governo e Parlamento nazionale». Il sindaco Valvano ha parlato di «scelta politica» che «premia un territorio piuttosto che un altro». La Regione da questa vicenda non rischia di uscirne spaccata in due: una zona di serie A (l'area Sud) e una di serie B (Vulture-Melfese-Alto Bradano)? «Bisogna uscire da questa logica di contrapposizione tra territori della regione. L’area Sud avrebbe tante ragioni per denunciare penalizzazioni ricevute nel corso degli anni, l'area Nord potrebbe rispondere sostenendo le proprie ragioni e quante ragioni avrebbe l'area più interna della Basilicata. Ma con questa logica non si va da nessuna parte! Il risorgere di campanilismi forzosi indebolisce la Basilicata». Cosa sente di dire alla popolazione dell'area nord che la vedono come l'artefice di quello che loro chiamano “lo scippo”? «C'è un solo modo per evitare “scippi”: quello di rimanere uniti e di rilanciare con forza la richiesta lucana di non privare il territorio di alcun tribunale. Il provvedimento governativo non ha concluso affatto il suo iter e se il decreto legislativo non sarà convertito entro metà settembre esso decadrà. Invece di imbastire campagne odiose contro questo o quel presunto responsabile di scippi, concentriamo le nostre forze per fare in modo che il decreto venga cambiato o decada». «Mi sono sempre battuto per il mantenimento di tutti i tribunali della Basilicata» L’INTERVENTO Pagliuca: «La battaglia non deve fermarsi» Il lavoro svolto a Roma inizia a dare i suoi frutti . L’audizione del Ministro Severini messa in calendario alla commissione giustizia del Senato ha rappresentato il primo momento vero di contatto con un Governo che trattati territori, la storia ed i bisogni di intere comunità regionali come pedine da spostare a piacimento e senza logica. Finalmente i nostri parlamentari hanno potuto parlare e lasciare alla memoria del Ministro le istanze di una regione complicata come la Basilicata che non può essere ricordata solo per il suo senso di responsabilità verso il Paese. La richiesta fatta al Ministro dai sen. Latronico e Chiurazzi di salvaguardare i presidi di Melfi e Pisticci in Basilicata significa aver richiesto allo stesso Ministro il solo rispetto della delega ricevuta dal Parlamento e questo a sgombrare il campo da ogni illazione che serpeggia senza valore. Sono convinto che l'unita sostanziale delle forze politiche ed istituzionali sarà in grado di modificare il provvedimento predisposto dal Governo che appare debole e destituito di ogni fondamento. La battaglia non deve fermarsi e deve proseguire fino a quando il pericolo delle soppressioni non sara' definitivamente scongiurato. Buona l'iniziativa dei Sindaci della zona del Vulture che domani (oggi ndr) si recheranno dal Prefetto di Potenza a compiere un gesto tutt’altro che simbolico. Nicola Pagliuca Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 05.07.2012 PAG. 10 Basilicata Mezzogiorno Primo piano 13 Giovedì 5 luglio 2012 Fondi europei Una delegazione del Ministero a confronto con gli attori del territorio «Progetti non per tutti» E’ di certo il futuro dei Po Fesr 2014-2020 con obiettivi mirati e regole ben precise | ADDUCE | «Non faremo «Il lavoro sommatorie è la priorità di interventi 5 le direttrici Obiettivi chiari» su cui investire» di PIERO QUARTO MATERA - Qualcosa cambierà nella distribuzione dei fondi europei del cosiddetto Fesr 2014-2020. E’quanto sembra trasparire dalle conclusioni tracciate da Sabina De Luca a capo del dipartimento per le politiche di coesione e sviluppo del Ministero che ieri si è confrontata con una vasta platea delle diverse realtà istituzionali e produttive del territorio lucano. Chiari i messaggi che alla fine sono arrivati soprattutto nella direzione di finanziamenti sempre più mirati che puntino da subito, ecco il perchè di questi incontri, ad individuare gli obiettivi su cui caratterizzareil prossimoPoFesr cheandrà dal 2014 al 2020. Nell’appuntamento si è avuto modo naturalmente di parlare del Po Fesr 2007-2013, del piano d’azione per poi proiettarsi anche verso il futuro. «Io credo che molto è stato fatto per cercare di definire un punto di incontro su cui costruire il prossimo programma» ha spiegato Sabina De Luca, «l’Italia a livello europeo ha lavorato molto per dare una propria impronta ed arrivare ad un risultato. L’Italia ha imposto un metodo di programmazione che non è assolutamente una sommatoria di interventi che pure Paesi definiti storicamente più virtuosi potevano volere. Io credo che il punto generale sia questo, poi ci sono le realtà nazionali e c’è una proposta di regolamento regionale che dovrebbe essere vistata proprio domani dai vari organi istituzionali se questo accadrà io credo che ci siano i presupposti per arrivare alla presentazione della proposta italiana di partnariato per aprile del 2013. L’idea è quella di muoversi per tempo, di cominciare a capire verso quali obiettivi bisogna tendere. Lo dico con chiarezza» ha aggiunto ancora la De Luca, «qui non ci muoviamo nella direzione di dare qualcosa ad ognuno. Non ci sarà da accontentare tutti. Bisognerà fare delle scelte chiare, mettere delle regole precise ed avere degli obiettivi. Serviranno dei piani di gestione altrimenti non si potranno avere più fondi assegnati per un progetto ma in attesa di un piano di gestione». «Bisognerà avere delle regole, dare dei soldi per sapere esattamente cosa si fa». Poi qualche parola e qualche cifra sul fondo di sviluppo e coesione a disposizione della Basilicata: «la Basilicata aveva disponibili in origine 900 milioni a cui sono stati tagliati 131 milioni. In base ad una programmazione fatta su settori come le infrastrutture, la ricerca e l’università ci sono interventi programmati per altri 314,5 milioni, nè restano ancora 454,5 non impegnati. Per quanto riguarda poi la cifra totali tra Cipe e residui si arriva ai 532,8 milioni di euro». A fare gli onori di casa e rappresentare la Regione Basilicata come Autorità di gestione del Po Fesr Patrizia Minardi che ha spiegato: «Il piano di azione e coesione è certamente - ha aggiunto Minardi - lo strumento anticipatorio degli scenari della nuova programmazione sia dal punto di vista delle procedure a cui pubblico e privato devono tendere, che delle priorità, in quanto concentra la nostra azione programmatica su temi di rilievo europei quali l'occupazione, l'agenda digitale e l' infrastrutturazione materiale e immateriale del territorio . In quest' ottica la partecipazione diretta al negoziato in sede europea della Regione Basilicata e la sperimentazione avviata con il progetto capacity lab, riconosciuta nel quadro strategico comune dal Ministro per la coesione Fabrizio Barca, ci consentono - ha concluso l'Autorità di gestione - di arrivare preparati, ad aprile 2013, alla presentazione del nuovo programma operativo regionale 2014-2020». «Ad aprile 2013 presenteremo il programma fino al 2020» Il ministro per la Coesione Barca che ha inviato alcuni funzionari del suo Ministero ieri a Matera in un dibattito a Santa Lucia | SANTARSIERO | «Scegliamo subito cosa fare» «Anticipiamo la discussione su come utilizzare i fondi 2014-2020, cominciamo subito a parlarne. Così come ritengo importante prevedere un 3 per cento di ricerca e innovazione che possa valere per tutti così come bisogna sapere che i fondi europei non possono essere sostituiti da quelli nazionali e che il Pon sicurezza è strumento essenziale anche per la Basilicata che si trova comunque in un ambito generale che riguarda il Sud dell’Italia». Sono alcune delle osser- «Dobbiamo conoscere al meglio importi e modalità di utilizzo» vazioni-domande conclusive del sindaco di Potenza Vito Santarsiero che è intervenuto nella giornata di ieri a Matera, presso l’ex convento di Santa Lucia laddove si è sviluppato il dibattito sull’utilizzo futuro delle risorse europee. Una discussione durata l’intera giornata a cui il primo cittadino di Potenza ha partecipato fino all’ultimo osservando nel corso dell’ampio dibattito che ha incentrato gran parte della mattinata. “Apprezziamo lo sforzo del Ministero per rendere più celere l'utilizzo delle risorse a disposizione dei territori, come quello di cercare buone pratiche da sostenere. Attenzione però a sostituire obiettivi, programmazione, indirizzi e regole con una sommatoria di interventi presentati in incontri non ben finalizzati e con partecipazione limitata.” “Occorre conoscere meglio -ha aggiunto- importi e modalità di utilizzo delle risorse riprogrammatenel Pianodi Azionee Coesione,come accedervi per il sistema degli Enti Locali,dei sistemiproduttivi,della ricerca,come pure occorre conoscere meglio entità e modalità di utilizzo dei fondi FAS e seglistessi rientranoono nel PAC. Non vorremmo trovarci dinanzi ad un sistema destinato a sostenere chirurgicamente progetti fuori da un contesto generale. Per la regione Basilicata infine la conferma di non avere i numeri forti di chi esce dall'area convergenza ed essere nel contempo fuori da finanziamenti come i 2,3 mld del PAC derivanti da fondi PON e POIN, motivo in più per definire il migliore e più funzionale utilizzo delle risorse disponibili.” I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil lasciano l’incontro senza intervenire «Poco sensibili al nostro contributo» «IL PARTENARIATO sociale ed il confronto con le forze del lavoro e dell'impresaè unavera risorsapertutti onon lo è. Al Ministero per la Coesione Economica decidano se vogliono un confronto serio e di merito con le forze sociali sulla riprogrammazione delle ultime risorse 2007/2013 e soprattutto sulla nuova programmazione 20142020». È quanto affermano i Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL Basilicata (Genovesi, Falotico e Vaccaro) che ieri hannoabbandonatoad uncertopunto l’incontro di Matera senza riuscire al momento opportuno: «per una scelta dei funzionari del Ministero che hanno scelto di dar voce agli amministratori ma non avevamo voglia di sentire che sul lavoro pure poteva avere qualcosada dire»,spiegail segretariodella Cgil Alessandro Genovesi, «quando abbiamo visto che altri dopo di noi passavano e che c’era una scelta precisa Genovesi della Cgil dei funzionari abbiamo deciso di andarcene».. «In una regione come la Basilicata, cheha spesomoltomaha creatopocoo nulla occupazione e che ha i tassi di esclusione più alti d'Italia, sarebbe stato opportuno, forse, dopo anni di falli- menti, confrontarsi su come concentrarele risorsesu interventistrategici mirati, su modelli di governance più efficiente e meno superficiale, su un piano straordinario fatto di leve di sviluppoper lePMIgarantendo indottidi servizio industriale più avanzati. Sarebbe stato utile per tutti soprattutto confrontarsi con chi materialmente si occupa di lavoro. Probabilmente, però, si è ritenuto di non dover affrontare nel merito le questioni» continua il comunicato unitario. «Siamo dispiaciuti, infatti, che quest'attenzione e sensibilità al possibile contributo delle forze sindacali, Matera,non sisiaavuta,nonostante inquesti giorni la forza del dialogo e del confronto tra istituzioni e forze sociali abbia portato risultati apprezzabili, in particolare in tema di credito d'imposta per le assunzioni, per gli investimenti, di proroga degli ammortizzatori sociali in deroga». Il lavoro in primo piano. Anche nelle prossime scelte di programmazione che dovranno essere fatte a livello europeo con ricadute sul territorio. E’ questo il concetto ribadito a gran voce ieri mattina a Matera nel suo intervento dal sindaco di Matera Salvatore Adduce che ha messo in evidenza la principale risposta che in questo momento viene attesa e soprattutto la necessità di porre in essere azioni concrete che abbiano un evidente riscontro sul territorio. “L'incontro - ha detto il sindaco Adduce - è fondamentale per avviare in tempo una programmazione più mirata alle necessità della comunità e ci consente di non accumulare gli stessi ritardi che hanno caratterizzato la precedente programmazione. Il passaggio morbido dal Po Fesr 2007 - 2013 al Po Fesr 2014 2020 grazie alle risorse previste dal fondo per la coesione territoriale ci consente di guardare con maggiore fiducia al futuro. Ma i prossimi impegni devono tener conto della crisi economica che stiamo attraversando e da cui, al momento, non si intravvede alcuna via d'uscita. Le risorse che saranno messe a disposizione della nostra regione dovranno considerare il quadro congiunturale tentando di rafforzare il sistema produttivo e quello occupazionale. A tal proposito bisognerà puntare sui fattori determinanti che per la città di Matera sono il turismo, la cultura, l'industria creativa, la ricerca e l'innovazione. Cinque segmenti su cui bisognerà investire molto per creare crescita e nuova occupazione. Ecco perché nella prossima programmazione - ha concluso il sindaco - Matera 2019 dovrà avere uno spazio consistente di risorse e di motivazioni. Non si tratta solo di vincere una sfida o di mettersi una medaglia, ma di costruire un modello di crescita più vicino all'Europa e in grado di rispondere ai bisogni sempre più complessi e stringenti della nostra comunità”. Il sindaco, infine, si è impegnato a consegnare ai rappresentanti della Regione, del ministero per la coesione territoriale e dell'Unione europea tutta la documentazione riguardante il “Piano per il lavoro e l'occupazione dei giovani” che si è voluto chiamare “Lavoro in corso”. Estratto da: La Nuova del Sud - 05.07.2012 8 PAG. 11 Basilicata Mezzogiorno _Basilicata_ _Primo Piano Basilicata _ Giovedì 5 luglio 2012 LAVORO E RICERCA Tenuta e stabilità dei siti, Melfi è il cuore giovane della produzione Fiat Sata, la Uil lancia le convenienze localizzative MELFI - Si fanno sempre gli altri siti italiani, la frapiù impellenti le preoccu- gilità della propria posipazioni della UIL di Basi- zione geografica nel merlicata, rispetto alla tenu- cato globale, il rinvio al ta e alla stabilità dei siti 2014 di una programmaproduttivi della FIAT in zione della nuova Punto, Italia visto il drammati- la riduzione di 500 milioni di euro di co andamento del “Va riconosciuto investimenti decisi da mercato il ruolo FIAT a lidell’auto. In questo scemanifatturiero vello europeo. Tutte nario di crinell’automotive queste consi il pensiero va alla che le spetta e che dizioni non possono far salvaguardia e allo si è guadagnato” dormire sonni transviluppo del sito produttivo della quilli a istituzioni, sindacati, partiti e a tutti quelSata di Melfi. «Lo stabilimento luca- li che, a vario titolo, hanno - ricorda la Uil di Ba- no una responsabilità in silicata - sconta, più de- questa regione. Il silenzio assordante degli ultimi giorni nuoce pericolosamente alla messa in campo di quelle possibilità per determinare a Melfi il ri- conoscimento del ruolo manifatturiero nell’automotive che le spetta e che si è guadagnato col saper fare. Nel momento contingente avvertiamo un senso di debolezza determinato non tanto dalle nostre capacità ed ambizioni per una missione produttiva, ma per la “conventio ad excludendum” che biecamente potrebbe caratterizzare le sorti dello stabilimento lucano rispetto agli altri di Fiat sul territorio nazionale. Occorre intervenire in fretta per lanciare un messaggio chiaro e determinato al mondo della produzione industriale che la Basilicata è pronta a giocarsi tutte le carte possibili, come fece nel lontano 1993 cogliendo la sfida della fabbrica modulare. Come Uil della Basilicata puntiamo alle “convenienze localizzative”, legate alle risorse presenti in Regione, e alla condivisione, tra tutti i soggetti interessati, della costruzione di un “Progetto di prossimità territoriale”. Ad un mese esatto dal presidio permanente prosegue la battaglia in Comune Una chiamata che non arriva Nessuna offerta di lavoro per gli over 45 disoccupati di Viggiano di NICOLA SIGNORETTI proseguono fermamente la loro battaglia davanti alVIGGIANO - Non si placa la sede del municipio.Ogla protesta degli over 45 di- gi è trascorso un mese esatsoccupati viggianesi che to dall’allestimento del pre- sidio permanente che procederà ad oltranza nonostante solo alcuni giorni fa il leader Nino Marchionna si fosse mostrato scettico in seguito allo smembramento corposo del gruppo che era scemato a poche unità.Alcuni dei disoccupati infatti sono entrati far parte degli Lsu del comu- ne di Viggiano ma continueranno lo stesso a far parte del gruppo,il resto invece attende fiducioso una chiamata dopo aver espletato il colloquio presso alcune imprese operanti nella zona industriale.La notizia del giorno è che il gruppo ha formalmente avanzato una proposta al- “Particella di Dio”, c’è una fetta di Unibas Al Cern, per comprendere la materia di cui è fatto l’universo, anche i ricercatori Cavallo e Fabozzi POTENZA - C’è molto dell’Italia, ma anche qualcosa di Basilicata e delle sue eccellenze universitarie, nella straordinaria scoperta del bosone di Higgs, la «particella di Dio» proposta nel 1964 da Peter Higgs per spiegare perché tutte le particelle che conosciamo hanno una massa, e tra loro differente. L’ultimo tassello che mancava al Modello Standard, la teoria che descrive tutte le particelle elementari di cui è costituito l’universo e le interazioni che fra di loro avvengono, era proprio questa sfuggente particella, della quale ben poco si conosceva. ieri nell’Auditorium del CERN di Ginevra , dopo la raccolta dei dati sperimentali del 2011 La scoperta della particella dà la massa ad ogni cosa e che forse è entrata in scena poco dopo il Big Bang e della primavera 2012, che hanno consentito di raddoppiare l’enorme quantità di dati sperimentali a disposizione, la leggera anomalia mostrata nello scorso dicembre 2011 (che rappresentava un’indicazione della presenza di una nuova particella ma non la certezza di averla effettivamente “osservata”) è divenu- ta ciò che in Fisica chiamiamo una “strong evidence”. A queste ricerche, importantissime per raggiungere la comprensione della materia di cui è fatto l’universo e per rispondere ai principali dubbi che ancora abbiamo sulla sua reale costituzione e consistenza, partecipano anche ricercatori dell’Università degli Stu- di della Basilicata. Oltre a Nicola Cavallo, è componente della collaborazione scientifica CMS ordinario di Fisica Sperimentale del Dipartimento di Chimica presso l’Università degli Studi della Basilicata, anche Francesco Fabozzi, ricercatore di Fisica Sperimentale presso la Facoltà di Scienze. Entrambi fanno parte del gruppo napoletano che circa dieci anni fa ha iniziato la progettazione e la realizzazione di una parte dell’apparato sperimentale CMS. Lo stesso gruppo, oggi, oltre a contribuire al funzionamento dell’esperimento, partecipa attivamente all’analisi dei copiosi dati sperimentali raccolti tra il 2011 ed il 2012. la giunta comunale nella quale si chiede di accrescere la visibilità del turismo e renderlo un settore chiave dell’economia viggianese con consistenti ricadute occupazionali.Viggiano dispone di un patrimonio territoriale inespresso e che va valorizzato,solo cosi affermano i disoccupati si può richiamare il flusso turistico che ha subito nel tempo una riduzione notevole e quello che noi abbiamo proposto riteniamo sia attuabile in tempi brevi e possa rilanciare un settore che è stato troppo a lungo trascurato.Si potrebbe dunque far coesistere turismo e petrolio anche se prima ci sarà da abbattere il muro di scetticismo che ormai circonda la popolazione della Val d’Agri.L’attenzione è comunque rivolta soprattutto alla realizzazione della quinta linea del centro oli dopo la scoperta fatta da Nino Marchionna che l’Eni sarebbe pronta ad assumere 500 romeni tramite un’agenzia interinale.Una denuncia che ha fatto salire il livello di guardia tra i cittadini valdagrini e in particolare dei disoccupati viggianesi che a tal proposito hanno ricevuto rassicurazioni in merito anche da parte del sindaco Giuseppe Alberti.Ci sarà bisogno di centinaia di addetti ai lavori per la rea- lizzazione della quinta linea e faremo in modo che siano lucani e in modo particolare della Val d’Agri,aveva detto il primo cittadino di Viggiano. Lo chiede anche Antonio Autilio dell’Idv che ha presentato una mozione in consiglio regionale che verrà discussa nella prossima seduta. Impegnare il presidente e la Giunta ”a sollecitare l’Eni, nella persona dell’ad Scaroni, perché nelle nuove assunzioni dirette o dell’indotto, si garantisca una quota consistente di avvio al lavoro di cittadini della Val d’Agri. Estratto da: La Nuova del Sud - 05.07.2012 PAG. 12 _Basilicata_ _Primo Piano Basilicata _ Basilicata Mezzogiorno Giovedì 5 luglio 2012 3 I FATTI DI CRONACA Due uomini a volto coperto (più un “palo”) irrompono nell’istituto di credito Mezzogiorno di paura a Palazzo Rapina al Banco di Napoli: il bottino è di seimila euro di ANGELA LAMANNA PALAZZO S.G. – Nella tarda mattinata di ieri, tra le 12 e le 12,30, nella locale filiale del Banco di Napoli di Palazzo S.G., i dipendenti dell’Istituto bancario, si sono trovati dinanzi allo sportello due uomini, pare fossero armati di coltello ed a volto coperto. In quel momento nell’Istituto di credito c’erano 4 dipendenti, compreso il direttore. I due rapinatori hanno preso da parte il direttore e si sono fatti condurre dinanzi alla cassaforte. Sotto minaccia, il dirigente ha eseguito la combinazione e le procedure di apertura della cassaforte, ed ha consegnato il contante. Pare si trattasse di una cifra intorno ai 6mila euro: Fuga agevolata dalla posizione della banca, vicina alle vie per il Vulture Melfese e la Puglia quella era la valuta al momento disponibile. Con il bottino, i malviventi, hanno guadagnato l’uscita, e molto probabilmente, con la complicità di un terzo uomo, si sono dileguati. La fuga, è stata agevolata dal- l’ubicazione della banca, prospiciente alle arterie viarie che mettono in comunicazione Palazzo S.G. sia con i territori del Vulture Melfese, sia con quelli della vicina Puglia. Chiaramente si è registrato pani- co tra i dipendenti ed i clienti della banca, pochi fortunatamente in quel momento. E’ stato attivato immediatamente il dispositivo antirapina da parte dei Carabinieri del Comando della Compagnia di Veno- Momenti di terrore per i dipendenti e i pochi clienti presenti. Il direttore ha aperto la cassaforte e ha consegnato il contante ai due malviventi: poi la fuga sa e quindi sospeso il servizio fino alle ore 17. Sono tuttora in corso le indagini, e pertanto, vige un rigoroso riserbo sull’attività investigativa. Tuttavia in paese, si ha la sensazione, visto il modus operandi, che gli autori della rapina, siano dei disperati e non dei professionisti del crimine. L’episodio pertanto potrebbe essere scaturito da condizioni economiche pessime, in cui versano in molti in questo periodo. La sua autovettura è stata vista in tutti gli episodi. La passione per i canadair il probabile movente ”La stessa mano dietro gli incendi” Il giovane arrestato potrebbe essere l’autore dei roghi della scorsa settimana a Scanzano di GIANLUCA COLLETTA SCANZANO - Si stringe il cerchio intorno al giovane operaio 20enne fermato dal Corpo Forestale dello Stato lo scorso 2 luglio a Scanzano Jonico. Secondo gli inquirenti potrebbe essere sua la mano che ha dato il via agli incendi che la settimana scorsa hanno distrutto la pineta del comune metapontino. Indiscrezioni che sarebbero confermate da un comunicato della stessa Forestale che indica il giovane come ”il presunto responsabile degli incendi boschivi verificatisi negli ultimi quattro giorni nella zona del materano”. All’operaio ventenne, che ora si trova a piede libero dopo alcuni giorni passati ai domiciliari, gliinquirenti sono arrivati grazie ad alcunesegnalazioni di testimoni e a un’attenta attività investigativa, che ha portato a un’intensificazione dei controlli dopo i roghi della settimana scorsa. L’ operazione investigativa è stata condotta dagli uomini del Comando Stazione di Scanzano Jonico e coordinata dal Nucleo Investigativo Centrale Antincendio Boschivo del Corpo forestale dello Stato (NIAB). L’incendio al Lido Torre a Scanzano A insospettire gliinvestigatori la presenza costante di una Fiat Punto Bianca. È proprio mentre stava risalendo in macchina che il giovane è stato fermato, poco distante un principio d’incendio, subito spento. Dopo una rapida perquisizione a bordo dell’auto sono stati trovati un accendino e materiale utile per innescare nuove fiamme. Arrestato in stato di semi flagranza, si indaga ora sul movente. Secondo alcune indiscrezioni sarebbe la passione per gli elicotteri e i canadair che avrebbe spinto il giovane ad accendere i roghi, in modo da poter vedere da vicino gli aerei al lavoro. A suo carico pende ora un’accusa di incendio doloso. Le fiamme della settimana scorsa, sedate solo grazie all’inter- Dopo due giorni passati ai domiciliari adesso il piromane 20enne è a piede libero vento degli uomini della Forestale, hanno interessato circa 60 ettari di pineta e si sono propagate anche nelle aree limitrofe a causa delle particolari condizioni climatiche determinate dall’anticiclone “Caronte”. Dopo questo importante risultato però non si ferma l’opera di controllo del Corpo Forestale dello Stato, che ha intensificato i suoi sforzi per evitare che nuovi piromani o semplici emulatori decidano di dare nuovamente fuoco alla pineta. Sotto stretto controllo anche tutte lo zone sensibili e a rischio incendio dell’intera costa metapontina. Le indagini sono ancora in corso e da parte degli inquirenti c’è il massimo riserbo, ma sembra che si sia vicini a una svolta. Il comandante della Forestale Curcio: incendi non collegati alla malavita “400 unità attive ad ogni ora” POTENZA - Come ogni estate l’incubo incendi torna a farsi vivo con i primi caldi. In queste prime settimane la zona più funestata dai roghi è stata la fascia jonica del Metapontino e in particolare la pineta di Scanzano. Sull’argomento e sulla prevenzione in generale abbiamo intervistato sulla Nuova Tv il comandante regionale della Forestale, Francesco Curcio. “Il nostro impegno contro gli incendiari -ha esordito Curcio- è incessante, anzi è l’attività preminente specie in estate. La Centrale operativa lucana è attiva 365 giorni all’anno, ventiquattro ore su ventiquattro, con sessanta Comandi e quattrocento unità tra territori e uffici. A questi in estate vanno ad aggiungersi gli operai messi a disposizione da enti regionali come le Aree Programma”. Un lavoro capillare che ha portato i pri- Il comandante della forestale Francesco Curcio intervistato da La Nuova Tv mi frutti con l’arresto del giovanissimo piromane bloccato dall’attività di intelligence e il cui movente è allo studio. In ogni caso ci sono dei consigli utili per i cittadini. “Bisogna evitare di accendere fuochi in luoghi boscati e ricchi di vegetazione -ha spiegato ancora Curcio- uno di questi è proprio la fascia di Scanzano, o se proprio non se ne può fare a meno si osservino le regole dell’ordinanza regionale. Per quanto ci riguarda con i 2 elicotteri convenzio- nati della Regione ci sentiamo più forti”. Gli chiediamo infine se dietro gli incendi degli ultimi giorni possano esserci gli interessi della malavita “bruciare per costruire?”. “Non avrebbe senso -conclude Curcio- perchè proprio in quelle aree vige l’inedificabilità”. E allora come se ne esce?. “La richiesta che facciamo ai cittadini è sempre la stessa: segnalare sempre con tempestività i principi di incendio, chiamando alla Centrale operativa del 1515”. Estratto da: La Nuova del Sud - 05.07.2012 PAG. 13 Basilicata Mezzogiorno Giovedì 5 luglio 2012 METAPONTINO COLLINA MATERANA 24 In quattro dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio. Coinvolta anche una donna Stanate le nuove leve della droga Vasta operazione dei carabinieri di Matera tra Pomarico, Puglia e Umbria: 9 misure cautelari e 5 arresti POMARICO - Un blitz nelle prime ore della mattinata di ieri ha portato i Carabinieri del Comando provinciale di Matera a una serie di arresti tra le province di Matera, Barletta-AndriaTrani e Perugia. Nove le misure cautelari nei confronti di 8 uomini e una donna accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla produzione e allo spaccio di stupefacenti. I reati sono riferiti ad episodi verificatisi a Pomarico da un anno a questa parte e che hanno portato al sequestro di un kg di droga.Cinquanta i militari del comando utilizzati, attivamente supportati da 3 unità cinofile per la ricerca di droga, armi ed esplosivi del Nucleo Cinofili di Tito, oltre a un velivolo del 6° Elinucleo CC di Bari Palese, che hanno portato all’esecuzione di nove misure cautelari emesse dall’Ufficio gip del Tribunale di Potenza quale esito dell’attività investigativa denominata “Nuove Leve” condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Matera in stretta osmosi info-operativa con la Stazione carabinieri di Pomarico. In carcere sono finite quattro persone: Antonio Greco di 45 anni, Raffaele Paladino (34), Ennio Cristalli, (21) e Luigi Michele La Bella (22). Agli arresti domiciliari è stato sottoposto invece il 23enne Michele Casolaro. Per altre quattro persone, Paola Fecchio, nata nel 1971, Nicola Lullo, del 1968, Francesco Egitto, classe 1989 e il 42enne Michele Martoccia il gip di Potenza ha disposto la misura cautelare dell’obbligo giornaliero di presentazione alla Polizia Giudiziaria. L’operazione, oltre al territorio di Pomarico dove risiedono sei delle nove persone coinvolte, ha interessato i comuni di Assisi (Pg), Andria (Bat) e Minervino Murge (Bat), rispettivi luoghi di domicilio dei rimanenti tre soggetti, ove i Carabinieri di Matera sono stati attivamente supportati dai colleghi Nel sodalizio Greco dirigeva e finanziava, gli altri reperivano la droga e rubavano in case e negozi A destra Greco e gli altri 4 arrestati e una gazzella dei carabinieri di Matera delle Compagnie di Andria ed Assisi. Ai quattro arrestati finiti in carcere è contestata l’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti; tre di loro dovranno anche rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti. I restanti soggetti sono ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Così come accertato dai militari dell’Arma, sia con metodi classici di investigazio- ne quali pedinamenti ed osservazione, monitoraggio degli spostamenti e degli incontri, sia con attività di indagine tecnica, l’associazione trattava cospicue quantità di sostanza stupefacente di diversa tipologia: hashish, marijuana, cocaina ed eroina nella cui rete di spaccio ed approvvigionamento si inserivano quali intermediari i soggetti destinatari dell’obbligo di presentazione alla polizia. L’associazione, secondo la ricostruzione degli investigatori, aveva struttura pi- Montescaglioso, torna in libertà la badante romena MONTESCAGLIOSO - Il gip di Matera Rosa Bia ha rimesso in libertà la 22enne badante romena Vasilica Druta. La giovane era stata arrestata in flagranza di reato sabato scorso dai carabinieri di Montescaglioso. Incensurata era stata fermata con l’accusa di tentata estorsione in danno di un 72enne del luogo. L’uomo, minacciato reiteratamente di morte dalla giovane per non essersi deciso a consegnarle la somma di seicento euro per asseriti servizi non retribuiti in qualità di badante, si era rivolto ai Carabinieri della locale Stazione manifestando la sua viva preoccupazione che la romena si ripresentasse presso la sua abitazione per dare corso alle parole con i fatti. Conoscendo già la giovane per alcuni suoi pregressi accesi comportamenti, i militari si sono immediatamente recati a casa della vittima, appurando che effettivamente stanza stupefacente; a quest’ultimo era anche affidato il compito di intimidire eventuali concorrenti nell’attività di spaccio. Greco, Cristalli e La Bella dovranno anche rispondere del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti ed alla ricettazione: con meccanismi analoghi al traffico di sostanze illecite, anche in questo settore i compiti erano ripartiti; in particolare, l’organizzazione dei colpi, in prevalenza furti in appartamento ed in eser- ramidale con precisi compiti ed attribuzioni. Greco promuoveva, dirigeva e finanziava l’associazione, avvalendosi di Cristalli per l’organizzazione delle attività criminali poi poste in essere dagli altri componenti, tra cui anche alcuni minori che ricevevano, quale corrispettivo per la buona riuscita degli illeciti loro commissionati (furti e piccolo spaccio), soldi o sostanza stupefacente per uso personale. La Bella e Paladino provvedevano al reperimento ed allo spaccio della so- ta di ieri, u p pineta di me con- vata o forse no. Difficile tem- vano d’occhio la - investigativa, con un subito spento grazie al Scanzano e sono intervenu pestivo intervento delle a, ha evitato il peggio. La donna ora è in carcere a Potenza e Minacciato a morte dalla badant L’intervento dei carabinieri, aggrediti dalla 22enne romen ione ai danni di un Montescaglioso, tentata estors ta nella per 72enne: la giovane pretendeva 600 euro Bracca MONTESCAGLIOSO Nella tarda serata di sasua abitazione bato scorso, i Carabinie di dove i militari ri della Stazione Montescaglioso hanno hanno sequestrato a flagranz in o arrestat un coltello di reato Vasilica Druta, da cucina 22enne incensu rata, con badante, romena, la romena. Infatti l’hanl’accusa di tentata presdi no individuata nei estorsione in danno La si dell’abitazione. del duenne un settanda giovane era accompa luogo. L’uomo, minace da di gnata dalla sorella ciato reiteratamente giovane dalla morte il sindaco per la sede staccata per non essersi deciso sferza locale Pdl Il a consegnarle la someuro seicento ma di per asseriti servizi non di retribuiti in qualità ai rivolto è si badante, PISTICCI - Il Pdl di PiCarabinieri della locasticci e Marconia ci credel Conservale Stazione manifestande. A fronte di un baci- L’insegna di Matera r- torio Duni do la sua viva preoccuno di utenza particola pazione che la romena mente ampio tale da absi ripresentasse presso bracciare la fascia joniper e abitazion la sua ca materana e l’immedia , sugdare corso alle parole retrostan- guati. A riguardo d hinterlan to gerisce il Pdl potrebbei fatti Conoscendo J F i servizi e, re loro conseguenze riper questo motivo, sponderà anche del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Una volsua ta bloccata, nella eabitazione i carabini un ri hanno rinvenuto coltello da cucina, soto, toposto a sequestr a un altro uomo; la romerubricando pertanto na ha cercato di eludestata carico dell’arre re il controllo e l’idenporto do anche il reato di tificazione aggreden illegale di armi od oge. i militari, senza causagetti atti ad offender Al termine delle formadi rito, l’arrestata fornisca i locali adeguati lità è stata associata presso il carcere femmini le di Potenza a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. In questa vicenda, cocai me nei più frequent si di truffe a persone anziane o sole, il consiriglio che i carabinieri di volgono è quello non esitare a contatta i re immediatamente militari dell’Arma per di eventuaifi La 22enne Vasilica Druta era incensurata al momento dell’arresto di Matera: io” “Pisticci vuole il Conservator la giovane aveva in passato lavorato per lui quale badante ma che nulla le era dovuto sotto il profilo retributivo. La giovane era accompagnata dalla sorella e da un altro uomo; la romena aveva cercato di eludere il con- trollo e l’identificazione aggredendo i militari, senza causare loro conseguenze. Una volta bloccata, nella sua abitazione i carabinieri avevano rinvenuto un coltello da cucina, sottoposto a sequestro. Al termine la donna era stata arrestata e condotta in carcere a Potenza. cizi commerciali, spettava a Cristalli che spesso affiancava l’esecutore materiale, La Bella. Anche in questo caso, e con analoghe “ricompense”, in taluni casi l’associazione si è avvalsa di minori. Il provento dei furti e della ricettazione serviva ovviamente a reperire liquidità da reinvestire nell’acquisto di sostanze stupefacenti, verosimilmente nella limitrofa Puglia, da immettere sul mercato locale. Il nome convenzionalmente scelto per l’operazione, “Nuove Leve”, è stato deciso proprio per rappresentare questo nuovo sodalizio criminale che vede coinvolti personaggi molto giovani, desiderosi di crescere rapidamente sotto il profilo delinquenziale per diventare presto autonomi rispetto alle figure storiche prese a modello, iniziando a reclutare anche minori, “nuove leve” appunto. L’attività di indagine è stata avviata nel gennaio 2010 e conclusa nel primo semestre del 2011; durante i vari servizi svolti, nonostante l’estrema difficoltà nel muoversi senza farsi notare nel dedalo di piccoli vicoli da cui è costituito il centro storico di Pomarico, i militari dell’Arma sono riusciti anche ad effettuare riscontri oggettivi al teorema investigativo, sequestrando circa 30 grammi di sostanze stupefacenti di diversa tipologia ed alcune piante di canapa indiana. Inoltre, sono state accertate le responsabilità in ordine a dieci furti commessi in appartamento ed all’interno di esercizi pubblici, recuperando refurtiva costituita in prevalenza da monili in oro e strumenti tecnologici per un valore complessivo di cinquemila euro circa. Al termine delle formalità di rito gli arrestati sono stati tradotti presso il carcere di Matera, nonché presso i propri domicili, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. L’indagine è stata coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica, Dda di Potenza.