Manuale per i pazienti - International Myeloma Foundation
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Manuale per i pazienti - International Myeloma Foundation
Mieloma multiplo | Tumore del midollo osseo Manuale per i pazienti Edizione 2016 | A cura del dott. Brian G.M. Durie, M.D. Una pubblicazione dell’International Myeloma Foundation Migliorare la vita Trovare la cura Informazioni sulla International Myeloma Foundation La International Myeloma Foundation (IMF), fondata nel 1990, è l’organizzazione di beneficenza più vecchia e più grande del mondo che si occupa specificamente del mieloma. L’IMF annovera oltre 350.000 membri in 140 paesi e si rivolge ai pazienti affetti da mieloma, ai loro familiari e alla comunità medica. L’IMF fornisce una vasta gamma di programmi nelle aree della Ricerca, Divulgazione, Supporto e Sensibilizzazione: RICERCA L’IMF è leader globale nella ricerca collaborativa internazionale sul mieloma. L’IMF sostiene la ricerca effettuata in laboratorio e, fin dal 1995, ha conferito oltre 100 sovvenzioni ai principali ricercatori junior e senior. Inoltre, attraverso l’International Myeloma Working Group (IMWG), un’organizzazione che pubblica in prestigiose riviste mediche, che si sforza di tracciare la rotta verso una terapia, che è alla guida della prossima generazione di sperimentatori innovativi e che migliora le vite grazie all’ottimizzazione delle cure, l’IMF riunisce gli esperti leader, a livello internazionale, in maniera esclusiva e affermata. DIVULGAZIONE Vengono organizzati, in tutto il mondo, seminari a carattere divulgativo per i pazienti e i loro familiari, workshop nei centri medici e workshop locali dell’IMF. Questi incontri mettono direttamente a disposizione dei pazienti e dei loro familiari informazioni aggiornate presentate da specialisti e ricercatori leader nel campo del mieloma. La nostra biblioteca, che contiene oltre 100 pubblicazioni per i pazienti, coloro che si occupano della loro assistenza e per i professionisti della sanità, viene aggiornata ogni anno ed è consultabile gratuitamente. Le pubblicazioni sono stampate in oltre 20 lingue. SUPPORTO I coordinatori della nostra InfoLine rispondono alle domande e forniscono supporto e informazioni telefonicamente e via e-mail a migliaia di famiglie ogni anno. L’IMF sostiene una rete di oltre 150 gruppi di supporto e si occupa della formazione di centinaia di pazienti, assistenti e infermieri dedicati che svolgono attività di volontariato alla guida di questi gruppi nelle loro comunità. SENSIBILIZZAZIONE Il programma di Sensibilizzazione IMF gestisce la formazione e il supporto dei soggetti interessati, al fine di sensibilizzare il pubblico in merito ai problemi di salute che colpiscono la comunità del mieloma. Lavorando a livello nazionale, l’IMF è alla guida di due gruppi che si occupano della sensibilizzazione sul tema della copertura assicurativa. Migliaia di sostenitori preparati dall’IMF hanno un impatto positivo ogni anno per quanto riguarda i problemi critici della comunità del mieloma. Richiedete maggiori informazioni su come l’IMF stia attualmente facilitando il miglioramento della qualità della vita dei pazienti affetti da mieloma, sforzandosi, nel contempo, di prevenire e di giungere ad una cura. Contattateci al numero telefonico o visitate il sito web myeloma.org. Migliorare la vita Trovare la cura Indice Introduzione 4 Passo 1: Sapere con cosa hai a che fare. Elaborare una diagnosi corretta. 4 Che cos’è il mieloma? 4 Aspetti di base del mieloma 6 Perché il mieloma deve essere trattato 6 Cosa può causare problemi di carattere medico con il mieloma 6 Passo 2: Esami che dovete eseguire. 8 Diversi tipi di mieloma 8 Stadiazione del mieloma 9 Esami alla diagnosi Passo 3: Opzioni di trattamento iniziale. Terapia iniziale o di prima linea Passo 4: Terapia di supporto. 11 11 11 13 Se la terapia di prima linea non funziona 15 Cosa chiedere al tuo medico 15 Termini e definizioni 17 Introduzione L’International Myeloma Foundation (IMF) si impegna a offrire informazioni e supporto a pazienti e famiglie. Uno degli aspetti più scoraggianti per i pazienti a cui viene diagnosticato un mieloma multiplo (MM) è imparare – e comprendere – una malattia rara e abbastanza complicata. I pazienti e i loro familiari spesso si sentono catapultati in un mondo sconosciuto in cui il loro vecchio vocabolario non serve più. L’IMF, con questo Patient Handbook (Manuale per i pazienti), vuole offrirvi una guida per orientarvi in questo “nuovo mondo” e fornirvi i mezzi per meglio comprendere e gestire il vostro mieloma. Il manuale dell’IMF è incentrato su cosa fare quando vi viene comunicata la diagnosi per la prima volta e quindi affronta i primi quattro dei 10 Steps to Better Care® (10 passi per la miglior cura). Ulteriori dettagli su altri argomenti, quali il trapianto, la terapia di supporto, singoli farmaci, recidiva e studi clinici sono disponibili in altri opuscoli sul sito internet myeloma.org. Per domande o dubbi, la InfoLine dell’IMF è disponibile via e-mail ([email protected]) o telefonicamente al numero verde +1 800-452-2873 da Stati Uniti e Canada, o al +1 818-487-7455 dagli altri paesi del mondo. Dai, chiama! L’IMF è qui per aiutarti. Passo 1: Sapere con cosa hai a che fare. Elaborare una diagnosi corretta. Letteralmente il mieloma è un “oma”, o tumore, che coinvolge il “mielo”, le cellule del sangue presenti nel midollo osseo. Le cellule che ne sono affette sono le plasmacellule (un tipo di globuli bianchi), cellule che producono i nostri anticorpi (immunoglobuline). Una plasmacellula maligna o cancerosa viene definita cellula mielomatosa. Il mieloma viene definito “multiplo” perché spesso si sviluppa in diverse aree del midollo. Il mieloma può presentarsi sia come tumore, sia come area di perdita di osso. In entrambi i casi, il tumore o il “buco” nell’osso sono definiti “lesioni”. Le aree di perdita di osso causata dal mieloma si definiscono “lesioni litiche”. L’unico caso in cui il mieloma non è “multiplo” è il raro “plasmocitoma solitario”, un singolo tumore che può comparire sia nel midollo osseo che in area extramidollare. Il mieloma colpisce le aree in cui il midollo è normalmente attivo nell’adulto. Il midollo si trova nelle cavità all’interno delle ossa della colonna vertebrale, del cranio, della pelvi, della gabbia toracica e delle aree intorno alle spalle e alle anche. Normalmente non vengono interessate le estremità: le mani, i piedi e le zone distali di braccia e gambe. Questo è molto importante perché normalmente la funzionalità di queste aree critiche è completamente conservata. Che cos’è il mieloma? Il mieloma multiplo è un tumore delle plasmacellule nel midollo osseo. In questo manuale, il mieloma multiplo viene di seguito indicato con il termine “mieloma”, poiché esso coinvolge diverse aree e l’uso della parola “multiplo” è pertanto ridondante. L’intento di questo manuale è fornire informazioni di base e alcuni suggerimenti su come affrontare questa malattia. Anche se non c’è una cura definitiva per il mieloma, si tratta di una malattia trattabile. Molti pazienti riescono a condurre una vita piena e produttiva per anni, persino decenni dopo la diagnosi. Con l’incremento delle attività di ricerca, le prospettive per i pazienti stanno migliorando progressivamente. Saperne di più sulla malattia e capire cosa può essere fatto per aiutare riduce l’ansia e rende più facile fare i conti con la diagnosi. Il mieloma è una malattia con caratteristiche fortemente individuali. Il mieloma spesso progredisce lentamente, ma talvolta può essere molto più aggressivo. Uno specialista qualificato è in grado di 4 individuare il migliore approccio alla vostra situazione specifica e può collaborare con il vostro medico di base nel caso non fosse disponibile un esperto in mielomi vicino a voi. Mentre il team medico valuta ogni specifica situazione e propone l’approccio migliore, il paziente gioca un ruolo fondamentale nell’aiutare a prendere decisioni personali sul trattamento. È importante che i pazienti e le famiglie siano bene informati, rivolgano domande e prendano in considerazione le diverse opzioni e strategie. Un messaggio chiave dell’IMF è: “La conoscenza è potere”. Conoscere la vostra malattia vi aiuterà a prendere le decisioni migliori. Il mieloma può essere scoperto in uno stadio precanceroso (vedere tabella 1). In alcuni casi le cellule mielomatose crescono molto lentamente nel midollo osseo. Lo stadio in assoluto più precoce è detto MGUS, una condizione definita Gammopatia monoclonale di incerto significato. Non si tratta di un tumore. Nell’MGUS, le cellule mielomatose rappresentano meno del 10 % delle cellule midollari. Il rischio di passare da una condizione di MGUS al mieloma attivo è molto basso: solo l’1 % di possibilità a ogni anno di follow up. Anche se le cellule mielomatose sono presenti in percentuali superiori al 10 %-60 % del midollo osseo totale, la crescita può essere molto lenta e si parla in questo caso di mieloma multiplo asintomatico o mieloma multiplo +1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-2873 Stati Uniti e Canada smoldering (SMM). Sia l’MGUS che lo SMM “a basso rischio” possono trasformarsi molto lentamente, nell’arco di anni, e non richiedono un trattamento attivo. Lo SMM a basso rischio non è né l’MGUS né lo SMM ad alto rischio. È molto importante stabilire una corretta diagnosi distinguendo l’MGUS e lo SMM dal mieloma attivo o dal mieloma attivo in fase iniziale, che richiede invece un trattamento. Di recente sono stati stabiliti nuovi eventi che definiscono il mieloma (MDE), fra cui: 1) Chiarificazione e aggiornamento degli elementi radiografici e di laboratorio che soddisfano i criteri per la presenza di segni di CRAB: C learance della creatinina < 40 ml/min; E videnza di malattia attiva emersa dall’indagine radiologica se sono presenti una o più lesioni osteolitiche alla radiografia dello scheletro, alla TAC WBLD (TAC completa a basso dosaggio), o alla PET-TAC. 2) D efinizione di biomarcatori per l’identifica zione di pazienti con SMM “ad altissimo rischio”, che richiede un trattamento: P lasmacellule presenti nel midollo osseo in percentuale > 60 %; R apporto tra catene leggere coinvolte (monoclonali) e non coinvolte (normali) > 100; L esione focale alla risonanza magnetica > 1. Ciascuno di questi nuovi biomarcatori è in grado di predire in maniera indipendente se un paziente con SMM presenta un rischio dell’80 % o superiore di sviluppare un mieloma attivo e i sintomi entro due anni. Tali pazienti hanno un mieloma in fase iniziale per cui è ora consigliato il trattamento. I pazienti affetti da SMM “ad alto rischio” senza MDE dovrebbero essere trattati solo nel contesto di una sperimentazione clinica. Figura 1. Nuove definizioni di mieloma e mieloma in fase iniziale MM Mieloma attivo in fase iniziale SMM ad alto rischio SMM a basso rischio MGUS Criteri CRAB Biomarcatori di identificazione dello SMM ad altissimo rischio Plasmacellule presenti nel midollo osseo in percentuale >60 % Rapporto tra catene monoclonali e normali leggere >100 One focale alla risonanza magnetica >1 Criteri da gruppo spagnolo Criteri da Mayo Clinic MM Mieloma Multiplo Mieloma attivo in fase iniziale Mieloma smoldering ad altissimo rischio HR SMM Mieloma smoldering ad alto rischio LR SMM Mieloma smoldering a basso rischio MGUS Gammopatia Monoclonale di Incerto Significato Tabella 1. Definizione di MGUS e di mieloma NOME DEFINIZIONE Gammopatia monoclonale di incerto significato (MGUS) • Proteina monoclonale presente, ma in genere < 3,0 g/dl • Assenza di CRAB o di altri indicatori di mieloma attivo • Plasmacellule monoclonali presenti nel midollo osseo in percentuale < 10 % Mieloma multiplo smoldering (SMM) • Grado di malattia più elevato rispetto all’MGUS: la componente monoclonale sierica può essere > 3,0 g/dl e/o le plasmacellule nel midollo osseo comprese tra il 10 % e il 60 %, ma • Assenza di CRAB o di altri indicatori di mieloma attivo Mieloma attivo in fase iniziale • Plasmacellule presenti nel midollo osseo in percentuale > 60 % • Rapporto delle catene leggere libere > 100 • Lesione focale alla risonanza magnetica > 1 Mieloma attivo • Proteina monoclonale presente, e • Uno o più segni di “CRAB” e/o indicatori di danno d’organo* *Danno d’organo classificato come “CRAB” o qualunque altro problema clinico correlato alla progressione del mieloma come infezioni ricorrenti o neuropatia non riconducibile al trattamento C – “calcium elevation”, aumento dei valori del calcio ( > 10 mg/dl) R – “renal dysfunction”, disfunzionalità renale (creatinina > 2 mg/dl o clearance della creatinina < 40 ml/min) A – “anemia”, (emoglobina < 10 g/dl o riduzione > 2 g/dl rispetto ai valori normali del paziente) B – “bone disease”, danno osseo (una o più lesioni osteolitiche rilevate alla radiografia dello scheletro, alla TAC WBLD, o alla PET/TAC) Uno o più segni di “CRAB” o altri problemi significativi richiesti per una diagnosi di Mieloma sintomatico myeloma.org 5 Perché il mieloma deve essere trattato Al momento non esiste una definizione uniformemente accettata di mieloma “ad alto rischio” ma, nella maggior parte dei casi, le definizioni di SMM ad alto rischio pubblicate dai gruppi spagnoli e da Mayo sono criteri di idoneità accettabili per gli studi clinici. I pazienti con SMM a rischio standard non necessitano di trattamento, ma dovrebbero essere monitorati a intervalli regolari sotto la guida di un ematologo/oncologo. Aspetti di base del mieloma Sono molti i fattori che possono essere causa di mieloma o attivare nel midollo osseo una popolazione di cellule pre-mielomatose anomale o danneggiate. Fra questi, l’esposizione a sostanze chimiche tossiche, le radiazioni, tutto ciò che possa interferire o sopprimere il sistema immunitario, nonché infezioni da virus che possono causare il cancro, sono stati tutti considerati come fattori che possono causare o innescare il mieloma. Tra le sostanze chimiche tossiche che sono state identificate in questo senso figurano benzene, diossina (come la diossina contenuta in un erbicida americano chiamato Agente Arancio) e un ampio spettro di sostanze chimiche utilizzate in agricoltura, solventi, carburanti, gas di scarico dei motori e detersivi. L’esposizione intensa a radiazioni è un evento abbastanza raro, ma si è verificato, per esempio, in Giappone a seguito di test atomici e nelle sedi dei reattori nucleari e presso strutture produttive. Diversi virus sono stati identificati: l’HIV (virus dell’AIDS), i virus dell’epatite e numerosi Herpes virus. Anche alcuni retrovirus, come il SV40 (Simian Virus 40), un contaminante nelle preparazioni per il vaccino della polio, sono coinvolti nella patogenesi del mieloma. C’è una certa tendenza famigliare allo sviluppo del mieloma: circa il 5 %–7 % delle diagnosi di mieloma riguarda un soggetto con un parente stretto con diagnosi pregressa di MGUS o mieloma. Eventuali esami di screening e diagnosi precoce possono essere discussi con il vostro medico nel caso un membro della famiglia fosse affetto da mieloma o da MGUS. Il mieloma è una patologia dell’adulto. L’età media di insorgenza del mieloma è tra i 60–65 anni. Solo il 5 %–10 % dei pazienti ha un’età inferiore ai 40 anni. Il mieloma è inoltre più frequente negli individui di sesso maschile e in alcune razze, come gli Afroamericani. L’incidenza varia da ~0,5–1/100000 negli Asiatici fino a ~10–12/100000 tra i maschi Afroamericani. Sembra che l’incidenza di mieloma sia in aumento in molte parti del mondo, soprattutto in Asia. 6 Il mieloma può causare diversi problemi, tra cui: danno osseo, alti livelli di calcio nel sangue, bassi livelli di cellule nel sangue (soprattutto anemia), predisposizione alle infezioni e danno renale. Pertanto, i pazienti affetti da mieloma attivo e/o con MDE necessitano di un trattamento per evitare gravi complicazioni. Dal momento che spesso vengono interessate le ossa della colonna vertebrale e le proteine prodotte dal mieloma possono danneggiare i nervi, è frequente avere problemi alla colonna e neuropatie, che potrebbero richiedere una valutazione particolarmente urgente. All’inizio della terapia contro il mieloma, è importante distinguere i tipi di problemi urgenti, come il danno osseo, le infezioni, il danno renale, la compressione dei nervi, che richiedono attenzione immediata, dalla pianificazione della terapia generale per trattare la malattia. A volte le cure urgenti non possono e non devono essere rimandate. In ogni caso, consigliamo una consulenza immediata con un ematologo/oncologo esperto di mieloma. Per esempio, si può discutere l’opportunità di intervento chirurgico d’urgenza o di una radioterapia. È importante tenere in considerazione che tutte le opzioni terapeutiche rimangono disponibili anche per il futuro. Una volta risolti i problemi urgenti, la strategia terapeutica complessiva può essere discussa più nel dettaglio. Molto spesso c’è il tempo di richiedere una seconda consulenza con un esperto, per essere sicuri che tutte le opzioni siano state correttamente prese in considerazione. Anche se i piani sembrano essere chiari, in caso di preoccupazioni, dubbi o domande, è meglio risolverli subito. È estremamente importante discutere e concordare con il proprio medico la strategia terapeutica da seguire. Cosa può causare problemi di carattere medico con il mieloma Le plasmacellule sane producono immunoglobuline, delle proteine complesse che noi chiamiamo “anticorpi”. Le cellule mielomatose non producono anticorpi che funzionano normalmente; al contrario, producono immunoglobuline anomale che costituiscono la “componente monoclonale”. Questa alterazione del sistema immunitario determina una ridotta produzione degli anticorpi necessari per combattere le infezioni. Molti dei problemi correlati al mieloma dipendono da ciò che le cellule mielomatose producono (vedi Tabella 2). Tuttavia, diversamente da altri tipi di tumori, il mieloma può dare svariate complicazioni, in quanto le cellule mielomatose rilasciano anche +1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-2873 Stati Uniti e Canada immunoglobuline e altre sostanze nel micro-ambiente midollare e direttamente nel circolo ematico. Effetti sul midollo osseo. Gli effetti sul midollo osseo includono una riduzione della produzione di cellule del sangue e un danno all’osso circostante. Le conseguenze di ciò costituiscono gli aspetti più caratteristici del mieloma, come l’anemia, la predisposizione alle infezioni, dolore osseo, fratture e elevati livelli di calcio nel sangue. Effetti fuori dal midollo osseo. Gli effetti in sede extra midollare sono dovuti soprattutto alla componente monoclonale prodotta dalle cellule mielomatose. Quando le cellule mielomatose producono le immunoglobuline specifiche del mieloma nel midollo osseo, queste vengono rilasciate nel circolo ematico. Queste immunoglobuline specifiche (o componenti monoclonali) prodotte dalle cellule mielomatose possono causare danno tissutale anche a distanza; per esempio, il danno renale è abbastanza frequente. La proteina può interferire con la coagulazione e/o con la circolazione e può causare altri danni a livello di organi o tessuti. Il trattamento per il mieloma può ridurre le fratture ossee e la crescita tumorale, così come questi altri effetti della malattia. Diversamente da molti altri tipi di tumore, il mieloma di solito non provoca perdita di peso. Tabella 2. Problemi correlati al mieloma EFFETTI DELLE CELLULE MIELOMATOSE CAUSA SUL MIDOLLO OSSEO CRITERI CRAB EFFETTO SUL PAZIENTE C: aumento dei valori del calcio Rilascio di calcio nel circolo ematico da parte dell’osso danneggiato. • Confusione • Disidratazione • Costipazione • Astenia • Debolezza • Danno renale (R) R: problemi renali – danno renale Le proteine che costituiscono la componente monoclonale anomala prodotta dalle cellule mielomatose vengono rilasciate nel circolo ematico e possono passare nelle urine causando un danno renale. Alti livelli di calcio, infezioni e altri fattori possono inoltre causare o incrementare la gravità del danno renale. • Circolazione rallentata • Astenia • Confusione A: anemia Riduzione del numero e dell’attività delle cellule adibite alla produzione dei globuli rossi nel midollo osseo. • Astenia • Debolezza B: danno osseo Le cellule mielomatose attivano gli osteoclasti, che distruggono l’osso e bloccano gli osteoblasti, che normalmente riparano l’osso danneggiato. • Dolore osseo • Tumefazione ossea • Fratture o crolli ossei • Danno ai nervi o al midollo Altri tipi di disfunzione d’organo Effetti del mieloma locali o sistemici, diversi da CRAB. • Neuropatia • Infezioni ricorrenti • Sanguinamenti • Altri problemi individuali Alterazione dell’attività immunitaria Le cellule mielomatose riducono il numero e l’attività delle normali plasmacellule in grado di produrre anticorpi contro le infezioni. • Suscettibilità alle infezioni • Guarigione dalle infezioni più lenta • Assottigliamento osseo (osteoporosi) o • Aree di danno maggiore (chiamate lesioni litiche), fratture o crolli vertebrali myeloma.org 7 Passo 2: Esami che dovete eseguire. Diversi tipi di mieloma Ci sono diversi tipi e sottotipi di mieloma. Questi dipendono dal tipo di immunoglobulina (proteina) prodotta dalle cellule mielomatose. Normalmente, le diverse immunoglobuline svolgono funzioni diverse nel nostro corpo. Ogni immunoglobulina è costituita da due catene pesanti e due catene leggere (vedi Figura 2). Esistono cinque tipi di catene proteiche pesanti: G, A, D, E e M. Ci sono due tipi di catene leggere: kappa (κ) e lambda (λ). La tipizzazione del mieloma, eseguita con un esame chiamato “elettroforesi con immunofissazione” (IFE), identifica entrambe le catene, sia le pesanti che le leggere. La maggior parte dei pazienti, circa il 65 %, è affetto da mieloma IgG con catene leggere κ o λ. L’altro tipo più comune è il mieloma IgA, anche questo a catene leggere κ o λ (vedi Tabella 3). I mielomi IgD, IgE e IgM sono abbastanza rari. Tabella 3. Tipi di mieloma e malattie correlate TIPO DI MALATTIA DESCRIZIONE Mieloma: IgG κ o λ IgA κ o λ Sottotipi più rari: IgD, E o M • Tipico mieloma: maggior parte dei pazienti. • Monitorato misurando la proteina monoclonale nel siero mediante SPEP (Elettroforesi delle sieroproteine) (IgG) e/o mediante la misurazione quantitativa dell’immunoglobulina (QIG) (IgA/D/E). Nel caso del mieloma IgA, la misurazione quantitativa dell’immunoglobulina è spesso più affidabile. Solo catene leggere o mieloma di Bence Jones (BJ): Tipo κ o λ • Mieloma di Bence Jones: circa il 15 %–20 % dei pazienti. • Seguito misurando le catene leggere monoclonali nelle urine mediante UPEP (Elettroforesi delle proteine urinarie) e/o mediante la misurazione delle catene leggere libere nel siero (Freelite®). Mieloma non secernente: Tipo κ o λ • Mieloma meno comune: 1 %–2 % dei pazienti. • Siccome sia SPEP che UPEP sono negative (non c’è un picco monoclonale nel siero o nelle urine), la malattia viene seguita con il test Freelite®. Mieloma IgM: Sottotipo κ o λ • Il mieloma IgM è un sottotipo molto raro. • Tipicamente, la produzione di IgM si verifica in una malattia chiamata macroglobulinemia di Waldenström, che è più simile a un linfoma (tumore di un linfonodo) rispetto al mieloma, che è un cancro del midollo osseo. Amiloidosi: AL o catene leggere delle immunoglobuline Sottotipo κ o λ •N ell’amiloidosi, le catene leggere si depositano nei tessuti in maniera lineare (foglietto β-ripiegato) anziché scomporsi per poi essere escrete nelle urine. • Esistono diverse varianti di amiloidosi, che comportano depositi di diversi tipi di proteina. Per esempio, l’Alzheimer è caratterizzato da depositi di proteine nel cervello. •N ell’amiloidosi associata a mieloma, le catene leggere possono depositarsi in diversi tessuti, come la pelle, la lingua, il cuore, i reni, il sistema nervoso, i polmoni, il fegato e l’intestino. • I tessuti colpiti risultano positivi a un test che prevede la “colorazione rosso congo”, che è un esame diagnostico. Potrebbero rivelarsi appropriati e necessari esami più approfonditi con spettroscopia di massa e/o microscopia elettronica. Malattia da deposito • Nella LCDD, le catene leggere si depositano in forme più disordinate (random cross link). di catene leggere (LCDD): • I tessuti risultano positivi all’immunoistochimica diretta per le catene κ o λ. La colorazione Sottotipo κ o λ rosso congo è di solito negativa. • Ci sono diversi tipi di depositi a livello dei tessuti, che spesso coinvolgono i reni, il rivestimento dei polmoni (pleura) o il peritoneo, che si trova intorno all’intestino, o a livello degli occhi. Sindrome di POEMS: Di solito IgG o IgA λ (raro il sottotipo κ) 8 • L a sindrome di POEMS è una patologia complessa che comprende la polineuropatia, l’organomegalia, l’endocrinopatia, la gammopatia monoclonale e alterazioni della cute. La diagnosi e il trattamento sono diversi da quelli previsti per il mieloma. Per maggiori informazioni, proseguire con la lettura del testo. +1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-2873 Stati Uniti e Canada Figura 2. Struttura dell’immunoglobulina Catena leggera (κ o λ) Catena pesante (G, A, D, E o M) Circa il 30 % dei pazienti produce catene leggere libere (separate dalle catene pesanti) oltre alle molecole intere costituite dalla combinazione di catene leggere più catene pesanti. In circa il 15 %–20 % dei pazienti, le cellule mielomatose producono solo le catene leggere e non le catene pesanti. In questo caso, si parla di mieloma “a catene leggere” o “di Bence Jones”. Raramente, (in circa l’1 % o il 2 % dei pazienti), le cellule mielomatose producono pochissime o nessuna proteina monoclonale, di qualunque tipo; in questo caso il mieloma è definito “non secernente”. In ogni caso, il test Freelite® delle catene leggere libere nel siero è in grado di determinare la conta al minuto delle catene leggere nel sangue di circa il 70 % di questi pazienti. Si riscontrano alcune differenze nel comportamento delle diverse forme di mieloma. Il mieloma IgG presenta gli aspetti tipici del mieloma. Il mieloma IgA può a volte essere caratterizzato dalla presenza di masse al di fuori dell’osso. Il mieloma IgD può essere accompagnato da una leucemia plasma cellulare e più frequentemente danneggia i reni. Il mieloma a catene leggere e la forma di Bence Jones sono quelli che più di frequente causano danno ai reni e/o al sistema nervoso o ad altri organi. A seconda delle caratteristiche dei depositi di catene leggere, questa condizione viene definita amiloidosi o malattia da deposito di catene leggere (LCDD). A febbraio 2015 è stato pubblicato online, nello European Journal of Hematology, uno studio effettuato dal gruppo Mayo su 124 pazienti con mieloma non secernente diagnosticato e trattato tra il 2001 e il 2012. Dallo studio è emerso che il tasso di sopravvivenza dei pazienti con mieloma non secernente sembra essere superiore a quello dei pazienti affetti da mieloma secernente. Altre due malattie delle immunoglobuline sono la macroglobulinemia di Waldenström, associata alla proteina IgM monoclonale, e la sindrome di POEMS, una malattia rara associata alla proteina monoclonale, a neuropatia, ingrossamento degli organi, disturbi a livello endocrino e alterazioni della cute. myeloma.org Stadiazione del mieloma Quando viene fatta una diagnosi di mieloma, lo stato di diffusione della malattia all’interno del corpo varia molto da paziente a paziente. Si parla quindi di stadio del mieloma. Il sistema di stadiazione più comunemente usato, chiamato Durie-Salmon (DSS), mostra la correlazione tra l’estensione del mieloma e il danno causato, come il danno osseo o l’anemia (vedi Tabella 4). La “massa di cellule mielomatose misurata” in questo sistema di stadiazione è stata calcolata a partire da studi in cui si è valutata la conta delle proteine del mieloma (picco monoclonale) per cellula mielomatosa; viene definita “tasso di componente monoclonale”. Sono stati condotti studi anche sul metabolismo della proteina M che hanno permesso di determinare l’esatto numero di cellule mielomatose nel corpo. Questo ha permesso di comprendere che in alcuni pazienti che producono numerose proteine, il numero di cellule mielomatose può essere inaspettatamente piuttosto basso. Al contrario, in pazienti con una bassa produzione di proteine, il numero di cellule mielomatose può essere alto. Questa relazione può essere determinata confrontando la percentuale di cellule mielomatose nel midollo osseo con i livelli di proteine monoclonali presenti nel sangue e/o nelle urine. Il sistema di stadiazione basato su fattori prognostici più comunemente usato, l’International Staging System (sistema di stadiazione internazionale o ISS) è descritto in Tabella 5 ed è il risultato della collaborazione di più di 20 centri di ricerca nel mondo. La prognosi per i pazienti affetti da mieloma è migliore quando il trattamento viene cominciato precocemente e la malattia ossea o altre complicanze possono essere prevenute. Diversi esami possono essere usati per valutare l’aggressività del mieloma in un dato paziente. In generale, i risultati di esami più elevati o anomali sono indicativi di un mieloma più attivo e, forse, con meno probabilità di avere una risposta duratura al trattamento (vedi Tabella 6). La beta 2 microglobulina sierica (S β2M), l’albumina sierica (S ALB), la proteina C reattiva (PCR) e i livelli di lattico deidrogenasi sierica (LDH) vengono valutati con gli esami del sangue. L’analisi citogenetica e la FISH (ibridizzazione in situ con fluorescenza) sul midollo osseo sono esami specifici eseguiti su un campione di aspirato midollare. Citogenetica e FISH L’analisi citogenetica consiste nella valutazione dei cromosomi delle cellule mielomatose durante la divisione cellulare successiva a una coltura di breve durata in laboratorio. Dal momento che il tasso di crescita attiva delle cellule mielomatose è 9 estremamente basso (solitamente si assiste a una proliferazione < 3 % e spesso <1 % delle cellule), questa fornisce una valutazione incompleta di eventuali alterazioni cromosomiche. Ciononostante, le eventuali anomalie osservate rappresentano elementi importanti, dal momento che le cellule mielomatose con cromosomi danneggiati presentano una crescita attiva (come 13q[perdita del braccio inferiore, o “braccio lungo”, del cromosoma 13] o 17p- [perdita del braccio superiore, o “braccio corto”, del cromosoma 17]). Tabella 4. Sistema di stadiazione di Durie-Salmon STADIO CRITERI MASSA DI MIELOMA MISURABILE (cellule mielomatose in miliardi/m2)* STADIO I Tutti i seguenti: 600 miliardi* (massa con poche cellule) • Valore di emoglobina >10 g/dl • Valore di calcio sierico normale o < 10,5 mg/dl • Radiografia dello scheletro con normale struttura ossea (scala 0) o con un singolo plasmocitoma osseo solitario. • Basso tasso di produzione di componente monoclonale, valori di IgG < 5 g/dl; valori di IgA < 3 g/dl • Catene leggere della componente M nelle urine all’elettroforesi < 4 g/24h STADIO II (massa intermedia) Da 600 a 1200 miliardi* *cellule mielomatose Criteri che non rientrano né nello stadio I né nello stadio III nell’intero organismo STADIO III Uno o più dei seguenti valori: > 1.200 miliardi* (massa con molte cellule) • Valori di emoglobina < 8,5 g/dl • Valori di calcio sierico >12 mg/dl • Lesioni osteolitiche evidenti (scala 3) • Alto tasso di produzione di componente monoclonale, valori di IgG > 7 g/dl; valori di IgA > 5 g/dl • Catene leggere della componente M nelle urine >12 g/24h SOTTOCLASSIFICAZIONE • A: funzionalità renale relativamente nella norma, (creatinina nel siero < 2,0 mg/dl) (A o B) • B: funzionalità renale alterata (creatinina nel siero > 2,0 mg/dl) Esempi: Stadio IA (massa con poche cellule con funzionalità renale normale); Stadio IIIB (massa con molte cellule con funzionalità renale anomala) Tabella 5. Sistema di stadiazione internazionale (ISS) per il mieloma multiplo Tabella 6. Fattori prognostici TEST SIGNIFICATO STADIO VALORI β2 microglobulina sierica (S β2M) STADIO 1 β2M < 3,5 ALB ≥ 3,5 Più il valore è elevato, più lo stadio è avanzato Albumina sierica (S ALB) STADIO 2 β2M < 3,5 ALB < 3,5 o β2M 3.5 – 5,5 Più il valore è basso, più lo stadio è avanzato Proteina C reattiva (CRP) Il valore aumenta con la malattia attiva Lattico deidrogenasi sierica (LDH) Il valore aumenta con la malattia attiva Alterazioni cromosomiche alla citogenetica e alla FISH (ibridizzazione in situ con fluorescenza) su midollo osseo Diverse delezioni o traslocazioni cromosomiche sono considerate ad alto rischio e possono associarsi a una durata più breve della remissione STADIO 3 β2M > 5,5 Nota: β2M = β2 microglobulina sierica in mg/l ALB = albumina sierica in g/dl 10 +1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-2873 Stati Uniti e Canada La FISH consiste nella valutazione dei cromosomi di tutte le cellule mielomatose contenute in un campione di midollo osseo e consente di rilevare alterazioni indipendentemente dalla crescita delle cellule mielomatose. Speciali sonde geniche che utilizzano la fluorescenza vengono aggiunte al campione di midollo osseo per verificare l’eventuale presenza di anomalie cromosomiche che si verificano solitamente nel mieloma. A ciascun cromosoma viene assegnato un colore diverso. In caso, ad esempio, di una connessione errata tra il cromosoma 4 e il cromosoma 14, i due “punti” colorati vengono visualizzati insieme, a indicare una traslocazione t(4;14). Il test mediante metodica FISH consente di rilevare la presenza di traslocazioni, elementi mancanti e elementi aggiuntivi, nonché la perdita cromosomica. In genere, la presenza di cromosomi anomali non rappresenta una condizione favorevole da un punto di vista prognostico. Sembra essere più probabile la comparsa di subcloni resistenti, che conducono a recidive precoci e più frequenti. Tuttavia, sebbene si tratti di una tendenza, tale condizione non riguarda la totalità dei quadri clinici. Ad esempio, almeno il 30 % dei pazienti che presentano i cosiddetti fattori prognostici negativi (come t[4;14] o 17p-) può avere un decorso clinico favorevole e registrare risultati normali con gli approcci terapeutici standard attuali, come la terapia basata su induzione e il trapianto autologo di cellule staminali. Esami alla diagnosi La tabella 7 sintetizza gli esami che tipicamente vengono richiesti al momento della diagnosi (esami di base). Passo 3: Opzioni di trattamento iniziale. Decidere che la terapia è necessaria rappresenta la prima importante decisione da prendere. Come già sottolineato, sono essenziali gli esami di base, la stadiazione e la classificazione prognostica. Il trattamento è raccomandato nel caso di mieloma attivo o sintomatico e per il mieloma smoldering conforme ai nuovi criteri relativi alla malattia “ad altissimo rischio”. L’urgenza del trattamento dipende dai problemi che presenta ciascun singolo paziente. Terapia iniziale o di prima linea È importante per i pazienti riservarsi il tempo sufficiente per discutere le varie possibilità con il proprio ematologo o ematologo/oncologo. Oltre ai risultati degli esami di base, ogni paziente deve considerare una serie di fattori. myeloma.org Domande Importanti Attività quotidiane: il trattamento porterà ad una riduzione della capacità di svolgere le attività quotidiane? Lavoro: sarà necessario cambiare o interrompere la propria professione? Età: è questo un fattore che condiziona la scelta del trattamento e le risposte attese? Effetti collaterali del trattamento: quanto saranno “gravi”? Altri farmaci assunti: possono influenzare le scelte di trattamento o la tolleranza al trattamento? Trapianto: un’alta dose di chemioterapia seguita da trapianto è consigliabile? Velocità di risposta: quanto sarà rapido l’effetto del trattamento e come verrà valutata la risposta alla terapia? Decisioni iniziali e successive: cosa dev’essere deciso subito, al giorno 1? È preferibile mantenersi aperta la possibilità di eseguire un trapianto di cellule staminali, se credete che possa rappresentare un’opzione terapeutica. Attualmente, i membri dell’International Myeloma Working Group (IMWG) concordano sul fatto che tutti i pazienti idonei al trapianto dovrebbero conservare cellule staminali per eventuali esigenze future. In generale, i pazienti di età inferiore ai 65 anni sono considerati candidabili al trapianto di cellule staminali. Sebbene i risultati delle sperimentazioni randomizzate non siano ancora disponibili, alcuni studi francesi e italiani indicano che le risposte più approfondite e i tempi maggiori di sopravvivenza complessiva e libera da progressione si riscontrano tra pazienti che hanno il trapianto autologo di cellule staminali come una parte programmata della loro terapia iniziale per il mieloma. Negli Stati Uniti, l’assistenza medica Medicare garantisce un singolo trapianto autologo di cellule staminali (escludendo trapianti tandem o trapianti autologhi consecutivi) per pazienti idonei di qualsiasi età, a condizione che abbiano un mieloma allo stadio II o III secondo la classificazione Durie-Salmon che sia stato diagnosticato di recente o che reagisca al trattamento e che abbiano un’adeguata funzionalità cardiaca, epatica, polmonare e renale. Qualora il paziente si sottoponga a trapianto coperto dall’assistenza medica Medicare e si verifichi successivamente una recidiva dopo una lunga remissione (due anni o più), Medicare potrà coprire un altro trapianto al momento necessario. L’eleggibilità per il trapianto di cellule staminali deve essere valutata su base 11 Tabella 7. Esami di base TEST SCOPO Biopsia osteomidollare Esame eseguito per valutare la prognosi (es. alterazioni cromosomiche, immunoistochimica, colorazioni per l’amiloide) Si tratta dell’esame più importante finalizzato alla determinazione sia della presenza sia della percentuale di cellule mielomatose nel midollo osseo. Nello stadio I della malattia o in caso di plasmocitoma solitario, potrebbe essere necessaria la biopsia diretta della massa tumorale. Le analisi sui cromosomi (test citogenetici) danno un’indicazione sulle caratteristiche dei cromosomi utilizzando metodi diretti (colorazione Giemsa per il bandeggio) e/o la FISH. Per questo tipo di esami è necessario un campione fresco (colorazione Giemsa). Esami del sangue Conta cellulare completa (CBC) • Per valutare la presenza/gravità dell’anemia (bassi livelli di emoglobina) • Per valutare il numero di globuli bianchi • Per valutare il numero di piastrine Esami chimici Usati per valutare la funzionalità renale (creatinina e azoto ureico nel sangue, BUN), la funzionalità epatica e i livelli di albumina, calcio e LDH Test proteici specifici Mostrano la presenza delle proteine monoclonali del mieloma (“picco monoclonale”) Elettroforesi delle sieroproteine (SPEP) Il valore delle proteine a catena pesante del mieloma anomale Elettroforesi con immunofissazione (IFE) M ostra il tipo di catena pesante (G, A, D, E e M) e catena leggera (kappa [κ], lambda [λ]) della proteina coinvolta nel mieloma Dosaggio Freelite® Può essere usato per misurare i livelli delle catene leggere kappa o lambda libere se la SPEP o l’UPEP non hanno riscontrato anomalie Dosaggio Hevylite® Può essere usato per misurare i livelli normali o anomali delle immunoglobuline intatte Esame delle urine Mostra la presenza, il livello e il tipo di proteina anomala presente nelle urine. Esami sulle proteine simili a quelli sierici descritti sopra: • Elettroforesi delle proteine urinarie (UPEP) • Immunofissazione Esami sullo scheletro 12 Per indagare la presenza, la gravità e la localizzazione del danno osseo: Raggi X I raggi X sono tuttora utilizzati ai fini della ricerca del danno osseo da mieloma. Nella maggior parte dei pazienti, i raggi X mostrano il tipico quadro di danno osseo da mieloma (lesioni litiche o “buchi” nelle ossa). La radiografia tuttavia può essere negativa nel 25% circa dei pazienti con un mieloma attivo e sono necessari altri esami con MRI completa, TAC completa a basso dosaggio o PET/TAC per ricercare l’eventuale coinvolgimento osseo. Una valutazione dell’intero scheletro mediante una serie di radiografie è necessaria per vedere la perdita ossea o l’assottigliamento osseo (osteoporosi o osteopenia causate dalla distruzione ossea da parte del mieloma), lesioni litiche, e/o qualunque tipo di frattura o cedimento osseo. MRI (risonanza magnetica) (Risonanza magnetica) Usata quando l’Rx risulta negativa e/o per indagare più nel dettaglio alcune aree come la colonna vertebrale e/o il cervello. Può rivelare la presenza e la distribuzione della malattia nel midollo osseo quando l’Rx non riscontra alcun danno osseo. Può anche identificare la presenza di malattia fuori dall’osso, che potrebbe comprimere nervi e/o il midollo spinale. TAC (Tomografia computerizzata) Usata quando l’Rx è negativa e/o per avere maggiori dettagli su alcune aree particolari. Utile soprattutto per la valutazione ottimale di piccole aree di danno osseo o di compressione dei nervi. Scintigrafia Esami eseguiti solitamente sulle ossa in presenza di altri tumori. Non utile nel mieloma, non deve essere eseguita se non nel sospetto di altre diagnosi. PET con FDG o PET/TAC Tecnica molto più sensibile per l’analisi dell’intero organismo. Utile per monitorare la malattia, soprattutto nella forma non secretoria. La TAC viene usata per valutare le aree risultate positive alla PET. Esame di densità ossea Utile per valutare la perdita ossea diffusa nel mieloma e per misurare il progressivo miglioramento in corso di terapia con bifosfonati. +1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-2873 Stati Uniti e Canada individuale, tenendo conto dello stato di salute, eventuali comorbilità e terapie precedentemente somministrate. Molti dei pazienti più anziani che godono di condizioni di salute eccellenti sono considerati idonei e candidabili per il trapianto. Sono disponibili protocolli sperimentali per le terapie di prima linea (cioè le prime eseguite dopo la diagnosi); tuttavia, dovete essere consapevoli di poter essere assegnati a un trattamento o a un altro in modo del tutto casuale, in base all’impostazione della sperimentazione. Potrete inoltre rimanere “bloccati” rispetto ad altre randomizzazioni o trattamenti futuri. Accertatevi di aver compreso completamente lo scopo del protocollo. Punto chiave: Se un trattamento non funziona, questo non vuol dire che un altro approccio terapeutico non possa funzionare molto bene e garantire una remissione completa. Passo 4: Terapia di supporto. Oltre alla gestione dei sintomi specifici, è estremamente importante tenere in considerazione un ampio spettro di misure di supporto: Attività fisica: I pazienti devono verificare con il proprio medico se sia o meno adeguata la pratica di un’attività fisica intensa, o se sia invece necessario apportare delle modifiche a causa di problemi a livello osseo e/o danni particolari in alcune aree ossee. Normalmente, è consentita un po’ di attività fisica, come camminare o nuotare, esercizi per aumentare la flessibilità e per rinforzare la muscolatura e/o un programma di yoga personalizzato. Dieta: Non esiste una dieta specifica per i pazienti affetti da mieloma. È una aspetto che è ancora oggetto di ricerca. In generale, si può utilizzare il modello di una “dieta sana” raccomandata per altri disturbi, come le patologie cardiache e i tumori in generale (es.: cancro al seno). Bisogna prestare attenzione a due aspetti: Sono disponibili alcuni trattamenti per alleviare gli effetti fisici ed emotivi che la malattia può avere sul paziente. •V itamina C: Alte dosi ( >1000 mg/giorno) possono essere dannose nei pazienti affetti da mieloma e possono aumentare il rischio di danno ai reni. Il precoce utilizzo di terapie di supporto è importante tanto quanto l’inizio di una terapia di prima linea. •T isane e integratori di vitamine: È importante parlare con il vostro medico o oncologo se volete Tabella 8. Obiettivi del trattamento per il mieloma TIPO DI TRATTAMENTO OBIETTIVO ESEMPI TEMPO PER DECIDERE Stabilizzare Contrastare i disturbi che mettono in pericolo l’equilibrio chimico-fisico del corpo e il sistema immunitario • Plasmaferesi per fluidificare il sangue ed evitare ictus Da ore • Emodialisi quando la funzionalità renale è compromessa a giorni • Farmaci per ridurre l’ipercalcemia (potrebbe essere inclusa la chemioterapia) Palliativo Alleviare i sintomi e aumentare la capacità del paziente di svolgere le normali funzioni quotidiane • Radiazioni per interrompere la distruzione ossea • Trasfusioni di globuli rossi per migliorare l’anemia • Intervento ortopedico per trattare e/o rinforzare l’osso Da giorni a mesi Per indurre remissione Miglioramento dei sintomi, rallentamento o arresto del corso della malattia • Terapia per distruggere le cellule maligne all’interno dell’organismo • Radioterapia per distruggere le cellule maligne in un’area tumorale Da settimane a mesi Curativo Remissione permanente* • Trapianti di midollo osseo per poter somministrare al paziente alte dosi di chemioterapia Da settimane a mesi * Cura significa eradicazione permanente del mieloma, situazione che si verifica raramente. Il termine “cura funzionale” viene utilizzato per descrivere una remissione completa che dura per più di 4 anni. La risposta completa (anche a livello molecolare) può essere seguita da una recidiva, per cui è richiesto un follow-up duraturo. myeloma.org 13 Tabella 9A. Opzioni di prima linea: pazienti idonei per il trapianto TERAPIA DI PRIMA LINEA COMMENTI VANTAGGI Velcade® (bortezomib) • Ottimo farmaco approvato in prima linea • Di solito utilizzato in associazione al desametasone • Benefici evidenti • Molte combinazioni disponibili • Preferibile in caso di compromissione renale/genetica Velcade con desametasone • Opzione contenente il Velcade più semplice da utilizzare in prima linea VRD (Velcade/Revlimid/ desametasone) • Combinazione molto efficace • Efficacia ed effetti collaterali devono essere discussi con il medico • Combinazioni molto efficaci Altre combinazioni • È importante discutere nel di Velcade con Cytoxan® (ciclofosfamide) dettaglio se assumere i farmaci in combinazione o in sequenza + desametasone (CyBor-d), Doxil® (doxorubicina), Talidomide o altri agenti • Ottima combinazione R o Rd * (Revlimid® da solo o Revlimid attualmente considerata uno standard di cura negli con una dose settimanale Stati Uniti e in Europa di desametasone) Desametasone* da solo CRd (carfilzomib/Revlimid/ desametasone) SVANTAGGI • Causa neuropatia parzialmente o completamente reversibile • Con la somministrazione sottocutanea (SQ), la probabilità di neuropatia si reduce significativamente • La profilassi con terapia antivirale si rende necessaria per prevenire l’Herpes zoster • Ottimo tasso di risposta • Somministrazione endovena • Nuovo gold standard (IV) o sottocute (SQ) per la terapia • Possibile effetto collaterale: di induzione di neuropatia periferica prima linea • La profilassi con terapia antivirale si rende necessaria per prevenire l’Herpes zoster • Tassi di risposta molto • Il Velcade può essere somministrato alti in studi di fase III per iniezione SQ o IV; l’assunzione • Ottimi risultati dopo del Revlimid avviene per via orale il trapianto • Possibile effetto collaterale: neuropatia periferica • Ottimo tasso di risposta • Combinazioni IV • Alcune combinazioni • Possibile incremento delle tossicità sono prive di steroidi • Ottimo tasso di risposta • Revlimid® da solo può essere • Per bocca meno efficace • Generalmente ben • Rischio di trombi con la combinazione tollerata e causa meno Rev/desametasone; richiede l’utilizzo • Spesso preferita sia dal neuropatia rispetto di aspirina o di un altro anticoagulante medico che dal paziente alla talidomide • Possibilità di riduzione della raccolta di cellule staminali; la raccolta di cellule staminali dovrebbe essere effettuata dopo 4 cicli di Rd • Opzione semplice per la • I l desametasone • Il desametasone ad alte dosi e gestione della malattia pulsato da solo induce somministrato in modo intensivo in stadio iniziale una risposta rapida può essere scarsamente tollerato • Approvazione della National • Terapia molto • Può causare bassi livelli di conta Comprehensive Cancer Network efficace con ottimo cellulare nel sangue e astenia (NCCN) ricevuta come terapia di tasso di risposta • È necessario eseguire una profilassi sui prima linea nell’ambito di uno pazienti per episodi trombo-embolici studio che intende determinare l’efficacia e la sicurezza di una sperimentazione di fase II * P uò essere usato sia che si prevedano la raccolta e il trapianto, sia in caso contrario. Ulteriori dettagli sul trattamento sono disponibili in altre pubblicazioni dell’IMF. Per ordinarle, si prega di contattare l’IMF al numero +1 818-487-7455 o visitare il nostro sito internet all’indirizzo myeloma.org. 14 +1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-2873 Stati Uniti e Canada assumere integratori mentre siete sottoposti a trattamento chemioterapico. Alcuni integratori possono impedire il funzionamento efficace dei trattamenti. L’interazione tra farmaci/integratori può anche causare gravi problemi di carattere medico. Molte farmacie sono in grado di identificare le eventuali interazioni con farmaci e/o integratori. Stato psicologico: La vostra condizione psicologica è messa alla prova nel corso della terapia. Dovete essere certi di sentirvi a vostro agio con il piano terapeutico. Programmate un appuntamento con uno psicologo o uno psichiatra se temete di essere depressi o se i vostri parenti o amici sono preoccupati che possiate sentirvi depressi. Sonno regolare: Questo è molto importante per il vostro sistema immunitario. Altre accortezze: Cercate di ridurre il più possibile o di eliminare lo stress nella vostra professione, in famiglia e in altri contesti. Evitate contatti con bambini in età scolare. Evitate il più possibile i luoghi affollati. Lavatevi frequentemente le mani. Il vostro sistema immunitario è compromesso sia a causa della malattia che a causa delle terapie. La gestione del mieloma è la priorità fondamentale fino a quando non si è ottenuta una remissione della malattia e/o fino a quando la situazione non si è stabilizzata. Se la terapia di prima linea non funziona Esistono numerose opzioni terapeutiche che non sono trattate in questo manuale introduttivo. Sta aumentando la disponibilità di nuove terapie che possono offrire benefici significativi. Per maggiori informazioni e regolari aggiornamenti, visitate il sito web dell’IMF mieloma.org o chiamate la InfoLine al numero +1 818-487-7455. Cosa chiedere al tuo medico Le decisioni terapeutiche sono di fondamentale importanza per la sopravvivenza e la qualità di vita di un paziente affetto da mieloma. Per poter prendere una decisione consapevole, il paziente ha bisogno di conoscere i vantaggi e i possibili effetti collaterali del trattamento proposto. Alcuni pazienti desiderano discutere ogni aspetto della loro condizione, trattamento, prognosi. Altri vogliono solo sapere cosa fare. Molti medici sono sensibili a questo aspetto e modificheranno il loro approccio sulla base di quelli che riterranno essere i desideri del paziente. Noi incoraggiamo i pazienti ad esprimere chiaramente fino a che punto vogliono essere informati in relazione alla terapia da definire. E, indipendentemente da quanto il paziente si senta a suo agio con il medico, consideriamo buona pratica chiedere un secondo parere a uno specialista nel campo dei mielomi prima di procedere con il trattamento. Tabella 9B. Altre opzioni terapeutiche di prima linea – Pazienti non idonei per il trapianto TERAPIA DI PRIMA LINEA VANTAGGI SVANTAGGI Per i pazienti non idonei al trapianto, tutte le terapie illustrate nella Tabella 9A rappresentano opzioni valide, unitamente ai regimi indicati nella sezione sottostante MP • Preso per bocca (melphalan/prednisone) • Ben tollerato • Ottima remissione in circa il 60% dei pazienti • I medici conoscono molto bene il protocollo • Può danneggiare le cellule staminali del midollo osseo e, di conseguenza, ridurre le possibilità di un trapianto di cellule staminali ottimale • Il beneficio si ottiene molto lentamente, nel giro di mesi • Non è l’ideale se è necessaria una risposta immediata e/o se è in programma un trapianto di cellule staminali Desametasone più melphalan • Benefici più rapidi rispetto alla combinazione MP • L’utilizzo di melphalan danneggia le cellule staminali • Il desametasone risulta poco sopportato dai pazienti più anziani (In caso di utilizzo, si predilige una somministrazione settimanale) VMP (Velcade + MP) • In genere ben tollerato • Nessun rischio di trombi • Più alto tasso di remissione rispetto alla combinazione MP • Come per la combinazione MP • Il Velcade si somministra per via endovenosa (IV) o sottocutanea (SQ) • Elevato rischio di neuropatia Ulteriori dettagli sul trattamento sono disponibili in altre pubblicazioni dell’IMF. Per ordinarle, si prega di contattare l’IMF al numero +1 818-487-7455 o visitare il nostro sito internet all’indirizzo myeloma.org. myeloma.org 15 Tabella 10. Terapia di supporto SINTOMO TRATTAMENTO COMMENTI Astenia e debolezza dovute all’anemia • Trasfusioni di sangue (emazie concentrate prive di leucociti, filtrate e irradiate) in caso di anemia severa • Eritropoietina se l’anemia è lieve o moderata e indotta dalla terapia Le terapie sono semplici, offrono solitamente ottimi benefici e migliorano il benessere del paziente. Dolore osseo • Bifosfonati (es. Aredia® 90 mg IV per 2–4 ore al mese; Zometa® 4 mg IV per 15–45 minuti al mese) • Antidolorifici al bisogno (es. Tylenol®, derivati della morfina per bocca, cerotto di Fentanyl®) Alleviare il dolore osseo è importante anche per migliorare l’attività fisica e, di conseguenza, aumentare la forza ossea e migliorare il benessere emotivo. Benché si tratti di una condizione rara, l’utilizzo cronico di bifosfonati può danneggiare i reni e la mandibola. La consapevolezza è la chiave della prevenzione. Febbre e/o infezioni • Antibiotici adeguati • Neupogen® se è necessario incrementare la conta dei globuli bianchi • Gammaglobuline endovena per infezioni gravi • Sarebbe utile eseguire esami specifici per conoscere il tipo esatto di infezione in atto (escluse biopsie o colture pericolose) Anche se la terapia antibiotica va selezionata e utilizzata con cura, è estremamente importante tenere sotto controllo le infezioni. Si raccomanda di tenere a portata di mano un antibiotico per le emergenze, soprattutto durante i viaggi. Effetti collaterali a livello gastrointestinale • Farmaci adeguati per contrastare la nausea, il vomito, Discutere i sintomi con i medici; sintomi gravi la costipazione e la diarrea potrebbero richiedere l’ospedalizzazione. • Mantenere un’adeguata assunzione di liquidi e un’alimentazione corretta Disturbi della coagulazione ed episodi tromboembolici • Gli eventi trombotici sono delle vere e proprie Il rischio si reduce con l’esercizio fisico, emergenze mediche; il trattamento dipende dal la perdita di peso e non fumando tipo di evento e dai fattori di rischio del paziente • Possono essere prescritti aspirina o altri anticoagulanti Neuropatia periferica • Antidolorifici • Aggiustamenti della dose, del programma terapeutico e/o della via di somministrazione • Fisioterapia, vitamine e altri integratori Effetti collaterali degli steroidi • Assumere i farmaci durante i pasti al mattino Riportare gli effetti collaterali e i sintomi al proprio medico. Non interrompere e non • Tenere sotto controllo segni e sintomi di infezione modificare il dosaggio autonomamente. e alterazione della glicemia • Profilassi per l’Herpes zoster e per le infezioni fungine Discutere i sintomi con il proprio medico. Un intervento precoce può prevenire i danni permanenti e consente di non interrompere il trattamento. Non modificate le dosi per conto vostro. Non assumete integratori senza consultare il medico. Gli opuscoli per il paziente su come prevenire gli eventi tromboembolici, controllare gli effetti collaterali associati agli steroidi, gestire la mielosoppressione, prevenire la neuropatia periferica e contrastare gli effetti collaterali gastrointestinali sono pubblicati dall’IMF. Per ordinarli, si prega di contattare l’IMF o di visitare il nostro sito web all’indirizzo www.myeloma.org 16 +1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-2873 Stati Uniti e Canada 1. Ottenere una descrizione completa del programma di trattamento: In che cosa consiste esattamente il trattamento? Quali sono gli obiettivi del trattamento? Per quanto tempo il trattamento dovrà essere somministrato? Cosa comporta? Con quale frequenza il paziente deve recarsi in una struttura medica? L’ospedalizzazione è necessaria oppure è una possibilità? Qual è l’impatto più probabile sulle capacità funzionali del paziente (es. lavoro e svago)? Come si sentono le persone prima, durante e dopo il trattamento? Quale aspetto hanno? Quali sono in genere le tempistiche di recupero? Quali follow-up o programmi di mantenimento sono necessari? Quale sarà il costo del programma di trattamento? 2. Quanto ha funzionato questo trattamento in altri pazienti in situazioni simili? L’efficacia viene misurata in molti modi diversi: Quanta esperienza si ha con il trattamento? Quanti pazienti l’hanno ricevuto? Per quanto tempo questi pazienti sono stati seguiti dopo il trattamento? Quali sono le probabilità di raggiungere una completa o parziale remissione? Quali fattori suggeriscono probabilità migliori o peggiori? Quanto durano le remissioni dei pazienti? Quali fattori sono correlati a lunghe o brevi remissioni? Quali dovrebbero essere le opzioni in caso di recidiva? (Queste opzioni possono, nel frattempo, cambiare) Quanto ci si può ragionevolmente aspettare di poter alleviare sintomi come dolori ossei, fratture patologiche, anemia, stanchezza ed ipercalcemia? Quali sono i fattori che predicono quanto il trattamento avrà effetto sui sintomi? Qual è l’aspettativa di vita di quanti hanno ricevuto il trattamento? Per i nuovi trattamenti, quanti pazienti del gruppo originario sono ancora vivi? 3. Come la maggior parte dei trattamenti oncologici, il trattamento del mieloma generalmente si basa sull’utilizzo di farmaci aggressivi e altre misure allo scopo di distruggere le cellule maligne e/o riequilibrare la chimica corporea. In genere si manifestano effetti collaterali. Alcuni si presentano myeloma.org durante il trattamento. Altri possono comparire anche dopo che il trattamento è stato completato. Quali effetti collaterali sono stati osservati nei pazienti che hanno ricevuto il trattamento? In genere quando si manifestano? In quale percentuale di pazienti si manifestano? Quanto sono gravi gli effetti collaterali? Espongono a pericolo di vita? Sono dolorosi? Sono permanenti? Quanto durano? Esistono dei trattamenti per gli effetti collaterali? I trattamenti contro gli effetti collaterali hanno, a loro volta, effetti collaterali? 4. Esistono sempre delle alternative. È importante che, per ogni alternativa, vengano poste tutte queste domande: Quali sono le alternative al trattamento raccomandato? Quali sono i relativi pro e contro delle varie alternative? Quali sono i pro e i contro dei trattamenti alternativi rispetto al mancato trattamento? Poiché il mieloma è raro, solo un numero limitato di medici e centri si specializza nel trattamento della malattia. È molto comune, per un paziente affetto da mieloma, richiedere un secondo parere a uno specialista di un centro di ricerca, mentre continua a fare affidamento sul proprio medico di fiducia per ciò che concerne la gestione e il monitoraggio del trattamento. Prendere giuste decisioni riguardo a un trattamento richiede intraprendenza, un’anamnesi accurata, una seria riflessione e coraggio. Ma, soprattutto, richiede che il paziente e coloro che lo aiutano supportandolo, si facciano carico del processo. Poiché non vi è una cura conosciuta, non esistono garanzie e ogni individuo è diverso, l’ultima decisione dipende dalle preferenze e dalle priorità del paziente. Termini e definizioni Acuto: Insorgenza improvvisa di sintomi, di malattia o di un cambiamento. Aferesi: L’aferesi, chiamata a volte leucaferesi, è una procedura tramite cui dal sangue prelevato da un paziente o da un donatore viene separata la parte contenente plasma, globuli bianchi e piastrine. I globuli rossi vengono poi reinfusi nel donatore. La parte contenente i globuli bianchi contiene le cellule staminali rare. Agente alchilante: Agente chemioterapico, come ad esempio melphalan o ciclofosfamide. Il termine “alchilante” si riferisce al modo in cui questi agenti si 17 legano al DNA delle cellule mielomatose e bloccano la divisione cellulare. Agente antiemetico: Farmaco che previene o controlla nausea e vomito. Agente antifungino: Farmaco utilizzato per trattare le infezioni fungine. Agente antineoplastico: Farmaco che previene, uccide o blocca la crescita e la diffusione di cellule cancerose. Albumina (ALB): Proteina semplice idrosolubile che si trova nel siero ematico. La produzione viene inibita dall’interleuchina-6 quando il mieloma è molto attivo. Albuminuria: Presenza di un’eccessiva quantità di sieroalbumina nelle urine. Allogenico: Vedi “Trapianto”. Amiloidosi da catene leggere di amiloide (Amiloidosi AL): Condizione in cui le catene leggere nel mieloma si legano le une alle altre “a foglietto beta ripiegato” e si depositano successivamente nei tessuti e negli organi di tutto il corpo, come il cuore, i nervi e i reni, piuttosto che essere espulse attraverso i reni. Questa condizione è nota anche come a miloidosi primaria. Amiloidosi: Termine generico per indicare un gruppo di malattie caratterizzate da catene leggere legate. Le catene leggere formano fibrille rigide che sono insolubili e si depositano in vari organi o tessuti. Vari tipi di amiloidosi presentano segni e sintomi diversi a seconda di dove e in quali organi le proteine amiloidi si depositano. Analgesico: Qualsiasi farmaco che allevia il dolore. Aspirina e paracetamolo sono analgesici leggeri. Analogo: Composto chimico strutturalmente simile a un altro ma leggermente diverso per la composizione. Anemia: Diminuzione dell’emoglobina contenuta nei globuli rossi che portano ossigeno ai tessuti e agli organi del corpo. L’anemia, di solito, si ha quando l’emoglobina presenta valori inferiori a 10 g/dL (valori normali: 13–14 g/dL), e/o una diminuzione ≥ 2 g/dL dal livello normale per un individuo. Anestesia: Perdita di sensibilità o di coscienza. Un’anestesia locale provoca una perdita di sensibilità in una parte del corpo. L’anestesia generale induce una perdita della sensibilità con o senza perdita di coscienza. Angiogenesi: Formazione del vaso sanguigno, che solitamente accompagna la crescita di tessuti maligni, incluso il mieloma. Antibiotico: Farmaco utilizzato per trattare un’infezione. Anticorpo monoclonale: Anticorpo artificiale creato per individuare e legare le cellule tumorali per scopi di diagnosi o di trattamento. Può essere utilizzato da solo oppure per trasportare farmaci, tossine o materiali radioattivi direttamente nelle cellule tumorali. 18 Anticorpo: Proteina prodotta dai globuli bianchi detti plasmacellule per combattere infezioni e malattie. Antigene: Ogni sostanza estranea (come ad esempio batteri, virus, tossine o tumori) che induce il sistema immunitario a produrre anticorpi naturali. Apoptosi: Normale processo cellulare che conduce alla morte di una cellula. Aspirato midollare: Rimozione, attraverso un ago, di un campione di fluido e di cellule dal midollo osseo da esaminare. Aspirazione: Processo con il quale si preleva un fluido o un tessuto, o entrambi, da un’area specifica, come il midollo osseo. Assorbimetria a raggi X a doppia energia (studio DXA, dual-energy x-ray absorptiometry, precedentemente DEXA): Tecnica utilizzata per misurare la densità ossea. Basofilo: Tipo di globulo bianco. I basofili sono un tipo di granulociti. Benigno: Non cancerogeno, ovvero che non invade il tessuto vicino e non si diffonde in altre parti del corpo. L’MGUS è una tipica condizione benigna. Beta-2 microglobulina (chiamata anche β2-microglobulina, β2M, o β2M): Piccola proteina presente nel sangue. Alti livelli di β2M si manifestano in pazienti affetti da mieloma attivo. Livelli bassi o normali si manifestano in pazienti in fase iniziale e/o con malattia inattiva. Circa il 10% dei pazienti affetti da mieloma non produce β2M. In caso di recidiva, i valori di β2M possono aumentare prima di un eventuale aumento dei livelli di proteina del mieloma. In recidiva, la β2M può aumentare prima che si manifesti qualsiasi altro cambiamento nei livelli di proteine. Bifosfonato: Tipo di farmaco che si lega alla superficie dell’osso, dove viene riassorbito o distrutto, proteggendolo dall’attività osteoclastica (fratture ossee). Biopsia: Prelievo di una parte di tessuto ai fini dell’esecuzione dell’esame microscopico come supporto alla diagnosi. Biopsia del midollo osseo: Prelievo, attraverso un ago, di un campione di tessuto dall’osso. Le cellule vengono controllate per verificare se ssiano cancerogene. Se si riscontrano plasmacellule neoplastiche, il patologo esegue una valutazione per stimare quanta parte del midollo osseo è stata colpita. Solitamente, la biopsia midollare viene eseguita contestualmente all’aspirato midollare. Calcio: Minerale che si trova principalmente nella parte più dura della matrice dell’osso o idrossiapatite. Se prodotto o rilasciato in eccesso, può accumularsi nel flusso sanguigno. Vedi “Ipercalcemia”. Cancerogeno: Qualsiasi sostanza o agente che produce o stimola la crescita di un tumore. +1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-2873 Stati Uniti e Canada Cancro: Termine usato per malattie nelle quali le cellule maligne si dividono senza controllo. Le cellule cancerogene invadono i tessuti vicini e si diffondono attraverso il flusso sanguigno e linfatico ad altre parti del corpo. Catena leggera libera: Porzione della proteina monoclonale caratterizzata da basso peso molecolare. Può essere legata a una catena pesante oppure può essere slegata o libera. Le catene leggere libere possono essere misurate attraverso un’analisi sensibile chiamata test Freelite®. Catetere: Tubo situato in un vaso sanguigno la cui funzione consiste nel fornire un accesso a farmaci o sostanze nutritive. Un catetere venoso centrale (CVC) è uno speciale tubo inserito chirurgicamente in una larga vena vicino al cuore che fuoriesce dal torace o dall’addome. Il catetere permette di eseguire la somministrazione di medicinali, liquidi o prodotti del sangue, nonché prelievi ematici. Cellula: Unità base di ogni organismo vivente. Ciascun organo e tessuto dell’organismo presenta milioni di cellule microscopiche. Cellule B (Linfociti B): Globuli bianchi che fanno parte del sistema immunitario naturale. Alcune cellule B si sviluppano nel midollo osseo trasformandosi in plasmacellule e rappresentano la fonte degli anticorpi. Cellule sanguigne: Strutture minuscole prodotte nel midollo osseo; includono globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Cellule staminali (cellula staminali ematopoietiche): Cellule immature da cui si sviluppano tutte le cellule del sangue. Le cellule staminali normali generano componenti ematici normali, tra cui globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Le cellule staminali si trovano normalmente nel midollo osseo e possono essere prelevate per il trapianto. Ciste: Accumulo di fluido o materiale semisolido all’interno di una sacca. Una ciste può svilupparsi in qualsiasi organo o tessuto. Citochine: Proteine secrete dalle cellule che stimolano o inibiscono la crescita o l’attività di altre cellule. Le citochine sono prodotte localmente (come ad esempio nel midollo osseo) e circolano nel flusso sanguigno. Sono rilasciate solitamente per combattere un’infezione. Clinico: Che implica l’osservazione diretta o l’esame medico di un paziente. Consenso informato: Processo mediante il quale il medico fornisce al paziente informazioni sufficienti circa la procedura proposta per consentirgli di prendere una decisione consapevole relativamente all’attuazione o meno della procedura o della strategia pianificata. Il medico deve, in aggiunta alla spiegazione delle procedure, illustrare i rischi, i benefici, le alternative e i possibili costi. myeloma.org Conta sanguigna: Numero di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine in un campione di sangue. Creatinina: Piccolo composto chimico normalmente espulso dai reni nell’urina. Se i reni sono danneggiati, il livello sierico della creatinina si accumula, con conseguente aumento dei livelli sierici di creatinina. Il test sulla creatinina sierica è usato per misurare la funzione renale. Cromosoma: Filamento di DNA e proteine nel nucleo di una cellula. I cromosomi trasportano i geni e hanno la funzione di trasmettere le informazioni genetiche. Normalmente, le cellule umane contengono 46 cromosomi. Cronico: Persistente per un lungo periodo di tempo. Desametasone: Potente corticosteroide impiegato da solo o in associazione ad altri farmaci. Diagnosi: Processo di identificazione di una malattia attraverso segni e sintomi e risultati di esami. Dialisi: Nel momento in cui i reni di un paziente non riescono a filtrare il sangue, la dialisi è il processo mediante il quale il sangue viene purificato da una macchina per dialisi. Differenziazione cellulare: Processo durante il quale cellule giovani, immature (non specializzate) acquisiscono caratteristiche individuali, la loro forma matura (specializzata) e la loro funzione. Dose massima tollerata (MTD, maximum-tolerated dose): Dose più alta di trattamento che può essere sopportata dalla maggior parte dei pazienti. Edema: Gonfiore, accumulo anomalo di liquido in una parte del corpo. Effetti collaterali: Effetti indesiderati causati da un farmaco. Efficacia: Potenza nel produrre un effetto; l’efficacia nella ricerca oncologica corrisponde all’efficacia del trattamento. Elettroforesi: Test di laboratorio in cui il siero del paziente (sangue) o le molecole presenti nell’urina vengono separate in base alle dimensioni e alla carica elettrica. Per i pazienti affetti da mieloma, l’elettroforesi del sangue o delle urine permette sia di quantificare le proteine del mieloma (proteina M), sia di identificare il tipico picco monoclonale caratteristico di ogni paziente. L’elettroforesi è utilizzata sia per la diagnosi che per il monitoraggio. Elettroforesi con immunofissazione (IFE): Test immunologico del siero o delle urine impiegato ai fini dell’identificazione delle proteine. Per i pazienti affetti da mieloma, consente al medico di identificare il tipo di proteina M (IgG, IgA, kappa o lambda). La tecnica di “immunostaining” (immunoistochimica) più sensibile e più comunemente utilizzata consente di identificare il tipo esatto di catene pesanti e leggere della proteina M. 19 Ematocrito (Hct): Percentuale di globuli rossi nel sangue. Un basso livello di ematocrito indica anemia. Ematologico: Originato nel sangue o diffuso tramite la circolazione o attraverso il flusso sanguigno. Ematologo: Medico specializzato nei problemi del sangue e del midollo osseo. Emoglobina: Proteina dei globuli rossi che trasporta ossigeno. Enzima: Sostanza che aumenta la velocità con cui avvengono i cambiamenti chimici nel corpo. Eritrociti: Globuli rossi (RBC). Gli eritrociti trasportano ossigeno alle cellule del corpo e rimuovono il biossido di carbonio prodotto dalle stesse. Eritropoietina: Ormone prodotto dai reni. I pazienti affetti da mieloma con danno renale non producono un livello sufficiente di eritropoietina e possono presentare anemia. In tali situazioni, possono rivelarsi utili iniezioni di eritropoietina sintetica. Le trasfusioni di sangue sono un altro trattamento alternativo per l’anemia, specialmente in situazioni di emergenza. L’eritropoietina sintetica può essere usata come terapia di supporto durante il trattamento antimieloma per evitare l’anemia. Esame dello scheletro (esame metastatico): Serie di raggi X per l’esame del cranio, della colonna vertebrale, delle costole, del bacino e delle ossa lunghe finalizzato all’individuazione di eventuali lesioni litiche e/o osteoporosi. Fattore di necrosi tumorale (TNF): Modificatore della risposta biologica che può migliorare la naturale risposta dell’organismo alla malattia. Frattura patologica: Rottura dell’osso solitamente causata dal tumore o alcune condizioni della malattia. Si manifesta in pazienti con ossa fragili e affetti da mieloma che non possono sopportare un peso normale. Gammopatia monoclonale di incerto significato (MGUS, monoclonal gammopathy of undetermined significance): Tipo di disturbo delle plasmacellule caratterizzato da livelli relativamente bassi di proteina monoclonale nel sangue e/o nelle urine. I livelli di plasmacellule nel midollo osseo sono bassi (<10%). I sintomi correlati al mieloma (ad es. anemia, insufficienza renale, ipercalcemia e lesioni litiche) sono assenti. Gene: Sequenza specifica del DNA per una particolare proteina. Genetico: Ereditario, che ha a che fare con informazioni trasmesse dai genitori ai figli attraverso il DNA. Ghiandole surrenali: Ghiandole collocate sulla parte superiore dei reni e principali responsabili del rilascio di ormoni sessuali e cortisolo, un ormone che aiuta gli esseri umani a rispondere allo stress. Globuli bianchi (WBC): Termine generico utilizzato per indicare una varietà di cellule in grado di combattere germi, infezioni e agenti che causano allergie. Queste 20 cellule si sviluppano nel midollo osseo e si espandono in tutte le altre parti del corpo. I globuli bianchi includono i neutrofili, i granulociti, i linfociti e i monociti. Globuli rossi (eritrociti): Cellule del sangue che contengono emoglobina, trasportano ossigeno e prelevano anidride carbonica nelle altri parti del corpo. La produzione dei globuli rossi è stimolata da un ormone (eritropoietina) prodotto dai reni. I pazienti affetti da mieloma con danno renale non producono un livello sufficiente di eritropoietina e possono presentare anemia, a causa degli effetti delle cellule mielomatose sulla capacità del midollo osseo di produrre nuovi globuli rossi. Granulocita: Tipo di globulo bianco in grado di distruggere i batteri. Neutrofili, eosinofili e basofili sono tutti tipi di granulociti. IgD, IgE: Due tipi di mieloma che si manifestano meno frequentemente. Vedi “IgG, IgA”. IgG, IgA: I due tipi di mieloma più comuni. La G e la A si riferiscono al tipo di proteina prodotta dalle cellule mielomatose. La proteina del mieloma, che è un’immunoglobulina, è composta da due catene pesanti (ad esempio, di tipo G) associate a due catene leggere, di tipo kappa o lambda. Tuttavia, i due sottotipi più comuni di mieloma presentano catene pesanti identiche (per es. IgG kappa e IgG lambda). I termini “pesante” e “leggero” si riferiscono alla taglia o al peso molecolare della proteina; le catene pesanti sono più grandi di quelle leggere. IgM: Solitamente associato alla macroglobulinemia di Waldenström. In rari casi, l’IgM può essere un tipo di mieloma. Immunodeficienza: Riduzione della capacità dell’organismo di combattere le infezioni e le malattie. Immunofluorescenza: Test che sfrutta la specificità degli anticorpi rispetto ai relativi antigeni allo scopo di individuare pigmenti fluorescenti su specifici bersagli all’interno di una cellula e di rendere in tal modo possibile la visualizzazione della distribuzione della molecola bersaglio attraverso il campione. Ai fini della visualizzazione della posizione degli anticorpi, l’immunofluorescenza utilizza fluorocromi, ovvero composti chimici fluorescenti in grado di riemettere la luce assorbita se sottoposti a eccitazione luminosa. Questi strumenti vengono utilizzati come sonde o indicatori. Immunoglobulina (Ig): Proteina prodotta dalle plasmacellule; parte essenziale del sistema immunitario dell’organismo. Le immunoglobuline si legano alle sostanze estranee (antigeni) e collaborano alla loro distruzione. Le classi (chiamate anche isotipi) di immunoglobuline sono IgG, IgA, IgD, IgE e IgM. Il termine non medico per immunoglobulina è “anticorpo”. +1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-2873 Stati Uniti e Canada Immunosoppressione: Indebolimento del sistema immunitario che causa una riduzione della capacità di combattere le infezioni e le malattie. L’immunosoppressione può essere intenzionale, come ad esempio nella preparazione al trapianto di midollo osseo finalizzata alla prevenzione del rigetto dei tessuti del donatore nel ricevente, o accidentale, ovvero causata dalla chemioterapia nel trattamento del cancro. Immunoterapia: Trattamento che potenzia le naturali difese dell’organismo nel combattere il cancro. Chiamata anche terapia biologica. Incidenza: Numero di nuovi casi di diagnosi ogni anno. Indice di azoto ureico nel sangue (BUN, blood urea nitrogen): Misura del livello dell’urea nel sangue. L’urea è escreta dai reni. La BUN è un test di laboratorio eseguito sul sangue per capire come sta funzionando il rene. Le malattie, come ad esempio il mieloma, che compromettono la funzione renale, causano spesso un aumento dei livelli della BUN nel flusso sanguigno. Infusione: Somministrazione di fluidi o farmaci nel flusso sanguigno in un dato periodo di tempo. Inibire: Fermare qualcosa o mantenere sotto controllo. Inibitore del proteasoma: Qualsiasi farmaco che interferisce con la normale funzione del proteasoma, un complesso di enzimi responsabile della distruzione e del riciclaggio delle proteine indesiderate sia nelle cellule normali che in quelle tumorali. Inibitore dell’angiogenesi: Composto che riduce la formazione di nuovi vasi sanguigni associata alla crescita del mieloma (cellule tumorali). Iniezione: Pratica con cui si introduce un farmaco all’interno dell’organismo attraverso una siringa e un ago. Interferone: Ormone naturale (citochina) rilasciato dall’organismo per combattere un’infezione o una malattia; stimola la crescita di alcune cellule ematiche che combattano le malattie nel sistema immunitario. Può essere prodotto artificialmente attraverso tecniche di ingegneria genetica e utilizzato come forma di immunoterapia, principalmente nella fase di mantenimento (plateau) per bloccare un’eventuale ricrescita del mieloma e, di conseguenza, ritardare o prevenire eventuali recidive. Interleuchina: Sostanza prodotta e rilasciata naturalmente dall’organismo oppure sostanza utilizzata nella terapia biologica. Le interleuchine stimolano la crescita e le attività di alcune specie di globuli bianchi. L’interleuchina-2 (IL-2) è un tipo di modificatore della risposta biologica che stimola la crescita di alcune cellule del sangue nel sistema immunitario in grado di combattere alcuni tipi di cancro. L’interleuchina-6 (IL-6) è una citochina in grado di stimolare enormemente le attività degli osteoclasti e delle plasmacellule. myeloma.org Ipercalcemia: Livello di calcio nel sangue più alto del normale. Nei pazienti affetti da mieloma, di solito risulta dalle fratture ossee con rilascio di calcio dall’osso nel flusso sanguigno. Questa condizione può causare diversi sintomi, inclusi perdita di appetito, nausea, secchezza delle fauci, stanchezza, affaticamento muscolare, agitazione e confusione. Vedi “Calcio”. Lattato deidrogenasi (LDH): Enzima che produce energia ed è presente in quasi tutti i tessuti del corpo. I livelli di LDH nel flusso sanguigno aumentano in risposta al danno cellulare. L’LDH può essere utilizzato per il monitoraggio dell’attività del mieloma. Lesione: Area caratterizzata da un tessuto anomalo. Protuberanza o ascesso che può essere causato da una lesione o malattia, come il cancro. Nel mieloma, la “lesione” può essere attribuita a un plasmocitoma o a un buco nell’osso. Lesioni litiche: Area danneggiata di un osso che si manifesta come un punto scuro in una radiografia, quando almeno il 30% dell’osso sano in un’area qualsiasi è stato mangiato. Le lesioni litiche assomigliano a dei veri e propri fori e sono conseguenza dell’indebolimento dell’osso. Leucociti: Cellule che aiutano l’organismo a combattere le infezioni e altre malattie. Anche chiamati globuli bianchi (WBC). Leucopenia: Basso numero di globuli bianchi. Linfociti: Cellule B, cellule T e cellule NK che, insieme, costituiscono il 30% dei globuli bianchi. I linfociti B e i linfociti T sono responsabili della risposta immunitaria adattativa, che consente alle cellule del sistema immunitario di legarsi ad antigeni specifici sulle superfici cellulari di organismi infettivi, tumori e altre sostanze estranee. Macroglobulinemia di Waldenström: Raro tipo di linfoma indolente che colpisce le plasmacellule, caratterizzato dalla produzione di un livello eccessivo di proteine IgM. Non si tratta di mieloma. Malattia del trapianto contro l’ospite (GVHD, graftversus-host disease): Reazione delle cellule del midollo osseo del donatore verso il tessuto del paziente. Malattia in progressione: Mieloma che peggiora o recidivante, in base a quanto documentato dai test. Definito come aumento ≥ 25% del livello di proteine del mieloma e/o nuova evidenza di malattia. Malattia stabile: Condizione caratterizzata da una specifica risposta al trattamento, ma con un miglioramento o progressione del livello di proteine < 25%. Nel mieloma a progressione lenta, la stabilizzazione può durare molti anni. Maligno: Cancerogeno; in grado di invadere il tessuto vicino e di espandersi ad altre parti del corpo. Marker tumorale: Sostanza nel sangue o altri liquidi corporei che può suggerire la diagnosi di cancro in una persona. 21 MDR (resistenza a diversi farmaci): Resistenza al trattamento standard, tipicamente associata alla resistenza ad Adriamycin® (doxorubicina) e vincristina, entrambi farmaci chemioterapici. La resistenza è causata da un accumulo della glicoproteina P sulla membrana esterna delle cellule mielomatose. Ciò determina una repulsione dei farmaci da parte delle cellule mielomatose, senza possibilità di aggressione. Melanoma: Cancro delle cellule che formano i pigmenti della pelle o della retina dell’occhio. Non associato al mieloma nonostante la similitudine del nome. Metastasi: Diffusione del tumore in varie parti dell’organismo. Quando le cellule cancerogene metastatizzano e formano tumori secondari, le cellule del tumore metastatico sono simili a quelle del tumore originario (primario). Questo termine è comunemente utilizzato per descrivere il processo della malattia nei tumori solidi (es. seno, prostata) e non nel mieloma, che è un cancro delle cellule del sangue. Midollo osseo: Tessuto molle e spugnoso situato all’interno delle ossa che produce globuli bianchi, globuli rossi e piastrine e all’interno del quale si assiste alla crescita di plasmacellule anomale che causano il mieloma. Mieloide: Riferito ai mielociti, tipo di globuli bianchi. Detto anche mielogeno. Il mieloma è un cancro non mieloide. Mieloma asintomatico: Mieloma che non presenta segni o sintomi di malattia (ad es. anemia, insufficienza renale, ipercalcemia e lesioni litiche). È chiamato anche mieloma multiplo smoldering (SMM) o mieloma in fase iniziale. Mielosoppressione: Diminuzione della produzione di globuli rossi, piastrine e alcuni globuli bianchi del midollo osseo. Molecola: La più piccola particella di una sostanza che possiede le stesse proprietà della sostanza stessa ed è composta da uno o più atomi. Monocita: Tipo di globulo bianco presente nella circolazione. Chiamato anche macrofago se presente nei tessuti. Monoclonale: Clone o duplicato di una singola cellula. Il mieloma deriva dallo sviluppo di una singola plasmacellula maligna (monoclone). Anche la proteina prodotta dal mieloma è di tipo monoclonale ed è caratterizzata da una forma singola piuttosto che da diverse forme (policlonale). Un importante aspetto pratico della proteina monoclonale è il tipico picco M che viene rilevato con l’elettroforesi sierica. Neoplasia: Crescita anomala di cellule. Neoplasma: Crescita anomala di tessuto o di cellule che crea un tumore. Neutropenia: Livelli ridotti di neutrofili. 22 Nome del farmaco generico: Il nome del farmaco generico si riferisce alla composizione chimica di un farmaco piuttosto che al nome del marchio. Un nome generico viene dato a un farmaco prima che questo sia approvato e gli venga dato un marchio. Dopo che un farmaco è andato fuori brevetto, altri produttori possono creare versioni generiche di tale farmaco. Ad esempio: l’ibuprofene è il nome generico per farmaci a marchio come Advil® e Motrin®. Oncogene: Gene o sequenza di DNA che regola normalmente la crescita delle cellule, ma che, se mutata per esposizione a carcinogeni ambientali o se danneggiata o mancante a causa di un difetto genetico, può anche promuovere o permettere una crescita incontrollata del cancro. Ha la capacità di trasformare una cellula normale in una cellula cancerogena. Oncologo: Medico specializzato nel trattamento del cancro. Alcuni oncologi sono specializzati in un particolare tipo di cancro. Ormoni: Agenti chimici prodotti da varie ghiandole che regolano le azioni di determinate cellule o organi nel corpo. Osteoblasti: Cellule ossee associate alla produzione di tessuto osseo. Gli osteoblasti producono osteoidi, che si mineralizzano con il calcio per formare una nuova struttura ossea compatta. Osteocalcina sierica: Proteina prodotta e secreta dagli osteoblasti durante la produzione di sostanza osteoide. Un basso livello è sintomo di mieloma attivo. Un livello più alto del normale è sintomo di mieloma stabile. Osteoclasti: Cellule che si trovano nell’osso e nel midollo osseo alla giunzione tra i due. Sono responsabili della distruzione o del rimodellamento del vecchio tessuto osseo. Nel mieloma, gli osteoclasti sono sovrastimolati, mentre l’attività degli osteoblasti è bloccata. La combinazione tra riassorbimento accelerato dell’osso e blocco della formazione di nuovo tessuto osseo causa lesioni litiche. Osteoide: Proteina prodotta dagli osteoblasti che si mineralizza con il calcio per formare strutture ossee compatte. Osteonecrosi della mandibola (ONJ): Problema della mandibola che si verifica in una piccola percentuale di pazienti che assumono bifosfonati. La condizione causa dolore, gonfiore e danno osseo intorno all’alveolo dentario a livello delle ossa mascellari ed è caratterizzata da necrosi ossea o perdita ossea che possono determinare perdita dei denti, presenza di esposizioni ossee con bordi acuminati, speroni ossei e distaccamento di spicole ossee o osso morto. Si definisce tale nel caso in cui si abbia per più di 3 mesi esposizione ossea non in via di guarigione. Nella fase iniziale della malattia, i sintomi potrebbero non essere evidenti oppure potrebbero verificarsi dolore, gonfiore, +1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-2873 Stati Uniti e Canada intorpidimento o una sensazione di “mascella pesante” o allentamento di un dente. Osteoporosi: Malattia ossea progressiva caratterizzata da una diminuzione della densità e della massa ossea, con un conseguente aumento del rischio di frattura. Nel mieloma, il diffuso coinvolgimento delle ossa produce quello che sembra osteoporosi ai raggi X e alla densitometria. Patologia: Studio della malattia attraverso esami su tessuti e fluidi corporei analizzati al microscopio. Un medico che si specializza in una determinata patologia è denominato patologo. Piastrine: Una delle tre principali componenti del sangue, insieme ai globuli rossi e ai globuli bianchi. Le piastrine si dispongono nelle pareti dei vasi sanguigni danneggiati e rilasciano sostanze in grado di stimolare la formazione di coaguli nel sangue. Le piastrine sono le maggiori difese contro i sanguinamenti. Sono chiamate anche trombociti. Placebo: Sostanza inerte (inattiva) spesso utilizzata nelle sperimentazioni cliniche per la comparazione con un farmaco sperimentale. Negli Stati Uniti nessuna sperimentazione clinica per i pazienti malati di cancro può eticamente o legalmente randomizzare i pazienti per ricevere solo un placebo quando questi necessitano un trattamento. Nel braccio placebo di una sperimentazione per la cura del cancro, i pazienti ricevono il trattamento con la terapia approvata più un placebo. Plasma: Parte liquida del sangue in cui sono sospesi globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Plasmacellule: Particolari globuli bianchi che producono anticorpi (immunoglobuline). Il mieloma è un tumore delle plasmacellule. Le plasmacellule maligne prendono il nome di cellule mielomatose. Nel mieloma, le plasmacellule maligne producono una grande quantità di anticorpi anomali che non sono in grado di combattere le infezioni. Tali anticorpi anomali sono rappresentati dalla proteina monoclonale, o proteina M, che funziona da marker tumorale per il mieloma. Le plasmacellule producono anche altre sostanze chimiche che possono causare danno d’organo o di tessuto (anemia, danno renale, e danneggiamento del nervo). Plasmaferesi: Processo di eliminazione di alcune proteine dal sangue. La plasmaferesi può essere utilizzata per eliminare alti livelli di proteina monoclonale nel sangue dei pazienti affetti da mieloma. Plasmocitoma extramidollare: Tumore formato da plasmacellule monoclonali che si trova nei tessuti molli al di fuori del midollo osseo ed è separato dall’osso. Plasmocitoma solitario dell’osso (SPB): Massa singola di plasmacellule monoclonali in un osso. La diagnosi di SPB prevede la presenza di una lesione solitaria dell’osso, la cui biopsia mostra un’infiltrazione da parte myeloma.org delle plasmacellule; assenza di evidenza radiologica di lesioni ossee; assenza di plasmacellule clonali in un campione casuale di midollo osseo; e nessuna traccia di anemia, ipercalcemia o di coinvolgimento dei reni che suggeriscano un mieloma sistemico. Pompa di infusione: Dispositivo che stabilisce la quantità di liquidi o di farmaci infusi nel flusso sanguigno per un periodo di tempo. Port-a-cath: Catetere connesso a un dischetto che viene chirurgicamente inserito sottocute nel torace o nell’addome. Il catetere viene inserito in una grossa vena o arteria direttamente nel flusso sanguigno. L’infusione può riguardare liquidi, farmaci o prodotti del sangue e il sangue può essere prelevato attraverso un ago inserito nel disco. Precanceroso: Termine utilizzato per descrivere una condizione che può o meno trasformarsi in cancro. Prognosi: Risultato previsto o corso di una malattia. Probabilità di recupero. Può significare anche aspettativa di vita. Proliferazione cellulare: Crescita nel numero di cellule come conseguenza di sviluppo o divisione cellulare. Proteina di Bence Jones: Proteina monoclonale nel mieloma. La proteina è composta da otto catene leggere libere kappa o lambda. Date le loro dimensioni ridotte, le catene leggere di Bence Jones passano facilmente nelle urine. Il valore della proteina di Bence Jones nelle urine è espresso in grammi per 24 ore. Normalmente, nelle urine può essere presente un valore molto basso di proteina (< 0,1 g/24 h), ma in questo caso si tratterà di albumina anziché della proteina di Bence Jones. La presenza di qualsiasi proteina di Bence Jones nelle urine è una condizione anomala. Proteina monoclonale (proteina M): Proteina anomala prodotta dalle cellule del mieloma che si accumula e danneggia l’osso e il midollo osseo. Un elevato livello di proteina M indica che le cellule del mieloma sono presenti in grande quantità. Proteine M (picco M): Anticorpi o parti di anticorpi presenti in quantità insolitamente grandi nel sangue o nelle urine in pazienti affetti da mieloma multiplo. Il picco M si riferisce al tipico tracciato elettroforetico che si ottiene quando è presente una proteina monoclonale. Sinonimo di proteina monoclonale e di proteina del mieloma. Vedi “Monoclonale”. Proteine: Sostanze composte da aminoacidi. Le proteine sono una parte essenziale di tutti gli organismi viventi, soprattutto come componenti strutturali dei tessuti corporei come i muscoli, i capelli, il collagene e così via, nonché enzimi e anticorpi. Protocollo: Piano di trattamento dettagliato che include la dose e la programmazione dei farmaci utilizzati. 23 Radiologo: Medico specializzato nella creazione e nell’interpretazione di immagini delle aree interne del corpo. Le immagini sono prodotte con raggi x, onde sonore, campi magnetici o altri tipi di energia. Radioterapia: Trattamento con raggi x, raggi gamma o elettroni finalizzato al danneggiamento o alla distruzione delle cellule maligne. Le radiazioni possono giungere dall’esterno dell’organismo (radiazioni esterne) o da materiali radioattivi posizionati direttamente nel tumore (radiazioni impiantate). Raggi x: Radiazioni elettromagnetiche ad alta energia usate a basse dosi per la diagnosi di malattie e in alte dosi per il trattamento del cancro. Recidiva: Ricomparsa di segni e sintomi della malattia dopo un periodo di miglioramento o scomparsa della stessa. Recidivo o refrattario: Il termine recidivo riguarda i pazienti affetti da recidiva e sottoposti a trattamento che hanno sviluppato segni e sintomi di mieloma almeno 60 giorni dopo il termine della cura. Il termine refrattario riguarda i pazienti affetti da mieloma refrattario che hanno manifestato una malattia in progressione durante il trattamento o entro 60 giorni dall’esecuzione del trattamento. La maggior parte delle sperimentazioni cliniche relative alla malattia avanzata riguarda pazienti affetti da mieloma in recidiva e/o refrattario. Reclutamento: Processo di arruolamento dei pazienti in una sperimentazione clinica (studio di ricerca) o numero di pazienti già arruolati o che si prevede di arruolare in una sperimentazione. Refrattaria: Malattia che non risponde più ai trattamenti standard. Regressione: Riduzione delle dimensioni di un cancro o tumore. Remissione o risposta: Scomparsa completa o parziale dei segni o sintomi del cancro. Remissione e risposta sono termini utilizzati indistintamente. • Remissione completa (CR) – Immunofissazione negativa nel siero e nelle urine, scomparsa di plasmocitomi dei tessuti molli e percentuale minore o uguale al 5% di plasmacellule nel midollo osseo. La CR non è sinonimo di cura. • Risposta completa stringente (sCR) – Una sCR consiste in una risposta completa (CR), come definito nel paragrafo successivo, accompagnata da un rapporto FLC normale e dall’assenza di cellule clonali nel midollo osseo attraverso esami di immunoistochimica o immunofluorescenza. • Remissione Parziale (PR) – La PR è un livello di risposta in cui si verifica una riduzione di almeno il 50% della proteina M e una riduzione della proteina M urinaria con urine delle 24 ore di almeno il 90% (o inferiore a 200 mg/24 ore). 24 •R emissione parziale molto buona (VGPR) – La VGPR è inferiore alla CR. La VGPR corrisponde alla proteina M sierica e urinaria rilevabile mediante immunofissazione ma non con elettroforesi, oppure a una riduzione minima del 90% della proteina M sierica accompagnata da livelli di proteina M urinaria <100 mg/24 ore. Resistenza al farmaco: Riduzione dell’efficacia di uno specifico farmaco nella cura di malattie e disturbi. Nel trattamento del cancro, le cellule tumorali possono diventare resistenti alla terapia in diversi modi, per esempio tramite geni, proteine e pathway (e vie di trasmissione) alterati, al fine di garantire la loro sopravvivenza. Ricorrenza: Ricomparsa di una malattia dopo un periodo di remissione. Rimodellamento osseo: Normale coordinamento (accoppiamento) tra osteoclasti (che riassorbono o distruggono l’osso) e osteoblasti (che creano una nuova matrice dell’osso) per mantenere in equilibrio la produzione e la distruzione ossea. Risonanza magnetica (MRI, magnetic resonance imaging): Test diagnostico per immagini che utilizza campi magnetici e onde radio, anziché radiazioni ionizzanti, per produrre immagini dettagliate bidimensionali o tridimensionali degli organi e delle strutture interne del corpo. Questo esame offre una buona risoluzione del tessuto molle, specialmente delle alterazioni nel midollo spinale, ma è meno accurato nelle lesioni dell’osso. Scheletro appendicolare: Ossa lunghe (braccia e gambe) collegate alla colonna vertebrale, al torace e alla pelvi. Scheletro assile: Colonna vertebrale, pelvi, costole e cranio. Nel mieloma, vengono più comunemente colpiti lo scheletro assile insieme alle estremità superiori delle ossa lunghe delle braccia e delle gambe. Sindrome mielodisplastica (MDS): Condizione in cui il midollo osseo non funziona normalmente e non produce sufficienti cellule del sangue. Questa condizione può occasionalmente progredire e trasformarsi in leucemia acuta. Sistema immunitario: Gruppo complesso di organi e cellule che producono anticorpi, vale a dire risposte cellulari per difendere l’organismo contro sostanze estranee, come batteri, virus, tossine e tumori. Sopravvivenza libera da malattia: Periodo durante il quale i pazienti sopravvivono senza presentare segni di patologia oncologica. Sopravvivenza libera da progressione (PFS, progression-free survival): L’aumento della sopravvivenza del paziente può essere direttamente attribuito al trattamento somministrato per il mieloma. Periodo durante il quale i pazienti sopravvivono al +1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-2873 Stati Uniti e Canada mieloma senza progressione di malattia o recidive. Vedi “Malattia in progressione”. Sperimentazione clinica: Studio di ricerca di un nuovo trattamento che coinvolge i pazienti. Ogni studio è concepito allo scopo di trovare soluzioni migliori finalizzate alla prevenzione, scoperta, diagnosi o trattamento del cancro e alla ricerca di risposte a questioni scientifiche. • Gruppo di controllo – Braccio di una sperimentazione clinica randomizzata che riceve il trattamento standard o il placebo (assenza di trattamento). • Gruppo sperimentale – Braccio di una sperimentazione randomizzata che riceve il nuovo trattamento. • Obiettivo finale – Ciò che una sperimentazione clinica cerca di misurare o scoprire, l’obiettivo dello studio. Un tipico obiettivo finale include la valutazione delle tossicità, dei tassi di risposta e sopravvivenza. • Sperimentazione clinica randomizzata – Studio di ricerca nel quale i soggetti sono assegnati, tramite randomizzazione (assegnazione casuale), a ricevere o meno un particolare trattamento. • Sperimentazione di fase I – Sperimentazione concepita allo scopo di determinare la MTD (dose massima tollerata) di un nuovo farmaco o una nuova combinazione di farmaci. Solitamente costituisce il primo test su esseri umani di un nuovo trattamento. Tuttavia, nelle sperimentazioni di fase I relative alle terapie combinate, i singoli elementi potrebbero già essere stati efficacemente testati. I pazienti arruolati nelle sperimentazioni di fase I presentano generalmente un tumore in stadio avanzato refrattario a tutti i trattamenti standard. In una tipica sperimentazione di fase I, gruppi successivi (“coorti”) di 3-6 pazienti vengono sottoposti al trattamento. Tutti i pazienti in una coorte ricevono la stessa dose. La prima coorte solitamente riceve una dose molto bassa, che viene aumentata in ogni successiva coorte fino a che un determinato numero di pazienti sperimenta la DLT (tossicità limitante la dose). La dose utilizzata per la precedente coorte è considerata la MTD (dose massima tollerata). Questa dose viene quindi utilizzata in una sperimentazione di fase II. • Sperimentazione di fase II – Sperimentazione concepita allo scopo di determinare il tasso di risposta di una nuova terapia che è già stata testata in una sperimentazione di fase I. Tipicamente vengono trattati dai 14 ai 50 pazienti con un determinato tipo di tumore, per analizzarne la risposta. Di solito, i pazienti devono avere un tumore in stadio avanzato refrattario a ogni trattamento standard, oltre che una malattia quantificabile. Se i risultati di una sperimentazione di fase II sono abbastanza promettenti, il trattamento può essere testato in una sperimentazione di fase III. Se i risultati sono obiettivamente migliori rispetto a myeloma.org quelli di un trattamento standard, può non essere necessario testarli in una sperimentazione di fase III e il trattamento può diventare standard sulla base dei risultati ottenuti nella sperimentazione di fase II. • Sperimentazione di fase III – Sperimentazione concepita allo scopo di comparare due o più trattamenti per un determinato tipo e stadio di tumore. L’obiettivo finale in una sperimentazione di fase III è di solito la sopravvivenza o la sopravvivenza libera da malattia. Le sperimentazioni di fase III sono solitamente randomizzate: ciò significa che i pazienti non scelgono quale trattamento ricevere. Una tipica sperimentazione di fase III viene eseguita su un numero di pazienti che varia da 50 a svariate migliaia. Alcune sperimentazioni di fase III comparano un nuovo trattamento che ha dato buoni risultati nella sperimentazione di fase II con un trattamento standard precedente e ben conosciuto. Altre sperimentazioni di fase III mettono a confronto trattamenti che sono già usati comunemente. Alcuni trattamenti nelle sperimentazioni di fase III possono essere disponibili al di fuori della regolazione della sperimentazione clinica. Stadiazione: Esecuzione di esami e di test finalizzati all’individuazione dell’estensione del tumore all’interno dell’organismo. Stadio: Diffusione del cancro nell’organismo. Steroide: Particolare tipo di ormone. Gli steroidi vengono spesso somministrati ai pazienti affetti da mieloma insieme a uno o più farmaci antitumorali e di solito aumentano i vantaggi del trattamento anti-mieloma. Terapia di induzione: Trattamento iniziale utilizzato con lo scopo di migliorare la remissione in pazienti con nuova diagnosi di mieloma. Terapia di mantenimento: Farmaci somministrati ai pazienti in remissione per ritardare o prevenire la recidiva. Terapia di supporto: Trattamento somministrato per prevenire, controllare o alleviare complicazioni ed effetti collaterali e per migliorare il comfort dei pazienti e la qualità della loro vita. Terapia genica: Trattamento che altera l’attività dei geni. Di solito implica l’aggiunta o la rimozione di un gene o più geni. Test di antigene leucocitario umano (HLA, human leukocyte antigen): Test sanguigno utilizzato per trovare sangue o midollo osseo compatibile per trasfusioni o trapianti. Tomografia a emissione di positroni (PET): Test diagnostico che utilizza una telecamera e un computer sofisticati per riprodurre immagini del corpo. L’esame della PET mostra la differenza tra tessuti sani e malati sulla base dell’assorbimento del glucosio radiomarcato da parte delle cellule tumorali attive. 25 Tomografia assiale computerizzata (TAC): Test che utilizza i raggi X computerizzati per creare immagini tridimensionali di organi e strutture all’interno del corpo, usato per individuare piccole aree di ossa danneggiate o il coinvolgimento dei tessuti molli. Tossicità limitante la dose (DLT, dose-limiting toxicity): Effetti collaterali gravi abbastanza da impedire un’ulteriore somministrazione della terapia. Tossine: Veleni prodotti da alcuni animali, piante o batteri. Trapianto: Esistono numerosi tipi di trapianto. • Trapianto di cellule staminali da sangue periferico (PBSC) – I medici prelevano le cellule staminali sane dal sistema sanguigno del paziente (non dal midollo osseo) e le conservano prima che il paziente riceva chemioterapia ad alte dosi al fine di distruggere le cellule tumorali. Le cellule staminali vengono quindi reintrodotte nell’organismo del paziente, dove possono produrre nuove cellule ematiche che sostituiranno le cellule distrutte dal trattamento. Il trapianto PBSC consente una raccolta più semplice e più sicura delle cellule staminali e un recupero più rapido dopo l’intervento rispetto al trapianto di midollo osseo. •T rapianto autologo – Procedura con cui le cellule staminali vengono prelevate dal sangue del paziente e reinfuse nel paziente stesso dopo un trattamento intensivo. • Trapianto del midollo osseo – Questo termine si riferisce al processo di raccolta delle cellule staminali dal midollo osseo e all’infusione delle stesse nei pazienti. Questo termine è utilizzato oggi meno frequentemente nel mieloma poiché le cellule staminali vengono ora raccolte dal sangue periferico o circolante. • Trapianto allogenico (allotrapianto) – Infusione di midollo osseo o di cellule staminali da un individuo (donatore) a un altro (ricevente). Un paziente può ricevere midollo osseo o cellule staminali da un donatore compatibile, sebbene non geneticamente identico. Viene effettuato un esame del sangue HLA per stabilire se il paziente ha un potenziale donatore compatibile. Un donatore può essere un familiare oppure può essere scelto attraverso un registro dei donatori come il National Marrow Donor Program (NMDP). Raramente, le cellule del donatore possono essere ottenute da una banca del sangue del cordone ombelicale. . • Allotrapianto con condizionamento a intensità ridotta (RIC) – Tecnica più innovativa e, per il mieloma, più sicura rispetto al trapianto allogenico. Il RIC è un “mini allotrapianto” a ridotta intensità, non mieloablativo che viene eseguito entro 180 giorni da un trapianto autologo standard. 26 • Trapianto in tandem – Termine utilizzato per indicare un doppio trapianto. Può trattarsi di due trapianti autologhi oppure di un trapianto autologo seguito da un trapianto allogenico (donatore). I trapianti in tandem di solito vengono pianificati a intervalli da tre a sei mesi tra i trapianti. • Trapianto da donatore non consanguineo (MUD, matched unrelated donor) – Procedura di trapianto di cellule staminali in cui le cellule staminali del paziente e del donatore sono geneticamente identiche, ma il donatore non è un familiare del ricevente. Questa procedura non è consigliata per pazienti affetti da mieloma in quanto comporta un tasso di mortalità inaccettabilmente alto. • Trapianto singenico – Infusione di midollo osseo o di cellule staminali da gemelli geneticamente identici. • Trapianto del sangue del cordone ombelicale – Cellule staminali ottenute dai cordoni ombelicali dei neonati. Questi vengono congelati e conservati in banche del sangue del cordone ombelicale. Trasfusione: Trasferimento di sangue o di prodotti del sangue. Trattamento palliativo: Trattamento mirato a migliorare la qualità della vita alleviando il dolore e i sintomi di una patologia ma senza alterare il corso di quest’ultima. Trombocitopenia: Basso numero di piastrine nel sangue. I livelli “normali” variano da laboratorio a laboratorio. Per esempio, il livello normale della Mayo Clinic è pari a 150.000–450.000. Se il numero di piastrine è inferiore a 50.000, potrebbero verificarsi problemi emorragici. La maggior parte delle emorragie è solitamente associata a un livello di piastrine inferiore a 10.000. Tumore: Massa anomala di tessuto risultante da un’eccessiva divisione delle cellule. Vaccino: Preparato di microrganismi uccisi o indeboliti oppure di organismi virulenti vivi che viene somministrato per produrre o incrementare artificialmente l’immunità verso una particolare malattia. Vertebra: Uno qualsiasi dei 33 segmenti ossei della spina dorsale. Virus: Piccola particella vivente che può infettare le cellule e modificarne il funzionamento. In un individuo, l’infezione virale può causare lo sviluppo di sintomi. La malattia ed i sintomi dipendono dal tipo di virus e dal tipo di cellule infettate. +1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-2873 Stati Uniti e Canada 10 STEPS TO BETTER CARE® UNO STRAORDINARIO STRUMENTO DI INFORMAZIONE SU DIAGNOSI E TRATTAMENTO Uno degli aspetti più scoraggianti per i pazienti a cui viene diagnosticato un mieloma multiplo (MM) è imparare – e comprendere – una malattia rara e abbastanza complicata. Dalla diagnosi alla sopravvivenza a lungo termine, 10 Steps to Better Care® (10 passi verso il raggiungimento del benessere) sarà la vostra guida nell’affrontare il mieloma: 1. Sapere con cosa hai a che fare. Elaborare una diagnosi corretta. 2. Esami che dovete eseguire. 3. Opzioni di trattamento iniziale. 4. Terapia di supporto. 5. Trapianto: è necessario? 6. Valutazione della risposta: il trattamento funziona? 7. Consolidamento e/o mantenimento. 8. Seguire il mieloma: un monitoraggio trasparente. 9. Recidiva: è necessario modificare il trattamento? 10. Nuove sperimentazioni cliniche: come trovarle. Visitate 10steps.myeloma.org per conoscere meglio questa malattia e la sua diagnosi e scoprire un passo alla volta quali sono i test, i trattamenti, le terapie di supporto e le sperimentazioni cliniche più efficaci. L’International Myeloma Foundation (IMF) vi invita a esplorare a fondo con il vostro specialista le problematiche mediche di questa malattia. L’IMF è qui per mettere a vostra disposizione gli strumenti necessari per comprendere e affrontare al meglio il mieloma. Visitate la pagina web dell’IMF www.myeloma.org oppure contattate la InfoLine dell’IMF +1 818-487-7455, per ricevere dai nostri esperti le risposte ai vostri dubbi e domande. L’IMF è qui per aiutarti. Telefono: + 1 800-452-2873 (Stati Uniti e Canada) +1 818-487-7455 (tutto il mondo) Fax: +1 818-487-7454 [email protected] myeloma.org Improving Lives Finding the Cure® © 2016, International Myeloma Foundation, North Hollywood, California – phb_IT_2016_k6 (3) 12650 Riverside Drive, Suite 206 North Hollywood, CA 91607 USA