Da Medjugorje Maria ci guida a Pentecoste

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Da Medjugorje Maria ci guida a Pentecoste
Da Medjugorje Maria ci guida a Pentecoste
Pochi giorni fa la Regina della Pace è apparsa alla veggente Marija, affidandole un messaggio di
incoraggiamento e raccomandazioni verso la solennità che conclude il tempo di Pasqua. Ripercorriamo
intanto alcune tappe di questa storia divenuta quella personale di tanti fedeli
di Roberto Lauri – La Croce, martedì 28 aprile 2015
Le apparizioni della Madonna del 24 e 25 Giugno 1981, sulla collina del Podbrdo a Medjugorje, sono state le prime
in assoluto. Possono essere considerate come un primo contatto della Vergine con i sei ragazzi: Mirjana Dragicevic,
Ivanka Ivankovic, Jakov Colo, Marija Pavlovic, Vicka Ivankovic e Ivan Dragicevic, che avranno negli anni
successivi apparizioni quotidiane. Oggi, alcuni di loro, non le hanno più ogni giorno ma a date prefissate. Lo strano
fenomeno, che si era verificato sulla collina, in quei primi due giorni, era sulla bocca di tutti gli abitanti del piccolo
centro Jugoslavo, se ne parlava anche nei paesi limitrofi. Molte persone narravano le vicende con dovizia di
particolari, suscitando una certa invidia a chi di quell’ apparizione conosceva poco o nulla. Alcuni vantavano anche
la più o meno stretta parentela con qualcuno dei sei ragazzi. Uno strano senso di curiosità, frammista a scetticismo
e timore, serpeggiava in tutto il circondario della cittadina di Citluk, di cui Medjugorje è una frazione. Le forze di
polizia erano allarmate di quello che stava accadendo, la Jugoslavia era ancora un paese comunista, quindi con
sollecitudine, avvertirono della strana vicenda i funzionari del Partito. Con questa agitazione di umori e sentimenti
inizia quello che sarà il terzo giorno delle apparizioni. In quel 26 giugno 1981 sempre alle sei e un quarto del
pomeriggio, una luce insolita, bianca, bellissima, comparve sulla collina. All’evento era presente una vera e propria
folla, il passaparola, aveva fatto accorrere ai piedi del piccolo colle un gran numero di persone. Si erano, infatti,
dati appuntamento per quello strano fenomeno, due/tremila persone, provenienti, anche da molti villaggi vicini. I
sei veggenti, erano invece ai piedi della collina, nel luogo preciso dove avevano avuto la prima apparizione. Non
erano soli, ad accompagnarli c’era un loro vicino di casa, un meccanico di nome Marinko, forse più che per
accompagnarli, era andato per proteggerli dalla folla. La Madonna apparve nuovamente, e fece ai ragazzi cenno di
avvicinarsi a lei. Come era successo nei primi giorni, salirono la collina a grandi passi, con una velocità
sorprendente, noncuranti di quel terreno accidentato e sassoso. Quella figura li attirava a se con una forza
incredibile. Vicka, la più grande del gruppo, aveva portato una boccetta d’acqua benedetta, come aveva fatto a
Lourdes Santa Bernadette. Aveva paura che quella che si presentava a loro non era la Vergine, ma il demonio,
quindi con voce ferma disse “Se sei la Madonna, resta con noi, altrimenti vattene!”. La Gospa, che era apparsa loro
sorridente, continuava ancora a sorridere, sotto una pioggia di acqua benedetta. Vicka, con energia e in maniera
generosa svuotò fino all’ultima goccia la bottiglietta d’acqua in direzione di quella figura. Incalzò Ivanka e con
decisione disse alla Madonna “Perché sei venuta e cosa vuoi da noi?” Con una voce dolce, angelica, musicale
Maria le ribadì “Perché qui ci sono buoni credenti e anche perché vi convertiate e mettiate pace in questo popolo”.
La cittadina di Medjugorje, infatti, aveva bisogno di pace, tra i suoi abitanti vi erano vecchi attriti e divisioni tra le
famiglie. Prima dell’ultima guerra, dissidi e inimicizie tra i concittadini, avevano portato all’uccisione di tre
persone e al ferimento di altre. Pace non solo per quel piccolo villaggio, ma una pace universale, perché aggiunse
Maria “Vengo a convertire e a riconciliare tutto il mondo”. Solo i veggenti vedevano la Gospa, mentre i presenti
che videro solo una grande luce, urlavano ai ragazzi “Chiedetele di dare un segno della sua presenza”. La risposta
della Madonna non si fece attendere e replicò: “Beati coloro che non hanno visto e credono!” Ad un certo punto,
intervenne Mirjana chiedendo a quella figura:“Come ti chiami?” ottenne come risposta: “Io sono la Beata Vergine
Maria” continuando a ripetere con voce di supplica: “Pace, pace, pace! Riconciliatevi”. Con queste parole si
concluse l’apparizione di quel terzo giorno. Il giorno successivo, la polizia, insospettita da quello che stava
accadendo e con la preoccupazione di una cospirazione contro il partito, prelevò dalle loro case i sei ragazzi. I
poliziotti condussero i giovani nel capoluogo, dalla dottoressa Ante Vujevic per sottoporli ad un esame psichiatrico.
La dottoressa li visitò, parlò con ciascuno dei sei ragazzi ed emise la sua diagnosi che diceva “Tutti sono sani di
mente”. Dichiarerà successivamente ”Coloro che avevano bisogno di una visita psichiatrica, erano le persone che
avevano condotto a me i ragazzi” Dopo la visita ed un interrogatorio da parte della polizia, i veggenti ritornarono a
Medjugorje in tempo per l’apparizione. Erano, nuovamente tutti presenti, eccetto Ivan, che non riuscì ad andare.
Ecco che la Vergine apparve nuovamente loro e Vicka su suggerimento di un francescano della parrocchia, chiese
alla Gospa: “Cosa ti aspetti dai sacerdoti?”. La Vergine rispose “Che siano fermi nella fede, che vi aiutino”.
La stessa Vicka incalzò e chiese:“Perché non appari a tutti in chiesa?”. La risposta di Maria fu la medesima del
giorno prima, quando le chiedevano di un segno: “Beati quelli che credono senza aver visto!”. Con queste parole la
Vergine scomparve mentre i veggenti continuavano a recitare le preghiere. Ma ecco che quando intonarono il
canto: “Tutta bella sei”, la Madonna riapparve nuovamente. Vicka, alla sua vista le chiese, con decisione e con
voce forte: “O Vergine, cosa vuoi da questo popolo?”. Per una terza volta, la Gospa rispose: “Che coloro che non
vedono credano come quelli che vedono”. Il meccanico Marinko che continuava ad accompagnare i veggenti, sul
luogo delle apparizioni, dopo essersi fatto indicare dai ragazzi, il punto esatto delle visioni, vi pose una pietra con
disegnata una croce bianca. Un segno, per indicare a tutti i fedeli il luogo esatto dove appariva la Vergine. Il giorno
seguente, Domenica 28 giugno,Padre Jozo Zovko, parroco di San Giacomo, rientrò a Medjugorje dopo alcuni
giorni; infatti era andato a Zagabria, per fare alcune prediche. Rimase turbato da quello che stava accadendo, quasi
non riconosceva più quella sua assonnata, silenziosa, quieta parrocchia di periferia. Era tutto un via vai di persone,
che gli parlavano con agitazione, che gli raccontavano di quei fatti strani, di quei sei suoi piccoli parrocchiani che
vedevano nientemeno che la Beata Vergine! Addirittura parlavano con lei! Turbato da quelle vicende che gli erano
state raccontate si fece condurre in parrocchia i sei ragazzi per interrogarli. Li conosceva molto bene quei giovani,
erano assidui in parrocchia, bravi ragazzi di famiglie perbene. Rimase indeciso se credere loro, anche se non
riusciva a capire perché avrebbero dovuto imbastire una storia così assurda, rischiando severe punizioni. Ma la
prudenza non è mai troppa in queste occasioni, sapeva bene cosa dice la Chiesa, conosceva la severità in cui tratta
le apparizioni, ricordava perfettamente le vicissitudini nelle quali erano incorsi i parroci di Fatima e di Lourdes. Era
necessaria prudenza, molta prudenza, non bisognava subito, dar credito ai ragazzi. Quella stessa sera, verso le sei,
una moltitudine di persone, forse dieci-quindicimila, provenienti da molte città vicine,si accalcarono sulla collina in
attesa dell’apparizione. I veggenti, videro e parlarono con la Gospa, le posero domande suggerite dai presenti e le
risposte che ottennero da Maria,le comunicarono a tutti. In quell’occasione, qualcuno portò sul luogo delle
apparizioni un piccolo registratore, il tutto fu inciso su un nastro magnetico. Proprio da queste registrazioni, risulta
che la Madonna abbia detto: “Che il popolo creda e sia perseverante nella fede”, inoltre che “I preti siano fermi
nella fede e vi aiutino” , ed ancora una volta, la quarta consecutiva, affermò “Beati coloro che credono senza aver
visto”. Con un’ultima frase, diretta ai sei giovani, “Andate nella pace di Dio” si congedò da loro e scomparve. Le
autorità del Partito e gli organi di polizia, erano in agitazione, preoccupati di quanto stava accadendo a Medjugorje,
troppa gente si riversava in quel luogo, per una presunta apparizione mariana. La paura di agitazioni popolari, e i
grandi assembramenti di persone in uno stesso luogo,fece decidere alla polizia di interrogare nuovamente i
veggenti. Cosi il giorno seguente, lunedì 29, alcuni poliziotti prelevarono i ragazzi per effettuare un nuovo esame
psichiatrico presso l’ospedale di Mostar. I sei veggenti, attesero la visita, in un lungo corridoio davanti alla porta
aperta dell’obitorio e ne rimasero impressionati. Avevano molta paura. Li visitò Il Dr. Dzuda, anche in questa
occasione, la diagnosi confermò il loro sano equilibri psichico e mentale. Ritornarono a Medjugorje in tempo
l’apparizione, Maria diede loro un nuovo messaggio: “C’è un solo Dio e una sola Fede. Credete fermamente e con
fiducia”. Tra i presenti vi era anche una coppia con un bambino gravemente malato di setticemia e chiesero ai
veggenti di pregare la Madonna di intercedere per il loro figlio. La Madonna li incoraggiò a pregare per la sua
guarigione, nei giorni seguenti il suo stato di salute migliorò. Questa sarà la prima di una lunga serie di guarigioni
straordinarie. Il giorno successivo, la folla che attendeva i veggenti ai piedi e lungo la collina, per l’ora
dell’apparizione era fortemente aumentata, ma questa volta rimase delusa, i ragazzi non erano andati. Infatti, nel
primo pomeriggio, due donne Ljubica e Mirjana, su incarico della polizia, fecero fare ai giovani una gita in
macchina, allo scopo di tenerli lontani dal luogo delle apparizioni. La polizia era molto preoccupata di ciò che stava
accadendo, nella capitale si diceva, addirittura, che a Medjugorje era in atto un complotto clerico-nazionalista con
infiltrazioni fasciste. I ragazzi accettarono l’invito alla gita con entusiasmo, eccetto Ivan che non era voluto andare,
del resto era una buona occasione per salire su un’auto, per fare una piacevole escursione, un evento raro per quei
ragazzi poveri. La gita includeva anche le cascate di Kravica, i ragazzi erano felici anzi entusiasti, anche perché le
due donne avevano offerto loro dei dolci. Sulla strada del ritorno, Il piccolo Jakov, improvvisamente chiese di
fermare la macchina, vedeva una gran luce, era la Gospa che avanzava verso di loro e che si fermò al loro cospetto,
su di una piccola nuvola. Mirjana si fece coraggio e disse alla Vergine: “Ti dispiacerebbe se ti aspettiamo in chiesa?
Perché la polizia ci proibisce l’accesso alla collina e minaccia le nostre famiglie “. La Gospa annuì e disse: “Sì, alla
stessa ora”. Anche le due donne, Ljubica e Mirjana erano presenti al fenomeno e rimasero molto turbate dalla
visione di quei fenomeni luminosi, questa fu l’ultima loro collaborazione con gli uomini della sicurezza pubblica.
La polizia continuava a non demordere, aveva troppa paura di quegli assembramenti, di quella gente che gridava al
miracolo, di quel ritorno di Fede del popolo. Così il giorno successivo, Mercoledì 1 luglio, poco prima
dell’apparizione agenti di polizia tornarono nuovamente a Biakovici. Tre veggenti, Ivanka, Mirjana e Vicka
vennero fatte salire su un furgone, ma mentre si allontanavano dal paese, riuscirono a vedere da lontano la forte
luce che anticipava la venuta della Gospa sulla collina.
La polizia seguiva e controllava ogni movimento dei giovani veggenti, non permetteva più loro di accedere alla
collina. Così Giovedì 2 luglio, fra’ Jozo, il parroco di San Giacomo, verso le diciassette e trenta fece portare i
veggenti in canonica, per permettere loro di avere l’apparizione, lontano da sguardi indiscreti.
Dopo l’incontro con la Madonna, i ragazzi andarono in chiesa dove c’era una gran folla di fedeli; Padre Jozo fece
parlare Jakov, era cosi piccolo che la sua testa sporgeva a malapena dal bordo dell’altare. Con voce ferma disse ai
presenti: “Oggi ho chiesto alla Madonna di lasciarci un segno. Essa ha solo mosso la testa, facendo segno di si e poi
è scomparsa. Prima di andarsene ci ha detto: Arrivederci, angeli miei”. Tutti i presenti furono molto commossi da
quelle parole. Padre Jozo, era preoccupato, era confuso, non sapeva come comportarsi per quelle vicende che stava
vivendo, erano troppo grandi per una persona semplice come lui. Da uomo di fede, chiese aiuto al Signore, quando
assorto in una fervente preghiera, sentì come una voce che gli disse:“ Proteggi i bambini”.
Stupito da quelle parole, andò a cercare subito i ragazzi, sulla porta della chiesa li vide in lacrime, erano molto
impauriti e correvano verso di lui per cercare un rifugio sicuro dalla polizia, che nel frattempo li stava cercando. Li
nascose in canonica, in una piccola stanza e chiuse a chiave la porta. La Madonna apparve loro in quella stanza
chiusa, come sempre bella e piena di gioia. Li confortò dicendo loro di non temere, perché gli avrebbe dato la forza
per sopportare tutte quelle difficoltà che stanno vivendo. I sei piccoli veggenti, si sentivano molto stanchi e turbati
per quello che stava accadendo loro , erano un gran peso tutti quegli interrogatori, quelle visite mediche, quelle
minacce, quindi decisero di rimanere ognuno nelle proprie case. In quel sabato del 4 luglio la Madonna li sorprese
apparendo a ciascuno di loro nel luogo dove si trovano.
Le apparizioni non erano, quindi finite, nei giorni successivi tutti insieme, si diedero appuntamento in luoghi
diversi: in casa di uno o dell’altro, in aperta campagna oppure in chiesa.
Padre Jozo, cominciò a non aver più dubbi su quelle apparizioni, anzi iniziò a crederci fermamente. Nelle sue
prediche iniziò a metterci più entusiasmo, la sua chiesa non era mai stata così piena, questo lo confortava e gli dava
coraggio.
Prediche ascoltate, però, anche dalla polizia, che non gli perdonava di aver detto:“Quarant’anni di deserto!” A cosa
si riferiva Padre Jozo? Ai quarant’anni da quando Tito ha preso il potere? Come poteva paragonare la rivoluzione
socialista al deserto! Per queste parole dette, Padre Jozo fu arrestato e gli furono confiscate tutte le elemosine della
parrocchia.
Il parroco, si giustificò al processo dicendo che si riferiva al popolo ebraico, quando diceva “Quarant’anni di
deserto”, Questo non bastò a far si che Padre Jozo fosse condannato a ben tre anni e mezzo di carcere. Verrà
liberato, anticipatamente, dopo un anno e mezzo, grazie alle oltre 40.000 lettere scritte al presidente della
repubblica jugoslava dai lettori del settimanale Il Sabato. Questo è il resoconto dei primi dieci giorni delle
apparizioni, desunte dalle interviste e dai racconti, che nel corso degli anni i veggenti hanno fatto.
Marija ha avuto la consueta apparizione mensile, la Madonna le ha consegnato il seguente messaggio:
“Cari figli! Sono con voi anche oggi per guidarvi alla salvezza. La vostra anima è inquieta perché lo spirito è
debole e stanco da tutte le cose terrene. Voi figlioli, pregate lo Spirito Santo perché vi trasformi e vi riempia con la
sua forza di fede e di speranza perché possiate essere fermi in questa lotta contro il male. Io sono con voi e
intercedo per voi presso mio Figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
Solo alcuni spunti di riflessione:
La Madonna in questo messaggio vuole quasi anticipare o prepararci alla grande festa della Pentecoste,
ricordandoci di pregare lo Spirito Santo. Anche nel messaggio del 2 Aprile, prima della Pasqua, parlando della
Resurrezione di Gesù, voleva aprire il nostro cuore al grande mistero della fede, quasi a voler scandire i tempi
liturgici. Con la sua natura umana, comprende, capisce le nostre preoccupazioni di questo tempo. Le nostre ansie, le
nostre angosce di questo mondo votato sempre più al relativismo, senza speranza di un futuro, pieno di odio, di
sofferenze. Ci supplica a pregare lo Spirito Santo, che ci dia la forza, il coraggio di combattere il maligno, che in
questi tempi sembra essere dotato di energia particolare. Ma non ci lascia soli in questa lotta, perché dice “Io sono
con voi e intercedo per voi presso mio Figlio Gesù”. Una grande consolazione, per non sentirci abbandonati in
questa lotta difficile ma necessaria per la salvezza nostra e del mondo. Nota: pubblicando i messaggi non si vuole
dare nessuna forma di autenticazione agli stessi o agli eventi di Medjugorje in generale. Ogni decisione in merito,
spetta solo alla Chiesa a cui ci si rimette in piena obbedienza.

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