è un inverno tutto sport e tecnologia

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è un inverno tutto sport e tecnologia
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IL CAFFÈ 17 novembre 2013
ROSSIGNOL
VISION
Sviluppata con
Carl Zeiss, per
una percezione
precisa delle piste
PARENTESI)
TRA
LA TENDENZA
Così gli ultimi ritrovati
condizionano le attività
della stagione fredda
È UN INVERNO
TUTTO SPORT
E TECNOLOGIA
VIRB
GARMIN
Videocamera,
permette di
geolocalizzare
le riprese
MASSIMO SCHIRA
Q
uando le cime delle
montagne iniziano
ad imbiancare, non
sono certo solo gli
operatori turistici
invernali a fremere. Secondo le
statistiche ufficiali, il 39% della
popolazione svizzera almeno un
paio di volte l’anno si avventura
sulle piste per sci alpino - che fa la
parte del leone -, di snowboard,
sci di fondo o altre attività sulla
HELLY
HANSEN
PEREGRINE
Traspirante,
con sistema
di ventilazione
neve come escursionismo, freeride o passeggiate con le racchette.
È un esercito di oltre due milioni
di persone, a cui vanno aggiunti
gli “ospiti” che ad ogni stagione
invernale visitano la Svizzera per
una vacanza bianca.
Tutti (o quasi), insomma, sempre
attenti anche alle ultime tendenze della moda, della tecnologia e
delle innovazioni che, regolarmente, rendono ancora più variegato il panorama degli sport
invernali. Al cadere dei primi
fiocchi, si apre la caccia al tessuto
più leggero, caldo, traspirante, resistente, impermeabile e, naturalmente, con il colore all’ultimo
grido.
“La filosofia della cipolla è sempre la vincente, soprattutto con i
numeribianchi
GABEL
X-CURSION
In carbonio e
kevlar, versatili
per il fuoripista
e per le
ciaspole
26,6%
Gli sciatori
Oltre uno svizzero su quattro
dichiara di praticare,
almeno saltuariamente, lo sci
alpino come sport
2,7%
Gli escursionisti
Gli appassionati di sci alpinismo
e di escursioni con le racchette
sono sempre una parte
importante, anche se minoritaria
4,5%
I fondisti
DYNASTAR
CHAM 107
Nati per lo
sci estremo
sul monte
Bianco
D’estate sono molti quelli
che scelgono la corsa,
così come d’inverno la neve
favorisce lo sci nordico
5,2%
Gli snowboarder
Dopo un iniziale boom, lo
snowboard ha trovato la sua
dimensione in Svizzera attorno
al 5% di appasionati ogni anno
tessuti di ultima generazione osserva Mauro Albisetti, direttore
tecnico di Ticino Snowsport, associazione mantello di diverse
scuole sci, 350 monitori. Si parte
dall’abbigliamento ‘first skin’,
quello a contatto con la pelle, per
poi aggiungere altri indumenti,
tutti molto tecnici. Con il vantaggio che se fa freddo si è coperti e
se la temperatura sale, ci si può
svestire senza problemi”.
Un elemento importante e ormai
diventato di uso comune è il casco. Gli ultimi dati in Svizzera
mostrano come l’elmetto per sci
alpino e snowboard sia usato dal
98% dei giovani tra 0 e 17 anni,
mentre, in generale, l’utilizzo della protezione per il capo è comune in oltre l’80% degli appassionati. Uno stimolo per le aziende
che producono gli accessori per
andare verso una maggiore leggerezza e più comfort. “Le aziende hanno molto lavorato anche
sullo stile, facendolo diventare
un oggetto di moda - conferma
Albisetti -. Il dato svizzero è interessante, perché a differenza
dell’Italia qui il casco non è obbligatorio, ma molti, soprattutto
giovani, lo usano comunque. Anche grazie ai miglioramenti nel
comfort, che sono stati notevoli
tra prese d’aria e possibili regolazioni personalizzate”. E visto che
dal trend non si scappa, proprio
sopra il casco, c’è l’aggancio per la
telecamera. Sia essa la fortunatissima GoPro Hero3 o la geolocalizzata prodotta da Garmin.
Per chi ama specialità più azzardate, come il freeride e l’heliski, è
vitale – dopo essersi informati
con attenzione sulle condizioni
della neve e dei pericoli - non dimenticare gli apparecchi di ricerca tipo “Barryvox” e, magari, pure
lo zainetto dotato di airbag di galleggiamento in caso di valanghe.
Calcolando che la media dell’attività sugli sci tocca in Svizzera le
49 ore l’anno tra gli appassionati
(che salgono a 60 ore tra i giovani
che praticano lo snowboard),
ecco che anche altri “dettagli”
nell’equipaggiamento assumono
maggiore importanza. Ad iniziare da guanti e occhiali. “Pure per
le mani la tecnologia è fondamentale - nota Albisetti -, perché
i tessuti impermeabili oggi funzionano molto meglio che in passato. Ci sono addirittura guantiShiatsu che massaggiano le mani
per riattivare la circolazione. Per
gli occhiali, il consiglio invece è
sempre quello di prestare attenzione alla qualità. Sia per la protezione dai raggi del sole e dai riverberi, sia per la qualità del
campo visivo. Che maggiore è,
meglio è”.
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Q@MassimoSchira