il Nuoto e la sezione Subacquei
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il Nuoto e la sezione Subacquei
ll nuoto e la Sezione Nuotatori Subacquei Treviso, contornata ed attraversata ad ovest dal Sile, costruita sulle rive dei Cagnani, è una “città d'acqua". Inevitabile quindi. per i suoi abitanti. la consuetudine con questo elemento che è servito loro per muovere le ruote di molini e di industrie. e su cui . non solo fanno galleggiare e procedere le barche. ma in cui si immergono e nuotano .' Giorgio Garatti. puntuale narratore delle attività sportive trevigiane e alle cui pubblicazioni demandiamo il lettore per informazioni più precise. segnala circa il nuoto. non più ormai gesto spontaneo ma organizzato in competizioni, alcuni fatti importanti che riportiamo. In un numero del 1898. la “Gazzetta di Treviso” da notizia di una gara di nuoto riservata ai ragazzi dagli otto ai dodici anni. gara che si svolge nelle vasche esterne dei Bastioni S.Paolo. in cui viene "pompata". immessa. l'acqua del fiume. E’ questo il luogo in cui sono situati i bagni pubblici e le "vasche" sono delle strutture annesse nelle quali normalmente coloro che usufruiscono dei servizi possono fare una nuotata. ' Nel 1906. la società di ginnastica Unione Sport, dalla quale nascerà la Società Canottieri Sile, nelle stesse piscine. organizza delle competizioni natatorie con le quali tenta di diffondere a livello popolare questo sport. informando dell'evento la stampa. ll 13 luglio 1908. un'altra polisportiva. lo.“ Sportivo Club Treviso", da vita.sempre nelle “vasche”, ad un'importante riunione di nuoto. ll pubblico, intervenuto numeroso, puo’applaudire il vincitore delle gare di velocità e di resistenza. il trevisano Arturo De Martin dell'Unione Sport. Ma gli appartenenti ad una società di canottaggio, i “solazzieri, come venivano chiamati gli sportivi dilettanti. che possono cadere in acqua da una barca. devono saper nuotare bene. non tanto in bacini delimitati. ma soprattutto in acque libere. magari fredde e con corrente come quelle del Sile. Ecco perché. ancora nell'estate del 1908. l'Unione Sport. organizza per la sua sezione Canottieri Sile, una gara di nuoto che si svolge dal ponte di ferro della circonvallazione fino al ponte S.Martino. addobbato per l'occasione. riportano le cronache del tempo. da bandiere e festoni. Qui vengono premiati sia i sedici "tritoni" che arrivano al traguardo. sia il vincitore Ennio Cavallero. Nell'ottobre 1908 si costituisce la Società Canottieri Sile. autonoma ora. e nel suo statuto. nel capo 1°. Costituzione e Scopo. all'articolo 1. si legge che il sodalizio “ ...ha lo scopo di promuovere ed incrementare lo sport del canottaggio e del nuoto.” Nel 1909 e nel 1910. l'Unione Sport e la Canottieri Sile ‘insieme. danno vita a numerose gare natatorie che si svolgono tutte ancora dal ponte dell'attuale viale "Trento e Trieste alla sede della remiera neo costituita che è situata. come lo è ora. sulla riva del fiume all'altezza di via Tezzone. A queste competizioni. partecipano nuotatori non solo cittadini. ma anche quelli provenienti da altre province. in particolare da quella di Venezia i cui atleti sono molto forti. I migliori trevisani sono Giuseppe Metelka nei 400 metri ed il velocista Mario Conte. La gara. nel solito percorso nel Sile. diventa ormai una tradizionale manifestazione di nuoto a carattere nazionale nella distanza di 700 metri . Nel 191 1 sono ben sessantasei i partecipanti che si schierano alla partenza. seguiti da un pubblico applaudente che. tra l'altro. deve pagare per assistere alla competizione natatoria. disposto lungo le rive del percorso. Nel 1913 ancora la Canottieri Sile e l'Unione Sport organizzano le gare di nuoto le più importanti che si siano mai organizzate a Treviso. dandone un'impronta addirittura internazionale e denominandole “Nuoto lnternazionale nel Sile". ll campione italiano Mario Massa stabilisce il nuovo record nell'usuale percorso di 700 metri "Ponte de fero". via Tezzon. col tempo di 5' 30". ( Il precedente primato di 5'50". ottenuto nel 1908. apparteneva al veneziano Rietti della S.Canottieri Querini di Venezia ) Nel 1914 ‘Treviso e una delle prime città italiane a rispondere all'appello del giornale milanese “La Gazzetta dello Sport" e programmare sempre nel Sile. gare "popolari" di nuoto. ln questa occasione alla Canottìeri viene assegnata la “Coppa Revedin" per il maggior numero di concorrenti giunti al traguardo. con otto nuotatori all'arrivo su dieci partenti. La prima guerra mondiale blocca tutte le attività sportive, comprese quelle natatorie. Queste riprendono solo nel 1919 con le “Feste del nuoto“ e le “Gare Popolari°‘indette ancora dal giornale a fogli rosa. ora a diffusione nazionale. La Società di via Tezzone indice nel l921 delle gare di nuoto per militari e nel 1922 organizza ancora una “Popolarissima di nuoto". Negli anni seguenti la Sile partecipa. con buoni piazzamenti. un po'a tutte le competizioni natatorie in acque libere che. per la diffusione del nuoto. vengono patrocinate da vari sodalizi della provincia. Tra queste. citiamo quelle organizzate dal Club Sportivo di Vittorio V.to sul Lago di Santa Croce nelle cui edizioni la Canottieri Sile ottiene sempre ottimi risultati. Nel 1928 spetta alla Sile l'organizzazione della fase provinciale della Coppa Scarioni. Sempre Nell’ormai tradizionale tratto di fiume. nella quale ottiene la vittoria a squadre ed il "successo individuale con Carlo Biasin. successo che si rinnova ancora l’anno successivo, nel ‘29 quindi, con il suo nuotatore Secondo De Marchi. Per oltre un decennio la scuola nuoto della Canottieri trevisana sforna ogni anno nuovi atleti. Che ottengono vittorie e piazzamenti nel nuoto in acque aperte. E‘ ancora una guerra. questa volta la seconda guerra mondiale. a rallentare prima e a sospendere poi ogni impegno sportivo. La Società Canottieri Sile riprende faticosamente le proprie attività dopo la distruzione della sede nel tragico bombardamento di Treviso dell'aprile del 1944 e, tra queste. il nuoto. non più organizzato in questo momento agonisticamente. ma come pratica usuale dei soci. Nel proprio regolamento interno. per esempio. viene inserita “la prova nuoto”. la dimostrazione cioè per i nuovi iscritti di saper nuotare. I "meno giovani" tra i Canottieri ricorderanno il tufio nel Sile. Magari propiziato da un vigoroso calcione nel sedere. dei neofiti. prudenzialmente vincolati in vita da un lungo cordino che avrebbe permesso un loro rapido recupero in caso di difficoltà. Gli spettatori alla prova non mancano perché spesse volte l’impatto con le fredde acque del fiume, dalla temperatura mai superiore ai 15 C °, determinano scene buffe, come un rapido e scomposto arrancare verso riva dell’esaminando colpito dall’inatteso e brusco sbalzo termico. » E ancora tra. i meno giovani. chi non rammenta la nuotata domenicale di “Toio” Zacchieri‘? Vittorio. "Toio" appunto.il sellaio di via S. Agostino. si presenta ogni domenica mattina. Verso mezzogiorno alla Canottieri. in giacchetta con la camicia aperta sul collo sempre senza cravatta. calzando. sui piedi nudi. dei sandali di cuoio. Questo è il suo abbigliamento usuale in ogni stagione, anche negli inverni ben più rigidi di quelli attuali. Qualche battuta con gli amici. un rapido passaggio nello spogliatoio. ed eccolo presentarsi sulla riva. una decina di metri a monte della grande "pioppa". in costume da bagno, di tipo ascellare l'avrebbe definito un precursore di Fantozzi. Da qui un tuffo. quasi una spanciata. nel Sile ed una nuotata. a larghe bracciate. a testa alta sull'acqua fino all’imbarcadero. magari accompagnato. nei giorni in cui aveva nevicate. da lanci di palle di neve da parte degli spettatori per "rinfrescare" ulteriormente l'ambiente. E i " giovani" degli anni '50 non ricordano forse il trasferimento in barca verso la località “albereti” sulla sponda sinistra del Sile. a circa 70-80 metri dalla curva di Moro Beldente? Ln questo sito. lontani dagli occhi dei cittadini che transitano sui ponti e sui lungosile in prossimità della sede. ormeggiate le imbarcazioni. si può nuotare. dopo un tuffo dai primi rami degli alberi. Gli "albereti "appunto. situati sulla riva del fiume. Nel 1956. superato a monte il grande pioppo. un po‘ il riferimento visivo della Società Canottieri. viene costruito un trampolino per i tuffi. costituito da una base di cemento che sostiene dei tralicci in ferro con due piattaforme situate rispettivamente a 3 e a 4.50 metri d‘altezza. Da queste sporgono le "tavole". le quali non sono quelle elastiche adatte per un buon rimbalzo. ma delle economiche assi di legno da ponteggi alle quali l'esposizione all'umidità e alle variazioni climatiche da una certa torsione. Da questa struttura. i canottieri più abili si tuffano. il più delle volte con delle ligure semplici : ad angelo. carpiando. con qualche rovesciato che viene chiamato “calcio alla Luna". Ciò non toglie che per qualche decennio. nelle serate estive. l'esibizione di questi modesti saltatori. solo qualche volta migliorata dalla partecipazione di qualche ospite più preparato. venga seguita da numerosi spettatori. situati per lo più sulla sponda opposta. attratti più che dai voli. dalle battute che volano. queste si assai bene. trai tuffatori. ll trampolino viene tolto negli anni novanta. Nel 1964 si iscrive alla Canottieri Pier Giorgio Gava. il popolare “Ammiraglio”, come verrà poi conosciuto in tutta Treviso, il quale da un contributo particolare alla vita sportiva e di club della Sile. E‘ importante dare a questo punto alcune note biografiche sul personaggio. non solo per trasmetterne un ricordo. ma anche per capire come si svolgano e si realizzino le sue iniziative in Società. Pier Giorgio Gava o semplicemente Giorgio. come lo chiamano alla Canottieri. nasce da Antonio e da Angela Bellieni. entrambi maestri elementari. a Carbonera il 26 ottobre 19 31l. Dopo la morte del padre. avvenuta nel '47, abbandona l'istituto Tecnico per geometri “Riccati” al quarto anno e si arruola nel '49 nella Marina Militare. destinato alle Scuole CEMM di Taranto. ll primo impatto con la disciplina militare non deve essere facile per un giovane col carattere di Giorgio. rampollo di una famiglia benestante ed unico maschio con tre sorelle più giovani. Lo testimoniano alcune lettere accorate inviate alla madre in quel periodo ed alcune punizioni subite per una certa goliardica indisciplina. come la marcia di 30 Km con bivacco notturno in luoghi impervi che egli ricorderà più tardi con ilarità. considerandola un giusto provvedimento. Alla fine il giovane Gava accetta la disciplina come un comportamento essenziale della carriera scelta che prosegue con missioni all'estero ed imbarchi in varie unità della Marina Militare come quelli sulle navi Duilio ed Andrea Doria. Nel '53. alla scuola del Varignano. ottiene la qualifica di palombaro, di "testa di bronzo". Così vengono chiamati nell'ambiente questi specialisti. con i gradi di sottocapo. Entra a far parte in seguito del Comando Subacquei Incursori. il CONSUBIN. nel Gruppo Operativo Incursori. il G0I. col rango di Capo di seconda classe. Con altri arditi incursori del Gruppo Teseo Tesei. partecipa con successo nel 61. a Pisa. ad un corso della NATO per paracadutisti. insieme con militari europei e statunitensi. Nel '64. per assecondare la moglie che mal si adatta alla vita di un militare di carriera. Giorgio si congeda dalla Marina Militare ed opta per un lavoro civile come funzionario dell'ispettorato del Lavoro a Treviso. Ma la passione per il mare e per le attività subacquee non lo abbandona e cerca allora di trasferire questo suo interesse e le esperienze acquisite in alcuni soci della Sile. L'Ammiraglio. così ormai viene chiamato ai Canottieri con la solita ironia un po' dissacrante caratteristica dell'ambiente. ma forse anche dei Veneti in genere. per i suoi trascorsi di marinaio. l'Ammiraglio. dicevamo. a 33 anni ha un fisico atletico. una statura di un metro e ottantacinque cm ma possiede soprattutto una notevole capacità ai contatti umani che media con arguzia e spirito goliardico. E' facile quindi per lui convertire all'idea di una Sezione Sub alcuni soci. Al progetto aderiscono per primi Giorgio Manzotti. Mario Medioli. Ennio Scantamburlo ed il medico Giorgio Marzi. Questo gruppo di amici per prima cosa elabora uno statuto. il quale oltre a codificare lo scopo. Che è quello ovvio “...dell'insegnamento e della pratica del nuoto pinnato e delle attività subacquee". vincola la nuova organizzazione. con articoli precisi. alla società d'origine. Il Consiglio Direttivo della Sile approva il documento e nel 1966 nasce ufficialmente la " Sezione Nuotatori Subacquei della Società Canottieri Sile " presieduta dal dr. Saverio Saccocci. uno dei due vicepresidenti della Canottieri . con il dr. Carlo Dal Ben come Direttore Tecnico e con Gava come istruttore. Da questo momento in poi inizia un'intensa attività da parte degli aderenti alla Sezione per ricercare ed ottenere il materiale indispensabile per la pratica del loro sport. con la minima esposizione economica. Gli "adepti" mettono a disposizione del Gruppo le loro attrezzature personali. Alcune tute vengono confezionate “in casa" utilizzando ed incollando con mastice pezzi di neoprene che all'origine doveva servire solo per delle riparazioni. I pesi per le immersioni sono ricavati fondendo. su stampi in terra da fusione costruiti dai Soci stessi. i più eterogenei residui di piombo: dagli spezzoni di tubo.ai piccoli sigilli ferma spago dei pacchi, dagli scarti di fonderia. ai contenitori vuoti di dentifricio. L'Ammiraglio cede la propria tuta stagna da incursore la quale purtroppo potrà essere indossata solo da Bruno Rossi per una questione di stazza. Pierantonio Pin. titolare di un negozio di articoli sportivi ed appassionato sub, regala alla sezione i primi due bibombole e degli erogatori monostadio. I più vecchi, anzi i meno giovani fra i sub ricorderanno la difficoltà di indossare queste attrezzature nella vestizione sul fondo. Senza la possibilità di una pur breve erogazione continua. bisogna fare delle manovre particolari per svuotare dall'acqua i tubi corrugati che dal riduttore si innestano al boccaglio privo di acquastop e comunque l'aria delle prime delicate inspirazioni gorgoglia sempre attraverso residui di liquido. Il prefetto di Treviso dr Blandaleone fa arrivare il primo compressore per la ricarica degli ARA. Pier Giorgio Gava scrive una lettera che illustra la fondazione del gruppo a Luigi Durand de la Penne. L’affondatore della corazzata inglese“Valiant”nel porto d’Alessandria d’Egitto. a quel tempo parlamentare. A coloro che lo leggono, il documento, pur redatto in un ottimo italiano. sembra non chiedere in maniera esplicita gli aiuti che servono e la formula finale di commiato, “Bacio la bandiera". appare enfatica. Nessuno pensa che possa sortire alcun effetto a vantaggio della Sile. Il testo comunque non viene corretto e. nonostante le aspettative dei più, raggiunge lo scopo perché, circa un mese dopo il suo invio, arrivano in sede due ARO. due autorespiratori ad ossigeno, accompagnati da un gentile scritto del comandante medaglia d'oro al Valor Militare. Abbiamo voluto riportare questo episodio, non solo per riferire una delle iniziative dell'Ammiraglio, ma anche per dimostrare che. quando esistono grandi passioni condivise. gli uomini si capiscono facilmente anche senza una dialettica o una comunicazione formalmente corretta. Risolto in qualche maniera il problema delle attrezzature. resta ora il quesito del dove gli appartenenti alla Sezione possono esercitarsi per poi presentarsi agli esami della FIPS. Federazione Italiana Pesca Sportiva. l'emanazione del CONl autorizzata a rilasciare i brevetti di subacqueo. La città di Treviso è priva di piscine ed i sub della Sile devono migrare, di volta in volta. in quella all'aperto di Castelfranco Veneto, con una profondità massima di un metro e ottanta e quindi assai poco adatta. od in quelle coperte del Collegio Dante di Vittorio V.to e dell'Istituto Filippin di Paderno del Grappa. Le esercitazioni in acque libere vengono effettuate nel laghetto Biasuzzi. Una ex cava. lungo la Castellana ed in mare. a Punta Sabbioni all'entrata del porto di Venezia. Superate le difficoltà si giunge finalmente alla prova d'esame che si effettua nel 1967 nella piscina della Fondazione Cini all'isola di S.Giorgio nella città lagunare. L’esaminatore federale Luigi Ferraro. anche lui ex ufficiale dei mezzi d'assalto e medaglia d'oro della Marina Militare. Consegna i primi brevetti di sub a: Federico Balliana, Renzo Berton, Sergio de Wolansky. Guido Rova. Ennio Scantamburlo. Nei corsi immediatamente successivi al primo. si brevettano tra gli altri Giorgio Manzotti. Mario Medioli. Gianfranco "Accio"Galiazzo. Gli appartenenti alla Sezione sub aumentano di numero e con essi si incrementano non solo le attività sociali. ma anche le azioni personali o di gruppi. iniziative che comunque trasmettono esperienze subacquee nell'ambito della Sile. Per esempio. nel 1070. organizzato da Luciano Macarozzi. si attua nel Lago di Tre Comuni vicino a Tolmezzo il Programma Atlantide. Questo prevede la permanenza operativa continua. Senza emersioni quindi. per 15 giorni a 12 metri di profondità. di un gruppo di subacquei ospitati. per i momenti di pausa e di riposo. in un nucleo abitativo pressurizzato. L'esperimento ha lo scopo di esaminare materiale per ricerche sottomarine ma soprattutto serve per effettuare ricerche di fisiologia subacquea in soggetti nei quali. per le condizioni a cui sono sottoposti. si può arrivare al limite di saturazione. dell'azoto nei tessuti. L'operazione giunge a termine con buoni risultati. Tra i batanauti sono presenti i soci della Sile Paolo Dal Bo e Gianfranco Galiazzo e tra i collaboratori ci sono Roberto Boraso. Bruno Rossi. Francesco Dal Cin e Renato Zacconi detto “Cuba”. Walter Lopez è il primo istruttore federale della Sezione sub dopo aver effettuato e superato a Nervi nel '71 il secondo corso per tecnici della FIPSAS. la Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee. sotto la direzione di Duilio Marcante anch'egli ex ufficiale incursore della Marina Militare e Medaglia d'oro al Valor militare.’ L'impegno personale di Walter e l'apertura. nel 1972. delle Piscine Comunali a Treviso. che danno la possibilità di poter usufruire finalmente di un idoneo spazio d'acqua per gli allenamenti. Fanno decollare le attività subacquee della Canottieri in particolare quella didattica. Altri istruttori licenziati dalla scuola di Nervi, e ne citiamo solo alcuni. come i soliti Bruno Rossi e “Accio” Galiazzo con Olvrado Tonon e Gianfranco Biggi e il dr.Enzo Semini prestano per anni gratis la loro opera. Della Sile sono anche le prime donne abilitate sub della città. come Marina Eibenstein. Vellandi Patrizia. Francesca Serafini. poi anche istruttrice. Marilena Ardolino. già nuotatrice dagli ottimi risultati agonistici e poi anche istruttore sub. ln questo fervore di iniziative, l'Ammiraglio è ancora il collante che tiene unito il gruppo il quale diviene sempre più numeroso. Giorgio organizza i corsi e, continuando una tradizione della Marina Militare. attribuisce a ciascuno di loro il nome o di animali marini come Squalo. Manta. Torpedine, Delfino. o di stelle e costellazioni che orientano i naviganti, Orione. Stella Polare. Vega. Orsa Maggiore ecc...Sembra questo fatto una cosa banale. ma. a distanza di tempo. ricordare la denominazione del corso al quale uno ha partecipato da. a chi rammenta. un senso di appartenenza al gruppo. ‘ E' sempre Gava inoltre che verifica e dispone ordinatamente il materiale dopo ogni immersione, che organizza un registro nel quale vengono segnate le date. il tempo d'uso dei compressori e delle apparecchiature. che pone ad asciugare la calce sodata degli ARO controllandone il viraggio. Dall'Ammiraglio nasce l'idea di un acquario d'acqua marina da disporre in sede in cui inserire. Non variopinti pesci esotici. ma rocce ed animali del nostro Adriatico. Per realizzare questo progetto. egli prende contatto con i dirigenti del Parco Marino di Miramare di Trieste. i quali permettono ai nostri sub di immergersi. in più spedizioni. nello spazio protetto da cui prelevare campioni biologici non rari. E l'acquario marino si realizza! Tra noi molti ricorderanno a proposito l'episodio delle attinie. Un giorno un certo numero di queste viene prelevato dai sommozzatori della Sile dal Parco. con i ciottoli e con i piccoli pezzi di scoglio sui quali aderiscono e trasportate in contenitori pieni d'acqua. Giunti a Treviso. i celenterati. Sui sassi. sembrano delle informi piccole masse di gelatina. Delusi e rammaricati si pensa di aver perso il materiale. comunque si immergono gli anemoni nella vasca approntata. Dopo alcune ore la sorpresa: le attinie. alcune delle quali di un incredibile color rosa pastello. “esplodono" in fiori dai petali... scusate. dai numerosi tentacoli mobili. Altri canottieri forse avranno in mente la buffa visione della “grancevola"nell'acquario. che tenta invano di mimetizzarsi ponendosi sul dorso ciuffi d'alghe e sassolini. Un comportamento questo difficile da osservare nelle immersioni in mare. A volte. Giorgio interviene in favore di qualche amico. sfruttando le sue conoscenze negli organici della Marina Militare. Riportiamo un caso: O. Tonon viene assegnato. dopo la visita di selezione alla leva. agli Alpini. L’Ammiraglio muove le sue amicizie e Olvrado entra nel Gruppo Operativo Subacqueo imbarcato sulla nave Anteo. per un periodo di leva di 24 mesi. ben più lungo di quello che avrebbe trascorso in altri corpi militari. mafelice di operare in un ambiente che lo appassiona. la sua esperienza di "marò" subacqueo risulterà utile applicata ai corsi sportivi della Sile. Tra i soci della Sezione Nuotatori Subacquei. si verifica a volte qualche tentativo di sganciare dalla Canottieri e di rendere autonomo l'intero gruppo. Ciò non avviene e per le normative dello statuto che lo vincolano alla società madre e per la volontà del Consiglio Direttivo. L'allontanamento spontaneo di "dissidenti"può determinare per la “subacquea” di Treviso a volte un fatto positivo. come quando gli "autonomisti" danno origine alla Società Sub Proteus. Affiliata alla Federazione Italiana Attività Subacquee. non appartenente al CONI. comunque ben attiva nel settore. La specifica preparazione sportiva che la Canottieri Sile Sezione Nuotatori Subacquei da ai propri soci attivi può diventare la garanzia iniziale per poter svolgere attività subacquee più impegnative. E' quello che succede ad esempio a Mario Medioli che compie il suo servizio di leva come sottotenente dei Lagunari Sommozzatori. Roberto Boraso e Francesco Dal Cin operano come sommozzatori professionisti d'alti fondali. Renzo Toppan chiamato ai Canottieri “el Muto“per la sua arguta vivacità verbale e morto. tragicamente in un banale incidente di bicicletta. lavorerà come sub nella Società “Rana” di ricerche marine. Paolo Dal Bo. abilitato all'uso di apparecchiature per grandi profondità. terminerà la sua carriera come Capo Sommozzatore della SAIPEM. società del gruppo ENI specializzata in ricerche petrolifere. Francesca Serafini girerà un po’ tutto il mondo come istruttrice di attività subacquee in Clubs di vacanze marine. Alcuni soci della Sile. come W.Lopez, E.Scantamburlo. B. Rossi. M. Caccavalle. ottenute le qualifiche di Istruttori o di Allenatori della FIN. Federazione Italiana Nuoto. opereranno come tecnici nelle Società di Nuoto. ad esempio nella Rari Nantes e nella Tarvisium. sorte a Treviso con l'utilizzo delle piscine comunali. Ben più alta è la partecipazione dei sub della Sezione ai corsi di Salvamento organizzati da una divisione particolare della FIN, corsi che si concludono con molti abilitati la cui presenza è obbligatoria per legge anche nei corsi sub federali. PierMaria Mongini partecipa con un gruppo di sub. guidato da Alessio Filaccia, brevettato alla Sile ed ora del gruppo Proteus. al raggiungimento del Record Mondiale di Speleologia Subacquea nelle grotte alle Fonti del Gorgazzo a Polcenigo nel pordenonese. lncominciando dagli anni '70 la Sezione. continuando la tradizione dei primi anni del '900. organizza delle competizioni di nuoto pinnato nel ‘Sile. con un percorso di 5 Km. dai Mulini di Canizzano alla sede di via Tezzon. La prima gara viene vinta dall'ing. Ivo Ganado che ha superato i cinquanta anni di età ma che riesce a battere un gruppo di concorrenti ben più giovani di lui. La competizione. che su indicazione dell'Ammiraglio verrà denominata in seguito Trofeo Angelo De Marchi in onore di un Presidente della Canottieri. continuerà per anni ad essere programmata diventando di carattere nazionale. Proprio in queste occasioni compaiono i monopinna e le prime pinne in vetroresina. Sono strumenti che. se ben adattati nelle dimensioni alla tecnica ed alla potenza del nuotatore. rendono molto efficiente la forza propulsiva in acqua. Dalla seconda meta degli anni '70. i soci della Sile inventano con i velisti trevisani. la VelaSub. Una regata di barche a vela. il cui equipaggio e costituito da un timoniere e da un subacqueo che. nell'occasione. gestisce anche il fiocco delle derive. Durante la competizione. in punti predisposti del triangolo di gara. il concorrente al timone deve lascare le vele per rallentare l'imbarcazione e permettere così al sub di tuffarsi. di raccogliere un testimone e di risalire in barca. Negli anni '77. '78. la gara diventa ancora più spettacolare. lnfatti. si complica ulteriormente e prende il nome di ParaVelaSub. perche. per ottenere la classifica finale della competizione. Al punteggio ottenuto dal tempo d'arrivo del binomio velista-subacqueo. si deve aggiungere quello dell’atterraggio di un paracadutista in un bersaglio. Nello stesso periodo. E. Villano. un ufficiale elicotterista dell'aviazione leggera dell'Esercito Italiano. fotografa con mezzi speciali il litorale e la porzione di mare in prossimità dell'attuale Grado. L’interpretazione dei fotogrammi rivela la presenza sottomarina di strutture. fin'ora non ancora conosciute. dell'antica Gradus. il porto marittimo di Aquileia. L'ufficiale informa della probabile scoperta gli enti preposti all'archeologia ed anche la nostra Sezione sub. Giorgio Gava e Dante Cattaneo. allora vicepresidente della Nuotatori Sub. organizzano delle ricognizioni subacquee che confermano la presenza di una strada lastricata e di fondamenta di costruzioni. Anche se le immersioni non sono particolarmente interessanti. perché si svolgono, a volte con poca visibilità. su un fondale relativamente basso. tutti i soci della Canottieri coinvolti partecipano volentieri alle ispezioni. con la speranza che ciò che potrebbero scoprire possa essere storicamente importante. Si incomincia a mappare e a relazionare ciò che si rileva. Poi, improvvisamente. dalla Sovrintendenza dei Beni Archeologici. ci arriva un‘ingiunzione di non proseguire nelle ricerche. La scusa ufficiosa è che l'Istituto non avrebbe i fondi necessari per poter seguire scientificamente l'indagine. L'attività archeologica della Sile nel luogo necessariamente si blocca. Per i risultati di 15 anni di attività didattica, con oltre 800 brevettati e dalla quale derivano non solo la vita del club ma anche in maniera consequenziale le iniziative dei singoli a cui si è accennato nei paragrafi precedenti. nel 1980, la Sezione Nuotatori Subacquei della Canottieri Sile ottiene dalla FlPSAS il titolo di Scuola Federale per Sommozzatori. la prima ed unica ad essere riconosciuta in tutta la Provincia di Treviso. Dopo questo importante attestato, per iniziativa soprattutto di W.Lopez e di P.M.Mongini. gruppi di sub allestiscono nel laghetto Biasuzzi. località già citata. due piattaforme subacquee. ll piccolo specchio d'acqua limpidissima. prima che gli scarichi delle abitazioni costruite lungo le sue rive facciano sedimentare per oltre un metro dal fondo un liquame lattiginoso. ha una profondità massima di 27 metri. Qui si possono quindi installare i due pianali. sostenuti da un sistema di galleggianti vincolati al fondale. situati rispettivamente a 12 ed a 18 metri di profondità. Su questi piani vengono effettuati esercizi ed allenamenti di operatività subacquea che permettono anche. dopo un esame. di convertire i brevetti della FlPSAS e di rilasciare ex novo i diplomi internazionali della Confedaration Mondiale des Activites Subaquatiques. la CMAS. attestati riconosciuti in tutto il mondo. Su richiesta del Ministero degli Interni. da anni la Canottieri Sile fa parte delle società sportive che possono essere convocate dalla Protezione Civile nel caso sia necessario l'intervento di uomini su barche. come è successo durante gli alluvioni del Piave e del Livenza nel 1966. Ora anche la sua Sezione Sub è chiamata ad operare. nel caso di necessità con una Squadra di Soccorso Subacqueo. Le uscite in mare. come fasi conclusive dell'addestramento finale degli allievi dopo il lavoro effettuato in piscina. per mancanza di formazioni rocciose e di scogli nelle acque dell'Adriatico vicino a Treviso. avvengono ora spesse volte sul relitto di una carboniera iugoslava affondata a circa 3 miglia da Punta Sabbioni. Ma in qualche altra occasione. le immersioni avvengono a 4-5 miglia al largo di Chioggia dove esistono. adagiati sul fondo. i due tronconi di un cacciatorpediniere italiano. Sono questi ciò che resta del Quintino Sella. affondato nel 1943 dai siluri di un U.Boot. un sommergibile tedesco. ln quell'occasione muoiono molti marinai italiani. istruttori. Accompagnatori ed allievi conoscono bene questo tragico episodio che fa prendere loro coscienza dell’assurda violenza della guerra. La loro immersione diventa allora un rendere omaggio a quei caduti. Il 18 settembre 1997 muore improvvisamente Pier Giorgio Gava. Il suo cuore. già provato da due precedenti infarti. cede in una situazione che può essere considerata la metafora della sua vita: una grande passione. vissuta con l'imprudenza ma anche con l'entusiasmo e lo slancio di un bimbo. Anche il suo funerale è stato da Giorgio ideato ed organizzato: la divisa di gala da Capo della Marina Militare come suo ultimo abito, la scelta della Chiesa di S.Martino a pochi passi dalla Sile per la solenne funzione funebre, il drappello in armi degli Arditi Incursori per gli onori militari, il gruppo dei veterani Marinai e d Incursori di Grado che cantano Canzoni suggestive e commoventi preghiere nate dalla loro vita in mare, la bandiera frangiata d'argento della Marina Militare disposta sulla bara, la presenza commossa dei suoi famigliari, la partecipazione emotiva della cittadinanza ma soprattutto quella dei "suoi" Canottieri. Noi tutti ci sentiamo spettatori ma nello stesso tempo attori di un evento di cui l'Ammiraglio è l'ideatore ed il registra come lo è stato della Sezione Nuotatori Subacquei della Canottieri Sile. Questa. scomparso colui che aveva voluto vincolarla alle sue origini, continua ancora per qualche anno la sua attività slegandosi un po' alla volta dalla Società Madre. Alla fine si forma un nuovo gruppo autonomo, la società Sile Sub, a cui vengono vendute, quasi cedute, le apparecchiature e che continua l'attività di Scuola Federale, proseguendo l'impegno istituzionale della vecchia Sezione. Nello Statuto ratificato da un'assemblea straordinaria dei soci del 22 febbraio 2003. al Capo l°, capitolo I. si indicano come scopi della Società Canottieri Sile di Treviso quelli della promozione e dell'incremento degli sports del canottaggio, della canoa e della voga veneta. Dopo oltre 92 anni di attività, in alcuni periodi anche molto importante, il nuoto scompare dagli obbiettivi della Sile e con esso anche gli oltre 35 anni di impegno e di formazione per sommozzatori sportivi. I giovani atleti della Società Canottieri Sile. meglio impostati nei fondamentali di base del nuoto rispetto ai "vecchi". continuano comunque a tuffarsi ed a nuotare nel nostro fiume. Nota Rileggendo quanto abbiamo scritto sul nuoto e sulla Sezione Sub della Canottieri Sile. ci siamo accorti di esserci dilungati troppo in uno scritto che doveva a essere, per ragioni di spazio e di facile lettura. sintetico: E ancora ci siamo resi conto di aver puntualizzato troppe date e di aver citato troppi nomi di protagonisti, alcuni dei quali si ripetono. A nostra giustificazione possiamo dire che una. sia pur breve. storia, è fatta di riferimenti temporali. di episodi. di uomini. D'altronde la ricostruzione delle attività natatorie della Sile non é stata facile perché di queste in Sede non esiste più alcuna documentazione, neanche dei fatti più recenti, se non alcune tracce nei verbali del Consiglio Direttivo. Per la storia della Sezione Nuotatori Subacquei ci siamo fidati della nostra memoria e. sul filo di questa. abbiamo interpellato gli amici che hanno fatto parte del gruppo e che meglio conosciamo. Abbiamo sentito il dovere di scrivere alcune cose in più su " l'esuberante, il burlone. ma anche colui che è stato determinante, non solo nella costituzione della Sezione Sub, ma anche nella sua gestione. capace di delegare altri alle mansioni nelle quali avrebbe potuto comparire in primo piano, pur di coinvolgere nell'attività il maggior numero di persone. Dopo la morte di Gava, una sua nipote. l'avvocato Paola Vidalino ci fa vedere una ricca rubrica telefonica appartenuta allo zio. In questa. accanto ai nomi. ci sono delle annotazioni che si ripetono e che fanno capire come Giorgio considerasse il suo prossimo. Ie note che distinguono le categorie di persone sono. in ordine di importanza: ...é un amico Ardito Incursore. ...é un amico Sub. é un amico. Sono pochi i nomi dell'elenco privi di una di queste tre considerazioni. A questo punto concludiamo la nota, augurando a tutti noi che nella nostra personalissima rubrica della vita . gli amici siano proporzionalmente coi numerosi come quelli che compaiono nell'elenco de l’Ammiraglio.