P. Agostino Castrillo - Frati minori Puglia e Molise

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P. Agostino Castrillo - Frati minori Puglia e Molise
P. Agostino
Cunastrillo
pastore per i nostri giorni
Bollettino della Postulazione Provinciale OFM - Foggia per la Causa di Canonizzazione del Servo di Dio P. Agostino Castrillo
n° 7 - ottobre 2008
Lettera del Ministro Provinciale
Finalmente
Testimone di vita francescana,
Tappa!
singolare pastore e maestro di spirito un’altra
di fr. Giuseppe Tomiri
L’estate ormai trascorsa ha portato un
grande dono alla nostra Provincia. Finalmente abbiamo tra le mani la “Positio
sulla vita, le virtù e la fama di santità”
del Servo di Dio p. Agostino Castrillo.
Un ringraziamento va ai Vice-Postulatori che hanno seguito la causa per ben
trent’anni fino a questa tappa: il compianto p. Amedeo Gravina, il M.R.P. Leonardo
Di Pinto e p. Giuseppe Tomiri, attuale
Vice-Postulatore. Ma un grazie speciale
e doveroso va al prof. Marino Cavalleri,
collaboratore esterno della Postulazione
Generale, che in circa dieci anni lavoro,
con la sua straordinaria e riconosciuta
competenza (sono sue anche le Positio
del Beato Giacomo di Bitetto, del Beato
Tovini di Brescia e di Barbara Micarelli,
Fondatrice delle Suore francescane di
Gesù Bambino), ha dato alla luce un’opera che presenta in maniera completa e
avvincente la figura e la vita del Servo
di Dio, e che è determinante per il buon
esito della Causa stessa. A breve le copie
della Positio saranno messe in circolazione perché si possa conoscere a fondo
la ricchezza della vita e dell’opera di p.
Agostino, che ha intrapreso e tracciato in mezzo a noi una via di santità «
non perché facesse qualcosa di straordinario, ma perché compiva in modo
straordinario le cose ordinarie di tutti
i giorni » (Positio, p. 28) e che ci provoca a non desistere dalla stessa chiamata
alla santità che il Signore ha certamente rivolto anche a noi.
Da una prima e sommaria lettura
della Positio la figura di p. Agostino –
come attesta il Relatore della Causa, il
conventuale p. Cristoforo Bove - viene
fuori in tutto il suo spessore e con il
supporto certo, ampio e articolato delle
testimonianze processuali e della documentazione critica. P. Agostino fu :
- autentico testimone della vita
francescana: per questo fu scelto
per più volte e in ben due Province
(la nostra e quella salernitana) come
Ministro provinciale. Vero artefice
di comunione fraterna, la costruì
giorno per giorno promuovendo
senza mai sfiduciarsi la comunione
tra i frati, ricucendo diversità e tensioni; e la diffuse attorno a sé attraverso un clima familiare e solidale
che lo rapportava senza distinzione
a tutte le categorie di persone con
cui aveva a che fare, dai benestanti
ai più poveri;
- straordinario e singolare pastore:
se ne accorse bene Mons. Fortunato
M. Farina, altro vescovo santo (da
qualche mese si è conclusa a Foggia
la fase diocesana del processo di canonizzazione), che lo scelse prima
come parroco e poi come Vescovo.
P. Agostino si diede tutto a tutti: dai
praticanti più fedeli fino a più lontani, fino ai massoni e agli anticlericali; dai forti ai deboli, soprattutto
i malati, verso i quali aveva una predilezione tutta particolare. Viene
fuori una ministerialità - in
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vice postulatore provinciale
La compilazione della Positio sul servo di
Dio Agostino Castrillo ofm vescovo è una
ulteriore tappa del cammino verso la sua
beatificazione e canonizzazione. Un cammino iniziato nel lontano 1983 con il Supplex
Libellus del Postulatore dell’Ordine ofm di
allora Antonio Cairoli al nuovo vescovo di
S. Marco Argentano, Mons Augusto Lauro.
Un lavoro molto importante che si è avvalso recentemente dal 7 giugno del 2002
della preziosa collaborazione del prof. Dott.
Marino Cavalleri che sotto le direttive del
Relatore della Congregazione delle Cause
dei Santi, padre Cristoforo Bove, ofm conv,
ha realizzato la Biografia Documentata, che
da sola si presenta con l’ampiezza di un
Summarium Documentorum.
Quindi la positio si presenta come un lavoro davvero colossale che ha messo in
piedi una piattaforma su cui fondare il giudizio sull’eroicità delle virtù e sulla santità
del servo di Dio, che tutti auspicano possa
giunger presto.
Un impianto processuale e documentale
racchiuso in un grosso tomo rifinito con
elegante copertina in cartonato rosso di
complessive 610 pagine.
Cerchiamo di vedere nei dettagli come si
articola l’opera e con quale metodologia.
La Positio super virtutibus si apre con l’Informatio relatoris, cioè la presentazione del
Relatore, il padre conventuale francescano
Cristoforo Bove che ricostruisce la storia della causa, descrive le caratteristiche
dell’intera ricerca e ne definisce i risultati.
Segue l’analisi delle varie fonti: autobiografiche, biografiche, processuali, documentali. E di tutta la bibliografia esistente
sul Servo di Dio, compresa l’abbondante
pubblicistica. Quindi una cronologia essenziale, per entrare poi dettagliatamente
nell’esame della pratica delle singole virtù:
la fede, la speranza, la carità verso Dio e verso il prossimo, la prudenza, la giustizia, la
fortezza, la temperanza; la castità, la povertà, l’obbedienza, l’umiltà. Il tutto utilizzando la documentazione raccolta durante il
processo diocesano, sia ordinario che roga
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“Francescan
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cui p. Agostino riuscì a coinvolgere anche gli altri confratelli - capace di
portare l’uomo a Dio e Dio all’uomo, con lo stile proprio della fraternità e della minorità francescana. Il
ministero episcopale fu l’apice del
suo immolarsi per gli altri offrendo
anche le sue sofferenze corporali,
fino a diventare un tutt’uno con il
sacrificio eucaristico di Cristo che
celebrava sull’altare;
- vero ed efficace maestro di Spirito: per questo il Ministro Generale
del tempo lo chiamò a Roma come
Direttore Spirituale del Pontificio
Ateneo “Antonianum”. Il suo afflato
mistico – “era sempre immerso in
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toriale. Il volume continua con il Summarium, cioè l’elenco dei testi, gli interrogatori del Promotore di giustizia, le deposizioni
dei 52 testi, i giudizi dei due censori teologi
e la Relatio Commissionis Historicae.
Infine segue la Biografia Documentata un
lavoro che si è reso necessario perché data
la distanza notevole della morte del servo di
Dio (1955), il dettato testimoniale lasciava
qualche dettaglio biografico da coprire meglio, specialmente per gli anni giovanili del
SdD.
La vita del servo di Dio mons. Agostino Castrillo si snoda in nove capitoli che ricostruiscono scrupolosamente, in tutti gli aspetti
le varie tappe del suo cammino terreno,
ma anche oltre la sua morte, registrando la
fama di santità che emana dalla sua persona.
Vengono analizzati: nascita e infanzia (cap.
1), vocazione francescana e studi e formazione (cap. 2), Sacerdote novello, Insegnante nel ginnasio, segretario provinciale (cap.
3), parroco nella Parrocchia Gesù e Maria
in Foggia (cap. 4), Ministro provinciale di
Puglia e Molise (cap. 5), padre spirituale
nel collegio del Pontificio Ateneo Antonia-
Dio”, dicono i testimoni – era garanzia dell’efficacia della sua opera
di accompagnamento e sostegno
spirituale, per cui condusse molti
a ritrovare la loro via per ritrovare
Dio.
Questa tappa, ormai raggiunta, della
stampa della Positio conferma il nostro
convincimento della santità del nostro
Servo di Dio e ci incoraggia a proseguire con entusiasmo ed impegno a sostenere in tutte le maniere il prosieguo
della Causa di canonizzazione verso le
prossime scadenze fino alla felice conclusione che tutti auspichiamo.
Fr. Pietro Carfagna, ofm
Ministro provinciale
num (cap. 6), Commissario e Ministro della
provincia ofm Salernitano- Lucana (cap.7),
vescovo di S. Marco Argentano- Bisignano
(cap. 8), malattia e morte (cap. 8).
Ogni capitolo viene articolato secondo uno
schema preciso: l’introduzione, la presentazione del contesto storico, le testimonianze,
il supporto dei documenti, il tutto condotto
in funzione analitica, per porre premesse
certe e documentate ad un giudizio probativo, Arricchisce questi testi una corrispondente documentazione iconografica.
Quello che emerge da questo importante
lavoro è che l’intera esistenza del servo di
Dio Mons Agostino Castrillo è stata una
fedele risposta alla Grazia e all’ispirazione
francescana, che segnò la semplicità del suo
stile di vita e la profondità del suo Magistero
spirituale. E’ un francescano e vescovo , ma
soprattutto un maestro dello spirito. E’ una
santità eroica, ma non eclatante, conquistata nel cose semplici di tutti i giorni che riesce tuttora a coinvolgere tutta la fraternità
provinciale. E concludo con l’augurio che la
santità del servo di Dio ci sproni tutti ad un
cammino profondo di comunione con Dio e
con i fratelli.
La Causa del SdD Agostino Ernesto Castrillo,
OFM († 1955), mi fu affidata, in qualità di Relatore, il 7 giugno 2002 dal Congresso Ordinario della Congregazione delle Cause dei Santi, quando
la vita del SdD, ampiamente studiata e sottoposta
alla fase dell’Inchiesta diocesana, già disponeva
di notevole apparato processuale e documentale.
Il personaggio arrotolava una polivalente esperienza di semplicità francescana, accompagnata
ad una itineranza obbedienziale, che aveva anche conosciuto il “servizio” del governo dei frati, come Ministro Provinciale e Commissario, e
della diocesi come vescovo delle due diocesi allora unite di San Marco Argentano e Bisignano
(Cosenza), per le quali era stato nominato vescovo il 17 settembre 1953. Sotto questa corticalizzazione esterna, tra cariche e incarichi, in ogni
sua espressione affiorava il respiro francescano,
che veniva al SdD dall’appartenenza all’austerità
del filone riformistico del Francescanesimo, in
quella particolare terra tra Puglia e Molise, dove
propriamente i Minoriti delle varie Riforme attinsero i vertici della contemplazione e la condivisione popolare con la predicazione itinerante.
Erede di tanta spiritualità il SdD recava, nella sua
esperienza religiosa, la freschezza dello spirito e
il magistero della coerenza invincibili. Un francescano autentico, anche quando si trovava sulla
cattedra della Parola o sulla sedia del Governo!
1. Di qualche dato cronologico
essenziale della vita
1904-1927
Nasce nel casertano, a Pietravairano, terzo di
undici figli, coniuga la prima formazione scolare
con l’avviamento al mestiere di calzolaio, e respira profumo francescano nel locale convento
dei Minoriti. Entra nel collegio minore francescano nel 1914 a Sepino (Campobasso), ginnasiale al convento di S. Matteo in San Marco in
Lamis (Foggia) nel 1917, due anni dopo lo troviamo novizio ad Amelia (Temi), dove professa
i voti temporanei nel 1920. Completò gli studi
filosofico-teologici a Biccari (1920), S. Marco in
Lamis (1923), Molfetta (1925), fino alla ordinazione sacerdotale nel santuario della Madonna
dei Martiri (1927).
1927-1953
Ricopre tutti gli incarichi propri di un religioso francescano disponibile e obbediente: un
triennio ad Ascoli Satriano (1927-1930) come
assistente della gioventù, poi Maestro di spirito
del prenoviziato a S. Marco in Lamis (1930), docente di lettere e direttore spirituale al convento di Castellana Grotte (1931-1933), segretario
provinciale per un sessennio (1933), parroco a
Foggia (1936), Ministro Provinciale (1940-1946)
della Provincia di S. Michele Arcangelo di Puglia
e Molise, seppe portare avanti quel processo di
fraterna fusione tra le Province di Foggia, Bari
e Campobasso, avviato alla fine del secolo XIX
(1899). Fu chiamato a Roma come Padre Spirituale al Pontificio Ateneo “Antonianum” (oggi
Università) nel 1946, Commissario della Provincia religiosa Salernitano-Lucana (1948) e Ministro della medesima nominato dal Definitorio
Generale (1950).
no, Vescovo e Maestro dello Spirito”
1953-1955
Nominato vescovo da Pio XII il 17 settembre
1953 fu consacrato a Foggia il 13 dicembre nella
parrocchia di Gesù e Maria, e il 3 gennaio 1954
faceva il suo ingresso in diocesi. Qui, dopo pochi
mesi, cominciò ad accusare quei sintomi che poi
si rivelarono tumore polmonare con avanzata
metastasi, che lo portò alla immobilità. Per 10
mesi il suo letto di dolore divenne cattedra e altare: spirò il 16 ottobre 1955, alle ore 22,30. Aveva
solo 51 anni!
2. Storia della Causa e valore delle prove
Già durante la sua agonia il popolo si recava in
pellegrinaggio per fargli sentire presenza e solidarietà; nei tre giorni, che rimase esposto in cattedrale, fu necessario preservare il corpo, poiché
i fedeli avevano cominciato a tagliuzzare l’abito e
gli stessi capelli del SdD. Fu sepolto nella cripta
della cattedrale di S. Marco Argentano e la sua
tomba divenne meta di devoti pellegrinaggi.
Questa intensa e crescente fama di santità in
vita in morte e dopo morte era coltivata non
solo tra i Frati Minori, bensì in larghi strati del
Popolo di Dio, tra Puglia-Molise e Calabria, ma
anche in significativi strati nazionali italiani ed
esteri, dove era giunta la “memoria” della santità
del SdD. La stessa regione Campania, dove era
nato e dove aveva operato con grande equilibrio,
conservava notevole memoria delle sue qualità e
soprattutto del suo Magistero Spirituale. Questa
ampiezza di voci e memorie spinse il successore
del SdD, Mons. Luigi Rinaldi, a iniziare, già nel
1970, i passi concreti per la causa di canonizzazione, dopo aver accolto le numerose istanze dei
Frati Minori e aver constatato la devozione dei
fedeli, ai quali si unì il parere favorevole della
Conferenza Episcopale di Calabria.
Si raccolsero gli Scritti del SdD e si cominciò
una radicale ricerca documentale. È del 1983
il “Supplex Libellus” del Postulatore P. Antonio Cairoli, OFM, al nuovo vescovo di S. Marco
Argentano-Scalea Mons. Augusto Lauro, quando
ormai è entrata in vigore la nuova legislazione
con la “Divinus Perfectionis Magister” (25 gennaio 1983) e le “Normae servandae in inquisitionibus ab episcopis faciendis in causis sanctorum”
(7 febbraio 1983). Il “nihl obstare” della S. Sede
veniva il 14 novembre 1984; e con questi ultimi
passi si entrava nel pieno dell’Inchiesta Diocesana iniziata nella cattedrale di S. Marco Argentano
(1985) e protrattasi fino al 1999 con l’escussione
di 23 testimoni, dei quali 5 ex officio e 4 della
Commissione Storica. Vi fu anche una “Rogatoriale” nella diocesi di Foggia-Bovino (1986), con
l’ascolto di 52 testi fino al 1995. Il 21 ottobre
1999, presso la Congregazione delle Cause dei
Santi furono aperti gli Atti delle due Inchieste
diocesane (Ordinaria e Rogatoriale), per i quali fu
emesso il Decreto di Validità il 15 febbraio 2002
e assegnato il Relatore il 7 giugno dello stesso
anno nella persona del sottoscritto P. Cristoforo
Bove, OFM Conv.
Da questo impianto processuale e documentale
sono state costruite le prove di questa causa, che
passiamo ad elencare e valutare nei loro tratti
essenziali:
a) Informatio super virtutibus: analitica e ampia, corredata anche da un profilo cronologico e da un tratto di storia della causa, (in 152
pagine è attenta alla convergenza delle fonti
autobiografiche, biografiche, processuali e
documentali. L’impianto risulta chiaro e solido, come anche i rimandi alle diverse articolazioni processuali e alla ricerca documentale.
b) Il Summarium Processus (pp. XXIII + 269),
preceduto dal “Decretum de validitate” con
alcuni chiarimenti della Postulazione richiesti dalla Congregazione delle Cause dei Santi,
raccoglie 23+52 testi dell’Inchiesta diocesana
di S. Marco Argentano e della Rogatoriale di
Foggia, in tutto 75 testimonianze, quasi tutte
“de visu”, perciò un complesso testimoniale
di primo piano quanto ad affidabilità e solidità, che ricopre interamente l’esercizio eroico
delle virtù del SdD.
c) Positio super Scriptis (pp. 6): sotto questa
dizione sono stati raccolti i due pareri dei
Teologi Censori sugli Scritti del SdD; ma l’attenzione agli Scritti ha permesso di rilevare
non solo la fede la dottrina e la spiritualità del
SdD, bensì anche di cogliere alcuni tratti tipici della sua spiritualità francescana.
d) Relazione della Commissione Storica (pp.
7-38): sono stati visitati numerosi archivi, sia
centrali che periferici, ed é stata portata attenzione bibliografica al tessuto francescano
e territoriale; con gli interrogatori dei quattro
Periti Storici, va segnalata anche una lodevole
rassegna di Scritti sul Servo di Dio e al SdD,
che si leggono a conferma e riscontro non
solo della fama di santità, bensì anche di quella diffusa scuola di spiritualità, che lo teneva
come Maestro e Direttore spirituale.
e) Decretum de Non-Cultu (p. 41).
Data la distanza notevole dalla morte del SdD
(† 1955), il dettato testimoniale lasciava qualche
dettaglio biografico da coprire meglio, specialmente per gli anni giovanili del SdD. A questo
scopo io stesso, in qualità di Relatore, mi rivolsi al nuovo Postulatore P. Luca De Rosa, OFM,
per ulteriori scandagli archivistici, per i quali si
provvide alla collaborazione del prof. Marino CavalIeri, che desidero ringraziare da queste pagine
per la cortese attenzione e la solida conduzione
della compilazione della Biografia Documenta-
ta, che da sola si presenta con l’ampiezza di un
“Summarium Documentorum” (pp. 591).
Costruita in 9 Capitoli numerati e cronologicamente divisi, la BD è introdotta da una premessa
metodologica con il novero di Fonti, Bibliografia
e Sigle/Archivi. Come la ricordata “Informatio
super virtutibus”, anche la BD tende alla convergenza delle fonti autobiografiche, biografiche,
processuali e documentali, senza mancare di attenzione a quelle iconografiche, lette non tanto
come illustrazioni bensì come documenti veri
e propri, documenti grafici appunto. Ogni tipologia di fonte ricordata quasi sempre è inedita:
infatti la BD pubblica, e per la prima volta, uno
straordinario numero di documenti così distribuiti per ogni capitolo I/6, II/7, III/2, IV/14, V/66,
VI/7, VII/46 , VIII/17, IX/8. Ognuno di questi documenti, spesso, ne annovera un numero più folto sotto la stessa cifra, per cui ci troviamo dinanzi ad una BD di sicura affidabilità, non solo per
la ricordata convergenza delle fonti, bensì anche
per il valore intrinseco della documentazione.
Questa, pur indicata in parte dalla Commissione
Storica, è andata arricchendosi e diversificandosi
lungo gli anni che abbiamo lavorato alla compilazione della Positio.
3. Rilievi conclusivi
I Rev.mi Consultori Teologi e gli Em.mi Cardinali hanno tra le mani una “Positio” ben vagliata e solidamente fondata, sia sotto l’aspetto
processuale che documentale. Anche se ciascuna fase della ricerca detiene un proprio e indiscutibile valore, tuttavia l’insieme delle prove
va letto in sincronica convergenza, allo scopo
di colmare qualche spazio e rafforzare qualche
elemento processuale o chiarire qualche reperto documentale. L’esercizio eroico delle virtù, da
parte del SdD, appare chiaro e di ampia conferma sia nella fase processuale che in quella costante della fama di santità fino ai nostri giorni;
una santità costruita con la fedele risposta alla
Grazia e all’ispirazione francescana, che segnò la
semplicità del suo stile di vita e la profondità del
suo magistero spirituale. È un francescano e vescovo, ma soprattutto un Maestro dello Spirito,
e se ne erano accorti i suoi Superiori Maggiori
quando, nel 1946, appena terminato il sessennio
di Ministro Provinciale, fu dal Ministro Generale
chiamato a Roma come Direttore Spirituale del
Pontificio Ateneo “Antonianum”.
Desidero ringraziare vivamente il P. Luca De
Rosa, OFM, Postulatore attento e paziente, sempre disponibile al dialogo e alla discussione sulle difficoltà incontrate lungo il cammino della
compilazione della “Positio”; parimenti desidero
esprimere gratitudine e stima al prof. Marino
CavalIeri, per la fedeltà alle direttive e la solida
conduzione del lavoro. Fraterno ringraziamento
anche al Ministro Provinciale del SdD, il MRP.
Pietro Carfagna, OFM, per la silenziosa discrezione con la quale ha seguito la causa del SdD, ma
soprattutto per lo spirito di preghiera nel quale
ha coinvolto tutta la sua fraternità provinciale.
Fra Cristoforo Bove, OFM Conv.
Relatore
Roma 23 marzo 2008
Pasqua di Risurrezione
Biografia di p. Agostino
di p. Amedeo Gravina
a cura di P. Carfagna
Parroco
(seconda parte)
(proseguiamo con le testimonianze sulla sua attività pastorale)
Incise nella parrocchia con la sua coerenza di vita, alla quale non derogava per nessun motivo.
“Ci colpiva soprattutto in lui la coerenza con la vita. Quando un
giorno ci affidò come ricordo le tre parole: fare, patire, tacere, tutte
dovemmo costatare che queste parole erano vive in lui”.
La sua vita era altresì uno stile affascinante, che era lo specchio della
sua anima e conquideva non meno della sua evangelica bontà. Questo
stile era la risultanza del suo parlare umile e amichevole, e del suo sorriso disarmante e accattivante.
“Ho goduto delle primizie della sua attività di parroco… Quante
volte se n’andava solo soletto per le vie della parrocchia, in cerca di
miseri, e a tutti e per tutti aveva una parola amica, un dolce sorriso,
qualcosa da dire, qualcosa da dare”.
Penetra più a fondo nella natura del suo stile, la seguente testimonianza:
“Prima che l’amico trovai in lui un tesoro; prima che il frate conobbi un maestro”.
Tutti i testimoni sono concordi nel riconoscere che le sue predilezioni
erano per i poveri e i malati.
“Gli impegni molteplici del suo ministero non lo hanno mai allontanato da coloro che costituivano la sua parte scelta, e cioè i poveri,
i malati, i bisognosi”.
Lasciava la sua parte scelta solo quando lo esigeva la catechesi sacramentale o quella sistematica, che portava avanti con l’aiuto di un
qualificato gruppo di collaboratori e di collaboratrici. La sua era una
catechesi permanente, come attesta un vecchio militante nell’Azione
Cattolica:
“Era la sua gioia vederci sempre più numerosi, e mai si stancava di
farci le adunanze anche di domenica al pomeriggio”.
Il suo miracolo continuato era rappresentato dalle conversioni e dai
ritorni, tra le file di massoni, atei, marxisti teorici, agnostici e indifferenti. Una testimonianza, che ho molto sunteggiata, attesta di tre
grandi ritorni alla fede e alla pratica religiosa provenienti dalla stessa
famiglia:
“Conobbi P. Agostino una domenica del 1936, mentre celebrava
la Messa che durò un’ora. Fui colpita e vi tornai ogni domenica.
L’animo mio, pian pianino, subì un cambiamento nel senso che mai
come allora avevo gustato la bellezza dell’amore di Dio. Gli parlai
di tre miei fratelli professionisti che non si accostavano più ai sacramenti, perché sviati da false dottrine. P. Agostino cominciò a frequentare la mia casa, accolto dai miei fratelli prima con freddezza,
poi con interesse e, infine, con simpatia. Le sue visite durarono due
anni, finché i miei fratelli tornarono ai sacramenti”.
Il suo più intimo collaboratore parrocchiale afferma:
“Ricordo con commozione quando, a porte chiuse, amministrava
il battesimo degli adulti, la confessione e la comunione a peccatori
convertiti”.
Non si accontentava dei cristiani domenicali. Sognava di fare della S.
Messa il cuore della parrocchia, dei giovani e degli adulti dell’A. C., delle
anime oranti. Vito Maselli, presidente del tribunale di Foggia, ricorda:
“Quando a sera, dopo le funzioni, nella chiesa tornata deserta, si
levava da tutti gli scanni del coro, cadenzata e solenne, la recita dei
Vespri da parte degli uomini dell’A. C.”.
Il suo cuore batté all’unisono con quello dei suoi parrocchiani durante i bombardamenti a tappeto dei caseggiati. Era anche Ministro provinciale dei Frati Minori di Foggia, tuttavia volle restare nell’occhio
del ciclone, come dimostra questa lettera scritta dopo il più disastroso
bombardamento della guerra:
“Qui sono alle prese con ogni specie di strazianti dolori”.
Il cammino di evangelizzazione che egli fece fare alla parrocchia di Gesù
e Maria è ben delineato e illustrato da questa dichiarazione dell’orionita
don Giuseppe Calegari, il quale fu il primo parroco della parrocchia di
S. Maria della Croce, ottenuta dallo smembramento della parrocchia di
Gesù e Maria:
“In ogni casa sento parlar bene di P. Agostino. Vorrei che quando me
ne sarò andato da Foggia, tutti mi ricordassero allo stesso modo”.
Cenni Biografici
del Servo di Dio
Padre Agostino Castrillo
18 febbraio 1904
17 settembre 1919
11 giugno 1927
agosto 1933
1936-1946
1940-1946
1946-1953
- nasce a Pietravairano (Ce)
- veste l’abito dei frati minori
- ordinazione sacerdotale Molfetta (Ba)
- segretario della Provincia religiosa
- parroco di Gesù e Maria
- ministro provinciale dei Frati Minori di Puglia e Molise
- commissario (e poi ministro provinciale) della provincia Salernitano-Lucana
17 settembre 1953 - vescovo di S. Marco Argentano e Bisignano (Cosenza)
13 dicembre 1953
- ordinazione episcopale a Foggia - Gesù e Maria
dopo pochi mesi si ammala
16 ottobre 1955
- è chiamato dalla sorella morte
5 maggio 1985
- inizia il processo di beatificazione
21 febbraio 1999
- termina il processo diocesano
PREGHIERA
PER LA GLORIFICAZIONE DEL SERVO DI DIO
Padre AGOSTINO CASTRILLO Vescovo
Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Dio, noi ti ringraziamo per
aver arricchito il tuo servo Padre Agostino con tanti tesori di grazia, di
fede, di carità, così da renderlo modello incantevole di virtù e apostolo
infaticabile di bene.
Tu che esalti gli umili e i semplici di cuore, degnati di glorificare, anche qui
in terra, questo nostro fratello e servo tuo prediletto, per nostro esempio e
conforto, concedendoci la grazia che ardentemente ti chiediamo...
Per la sua intercessione, benedici le nostre famiglie, perchè, ricche di virtù,
vivano nella tua pace e nel tuo amore.
Tu che vivi e regni glorioso nella Trinità perfetta e nella semplice Umiltà Dio
onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere e sperimentare le
eccezionali doti di Padre, di Maestro e di Pastore di Mons. Agostino
Castrillo, sono caldamente pregati di mandare tutte quelle notizie
di cui sono in possesso e che hanno relazione con la vita, le virtù e
l’attività del Servo di Dio, come anche i documenti, i suoi scritti e le
notizie riguardanti grazie ricevute per la sua intercessione, alla:
POSTULAZIONE PROVINCIALE
PER LE CAUSE DEI SANTI O.F.M.
piazza San Pasqual, 4 - 71100 Foggia
tel. 0881.615654 - fax 0881.613516 .C/C postale 12086716
Intestato a: Provincia Monastica di San Michele Arcangelo Convento
di S. Pasquale - 71100 Foggia
Causale: Pro causa P. Agostino Castrillo
Ci si può rivolgere anche:
• Vice Postulatore Provinciale p. Giuseppe Tomiri - Convento “S.
Pasquale” - 71100 Foggia - tel. 0881.615654
• P. Guardiano - Conv. Gesù e Maria - via della Rocca, 2 - 71100
Foggia - tel. 0881.771892
• Associazione “Pro Servo di Dio P. Agostino Castrillo” Parrocchia
S. Eraclio - 81050 Pietravairano (Ce) - tel. 0832.984097
• Postulatore Diocesi “S. Marco Argentano-Scalea” - Curia Vescovile - 87018 San Marco Argentano (Cs) - tel. 0984.512424