A passo di corsa per scoprire il mondo: «Il podismo è questione di

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A passo di corsa per scoprire il mondo: «Il podismo è questione di
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VENERDÌ 4 DICEMBRE 2015
PRIMO PIANO
il Cittadino
L’INTERVISTA GABRIELE FERRARI
A passo di corsa per scoprire il mondo:
«Il podismo è questione di famiglia»
LUIGI ALBERTINI
n Eccoci al podismo. Disciplina
sportiva che affonda davvero le
sue radici nella storia e fa bene alla
salute. Confessiamo la nostra totale ammirazione per il Gruppo
Podistico Casalese, sodalizio di
appassionati (nel 2014, dato ufficiale, erano qualcosa come 226,
capaci di percorrere una quantità
immensa di chilometri a piedi)
che è operativo dal 1981 e che
sprigiona simpatia a tutta birra,
coniugando spesso sport e turismo culturale all’estero per partecipare a celeberrime maratone nel
mondo. Il principe del gruppo è,
praticamente da sempre, Gabriele
Ferrari, casalino doc, classe 1949,
una vita da tecnico telefonico, in
pensione dal 2006 e praticamente
da quell’anno a tempo pieno per
guidare l’esercito dei podisti. Sposato con la signora Carla Grossi,
manco a dirlo anche lei podista
provetta, due figli pure loro coniugati (Cristina, due rampolli che
lei porta regolarmente a disputare
le campestri giovanili di podismo,
Gianluca, ancora senza prole) ed
abilissimi corridori a piedi. Insomma, una famiglia che fa onore
allo sport primordiale dell’uomo,
il podismo appunto.
Ne parliamo con Gabriele Ferrari
nella sede sociale del club presso
il centro Acli di via Marsala a Casalpusterlengo, dove il gruppo
tiene il suo punto di riferimento
praticamente da sempre, avendo
il movimento aclista sposato in
toto i suoi nobilissimi ideali.
Allora, Ferrari, intanto qualche riferimento circa l’origine del Gruppo Podistico...
«È nato nell’ormai lontano 12 febbraio 1981 per ferrea volontà di
Adriano Violanti che, con l’aiuto
di Giuseppe Bramè, Vittorio Grossi e Giambattista Donelli, ha gettato le basi per l’avventura podistica. Devo premettere che, per
quanto riguarda il “running”
amatoriale di massa, al quale noi
ci rifacciamo per filosofia e convinzione, quelli erano tempi pionieristici. Per la cronaca, il G.P.C.
ha avuto la sua prima sede all’ex
Bar Sole di via Cavallotti: era formato da pochi amici accomunati
dalla passione della corsa, dal fatto di essere in gran parte colleghi
di lavoro e di essere apolitici. Ad
essere esatti, i soci del primo anno
ammontavano a 21 ed il consiglio
direttivo era composto dal presidente Pietro Visigalli, vice Giovanni Segalini, segretario Marco
Novati, cassiere Vittorio Grossi,
responsabili tecnici Adriano Violanti e Giuseppe Bramè. I soci presero parte in quell’anno a 26 competizioni ed il principio ispiratore
era rappresentato certo dal podismo come espressione sportiva,
ma anche come forma di solidarietà, partecipando attivamente,
ad esempio, a raccolte di fondi per
aiutare chi era nelle condizioni di
bisogno, come ad esempio la famiglia di una bambina di Maleo
che di lì a poco doveva essere
operata al cuore. Visto che ci siamo, mi permetta di ricordare che
la prima classifica sociale ha visto
al primo posto Giuseppe Bramè
che, in 26 corse, totalizzò 347 chilometri, secondo Adriano Violanti
con 23 gare e 215 chilometri, terzo
Pietro Visigalli con 22 gare e 236
chilometri. Unica donna: Cinzia
Dasgoni con 8 gare e 69 chilometri
all’attivo».
Lei, Ferrari, quando entra in scena?.
«Nel settembre di quello stesso
“
Da 25 anni
sono
presidente
del Gruppo
Podistico
casalese,
di cui
mia moglie
Carla,
runner
pure lei,
è segretaria;
anche figli
e nipoti
corrono,
la passione
ci ha
contagiati
tutti
“
In 34 anni
di attività
e oltre
73mila gare.
i podisti
del gruppo
hanno
percorso
oltre
un milione
di km.
Sono
le maratone
le prove
che più ci
affascinano:
io sono
stato
otto volte
a quella
di New York
anno. Tanto per la cronaca, degli
originali siamo rimasti io e Violante, personalmente ho assunto
la carica di presidente nel 1990,
quindi sono venticinque anni che
guido il sodalizio. Avevo incominciato a fare podismo nel 1971, appena tornato dal servizio militare.
In grigioverde preferivo il football,
ma tornando a casa, a Casale, trascinato da Oliviero Gaboardi e
Giuseppe Ferri, ho partecipato alla
corsa di 24 chilometri organizzata
dalla Pro loco. Devo a questi due
amici, in particolare a Ferri, il merito di avermi coinvolto nel podismo. Dal 1975 al 1980 avevo però
sospeso la pratica per il fatto delmatrimonio e dei figli: insomma,
la famiglia. Poi, ho ripreso in coincidenza con la nascita del G.P.C. e
da quel momento non mi sono più
fermato».
Vorremmo capire il perché di questa
voglia di podismo...
«O bella, perché mi piace, mi
coinvolge, mi sento fisicamente
portato. Mi sento orgoglioso della
scelta del podismo perché Carla,
mia moglie, oltre che fare da segretaria al gruppo, corre a piedi, i
miei figli altrettanto: una pratica
sportiva che ci ha contagiato e che
fa bene per davvero, mi creda».
Lei è diventato famoso per
aver inventato l’abbinamento sport-turismo
con il podismo...
«Personalmente
ho partecipato per
ben otto volte alla
mitica maratona
di New York e
l’ho sempre
terminata. La
prima
nel
1987. Ma noi
non siamo
agonisti professionisti,
noi si abbina
l’evento
sportivo a
quello del richiamo squisitamente turistico».
Restiamo a quel
magico 1987...
«Volentieri,
perché, presidente sempre Adriano
Violanti, fu in effetti l’anno della
svolta, nel senso che
le lunghe distanze cominciarono ad affascinare alcuni soci del G.P.C. Per la cronaca, i primi ad affrontare le
trasferte estere sono stati, oltre
al sottoscritto, Enrico Grossi,
Oreste Maraboli, Antonio Colombani e Graziano Majavacchi, con il quale come detto,
partecipai alla maratona di
New York. Con Graziano
componevamo il classico “articolo il”: lui alto e robusto, io normale e piuttosto
smilzo. Per quanto
mi riguarda, quella fu
davvero la mia prima
maratona in assoluto, che
portai a termine in 3h24’31”,
dato ufficiale, mentre Graziano
fece registrare un altrettanto lodevole 3h45’06”. L’anno dopo, sulla
scorta dell’entusiasmo di questa
prima esperienza sportiva, il
gruppo ha preso parte a ben quindici maratone».
Proprio le maratone sono il simbolo
del podismo eroico...
«Dal 1987 in poi è stato un susseguirsi di partecipazione a quel tipo
di gara. Nel 1989 Violanti ha partecipato a quella di Londra, nel
1990 la storica trasferta del nostro
gruppo, una spedizione con sedici
componenti, di cui otto maratoneti: Mario Friggè ebbe l’idea di
scrivere su un gigantesco striscione il nome lunghissimo di Casalpusterlengo per metterlo in mostra alla partenza e per un pezzo
sul ponte di Verrazzano, così da
venire ripreso dalla tv Usa. Dieci
anni dopo abbiamo avuto la soddisfazione di vecdere il nostro
striscione in una foto pubblicata
su una rivista di viaggi: l’abbiamo
usata per la prima pagina del nostro libro pubblicato in occasione
del ventennale del gruppo. Una
emozione enorme vedere quella
immensa fila di maratoneti e, nel
mezzo ben visibile, il cartellone
con la scritta
della nostra
città. Chi non
se sarebbe
orgoglioso?».
E dopo quella
entusiastica
esperienza?
«Nel 1992
eccoci
come
“
Spesso
ho buttato
là ai soci
il messaggio
che si
cercassero
un altro
presidente,
ma sono
stato...
ignorato:
dunque
vado avanti
perché
questa è
un’attività
davvero
coinvolgente
SUL WEB
TUTTE LE NEWS
ON LINE SUL SITO
DEL GRUPPO
n Tutte le notizie sull’attività del Gruppo Podistico Casalese sono reperibili sul sito
web www.gpcasalese.org. I soci e gli appassionati di podismo vi possono trovare i risultati delle gare, i prossimi
appuntamenti e le rassegne
stampa, ma anche la storia
del gruppo e un ricco archivio
con il bilancio delle stagioni
trascorse. Insomma tutto
quello che c’è da sapere sull’attività svolta dal gruppo.
Soci esimpatizzanti del Gp Casalese si riuniranno per il tradizionale scambio di auguri
pre natalizio lunedì 21 dicembre, ale ore 21, presso il Teatro dei Cappuccini.
gruppo alla maratona di Parigi,
nel 1993 ho preso personalmente
parte a quella di Vienna, nel 1994
di nuovo il gruppo a quelle di New
York e Barcellona, nel 1996 di
nuovo alla Grande Mela, nel 1997
a quella di Londra, nel 1998 di
nuovo nella capitale francese ed a
Montecarlo, nel 1999 sempre a
New York, nel 2000 a Madrid, nel
2001 a Cuba e Rotterdam, nel
2002 a Parigi, curioso nel 2003
Biazzi e Repetti addirittura a Tahiti, il gruppo invece si è “accontentato” di Londra, nel 2004 New
York, nel 2005 a Sharm El Sheik e
Praga, nel 2006 Atene, nel 2007
sempre New York, nel 2008 Lisbona, nel 2009 io personalmente
ho partecipato alla maratona di
Tokyo, nel 2010 eccoci a Barcellona, nel 2011 a Siviglia e sempre a
New York, nel 2013 a Berlino, nel
2014 sempre a Parigi e quest’anno, mi riferisco ancora alla presenza del gruppo, è stata la volta di
Valencia. Come vede, c’è stato
davvero l’imbarazzo della scelta,
senza contare le maratone internazionali cui diversi nostri atleti
hanno preso parte individualmente».
Immaginiamo che le trasferte più
coinvolgenti siano state quelle di
gruppo...
«Vero: all’ultima di Valencia eravamo in 28, di cui 18 maratoneti.
Restando sul suolo italico, le anticipo che il prossimo 13 dicembre
in trenta di noi saremo alla partenza della maratonina di Reggio
Emilia. Sarà la gara, in pratica, che
chiuderà la stagione agonistica
ufficiale, poi tireremo le somme
dell’anno sportivo. Le ricordo poi
che nel 2014, quindi l’anno scorso,
il G.P.C. ha vinto per il terzo anno
consecutivo l’Half Marathon
Tour, un riconoscimento di grande spessore».
Lei praticamente, caro Ferrari, ormai
dedica tutto il suo tempo al gruppo...
«Mi piace, anche se bisogna mettere in conto che ci si rimette. Chi
pensa che qui si facciano soldi
prende un enorme abbaglio. Voglio accomunare anche gli amici
ed i colleghi del consiglio in carica: con me lavorano i vice Valter
Bollani e Mauro Cappellini, la segretaria è Carla Grossi, il tecnico
Pietro Martini, i consiglieri Roberto Agolini, Andrea Biazzi, Ivano Merlini, Davide Moroni,
Gianluigi Sommariva, Luigi Spelta, Dario Triesini, Santo Vignaroli,
il mitico Adriano Violanti e Maria
Teresa Virtuani. Vuole un dato
“esplosivo” a tutto il 2014? In 34
anni, con 73.305 presenze, abbiamo totalizzato con i nostri colori
sociali qualcosa come 1.002.101
chilometri percorsi. Gli atleti con
il maggior numero di presenze, limitatamente al 2014 sono stati
Angelo Migliavacca, Mario Friggè,
Mauro Cappellini, Gabriella Donati, Ivano Merlini, Luigi Spelta,
Luca Aga Rossi ed il sottoscritto. Il
record sociale come maratona
viene ora detenuto da Valerio Boninchi con 2h34’15».
Scusi la confidenza, Ferrari: non si
sente stanco dopo tutti questi anni di
intensa attività?
«Vuole sapere, sempre in confidenza, una cosetta? Ho più volte
lanciato ai soci il messaggio “cercasi presidente”, ma è rimasto costantemente ignorato. Certo, è faticoso, in pratica, specie da quando sono in pensione, non mi
dedico ad altro. Ma è un’attività
davvero coinvolgente. Comunque, se qualcuno intende darci
una mano, siamo pronti ad accoglierlo a braccia aperte...».