scheda La Vita Amorosa

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scheda La Vita Amorosa
Produzione www.massimoivaldo.it e Compagni di Viaggio Spettacoli Teatrali di Genova
è lieto di presentare
“La Vita Amorosa!”
(la danza teatrale… sul linguaggio universale!)
Da un soggetto di Massimo Ivaldo
Di e con Massimo Ivaldo, Guendalina Di Marco, Sara Due Torri
Costumi e Grafica: Francesca Traverso Scenografia: Valentina Albino
Luci: Antonio Carletti
Missaggio Musiche: Federico Lagomarsino
“Con il mio corpo parlo, ma senza saperlo; quindi dico sempre di più di quanto io creda”
Jacques Lacan
PREMESSA POETICA.
“L’amore non bisogna implorarlo né esigerlo. L’amore deve avere la forza di attingere
la certezza in se stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà”
Herman Hesse
“L
La Vita Amorosa” è stato creato con una drammaturgia teatrale che sappia raccontare attraverso
le Immagini, la Musica e gli Oggetti, il Corpo e ciò che lo Anima e lo Emoziona. Rinunciando così
alla narrazione classica, in uno sviluppo di scene, quadri e situazioni estremamente comunicative.
I corpi sono i 2 dialoganti: uno maschile ed uno femminile che, senza bisogno di parole, si
affrontano e confrontano tramite codici affettivi a volte simili, altre differenti.
La comunicazione in scena si compone così di sguardi, segni, e sonorità che appartengono al
linguaggio non verbale, attraverso una ricerca che pur esaltando le differenze fra il Movimento
danzato e il Gesto teatrale, scopre il terreno comune dove i due protagonisti si aprono al loro agire.
Il trascorrere del tempo viene evocato attraverso le trasformazioni della scena (un tavolo che assume,
ruotando, 4 posizioni) e dei costumi, che accompagnano le quattro fasi della vita dei personaggi.
Partendo da varie esperienze di laboratori condotti nelle scuole Primarie, abbiamo indagato diversi
codici comunicativi che partono dalle radici più profonde per giungere fino al cuore, toccando nel
loro procedere diverse emozioni: rabbia e serenità, conflitti e riappacificazioni. Che si muovono
passando dal pretendere da al tendere a; che evolvono dall’aspettarsi qualcosa al saper aspettare.
In tutto ciò, anche per chi scrive Amore ormai dall’infanzia (poesie, racconti, spettacoli) c’è una
grande fiducia nell’affidarsi ad un linguaggio il più universale possibile, che parli ad ogni età,
provenienza, cultura. E lo faccia attraverso le storie e le emozioni, gioiose o dolorose, che
comunque conducano ad un desiderio di ascolto, di pace e di unione.
Convinti che l’Essenza del nostro personale Essere, atavica e immediata, magica e comune, sia
capace di sorprenderci in quel contatto che fa scaturire l’incontro tra due vite.
CONTENUTO.
(“Non dobbiamo essere contenuti ma avere contenuti”
Alessandro Bergonzoni )
Viviamo in un mondo disposto a “trattare” di guerra, e che ha spesso pudore a parlare d’amore.
Un mondo che la guerra pare sempre più incline a commerciarla, imponendo (e non educando)
all’infanzia giochi e video basati su una subcultura che sdogana la violenza ignorando che in
realtà, il bisogno di affetto e di amore appartengono all’uomo dal suo primo giorno di vita.
Amore puro, non ostentato ma nemmeno nascosto, rivolto a un'altra persona, chiunque essa sia:
compagna di viaggio, di vita, di un esperienza, per un giorno o per sempre.
La nostra storia vuole rendervi partecipi a due mondi, composti uno d’amore e l’altro di conflitti.
Divisi da un limite sottile che li oppone fra loro facendoli interagire, portandoci a chiedere quanto
l’uno dipenda dall’altro, ma che ci appartengono entrambi e sono capaci si sovrapporsi,
nell’intento di cercare complessi e affascinanti equilibri che ci accompagnano tutta… una Vita.
La Vita Amorosa è uno spettacolo per tutti, che racconta, in maniera leggera e profonda, le vite di
un Uomo e una Donna nelle loro Quattro Stagioni scandite da 4 omonime arie di Antonio Vivaldi:
- l’Inverno (il seme dell’Infanzia), - la PRIMAVERA (lo sbocciare dell’ADOLESCENZA),
- l’Estate (la maturità dell’età Adulta) e - l’Autunno (il raccolto dell’ Età Anziana).
Un uomo e una donna che possono diventare compagni di una vita che li farà innamorare. Che
incontrandosi cercano di conoscere l’altro sentendo se stessi. E nel 5° quadro, più che una risposta,
offriranno una Testimonianza: “La Storia Amorosa di Cecco e di Rosa”, la favola contro la guerra.
Nota di regia.
Crescere in una sana e felice relazione d'amore ci richiede di essere disponibili al cambiamento, di
non arroccarci in posizioni predefinite, ma di negoziare ogni giorno un nuovo punto di equilibrio
per la coppia. Abbiamo scelto il linguaggio della danza e quello del teatro fisico, perché la
dinamica del movimento e la costruzione di immagini sempre nuove con gli stessi quattro oggetti
-un Cuscino, un Ramo, un Lenzuolo e una Bottiglia- si rivelano appropriati per raccontare ai
bambini, in maniera semplice, ironica e poetica le qualità fondamentali di ogni dialogo costruttivo,
che sia tra amici, innamorati, compagni o sconosciuti.
"... perché le parole d'amore, che son sempre quelle, hanno il sapore della bocca da cui vengono."
Guy De Maupassant
Massimo Ivaldo
Laureato in Lettere, attore nel Teatro Ragazzi con 700 repliche in tutta Italia. Finalista al Premio
E.T.I. “Stregagatto 2002”. Autore e attore degli spettacoli: “La Strega nella Zuppa” e “La Cicala e la
Formica (un’altra storia)”, di “Parlami d’amore, Maria”, del Laboratorio sul Riciclo Ludico Creativo
“44 Giochi in fila x 3 col resto di 2!” Nel 2014 l’Edizione FATATRAC pubblica il suo primo libro,
“Coccodina e gli altri volatili!” E’ Clown dottore presso l'Istituto “Giannina Gaslini” dal 1999.
Guendalina Di Marco
Diplomata in Danza Contemporanea presso la London Contemporary Dance School THE PLACE,
di Londra, in Italia Laureata con Lode con una tesi in arte e antropologia del corpo. Ha collaborato
in qualità di Danzatrice in Compagnie e Enti Lirici Internazionali come Compagnia NariFrangioni, Balletto Civile, Teatro alla Scala e Les Gens d'Uterpan. Affianca al lavoro di danzatrice
l'insegnamento della danza e la creazione di piccoli interventi coreografici.
Sara Due Torri
Performer e antropologa, è Regista e danzatrice della Compagnia Once, con la quale lavora in Italia
e all’estero (Il Segreto degli Alberi, Dora e la macchina del vento, Il bacio dell'orchestra piuma).
Dal 2003 studia nel campo dell’improvvisazione e della danza urbana realizzando più
performance. Insegnante di Contact Improvisation. Conduce con La Botteguccia della Fantasia /
Zuccherarte Laboratori di movimento per bambini e ragazzi.
Francesca Traverso
Artista, costumista, unisce l’etica dell’impegno sociale all’estetica della bellezza come condivisione.
Riconosce negli oggetti trovati, di un’antichità che ritorna nel tempo, le sue storie da raccontare.
Ne scaturiscono somiglianze dalle quali ha origine un processo creativo che scorre come la luce
fino a rivelarsi attraverso collage e assemblaggio. Così nascono i suoi vestiti, le foto, gli ambienti e
le incursioni nel mondo di un certo teatro, fatto di trasparenze in cui epoche e stili si mescolano.
Valentina Albino
Scenografa diplomata in pittura, lavora nell'ambito teatrale e del cinema, impiegando più arti
espressive come la fotografia, la grafica e l'illustrazione. Collabora con Teatri e compagnie su
territorio nazionale e internazionale (come Teatro della Tosse, dell'Archivolto, Carlo Felice, Cargo,
Teatri Possibili, Teatro Necessario, Ubidanza.) Già scenografa del nostro La Strega nella Zuppa.
Antonio Carletti collabora da 10 anni negli spettacoli di Massimo Ivaldo in qualità di Tecnico e
aiuto regista. E’ autore e interprete di monologhi teatrali e radiofonici e animatore di giochi.
Massimo Ivaldo vi propone anche il Laboratorio Creativo “44 Giochi in fila per 3 col resto di 2”:
5 incontri nelle classi (costo 10€/alunno, 70 minuti a incontro). Il Laboratorio offre la sua valenza
Educativa quale strumento di crescita, socializzazione, creatività e salvaguardia della
salute emotiva dei bambini, sempre più isolati da giochi tecnologici in un mondo artificioso.
Con l’utilizzo di materiali Riciclabili e i Giochi di gruppo si adottano comportamenti Ecologici e
consapevoli nel rispetto dell’Ambiente; nel rapporto coi compagni s’incentiva la possibilità di dar
il meglio di sé riconoscendo le parti sane e gioiose. Il percorso Espressivo recupera il naturale
rapporto d’ascolto, confronto, educazione alle regole comuni. Il progetto si avvale di “II Giochi
di… ancora una volta!” sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della Provincia, coi 10 Obiettivi:
- RISPARMIARE soldi nell’acquisto di giochi sempre “più nuovi”
- DARE VALORE alle cose acquistate, imparare a conservarle e rispettarle
- RICICLARE per diminuire l’inutile spreco di materiale;
- Usare la fantasia e l’INVENTIVA
- PARLARE con genitori e con nonni, ASCOLTARE le storie dei loro giochi
- SOCIALIZZARE fra coetanei e bambini di diversa età e sesso
- CONDIVIDERE uno spazio, il tempo, l’esperienza.
- Creare REGOLE COMUNI e imparare a rispettarle
- NON DIPENDERE da video giochi e televisore
- Fare MOVIMENTO
Su sito, insieme al Laboratorio “44 Giochi…”, troverete la Recensione e la Scheda del libro
“Coccodina e gli altri Volatili” (Ed. Fatatrac), 1° pubblicazione per l’infanzia di Massimo Ivaldo.
L’autore è disponibile ad incontri gratuiti nelle classi per presentare il testo e leggerlo, insieme ai
nuovi racconti (Il Fratello di mio Zio –tema: l’emigrazione-; Il Viaggio Lungo di Nadia – la lentezza- ) e
le Filastrocche in attesa di prossime pubblicazioni (-Dodici Luci- e -Quando gli Animali parleranno…-)
INFORMAZIONI TECNICHE sullo SPETTACOLO
Target: Spettacolo rivolto a tutti
Spazio scenico minimo: Mt. 6 x 5 + lo spazio “a terra” per il pubblico.
Montaggio: 2 h.
Durata spettacolo: 55 minuti
Costo: 5 € a partecipante (gratuito per alunni con difficoltà economiche) Minimo 100 alunni.
Organizzazione: 3487521493
Contatti: [email protected]
Segreteria: 010.2514453
- Vedi Video (Laboratori su www.massimoivaldo.it)
La Storia Amorosa di Cecco e di Rosa
(testo: Massimo Ivaldo, musica Federico Foce)
“Vi racconto Rosa e Cecco: una storia commovente...
… che comincia dolorosa ma finisce dolcemente!”
Una splendida domenica era pronto il matrimonio:
Cecco e Rosa vanno a unirsi! (e a ciascuno un testimonio!)
Proprio quando il Gran Corteo sta per giungere all’altare
ecco a Cecco arriva un ordine che lo chiama militare
La Rosina, i genitori e i parenti, a tale annuncio
fanno un pianto disperato che descrivere rinuncio
Cecco abbraccia la Rosina e nasconde il suo tormento
se ne parte per il fronte e raggiunge il reggimento
se ne parte col fucile anche se non è contento
Alla guerra, oltre il confine, fra trincee e qualche fosso
Cecco vuol farsi coraggio: “Sennò me la faccio addosso!”
Non appena un superiore gli da un ordine, lo vedi
Cecco prova a farsi in quattro e a seguirlo su due piedi
“Oggi Cecco devi prendere al nemico la bandiera!”
gli ordina il suo Comandante, “E veloce, entro stasera!”
Sul perché lo debba fare Cecco proprio non capisce
“La bandiera già l’abbiamo!... con le stelle e con le strisce!”
“La bandiera non è mia!”
… Ma poi all’ordine… obbedisce: sì… obbedisce…
La bandiera è appesa in alto, Cecco ne strappa un bel pezzo!
L’ ha sottratta al suo nemico ma pagata a quale prezzo?
Un proiettile avversario nell’orecchio è penetrato
Sorte sua dall’altro esce… così come gli era entrato!
“Cecco alzati da terra! Pancia all’aria sembri un pesce!”
da un orecchio entra il comando ma dall’altro se ne esce!”
“Vai a difendere la Patria, soldatino intraprendente!”
urla e grida il comandante, Cecco proprio non ci sente
sai, per via di quell’orecchio…? Ora gli ordini son niente!
Ma non sente neanche l’odio delle bocche perciò dico
che ora non può più distinguere un amico da un nemico
E così, dopo tre giorni, torna a casa dalla Rosa
che ora piange, ma di gioia, mentre va all’altare sposa!
Cecco non sente la musica, nessun inno nuovo o vecchio
né la predica del prete, (sai, per via di quell’orecchio…)
Però sente, e non è poco, ogni vento ed ogni brezza
e della sua bella sposa, ogni bacio, ogni carezza
e la Rosa con un bacio gli addolcisce l’amarezza!
Perché un bacio è come un soffio: ti allontana la tristezza!
“Rosa e Cecco, ancora insieme, nella storia commovente
che comincia dolorosa ma finisce… ma continua…
e continua dolcemente, proprio qui, qui sulla Terra,
perché loro fan l’amore, sì: l’amore e non la guerra”
RIFLESSIONE:
Se lo spettacolo sul linguaggio non verbale ci fa venir la sete di parole, da scrivere e da dire…
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto
Nazim Hikmet
E per Voi cos’è l’AMORE?
Da chi vi sentite amati? Perché? Chi amate di più? In quali modi esprimete il vostro amore?
Che cos’è la Guerra?
Quali sono le piccole guerre che facciamo anche noi nel nostro quotidiano? Ci fanno bene?
Provate a scrivere un racconto, una poesia e mandatecela: la pubblicheremo sul nostro sito!
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uunnaa lleennttee dd’’iinnggrraannddiim
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uunn bbrriivviiddoo lluunngghhiissssiim
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È uno spasso
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ee uunn ssooffffiioo cchhee aalllloonnttaannaa llaa ttrriisstteezzzzaa
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moo:: tt’’aam
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ÈÈ ooggnnii ggiioorrnnoo,, aallm
meennoo uunn ppoo’’::
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miigglliioorree ccuurraa ddii bbeelllleezzzzaa!!
I due Bambini
Abbiamo fame di tenerezza,
in un mondo dove tutto abbonda.
Siamo poveri di questo sentimento
che è come una carezza per il nostro cuore.
Abbiamo bisogno di questi piccoli gesti
che ci fanno stare bene.
La tenerezza
è un amore disinteressato e generoso
che non chiede nient’altro
che essere compreso e apprezzato.
Alda Merini
I due Adolescenti
Tre fiammiferi di fila accesi nella notte
il primo per vedere tutto il tuo viso
il secondo per vedere i tuoi occhi
il terzo per vedere la tua bocca
l’oscurità intera per vedere tutto questo
te ti stringo tra le braccia
Jacques Prévert
I due Adulti
Tieni chi ami vicino a te,
digli quanto bisogno hai di loro,
amali e trattali bene,
trova il tempo per dirgli
mi spiace,
perdonami,
per favore,
grazie
e tutte le parole d’amore che conosci.
Gabriel García Márquez
I due Anziani
E l’amore guardò il tempo e rise,
perché sapeva di non averne bisogno.
Finse di morire per un giorno,
e di rifiorire alla sera,
senza leggi da rispettare.
Si addormentò in un angolo di cuore
per un tempo che non esisteva.
Fuggì senza allontanarsi,
ritornò senza essere partito,
il tempo moriva e lui restava.
Luigi Pirandello
Da “Il Profeta”, di Gibran Khalil Gibran
L'Amore
Allora Almitra disse: Parlaci dell'Amore.
Ed egli sollevò il capo e guardò i presenti, e una gran pace discese su di loro. Egli parlò a gran voce:
Quando l'amore vi fa cenno, seguitelo benché le sue strade siano aspre e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui,
benché la spada che nasconde tra le penne possa ferirvi.
E quando vi parla, credetegli,
Anche se la sua voce può mandare in frantumi i vostri sogni come il vento lascia spoglio il giardino.
Perché come l'amore v'incorona così vi crocifigge.
E come per voi è maturazione, così è anche potatura.
E come ascende alla vostra cima e accarezza i rami più teneri che fremono al sole,
così discenderà alle vostre radici che scuoterà dove si aggrappano con più forza alla terra.
Come fastelli di grano, vi raccoglierà. Vi batterà per denudarvi.
Vi passerà al crivello per liberarvi dalla pula. Vi macinerà fino a farvi farina.
Vi impasterà fino a rendervi malleabili.
E poi vi assegnerà al suo fuoco sacro, perché possiate diventare il pane sacro per il banchetto divino.
Tutto questo farà in voi l'amore, affinché conosciate i segreti del cuore, e in quella conoscenza
diventiate un frammento del cuore della Vita.
Ma se avrete paura, e cercherete soltanto la pace dell'amore ed il piacere dell'amore,
allora è meglio che copriate le vostre nudità, e passiate lontano dall'aia dell'amore:
nel mondo senza stagioni, dove potrete ridere, ma non tutto il vostro riso,
e piangere, ma non tutto il vostro pianto.
L'amore non dà nulla oltre se stesso e non prende nulla se non da se stesso.
L'amore non possiede né vuol essere posseduto, perché l'amore basta all'amore.
Quando amate non dovreste dire: "Dio è nel mio cuore" ma, semmai, "sono nel cuore di Dio".
Non crediate di guidare il corso dell'amore, poiché l'amore se vi trova degni, guiderà il vostro corso
L'amore non desidera che il proprio compimento.
Ma se amate e quindi avete desideri, i vostri desideri siano questi:
sciogliersi e farsi simili a un ruscello che scorra e canti alla notte la sua melodia.
Conoscere il martirio della troppa tenerezza. Esser feriti dal vostro proprio intendere l'amore,
e sanguinare di buon grado, gioiosamente.
Svegliarsi all'alba con un cuore alato e dire grazie a un nuovo giorno d'amore;
Riposare nell'ora meridiana e meditare sull'estasi amorosa;
Tornare a casa con gratitudine la sera;
E addormentarsi con una preghiera per chi amate nel cuore, e un canto di lode sulle labbra.
“Farò della mia anima
uno scrigno per la tua anima
del mio cuore
una dimora per la tua bellezza
del mio petto
un sepolcro per le tue pene.
Ti amerò come la praterie
amano la Primavera
e vivrò in te le vita di un fiore sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome
come la valle canta l’eco delle campane
Ascolterò il linguaggio della tua anima come la spiaggia ascolta la storia delle onde”.