Riconoscimento del sesso

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Riconoscimento del sesso
Riconoscimento del sesso
Ai fini della distinzione tra i sessi lo strumento più utile è in genere costituito dalle corna.
Le corna dei maschi sono caratterizzate da un maggior spessore alla base, da un parallelismo scarso
e limitato ai primi centimetri, e, soprattutto, sono più uncinate, ovvero la punta del corno scende
quasi perpendicolare all’osso frontale. Le corna delle femmine invece si ripiegano di meno, l’angolo
formato dall’uncinatura è quindi più aperto esono più sottili in tutta la loro lunghezza.
Altro carattere evidente nei maschi, dopo il quinto anno di età è il pennello, un ciuffo di peli che
scende dal pene: peraltro, avendo la possibilità di osservare con attenzione l’animale, è possibile
notarne la presenza anche in animali di età inferiore.
Mediamente esiste differenza di peso tra maschi e femmine; il maschio è più grande, ha una
struttura più robusta e più massiccia, un torace più profondo, elementi tuttavia che si possono
apprezzare quando si ha la possibilità di effettuare comparazioni e quando si ha molta esperienza.
Come criterio generale, nel mantello invernale il maschio assume toni più scuri della femmina,
mentre in quello estivo accade il contrario. La colorazione del pelo è però una caratteristica variabile
con la popolazione e l’ambiente. Nei maschi il Gemsbart (dal tedesco “barba del camoscio”) è
particolarmente lungo (anche 20-25 cm).
Altre indicazioni potrebbero essere di natura etologica: soggetti isolati sono in genere di sesso
maschile; in un branco misto le prime ad allontanarsi in fuga sono le femmine coi capretti e i
giovani dell’anno, gli ultimi eventualmente i maschi adulti.
Altro elemento è la postura assunta quando il camoscio urina: le femmine si accucciano, i maschi
si abbassano molto meno.
criniera
maschio
getto di
pennello del pene
urina
diretto in
avanti
urina accucciata
femmina
criniera e
pennello
assenti
Principali caratteristiche per differenziare i sessi del camoscio (da ONC modificato)
Determinazione dell’età in natura
La valutazione delle classi di età tramite osservazione degli animali con il binocolo o cannocchiale,
(escludendo la classe dei capretti viste le ridotte dimensioni, l’assenza di corna o la presenza di
corna molto piccole nella primavera avanzata, e quella degli animali tra 1 e 2 anni) non è semplice,
in quanto esiste una forte variabilità individuale. Il carattere della lunghezza delle corna rapportata
alle orecchie (che comunemente si usa per definire le varie classi di età) pur mantenendo una
validità generale, incontra diverse eccezioni. E’ abbastanza attendibile solo se si ha una conoscenza
costante e continua di una determinata popolazione. Sulle Alpi ad esempio si hanno trofei di
animali della stessa età con dimensioni variabili a seconda delle popolazioni.
Negli animali tra il primo e il secondo anno in ottobre-novembre le corna raggiungono l’altezza
delle orecchie o quasi, poi procedendo diventano sempre più alte, 1/3 di più tra i due ed i tre anni,
1/2 tra i tre ed i quattro e via dicendo. Si tratta di criteri di distinzione possibile, ma da considerare
con attenzione.
Oltre alle dimensioni delle corna, si utilizza come indicatore di età più o meno avanzata la striscia
nera che attraversa il muso degli animali. Passati i 7 anni, in genere questa striscia, molto marcata
negli animali giovani, inizia ad ingrigire, ad assottigliarsi, a confondersi, fino ad arrivare a situazioni
di quasi totale uniformità, tipica di animali molto avanti con l’età (12 anni o più), che sembrano
avere il muso bianco.
da maggio
ad agosto
da settembre
ad aprile
Accrescimento delle corna in relazione all'età (Da ONC, modificato)
Determinazione dell’età con l’animale sedato o abbattuto
Avendo a disposizione un capo sedato, abbattuto
o ritrovato morto la determinazione dell’età
diventa molto più precisa e semplice. L’elemento
da considerare sono ancora le corna.
Come detto precedentemente, in dipendenza di
fattori trofici ed ormonali le corna interrompono
l’accrescimento nel periodo invernale, dando
origine ad anelli lungo il loro asse, relativamente
anello di
accrescimento
ben individuabili (salvo quello del primo anno).
raramente
All’anello del primo anno segue un accrescimento
visibile
piuttosto lungo nel secondo, mentre i successivi
del terzo e del quarto sono più corti; dal quarto
al quinto anno si osserva il cosiddetto “mezzo
altri
anelli di
centimetro”, per lo spessore che assume, cui
accrescisegue una serie di anelli molto ravvicinati. Il
mento
fatto di avere corna ricoperte parzialmente o
completamente da resina può creare qualche
difficoltà.
Il bordo aperto o chiuso dell’astuccio cheratinico
sulla struttura ossea può dare un’ulteriore
Anelli di accrescimento del corno
indicazione dell’età: fino ai 4 anni e mezzo resta
(Da ONC, modificato)
aperto, dopo i cinque anni risulta più chiuso
sull’osso del corno.
Al fine di determinare l’età si possono utilizzare anche la dentizione e l’eruzione dei denti definitivi.
Ciò è possibile fino a quando non sia completa la dentizione permanente, dopodiché bisogna
affidarsi ad altri criteri. L’utilizzo del calcolo dell’età sulle corna pone in subordine queste metodologie.
Da 2 a 14 mesi tutti gli incisivi sono da latte, dal quindicesimo al ventiseiesimo i primi incisivi
vengono cambiati ed erompono i definitivi. A 27-35 mesi viene cambiata la seconda coppia di
incisivi, a 36-44 la terza, oltre i 45 mesi sono cambiati tutti.
Va tuttavia posta attenzione nel non confondere gli incisivi da latte usurati con quelli permanenti.
Osservando il capo complessivamente, osservando corna e denti incisivi, è relativamente facile
arrivare ad una valutazione dell’età corretta.
A
B
C
D
E
E
D
C
B
A
GL ASONDGFMAM GL ASONDGFMAMGL ASONDGFMAMGL ASONDGFMAMGL ASONDGFMAM
1° Anno
2° Anno
3° Anno
4° Anno
Passaggio dalla dentura da latte a quella definitiva in relazione all'età
(da ONC, modificato)
5° Anno