N° 69 17-23 gennaio 2011 - Dal Vangelo di Giovanni

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N° 69 17-23 gennaio 2011 - Dal Vangelo di Giovanni
Parrocchia S. Gabriele dell’Addolorata – Pescara
17-23 gennaio 2011
Parrocchia S. Gabriele dell’Addolorata – Pescara
17 – 23 gennaio 2011
Dal Vangelo di Giovanni (15,12-13)
Preghiera
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho
amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i
propri amici.
Meditazione
Dio ha tanto amato il mondo che gli ha dato suo Figlio. Lo diede a Maria perchè
fosse sua Madre. E si fece Persona: proprio come voi e come me, eccetto il
peccato. E ci mostrò il suo amore, facendoci dono della sua vita, di tutto il suo
essere. “Essendo ricco si fece povero”: per voi e per me. Si diede interamente.
Morì in croce.
Ma prima di morire, si fece Pane di vita: per saziare la nostra fame d'amore per
lui. Disse:” Se non mangerete la mia Carne e non berrete il mio Sangue, non
avrete la vita eterna”.
La grandezza di questo suo amore lo fece sentire affamato. E disse: “Ebbi fame e
mi deste da mangiare. Se non mi darete da mangiare, non potrete entrare nella
vita eterna”.
La grandezza di questo suo amore lo fece sentire affamato. E disse:”Ebbi fame e
mi deste da mangiare. Se non mi darete da mangiare, non potrete entrare nella
vita eterna”.
Questo è il dono di Cristo. Dio continua ad amare il mondo, oggi. Continua a
mandare voi e me per dimostrare che continua ad amare il mondo e che non ha
cessato di sentire misericordia. Siamo noi che dobbiamo essere oggi il suo amore
e la sua misericordia verso il mondo.
Ma per essere capaci di amare dobbiamo avere fede, perchè la fede è amore in
atto e l'amore in atto è servizio.
Per questo Gesù si fece Pane di vita: perchè potessimo mangiare e vivere, e
vederlo sotto il volto dei poveri. Per essere capaci di amare dobbiamo vedere e
toccare: per questo leggiamo nel Vangelo che Gesù fece dei poveri la salvezza
per voi e per me.
Infatti disse:”Quello che avete fatto, all'ultimo dei miei fratelli, lo avete fatto a
me”.
(Madre Teresa di Calcutta)
Quando avevo fame, mi hai dato da mangiare;
quando avevo sete, mi hai dato da bere.
Quando ero senza tetto, hai aperto le tue porte;
quando ero nudo, mi hai dato il tuo mantello;
quando ero stanco, mi hai aiutato a trovare riposo;
quando ero inquieto, hai colmato ogni mia paura.
Quando ero piccolo, mi hai insegnato a leggere;
quando ero solo, mi hai donato amore;
quando ero in carcere, sei venuto nella mia cella;
quando ero a letto malato, mi hai assistito.
Ero straniero e mi hai fatto trovare una patria;
disoccupato, e hai cercato per me un lavoro;
ferito in combattimento, e hai fasciato le mie piaghe;
in cerca di bontà, e mi hai teso la mano.
Quando ero negro, o giallo o bianco,
insultato e deriso, hai portato la mia croce;
quando ero vecchio, mi hai donato un sorriso;
quando ero preoccupato, hai ascoltato con pazienza.
Mi hai visto coperto di sputi e di sangue,
mi hai riconosciuto sotto la sporcizia ed il sudore;
quando venivo deriso, eri al mio fianco;
e quando ero felice, ti sei unito alla mia gioia.
Tutto quello che hai fatto al più piccolo
dei miei fratelli, l'hai fatto a me.
Ed ora, entra nella casa di mio Padre
RICORDA
Trova il tempo di fare la carità. E' la chiave del Paradiso.
Ricordiamoci di pregare per tutte le attività di evangelizzazione (Cellule, Seminari,
Evangelizzazione di Strada, Progetti Alpha) e per il nostro vescovo.