LAVORO SEDENTARIO: QUALI PROBLEMI DI SALUTE
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LAVORO SEDENTARIO: QUALI PROBLEMI DI SALUTE
Muoversi per la salute: focus sulla promozione dell’attività motoria Rovigo 5-6 aprile 2006 L’attività motoria come prevenzione dei problemi di salute legati al lavoro sedentario LAVORO SEDENTARIO: QUALI PROBLEMI DI SALUTE Dott. Stefano Maso Università degli Studi di Padova Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica Sede di Medicina del Lavoro L’OMS STIMA CHE L’INATTIVITÀ FISICA CAUSI 1,9 milioni di decessi negli uomini il 6% dei decessi nelle donne il 6,7% dei decessi Essa causa in particolare: 10-16% dei casi di tumore del seno, 10-16% del colon-retto e 10-16% del diabete mellito di tipo II, 22% della malattia ischemica. LA SEDENTERARIETÀ RADDOPPIA • il rischio di malattie cardiache, • di diabete mellito di tipo II, • di obesità • mortalità per cause cardiovascolari e ictus, • facendo aumentare del 30% il rischio di ipertensione e di cancro. Secondo l’OMS, le patologie legate allo stile di vita sedentario rientrano tra le prime dieci cause di morte e di inabilità nel mondo. La maggior parte della popolazione mondiale (60%-85%), ed in particolare le ragazze e le donne sia dei paesi sviluppati sia del mondo in via di sviluppo, non è fisicamente attiva a sufficienza circa 2/3 dei ragazzi non sono sufficientemente attivi. L’attività fisica diminuisce significativamente con l’età durante l’adolescenza. Sedentarietà come causa delle varici Le occupazioni che richiedono una posizione in piedi o seduta, senza possibilità di movimento o con movimenti limitati presentano un maggior rischio di comparsa di varici Anche il lavoro in condizioni di alte temperature (cuochi, riscaldamento sotto il pavimento, al sole) è un fattore di rischio, specie se associato alla situazione precedente. Altri esempi di occupazioni a rischio per sedentarietà sono quelle di commessi di negozio, parrucchieri, camerieri, hostess ecc. In questi casi l'immobilità non è assoluta ma i movimenti delle gambe sono limitati, i muscoli esercitati al minimo. Low Back Pain LOW BACK PAIN INTRODUZIONE Indagine campionaria della Fondazione Europea di Dublino sulle condizioni di salute e di lavoro dei lavoratori europei 1997 Problemi di salute più frequentemente segnalati: —mal di schiena —stress —dolori muscolari agli arti (33%) (28%) (17%) Allan and Waddel (1989): secondo gli autori il Low Back Pain e Low Back Disability sono in relazione tra di loro ma con delle differenze sostanziali. - LBP è caratterizzato da una percezione soggettiva del dolore non misurabile. - LBP disability è configurabile come assenza dal lavoro o dalla restrizione della attività. LBP disability ed è ovviamente in relazione con LBP ma include molte altre variabili che la influenzano come ad esempio il tipo di lavoro, tipo di personalità, conflittualità con i superiori, problemi domestici. Secondo Von Korff et al. 1993; Linton 1985; Snook et al. 1998) c'è scarsa correlazione tra LBP e LBP disability. PREVALENZA DEL LOW BACK PAIN Frymoyer and Cats-Baril (1991). Negli adulti la prevalenza puntuale è pari al 15-20%, mentre nel corso della vita è stimata tra il 60% e l'80%. Papageourgiou et al. (1995). Prevalenza ad 1 mese stimata tra 35 e 37%. Lawrence et al. (1998). Prevalenza ad 1 anno è pari a circa il 50%. Waddel (1994, 1998). La prevalenza nel corso della vita di vera sciatica è stimata tra il 3% e il 5%. Hillman et al. 1996 Bradford U.K.: studio sulla popolazione di età compresa tra 25 e 64 anni 1. prevalenza nel corso della vita pari al 59%; 2. prevalenza 12 mesi pari al 39% 3. prevalenza puntuale pari al 19% 4. assenza dovuta a LBP pari al 6% Heliövaara et al.1993 Studio effettuato su campione rappresentativo della popolazione finlandese basato sulla storia di LBP, sintomi ed esame obiettivo. Non furono trovate significative differenze tra maschi e femmine fatta eccezione per la prevalenza puntuale per sciatica ed ernia discale che fu trovata pari a 5.1% tra i maschi e 3.7% tra le femmine. Back disorders in the finnish population over 30 years of age. Age-adjustated prevalence rate (%) (Heliövaara et al. 1993) Women Men Lifetime prevalence of back pain 73.3 76.3 Lifetime prevalence of sciatic pain 38.8 34.6 Five-year prevalence of sciatic pain requiring bedrest 19.4 17.3 for at least two weeks One-month prevalence of low back or sciatic pain 23.3 19.4 Point prevalence of clinically verified back pain 16.3 17.5 syndrome Sciatica or herniated disc 3.7 5.1* p= 0.005 CAUSE DI LOW BAK PAIN White and Gordon 1982; Spitzer et al. (1987). Il LBP nell'85% dei casi non ha un'eziologia ed è classificato come idiopatico o non specifico. Battiè (1992). Non è appropriato attribuire tutta la sintomatologia dolorosa del rachide occorsa sul posto di lavoro agli infortuni. CAUSE DI LOW BAK PAIN Hall (1998). Nel 66.7% dei pazienti (che non percepiscono indennizzi per LBP) non è possibile stabilire l'evento scatenante, mentre tra gli indennizzati tale percentuale scende al 9.8%. Lo studio è stato effettuato su due gruppi di pazienti, il primo gruppo di 4689 soggetti non aveva necessità di individuare una causa, mentre il secondo gruppo di 6687 soggetti richiedeva una certificazione sull'evento scatenante per ottenere benefici economici. In quest'ultimo gruppo la probabilità di riportare un evento specifico era 15 volte maggiore rispetto al primo gruppo. FATTORI DI RISCHIO - Età Miller et al. (1988) studio condotto su 600 dischi intervertebrali del tratto lombare provenienti da 273 cadaveri. Classi di età 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 >70 % dei soggetti con degenerazioni del disco 7 20 41 53 85 92 In media i dischi che presentavano maggiori degenerazioni erano quelli a livello di L4-L5 e L3-L4. Waddel (1994,1998): La prevalenza di LBP aumenta a partire dai giovani adulti fino a circa a 50 anni per poi rimanere costante Rowe (1983): I sintomi cambiano in rapporto all'età: - nei ventenni e poco dopo i 30 anni attacchi improvvisi e breve durata - dai 35 ai 39 anni il dolore spesso diventa più localizzato da un lato o dall'altro. Tra gli episodi rimane una dolenzia. - Nei quarantenni è più frequente riscontrare dolore irradiato alle natiche alle cosce e fino ai piedi. Nei cinquantenni il dolore diviene più costante ma meno severo. - Episodi precedenti Dillane et al. (1966): la probabilità di avere un episodio di LBP è quattro volte maggiore dopo l'episodio iniziale. - Occupazione - Periodi del giorno Adams et al. (1987). Lo studio è stato condotto su 21 volontari e su colonne vertebrali di cadaveri. Sui soggetti la flessione lombare aumenta nel pomeriggio di 5 gradi rispetto al primo mattino mentre sulle colonne lombari caricate progressivamente il range di flessione lombare aumenta di 12.5 gradi. Gli autori concludono che i dischi lombari e i legamenti sono ad alto rischio soprattutto nelle prime ore del mattino. Choi et al. (1995); Fathallah and Brogmus (1999). La probabilità di "disturbi" da sforzo è più grande tre le sei e le undici del mattino. Snook et al. (1998). Una significativa riduzione del dolore è stata dimostrata evitando piegamenti in avanti nelle prime ore del giorno. - Genetica Matsui et al. (1998). Lo studio ha preso in considerazione due gruppi: uno composto di 24 soggetti con anamnesi familiare positiva per interventi per ernia discale, LBP e/o sciatica ed un gruppo di controllo di 72 soggetti con LBP e/o sciatica e con anamnesi familiare negativa. Il grado di degenerazione del disco rilevata con RM è risultata significativamente più grave nei casi. Lo studio conclude fornendo un'evidenza che una storia familiare positiva riveste un'implicazione nei fenomeni degenerativi discali. Battiè et al. (1995). La degenerazione del disco è maggiormente influenzata dai fattori genetici rispetto ai fattori occupazionali. - Obesità e fumo Deyo and Bass (1989). Lo studio mostra un aumento della prevalenza di LBP nel 20% dei soggetti obesi. Analogamente il rischio di LBP aumenta costantemente in relazione all'esposizione cumulativa al fumo e all'esposizione giornaliera. Proportion of population listed as sick with diagnosis of pain by time take to return to work Study Time weeks to return to work 1 2 4 6 8 12 24 Andersson et al. 46 63 75 88 94 97 Choler et al. 60 67 88 95 98 Spitzer et al. 74 92 93 Webster and Snook 42 62 79 87 89 Van Doorn 53 65 71 80 88 All data are % of population back 52 98 99 96 93 93 I tempi di guarigione variano a seconda della diagnosi posta, nell'arco di dieci giorni il 60% dei pazienti con LBP guariscono contro il 40% dei pazienti con dolore sciatico. Hildebrandt 1995 Studio che riporta la prevalenza di Back pain nella popolazione lavorativa olandese. Nei maschi le professioni con la più alta prevalenza di LBP furono: muratori, addetti alle pulizie, capi reparto, idraulici ed autisti. Le professioni con la più bassa prevalenza furono farmacisti, scienziati, librai ed impiegati statali. Nelle femmine le professioni con il tasso di prevalenza più alto fu tra le addette alla pulizia, mentre il tasso più basso fu tra le segretarie. National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSHUSA) Bernard et al. 1997 Su un totale di 2000 studi ne sono stati selezionati più di 600 su cui è stata condotta una approfondita review Evidence of work-related risk factors of low back pain according to a review by NIOSH (Bernard et al. 1997) Risk factor at work Strength of evidence Physical factors - heavy physical work - lifting and forceful movements - whole-body vibration - static postures Evidence strong evidence strong evidence insufficient evidence Psychosocial risk factor - intensified work load - job dissatisfaction - low job control - monotonus work - social support suggested mixed limited support mixed weak evidence Epidemiologic studies whith positive, null, and negative association between risk factor and back disorders. Burdof and Sorock (1997) Risk factor 1. Physical risk factors of work Manual materials handling Frequent bending and twisting Heavy physical load Static work posture Repetitive movements Whole-body vibration Positive association Null association Negative association 16 9 6 3 1 12 3 1 1 4 2 1 - 2. Psychological risk factors of work Mental stress Job dissatisfaction High work pace Lack of job support Low job decision latitude monotonus job 3 5 4 5 2 2 3 2 2 - 3. Individual risk factors Age Gender Height Weigth Smoking Exercise or sport Unmarried Low education 12 2 2 1 5 2 5 14 7 10 17 10 10 7 7 3 2 - POSTURE STATICHE Le posture statiche includono le posture isometriche accompagnate da fini movimenti insieme a posture che causano un carico muscolare statico Gli studi effettuati riguardano: — prolungata stazione eretta — prolungata stazione assisa — lavoro sedentario POSTURE STATICHE Holmstrom et al. (1992) non trovarono associazione tra LBP e postura assisa alcuna Toroptsova et al. (1995) addetti a macchine/strumenti in stazione eretta , seduta e postura statica non furono trovate associazioni con LBP Masset and Malchaire (1994) non fu trovata una associazione tra LBP e posture assise Kelsey’s 1975 postura assisa per più di metà del tempo di lavoro RR 2.4 p=0.01 con ernia discale lombare ma solo per i soggetti sopra i 35 anni; mentre sotto ai 35 anni RR= 0.81 POSTURE STATICHE Molte delle variabili stimate relative alle posture fisse prolungate incluse la postura assisa ed eretta non furono trovate significative. Altri studi trovarono un rischio bassomoderato con un aumento del rischio: OR 1.3 per la stazione eretta e 1.7 per la postura assisa (solo per le femmine) e 2.4 e 2.5 per i lavori sedentari. In conclusione 10 studi hanno valutato il rapporto tra LBP e posture statiche . In molti casi la postura statica non era solo uno dei molti potenziali fattori di rischio presenti. Un Un largo largo numero numero di di questi questi studi studi forniscono forniscono una una inadeguata inadeguata evidenza evidenza tra tra questa questa esposizione esposizione ee ilil LBP. LBP. FATTORI CLIMATICI • Studi epidemilogici mostrano una incidenza di dolore superiore in concomitanza con la pioggia e con l’aumento dell’umidità • Sintomi dolorosi precedono le variazioni atmosferiche LA NOZIONE POPOLARE CHE L’UMIDITA’ PREDISPONGA AI “REUMATISMI” NON E’ CONFORTATA DA NESSUN RILIEVO OBIETTIVO Low Back Pain INTRODUZIONE Il LBP è la terza causa di visita negli USA dopo 1. Malattie cardiache 3. LBP 2. Artriti La prevalenza di LBP nel corso della vita è circa dell’80% Sono pochissimi i casi di LBP che hanno come origine gravi patologie Low Back Pain ANATOMIA Il segmento spinale include: 2 vertebre Disco intervertebrale Radici nervose Faccette articolari Cenni di anatomo-fisiologia del rachide L’UNITÀ FUNZIONALE L’ANNULUS FIBROSUS è la parete circolare del disco È una maglia fibroelastica deformabile che racchiude la matrice discale LA MATRICE O NUCLEO POLPOSO Il liquido nucleare (gel colloidale) è incompressibile La pressione intradiscale è variabile con il carico Permette ai corpi vertebrali di avvicinarsi solo nella misura in cui l’involucro elastico del disco può essere deformato dal liquido nucleare Low Back Pain ANATOMIA Il disco intervertebrale Protegge la colonna durante le attività pesanti come ad es saltare correre sollevare Cenni di anatomo-fisiologia del rachide L’UNITÀ FUNZIONALE L’ELASTICITA’ del disco intervertebrale dipende essenzialmente dall’annulus. Un disco giovane e indenne è costituito da tessuto fibroelastico altamente flessibile e distensibile Con l’età o in rapporto a con pregressi insulti si verifica un incremento della componente fibrosa PERDITA DELL’ELASTICITA’ COMPROMISSIONE DEL MECCANISMO IDRAULICO Cenni di anatomo-fisiologia del rachide L’UNITÀ FUNZIONALE Il NUCLEO POLPOSO di un soggetto di 20 anni contiene l’88% di acqua Con l’avanzare dell’età la capacità del gel di assorbire acqua si riduce e progressivamente si va incontro ad una DISIDRATAZIONE Fino a tutta la SECONDA DECADE di vita il disco è dotato di vascolarizzazione propria dalla TERZA DECADE di vita diventa praticamente AVASCOLARE Cenni di anatomo-fisiologia del rachide L’UNITÀ FUNZIONALE Se AUMENTA la pressione intradiscale i liquidi fuoriescono dal disco Se la pressione viene RIDOTTA O ANNULLATA i liquidi refluiscono per imbibizione nel disco grazie all’azione a spugna Spondilosi Va sotto il nome di artropatia degenerativa del rachide Sequela della degenerazione discale Quadri noti: SPONDILOARTOPATIA DEGENERATIVA SPODILOSTEOARTROSI SPONDILOSI DEGENERAZIONE DISCALE Sostituzione delle fibre elastiche dell’annulus con tessuto fibroso Riduzione della flessibilità nei movimenti delle vertebre adiacenti e della capacità del disco di ammortizzare La capsula fibrosa ed i ligamenti longitudinali divengono lassi POSSIBILI MOVIMENTI DI TAGLIO ANTERO-POSTERIORI IMPOSSIBILI IN CONDIZIONI NORMALI SPONDILOSI I legamenti longitudinali possono distaccarsi dal periostio Materiale nucleare degenerato non più trattenuto né dall’annulus, né dai legamenti può protrudere provocando una più ampia dissezione del ligamento dal periostio I corpi vertebrali si avvicinano e aumenta la lassità dei legamenti Si instaura un circolo vizioso Il materiale protruso, agendo da corpo estraneo provoca una reazione irritativa che può sfociare nella formazione di un OSTEOFITO Low Back Pain CAUSE Le prime lesioni avvengono a livello dell’anello fibroso con piccole rotture e strappi che vengono riparati mediante le produzione di tessuto fibroso. Il tessuto fibroso neoformato ha una resistenza minore e non è elastico Low Back Pain CAUSE • • • I fenomeni degenerativi dei dischi, delle faccette articolari dei legamenti Portano il segmento spinale ad una INSTABILITA’ I movimenti accentuati portano ad usura ed a ulteriori danni a livello dell’anello fibroso La discopatia lomabare Sono utilizzati scambievolmente i termini di • • • • degenerazione rottura slittamento protrusione erniazione del disco Questi termini non hanno lo stesso significato e NON esprimono una precisa patogenesi funzionale La discopatia lomabare Il nucleo discale ha una pressione intrinseca interna ben definita che serve a mantenere separati i corpi vertebrali l’unità funzionale in questo modo mantiene allo stesso tempo STABILITA’ E MOBILITA’ I dischi sono soggetti a stress di TORSIONE COMPRESSIONE TAGLIO Ernia del disco lombare Ipotesi patogenetiche Sollecitazione abnorme di un meccanismo discale normale Sollecitazione normale di un meccanismo discale alterato Sollecitazione normale di un meccanismo discale normale ma impreparato a subirla Ernia del disco lombare SOLLECITAZIONI COMPRESSIVE esercitano tutto il loro effetto comprimente sui corpi vertebrali con possibile danno e penetrazione del nucleo nelle limitanti cartilaginee. SOLLECITAZIONI ROTATORIE Inducono un effetto torsionale sulle fibre anulari più esterne che sono le prime a lacerarsi. Bulging discale normale protrusione Ernia discale Low Back Pain CAUSE L’ernia del disco è un’evenienza da tenere in considerazione nei soggetti che riferiscono lombalgia e/o lombosciatalgia LE SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Rappresentano la maggioranza di tutte le SAV Ipotesi eziologiche prendono in esame una pluralità di fattori di rischio 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Postura (statica o dinamica) Gravidanza e puerperio Attività sportiva Microtraumi Fumo Fattori climatici Peso corporeo SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE FATTORE POSTURALE La postura dipende essenzialmente da due fattori 1. Anatomo-funzionale 2. Ambientale SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Anatomo-funzionale È importante la diversa angolazione della pelvi rispetto al piano orizzontale che determina una variazione delle curve rachidee Assume rilevanza il diverso grado di flessibilità della Colonna Vertebrale Elasticità muscolo-legamentosa del segmento mobile distensibilità muscolatura posteriore arti inferiori ischio-crurali e gemelli Oltre che da allenamenti specifici e da una base genetica SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali Cosa fare per risolvere i propri problemi vertebrali? Non è tanto importante svolgere particolari esercizi ginnici ma compiere in modo corretto le azioni quotidiane della vita È CERTO CHE ESISTONO CORRELAZIONI TRA STRESS POSTURALI SUL LAVORO E DOLORE VERTEBRALE SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE PRINCIPI BASE Cause ambientali 1. Evitare posture estreme delle articolazioni per lunghi periodi 2. Evitare la fissità della posizione 3. Evitare i movimenti rapidi SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Da uno studi condotto in lavoratori addetti al VDT di una compagnia telefonica si è rilevato che le SAV erano percentualmente superiori rispetto a quelle di un gruppo di controllo Cause ambientali I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO RISIEDONO Nella fissità della posizione Reiterati movimenti di flessione del tronco Sollevamento di pesi SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE COLONNA CERVICO-DORSALE Cause ambientali a) La flessione cervicale esercita una trazione sulle radici spinali e sui rivestimenti durali b) L’estensione combinata con la rotazione cervicale può ridurre il lume dell’arteria vertebrale e determinare ischemia vertebro-basilare c) Il peso degli arti superiori determina costantemente una trazione sul cingolo scapolo-omerale e sulla giunzione cervico-toracica SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA CERVICO-DORSALE a) b) c) d) posizione neutra, intermedia tra estensione e flessione cervicale con tendenza attiva all’estensione con sostegno degli arti superiori È LA MIGLIORE PER IL RIPOSO DI QUESTO TRATTO VERTEBRALE SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA CERVICO-DORSALE POSTURE PROTRATTE IN FLESSIONE CERVICALE A. B. C. D. Lavori di precisione (sarti orologiai etc.) Guardando la TV a letto Dormendo in posizione seduta Utilizzando cuscini non idonei SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA CERVICO-DORSALE POSTURE PROTRATTE IN ESTENSIONE CERVICALE A.Imbianchini B.Restauratori C.Addetti pulizie vetri D.Autoriparatori quando lavorano sotto la vettura SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA CERVICO-DORSALE POSTURE PROTRATTE IN ESTENSIONE CERVICALE La muscolatura: - cervicale e vertebro-toracica - i muscoli del cingolo scapolo omerale - il diaframma - il quadrato dei lombi ESERCITANO DURANTE L’USO DELLE BRACCIA E DEL TRONCO IN CORSO DI SFORZI COME SOLLEVARE E SPINGERE PESI NOTEVOLI AZIONI DI STRESS SULLE STRUTTURE CERVICO TORACICHE SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA CERVICO-DORSALE POSTURE PROTRATTE IN ESTENSIONE CERVICALE Anche atti fisiologici: Tossire Starnutire Costituiscono stress meccanico per le articolazioni toraciche meglio piegarsi sulle ginocchia per mantenere una posizione neutra della colonna L’atto di sporgersi in avanti quando si sta seduti Produce una notevole pressione sul disco intervertebrale È meglio alzarsi in piedi, appoggiando una mano sul banco e raggiungere l’oggetto con l’altra mano SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA CERVICO-DORSALE COSIDERAZIONE SULLE POSTURE FISSE PROLUNGATE Dovrebbero essere evitate o mantenute per un periodo non superiore ad un’ora a) I videoterinalisti che guardano continuamente in basso e lateralmente nel copiare dei testi dovrebbero utilizzare dei leggii b) I raccoglitori di frutta che estendono e ruotano la colonna cervicale c) I contadini che guidano il trattore e guardano indietro per controllare il lavoro SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA DORSO-LOMBARE Nachemson: osserva che la vera causa delle SAV non si riesce a trovare se non in rari casi. Janson: Ha rilevato che: a) Il carico complessivo eccentrico in posizione di sbilanciamento anteriore del tronco aumenta notevolmente lo stress meccanico di compressione a livello discale b) Quando al CV viene esteso lo stress meccanico aumenta considerevolmente posteriormente, in particolare nelle lamine e nelle articolazioni inteapofisarie SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA DORSO-LOMBARE Quando si dice ad un paziente di evitare gli sforzi, nell’accezione comune lo sforzo è rappresentato da un’attività particolarmente pesante (es. sollevare un peso). Mentre lo sforzo può essere determinato anche da movimenti banali eseguiti in modo scorretto - lavarsi i denti - raccogliere un oggetto da terra - riassettare il letto SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA DORSO-LOMBARE SI POSSONO CONFIGURARE TRE TIPI DI PAZIENTI A. Pazienti che hanno dolore in posizione di estensione B. Pazienti che hanno dolore nelle posture di flessione C. Pazienti con caratteristiche cliniche di stenosi spinale SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA DORSO-LOMBARE A. Pazienti che hanno dolore in posizione di estensione Questi pazienti quando: 1. Stanno in piedi 2. Camminano 3. Giacciono proni 4. In tutti i movimenti lombari tranne la flessione AVVERTONO DOLORE SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA DORSO-LOMBARE Pazienti che hanno dolore in posizione di estensione In questi pazienti è presente una DEBOLEZZA DELLA MUSCOLATURA ADDOMINALE NON CI SONO SEGNI DI COMPRESSIONE RADICOLARE IL SEGNO DI LASEGUE E’ NEGATIVO (limitato solo dalla tensione della muscolatura posteriore) CARATTERISTICA DOMINANTE: Il dolore insorge in ogni posizione in cui vengono avvicinate le strutture dell’articolazione posteriore. BENEFICIO: ASSUNZIONE DELLA POSTURA SEDUTA SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA DORSO-LOMBARE B. Pazienti che hanno dolore nelle posture di flessione All’ispezione presentano una perdita della LORDOSI LOMBARE, Aumento del dolore nella posizione seduta in poltrona o dopo guida prolungata BENEFICIO MANTENIMENTO DI UNA MODERATA LORDOSI LOMBARE SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COLONNA DORSO-LOMBARE C. pazienti con caratteristiche cliniche di stenosi spinale Presentano segni di interessamento neurologico Dolore bilaterale agli arti inferiori di tipo SCIATICO o CRURALE AGGRAVATO DALL’ESTENSIONE Consigli utili per pazienti TIPO A con dolore accentuato dalle posture di estensione e di TIPO C con caratteristiche cliniche di stenosi spinale praticare esercizi di flessione alternata delle cosce sul bacini al risveglio Consigli utili per pazienti TIPO B in cui il dolore è provocato dalle posture in flessione lombare Praticare al mattino e durante la giornata alcuni semplici esercizi di estensione passiva SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COSIDERAZIONI SULLE POSTURE FISSE PROLUNGATE La posizione seduta corretta si ritiene sia quella in cui anche le ginocchia e le caviglie sono ad angolo retto MOLTO DIFFICILE DA MANTENERE DURANTE IL LAVORO IN QUANTO L’ASSE DI VISIONE ORIZZONTALE COSTRIGE LA PERSONA A PROTRARSI IN AVANTI E PIEGARE IL CAPO AUMENTO DELLO STRESS MECCANICO DELLA COLONNA DORSO LOMBARE E DEL TRATTO CERVICALE SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COSIDERAZIONI SULLE POSTURE FISSE PROLUNGATE Il basculamento anteriore della sedia è in grado di produrre numerosissimi MICROMOVIMENTI DI AGGIUSTAMENTO PROPRIOCETTIVO DEL RACHIDE BENEFICO EFFETTO SULLE STRUTTURE MUSCOLOARTICOLARI SPINALI E SUL CIRCOLO Molti bambini ed adulti spontaneamente adottano improvvisati movimenti di altalena mantenendosi in equilibrio dinamico ma precario sulla sedia SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COSIDERAZIONI SULLE POSTURE FISSE PROLUNGATE Indispensabile personalizzare le misure della sedia e del tavolo da lavoro adattandoli alla conformazione del soggetto PUNTI DI REPERE •OCULARE •DISTANZA DITA SUOLO A GOMITO ESTESO/FLESSO •ALTEZZA ISCHIO SUOLO •LUNGHEZZA DELLA COSCIA SINDROMI ALGICHE VERTEBRALI (S.A.V.) IDIOPATICHE Cause ambientali COSIDERAZIONI SULLE POSTURE FISSE PROLUNGATE ESEMPI DI SEDIE ERGONOMICAMENTE CORRETTE NO CALCIFICAZIONI DEI TENDINI DELLA SPALLA ROTTURA DELLA CUFFIA DEI ROTATORI SINDROME DEL TUNNEL CARPALE SINDROME DEL TUNNEL CARPALE SINDROME DI DE QUERVAIN Flogosi dei tendini dei muscoli ABDUTTORE LUNGO ED ESTENSORE BREVE DEL POLLICE nel loro passaggio attraverso il tunnel osteofibroso a livello del processo stiloideo del radio. La combinazione di movimenti di torsione della mano insiema a una presa di forza può favorire l’insorgenza di tale sindrome. CLINICAMENTE: • DOLORE A LIVELLO DEL PROCESSO STILOIDEO • LIMITAZIONE ANTALGICA MOVIMENTI I° DITO • TUMEFAZIONE SOTTOCUTANEA SINDROME DI DE QUERVAIN SINDROME DI DE QUERVAIN SINDROME DELLO STRETTO TORACICO SINDROME DELLO STRETTO TORACICO ARTROSI ACROMION CLAVEARE E RIZOARTROSI SONO LE UNICHE FORME DI ARTROSI PRIMITIVA CHE PRESENTANO UN’ASSOCIAZIONE CON IL RISCHIO DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO ARTROSI ACROMION CLAVEARE Patologia frequente sopra i 50 anni Si associa spesso alle tendinopatie L’esame obiettivo non è dirimente Utile Rx AP con inclinazione caudale di 15° ARTROSI ACROMIO-CLAVEARE