cambiamenti - Cooperativa Sociale Di Bolina ONLUS

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cambiamenti - Cooperativa Sociale Di Bolina ONLUS
COOPERATIVA SOCIALE “DI BOLINA” ONLUS
&
COOPERATIVA SOCIALE “LA TALEA”ONLUS
“La Talea”
C.da S. Maria in Selva 70, 62010
Treia
Anno 1, Numero 7
APRILE - AGOSTO ’06
Tel.: 0733-561181
Fax: 0733-561563
E-mail: [email protected]
L
inTEl
“Di Bolina”
C.da S. Maria in Selva 70, 62010 Treia
Tel.: 0733-561292
Fax: 0733-561563
E-mail: [email protected]
Sommario
CAMBIAMENTI
Essere disposti a cambiare è una delle cose
più difficili.
Bisogna avere una
motivazione elevata, degli obiettivi chiari e perseguibili che guidino i tuoi passi
incerti del lento
modificarti. Perché all’inizio devi
sostituire schemi
che hai con te da
anni, consolidati,
forti, con altri più
insicuri e che male si adattano alle tue
caratteristiche.
Si cambia perché
qualcuno te lo chiede, si cambia per il
bene che tu vuoi a
qualcuno (o che
qualcuno vuole a te)
o si cambia perché ci
si accorge che, finalmente, è ora di prendere quel treno che ti
sta aspettando a
quella stazione che tu
sai.
Ma cambiare è difficile, estremamente
difficile… devi metter-
ti in discussione, provare a considerare i
problemi da tanti
punti di vista, decentrarti, osservarti da
fuori e comprendere
se c’è qualcosa che
non va… e ancora…
tentare di comprendere le emozioni che
si
ingarbugliano
dentro; pensare che
le stesse (o molto
simili si stanno ingar-
bugliando)
nell’Altro.
anche
Diciamo spesso anche a chi vive qui,
che cambiare è una cosa difficile e
che l’unica
possibilità di
modificare
quello che
dell’altro
non ci piace
è lavorare
su di sé, provando
ad
accogliere
in modo differente il
comportamento che
non sopportiamo.
È tempo di cambiamenti, di stravolgimenti in “Talea & Di
Bolina”. Volti che si
allontanano,
altri
che si avvicinano.
Figure nuove, fiducie date, non date,
storie e percorsi che
cambiano.
L’intervista mensile
I segreti di Spoletini!!!
2
Speciale Primo maggio
I racconti, i ricordi, le impressioni secondo Federico
3
Le nostre rubriche:
4
Parliamo di noi
Qualche istante nel
“nostro” cerchio...
Percorsi, scelte difficili
e comunque sempre
piene di fatica. Per
tutti.
Questo lo sappiamo
e faticosamente abbiamo corso il rischio
di prenderli.
A chi viene, a chi va,
a tutti i volti... un caloroso
saluto
e
l’augurio di strade
piene di fiori.
Matteo
PAGINA 2
ANNO 1, NUMERO 7
L’intervista mensile:
10 DOMANDE A...ADRIANO SPOLETINI
Quanti anni sono che esiste la
In teoria doveva essere com-
portanti come stare insieme,
cooperativa “ La Talea “?
volersi bene essere amici la
Operativamente sei anni, nella
difficoltà è appunto quella di
fantasia di Adriano Orazio Gio-
mantenere tutte queste cose.
vanni e dei genitori c’era gia
Ci saranno nuovi spazi per fare
da tanto tempo.
nuove attività?
Che significa “ Onlus “?
Si ad esempio è prossima la
Significa che la cooperativa
realizzazione del mini golf.
non ha fine di lucro.
Cosa significa Talea e di Bolina?
Quante persone ci sono in
pletato in 12 mesi anche se
questa cooperativa?
siamo rimasti indietro di qual-
La Talea è un innesto, l’ abbia-
Se consideriamo sia la Talea
che numero.
mo scelto come nome perché
che di Bolina noi siamo circa
Ti piace fare questo lavoro?
60 persone.
per chi potrà essere un giorno
lavoratore e fare in modo che
chi non potrà essere un lavora-
staccato dalla sua pianta di
“Ci sono momenti importanti ed
emozionanti che ripagano di tutta
la fatica...”
tore abbia una vita dignitosa e
quella del 1° maggio 2006?
Si certo, quella del 1° maggio è
ormai un appuntamento fisso.
Si certo anche se è faticoso ed
impegnativo, ma poi ci sono
momenti importanti ed emozionanti, come questa intervista, che ripagano di tutta la
occasioni come un complean-
fatica.
l’accoglienza quando arriva
una persona nuova… Che ci
piacciono festeggiare insieme.
Quando penserete di completare il titolo del giornalino?
parzialmente protetto con persone che si prendono cura di
lui, riesca un giorno a diventa-
Il nome di Bolina significa risali-
Poi ci sono tante altre piccole
no, una ricorrenza,
origine e messo in un luogo
re una nuova pianta.
sempre meno assistita.
Si faranno altre feste come
ogni persona che sta qui oggi,
come un piccolo innesto che
Qual è il fine di tutto ciò?
Creare opportunità di lavoro
ci piaceva l’idea di pensare
Ti sembra arduo portare avanti
una realtà come questa?
E’ difficile si, e non solo per la
responsabilità economica ma
anche per tanti aspetti più im-
re controvento, è un termine
nautico che faceva però proprio al caso nostro.
LA SCHEDA
NOME: Adriano
COGNOME: Spoletini
ABITA A: Passo Treia
PROFESSIONE: Presidente della cooperativa “La Talea”, vicepresidente di
“Di Bolina”, educatore, sognatore
CI CONOSCE PERCHE’: è grazie alle
sue idee e alla sua tenacia che questa
realtà è nata e sta crescendo
ANNO 1, NUMERO 7
PAGINA 3
GIORNO DI GRANDE FESTA IN TALEA: IL 1° MAGGIO.
Noi nel giorno del 1° Maggio
2006, siamo venuto qui in Talea
per partecipare alla grande festa,
agli spettacoli e soprattutto per
partecipare alla recita teatrale
con i ragazzi dei Rebis, con la
compagnia di mio padre, di mia
madre, di mia sorella, di mio cognato, delle mie nipoti e degli
ragazzi e operatori della Talea.
per dolce: la torta e altri tanti dolci;
Dopo pranzo abbiamo ascoltato
le canzoni che cantavano i musicisti e che suonavano i batteristi,
poi abbiamo anche ballato un
po’, ci siamo divertiti molto e stati
bene e c’erano anche dei giocolieri che ci facevano divertire mol-
Io, il giorno 1° Maggio 2006,
alla festa in Talea, sono arrivato con la macchina nostra con
la mia famiglia alle ore 11,00.
Dopo che sono arrivato, siamo andati a prendere i lavori
di ceramica fatti insieme e poi
li abbiamo messi tutti insieme
sopra il tavolo che abbiamo
portato giù dal laboratorio di
ceramica ricoperto di cartone
da disegno e poi ci abbiamo
messo delle scatolette (nelle
quali ci mettono di solito i cavallotti) sempre ricoperti di cartone
da disegno, per tenere dritti alcuni lavori per far vedere meglio
alla gente. Questi lavori di ceramica erano davvero molto carini
e molto colorati e la gente, quando ha visto i nostri lavori di ceramica, era soddisfatta e contenta
di noi, perché siamo riusciti a farli
bene e in una maniera precisa.
Verso le 11,30, abbiamo fatto la
messa all’aperto, sotto gli alberi,
c’era un prete molto simpatico,
piacevole, forte di carattere e andava in pace con tutti.
Dopo la messa (alle ore 12,30),
siamo andati tutti insieme a fare
pranzo nel laboratorio della Talea
(non in mensa) e a pranzo stavamo ognuno con i suoi familiari.
Per pranzo del 1° Maggio abbiamo mangiato e bevuto:
per primo: le penne con il pomodoro e all’arrabbiata;
per secondo: le olive fritte ripiene
di carne, cremini dolci fritti, porchetta e patatine fritte;
pentolone;
il falegname che tagliava le legna
con la motosega;
il boscaiolo che tagliava le legna
con l’ascia;
il fabbro che costruiva i cancelli
di ferro;
la fioraia che innaffiava i fiori e li
raccoglieva;
il pittore che dipingeva le vasche da bagno;
lo scopino che puliva per terra
con la scopa;
il carrozziere che portava i cavalli;
la marionetta che era buffa.
to.
Nella foto le prove dello
spettacolo...
Verso le
16,30 abbiamo fatto la recita teatrale con i ragazzi dei Rebis e con
i ragazzi della Talea.
Nella recita abbiamo fatto inizialmente degli sbadigli (per svegliarci), la presentazione
(dicendo ognuno il suo nome,
anche con la voce chiusa e con la
voce aperta), degli esercizi di voce (A-E-I-O-U), dei versi degli animali (cane, gatto, mucca e cavallo), degli esercizi con le mani, con
le braccia, con le gambe, con i
piedi e con il resto del corpo e
poi abbiamo fatto anche dei diversi suoni con i seguenti strumenti:
con dei bastoncini di legno;
con delle bucce delle noci di cocco;
con i tamburi;
con altri strumenti.
Dopo che abbiamo fatto questi
esercizi, abbiamo fatto i mestieri
che erano i seguenti:
la cuoca che faceva la frittata nel
Io nello spettacolo facevo come
mestiere il fabbro, avevo un
pezzo di ferro che faceva da
cancello e un tubo di ferro che
faceva da martello e tutte queste
cose le appoggiavo sopra il ceppo di legno e avevamo indossati i
costumi dei diversi mestiere e in
più c’era un sipario e un pubblico
che ci guardava. Noi nello spettacolo teatrale con i ragazzi dei Rebis, ci siamo divertiti molto e stati
bene ed il pubblico era contento
e soddisfatto di noi.
Dopo lo spettacolo ho fatto merenda con un panino con la porchetta e con un bel bicchierone
di coca-cola, poi dopo la merenda sono andato a vedere dei lavori di ceramica che facevano le
mie nipoti e altre persone e ho
fatto altre belle cose.
Verso le 18,00 ho visto un po’ il
concerto dei “Vincisgrassi” e verso le 18,30 sono andato via con
la nostra macchina con la mia
famiglia, perché ero un po’ stanco ma molto contento e poi sono
arrivato a casa.
Federico
DENTRO AL CERCHIO…
Per qualche istante apriamo le porte
dell’at tivitá piú riservata (e difficile…)
che c’É
Non è semplice trovare
delle parole che descrivano in modo appropriato
che cosa il cerchio è… formalmente è un
incontro in gruppo, in cerchio, di
alcuni di noi, che
ogni settimana
da ottobre 2004,
parlano di tanti
argomenti… ci si
emoziona, ci si
arrabbia, si ride,
si piange, si cerca di condividere
quello che ognuno vive, sogna,
sente e prova.
Una delle poche regole del
cerchio è quella di non raccontare fuori, quello che
viene
detto
dentro...stavolta,
grazie
all’opinione favorevole di
tutti abbiamo fatto uno
strappo.
TEMA del GIORNO: Quan-
to sono cambiato in tutto
questo tempo… da quando
sto qui in Talea...
re dei ragazzi e come contenersi con loro, sono anche
più responsabile; sono meno
paziente e attenta, mi manca
Chiara.
Eleonora:
Da quando sono qui sono più coraggiosa e consapevole delle scelte fatte; sono meno
titubante e preoccupata dei giudizi
degli altri.
Fabrizio:
il voler bene.
...questo potrebbe in parte
assomigliare al “NOSTRO”
cerchio...
Federico:
Rispetto a 2 anni e 3 anni fa
( quando sono entrato qui in
Talea ) sono più allegro e più
in compagnia con gli altri;
sono meno distaccato, meno
isolato dagli altri, meno solo
e anche meno triste.
Da due anni che
sono qui in Talea e
mi trovo bene, sono meno insicuro di
me stesso; mi manca molto la compagnia
Francesco:
Sono più bravo, un po’
fastidioso, simpatico; altre
volte sono meno simpatico e bravo.
Mi manca l’affetto e le
persone che non vedo da
tanto tempo.
Claudia:
Mi manca ancora di parlare
un altro po’.
Giorgio:
Sono migliorata, perché ho
conosciuto bene il caratte-
Tiziana:
Sono di più i compiti assegnati, sono meno lento
nel svolgerli.
A proposito del titolo…
Il titolo del giornale si comporrà in
12 mesi, chi riesce ad indovinarlo
prima, scrivendo un’e-mail o una
lettera agli indirizzi delle cooperative vincerà un magnifico soggiorno
di una settimana nello spazio di S.
Maria in Selva 70! Vi aspettiamo,
partecipate...
Sono solo 3 mesi che sto qui
e sono più contenta e anche
fuori, sono meno timida ma
mi manca tutto.
Massimiliano:
Sono più ironico, meno simpatico e mi manca molto
Mi manca la pazienza.
In redazione...
Hanno collaborato alla stesura e
alla stampa anche Eleonora, Lucia,
Stefano e Matteo M..
Si aspettano altri preziosi contributi!