ISTRICE Hystrix cristata - Osservatorio Faunistico Regionale

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ISTRICE Hystrix cristata - Osservatorio Faunistico Regionale
 FAMIGLIA ISTRICIDAE
ISTRICE Hystrix cristata
Sistematica
Il Genere Hystrix comprende 8 specie distribuite in
Europa, Africa ed Asia. In Italia è presente la
sottospecie nominale Hystrix cristata cristata.
Areale di distribuzione
Diffusa in tutta l’Africa settentrionale, in Europa
l’Istrice è presente solo nell’Italia peninsulare, in
Sicilia e sull’isola d’Elba. In Italia la specie ha
conosciuto una notevole espansione negli ultimi 30
anni. Tale espansione ha seguito uno sviluppo verso
nord, giungendo fino in Liguria e nelle porzioni
meridionali di Lombardia e Veneto.
Distribuzione potenziale
(Mitchell-Jones et al., 1999)
(Boitani et al., 2002)
Preferenze ecologiche
L’Istrice è specie tipica degli ecosistemi agroforestali dell’area mediterranea, dal livello del mare
fino alla media collina. Ha una buona capacità di
adattamento anche ad ambienti antropizzati e
fortemente modificati dall’uomo. La specie è
presente anche nelle grandi aree verdi urbane
purché contigue a zone con abbondante
vegetazione. I corsi d’acqua e le aree boschive
ripariali costituiscono corridoi naturali molto
importanti per l’espansione della specie.
Status
Oggi l’Istrice è molto diffuso in tutta la dorsale
appenninica, sui territori collinari, vallivi e costieri sia
del versante tirrenico che di quello adriatico. Nelle
Marche questa specie, largamente diffusa dalla
fascia Appenninica fino all’area costiera, ha
sfruttato per la sua espansione, tutti quei
cambiamenti climatici e ambientali (aumento della
superficie boschiva, rinaturalizzazione di ecosistemi
agrari, aumentata diversificazione ambientale,
abbandono e riduzione delle attività antropiche
nelle aree rurali, ecc.) che hanno favorito negli
ultimi 30 anni l’espansione demografica di molte
specie di ungulati e di carnivori forestali.
L’espansione della specie nelle Marche ha seguito
progressivamente la direttrice ovest-est, partendo
da aree di confine con le regioni Umbria e
Toscana, in cui erano presenti popolazioni stabili
della specie, fino a colonizzare anche le aree
costiere. La dinamica di popolazione che ha
caratterizzato l’aumento numerico degli individui
della specie negli ultimi anni potrebbe essere stata
influenzata dai recenti cambiamenti climatici, che
hanno visto soprattutto nell’ultimo decennio un
costante susseguirsi di inverni miti e scarsamente
nevosi, abbiano contribuito notevolmente
all’incremento demografico e alla forte espansione
della specie, scarsamente adattata a climi rigidi ed
inverni nevosi.
Problematiche di conservazione
L’Istrice è specie protetta in base alla legge 157/92
ed è inserita nell’allegato II della Convezione di
Berna, nonché nell’allegato IV della Direttiva
92/43/CEE. L’areale della specie è, nelle Marche
così come nel resto dell’Italia peninsulare, in lenta e
costante espansione. Non sussistono quindi
preoccupanti problematiche di conservazione
della specie. Ciononostante, in un progetto di
conservazione a lungo termine e di efficace tutela,
andrebbero previsti, se non adottati, dalle
Amministrazioni provinciali, protocolli snelli e risolutivi
per la prevenzione ed il risarcimento dei danni a
colture ortive di pregio, verso le quali l’Istrice può
farsi responsabile di consistenti danni.