Verbale Collegio dei Docenti

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Verbale Collegio dei Docenti
SCUOLA DI DOTTORATO IN SCIENZE DELLA TERRA
Sede: Dipartimento di Geoscienze, via Gradenigo 6, 35131 Padova
http://147.162.117.100/geoscienze/dottorato/home
Direttore: Prof. Massimiliano Zattin, tel +39-049 827 9186, [email protected]
Segreteria Didattica: Sig.a Angela de Falco, tel +39-049 827 9114, [email protected]
Verbale Collegio dei Docenti
05-12-2013
Docenti presenti: Claudia Agnini, Gilberto Artioli, Mario Floris, Antonio Galgaro, Massimiliano
Ghinassi, Luca Giusberti, Andrea Marzoli, Matteo Massironi, Fabrizio Nestola, Paolo Nimis, Giorgio
Pennacchioni, Nereo Preto, Manuel Rigo, Dario Visonà, Dario Zampieri, Massimiliano Zattin
Assenti giustificati Bernardo Cesare, Andrea D’Alpaos, Giulio Di Toro, Domenico Rio, Cristina
Stefani
Assenti Giorgio Cassiani, Paolo Fabbri, Claudio Mazzoli, Stefano Monari, Umberta Tinivella
.
Il Collegio Docenti della Scuola di Dottorato, si riunisce alle ore 16.00 presso l’Aula Arduino.
(1) Il Direttore introduce la discussione sulle presentazioni annuali dei dottorandi. Il parere
condiviso è che, in generale, gli studenti hanno mostrato una buona capacità espositiva e i
risultati della maggior parte dei singoli progetti sono di qualità. Valutate quindi le attività
formative svolte dagli studenti durante l’anno, il Collegio approva l’ammissione all’anno
successivo dei seguenti dottorandi:
XXVII° Ciclo
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Ada Castelluccio
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Gregorio Dal Sasso
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Sula Milani
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Luca Penasa
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Marieke Rempe
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Giulia Tessari
XXVIII° Ciclo
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Laura Agostini
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Lara Brivio
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Enrico Busnardo
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Caterina Canovaro
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Chiara Coletti
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Giorgia Dalla Santa
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Matteo Maron
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Giorgia Moscon
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Marcella Roner
Il Collegio approva infine l’ammissione all’esame finale per i dottorandi del XXVI° ciclo
formulando i seguenti giudizi:
Valeria Bianchi
Nell’ambito del progetto di dottorato, la Dott.ssa Valeria Bianchi ha focalizzato la propria
attività di ricerca su sistemi di valli incise il cui riempimento sia svincolato dalle oscillazioni
del livello relativo del mare. Nello specifico, la Dott.ssa Bianchi ha investigato gli effetti di una
tettonica sin-sedimentaria sulle dinamiche deposizionali di sistemi fluviali vallivi. A tal fine è
stata presa in esame una successione Plio-Pleistocenica ubicata nell’Appennino
Settentrionale e costituita da sedimenti accumulatisi in un’area interessata da tettonica sindeposizionale. La ricerca svolta dalla Dott.ssa Bianchi si è articolata in due principali fasi ed
ha previsto la collaborazione con più ricercatori nell’ambito di diverse discipline delle Scienze
della Terra. La prima fase è stata focalizzata sull’analisi stratigrafico-deposizionale e si è
basata su numerose campagne di terreno, spesso svolte in collaborazione ricercatori
afferenti ad altri enti (Dr. A. Brogi, Univ. di Bari; Dr. E. Dallanave, Univ. di Monaco; Prof. P.
Billi, Univ. di Ferrara). La seconda fase, che è stata principalmente svolta in collaborazione
con il Dr. Tristan Salles (CSIRO, Sydney) si è incentrata sull’analisi del caso studio attraverso
un approccio basato su modellizzazione numerica. Tale analisi è stata principalmente
sviluppata durante un periodo formativo di circa cinque mesi che la Dott. Bianchi ha trascorso
presso CSIRO. Nell’ambito del suo progetto di dottorato, la Dott.ssa Bianchi ha effettuato
inoltre esperienze formative e di campo in Norvegia, Grecia ed Etiopia.
Nel complesso, la Dott.ssa Bianchi ha mostrato buona propensione alla ricerca, applicandosi
con metodo nell’ambito della ricerca preposta e mostrando ottima autonomia sia nella
gestione della stessa che negli ambiti delle collaborazioni intraprese. I risultati ottenuti in tale
ambito risultano pertanto originali e di indubbio interesse scientifico. Tali risultati sono stati
presentati a congressi nazionali (4 presentazioni orali) ed internazionali (1 poster e 3
presentazioni orali), e sono in parte pubblicati ed in parte sono/saranno sottomessi a riviste
scientifiche internazionali.
Il Consiglio approva con ampia soddisfazione l’attività svolta ed esprime parere favorevole
all’ammissione all’esame finale.
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Flavia Boscolo Galazzo
La dott.ssa Flavia Boscolo Galazzo ha svolto durante il triennio di dottorato un'attività di
ricerca volta ad indagare le perturbazioni paleoambientali e paleoceanografiche associate al
Middle Eocene Climatic Optimum (MECO), un evento di riscaldamento globale del
Paleogene. Nello specifico lo studio si è incentrato sul confronto tra un record tetideo
(sezione di Alano di Piave, BL) e un record oceanico (ODP Site 1263; Walvis Ridge, Atlantico
meridionale). La ricerca si è basata sull'integrazione tra lo studio quantitativo dei foraminiferi
bentonici di mare profondo e l'analisi di proxy geochimici organici ed inorganici ( 18O, 13C,
TEX86) per la ricostruzione delle modificazioni della struttura della colonna d'acqua durante
l'evento. Nel corso del triennio la dott.ssa Boscolo Galazzo ha maturato un'ottima
conoscenza della tassonomia e paleoecologia dei foraminiferi bentonici deep-sea oltre ad
apprendere, in assoluta autonomia, le principali metodologie di analisi sui proxy geochimici
organici e inorganici durante la sua permanenza presso l'Università di Yale. I dati raccolti
sono stati esaminati autonomamente e interpretati con estremo senso critico. I risultati
raggiunti hanno permesso di ampliare in modo significativo le conoscenze relative a una
perturbazione climatica ancora poco studiata.
Il Consiglio approva con ampia soddisfazione l’attività svolta ed esprime parere favorevole
all’ammissione all’esame finale.
Daniele Dallavalle
Il dott. Daniele Dallavalle ha svolto nei tre anni di dottorato una attività di ricerca focalizzata
sullo studio di alcuni aspetti della dinamica degli ammassi granulari. Il suo sforzo maggiore
è stato dedicato allo sviluppo di una nuova tecnica di laboratorio finalizzata al rilievo
tridimensionale della evoluzione morfologica dell’ammasso in movimento, facendo uso di
tecniche fotogrammetriche. La sua attività si è estesa, inoltre, nella progettazione,
installazione e conduzione di un nuovo sistema di monitoraggio per colate di detriti presso il
sito di Acquabona in Provincia di Belluno. In entrambe le attività, il dott. Daniele Dallavalle
ha mostrato notevole disponibilità al lavoro e all’approfondimento critico delle problematiche
incontrate. Nella attività di laboratorio i risultati attesi sono stati pienamente ottenuti. La
attività di campo ha permesso di dare adeguata stabilità alla stazione, di raccogliere dati
rilevanti sui fenomeni indagati, per i quali è stato possibile ottenere correlazioni con il
comportamento osservato in laboratorio. In definitiva, il dott. Daniele Dallavalle ha acquisito
notevoli capacità e senso critico nell’affrontare indagini sperimentali in laboratorio e sul
campo e nella applicazione delle tecniche necessarie.
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Il Consiglio approva con soddisfazione l’attività svolta ed esprime parere favorevole
all’ammissione all’esame finale.
Anna De Agostini
La Dottoressa De Agostini ha svolto un lavoro di ricerca finalizzato allo studio delle
potenzialità dei dati RADAR satellitari nella caratterizzazione dei fenomeni franosi a differenti
scale di indagine: di bacino, di versante e del singolo pendio. Si è trattato quindi di un
approfondimento di tipo metodologico, necessario per analizzare aspetti ancora non del tutto
chiariti sui limiti delle tecniche di interferometria SAR nell’osservazione della superficie
terrestre e, in particolare, nella valutazione di spostamenti dovuti alle instabilità di versante.
Durante il corso del suo dottorato, la Dott.ssa De Agostini ha acquisito una buona
conoscenza delle basi teoriche dell’interferometria, le quali le hanno permesso di applicare
proficuamente le tecniche avanzate di interferometria SAR in alcune aree campione. I risultati
ottenuti contribuiscono ad un avanzamento delle conoscenze sull’ utilizzo di tali tecniche, che
solo recentemente sono state integrate nel campo delle Scienze della Terra. Questo utilizzo
è destinato a crescere notevolmente nei prossimi anni grazie alla programmazione di nuove
missioni spaziali con sensori SAR tecnologicamente avanzati, che permetteranno una più
dettagliata osservazione della superficie terrestre. Uno dei risultati più interessanti del lavoro
di ricerca consiste nell’integrazione di tecniche di comune utilizzo nelle indagini geologiche
con le tecniche interferometriche, integrazione che estende il campo di applicabilità di
quest’ultime. Ulteriore merito ascrivibile al lavoro della Dott.ssa De Agostini consiste nell’aver
introdotto le tecniche avanzate di interferometria SAR all’interno delle competenze del
Dipartimento di Geoscienze, anche attraverso la realizzazione di una collaborazione
permanente con l’azienda svizzera SARmap, leader mondiale nell’implementazione di
sistemi complessi di trattamento del segnale SAR.
Il Consiglio approva con soddisfazione l’attività svolta ed esprime parere favorevole
all’ammissione all’esame finale.
Michele Fondriest
Gli obiettivi della tesi di dottorato di Michele Fondriest erano (1) descrivere l'architettura di
zone di faglia (infatti la geometria di una faglia controlla l'enucleazione, la propagazione e
l'arresto di un rottura sismica), (2) riconoscere eventuali indicatori mineralogici e
microstrutturali di rotture sismiche (infatti non tutte le faglie sono sismiche) e (3) determinare
i processi chimico-fisici attivi durante il ciclo sismico in rocce carbonatiche.
Per raggiungere questi obiettivi, Fondriest ha applicato un approccio multidisciplinare
mediante (1) studi di terreno di zone di faglia in dolomia nelle Alpi Meridionali (Linea della
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Borcola e Linea della Foiana, Alpi Meridionali: Fondriest et al., JSG 2012), (2) esperimenti
che riproducono le condizioni di scivolamento sismico con apparati rotary shear (laboratori
del Dip. di Geoscienze, Univ. di Padova, e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia,
Roma: Fondriest et al., Geology, 2013), (3) esperimenti di frattura con pressa uniassiale
(Dip. di Geoscienze, Univ. di Padova) e split Hopkinson Pressure Bar (Università J.-F.
Fourier, Grenoble), e (4) studi microstrutturali latu-sensu (SEM, EPMA, catodoluminescenza,
analisi d'immagine, XRPD, micro-tomografia, etc.) di campioni di faglia naturali e
sperimentali. Forse il risultato più rilevante della tesi è la scoperta che la troncatura di clasti
e la formazione di superfici a specchio, strutture abbastanza comuni nelle faglie naturali,
sono il risultato di propagazione di rotture sismiche (Fondriest et al., 2013, Geology): la
presenza di superfice a specchio in dolomie potrebbe avere rilevanza nello studio della
pericolosità sismica in aree con limitati cataloghi sismici. Questi studi hanno ottenuto
riconoscimenti internazionali (Premio miglior presentazione orale giovani non strutturati,
Gruppo Italiano di Geologia Strutturale, Modena, 2012; Oustanding student paper award of
the Seismology section, American Geophysical Union Annual Meeting, San Francisco,
2012).
Durante il periodo della tesi, M. Fondriest ha mostrato una straordinaria capacità di imparare
tecniche di terreno, sperimentali e analitiche e applicarle in piena autonomia al problema
scientifico di interesse. Ha seguito con profitto due studenti di laurea magistrale.
Il Consiglio approva con ampia soddisfazione l’attività svolta ed esprime parere favorevole
all’ammissione all’esame finale.
Viviana Frisone
Il progetto di dottorato di Viviana Frisone consisteva nello studio tassonomico e tafonomico
delle associazioni a spugne dell'Eocene dei Lessini (Valle del Chiampo e Roncà). Lo scopo
del progetto era la classificazione e catalogazione delle faune a spugne contenute in
collezioni storiche e di recente acquisizione di numerosi musei del Veneto, e della loro
collocazione nel contesto stratigrafico e paleoambientale dell'Eocene dei Lessini. Lo studio
delle faune a spugne è stato condotto tramite osservazione di campioni a mano e tramite la
preparazione e analisi di campioni petrografici. Sono state utilizzate la microscopia ottica e
in fluorescenza, la catodoluminescenza e la microscopia elettronica a scansione.
Viviana Frisone ha affrontato con metodo la grande mole di lavoro prevista dal progetto,
portando a termine gli obiettivi fondamentali che esso si prefiggeva. Ha dimostrato di poter
affrontare in modo indipendente uno studio paleontologico, traendo le informazioni
necessarie dalle tecniche petrografiche adeguate.
I risultati raggiunti sono pertanto pienamente soddisfacenti. Viviana Frisone ha identificato,
descritto e catalogato numerosi nuovi taxa nelle faune inedite conservate in numerosi musei
del Veneto, e ha potuto formulare ipotesi informate sul significato paleoecologico della storica
fauna a spugne del Chiampo.
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Il Consiglio approva con soddisfazione l’attività svolta ed esprime parere favorevole
all’ammissione all’esame finale.
Giovanni Gattolin
Giovanni Gattolin ha sviluppato un progetto di ricerca sulla stratigrafia e sedimentologia dei
carbonati del Carnico delle Dolomiti. In questo progetto, sono state studiate in particolar
modo le geometrie deposizionali delle piattaforme carbonatiche e le loro variazioni in risposta
a un prominente evento climatico. Le geometrie deposizionali sono state acquisite tramite
fotogrammetria e rilievi con Laserscanner terrestre e studiate tramite modellazione geologica
tridimensionale. L'approccio in remote sensing è stato affiancato a indagini sedimentologiche
di campagna e da indagini petrografiche su carbonati (sezione sottile, catodoluminescenza,
SEM).
Il candidato pertanto ha acquisito conoscenza e indipendenza nella geologia di campagna,
nelle tecniche analitiche utilizzate e nella integrazione di questi approcci per la ricostruzione
stratigrafica di un contesto sedimentario complesso.
La ricerca portata a termine da Giovanni Gattolin in questo dottorato ha prodotto risultati
significativi. In particolare, la modellazione geologica delle geometrie deposizionali ha
permesso una ricostruzione accurata e inedita della stratigrafia sequenziale del Carnico e
l'identificazione delle relazioni che intercorrono tra clima, sedimentazione e oscillazioni del
livello del mare nel caso preso in esame.
Il Consiglio approva con ampia soddisfazione l’attività svolta ed esprime parere favorevole
all’ammissione all’esame finale.
Lorenzo Marchetti
Il progetto di ricerca svolto dal dott. Lorenzo Marchetti durante i tre anni di dottorato riguarda
lo studio di orme di tetrapodi delle successioni del Permiano inferiore dei bacini Orobico, di
Collio, Tregiovo e del Monte Luco (Alpi Meridionali) per la ricostruzione dei tratti principali
della rete trofica degli ecosistemi terrestri permiani della regione sudalpina. Il dott. Marchetti
ha portato a termine il progetto dimostrando spiccate capacità d'iniziativa e ottima attitudine
alla ricerca. Ha messo pienamente a frutto la stretta collaborazione con numerosi specialisti
di settore riesaminando le principali collezioni di riferimento e stabilendo in piena autonomia
rapporti di scambio con diversi musei che conservano altre importanti collezioni di icnofossili
del Permiano alpino. Il dott. Marchetti ha acquisito una notevole familiarità con le particolari
procedure della classificazione icnotassonomica integrando i metodi tradizionali della
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paratassonomia con tecniche avanzate di valutazione delle condizioni di conservazione e del
disturbo da extramorfologia. L'esperienza maturata gli ha permesso di utilizzare con
dimestichezza analisi digitali specifiche per definire quei parametri biometrici direttamente
controllati dai caratteri anatomici del track-maker necessari per un corretto inquadramento
sistematico. L'integrazione tra i dati sistematici ottenuti con l'uso queste procedure e l'analisi
in chiave etologica delle orme e delle piste ha consentito di riconoscere taxa di livelli trofici
elevati della piramide ecologica, di norma difficili da individuare perché scarsamente
rappresentati nelle associazioni originarie, di ricostruire un quadro più completo degli equilibri
dell'ecosistema terrestre dell'area sudalpina precedente la crisi permo-triassica e di operare
significativi confronti con icnoassociazioni coeve europee ed extraeuropee.
Il Consiglio approva con soddisfazione l’attività svolta ed esprime parere favorevole
all’ammissione all’esame finale.
Laura Parisio
L’attività di ricerca di Laura Parisio ha avuto come argomento principale la geochimica e
geocronologia di rocce tholeiitiche e alcaline del Deccan Settentrionale (Gujarat, India). In
questi tre anni L. Parisio ha raccolto una notevole quantità di dati di ottima qualità, durante
vari periodi all’estero, in particolare a Ginevra, Nancy, e, nel 2013, a Perth (Curtin University).
Queste analisi, in particolare le analisi isotopiche Sr-Nd-Pb-Os e le datazioni Ar/Ar saranno
senza dubbio pubblicabili in un breve futuro in due articoli in rivista di alto impact factor. I
soggiorni all’estero hanno inoltre permesso a Laura di acquisire una buona maturità
scientifica, apprezzata anche, per esempio, dai colleghi della Curtin University dove Laura
ha anche presentato due seminari. Ha acquisito in questi anni una buona esperienza di varie
tecniche analitiche, una ottima conoscenza delle tematiche scientifiche affrontate, una buona
indipendenza di ricerca. Queste caratteristiche ne fanno già una giovane ricercatrice di buona
affidabilità e autonomia, sempre molto motivata e impegnata nel lavoro.
Il Consiglio approva con soddisfazione l’attività svolta ed esprime parere favorevole
all’ammissione all’esame finale.
(2) Il Direttore comunica che è pervenuta da parte del dott. Josè Bernardo Colmenares Angulo
istanza di proroga di presentazione della tesi per un periodo di 12 mesi. Avendo preso atto
delle motivazioni fornite dal dottorando e sentito il parere del tutore (prof. Giorgio Cassiani),
il Collegio approva all’unanimità.
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(3) Il Direttore illustra i risultati di un incontro svolto con i colleghi della Scuola in Scienze
dell’Ingegneria Civile e Ambientale riguardo una possibile fusione alle luce della legge di
riforma 240/2010. Il Collegio discute alcuni aspetti fondamentali di tale unione ma appare
prevalente la posizione di chiedere l’accreditamento come Corsi distinti.
La riunione termina alle 17.00.
Il Direttore della Scuola di Dottorato
Massimiliano Zattin
Il Vicedirettore e segretario
Fabrizio Nestola