Risparmiare energia in casa

Transcript

Risparmiare energia in casa
Risparmiare
energia in casa
edizione 2013
Risparmiare
energia in casa
edizione 2013
Da diversi anni l’energia è un importante tema di discussione. Spesso si tende a
pensare che le soluzioni ai problemi legati alle emissioni di CO2, al surriscaldamento
globale, alla dipendenza dai combustibili fossili o all’aumento dei prezzi, possano venire
esclusivamente da chi è in grado di fare grossi investimenti.
Ma il modo più rapido ed economico di agire è quello di usare meno energia, e il ruolo di
ognuno di noi non deve essere sottovalutato. Di fatto, esiste un ampio margine di
risparmio energetico che può essere reso disponibile semplicemente con la modifica
dei nostri comportamenti quotidiani in ambito domestico, o con investimenti
ridottissimi. Miglioreremo l’efficienza della nostra abitazione senza ridurre in alcun
modo la qualità della nostra vita: si tratta semplicemente di fare più attenzione!
In questa piccola guida potrai trovare consigli per l’acquisto consapevole di apparecchi più
efficienti e sulla loro manutenzione, ma soprattutto sulle azioni che si possono
intraprendere per un funzionamento corretto e senza sprechi.
In particolare abbiamo scelto di concentrarci sulle buone pratiche da seguire per ottenere
una riduzione dei consumi elettrici, sui quali è più facile agire e ottenere risultati
apprezzabili. Con pochi e semplici accorgimenti potrai ridurre il costo della tua bolletta
elettrica e ottenere benefici per l’ambiente riducendo le emissioni di CO2!
Sommario
Risparmiare
energia in casa
edizione 2013
Questo libretto è stato preparato per il progetto
“L’energia della città”, il quale si propone di avviare
un percorso educativo orientato a ridurre i consumi
energetici, promuovendo interventi indirizzati
alla modifica di azioni individuali ad elevato
impatto ambientale.
6... Ridurre i consumi in ambito domestico
8... Quanto costa l’energia
10... L’etichetta energetica comunitaria
www.istituto-oikos.org
[email protected]
14...
16...
18...
20...
22...
23...
26...
28...
30...
Responsabile del progetto
Istituto Oikos Onlus
Realizzato in collaborazione con
Elettrodomestici
...Frigoriferi e congelatori
...Lavastoviglie
...Lavatrice
...Asciugabiancheria
...Gruppo video e audio
...Pc e altre attrezzature informatiche
...Scaldacqua elettrico
...Condizionatore domestico
Un progetto finanziato da
32... Illuminazione
34... ...Lampade a uso domestico
40... Dismissione, sicurezza e ambiente
Risparmiare energia in casa 2013
Ridurre i consumi
in ambito domestico
Valuta l’utilizzo che fai dei tuoi elettrodomestici
per capire se sono veramente necessari!
Valuta i consumi e l’utilizzo che fai dei tuoi elettrodomestici
per capire se non ti convenga sostituirli con nuovi e più efficienti!
La prima importante domanda che dobbiamo
farci quando pensiamo ai nostri consumi è:
“ho veramente bisogno di questo apparecchio
elettrico?!”
“Ho bisogno dello spremiagrumi elettrico?
Dell’asciugabiancheria? Devo proprio stirare tutto,
comprese le mutande? È necessario tenere
sempre accesa la macchinetta elettrica per fare il
caffè, per poi usarla solo due o tre volte al
giorno?”. A queste domande la tecnologia non
risponde, ma scegliere e comportarsi di
conseguenza sono il binomio per risparmiare.
Ormai nelle nostre case siamo circondati da
apparecchi elettrici di ogni genere: soffermandoci a
pensare sull’uso che ne facciamo, potremmo
scoprire che parte di questi non sono necessari e
quindi di poterne fare a meno.
frigoriferi e congelatori). Per altri non è detto che sia
così. Ma se la sostituzione del vecchio
elettrodomestico si è resa necessaria, perché
troppo vecchio o guasto, è bene scegliere sempre il
modello più efficiente e soprattutto adatto alle
proprie necessità domestiche.
Per fare la scelta più corretta è importante prestare
attenzione all’etichetta energetica: ci permetterà di
conoscere le principali caratteristiche e i consumi di
energia di ogni apparecchio fin da subito.
La maggiore spesa per l’acquisto di un apparecchio
più efficiente può essere compensata nel tempo dai
minori consumi elettrici…sempre che il suo utilizzo
sia corretto!
E infine chiediamoci: “utilizzo questo
apparecchio in maniera corretta e senza
sprechi?!”
La seconda domanda che possiamo farci è:
Sostituire gli elettrodomestici poco efficienti
“quanto mi costa questo apparecchio elettrico?!” potrebbe non bastare per raggiungere il nostro
Alcuni elettrodomestici, soprattutto se hanno più di
dieci anni, potrebbero essere poco efficienti e di
conseguenza consumare molta energia. In alcuni
casi, il prezzo di acquisto di un nuovo apparecchio
può essere decisamente inferiore al costo
dell’elettricità necessaria per farlo funzionare per
tutti gli anni del ciclo di vita utile (è il caso di
6
obiettivo, se non impariamo ad utilizzarli eliminando
gli sprechi. È proprio a partire dalle nostre abitazioni
che dobbiamo capire come utilizzare le risorse
energetiche in maniera più razionale. Avremo così il
vantaggio personale di ottenere risparmi economici
e il vantaggio collettivo di un minore inquinamento
ambientale. Così facendo, oltre a risparmiare,
allungheremo la vita dei nostri apparecchi!
Risparmiare energia in casa 2013
L’adozione di comportamenti virtuosi nell’uso degli elettrodomestici
ci permetterà di avere risparmi economici sul costo della bolletta,
senza per questo ridurre il comfort domestico!
ENERGIA E POTENZA
Prima di proseguire nella lettura, è bene chiarire questi due concetti che saranno utili soprattutto
per chi non ha familiarità con questi temi.
Ogni apparecchio che consuma elettricità è caratterizzato da una potenza di funzionamento, misurata in
watt (W). La potenza ci dice quanto velocemente quell’apparecchio consuma energia.
È esperienza comune, ad esempio, che le lampadine siano designate in base alla potenza che utilizzano
durante il funzionamento: una lampadina da 100 W consuma come quattro lampadine da 25 W.
“Quanta energia consuma un apparecchio quando viene utilizzato?”.
Per passare dalla potenza all’energia è necessario introdurre il fattore tempo: l’energia è pari alla potenza
moltiplicata per il tempo. Per questo una lampadina da 100 W accesa per un’ora consuma come una lampadina
da 25 W accesa per quattro ore. Si introduce quindi una nuova unità di misura dell’energia, il wattora (Wh).
Se consideriamo l’energia consumata in un edificio, i numeri si fanno grandi. Per questo si introduce il chilowattora
(kWh), pari a 1000 Wh. Una lampadina, da 100 W, accesa per dieci ore consuma 1000 Wh, cioè un kWh.
Le nostre bollette dell’elettricità sono calcolate in base ai kWh che consumiamo: nella guida quindi ci riferiremo
sempre a questa unità di misura, universalmente adottata nel settore dell’energia elettrica.
Risparmiare energia in casa 2013
7
Quanto costa
l’energia?
LA TARIFFA BIORARIA
LA TARIFFA PROGRESSIVA
La tariffa progressiva costituisce uno stimolo importante al risparmio
energetico. Prevede che ai primi kWh che consumiamo venga applicato uno
sconto, che poi viene eliminato all’aumentare dei consumi. Sopra determinate
soglie di consumo, lo sconto applicato in precedenza viene recuperato e il
prezzo può anche raddoppiare.
Fornire un kWh nelle ore di punta risulta più costoso che durante la notte.
Per questo motivo sono state introdotte le tariffe biorarie, che prevedono
appunto due fasce di prezzo, una per l’elettricità utilizzata nelle ore diurne ed una
per quella utilizzata nelle ore serali. In anni più recenti invece, l’evoluzione del
mercato elettrico ha ridotto moltissimo questa differenza, almeno in Italia.
Se una famiglia spostasse tutti (ma proprio tutti) i suoi consumi nella fascia serale
potrebbe risparmiare al massimo una decina di euro all’anno. Non litigate dunque
con il vostro vicino facendo andare la lavastoviglie, o altri elettrodomestici, nel
cuore della notte. Probabilmente non ne vale la pena!
Un esempio per chiarire le idee.
da sapere
Il signor Rossi paga i primi 1800 kWh che consuma in un anno circa 13 centesimi
(per ogni kWh). Nello scaglione successivo, fino a 2640 kWh, il prezzo sale fino a 21
centesimi. Infine nello scaglione tra 2640 kWh e 4440 kWh il prezzo diventa 29
centesimi. Se la famiglia Rossi superasse i 4440 kWh, questi ultimi kWh verrebbero
pagati 31 centesimi.
Quindi se il vostro consumo annuo corrisponde a quello della famiglia media italiana
(compreso tra 2700 e 3000 kWh annui) ogni volta che risparmiate un kWh,
risparmiate 29 centesimi. Se avete consumi molto ridotti, sotto i 1800 kWh ne
risparmiereste solo 13.
In tutto questo libretto, per semplicità di consultazione e per prudenza, abbiamo
sempre ipotizzato che un kWh risparmiato valga 20 centesimi, ma questo non è
quasi mai vero. Se ricavate dalle vostre bollette il vostro consumo annuo, potreste
facilmente valutare quanto vale un kWh risparmiato per voi.
8
Risparmiare energia in casa 2013
SISTEMI DI OTTIMIZZAZIONE E GESTIONE DEI CARICHI
Esiste la possibilità di installare all'interno del nostro appartamento sistemi domotici che permettano la
gestione automatica e intelligente dei carichi e delle fonti di energia, come possibile soluzione per il
controllo e il contenimento dei costi legati ai consumi elettrici (e termici). In base alle impostazioni
dell’utente, consentono, ad esempio, di automatizzare l’accensione e lo spegnimento degli
elettrodomestici (in funzione del prezzo dell’energia, o dei picchi di autoproduzione elettrica, se sul
nostro tetto abbiamo montato dei pannelli fotovoltaici). Permettono la gestione di eventuali
sovraccarichi (rispetto ai limiti previsti dal nostro contratto di fornitura, o rispetto a limiti autoimposti)
scollegando gli apparecchi meno importanti. Consentono la gestione integrata delle zone termiche del
nostro appartamento, impostando riscaldamento (se abbiamo la caldaia autonoma) e climatizzazione in
relazione alle condizioni termoigrometriche dei vari ambienti, eliminando gli sprechi legati ad una
scorretta programmazione del termostato. Ma soprattutto ci permettono di visualizzare
istantaneamente i consumi di ogni dispositivo: è così possibile avere una maggiore consapevolezza
rispetto alle nostre abitudini e intervenire in caso di sprechi, con un conseguente risparmio energetico.
Risparmiare energia in casa 2013
9
L’etichetta energ
energetica
comunitaria
1
Le frecce
Le frecce, di lunghezza crescente, rappresentano le
sette possibili classi di efficienza energetica di un
apparecchio. Ad ognuna è associato un colore ed una
lettera che identificano la classe. A parità di altre
caratteristiche tecniche o prestazionali, gli apparecchi
con consumi più bassi hanno la freccia più corta e di
colore verde, quelli con consumi più alti hanno la
freccia più lunga e di colore rosso. Le classi previste
dalla vecchia etichetta andavano dalla A alla G.
Dal 2010, con l’introduzione di tre nuove classi, il
principio non è cambiato: rimangono sempre sette,
dalla A+++ (più efficiente) alla D (meno efficiente). È
bene specificare che non tutti gli apparecchi hanno
come classe massima la A+++, in quel caso
troveremo sull’etichetta classi inferiori alla D (è il
caso ad esempio dei televisori).
Rappresenta un utile strumento per
conoscere, fin da subito, le principali
caratteristiche e i consumi di energia di
ciascun apparecchio elettrico.
In Italia è stata introdotta, solo per alcuni
apparecchi, tra il 1998 e il 2003 a seguito della
direttiva europea 92/75/CEE. Nel 2010, la direttiva
europea 2010/30/UE ha esteso l’obbligo di
applicare l’etichetta a tutti i dispositivi che
consumano energia in fase di utilizzo.
I fornitori hanno l’obbligo di apporre
l’etichetta in modo chiaro su tutti gli
apparecchi esposti per la vendita,
anche se ancora contenuti nel loro
imballaggio. È opportuno diffidare
degli elettrodomestici che ne sono
sprovvisti.
3
I consumi
La seconda parte indica il consumo energetico
annuo, espresso in kWh/anno. Dalla propria bolletta
è facile controllare il costo medio del kWh: si può
così stimare, per ogni elettrodomestico, la spesa
energetica annuale.
Ad esempio, considerando 0,20 € il prezzo medio di
un kWh e 225 kWh/anno il consumo annuo di un
frigorifero in classe A+, possiamo facilmente
calcolare, moltiplicando i due valori, che questo ci
costerà in un anno 45 €.
Le caratteristiche funzionali
La terza parte riporta dei pittogrammi, che
informano a colpo d’occhio i consumatori sulle
caratteristiche tecniche (es. volume di un
frigorifero o capacità di carico di una lavatrice) e
sulle prestazioni funzionali degli apparecchi (es.
efficienza di centrifuga/asciugatura per lavatrici e
lavastoviglie). Anche per le prestazioni funzionali
sono state create delle classi di efficienza
identificate dalla A (migliore) alla G (peggiore).
Per alcuni apparecchi è riportato anche il livello di
rumorosità, espresso in decibel: può essere
un’informazione importante per convivere con
l’apparecchio e per non infastidire i nostri vicini!
Dal punto di vista grafico e dei contenuti, l’etichetta
è strutturata nello stesso modo per tutte le
apparecchiature a cui è applicata, ed è uniforme per
gli apparecchi che appartengono alla stessa
categoria. In questo modo si permette al
consumatore di fare confronti tra modelli differenti,
sulla base di informazioni comuni. I dati contenuti,
oltre al nome del produttore o del marchio e
l’identificazione del modello, sono divisi in tre
“settori”: le frecce, i consumi e le caratteristiche
funzionali.
10
2
Risparmiare energia in casa 2013
Risparmiare energia in casa 2013
Il consumo annuo rappresenta un dato utile per
fare un confronto tra più modelli, ma bisogna
ricordare che i consumi dichiarati sono frutto di
misurazioni basate su prove standard, eseguite in
condizioni di laboratorio.
I valori reali dipendono dal modo in cui
l’apparecchio viene utilizzato!
11
L’etichetta energetica
comunitaria
Altre certificazioni
Sull’etichetta è possibile che siano riportati i
marchi di altre certificazioni, i quali ci possono
orientare sulla scelta di un modello piuttosto che
un altro, soprattutto perché individuano i prodotti
meno impattanti sull’ambiente (e anche sulla
nostra bolletta).
Prima di acquistare un elettrodomestico nuovo o
sostituirne uno non funzionante, è importante informarsi
sui modelli più virtuosi presenti sul mercato.
EcoLabel dell’Unione Europea
Uno strumento utile è il sito www.eurotopten.it
È un marchio europeo di qualità ecologica che
premia i prodotti migliori dal punto vista
ambientale. L’etichetta attesta che il prodotto ha un
ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di
vita. Il marchio può essere applicato a tutti gli
elettrodomestici in commercio.
Topten è un’iniziativa europea che sceglie i prodotti
secondo il criterio dell’efficienza energetica, a volte
combinandolo con altri criteri ambientali (consumo d’acqua,
rumorosità) o altre caratteristiche d’interesse per i
consumatori, come la marca, il prezzo, l’aspetto estetico e i
costi di energia nell’intero ciclo di vita del prodotto. Nel sito
si trovano i prodotti più efficienti, appartenenti a diverse
categorie. Magari nei negozi non troveremo proprio il
modello scelto su Topten, ma almeno potremo farci un’idea
sul prezzo e sui consumi di un buon prodotto.
Energy Star
È un marchio volontario che contraddistingue le
apparecchiature per ufficio con un’elevata efficienza
energetica.
12
Risparmiare energia in casa 2013
Risparmiare energia in casa 2013
13
14
Risparmiare energia in casa 2013
Risparmiare energia in casa 2013
15
Frigoriferi
e congelatori
Il frigorifero è l’elettrodomestico più diffuso
nelle nostre case, ma è anche il più energivoro
poiché è in funzione 24 ore su 24.
Il motore di un frigorifero “estrae” calore dall’interno
e fa più fatica se non trova aria “fresca” all’esterno.
Perciò, per favorire le condizioni di scambio termico,
dobbiamo ricordarci di utilizzarlo nella maniera più
appropriata.
Quanto pesa sui consumi
Etichetta energetica
Il frigorifero giusto
Posizionare il retro del frigorifero ad almeno 10
cm di distanza dalla parete di fondo: in questo
modo si favorisce un ricambio d’aria ottimale. Per lo
stesso motivo è meglio evitare, se possibile,
l’acquisto di modelli a incasso.
Negli anni il settore della conservazione dei cibi è
quello che ha migliorato più efficacemente le
proprie prestazioni. Nei primi anni ‘90 il modello
medio sul mercato era di classe D. Oggi il 90% del
venduto è di classe A o superiore. Dal Luglio 2012 lo
standard minimo è stato elevato e solo i frigoriferi
che appartengano almeno alla classe A+ sono
ammessi alla vendita.
In questo settore la tecnologia conta molto, quindi
può essere opportuno sostituire modelli obsoleti
(con più di dieci anni) con modelli nuovi e più
efficienti. Se decidiamo di sostituire il vecchio
apparecchio, è opportuno:
Posizionare il frigorifero lontano da fonti di calore:
sarebbe meglio collocarlo sempre nel punto più
fresco della cucina, mai vicino al forno, al piano
cottura, o caloriferi e finestre.
Rappresenta circa il 20% dell’energia elettrica consumata in casa, con una spesa media annua di circa 100 €.
Guardare l’etichetta e scegliere un modello a
basso consumo. Inutile precisare che il risparmio è
effettivo solo se il vecchio frigocongelatore è
Con un modello in classe A+ il risparmio energetico è del
“rottamato”: se lo mettiamo in cantina per tenere le
20% rispetto alla semplice classe A e raggiunge il 50% con birre in fresco, continuerà a consumare energia.
i nuovi frigoriferi in classe A+++.
Un modello in classe A+++ consuma circa l’80% in meno Valutare se il comparto per i cibi congelati è
rispetto a uno di classe D. Quindi, se abbiamo in casa un
davvero necessario alle nostre abitudini. Un
frigorifero di almeno dodici anni, sostituendolo con uno
frigocongelatore mediamente consuma il doppio di
nuovo di classe A+++ delle stesse dimensioni, possiamo un frigorifero senza congelatore, quindi, se già
ridurre i consumi da circa 570 kWh/annui a circa 120
possediamo un freezer, forse non serve acquistare
kWh/annui, quindi passando da una spesa di 130
un frigocongelatore.
€/anno ad una di circa 28 €/anno.
Scegliere un modello il cui volume sia adeguato
La classe energetica è definita in relazione al
alle nostre esigenze familiari. Un frigorifero troppo
volume (anch’esso riportato sull’etichetta): a parità
grande, che non riusciremo mai a riempire, ruba
di prestazioni l’apparecchio più grande consuma di
spazio e fa consumare inutilmente energia. Uno da
più. Se vogliamo confrontare le prestazioni di due
100/150 litri è più che adatto ai bisogni di una o due
frigocongelatori con volumi diversi, è necessario
persone. Se in famiglia si è in tre o quattro è meglio
verificare anche il consumo annuo di energia.
orientarsi verso modelli da 200/250 litri.
16
Risparmiare energia in casa 2013
Spolverare periodicamente la serpentina posta sul
retro: almeno una volta all’anno per favorire il
meccanismo di scambio termico.
Controllare periodicamente le guarnizioni delle
porte: se usurate, o deteriorate, vanno sostituite
per mantenere efficiente l’apparecchio.
Stare attenti a non introdurre cibi caldi nel frigo o
nel congelatore: aspettando che si raffreddino a
temperatura ambiente ridurremo la formazione di
ghiaccio sulle pareti.
Risparmiare energia in casa 2013
buone pratiche
Tenere il frigorifero ordinato per evitare di
lasciare le porte aperte più del necessario:
l’apertura prolungata della porta è la prima causa
dell’aumento del consumo di energia. Inoltre,
cerchiamo di lasciare un po’ di spazio a ridosso
delle pareti interne per favorire la circolazione
dell’aria.
Sbrinare regolarmente il congelatore: almeno
ogni 2-3 mesi, se il modello non è dotato del
sistema di sbrinamento automatico no-frost. Lo
strato di brina funziona come isolante tra il
frigorifero e i cibi: con uno spessore di 5 mm di
ghiaccio si consuma il 20% in più di elettricità.
Spegnere il frigorifero quando è vuoto, per
esempio durante le vacanze: sono meglio
apparecchi con motori separati per il frigorifero e
freezer, per spegnerli a turno in caso di non
utilizzo.
Regolare con attenzione il termostato, a seconda
della temperatura ambiente, sia nella stagione
invernale che in quella estiva (seguendo anche le
indicazioni del costruttore). In alcuni modelli è
possibile scegliere separatamente la temperatura
dei due comparti: indicativamente si consiglia una
temperatura di +5 °C per il frigorifero e di -18 °C
per il congelatore. Temperature eccessivamente
fredde sono inutili alla conservazione dei cibi e
fanno aumentare i consumi del 10-15%.
17
Lavastoviglie
Molte famiglie non ne hanno ancora una e lavano i
piatti a mano. Ma la domanda è: “si consuma più
energia lavando i piatti a mano o utilizzando la
lavastoviglie?”
Consideriamo che per lavare la stessa quantità di
stoviglie, utilizzate da quattro persone, si
consumano:
• fino a circa 60 litri di acqua, se lavate a mano
sotto l’acqua corrente;
• circa 20 litri, se lavate a mano con una bacinella
o tappando il lavandino;
• in media 14 litri se lavate con lavastoviglie
di classe A, con programma Eco.
Bisogna quindi fare attenzione: con i lavaggi a mano
fatti con acqua calda, si rischia di consumare più
energia di quanta ne consumi una lavastoviglie.
Lavaggio a mano
Se si sceglie di continuare a lavare i piatti “alla
vecchia maniera”, si possono ridurre i consumi:
• tenendo in ammollo in anticipo le pentole
o le stoviglie molto sporche, in modo
da ammorbidire le macchie e poter utilizzare
meno acqua e detersivo per il lavaggio;
• riempiendo il lavandino, o una bacinella,
con acqua e detersivo da utilizzare per il lavaggio,
evitando l’uso dell’acqua corrente;
• introducendo un riduttore di flusso (vedi pag. 29);
• usando acqua tiepida per il lavaggio e fredda
per il risciacquo.
Se si seguono questi semplici accorgimenti, e non si
è una famiglia numerosa che cucina spesso, vale la
pena di fare a meno della lavastoviglie.
18
La lavastoviglie giusta
Quanto pesa sui consumi
La riduzione dei consumi elettrici dovuti alla
sostituzione degli apparecchi con più di dieci anni, con
modelli di classe superiore, è pari a pochi euro l’anno.
Quindi non è il caso di sostituire un apparecchio
funzionante solo per i risparmi energetici che è in
grado di realizzare. Se si decide di procedere
comunque all’acquisto è sempre opportuno:
Rappresenta mediamente il 6% dell’energia elettrica
consumata in casa. Ogni ciclo di lavaggio consuma
da 1 a 3 kWh di energia e 18/30 litri di acqua, a
seconda della temperatura del ciclo, del modello e
della classe energetica.
Etichetta energetica
Scegliere un modello di classe A+++. I modelli più
recenti consumano meno energia, e necessitano
anche di meno acqua, sale, detersivo e brillantante.
Scegliere un modello che preveda il doppio
attacco. Sono modelli predisposti a una doppia
alimentazione, con acqua fredda e con acqua calda.
Sono molto più efficienti di quelli a singolo ingresso,
poiché evitano di riscaldare l’acqua attraverso la
resistenza elettrica interna all’apparecchio,
riducendo moltissimo il consumo elettrico. Questa
scelta è sensata solo se l’apparecchio è posizionato
nelle vicinanze del generatore di calore o
dall’accumulo di acqua calda. In caso contrario,
quando la distanza è troppa, si avrebbero elevate
dispersioni di calore attraverso il tubo che contiene
l’acqua, la quale tornerebbe a temperatura
ambiente, annullando i vantaggi che si avrebbero
dall’uso di acqua pre-riscaldata. Quindi, prima
dell’acquisto, verifica che nel tuo appartamento ci
sia la predisposizione per l’installazione di questo
tipo di apparecchio.
Scegliere un modello della capienza adatta alle
esigenze della famiglia. Normalmente le
lavastoviglie sono classificate in funzione dei
coperti che è possibile lavare (in genere dodici).
Questo ci può orientare nella scelta.
Scegliere un modello che abbia molti programmi di
lavaggio. In questo modo sarà sempre possibile
selezionare il più adatto in base al tipo di stoviglie
da lavare e al loro livello di sporco.
Risparmiare energia in casa 2013
Prevede sette classi di efficienza, dalla A+++ alla D. Il
consumo di energia annuo fa riferimento a 180
lavaggi (programma standard, a pieno carico, per
stoviglie normalmente sporche) e considera anche i
consumi in stand-by. L’etichetta inoltre riporta
informazioni circa il consumo di acqua e il rumore
emesso in decibel, mentre l’efficacia di lavaggio non è
più indicata poiché possono essere immesse sul
mercato comunitario solo lavastoviglie con efficienza
equivalente alla classe A della precedente etichetta.
buone pratiche
In genere il programma più utilizzato è quello
standard, che lava a temperature attorno ai 60 °C,
definito in maniera differente dai vari produttori
(automatico, normale, universale, tutti-giorni).
Questo prevede, oltre alle fasi di prelavaggio e
lavaggio, diversi risciacqui e l’asciugatura finale
con aria calda. Tutte le nuove lavastoviglie sono
dotate di un programma a temperatura più bassa
(spesso denominato Eco), normalmente più lungo
e con un minor consumo di energia, anche se i
risparmi conseguibili sono molto differenti tra
modello e modello.
Con gli accorgimenti a lato sarà possibile scegliere
programmi più brevi, che permettono notevoli
risparmi, senza compromettere il risultato finale.
Risparmiare energia in casa 2013
Introdurre le stoviglie dopo un prelavaggio manuale
o di ammollo, per proteggerlo dalle eccessive
quantità di grasso depositato sulle stoviglie.
L’ammollo è una funzione della lavastoviglie che
esegue un prelavaggio a freddo con poca acqua.
Usare la lavastoviglie a pieno carico. Se sporchiamo
poche stoviglie alla volta, manteniamole umide con
un ciclo di solo risciacquo e aspettiamo di riempire i
cestelli prima di far partire un ciclo completo.
Scegliere cicli brevi ed evitare quelli alle alte
temperature. Se alle stoviglie è stato fatto un
prelavaggio manuale, o un ciclo di ammollo, o non
sono particolarmente sporche, si possono evitare i
cicli lunghi e quelli intensivi alle alte temperature (70
°C). Un ciclo breve (30 minuti) sarà sufficiente: il
risultato finale non cambierà.
Evitare l’asciugatura con aria calda. L’asciugatura
può avvenire aprendo lo sportello al termine del
lavaggio e aspettando: si risparmia il 40-45% di
elettricità per ogni lavaggio.
Pulire il filtro e la griglia ogni settimana e le pale
rotanti una volta al mese. Controlliamo che ci sia
sempre il sale nell’addolcitore, quello grosso da cucina
va benissimo. L’addolcitore è un dispositivo che evita
la formazione di calcare il quale, depositandosi sulle
resistenze elettriche e sulle parti meccaniche della
lavastoviglie, può provocare un aumento dei consumi
e un rapido deterioramento della macchina.
Preferire i detersivi liquidi o in polvere, che possono
essere dosati in base al livello di sporco delle stoviglie
o alla durezza dell’acqua. Le “pastiglie”, invece, che
siamo costretti a utilizzare intere, contengono principi
attivi e il brillantante che alla lunga finiscono per
sbiadire i colori delle porcellane e opacizzare i
bicchieri. Preferiamo prodotti attivi già a basse
temperature ed eventualmente dotati del marchio
europeo EcoLabel.
19
Lavatrice
È tra gli elettrodomestici che mettono più a dura
prova la nostra bolletta elettrica, perché si usa
con più frequenza. È però possibile ridurre i
consumi senza rinunciare a un buon bucato, e per
questo è fondamentale conoscere tutti i trucchi
per un corretto utilizzo.
Quanto pesa sui consumi
Rappresenta mediamente il 9% dell’energia elettrica
consumata in casa e utilizza mediamente l’11%
dell’acqua impiegata complessivamente a livello
domestico.
Etichetta energetica
La vecchia etichetta classificava le lavatrici dalla A
alla G, oggi le classi di efficienza vanno dalla A+++
alla D: la A è diventato lo standard minimo.
Una lavatrice di classe energetica massima (A+++)
consente una riduzione dei consumi elettrici del 30%
rispetto a una analoga di classe A.
L’etichetta riporta anche il consumo annuo di
energia (compreso il consumo in stand-by) e di
acqua. Il calcolo è fatto su 220 lavaggi sulla base di
due programmi (cotone bianco a 40°C e a 60°C).
Sull’etichetta sono anche riportati la capacità di
carico (Kg di biancheria asciutta), la classe di
efficienza della centrifuga (su una scala che va da A
a G), e le emissioni sonore sia in fase di lavaggio,
che di centrifuga (sono preferibili modelli che
abbiano valori al di sotto dei 50 dB in lavaggio e
sotto i 70 dB in centrifuga).
20
La lavatrice giusta
Sostituendo una lavatrice con più di dieci anni, con un
modello di classe A+++, si stima che la riduzione dei
consumi elettrici sia pari a 30 € all’anno. Quindi, anche
in questo caso, non vale la pena di sostituire un
apparecchio funzionante solo per i risparmi
energetici che è in grado di realizzare. Se si decide di
procedere comunque all’acquisto è sempre meglio:
Scegliere un modello di classe elevata.
Risparmieremo acqua, energia e detersivo. Quando
possibile, meglio scegliere modelli certificati EcoLabel.
Scegliere un modello adeguato alla nostra capacità
di spesa e alle nostre esigenze domestiche. È bene
valutare la capacità di carico in base alle necessità
della nostra famiglia: 5 Kg vanno più che bene per una
famiglia di quattro persone. Avete mai provato a
pesare il carico della vostra lavatrice (asciutto)?
Difficilmente si raggiungono i 5 kg previsti.
Esistono anche lavatrici da 8 Kg: solo famiglie molto
numerose, o con particolari necessità, saranno in
grado di sfruttare effettivamente questa capacità di
carico. È inutile acquistare un apparecchio che, per
quanto efficiente, non riusciremo mai a riempire.
Optare per un modello con funzioni più “intelligenti”.
Preferire modelli in cui è possibile scegliere
indipendentemente il programma e la temperatura, e
che abbiano funzioni differenti, per adattarsi alle
diverse esigenze di lavaggio.
Scegliendo un modello in cui è previsto il tasto di
“carico ridotto”, o dotato di un sistema di controllo
elettronico che regola la durata del lavaggio in base al
peso della biancheria introdotta, potremmo ridurre la
quantità di acqua necessaria. Attenzione: 2 lavaggi a
mezzo carico consumano di più di uno a pieno carico.
Scegliere un modello che preveda il doppio
attacco. Il principio di funzionamento è lo stesso
descritto per le lavastoviglie (vedi pag. 18). Anche
in questo caso si arriverebbe a spendere circa un
terzo di quello che ci costerebbe scaldare l’acqua
con la resistenza elettrica interna.
Risparmiare energia in casa 2013
buone pratiche
L’80% dell’elettricità utilizzata da una lavatrice serve a scaldare l’acqua alla temperatura del ciclo di
lavaggio. La modifica di alcuni comportamenti nell’uso dell’apparecchio permette di ridurre
drasticamente i consumi, molto più che acquistando una lavabiancheria più efficiente.
Preferire cicli a basse temperature:
è così possibile diminuire i propri consumi fino
al 50%, senza rinunciare a un buon bucato.
Misurando i consumi energetici delle lavatrici
attualmente installate nelle case italiane, si
ottengono i seguenti risultati medi.
Temperatura
Consumo elettrico
Costo
90°
1500 Wh
30 Cent
60°
1000 Wh
20 Cent
30°- 40°
500 Wh
10 Cent
Ciclo a freddo
250 Wh
5 Cent
Una famiglia che lava quattro volte alla settimana
a 40 °C, può risparmiare circa 40 € in un anno,
rispetto ad una famiglia che lava 4 volte alla
settimana a 90 °C.
Ogni ciclo a 90° ingiustificato ci fa buttare 20
centesimi, senza considerare che ripetuti cicli di
lavaggio ad alta temperatura deteriorano in
fretta la biancheria. I cicli a bassa temperatura
sono quasi sempre efficaci come quelli alle alte
temperature. Inoltre avendo una durata
maggiore il detersivo ha più tempo per agire (in
commercio si trovano detersivi anche attivi alle
basse temperature).
Risparmiare energia in casa 2013
Scegliere programmi brevi: sulle lavatrici è spesso
presente un tasto per il ciclo breve che risparmia
tempo, rumore ed energia. Se lasciato sempre
inserito, con ogni probabilità non ci accorgeremo di
alcuna differenza sul bucato ma di qualche
differenza sul contatore!
Ultilizzare la lavatrice sempre a pieno carico:
si può così ridurre il numero di cicli e risparmiare,
anche perché il programma di “carico ridotto”
non dimezza i consumi, li riduce solo del 20%.
Ricordarsi di pulire spesso il filtro, in questo modo
la pompa farà meno fatica e durerà di più. Se l’acqua
dell’acquedotto è molto calcarea, la resistenza
elettrica tenderà a incrostarsi, e quindi farà più
fatica a scaldare l’acqua facendo aumentare i
consumi. Si consiglia quindi di aggiungere un po’ di
bicarbonato al detersivo a ogni lavaggio. Consultate
sempre il libretto della lavatrice che contiene
preziosi consigli sul suo utilizzo.
21
Gruppo video e audio
Asciugabiancheria
In Italia sono ancora poco diffuse perché le
condizioni climatiche ci permettono di asciugare il
bucato all’aperto. Se avete a cuore la riduzione
dei consumi valutate se è opportuno acquistarla:
potreste vedere raddoppiato il costo della vostra
bolletta energetica per la cura dei panni, senza
contare il costo d’acquisto.
buone pratiche
Utilizzare l’asciugabiancheria solo quando le
condizioni ambientali lo richiedono. Se le
temperature lo permettono, i panni si possono
facilmente asciugare al sole (o nel locale caldaia, se
ne avete uno). È importante leggere bene il libretto
d’istruzioni e l’etichetta dei capi: non tutti possono
essere asciugati con l’asciugabiancheria.
Dai videogiochi alla navigazione in rete, ai vari
decoder, il televisore si è trasformato negli ultimi
anni in una vera e propria postazione multimediale.
Con l’aumento del numero di ore di utilizzo
giornaliero e la crescita del numero di accessori a
esso collegati, il piccolo schermo ha sorpassato i
consumi di molti altri elettrodomestici.
Il televisore giusto
Etichetta energetica
Quanto pesa sui consumi
La nuova etichetta energetica è obbligatoria sulle
asciugatrici per uso domestico immesse sul
mercato comunitario dal Maggio 2013. Le classi di
efficienza energetica vanno dalla A+++ (più
efficiente) alla D. Il consumo annuo viene calcolato
sulla combinazione di 160 cicli di asciugatura per
tessuti di cotone, eseguiti con due programmi:
standard a mezzo carico e standard a pieno carico.
Utilizzarla solo a pieno carico: per questo motivo
sarebbe opportuno scegliere un’asciugatrice con la
stessa capacità di carico della lavatrice.
Rappresenta il 16% dell’energia elettrica consumata
in casa, con una spesa media annua di 146 €.
Attenzione: queste apparecchiature consumano
energia anche in modalità stand-by.
Pulire il filtro e svuotare la vaschetta a ogni
asciugatura: limiterà i consumi elettrici durante il
ciclo successivo.
Etichetta energetica
L’asciugabiancheria giusta
Se l’acquisto è necessario, perché vivete
in una zona troppo umida, scegliete sempre
il modello più efficiente.
Un ciclo di asciugatura, per 5 kg di biancheria, può
utilizzare da 1,5 kWh, con un costo di 30 centesimi (se
il modello è in classe A), a 3,5 kWh, con un costo di 70
centesimi (se il modello è in classe C).
22
Se però valutate che potete farne a meno, può
essere utile sfruttare la centrifuga della lavatrice,
eventualmente ripetendola due volte: si riduce
l’umidità in eccesso e quindi i tempi di asciugatura.
Per questo, al momento dell’acquisto della lavatrice,
sarebbe meglio valutare la classe di efficienza della
centrifuga, preferendo modelli classificati come A.
Quando stendete i panni, prima scuoteteli con forza
e fate attenzione al posizionamento. Meno pieghe
si formano, più rapida sarà la stiratura: si
risparmieranno tempo e denaro!
Risparmiare energia in casa 2013
L’etichetta energetica classifica i televisori dalla A
alla G, anche se in commercio sono già disponibili
modelli più performanti (si tratta in genere di
schermi dalle dimensioni significative, sopra i 40
pollici). Attualmente sono pochissimi i modelli TV
che rientrano in classe A, la maggior sono compresi
in classi di efficienza energetica C e D. Oltre al
consumo annuale di energia, l’etichetta fornisce
informazioni sul consumo in stand-by.
Risparmiare energia in casa 2013
Scegliamo in maniera sensata la dimensione
del nuovo apparecchio:
il consumo energetico aumenta quasi
proporzionalmente con il numero di pollici che
caratterizzano la diagonale dello schermo.
Un televisore da 40 pollici di classe A consuma più o
meno quanto un televisore da 32 pollici di classe C.
La scelta della dimensione ottimale dello schermo
dipende principalmente dalla distanza tra lo
spettatore e l’apparecchio. È bene quindi
considerare con attenzione l’uso che si pensa di
farne, e l’ambiente nel quale verrà posizionato. Se
non avete spazio sufficiente, è meglio evitare
televisori con schermi troppo grandi, anche perché
non è detto che offrano una migliore qualità
dell’immagine. L’unico valore che realmente può
darci un’indicazione sulla qualità delle immagini è la
risoluzione, espressa in pixel, dai cui dipende anche
la distanza ottimale dall’apparecchio: se il televisore
e la trasmissione che stiamo vedendo sono in alta
definizione, potremo stare più vicini.
Vale la pena acquistare un grande schermo solo se
si ha intenzione di guardare soprattutto film e
trasmissioni in alta definizione. Diversamente, se
guardiamo principalmente i programmi della TV
tradizionale, che sono in bassa risoluzione, è meglio
orientarsi verso schermi più piccoli e parsimoniosi.
23
Stand-by
Lo stand-by (o modalità di attesa) spesso è segnalato da un led
rosso illuminato. Durante lo stand-by l’apparecchio sembra
spento, ma non lo è completamente perché questa modalità non
interrompe totalmente i consumi energetici. I più voraci, anche da
spenti, sono: fotocopiatrici e stampanti laser, decoder della nuova TV digitale, televisori, router, computer
fissi, ma soprattutto macchinette del caffè e videogiochi. Questi ultimi possono consumare anche cinque
volte di più di un frigorifero efficiente e circa il triplo rispetto a uno con le peggiori prestazioni. Lasciare
uno stand-by acceso è come lasciare che un rubinetto perda: goccia a goccia, si riempiono i secchi.
Gruppo video e audio
Risoluzione
Televisore
Normale
HD
Full HD
19 pollici
2,4 m
1,1 m
0,7 m
32 pollici
4,1 m
1,9 m
1,2 m
40 pollici
5,1 m
2,3 m
1,5 m
50 pollici
6,3 m
2,9 m
1,9 m
Quanto pesa sui consumi
Nella tabella sono riportate le distanze minime per poter apprezzare il segnale visivo
in funzione delle dimensioni dello schermo e della risoluzione.
Si valuta che per un’abitazione media gli stand-by pesino per circa il 10-15% delle bollette,
per una spesa di almeno 70 € all’anno a famiglia.
Scegliamo la tecnologia più adatta alle nostre esigenze.
Se ad esempio abbiamo un archivio VHS da sfruttare,
conviene tenere un televisore a tubo catodico. I nuovi
apparecchi, in caso di filmati analogici, non sono in
grado di restituire una qualità identica a quella dei
vecchi televisori, perché costretti a convertire
Attenzione allo stand-by
qualsiasi segnale analogico in digitale.
Se scegliamo un modello a cristalli liquidi LCD
Il consumo effettivo del nostro gruppo audio-video
teniamo a mente che non tutti sono uguali. Per
può variare in maniera significativa anche in base al
funzionare correttamente e avere una luminosità
numero di dispositivi che sono a esso collegati:
adatta, gli schermi hanno bisogno di una
evitiamo di lasciarli in modalità stand-by quando
retroilluminazione, cioè di una fonte di luce interna, non li utilizziamo. Facciamo attenzione soprattutto
che può essere fornita da tecnologie diverse,
se il nostro apparecchio TV è un po’ datato: spesso
tipicamente lampade fluorescenti o lampade a LED. questi modelli consumano più energia da spenti che
Normalmente i televisori che utilizzano una
da accesi, visto che rimangono in stand-by per la
lampada a LED hanno consumi contenuti. I
maggior parte del tempo.
televisori con illuminazione fluorescente possono
Un televisore degli anni ‘90 consuma in stand-by
avere consumi paragonabili a quelli che funzionano mediamente 9W, per una spesa annua di circa 16 €.
con i LED, con il vantaggio che costano meno.
Per risparmiare possiamo collegare tutti gli
Gli schermi al plasma sono in assoluto quelli
apparecchi a una multipresa con interruttore,
caratterizzati dai consumi più elevati e quindi
ricordandosi poi di spegnerla. Ci sono anche
andrebbero evitati. A parità di dimensioni uno
apparecchi TV dotati d’interruttore generale per
schermo al plasma può arrivare a consumare il
essere spenti completamente quando non vengono
doppio di energia rispetto agli altri.
utilizzati. Preferiamo questi modelli. L’informazione
è riportata sull’etichetta energetica tra le
caratteristiche funzionali.
24
Risparmiare energia in casa 2013
E a casa mia?!
Come possiamo ridurre i consumi in stand-by?
Per fare una verifica potete provare così.
• Per prima cosa dovete spegnere tutti gli
elettrodomestici di casa, compreso il frigorifero,
mantenendo ovviamente in posizione di stand-by
tutti gli elettrodomestici che normalmente non
spegnete (ad esempio il televisore, se di solito viene
spento lasciando accesa la lucina rossa).
• A questo punto andate a verificare il vostro
contatore, portandovi un orologio, o meglio un
cronometro. Vedrete lampeggiare una lucina rossa
presso il contatore. Per ogni Wh che viene
consumato la lucina lampeggia: dovete misurare
quanti secondi passano tra un lampeggiamento e
quello successivo. Per calcolare quanti watt sono
impiegati dai vostri stand-by, dovete dividere 3600
per il numero di secondi che passano tra un
lampeggiamento e quello successivo. Attraverso la
tabella sotto, potrete verificare i vostri consumi e la
vostra spesa annua.
Leggiamo con attenzione l’etichetta energetica
prima di acquistare un elettrodomestico e
preferiamo quelli con consumi ridotti in stand-by.
Secondo le normative europee, dal 2011 i modelli sul
mercato devono avere consumi in stand-by inferiori a
1 watt (2W se la modalità stand-by serve ad
illuminare un display informativo). È meglio scegliere i
prodotti con il marchio Energy Star che assicurano
consumi inferiori.
Non è possibile annullare del tutto gli stand-by, ma si
possono facilmente ridurre spegnendo direttamente
gli apparecchi. Meglio ancora sarebbe staccare la
spina oppure collegare gli apparecchi a una presa
multipla dotata di interruttore, ovviamente
spegnendola quando gli apparecchi attaccati non
sono utilizzati. Può essere consigliabile installare una
presa multipla con interruttore per il televisore e tutti
gli apparecchi ad esso collegati, e un’altra per il PC e
tutte le sue periferiche. Esistono anche multiprese
elettriche intelligenti, che staccano da sole la
corrente dopo un breve intervallo in cui
l’apparecchio viene lasciato in stand-by. Quelle più
sofisticate sono persino programmabili.
secondi tra
2 lampeggiamenti
consumi
stand-by
consumi
annui kWh
spesa
annua Euro
360
180
90
45
30
20
10
20
40
80
120
180
88
175
350
701
1051
1577
17
35
70
140
210
315
Risparmiare energia in casa 2013
Attenzione: non è vero che gli apparecchi elettronici
si rovinano quando sono spenti del tutto!
25
PC e altre
attrezzature
informatiche
buo
Oggi quasi tutte le famiglie hanno a
disposizione un personal computer. Il suo
consumo nell’insieme è legato a diversi
fattori, tra cui le caratteristiche
dell’hardware, il monitor abbinato, il fatto
di essere portatile o fisso, il numero di
apparecchiature elettriche a esso collegate
(come stampante, scanner, o router) e
chiaramente l’uso che se ne fa.
Anche se un modello può differire da un altro
in modo sostanziale, vale in generale che un
classico PC da scrivania consumi più di uno
portatile. Le certificazioni Energy Star ed
EcoLabel ti aiutano a scegliere quelli meno
impattanti sull’ambiente e sulla tua bolletta.
Monitor
Fai attenzione quando spegni il pc
alcuni comandati fisicamente attraverso gli
interruttori, altri attraverso il software.
Computer
Pur variando in base al sistema operativo e al modo
di attivarli, sono (in ordine decrescente di consumo):
Non basta spegnere i computer per annullarne i
consumi. Molti, anche se apparentemente spenti
(nessuna luce, nessun rumore), continuano a
consumare energia elettrica inutilmente, non
fornendo alcun servizio all’utente finale. Questo
accade perché, se collegati alla linea elettrica,
mantengono i propri alimentatori e alcuni circuiti
interni in tensione.
Lasciare il computer acceso 24 ore al giorno può
costare fino a 150 € l’anno, a cui vanno aggiunti altri
20 € se si lasciano accese anche le casse e 43 € se
non si spegne il monitor LCD.
La procedura di accensione e spegnimento a volte
può essere troppo lunga, specie se ci stiamo
preparando semplicemente a una breve pausa.
È possibile ricorrere allora a diversi stati di attesa,
26
• Acceso con monitor disattivato.
• In sospensione/stand-by: da preferire nel caso di
pause brevi. Il pc si mette in pausa, ma è in grado di
riprendere velocemente a funzionare. I consumi non
sono nulli.
• In ibernazione – attivabile su Windows: da preferire
per pause tra 10 e 30 minuti. Il PC copia tutto su disco
e di fatto si spegne (potrei anche staccare la spina e di
conseguenza annullare i consumi). I tempi di riavvio
sono più lunghi, rispetto allo stand-by, ma più brevi
rispetto a quando il PC viene completamente spento.
Il tempo necessario dipende, ad esempio, dal
processore o da quanti programmi sono aperti: fate
una prova e lo scoprirete!
Risparmiare energia in casa 2013
ne
Etichetta energetica
Ormai tutti i modelli di monitor attualmente in
commercio sono piatti e a cristalli liquidi (LCD),
consentendo, rispetto alla vecchia tecnologia a tubo
catodico, risparmi tra il 30 e il 50%.
Come per i personal computer, anche per i monitor
è possibile definire diversi stati di funzionamento e
di attesa:
• acceso;
• stand-by;
• spento con l’apposito pulsante;
• spento con l’apposito pulsante e staccato
dall’alimentazione.
Spesso la fase di stand-by è attivata
automaticamente ad esempio quando si spegne il
PC ma non lo schermo. Nei modelli LCD più recenti il
consumo in stand-by è talmente basso che è
paragonabile con il consumo a monitor spento, a
differenza di quanto accadeva nei vecchi monitor a
tubo catodico, in cui lo stand-by comportava
consumi energetici significativi.
Risparmiare energia in casa 2013
pra
tich
e
Stampante
Solo una minima parte del consumo elettrico di una
stampante, il 10% circa, serve per effettivi processi di
stampa. Il resto viene speso nella fase di stand-by, in
cui l’apparecchio resta in attesa pronto a ricevere
nuovi comandi, e quando l’apparecchio è spento.
Quindi se la nostra stampante viene usata
sporadicamente conviene spegnerla sempre del
tutto e riavviarla ad ogni utilizzo. Se invece è usata
frequentemente, si può impostare la modalità di
risparmio automatico di energia (modalità veglia o
sleep), avendo comunque l’attenzione di spegnerla
a fine giornata lavorativa.
Se acquisti una stampante nuova ricorda che
quelle con marchio Energy Star assicurano
consumi ridotti anche in stand-by.
A fine giornata…
Assicurati di annullare tutti i consumi del tuo
computer. Come?
1) Staccando fisicamente la spina dalla presa
elettrica a cui è collegato.
2) Per i modelli in cui è presente, disattivando
l’interruttore posto sul retro del PC.
3) Collegando il PC e tutte le utenze locali (monitor,
stampante, router) a un’unica ciabatta con
interruttore, cosicché ogni sera potrai disattivare la
tua “postazione informatica”.
27
Scaldacqua
elettrico
Pochi apparecchi fanno lievitare la bolletta della
luce quanto gli elettrodomestici che usano
l’elettricità per riscaldare l’acqua di alcune decine
di gradi. Il maggiore divoratore di energia è in
assoluto il boiler elettrico. Si tratta di un
contenitore riempito di acqua e isolato
termicamente, che contiene una resistenza
elettrica ed è regolato da un termostato. L’acqua
al suo interno è mantenuta sempre alla
temperatura desiderata, in attesa di essere
utilizzata. Anche se il boiler è isolato,
osserveremo comunque delle dispersioni
termiche attraverso l’involucro. Le dispersioni
aumentano con l’età dell’apparecchio, visto che
con il tempo il materiale isolante tende a
degradare e a perdere qualità.
Scaldare la stessa quantità
di acqua con un boiler a gas
è molto più economico.
Se non abbiamo la possibilità di sostituire il
vecchio boiler elettrico, possiamo comunque
cercare di utilizzarlo migliorandone l’efficienza
Usare meno acqua
Quanto pesa sui consumi
Per chi ce l’ha, rappresenta più di un terzo dell’energia
elettrica consumata in casa, 1500 kWh/anno a
famiglia, 8 volte il consumo di un frigorifero di classe
A da 300 litri acceso 24 ore al giorno.
Per chi ha il boiler elettrico, il costo in bolletta è
mediamente incrementato del doppio rispetto a chi non
ce l’ha, passando da circa 460 € a circa 900 € all’anno,
con un aumento di quasi il 100%.
A causa della progressività della tariffa, attualmente
in vigore (vedi pag. 8), questo va a condizionare
pesantemente l’entità delle bollette.
Boiler elettrico
Boiler a gas
Sostituire il boiler elettrico
Per risparmiare risorse e denaro, sarebbe meglio sostituire il vecchio boiler con una caldaia a gas o con
uno scaldacqua a pompa di calore o, ancora, con un impianto solare termico. Lo scaldabagno elettrico
riscalda tutta l’acqua che contiene al suo interno, risultando più inefficiente di un corrispondente boiler a
gas che riscalda solo l’acqua effettivamente necessaria. Anche prendendo ad esempio un impianto a gas
con un pessimo rendimento (50%) otterremmo una spesa annua di circa 100-150 €, rispetto ai 450 € del
boiler elettrico.
28
buone pratiche
Risparmiare energia in casa 2013
Riducendo il consumo di acqua si riducono anche i
consumi per riscaldarla. Possiamo modificare
alcune abitudini, per esempio preferendo la doccia
alla vasca da bagno. Altrimenti è possibile montare
rompigetto aerati all’uscita dei rubinetti (dispositivi
che mischiano l’aria con l’acqua riducendo la portata
d’acqua quando la utilizziamo a flusso corrente) e
riduttori di flusso sui soffioni delle docce (che
riducono il getto necessario per lavarsi). Installando
questi dispositivi la qualità del getto e la capacità di
lavaggio è comunque mantenuta equivalente (in
molti casi addirittura migliora).
Nei rubinetti in cui non sono presenti rompigetto le
portate tipiche sono tra i 15 e i 25 litri al minuto. Dopo
l’installazione la portata si riduce a 5-10 litri al minuto.
I risparmi di acqua, e quindi anche di quella calda,
ottenibili variano quindi tra il 40 e l’80% per l’acqua
utilizzata in maniera fluente dai rubinetti.
Per ciascun erogatore esiste una portata limite
sotto la quale non è possibile garantire un getto
omogeneo e aperto, che abbia buone capacità di
lavaggio e buon comfort di uso. Introdurre solo il
limitatore di portata, senza adeguare l’erogatore,
può produrre un getto di scarsa qualità. Esistono
erogatori con portate limite di 10/15 litri al minuto
e altri con portate limite di 3/7 litri al minuto: solo i
secondi possono essere definiti "a basso flusso",
cioè in grado di funzionare correttamente anche a
basse portate, e quindi sono "a risparmio
energetico". Sarebbe meglio utilizzare solo
dispositivi realizzati in resina polarizzata, sulla quale
il calcare non aderisce. In ogni caso, a intervalli
regolari (due-tre volte l’anno, o più spesso, a
Risparmiare energia in casa 2013
seconda dei casi) il riduttore andrà smontato e
ripulito per eliminare i residui solidi eventualmente
presenti. Sarà sufficiente una pulizia con acqua
corrente, senza ricorrere all’uso di anticalcare.
Scaldare l’acqua solo quando e quanto serve.
I consumi elettrici sono dovuti anche alle
dispersioni, le quali dipendono dal fatto che
manteniamo acqua calda in un ambiente più freddo.
Sapendo che un boiler da 80 litri, adatto per l’uso
domestico, riesce a riscaldare l’acqua che contiene
in circa due ore (uno più piccolo può farlo anche in
meno di un’ora), potete accenderlo proprio due ore
prima di utilizzarlo. Potete farlo manualmente con
l’interruttore o installare un timer che accenderà il
boiler all’ora desiderata. Se sapete che il contenuto
del boiler è sufficiente per l’utilizzo che avete
programmato, spegnetelo prima di iniziare a
utilizzare l’acqua: eviterete di scaldare acqua che
non userete prima del giorno successivo.
Ovviamente è più facile gestirlo in questo modo
quando in casa si è una o due persone, con abitudini
consolidate, oppure quando il boiler serve
unicamente un lavandino.
Un altro modo per ridurre le dispersioni è cercare di
tenere la temperatura interna al boiler non
eccessivamente alta (massimo 55 °C) o regolarla
in base alle stagioni: alzarla durante l’inverno (60°
C) ed abbassarla durante l’estate (40 °C). Per
regolare la temperatura c’è un termostato alla base
del boiler, si possono fare diverse prove per trovare
la temperatura più adatta al nostro caso.
29
Condizionatore
domestico
Il condizionatore giusto
L’Italia detiene il primato comunitario per numero di apparecchi installati, rappresentando da
sola il 33% del mercato europeo. Questo produce un grande dispendio di energia, in parte
ovviabile scegliendo un condizionatore efficiente dal punto di vista energetico.
Etichetta energetica
La nuova etichetta energetica classifica i nuovi
condizionatori a uso domestico immessi sul mercato
comunitario a partire dal Gennaio 2013, dalla lettera
A+++ (per quelli più performanti) alla lettera D.
dell’evapotraspirazione. In alternativa è possibile
utilizzare schermature artificiali, tende, veneziane,
persiane e tapparelle o soluzioni più innovative
come i vetri selettivi (che sono in grado di filtrare
una buona parte della radiazione solare).
Se il locale che vogliamo condizionare è posizionato
nel sottotetto, sarà fondamentale isolare il tetto,
magari realizzando un tetto ventilato.
Stiamo freschi!
Il condizionatore funziona esattamente come un
frigorifero: prende calore da un ambiente più freddo
(la stanza o l’appartamento in cui è installato) e lo
cede a un ambiente più caldo (l’ambiente esterno).
Per questo motivo è importante, prima di tutto, fare
in modo che l’ambiente che vogliamo condizionare sia
il più possibile protetto da possibili fonti di calore,
interne o esterne.
Tra le fonti di calore esterne la più importante è la
radiazione solare. È fondamentale cercare di
ombreggiare l’edificio o la stanza che vogliamo
condizionare, in particolare le superfici vetrate, che
lasciano passare gran parte della radiazione solare.
È possibile utilizzare la vegetazione caduca: d’inverno
perderà le foglie e non impedirà all’edificio di essere
riscaldato dal sole invernale. La vegetazione ha
anche un importante ruolo nella regolazione
dell’umidità, grazie al fenomeno
30
Tra le fonti di calore interne, invece, le più importanti
sono la presenza di persone e di apparecchi elettrici
che nel loro funzionamento cedono calore
all’ambiente circostante. Non potendo ridurre a
piacere il numero degli occupanti, dovremo fare
attenzione al modo in cui utilizziamo gli apparecchi!
Per questo è importante scegliere elettrodomestici
efficienti, che disperdono meno calore, ed evitare lo
scaldacqua elettrico, che cede calore all’ambiente in
cui è installato. Particolare attenzione andrà posta alla
cucina. Se utilizzate il condizionatore in un solo locale,
dovrà essere il più possibile isolato dalla cucina, in
modo che il calore prodotto durante la preparazione
del cibo non raggiunga il locale condizionato.
Facendo attenzione a tutti gli apporti di calore, sarà
possibile ridurre il numero di giorni in cui sentiamo
l’esigenza di utilizzare un condizionatore. Spesso sarà
addirittura possibile rinunciarvi del tutto, magari
ricorrendo a un ventilatore che ci aiuti a espellere
tutto il calore in eccesso.
Risparmiare energia in casa 2013
Se, anche dopo aver effettuato questi interventi,
sentite l’esigenza di ricorrere a un condizionatore per
ottenere il raffrescamento nelle giornate più calde,
allora è importante scegliere l’apparecchio più adatto
alle nostre esigenze. Ecco come:
calcolate la superficie del locale che volete condizionare
(ad esempio 12 m2), moltiplicatela per l’altezza del locale
(ad esempio è 2,7 m): otteniamo così 32,4 m3, ovvero il
volume del locale. Se moltiplichiamo il volume per 25
otteniamo la potenza frigorifera richiesta al nostro
condizionatore (nel nostro esempio otteniamo 810 W).
Attenzione! Il valore ottenuto è la potenza frigorifera,
NON la potenza elettrica, che sarà molto più bassa.
A questo punto sceglieremo tra tutti gli apparecchi
che hanno una potenza paragonabile a quella
richiesta (verificando nelle istruzioni dell’apparecchio
che sia effettivamente adatto al volume che vogliamo
raffrescare).
Tra tutti gli apparecchi è opportuno scegliere quello
caratterizzato dai consumi più bassi, verificando che
sia tra i prodotti in classe A+++, secondo quanto
riportato sull’etichetta energetica.
Sono sempre preferibili dispositivi con
funzionamento del compressore a velocità variabile,
in modo da regolare il funzionamento in base alla
temperatura raggiunta dal locale. Rispetto a un
modello on/off, il risparmio è del 30%.
Meglio un impianto fisso rispetto ad uno portatile:
a parità di raffrescamento, consuma meno ed è
meno rumoroso. Una macchina split di classe D
è più efficiente di una portatile di classe A.
buone pratiche
Per ridurre i consumi energetici è bene:
1. Utilizzare il condizionatore in condizione di
effettiva necessità.
2. Regolare il termostato del condizionatore su
livelli ragionevoli di temperatura: mai sotto i 26 °C!
Eviteremo anche problemi di salute connessi agli
eccessivi sbalzi di temperatura.
3. Lasciare dello spazio libero intorno al
condizionatore: di fatto ilfunziona
funzionacome
comeunun
frigorifero e avendo dello spazio libero si favorisce
lo scambio termico.
Risparmiare energia in casa 2013
4. In caso di apparecchio con un elemento esterno,
questo andrà protetto il più possibile dalla
radiazione solare.
5. Anche la manutenzione è importante: il filtro va
pulito ogni 2 mesi circa per migliorare la qualità
dell’aria e diminuire i consumi. Mentre una volta
l’anno andrebbe verificato il livello di liquido
refrigerante da un tecnico specializzato. Perdite e
cambi di pressione compromettono l’efficienza
dell’apparecchio.
31
32
Risparmiare energia in casa 2013
Risparmiare energia in casa 2013
33
Lampade a uso
domestico
L’illuminazione è una delle principali voci della
bolletta elettrica nelle nostre case, soprattutto
perché in molte sono ancora diffuse le classiche
lampadine a incandescenza. L’etichetta energetica
le collocava in classe E, perché altamente
inefficienti (solo il 5% dell’energia elettrica necessaria alla loro alimentazione era trasformata in luce
visibile, mentre il 95% in calore), per questo a partire dal Settembre 2012 sono state progressivamente
ritirate dal mercato. Stando attenti all’uso e alla scelta delle lampade possiamo facilmente ridurre i
nostri consumi e ottenere comunque un’illuminazione efficace e gradevole.
Quanto pesa sui consumi
La lampadina giusta
Rappresenta il 13% dell’energia elettrica consumata
in casa, con una spesa media annua di 109 €.
Per poter scegliere il tipo di illuminazione più adatto
alle nostre esigenze è bene conoscere cosa offre il
mercato e quali vantaggi possiamo avere da una
scelta piuttosto che un’altra.
Lampade a LED (Light Emitting Diodes)
Etichetta energetica
Sono presenti sul mercato da qualche anno e
presto diventeranno la tecnologia di riferimento.
Siamo abituati a conoscere i LED come quelle
La nuova etichetta energetica è obbligatoria per
lucine rosse o verdi presenti nella maggior parte
tutte le lampade elettriche e le apparecchiature
d’illuminazione immesse sul mercato comunitario a degli elettrodomestici, oggi però la stessa
tecnologia è utilizzata per la produzione di
partire dal Settembre 2013, includendo anche
lampadine, che hanno prestazioni molto
prodotti in passato esclusi.
interessanti e un minor impatto ambientale.
Per le lampade, l’etichetta introduce la nuova
Sono a basso consumo, quindi normalmente
classificazione energetica che va dalla A++ (più
posizionate in classe A. Hanno una durata di vita
efficiente) alla E, e il consumo annuo di energia per
1000 ore di funzionamento. I prodotti già in vendita elevatissima (che può andare da 25 anni, fino ad
addirittura 100) e il vantaggio di accendersi
nei negozi riporteranno ancora la vecchia
istantaneamente ed essere utilizzabili con un
etichettatura (con classi di efficienza dalla A alla G),
regolatore di intensità. Ogni anno i LED sul mercato
pertanto nella fase di transizione, sarà possibile
migliorano le prestazioni e riducono i prezzi, anche se
trovare le due diverse classificazioni.
Per i corpi illuminanti, l’etichetta contiene indicazioni rimangono più elevati di quelli di una fluorescente
sulla compatibilità dello specifico apparecchio con le compatta. Possiamo iniziare a testarne qualcuno, se
siamo curiosi, oppure aspettare un po’ e nel
lampade di diverse classi energetiche (quelle non
frattempo procedere alla sostituzione delle lampade
compatibili sono barrate con una crocetta).
tradizionali con quelle fluorescenti.
L’etichetta riporta anche se sul corpo illuminante
L’illuminazione a LED probabilmente porterà a una
possono essere montati moduli LED.
34
Risparmiare energia in casa 2013
modifica del modo in cui si illuminano gli ambienti. I
LED sono normalmente molto piccoli e dentro una
lampadina di solito ce sono anche 50-60, quindi si
prestano ad essere utilizzati con apparecchi che
tendono a diffondere il flusso luminoso, come tubi,
o pannelli di luce.
Lampade alogene
Generalmente utilizzate in faretti e piantane per
l’illuminazione indiretta, ma anche adatte per fasci
di luce su punti precisi (tavolo, faretti, scrivania), le
lampade alogene offrono un’ottima qualità della
luce, valorizzano i colori e gli ambienti. Sono di
piccole dimensioni e spesso sono realizzate in
piccoli tubi lineari. Hanno il vantaggio della
riaccensione immediata e della possibilità di utilizzo
con un regolatore di intensità.
Funzionano con un principio molto simile a quello
delle vecchie lampade ad incandescenza e, a partire
dalle alogene a bassa efficienza (di classe C),
verranno progressivamente ritirate dal mercato.
Anche in questo caso il motivo è l’elevato consumo
di energia rispetto all’effettivo rendimento.
Negli ultimi anni sono state sviluppate lampade a
incandescenza migliorata che utilizzano tecnologia
alogena, dall’aspetto molto simile a quelle
tradizionali, ma dalle migliori prestazioni.
Lampadina
a incandescenza migliorata
(lampada alogena allo xenon).
Classe di efficenza energetica C.
Consumi -20/25% rispetto
alle lampade tradizionali.
Lampadina
a incandescenza migliorata
(lampada alogena con
rivestimento a infrarossi).
Classe di efficenza energetica B.
Consumi -40/45% rispetto
a lampade tradizionali.
Risparmiare energia in casa 2013
CFL tubolare.
Il modello è più efficiente
rispetto ad una CFL a bulbo di
pari potenza, ma risulta più
difficile da pulire.
CFL a bulbo.
Di aspetto più gradevole e più
semplice da pulire. Risulta
meno efficiente a causa della
protezione in plastica che filtra
parzialmente la luce.
Possiamo scegliere le lampadine anche in base alla
temperatura di colore, che indica la tonalità della luce. Se
la temperatura di colore è bassa la luce sarà calda.
Indicativamente temperature di colore basse (luce gialla)
sono adatte per ambienti in cui ci si riposa, temperature di
colore alte (luce bianca) sono adatte per ambienti di lavoro.
Il valore della temperatura (un numero seguito dalla
lettera K) è riportato sulla confezione.
Lampade fluorescenti compatte (CFL)
Spesso vengono semplicemente definite “lampade
a risparmio energetico”, al momento, insieme alle
lampade a LED, sono tra le più efficienti sul mercato
(normalmente sono in classe A, o al massimo in
classe B). Utilizzando questo tipo tecnologia si
possono avere risparmi di circa il 70-75%. Hanno un
costo inziale più elevato rispetto a quello di una
lampadina tradizionale, che viene però compensato
dalla maggiore durata: si stima che una CFL, che
eroghi la stessa quantità di luce di una lampadina
tradizionale, duri anche dieci anni (5-10 volte in più).
Esistono diversi tipi di CFL, che differiscono
nell’aspetto (a bulbo o tubolari), nella tonalità della
luce prodotta (temperatura di colore), e soprattutto
nella qualità. Sono in commercio lampade di “bassa
qualità”, e quindi basso costo, in grado di garantire
durate nell’ordine degli otto-dieci anni. Queste
hanno un maggiore ritardo all’accensione e
35
Lampade a uso
domestico
subiscono maggiormente gli effetti di frequenti
accensioni e spegnimenti. Le lampade di “alta
qualità” sono più costose, ma garantiscono durate
fino a dodici-quindici anni e accensioni più rapide,
quasi equiparabili a quelli di una incandescente
tradizionale. Per via della maggiore durata, sono da
preferire, ad esempio, nei luoghi in cui la luce rimane
accesa per molte ore al giorno. Si adattano anche agli
ambienti di passaggio, come bagni e corridoi in cui si
entra e si esce spesso, perché possono sopportare
fino a 500.000 cicli di accensione e spegnimento.
Ricordiamoci che anche queste informazioni devono
essere riportate sull’etichetta energetica.
Attenzione! Nonostante le garanzie di durata, in
alcuni casi le CFL possono avere difetti di
fabbricazione, smettendo di funzionare nelle
prime settimane di utilizzo. Si tratta di casi rari
ma comunque fastidiosi, visto il costo d’acquisto.
Quindi è sempre opportuno tenere le ricevute o
gli scontrini d’acquisto per poterne chiedere
eventualmente la sostituzione.
36
CFL - rottura
In una CFL sono contenuti circa 5 milligrammi di
mercurio (quanto le dimensioni della macchia
d’inchiostro sulla punta di una penna a sfera). Quando
la lampadina funziona non ci sono fuoriuscite di
mercurio e non si corre quindi alcun pericolo.
Può capitare che la lampadina, in seguito ad un urto
o a una caduta, si rompa. Se il tubo di vetro che
contiene i vapori di mercurio risulta intaccato, questi
possono uscirne. Nonostante le piccole quantità in
gioco non costituiscano un pericolo concreto per la
salute, è consigliabile adottare alcune precauzioni:
• aerare a lungo la stanza;
• pulire le superfici interessate con uno straccio
bagnato che andrà buttato al termine delle
operazioni
(e in ogni caso NON usare l’aspirapolvere);
• evitare che la pelle venga a contatto coi
frammenti;
• se la lampada è caduta su un cuscino o un
tappeto, valutare l’ipotesi di buttarlo e sostituirlo.
Per evitare questo rischio, si possono comprare
lampadine inserite in un involucro infrangibile. Se la
lampada è installata in apparecchi ad alto rischio di
rottura è preferibile scegliere prodotti che non
contengano mercurio, come le lampadine a
incandescenza migliorata oppure a LED.
CFL - smaltimento
A causa del loro contenuto di mercurio, le lampade
CFL sono considerate rifiuti speciali e quindi vanno
smaltite come RAEE (vedi pag. 40).
L’obbligo di ripresa e riciclo (valido per lampade CFL,
a LED o tubolari da solarium) non è applicato alle
normali lampadine a incandescenza, né a quelle a
incandescenza alogene. Queste possono essere
smaltite attraverso i normali rifiuti domestici. Se
non siete sicuri, portatele comunque in negozio e
chiedete consiglio. Per maggiori dettagli è possibile
visitare il sito di Ecolamp (www.ecolamp.it), il
Consorzio per il Recupero e lo Smaltimento di
Apparecchiature di Illuminazione.
Risparmiare energia in casa 2013
Quindi sostituendo le vecchie lampadine…
Sostituendo tutte le lampade tradizionali con lampade ad alta efficienza, si otterrebbe una
diminuzione di circa il 70% dei consumi per l’illuminazione, risparmiando circa 50 €
all’anno. Se si identificano cinque punti luce principali all’interno dell’appartamento e se ne
sostituisce le lampade, si possono risparmiare circa 200 kWh all’anno, pari a circa 40 €.
Cominciando dai locali in cui stanno accese di più, possiamo sostituire le normali
lampadine con quelle a fluorescenza compatte, come riportato nella tabella seguente.
Posso sostituire una lampadina da
25 W
con una fluorescente da 5-6 W
40 W
60 W
75 W
100 W
150 W
8-9 W 11-13 W 15-17 W 21-23 W 30-33 W
Entrambe producono un flusso luminoso da 220 lm 420 lm
680 lm
950 lm 1300 lm 1500 lm
Quando si sceglie una lampadina è bene fare confronti non solo in base all’efficienza, o alla
potenza, ma anche in base ai lumen che determinano il flusso luminoso. In pratica si
tratta del parametro di riferimento per capire quanta luce fa davvero una lampadina.
A parità di lumen, non è detto che due lampadine abbiamo bisogno della stessa potenza.
Ad esempio, una lampadina a incandescenza da 40 W produce un flusso luminoso di 420
lumen, che equivale a quello emesso da una lampadina a risparmio energetico da 8-9 W.
Risparmiare energia in casa 2013
37
Lampade a uso
domestico
Sfruttare il più possibile la luce naturale: ad esempio attraverso la progettazione dell’arredamento
(scrivanie e tavoli da lavoro, sono meglio vicino a una finestra). O ancora, nei locali che si desiderano ben
illuminati, tinteggiare le pareti e i soffitti di bianco o con colori chiari ci consentirà di risparmiare sulla
potenza delle lampade.
illuminazione di ambienti
e buone pratiche
Prevedere all’interno dello stesso locale diversi punti luce in base alle attività che vi si svolgono.
Scegliamo i flussi luminosi e la tonalità di colore più indicati ai diversi ambienti ed evitiamo i classici
lampadari centrali. Le nuove tecnologie hanno caratteristiche che permettono di essere sfruttate fornendo
un limitato flusso luminoso dedicato a uno specifico scopo. Ad esempio, in cucina possiamo prevedere un
punto luce sul piano di lavoro, uno sul lavandino e uno sul tavolo. In ambienti di lavoro è sempre meglio
preferire la luce diretta, mentre quella riflessa può bastare per stanze da letto e salotti.
Sostituire il pulsante con un regolatore d’intensità (dimmer): si può risparmiare anche più del 50% in
bolletta e allungare la vita della lampadina. Prima di acquistare una lampadina è necessario verificare che
sia predisposta per funzionare con il dimmer.
Al momento dell’acquisto, è meglio scegliere modelli di lampadari, lampade da tavolo o faretti, in grado
di utilizzare lampade più efficienti. Se amate, ad esempio, la luce indiretta, scegliete piantane e faretti che
utilizzino lampade fluorescenti tubolari, invece che le alogene: oggi sono presenti sul mercato apparecchi
di grande qualità. Le alogene richiedono lampadine molto potenti, per compensare il fatto che la riflessione
sulle pareti, soprattutto se tinteggiate con colori scuri, assorbe molta luce. Le fluorescenti tubolari, se
dotate di alimentatore elettronico, non producono alcuno sfarfallio e mantengono una luce estremamente
gradevole, con il vantaggio di avere la lampada e l’alimentatore separati. Dato che normalmente la
lampada ha una durata inferiore a quella dell’alimentatore, quando smette di funzionare, può essere
sostituita indipendentemente dal resto.
Abituarsi ad accendere le luci di cui abbiamo effettivamente bisogno, spegnendole quando non servono
più. Il moltiplicarsi dei punti luce all’interno di un’abitazione può portare all’aumento dei consumi energetici
se non cambiano le nostre abitudini di utilizzo.
Per ottenere maggiori vantaggi economici, e ridurre ulteriormente
gli impatti ambientali, può valere la pena di ripensare il sistema
d’illuminazione artificiale della nostra casa. Ecco alcuni consigli.
38
Risparmiare energia in casa 2013
Eliminare la polvere da lampadari e lampadine (staccando dalla corrente tutti gli elementi) e scegliamo
modelli privi di schermi: polvere, fumo e vapori di cucina o i vetri smerigliati delle plafoniere riducono il
flusso luminoso anche del 20%.
Risparmiare energia in casa 2013
39
Dismissione
sicurezza
e ambiente
Ogni cittadino europeo genera in media tra 17 e 20 chili di
“tecno-rifiuti” all’anno, per un totale di 6 milioni di
tonnellate annue. L’80% degli apparecchi di cui ci liberiamo,
soprattutto quando si parla di piccoli elettrodomestici, sono
ancora funzionanti: anziché buttarli, rivendiamoli o
regaliamoli!
40
Risparmiare energia in casa 2013
Risparmiare energia in casa 2013
41
Risparmiare
energia in casa
edizione 2013
Testi: Elena Rubino con la collaborazione di Gianluca Ruggieri e Staff Tecnico Sacert
Grafica: Romborosa.it • Illustrazioni: m-design.it
Finito di stampare nel mese di novembre 2013 da Ancora Arti Grafiche - Milano