Risparmiare energia in casa
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Risparmiare energia in casa
Risparmiare energia in casa edizione 2013 Risparmiare energia in casa edizione 2013 Da diversi anni l’energia è un importante tema di discussione. Spesso si tende a pensare che le soluzioni ai problemi legati alle emissioni di CO2, al surriscaldamento globale, alla dipendenza dai combustibili fossili o all’aumento dei prezzi, possano venire esclusivamente da chi è in grado di fare grossi investimenti. Ma il modo più rapido ed economico di agire è quello di usare meno energia, e il ruolo di ognuno di noi non deve essere sottovalutato. Di fatto, esiste un ampio margine di risparmio energetico che può essere reso disponibile semplicemente con la modifica dei nostri comportamenti quotidiani in ambito domestico, o con investimenti ridottissimi. Miglioreremo l’efficienza della nostra abitazione senza ridurre in alcun modo la qualità della nostra vita: si tratta semplicemente di fare più attenzione! In questa piccola guida potrai trovare consigli per l’acquisto consapevole di apparecchi più efficienti e sulla loro manutenzione, ma soprattutto sulle azioni che si possono intraprendere per un funzionamento corretto e senza sprechi. In particolare abbiamo scelto di concentrarci sulle buone pratiche da seguire per ottenere una riduzione dei consumi elettrici, sui quali è più facile agire e ottenere risultati apprezzabili. Con pochi e semplici accorgimenti potrai ridurre il costo della tua bolletta elettrica e ottenere benefici per l’ambiente riducendo le emissioni di CO2! Sommario Risparmiare energia in casa edizione 2013 Questo libretto è stato preparato per il progetto “L’energia della città”, il quale si propone di avviare un percorso educativo orientato a ridurre i consumi energetici, promuovendo interventi indirizzati alla modifica di azioni individuali ad elevato impatto ambientale. 6... Ridurre i consumi in ambito domestico 8... Quanto costa l’energia 10... L’etichetta energetica comunitaria www.istituto-oikos.org [email protected] 14... 16... 18... 20... 22... 23... 26... 28... 30... Responsabile del progetto Istituto Oikos Onlus Realizzato in collaborazione con Elettrodomestici ...Frigoriferi e congelatori ...Lavastoviglie ...Lavatrice ...Asciugabiancheria ...Gruppo video e audio ...Pc e altre attrezzature informatiche ...Scaldacqua elettrico ...Condizionatore domestico Un progetto finanziato da 32... Illuminazione 34... ...Lampade a uso domestico 40... Dismissione, sicurezza e ambiente Risparmiare energia in casa 2013 Ridurre i consumi in ambito domestico Valuta l’utilizzo che fai dei tuoi elettrodomestici per capire se sono veramente necessari! Valuta i consumi e l’utilizzo che fai dei tuoi elettrodomestici per capire se non ti convenga sostituirli con nuovi e più efficienti! La prima importante domanda che dobbiamo farci quando pensiamo ai nostri consumi è: “ho veramente bisogno di questo apparecchio elettrico?!” “Ho bisogno dello spremiagrumi elettrico? Dell’asciugabiancheria? Devo proprio stirare tutto, comprese le mutande? È necessario tenere sempre accesa la macchinetta elettrica per fare il caffè, per poi usarla solo due o tre volte al giorno?”. A queste domande la tecnologia non risponde, ma scegliere e comportarsi di conseguenza sono il binomio per risparmiare. Ormai nelle nostre case siamo circondati da apparecchi elettrici di ogni genere: soffermandoci a pensare sull’uso che ne facciamo, potremmo scoprire che parte di questi non sono necessari e quindi di poterne fare a meno. frigoriferi e congelatori). Per altri non è detto che sia così. Ma se la sostituzione del vecchio elettrodomestico si è resa necessaria, perché troppo vecchio o guasto, è bene scegliere sempre il modello più efficiente e soprattutto adatto alle proprie necessità domestiche. Per fare la scelta più corretta è importante prestare attenzione all’etichetta energetica: ci permetterà di conoscere le principali caratteristiche e i consumi di energia di ogni apparecchio fin da subito. La maggiore spesa per l’acquisto di un apparecchio più efficiente può essere compensata nel tempo dai minori consumi elettrici…sempre che il suo utilizzo sia corretto! E infine chiediamoci: “utilizzo questo apparecchio in maniera corretta e senza sprechi?!” La seconda domanda che possiamo farci è: Sostituire gli elettrodomestici poco efficienti “quanto mi costa questo apparecchio elettrico?!” potrebbe non bastare per raggiungere il nostro Alcuni elettrodomestici, soprattutto se hanno più di dieci anni, potrebbero essere poco efficienti e di conseguenza consumare molta energia. In alcuni casi, il prezzo di acquisto di un nuovo apparecchio può essere decisamente inferiore al costo dell’elettricità necessaria per farlo funzionare per tutti gli anni del ciclo di vita utile (è il caso di 6 obiettivo, se non impariamo ad utilizzarli eliminando gli sprechi. È proprio a partire dalle nostre abitazioni che dobbiamo capire come utilizzare le risorse energetiche in maniera più razionale. Avremo così il vantaggio personale di ottenere risparmi economici e il vantaggio collettivo di un minore inquinamento ambientale. Così facendo, oltre a risparmiare, allungheremo la vita dei nostri apparecchi! Risparmiare energia in casa 2013 L’adozione di comportamenti virtuosi nell’uso degli elettrodomestici ci permetterà di avere risparmi economici sul costo della bolletta, senza per questo ridurre il comfort domestico! ENERGIA E POTENZA Prima di proseguire nella lettura, è bene chiarire questi due concetti che saranno utili soprattutto per chi non ha familiarità con questi temi. Ogni apparecchio che consuma elettricità è caratterizzato da una potenza di funzionamento, misurata in watt (W). La potenza ci dice quanto velocemente quell’apparecchio consuma energia. È esperienza comune, ad esempio, che le lampadine siano designate in base alla potenza che utilizzano durante il funzionamento: una lampadina da 100 W consuma come quattro lampadine da 25 W. “Quanta energia consuma un apparecchio quando viene utilizzato?”. Per passare dalla potenza all’energia è necessario introdurre il fattore tempo: l’energia è pari alla potenza moltiplicata per il tempo. Per questo una lampadina da 100 W accesa per un’ora consuma come una lampadina da 25 W accesa per quattro ore. Si introduce quindi una nuova unità di misura dell’energia, il wattora (Wh). Se consideriamo l’energia consumata in un edificio, i numeri si fanno grandi. Per questo si introduce il chilowattora (kWh), pari a 1000 Wh. Una lampadina, da 100 W, accesa per dieci ore consuma 1000 Wh, cioè un kWh. Le nostre bollette dell’elettricità sono calcolate in base ai kWh che consumiamo: nella guida quindi ci riferiremo sempre a questa unità di misura, universalmente adottata nel settore dell’energia elettrica. Risparmiare energia in casa 2013 7 Quanto costa l’energia? LA TARIFFA BIORARIA LA TARIFFA PROGRESSIVA La tariffa progressiva costituisce uno stimolo importante al risparmio energetico. Prevede che ai primi kWh che consumiamo venga applicato uno sconto, che poi viene eliminato all’aumentare dei consumi. Sopra determinate soglie di consumo, lo sconto applicato in precedenza viene recuperato e il prezzo può anche raddoppiare. Fornire un kWh nelle ore di punta risulta più costoso che durante la notte. Per questo motivo sono state introdotte le tariffe biorarie, che prevedono appunto due fasce di prezzo, una per l’elettricità utilizzata nelle ore diurne ed una per quella utilizzata nelle ore serali. In anni più recenti invece, l’evoluzione del mercato elettrico ha ridotto moltissimo questa differenza, almeno in Italia. Se una famiglia spostasse tutti (ma proprio tutti) i suoi consumi nella fascia serale potrebbe risparmiare al massimo una decina di euro all’anno. Non litigate dunque con il vostro vicino facendo andare la lavastoviglie, o altri elettrodomestici, nel cuore della notte. Probabilmente non ne vale la pena! Un esempio per chiarire le idee. da sapere Il signor Rossi paga i primi 1800 kWh che consuma in un anno circa 13 centesimi (per ogni kWh). Nello scaglione successivo, fino a 2640 kWh, il prezzo sale fino a 21 centesimi. Infine nello scaglione tra 2640 kWh e 4440 kWh il prezzo diventa 29 centesimi. Se la famiglia Rossi superasse i 4440 kWh, questi ultimi kWh verrebbero pagati 31 centesimi. Quindi se il vostro consumo annuo corrisponde a quello della famiglia media italiana (compreso tra 2700 e 3000 kWh annui) ogni volta che risparmiate un kWh, risparmiate 29 centesimi. Se avete consumi molto ridotti, sotto i 1800 kWh ne risparmiereste solo 13. In tutto questo libretto, per semplicità di consultazione e per prudenza, abbiamo sempre ipotizzato che un kWh risparmiato valga 20 centesimi, ma questo non è quasi mai vero. Se ricavate dalle vostre bollette il vostro consumo annuo, potreste facilmente valutare quanto vale un kWh risparmiato per voi. 8 Risparmiare energia in casa 2013 SISTEMI DI OTTIMIZZAZIONE E GESTIONE DEI CARICHI Esiste la possibilità di installare all'interno del nostro appartamento sistemi domotici che permettano la gestione automatica e intelligente dei carichi e delle fonti di energia, come possibile soluzione per il controllo e il contenimento dei costi legati ai consumi elettrici (e termici). In base alle impostazioni dell’utente, consentono, ad esempio, di automatizzare l’accensione e lo spegnimento degli elettrodomestici (in funzione del prezzo dell’energia, o dei picchi di autoproduzione elettrica, se sul nostro tetto abbiamo montato dei pannelli fotovoltaici). Permettono la gestione di eventuali sovraccarichi (rispetto ai limiti previsti dal nostro contratto di fornitura, o rispetto a limiti autoimposti) scollegando gli apparecchi meno importanti. Consentono la gestione integrata delle zone termiche del nostro appartamento, impostando riscaldamento (se abbiamo la caldaia autonoma) e climatizzazione in relazione alle condizioni termoigrometriche dei vari ambienti, eliminando gli sprechi legati ad una scorretta programmazione del termostato. Ma soprattutto ci permettono di visualizzare istantaneamente i consumi di ogni dispositivo: è così possibile avere una maggiore consapevolezza rispetto alle nostre abitudini e intervenire in caso di sprechi, con un conseguente risparmio energetico. Risparmiare energia in casa 2013 9 L’etichetta energ energetica comunitaria 1 Le frecce Le frecce, di lunghezza crescente, rappresentano le sette possibili classi di efficienza energetica di un apparecchio. Ad ognuna è associato un colore ed una lettera che identificano la classe. A parità di altre caratteristiche tecniche o prestazionali, gli apparecchi con consumi più bassi hanno la freccia più corta e di colore verde, quelli con consumi più alti hanno la freccia più lunga e di colore rosso. Le classi previste dalla vecchia etichetta andavano dalla A alla G. Dal 2010, con l’introduzione di tre nuove classi, il principio non è cambiato: rimangono sempre sette, dalla A+++ (più efficiente) alla D (meno efficiente). È bene specificare che non tutti gli apparecchi hanno come classe massima la A+++, in quel caso troveremo sull’etichetta classi inferiori alla D (è il caso ad esempio dei televisori). Rappresenta un utile strumento per conoscere, fin da subito, le principali caratteristiche e i consumi di energia di ciascun apparecchio elettrico. In Italia è stata introdotta, solo per alcuni apparecchi, tra il 1998 e il 2003 a seguito della direttiva europea 92/75/CEE. Nel 2010, la direttiva europea 2010/30/UE ha esteso l’obbligo di applicare l’etichetta a tutti i dispositivi che consumano energia in fase di utilizzo. I fornitori hanno l’obbligo di apporre l’etichetta in modo chiaro su tutti gli apparecchi esposti per la vendita, anche se ancora contenuti nel loro imballaggio. È opportuno diffidare degli elettrodomestici che ne sono sprovvisti. 3 I consumi La seconda parte indica il consumo energetico annuo, espresso in kWh/anno. Dalla propria bolletta è facile controllare il costo medio del kWh: si può così stimare, per ogni elettrodomestico, la spesa energetica annuale. Ad esempio, considerando 0,20 € il prezzo medio di un kWh e 225 kWh/anno il consumo annuo di un frigorifero in classe A+, possiamo facilmente calcolare, moltiplicando i due valori, che questo ci costerà in un anno 45 €. Le caratteristiche funzionali La terza parte riporta dei pittogrammi, che informano a colpo d’occhio i consumatori sulle caratteristiche tecniche (es. volume di un frigorifero o capacità di carico di una lavatrice) e sulle prestazioni funzionali degli apparecchi (es. efficienza di centrifuga/asciugatura per lavatrici e lavastoviglie). Anche per le prestazioni funzionali sono state create delle classi di efficienza identificate dalla A (migliore) alla G (peggiore). Per alcuni apparecchi è riportato anche il livello di rumorosità, espresso in decibel: può essere un’informazione importante per convivere con l’apparecchio e per non infastidire i nostri vicini! Dal punto di vista grafico e dei contenuti, l’etichetta è strutturata nello stesso modo per tutte le apparecchiature a cui è applicata, ed è uniforme per gli apparecchi che appartengono alla stessa categoria. In questo modo si permette al consumatore di fare confronti tra modelli differenti, sulla base di informazioni comuni. I dati contenuti, oltre al nome del produttore o del marchio e l’identificazione del modello, sono divisi in tre “settori”: le frecce, i consumi e le caratteristiche funzionali. 10 2 Risparmiare energia in casa 2013 Risparmiare energia in casa 2013 Il consumo annuo rappresenta un dato utile per fare un confronto tra più modelli, ma bisogna ricordare che i consumi dichiarati sono frutto di misurazioni basate su prove standard, eseguite in condizioni di laboratorio. I valori reali dipendono dal modo in cui l’apparecchio viene utilizzato! 11 L’etichetta energetica comunitaria Altre certificazioni Sull’etichetta è possibile che siano riportati i marchi di altre certificazioni, i quali ci possono orientare sulla scelta di un modello piuttosto che un altro, soprattutto perché individuano i prodotti meno impattanti sull’ambiente (e anche sulla nostra bolletta). Prima di acquistare un elettrodomestico nuovo o sostituirne uno non funzionante, è importante informarsi sui modelli più virtuosi presenti sul mercato. EcoLabel dell’Unione Europea Uno strumento utile è il sito www.eurotopten.it È un marchio europeo di qualità ecologica che premia i prodotti migliori dal punto vista ambientale. L’etichetta attesta che il prodotto ha un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita. Il marchio può essere applicato a tutti gli elettrodomestici in commercio. Topten è un’iniziativa europea che sceglie i prodotti secondo il criterio dell’efficienza energetica, a volte combinandolo con altri criteri ambientali (consumo d’acqua, rumorosità) o altre caratteristiche d’interesse per i consumatori, come la marca, il prezzo, l’aspetto estetico e i costi di energia nell’intero ciclo di vita del prodotto. Nel sito si trovano i prodotti più efficienti, appartenenti a diverse categorie. Magari nei negozi non troveremo proprio il modello scelto su Topten, ma almeno potremo farci un’idea sul prezzo e sui consumi di un buon prodotto. Energy Star È un marchio volontario che contraddistingue le apparecchiature per ufficio con un’elevata efficienza energetica. 12 Risparmiare energia in casa 2013 Risparmiare energia in casa 2013 13 14 Risparmiare energia in casa 2013 Risparmiare energia in casa 2013 15 Frigoriferi e congelatori Il frigorifero è l’elettrodomestico più diffuso nelle nostre case, ma è anche il più energivoro poiché è in funzione 24 ore su 24. Il motore di un frigorifero “estrae” calore dall’interno e fa più fatica se non trova aria “fresca” all’esterno. Perciò, per favorire le condizioni di scambio termico, dobbiamo ricordarci di utilizzarlo nella maniera più appropriata. Quanto pesa sui consumi Etichetta energetica Il frigorifero giusto Posizionare il retro del frigorifero ad almeno 10 cm di distanza dalla parete di fondo: in questo modo si favorisce un ricambio d’aria ottimale. Per lo stesso motivo è meglio evitare, se possibile, l’acquisto di modelli a incasso. Negli anni il settore della conservazione dei cibi è quello che ha migliorato più efficacemente le proprie prestazioni. Nei primi anni ‘90 il modello medio sul mercato era di classe D. Oggi il 90% del venduto è di classe A o superiore. Dal Luglio 2012 lo standard minimo è stato elevato e solo i frigoriferi che appartengano almeno alla classe A+ sono ammessi alla vendita. In questo settore la tecnologia conta molto, quindi può essere opportuno sostituire modelli obsoleti (con più di dieci anni) con modelli nuovi e più efficienti. Se decidiamo di sostituire il vecchio apparecchio, è opportuno: Posizionare il frigorifero lontano da fonti di calore: sarebbe meglio collocarlo sempre nel punto più fresco della cucina, mai vicino al forno, al piano cottura, o caloriferi e finestre. Rappresenta circa il 20% dell’energia elettrica consumata in casa, con una spesa media annua di circa 100 €. Guardare l’etichetta e scegliere un modello a basso consumo. Inutile precisare che il risparmio è effettivo solo se il vecchio frigocongelatore è Con un modello in classe A+ il risparmio energetico è del “rottamato”: se lo mettiamo in cantina per tenere le 20% rispetto alla semplice classe A e raggiunge il 50% con birre in fresco, continuerà a consumare energia. i nuovi frigoriferi in classe A+++. Un modello in classe A+++ consuma circa l’80% in meno Valutare se il comparto per i cibi congelati è rispetto a uno di classe D. Quindi, se abbiamo in casa un davvero necessario alle nostre abitudini. Un frigorifero di almeno dodici anni, sostituendolo con uno frigocongelatore mediamente consuma il doppio di nuovo di classe A+++ delle stesse dimensioni, possiamo un frigorifero senza congelatore, quindi, se già ridurre i consumi da circa 570 kWh/annui a circa 120 possediamo un freezer, forse non serve acquistare kWh/annui, quindi passando da una spesa di 130 un frigocongelatore. €/anno ad una di circa 28 €/anno. Scegliere un modello il cui volume sia adeguato La classe energetica è definita in relazione al alle nostre esigenze familiari. Un frigorifero troppo volume (anch’esso riportato sull’etichetta): a parità grande, che non riusciremo mai a riempire, ruba di prestazioni l’apparecchio più grande consuma di spazio e fa consumare inutilmente energia. Uno da più. Se vogliamo confrontare le prestazioni di due 100/150 litri è più che adatto ai bisogni di una o due frigocongelatori con volumi diversi, è necessario persone. Se in famiglia si è in tre o quattro è meglio verificare anche il consumo annuo di energia. orientarsi verso modelli da 200/250 litri. 16 Risparmiare energia in casa 2013 Spolverare periodicamente la serpentina posta sul retro: almeno una volta all’anno per favorire il meccanismo di scambio termico. Controllare periodicamente le guarnizioni delle porte: se usurate, o deteriorate, vanno sostituite per mantenere efficiente l’apparecchio. Stare attenti a non introdurre cibi caldi nel frigo o nel congelatore: aspettando che si raffreddino a temperatura ambiente ridurremo la formazione di ghiaccio sulle pareti. Risparmiare energia in casa 2013 buone pratiche Tenere il frigorifero ordinato per evitare di lasciare le porte aperte più del necessario: l’apertura prolungata della porta è la prima causa dell’aumento del consumo di energia. Inoltre, cerchiamo di lasciare un po’ di spazio a ridosso delle pareti interne per favorire la circolazione dell’aria. Sbrinare regolarmente il congelatore: almeno ogni 2-3 mesi, se il modello non è dotato del sistema di sbrinamento automatico no-frost. Lo strato di brina funziona come isolante tra il frigorifero e i cibi: con uno spessore di 5 mm di ghiaccio si consuma il 20% in più di elettricità. Spegnere il frigorifero quando è vuoto, per esempio durante le vacanze: sono meglio apparecchi con motori separati per il frigorifero e freezer, per spegnerli a turno in caso di non utilizzo. Regolare con attenzione il termostato, a seconda della temperatura ambiente, sia nella stagione invernale che in quella estiva (seguendo anche le indicazioni del costruttore). In alcuni modelli è possibile scegliere separatamente la temperatura dei due comparti: indicativamente si consiglia una temperatura di +5 °C per il frigorifero e di -18 °C per il congelatore. Temperature eccessivamente fredde sono inutili alla conservazione dei cibi e fanno aumentare i consumi del 10-15%. 17 Lavastoviglie Molte famiglie non ne hanno ancora una e lavano i piatti a mano. Ma la domanda è: “si consuma più energia lavando i piatti a mano o utilizzando la lavastoviglie?” Consideriamo che per lavare la stessa quantità di stoviglie, utilizzate da quattro persone, si consumano: • fino a circa 60 litri di acqua, se lavate a mano sotto l’acqua corrente; • circa 20 litri, se lavate a mano con una bacinella o tappando il lavandino; • in media 14 litri se lavate con lavastoviglie di classe A, con programma Eco. Bisogna quindi fare attenzione: con i lavaggi a mano fatti con acqua calda, si rischia di consumare più energia di quanta ne consumi una lavastoviglie. Lavaggio a mano Se si sceglie di continuare a lavare i piatti “alla vecchia maniera”, si possono ridurre i consumi: • tenendo in ammollo in anticipo le pentole o le stoviglie molto sporche, in modo da ammorbidire le macchie e poter utilizzare meno acqua e detersivo per il lavaggio; • riempiendo il lavandino, o una bacinella, con acqua e detersivo da utilizzare per il lavaggio, evitando l’uso dell’acqua corrente; • introducendo un riduttore di flusso (vedi pag. 29); • usando acqua tiepida per il lavaggio e fredda per il risciacquo. Se si seguono questi semplici accorgimenti, e non si è una famiglia numerosa che cucina spesso, vale la pena di fare a meno della lavastoviglie. 18 La lavastoviglie giusta Quanto pesa sui consumi La riduzione dei consumi elettrici dovuti alla sostituzione degli apparecchi con più di dieci anni, con modelli di classe superiore, è pari a pochi euro l’anno. Quindi non è il caso di sostituire un apparecchio funzionante solo per i risparmi energetici che è in grado di realizzare. Se si decide di procedere comunque all’acquisto è sempre opportuno: Rappresenta mediamente il 6% dell’energia elettrica consumata in casa. Ogni ciclo di lavaggio consuma da 1 a 3 kWh di energia e 18/30 litri di acqua, a seconda della temperatura del ciclo, del modello e della classe energetica. Etichetta energetica Scegliere un modello di classe A+++. I modelli più recenti consumano meno energia, e necessitano anche di meno acqua, sale, detersivo e brillantante. Scegliere un modello che preveda il doppio attacco. Sono modelli predisposti a una doppia alimentazione, con acqua fredda e con acqua calda. Sono molto più efficienti di quelli a singolo ingresso, poiché evitano di riscaldare l’acqua attraverso la resistenza elettrica interna all’apparecchio, riducendo moltissimo il consumo elettrico. Questa scelta è sensata solo se l’apparecchio è posizionato nelle vicinanze del generatore di calore o dall’accumulo di acqua calda. In caso contrario, quando la distanza è troppa, si avrebbero elevate dispersioni di calore attraverso il tubo che contiene l’acqua, la quale tornerebbe a temperatura ambiente, annullando i vantaggi che si avrebbero dall’uso di acqua pre-riscaldata. Quindi, prima dell’acquisto, verifica che nel tuo appartamento ci sia la predisposizione per l’installazione di questo tipo di apparecchio. Scegliere un modello della capienza adatta alle esigenze della famiglia. Normalmente le lavastoviglie sono classificate in funzione dei coperti che è possibile lavare (in genere dodici). Questo ci può orientare nella scelta. Scegliere un modello che abbia molti programmi di lavaggio. In questo modo sarà sempre possibile selezionare il più adatto in base al tipo di stoviglie da lavare e al loro livello di sporco. Risparmiare energia in casa 2013 Prevede sette classi di efficienza, dalla A+++ alla D. Il consumo di energia annuo fa riferimento a 180 lavaggi (programma standard, a pieno carico, per stoviglie normalmente sporche) e considera anche i consumi in stand-by. L’etichetta inoltre riporta informazioni circa il consumo di acqua e il rumore emesso in decibel, mentre l’efficacia di lavaggio non è più indicata poiché possono essere immesse sul mercato comunitario solo lavastoviglie con efficienza equivalente alla classe A della precedente etichetta. buone pratiche In genere il programma più utilizzato è quello standard, che lava a temperature attorno ai 60 °C, definito in maniera differente dai vari produttori (automatico, normale, universale, tutti-giorni). Questo prevede, oltre alle fasi di prelavaggio e lavaggio, diversi risciacqui e l’asciugatura finale con aria calda. Tutte le nuove lavastoviglie sono dotate di un programma a temperatura più bassa (spesso denominato Eco), normalmente più lungo e con un minor consumo di energia, anche se i risparmi conseguibili sono molto differenti tra modello e modello. Con gli accorgimenti a lato sarà possibile scegliere programmi più brevi, che permettono notevoli risparmi, senza compromettere il risultato finale. Risparmiare energia in casa 2013 Introdurre le stoviglie dopo un prelavaggio manuale o di ammollo, per proteggerlo dalle eccessive quantità di grasso depositato sulle stoviglie. L’ammollo è una funzione della lavastoviglie che esegue un prelavaggio a freddo con poca acqua. Usare la lavastoviglie a pieno carico. Se sporchiamo poche stoviglie alla volta, manteniamole umide con un ciclo di solo risciacquo e aspettiamo di riempire i cestelli prima di far partire un ciclo completo. Scegliere cicli brevi ed evitare quelli alle alte temperature. Se alle stoviglie è stato fatto un prelavaggio manuale, o un ciclo di ammollo, o non sono particolarmente sporche, si possono evitare i cicli lunghi e quelli intensivi alle alte temperature (70 °C). Un ciclo breve (30 minuti) sarà sufficiente: il risultato finale non cambierà. Evitare l’asciugatura con aria calda. L’asciugatura può avvenire aprendo lo sportello al termine del lavaggio e aspettando: si risparmia il 40-45% di elettricità per ogni lavaggio. Pulire il filtro e la griglia ogni settimana e le pale rotanti una volta al mese. Controlliamo che ci sia sempre il sale nell’addolcitore, quello grosso da cucina va benissimo. L’addolcitore è un dispositivo che evita la formazione di calcare il quale, depositandosi sulle resistenze elettriche e sulle parti meccaniche della lavastoviglie, può provocare un aumento dei consumi e un rapido deterioramento della macchina. Preferire i detersivi liquidi o in polvere, che possono essere dosati in base al livello di sporco delle stoviglie o alla durezza dell’acqua. Le “pastiglie”, invece, che siamo costretti a utilizzare intere, contengono principi attivi e il brillantante che alla lunga finiscono per sbiadire i colori delle porcellane e opacizzare i bicchieri. Preferiamo prodotti attivi già a basse temperature ed eventualmente dotati del marchio europeo EcoLabel. 19 Lavatrice È tra gli elettrodomestici che mettono più a dura prova la nostra bolletta elettrica, perché si usa con più frequenza. È però possibile ridurre i consumi senza rinunciare a un buon bucato, e per questo è fondamentale conoscere tutti i trucchi per un corretto utilizzo. Quanto pesa sui consumi Rappresenta mediamente il 9% dell’energia elettrica consumata in casa e utilizza mediamente l’11% dell’acqua impiegata complessivamente a livello domestico. Etichetta energetica La vecchia etichetta classificava le lavatrici dalla A alla G, oggi le classi di efficienza vanno dalla A+++ alla D: la A è diventato lo standard minimo. Una lavatrice di classe energetica massima (A+++) consente una riduzione dei consumi elettrici del 30% rispetto a una analoga di classe A. L’etichetta riporta anche il consumo annuo di energia (compreso il consumo in stand-by) e di acqua. Il calcolo è fatto su 220 lavaggi sulla base di due programmi (cotone bianco a 40°C e a 60°C). Sull’etichetta sono anche riportati la capacità di carico (Kg di biancheria asciutta), la classe di efficienza della centrifuga (su una scala che va da A a G), e le emissioni sonore sia in fase di lavaggio, che di centrifuga (sono preferibili modelli che abbiano valori al di sotto dei 50 dB in lavaggio e sotto i 70 dB in centrifuga). 20 La lavatrice giusta Sostituendo una lavatrice con più di dieci anni, con un modello di classe A+++, si stima che la riduzione dei consumi elettrici sia pari a 30 € all’anno. Quindi, anche in questo caso, non vale la pena di sostituire un apparecchio funzionante solo per i risparmi energetici che è in grado di realizzare. Se si decide di procedere comunque all’acquisto è sempre meglio: Scegliere un modello di classe elevata. Risparmieremo acqua, energia e detersivo. Quando possibile, meglio scegliere modelli certificati EcoLabel. Scegliere un modello adeguato alla nostra capacità di spesa e alle nostre esigenze domestiche. È bene valutare la capacità di carico in base alle necessità della nostra famiglia: 5 Kg vanno più che bene per una famiglia di quattro persone. Avete mai provato a pesare il carico della vostra lavatrice (asciutto)? Difficilmente si raggiungono i 5 kg previsti. Esistono anche lavatrici da 8 Kg: solo famiglie molto numerose, o con particolari necessità, saranno in grado di sfruttare effettivamente questa capacità di carico. È inutile acquistare un apparecchio che, per quanto efficiente, non riusciremo mai a riempire. Optare per un modello con funzioni più “intelligenti”. Preferire modelli in cui è possibile scegliere indipendentemente il programma e la temperatura, e che abbiano funzioni differenti, per adattarsi alle diverse esigenze di lavaggio. Scegliendo un modello in cui è previsto il tasto di “carico ridotto”, o dotato di un sistema di controllo elettronico che regola la durata del lavaggio in base al peso della biancheria introdotta, potremmo ridurre la quantità di acqua necessaria. Attenzione: 2 lavaggi a mezzo carico consumano di più di uno a pieno carico. Scegliere un modello che preveda il doppio attacco. Il principio di funzionamento è lo stesso descritto per le lavastoviglie (vedi pag. 18). Anche in questo caso si arriverebbe a spendere circa un terzo di quello che ci costerebbe scaldare l’acqua con la resistenza elettrica interna. Risparmiare energia in casa 2013 buone pratiche L’80% dell’elettricità utilizzata da una lavatrice serve a scaldare l’acqua alla temperatura del ciclo di lavaggio. La modifica di alcuni comportamenti nell’uso dell’apparecchio permette di ridurre drasticamente i consumi, molto più che acquistando una lavabiancheria più efficiente. Preferire cicli a basse temperature: è così possibile diminuire i propri consumi fino al 50%, senza rinunciare a un buon bucato. Misurando i consumi energetici delle lavatrici attualmente installate nelle case italiane, si ottengono i seguenti risultati medi. Temperatura Consumo elettrico Costo 90° 1500 Wh 30 Cent 60° 1000 Wh 20 Cent 30°- 40° 500 Wh 10 Cent Ciclo a freddo 250 Wh 5 Cent Una famiglia che lava quattro volte alla settimana a 40 °C, può risparmiare circa 40 € in un anno, rispetto ad una famiglia che lava 4 volte alla settimana a 90 °C. Ogni ciclo a 90° ingiustificato ci fa buttare 20 centesimi, senza considerare che ripetuti cicli di lavaggio ad alta temperatura deteriorano in fretta la biancheria. I cicli a bassa temperatura sono quasi sempre efficaci come quelli alle alte temperature. Inoltre avendo una durata maggiore il detersivo ha più tempo per agire (in commercio si trovano detersivi anche attivi alle basse temperature). Risparmiare energia in casa 2013 Scegliere programmi brevi: sulle lavatrici è spesso presente un tasto per il ciclo breve che risparmia tempo, rumore ed energia. Se lasciato sempre inserito, con ogni probabilità non ci accorgeremo di alcuna differenza sul bucato ma di qualche differenza sul contatore! Ultilizzare la lavatrice sempre a pieno carico: si può così ridurre il numero di cicli e risparmiare, anche perché il programma di “carico ridotto” non dimezza i consumi, li riduce solo del 20%. Ricordarsi di pulire spesso il filtro, in questo modo la pompa farà meno fatica e durerà di più. Se l’acqua dell’acquedotto è molto calcarea, la resistenza elettrica tenderà a incrostarsi, e quindi farà più fatica a scaldare l’acqua facendo aumentare i consumi. Si consiglia quindi di aggiungere un po’ di bicarbonato al detersivo a ogni lavaggio. Consultate sempre il libretto della lavatrice che contiene preziosi consigli sul suo utilizzo. 21 Gruppo video e audio Asciugabiancheria In Italia sono ancora poco diffuse perché le condizioni climatiche ci permettono di asciugare il bucato all’aperto. Se avete a cuore la riduzione dei consumi valutate se è opportuno acquistarla: potreste vedere raddoppiato il costo della vostra bolletta energetica per la cura dei panni, senza contare il costo d’acquisto. buone pratiche Utilizzare l’asciugabiancheria solo quando le condizioni ambientali lo richiedono. Se le temperature lo permettono, i panni si possono facilmente asciugare al sole (o nel locale caldaia, se ne avete uno). È importante leggere bene il libretto d’istruzioni e l’etichetta dei capi: non tutti possono essere asciugati con l’asciugabiancheria. Dai videogiochi alla navigazione in rete, ai vari decoder, il televisore si è trasformato negli ultimi anni in una vera e propria postazione multimediale. Con l’aumento del numero di ore di utilizzo giornaliero e la crescita del numero di accessori a esso collegati, il piccolo schermo ha sorpassato i consumi di molti altri elettrodomestici. Il televisore giusto Etichetta energetica Quanto pesa sui consumi La nuova etichetta energetica è obbligatoria sulle asciugatrici per uso domestico immesse sul mercato comunitario dal Maggio 2013. Le classi di efficienza energetica vanno dalla A+++ (più efficiente) alla D. Il consumo annuo viene calcolato sulla combinazione di 160 cicli di asciugatura per tessuti di cotone, eseguiti con due programmi: standard a mezzo carico e standard a pieno carico. Utilizzarla solo a pieno carico: per questo motivo sarebbe opportuno scegliere un’asciugatrice con la stessa capacità di carico della lavatrice. Rappresenta il 16% dell’energia elettrica consumata in casa, con una spesa media annua di 146 €. Attenzione: queste apparecchiature consumano energia anche in modalità stand-by. Pulire il filtro e svuotare la vaschetta a ogni asciugatura: limiterà i consumi elettrici durante il ciclo successivo. Etichetta energetica L’asciugabiancheria giusta Se l’acquisto è necessario, perché vivete in una zona troppo umida, scegliete sempre il modello più efficiente. Un ciclo di asciugatura, per 5 kg di biancheria, può utilizzare da 1,5 kWh, con un costo di 30 centesimi (se il modello è in classe A), a 3,5 kWh, con un costo di 70 centesimi (se il modello è in classe C). 22 Se però valutate che potete farne a meno, può essere utile sfruttare la centrifuga della lavatrice, eventualmente ripetendola due volte: si riduce l’umidità in eccesso e quindi i tempi di asciugatura. Per questo, al momento dell’acquisto della lavatrice, sarebbe meglio valutare la classe di efficienza della centrifuga, preferendo modelli classificati come A. Quando stendete i panni, prima scuoteteli con forza e fate attenzione al posizionamento. Meno pieghe si formano, più rapida sarà la stiratura: si risparmieranno tempo e denaro! Risparmiare energia in casa 2013 L’etichetta energetica classifica i televisori dalla A alla G, anche se in commercio sono già disponibili modelli più performanti (si tratta in genere di schermi dalle dimensioni significative, sopra i 40 pollici). Attualmente sono pochissimi i modelli TV che rientrano in classe A, la maggior sono compresi in classi di efficienza energetica C e D. Oltre al consumo annuale di energia, l’etichetta fornisce informazioni sul consumo in stand-by. Risparmiare energia in casa 2013 Scegliamo in maniera sensata la dimensione del nuovo apparecchio: il consumo energetico aumenta quasi proporzionalmente con il numero di pollici che caratterizzano la diagonale dello schermo. Un televisore da 40 pollici di classe A consuma più o meno quanto un televisore da 32 pollici di classe C. La scelta della dimensione ottimale dello schermo dipende principalmente dalla distanza tra lo spettatore e l’apparecchio. È bene quindi considerare con attenzione l’uso che si pensa di farne, e l’ambiente nel quale verrà posizionato. Se non avete spazio sufficiente, è meglio evitare televisori con schermi troppo grandi, anche perché non è detto che offrano una migliore qualità dell’immagine. L’unico valore che realmente può darci un’indicazione sulla qualità delle immagini è la risoluzione, espressa in pixel, dai cui dipende anche la distanza ottimale dall’apparecchio: se il televisore e la trasmissione che stiamo vedendo sono in alta definizione, potremo stare più vicini. Vale la pena acquistare un grande schermo solo se si ha intenzione di guardare soprattutto film e trasmissioni in alta definizione. Diversamente, se guardiamo principalmente i programmi della TV tradizionale, che sono in bassa risoluzione, è meglio orientarsi verso schermi più piccoli e parsimoniosi. 23 Stand-by Lo stand-by (o modalità di attesa) spesso è segnalato da un led rosso illuminato. Durante lo stand-by l’apparecchio sembra spento, ma non lo è completamente perché questa modalità non interrompe totalmente i consumi energetici. I più voraci, anche da spenti, sono: fotocopiatrici e stampanti laser, decoder della nuova TV digitale, televisori, router, computer fissi, ma soprattutto macchinette del caffè e videogiochi. Questi ultimi possono consumare anche cinque volte di più di un frigorifero efficiente e circa il triplo rispetto a uno con le peggiori prestazioni. Lasciare uno stand-by acceso è come lasciare che un rubinetto perda: goccia a goccia, si riempiono i secchi. Gruppo video e audio Risoluzione Televisore Normale HD Full HD 19 pollici 2,4 m 1,1 m 0,7 m 32 pollici 4,1 m 1,9 m 1,2 m 40 pollici 5,1 m 2,3 m 1,5 m 50 pollici 6,3 m 2,9 m 1,9 m Quanto pesa sui consumi Nella tabella sono riportate le distanze minime per poter apprezzare il segnale visivo in funzione delle dimensioni dello schermo e della risoluzione. Si valuta che per un’abitazione media gli stand-by pesino per circa il 10-15% delle bollette, per una spesa di almeno 70 € all’anno a famiglia. Scegliamo la tecnologia più adatta alle nostre esigenze. Se ad esempio abbiamo un archivio VHS da sfruttare, conviene tenere un televisore a tubo catodico. I nuovi apparecchi, in caso di filmati analogici, non sono in grado di restituire una qualità identica a quella dei vecchi televisori, perché costretti a convertire Attenzione allo stand-by qualsiasi segnale analogico in digitale. Se scegliamo un modello a cristalli liquidi LCD Il consumo effettivo del nostro gruppo audio-video teniamo a mente che non tutti sono uguali. Per può variare in maniera significativa anche in base al funzionare correttamente e avere una luminosità numero di dispositivi che sono a esso collegati: adatta, gli schermi hanno bisogno di una evitiamo di lasciarli in modalità stand-by quando retroilluminazione, cioè di una fonte di luce interna, non li utilizziamo. Facciamo attenzione soprattutto che può essere fornita da tecnologie diverse, se il nostro apparecchio TV è un po’ datato: spesso tipicamente lampade fluorescenti o lampade a LED. questi modelli consumano più energia da spenti che Normalmente i televisori che utilizzano una da accesi, visto che rimangono in stand-by per la lampada a LED hanno consumi contenuti. I maggior parte del tempo. televisori con illuminazione fluorescente possono Un televisore degli anni ‘90 consuma in stand-by avere consumi paragonabili a quelli che funzionano mediamente 9W, per una spesa annua di circa 16 €. con i LED, con il vantaggio che costano meno. Per risparmiare possiamo collegare tutti gli Gli schermi al plasma sono in assoluto quelli apparecchi a una multipresa con interruttore, caratterizzati dai consumi più elevati e quindi ricordandosi poi di spegnerla. Ci sono anche andrebbero evitati. A parità di dimensioni uno apparecchi TV dotati d’interruttore generale per schermo al plasma può arrivare a consumare il essere spenti completamente quando non vengono doppio di energia rispetto agli altri. utilizzati. Preferiamo questi modelli. L’informazione è riportata sull’etichetta energetica tra le caratteristiche funzionali. 24 Risparmiare energia in casa 2013 E a casa mia?! Come possiamo ridurre i consumi in stand-by? Per fare una verifica potete provare così. • Per prima cosa dovete spegnere tutti gli elettrodomestici di casa, compreso il frigorifero, mantenendo ovviamente in posizione di stand-by tutti gli elettrodomestici che normalmente non spegnete (ad esempio il televisore, se di solito viene spento lasciando accesa la lucina rossa). • A questo punto andate a verificare il vostro contatore, portandovi un orologio, o meglio un cronometro. Vedrete lampeggiare una lucina rossa presso il contatore. Per ogni Wh che viene consumato la lucina lampeggia: dovete misurare quanti secondi passano tra un lampeggiamento e quello successivo. Per calcolare quanti watt sono impiegati dai vostri stand-by, dovete dividere 3600 per il numero di secondi che passano tra un lampeggiamento e quello successivo. Attraverso la tabella sotto, potrete verificare i vostri consumi e la vostra spesa annua. Leggiamo con attenzione l’etichetta energetica prima di acquistare un elettrodomestico e preferiamo quelli con consumi ridotti in stand-by. Secondo le normative europee, dal 2011 i modelli sul mercato devono avere consumi in stand-by inferiori a 1 watt (2W se la modalità stand-by serve ad illuminare un display informativo). È meglio scegliere i prodotti con il marchio Energy Star che assicurano consumi inferiori. Non è possibile annullare del tutto gli stand-by, ma si possono facilmente ridurre spegnendo direttamente gli apparecchi. Meglio ancora sarebbe staccare la spina oppure collegare gli apparecchi a una presa multipla dotata di interruttore, ovviamente spegnendola quando gli apparecchi attaccati non sono utilizzati. Può essere consigliabile installare una presa multipla con interruttore per il televisore e tutti gli apparecchi ad esso collegati, e un’altra per il PC e tutte le sue periferiche. Esistono anche multiprese elettriche intelligenti, che staccano da sole la corrente dopo un breve intervallo in cui l’apparecchio viene lasciato in stand-by. Quelle più sofisticate sono persino programmabili. secondi tra 2 lampeggiamenti consumi stand-by consumi annui kWh spesa annua Euro 360 180 90 45 30 20 10 20 40 80 120 180 88 175 350 701 1051 1577 17 35 70 140 210 315 Risparmiare energia in casa 2013 Attenzione: non è vero che gli apparecchi elettronici si rovinano quando sono spenti del tutto! 25 PC e altre attrezzature informatiche buo Oggi quasi tutte le famiglie hanno a disposizione un personal computer. Il suo consumo nell’insieme è legato a diversi fattori, tra cui le caratteristiche dell’hardware, il monitor abbinato, il fatto di essere portatile o fisso, il numero di apparecchiature elettriche a esso collegate (come stampante, scanner, o router) e chiaramente l’uso che se ne fa. Anche se un modello può differire da un altro in modo sostanziale, vale in generale che un classico PC da scrivania consumi più di uno portatile. Le certificazioni Energy Star ed EcoLabel ti aiutano a scegliere quelli meno impattanti sull’ambiente e sulla tua bolletta. Monitor Fai attenzione quando spegni il pc alcuni comandati fisicamente attraverso gli interruttori, altri attraverso il software. Computer Pur variando in base al sistema operativo e al modo di attivarli, sono (in ordine decrescente di consumo): Non basta spegnere i computer per annullarne i consumi. Molti, anche se apparentemente spenti (nessuna luce, nessun rumore), continuano a consumare energia elettrica inutilmente, non fornendo alcun servizio all’utente finale. Questo accade perché, se collegati alla linea elettrica, mantengono i propri alimentatori e alcuni circuiti interni in tensione. Lasciare il computer acceso 24 ore al giorno può costare fino a 150 € l’anno, a cui vanno aggiunti altri 20 € se si lasciano accese anche le casse e 43 € se non si spegne il monitor LCD. La procedura di accensione e spegnimento a volte può essere troppo lunga, specie se ci stiamo preparando semplicemente a una breve pausa. È possibile ricorrere allora a diversi stati di attesa, 26 • Acceso con monitor disattivato. • In sospensione/stand-by: da preferire nel caso di pause brevi. Il pc si mette in pausa, ma è in grado di riprendere velocemente a funzionare. I consumi non sono nulli. • In ibernazione – attivabile su Windows: da preferire per pause tra 10 e 30 minuti. Il PC copia tutto su disco e di fatto si spegne (potrei anche staccare la spina e di conseguenza annullare i consumi). I tempi di riavvio sono più lunghi, rispetto allo stand-by, ma più brevi rispetto a quando il PC viene completamente spento. Il tempo necessario dipende, ad esempio, dal processore o da quanti programmi sono aperti: fate una prova e lo scoprirete! Risparmiare energia in casa 2013 ne Etichetta energetica Ormai tutti i modelli di monitor attualmente in commercio sono piatti e a cristalli liquidi (LCD), consentendo, rispetto alla vecchia tecnologia a tubo catodico, risparmi tra il 30 e il 50%. Come per i personal computer, anche per i monitor è possibile definire diversi stati di funzionamento e di attesa: • acceso; • stand-by; • spento con l’apposito pulsante; • spento con l’apposito pulsante e staccato dall’alimentazione. Spesso la fase di stand-by è attivata automaticamente ad esempio quando si spegne il PC ma non lo schermo. Nei modelli LCD più recenti il consumo in stand-by è talmente basso che è paragonabile con il consumo a monitor spento, a differenza di quanto accadeva nei vecchi monitor a tubo catodico, in cui lo stand-by comportava consumi energetici significativi. Risparmiare energia in casa 2013 pra tich e Stampante Solo una minima parte del consumo elettrico di una stampante, il 10% circa, serve per effettivi processi di stampa. Il resto viene speso nella fase di stand-by, in cui l’apparecchio resta in attesa pronto a ricevere nuovi comandi, e quando l’apparecchio è spento. Quindi se la nostra stampante viene usata sporadicamente conviene spegnerla sempre del tutto e riavviarla ad ogni utilizzo. Se invece è usata frequentemente, si può impostare la modalità di risparmio automatico di energia (modalità veglia o sleep), avendo comunque l’attenzione di spegnerla a fine giornata lavorativa. Se acquisti una stampante nuova ricorda che quelle con marchio Energy Star assicurano consumi ridotti anche in stand-by. A fine giornata… Assicurati di annullare tutti i consumi del tuo computer. Come? 1) Staccando fisicamente la spina dalla presa elettrica a cui è collegato. 2) Per i modelli in cui è presente, disattivando l’interruttore posto sul retro del PC. 3) Collegando il PC e tutte le utenze locali (monitor, stampante, router) a un’unica ciabatta con interruttore, cosicché ogni sera potrai disattivare la tua “postazione informatica”. 27 Scaldacqua elettrico Pochi apparecchi fanno lievitare la bolletta della luce quanto gli elettrodomestici che usano l’elettricità per riscaldare l’acqua di alcune decine di gradi. Il maggiore divoratore di energia è in assoluto il boiler elettrico. Si tratta di un contenitore riempito di acqua e isolato termicamente, che contiene una resistenza elettrica ed è regolato da un termostato. L’acqua al suo interno è mantenuta sempre alla temperatura desiderata, in attesa di essere utilizzata. Anche se il boiler è isolato, osserveremo comunque delle dispersioni termiche attraverso l’involucro. Le dispersioni aumentano con l’età dell’apparecchio, visto che con il tempo il materiale isolante tende a degradare e a perdere qualità. Scaldare la stessa quantità di acqua con un boiler a gas è molto più economico. Se non abbiamo la possibilità di sostituire il vecchio boiler elettrico, possiamo comunque cercare di utilizzarlo migliorandone l’efficienza Usare meno acqua Quanto pesa sui consumi Per chi ce l’ha, rappresenta più di un terzo dell’energia elettrica consumata in casa, 1500 kWh/anno a famiglia, 8 volte il consumo di un frigorifero di classe A da 300 litri acceso 24 ore al giorno. Per chi ha il boiler elettrico, il costo in bolletta è mediamente incrementato del doppio rispetto a chi non ce l’ha, passando da circa 460 € a circa 900 € all’anno, con un aumento di quasi il 100%. A causa della progressività della tariffa, attualmente in vigore (vedi pag. 8), questo va a condizionare pesantemente l’entità delle bollette. Boiler elettrico Boiler a gas Sostituire il boiler elettrico Per risparmiare risorse e denaro, sarebbe meglio sostituire il vecchio boiler con una caldaia a gas o con uno scaldacqua a pompa di calore o, ancora, con un impianto solare termico. Lo scaldabagno elettrico riscalda tutta l’acqua che contiene al suo interno, risultando più inefficiente di un corrispondente boiler a gas che riscalda solo l’acqua effettivamente necessaria. Anche prendendo ad esempio un impianto a gas con un pessimo rendimento (50%) otterremmo una spesa annua di circa 100-150 €, rispetto ai 450 € del boiler elettrico. 28 buone pratiche Risparmiare energia in casa 2013 Riducendo il consumo di acqua si riducono anche i consumi per riscaldarla. Possiamo modificare alcune abitudini, per esempio preferendo la doccia alla vasca da bagno. Altrimenti è possibile montare rompigetto aerati all’uscita dei rubinetti (dispositivi che mischiano l’aria con l’acqua riducendo la portata d’acqua quando la utilizziamo a flusso corrente) e riduttori di flusso sui soffioni delle docce (che riducono il getto necessario per lavarsi). Installando questi dispositivi la qualità del getto e la capacità di lavaggio è comunque mantenuta equivalente (in molti casi addirittura migliora). Nei rubinetti in cui non sono presenti rompigetto le portate tipiche sono tra i 15 e i 25 litri al minuto. Dopo l’installazione la portata si riduce a 5-10 litri al minuto. I risparmi di acqua, e quindi anche di quella calda, ottenibili variano quindi tra il 40 e l’80% per l’acqua utilizzata in maniera fluente dai rubinetti. Per ciascun erogatore esiste una portata limite sotto la quale non è possibile garantire un getto omogeneo e aperto, che abbia buone capacità di lavaggio e buon comfort di uso. Introdurre solo il limitatore di portata, senza adeguare l’erogatore, può produrre un getto di scarsa qualità. Esistono erogatori con portate limite di 10/15 litri al minuto e altri con portate limite di 3/7 litri al minuto: solo i secondi possono essere definiti "a basso flusso", cioè in grado di funzionare correttamente anche a basse portate, e quindi sono "a risparmio energetico". Sarebbe meglio utilizzare solo dispositivi realizzati in resina polarizzata, sulla quale il calcare non aderisce. In ogni caso, a intervalli regolari (due-tre volte l’anno, o più spesso, a Risparmiare energia in casa 2013 seconda dei casi) il riduttore andrà smontato e ripulito per eliminare i residui solidi eventualmente presenti. Sarà sufficiente una pulizia con acqua corrente, senza ricorrere all’uso di anticalcare. Scaldare l’acqua solo quando e quanto serve. I consumi elettrici sono dovuti anche alle dispersioni, le quali dipendono dal fatto che manteniamo acqua calda in un ambiente più freddo. Sapendo che un boiler da 80 litri, adatto per l’uso domestico, riesce a riscaldare l’acqua che contiene in circa due ore (uno più piccolo può farlo anche in meno di un’ora), potete accenderlo proprio due ore prima di utilizzarlo. Potete farlo manualmente con l’interruttore o installare un timer che accenderà il boiler all’ora desiderata. Se sapete che il contenuto del boiler è sufficiente per l’utilizzo che avete programmato, spegnetelo prima di iniziare a utilizzare l’acqua: eviterete di scaldare acqua che non userete prima del giorno successivo. Ovviamente è più facile gestirlo in questo modo quando in casa si è una o due persone, con abitudini consolidate, oppure quando il boiler serve unicamente un lavandino. Un altro modo per ridurre le dispersioni è cercare di tenere la temperatura interna al boiler non eccessivamente alta (massimo 55 °C) o regolarla in base alle stagioni: alzarla durante l’inverno (60° C) ed abbassarla durante l’estate (40 °C). Per regolare la temperatura c’è un termostato alla base del boiler, si possono fare diverse prove per trovare la temperatura più adatta al nostro caso. 29 Condizionatore domestico Il condizionatore giusto L’Italia detiene il primato comunitario per numero di apparecchi installati, rappresentando da sola il 33% del mercato europeo. Questo produce un grande dispendio di energia, in parte ovviabile scegliendo un condizionatore efficiente dal punto di vista energetico. Etichetta energetica La nuova etichetta energetica classifica i nuovi condizionatori a uso domestico immessi sul mercato comunitario a partire dal Gennaio 2013, dalla lettera A+++ (per quelli più performanti) alla lettera D. dell’evapotraspirazione. In alternativa è possibile utilizzare schermature artificiali, tende, veneziane, persiane e tapparelle o soluzioni più innovative come i vetri selettivi (che sono in grado di filtrare una buona parte della radiazione solare). Se il locale che vogliamo condizionare è posizionato nel sottotetto, sarà fondamentale isolare il tetto, magari realizzando un tetto ventilato. Stiamo freschi! Il condizionatore funziona esattamente come un frigorifero: prende calore da un ambiente più freddo (la stanza o l’appartamento in cui è installato) e lo cede a un ambiente più caldo (l’ambiente esterno). Per questo motivo è importante, prima di tutto, fare in modo che l’ambiente che vogliamo condizionare sia il più possibile protetto da possibili fonti di calore, interne o esterne. Tra le fonti di calore esterne la più importante è la radiazione solare. È fondamentale cercare di ombreggiare l’edificio o la stanza che vogliamo condizionare, in particolare le superfici vetrate, che lasciano passare gran parte della radiazione solare. È possibile utilizzare la vegetazione caduca: d’inverno perderà le foglie e non impedirà all’edificio di essere riscaldato dal sole invernale. La vegetazione ha anche un importante ruolo nella regolazione dell’umidità, grazie al fenomeno 30 Tra le fonti di calore interne, invece, le più importanti sono la presenza di persone e di apparecchi elettrici che nel loro funzionamento cedono calore all’ambiente circostante. Non potendo ridurre a piacere il numero degli occupanti, dovremo fare attenzione al modo in cui utilizziamo gli apparecchi! Per questo è importante scegliere elettrodomestici efficienti, che disperdono meno calore, ed evitare lo scaldacqua elettrico, che cede calore all’ambiente in cui è installato. Particolare attenzione andrà posta alla cucina. Se utilizzate il condizionatore in un solo locale, dovrà essere il più possibile isolato dalla cucina, in modo che il calore prodotto durante la preparazione del cibo non raggiunga il locale condizionato. Facendo attenzione a tutti gli apporti di calore, sarà possibile ridurre il numero di giorni in cui sentiamo l’esigenza di utilizzare un condizionatore. Spesso sarà addirittura possibile rinunciarvi del tutto, magari ricorrendo a un ventilatore che ci aiuti a espellere tutto il calore in eccesso. Risparmiare energia in casa 2013 Se, anche dopo aver effettuato questi interventi, sentite l’esigenza di ricorrere a un condizionatore per ottenere il raffrescamento nelle giornate più calde, allora è importante scegliere l’apparecchio più adatto alle nostre esigenze. Ecco come: calcolate la superficie del locale che volete condizionare (ad esempio 12 m2), moltiplicatela per l’altezza del locale (ad esempio è 2,7 m): otteniamo così 32,4 m3, ovvero il volume del locale. Se moltiplichiamo il volume per 25 otteniamo la potenza frigorifera richiesta al nostro condizionatore (nel nostro esempio otteniamo 810 W). Attenzione! Il valore ottenuto è la potenza frigorifera, NON la potenza elettrica, che sarà molto più bassa. A questo punto sceglieremo tra tutti gli apparecchi che hanno una potenza paragonabile a quella richiesta (verificando nelle istruzioni dell’apparecchio che sia effettivamente adatto al volume che vogliamo raffrescare). Tra tutti gli apparecchi è opportuno scegliere quello caratterizzato dai consumi più bassi, verificando che sia tra i prodotti in classe A+++, secondo quanto riportato sull’etichetta energetica. Sono sempre preferibili dispositivi con funzionamento del compressore a velocità variabile, in modo da regolare il funzionamento in base alla temperatura raggiunta dal locale. Rispetto a un modello on/off, il risparmio è del 30%. Meglio un impianto fisso rispetto ad uno portatile: a parità di raffrescamento, consuma meno ed è meno rumoroso. Una macchina split di classe D è più efficiente di una portatile di classe A. buone pratiche Per ridurre i consumi energetici è bene: 1. Utilizzare il condizionatore in condizione di effettiva necessità. 2. Regolare il termostato del condizionatore su livelli ragionevoli di temperatura: mai sotto i 26 °C! Eviteremo anche problemi di salute connessi agli eccessivi sbalzi di temperatura. 3. Lasciare dello spazio libero intorno al condizionatore: di fatto ilfunziona funzionacome comeunun frigorifero e avendo dello spazio libero si favorisce lo scambio termico. Risparmiare energia in casa 2013 4. In caso di apparecchio con un elemento esterno, questo andrà protetto il più possibile dalla radiazione solare. 5. Anche la manutenzione è importante: il filtro va pulito ogni 2 mesi circa per migliorare la qualità dell’aria e diminuire i consumi. Mentre una volta l’anno andrebbe verificato il livello di liquido refrigerante da un tecnico specializzato. Perdite e cambi di pressione compromettono l’efficienza dell’apparecchio. 31 32 Risparmiare energia in casa 2013 Risparmiare energia in casa 2013 33 Lampade a uso domestico L’illuminazione è una delle principali voci della bolletta elettrica nelle nostre case, soprattutto perché in molte sono ancora diffuse le classiche lampadine a incandescenza. L’etichetta energetica le collocava in classe E, perché altamente inefficienti (solo il 5% dell’energia elettrica necessaria alla loro alimentazione era trasformata in luce visibile, mentre il 95% in calore), per questo a partire dal Settembre 2012 sono state progressivamente ritirate dal mercato. Stando attenti all’uso e alla scelta delle lampade possiamo facilmente ridurre i nostri consumi e ottenere comunque un’illuminazione efficace e gradevole. Quanto pesa sui consumi La lampadina giusta Rappresenta il 13% dell’energia elettrica consumata in casa, con una spesa media annua di 109 €. Per poter scegliere il tipo di illuminazione più adatto alle nostre esigenze è bene conoscere cosa offre il mercato e quali vantaggi possiamo avere da una scelta piuttosto che un’altra. Lampade a LED (Light Emitting Diodes) Etichetta energetica Sono presenti sul mercato da qualche anno e presto diventeranno la tecnologia di riferimento. Siamo abituati a conoscere i LED come quelle La nuova etichetta energetica è obbligatoria per lucine rosse o verdi presenti nella maggior parte tutte le lampade elettriche e le apparecchiature d’illuminazione immesse sul mercato comunitario a degli elettrodomestici, oggi però la stessa tecnologia è utilizzata per la produzione di partire dal Settembre 2013, includendo anche lampadine, che hanno prestazioni molto prodotti in passato esclusi. interessanti e un minor impatto ambientale. Per le lampade, l’etichetta introduce la nuova Sono a basso consumo, quindi normalmente classificazione energetica che va dalla A++ (più posizionate in classe A. Hanno una durata di vita efficiente) alla E, e il consumo annuo di energia per 1000 ore di funzionamento. I prodotti già in vendita elevatissima (che può andare da 25 anni, fino ad addirittura 100) e il vantaggio di accendersi nei negozi riporteranno ancora la vecchia istantaneamente ed essere utilizzabili con un etichettatura (con classi di efficienza dalla A alla G), regolatore di intensità. Ogni anno i LED sul mercato pertanto nella fase di transizione, sarà possibile migliorano le prestazioni e riducono i prezzi, anche se trovare le due diverse classificazioni. Per i corpi illuminanti, l’etichetta contiene indicazioni rimangono più elevati di quelli di una fluorescente sulla compatibilità dello specifico apparecchio con le compatta. Possiamo iniziare a testarne qualcuno, se siamo curiosi, oppure aspettare un po’ e nel lampade di diverse classi energetiche (quelle non frattempo procedere alla sostituzione delle lampade compatibili sono barrate con una crocetta). tradizionali con quelle fluorescenti. L’etichetta riporta anche se sul corpo illuminante L’illuminazione a LED probabilmente porterà a una possono essere montati moduli LED. 34 Risparmiare energia in casa 2013 modifica del modo in cui si illuminano gli ambienti. I LED sono normalmente molto piccoli e dentro una lampadina di solito ce sono anche 50-60, quindi si prestano ad essere utilizzati con apparecchi che tendono a diffondere il flusso luminoso, come tubi, o pannelli di luce. Lampade alogene Generalmente utilizzate in faretti e piantane per l’illuminazione indiretta, ma anche adatte per fasci di luce su punti precisi (tavolo, faretti, scrivania), le lampade alogene offrono un’ottima qualità della luce, valorizzano i colori e gli ambienti. Sono di piccole dimensioni e spesso sono realizzate in piccoli tubi lineari. Hanno il vantaggio della riaccensione immediata e della possibilità di utilizzo con un regolatore di intensità. Funzionano con un principio molto simile a quello delle vecchie lampade ad incandescenza e, a partire dalle alogene a bassa efficienza (di classe C), verranno progressivamente ritirate dal mercato. Anche in questo caso il motivo è l’elevato consumo di energia rispetto all’effettivo rendimento. Negli ultimi anni sono state sviluppate lampade a incandescenza migliorata che utilizzano tecnologia alogena, dall’aspetto molto simile a quelle tradizionali, ma dalle migliori prestazioni. Lampadina a incandescenza migliorata (lampada alogena allo xenon). Classe di efficenza energetica C. Consumi -20/25% rispetto alle lampade tradizionali. Lampadina a incandescenza migliorata (lampada alogena con rivestimento a infrarossi). Classe di efficenza energetica B. Consumi -40/45% rispetto a lampade tradizionali. Risparmiare energia in casa 2013 CFL tubolare. Il modello è più efficiente rispetto ad una CFL a bulbo di pari potenza, ma risulta più difficile da pulire. CFL a bulbo. Di aspetto più gradevole e più semplice da pulire. Risulta meno efficiente a causa della protezione in plastica che filtra parzialmente la luce. Possiamo scegliere le lampadine anche in base alla temperatura di colore, che indica la tonalità della luce. Se la temperatura di colore è bassa la luce sarà calda. Indicativamente temperature di colore basse (luce gialla) sono adatte per ambienti in cui ci si riposa, temperature di colore alte (luce bianca) sono adatte per ambienti di lavoro. Il valore della temperatura (un numero seguito dalla lettera K) è riportato sulla confezione. Lampade fluorescenti compatte (CFL) Spesso vengono semplicemente definite “lampade a risparmio energetico”, al momento, insieme alle lampade a LED, sono tra le più efficienti sul mercato (normalmente sono in classe A, o al massimo in classe B). Utilizzando questo tipo tecnologia si possono avere risparmi di circa il 70-75%. Hanno un costo inziale più elevato rispetto a quello di una lampadina tradizionale, che viene però compensato dalla maggiore durata: si stima che una CFL, che eroghi la stessa quantità di luce di una lampadina tradizionale, duri anche dieci anni (5-10 volte in più). Esistono diversi tipi di CFL, che differiscono nell’aspetto (a bulbo o tubolari), nella tonalità della luce prodotta (temperatura di colore), e soprattutto nella qualità. Sono in commercio lampade di “bassa qualità”, e quindi basso costo, in grado di garantire durate nell’ordine degli otto-dieci anni. Queste hanno un maggiore ritardo all’accensione e 35 Lampade a uso domestico subiscono maggiormente gli effetti di frequenti accensioni e spegnimenti. Le lampade di “alta qualità” sono più costose, ma garantiscono durate fino a dodici-quindici anni e accensioni più rapide, quasi equiparabili a quelli di una incandescente tradizionale. Per via della maggiore durata, sono da preferire, ad esempio, nei luoghi in cui la luce rimane accesa per molte ore al giorno. Si adattano anche agli ambienti di passaggio, come bagni e corridoi in cui si entra e si esce spesso, perché possono sopportare fino a 500.000 cicli di accensione e spegnimento. Ricordiamoci che anche queste informazioni devono essere riportate sull’etichetta energetica. Attenzione! Nonostante le garanzie di durata, in alcuni casi le CFL possono avere difetti di fabbricazione, smettendo di funzionare nelle prime settimane di utilizzo. Si tratta di casi rari ma comunque fastidiosi, visto il costo d’acquisto. Quindi è sempre opportuno tenere le ricevute o gli scontrini d’acquisto per poterne chiedere eventualmente la sostituzione. 36 CFL - rottura In una CFL sono contenuti circa 5 milligrammi di mercurio (quanto le dimensioni della macchia d’inchiostro sulla punta di una penna a sfera). Quando la lampadina funziona non ci sono fuoriuscite di mercurio e non si corre quindi alcun pericolo. Può capitare che la lampadina, in seguito ad un urto o a una caduta, si rompa. Se il tubo di vetro che contiene i vapori di mercurio risulta intaccato, questi possono uscirne. Nonostante le piccole quantità in gioco non costituiscano un pericolo concreto per la salute, è consigliabile adottare alcune precauzioni: • aerare a lungo la stanza; • pulire le superfici interessate con uno straccio bagnato che andrà buttato al termine delle operazioni (e in ogni caso NON usare l’aspirapolvere); • evitare che la pelle venga a contatto coi frammenti; • se la lampada è caduta su un cuscino o un tappeto, valutare l’ipotesi di buttarlo e sostituirlo. Per evitare questo rischio, si possono comprare lampadine inserite in un involucro infrangibile. Se la lampada è installata in apparecchi ad alto rischio di rottura è preferibile scegliere prodotti che non contengano mercurio, come le lampadine a incandescenza migliorata oppure a LED. CFL - smaltimento A causa del loro contenuto di mercurio, le lampade CFL sono considerate rifiuti speciali e quindi vanno smaltite come RAEE (vedi pag. 40). L’obbligo di ripresa e riciclo (valido per lampade CFL, a LED o tubolari da solarium) non è applicato alle normali lampadine a incandescenza, né a quelle a incandescenza alogene. Queste possono essere smaltite attraverso i normali rifiuti domestici. Se non siete sicuri, portatele comunque in negozio e chiedete consiglio. Per maggiori dettagli è possibile visitare il sito di Ecolamp (www.ecolamp.it), il Consorzio per il Recupero e lo Smaltimento di Apparecchiature di Illuminazione. Risparmiare energia in casa 2013 Quindi sostituendo le vecchie lampadine… Sostituendo tutte le lampade tradizionali con lampade ad alta efficienza, si otterrebbe una diminuzione di circa il 70% dei consumi per l’illuminazione, risparmiando circa 50 € all’anno. Se si identificano cinque punti luce principali all’interno dell’appartamento e se ne sostituisce le lampade, si possono risparmiare circa 200 kWh all’anno, pari a circa 40 €. Cominciando dai locali in cui stanno accese di più, possiamo sostituire le normali lampadine con quelle a fluorescenza compatte, come riportato nella tabella seguente. Posso sostituire una lampadina da 25 W con una fluorescente da 5-6 W 40 W 60 W 75 W 100 W 150 W 8-9 W 11-13 W 15-17 W 21-23 W 30-33 W Entrambe producono un flusso luminoso da 220 lm 420 lm 680 lm 950 lm 1300 lm 1500 lm Quando si sceglie una lampadina è bene fare confronti non solo in base all’efficienza, o alla potenza, ma anche in base ai lumen che determinano il flusso luminoso. In pratica si tratta del parametro di riferimento per capire quanta luce fa davvero una lampadina. A parità di lumen, non è detto che due lampadine abbiamo bisogno della stessa potenza. Ad esempio, una lampadina a incandescenza da 40 W produce un flusso luminoso di 420 lumen, che equivale a quello emesso da una lampadina a risparmio energetico da 8-9 W. Risparmiare energia in casa 2013 37 Lampade a uso domestico Sfruttare il più possibile la luce naturale: ad esempio attraverso la progettazione dell’arredamento (scrivanie e tavoli da lavoro, sono meglio vicino a una finestra). O ancora, nei locali che si desiderano ben illuminati, tinteggiare le pareti e i soffitti di bianco o con colori chiari ci consentirà di risparmiare sulla potenza delle lampade. illuminazione di ambienti e buone pratiche Prevedere all’interno dello stesso locale diversi punti luce in base alle attività che vi si svolgono. Scegliamo i flussi luminosi e la tonalità di colore più indicati ai diversi ambienti ed evitiamo i classici lampadari centrali. Le nuove tecnologie hanno caratteristiche che permettono di essere sfruttate fornendo un limitato flusso luminoso dedicato a uno specifico scopo. Ad esempio, in cucina possiamo prevedere un punto luce sul piano di lavoro, uno sul lavandino e uno sul tavolo. In ambienti di lavoro è sempre meglio preferire la luce diretta, mentre quella riflessa può bastare per stanze da letto e salotti. Sostituire il pulsante con un regolatore d’intensità (dimmer): si può risparmiare anche più del 50% in bolletta e allungare la vita della lampadina. Prima di acquistare una lampadina è necessario verificare che sia predisposta per funzionare con il dimmer. Al momento dell’acquisto, è meglio scegliere modelli di lampadari, lampade da tavolo o faretti, in grado di utilizzare lampade più efficienti. Se amate, ad esempio, la luce indiretta, scegliete piantane e faretti che utilizzino lampade fluorescenti tubolari, invece che le alogene: oggi sono presenti sul mercato apparecchi di grande qualità. Le alogene richiedono lampadine molto potenti, per compensare il fatto che la riflessione sulle pareti, soprattutto se tinteggiate con colori scuri, assorbe molta luce. Le fluorescenti tubolari, se dotate di alimentatore elettronico, non producono alcuno sfarfallio e mantengono una luce estremamente gradevole, con il vantaggio di avere la lampada e l’alimentatore separati. Dato che normalmente la lampada ha una durata inferiore a quella dell’alimentatore, quando smette di funzionare, può essere sostituita indipendentemente dal resto. Abituarsi ad accendere le luci di cui abbiamo effettivamente bisogno, spegnendole quando non servono più. Il moltiplicarsi dei punti luce all’interno di un’abitazione può portare all’aumento dei consumi energetici se non cambiano le nostre abitudini di utilizzo. Per ottenere maggiori vantaggi economici, e ridurre ulteriormente gli impatti ambientali, può valere la pena di ripensare il sistema d’illuminazione artificiale della nostra casa. Ecco alcuni consigli. 38 Risparmiare energia in casa 2013 Eliminare la polvere da lampadari e lampadine (staccando dalla corrente tutti gli elementi) e scegliamo modelli privi di schermi: polvere, fumo e vapori di cucina o i vetri smerigliati delle plafoniere riducono il flusso luminoso anche del 20%. Risparmiare energia in casa 2013 39 Dismissione sicurezza e ambiente Ogni cittadino europeo genera in media tra 17 e 20 chili di “tecno-rifiuti” all’anno, per un totale di 6 milioni di tonnellate annue. L’80% degli apparecchi di cui ci liberiamo, soprattutto quando si parla di piccoli elettrodomestici, sono ancora funzionanti: anziché buttarli, rivendiamoli o regaliamoli! 40 Risparmiare energia in casa 2013 Risparmiare energia in casa 2013 41 Risparmiare energia in casa edizione 2013 Testi: Elena Rubino con la collaborazione di Gianluca Ruggieri e Staff Tecnico Sacert Grafica: Romborosa.it • Illustrazioni: m-design.it Finito di stampare nel mese di novembre 2013 da Ancora Arti Grafiche - Milano