case vacanze - Unitalsi Emiliano Romagnola

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case vacanze - Unitalsi Emiliano Romagnola
CASE VACANZE
Scopri le opportunità offerte dall’Unitalsi per trascorrere le vacanze estive in strutture appositamente attrezzate
per ospitare il soggiorno di amici disabili. Le nostre Case Vacanze sono a:
> Borghetto Santo Spirito, in Liguria,
> Isola Rossa, in Sardegna
> Farrà di Montemonaco, nelle Marche
Borghetto S. Spirito - Liguria
Casa Vacanza Borghetto Santo Spirito
La casa vacanza UNITALSI di BORGHETTO SANTO SPIRITO è situata nel cuore turistico della Liguria, è
gestita dalla sezione Lombarda. Nel 1994 la sottosezione di Monza è riuscita ad avere il primo contratto di affitto e
ha sottoposto l’immobile ad una serie di interventi per abbattere le barriere architettoniche presenti.
Un ampio giardino pieno di piante, una grande casa, una cappella a pianterreno, camere e docce spaziose, saloni per
il pranzo, la televisione, il salotto, insomma un luogo di vacanza completamente ristrutturato reso agibile ai
disabili, ecco che cos’è oggi Borghetto Santo Spirito.
Borghetto è fornito, inoltre, di uno stabilimento balneare opportunamente attrezzato e raggiungibile a piedi in circa
10 minuti. Nel 2009 sono avviati nuovi lavori di ristrutturazione, sia per rendere più accogliente l’ambiente, sia per
consentirne l’utilizzo anche in periodi diversi da quelli estivi, attraverso l’istallazione di un impianto di
riscaldamento/condizionamento.
La Casa di Borghetto è gestita dall’opera gratuita dei volontari che concorrono alle spese di soggiorno, dalle quote
riscosse dagli ospiti e dai contributi di tantissimi amici Ogni anno la struttura ospita 500 disabili e 700 volontari per
un totale di oltre 1200 persone.
Isola Rossa – Sardegna
Casa Vacanze "Isola Rossa"
L’UNITALSI realizza nel 2004 ad Isola Rossa, nel territorio di competenza della Sezione Sarda Nord, un’iniziativa
di grande significato spirituale e sociale: una struttura di accoglienza al mare per malati, disabili ed anziani da tutte
le regioni d’Italia, capace di cancellare, nei fatti, ogni forma di emarginazione e di discriminazione verso i fratelli in
difficoltà.
A poco meno di 300 metri dalla residenza si accede alla spiaggia del paese (Spiaggia Longa) che contiene una parte
riservata agli ospiti della Casa Vacanze.
La struttura è interamente accessibile, attraverso passerelle particolari, alla ricezione del disabile. I soci hanno a
disposizione servizi igienici, spogliatoi e docce esterne con acqua calda. Inoltre, si ha la possibilità di utilizzare sedie,
ombrelloni, sdraio e le carrozzine a immersione (job).
Per informazioni e prenotazioni contattare:
RESIDENZA ESTIVA ISOLA ROSSA
VIA ALLA FONTANELLA N° 7
ISOLA ROSSA, TRINITA D’AGULTU (OT)
tel. 079. 694179 fax. 079.694144 e-mail: [email protected]
Una nuova casa vacanze per l’Unitalsi: Farrà (Marche)
Grazie alla scelta generosa di S.E. Mons. Gervasio Gestori, Vescovo di San Benedetto del Tronto, l’Unitalsi può
contare su una nuova casa vacanze, che vedete rappresentata in foto. Si trova a Ferrà di Montemonaco, in
provincia di Ascoli Piceno, a circa 1000 mt. di altitudine. Un soggiorno montano che sarà presto al servizio di tutta
l’associazione. Di seguito, il racconto della genesi di questa casa vacanze nelle parole di un giovane volontario
Unitalsi.
L’Unitalsi a Ferrà, ieri e oggi: assaporare il centuplo quaggiù
“Creeremo un vero e proprio piccolo villaggio unitalsiano, a cui daremo il nome del grande benefattore che lo volle
“Villaggio montano don Settimio Vallorani”. Così scriveva Peppino Mosca, nel lontano 1984, in una lettera
indirizzata alla presidenza nazionale dell’Unitalsi. Così prendeva il via un’esperienza divenuta, a distanza di 28
anni, caratteristica peculiare e distintiva della sottosezione di San Benedetto del Tronto: il soggiorno estivo a Ferrà
di Montemonaco.
Ferrà ieri
Scoprimmo questo luogo in un ritiro del personale unitalsiano nel 1983 – spiega Filippo Vallorani, tra i primissimi
volontari a dar vita al campo e presidente della sottosezione dal 1985 al 2005 – Decidemmo allora di portarvi l’anno
successivo circa 20 malati nella prima quindicina di luglio. Sin dalla prima volta, il soggiorno è un successo. Le
iscrizioni raddoppiano l’anno seguente. Ci si accorge che l’intuizione è giusta. Nascono due turni, volti a coprire
pressoché interamente il mese. Le strutture sono inadeguate, insufficienti. Ma ci si rimbocca le maniche e si cerca di
rendere il più possibile accoglienti gli spazi. Il motore del campo, sono loro, i giovani volontari: ogni anno il numero
cresce, si scoprono sensibili nei confronti di chi soffre. Fioriscono sincere e gratuite amicizie. Le difficoltà,tuttavia,
non mancano: i primi anni le scorte di cibo sono carenti, i fondi per ampliare i locali limitati. Ma le preghiere
trovano ascolto e l’affidamento alla Provvidenza si rivela prodigioso. In questi 28 anni abbiamo toccato con mano
la protezione e la presenza del Signore e della Madonna, dice il personale della prima ora. A questa splendida
gemma di carità in fioritura fa da cornice un luogo incantevole: sito nell’entroterra marchigiano, a circa mille metri
di altitudine, Ferrà di Montemonaco è immersa nella corona dei Monti Sibillini, circondata dall’intenso verde dei
boschi e dall’odore dei muschi vellutati, come mirabilmente la descrisse don Paolo Di Luca.
Ferrà oggi
Tre decenni sono passati, e Ferrà è cambiata. Le strutture sono state rinnovate e, sebbene ci sia ancora molto da
fare, sono accoglienti e rispondono alle esigenze di chi vi soggiorna. E’ presente una cappella, i giovani sono
divenuti meno giovani e nuovi ragazzi sono arrivati a prestar servizio. Lo spirito, però, è rimasto esattamente lo
stesso. Che si tratti di servire durante i pasti, pulire le stanze o semplicemente far compagnia, scherzare e giocare a
carte, prende vita la frase che campeggia all’entrata del campo: “Ogni uomo è mio fratello”. L’anziano, il malato, il
giovane si sente accolto in una grande famiglia. E come in tutte le grandi famiglie, i tempi sono scanditi. La
giornata è lunga, ma ad allietarla ci sono piacevoli passeggiate, panorami emozionanti, scherzosi passatempi e
assidua preghiera. Dopo il rosario serale, una dolce camomilla concilia il riposo. Il mattino seguente si ricomincia.
Così per 20 giorni. Così da 28 anni.
Ferrà, casa dell’Unitalsi
Con commozione e gratitudine è stata accolta la decisione di Sua Eccellenza Mons. Gervasio Gestori, di assegnare
all’Unitalsi, la struttura di Ferrà. La firma del comodato d’uso è avvenuta lo scorso 13 luglio presso la sede
Vescovile di Ripatransone. A sottoscrivere il contratto, il Parroco Mons. Federico Pompei per la Parrocchia dei
Santi Pietro e Paolo e il Presidente della Sezione Marchigiana, Giuseppe Pierantozzi per l’Unitalsi. Alla firma, oltre
a S.E. Mons. Gervasio Gestori, era presente la Vice Presidente della Sezione Marchigiana Giuseppina Massicci e il
Presidente della sottosezione di S. Benedetto del Tronto Sabatino di Serafino. "Desideriamo fortemente condividere
questi spazi con l’Unitalsi tutta, con le realtà associative, le parrocchie della nostra diocesi e non, per permettere ai
tanti amici in difficoltà di potervi soggiornare", dichiara l’attuale presidente della sottosezione Sabatino Di
Serafino, a cui è stata affidata la gestione della struttura, "vogliamo fare di Ferrà una piccola dimora di una Carità
senza
frontiere".
Ferrà, è un Altro che opera
Ci si chiede, infine, quali siano gli ingredienti che hanno permesso la nascita ma soprattutto la crescita di
un’esperienza unica. I partecipanti, i protagonisti, ieri come oggi, non hanno dubbi: un unico fattore, bastevole. La
Sua azione. E’ Lui che si serve dei ragazzi, è Lui che aiuta a portare il dolce giogo della croce, è Lui che permette di
superare le difficoltà. E’ Lui che fa Ferrà e la rende, da tre decenni, Sua testimonianza.