manuale per la lavorazione e conservazione dei vegetali
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manuale per la lavorazione e conservazione dei vegetali
Pulizia e sanificazione nella lavorazione e trasformazione dei vegetali Pulizia e sanificazione nella lavorazione e trasformazione dei vegetali La produzione delle conserve vegetali non ha mai richiesto particolari accorgimenti igienici sia perché il trattamento di pastorizzazione finale riduce, di fatto, i rischi per il consumatore ed anche perché i sistemi di conservazione adottati (salamoia, acidificazione, ...) impediscono la proliferazione microbica nel prodotto da consumare. Con l’avanzare delle nuove tecnologie alimentari basate sulla riduzione dei trattamenti fisici e chimici (bassa pastorizzazione, eliminazione degli additivi,...) a tutela della qualità organolettica e della salubrità del prodotto finale è cresciuta la consapevolezza circa l’assoluta igienicità delle diverse fasi produttive non più “protette” da trattamenti specifici. La necessità di seguire i ritmi e le abitudini di vita dei nuovi consumatori ha ultimamente decretato il successo di produzioni (quarta e quinta gamma) da consumarsi al tal quale, siano esse crude o cotte, per le quali sono previsti criteri di igiene assoluta sia in fase di produzione che di confezionamento e distribuzione. Il consumatore, fra l’altro, non è più disposto ad acquistare e consumare succhi di frutta o condimenti per pasta con il caratteristico retrogusto di “bruciato” dovuto a trattamenti termici atti a garantire la stabilità di un prodotto non igienicamente “sotto controllo”. Per questo ormai tutte le conserve vegetali sono controllate igienicamente lungo tutta la filiera, dalla raccolta in campo sino al confezionamento e la distribuzione. Anche l’industria di produzione dei semilavorati a base di frutta per il settore dolciario e del gelato ha nel tempo modificato le tecnologie produttive riducendo l’uso dei conservanti non accettati dal mercato e dal consumatore sempre più attento alle problematiche relative alla sicurezza alimentare. La competizione produttiva orientata a migliorare la qualità di ciò che si produce risulta inoltre completamente in linea con le esigenze igieniche richieste dall’eliminazione dei conservanti e dall’avanzare delle nuove tecnologie volte sempre più a “proteggere” qualitativamente il prodotto piuttosto che ad impoverirlo. Sicurezza, qualità ed igiene, rappresentano quindi le direttrici da seguire per i produttori del settore che non possono più permettersi di produrre “pur che sia” come avveniva qualche volta in passato. Anche per questo le industrie di lavorazione dei vegetali si sono ormai dotate di impianti e macchinari completamente sanificabili (a differenza del passato) ed attuano programmi e piani di sanificazione H.A.C.C.P. come tutta l’industria alimentare in genere. Le esigenze igieniche non sono sempre le stesse per i diversi settori, ma la coscienza e la sensibilità del pulito ha ormai preso il sopravvento sulla vecchia logica del prodotto “stabilizzato termicamente” che non prevedeva le sanificazioni di tutte le superfici coinvolte nei processi produttivi. Per questo crediamo che la brochure, che sottoponiamo alla Vostra attenzione, contenente tutte le principali applicazioni igieniche del conserviero, possa esserVi di aiuto nella stesura pratica dei Vostri piani di sanificazione e nelle eventuali azioni correttive che dovessero essere praticate per ottenere l’igiene che il mercato ed il consumatore richiedono. Settori produttivi Le principali produzioni a base di vegetali sono rappresentate nella brochure dai seguenti settori produttivi: • Lavorazione e trasformazione del pomodoro • Produzione di sughi e condimenti a base di pomodoro • Lavorazione e trasformazione di altri vegetali (fagioli, piselli, fagiolini, asparagi, mais,….) • • • Produzioni puree e succhi di frutta • Produzione e confezionamento di vegetali surgelati • Produzione e confezionamento di piatti pronti surgelati a base di vegetali • Produzioni di vegetali della quarta e quinta gamma • • Produzione di sottoli e sottaceti • Lavorazione e confezionamento della frutta secca • Produzione di frutta candita e marrons glacè • Frigoconservazione della frutta e della verdura • Lavorazione e frittura patate e chips Produzioni di frutta sciroppata Produzioni di marmellate e semilavorati per yogurt e gelati Produzione di succhi a base di agrumi La sanificazione nei settori so sopraelencati opraelencati non on è descritta per tipologia produttiva bensì per applicazione; questo per evitare di ripetere le stesse applicazionii per ogni settore produttivo. Le applicazioni che si differen erenziano nziano tra un settore e l’altro vengono evidenziate al fine di rappresentarne almeno le principali. Spesso una singola azienda cche presenta diverse linee produttive esegue produzioni differenziate nel corso dell’anno e come tale rappresenta molteplici settori seettori produttivi. -1- Le principali applicazioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 -2- Lavaggi per circolazione (C.I.P.) Gestione igienica dei pastorizzatori a pioggia Lavaggio meccanico a spruzzo di contenitori e attrezzature Sanificazione delle superfici aperte Pulizia e lavaggio pavimenti Lavaggi per immersione e riempimento Lubrificazione dei nastri di trasporto Lavaggi manuali delle superfici e delle attrezzature Sanificazione nelle produzioni vegetali di quarta gamma Sanificazione nelle lavorazioni di prima gamma e frigoconservazione dei vegetali Sanificazione delle friggitrici Rimozione della pietra vegetale Gestione igienica del confezionamento asettico Sanificazione delle mani Controllo, monitoraggio e lotta agli infestanti Superfici non produttive 1 Lavaggi per circolazione (C.I.P.) Nell’industria di lavorazione dei vegetali i lavaggi per circolazione possono riguardare prodotti completamente diversi (succhi di frutta, puree di frutta, passata di pomodoro, frutta sciroppata, marmellate, ...) e come tale le applicazioni saranno diversificate in relazione ai residui ed alle tecnologie produttive impiegate. I sistemi C.I.P saranno quindi molteplici, ma comunque tutti riconducibili a tre grandi gruppi ed in particolare: C.I.P. chiusi (la soluzione ricircola per un certo periodo di tempo nello stesso circuito) • • C.I.P. aperti detti anche semicip (la soluzione passa solo una volta per tutto il circuito essendo il circuito medesimo aperto) • C.I.P. chiusi con recupero delle soluzioni (la soluzione viene, dopo il necessario reintegro, riutilizzata per i successivi lavaggi; tali lavaggi sono poco praticabili perché le soluzioni si contaminano e diventano spesso inutilizzabili per l’elevato volume dei residui che contengono). In alcuni settori all’interno dei quali si lavora soprattutto “per campagne” il completo lavaggio per circolazione degli impianti produttivi (pastorizzatori, serbatoi, concentratori, ...) non viene effettuato con cadenza prefissata (giornaliera/fine turno) bensì solo periodicamente quando si riduce l’efficienza termica o idraulica del sistema. Per certe lavorazioni, invece, la gestione del C.I.P. è molto meno flessibile anche perché il prodotto trattato richiede accorgimenti igienici precisi e inderogabili per poter essere confezionato e garantito sia dal punto di vista igienico che della sua shelf life e arrivare al consumo in condizioni ottimali. Lavaggi C.I.P. - Puree di frutta PRODUZIONE PUREA DI FRUTTA C.I.P. Tipo di sporco Applicazione Frequenza C.I.P. 1 Residui organici parzialmente carbonizzati e freschi/fibre/ zuccheri • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 4-6% a 40°C per 40-50’ utilizzando Deogen VS7 o Profile VC71 • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione Residui organici carbonizzati • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 5-6% a 85°C per 50’ utilizzando Britestar VC12 o Quattro Plus VC74 o Total VC2 • Additivare alla soluzione 1-2% di BoosterVB31 (perossido) • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione Residui di purea freschi • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 2-3% a freddo per 20-25’ utilizzando Deogen VS7 o Profile VC71 • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione Cuocitore/ gruppo raffinazione (C.I.P. aperto) ZONA SCARICO FRUTTA VASCHE LAVAGGIO CERNITA TRITURATORE C.I.P. 2 Pastorizzatore (C.I.P. chiuso) CUOCITORE PASSATRICE RAFFINATRICE CIP 1 C.I.P. 3 Tanks (C.I.P. chiuso) DISAERATORE CIP 2 PASTORIZZATORE (fascio tubiero o piastre) RIEMPIMENTO TANKS STERILI CIP 3 -3- 1 Lavaggi per circolazione (C.I.P.) Lavaggi C.I.P. - Succhi di frutta PRODUZIONE SUCCHI DI FRUTTA Batch preparazione/ gruppo raffinazione/ omogenizzazione/ pastorizzazione (C.I.P. chiuso) PASSATRICE RAFFINATRICE Riempitrice (C.I.P. chiuso) OMOGENIZZATORE PASTORIZZATORE VETRO LATTINE -4- CIP 2 BRIK PLASTICA ASETTICO PASTORIZZATORE A PIOGGIA (solo su vetro) Applicazione Frequenza Residui organici freschi e carbonizzati • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 3-4% a 75-80°C per 40-45’ utilizzando Britestar VC12 o Quattro Plus VC74 o Total VC2 • Additivare alla soluzione 1-2% di BoosterVB31 (perossido) • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione Residui organici freschi e/o cotti a seconda della confezione • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 3-4% a 75-80°C per 40-45’ utilizzando Britestar VC12 o Quattro Plus VC74 o Total VC2 • Additivare alla soluzione 1-2% di BoosterVB31 (perossido) • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione CIP 1 C.I.P. 2 RIEMPIMENTO Tipo di sporco C.I.P. 1 BATCH DI PREPARAZIONE DISAERATORE C.I.P. 1 Lavaggi per circolazione (C.I.P.) Lavaggi C.I.P. - Frutta sciroppata e marmellate PRODUZIONE FRUTTA SCIROPPATA C.I.P. Applicazione Frequenza Residui organici freschi • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 2-3% a freddo per 40-50’ utilizzando Deogen VS7 o Profile VC71 • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione o almeno ogni fine settimana Residui organici zuccherini • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 2-3% a freddo per 40-50’ utilizzando Deogen VS7 o Profile VC71 • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione o almeno ogni fine settimana Residui organici zuccherini cotti • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione all’ 1-2% a 40-50°C per 20-25’ utilizzando Britestar VC12 o Quattro Plus VC74 o Total VC2 • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione o almeno ogni fine settimana • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 4-5% a 70-75°C per 30-60’ utilizzando Britestar VC12 o Quattro Plus VC74 o Total VC2 • Additivare alla soluzione 1-2% di BoosterVB31 (perossido) • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione o almeno ogni fine settimana Tipo di sporco FRUTTA SCIROPPATA CONFERIMENTO PRODOTTO C.I.P. 1 Tubazione di trasporto (C.I.P. chiuso) CALIBRATURA DEPICCIOLATURA DENOCCIOLATURA DETORSOLATURA C.I.P. 2 Riempitrice e colmatrice (C.I.P. chiuso) PELATURA CERNITA C.I.P. 3 TUBAZIONE TRASPORTO PRODOTTO CIP 1 RIEMPITRICE E COLMATRICE CIP 2 Tubazione e pastorizzatore a piastre (liquido di governo) (C.I.P. chiuso) MARMELLATA E CONFETTURA AGGRAFFATRICE INCAPSULATRICE C.I.P. 1 STERILIZZATORE PRODUZIONE MARMELLATA E CONFETTURA Vasche di scongelamento/ bolle di cottura/ accumulo e riempimento (C.I.P. aperto/chiuso) Residui organici caramellati e zuccherini ARRIVO FRUTTA SURGELATA N.B. In alternativa ai prodotti citati è possibile utilizzare un monoprodotto caustico con ossidanti in polvere (Voldar VC98) da utilizzare al 3-4% a 70-75°C per 30-60’. TAVOLI DI PREPARAZIONE TRITURATORE NASTRO CERNITA FRUTTA CERNITA NASTRO TRASPORTO PRODOTTO + ZUCCHERO CIP 1 VASCHE DI CONGELAMENTO BOLLE DI COTTURA RIEMPIMENTO -5- 1 Lavaggi per circolazione (C.I.P.) Lavaggi C.I.P. - Lavorazione passata di pomodoro PRODUZIONE PASSATA DI POMODORO ZONA SCARICO POMODORO VASCHE DI LAVAGGIO E CERNITA TRITURATORE CUOCITORE (HOT BREAK/COLD BREAK) PASSATRICE RAFFINATRICE CIP 1 BATCH PREPARAZIONE OMOGENEIZZATORE DISAERATORE CIP 2 DISAERATORE CIP 4 CIP 2 PASTORIZZATORE CIP 3 RIEMPIMENTO PASTORIZZATORE BRIK RIEMPIMENTO TANKS STERILI PLASTICA VETRO CIP 5 C.I.P. C.I.P. 1 Cuocitore/ gruppo raffinazione (C.I.P. aperto) Tipo di sporco Applicazione Frequenza Residui organici misti, carbonizzati e freschi • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 4-5% a 40°C per 30-35’ utilizzando Deogen VS7 o Profile VC71 • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione Residui organici misti, carbonizzati e freschi • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 3-4% a 75-80°C per 40-45’ utilizzando Britestar VC12 o Quattro Plus VC74 o Total VC2 • Additivare alla soluzione 1% di Booster VB31 (perossido) • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione Residui organici freschi • Come il lavaggio precedente Ogni fine produzione Residui organici misti, carbonizzati e freschi • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 4-5% a 80-85°C per 45-50’ utilizzando Britestar VC12 o Quattro Plus VC74 o Total VC2 • Additivare alla soluzione 1% di Booster VB31 (perossido) • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione Residui organici freschi • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 2-3% a freddo (max 40°C) per 30-35’ utilizzando Deogen VS7 o Profile VC71 • Risciacquare e scaricare Ogni svuotamento C.I.P. 2 Linea riempimento (dal batch di preparazione alla riempitrice) (C.I.P. chiuso) C.I.P. 3 Riempimento asettico e vetro (C.I.P. chiuso) C.I.P. 4 Pastorizzatore per riempimento tank sterili (C.I.P. chiuso) C.I.P. 5 Riempimento tank sterili (C.I.P. chiuso) -6- 1 Lavaggi per circolazione (C.I.P.) Lavaggi C.I.P. - Pomodoro (concentrato) PRODUZIONE CONCENTRATO DI POMODORO C.I.P. Tipo di sporco Applicazione Frequenza Residui organici carbonizzati • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 6-8% a 80-85°C per120’ utilizzando Quattro Plus VC74 o Total VC2 o Breltak VC20 • Additivare alla soluzione 1% di Booster VB31 (perossido) • Risciacquare e scaricare • Passare con soluzioni acide disincrostanti (Super Dilac VA4) al 2-3% o più a 60°C per 30’ o più se necessario • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione/ fine campagna. In alternativa ai prodotti citati si può utilizzare (Voldar VC98) un prodotto caustico in polvere ad azione ossidante. Ogni fine campagna Residui organici carbonizzati • Come il lavaggio precedente Ogni fine produzione Residui organici carbonizzati • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 5-6% a 80-85°C per 60’ utilizzando Quattro Plus VC74 o Total VC2 o Breltak VC20 • Additivare alla soluzione 1-2% di Booster VB31 (perossido) • Risciacquare e scaricare • Passare con soluzioni acide disincrostanti (Super Dilac VA4) al 2% a 60°C per 30’ • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione Residui organici freschi • Risciacquare abbondentemente • Lavare con soluzione al 2-3% a freddo (o max 40°C) per 30-35’ utilizzando Deogen VS7 o Profile VC712 • Risciacquare e scaricare Ogni fine produzione Residui organici freschi • Come il lavaggio precedente Ogni svuotamento ZONA SCARICO POMODORO C.I.P. 1 VASCHE DI LAVAGGIO CERNITA TRITURATORE Concentratore continuo Doppio/triplo effetto (C.I.P. chiuso) CONCENTRATORE DOPPIO/TRIPLO CIP 1 EFFETTO PASTORIZZATORE (FASCI TUBIERI) RIEMPIMENTO FUSTI ASETTICI RIEMPIMENTO TANK STERILI CIP 2 C.I.P. 1 Concentratore discontinuo (C.I.P. chiuso) CIP 3 C.I.P. 2 Pastorizzatore a fascio tubiero (C.I.P. chiuso) C.I.P. 3 Riempimento fusti asettici (C.I.P. chiuso) C.I.P. 4 Riempimento tank sterili (C.I.P. chiuso) Le lavorazioni di pomodoro triturato, cubettato, a fette, pelato… non prevedono lavaggi C.I.P e, come tali, i lavaggi delle linee di lavorazione prevedono solo “lavaggi di superfici aperte”; le superfici non facilmente raggiungibili con lance dovranno ovviamente essere smontate per poter essere deterse opportunamente (vedere i capitoli 3 e 8). -7- 1 Lavaggi per circolazione (C.I.P.) In sostanza per quanto attiene i lavaggi per circolazione possiamo riassumere i seguenti concetti di base: se il residuo è solo fresco e non trattato termicamente il lavaggio non richiede prodotti particolarmente caustici né tempi lunghi ed un semplice cloroattivo completo può essere sufficiente per una buona detersione; • Prodotto -8- • se invece il residuo da rimuovere ed asportare è sottoposto a trattamenti termici si rende necessario utilizzare prodotti fortemente caustici (meglio se addittivati con ossidanti) per tempi lunghi. Nel caso del pomodoro periodicamente è opportuno intervenire anche con un passaggio acido disincrostante (Super Dilac/Pascal); • se l’età dello sporco è elevata occorre aumentare le concentrazioni ed i tempi relativi al lavaggio per ottenere i risultati desiderati. Le specialità detergenti utilizzabili nei lavaggi C.I.P. dei principali cicli produttivi relativi alle lavorazioni dei vegetali vengono riassunte dalla seguente tabella. Caratteristiche Conc. d’uso Settori Note Teme il gelo Quattro Plus VC74 Detergente liquido fortemente caustico completo 2 - 8% Tutti i settori del conserviero Britestar VC12 Detergente liquido caustico completo 2 - 8% Tutti i settori del conserviero Total VC2 Detergente liquido fortemente caustico completo 2 - 8% Tutti i settori del conserviero Contiene soda e potassa Breltak VC20 Detergente in polvere fortemente caustico completo 1 - 6% Tutti i settori del conserviero Difficile da dosare Voldar VC98 Detergente in polvere fortemente caustico completo ad azione ossidante 1 - 6% Tutti i settori del conserviero (purchè il C.I.P. abbia uno sfiato) Non necessita di additivazione di perossido d’idrogeno Deogen VS7 Detergente liquido cloroattivo (550 ppm) 1 - 5% Tutti i settori del conserviero (residui freschi) Profile VC71 Detergente liquido cloroattivo (350 ppm) 1 - 5% Tutti i settori del conserviero (residui freschi) Contiene potassa caustica Super Dilac VA4 Disincrostante acido forte 1 - 3% Tutti i settori del conserviero dove occorra disincrostare Contiene acidi minerali forti Pascal VA5 Disincrostante acido forte 1 - 3% Tutti i settori del conserviero dove occorra disincrostare Contiene acidi minerali forti Booster VB31 Additivo ossidante 1 - 2% Tutti i settori del conserviero dove occorra un’azione ossidante Contiene perossido d’idrogeno Divo Peroxy VB70 Additivo ossidante ad azione sequestrante ed antischiumogena 0,5 - 2% Tutti i settori del conserviero dove occorra un’azione ossidante Additivo utilizzabile soprattutto per soda caustica Antifoam HD VB3 Additivo antischiuma per lavaggi C.I.P. a caldo In base alle esigenze Tutti i settori del conserviero Contiene tensioattivi non ionici Kompleet VB67 Additivo completo da aggiungere direttamente alla soda caustica sul volume di soda al 30% Tutti i settori del conserviero Il prodotto è stabile nella soda al 30% Brightwash VB14 Additivo ad altissima attività detergente, antischiumogena e sequestrante Tutti i settori del conserviero Il prodotto non è stabile nella soda e, come tale, va utilizzato al momento 3 - 10% 5 - 15% sulla soda secca 1 Lavaggi per circolazione (C.I.P.) Utilizzo dei perossidi nei processi di emergenza Come avrete avuto modo di vedere nelle tabelle relative ai lavaggi per circolazione spesso vengono utilizzati degli ossidanti come additivi al processo di detergenza; in particolare il Booster VB31(a base di perossidi) ed il nuovo Divo Peroxy VB70 un additivo particolarmente interessante oltre che per il suo potere ossidante anche per la sua spiccata attività antischiumogena e sequestrante. I prodotti a base di perossidi d’idrogeno si decompongono liberando ossigeno: tale reazione viene catalizzata dal calore e dall’alcalinità e quindi a maggior ragione se aggiunti ai tradizionali prodotti caustici per C.I.P. potenziano l’attività del detergente migliorando le performance lavanti del sistema. Di particolare interesse è il fenomeno attraverso il quale le particelle gassose di ossigeno, che si liberano dalla soluzione, provocano il distacco e la frantumazione dello sporco dalle superfici. Questa particolare caratteristica dei perossidi può con successo essere sfruttata nei processi di detergenza che implicano la rimozione di sostanza organica da substrati complessi (tubazioni, parti inaccessibili di macchinari e impianti, superfici complesse…) sui quali non è sempre possibile arrivare con pressioni o temperature elevate o semplicemente per velocizzare e catalizzare il processo di detersione aggiungendovi una microazione meccanica di distacco combinata ad una azione ossidante sullo sporco. All’azione bagnante, sospensivante e tensioattiva del detergente si aggiunge l’azione meccanica di distacco e frantumazione dello sporco determinata dalle particelle gassose di ossigeno che si liberano a contatto con la sostanza organica: il risultato che ne consegue è un deciso miglioramento dell’efficacia del lavaggio tale da consentire la possibilità di ridurre i tempi di lavaggio e conseguentemente i consumi d’acqua. Il perossido d’idrogeno presenta oltretutto la capacità di rimuovere gli odori. A titolo esemplificativo viene riportato l’utilizzo consigliato per la pulizia di superfici fredde e calde nel settore del pomodoro ed in particolare: SERBATOI E LINEE DI TRASFERIMENTO DEL PRODOTTO LAVORATO A FREDDO (POMODORO) Il mix di prodotto/additivo può variare in funzione di diverse variabili quali la temperatura di lavaggio, il fatto che la soluzione sia recuperata o meno, il tipo di utenza da lavare, etc. Di seguito si riporta un approccio standard per la pulizia di utenze dove la contaminazione è “fresca”, ovvero dove il prodotto alimentare non è stato sottoposto a trattamenti termici nella sua lavorazione: Detergente % (p/p) Diverspray VC13 1,5 - 2,0 Quattro Plus VC74 1,5 - 2,0 Total VC2 1,5 - 2,0 Britestar VC12 2,0 - 2,5 Distar 44 VC81 1,5 - 2,0 Voldar VC98 (polvere) 1,0 - 2,0 Additivo % (p/p) DivoPeroxy VB70 0,5 - 1,0 Booster VB31 0,5 - 1,0 -9- 1 Lavaggi per circolazione (C.I.P.) PASTORIZZATORI E LINEE DI SOSTA (TRATTAMENTO TERMICO) PER PASSATA DI POMODORO Il mix di prodotto/additivo può variare in funzione di diverse variabili quali la temperatura di lavaggio, il fatto che la soluzione sia recuperata o meno, il tipo di utenza da lavare, etc. Di seguito si riporta un approccio standard per la pulizia di utenze dove la contaminazione è stata “denaturata” dai trattamenti termici cui è stato sottoposto il prodotto alimentare nella sua lavorazione. Detergente % (p/p) Diverspray VC13 4,0 Quattro Plus VC74 4,0 Total VC2 4,0 Britestar VC12 5,0 Distar 44 VC81 4,0 Voldar VC98 (polvere) 3,0 L’additivo ossidante può essere dosato manualmente nel polmoncino di ricircolo, se il volume della soluzione di lavaggio è ridotto (< 100 litri). Laddove si esegue un processo di trattamento termico del prodotto o dove i volumi in gioco sono importanti (> 100 litri) e quindi si registrasse la necessità di dover dosare significative quantità di ossidante si consiglia un dosaggio in linea in continuo come da schema. Additivo % (p/p) DivoPeroxy VB70 1,0 - 2,0 Booster VB31 1,0 - 2,0 Una corretta gestione dei tempi garantisce l’ottenimento del risultato senza compromettere i consumi della risorsa acqua. Durante lo start-up i nostri tecnici sono a disposizione per ottimizzare i risciacqui attraverso lo studio delle fasi di transizione del CIP e la verifica delle corrette tempistiche come di seguito mostrato. PRELAVAGGIO: analisi della torbidità Tempo min. RISCIACQUO FINALE: analisi del pH -10 - 1 Lavaggi per circolazione (C.I.P.) La disinfezione degli impianti e delle superfici chiuse La disinfezione per circolazione viene difficilmente praticata nel settore conserviero ad eccezione di sottosettori specifici quali il confezionamento e la produzione dei succhi di frutta e altre lavorazioni per le quali si rende necessario disinfettare gli impianti dopo averli detersi. La disinfezione avviene quasi sempre per invasamento degli impianti e delle superfici a rischio; i principali prodotti utilizzati sono a base di peracidi ed in particolare: Prodotto Divosan Plus VT53 Presidio Medico Chirurgico Reg. Min. Sal. n. 19001 Divosan Activ VT5 Presidio Medico Chirurgico Reg. Min. Sal. n. 18941 Caratteristiche Conc. d’uso 5% peracetico 14% acqua ossigenata 0,3 - 0,5% 5% peracetico 24% acqua ossigenata 0,3 - 0,5% 15% peracetico 0,1 - 0,3% Percitrico e acqua ossigenata 0,4 - 0,8% Divosan Forte VT6 Presidio Medico Chirurgico Reg. Min. Sal. n. 12726 Divosan C ATTENZIONE per evitare fenomeni di corrosione (pitting) il contenuto di cloruri dell’acqua utilizzata per preparare le soluzioni disinfettanti non deve superare i 25 ppm; in effetti concentrazioni superiori a questa soglia potrebbero dare origine a fenomeni corrosivi sugli acciai che, in presenza di peracidi, verrebbero comunque amplificati. l’utilizzo di perossidi e peracidi nelle operazioni di detergenza e sanificazione in C.I.P. richiede tassativamente la presenza di sfiati negli impianti per la liberazione di ossigeno che tali prodotti comportano. • • - 11 - 2 Gestione igienica dei pastorizzatori a pioggia Nel settore dei vegetali, con particolare riferimento alle conserve vegetali sottolio e sott’aceto, il pastorizzatore denominato a pioggia generalmente è una macchina a tunnel all’interno della quale passano i vasetti o le scatole già ermeticamente chiuse che subiscono un trattamento termico finale a garanzia dell’igiene e della sicurezza dei prodotti alimentari. La pastorizzazione può causare, soprattutto nel vasetto con chiusura tramite capsula, la parziale fuoriuscita di liquido (olio) che imbratta le confezioni stesse, così come può succedere che vasetti di vetro possano “scoppiare o rompersi” facendo fuoriuscire tutto o parte del contenuto; per questo si rende necessario a valle del pastorizzatore l’inserimento di una sezione di lavaggio che può essere parte integrante dello stesso così come invece può essere una macchina a sé stante (lavatrice a tunnel). Per ovvie finalità commerciali il vasetto o la scatola infatti devono presentarsi puliti, senza residui oleosi e possibilmente brillanti. - 12 - E’ indispensabile gestire in modo idoneo tutto il trattamento di pastorizzazione per evitare che le confezioni, passando attraverso il pastorizzatore, possano “incrostarsi“, sporcarsi, annerirsi e quindi per evitare questi inconvenienti occorre trattare l’acqua veicolata dal pastorizzatore con idonei prodotti chimici. I trattamenti che vengono eseguiti hanno quindi la duplice finalità di salvaguardare la confezione da incrostazioni, sporcamenti, untuosità, annerimenti così come proteggere il pastorizzatore da incrostazioni e contaminazioni che potrebbero ridurne l’efficacia o peggio ancora favorire l’instaurarsi di contaminazioni anche di tipo microbico. In base ai trattamenti che possono venire effettuati sul pastorizzatore o sulla lavatrice a valle di quest’ultimo occorre utilizzare differenti prodotti con scopi e finalità differenti. Nella sezione del pastorizzatore dove è più elevato il salto termico si rende necessario trattare l’acqua (se non preventivamente addolcita) con idonei prodotti ad azione sequestrante e complessante per evitare la pitazione dei carbonati sulle riprecipitazione pareti e sugli ugelli del pastorizzatore ome sulla superficie delle così come zioni. confezioni. erminate confezioni e materiali Su determinate ossono tendere all’annerimento che possono de si rende sario necessario posito un apposito vo che additivo protegge la confezione e scongiura questa eventualità. Mentre alla fine del processo di pastorizzazione le confezioni (con particolare riferimento ai vasetti di vetro) richiedono sempre un lavaggio sgrassante per rimuovere le untuosità e riportare le loro superfici alla brillantezza originale. I prodotti per la detersione dei vasetti (o degli altri contenitori del prodotto finito) devono quindi rimuovere i residui di olio “cotto” insieme alle tracce di vegetale che questo porta con sé; per fare questo occorrono prodotti che associno ad una buona attività sgrassante un elevato potere sequestrante sufficiente per emulsionare l’olio e quindi rimuoverlo dalla superficie del vasetto. Tutto ciò deve essere fatto salvaguardando l’integrità della capsula del vasetto o la banda stagnata della scatola e quindi in condizioni di alcalinità controllata. 2 Gestione igienica dei pastorizzatori a pioggia I prodotti specifici per la gestione del pastorizzatore e della lavatrice dei vasetti vengono dosati automaticamente mediante centraline che provvedono al trasferimento ed al reintegro nella sezione lavaggio o in quella di risciacquo; questi prodotti sono descritti nella seguente tabella: Prodotto Caratteristiche Conc. d’uso Note Jarclean VC79 Detergente emulsionante ad altissima attività sequestrante 0,3 - 0,6% Suma Rinse A5 Brillantante per acque dolci e di media durezza In base alla durezza Suma Rinse A5 viene utilizzato per favorire l’asciugatura Suma Crystal A8 Brillantante per acque dure In base alla durezza Suma Crystal A8 viene utilizzato per favorire l’asciugatura Divoflow NBE Detergente alcalino ad elevata attività sequestrante 0,2 - 0,4% Da utilizzarsi su materiali resistenti all’alcalinità Divo SC VB63 Additivo sequestrante al risciacquo per pastorizzatori a pioggia 80 - 100 ppm Da utilizzarsi nella zona calda Divo RL VB9 Additivo sequestrante al risciacquo per pastorizzatori a pioggia 80 - 100 ppm Da utilizzarsi nella zona calda Div Aqua B96 VW11 Additivo biocida antialghe –slimicida e antibatterico 50 - 500 ppm Divergard Care Sequestrante antiannerimento per contenitori o parti in alluminio 150 - 400 ppm Da utilizzarsi nella zona calda Da utilizzarsi su qualsiasi materiale - 13 - 3 Lavaggio meccanico a spruzzo di contenitori e attrezzature Nel settore dei vegetali il lavaggio automatico a spruzzo viene effettuato per lavare contenitori e attrezzature di ausilio alla produzione (cassette, pallet in plastica, cassoni di raccolta, contenitori pallettizzabili, ...); questo lavaggio viene effettuato mediante macchine di lavaggio automatico a tunnel (se il numero di pezzi da lavare è considerevole) o macchine a cabina (se il numero dei contenitori è minore). Il lavaggio automatico a spruzzo è regolato da 4 parametri fondamentali ed in particolare: forza di impatto generata dalla pressione e portata dell’acqua azione chimica del detergente utilizzato azione termica dovuta alla temperatura tempo di contatto all’interno della macchina di lavaggio (sezione lavaggio) Le macchine di lavaggio generalmente prevedono le seguenti fasi: prelavaggio con sola acqua per rimuovere i residui più grossolani • • • • • • lavaggio con detergente per rimuovere i residui più fini rimasti sulle superfici • risciacquo finale per eliminare ogni traccia di contaminazione e di detergente. - 14 - Generalmente le attrezzature da lavare sono le seguenti: cassette (prodotto finito, semilavorato o di raccolta in campo) cassoni (raccolta e stoccaggio di frutta) cisternette o contenitori pallettizzabili contenenti frutta conservata pallet in plastica parti smontabili di macchinari e utensili di lavorazione. • • • • • I prodotti che vengono di norma utilizzati per il lavaggio di queste attrezzature sono riportati nella tabella sottostante: Prodotto Caratteristiche Britestar VC12 Detergente fortemente alcalino 0,5 - 1,0% Acciaio, plastica Profile VC71 Detergente alcalino cloroattivo 0,5 - 1,0% (a freddo) Acciaio, plastica Divoflow NBE Divoflow NTC VC26 Detergente alcalino ad alta sequestrazione 0,5 - 1,0% Acciaio, plastica Polypro VC17 Capture VC16 Detergente alcalino per superfici delicate 1,0 - 2,0% Acciaio, plastica, superfici delicate Conc. d’uso Note Sanificazione delle superfici aperte Le superfici aperte comprendono tutte le zone visibili dello stabilimento o comunque tutte le parti degli impianti di produzione facilmente raggiungibili direttamente o con semplici operazioni di smontaggio. Appartengono alle superfici aperte le linee di lavorazione incluso i macchinari aperti o apribili, i pavimenti sottostanti a tali linee, le pareti che le racchiudono e più in generale tutte le superfici sanificabili attraverso lance idriche in pressione. A differenza di altri settori merceologici (carne, latte,...) il settore relativo alla lavorazione dei vegetali, presentando spesso trattamenti di pastorizzazione finale, necessita più di pulizia e lavaggio che non di disinfezione vera e propria. Per questo le industrie conserviere concentrano la sanificazione delle superfici aperte puntando sulla detersione ben consapevoli però che è opportuno, al fine di rimuovere le patine vegetali, utilizzare prodotti ad azione ossidante (cloroattivi o alcalini associati a perossidi). E’ inoltre opportuno sottolineare un’altra importante differenza tra il settore delle conserve vegetali e quello dei deperibili in genere: nelle conserve vegetali si lavora praticamente sempre “per campagne” senza reali fermi produttivi e ciò comporta tempi limitati fra la fine di un turno e l’inizio del successivo. Tutto ciò determina lavaggi “tirati” e forse un po’ approssimativi giornalmente o a fine turno e lavaggi in profondità a fine settimana. 4 La procedura relativa alla sanificazione delle superfici aperte generalmente comprende: • • rimozione di ciò che può creare intralcio (imballaggi, cartoni, ...) smontaggio delle parti rimovibili e copertura delle parti sensibili all’acqua ed all’umidità • rimozione con getti d’acqua (getto libero o in bassa pressione) di tutti i residui grossolani (prelavaggio o, in qualche caso, lavaggio giornaliero) • • • distribuzione delle schiume o dei gel possibilmente ad azione ossidante attesa per favorire il contatto (circa 10/15 minuti) risciacquo della sospensione sporco-detergente • • drenaggio delle soluzioni residue dai pavimenti disinfezione delle superfici che lo richiedono in base al tipo di lavorazione effettuata In base alla chimica delle contaminazioni ed alla durezza dell’acqua è opportuno periodicamente intervenire con la detersione acida anche al fine di prevenire o evitare laboriose operazioni di disincrostazione per rimuovere le incrostazioni calcaree o miste che dovessero formarsi nel tempo. - 15 - 4 Sanificazione delle superfici aperte Prodotto Caratteristiche Conc. d’uso Informazioni utili Deltafoam VF8L Diverfoam SMS HD VF22 Detergente schiumogeno a bassa alcalinità 3 - 5% Da utilizzare su leghe leggere e metalli dolci Unifoam VF34 Detergente schiumogeno ad alto potere sequestrante 3 - 5% Da utilizzare in caso di acque dure in abbinamento a perossido d’idrogeno HD Plusfoam VF1 Detergente schiumogeno ad alta alcalinità 3 - 5% Da utilizzare per residui cotti o polimerizzati in abbinamento a perossido d’idrogeno Easyfoam VF32 Detergente schiumogeno cloroattivo (130 ppm 1%) 3 - 5% Da utilizzare per detergere e sbiancare. Non utilizzare su leghe Hypofoam VF6 Detergente schiumogeno cloroattivo (400 ppm) 3 - 5% Da utilizzare per detergere e sbiancare. Non utilizzare su leghe Diverfoam SMS Chlor VF22 Detergente schiumogeno cloroattivo per tutte le superfici (240 ppm) 3 - 5% Da utilizzare anche su leghe leggere e metalli dolci Acifoam VF10 Aciplusfoam VF9 Detergente schiumogeno acido 3 - 5% Da utilizzare per rimuovere incrostazioni e calcare Dilacfoam VF13 Detergente sanitizzante schiumogeno acido 3 - 5% Da utilizzare per detergere e sanificare anche superfici zincate Sanigel VG4 Gel detergente / sanitizzante alcalino 3 - 5% Da utilizzare per detergere e sanificare Superfoam VF3 Detergente schiumogeno caustico 3 - 5% Da utilizzare su tutte le superfici anche in abbinameno a perossidi Supergel VG3 Gel detergente caustico 3 - 5% Da utilizzare quando è necessario aumentare i tempi di contatto rispetto alle schiume Gel detergente acido 3 - 5% Da utilizzare quando è necessario aumentare i tempi di contatto rispetto alle schiume Acigel VG7 Tali prodotti per il loro elevato potere detergente (prolungato tempo di contatto), la semplicità di utilizzo e di erogazione (stesse apparecchiature delle schiume) e le prestazioni insuperabili (rimozione e risciacquo veloce) rappresentano un vero e proprio passo in avanti nella tecnologia relativa alla sanificazione delle superfici aperte. Diversey dispone inoltre di una tecnologia nuova particolarmente avanzata per la detergenza delle superfici aperte: si tratta di una gamma di formulazioni che uniscono le performance dei gel alla semplicità operativa delle schiume. - 16 - Prodotto Conc. d’uso Caratteristiche EnduroChlor VE5 3 - 4% Specialità detergente cloroattiva EnduroEco VE9 3 - 4% Specialità detergente acida EnduroSuper VE3 3 - 4% Specialità detergente alcalina 4 Sanificazione delle superfici aperte Gli impianti di lavaggio delle superfici aperte Il tipo di sporco ed i residui spesso abbondanti (fibre, cascami organici, pectine, ...) non richiedono, se rimossi di frequente, l’utilizzo di alte pressioni che peraltro sarebbero sempre sconsigliate per la produzione di aerosol e la ricontaminazione conseguente. La scelta impiantistica viene spesso effettuata in base alle abitudini del cliente (frequenza dei lavaggi), all’età dello sporco, alla consistenza ed al volume dei residui; se si opera giornalmente o a fine turno lo sporco è fresco e conseguentemente ci si può orientare verso la bassa pressione (20-40 ate); se invece la maggior parte delle pulizie o dei lavaggi vengono effettuati a fine settimana o addirittura a fine campagna è meglio adottare pressioni d’esercizio più alte. Generalmente la bassa pressione copre la stragrande maggioranza delle esigenze di lavaggio dei differenti settori; in qualche caso può essere opportuno affiancare ad un impianto in bassa pressione una o più idropulitrici per singole e specifiche esigenze (sporco vecchio o carbonizzato). Lo schema sottostante riassume la logica relativa alla scelte impiantistiche: Frequenza Ogni fine turno Ogni giorno Ogni settimana A fine campagna Tipo di sporco Sporco organico fresco Sporco organico vecchio carbonizzato Pressione idrica Vantaggi Soluzioni 20 - 40 ate Migliore rimozione dei residui grossolani. Nessuna manutenzione Impianto in bassa pressione 40 - 100 ate Migliore rimozione dei residui carboniosi e vecchi Impianto in alta pressione o multi pressione Impianto SecureClean Impianto c centralizzato in b bassa pressione con appositi sa satelliti carrellati e non - 17 - 4 Sanificazione delle superfici aperte La disinfezione delle superfici aperte La disinfezione delle superfici aperte è una pratica poco diffusa nel settore conserviero classico mentre è sicuramente più diffusa e soprattutto necessaria nelle lavorazioni di vegetali freschi o nella produzione di piatti pronti surgelati a base di vegetali. La disinfezione delle superfici è inoltre indispensabile nei reparti di confezionamento siano essi di quarta gamma, frutta secca, frutta candita, semilavorati a base di frutta, piatti pronti, patate e chips, ...... Della gamma di disinfettanti e igienizzanti Diversey, specifici per la disinfezione di superfici aperte o disinfezioni per immersione, vi ricordiamo: Principio attivo Conc. d’uso Quaternari d’ammonio 1 - 2% Disinfettante residuale da utilizzare a spruzzo o ad immersione Anfoteri 1 - 2% Disinfettante residuale da utilizzare a spruzzo o ad immersione Alchilammine 1 - 2% Disinfettante residuale da utilizzare a spruzzo o ad immersione Divosan C Acido percitrico 1 - 2% Igienizzante non residuale da utilizzare a spruzzo o ad immersione Parasan IC Polibiguanidi 1 - 2% Igienizzante residuale da utilizzare a spruzzo o ad immersione Alcoli e anfoteri Tal quale Disinfettante alcolico da utilizzare a spruzzo Alcoli e quaternari Tal quale Disinfettante alcolico da utilizzare a spruzzo Alcool isopropilico (70%) Tal quale Disinfettante alcolico da utilizzare a spruzzo Cloro organico 1 - 2% Cloro inorganico (1150 ppm 1%) 0,1 - 1% Igienizzante cloroattivo concentrato da utilizzare a spruzzo o ad immersione Cloro inorganico (350 ppm 1%) 0,5 - 1% Battericida ad azione detergente da utilizzare a spruzzo/CIP/immersione Cloro inorganico (675 ppm 1%) 0,5 - 1% Igienizzante ad azione detergente da utilizzare a spruzzo/CIP/immersione Prodotto Delladet VS2 Reg. Min. Sal. n. 18927 Tego 51 Reg. Min. Sal. n. 2277 Suredis VT1 Reg. Min. Sal. n. 18931 Tego Spray Reg. Min. Sal. n. 3495 Alcosan VT10 Reg. Min. Sal. n. 18645 Divodes FG VT29 Suma Sol D4.8 Reg. Min. Sal. n. 18883 Divosan Hypochlorite VT3 Divosan TC86 VS8 Reg. Min. Sal. n. 18858 Deogen VS7 Diverfoam Active VT70 - 18 - Peracetico a schiuma (120 ppm 1%) 2 - 3% Note Disinfettante cloroattivo da utilizzare per CIP/immersione/manuale Igienizzante schiumogeno a base di acido peracetico 5 Pulizia e lavaggio pavimenti Occorre distinguere le pavimentazioni in tre grandi zone differenti perché la pulizia ed il lavaggio di tali zone è generalmente effettuato in modo diverso per motivi logistici legati anche ad una diversa natura dei residui e a differenti livelli di usura meccanica. Le zone possono così essere suddivise: ZONE PRODUTTIVE VERE E PROPRIE In tali zone il lavaggio dei pavimenti avviene insieme ai macchinari ed alle linee ovvero mediante sistemi a schiuma/gel in abbinamento ad una pressione di rete idonea per la rimozione dello sporco (vedere capitolo “Sanificazione delle superfici aperte”). ZONE MAGAZZINO E STOCCAGGIO ZONE DI PASSAGGIO/CORRIDOI/ZONE DI CONFEZIONAMENTO In queste zone i residui presenti sono contenuti ed è generalmente possibile operare direttamente con lavasciuga senza intervenire con pretrattamenti. Naturalmente in funzione della frequenza di lavaggio, della natura chimica delle contaminazioni presenti e della tipologia di pavimentazione occorrerà scegliere il prodotto ed il sistema abrasivo più idoneo (disco o spazzola); il doppio passaggio potrà essere necessario sugli sporchi più ostinati e meno facilmente permeabili. La tabella sottostante Vi fornisce utili indicazioni circa il prodotto da scegliere in funzione dello sporco e delle condizioni di utilizzo: Tipologia di residuo Jarclean VC79 • Presenza di oli vegetali 1,0 - 3,0% Detergente alcalino adatto per qualsiasi macchina Trak 11 • Presenza di oli vegetali e minerali • Segni di muletti 1,0 - 3,0% Detergente debolmente alcalino adatto per qualsiasi macchina • Presenza di residui vecchie ostinati 1,0 - 3,0% Detergente sgrassante adatto per la rimozione di contaminazioni vecchie e tenaci. Additivato con Booster VB31 migliora le prestazioni • Elevata presenza di residui organici 1,0 - 3,0% Detergente caustico cloroattivo Floorex Occorre diversificare i magazzini delle materie prime da quelli dei prodotti finiti. I magazzini delle materie prime possono, a seconda di quello che contengono, essere puliti o lavati in maniera del tutto differente: se il pavimento è asciutto e la natura e la granulometria dei residui lo richiede occorre aspirare le polveri (motospazzatrice) prima di operare un vero e proprio lavaggio meccanico con apposita lavasciuga; se invece i residui sono per lo più umidi occorrerà rimuovere la parte grossolana con lance prima di passare con lavasciuga. Nei magazzini dei prodotti finiti i pavimenti non presentano sporchi pesanti; è quindi possibile intervenire direttamente con lavasciuga senza pretrattamenti. Conc. d’uso Prodotto Profile VC71 Note Swingo 4000 Swingo XP - 19 - 6 Lavaggi per immersione e riempimento Nell’industria di lavorazione e trasformazione dei vegetali le campagne di lavoro sono sempre condizionate dalla materia prima e, come tale, spesso si opera per periodi brevi (30-40 giorni) ma su due/tre turni lavorativi; gli impianti non devono avere intoppi di alcun genere e le sanificazioni (manutenzioni/disincrostazioni) vengono eseguite velocemente tra un turno e l’altro. Ne consegue periodicamente la necessità di operare tramite vere e proprie bonifiche delle superfici soprattutto su quelle i cui residui hanno subito polimerizzazioni, conseguenza di trattamenti termici: è il caso dei cuocitori (che non hanno sistemi automatici), delle autoclavi, delle boulles, degli evaporatori a bacinella e di tutte le superfici particolarmente incrostate da residui prevalentemente organici. Il trattamento per immersione/ riempimento viene effettuato sia su macchinari quali i cuocitori o i bollitori che su parti smontabili particolarmente incrostate che richiedono tale tipo di intervento. Questo tipo di pulizia che prevede tempi lunghi, alte temperature e prodotti spesso piuttosto forti, viene di norma utilizzato a fine settimana o a fine campagna se le superfici da pulire ed i loro residui non compromettono la salubrità e l’igiene del prodotto finale; se i macchinari da lavare sono parecchi (es. boulles) la soluzione generalmente sovraccarica in alcalinità viene riutilizzata per le boulles successive. Quando le incrostazioni inorganiche prevalgono sullo sporco organico è opportuno utilizzare detergenti acidi o, se necessario, eseguire un doppio passaggio alcalino/acido per asportare tutti i residui rimasti sulle superfici. Se le superfici sono lineari le soluzioni devono essere spruzzate e lasciate agire per il tempo necessario prima di essere risciacquate con getti in pressione. I prodotti più utilizzati sono evidenziati nella seguente tabella: Queste superfici generalmente vengono trattate nel seguente modo: • • • - 20 - asportazione dei residui grossolani mediante getti possibilmente in pressione trattamento per immersione/ riempimento con detergenti alcalini/caustici per tempi lunghi rimozione finale dei residui possibilmente con getti in pressione o in alternativa con la semplice manichetta dell’acqua Prodotto Tipologia di prodotto Conc. d’uso Note Breltak VC20 Caustico completo in polvere 2 - 10% Manipolare con cura (corrosivo) Britestar VC12 Caustico completo liquido (30% NaOH) 5 - 30% Manipolare con cura (corrosivo) Distar 44 VC81 Caustico completo liquido (40% NaOH) 3 - 20% Manipolare con cura (corrosivo) Caustico completo concentrato in polvere 2 - 5% Manipolare con cura (corrosivo) Diverflow DFL VC34 Per velocizzare il distacco e la rimozione delle incrostazioni organiche dalle superfici è possibile addittivare alla soluzione detergente il prodotto Booster VB31 (ossidante) che, in soluzione alcalina, sinergizza l’azione del detergente migliorando le performance del sistema lavante. Le soluzioni alcaline esauste generalmente non possono esser riutilizzate per altre operazioni di pulizia in quanto si rende sempre necessario un livello piuttosto alto di alcalinità libera affinchè il processo di asportazione e dissoluzione dei residui avvenga in maniera ottimale. 7 Lubrificazione nastri di trasporto Il confezionamento dei prodotti liquidi, derivanti dalla trasformazione dei vegetali, così come in tutti i settori dell’industria alimentare, prevede prima e dopo il riempimento il trasporto su nastrovie dei recipienti, siano essi bottiglie di vetro, contenitori di p plastica, brik, ecc. I na nast stri ri trasportatori t esssere se ere re nastri devono essere opportunamente lubrificati per ottimizzare la produttività della linea e soprattutto per ridurre al minimo l’usura degli impianti ed i conseguenti rischi di improvvise rotture dei nastri stessi. Il lubrificante più adatto deve essere scelto tenendo conto di diversi fattori (il materiale dei contenitori e dei nastri, l’acqua utilizzata per diluire il prodotto, lo smaltimento delle acque reflue, ecc.), mentre la sua applicazione deve tenere conto di fattori quali il controllo della schiuma e la pulizia del nastro. Diversey ha messo a punto una gamma completa di lubrificanti in grado di coprire tutte le esigenze ed affrontare in maniera ottimale tutti gli aspetti della lubrificazione nastri. Il Servizio Tecnico di cui dispone l’Azienda è inoltre in grado di progettare soluzioni personalizzate anche per quanto concerne l’impianto di distribuzione ed erogazione del lubrificante, scegliendo le centraline di diluizione più opportune e valutando i tempi di erogazione e di pausa più adatti alle linee di trasporto. Nella tabella seguente vengono riportati i prodotti lubrificanti più adatti all’industria conserviera e di trasformazione dei vegetali. Conc. d’uso Prodotto Caratteristiche Durezza SuperLoob VL4L Sapone esente da tensioattivi Fino a 30°F 0,3 - 2,0% Utilizzabile sia su vetro/acciaio che su plastica/plastica Shurlube H VL1 Sapone con tensioattivi. Elevata attività detergente Fino a 40°F 0,2 - 2,0% Da utilizzare su vetro e acciaio Dicolube HC2 VL99 Ammine esenti da tensioattivi. Buona attività detergente Insensibile 0,2 - 0,5% Applicabile in tutti i settori (vetro/acciaio, plastica/plastica, poliaccoppiato/plastica, ecc.) Dicolube MBK VL78 Buona ed elevata attività sanificante (Pseudomonas Aeruginosa) Insensibile 0,05 - 0,1% Applicabile in tutti i settori (vetro/acciaio, plastica/plastica, poliaccoppiato/plastica, ecc.) Dicolube TPB VL20 Siliconico. Elevata attività lubrificante Insensibile 0,2 - 0,5% Note Da utilizzarsi su poliaccoppiato/plastica o su plastica/plastica - 21 - 7 Lubrificazione nastri di trasporto A parte i sistemi di lubrificazione tradizionale Diversey dispone di un nuovo sistema di lubrificazione a secco denominato Dry Tech. Tale sistema prevede di lubrificare i nastri di trasporto in un modo totalmente nuovo e cioè senza la veicolazione dell’acqua. E’ evidente che i vantaggi che questo sistema presenta nei confronti di quello tradizionale sono molteplici e derivano dalla totale assenza di acqua o comunque da una sua significativa riduzione ed in particolare: minimizzazione dei rischi sul lavoro (riduzione della scivolosità dei pavimenti) riduzione dei rischi igienici derivati dalle pozze d’acqua sotto i nastri riduzione dei consumi di acqua in emungimento ed in scarico assenza (o riduzione dei contaminanti negli scarichi) di reflui da depurare linee di trasporto più semplici prive di bacini di raccolta delle schiume assenza di schiume e altri detergenti sulle pavimentazioni riduzione generale dei costi. Con periodicità da definire è necessario eseguire il lavaggio dei nastri che comunque sono sottoposti ad un minimo di sporcamento dovuto al prodotto ed alle contaminazioni ambientali. Diversey è in grado di offrire sistemi per il lavaggio automatico dei nastri e dispone inoltre di tecnologie complete anche per poliaccoppiato su plastica (Tetrabrik). Il sistema comprende la centralina di dosaggio, il sistema di erogazione (ugelli o pennelli), il prodotto chimico, la messa a punto presso lo stabilimento del cliente, la manutenzione periodica della centralina. Questo servizio viene offerto alla clientela attraverso un contratto di locazione che comprende tutte le voci descritte in precedenza. In sostanza il cliente non deve più preoccuparsi del sistema di lubrificazione che viene totalmente affidato a Diversey. • • • • • • • - 22 - Applicazioni Lubrificazione a secco Prodotto Caratteristiche Dry Tech 4 Dry Tech DT Specifico per poliaccoppiato su plastica Dry Tech 5 Specifico per vetro e plastica su acciaio Il lavaggio manuale delle superfici e delle attrezzature La molteplicità e la complessità di superfici riscontrabili nell’industria di lavorazione dei vegetali evidenzia la necessità di interventi manuali per quanto attiene la pulizia di superfici complesse, smontabili o comunque di superfici delicate che non possono essere lavate in pressione. Generalmente si tratta di parti fisse o smontabili di impianti o macchinari che per diverse ragioni richiedono un intervento localizzato che non può essere effettuato con lance. 8 Diversey dispone di una serie specifica di attrezzi che possono agevolare la pulizia manuale delle superfici: si tratta di spazzole con e senza manico, di spazzoloni, di spingiacqua, di pannispugna pugna e di altri accessori che semplificano mplificano le difficili e laboriose pulizie lizie manuali. La tabella sottostante riporta alcuni di principali prodotti per pe le pulizia manuali: Le parti fisse possono essere lavate in loco ed il prodotto può essere distribuito con appositi erogatori (nebulizzatori/spruzzatori) per poi essere spugnato/spazzolato e risciacquato; le parti mobili invece vengono portate in appositi lavatoi per essere lavate a mano in una soluzione appositamente preparata. La pulizia manuale sfrutta l’azione combinata del prodotto (energia chimica) e l’energia dell’operatore mentre effettua tale operazione (energia meccanica) abbinata all’energia termica se il lavaggio avviene in acqua calda (40 ÷ 50 °C). Prodotto Descrizione Conc. d’uso Shureclean Plus VK9 Detergente neutro schiumogeno 2 - 5% Nessuna Il prodotto non è nè irritante nè corrosivo 2 - 5% Leggermente irritante se usato tal quale Non schiumogeno. Prodotto consigliato da TETRAPAK per il lavaggio automatico delle confezionatrici Schiumogeno Avvertenze Note Fillerclean VK12 Detergente debolmente alcalino Ultraclean VK3L Detergente alcalino concentrato 2 - 3% Leggermente irritante se usato tal quale Safeclean VK2 Detergente manuale in polvere 2 - 5% Leggermente irritante se usato tal quale Schiumogeno Hypoclean VK38 Detergente clorattivo in polvere 2 - 4% Irritante se usato tal quale Schiumogeno SU 890 Detergente liquido alcalino 2 - 4% Nessuna Schiumogeno Detergente sequestrante in polvere 1 - 2% Irritante se usato tal quale Schiumogeno Divo Plus N.B. Quando i residui sono particolarmente tenaci e polimerizzati può essere necessario ricorrere a prodotti caustici o acidi di pericolosa manipolazione; in questi casi, se possibile, occorre intervenire per immersione (vedi capitolo 6 ) o in alternativa manualmente, utilizzando i prodotti per la manutenzione periodica con i dovuti accorgimenti precauzionali. - 23 - 9 Sanificazione nelle produzioni vegetali di quarta gamma La perfetta sanificazione degli impianti, degli ambienti e delle attrezzature è una condizione fondamentale per l’igiene delle produzioni vegetali di quarta gamma; queste produzioni infatti vengono consumate senza alcun tipo di lavaggio ulteriore e quindi l’ambiente produttivo all’interno del quale si eseguono le differenti lavorazioni (selezione e cernita, taglio, lavaggi, asciugatura, pesatura e confezionamento) deve essere mantenuto in condizioni igieniche tali da non contaminare o ricontaminare il prodotto. vengano scongiurate contaminazioni secondarie fra superfici sporche e superfici pulite che potrebbero determinare pericoli per il prodotto finale. Le condizioni igieniche di partenza sono fondamentali per il risultato finale. Anche la sanificazione delle linee di lavorazione rappresenta di fatto una fase “produttiva” in quanto è fondamentale per l’ottenimento di un prodotto igienicamente idoneo ad essere trattato, confezionato e poi consumato. Le principali applicazioni igieniche riguardano: • le linee di cernita, taglio e lavaggio: tali linee sono pressoché aperte e si sanificano con schiuma-detergenti cloroattivi non prima di aver operato con un buon prerisciacquo per rimuovere i residui grossolani; i materiali coinvolti sono prevalentemente acciaio e teflon (tavoli di cernita) • macchine semichiuse per il lavaggio e l’asciugatura dei vegetali: in tal caso di opera sempre con schiumogeni clorattivi ma si rende necessario smontare tutte le parti rimovibili per poter arrivare a lavare e sanificare tutte le superfici anche le più nascoste. Le parti rimovibili vanno smontate e deterse manualmente; difficilmente sono presenti lavaggi C.I.P. • bilance multiteste: Le prime fasi naturalmente sono quelle più contaminate e sporche (selezione e cernita) e man mano che il prodotto viene affinato, lavato e igienizzato anche l’ambiente e gli impianti diventano man mano più puliti e sanificati; anche per questo i locali sono spesso separati affinché - 24 - vengono smontate pressoché giornalmente e i diversi componenti (cestelli e scivoli) vengono lavati manualmente; ultimamente sono state sviluppate macchine a cabina o a nastro per il lavaggio automatico • confezionatrici: non possono essere lavate con getti d’acqua; normalmente si ricorre a sistemi di pulizia manuale utilizzando disinfettanti alcolici ad azione detergente • i contenitori e le cassette utilizzate generalmente possono essere di tre tipologie: 1 cassette per la raccolta in campo 2 cassette per lo stoccaggio di semilavorati 3 cassette per la distribuzione del prodotto finito (le cassette smontabili a noleggio sono lavate dalle aziende che le noleggiano) Sanificazione nelle produzioni vegetali della quarta gamma 9 Le cassette da lavare sono generalmente numerose e quindi è opportuno dotarsi di una apposita macchina di lavaggio cassette a nastro; per le piccole realtà comunque sono disponibili macchine a cabina. Anche se le contaminazioni delle cassette per la raccolta sono rappresentate solo da terriccio o poco altro è evidente che il contenitore andrebbe lavato ugualmente. • pavimenti: l’ estensione dei pavimenti richiede generalmente una lavasciuga (lavaggio meccanico) per le superfici più “asciutte”: celle di stoccaggio, reparto spedizione, locali ausiliari alla produzione. Per gli ambienti tipici della produzione (cernita, taglio, lavaggio,...) i pavimenti si lavano insieme alle altre superfici e ai macchinari utilizzando le schiume detergenti • il biofilm: l’ambiente particolarmente umido e ricco di fibre vegetali può favorire l’insorgenza di biofilm (cioè di agglomerati mucillaginosi in cui i batteri si autoproteggono) nelle zone di difficile pulizia e lavaggio spesso su superfici rugose, il biofilm che si crea può contenere Listeria Monocytogens e Pseudomonas Aeruginosa due germi patogeni che non devono essere presenti né sulle superfici né ovviamente sul prodotto finito. Per questo può essere opportuno periodicamente aumentare i dosaggi del detergente alcalino oppure eseguire un doppio passaggio alcalino-acido. La disinfezione periodica con prodotti ossidanti a concentrazione elevata può ridurre il rischio di formazione dei biofilm; è comunque importante sapere che le condizioni ambientali favoriscono l’instaurarsi di questo pericolo e comportarsi di conseguenza cercando di prevenirne l’insorgenza. • Altri punti da tenere sotto controllo sono i seguenti: • canalette e pozzetti di drenaggio • gocce di condensa da macchinari, pareti e soprattutto soffitti • motori posti sopra o a fianco di superfici che trasportano il prodotto • confezionatrici e nastri di confezionamento • contenitori dei rifiuti e degli sfridi lavorazione • qualità dell’acqua • ruggine e materiali aggredibili • pacchi lamellari degli impianti di raffreddamento • prevenzione all’entrata degli insetti con flussi d’aria alle porte e lampade elettroluminose • gestione igienica dei cassonetti. - 25 - 9 Sanificazione nelle produzioni vegetali della quarta gamma Il piano di sanificazione suggerito per il settore specifico prevede i seguenti prodotti: Superfici Applicazioni Conc. d’uso Prodotto LINEE DI CERNITA, SELEZIONE E LAVAGGIO VEGETALI Detergente clorattivo schiumogeno 3 - 4% Easyfoam VF32 Hypofoam VF6 EnduroChlor VE5 Diverfoam SMS Chlor VF18 LINEE DI CERNITA, SELEZIONE E LAVAGGIO VEGETALI Detergente acido schiumogeno 3 - 4% Aciplusfoam VF59 CASSETTE E CONTENITORI Detergente-igienizzante cloroattivo non schiumogeno per lavaggio meccanico cassette 0,5% Profile VC71 Divosan TC86 VS8 (R. M. S. n. 18858) Deogen VS7 LAVAGGIO MECCANICO PAVIMENTI Detergente sgrassante non schiumogeno per pavimenti 1 - 2% Floorex Trak 11 PARTI E COMPONENTI MULTITESTE Detergente per lavaggi manuali di attrezzature e componenti varie 1% LAVAGGIO E IGIENIZZAZIONE CONFEZIONATRICI Battericida igienizzante alcoolico per macchine che non gradiscono l’uso di soluzioni acquose Tal quale Alcosan VT10 (R. M. S. n. 18645) LINEE DI LAVAGGIO E CONFEZIONAMENTO Igienizzante ossidante per superfici aperte 0,5 - 1% Divosan C PARETI , CELLE FRIGORIFERE Battericida residuale per superfici aperte (pareti, celle,…) 2% LAVAGGIO C.I.P CUOCITORI ZUPPE Detergente caustico addittivato con perossidi 3% detergente 1-2% perossido Per sanificare i cestelli della multi teste e relativi “scivoli”; occorrono tempi molto lunghi. Anche perchè lo smontaggio e il successivo rimontaggio di queste parti è molto laborioso. La tentazione di lavare queste parti non giornalmente ma settimanalmente comporta rischi igienici che le aziende non possono correre. Per questo i migliori costruttori del settore lavaggio propongono macchine automatiche e semiautomatiche per poter lavare i cestelli e gli altri componenti in tempi brevi; con tali macchine il lavaggio diventa sicuramente giornaliero. Shurclean Plus VK9 Divosan Extra VT55 (R. M. S. n. 18645) Delladet VS2 (R. M. S. n. 18927) Suredis VT1 (R. M. S. n. 18931) Distar 44 VC81 + Booster VB31 LAVATRICE A CABINA PLURISTAZIONE Zona scarico attrezzature pulite Zona carico attrezzature da lavare Movimentazione carrelli con attrezzatura pulita Movimentazione carrelli con attrezzatura da lavare Bilancia multiteste - 26 - Sanificazione delle lavorazioni di prima gamma e frigoconservazione dei vegetali Le aziende che eseguono queste tipologie di lavorazione occupano in genere superfici molto estese perché lo stoccaggio dei vegetali richiede vaste superfici refrigerate e, come tale, la pulizia dei pavimenti rappresenta sicuramente una delle principalili applicazioni d del ell settore. A questa applicazione igienica seguono altre applicazioni ugualmente importanti che generalmente comprendono: lavaggio e sanificazione superfici aperte (linee di lavorazione che comprendono la cernita, il taglio, la selezione e il lavaggio dei vegetali) il confezionamento dei vegetali (nastri e confezionatrici) il lavaggio meccanico periodico o mediante idropulitrice dei cassoni e dei contenitori • • • • il lavaggio e la sanificazione delle superfici ausiliari alla produzione (spogliatoi, servizi igienici, mensa, laboratori, …) 10 Le aziende che operano queste lavorazioni sono generalmente aziende strutturate di grandi dimensioni appartenenti a consorzi o a gruppi distributivi a livello nazionale; all’interno di esse vengono anche preparate le vaschette di ortaggi che normalmente troviamo sui banchi dell’ortofrutta dei supermercati e degli ipermercati. Negli ultimi anni queste tipologie produttive hanno dovuto investire sulla sanificazione perché frutta e ortaggi rappresentano una fonte di contaminazione (pesticidi, polvere, marciume vegetale, …) per sé stessi e per le superfici con cui vanno in contatto durante le lavorazioni. Il lavaggio e la sanificazione sono quindi ormai una prassi consolidata di queste strutture aziendali anche se frutta e verdura devono giocoforza essere ben lavate se consumate crude e soprattutto se non pelate. Il piano di sanificazione di questa tipologia produttiva comprende quindi: la pulizia meccanica dei pavimenti la sanificazione delle linee di lavorazione l’igienizzazione delle linee di confezionamento il lavaggio periodico dei cassoni e dei contenitori la sanificazione delle superfici ausiliari alla produzione • • • • • Le principali applicazioni igieniche sono riportate nella tabella sottostante: Conc. d’uso Prodotti Sanificazione a schiuma Sanificazione manuale Sanificazione a spruzzo 3 - 4% Hypofoam VF6 Easyfoam VF32 Hypoclean VK38 Divosan TC86 VS8 (R. M. S. n. 18858) Profile VC71 Linee di confezionamento Igienizazione alcoolica 3 - 4% Alcosan VT10 (R. M. S. n. 18645) Spazzatura pavimenti Motospazzatrice Pulizia pavimenti Lavaggio meccanico con lavasciuga Superfici Applicazioni Linee di lavorazione vegetali Lavaggio periodico cassoni e cassette No prodotti 3 - 4% Floorex Trak 11 Lavaggio automatico a spruzzo in apposite macchine a tunnel o a cabina 0,5 - 1% Profile VC71 Lavaggio in pressione con idropulitrice 3 - 4% Divoflow NBE Trattamento preventivo antimuffe Disinfezione con quaternari Trattamento distruttivo muffe Distruzione delle muffe con clorivati inorganici 3 - 5% Divosan Hypochlorite VT1 Lavaggio pavimenti e bagni 2 - 3% SU 890 Disincrostazione bagni Tal quale Superfici ausiliarie Igienizzazione superfici e sanitari 3% 3 - 5% Divosan Extra VT55 (R. M. S. n. 18645) R6 D-Form S - 27 - 11 Sanificazione delle friggitrici La frittura delle patate viene effettuata tramite apposite friggitrici a nastro in cui il vegetale attraversa un bagno di olio bollente per un periodo di tempo sufficiente al completamento della frittura. L’olio contenuto nelle vasche sottostanti al tunnel viene periodicamente rinnovato previo specifica analisi di verifica; il lavaggio all’interno delle friggitrici può essere effettuato manualmente o per circolazione a seconda che la friggitrice sia dotata o meno di apposito sistema C.I.P. La sequenza delle operazioni si può così riassumere: INTERNO • • • • staccare i collegamenti elettrici e svuotare l’olio dalle vasche smontare le parti rimovibili, pulire i filtri e risciacquare con acqua calda a perdere riempire le vasche con soluzioni detergenti specifiche (Cipton VC11/Distar 44 VC81) portare in temperatura e attendere almeno 30-60 min (oppure far circolare soluzioni per tempi analoghi utilizzando l’apposito sistema C.I.P.) svuotare e risciacquare in temperatura alla pressione necessaria (oppure far circolare acqua per almeno 15 minuti a 60°C) ESTERNO risciacquare con acqua calda in pressione schiumare ll’esterno esterno dei macchinari e le parti rimovibili con apposita soluzione detergente schiumogena (HD Plusfoam VF1) • • attendere il tempo necessario per il contatto risciacquare energicamente alla pressione necessaria sino alla completa rimozione della sospensione sporco-detergente. NUOVA PROCEDURA MONOFASE PER RIMUOVERE L’OLIO DI GIRASOLE L’olio di girasole che viene frequentemente utilizzato per friggere o alle palmoleine richiede un’alta concentrazione di detergente rispetto miare acqua, a temperature e tempo di contatto costanti. Per risparmiare gio mediante energia e tempo si consiglia di procedere con il lavaggio attivi, Spray ball o C.I.P. utilizzando soluzioni ricche di tensioattivi, sequestranti e fortemente alcaline. o sono dure, Il sequestrante è indispensabile se le acque di lavaggio l’azione tensioattiva serve per rimuovere le sostanze oleose e zzazioni. l’alcalinità diventa importante per rimuovere le polimerizzazioni. e Diversey ha messo a punto una procedura che prevede ca un lavaggio prolungato a caldo con una soluzione ricca di sequestranti, tensioattivi e fortemente alcalina (per questo si utilizza: Quattro Plus VC74, Brightwash VB14 e Shurclean Plus VK9 in miscela). ri Sector SSpecialist. peciialilist. N.B. Potete richiedere la procedura dettagliata ai nostri I principali prodotti per il lavaggio delle friggitrici sono riportati nella seguente tabella: Prodotto Descrizione Conc. d’uso Note Quattro Plus VC74 Distar 44 V 81 Detergenti fortemente alcalini non schiumogeni per C.I.P 3 - 5% Aumentare le concentrazioni se la frequenza di lavaggio non è elevata Cipton VC11 Detergente alcalino ad elevata sequestrazione non schiumogeno per C.IP. 4 - 6% Consigliabile per acque particolarmente dure Brightwash VC20 Additivo sequestrante alla soda caustica o ai prodotti alcalini per lavaggi C.I.P In base alla durezza dell’acqua (0,3-1%) Shureclean Plus VK9 Detergente neutro ricco in tensioattivi 0,5% Da addittivare alla miscela alcalina con sequestrante e tensioattivo per la procedura monofase HD Plusfoam VF1 Detergente schiumogeno fortemente alcalino per la pulizia a schiuma degli esterni e delle parti rimovibili 3 - 5% Indicato per la pulizia degli esterni; manipolare con cura Detergente caustico in polvere ad azione ossidante 3 - 5% Da utilizzarsi per C.I.P. o in ammollo o mediante spray ball • • Voldar VC98 - 28 - Da utilizzarsi per C.I.P. 12 Rimozione della pietra vegetale Il residuo, che viene lasciato nell’impianto in seguito alla cottura dei vegetali (cuocitori), è uno delle contaminazioni più resistenti all’azione chimica attualmente conosciuta. Il residuo da cottura dei vegetali risulta essere tra i meno reattivi poiché la parte inorganica non è principalmente costituita da carbonati bensì da ossalato e solfato di calcio in cui è presente traccia di carbonato mentre la parte organica è costituita da amidi dispersi in un reticolo di fibre vegetali. Mentre l’ossalato ed il solfato di calcio (ferro, magnesio) non sono reattivi nè alla alcalinità nè agli acidi, gli amidi, ma soprattutto le fibre vegetali reticolate nell’inorganico, disidratandosi al crescere del residuo cementano la contaminazione bloccando del tutto l’attacco chimico dei detergenti. Il risultato è visibile nella fotografia. La ragione di questa resistenza è dovuta la fatto che tale residuo corrisponde esattamente al concetto di contaminazione “autoprotetta”. La contaminazione si divide in due classi con sensibilità chimica ben precisa: INORGANICA Reagisce agli acidi che la eliminano rapidamente per solubilizzazione ma è inerte all’alcalinità. ORGANICA Reagisce in ambiente alcalino (detergenti basati su soda, potassa ed altri attivi alcalini) nel quale viene solubilizzata o dispersa o sospesa o emulsionata. L’organico è relativamente poco reattivo agli acidi. Quando queste due classi si trovano presenti contemporaneamente in grande quantità, la contaminazione si autoprotegge nel senso che la parte inorganica la protegge dall’attacco alcalino mentre la parte organica la protegge dall’attacco acido. Di conseguenza, i tradizionali detergenti acidi o alcalini sono utilizzati per sgrossare quotidianamente l’impianto, ma la pulizia completa va eseguita possibilmente a brevi intervalli di tempo (settimanalmente), quando si hanno tempi sufficientemente lunghi a disposizione (almeno 12 ore) sfruttando un principio chimico differente da quelli tradizionali. Infatti, se l’alcalinità e l’acidità in sé hanno una attività molto rallentata su questo sporco, occorre mettere il residuo a contatto con un attivo in grado di strappargli i cationi che lo bloccano (calcio, ferro, magnesio), disgregando così la sua intelaiatura e permettendo alla alcalinità di agire successivamente in modo più efficace e rapido. Questo lavoro è fatto da un particolare sequestrante, l’EDTA, che è in grado di competere quei cationi all’ossalato, al solfato ed al carbonato. EDTA EDTA-Ca EDTA-Ca NaOH Pulizia semplificata Sfortunatamente per riuscire a scardinare il reticolo l’EDTA necessita di tempo di contatto prolungato di parecchie ore (anche >12 ). - 29 - 12 Rimozione della pietra vegetale Se si vuole eliminare chimicamente il residuo, si consiglia di eseguire la manutenzione sopradescritta di tipo straordinario il più frequentemente possibile per non far crescere troppo il residuo sulle superfici. UNA BUONA PRATICA POTREBBE PREVEDERE: lavaggio a ricircolo a 70-80°C con soluzioni caustiche ( Distar 44 VC81, Quattro Plus VC74, ...) al 3-5% miscelate a Brightwash (EDTA) al 10% circa • • Le prove di laboratorio sono state effettuate con prodotti alcalini ed EDTA Concentrazione di base: 5 % in caustici forti Temperatura ambiente: a 70 °C Tempo di contatto: diverse ore (anche giorni) I risultati migliori si sono avuti con la presenza di EDTA al 10%. In questo caso la contaminazione sfarinava lentamente sulla superficie e, sotto agitazione, si disperdeva in soluzione. Per avere la disgregazione completa sono state necessarie diverse ore con prodotti alcalini forti miscelati ad EDTA (tipo Distar 44 VC81 e Brightwash VB14 additivo ad elevata concentrazione di EDTA). Si ritiene comunque che con una buona azione meccanica (forte ricircolo o buona pressione di spruzzatura) i tempi si possano ridurre. - 30 - tempo prolungato in funzione del risultato che si vuole ottenere. Infatti non necessariamente si deve tirare la superficie a lucido, può bastare la riduzione periodica della incrostazione riservando la completa pulizia a qualche volta all’anno, vale a dire quando la produzione non è forzata e si ha molto più tempo a disposizione per una completa manutenzione. Questo è quanto è possibile fare chimicamente. Non esistono attualmente sul mercato alternative migliori basate su detergenti chimici. Questo precipitato, che risulta essere uno tra i più difficili da asportare chimicamente, di solito viene affrontato cercando un equilibrio o compromesso tra il suo controllo (crescita controllata ) e il costo dell’applicazione includendo in questo anche il tempo disponibile per eseguirla. Il modo migliore di raggiungere questo equilibrio è quello che è stato descritto e che si basa su una pulizia quotidiana di routine non troppo forzata che serve a mantenere attivo l’impianto da residui grossolani e da contaminazione microbica. A questa va fatta seguire a scadenze ravvicinata una manutenzione spinta (quella descritta) per ridurre la crescita del residuo. Due o qualche volta in più all’anno si esegue la pulizia totale. La procedura completa è la seguente: Prodotto Descrizione Conc. d’uso Note Super Dilac VA4 Disincrostante acido forte 1 - 10% Pulizia di routine Distar 44 VC81 Quattro Plus VC74 + Brightwash VC20 Detergenti ad elevata causticità 3 - 5% Additivo 10% Pulizia di manutenzione a 70 - 80°C. Tempo di contatto: >12 ore Gestione igienica del confezionamento asettico Allo scopo di preservare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dei prodotti liquidi “più sensibili”(succhi di frutta, bevande a base di frutta, …) è stata messa a punto nel recente passato una nuova tecnologia che consente di “proteggere” il prodotto dalle influenze esterne (microorganismi, aria, ...) che potrebbero in qualche modo danneggiarlo evitandone ulteriori trattamenti termici durante il confezionamento. 13 qualitativi e organolettici dei prodotti imbottigliati per l’eliminazione di un trattamento termico (durante il riempimento), permettono di comunicare al consumatore tramite un packaging innovativo che li rende distinguibili per forma, colore e materiale. Dal punto di vista tecnico la tecnologia asettica si basa sul controllo di tre parametri fondamentali ed in particolare: tipo di sterilizzante e concentrazione d’utilizzo (acido peracetico e/o perossido d’idrogeno) temperatura della soluzione sterilizzante tempo di trattamento • • • Le modalità e le tipologie impiantistiche di sterilizzazione si riconducono tutte alle seguenti: 1) spraizzazione/nebulizzazione della soluzione sterilizzante all’interno e all’esterno della bottiglia o del contenitore (incluso il tappo) 2) riempimento della bottiglia o del contenitore attraverso la soluzione sterilizzante e conseguente esondazione della medesima allo scopo di bagnare completamente la bottiglia sterilizzandola. Trattasi della tecnologia relativa al confezionamento asettico; i primi innovatori in tal senso furono gli svedesi della Tetrapak con l’ormai famoso “tetrabrik” attualmente ancora in uso presso centinaia di aziende alimentari in tutto il mondo. Lo scenario impiantistico si sta velocemente allargando ad altri sistemi che consentono il confezionamento asettico di prodotti in bottiglie PET e PE: queste tecnologie, oltre a consentire il mantenimento di alti standards In entrambi i casi fa seguito il risciacquo con acqua sterile per eliminare i residui di soluzione sterilizzante soprattutto se contiene peracidi. Le principali applicazioni relative ai sistemi asettici riguardano il C.I.P. dei circuiti di riempimento e la sanificazione delle superfici aperte (OPC) delle aree esterne al riempimento e della camera bianca; quest’ultima operazione spesso è eseguita attraverso i sistemi automatici di lavaggio in dotazione alla confezionatrice o in alternativa con sistemi manuali in bassa pressione. - 31 - 13 Gestione igienica det confezionamento asettico Applicazione Frequenza Note Residuo organico fresco Lavaggio e schiumatura superfici esterne con Supergel VG3 o Superfoam VF3 o Deltafoam VF8L o Diverfoam SMS HD VF22 o Hypogel VG8. Soluzione al 3-4% a freddo e relativo risciacquo Ogni fine produzione Deltafoam VF8L e Diverfoam SMS HD VF22 si utilizza per superfici in alluminio o leghe leggere Residui calcarei Lavaggio e schiumatura superfici esterne con Acifoam VF10 o Acigel VG7. Soluzione al 3-4% a freddo e relativo risciacquo Ogni fine produzione Eventuali microorganismi Nebulizzazione superfici esterne con Tego 51 o Suredis VT1 o altro disinfettante. Risciacquo prima della ripartenza Ogni fine produzione Tipo di residuo OPC ASETTICO Disinfezione operativa: ad ogni sversamento di prodotto o all’occorrenza si effettua l’igienizzazione delle superfici con soluzioni disinfettanti a base di anfoteri in soluzione alcolica (Tego Spray) C.I.P. CIRCUITO DI RIEMPIMENTO ASETTICO Residuo organico fresco Lavaggio in circolazione con Britestar VC12 al 3-4% a 75-80°C per 40 minuti Ogni fine produzione (non oltre 36 ore) Eventuali residui calcarei Lavaggio in circolazione con Pascal VA5 o Super Dilac VA4 al 2-3% a 50°C per 20 minuti Ogni fine produzione (non oltre 36 ore) Eventuali microorganismi Disinfezione per invasamento con soluzione di Divosan Plus VT53 al 0,5% a freddo Ogni fine produzione o settimanalmente La disinfezione dell’aria confinata in camera sterile quando richiesta (periodicamente o per emergenze) viene effettuata con Tegodor (glutaraldeide e quaternari) o Divosan GA (glutaraldeide) associati a Tegosol (eluente glicolico). Generalmente l’aria confinata della camera sterile è trattata con filtri assoluti che garantiscono gli elevatissimi standard igienici richiesti. - 32 - 14 Sanificazione delle mani Quando si discute di sanificazione delle mani nell’industria di lavorazione dei vegetali occorre fare importanti distinguo fra le varie lavorazioni ed in particolare: • lavorazioni di prodotti freschi • • • • (quarta e quinta gamma) produzione di piatti pronti a base di vegetali zone di confezionamento camere bianche e camere “sterili” produzione di conserve vere e proprie trattate termicamente Nei primi quattro casi l’igiene delle mani degli operatori deve essere perfetta in quanto l’intervento manuale potrebbe contaminare irrimediabilmente il prodotto finito; nel caso delle conserve invece il prodotto è sicuramente più protetto perché trattato termicamente dopo il confezionamento; comunque i reparti e le zone di cernita e manipolazione richiedono ugualmente avvertenze igieniche quali il lavaggio frequente e la igienizzazione delle mani degli operatori. Nella tabella sottostante sono riportati i principali prodotti per il lavaggio e la sanificazione delle mani: Operazioni Prodotto Principio attivo Sostanze complementari Sistema di erogazione Detergenza Soft Care Star Tensioattivi Glicerina betaina Tradizionale con dosatore ricaricabile Detergenza (sporchi pesanti) Soft Care Reinol Liquido Soft Care Reinol Special Tensioattivi Sostanze dermoprotettive Tradizionale con dosatore ricaricabile Detergenza e igienizzazione SU System Mani Tensioattivi e Clorexidina Sostanze dermoprotettive Tradizionale con dosatore ricaricabile Detergenza e disinfezione Soft Care Sensisept Tensioattivi e Clorexidina Sostanze dermoprotettive Cartuccia monodose con dosatore specifico Soft Care DES E Spray (liquido) Alcoli Sostanze dermoprotettive Mediante sistemi a spruzzo (Steriplus) o dosatori ricaricabili Soft Care Line Med (gel) Alcoli Sostanze dermoprotettive Cartuccia monodose con dosatore specifico (Reg. Min. Sal. n. 19065) Igienizzazione mani pulite - 33 - 14 Sanificazione delle mani E’ importante che tutti sappiano come lavarsi le mani e quando lavarsi le mani (a questo proposito esiste uno specifico cartello che illustra semplicemente le modalità a cui attenersi). Divesey ha messo a disposizione dell’industria dei vegetali una serie completa di prodotti e attrezzature specifici per la detersione e la sanificazione delle mani. Dosatore SoftCare ricaricabile Dosatore sapone ricaricabile a leva Erogatore di disinfettante a fotocellula Potrete richiedere la locandina da apporre nei locali preposti. Steriplus IInox Dispenser per Linea carta Diversey Dispenser SoftCare Line e Cartuccia Softcare Med Nuova Linea Carta Diversey. Qualità & Sostenibilità. - 34 - Controllo, monitoraggio e lotta agli infestanti Negli ultimi anni, il forte sviluppo dell’industria di lavorazione dei vegetali e la conseguente necessità di immagazzinare quantità sempre più ingenti di materie prime hanno accresciuto la necessità di mettere in atto un’opportuna lotta agli infestanti. I vegetali ed i loro prodotti di degradazione rappresentano infatti habitat favorevoli all’insediamento di insetti ed il loro controllo è uno dei passi fondamentali al fine di garantire produzioni alimentari integre e sicure. Il problema degli infestanti infatti è strettamente legato alle contaminazioni microbiche in quanto gli insetti vivono a contatto con i residui organici che fungono da supporto ai microrganismi patogeni. 15 Risulta quindi indispensabile effettuare una lotta globale agli infestanti mediante le seguenti azioni mirate: PREVENZIONE Significa cioè attuare tutte le misure necessarie per impedire l’insediamento degli infestanti ed in particolare: • • • corretta sanificazione dei locali, degli impianti e delle attrezzature; protezione delle vie d’accesso agli insetti (mantenendo le porte chiuse, utilizzando reti antinsetto alle finestre, occludendo qualunque fessura nel pavimento e nelle pareti); mantenere pulite e ordinate le zone attigue ai locali di preparazione e stoccaggio (aree di carico e scarico, verde confinante, …) Gli interstizi nei pavimenti favoriscono l’annidamento degli insetti Rete antinsetto con rinforzo sulla parte inferiore per i roditori Spazzola sottoporta per impedire l’ingresso degli infestanti MONITORAGGIO Permette di valutare l’eventuale infestazione, il tipo e l’entità. Per attuarlo occorre : posizionare trappole elettroluminose che permettono il controllo e la cattura degli insetti volanti. posizionare correttamente le trappole a feromoni per le blatte e le esche rodenticide per i roditori. • • TRATTAMENTI MIRATI Potrete richiedere la locandina da apporre nei locali preposti. Al fine di eliminare la presenza degli insetti. Si effettuano mediante il corretto utilizzo di idonei prodotti: trattamenti periodici sulle superfici perimetrali a rischio e sul verde confinante e trattamenti localizzati anche all’interno dove si rende necessario (evacuando ovviamente alimenti e derrate). • - 35 - 15 Controllo, monitoraggio e lotta agli infestanti Nella seguente tabella sono indicati i prodotti Diversey specifici per la lotta agli infestanti. Prodotto Caratteristiche Funzione Note GeoTrap La presenza continua di blatte deve essere combattuta con disinfestanti a base di piretro Trappola a feromoni per blatte a strato collante con pastiglia attraente Monitoraggio Trappola elettroluminosa per insetti volanti con cartone collante e attrattivo alimentare, costruita interamente in acciaio inox Monitoraggio e lotta guidata in interni Il cartone collante deve essere sostituito almeno mensilmente. Il conteggio delle catture condizionerà l’eventuale lotta Trappola elettroluminosa per insetti volanti con cartone collante e attrattivo alimentare, costruita interamente in acciaio inox Monitoraggio e lotta guidata in interni I cartoni collanti devono essere sostituiti almeno mensilmente. Il conteggio delle catture condizionerà l’eventuale lotta Flylight IP65 New Flylight Monitor Piretro Safe H Insetticida liquido pronto all’uso a base di piretro naturale in acqua Trattamento Distribuire nell’aria ambiente mediante idoneo nebulizzatore o termonebbiogeno e sulle superfici con pompa a pre-compressione. Formula che garantisce la sicurezza per l’operatore e per l’ambiente da trattare Insetticida concentrato in sospensione acquosa lungamente residuale contro mosche, blatte, formiche,… Trattamento Essendo lungamente residuale tale trattamento è da eseguirsi esclusivamente in esterno (perimetro) Decaflow - 36 - 16 Superfici non produttive Sono le superfici che appartengono ai locali ausiliari cioè a quei locali dove non si svolge la produzione (servizi igienici, spogliatoi, locale mensa, laboratori di assaggio, uffici, …). Queste superfici pur non rappresentando un rischio igienico diretto per l’alimento devono essere sanificate perché il personale potrebbe veicolare attraverso di loro eventuali contaminazioni pericolose. La pulizia e la sanificazione di queste superfici vengono effettuate generalmente con sistemi manuali e per questo richiedono prodotti sicuri per il personale e per i materiali stessi di cui sono costituite. Superficie / Applicazione Prodotto Conc. d’uso Caratteristiche Campo di applicazione Pavimenti/ superfici SU 890 0,5 - 5% Detergente universale leggermente profumato Uso manuale o meccanico per i pavimenti Pavimenti Floorclean VK5 0,5 - 3% Detergente universale non profumato profumato Uso manuale o meccanico per i pavimenti Pavimenti / Lavaggi manuali Multiclean VK7L 0,5 - 5% Detergente universale per la pulizia manuale di pavimenti e utensili Uso esclusivamente manuale Abrasivi Cream R7 Tal quale Crema detergente delicata abrasiva per la pulizia dei bagni e delle superfici dure Applicare su spugna, passare sulle superfici e risciacquare Rapid D6L Tal quale Detergente ad elevato potere sgrassante R3 Tal quale Detergente che non lascia aloni R1 Tal quale Disincrostante a base di acido citrico per la manutenzione delle superfici Versare il prodotto sulla spugna, passare sulle superfici, risciacquare ed asciugare Disincrostante concentrato a base di acido fosforico Applicare la soluzione sulle superfici, attendere il tempo sufficiente e risciacquare Prodotto a base di acido cloridrico per W.C. Applicare il prodotto puro, attendere il tempo necessario e risciacquare Vetri Disincrostanti TASKI pulisan Sanitari Detergenti/ Sanificanti 5 - 10% Applicare puro sui vetri, passare con carta e asciugare con tergivetro R6 Tal quale R2 5 - 10% Detergente alcalino per la pulizia quotidiana delle superfici Applicare sulle superfici con un panno o una spugna (diluito non richiede risciacquo) R5 Tal quale Deodorante per ambienti Spruzzare il prodotto al centro dell’ambiente Sanitizzante profumato ad azione detergente Applicare con spugna o spruzzare sulle superfici D-Form S 1 - 5% - 37 - Il vantaggio di Diversey Oltre alla pulizia, siamo dedicati a essere i migliori nel semplificare la vita dei nostri clienti. Siamo impegnati a farlo: ► Dedicando il tempo necessario ad ascoltare, comprendere e soddisfare le esigenze speciali dei clienti in materia di pulizia e igiene ► Avendo un interesse personale volto a garantire che gli impianti affidati alle loro cure siano costantemente puliti, sicuri e gradevoli ► Mirando all’innovazione in ogni forma per rendere più semplice e più redditizia la vita dei nostri clienti ► Collaborando con i clienti per superare le loro aspettative ogni giorno, dovunque Per ulteriori informazioni prego contattare Diversey S.p.A. - Via Milano, 150 - 20093 Cologno Monzese (MI) - Tel. 00 39 02 25801 - Fax 00 39 02 25802396 www.diversey.com © 2011 Diversey S.p.A.