Richard Mounce, Ed O`Mara, Hiroyoshi
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Richard Mounce, Ed O`Mara, Hiroyoshi
L’INFORMATORE ENDODONTICO Estratto dal Vol. 1 n° 4, 1997 L’apicectomia e l’otturazione retrograda: quali sono gli obiettivi da raggiungere per ottenere il successo in Endodonzia Chirurgica Parte I GARY D. GLASSMAN, DDS, FRCD(C) KENNETH S. SEROTA, DDS, MMSC IL TRIDENTE EDIZIONI ODONTOIATRICHE L’apicectomia e l’otturazione retrograda: Quali sono gli obiettivi da raggiungere per ottenere il successo in Endodonzia Chirurgica. (Parte I) Richard E. Mounce, DDS Ed O’Mara, MD Hiroyoshi Nakamuta, DDSc Scott Barrett, DDS Lo scopo della terapia endodontica è rappresentato dalla detersione, sagomatura ed otturazione dell’intero sistema dei canali radicolari nelle loro tre dimensioni, con il completo sigillo di tutte le porte di uscita e con il sigillo coronale del dente trattato endodonticamente. Nonostante il fatto che ci siano stati dei notevoli progressi nella tecnologia e nelle tecniche di strumentazione e visualizzazione, capita ancora oggi di vedere dei fallimenti che avvengono per motivi che spesso lasciano perplesso anche il miglior clinico. La specialità in Endodonzia può a sua volta essere suddivisa in due sotto-specialità: la terapia endodontica non chirurgica ortograda e la terapia endodontica chirurgica. Quest’ultima comprende l’apicectomia, l’apicectomia con otturazione retrograda, la fistola artificiale, l’incisione per drenaggio, l’amputazione radicolare, l’emisezione, il reimpianto intenzionale, la terapia delle perforazioni, la biopsia ed il curettage apicale. Spesso questi interventi possono essere eseguiti abbinati tra loro. Per esempio, un molare superiore con una lesione combinata endo-parodontale potrebbe richiedere l’amputazione della radice mesiovestibolare, l’apicectomia con otturazione retrograda della radice Fig. 1a Sette mesi dopo il completamento della terapia endodontica questo molare inferiore ha sviluppato una radiotrasparenza periapicale ed è diventato sensibile alla percussione. Fig. 1b Sulla radice mesiale è stata eseguita l’apicectomia con otturazione retrograda mentre sulla radice distale è stata eseguita la sola apicectomia. Il microscopio operatorio ha permesso di visualizzare un istmo non deterso e non otturato tra i due canali della radice mesiale. Pag. - 34 1a disto-vestibolare con curettage apicale, il tutto nel corso del medesimo intervento. Questo articolo prende in esame le indicazioni e le controindicazioni specifiche per l’apicectomia con otturazione retrograda solo perché è l’intervento di endodonzia chirurgica più comunemente eseguito. Per quanto riguarda le indicazioni per tutti gli altri interventi di endodonzia chirurgica si rimanda ai numerosi testi e articoli esistenti in letteratura.1-3 Il trattamento endodontico ortogrado fallisce principalmente a causa di materiale infetto (frustoli di dentina infetta, batteri, residui pulpari, tossine, ecc.) rimasto all’interno del sistema dei canali radicolari (in spazi non detersi e non riempiti) dai quali si infiltra nell’apparato di sostegno del dente attraverso le porte di uscita (Figg. 1a, 1b). Inoltre la mancanza del sigillo coronale dopo una terapia endodontica rende possibile il passaggio di batteri all’interno dei canali e causa infezione con successiva formazione di ascessi in corrispondenza delle porte di uscita. Tali ascessi, esistenti in corrispondenza di una porta di uscita, vengono definiti “lesioni di origine endodontica”. L’apicectomia con otturazione retrograda non deve essere eseguita per tappare 1b L’Informatore Endodontico Vol. 1, Nr. 4 1997 Fig. 2a La terapia endodontica ortograda è sempre da preferirsi alla terapia chirurgica se vogliamo avere successo a lungo termine. 2a un’endodonzia approssimativa. L’apicectomia con otturazione retrograda infatti deve essere considerata come l’ultima alternativa terapeutica prima dell’estrazione. Prima di eseguire la chirurgia, inoltre, deve sempre essere tentata la terapia ortograda (Figa. 2a, 2b). È importante ricordare che l’apicectomia con otturazione retrograda si prende cura solo del terzo apicale del sistema dei canali radicolari. La microinfiltrazione coronale, la frattura coronale, gli spazi non detersi e non riempiti, i coni d’argento corrosi e tutte le altre complessità coronali esistenti al di sotto del terzo apicale vengono lasciate non trattate quando si esegue la terapia chirurgica e ovviamente ne influenzano la prognosi. Il posizionamento di un’otturazione retrograda al di sopra di uno spazio canalare non deterso e non otturato non impedisce l’infiltrazione di materiale infetto attraverso la più vicina porta di uscita o, col tempo, attraverso l’otturazione retrograda stessa. Al contrario, le possibilità di avere il successo a lungo termine aumentano notevolmente quando l’otturazione retrograda viene eseguita al di sopra di otturazioni canalari ben eseguite in guttaperca.4 La convenienza può essere un’indicazione relativa per l’apicectomia con otturazione retrograda, come diremo in seguito, ma un trat- 2b Fig. 2b Sulle due radici vestibolari è stata eseguita l’apicectomia con otturazione retrograda mentre sulla radice palatina è stata eseguita la sola apicectomia. tamento ortogrado correttamente eseguito è senz’altro da preferirsi alla chirurgia, come è già stato detto prima. Gli spazi lasciati vuoti, non detersi né riempiti all’interno di un canale radicolare sono il risultato della mancanza di una adeguata detersione biomeccanica, di una adeguata sagomatura e di una corretta irrigazione. Il terzo apicale della radice contiene il più gran numero di delta apicali, istmi, cul di sacco, improvvise curvature, canali laterali, biforcazioni, triforcazioni e porte di uscita, risultando così la zona radicolare più difficile da detergere, sagomare e irrigare correttamente. I canali radicolari i cui terzi apicali non sono stati correttamente detersi, sagomati, irrigati ed otturati ospitano una grande quantità di agenti patogeni che predispongono al fallimento della terapia. Lo scopo dell’apicectomia è quello di rimuovere questa porzione estremamente complessa dell’anatomia radicolare. La rimozione del terzo apicale infatti, insieme con l’otturazione retrograda, consente la rimozione delle sostanze tossiche dalla porzione più apicale del canale radicolare, permette una diminuzione della pressione infiammatoria e consente il posizionamento di una barriera biologica all’estremità radicolare che sigilla il sistema dei canali radicolari e impedisce Pag. - 35 PROFILO DELL’AUTORE. Il Dott. Mounce si è laureato in Odontoiatria nel 1985 alla Northwestern Dental School e si è specializzato in Endodonzia presso l’Oregon Health Sciences University nel 1991. Ha scritto numerosi lavori ed ha tenuto conferenze negli USA ed in Giappone sull’utilizzo del microscopio operatorio. Il Dott. Mounce utilizza il microscopio operato- ogni ulteriore infiltrazione in direzione corono-apicale. Se un dente non rientra nei parametri sotto esposti di successo, ciò significa che è un candidato al ritrattamento, alla chirurgia o all’estrazione. Il successo di una terapia endodontica ortograda lo possiamo arbitrariamente definire come la mancanza di sintomi per un periodo minimo di due anni successivi al trattamento, senza dolore alla percussione, alla palpazione e senza mobilità eccessiva o addirittura in aumento. Inoltre, il dente deve essere normalmente funzionante e restaurabile. Una volta terminata la terapia inoltre non ci deve essere aumento di sondabilità e non deve residuare alcun gonfiore. Ogni tragitto fistoloso che esisteva prima del trattamento di un dente non vitale deve scomparire nel giro di qualche settimana. Dal punto di vista radiografico, se c’era una lesione questa deve diminuire di dimensioni entro mesi o anni fino a sparire del tutto. Quando la lesione inizialmente diminuisce di dimensioni ma non scompare mai del tutto, rimane una zona di radiotrasparenza attorno all’apice. È accettabile tenere queste lesioni sotto controllo se il paziente è asintomatico e l’esame obiettivo è nei limiti della norma, la lesione non aumenta Figg. 3 e 4 Una radiografia angolata ha messo in evidenza una cavità d’accesso errata e la presenza di numerose perforazioni. Pag. - 36 3 nuovamente di dimensioni e la funzionalità è buona. In alcuni casi può essere indicato inviare il paziente dallo specialista per rimuovere la lesione e farne un esame istologico, ma la necessità di ricorrere a tali esami deve essere valutata caso per caso. I criteri per una valutazione del genere non rientrano nello scopo di questo articolo. L’esame radiografico deve essere fatto in maniera adeguata per poter trarre il massimo delle informazioni, ovverosia il dente deve essere esaminato con tre angolazioni diverse, ortoradiale, mesiodistale e disto-mesiale. Un esame così scrupoloso può rivelare delle curvature nascoste, delle complessità o la presenza di lesioni che potrebbero non essere identificate con una sola angolazione. Le dimensioni della lesione non rientrano tra le indicazioni o le controindicazioni per l’apicectomia con otturazione retrograda; infatti utilizzando una tecnica chirurgica adeguata guariscono sia le grandi che le piccole lesioni di origine endodontica. Una certa cautela va usata per quanto riguarda le radiografie e la loro interpretazione. Le radiografie infatti devono essere utilizzate come ultima risorsa per fare diagnosi di successo o fallimento di una terapia endodontica, mentre la storia clinica deve rappresentare il fattore 4 rio dall’autunno 1992. Esercita la professione privata limitatamente all’endodonzia a Portland, Oregon. Per ulteriori informazioni, il Dr. Mounce può essere contattato al numero telefonico 503 231 1111, fax n°503 236 1616 o tramite internet alla casella e-mail: [email protected]. L’Informatore Endodontico Vol. 1, Nr. 4 decisionale primario. L’esposizione, l’angolazione, lo sviluppo, il contrasto e la sede anatomica sono tutti fattori che hanno un ruolo importante nell’influenzare l’interpretazione degli esami radiografici. (Figg. 3,4). Inoltre, le lesioni sono presenti radiograficamente solo se si è riassorbita una significativa quantità di osso. In altre parole, esistono molte lesioni da piccole a medie che non sono visibili radiograficamente. In conclusione, l’interpretazione radiografica non è priva di insidie. Uno studio divenuto ormai classico ha dimostrato che gli operatori che esaminavano gli stessi casi radiografici concordavano in meno della metà dei casi sulla valutazione successo/ insuccesso.5 Le indicazioni e le controindicazioni per l’apicectomia con otturazione retrograda possono essere relative o assolute e sono state classificate come segue. Indicazioni relative per l’endodonzia chirurgica Dolore Il dolore che non scompare entro un limite di tempo ragionevole dopo il completamento della terapia ortograda rappresenta un’indicazione relativa all’apicectomia con otturazione retrograda. Molti pazienti dopo una terapia endodontica non chirurgica accusano, tra gli altri possibili disturbi, un leggero fastidio alla masticazione che si protrae per alcuni giorni. Altre volte un dolore che dura per alcune settimane può essere considerato “normale” a seconda delle situazioni cliniche, ma la cosa importante che deve accadere è rappresentata dal fatto che il dolore diminuisce giornalmente fino a sparire del tutto. Il trauma occlusale scatenato da un restauro occlusale in sovraocclusione (una corona prov- visoria, un’otturazione in amalgama, etc.) deve essere preso in considerazione in caso di dolore postoperatorio alla percussione ed in assenza di altri sintomi. Tale trauma può simulare una lenta guarigione o il fallimento di una terapia ortograda. In situazioni del genere il semplice aggiustamento occlusale porta un immediato sollievo. Se la sensibilità aumenta di intensità, frequenza e durata dopo alcuni giorni o settimane dal completamento della terapia canalare, questo è il segno inquietante di un peggioramento dell’infiammazione periapicale che sta sopraffacendo le difese dell’ospite. La somministrazione postoperatoria di antinfiammatori non-steroidei o steroidei, a seconda dell’anamnesi del paziente e delle indicazioni cliniche, può aiutare a risolvere la situazione. Il dolore resistente a queste medicazioni e l’infiammazione postoperatoria che non si risolve, molto facilmente progredirà verso la formazione di un ascesso entro un certo periodo di tempo. La rimozione di osso al di sopra dell’apice per risolvere l’infiammazione acuta postoperatoria (fistola artificiale) in assenza di gonfiore può essere una valida terapia, anche se può essere discutibile l’opportunità di sollevare un lembo per rimuovere l’osso corticale sovrastante l’apice radicolare, senza passare alla fase successiva di sezionamento dell’apice e posizionamento di un’otturazione retrograda. Questo infatti può essere possibile, ma poco pratico dal punto di vista della gestione del paziente. In questi casi si deve prendere in considerazione ciò che è più conveniente per il paziente. Se il paziente accusa un acuto dolore in continuo aumento dopo giorni o settimane dal nostro trattamento, dobbiamo tenere presente che tale paziente è spesso stanco, ha perso lavoro, si è mal nutrito Pag. - 37 1997 L’apicectomia e l’otturazione retrograda: Quali sono gli obiettivi da raggiungere per ottenere il successo in Endodonzia Chirurgica. (Parte I) e può sentirsi estremamente a disagio sia a casa che sul lavoro. In questi casi, l’apicectomia con otturazione retrograda rappresenta un metodo pratico, rapido e dal risultato prevedibile per alleviare il dolore postoperatorio, quando questo non risponde in un lasso di tempo ragionevole alla terapia antidolorifica non chirurgica. Chirurgia esplorativa Il fallimento di una terapia endodontica ortograda può manifestarsi nonostante l’apparenza di una terapia adeguata. L’apicectomia con otturazione retrograda in questi casi può rivelare delle fratture radicolari prima rimaste non diagnosticate, o un’anatomia apicale complessa o l’esistenza di un problema non riconoscibile con la sola vautazione radiografica. La chirurgia fatta come ultima scelta può essere eseguita per determinare la causa del fallimento. Indicazioni assolute per l’apicectomia con otturazione retrograda Biopsia Non ci sono indicazioni assolute per l’apicectomia con otturazione retrograda, nonostante il fatto che tutto il tessuto esistente all’apice di una radice amputata dovrebbe essere sottoposto a esame istopatologico. I denti che mostrano radiotrasparenze periapicali non legate a strutture anatomiche, che preoperativamente si pensava essere il risultato di una polpa non più vitale e che nel corso di una terapia endodontica ortograda abbiamo trovato contenere all’interno la polpa vitale, dovrebbero essere sempre sottoposti a biopsia per escludere la presenza di un tumore che abbia dato metastasi e che simuli un granuloma periapicale o una cisti. Pag. - 38 Controindicazioni assolute per l’apicectomia con l’otturazione retrograda Mancanza di esperienza da parte del chirurgo Tutte le controindicazioni relative alla chirurgia dovrebbero essere indirizzate ad un chirurgo esperto. La manipolazione atraumatica dei tessuti molli e duri è di importanza fondamentale così come è essenziale avere un ottimo controllo del sanguinamento. Una buona manualità e quindi una buona esperienza si può acquisire solo seguendo dei programmi di specializzazione universitari e facendo pratica. Deve far parte del programma di insegnamento la risoluzione delle emergenze e delle complicazioni, come ad esempio del sanguinamento. Non basta aver visto delle videocassette, aver seguito dei corsi di fine settimana o aver letto dei testi o degli articoli solamente. Mancanza del consenso informato Il consenso informato è di importanza fondamentale. Come per tutte le altre terapie odontoiatriche, il paziente deve essere istruito riguardo l’intervento, le terapie alternative e gli eventuali rischi esistenti ed è necessario rispondere alle sue domande e fornire tutte le spiegazioni del caso. È necessario anche dare al paziente le informazioni specifiche riguardanti la prognosi e le sequele post-operatorie compresi eventuali lividi, gonfiore, dolore, danni ai denti adiacenti, sanguinamento, perforazione del seno, infezione e possibile anestesia temporanea o permanente. Dente non restaurabile In caso di grave malattia parodontale, l’apicectomia con otturazione retrograda L’Informatore Endodontico Vol. 1, Nr. 4 1997 Fig. 5 A causa della mancanza di supporto osseo questo premolare non è un candidato per l’apicectomia e l’otturazione retrograda. 5 7 può lasciare un rapporto corona-radice talmente sfavorevole da condannare il dente definitivamente (Fig. 5). I lembi sollevati in zone di malattia parodontale (trattata o non trattata) può solo accentuare ulteriormente la perdita di attacco parodontale. Dente trattabile o ritrattabile per via ortograda La terapia endodontica ortograda deve essere sempre tentata inizialmente e, come detto in precedenza, il ritrattamento è sempre indicato soprattutto quando la causa del fallimento può essere identificata e la terapia ortograda migliorata. La valutazione della fattibilità di una terapia ortograda o di un ritrattamento non chirurgico dipende dalla valutazione Figg. 6 e 7 La lima fratturatasi nel canale palatino di questo molare è stata rimossa con l’aiuto del microscopio operatorio e il dente è stato ritrattato per via non chirurgica. 6 8 9 Figg. 8 e 9 Il trauma subito molti anni prima ha causato la necrosi della polpa dell’incisivo laterale. I due incisivi centrali erano stati trattai al tempo dell’incidente. La radiografia preoperatoria mostra la totale assenza del canale radicolare. Il microscopio operatorio ha permesso di localizzare il canale e quindi di trattare il dente per via ortograda. La prognosi dell’incisivo centrale adiacente è sfavorevole. dei seguenti fattori, sia iatrogeni (Figg. 6, 7) che anatomici (Figg. 8, 9). Complessità iatrogene che influenzano la fattibilità di una terapia o di un ritrattamento ortogradi: - microinfiltrazione coronale; - canali radicolari non trattati ma sondabili; - canali radicolari grossolanamente sotto riempiti con presenza di pervietà al di là della esistente otturazione canalare; - gradini; - perforazioni; - strumenti fratturati; - cementi insolubili (alcuni cementi possono risultare insolubili a tutti i solventi oggi conosciuti); - trasporto del forame apicale; - intasamento del terzo apicale da fango dentinale; Pag. - 39 L’apicectomia e l’otturazione retrograda: Quali sono gli obiettivi da raggiungere per ottenere il successo in Endodonzia Chirurgica. (Parte I) - coni d’argento che non possono essere rimossi; - perni; - canali radicolari grossolanamente sovrariempiti ma al tempo stesso scarsamente preparati e non detersi; - continua presenza di sangue o di essudato all’interno del canale radicolare da sovra-strumentazione. Complessità anatomiche che influenzano la fattibilità di una terapia o di un ritrattamento ortogradi: - canali calcificati; - pulpoliti; - curve radicolari accentuate nelle tre dimensioni; - curve radicolari non sondabili; - apici immaturi; - bi-triforcazioni, anastomosi canalari, cul di sacco, canali laterali, canali della biforcazioni e delta apicali; Fig. 10 Microscopio operatorio Global completo di oculare per l’assistente. Figg. 11 e 12 Il microscopio operatorio e gli ultrasuoni hanno facilitato la rimozione di questi coni d’argento e il ritrattamento ortogrado Pag. - 40 10 11 - riassorbimenti radicolari; - fenestrazioni. Recentemente il Dott. Gary Carr di San Diego ha introdotto l’uso routinario del microscopio operatorio in endodonzia (Fig. 10). Con questo strumento il clinico può esaminare il terzo apicale dei canali radicolari, prendere visione chiaramente di molte complessità sia iatrogene che naturali e prendersi cura di molti di questi problemi per via ortograda. I microscopi operatori possono essere montati a parete, a soffitto o su di uno stativo da pavimento. Possono essere forniti di una sorgente luminosa esterna estremamente potente provvista di una luce allo Xenon. Tutti i trattamenti eseguiti sotto microscopio vengono fatti in visione indiretta attraverso gli specchi. I vantaggi derivanti dall’uso del microscopio operatorio nei ritrattamenti endodontici così come nelle terapie endodontiche sono enormi e hanno reso possibile la risoluzione di un’ampia gamma di problemi che prima avrebbero richiesto la chirurgia (Figg. 11, 12). Si rimanda il lettore ad alcuni articoli oggi esistenti sull’uso del microscopio operatorio.6-16 Quanti ritrattamenti devono essere tentati prima di fare la chirurgia? Quando il dentista o l’endodontista sono sicuri 12 L’Informatore Endodontico Vol. 1, Nr. 4 che la terapia ortograda non può essere minimamente migliorata e perdurano segni e sintomi, può essere indicata la chirurgia, pur con le restrizioni precedentemente elencate. di Akinosi (tecnica di anestesia per l’arcata inferiore da eseguirsi a bocca chiusa) può non dare, se usata da sola, una anestesia profonda quale occorre per eseguire la chirurgia. Controindicazioni relative all’apicectomia con otturazione retrograda Impossibilità ad eseguire una terapia ortograda La presenza di un perno moncone, di una corona in porcellana o comunque di un lavoro protesico esteso può indirizzare verso la scelta di una terapia chirurgica anziché di un ritrattamento ortogrado. Fattori economici e di convenienza possono rendere più attraente l’apicectomia con otturazione retrograda, ma essa da sola, senza il ritrattamento, non può prendersi cura della microinfiltrazione coronale, della carie esistente al di sotto delle corone, delle fratture coronali rimaste non diagnosticate, dei margini infiltrati e dei monconi ricostruiti in maniera inadeguata. Strutture anatomiche Strutture anatomiche come il canale mandibolare, il forame mentoniero, il forame palatino maggiore, il seno mascellare, il canale incisivo e la prossimità radicolare possono impedire l’accesso all’apice radicolare così come la linea obliqua esterna, il processo malare e una volta palatina piatta possono creare dei limiti all’intervento chirurgico. Una lunghezza radicolare inadeguata e la mancanza di osso corticale depongono anch’esse per una prognosi sfavorevole. Tumefazione fluttuante Una tumefazione fluttuante richiede la sua incisione per ottenere il drenaggio e di solito una terapia antibiotica. L’incisione di una raccolta fluttuante viene infatti eseguita allo scopo di fornire un drenaggio al pus che causa gonfiore e dolore. Dopo che il gonfiore è scomparso, si può eseguire l’apicectomia con otturazione retrograda. In questi pazienti è difficile, se non impossibile, ottenere una buona anestesia. In caso di raccolte purulente piccole o moderate, l’apicectomia può concorrere alla diffusione di microrganismi con il rischio di una ben più grave cellulite. Una limitata apertura della cavità orale non è di per sé una controindicazione alla chirurgia in quanto nella stragrande maggioranza dei casi l’apicectomia viene eseguita con i denti in occlusione. Può rappresentare un problema l’anestesia dell’arcata inferiore in quanto la tecnica Considerazioni mediche Le considerazioni mediche verranno prese in esame nella seconda parte del presente articolo. Conclusioni Grazie all’avvento del microscopio operatorio, l’Endodonzia ha subito dei drastici cambiamenti negli ultimi anni. Come risultato di tutto ciò, le indicazioni per l’apicectomia sono notevolmente diminuite mentre sono aumentate le possibilità di eseguire dei corretti ritrattamenti ortogradi. Avere una visione chiara di quando l’apicectomia con otturazione retrograda è indicata o controindicata comporta vantaggi sia per il paziente che per il clinico e aumenta le percentuali di successo della terapia chirurgica. Pag. - 41 1997 L’apicectomia e l’otturazione retrograda: Quali sono gli obiettivi da raggiungere per ottenere il successo in Endodonzia Chirurgica. (Parte I) Traduzione dell’articolo originale Root Resection and Retrofill: Defining Objectives to Achieve Surgical Success, Part I Dentistry Today, 14, 4:74-79, 1995 BIBLIOGRAFIA 1) - Leubke, R.G., et al: Indications and contraindications for endodontic surgery. Oral Surg. 18(1):97. 2) - Lin, L., et al: Periapical surgery of mandibular posterior teeth: Anatomical and surgical considerations. J. Endo. 9(11):496. 3) - Guttman, J. L.,Harrison, J.W.: Posterior endodontic surgery: Anatomical considerations and clinical techniques. Int. Endo. J. 18:8. 4) - Rud, J., Andreasen, JO.: A study of failures after endodontic surgery by radiographis, histologic and stereomicroscopic methods. Int. Oral Surg. 1972, 1:311-328. 5) - Goldman, et al.: Endodontic Success: Who’s reading the radiograph. Oral Surg. 33(3)1971, 432-436. 6) - Baumann, R.R.: How May the Dentist Benefit from the Operating Microscope? 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