Le norme, il sindaco e il castello di carta
Transcript
Le norme, il sindaco e il castello di carta
@Documento elettronico rilasciato per uso personale. DRM - a9cdc719b283426a5b09e07f0c113a24052050a93f60170070b76bfdc70221fb5e584ff8b8046395d65a8909b704383280b5582ba7f3c8d90037251a754099a2 LA SICILIA DOMENIC A 1 MARZO 2015 RAGUSA PROVINCIA .37 ACATE. Gli Stati generali a tutela dell’antico maniero POZZALLO Le norme, il sindaco e il castello di carta I debiti del Palazzo entrano nei lavori dell’aula consiliare VALENTINA MACI ACATE. Il comitato per gli Stati generali preme sull’acceleratore ed incalza il sindaco Franco Raffo con una nuova interrogazione a soli sette giorni di distanza. Dopo i criteri di nomina dei revisori dei conti, adesso il comitato punta i riflettori sulla concessione del castello dei principi di Biscari ai privati. Gli esponenti del comitato citano il regolamento di utilizzo del castello, approvato dal consiglio comunale il 6 febbraio 2002 ed in particolare l’articolo 1 che, secondo quanto riportato: “Stabilisce, che i locali del castello sono destinati a sede del museo comunale, ma possono anche ospitare: mostre; rassegne di artigianato; convegni; conferenze; concerti; spettacoli teatrali; recital; ed ogni altra attività a carattere culturale, sociale e promozionale che sia comunque compatibile con l’alto valore storico ed architettonico di tale prestigiosa sede. Le iniziative di cui all’art. 1 –scrivono gli Stati Generali- di esclusiva competenza del Comune, possono, ai sensi dell’art. 4 essere realizzate anche da privati, purché siano di particolare rilievo per la vita della città e ricche di contenuti validi sul piano artistico e culturale”. Ma il comitato, nell’articolata interrogazione, entra sempre più nel merito ed, in forza dell’articolo 7, ricorda che per utilizzare il castello è necessario: “Munirsi di tutte le necessarie autorizzazioni comprese quella Siae e di pubblica sicurezza, approntare il personale necessario al funzionamento della struttura concessa, apporre il logo del Comune di Acate sul materiale promozionale della manifestazione, curare che i locali, compresi gli arredi e le suppellettili, vengano restituiti nello stato originario”. Vengono richiamati anche gli articoli 9 e 11 che, rispettivamente, riguardano il versamento della quota d’uso e le indicazioni d’uso del castello. In particolare l’articolo 11 - spiega il comitato - evidenzia che “le uniche attività, svolte da parte di privati, prive di fini di particolare rilievo per la vita della città e di contenuti validi sul piano artistico e culturale, che possono essere autorizzate sono: riprese fotografiche per cataloghi, depliants, cartoline e matri- «Le regole sull’uso di quella che fu la residenza dei principi di Biscari non prevedono cenoni di Capodanno, feste private per Carnevale, San Valentino o serate di karaoke» MICHELE GIARDINA IL CASTELLO DEI PRINCIPI DI BISCARI AL CENTRO DEL DIBATTITO POLITICO E CITTADINO moni”. Inoltre, gli Stati Generali sottolineano che durante l’amministrazione Raffo il maniero “viene ripetutamente utilizzato per fini non contemplati nel regolamento in vigore”. Precise le richieste avanzate al sindaco: “Ai sensi di quale autonomia, la S. V. –chiede il comitato cittadino- ha concesso l’uso del castello a privati per le serate del 18/10/2014 ‘King of the Castle’, 31/12/2014 ‘Cenone di Capodanno’, 05/01/2015 ‘Karaoke notte dell’Epifania’, 14/02/2015 ‘Carnevale e San Valentino’? Considerato che l’art. 2 del vigente regolamento per l’uso del castello stabilisce che è esclusa ogni for- ma di lucro nella realizzazione di ogni iniziativa all’interno del castello; preso atto che gli organizzatori delle attività sopra esposte hanno chiesto un biglietto di ingresso fino all’importo di euro 90. Come giustifica –aggiungono - questa Sua grave violazione dell’art. 2 del vigente regolamento. Lei, o chi per lei, ha verificato, che le prescrizioni comportamentali e legali previste all’art. 7 del regolamento siano state rispettate? In che modo, in che misura e da chi è stata determinata la tariffa d’uso che hanno dovuto corrispondere i concessionari delle serate? ” Al sindaco, adesso l’onere della risposta. Bilancio di previsione: ora i conti tornano Ispica. La Giunta ha approvato il documento programmatico che dovrà essere discusso in Consiglio comunale GIUSEPPE FLORIDDIA IL BILANCIO PRONTO PER IL CONSIGLIO ISPICA. Richiamando tutta una serie di atti e provvedimenti, la Giunta ha proceduto all’approvazione del Bilancio di previsione riequilibrato 2013/2015, della relazione previsionale e programmatica 2013/2015 e del bilancio pluriennale 2013/2015, deliberazione che sarà trasmessa al civico consesso ispicese per la definitiva approvazione. Alla base dell’atto deliberativo il richiamo alla delibera del Consiglio comunale numero 41 del 27 aprile 2013 con la quale venne dichiarato lo stato di dissesto finanziario della città, co- CHIARAMONTE, LO CHEF CANDIANO NEL LABORATORIO DEL GUSTO sì come ordinato dalla Sezione della Corte dei Conti e le note: del Ministero dell’Interno con la quale veniva comunicato al Comune che nella seduta del 17 dicembre 2014 aveva espresso parere favorevole, con prescrizione, all’approvazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, per l’anno 2013 presentata dal Comune di Ispica; e la nota della prefettura di Ragusa con la quale trasmette al Comune il decreto ministeriale numero 3683 del 14 gennaio 2015, decreto di approvazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2013/2015. La Giunta ha preso atto del decreto ministeriale in questione trasmettendo tutti gli atti connessi al Consiglio comunale per la definitiva approvazione del bilancio di previsione riequilibrato 2013/2015, della relazione previsionale e programmatica 2013/2015 e del bilancio pluriennale 2013/2015. La Giunta ha inoltre dato mandato al responsabile del servizio Finanziario «affinchè provveda a compimento degli atti gestionali connessi e conseguenziali» al provvedimento. La delibera della Giunta è stata dichiarata di immediata esecutorietà. Facile prevedere da qui a qualche giorno la convocazione del Consiglio da parte del presidente del civico consesso, Quarrella. Un Consiglio comunale che sarà condizionato anche dalle prossime elezioni. POZZALLO. Si avvicina inesorabilmente il verdetto della Corte dei conti per il fallimento coatto di Palazzo “La Pira”. Fra i capitoli più controversi di questa brutta storia, quello dei debiti fuori bilancio, che segnano i momenti più superficiali e inquietanti del triste, ombroso e suicida percorso amministrativo imboccato dal Comune negli ultimi 18 anni. La riflessione, scorrendo gli argomenti all’ordine del giorno del Consiglio comunale convocato dal presidente Antonio Zocco Pisana per giovedì 5 marzo alle 19, nasce spontanea. Il civico consesso, con riferimento ai punti 10 e 11, è chiamato infatti a riconoscere due debiti fuori bilancio. Il primo scaturisce dal mancato pagamento in favore dei dipendenti sig. Lanza Salvatore e geom. Francesco Giardina degli emolumenti relativi al Il dibattito all’odg lavoro straordinario prestato nell’ambito del progetto per del Consiglio le manifestazioni dell’Estate convocato per pozzallese del 2011, di impora euro 10.044,05. giovedì e chiamato to Ilpari secondo riguarda invece il a discutere uno riconoscimento di un debito fuori bilancio in favore dell’avdei capitoli più vocato Giovanni Giuca di Rocontroversi solini, come da decreto ingiuntivo del Tribunale di Modi una gestione dica n. 148/08, con provvisoria finanziaria esecuzione per la somma di euro 100.000 (centomila) didestinata a chiarata con ordinanza emessfociare nel default sa il 16.12.2008 dal giudice unico del Tribunale civile dei Modica, dott. Francesco Lentano, depositata in cancelleria il 13.01.2009. Ma non è finita. I debiti fuori bilancio di cui, a quanto pare, non ci sarebbe traccia alcuna nel Piano di riequilibrio finanziario decennale già presentato dal Comune della città marinara alla Corte dei conti, ammonterebbero ad una cifra da stimare tra sei e sette milioni di euro. Che, di fatto, concretizzerebbe a carico dell’Ente una situazione debitoria non inferiore a trenta milioni di euro, cioè a dire, giusto per rendere più chiaro il concetto per quei cittadini, non pochi, che, a proposito di soldi, continuano ad avere nostalgia di un recente passato, di una somma di circa sessanta miliardi delle vecchie lire. Se questi sono i numeri e se questa è la realtà amministrativa e contabile di Palazzo “La Pira”, nessuno può ragionevolmente supporre, tantomeno quelli che stanno al timone della barca comunale, che la Corte dei conti di Roma possa avallare il Piano di riequilibrio finanziario e il bilancio di previsione 2014 approvati dal Consiglio a dicembre 2014 e a gennaio del 2015. S. CROCE. Un direttorio rimuoverà ostacoli e incomprensioni con l’amministrazione Quattro saggi alla ricerca del Pd ALESSIA CATAUDELLA S. CROCE. Un direttorio di quattro persone. Quattro “saggi” con un missione esplicita, ovvero “rimuovere tutti gli ostacoli alle incomprensioni tra partito e amministrazione”. Il Pd “rottama” il segretario dimissionario Gaetano Farina, con un ringraziamento “politically correct” per “il suo impegno politico”. E guarda avanti. Con una promessa solenne: impegnarsi “fortemente per il futuro” di Santa Croce. Con un obiettivo dichiarato in controtendenza rispetto a un recente passato in cui quei “dissensi verso l’operato dell’amministrazione comu- Tortelli, peperoni e carciofi profumano cucina e tavola CHIARAMONTE. È stato un evento di grande successo il primo appuntamento del Laboratorio del Gusto “Terra Matta” che si è svolto presso il ristorante “U Dammusu” con lo chef stellato Vincenzo Candiano (nella foto) due stelle Michelin. Lo chef ha mostrato al pubblico in sala tutta la sua arte culinaria nella preparazione di ‘Tortelli con maiale nero, caciocavallo ragusano, salsa di peperoni infornati e carciofi’, mentre nelle cucine del ristorante gli alunni dell’istituto Alberghiero di Chiaramonte preparavano per tutti i commensali. I presenti hanno avuto la possibilità di degustare il vino della cantina “Valle dell’Acate”, guidati dall’enologo Peppe Romano e gli oli “Primo” dei Frantoi Cutrera e “Polifemo” dell’azienda olivicola Viragì. “Voglio ringraziare tutti i soci del Consorzio Chiaramonte, il Comune, la grande professionalità dello Chef Candiano, il ristorante U Dammusu, gli sponsor, gli studenti e i professori della Scuola Alberghiera ‘Principi Grimaldi’ - sezione di Chiaramonte, e, infine, tutti coloro che hanno partecipato a questa straordinaria iniziativa. “Il nostro obiettivo è stato e sarà nei prossimi appuntamenti quello di mettere in luce i prodotti di eccellenza dell’enogastronomia chiaramontana. - dice il presidente del consorzio Mario Molè - Se abbiamo avuto la possibilità di degustare, di assaggiare, di godere di momenti di assoluto piacere è stato solo grazie alla genuinità, all’originalità e all’autenticità di prodotti che rispecchiano la nostra tradizione e la nostra memoria”. RAFFAELE RAGUSA nale, seppur legittimi, non sono stato condivisi nella sostanza e nei modi dalla stragrande maggioranza degli iscritti” al partito. E adesso si volta pagina. I quattro complementi del direttivo (Claudia Miccichè, Carmelo Di Liberto, Giuseppe Occhipinti, Tommaso Giudice) si sono riuniti nella segreteria collegiale. Che adesso “si prefigge per il futuro di rimuovere tutti gli ostacoli alle incomprensioni tra partito e amministrazione, certa della indipendenza dei ruoli e delle funzioni, certa del diritto a dissentire ma sicura che solo dalla collaborazione e dal confronto si ottengono buoni risultati”. Un toccasana, per l’ammi- nistrazione guidata dal sindaco Franca Iurato. La quale incassa gli effetti positivi del “new deal” del Pd. Che adesso “si impegnerà fortemente per il futuro a coinvolgere nella vita del partito quanti più giovani possibili e sopratutto in ruoli di responsabilità e d’indipendenza”. Non sbattendo la porta in faccia al dialogo, perché il “diritto a dissentire ma sicura che solo dalla collaborazione e dal confronto si ottengono buoni risultati”. Ma è chiaro che il dopo Farina (le cui dimissioni sono legate proprio ai “dissensi” con la Giunta) adesso si apre in un clima di maggiore collaborazione e spirito propositivo. L’EX SEGRETARIO DEL PD GAETANO FARINA Il lavoro parla tutte le lingue del mondo Comiso. I diritti dei lavoratori stranieri al centro della conferenza organizzata dall’Unitrè ANTONELLO LAURETTA COMISO. “La tutela dei lavoratori stranieri nell’ordinamento giuridico italiano”. Questo il tema stimolante e attuale di cui ha parlato Salvatore Inghilterra (nella foto con M. L. Fedino), avvocato e già direttore generale della Bapr nel corso di una conferenza promossa e organizzata da Unitre Comiso, presieduta da Maria Loggia Fedino. Inghilterra ha articolato la sua disamina ponendo l’accento sui flussi migratori che negli ultimi anni hanno investito la Sicilia e quindi l’Europa con l’arrivo, soprattutto dal Nord Africa, di moltitudini di persone. Tra essi, vi sono infatti molti rifugiati politici o profughi di guerra. In- ghilterra ha osservato che molti di loro sono in Sicilia solo di transito verso altri Paesi europei, altri rimangono o si spostano verso l’Italia continentale, perciò l’ordinamento giuridico, ha disciplinato sia sotto il profilo giurisprudenziale sia legislativo, questo fenomeno che, negli anni più recenti ha assunto proporzioni sempre maggiori. Il ventre molle del sistema è però rappresentato dalla clandestinità che sottrae alla regolamentazione ma anche alla tutela. “Si tratta tuttavia di persone che vivono e lavorano in Italia – ha osservato Inghilterra – che mettono in essere e divengono protagonisti di un insieme di diritti, doveri, aspettative legittimamente giustificate, da cui sorgono rapporti giuridicamente rilevanti”. Il relatore ha altresì evidenziato come in materia di lavoro e nell’ambito di quel complesso fascio di rapporti da cui derivano diritti e obbligazioni reciproci, la normativa italiana ha raggiunto vette di “alta civiltà giuridica” assicurando tutele giuridiche per tutti i soggetti. Inghilterra ha poi concluso il suo complesso intervento con un accenno alla tragica attualità della brutalità degli integralisti islamici. “L’Isis nella sua cruenta intolleranza vorrebbe spostare le lancette della storia a 1.400 anni fa” ha concluso. @L'uso o la riproduzione, anche parziale - con qualunque mezzo e a qualsivoglia titolo - degli articoli e di quant'altro pubblicato in questo giornale sono assolutamente riservate, e quindi vietate se non espressamente autorizzate. Per qualunque controversia il Foro competente quello e' di Catania