Verso il Facility Manager 3.0 - Interface Facility Management

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Verso il Facility Manager 3.0 - Interface Facility Management
Facility Management
zione nella gestione delle energie, ecc.
Verso il Facility Manager 3.0
L’evoluzione di un profilo professionale
sempre più richiesto
D
sare che ogni specie subisce una evoluzione, condizionata dalla continua metamorfosi
dell’ambiente in cui vive.
Si tratta di una release 3.0, come una matita
di un grande artista che rifinisce i tratti di un
bozzetto, delineando sempre di più ogni dettaglio essenziale con il quale il nuovo “Facility
Manager” si animerà.
All’inizio era stato interpretato erroneamente rinominando con un termine anglosassone dei ruoli
già definiti nelle nostre organizzazioni aziendali;
dai responsabili degli uffici tecnici ai responsabili
delle infrastrutture e talvolta ai buyer.
Il Facility Manager del futuro è una figura
professionale di altissimo spessore, che avrà
un ruolo decisivo nella vita della company in
cui o per cui opererà. Non avrà più un ruolo
di gregario, al quale demandare tutti i problemi quotidiani di inefficienze, manutenzioni
ordinarie e gestione di ticket, lottando con
budget prestabiliti da chi non ha competenza
e che vede l’operatività del Facility Manager
solo come una voce di spesa passiva.
agli anni ’80, quando prendeva forma
negli USA la nuova disciplina del Facility management, ad oggi di strada se ne
è fatta tanta. Anche in Europa e con forte
ritardo in Italia nel corso degli anni si è sempre
più delineato il profilo professionale del Facility
Manager.
Armando Zuccali
Facility Manager,
Interface Facility
Management Srl
Neppure le emergenti società di Facility management hanno saputo far di meglio, cavalcando l’onda dell’esternalizzazione dei servizi pensando solo all’opportunità economica
di acquisire degli appalti per poi ridistribuirli
a singole realtà specializzate, sostituendosi di fatto solo agli uffici acquisti delle varie
company.
Le caratteristiche del Facility Manager del futuro lo vedranno protagonista, seduto al tavolo delle grandi decisioni, conoscitore dei bilanci aziendali, nei quali porterà un contributo importante trasformando
delle voci passive dei piani dei conti in attività, contribuendo al successo dell’impresa.
Si occuperà dell’analisi approfondita dei piani di sviluppo, sarà coprotagonista alla progettazione di nuovi prodotti e servizi: quindi una
figura non più relegata alle attività definite “no core”, ma ingranaggio
essenziale al funzionamento delle imprese
del futuro.
Le competenze del Facility Manager si amplieranno dal semplice coordinamento e direzione degli interventi di manutenzione o riparazione alla progettazione dei servizi, con
una specializzazione che troverà la sua formazione nella conoscenza del BIM all’interno
della tecnica delle costruzioni, con l’utilizzo
della stessa anche nei nuovi progetti di costruzione o di ristrutturazione condivisi con
i progettisti e i costruttori, i quali inseriranno in squadra i Facility Manager con il ruolo
di piloti di queste nuove macchine, chiamate
edifici, sempre più infarcite di tecnologia.
Dobbiamo aspettare fino agli anni 2000,
quando le più prestigiose Università italiane,
come il Politecnico di Milano, intuiscono che
il Facility Manager è un profilo professionale
di alto livello con una importante specializzazione che differisce dall’Ingegnere civile o
dalla figura dell’Architetto.
Le aziende non potranno più esimersi dal
non integrare la figura del Facility Manager
nei progetti di sviluppo aziendale e nello studio di nuovi prodotti.
È grazie all’istituzione del corso di laurea in
“Gestione del costruito”, appartenente alla
Scuola di Ingegneria Edile - Architettura, che
oggi i giovani “Facility Manager” non hanno
difficoltà a soddisfare una domanda sempre
più crescente.
Il Facility Manager siederà nella stanza dei
bottoni come profondo conoscitore di tutti
quei costi “occulti” chiamati in gergo “buco
nero”, con il compito di andare a chiudere
delle falle nelle condotte della macchina –
azienda, generate da cattiva manutenzione,
investimenti tecnologici sbagliati, disatten-
Prendendo al caso nostro il detto “non c’è
futuro se non c’è memoria del passato”, non
possiamo volgere lo sguardo al futuro del
destino dei “Facility Manager” senza penMANUTENZIONE Tecnica e Management
La grande distribuzione, i mall fino alle botteghe del lusso, dovranno riconoscere che
tutto ciò che non si vede non per questo non
è degno di attenzione sia tecnica che economica. Fino ad oggi la progettazione e la costruzione dei grandi complessi commerciali
è stata gestita solo da operatori speculativi
che nella maggior parte dei casi una volta
terminata l’opera, cedevano il complesso ai
vari fondi, lasciando a terzi la conduzione più
di tipo commerciale “leasing” che operativa.
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A loro volta quest’ultimi scaricano la quota
individuale di conduzione ai singoli brand, affidando a loro la micro gestione degli spazi,
con l’onere di sostenere i costi di gestione
manutentiva squilibrati rispetto al risultato
economico dello spazio.
Questa situazione ha portato ad un taglio
progressivo dei costi di manutenzione fino a
non effettuare le minime manutenzioni.
La grande distribuzione quindi dovrà convertire i tradizionali manutentori e i loro uffici
tecnici in Facility Manager che grazie alla
loro nuova formazione sapranno affiancare i
vari ruoli nella gestione del megastore, occupandosi di energia con un forte accento alla
gestione della stessa, dai gruppi frigo all’illuminotecnica ma con uno sguardo di ampio
respiro che sappia introdurre nuove tecnologie in tema di cogenerazione, energia solare,
illuminazione a led, la gestione termica.
Nel futuro le catene retail all’interno dei mall
dovranno affidarsi a dei Facility Manager capaci
di riconciliare i costi passivi con i ricavi di questi
piccoli punti vendita, dotandoli di tecnologia che
consenta un controllo remoto dello stato di fatto
degli impianti, cercando di ridurre al minimo le
uscite in manutenzione reattiva.
Il retail urbano conoscerà sempre più una riconquista delle città, ripopolando sempre più
il cuore di esse, abbandonato con il tempo
per la migrazione verso i mall nelle periferie.
Gli Urban Shop necessitano sempre più di
spazi accoglienti ed interpretativi dei prodotti
commercializzati. In questo frangente il ruolo
dello store manager assume una importanza strategica che richiederà un allineamento costante con il Facility Manager del brand
con il quale sappia interagire in tempo reale
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Facility Management
per migliorare costantemente la qualità del
servizio offerto alla clientela.
e ricavi sarà essenziale. Ogni investimento dovrà essere indirizzato
alla produzione di un saving che autofinanzi lo stesso.
Il ruolo del Facility Manager nelle “Botteghe
del lusso” è già oggi importante ma diventerà
strategico nei nuovi piani di sviluppo nelle
“Maison” di tutto il mondo. Non è più sufficiente l’archistar che disegna quei gioielli di
architettura. Non è solo l’aspetto architettonico d’immagine, gli specchi, gli stucchi, il legno pregiato e gli ottoni sempre tenuti lucidi
dalla cura degli addetti alle pulizie.
La breve esposizione ha l’obiettivo di far comprendere quanta strada
ci sia ancora da percorrere per raggiungere gli obiettivi prima esposti
che non sono solo limitati dalla formazione che richiederà tempo, ma
anche dall’evoluzione della cultura della disciplina del facility management nel tessuto imprenditoriale italiano, svincolandosi dalla sudditanza internazionale del doversi adeguare a procedure sviluppate
da altre realtà.
Non basta più il maggiordomo dello store che
offre il caffè. Il futuro sarà il microclima, il
tasso di umidità, la percentuale di ossigeno,
gli scenari luminescenti che con temperature
colore esalteranno i prodotti.
Gli store diventeranno un’oasi, la quale i
clienti stenteranno ad abbandonare. Sarà
come una sinfonia di un’orchestra diretta di
un Facility Manager 3.0 che dal basso suono
di un martello di un eccellente tecnico manutentore saprà raggiungere le note più alte del
soffio di un vaporizzatore aromatico. Anche
in questo caso il ricongiungimento tra costi
Ogni qualvolta che le multinazionali sbarcano in Italia, non trovando
risposte adeguate ai loro standard imprigionano i nostri Facility Manager in procedure e meccanismi talvolta complessi.
Un’attenzione particolare va rivolta anche all’aspetto normativo
nelle varie aree che vanno dalla sicurezza, alle macchine, all’ambiente. Il carico di adempimenti a cui un Facility Manager è sottoposto è sempre in costante aumento e per le caratteristiche tecniche sempre più specifiche tutti i dipartimenti delle aziende deviano
il compito non solo tecnico ma anche amministrativo alla figura del
Facility Manger.
Questo ruolo impone costanti corsi di formazione e grandi assunzioni
di responsabilità, un ruolo di grande rispetto da parte di tutte le maestranze che fruiscono del contributo di una figura di così alto spessore
nell’organigramma di una azienda moderna proiettata al futuro. MANUTENZIONE Tecnica e Management
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