Liceali, lavorare a scuola Come sta funzionando?
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Liceali, lavorare a scuola Come sta funzionando?
Codice cliente: 8727381 TEMPI LIBERI Corriere della Sera Sabato 21 Gennaio 2017 37 # Controcopertina [email protected] Famiglie Francesca ha 19 anni e un amore che, nei primi tempi, l’ha fatta volare, per poi portarla in una quotidianità senza troppe emozioni. Ma lei ha altri sogni: vuole accanto qualcuno in cui specchiarsi e che la aiuti a realizzare i progetti che ha per la propria vita. Così lascia il ragazzo «perfetto» («non si può amare qualcuno solo perché non ha difetti»), rassegnata ad Non ci si può innamorare di qualcuno solo perché non ha difetti un periodo di solitudine. Invece le cose vanno diversamente. La differenza fra le due relazioni è al centro del racconto di Amori Moderni che potete leggere ne La 27esima Ora di Corriere.it (27esimaora.corriere.it). Ed è la stessa che corre fra una quotidianità solida, ma senza emozioni, o assumersi il rischio d’amare. Scriveteci [email protected] Liceali, lavorare a scuola Come sta funzionando? #sessoeamore di Greta Sclaunich Rinuncio al sesso perfetto per quello «imperfetto» con l’uomo che amo N ILLOZOO/RYAN JOHNSON on c’è sesso senza amore, canta Antonello Venditti. E su questo verso prima o poi ci interroghiamo tutti. Soprattutto quando sesso e amore sembrano essere due alternative diverse, e ci si trova davanti a un bivio: scegliere una o l’altra? Il 26% degli italiani non ha dubbi: vince l’amore. È la percentuale di intervistati che, alla domanda sull’epoca nella quale desidererebbe vivere nella nostra ricerca Indagine sulla sessualità, ha risposto indicando quella del romanticismo e della fusione tra due anime e due corpi. Un altro 26% di Antonella De Gregorio O re 8. Marco, 16 anni, zaino in spalla, entra all’Istituto superiore di sanità: oggi in laboratorio studierà la risposta immunitaria ai batteri respiratori. Paola si prepara per il turno alla mensa Caritas di Ostia. Ettore accompagnerà un gruppo di turisti stranieri a scoprire i Mantegna e i Tiepolo al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Martina immagina la start up che dovrà realizzare con i tutor di Banca Intesa, nelle due settimane di affiancamento. Siamo nell’ambito della Buona Scuola e di una delle sue novità più dirompenti: l’alternanza scuola-lavoro, diventata obbligatoria per i licei, dallo scorso anno nelle classi terze, quest’anno anche nelle quarte. È la «nuova materia» che chiede ai ragazzi di apprendere facendo. Viene già certificata e concorre al voto di profitto nelle discipline coinvolte e in quello di condotta. Dal 2018, farà irruzione nell’esame di maturità, diventando oggetto di colloquio e di valutazione. Intanto Marco, Paola, Ettore e Martina — studenti dell’Orazio di Roma (classico e linguistico), del Democrito (scientifico), del Beccaria di Milano (classico) — e con loro un altro mezzo milione di sedicenni si apprestano a trascorrere 200 ore di scuola (per istituti tecnici e professionali le ore sono 400, ma le esperienze di lavoro facevano già parte dell’attività didattica) fuori dalle aule: in laboratori di analisi, siti archeologici, uffici legali, banche, musei. L’anno scorso sono stati 227.300 i liceali che hanno tro- Laboratori di analisi, musei, banche, studi legali Le «ore del fare» sono diventate obbligatorie e gli istituti si organizzano Gli esempi da seguire vato una collocazione. Non senza fatica: prof e dirigenti scolastici hanno fatto centinaia di telefonate per mettere insieme un numero adeguato di strutture disposte a ospitare i ragazzi. Talvolta anche con l’opposizione dei collegi docenti, perché «in questo modo vengono sottratte ore al greco e al latino». Qualcuno ha rinunciato a far uscire gli studenti, preferendo un lavoro «recitato», la simulazione in aula. E qualche volta le «ore in fabbrica» sono state svolte in estate, per non sacrificare i programmi scolastici. Tendenze di Costanza Rizzacasa d’Orsogna Cercare l’amore? In Mississippi S i sa, il successo di una coppia dipende da molti fattori. Compatibilità a letto, idee politiche, il tasto Netflix sul telecomando. E anche geografia. Uno studio dell’Università del Michigan ha censito i 50 Stati Uniti per ansia da abbandono e paura dell’intimità, trovando grandi differenze. «Cercare l’amore in tutti i posti sbagliati» non è solo, pare, una canzone lanciata dal film Urban Cowboy con Travolta. Nessuno dei due tratti è salutare: i migliori Stati per rapporti felici saranno quindi quelli coi punteggi più bassi su entrambe le scale. Mississippi, Utah, Wisconsin. Guardacaso, le regioni col tasso di matrimoni più elevato (ma attenzione al moroso mormone). I peggiori, invece, North Dakota, Kansas e Kentucky. Si smontano (e confermano) stereo- tipi. New York, dove sono ambientate più commedie romantiche di ogni altro posto al mondo, è tra i luoghi meno indicati per l’amore, pieno di gente ossessiva che controlla i movimenti del partner, e vive nel timore di perderlo. La Virginia, che dal 1969 se la tira come «Stato degli amanti», è solo 21esima. Il dubbio resta. Sarà la location a renderci appiccicosi (distaccati) o chi è appiccicoso (distaccato) tende a gravitare lì? Probabilmente un po’ di tutt’e due. Se però attiri sempre impegno-fobici, meglio non chiamare subito la ditta di traslochi, perché il problema potresti essere tu. E certo, l’amore trascende lo spazio, è dove batte il cuore. Ma se volete andare sul sicuro, meglio cercare il fidanzato americano in Mississippi. CostanzaRdO © RIPRODUZIONE RISERVATA Ma chi, come Michele Monopoli, preside del Beccaria di Milano, ha trovato senza sforzo gli interlocutori, si dice entusiasta della novità: «Per noi ha un valore orientativo e formativo molto importante». Ai suoi studenti Monopoli ha proposto quest’anno diciassette percorsi, che spaziano dalla finanza alle case di cura, dalla realizzazione di cortometraggi al design. Tutti coordinati da un referente e accompagnati da un tutor. Anche all’Orazio di Roma sono stati avviati più di 20 percorsi, che vedono coinvolti polo museale del Lazio, Wwf, Amnesty international, Istituto superiore di sanità: «Vogliamo che siano i ragazzi a scegliere — dice Stefano Arena, docente referente del progetto —. E con 430 studenti da sistemare servono molte porte aperte». Ma quando il prossimo anno, con la riforma a regime, saranno un milione e mezzo di ragazzi a dover fare un’esperienza di lavoro, non basterà più il fai da te delle scuole. Il ministero dell’Istruzione, consapevole che l’avvio è stato complicato, ha siglato in corsa accordi con multinazionali — da Eni a Zara a Mc Donald — disposte ad offrire percorsi formativi agli studenti. Scelte che in qualche caso hanno visto ragazzi e sindacati sulle barricate, preoccupati che l’alternanza si trasformi in un serbatoio di lavoro gratuito. Ma l’obiettivo, sostiene il Miur, è avvicinare i ragazzi alla concretezza di un mestiere. Nel secondo anno, il progetto è partito con una dote di 100 milioni di euro e incentivi per le aziende coinvolte. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il registro È decollato il registro nazionale (www.scuola lavoro.registro imprese.it), piattaforma sviluppata da Unioncamere, che conta un migliaio tra imprese, enti e professionisti, con 20 mila posizioni tra cui scegliere Lo scorso anno sono stati 227.300 i liceali che hanno trovato una collocazione. Da quest’anno l’obbligo riguarda anche le classi quarte (l’anno scorso riguardava solo le terze). Nel 2018 entrerà a fare parte dell’esame di maturità sceglie invece il sesso: è la somma degli intervistati che hanno indicato come periodo preferito l’antica Roma con le sue orge e i suoi baccanali (9%) e il ‘68 del sesso eterosessuale libero (17%). Insomma, uno pari e palla al centro. E al centro c’è infatti un 47% che preferisce gli anni 2000 e la libertà di scelta. Ma poi, la vita è un’altra cosa e se l’equilibrio non si trova, una decisione si deve pur prendere. Viola, 29 anni, ci ha messo poco a decidere: il tempo di una canzone. Innamorata da cinque anni di Gianmarco, un uomo sposato di 43 con cui viveva un rapporto fatto di sotterfugi, l’estate scorsa ha incontrato Jacopo, un giovane che le ha fatto perdere la testa. Sicuro di sé malgrado l’età (23 anni), le ha fatto provare il sesso più travolgente e appagante della sua vita, rendendola felice e mettendo in crisi tutte le sue certezze. Ma è bastata una canzone, quella che le ricordava Gianmarco, per farle capire che il sesso perfetto non le bastava. Come racconta sulla rubrica #sessoeamore di oggi (la trovate su http://27esimaora. corriere.it/sessoeamore/) ha lasciato Jacopo e lei e Gianmarco stanno iniziando a costruire una vita insieme. Anche a letto: l’amore c’è, il sesso si può sempre migliorare. gretascl © RIPRODUZIONE RISERVATA