PDF - Sistemi integrati

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WHITE PAPER
CEDIA white paper, in italiano
S
ono disponibili i primi documenti realizzati da CEDIA, in
lingua italiana, gratuiti per i membri CEDIA. Dedicati al
Cablaggio Domestico, all’HDMI e alla Sicurezza della Rete.
Altri titoli verranno aggiunti entro la fine dell’anno.
Gli white paper, i tecnici lo sanno, sono
una fonte di formazione e aggiornamento
professionale di primaria importanza e qualità.
CEDIA Regione 1 contribuisce alla necessità
comune manifestata dagli installatori con una
biblioteca di white paper piuttosto estesa, finora
pubblicati in lingua inglese. Da poco meno di un
anno, però, è stato avviato un lavoro di traduzione
e di localizzazione per mettere in condizione anche
gli operatori italiani, siano essi progettisti, system
integrator o custom installer, di poter utilizzare
questi preziosi contenuti nella loro lingua.
Linee Guida per i cablaggi
È un corposo white paper di oltre 20 pagine che definisce i tre gradi del cablaggio
domestico, suddividendoli in funzione dei servizi richiesti dal committente, via via sempre
più completi e a prova di futuro. In un contesto dove l’evoluzione tecnologica, sempre più
orientata alla qualità e alla completezza del servizio, procede a ritmi frenetici è necessario
pensare alla progettazione dell’impianto fin dall’inizio, mentre si progetta la costruzione o
la ristrutturazione dell’abitazione. Soltanto in questo caso sarà possibile eseguire un lavoro
a regola d’arte, pensato per le esigenze attuali e future.
Il cablaggio di grado
2 comprende anche la
distribuzione audio multi-room
La posizione dei diffusori da soffitto deve
essere definita evitando che eventuali
ostacoli come travetti, travi, tubazioni o
condotti, possano impedire l’installazione.
Per l’installazione dei
diffusori da soffitto sono
richiesti un diametro
minimo di 200 mm e
100 mm di profondità
Riserva dei cavi: 1,5 metri nel
punto di predisposizione dei diffusori;
30 cm nelle scatole da incasso
destinate ai punti di controllo.
Tutti i punti di predisposizione devono
essere annotati per eseguire
i successivi lavori di installazione.
2 x cavo coassiale*
2 x Cat5e
Cablaggio
Grado 1
I cavi da infilare fra il punto di controllo
e la posizione dei diffusori sono:
1 x Cat5e e 1 x cavo quadripolare per
diffusori. Questa viene definita una
zona audio. Cavi accoppiati in
un’unica guaina riducono l’infilaggio
dei cavi in canaline e tubi corrugati.
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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2013
SA
SAT
TV
SA
SAT2
FM
*norma CEI
EN 50117
Per l’AVHE remoto è richiesto un cablaggio
supplementare (2 x Cat5e e 2 x cavo coassiale*).
Il cablaggio di Grado 1 (2 x Cat5e + 2 x cavo coassiale)
dovrebbe essere disponibile anche qui.
La predisposizione
Pensare e programmare la fattibilità di
successivi upgrade dell’impianto rappresenta un
atteggiamento che chiunque opera in ambito
domestico, dal costruttore edile al manutentore,
dall’architetto e all’interior design, dovrà ben
presto fare proprio. Si tratta di soddisfare gli stili
di vita che la rivoluzione digitale ha promosso e
condiviso con le recenti generazioni, e che sempre
di più rappresenteranno necessità scontate, diffuse
e di ordinaria amministrazione. È proprio questo
il ruolo centrale del custom installer: proporre
soluzioni specifiche, da inquadrare nel contesto
attuale, che sappiamo emozionare e appassionare
concretamente il committente. Per far questo, la
predisposizione dell’impianto è determinante: vi
sono soluzioni cosiddette di ‘retrofit’ ossia che si
possono praticare in aggiunta, una volta che la
costruzione o la ristrutturazione è terminata, ma
ciò complica il lavoro e fa lievitare visibilmente
i costi. Invece, bisogna avere le idee chiare sin
dall’inizio e progettare una predisposizione
piuttosto flessibile, così da evitare contrattempi o
impedimenti successivi.
I tre gradi del cablaggio
Secondo CEDIA la predisposizione di un
impianto tecnologico Audio/Video e Controlli può
essere suddivisa in tre principali categorie. Il white
paper descrive con puntualità i servizi che ciascuna
categoria è in grado di garantire, indicando anche
a quali professionisti rivolgersi, dall’appassionato
evoluto all’elettricista fino al system integrator
CEDIA, per la categoria più evoluta che richiede
competenze allargate e approfondite riguardo
l’integrazione dei sistemi.
La categoria più evoluta, di grado 3, non
pone limiti alla distribuzione dei servizi
avanzati come il multiroom audio e video, il
controllo dell’illuminazione, del raffrescamento/
riscaldamento e interpreta l’estensione del
cablaggio con cavi di categoria 5e/6a per servizi
ancora più evoluti, senza limitare la creatività di
architetti e interior design che, con un integratore
CEDIA possono pianificare e progettare qualsiasi
tipo di soluzione.
Le norme di riferimento
Per ciascuna categoria di cavi previsti nelle
soluzioni di cablaggio vengono rilasciate le
specifiche o la normativa di riferimento in uso in
Italia. Questo vale sia per i cavi coassiali, utilizzati
per l’impianto di ricezione televisiva, sia terrestre
Cedia White Paper
CEDIA ha realizzato più di 20 white paper. Ecco una
selezione degli argomenti ‘caldi’. Per un adeguato
approfondimento, il link di riferimento è il seguente:
http://www.cediaeducation.com/resources/whitepapers
– A Guide to Effective Marketing (members only)
– Wireless Audio Solutions: Technologies and Best Practices
– Telepresence Opportunities for Residential System
Integrators
– Selecting Display Size based on Room Size and Seating
– CEDIA Recommended Wiring Guidelines
– Using Mobile Devices as a Control Platform
– Ten Steps to Creating a Robust Wireless Environment for
Mobile Device Integration
– Recommended Practice for the Installation of Smart Grid
Devices
– Home Theater Video Design (Updated)
– Mobile Devices in Residential Systems Integration
– ESC of 2016: A look into future technology and market
conditions for the CEDIA ESC member (members only)
– HDMI Troubleshooting
– Network Recommended Practices: Network Security
– Understanding Extended Display Identification Data (EDID)
– Dimming LED Lamps
– Inbound Marketing paper
– HDMI Installation Best Practices
– HDMI Design and Initialisation Sequence
– Multi-Room Audio Cabling Standard
– Introduction to HDMI
che satellitare, ma anche per altri tipi di cavi: da quello di cablaggio
strutturato (con le specifiche di terminazione dei connettori RJ-45)
ai cavi multipolari per i diffusori acustici. Infine, vengono introdotte
e definite la ELVHE e la AVHE, due head end (a bassissima tensione e
Audio/Video) che gestiscono la complessità degli impianti e ospitano
i vari dispositivi installati. Infine, questo white paper si completa di
una descrizione dedicata a 3 importanti aspetti necessari per portare
a termine un lavoro con la dovuta professionalità: documentazione,
collaudo e certificazione, offrendo consigli e metodologie che
provengono dal bagaglio di esperienze maturate negli anni da CEDIA.
Per info: http://cedia.co.uk/cda_download.php?r=Q2TJP0175161
Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2013
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Buone pratiche per l’installazione di cavi HDMI
quando è buona cosa non superare i 10 metri.
Fra gli altri argomenti affrontati abbiamo:
– deriva di segnale fra le coppie presenti in un
cavo HDMI;
– l’impiego di cavi HDMI attivi;
– infilaggio dei cavi HDMI nelle canaline o nei
tubi corrugati, quando lo spazio lo consente;
– test di base sul segnale HDMI e diagramma a
‘occhio’;
– Extender Cat5/6;
– HDMI e fibra ottica;
– Switch e Splitter per HDMI;
– EDID e problematiche correlate.
Se si osservano le pratiche d’installazione
raccomandate in questo white paper si potrà
innanzitutto diminuire la necessità, per
l’installatore o per chi ha progettato l’impianto,
di risolvere problematiche, fonte soprattutto di
grandi perdite di tempo.
Infine, viene raccomandata la prequalificazione
del sistema HDMI prima dell’installazione, la
verifica delle specifiche e la compatibilità con
l’impianto preesistente nella casa del cliente.
Le problematiche generate dall’introduzione
dei collegamenti a standard HDMI hanno messo a
dura prova la pazienza e la preparazione tecnica
del custom installer. Fra gli aspetti totalmente
nuovi che l’HDMI ha
introdotto, gli ormai
famosi EDID e Handshake
hanno richiesto parecchio
tempo per essere compresi
a fondo, sia da parte
dell’industria che degli
installatori.
Buone pratiche per
l’installazione di cavi HDMI
è il terzo di una serie di
documenti pubblicati da
CEDIA. Fra i documenti
precedenti compaiono
Introduzione all’HDMI e
Sequenza di inizializzazione in
HDMI. Il presente documento
descrive le buone pratiche d’installazione per
la distribuzione di un segnale HDMI, come ad
esempio: i cavi attivi, la distribuzione via Cat5/6
e fibra ottica oltre ai principi di verifica di un
segnale HDMI e all’interoperabilità.
Le regole più importanti
Info al seguente link: http://www.cedia.co.uk/
cda_whitepapers.php?action=view&id=Q7RURW7
45961&r=O6O13Q227551&sub=OVPV40598121
Diagramma di Cliff
Questo white paper approfondisce gli
aspetti che possono generare con maggiore
frequenza possibili malfunzionamenti. Ad
esempio, l’impiego dei cavi a lungo raggio che
si ripercuote in modo molto importante sui
segnali digitali video. Man mano che aumenta
la lunghezza del cavo, la qualità dell’immagine
(e quindi l’integrità del segnale) si mantiene
perfetta fino a una determinata
lunghezza. Oltre questa lunghezza,
Il diagramma
l’immagine diminuisce di qualità
(vengono generate intermittenze,
interruzioni di dati e/o perdita
di sincronizzazione) oppure
scompare completamente.
L’effetto è noto come ‘cliff effect’
e viene raffigurato in una figura
presente in questa pagina.
Ancora oggi è opinione
abbastanza comune la possibilità
di utilizzare cavi HDMI passivi
lunghi anche 15 metri e oltre
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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2013
a “occhio”
Buone pratiche sulla sicurezza della rete
Ogni system integrator (ESC) responsabile delle
reti dei propri clienti deve affrontare la tematica
della sicurezza della rete. Non è sufficiente,
semplicemente, lasciare i dispositivi con le
impostazioni di default e “sperare che vada
tutto bene”. Così facendo, infatti, si potrebbero
esporre le reti dei clienti, così come
l’hardware e i dati in essi
presenti, ad attacchi nocivi e
potenzialmente distruttivi.
Gli obiettivi
Questo white paper di
CEDIA non deve essere visto
come una guida completa
alla sicurezza della rete
ma, piuttosto, come un
orientamento per un approccio
pragmatico. Chi si appresta a
compiere un’intrusione in una
rete, attività tipiche degli hacker,
spesso ne cerca una dotata di
scarsa protezione.
Seguendo queste linee guida, i system
integrator potranno ridurre la probabilità che
gli hacker possano introdursi nella rete di un
cliente e, in alcuni casi, riusciranno addirittura
a impedire che questi aggressori possano sapere
dell’esistenza della rete. Questo documento
stabilisce le buone pratiche per la realizzazione
di un sistema di sicurezza per una rete locale
wireless (WLAN) in ambito residenziale in base
agli standard IEEE 802.11x e 802.3.
I contenuti
Buone pratiche sulla sicurezza della rete parte
dal presupposto che si utilizzi un router fra la
WAN (internet) e la LAN (rete locale). Ciò può
avvenire nella forma di un modem/router DSL o
di un router collegato a un modem via cavo.
Il documento illustra la sicurezza di una rete in
tre sezioni:
1. Proteggere il router da un attacco proveniente
dalla WAN (internet);
2. Proteggere tutte le reti wireless;
3. Proteggere la LAN e i singoli dispositivi.
Uno dei principali vantaggi dell’utilizzo di una
rete wireless riguarda la facilità e la convenienza
a collegare i dispositivi. Ma è lì che si nasconde
una delle sue maggiori insidie. Nella maggior
parte dei casi, non appena si collega al modem
il router integrato o l’access point, gli utenti
della rete wireless all’interno del raggio d’azione
richiederanno immediatamente che venga loro
concessa la connettività, sia internamente, sia
verso internet.
Purtroppo, questa facilità di
connessione e il fatto che le
informazioni sono trasmesse
attraverso l’etere rendono la
rete vulnerabile a possibili
intercettazioni e attacchi.
Con la connettività senza
fili, all’aggressore non serve
connettersi fisicamente
con il computer o con
altri dispositivi della rete
per avere accesso alla
rete stessa. L’hacker può
accedere alla rete da
qualsiasi luogo entro
il raggio di copertura. Una
volta avuto accesso alla rete, l’aggressore
può insinuarsi nei servizi internet, entrare nei
computer della rete per danneggiare file o
sottrarre informazioni personali e private.
Queste vulnerabilità nella rete wireless
richiedono la configurazione manuale delle
funzionalità di sicurezza incorporate, concepite
per contribuire a difendere la WLAN da eventuali
aggressioni. Molte di queste procedure sono
semplici passaggi che dovrebbero essere eseguiti
nel corso della prima configurazione del
dispositivo wireless, oltre alle altre configurazioni
di sicurezza più avanzate.
Appendici e indicazioni utili
Fra gli altri importanti contenuti approfonditi
in questo documento ricordiamo le indicazioni
su cosa fare e cosa non fare quando si
configura un access point (AP) e le Appendici
dedicate a: Standard dei sistemi wireless,
Progettazione e Realizzazione di una soluzione
wireless e ad Acronimi di uso comune.
Info al seguente link: http://www.cedia.
co.uk/cda_whitepapers.php?action=view&id
=Q8J0VC762751&r=O6O13Q227551&sub=O
VPV40598121
Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2013
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