36 - Marinai d`Italia

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36 - Marinai d`Italia
La Crociera ANMI
3 ottobre 2013
Incontro in mare
con Nave Libra
Maurizio Brescia
Segretario del Gruppo di Savona
241630BOCT13
Acque a nord-ovest di Capo Bon,
bordo m/n Costa Favolosa
N
on potevamo iniziare questo breve
resoconto se non con il classico
«gruppo data orario» e alcune indicazioni in gergo «navale»... Tuttavia, il
momento che stiamo per descrivere è stato particolarmente significativo, e i lettori
non strettamente legati al mondo della
Marina vorranno perdonarci l’incipit un po’
tecnico, ma sicuramente affascinante...
La «Crociera ANMI 2013» è stata davvero
un successo e nelle e-mail pervenute, nei
commenti di chi era presente a bordo della Costa Favolosa, nelle innumerevoli attestazioni positive ricevute in seguito dalla
Presidenza Nazionale e dai vari Gruppi si
possono leggere l’entusiasmo e l’emozione che hanno coinvolto tutti i «marinai per
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sempre» che hanno partecipato a questo
straordinario momento della nostra vita
associativa.
Il programma della crociera svoltasi tra il
28 settembre e il 7 ottobre è ben noto, e
sono state numerose le occasioni – ufficiali e non – che hanno consentito a reduci, soci, famigliari e simpatizzanti di
sentirsi nuovamente parte attiva e integrante della Marina Militare, ricordando
in più occasioni tutti i marinai italiani caduti nel corso del secondo conflitto mondiale e vivendo, insieme, occasioni d’incontro che resteranno sempre saldamente fissate nella nostra memoria e nelle nostre emozioni.
La celebrazione più importante che ha
avuto luogo nel corso della crociera è stata quella di mercoledì 3 ottobre 2013,
quando – tra le 16.30 e le 17.15 – sono stati ricordati i caduti non soltanto dello
L’impeccabile “nocchiere”, presente
alla cerimonia del 3 ottobre e a tutti gli eventi
che hanno coinvolto la nostra Associazione
durante la “Crociera ANMI 2013”
(g.c. Costa Crociere)
Una suggestiva inquadratura del defilamento
di Nave Libra di controbordo
al fianco sinistro della m/n Costa Favolosa
(g.c. Costa Crociere)
Il Presidente Nazionale ANMI,
amm. Paolo Pagnottella, ufficiali della
Costa Favolosa e alcuni soci nell’imminenza
della cerimonia del lancio a mar della corona,
in memoria dei caduti della
“battaglia dei convogli”
(g.c. Costa Crociere)
scontro di Capo Bon del 13 dicembre 1941
(ove andarono perduti gli incrociatori leggeri Da Barbiano e Di Giussano), ma tutti i
marinai italiani – della Regia Marina, militarizzati e della Marina mercantile – che
persero la vita nel corso della cosiddetta
«battaglia dei convogli» che, dal giugno
1940 al maggio 1943, costituì il contesto
operativo di maggior impegno, e di maggior
sacrificio, per tutta la marineria italiana.
Alle 16.00 sul ponte «3» - lato sinistro (l’unico ponte «basso» della Costa Favolosa che
offre un’area continua di grandi dimensioni
aperta verso l’esterno), iniziano a radunarsi tutti i soci partecipanti all’evento e l’emozione, il senso di aspettativa e il coinvolgimento emotivo sono davvero palpabili.
D’altro canto, in aggiunta all’importanza
del momento, abbiamo una certezza: poche ore prima, il nostro Presidente Nazionale ha annunciato ufficialmente che la
Costa Favolosa sarà raggiunta - per l’occasione - dal pattugliatore Libra della
Marina Militare... È la notizia che tutti stavamo aspettando, e non soltanto chi ha
prestato servizio in Marina comprende
l’importanza del fatto: la Forza Armata,
Il momento del lancio a mare della corona commemorativa. Un fotografo di bordo
della Costa Favolosa ha colto l’attimo in cui la corona ha lasciato la nave
ma non ha ancora raggiunto le acque del Canale di Sicilia
(g.c. Costa Crociere)
come d’altro canto è sempre stato in passato, anche in questa occasione vuole
farci «sentire» la sua vicinanza, a testimonianza del fatto che i marinai di ieri e
quelli di oggi costituiscono un unico insieme, inscindibile e legato da una
profonda comunanza di passione, intenti,
dedizione e senso del dovere.
Poco dopo le 16.00, al mascone di sinistra
individuiamo Nave Libra, che – ben presto
– ad una certa distanza defila di controbordo alla Costa Favolosa; giunto all’altezza del giardinetto di sinistra, il Libra accosta inizialmente a dritta e poi – decisamente – a sinistra, aumentando la velocità
sino a portarsi «in affiancamento» al centronave dell’unità su cui siamo imbarcati,
navigando su rotta parallela ad una distanza di circa 200 m.
L’emozione è tangibile: non è certo la tensione di un «posto di combattimento» o di
un’azione bellica... Ma, simbolicamente,
forse è qualcosa di più: è una nave della
nostra Marina che naviga di conserva
con noi, con l’equipaggio schierato sul
lato dritto e la grande bandiera navale
che – per l’occasione – è inferita sull’asta
a poppa e sventola nel vento teso da scirocco che ci ha accompagnato per tutta
la giornata.
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Nave Libra aumenta la velocità, in breve
tempo ci sopravanza e si allontana diretta verso est, in direzione delle acque a
sud-ovest di Malta dove – come apprenderemo poche ore dopo – sarà la principale unità della Marina Militare impegnata nelle ricerche dei superstiti del naufragio di un «barcone» con centinaia di migranti a bordo, molti dei quali – purtroppo
– annegheranno nelle ore successive.
Ma le emozioni della giornata non sono ancora finite... La cerimonia ha avuto luogo in
acque internazionali perché nelle acque
territoriali tunisine prospicienti Capo Bon il
Libra non avrebbe potuto navigare senza
aver dato corso in precedenza a particolari e complesse procedure diplomatiche,
e qui entrano in gioco la grande disponibilità del comandante della Costa Favolosa
e della compagnia «Costa» stessa, che
Nave Libra accosta a sinistra,
durante la manovra di avvicinamento
alla m/n Costa Favolosa
(Foto Luciano Grazioli)
Le condimeteo sono ideali per l’occasione, con un cielo limpido e terso, vento da
sud-est a 20/25 nodi e mare forza due: il Libra è perfettamente illuminato e scattano
innumerevoli gli otturatori degli obiettivi
delle macchine fotografiche, imbracciate
sia dai fotografi «ufficiali» di bordo sia da
tanti partecipanti e soci dell’ANMI.
Ma siamo giunti al momento vero e proprio della cerimonia: il Presidente Nazionale ordina l’«Attenti!» a tutti i partecipanti e – con poche ma dirette frasi – ricorda perché ci troviamo così riuniti, ricorda il sacrificio di uomini e navi nella
battaglia dei convogli e ci ricorda il nostro «essere marinai» che – come giustamente è stato ribadito tante volte – è un
«essere marinai per sempre».
Sullo sfondo, Capo Bon, fotografato
nella luce del tramonto alle 18.30
del 3 ottobre 2013, dalla controplancia
della m/n Costa Favolosa
(Foto Maurizio Brescia)
Il cappellano militare, Don Paolo Di Domenico, benedice la corona commemorativa che – dopo l’ordine di «Corona a mare!» e i fischi d’ordinanza del nocchiere –
viene lanciata nelle acque del Canale di
Sicilia, defilando lungo la fiancata della
Costa Favolosa, superandone la poppa e
restando sempre più lontana, nella schiuma della scia.
I lunghi fischi di saluto della Costa Favolosa si alternano con gli analoghi segnali
acustici del Libra, il cui equipaggio continua ad essere schierato sull’attenti – come noi, del resto – e, al termine della cerimonia, un lungo applauso dimostra
quanto la partecipazione emotiva abbia
unito tutti noi in una comunanza di sentimenti davvero unica e irripetibile.
Il TV Catia Pellegrino
comandante
di Nave Libra
(Marina Militare Italiana)
vogliono permettere a tutti i soci dell’ANMI
presenti a bordo di vedere «fisicamente»
Capo Bon, in ragione del significato storico, personale ed emotivo che questo
estremo lembo d’Africa ha rappresentato
per la Marina italiana – e per tanti suoi uomini – tra il 1940 e il 1943.
La Costa Favolosa devia quindi dalla sua
rotta, accosta verso est-sud est e – alle
18.30, subito dopo l’ammainabandiera –
siamo in vista di Capo Bon, che si staglia
in lontananza sulla dritta della nostra
nave, in «controluce» nel sole ormai al
tramonto.
È questa un’altra grande emozione che ha
toccato tutti noi e, mi sia consentito dirlo,
in modo particolare chi scrive queste note. Difatti, il Gruppo ANMI di Savona – di
cui faccio parte sin dal 1986 – fu fondato
nel 1957 dall’amm. Giovanni Marabotto
che, all’epoca capitano di vascello, comandava l’Alberto Di Giussano quando fu
affondato in queste acque il 13 dicembre
1941; lo stesso ammiraglio Marabotto volle che eponimo del Gruppo fosse il savonese STV Vanni Folco, caduto nell’affondamento del Di Giussano e decorato con
medaglia di Bronzo al V.M. alla memoria.
Mi è capitato, nel passato più o meno recente, di visitare tanti luoghi storici, ma
questa volta è diverso: sono realmente
nella "nostra" storia e nella "nostra" memoria, rivivo direttamente eventi che mi toccano da vicino come non mai, non tanto
come studioso di tecnica e vicende navali quanto – soprattutto – come savonese e
come marinaio.
Non tutti possono dire di aver avuto questa fortuna.
La giornata del 3 ottobre 2013 è stata intensa, ricca di momenti simbolici, di avvenimenti emozionanti, di incontri con la memoria, la storia e il nostro stesso passato
di italiani e di marinai...
Ma quel giorno non ci siamo soltanto immersi nel passato: l’incontro con Nave Libra ci ha messo in contatto con il presente
della nostra Marina Militare e con le sue
continue operazioni che la vedono impegnata nel Mediterraneo, come pure in mari
più lontani e in attività logoranti e rischiose.
E, considerando che nave Libra è la prima
unità navale italiana comandata da una
donna (il TV Catia Pellegrino), abbiamo
avuto la rara e preziosa possibilità di vivere insieme, nello stesso momento, il passato, il presente e anche il futuro della nostra Marina Militare.
Due immagini di Nave Libra
durante la cerimonia in mare
del 3 ottobre 2013
(g.c. Costa Crociere)
Profilo dei pattugliatori classe “Cassiopea”
Disegno di V.M. Gay, tratto da:
F. Bargoni, F. Gay
Corvette e pattugliatori italiani
Roma, USMM, 2004
Nave Libra
Il pattugliatore Libra (P 402) fa parte della classe «Cassiopea», composta anche da Cassiopea (P
401), Spica (P 403) e Vega (P 404); le quattro unità sono state costruite tra il 1987 e il 1992 dalla
Fincantieri del Muggiano (SP). In particolare, il Libra è stato impostato il 16 marzo 1987, varato 19
luglio 1988 ed è entrato in servizio il 21 ottobre 1989.
Caratteristiche tecniche
• Dislocamento 1.126 t (standard) e 1.491 (a p.c.)
• Dimensioni lunghezza 79,8 m; larghezza 11,4 m; pescaggio max 3,6 m
• Armamento un cannone OTO 76/62 «Allargato», due mg. da 20/70, un elicottero AB-412
• Apparato motore due diesel Wartsila NSD BL-230 (8.800 hp)
• Velocità max 20 nodi
• Dotazioni elettroniche 1 radar SMA SPN-748(V)2 (navigazione),
1 radar AMS SPS-702(V)2 (ricerca di superficie), 1 radar SPG-70 (RTN-10X) (direzione tiro)
• Equipaggio 6 ufficiali e 54 tra sottufficiali, sottocapi e comuni
(possono imbarcare sino a 80 uomini complessivamente)
Costruiti in parte con finanziamenti tratti dal bilancio dell’allora Ministero della Marina Mercantile, i
«Cassiopea» (attualmente di base ad Augusta) sono impiegati per la vigilanza pesca, il pattugliamento d’altura e – ultimamente – nel controllo del traffico migratorio nelle acque meridionali italiane.
Imbarcano moderni sistemi anti-inquinamento e antincendio; i cannoni da 76/62 (provenienti dalle
vecchie fregate tipo «Bergamini) potrebbero essere sostituiti in futuro da mg. Oerlikon/OTO Melara
da 25 mm.
nnn
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